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UNITA’ DIDATTICA N. 5 LA MELODIA Cosa risponderesti se qualcuno ti chiedesse Cos’é la melodia? Probabilmente risponderesti che la melodia & una successione di suoni. Risposta corretta, ma non completa. Prova a suonare con il tuo strumento questa serie di suoni: Es. E certamente una successione di suoni ma non si pud dire che sia una melodia! Cos’é, quindi, necessario per avere una melodia? Forse ci pud essere di aluto un paragone con il linguaggio verbale; leggi questa successione di parole: amica teatro acquistato io concertistica la e poiché mia il Federica musica abbiamo de! amiamo alla Massimo Vabbonamento Palermo stagione di... ‘non ha alcun significato, vero? Se sentissimo qualcuno parlare in questo modo, penseremmo subito che é un po’ matto. Cerchiamo, ora, di mettere in ordine le parole precedent Poiché io e la mia amica Federica amiamo la musica, abbiamo acquistato 'abbonamento alla stagione concertistica del Teatro Massimo di Palermo. ‘Sono le stesse parole di prima eppure, ora, hanno un significatol Si succedono, infatti, secondo un ordine logico basato sulla funzione che ciascuna di esse acquista al’interno del discorso. Lo stesso accade con i suoni: se | suoni vengono organizzati secondo una logica discorsiva che assegna loro una precisa funzione all'interno del discorso musicale acquistano per noi un senso ¢ danno origine ad una melodia. Naturalmente & necessario anche che i suoni siano organizzati ritmicamente: se, infatti, possiamo avere ritmo senza melodia, non possiamo avere melodia senza ritmo. ‘Quindi possiamo concludere che se al ritmo, ciod alla relazione fra le durate de! suoni, aggiungiamo la relazione fra le altezze avremo la melodii Qualche esempio ti aiutera a capire meglio questo concetto. ‘Suona con il tuo strumento questa breve successione di suonl: Es.2 SS Cosi com’é non ha molto significato; ma se creiamo fra isuoni una relazione ritmica e melodica possiamo ' dare origine ad una melodia: Es.3, Melodia 1 Come ayral notato sono stati utlizzati | cinque suoni della serie che, opportunamente messi in relazione tra loro, hahko dato origine ad una melodia. Naturalmente possiamo creare altre combinazioni; ecco altri due >. Melodia 2 17, Melodia 3 Avral sicuramente notato che le melodie, pur essendo diverse tra loro, si concludono tutte con la stessa nota, il RE. € evidente che questa nota ha una funzione ben precisa, quella cloé di “chiudere” i discorso; se ascolti altre melodie ti accorgerai che c’é sempre una nota (che ovviamente non & sempre la stessa) che fa da perno della melodia, una sorta di centro gravitazionale attorno al quale ruotano tutte le altre note. Anche nella musica, quindi, come nel linguaggio parlato, i suoni vengono organizzati secondo precise “funzioni”. Analizziamo ora con piil attenzione le melodie 1, 2 € 3: Es. : SEKIFRASE 2* ERASE 9. Melodia 2 ee Ory Hanno tutte la stessa lunghezza, cio’ 8 battute, e in ciascuna di esse possiamo individuare due parti distinte. Servendoci ancora delle analogle con i! discorso parlato chiameremo queste parti frasi. Le frasi, a loro volta, sono costituite da strutture ancora pid piccole: la semifrase, che, come dice il termine stesso, costituisce la meta di una frase, e l'inciso, che & il nucleo piti piccolo di una frase. ‘Suona ora una melodia un po’ pid lunga, composta da pil di due frasi. Sitratta di un motivo popolare francese, Ah! Vous diraije, maman! Es.6 : ss ams Puol faciimente individuare gli incisi, le semifrasi e le frasi. A loro volta, le frasi possono essere raggruppate € costituire dei periodi. Suona di nuovo la melodia facendo attenzione a tutte le parti che compongono i discorso musicale: incisi, semifras, frasi, periodi. Prova tw, ora, ad individuare le parti che compongono il discorso musicale, analizzando la melodia di un eer di Wolfgang Amadeus Mozart. Individua prima di tutto gli incisi, poi le semifrasi le frasi e infine i periodt: Es.7 7 — Avrai sicuramente notato che in tutte le melodie finora analizzate c’é una precisa corrispondenza tra la divisione in battute e la divisione in incisi, semifrasi, frasi e periodi. Ma non sempre & cosi. Ecco la melodia del primo periodo di un brano tratto dalla raccolta Album per la gloventi di Robert Schumann: Es.8 v la prima battuta @ incompleta (comincia, infatti, sul terzo movimento} ¢ I'inciso @ a cavallo fra due battute. Lo stesso vale per le semifrasi e le frasi: Vinizio e la fine non coincidono con Iinizio e ta fine della battuta. I ritmo, in questo caso, viene detto anacrusico, mentre, quando, come negii esempi precedent, la prima battuta & completa e il primo inciso comincia sulla prima pulsazione, il ritmo viene detto tetico. Se, invece, 'inciso coincide sostanzialmente con la battuta ma la prima nota @ sostituita da una pausa, ilritmo si dice acefalo, come, ad esempio, nellInvenzione a due voci n. 13 di Johann Sebastian Bach: Es.9 Analizza, ora, una melodia che ti é sicuramente molto familiare, Inno Nazionale italiano, composto da Michele Novaro su un testo di Goffredo Mameli: individua gli incisi, le semifrasi, le frasi e i periodi cosi come hai fatto per il Minuetto di Mozart. Indica, infine, la tipologia del ritmo iniziale: Es. 10 Le melodie che abbiamo analizzato finora hanno periodi binari, costituiti cioe da due frasi, frasi e semifrasi binarie, costituite cicé, rispettivamente, da due semifrasi e da due incisi. Ma ci possono essere anche periodi, frasi e semifrasi ternari, costituiti, cioé, da tre elementi. Questa @ una frase tratta dal 1° movimento della Sonata op.2 n. 1 di L.v. Beethoven: é una frase binaria ma le due semifrasi che la compongono sono ternarie, costituite, cio, ciascuna da tre incisi: Es. Allegro Mlegro’ Analizza anche I'inizio del Minuetto della Sonata in mi bemolle K.282 di W.A. Mozart: E12 Mozart Sitratta di un periodo binario, ma, mentre la prima frase é binaria, la seconda é ternaria, ___ Ora che conosciamo, nelle linee essenziali, la struttura della melodia, soffermiamoci a riflettere sul Principi costruttivi del discorso musicale. ices ‘Marcia di soldati, un brano tratto dal’ Album per la gioventi di Robert Schumann: ‘nttps://www.voutube.com/watch?v=2mDaQ73e8ig 5.13 Avral sicuramente notato che le due frasi che compongono il primo periodo sono molto simili: la seconda frase, infatti, si differenzia dalla prima solo per le note della seconda semifrase, mentre Il ritmo & identico. Le frasi del secondo periodo, invece, hanno ugualile prime semifrasi, mentre le seconde semifrasi sono uguall solo nel ritmo, Tuttavia ultima semifrase & uguale (tranne che per ultima nota) alla seconda semifrase della prima frase. {Iterz0 periods, infine, presenta un elemento di novita soltanto nella seconds frase; la prima, infatti, @ uguale alla prima frase del primo periodo. Ascolta di nuovo per intero il brano facendo attenzione agli elementi che si ripetono e a quelli che cambiano. Possiamo, quindi, concludere che le parole chiave della costruzione del discorso musicale sono ripetizione e camblamento. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che la musica si realizza nel tempo; i suol elementi vengono percepiti dall'ascoltatore uno dopo altro, e non contemporaneamente come avwiene nella fruizione di un’opera d’arte visiva, che sia essa un quadro, una scultura 0 un'opera architettonica. Cid impone al compositore di fondare la propria creazione sui principi della ripetizione e del camblamento equilibrandoli opportunamente fra loro. Pensa, ad esempio, ad un oratore che tiene una conferenza: se ripetesse continuamente gli stessi concetti con le stesse parole ci annolerebbe a morte dopo pochi minuti; se cambiasse continuamente © repentinamente argomento ci lascerebbe disorientati e ci farebbe perdere il filo del discorso; se invece riuscisse a combinare adeguatamente la ripetizione dei concetti fondamentali del suo discorso con elementi ‘nuovi che arricchiscono e nello stesso tempo variano le argomentazioni conquisterebbe subito la nostra attenzione e il nostro interesse. Naturalmente ci sono diverse gradazioni sia nella ripetizione che nel cambiamento: si pud ripetere lasciando identici tutti glielementi oppure cambiandone soltanto alcuni, cos! come si pud cambiare lasclando identici alcunl elementi oppure cambiandoli tutti per creare un effetto di contrasto. Identita Ripetizi sn ‘Somiglianza Mantenimente di alcuni elementi identicl Cambiamento Netto contrasto

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