PMCS mone I
Marina Pelucchi
Scenografia IlLe Light art é ung forma di arte vis va in cuiil mezzo di espressione e il fine artistico dell’opera é la luce.
Le Light Art vede nasce all ir.circa attorno alla meta del XX secolo.
Ho scelto di portare questo argomento perché due anni fa ho avuto modo di vedere dal vivo le opere di tre
artisti della corrente light art, (Turvell, Irwin e Flavin) e sono rimasta veramente impressionata dalle opere
esposte, pur non conoscendo ancora nessuno degli artisti. Mi ha colpito in particolare 'esperienza nel Gan-
dleld di Turrell, che ho trovato unica e emozionante, ho scelto infatti di approfondire anche questo artista
Per il progetto finale ho preso ispirazione appunto da Turrell per j colori e le atmosfere create dalle sue
opere di luce e anche dalle stanze dell’installazione Chromosaturation dell'artista Carlos Cruz Diez, il quale
ho ulteriormente aporofondito.
Siafferma come forma d'arte mediante le opere di Dan Flavin e James Turre\l. Negli anni molte installazioni
concettuali e minimaliste sono state definite come opere di Light Art anche se non lo erano in quanto la
(uce era solo un medium ma non il fine dell’opera
Si potrebbe far risalire l‘origine di questa forma d'arte con l'installazione ci tubi él neor “Arabesco Fluore-
scente" di Lucio Fontana del 1951 durante la IX Triennale di Milano, tra le prime opere, essieme alle proie-
zioni ambienta\i di Bruno Munari e alle sperimentazioni di Laszlé
Moholy-Nagy, dove la luce interagisce con lo spazio circostante.
La Light Art si distacca dall'arte concettuale e dal minirnalismo per c'veni=
re una forma d'arte autonoma e ben definita nei decenni successivi grazie
agli interventi sempre maggiori ad opera di grandi artisti. Importarte l'apporto dato in questo senso dal
gruppo californiano Light and Space costituito da James Turrell, Robert Irwin, Doug Wheeler, Maria Nord-
man, Larry Bell, John McCracken e DeWain Valentine.
Il 16 maggio 1960, Theodore H. Mairnan aziond il primo laser funzionante a Malibu in California presso |
laboratori della Hughes Research e a met degli anni Sessanta, alcuni artisti vagarnente collegati e geografi-
carnente vicini (California del sud) rivalgono la loro attenzione dalla creazione di oggetti tradizionali verso
una produzione legata alla percezione sensoriale irnmersa nella luce e nello spazio, Nasce cosi il novirnen-
to Light and Space, non formalrnente organizzato ¢ legato alle esperienze della Op Art, del Minimalismo e
dell’Astrattisrno Geometrice ¢ in qualche modo influenzato dallartista arnericano John Dwyer Mclaughlin,
uno dei pionieri del Minimalisrno.
Questo movimento comprende appunto artisti che lavorano con la luce sulle
due coste degli Stati Uniti e dell’Europa continentale, in particalare in Germania e
nei Paesi Bassi, dove vi é molto interesse, e molti muse’ le cui caliezioni comprendono proporzionalrnente
un gran numero di installazioni artistiche luminose.
Quest artisti, per lo pil pittori ¢ scultori, erano la risposta al precedente movimento di espressionisrno
astratto, creando qualcosa che non era né pittura né scultura. Andando oltre i confini della tela, questo
gruppo era interessato a come la sclenza e la spiritualita potresse essere rappresentata nell’arte. Non hanno
rmantenuto un manifesto, né si considerano un collettivo coeso, hanno imparato da
(‘un altro, hanno lavorato insieme e alla fine hanno gareggiato l'uno contra laltro.
Il Movimento é stato descritto corne esperienziale, fenornenale e ambiental, travolgente.
Laccantonamento dellastrattismno & nella realtd una conseguenza della potenzialit’ offerta alla aroduzio-
ne artistica dalle nuove tecnologie che non mutarono, perd, nella realta, a percezione dell uo™no e dellarti-
sta verso il colore.
Considerato uno sviluppo della Minimal Art degli anni Sessanta e Settanta, il Movimento Light and Space
incentrava la sua ricerca sull’influenza che le forme geometriche e I'uso della luce potevano avere sull’ambi-
ente e sulla percezione dello spettatore, dando vita a installaz'oni di grandi dimensioni in grado di coinvolgere il pubblico in un’esperienza sensoriale tavolgente, che pud essere letta come un rnodermo concetto
di sublime. Non dobbiarno dimenticare che negli anni Sessanta larte si allontana dall'idea della
bellezza universale, rnuovendo verso una nuova esperienza estetica, un nuovo concetto di sublime,
appunto, che potesse ospitare le tensioni della modernita. La natura de| lavoro degli artisti che ruo-
iano attorno a questo Movirnento, peraltro, é ben sintetizzata dal titolo della mostra che si tenne
presso UCLA nel 1971 e che, d/ fatto, presenta al “mondo” questo nuovo movimento: Transparency,
Reflection, Light, Space. Nelle opere di questi artisti— tra i qual i piti noti sono Doug Wheeler, Robert Irwin
¢ Jarnes Turrell - compaiono spesso neon, led, vetro, resina, acrilico e luci fluorescenti. Tutti materiali
che ricorrona anche nella scultura Pop € Minimal, ma che gli artisti del Movimento Light and Space utilizza-
no per sottolineare come la luce vi si riflette, vi passa attraverso, o si piega intorno a loro. IL Critico d'arte
Melinda Wortz descrive: "Le illusiani che si ritrovano nel lavoro di questi artisti californiani, opere di forme
solide che si dissolvono attraverso la luce riflessa 0 proiettata, sono il risultato di un'interazione tra la luce,
atmosfera e gli oggetti stessi. altre parole, queste opere incorporano [a luce e lo spazio del logo in cui si
trovano, piuttosto che dipingere I'illusione della luce colorata su una tela."
Di seguito un piccolo approfendirnento sugli artisti che hanno esposte a Ville Panza di Varese (alcuni della
collezione permanente)
Ricordiame tra gli artisti pili farnosi della Light Art Olafur Eliasson, Bruce Munro, Lucio Fontanta, Waltraut
Cooper, Alessandro Lupi, Regine Schumann, Bill Viola, Joseph Kosut.
“Una collezione non é un semplice assembramento di apere; essa propone esperienze do vivere € condivide-
re, Collezionare perme > significa solo possedere éun modo des-
sere, unvattitudine filosofica che riguarda la mia ricerca di pienezza
che desidererei condividere”
-Giuseppe Panza
Giuseppe Panza (1923-2010), padrone delle casa-museo di Biumno,
e della straordinaria collezione donata al Fai nel 1996, che vanta un
patrimonio arricchito nel corso del ternpo grazie alle donazioni di
opere preiose degli artisti che hanno esposto in occasione di
rmostre ternporanee.
Negli anni ’S0 il Conte Panza, viaggiatore curios, appassionato
delle avanguardie americane, inizia a collezionare e ad arricchire |a
villa settecentesca incastonata in un giardino mozzafiato. E nota a
sua collezione d'arte del XX secolo, di oltre 150 opere di artisti arne-
ricani, ispirati dalle potenzialita espressive ed estetiche della luce,
del colore e in particolare del movimento Light and Space. A Villa
Panza sorprende la sua eleganza nell’'accostare lavori di arte con-
temporanea ad arredi storici, sculture africane, con oggetti diarre-
do, incast’i perfetti tra passeto e presente perché ogni stanza & un [OES Robert invin, Villa Panza 2013
ideale dove mecitare, contemplare la bellezza della natura circostante. Basta
immergerci nelle sue opere, per cogliere la tensione verso la fusione cosrnica
che awiene tra architettura e arte, dentro uno spazio metafisico dove le scelte artistiche de! collezionista
rispecchiano il suo sguardo sopratuutto nell’allestimento originale. Di seguito alcuni degli artisti che possia-ROBERT IRWIN
Nel 1968 Panza aveva conosciuto alla Pace Gallery di New York Robert Inwin
rinanendo colpito dai due dischi illurninati da quattro riflettor. eLo spettatore
sisentiva lontano dalla percezione terrestre — scriveva di lui Giuseppe Panza-&
un artista arnericano che ha esplorato la percezione nell'arte, spesso attraver-
so interventi architettonici specifi, i quali alterano 'esperienza fisica, senso-
riale e temporale dello spazio.
Dal 1968 Irwin si é concentrato sul sito stesso creando installazioni in stanze,
giardini, parchi, musei e vari locali urbani. Negli anni'70 Robert Irwin lascio il
lavoro in studio per dedicarsiall'instellazione che si occupava direttamente di
luce e spazio: la base della percezione visiva, siz in siti interni che esterni modi-
ficati. Queste installazioni un'esperienza alterata creata manipolando il con-
testo dell'ambiente piuttosto che rimanere ai confini di una singola opera
dare.
Robert Irwin, incanta con tre opere ideate per la Villa , Varese Portal
Room, Varese Window Rom e Varese Scrim (1973-76). Ne, 2013 in
occasione della mostra terngoranea Aisthesis. All'Origine della
percezione, Irwin progetta per lo spazio della
Limonaia nelle Scuderie della villa, la quarta opera Varese Scrim
2013 (in co donata callartista al FAL
Robert irwin,
Panza
DAN FLAVIN
Utilizza delle sorgenti luminose per creare le sue installazioni, dei
tubi fluorescenti industriali, bianchi o colorati,
Dan Flavin esaspera "uso della luce. A differenza dei rnembri del
gruppo Light and Space, Flavin si é awicinato al Light Painting con
Vinfluenza del Minimalisrno. | suoi primi esperimenti con la luce
artificiale sono le Icone: una serie di caselle colorate circondate da
lampadine. In contrasto con lapproccio “spirituale” del movimen-
to Californiano, le Icone di Flavin sono decisamente pil neutre e
ironiche.
I neon di Dan Flavin ipnotizzano nel Varese Corridor (1976), 207
tubi al neon di tre lunghezze diverse e in tre colori (verde, giallo e
08a), s‘incastrano perfettamente nell’arcaitettura ottocentesca dei
Rustic’, in cui le luci fluorescenti si alternano riflettendosi sull’intera
lunghezza del marcapiano del corridoio, dove la luce e il colore
diventano spazio, Tralascindo le altre opere di Flavin sperimenta-
no il potenziale architettonico della luce artificiale e del colore, lo
spazio contemplativo é vivo pit: che mai
Flavin, Villa Panza
ROBERT WILSON A VILLA PANZA
Robert Wilson ha iceato l'allestimento dei Video Portraits, riuscen-
do per ognuno a instaurare uno speciale dialogo con gli ambient,
li arredi ela collezione dlarte
Trentacinque opere messe in scena come suggestive presenze,
capaci di coniugare la tecnologia ad alta definizione del video e la
poesia dellarte.
Robert Wilson, A Winter Fable, Villa PanzaCENNI BIOGRAFICI
Turrell crebbe a Pasacena, ass’eme a suo padre,ingegnere aeronautico, che gli forni i prirri rudimenti sulla
meccanica dei motori e del volo aereo.
Al termine del college si iscrisse all'University of California ad Irvine, dove studio per circa due semestri
facendo la conoscenza con alcuni degli artisti della scena minimalista californiana fra cui Tony DeLap, John
McCraken e David Gray, Nel 1966 affittd un albergo dimesso (Mendota) per realizzare al suo interno uno
studio e un luogo dove poter esporre le sue opere. Qui furono esposte le prime Cross Corner projections:
lastre metalliche forate delle dimensioni di una diapositiva, che vengono proiettate con precise angolazioni
su dei muri adiacenti dando all'osservatore |'impressione della presenze di un solide luminoso. Fra queste
proiezioni la pits nota fu la Afrum (poi ribattezzata Afrum-proto). Nel 1967 fu allest'ta la sua prima mostra
personale presso il Pasadena Art Museum
| suoi esaerimenti con la luce proseguirono negli anni successivi, e Turrell si dedicd in particolar modo alle
modalita della percezione umana in ambienti controllati, o in condizioni di alterazione percettiva, assieme
al collega Robert Inwin e allo psicologo della percezione Edward Wortz.
Nel 1974 realizzd i orimi disegni per quella che sarebbe rimasta la sua opera pill celebre: il Roden Crater
project. Turrell voleva trasformare il Roden Crater, cono vulcanico ormai spento situato a Flagstaff in Arizo-
na, in quello che lui stesso defini un "monumento alla percezione'". || basso grado di umidita e il clima favo-
revole del |uogo fornivano le condizioni ideali per le sperirnentazioni dedicate alla luce.
TRA PSICOLOGIA, ARTE E SCIENZA
Non 8 molto noto che Turrell abbia, infatti, una prima formazione non da artista, rma da psicologo. Larte &
arrivata dopo la laurea in psicologia, quando decise, nel 1966, di aderire al neo formatos| rnovimento del
Light and Space. Pur non proseguendo gli studi in psicologia, Turrell ha sempre fatto grande uso di cid che
ha imparato. Lingrediente principale delle sue opere @ la percezione, lesito pili evidente 8 utilizzo dell
‘effetto percettivo del Ganzfeld nella famosa serie delle opere cos! denominete. Turrell, all'universita, ha
frequentato anche dei corsi di matematica, astronomia e scienza, La sua fascinezione peril cielo elestelle,
che lo accompagna dal’infanzia, si manifesta nella sua opera in itinere pit recente: il Roden Crater, capola-
voro di unione tra terra e cielo.
li suoi studi scientific’ hanno un risvolto anche anatomico: Turrell ha studiato la conformazione dell’occhio
ele onde cerebrali trasmesse dalla visione. Utiizza queste sue conoscenze a suo vantaggio. Negli Skysoace,
ali basta cambiare il colore delle “finestre sul cielo” per influenzare i nostri fotorecettor¢ alterarne il colore
del cielo; nei Ganzfeld, manipola e abbassa la frequenza delle onde cerebrali trasmesse dallocchio per
introdurre nello spettatore uno stato passivo, quasi di trance.
MAESTRO DELLA LUCE
a oltre rezz0 secolo si dedica ac un unico mezzo di creazione e sperirnentazione: la luce. Nel sue lavoro,
la materia impalpabile per eccellenza prende corpo, diventa strumento per plasmare lo spazio, ¢ lo
spettatore pud awertirne la presenza in maniera fisica e concreta. Se la luce e lo spazio sono gli
elementi di cui le opere sono fatte, cid che conta realmente é il modo in cui lo spettatore si relaziona
con esse, ’esperienza che scaturisce dal loro incontro.
Lo scopo di tutta lattivita di Turrell @ quello di riflettere sui meccanismi della percezione umana, sulle
modalita attraverso cui ('uorno si rapperta allo spazio e a tutto cid che lo circonda, Lartista, in sostanza,
riprende la riflessione sulle teorie della percezione e dei colori, spostando peré il discorso dalla tela
all'atmosfera, dalla rappresentazione all’esperienza. Come molt nel contesto di generale smateria-
lizzazione dell'arte in cui la sua ricerca é nata, Turrell elimina ogni oggetto dal suo fare artistico.resenza Solo del suo corpo e dei suoi sensi, imn
f
mmagine, un r
spettatore si trovain
nto estrar
é rappresentare ur
nsoriale &
e per (‘artista nor
a luce in sé, Lunica cosa che conta
all'intemo delle sue opere, Latte
spiega lartista, «With no object, no image an
ooking», “In un certo senso, la l
Turrell, le cui suggs
conosciuto - in quan
what are y
le a quelle
spettatore ci imme
6 nist
perm 9 al cont
ssolutamente nuovo per quanto riguarda invece (a sua percezione
ALCUNE DELLE SUE OPERE
CORNER PROJECTIONS (1966)
prime proiezioni di Tur
semplici ma psicologican
omplessi. Il suo s
percettiva
ite inquietanti e con:
0 in que
ita Vesperie
W SPACES (1970)
Un * Corner Shallow Space" viene cre
nun angolo
vesso; [a {uce crea Iillusione di un oggetto tridimensionale
WEDGEWORKS (1974-2017)
Ip. un Wedgework, uso della lu
£ CONS
spiritual
STRUCTIONS,
plativa. IL colore non
esce dal bordi del rettangolo,RODEN CRATER (1977)
Nel 1974, grazie al finanziamento del conte Panza di Biumo
sua opera pili celebre
situata nel deserto de
cenere vulcani il culmine
della ricerca di tut ‘artista nel campo della
e visiva e psicologica umana, un ambiente
perienza e la con ella luce. Pur
ado minimamente invasiva al paesaggio naturale ester
ternamente la cenere rossa e nera si é trasformnata in
speciali spazi ingegnerizzati dove ‘ cicli del ternao geolog
¢ dssono essere visti direttarnente. Roden Crate
della luce, del tempo e J
del paesaggio. E la magnum opus della carriera di James = .
Turrell, un‘opera che, oltre ad essere un monumer
and art, funge chio nudo di eventi te
stri e cele: jamente in movirnento.
I lavoro immersive di Turrell con il modo in cui vediamo la luce in diversi contesti
i, lo ha portato @ concepire un'opera cos! lontai
distrazionifatte da ta quota cos! favorevole alla vista del ci
oud fornire un'espevienza singolare. Dall'acquisizione del cono dic
nel 1977, Turrell ha trasformato il c Roden in un sito contenente tunn
aperture che si aprono su cieli ncontaminati, catturando luce direttamente dal sole
nelle ore diurne, e i pianeti ele stelle di notte. In effetti pit simile ai siti di sviluppo
egli antichi Incas, che alle concezioni di ogni individuo si pud pensare
con-
una
verso la conternplazione
sia naturali che
SKYSPACES
E’ una camera 5
ecificatarnente proporzionata con un‘ape-
tura sul soffitto. Gli Skyspaces possono essere strutture ind
enti o integrate in un’architettura preesistente. apertura
5 essere quadrata, tonda o ovale. E rein una stanza con
Ino skyspace & unesperienze urica, in quanto la sensazione
& quella di alzare lo sguardo e trovare il cielo vic
ssimo ano
E’ interessante come, in a nioiamento del cielo,
cambi la percezione della stanza, i colori, latrnosfera e come
cisentiame all’interno di essa, Nulla ceriva, in
questo ceso, da
uci artificiali.
Talvolta delle luci a citcondano i, buco € possono cambiare i
colori per influenzare la percezione del cielo da parte dello
spettatore. A partire cal 2013, oltre 82 skyspace sono ¥
nstallati in tutto il mondo :
GANZFELDS
‘effctto Ganzfeld 0 privazione percettiva, é un fenomeno di
nercezione causato dall'esposizione a un campo di stimola-
zione uniforme € non strutturato. Lleffetto & dovuto al fat
che il cervello umano amplifica il rumore neurale al
ne di cercare i segnali visivi rmancanti. Il rummore vieneinterpretato nella corteccia visiva superiore e pud provocare allucinazioni
Il bianco assorbe la luce, lo schermo &a una certa distanza dal
cubo che ha gli angoli srnussati. Semnbra di essere immerso
nella nebbia, semnbra quasi di fluttuare, non si riesce ad avere
la percezione dello spazio anche se il cervello cerca di trovare
dei punti di riferiment.
TUNNEL PIECES
Sono corridol illuminati da dei tubi led, Altera a percezione
Visiva e la profondita di campo, creandegli effetti di illusione
straordinari, come quello della persenza di un velo in tulle
davanti allo spettatore.
sapevolezza dell'instabilita cella realta"*, il suo gruppo di
lavoro lo ha afferrnato come uno dei Pldi GRAND! PENSATORI
DEL COLORE del XX secolo.
Considerato uno dei grandi pionieri dell’arte cinetica, si &
distinto nel panorama artistico internazionale per le sue teorie
sul fenorneno cromatico, dimostrando che il colore, attraver-
so l'interazione con locchio dell'osservatore, diventa una
realta autonoma che esiste senza aver bisogno del supporto
di forme o contorni. Nella sua carriera artistica di oltre 70 anni
ha sviluppato grandi interventi arnbientali e pubblici di forte
ail
CENNI BIOGRAFICI ¢ _ Z
Carlos Cruz-Diez (Caracas, 1923 - Parigi, 2019) ha vissuto e
lavorato a Parigi dal 1960, Protagonista nel carnpo dell/Arte
Cinetica e dellArte Ottica, movimento che incoraggia “la con-
imoatto nel contesto urbano. Le sue opere sono ogg) conser
vate nelle collezioni permanenti del musei pill importanti,
come il Museurn of Modern Art (MoMA) di New York; la Tate Modern, Londra; il Centre Pompidou di Parigi e
il Museum of Fine Arts di Houston, Ha fondato tre laboratori artistici a Caracas, Parigi e Panama
‘TRA LUCE E COLORE
Larte visiva di Carlos Cruz-Diez esplora la percezione del colore come una reat autonorna che si evolve
nello spazio e nel tempo, senza l'aiuto della forma o del supporto, in un presente perpetuo
Il suo lavoro si connota da subito per questo dinamismo luminoso del colore, in una continua vibrazione
determinata dalle relazioni reciprache i addizioni e sottrazioni, riflessi e interferenze, saturazioni e proie-
zioni. I colore non é per Cruz-Diez elemento compositivo o simbolico, quanto invece materia concreta che
costituisce la possibilitd di creare uno spazio emozionale autonoma, dove levento spaziale si materializza
davanti ai nostri occhi e viene continuarmente riconfigurato attraverso le nostre dinamiche percettivo-sen-
soriali, £ un colore “in tempo reale” quello che gli interessa, e che con precisione scientifica egli modula €
declina nella relazione percettivamente significante, e mai nella semplice giustapposizione decorativa.ALCUNE DELLE SUE OPERE
CHROMOINTERFERENCE
Un ruz-Di
ecante [a stessa disposizione delle
ha sovrapposto un foglio di plastica trasparente a una stampa
Mentre muoveva immagine tras moduli
notd delle inter‘erenze di colore che cambiavano quando i
oglio scivolava sopra quello sottostante, Dove i modelli si
ntersecavano, carnbiavano gan in base a
ne @ dove si ruove od ca. Allo stesso IMM | |
tempo, lo spostamento dei modelli generava onde di ovi- fall HAT |
to che scorrevano nella direzione opp chiamnd | | | | | |
si prisrni" perché ricostituirono 'intere spetiro ai luce su JAM HATA
un supporto materiale opaco. | | HI Hi
|
| MI
CHROMOSATURATION (1965-2010)
romosaturation é un a
artificiale composto da
nere, una rossa, una verde e una blu che immergono
una situazior
Questa esperienza crea distu
re una vasta gamma di colori contemporaneamen
Cromosaturazione pud fungere da innesco, attivendo nello
spettatore la e di colore come situazione material
fi \do nello spazio senza alcun supporto, indip
dentemente dalle credenze culturali, Lo s;
a stanza e, guardando q
aturata di quella in cui é
ione del pubblico, mo
gliamento e
mente monocromatica
nella retina, abituali a riceve-
nazi cromatici altera’
cando | colore del
‘immagine degli ogget
PSYCHROMIE (2 2000-2009)
ittura progett
anze e condizioni relative al colore, cam-
biando secondo il movimento dello spettatore
e U'intensita della luce, e quindi proiettando il
colore nello spazio per creare una situazione
evolutiva di colore additivo, riflettente e
sottrattivo.
Una fisicromia
a perrivelare determina-
gisce come una "trappola di
n uno spazio dove una serie di cornici di colore inte-
sformano a vicenda, gene-
di colori non presenti sul sup-
orto. Cosi, il colore riempie lo spazio confinato tra i
fogli verticali - mmodulatori di luce - che coprono |'inte-
ro lavoro. Inoltre, 2 causa degli effetti dello spettatore
sorgente di luce, si creano in essi u edi
variazioni di colore, simili a quelle
o delosservate nello spazio reale del paesaggio.
Un colore quindi & composto di moduli cromatici che interagiscono fra di loro e con lambi-
ente continuamnente, generando colori che non sono dipinti sulle superfici
SITOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA
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https://www.collezionedatiffany.com
https;//artslife.corn/
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https://www.brucemunro.co.uk/work/
httos:/Avww.‘ondoambiente.it/iuoghi/villa-e-collezione-panza
Cultures of Light: Illuminating Trends in Museum Exhibitions, Kalzberg L.M., 2007
Art Movernent: Light, Space and Time, Katie Kotler, 2016
htttps://pacegallery.com/
VIDEO
https://www.youtube.com/watch?v=RDN_yN3rwMA What is chromosaturation?
Carlos Cruz-Diez
https://www.youtube.com/watch?v=Fma9IV8ojug What is a Chromointerference? |
Carlos Cruz-Diez
https://www.youtube.com/watch?v=NIMnBoQcsbe What is a Physichromie? | Carlos
Cruz-Diez
https://Wwww.youtube.com/watch?v-MVoMJHSNyl0 James Turrell