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Francesca Rigotti Partorire con il corpo e con la mente Creativita, filosofia, materita Bollati Boringhieri © 2010 Bollat! Boringhteri editare Torino, corso Vittorio Emanuele Il, 86 Gruppo editoriale Mauri Spagnol ISBN 978-88-339-7026-4 ‘Schema grafico della copertina di Pierluigi Cerri www bollatiboringhieri it Prima edizione digitale 2011 Realizzato da Jouve Quest ‘opera @ protetta dalla Legge sul diritto a “autore. E vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata. 4. Creativita e maternita Della creazione Vorre! affrontare in questa seconda parte, finalmente, 1 grande tema della creativita, in maniera organica e in rela- zine a quanto finora detto su filosofia e maternita. Creati- vita nel senso di pensiero creativo nellambito delYarte, della letteratura, della scienza e della filosofia, non del dibattito sulla creazione o sul creazionismo; ma proprio nella filosofia si hanno oggi sul tema stimoli deboli e scarso interesse. Ep- pure tutto Iié iniziato, come tra poco vedremo ma in parte gla sappiamo. Quando si pronunciano ogg! { termini «creativita e «crea tivo», lassoctazione immedtata é col mondo della pubblicita e del design. E solo di recente che il termine «creativo», che ha significato per secoli «cid che @ pertinente alla creazione», che ha «la qualita, Pabilitd o il potere di creare»,10 si & caricato di significati del genere «produttivo, inventivo, fantasioso». Per qualche motivo misterioso, individuabile forse nella tra- sformazione della figura dellartista, considerato una volta prototipo dell'uomo creativo, designer e pubblicitari si sono aceaparrati la denominazione di «creativis, mentre | media fanno loro eco accreditando l'idea. 0 forse le cose sono an- ate al contrario e sono stati i media a introdurre lattributo e irappresentanti di queste professioni a mostrarsi ben lieti di fregiarsene, facendo diventare la creativita una, se non «lav ca- ratteristica del marketing? Limportante @ il risultato: «creativo» @ chi progetta una caffettiera e riesce a convincere la gente a comprarla. In realt i] motivo della trasformazione non é cosi misterioso e dipende dalfassorbimento, che spesso @ stato fagocitamento, della no- lone di creativita comptuto dallarte, Ma si tratta di un tema ‘troppo vasto perché se ne possa propre qui un’analisi 125 Eppure per molto tempo il campo semantico del creare (con i derivati creazione, creatura, creativit’, creativo appunto) hanno designato automaticamente la facolta divina di far es- sere Fessere dove prima cera il non-essere, in contesti come quelli giudaico e cristiano in cui il mondo non @ supposte eterno, bensi dotato di un inizio e una fine. In questo senso creativita @ il principio che sta alla base del (dio) creatore € ella (umana) creatura e per il quale dio ha creato -o, secondo alcunt autort, scolastict ¢ cartesian! in particolare, crea conti- nuamente-conservandolo neltesistenza, il mondo. ‘Ma in che cosa consiste il creare? Se vogliamo compren- derne il senso accostandolo allesperienza umana, consiste nel dar luogo a un prodotto partendo dalla materia, semplice o claborata: per esempio modellare la creta come fa il vasaio. Lesempio non casuale, dal momento che sappiamo che molti miti del mondo antico interpretaronolla creazione divinacome urvattivita manuale e accanto al dio come tessitore o ricama- Sharing Sereensh Alin te your sorea been copied to you tore posero il dio vasaio, il dio plasmatore di terra, quale i dio ebraico che manipola Yargilla dandole Aigura di uomno. 11 mitico dio artigiano, il dio plasmatore del Timzo di Platone, si comporta come fl sig-ulus romano, il fabbricante di vast dt terra cotta, che sing-e, ovvero foggia, forma, effigia, oggetti e soggettl (concetti2) 11 vasaio perd nulla pud fare senza la creta senza le mani, quelle mani che dio non aveva,107 e nemmeno lacreta aveva, che ancora attendeva di essere creata 198 Nel secondo racconto della creazione (Genesi, 2, 4-25), il pitt antico, quello in cui fu creato solo uomo, il maschio, Adamo, vediamo dio che lavora direttamente con le sue mani, forma Tuomo dalla polvere umida e si dedica a lavori di sartoria cu- cendo tuniche di pelli da lui ottenute uccidendo direttamente gli animali..22 msomma, un dio creatore attivo ed energico © alquanto materiale: per ottenere il dio squisitamente spi- rituale sarebbe stato necessario attendere !apporto determi- nante della filosofia greca, con le sue idee platonizzanti che re- sero improbabile immagine di un dio che andava a spasso nei giardini!1¢ e pertarone al recupero del primo racconto della creazione, quello del verbo, in cui invece dio, bonta sua, crea gli uomini al plurale, maschio e femmina (Genesi, 1, 1-28)112 I1quale racconto poneva la non meno gravosa questione del fattore puramente immateriale che genera Telemento mate- ale, E qui il tentativo di salvarst in extremts tramite 'analo- gla con la riproduzione: stamo figlt di dio, ct ha creati dio, tL bambino prima non cera e pot c’@: una presunta soluzione al problema della materia da cui o con cui creare che rimane co- munque un capolavoro di oseurita.!12 Come molta perplessita lascia la creazione della materia, nella tradizione monoteista giudaico-cristiana, da principio maschile a tutto discapito del principio femminile contenuto almeno nel nome della maver fa, Accantonfamo ‘comunque per ora le question! teologiche, che riprenderemo pitx avant, per tornare al concetto generale di creazione tn- tes0 come produzione di qualsiasi cosa, spectalmente se nuova nella forma, ma con elementi preesistenti: creazione di um*opera darte, di un'idea, di una situazione. Mantenendo magari Yanalogia col dio creatore, giacché artista mortale potrebbe voler generare in maniera mimetica proprio come (150 b).22 L'immagine del parto mentale @ messa in ridicolo dalla ripresa che ne fa il com- mediografo Aristofane nella commedia Le nuvole (v. 137): 11 il celebre «pensatoion sembra una sala parto ante litteram, dove lo sbattere incauto di una porta da parte di strepsiade provoca Y«aborto del pensiero» che il discepolo di Socrate stava por- tandoa gestazione 122 Tornando al Teztezo, il mio compito, puntualizza Socrate, & pit delicato di quello delle levatri aceade ci partorire ora fantasmi lefdola] ora esseri reali» (150 ab); a Socrate invece accade di dover verificare «se fantasma , giacché «alle donne non o menzogna partorisce lanima del giovane, oppure se cosa vi- tale 0 reale» (150 c).121 Insomma i giovani che frequentano Socrate patiscono le stesse sofferenze delle partorienti; hanno le doglie perché sono gravidi di pensieri, ma l'arte del figlio di Fenarete é in grado di farle cessare giudicando qualt delle idee che cercano di venire alla luce siano vere ono. La cosa non vale per le donne che in ogni caso non daranno maila luce a fanta- smi o anche soltanto a immagini, vere o false che siano. A loro, sempre, la concretezza della carne e dei corpi, mai Yastrazione delle idee, vere o false che siano, principio al quale contri- bulra, tra gli altri, abelardo con Tosservazione che le donne hanno a che fare con le «cose» (res) mentre gli uomnini padro- neggiano i adiscorsi» (verba). 132 Tanto piti che l'idea 8 stata sovente ripresa e ribadita dalle donne medesime, che paiono persino compiacersi della e riconoscersi nella loro presunta concretezza. La stessa Ruddick, tratando il tema del pensiero astratto e concreto, sembra cedere allopinione ampiamente diffusa secondo la quale lo stile cognitivo delle donne pit pra- tico di quello degli uomini. Sebbene le donne siano in grado di ragionare in maniera astratta, esse tenderebbero a suo avviso a respingere le domande di astrazione, a preferire strutture aperte, a riflutare divisioni rigide tra sé e gli altri, tra il mondo esterno e lesperienza interna22 (sempre che queste siano le caratteristiche della praticita e della concretezza). La ragione, sostiene a sua volta Marla Zambrano in riferimento a Seneca ai padri della chiesa delle origini del cristianesimo, «diventa materna ... fa ritomno allidealita per aggrapparsi a qualeosa di concreto ... Da logicamente ideale diventa divinamente mate- rialista, se con materialismo intendiamo Vattaccamento ma- terno al concreto, all'uomo reale, la rinuncia all’astrazione per non separarsi dalle viscere umane».134 Iparto letterario maschile 52 detto che limmaginario del parto intellettuale passa pre- valentemente nelle mani di letterati e poeti. Catullo per esem- pio, ricorda Curtius, chiamd le poesie dulces Musarum fetus (65, 3), mentre Petronio ebbe invece Yonore di introdurre la locuzione partus mentis, nel significato di «produzione lettera- ra», nel patrimonto lingulstico latino e romanzo («la mente non pud concepire o produrre i suoi frutti, se in largo flume le lettere prima non ’hanno imbevuta»).225 Dulces Musarum fetus, «dolci frutti delle Muse» le poesie, nella metafora di Catullo, rivelatrice di un ampio campo im. maginario-metaforico, Fetus Musarum, «frutti, frutto», giac- che 11 lat. fetus, da cul Tit. feto, deriva dal gr. phyo, «sono, divento, produco, genero, crescon, cui si collegano phiysis, «na- turar, phylé, «razza, famiglian, come pure phyton, «vegetale, rampollo, escrescenza», fenum, «fieno», e cid che & . Radici che non possono consistere nella «semplice> oppressione della donna da parte delle condizioni sociali 0 della schiavita domestica. Vere ragioni che per Steiner, anche se Fenunclazione é posta al condizionale, in forma di dubbio, sembrano proprio stare «nellessenza del dare la forma che ¢ il parto e Vastensione dalla poiesis che quell'atto potrebbe [sic] comportaren. 152 Insomma l'atto del parto farebbe astenere dalla poiesis, dalla creazione di persone fittizie, dalla composizione musicale, dalla produzione di idee filosofiche, matematiche, scientifiche. Non me ne voglia Steiner se accosterd le sue parole a quelle del fisico romantico Johann Wilhelm Ritter, che entusiastica- mente seriveva, nel 1810: «Larte sembra essere il parto del maschio ... La femmina partorisce esseri umani, il maschio il capolavoro artistic delopera darte, la donna del bambino. Umanita e arte sono due sessiv154 La gid citata epigrafe ovidiana premessa da L'uomo grazie all'amore si ingravida Montesquieu all Esprit des lois, figlio concepito senza madre», prolem sine matre creatam,155 si inserisce in questo cotesto di creativita spirituale maschile, sul quale Ovidio aveva insistito anche in altri verst, contenuti nel Tristia, che abbiamo gla evo- cato a proposito della nascita di Atena, anchélla sine matre creata: Palladis exemplo de me sine mate creata / carmina sunt; stinps haec progeniesque mea est.15& ‘Torno dunque, per concludere in bellezza, come avevo antici- pato, a Rilke e alle sue Lettere a un giovanepoeta, nelle quali egli propone lipotest, con la quale mi sento in sintonia, che «il pro- cesso creativo si compia tutto dentro, nelfombra [im Dunkel], nell'indicibile Yora della nascita [Niederkunft >. Lombra, anzi I«oscuri- dove] con profonda umilta e pazienza attende ta» (Dunkel) in cui si svolge il processo creativo non 8 ambito della morte bensi della vita, giacché, come scrive Rilke in un altro passo della stessa opera, su tutto aleggia «una grandema- ternita [grofe Mutterschaft]». E vero che Rilke, riprendendo la ormai nota metafora, afferma che «anche nell'uomo vémater- nit&, mi sembra, del corpo e dello spirito; anche il suo generare @ quasi un parto [eine Art Gebiiren», e qui pare prendere corpo la solita immagine del parto intellettuale maschile; ma prose- gue, cid che @ stupefacente, chiedendosi se forse «i sessi sono pit affini di quanto non si creda», per poi venire ad affermare che «il grande rinnovamento del mondo forse consisteri nel fatto che Tomo e la fanciulla (Mann und Médchen, termini scelti probabilmente ad arte, per sottolineare, con Vallittera- zione, la vieinanzal, liberi da tutti i falsi sentimenti edisamori, nnon si cercheranno come opposti ma come fratelli ¢ vicini, ¢ si uniranno come esseri umani, per sopportare insieme, con semplicita, serieta ¢ pazienza, il gravoso sesso [das schwiire Geschlecht] a loro imposto»15Z Insieme non come opposti ma nemmeno, grazie Rilke, come complementari, a voi la ragione anoi il sentimento, a voi la saggezza, anche se fredda, stupida, grigia, anoi la vita;158 insieme come fratelli e sorelle (cosi ren- derel il tedesco Geschwister, col prefisso Ge- del nome collettivo el tema sororale, Schwester), volendosi bene da essere umano essere umana, da persona a persona, liberi da sentimenti er- ronel, invast da intima pienezza, 105 Cfr. Alberto Melucei, Creativita. Miti, discorsi, processi, Feltrinelli, Milano 1994, p. 12. 106 fr. Ulrich Pfisterer, Zeugung der Idee —Schwangerschaft des Geistes. Sexualisierte Metaphern und Theorien zur Werkgenese in der Renaissance, in id. e Anja Zimmer- mann (@ cura di), Animationen/Transgressionen. Das Kunscwerkals Lebewesen, Akademie Verlag, Rerlin 2005, pp. 41-72. 4107 Benché la fantasia del poeta gliele attribuisca eccome, come fa Rilke nella Storia delle mani di Dio, in una delle Storie del Buon Dio, dove dio affida la creazione Geluomo daltargilla alle proprie mani, raccoman- dando loro di mostrarglielo appena completato; ma le mani silasciano sfuggire 'uomo prima di poterlo mo- strare a dio perché «era cosi irrequieto !uomo, cos) im- (Rainer Maria Rilke, Das Machen von den Hénden Gottes, 1900, in Sdimtliche Werke, acura paziente di vivere . del Rilke-Archiv con la collaborazione di Ruth Sieber- Rilke ed Ernst Zinn, IV: Frithe Erzahlungen und Dramen, Insel, Frankfurt a. M. 1961, pp. 267-97; trad. it. Storie del Buon Dio, acura di Sabrina Mori Carmignani, Passi- gli, Bagno a Ripoli 2007). 408 ft. Charles Hartshorne, Creativity in American Philoso- phy, State University of New York Press, Albany 1984, p. 1s. 109 ft. Kurt Flasch, Eva und Adam. Wandlungen eines My- thos, Beck, Miinchen 2004 (trad. it. Eva e Adamo. Me- tamorfosi di un mito, il Mulino, Bologna 2007, pp. 19 € 37-38). 110 cfr. iia. a1 ff. Hannah Arendt, The Human Condition, The Univer- sity of Chicago Press, Chicago 1958 (trad. it. Vita activa. La condizione umana, Bompiani, Milano 1994, p. 8) 42 Cfr. Hartshorne, Creativity in American Philosophy cit., pp. 11e81. a Cf. George Steiner, Real Presences, The University of Chicago Press, Chicago 1989 (trad. it. Vere presenze, Garzanti, Milano 1992, p. 194), i quale sostiene che il poeta, lartista ofl compositore si pongono in antagoni- smo radicale con dio perché proprio come dio vorreb- bero creare, in veste di divinita ad esso alternative. lla Susan Stanford Friedman, Creativity and the Childbirch ‘Metaphor. Gender Difference in Literary Discourse, in «Fe- minist Studies», XIII, 1, 1987, pp. 56-57 43 Emanuele Tesauro, i! cannocchiale ariswotelice. O sta Idea dell’arguta et Ingeniosa Elocutione. Che serve a tutta Tarte Oratoria, Lapidaria: et Stmbolica. Esaminata co’ Principij del divino Avistotele (1670), rist. anast. Editrice artistica piemontese, Savigliano 2000, p. 124. Alle pp. 266 ¢ 282 del Cannocchiale Tesauro definisce la me- tafora e lingegno. E Erio Raimondi, nel suo studio su Ingegno e metafora nella poetica del Tesauro, in Lettera~ tura barocea. Studi sul Seicento italiano , Olschki, Firenze 1991, p. 3, 1. 6, a osservare che «Tingegno é Vintel- letto nel suo momento creativo, nella sua condizione di “fecondita’». Cfr. Salvatore Tedesco, La revorica arguta di Emanuele Tesauro e il problema del paralogismo, in Giuseppe Cacciatore, Vanna Gessa Kurotschka, Enrico Nuzzo, Manuela Sanna e Alessia Scognamiglio (a cura al), 11 corpo @ le sue facolta. G. B. Vico, In «Labora- torio dell'ISPF>, I, 1, 2005, pp. 257-66, e in http:// wwwispf.enrit/ispf-lab. 116 ff. Rainer M, Holm-Hadulla, Kreativitdt, Konzept und Lebenstil, Vandenhoeck & Ruprecht, Géttingen 2005, p. 20. Fasi e fondazione della creativita alle pp. 54-55. Cft. infra, settimo capitolo. cre Edoardo Boncinelli, Come nascono le idee, Laterza, Roma-Bari 2008, pp. 3¢ 141. 1 Il concetto di metafora assoluta @ presentato da Hans Blumenberg in Paradigmen zu einer Metaphoro- logie, Bouvier, Bonn 1960 (trad. It. Paradigm! per una metaforologia, il Mulino, Bologna 1969, poi Cortina, ‘Milano 2009), e in Schiffbruch mit Zuschaver. Paradigma einer Daseinsmetapher, Suhrkamp, Frankfurta. M.1979 (trad. it. Naufragio con spettatore. Paradigma di una me- tafora dellesistenza , il Mulino, Bologna 1985). La me- tafora assoluta esprime una concezione originale del mondo; é uno strumento ermeneutico che regola e di- rige il nostro giudizio sulle cose. 119 fi. Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Vorlesungen uber die Asthetik (1832), in Werke, XIII, Suhrkamp, Frank- furta. M. 1970, p. 444 (trad. it. Lezioni di estetica, acura di Paolo D'Angelo, Laterza, Roma-Bari 2007). 120 Elizabeth Sacks, Shakespeare's Images of Pregnancy, ‘Macmillan, London 1980,. 1 e passim. q21 Giambattista Vico, La scienza nuova (1725-44), acuradi Paolo Rossi, Rizzoli, Milano 1977, p. 284. daz Sacks, Shakespeare's Images of Pregnancy cit. p. 27. 123 Cir. James M. Edie, Expression and Metaphor, in «Phi. losophy and Phenomenological Research», XXIll, 4, 1963, pp. 554-56. 124 Cfr. Stanford Friedman, Creativity and the Childbirch Metaphor cit., pp. 49-82. 32s Eugenio Garin, Vita e opere di Cartesio, Laterza, Roma- Bari 1984, pp. 39-40e 41-44; corsivo mio. 126 Cir. la dotta ricostruzione di Ernst Robert Curtius, Eu ropiilsche Literatur und lateinisches Mittelalter, Frank, Bern 1948 (trad. it. Letteratura ewropea ¢ Medio Evo latino, a cura di Roberto Antonelli, La Nuova Itali Fi renze 1992, pp. 152-53) sulla metafora del libro come Aglio dellintelletto. La stessa argomentazione di Dio- tima sara commentata da Page DuBois, Sowing the Body. Psychoanalysis and Ancient Representations of Women, The University of Chicago Press, Chicago-London 1988 (trad. it. 1 corpo come metafora. Rappresentazioni della donna nella Grecia antica, Laterza, Roma-Bari 1980, Dp. 232-34) e da Adriana Cavarero, Nonostante Platone. Figure femminili nella filosofia antica, Editori Riuniti, Roma 1990, pp. 102-03, che entrambe tuttavia non cl- tano Curtius. Jaz Cfr. Cavarero, Nonostante Plazone cit, p. 103. 128 Cfr. Donna Krolik Hollenberg, H. D. The Poetics of Child- birch and Creativity , Northeastern University Press, Bo- ston 1991. 129 Platone, Teeteto, in Opere, Laterza, Roma-Bari 1974, I, pp. 276-77; traduzione leggermente modificata. 130 Aristofane, Le muvole, a cura di Giulio Guidorizzi, Fon- dazione Lorenzo Valla - Mondadori, Milano 1996, p. 35, «La derisione della maieutica socratica ha un ulte- riore sviluppo comico - commenta Guidorizzi- quando Strepsiade viene lasciato solo su un lettuccio a “parto- rire” nuove idee (ved. v. 694 sgg,)» (ibid.) 31 Platone, Teeveto cit, p. 277. 132 Abelardo, Lertere df Abelardo ¢ Elotsa, a cura di Cecilia Scerbanenco, Rizzoli, Milano 1996, p. 364. Aggiunge Abelardo che «gli uomini per natura sono pitt forti delle donne sia nella mente che nel corpo», e quindi é giusto seguire il precetto paolino che dice: «1uomo sia il capo della donna, cos) come Cristo lo dell uomo e Dio di Cri- sto» (ibid., p. 455;la citazione di Paolo in 1 Corinzi, 11, 3). 133 Cfr. Sara Ruddick, Matemal Thinking. Towards a Politics of Peace, The Women’s Press, London 1989, pp. 95-96 (trad. it. Il pensiero materno. Pacifismo, antimilitarismo, non violenza: il pensiero della differenza per una nuova politica, Red, Como 1993). B Fs Marfa Zambrano, El pensamiento vivo de Séneca (1944), Siruela, Madrid 1994 (trad. ft. Seneca, con suo! testi scelti dalfautrice, a cura di Claudia Marseguerra, Bruno Mondadori, Milano 1998, p. 34). 135 Neque concipere aut edere partum mentis non potest nisi ingenti flumine litterarum inundaca (118: Curtius, Lette- ratura europea e Medio Evo latino cit., p. 5). 136 Tiziano Terzani, La fine é i mfo inizio, a cura di Folco Terzani, Longanesi, Milano 2006, p. 284. 137 Cfr. Sergio Benvenuto, Perversioni. Sessualita, etica, psi- coanalisi, Bollati Boringhieri, Torino 2005, p. 7. 138 Friedrich Nietzsche, Also sprach Zarathustra. Ein Buch ‘fiir Alle und Keinen (1885), in Werke, a cura di Giorgio Collie MazzinoMontinar, VI, 1, deGruyter, Berlin 1968 (trad. it. Cost parld Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno, in Opere, acura di Giorgio Coli e Mazzino Mon- tinari, VI, 1, Adelphi, Milano 1968, p. 76). 139 John Locke, An Essay Concerning Human Understanding (1690), a cura di John W. Yolton, Dent - Dutton & Co., London - New York 1961, I, pp. 105-06, 115 175 (trad. it. Saggio sull'intelletzo umano, a cura di Vin- cenzo Cicero e Maria Grazia D'Amico, Bompiani, Milano 2004). 140 Charles Dickens, David Copperfield (1849-50; trad. it Davide Copperfield , Sonzogno, Milano 1933, p. 1). 141 Cfr. Brenda R, Weber, The Text as Child. Gender/Sex and Metaphors of Maternity at the Fin de Siécle, in Ellen Bayuk Rosenman e Claudia K. Klaver (a cura di), Other Mothers. Beyond the Maternal Ideal, Ohio State Univer- sity Press, Columbus 2008, pp. 271-90. 442 Cfr. Margaret Atwood, Negotiating with the Dead. A Wri- ter on Writing, Cambridge University Press, Cambridge 2002 (trad. it. Negoziando con le ombre, Ponte alle Gra- zie, Milano 2002, p. 177). 143 Atwood, Negoziando con le ombre cit.,p. 177. 14s iB fr. Pascale Sardin, Creation and Procreation in Margaret Atwood’s «Giving Birth», A Narrative of Doubles, in Diane Long Hoeveler e Donna Decker Schuster (a cura di), Wo- ‘men’s Literary Creativity and the Female Body, Palgrave Macmillan, New York 2007,p. 164. 145 Cfr. Francesca Rigotti, Le piccole cose di Natale, Un’inter- ‘retazione laica, Interlinea, Novara 2008, p. 14, 146 fr. Carole Dely, Jacques Derrida: le «peut-écre» d'une venue de Yautre-femme. La déconstruction du «phallogo- centrismev du duel au duo, in «Sens Public», 2006, in Francois Marotin, La Femme au XIX ¢ siécle, Presses Universitaires de Lyon, Lyon 1978, p. 99, cit. in Thé- rese Moreau, R/-arredare le stanze del sapere, in Franca Cleis e Osvalda Varini (a cura di), Pensare un mondo con le donne. Saperi femminili nella scienza, nella societa @ nella lecteratura, Centro didattico cantonale, Bellinzona 2001, p. 205. 148, Marotin, La Femme au XIX® siécle cit,, p. 99. Marotin ripete, consapevolmente o no, le parole di Guy de Mau- passant, La Lysistrata modeme (1880): le donne non sono destinate ai grandi lavori delI'intelligenza perché restano per tutta la vita una via di mezzo trai bambinie gli adultiecc. E poiché la donna rivendica anch’essa i di- ritti, diamogliene uno solo, il diritto di piacere! Cfr. Ni- cole Priollaud (a cura di), La Femme au XX* stécle, Levi- Messinger, Paris 1983, p. 193. tas Cit. in Tillie Olsen, Silences, Virago, London 1978, p. 220. Is 5 George Steiner, Real Presences, The University of Chi- cago Press, Chicago 1989 (trad. it. Vere presenze, Gar- zanti, Milano 1992, pp. 196-98) isa fr. Ernest Legouvé, Laliberca voluta: «femmes» (1846). La storia di istituzioni e donne, a cura di Marisa Forcina Cavallino, Capone, Lecce 1992. 152 Ibid., pp. 214,217, 218, 229 €231. 153 Steiner, Vere presenze cit., pp. 197 e 199. 154 Johann Wilhelm Ritter, Fragmenze aus dem Nachlasse eines jungen Physikers (1810), nr. 495, cit. in Chri- stian Begemann, Gebéven, in Ralf Konersmann (a cura i), Werterbuch der philosophischen Metaphern, Wissen- schaftliche Buchgesellschaft, Darmstadt 2007, p. 132, 1.27. 155 Ovidio, Metamorfost, U1, 553. 156 «Sul modello dt Pallade, le poesie sono state da me create senza madre; questa é la mia discendenza, la mia progenies (id, Tristia, Ill, 14, 13-14). 1s? Rainer Marla Rilke, Briefe an einen jungen Dichter, Insel, Leipzig 1929 (trad. it. Lettere aun giovane poeta, a cura di Marina Bistolfi, Mondadori, Milano 1994, p. 57) 158 Se questo é il senso, come interpreto, della curiosa defi- nizione della saggezza (appunto come fredda, stupida, grigia) e della vita e della fede/religione (colorate e ap- passionate) di Ludwig Wittgenstein, nelle Vermischte Bemerkungen. Eine Auswah! aus dem Nachlag, a cura i Georg Henrik von Wright con la collaborazione di Heikki Nyman, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 197 (trad. it. Pensievi diversi, a cura di Michele Ranchetti, Adelphi, Milano 1980, pp. 108 e 120).

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