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ELETTRONICA RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI PRATICA DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE Anno VII - N. 10 - OTTOBRE 1978 - Sped. in Abb. Post. Gr. III L. 1.000 PROTEZIONE TUTTO SULLE STRUMENTI ONDE CORTE CON DIODI T puntata IN SCATOLA DI MONTAGGIO REGOLATORE CON TRIAC OSCILLATORE MODULATO mod. AM/FM/30 > ¢ Tutti gli “ strumenti di Q misura e di controllo pubblicizzati in questa pagina possono Cecio atone ae 35" conaenta con moa ie Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52. inviando gina Talingamento di ut anticipatamente il relative importo a mezzo vaglia postale o c.c.p.n Ih gtdecies onde fara 3/264£2. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. Qomra oi VHB. Ht quadrar ze 0 ai granat ANALIZZATORE mod. R.P. 20 KN {sensibilita. 20.000 ‘ohm/voit) POs eo CARATTERISTICHE TECNICHE i—7* 7s 7 t | 0 a ee RANGES (00+400Ke 400+ 120Dcc, 11+ 38Me | 1,5+12mc @_50 00 2005001000 i ee " 50500 5000 RANGES. 12+ 4DMe [40+ 130me | 80=260Me 0250 5001000 mA 2525 2502500 _ 0-0 Da 1000+ 1a a1 stk/0-+10m) 1070-000 Strumente che _unisce nm i /O--S0i e050 als, massine semplicr- thease un minimo. In alistic gt Ohmxi00/0=200yElonmxik/O=200F I B9 cccastte He 31/050) 5107/0500 [x100 05000 mente su circulto etam- eo ee Paton Assent tat (und) fale! contat) do Sat allusure. Hoek to “at conserione Outpt OS 5 ito gi ispositve protezione Bigtoneion 80 x 125 x SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnall) Sosirulto netie due version! per Radio e Televisiong, Particolarmente agatto ber focahezare velocemente 1 guaet! nel rasiontceviio’, ampiiieston, Tone Faligia: autoradia, teievisorl | © ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K (sensibilita 20.000 ohm/voit) CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO CARATTERISTICHE TECNICHE Froquenza 1 Ke Dimensiont ‘2 160 mm| Armoniche fro. 50 Me Useita 108 V ett 2 Vp. carartenisricue recnicne, woo. reuevisione Ly 9.800 Frequenza 250 Ke Dimension! 12x 160 mm [Armoniche tno @ soo Me F080 macsima «OE Useita 5 ot, applicable alo 500 V 15 V ett Corrente delia batteria 59 mA Output _ 05 § 502501000 PROGRAMMAZIONE Realta, traguardi, prospettive della Casa Editrice, costi- tuiscono gli argomenti di maggior rilievo trattati, in que- sti mesi, presso la nostra sede direzionale e organizzativa. Stiamo infatti per varare il nuovo programma tecnico- editoriale, che verra attuato nel prossimo anno e che do- vra soddisfare, ancora una volta, pienamente e indistin- tamente, ogni lettore di Elettronica Pratica. Tl lavoro intrapreso @ certamente serio e impegnativo, perché ci coinvolge tutti, noi e voi: programmatori tec- nici ¢ commerciali, da una parte, lettori, con le loro idee sempre nuove, gli appassionati desideri, gli incarichi affi datici, dall’altra; in una comunione di forze vive ed esal- tanti che inneggiano al lavoro, al progresso, alla creazio. ne di ricchezze; in una collaborazione fattiva e moderna, che tiene conto dell'espansione, sempre pit: rapida, delle conoscenze tecnico-scientifiche, delle nuove discipline e metodologie, spesso con basi interdisciplinari, che sono emerse dalla ricerca con forte impatto innovativo in molti ambiti tecnologici I frutti dovrebbero maturare presto, copiosi ed invitan- ti, ma di cid, per ora, non possiamo anticipare nulla. Per- ché qualsiasi iniziativa, ritenuta valida oggi, potrebbe risultare di poco interesse domani, e quindi essere ac- cantonata proprio al momento del suo avvio. L'invito rivolto al pubblico pit affezionato, dunque, é quello di attenderci, fra qualche tempo, sulla dirittura d’arrivo, dedicando i giorni che ancora ci separano dai risultati finali, a quella organizzazione del lavoro concertato che, per adottare un termine entrato nell'uso comune, pos- siamo chiamare « programmazione » e alla quale stanno gia offrendo un contributo positivo e notevole, con ruoli complementari ed integranti, molte categorie di varie istituzioni: ditte commerciali, industrie, associazioni, scuole ¢ amministrazioni private. Tenuto conto che, un autentico processo di miglioramenti potra essere tanto maggiore, quanto pit grande sara stata la cortese colla- borazione di tutti. PER NON CREARE VUOTI O DISCONTINUITA’ NELLA RACCOLTA DI UNA OPERA SEMPRE ATTUALE, UTILE E RICREATIVA. E PER NON INTER- ROMPERE LA VALIDITA’ DI UN DIALOGO TECNICO DA VOI TUTTI AP- PREZZATO. ee PRENOTATE in edicola il prossimo fascicolo di Elettronica Prati- ca. Ci aiuterete cosi a perfezionare il servizio di dif- fusione mensile della rivista, eludendo ogni sgrade- vole sorpresa di irreperibilita per rapido esaurimen- to. ABBONATEVI subito a Elettronica Pratica se questa non arriva alla vostra edicola, se siete costretti ad assentarvi spes- so dall'abituale domicilio, se ritenete efficienti e di pieno gradimento gli attuali sistemi di inoltro della corrispondenza. CONSULTATE la pagina interna in cui vi proponiamo le due possibi- li forme di abbonamento con i rispettivi importi del canone. E ricordate che, in ogni caso, la durate del- l'abbonamento @ annuale, con decorrenza da qual- siasi mese dell’anno. RICHIEDETECI = dopo aver consultato I'indice generale degli argo- menti trattati nel corso deil'anno, pubblicato nei nu- meri di dicembre, tutti quei fascicoli arretrati in cui avete rawvisato la presentazione dell'argomento che maggiormente vi riguarda SS ELEMENT! UTIL! DA RICORDARE Wi nostro preciso indirizzo: Elettronica Pratica - 20125 Milano - Vie Zuretti, 52. ll numero telefonico 6891945 - prefisso teleselettive O2 "numero di conto corrente postale: 916205. ELETTRONICA PRATICA , Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945 ANNO 7 - N. 10 - OTTOBRE 1978 LA COPERTINA - Con ia riproduzione fotogr fica in quadrieromia del prototipo del regolatore di potenze elettriche, i ad un interessante esercizio pratico con i diodi con- trollati_ che, con estrema di intervenire sui pitt svar tazione, editrice ELETTRONICA PRATICA Sommario Girettore responsabile ZEFFERINO DE SANCTIS. disegno tecnico CORRADO EUGENIO REGOLATORE ELETTRONICO 580 DELLE POTENZE ELETTRICHE IN SCATOLA DI MONTAGGIO. LE PAGINE DEL CB 588 PROTEZIONE DEGLI STRUMENT! CON DIODI AL SILICIO FILTRO DI PAROLA 594 PER AMPLIFICATORI — TRASMETTITORI stampa TIMEC ALBAIRATE - MILANO Distributore esclusivo per Il. talia: G. Marco - Via Fortex- n, 27- 20126 Milano tel. 2526 - eutorizzazione Tribunale Civile di Milano N. 74 del 29-2-1972 - pubbli- ita inferiore al 25% UNA COPIA L. 1.000 ARRETRATO L. 1.800 ABBONAMENTO ANNUO (12 numeri) PER LITALIA L. 10.000 ABBONAMENTO ANNUO (12 numeri) PER LESTERO 13.000. RIDUTTORE DI SOFFIO A LIBERO INSERIMENTO PER RIPRODUZIONI AUDIO DIREZIONE — AMMINISTRA- ZIONE — PUBBLICITA’ — VIA ZURETTI S2_ + 20125 MILANO, LE ONDE CORTE NOTIZIE - CONSIGLI - APPARATI PRIMA PUNTATA Tutti i diritti di proprieta let- teraria ed artistica sono riser- vatia termini di Legge per Pasi. | manoseritt, 1 sgni, le fotografie, anche ‘non pubblicat!, non el re- ituiscono, VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE LA POSTA DEL LETTORE REGOLATORE Dl POTENZE ELETTRICHE Sino a pochi anni fa il problema del controll delle potenze elettriche comportava notevoli spre- chi di energia, facendo ricorso yrossi potenzio- metri o. nella migliore delle ipotesi, ad ingow branti ¢ costosi trasformatori variabili. che do- vevano mantenere il rendimento del sisterna di regolazione entro limiti accettabili, Oggi il progresso dell'elettronica, con Favvento degli SCR ¢ dei TRIAC, é in grado di interve- nire con grande precisione sui sistemi di alimen: tazione di potenza. rivoluzionando le vecchie tecniche di regolazione ¢ consentenda il controlle di forti potenze con dispositivi di dimensioni as sai contenute € controllabili con segnali di po- tenza molto modesta, in virtd dell’elfetto ampli ficante degli stessi elementi di controllo. | REGOLATORI DI CORRENTE In quasi tutti i negozi di materiali elettrici ed ¢ lettronici, infatti, vengono reclamizeati e vendu i oggi, diversi tipi di regolavori di corrente per uso domestico, di vario tipo € prezzo, nei quali sono montati i DIAC ei TRIAG. E fra questi & possibile trovare il regolatare che sostituisce il pid classico interruttore def fampadario o della lampada da tavolo, nella forma di comando «a niuro » 0 ¢ passante », per il controllo della po. tenza di 100 W o di quella. pid elevata, di aleune ruighiaia di watt La regolazione della luminosit® ambientale del le nostre case, poi, sembra essere divenuta una esigenza dobbligo per tutti, al pass con Marre: damento pith moderno Architetti ¢ industviali dell'arredamento si av valgono, gid da tempo. di questi mezzi elettro: nici, per conferive alla casa nuove sensazioni di calore domestica ¢ luminosita pitt razionali che nel tempo passato, potevano venire soffocare da gli arredamenti fin troppo aggressivi E questi nuovi sistemi di regolazione della lumi nositi, pur imponendo una modest xpess ini 580 diale. apportano, indubbiamente. il beneficio di una successiva ed effettiva economia dellenes elettrica © quella, pure importante, delle law de di illuminazione, Perché in una sola stanza potra bastare un'unica lampadina per i pitt di- dato che questa sparati servizi di illuninazione L'impiego dei diodi controllati @ divenuto, in questi ultimi an- ni, una moda in tutto il settore del controllo e della regolazio- ne delle potenze elettriche. Con due di questi abbiamo ap- prontato una interessante sca- tola di montaggio che, siamo certi, riscuotera grande suc- cesso fra tutti i nostri lettori. In scatola di montaggio a L. 10.500 Potenza elettrica controllabile: 700 W circa Con questo dispositivo potrete controllare: 1 - La luminosita delle lampade e dei lampadari, abbassando o aumentan- do, a piacere, la luce artificiale. 2 - La velocita di piccoli motori elettrici. 3 - La temperatura di un saldatore. 4 - La quantita di calore erogata da un forno, da un fornello elettrico o da un ferro da stiro. potrd essere regolata fra tutti i valori di lumino: 3 minima © massima Un ulteriore beneficio deriva ancora dall’uso dei TRIAG: Vassoluta maneanza di spreco di ener- gia elettrica: cio con i TRIAG si verifica il fe. homeno contrario a quello che si * sempre do. vuto sopportare con Puso di resistenze di caduta » reostati. Con il TRIAG si consumta soltanto lt quantit& di energia elettrica necessaria per pro- vocare Ia luce artificiale LA TECNICA SWITCHING Gon uso dei dispositivi « solid-state > & cambia- ta completamente la tecnica di regolazione del- We potenze elettriche. Nei dispositivi di controllo convenzionali la re- golazione della potenza sul carico veniva ottenu: (a a spese di una dissipazione esterna su el ti resistivi: {regolazione tipo serie Oggi. grazie alla elevata velociti di risposta de- gli SCR e dei TRIAG. si interviene sulla forma donda della tensione di alimentazione. ragliando parzialmente la sinusoide in modo da diminuire il valore della tensione efficace applicata al ca Questa tecnica di regolazione & conosciuta con Thome di « switching ». ossia tecnica a commu Per ineglio comprendere il sistema di intervento € della meccanica detlo switching occorre rias- sumere bievemente il funzionamento dei dispo- sitivi allo stato solide denominati SCR e quelli 581 aooo 1 GATE aNoD0 2 Fig. 1 - Riproduciamo in questa figura il simbolo elet- {rico del TRIAC normalmente adottato nella compo: zlone dei progetti teorici. corrispondenti, per correnti alternate, denomina- ti TRIAG. POSSIBILITA’ DI CONTROLLO Le applicazioni degli SCR ¢ dei TRIAC. di cui pid avanti analizzeremo la natura intrinseca ¢ il comportamento elettronico, vanno ben oltre il semplice controllo della luminosita delle lampa- ANODO 1 Fig. 2 - Con questo schema si interpreta Ia struttura tipiea interna di un TRIAC. 582 COMPONENTI Condensatori ct cz C3 ca Resistenze RL = 47 ohm (giallo-viola-nero) R2 8.200 ohm (2W) R3 8.200 ohm (2W) R4 = 220,000 ohm (potenz. a variaz. lin) Varie n impedenza a radiofrequenza DIAC = di qualsiasi tipo TRIAC = TXAL 388B (3A) dine ad incandescenza: Questi componenti, in- fatti, essendo molto robustie in grado di sop- portare anche le correnti di notevole intensita. trovano particolari applicazioni nel controll di forni, fornelli e stufe elettriche, permettendo una regolazione continua della temperatura degli e- lementi riscaldanti, contrariamente a quanto av- viene con le tradizionali regolazioni a scatti fino ad ora adottate. E i vantaggi che ne scaturiscono sono molteplici: primo fra tutti quello di utiliz- zare, per ogni temperatura, tutto l'elemento ri- scaldante, e non una sola parte di esso. assicuran- do una maggior durata della resistenza ed una pit uniforme distribuzione del calore generato Un altro vantaggio & quello di poter controllare elettronicamente, in misura proporzionale, la tem- peratura di un forno, ottenendo una stabilizea- zione termica di gran lunga superiore a quella raggiunta con i classici termostati meccanici. Se oggi & possibile disporre di transistor al silicio € di circuiti integrati di ottima qualita ed a basse prezzo, cid é dovuto, almeno in parte, all'avvento del TRIAC quale elemento di reyolazione della potenza elettrica. Con il TRIAG, infatti, si sono potuti mettere a punto i forni di alta précisione necessari per il trattamento del silicio, raggiun- gendo una maggiore purezza di questo semicon- duttore, che @ poi la garanzia delle migliori pre- stazioni del prodotto finale Fig. 3 - Progetto del regolatore di potenza elettrica. Il potenziometro R4 regola il tempo di innesco del DIAC, controllando, praticamente, l'intensita di corrente destinata ad. attra- versare il carico (lerminali C-C)’ Le linee tratteggiate racchiudono tutti gli elementi diret- tamente montati sulla basetta del circuito stampato. II potenziometro R4, quindi, unitamente 81 conduttori di alimentazione e del carico, costituisce un elemento esterno al circuito vero © proprio del regolatore di potenza, SPINA-RETE PRESA CARICO Fig. 4 - Cablaggio del regolatore di potenza, Tutti gli elementi necessari alla composizione di questo dispositive, fatta eccezione della presa di carico e della spina-rete, sono conte- uti nella nostra seatola di montaggio. Fig. 5 - Disegno in grandezza na- turale del circuito stampato con: tenuto nel kit del regolatore di potenza, Un altro esempio di impiego di TRIAC, assai pit vicino ai nostri lettori ea tutti gli appassionati di elettronica, @ quello delta realizzazione di ali- mentatori stabilizzati ad alto rendimento, monta- i soprattutto nei modern televisori, con lo sco- po di ottenere, tramite un solo diodo controlla- 0, la stabilizeazione delle molte tensioni neces- sarie per il funzionamento dell’apparato televi- sivo. In questo modo si evita di dover stabilizzare una ad una le varie tensioni, ma soprattutto si riesce a ridutre praticamente a zero le perdite contrariamente a quanto avviene nelle regolazio- ni con transistor collegati in serie, diminuendo il consumo effettive del televisore e riducendo le dimensioni costruttive del trasformatore di ali inentazione, con un notevole abbassamento di costo del ricevitore REGOLATORE DI LUMINOSITA’ Ul progetto che stiamo per presentarvi e che viene approntato in scatola di montaggio non @ certo un raffinato sistema di termocontrollo da_poter imteressare soltanto pochi lettor. Esso & invece un circuit regolatore di potenza adatto per Ia regolazione dellintensits luminosa di lampade lampadari, anche di una certa potenza. ¢ di qu: siasi altra apparecchiatura elettriea che sorba una potenza eletirica superiore ai 700 W Per le sue particolari caratteristiche costruttive il nostro progetto elimina i disturbi di alta fre- 584 quenza che. normalmente, vengono prodotti da simili apparati RICHIAMI TEORICI Pur non essendo questa la sede pit opportuna per ripetere dettagliatamente it comportamento € [a struttura fisica di un SCR © di un TRIAC, vogliamo ricordare che !'SCR ® un dispositive elettronico a tre terminali con funzione di inter ruttore allo stato solide. I circuito di corrente principale attraversa i terminali di anodo © ca- todo. In condizioni normali, !'SGR risulta interrotto. ossia non conduce corrente in nessuna direzione. anche se fa tensione applicata ai suoi terminali raggiunge valori di alcune centinaia di volt. E a tale proposito posiamo ricordare che an co mune transistor. bruce: rebbe immetliatamente se sottoposto 4 tali valoti di tensioni, perché ess0. fino allo stato artuale della tecnica. viene concepito € costruito per ex sere impiegato in circuiti con valor di gran lunga inferior La conduzione dell’SCR viene di norma ottenie ta inviando corrente, anche per un breve istante, sul suo terzo elettrodo : il gate L’SCR rimane in conduzione. asia si comporta come un interruttore elettronicy chiuso. per tut- to il tempo in cui scorre corrente nel circuito principale. anche se viene interrotta fa corrente di gate, Per diseccitare [SCR & necesario ridurte tanne casi eccezionali zero, 0 per lo meno a valori inferiori a quelli della corrente di automantenimento, che risulta prossima allo zero, la corrente anodo-catodo, Alimentando 'SGR con una tensione alternata o raddrizzata-pulsante, si verifica il disinnesco au- tomatico del componente ad ogni semionda. quando questa attraversa lo zero. L'SGR @ comunque un componente unidirezio- nale, in grado di condurre corrente elettrica sol- tanto dall’auodo verso il catodo. IL TRIAC Nella maggior parte delle applicazioni_pratiche di controllo delle potenze elettriche si ha a che fare con le correnti alternate, per le quali il com- ponente elettronico pid adatto risulta essere il PRIAG II TRIAG, il cui simbolo elettrico é riportato in figura 1, pud essere concepito come T'insieme di due SCR. collegati in antiparallelo, in grado di garantire la conduzione. clettrica in entrambe le direzioni tramite un unico elettrodo di con- trollo denominato, anche in questo caso, gate. In figura 2 riportiamo la struttura tipica interna di un TRIAG. Il meccanismo di eccitazione e diseccitazione del TRIAC ¢ lo stesso di quello dell’SCR, con il van- taggio dell'innesco indipendente dalla polarita del- la tensione applicata ai due elettrodi_principali denominati ANODO | (Al) e ANODO 2 (A2). CONTROLLO A SFASAMENTO Occorre ora esaminare come sia possibile ottene- re con un TRIAC il controllo della potenza su diun carico. II sistenra pitt semplice risulta essere quello a sfa- samento, che consiste nellinnescare la conduzio- ne del TRIAC costantemente con un certo ri- tardo (da 0° a 180°) rispetto al passaggio attra- verso lo zero. In tal modo si limita la porzione di semionda effettivamente utilizzata dal carico, riducendo la potenza dissipata. Il carico pud usu, fruire di tutta la semionda quando linnesco av- viene subito dopo il passaggio attraverso lo zero della sinusoide, ma questo @ un caso limite. Un innesco in prossimit& dei 180°, seguito dallo spe- gnimento pressocché immediato del TRIAC a causa del passaggio della sinusoide attraverso lo zero, riduce a zero la potenza dissipata dal carico, ESAME DEL CIRCUITO Uno dei cireuiti pit semplici per il controllo a sfasamento di TRIAC é quello utilizzato nel pro- TRIAC ==Gp— DIAC Fig. 6 - II TRIAC @ il solo componente a semicondut- tore polarizzato contenuto nei kit del regolatore di potenza. Esso deve quindi essere inserito nel circuito tenendo conto della denominazione dei suol elettrodi: ANODO 1 (At) - ANODO 2 (A2) - GATE (G). II DIAC. ‘al contrario, pud essere comunque inserito nel cir- cuito, senza tener conto di un determinato verso di applicazione sullo stampato, getto del nostro regolatore elettronico riportato in figura 3. L'elemento chiave per ottenere T'inneseo rap- presentato dal DIAG, di cui riportiamo lo schema teorico in figura 7. Questo componente pud esse- re paragonato ad una lampadina al neon o ad luno scaricatore. Esso é caratterizzato da una ten- sione di soglia, al di sotto della quale rimane pra- ticamente un isolante. Quando si supera tale va- lore di soglia, il DIAC diviene conduttore, inne- scando una scarica che si annulla soltanto quando diminuisce notevolmente la tensione applicata sui terminali. Sfruttando le propriet& di innesco di ‘questo componente, & possibile realizzare un con- trollo di innesco a sfasamento basandosi sulla ca- rica di un condensatore. In particolare, dopo il passaggio della tensione di alimentazione attraver- so lo zero, il condensatore C3 (figura 3) inizia la sua carica tramite le resistenze R2-R4-R3. 585 1 1 i '—Lo1on1 1001 ZENER ' Fig. 7 - Riproduciame in questo disegno lo schema ‘equivatente di un DIAC, in modo da offrire al lettore plu esigente Vinterpretazione pitt chiara del principio 4i funzionamento di questo componente elettrico, evi- denziando la perfetta analogia con il Quando il valore della tensione presente sui ter minali del condensatore C3 supera quello di so- glia del DIAC, si verifica l'innesco di tale compo- nente € la conseguente conduzione di corrente attraverso il gate del TRIAC il quale, a sua volta, si innesca alimentando il carico. AL passaggio per lo zero della alimentazione. si verifica il disinnesco del TRIAG ed il conseguen- te inizio di un nuovo ciclo. E’ chiaro che intervenendo manualmente sul po- tenziometro R4, si provoca una variazione del tempo di carica del condensatore C3, anticipando © ritardando listante di innesco del TRIAC. Cid corrisponde, in pratica, alla possibilit& di control- lo della fase di innesco e. quindi. di regolazione della potenza sul carico. IL POTENZIOMETRO DI CONTROLLO. Analizziamo i tre diagrammi riportati in figura 8, che trovano preciso riferimento con le tre prin- cipali posizioni del cursore del potenziometro RY. Il primo diagramma si riferisce al caso in cui tutta la resistenza R4 @ inserita nel circuito: come conseguenza si ha che il carico, che nel disegno di figura 8 @ costituite da una lampadina, rimane senza potenza elettrica, ossia la lampadina rima ne spenta. Con il cursore ruotato in posizione cen- trale, si verifica un ritardo dellinnesco © questo ritardo fa si che il DIAG rimanga conduttore sol- tanto per un breve tempo. E’ owvio che, essendo la luminosit& della lampada proporzionale al tem- po di innesco (parti tratteggiate delle curve}, que- sta rimarra appena appena accesa, ossia si miani- festera una luminosita media della lampada. Nel terz0 caso. con il cursore ruotato verso lestremita opposta. cio® quando si esclude dal circuito la re- sistenza R4, si ottiene la massima luminosita della lampada. In pratica, la luminosita massima non @ completamente identica a quella che si otterreb- be senza linserimento del circuito regolatore. In- fatti, si verifica una leggera diminuzione della lu- minosit& stessa, assai difficilmente percepibile dal- Vecchio umano. E tale fenomeno é dovuto al fatto che occorre sempre un certo tempo, sia pure bre- vissimo. per poter innescare il DIAC: di co guenza la sinusoide non pud risultare perfetta, Fig. 8 - La regolazione del potenziometro R4 permette di controllare il tempo di carica del condensatore C3. Quanto pit ritardato & il tempo di innesco del DIAC, tanto minore @ la potenza utilizzata, Regolando il potenziometro R4 nel suo valore massimo, la potenza elettrica che percorre il Circuito utlizzatore (lampada) € minima. Con il cursore di Ra ruotato a meta corss assume un valore medio. minimo, 1a massima potenza elettr del luminosita. la potenza elettrica controllata ‘on il potenziometro RA al valore percorre golatore di potenza (lampada accesa alla m: 586 ma essa sara priva di una piccolissima porzione subito dopo il passaggio attraverso In zero. DISTURB! E CARICHI INDUTTIVI Uno dei maggiori inconvenienti provocati dai TRTAC & quello dei disturbi che essi producono sulla linea di alimentazione in conseguenza dei hnuschi tagli d'onda. Per contenere tali disturbi tro limiti accettabili Circuito alimentatore un filtro soppressore di di- sturbi. che noi abbiamo composto tramite T'in- duttanza a radiofrequenza J] € il condensatore Cl. Un altro inconveniente. derivante dall'uso i questi tipi di regolatori di potenze elettriche, & quello dell’autoinnesco. ossia dei falsi inneschi dovuti al mancato spegnimento del TRIAC a cau- sa delle extratensioni di apertura che si manife- stano sui terminali del componente durante Ja sua fase dj apertura. Per neutralizzare tali incon venienti & sempre consigliabile Vinserimento di rete resistivo-capacitiva. Nel progetto di igu 4 questa rete # rappresentata dalla resistenza RI e dal condensatore C2 @ necessario inserire sul MONTAGGIO DEL DISPOSITIVO LU montaggio del regolatore di potenza * agevo- lato dall'approntamento della nostra scatola di montaggio. Comunque esso deve essere eseguito tenendo sott’occhio il piano costruttivo di figura 4 ed applicando tutti i componenti, uno ad uno, sulla parte della basetta rettangolare opposta al- la faccia in cui € riportato il circuito stampato. Non esistono componenti polarizzati, fatta. ecce- zione per il TRIAC e cid significa che tutti gli elementi, condensatori, resistenze. impedenza. DIAC, ecc. vengono montati senza tener conto del loro verso, cioé del senso di inserimento. In ‘ogni caso occorrera ricordare che il DIAC € il TRIAC sono dei componenti elettronici a semi: conduttore, che debbono essere saldati abbastanza velocemente per mezzo di un saldatore dotato di punta sottite e ben caida Per quanto riguarda Videntificazione dei termina- li del TRIAC. invitiamo il lettore a prendere vi- sione del disegno di figura 6, nella quale sono chiaramente indicati gli elettrodi ANODO 1 (A) ANODO 2 (A2) - GATE (G}. II fssaggio di que- sto componente sul radiatore avviene tramite vite € dado. Il radiatore. il cui scopo & quello di dissi- pare i calore erogato dal TRIAC durante il fun- zionarnento del dispositivo, é stato calcolato per il controllo di una potenza elettrica intorno ai 700 W. Aumentando di molto le dimensioni del radia- tore, si potranno controllare potenze elettriche assai superiori KIT - REGOLATORE DI POTENZA ay rai La scatola di montaggio costa L. 10.500. Per sich © cep, 916208 citande chi mente il tipo di kit desiderato © intestando a: '52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione). L. 10.500 La scatola di montaggio contiene 4 condensatori 3 resistenze 1 impedenza a radiofrequenza 1 TRIAC 1 DIAC 1 raffreddatore 1 potenziometro 1 vite con dado 1 circuito stampato 6 capicorda occorre inviare anticipatamente [import a mezzo vaglia ELETTRONICA PRATICA - 20125 $87 DEL CB Sulla seconda di copertina del nostro periodico viene inensilmente pubblicizzato un tester analiz~ zatore interamente protetto da qualsiasi errore di manovra o di misura, Si tratta di un ottimo ed originale strumento di misure appositamen- te studiato © realizzato per i principianti, nel quale la protezione totale dalle errate inserzioni @ ottenuta mediante uno scaricatore a yus e due fusibili. Ma quello, lo ripetiamo. & uno strumento assolutamente originale, che soltanto pochi CB posseggono per averlo acquistato presso la nostra Organizzazione. Ogni altro strumento di misura invece, assai raramente & provvisto di partico- lari elementi protettivi Asai difficilmente il professionista. cio’ colui che fa uso di strumenti di qualita, commette er- roti di misura, mentre al principiante capita spes- 30 di inserire erroneamente il tester nei circuiti sotto controllo. sia per inesperienza, sia per di sattenzione. Quindi é proprio il tester del. prin- cipiante quello che pitt facilmente pud andar [uo. i uso. ossia quello che, pid degli altri. necessita di taluni elementi di protezione L’argomento che interessa i] GB in questa pun- tata a lui dedicata dal nostro periodico & quindi il sistema pitr semplice, economico ed immediato per garantire lo strumento di misura da even- tuali-¢ irreparabili danni Le temsioni e le correnti, che attraversano i cir= cuiti degli strumenti analizzatori, sono debolissi- me, Qualsiasi sovraccarico, in questo senso. pud dungue offendere. anche in misura permanente qualche parte o Tintero circuito del tester. Sfruttando una particolare caratteristica dei dio- di al silicio si possono facilmente proteggere volt- meni, tester, milliamperometri, S-meter. rosme: tri, wattmetri, Powerout, ecc BOBINA MOBILE Lo strumento di misura pud essere diversamente costruito, ma nella maggioranza dei casi. 1 dove sia richiesta una buona sensibilita ed una precisa linearita della scala. sso & del tipo a bobina nile. Cio’ Felemento fondamentale dello mento @ costituito da una piccola bobina di filo di_rame sortile, avvolto su un telaietto di allu- minio o di altro materiale leggero. La bobina mo. bile ruota su due perni fra le espansioni polari di un magnete permanente, Quando essa @ at- traversata dalla corrente, si crea un campo elet- tromagnetico la cui intensiti dipende da quella della corrente che attraversa 'avvolgimento, Que- sto campo elettromagnetico contrasta con quello del_magnete permanente © costringe In bobina mobile a ruotare su sé stessa di un certo angolo. PROTEZIONE STRUMENTI CON DIODI Sulla bobina mobile é applicata una piccola asta di materiale leggero, che scorre lungo le scale dello strumento segnalando. all'operatore, il va- lore della misura elettrica eseguita Affinché lo strumento di misura sia dotato di una nuona sensibilita, @ necessario che la bobina mo- nile risulti composta da un gran numero di spire Ma poiché lo spazio occupato da questo elemen- to won deve essere eccessivo, occorre necessaria: mente diametco del filo sia estremamente piccolo: generalmente il diametro del filo di ra- me si aggira intorno ai 0,025 mm. Ed é facile comprendere che. con un filo cosi sottile, un er sore di misura, cive un flusso di corrente ecces- sivo, pud provocare l'interruzione immediata del- Vavvolgiento, La bobina mobile. dunque, nor pud sopportare qualungue valore di corrente. per- ché essa @ concepita in modo da essere attraver- sata da correnti clettriche la cui intensita deve assolutamente rimanere entro limiti_precisi LINDICE DELLO STRUMENTO La bobina mobile. negli strumenti in cui essa & presente. non costituisce Punica parte fragile del- ‘0 strumento. perché anche V’indice pud subire le nefaste conseguenze di un errato inserimento dello strumento. Infatti. essendo indice rappre- sentato da un sottile ago di alluminio. esse mw @ in grado di sopportare bene gli urti a fondo. scala ¢ facilmente si contorce o si aggroviglia Giunti a questo punto del nostro discorso. qual- che lettore ci potrebbe chiedere per quale motive Tindice del tester non viene costruito in ©. comunque, in altro materiale assai pid re stente dellalluminio. A questa domanda dobbia mo subito rispondere che se Pacciaio risolve il problema degli urti a fondo-scala, eso appesau tisce norevolmente Vequipaggio della bobina mo bile. rendendo quasi impossibile la lettura dei va- lori segnati sulla scala. Infatti, aumentando la ro- bustezza dell'indice, diminuisce lo smorzamento ed aumenta la difficolta di lettura SISTEMI DI PROTEZIONE Per garantire gli strumenti di misura da eventua- li errori grossolani, conviene ricorrere all'ausi- lio dei semiconduttori. con i quali si possono rea- lizzare efficienti ed economiche protezioni per roamperometri, milliamperometri, voltmetri, tester, ec, E tali accorgimenti possono essere ap- portati agli strumenti di misura senza ricorrere al- la composizione di circuiti complicati Per proteggere uno strumento dagli errori dit mi. sura. si potrebbe anche seguire un sistema div rienza. Un’involontaria disattenzione, durante I'uso di uno strumento di misura, pud provocare danni irreparabi legati in antiparallelo, fra i morsetti dello strumento indicatore, | possono immunizzare il dispositivo da qualsiasi errore di misu- ra, attribuibile alla fretta dell’operatore o ad una sua inespe- . | diodi al silicio, col- 589 vour o6v x0 di protezione, ricorrendo ad un fusibile di pre- cisione, in grado di intervenire rapidamente e con un certo anticipo sul fenomeno di fusione del filo dell'avvolgimento. Questo sistema, tuttavia & poco pratico, perché non sempre pud interveni- recon la necessaria tempestivita Per difendersi dalla elevata velocita di distruzio- ne dello strumento, si debbono utilizzare sistemi «li protezione elettronica con diodi rettificatori al silicio IL DIODO AL SILICIO. Per poter rendersi conto delle funzioni di pro- Fig. 1 - Questo diagramma interpret comportamento di un diodo al” il al variare della tensione applicata sul Suoi terminal, tntorno al valore di 0,5 08 V, i componente non conduce’ al cuna corrente eletirica, dato che e330, in questo tretto. di valori_ voltmetric Present una barriera al fenomeno del a conduzione elettrica, comportandos! come un elemento isolante. La condut- tivita diviene immediata © notevole.su- bito dopo aver superato i volori di so- glia di 06 V tezione degli strumenti galvanometrici esercitate dai diodi al silicio, si deve far riferimento alla cax ratteristica tensione-corrente di questo compo- nente In figura t é riportata la curva caratteristica det comportamento di un diodo al silicio al variare della tensione applicata ai suoi terminali e della conseguente corrente elettrica che lo attraversa Per motivi di semplicita. sul diagramma di figu- ra 1 @ riportata soltanto la curva caratteristica ediretta >. ossia quella che interessa il senso di conduzione del componente, dato che per gli sco- pi analizzati in questo articolo non assume alcu- na importanza la caratteristica inversa del diodo RESIST. CADUTA © diodi aggiunti vourM con BOBINA 20V VOLTM. + - ANJK Fig. 3 - Il volimetro non potra mai essere danneg Gisto da una tensione di'valore superiore # OY, erché essa si scarichera atiraverso uno det doe Sioa al silcio collegat in antipralelo, cies n epposizione tra lore, in modo. da proteagere strumento anche dalle eventual inversion! apo Kena fara DION! SILICIO La pid iminediata analisi della curva di figura 1 DIODI AGGIUNTI evidenzia il fatto per cui il diodo al silicio non conduce alcuna corrente sino a che la tensione applicata ai suoi terminali, pur rispettando la polarizzazione diretta, non supera il valore di 0,5 +0,6 V. Appena viene superato questo valore. invece, prende avvio la conduzione elettrica, che appare fin dall'inizio assai accentuata. Quando si collega, in parallelo con la bobina mo- bile di uno strumento di misura, un diodo al si- licio, si raggiunge Ja limitazione della massima tensione applicata sui terminali della bobina sino al valore di 0,6 V. Ora, se si tiene presente che la tensione di fondo-scala di uno strumento Al CIRCUIT ELETTRONICI Fig. 2 - La protezione degli strumenti di misura, Per mezzo dei diodi al silicio, diviene possibile soltanto se gli strumenti sono dotati di resistenza esterna di caduta (disegno a sinistra), enon quando la bobina interna é originariamente predi: sposta per un determinato vatore, per esempio quello di 20 V (disegno a destra). in questo caso Fig. 4 - Riportiamo in questo disegno il suggerimento Finserimento dei diodi al silicio non permette- Pratico, interpretato nel corso dell'articola, del col tebe il movimento dellindice dello strumento. gamento di due diodi in antiparallelo sui ‘morsetti Si tratta di eventualita molto rare e i ai tune strumento ad indice. voltmetri per tensioni alternate, 591 \ Sma 1N4004 LQ BY 126 > <=) < ° s Aq ay a g A s $ z kK | J} A N RIFERIMENTO CATODO Fig. 5 = La maggior zione attuale pud stema di protezione degli strumenti di misura descrit- to in queste pagine. Nel disegno riportiamo alcuni di loro versione esterna. Si notino le varie indicazioni gli elementi di riferimento che contraddistinguono Tettrodo di catodo (K) da quello di anodo (A), a bobina mobile si aggira normalmnente intorno ai 50-+200 mV, si intuisce immediatamente co- me, in condizioni normal, il diodo al silicio per- manga nella zona di non conduzione, senza riflet- tere alcun effetto dannoso sul comportamento del- lo strumento di misura. In condizioni di sovracca- rico, invece, la tensione sui terminali della bobina i 95v = vouT™M, mobile pud raggiungere valori di dieci o cento volte superiori (senza la presenza del diodo al si- licio di protezione). Adottando ill diodo protetti- vo, invece, si ottiene una limitazione della ten. sione su valori attorno allo 0,6 V, mentre tutta la sovratensione viene scaricata attraverso la resi- stenza voltmetrica esterna. Dobbiamo precisare a questo punto che la pro- tezione degli strumenti di misura per mezzo dei diodi al silicio diviene possibile soltanto sugli strumenti dotati di resistenza esterna di caduta. In taluni strumenti, normalmente in quelli a fer- ro mobile, per corrente alternata, nei quali non esiste la resistenza di caduta, essendo questa con- globata nella resistenza stessa dell'avvolgimento, non & proprio possibile far uso di alcun diodo di protezione (figura 2). to semplice circulto di ali- 6 V con una pila a 6 V Fig. 6 - Realizzando qu mentazione di una lampada @ un diodo al silicio, 8 possibile misurare la tensione sul terminali del semiconduttore, che si esprime nel valore compreso fra 0,8 © 0,8 V, a seconda del tipo di diodo al silicio adottato. 592 DUE DIODI PROTETTIVI In pratica, anziché usare un solo diodo per ta protezione del fondo-scala dello strumento di mi- sura, sé ne utilizzano due. collegati in antiparal- lelo tra loro, cost come indicato in figura 3. In questo modo @ possibile ottenere una uguale pro- tezione anche nel caso di una errata polarith di inserinento dello strunenty nel cirenito in esa- me La realizzazione pratica di questo sistema di pro- tezione & riportata in figura 4. 1 due diodi al si- no essere del tipo pill svariato. cosi co- me indicato in figura 5. Per esempio si pud ricor rere a tutta la serie IN4OO1 - IN4002 - 1N400" 1IN4007, oppure ai tipi BY126 - BY127 0. anco- ra, ai modelli IN4148 - IN914. Le differenze x stanziali che intercorrone fra tutti questi model- li di diodi al silicio vanno ricereate. principal- mente, nelle dimensioni , secondariamente, nella possibilita di sopportare sovracearichi pitt 0 me- no intensi. In ogni caso, l'elemento che maggior- mente stabilisce la possibilirs di sovracearico + costituito dalla resistenza voltmerrica. che rende inutile Futilizo di dicdi di porenza quando si presume « si crede, erroneamente, di raggiungere protezione pit efficace. Perché in condiaioni di forte sovracearico. sarh sempre la resistenza esterna a farne le spese. EVENTUAL! INCONVENIENTI * L'inserinento di due diodi in antiparallelo fra i morsetti di uno strumento di misura non alters normaimente. la precisione delle misure © nep- pure il fondo-scala. In qualche caso, tuttavia. ad esempio nella misura di segnali ad impulsi, «i forma molto stretta. poiché lo strumento rilevs i valori efficaci delle tensioni e non quelli di pic co, posono insorgere errori di valutazione. Ein questi casi Veffetto di protezione dei diodi al si licio limita Tampiezza degli impulsi falsando le inisura in atto. Ma si tratta di eventualita rara- ineate riscontrabili nella pratica di ogni giorno. dato che nella quasi totalita dei casi le rensioni da misurare sono tensioni continue o alternate ipo sinusoidal IL RICEVITORE CB in scatola di montaggio a L. 14.500 Tutti gli appassionati_ di zen's Band troveranne in questo kit oceasione per realizzare, molto economicamente, yoo stu- pendo ricevitore —superrBattivo, ampiamente collaudato, di con zione moderna, _estremamente sensibile © potent Caratteristiche elettriche Sistema di ricezione: in superreazione - Bande di ri jone: 26-28 MHz - Tipo di sintonia: a va- ricap ~ Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max. in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) - Potenza in AP: 1,5 W 593 FILTRO Di PAROLA La necesita di sovrapporre la parol alla musica diviene sempre pili frequente in tutti } sistemi di aimplificazione audio € in quelli delle comunica- ioni via radio. E” una necessita avvertita dai pre- sentatori di spettacoli teatrali, radiofonici e tele- sisivi, dagli speakers delle emittenti TV pubbli- che € private. dagli organizzatori di manifestazio- ni folcloristiche, celebrative, sportive. militari © politiche, Per sovrapporre la parola alla musica. on basta collegare il microfono con la presa di entrata del- Vamplificatore di bassa frequenza 0 detla stazione ricetrasmittente ¢ parlare davanti ad esso. Perché cosi facendo i risultati sarebbero deludenti Molto probabilmente anche i nostri lettori, nel voler riprodurre la propria voce attraverso una catena amplifcatrice ad alta fedelta, saranno in- vappati in questo madornale errore tecnico, E si saranno chiesti per quale motivo la parola sovrap- posta alla musica rimane priva di incisivita, quasi che si trattasse diun segnale intrusive di distur- bo, anziché quello di un messaggio dominante nel- Femissione sonora. Alcuni avranno forse attribui- to la colpa ad una diminuita efficienza della ca 594 tena di riproduzione sonora; altri potranne aver incriminato il microfono © qualche altra parte del sistema di riproduzione audio. Ma la verita & invece una soltanto: non é assolutamente possibile dominare totalmente con la voce una qualsiasi emissione sonora senza interporre, lungo la cate- na di riproduzione, un_particolare dispositive e- lettronico che prende il nome di « filtro di pa- rola» TRATTAMENTO DEL SEGNALE Coloro che si servono di un amplificatore a larga banda per la riproduzione della voce umana, cor tono il rischio di amplificare, oltre che la voce. anche suoni e rumori estranei, di bassa e di alta frequenza, i quali, assorbendo potenza elettrica dal riproduttore audio, finirebbero per provocare un disorientamento di intellegibilita dell’ascol- tatore. Hl problema diviene ancor pit sensibile quando si vuol sovrapporre la parola alla musica, perché in questo caso si rende necessaria l'eliminazione Caratteristiche del filtro Tensione di alimentazione Corrente assorbita Tensione max. d’uscita Impedenza d’entrata Impedenza d’uscita Esaltazione a 2.000 Hz Distorsione con 250 mV d’uscita Amplif. fuori banda vocale 12 + 24 Vee 5mA 2Vv 12,000 ohm 100 ohm : + 10 dB infer. allo 0,1% 2 0,95 delle note basse, che assorbono la maggior parte della potenza élettrica dell'amplificatore, e di quelle alte che, per la loro natura, hanno la ca- ratteristica di richiamare in modo particolare l'at- tenzione di chi rimane in ascolto. Soltanto realiz- zando queste condizioni, le parole sovrapposte alla musica potranno risultare chiare, incisive € dominanti SPETTRO DI FREQUENZE La voce umana rimane inserita in uno spettro di frequenze abbastanza limitato. In particolare es- sa risulta principalmente composta da frequenze che si aggirano intorno ai 2.000 Hz. Si intuisce quindi che, per evidenziare i segnali vocali su quelli strumentali, & sufficiente amplifi- care in maggior misura la banda di frequenze attorno ai 2.000 Hz, E per raggiungere tale sco- po basta inserire, lungo la linea di riproduzione sonora del segnale, un filtro che. in molti casi, @ conosciuto anche sotto i} nome di « filtro per ef fetto. presenza » FILTRO PRESENZA I filtro che determina Peffetto presenza é di tipo passa-banda, cioé un filtro in grado di permettere il passaggio di frequenze comprese fra due limi precisi: frequenza critica inferiore e frequenza critica superiore. Un tale dispositivo si rivela pure di grande utili- Ui nel settore delle radiocomunicazioni in cui, per migliorare la comprensibilita di cid che si trasmet- te, occorre limitare la banda passante, elimiinando contemporaneamente ronzii, fruscii ed altri rumo- Hi estranei che turbano la ‘trasmissione. Nel settore delle trasmissioni dei radioamatori, cio nel settore del solo parlato. la banda passan- te viene limitata fra i 300 Hz e i 3.000 Hz. dato che queste sono le frequenze necessarie per tra Il filtro di parola é un disposi- tivo di grande utilita in tutto il settore delle comunicazioni in _ cui, per migliorare la compren- sibilita dei messaggi, occorre limitare 'estensione della ban- da passante. 595 smeticre, con la dovuta chiarezva e comprensibi- lita, la voce umana. ‘Taluni principianti ritengono che un trasmettito- read alta fedelta riesca, a parita di potenza, a irasmettere meglio di uno in cui la banda sia sta- ta drasticamente limitata. Questo & un grave er- rore, perché una parte della potenza del trasmet- titore serve per emettere dei suoni che nulla han- no a che vedere con la parola. Gon I'uso di un filtro passa-banda, inoltre, & possibile raggiungere filtro. passa-bawo. Tale infatti & limpostazione adottata nel circuito presentato in figura 2 II filo in questione rimane centrato sulla fre- quenza di 2.000 Hz ed é in grado di amplificare. principalmente, tutta la banda vocale. cio’ la gamma di frequenze comprese fra 1 500-e i 3.000 Hz In figura 1 riportiamo la caratteristica del filtro attivo nel quale si fa uso di una rete selettiva a doppia « T » a favore della rete di controreazione. 20 «50 09 200 500 1K 2K SK Fi una modulazione pitt profonda ¢ quindi una mag- giore penetrazione. Analoga osservazione si esten- de ovviamente ai ricevitori destinati all'ascolto amatoriali, nei quali la limitazione di banda del- lamplificatore di bassa frequenza comporta una diminuzione di tutti i disturbi che giungono al ricevitore. con un neo miglioramento della ri- cezione. FILTRO PASSA-BANDA Un filtro passa-banda pud essere considerato co- me Tinsieme di due filtri: un filtro passa-alto e un 596 Fig. 1 + Curva caratteristi- ca del filtro attivo presen tato in queste pagine sul cui asse delle ascisse ( se orizzontale) vengono portati i valori di frequen- za dei segnali, mentre sul- Tasse delle ordinate (asse verticale), sono riportati i 10K -20KHZ “REQUENZA FILTRO ATTIVO L'uso di un filtro attivo, in alternativa ai pid sem- plici filtri passivi, realizzati con resistori e conden- satori, permette, prima di tutto, di non provocare alcuna attenuazione del segnale e, in secondo luo- go, di montare condensatori con valori capacitivi pit piccoli di quelli necessari per la composizione dei filtri passivi e cid in virti della possibilita di ricorrere all'inserimento di resistori di elevate va- lore. Nel nostro caso, questo secondo aspetto tecnico del problema now assume comunque una impor- tanza degna di nota, dato che la frequenza tipica del filtro & sufficientemente elevata per consentire uso di elementi commerciali di sicura reperibi lita sul mercato attuale ANALISI DEL CIRCUITO II progetto del filtro di parola viene proposto. versione monofonica, nella figura 2. Coloro che volessero realizeare un filtro di carattere stereofo- nico, dovranno ovviamente realizare due esem- plari identici. da destinare. ognuno, ai due canali riproduttori audio Osservando lo schema di figura 2, si potrebbe ave- re una immediata sensazione di un circuito molto complesso: ma tale complessita @ soltanto appa- rente, perché tutto si riduce ad un solo stadia, pilotato da un solo transistor, nel cui circuito di controreazione é stato inserito un filtro a doppia . Questo filtro & composto dalle resistenze RQ-RIO-RII e dai condensatori C2-C3-C4-C5, C6. Si trata in pratica di un filtro che ha la ca- pacita di far variare il valore della propria impe- denza in prossimiti di quello della frequenza cri- tica che, nel caso specifico, si identifica nel valore di 2.000 Hz, Questo proceso elettronico provoca on aumento del guadagno dello stadio amplifica- tore € si traduce. nella realtd, in una esaltazione della gamina delle frequenze vocali, trovando pre- ciso riscontro in quel fenomeno che. in preceden- za, abbiamo definito come « effetto. presenza » Netla zona situata al di Ta della gamma vocale Pamplificazione & di 0.95. E cid significa che Pin- serimento © il disinserimento det filtro, tramite i commutatore ad una via - due po: Si non proveca aleuna variazione apprezaabile di volume, evitando all’operatore il disagio di dover intervenire continuamente sul potenziometro re golatore del livello sonoro in uscita dal sistema di amplificazione audio. COSTRUZIONE DEL FILTRO. Prima di iniziare la costruzione det dispositive ora descritto. consigliamo i lettori di provvedere alli realizeazione del circuito stampato che. in figura 4.€ stato da noi riprodotto in scala unitaria (1/1) Lu costruzione vera e propria del filtro di parola verri iniziata, in un secondo tempo. tenendo sot- Cocchio il piano costruttivo riportato in figura 3 Ai principianti raccomandiamo di inserire, sulla basetta del circuito stampato. i einque condensa- tori elettrolitici C1-C7-CR-C9-C10 secondo la fo- ro esatta polarita. cio tenendo conto che uno dei due terminali di questi component. pitt pre- nente quello positive, @ stato da noi contras. Il fascicolo arretrato AGOSTO 1977 isciplina moderna, proiettata nel fu- interessa tutti: lavoratori e studenti, pro- fessionisti e studiosi, giovani e meno giovani La materi ci capitoli: 1¢ esposta attraverso | seguenti die- SALDATURA A STAGNO. - GONDENSATORI + RESISTOR! ~ TRANSISTOR * UIT. FET - SCR - TRIAC - RADIORICEVITORI © ALIMENTATORI + AMPLIFICATORI OSCILLATORI = PROGETTI VARI Ii contenuto/@ la scelta degli argomenti tratta fanno del fascicolo AGOSTO 1977 una gui ‘cura, un punto di iferimento, un insieme ai pagine ‘amiche di rapida consultazione, quando si sta co- struendo, riparando © collaudande un qualsiasi di- ‘positive elettronico. Questo autentico ferro del mestiere dell'elettro: nico dilettante costa L. 1.500 597 598 Fig, 3 - Piano costruttive del filtro di parola res positive potra essere inserito direttam: fra fatto funzionar tallico come indicato i te collegato con Ia lines | massa del dispositive, Condensatori cr 10 uF - 16 VI (elettrolitico) 2 10.000 pF c3 = c= cs = ce = CT = 47 UF - 16 VI (elettrolitico) CB = AT UF - 16 VI (elettrolitico) co 47 uF - 16 Vi (elettroli C10 100 uF - 24 VI (elettrol Resistenze RI = 22.000 ohm R2 = 22.000 ohm COMPONENTI RB RS a7 usciTa massa ‘su circuito stampato. I di- = 22,000 = 47,000 = 8.200 4.700 220.000 4.700 6.800 3.300 6.800 4.700 3.300 41.000 = BC109 = comm. (1 dentro lamplificatore di bi ‘oppure montato dentro un conteni ‘questo disegno. il contenitore dovra risultare perfettamen- ohm ohm ohm ohm ohm ohm ohm ‘ohm ohm ohm ohm ohm 2 posiz.) —=—.)sx 599 segnato con una crocetta (+) sul piano costrut- © di figura 3. seconda raccomandazione viene indirizzata al principiante al momento dellinserimento sullo sMampato del transistor al silicio TRI, i cui ter- minali di emittore-base-collettore risultano con- trassegnati con le lettere alfabetiche minuscole riprodotto durante lo scorrimento del nastro; non quello eventualmente generato dallo sfregamento meccanico, ma quello pit sofisticato, di natura magnetica, la cui banda di frequenza si estende fra i 4.000 Hz e i 20.000 Hz. Analizzato sotto Paspetto fisico, il fenomeno & provocato da un passaggio disordinato di particelle magnetiche, la cui riproduzione sonora si identifica con un vero € proprio frusclo. Per ovviare a questo inconve- niente, si provvede gid, cost come avviene nel ca- so della riproduzione su disco, all'aumento del rapporto segnale/disturbo in fase di registrazio- ne, ricorrendo ad una caratteristica non lineare, na tale da esaltare notevolmente i segnali a fre- quenza_ pid elevata,-cosi da « coprire » il soffio di fondo. Hl meccanisino ora ienzionato funziona egre- yiamente quando la modulazione del nastro @ sufficiente, mentre si rivela quasi inutile quando la modulazione é scarsa, ossia quando il segnale registrato @ troppo basso, oppure quando la inu- sica @ infiorata di « pianissim! ». In tali condizioni, quindi, 1a mancanza di un se- gnale di ainpiezza utile offre via libera al segnale di rumore, evidenziandone gli aspetti_negativi | RIMEDI In taluni tipi di registratori a cassetta si fa in ino- do di diminuire il soffio, riducendo drasticamente Vampiezza della banda passante dell’amplificato- re riproduttore. Ma questa soluzione non costi- tuisce assolutamente optimum, dato che tutta la riproduzione rimane condizionata dalla riduzione di banda, apparendo deficitaria in uno dei suoi pit importanti aspetti, quello della fedeltd. In alcuni tipi di registratori, di qualita superiore, si utilizzano circuiti di compressione, in sede di registrazione, e circuiti di espansione, in fase di riproduzione. Con queste particolarit’ circuitali sul nastro magnetico permane costantemente un segnale assai pili forte del soffio di fondo. In altri tipi di registratori, poi, vengono utilizza- ti dei sistemi che, concettualmente, possono con- siderarsi una via di mezzo tra i due prima ricor- 604 dati, almeno per quel che riguarda gli aspetti dell’efficacia ¢ della fedeltd. A questi ultimi siste- mi riduttori di soffio anche noi ci siamo ispirat facendone Vargomento discusso e analizeato nel presente articolo, CIRCUITO D.N.L. Questi particolari accorgimenti tecnici, conosciu- ti sotto il nome di cireuiti D.N.L. (Dinamic - Noise - Limiter), basano il loro funzionamento sulla limitazione della banda passante dell’ampli- ficatore. ottenuta dinamicamente e in misura in- versamente proporzionale al segnale registrato, In pratica cid significa che, con un segnale regi- strato di ampiezza normale. il circuito D.N.L. non effettua alcuna riduzione della banda passan- te, conservando interamente la fedelta originale della riproduzione sonora. Al contrario. man ma- tio che ill segnale registrato sul nastro. magnetico decresce di ampiezza, € quindi il soffio si rivela come una parte non pitt trascurabile del segna'e. il circuito D.N.L. assume tutte le caratteristiche di un filtro passa-basso. consentendo Mauspicata Fig 3 - Disegno del circuito stampato in scala uunitaria che il lettore dovra riprodurre prima di iniziare ogni operazione di montaggio del ridut: tore di soffio, riduzione del soffio, sia pure a danno della fedel- tA di riproduzione sonora ANALISI DEL CIRCUITO 11 progetto del nostro riduttore di soffio @ ripor- tato in figura 1. Come si pud notare, il circuito @ composto di tre transistor di tipo NPN, al sili- io. ai quali competono le funzioni di amplificare e ridurre la banda passante del segnale raccolto in entrata e proveniente dal circuito del preampli- ficatore del registratore. L'uscita del nostro dispo- sitivo deve essere collegata con Ventrata dell'atn- plificatore finale del registratore magnetico. Analizzando pit dettagliatamente il progetto di figura 1. riscontriamo il primo process di ampli- ficazione condotto dal transistor TRI sul segnale dal preamplificatore del registratore magnetico. Il punto di lavoro di questo transistor rimane essenzialmente stabilito dalle due resi- stenze RI-R2 e dal condensatore elettrolitico C2 proveniente DUE VIE DI SMISTAMENTO UU segnale amplificato, presente sul collettore del transistor TRI, di cai la resistenza R4 rappresen- ta elemento di carico, si diparte attraverw due vie differenti: quella che raggiunge divetamente il potenaiometro R10 e Valtra che, tramite il con densatore di accoppiamnento C3 ¢ la resistenza R5 si affaccia allo stadio successivo pilotato dal tran: sistor TR2 Questo secondo stadio del nostro progetto swolge ama duplice funzione: dapprima amplifica sol- tanto quei segnali la cui frequenaa é superiore ai 4.000 Hz (cid avviene conformemente ai valori Atcribuiti ai gruppi resistivo-capacitivi), successi- vamente introduce un guadagno variabile in fun- vione dell'ampiezza del segnale dingresso. E que- sto secondo procedimento ha Inogo grazie alla presenza dei due diodi D1-D2. collegati in anti parallelo sul circuite di controreazione dello sta dio amplificatore. Possiamo ora riassumere le varie funaioni fin qui descritte. Lo stadio pilotate dal transistor TR? amplifica notevolmente i segnali a basso livello. mentre amplifica assai poco quelli 4 livello pid alto © questo comportamento avviene exclusiva mente per i segnali con i valori d dio-alta i frequenza me- Liuscita di questo secondo stadio amplifeatore. che risulta in controfase rispetto al primo stadie aunplificatore. viene collegata con [altro ternii- nale del potenaiometro R10. Dat cursore del potenziometro RIO & possibile prelevare quindi un segnale la cui entita & di valore pari alla differenza tra i segnali amuplificati dal primo e dal secondo stadio. cio’ dai transistor TRI © TR2 Liultimo stadio del progetto di figura 1 & quetlo pilotato dal transistor TR3. In pratica si tratca Gi uno stadio separatore. che consente il disaccop: piamento totale del civcuito riduttore di sofho da quello delamplificatore audio cui esse deve es sere collegato. 605 BILANCIAMENTO Con il potenziometro R10 si regola il cosiddetto «bilanciamento ». Ossia, si pu fare in modo he, in presenza di seguali a basso livello, le due porzioni di alta frequen2a_amplificate dal transi- stor TRI € dal transistor TR2, si compensino a vicenda, annullandosi, con la conseguente elimi- nazione del soffio, che costituisce il risultato rag giunto con il nostro progetto. La porzione di segnale a bassa frequenza, che non viene amplificata dal transistor TR2. non risulta annullata € pud quindi raggiungere, attraverso il ransistor TR3, lo stadio amplificatore finale di bassa frequenza, In presenza di segnali forti, "'amplificazione effet- waia dal transistor TR2 subisce una riduzione e non esercita praticamente aleuna influenza sulle frequenze elevate del segnale, con il risultato che tutto il segnale, con le sue basse, medie e alte Irequenze, é in grado di raggiungere lo stadio anv plificatore finale. Liinterrattore St, collegato fra la base ¢ Memit- tore del transistor TR2. consente di interdire piacere, ogni effetto prodotto dal semiconduttore ln pratica. chiudendolo, Uinterruttore SI inverdi ce Pazione del transistor TR2, annullando toral- mente azione del riduttore di soffio € consen tendo. in ogni caso, una amplificazione « larga banda, Aprendolo. l'interruttore $1 permetie a! circuito di svolgere le sue pit congeniali funzioni di riduttore di soffio. COSTRUZIONE DEL DISPOSITIVO La costruzione del dispositive riduttore di soffie deve essere iniziata con la realizzazione del cir Cuito stampato di cui riportiamo il disegno, in grandezza naturale, cio’ in scala unitaria, in 6. gura 3. Su questo disegno sono stati riportati i uteri che vanno dall'l al 10 Questi stessi numeri sono riportati anche nel pia © costruttivo di figure 2 e trovano preciso ti« ferimento con quelli distribuiti lungo le linee tratteggiate del progetto di figura 1 Queste liuee delimitano tutta la parte di compo: enti che debbono essere applicati sulla basetta del circuito stampato di figura 3. Gli elementi che si trovano al di fuori di queste linee, ossia le prese di entrata e di uscita, il potenziometro di volume Ri, quello di bilanciamento R10 e Vin {tore S1, debbono essere montati a parte, co. si come avviene per l'alimentatore inseribile tra- mite Pinterrattore S: Per it collegamento di questi ultimi elementi, co- 606 siddetti esterni, servirsi div cavetti schermati, oppure di cavetti_ normalise questi non superano la lunghezza di qualche centimetro, Volendolo, si potri omettere il potenziometro re- golatore di volume RII, dato che il terminale negative del condensatore elettrolitico C1 potri essere collegato direttamente con il potenzione. tro regolatore di volume del tico. registratore magne. Per quanto riguarda l'inserimento sulla basetta del circuito stampato di tutti gli aliri componen i elettronici. invitiamo il lettore a seguire atven- tamente il piano costruttivo di figura 2. facen- do bene attenzione alte polarita dei due diodi DI- D2 € @ quelle dei condensatori elettrolitici ALIMENTAZIONE Lalimentazione del riduttore di soffio deve es- sere effettuata con una tensione continua di va. lore com) so fra i 12 ei 14 V. Questi valori di tensione potranno anche essere direttamente pre- levati dal registratare magnetice se il cireuito di quest'ultimo risulta effettuato con la linea di aie mentazione negativa a massa. In cas contrario ‘occorrera. provvedere ad un sistema di alimenta- vione separata. Anche in questo caso, dovendosi comporre un'unita autonoma, conver’ inserire Valimentatore nello stesso contenitore metallico del dispositivo riduttore di soffio, servendosi e- sclusivamente di cavetto schermato per i collega menti esterni di entrata € di uscita con i stratore magnetico. MESSA A PUNTO Una volta accertatisi del corretto montaygio: del dispositive, sark possibile procedere alla sua sem- plice messa a punto, che consiste sostanzialnente nel regolare il potenziometro di bilanciainew RIO. Per raggiungere questo obiettive, baster’ ripm- durre una casetta priva di incisione, preferibi mente non nuova ma cancellata, Lo scopo di questa operazione & quello di riprodurre soltanto del frascio, E durante lo svolgimento del nastro magnetic il lettore dovra intervenire sul po- tenziometro R10, regolandolo in modo da ridurre al minimo il soffio. Soltanto dopo tale operazione il potenziometro R10 non dovra mai pits essere toceato, xe non proprio per eventuali € successive messe a punto dell'apparato. E? owvio che. pi va di intervenire sul potenziometro di bilanci mento R10. occorrera regolare il potenziometro di volune RII in modo da esaltare, nella mag- xior misura possibile, Vindesiderata riproduzione TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE in scatola di montaggio a |. 9.800 CARATTERISTICHE Banda di frequenza Tipo di modulazione Alimentazione Corrente assorbita Potenza d'uscita Profondita di mod. Impedenza d'ingresso 1350 mW con 135 Veo 40% circa superiore ai 200.000 ohm + regolabile 100 m. = 1 Km. ottima Stabilits Entrata + micro piezo, dinamico e pick-up PERI COLLEGAMENTI SPERIMENTAL! VIA RADIO IN. FONIA, DEL PRINCIPIANTE 607 L ASCOLTO DELLE ONDE CORTE PRIMA PUNTATA Liascolte della gamma delle onde corte pud es sere paragonato con uno dei tanti sport appas- sionanti praticati nel mondo. Molti nostri lettori, attraverso le unde corte, ri cevono. in ore ¢ frequeuze opportune, etnissioni da Pacsi molto lontani. dato che la lor portata & pressocché illimitata Anche il ricevitore radio pid: comune permette questo particolare tipo di ascolto. perché in ess esiste almeno una gamma di onde corte, sulla qua- le si possono trovare vari tipi di cmissioni, quelle dei radioamatori, delle stazioni commerciali, in fonia € in telegrafia, ma sopratturte una sima aitivita sulle bande destinate alla radiodiftw Notizie utili sulle frequenze, lunghezze d’onda, apparec- chiature professionali e dilet- tantistiche. Consigli vari sulla scelta del ricevitore pit ido- neo. Procedure per diventare SWL e interpretazione della _ QSL. Sono moltissimi i Paesi che attraverso un centro donde corte manifestano la loro presenza di cul- tura, pensiero, ideologia, sulla scena radiofonica mondiale. Si calcola vi siano oggi in funzione nel mondo 1.400 stazioni ad onde corte che ogni giorno, sui vari canali disponibili effettuano com- plessivamente 20,000 ore di trastnissione. LE MIGLIORI BANDE Per poter determinare quali siano le migliori ban: de da utilizaare nelle varie ore € stagioni occorro. no previsioni sulle condizioni della ionosfera. Sono 1n centinaio i centri sparsi in varie parti della ter- ra che effettuano indagini sullo stato € altezza de- gli strati ionizzati. © ad essi si aggiungono anche i satelliti scientifici con a bordo laboratori per il ri- levamento delle radiazioni In base ai dati di previsione sulla ionosfera, i cenjfi ad onde corte predispongeno il piano delle frequenze da utilizeare per le vatie destinazioni Per tener conto delle variazioni ionosferiche sta- givnali, questo. piano viene modificato quattro volte all'anno e cio’ nella prima quindicina dei esi di marzo, maggio. settembre € novembre, 1 cambiamenti vengono annunciati pid volte nel corso delle trasmissioni nellarco della giormata Poiché anche la migliore frequenza utilizzabile pud essere soggetta ad affievolimenti, le trasinise sioni ad onde corte sono in generale di breve du- rata, soprattutto quando. il destinatario @ un Pae- se molto lontano. Esse sono cestituite prevalente- mente da notiziari, che risultano meglio compren- sibili se sono letti da una voce femminile. Per ri- durre il rischio di interruzioni dovute a « vuoti» della propagazione, la stessa trasmissione viene ef- fettuata su due 0 tre frequenze scelte nelle gam ne pitt favorevoli DX-ing sono molti appassionati della radio i quali del- Vascolto di stazioni lontane o inconsuete fanno un hobby che nel loro gergo @ chiamato DX-ing in «quanto DX nel codice det radioamatori significa collegamenio con una stazione straniera, Questa aitivita non si limita al solo ascolto: lappassio- nato redige anche un rapporto contenente gli ele- menti di identificazione del programma e le con- dizioui di ricezione, che poi invia alla. stazi E’ consuetudine diffusa in cutto il mondo che la stuzione risponda allo scrivente mandandogli_ un « attestato » di ricezione, consistente in una carto- lina molto decorativa, denominata QSL. che per lappassionato & oggetto di collezione e pud assu- mere un valore notevole se proviene da una emit- tente poco nota lontana (figura 1) FREQUENZE E LUNGHEZZE D'ONDA Le onde corte, come abbiamo detto. rappresenta- no la gainma maggiormente utilizzata per i colle- gamenti radio sia di tipo broadcasting (commer- ciali amatoriali sulle lunghe distanze. Per onde corte si intendono tutte quelle il cui valore di frequenza & compreso fra 1,6 MHz e 30 MHz. Questa gamma, peraltro molto ampia, viene sud- divisa in varie sottogamme, di cui alcune vengono assegnate esclusivamente ai collegamenti_amato- riali, cio® ai collegamenti dei radioamatori che. in gergo, sono anche chiamati OM {nel loro co- 33) OSAKA JAPAN 20 —JASI224 A010 stANION BABS 1 neato vour elAddrss0 db OW. AF. att A 2219732... AGMT, ON. AMM EATS 197.6 You were CAldd worone wits TASER, astm dee? il primo. radioamator Os Md ain eta omg ER eleneatl i rappor my ax, TRIO. JRESI98 ant. Uyegain 1RAVE/We RST (intensita. s¢ REMARKS. vs - ns sovansene ‘scenza), QRM (disurbi elettrici),, ORN Bist 79/90 P5e G8 Via aR ov Omg” "OP. muscane soma Gistorbi di emittenti radiotonic [Oth 1-10, oansh Stone, oyonahe chy, Oat 369 JAPA ne) La QSL st chivde con id 2 |. 1 = Esempio di QSL di un SWL iapponese. Dall'alto, nellordine, sono iportati: il QTH (la citta) e la nazione, poi il numero progressive della QSL (832); segue il nominative generalmen- fe assegnato dal Ministero PP. le apparecchiature Fig. 2 - Modelli di ricevitori radio, di provenienza surplus, adottati nel corso del secondo conflitto mondiale. Si tratta di apparecchia- ture molto robust asso prezzo, che postono rappresentare iI mezzo migliore per introdurre un principiante nel_mondo delle onde corte. ll ricevitore pid in alto, denominato BC312, @ com- pleto di BFO e permette l'ascolto del CW e della SSB. Anche ii modello riportato pid in basso e denominato BC348 © corredato di BFO ed offre il vantaggio di una banda in onda lunga e un filtro a cristallo. dice, OM significa «old man +, come dire « vec- chio mio»). Per convenzione internazionale, le frequenze assegnate ai radioamatori sulle onde corte sono quelle riportate nell’apposita tabella. In tutto il mondo vi sono circa 700,000 radioama- tori i quali, per definizione internazionale, svol- gono la loro attivit’ a titolo personale e senza fini di lucro. per Pistruzione individuale. per comuni- care tra loro e per effettuare ricerche. Al di la delle frequenze amatoriali esistono anche bande di frequenze « preferenziali », delle quali elenchiamo a parte le corrispondenze fra lunghez- za d’onda in metri e frequenza in MHz. Le onde radio hanno il potere di diffondersi nello spazio su distanze anche enormi, perché la fre- quenza della corrente che percorre antenna tra- stnitiente @ molto elevata. La frequenza delle on- de corte, ad esempio, si aggira intorno alle decine di milioni di ciclt al secondo. Liuniti di misura della lunghezza d’onda @ il me- tro, mentre l'unita di misura della frequenza & il «ciclo al secondo», abbr. ¢/s, che viene anche denominato « hertz >, abbrev. Hz Tra il metro e hertz vi & una stretta relazione, che permette di conoscere la lunghezza delle onde radio quando sia nota la frequenza e, viceversa, permette di conoscere la frequenza delle onde ra- dio quando di esse sia nota la lunghezza d’onda. Questa relazione si esprime dicendo che la lun- ghezza d’onda é pari alla velocita della luce divi- Fig. 3 - Ricevitore modello SP 600 costruito verso ia fine della seconda guerra mondiale. L'apparato é di ti po professionale e gode di una notevole copertura di ‘gamme di frequenze (da 540 KHz a 54 MHz); ottimo an- che il filtro a cristallo a banda passante variabile (da 18 KHz a 600 Hz). E' dotato di due scale di sintonia: quella a sinistra @ la piu veloce, quella a destra & rap- presentata dal verniero, cio@ la sintonia fine di una st ta banda prescelta dai primo bottone di comando: 610 GAMME. AMATORIALI so la frequenza dell’onda radio. In ogni caso, la relazione Takeraatice' BA wove & tx vente d = 300: F in cui F misura la frequenza espressa in MHz del segnale radio, mentre la lunghezza d’onda risulta determinata in metri Questa formula sta anche a dimostrare che la lunghezza d’onda @ inversamente proporzionale alla frequenza e cid significa che, pitt lunga é Vonda, pid bassa é Ja frequenza e viceversa, ossia. Fig. 5 - Ottimo ricevitore portatile, costruito in Sud. Africa, di produzione Barlow Wadley, Copre la gamma di frequenze fra i 500 KHz ¢ i 31 MHz in 31 bande da 1. MHz ciascuna. Permette l'ascolto di emittenti in AM CW-SSB. Il circuito @ di concezione moderna e pre- senta due notevoli vantaggi: Ia stabilita del segnale @ Ia precisione della scala. Proprio questi due ultimi elementi lo rendono molto diffuso fra gli appassionati SWL, anche se esso risulta idoneo alla ricezione di Segnali ATTY (radio teletype e telescrivente) Fig. 4 - Modello di ricevitore 8C603 molto diffuso in quanto permette l'ascolto della gamma CB dei 27 MHz. La ricezione & in modulazione di frequenza, ma @ facile portare il rivelatore in AM. Pud essere utliz- zato anche come ricevitore con convertitore per i se- anali FM dei satelliti meteorologici. ll costo @ modesto. pits elevata é la frequenza, pitt corta @ la lunghez- za donda SCELTA DEL RICEVITORE Se con un ricevitore radio normale & possibile Yascolto della gamma delle onde corte. con que- sto non @ invece possibile la ricezione particola- reggiata delle bande amatoriali. E tale conside- LE BANDE PREFERENZIALI 23 + 2495 90 32 + 34 8 39 5 4 60 4,75 = 5,06 49 595 = 62 a W+ 73 31 95 + 9775 25 117 = 11,975 19 15,1 + 15,45 16 177 +179 13 21,48 + 21,75 61 Fig. 6 - Questo ricevitore professionale presenta le stesse caratteristiche di quello riportato in figura 5, pur essen- do costruito in Giappone. Sul pannelio frontale vi @ qualche comando in piv che, pur rendendolo pi completo, com: plica le operazioni di ascolto dei prin- Cipiante, Anche se funziona con la ten- sione di 12 Vee a pile 0 con alimenta- tore esterno, questo ricevitore, pi che un portatile, @ da considerarsi un appa rato da tavolo, razione scaturisce immediata anche dopo aver get- tato una prima occhiata alle tabelle relative alle frequenze radiantistiche. Non servono quindi i ri- cevitori radio commerciali per onde medie e nep- pure quelli a modulazione di frequenza. Anche perché alcune trasmissioni risultano eflettuate con tecniche del tutto diverse da quelle pitt comun mente conosciute, per esempio il CW. 'SSB, TR TTY, ece. Il primo passo che il futuro radioama tore deve compiere. quindi, consiste nella scelta del radioricevitore che gli consenta di svolgere Vattivita preliminare di ascoltatore delle onde cor- te 0, come si suol dire tramite la sigla internazio- nale, di SWL (Short-Wave-Listener). F questo ricevitore radio deve essere in grado di coprire una gamma di frequenze abbastanza vasta, an- che se non proprio tutta Tintera gamma. delle onde corte. In molti casi l'interesse dell’SWL si orienta verso icevitori di provenienza surplus che, seppure tecnologicamente superati, consentono un notevo- le risparmio di danaro ed un sistema di ricezione molto ampio. Nelle varie ‘illustrazioni riportate in queste pagine il lettore potra formarsi un’idea abbastanza chiara sul tipo di ricevitore radio che desidera acquistare Fig. 7 - UR 392 @ un ricevitore digitale meccanico, di provenienza surplus, che copre le frequenze da 500 KHz a 32 MHz in 32 bande da | MHz ciascuna. E" un ottimo ricevitore, iniziaimente per usi militari, di grande Precisione @ stabilita, Risulta completo di BFO, filtro ME variabile, calibratore a 100 KHz, Noise Limiter. Fun- Ziona con alimentatore esterno @ 28 Vec @ con assorbi- mento di A. Il ricevitore di questo tipo pub considerarsi tun punto di arrivo per coloro che desiderano ricevere tut- te le emittenti delle onde medio-corte. Il costo di questo apparato si aggira intorno alle 300,000 lire. Fig. 8 - Questo modello di ricevitore R 390 presenta caratteristiche simili a quello riportato in figura 7, ma 2 pi completo € possiede filtri migliori. Si tratta co- manque di un apparate professionale che, assai diff. cilmente, pud essere superato da modelli analoghi presenti sul mercato surplus. L'aiimentazione é conte interno del dispositive; il costo del ricevitore ja intorno alle 800.000 lire. COME SI DIVENTA SWL Per diventare SWL, il ricevitore radio, a qualun- que classe esso appartenga, non basta. Perché oc- corre entrare in possesso di un particolare permes- so rilasciato dal Ministero P.T. La domanda deve essere redatta in carta legale da L.. 1.500 e spedita al seguente indirizzo: Al M Fig. 9 - Ricevitore DRAKE per radioamatori. La banda degli OM viene coperta in settori da 500 KHz ciascu- no (per esempio da 7 a 7,5 MHz). Manca quindi di copertura generale, anche se alcuni modelli vengono progettati per funzionare al di fuorl delle bande ama- toriali con 'aggiunta di appositi quarzi. Si tratta di-un ricevitore di costo notevole, proprio perche di moder- a concezione tecnologica @ molto soti CON QUESTA PENNA APPRONTATE | VOSTRI CIRCUIT! STAMPATI Questa penna permette di preparare i circuiti stampati Con la massima perfezione nei minimi dettagli. II suo aspetto esteriore @ quello ot una pena con punta i nylon. Contiene uno speciale inchiastro che garan- tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione i cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade risce perfettamente al rame. CARATTERISTICHE NORME D'USO Tracciare ; La ponna contiene un di Insta - Spequatore dl inchoate Conteate. ds. una’ valvola f Guing| imergeria a"solurione i atnceo Gleldo “Corrosivo). 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Al momento dell’accettazione della domanda. il Ministero assegna al richiedente il nominativo della stazione d’ascolto, nel quale risulta implici- to il diritto alla detenzione di particolari appa- recchiature radio, anche sofisticate, appositamen- te costruite per 'ascolto libero di tutte le ganinie radiofoniche. Al momento della domanda, e d rante lesercizio di ascolto, Poperatore si assume Vimpegno morale di non divulgare in alcun modo notizie commerciali, politiche, militari 0 private di cui viene a conoscenza durante l'ascolto. Tanto meno egli deve servirsi di tali informazioni per fini illeciti A tutti quel lettori che intendessero diventare de- gli SWL, consigliamo di rivolgersi direttamente alA.R.L (Associazione Radiotecnica [taliana) Via Scarlatti 31 - 20124 MILANO. Questo E: @ in grado di fornire tutte le notizie utili per l'inol- tro al competente Ministero delle domande per SWL ¢ radiamatori, unitamente agli argomenti d'esame, quelli relativi alla preparazione all’eser- cizio pratico. ece. Fig. 1 In commercio esiste una quantita enorme di rice: vitori di provenienza surplus; alcuni di essi possono essere Fitenuti ottimi, ma prima di acquistarli conviene sempre ac- certarsi che non siano stati manomessi, ricordando, come regola generale, che un guasto elettrico pud sempre essere Fiparato, mentre quello meccanico, a volte, pud rendere inutilizzabile il ricevitore. In ogni caso, prima dell'acquisto di un ricevitore surplus, conviene controllare la stabilita della sintonia, soprattutto sulle alte frequenze; anche i filtr i media frequenza debbono essere attentamente esamin i. Un altro dato di notevole importanza @ quello dellali mentazione, che deve essere alla frequenza di 50 Hz @ tnon a quella di 400 Hz, come accade in alcuni modelli. LA QSL Una QSL altro non é che il biglieto da visita del possessore di una stazione d’ascolto. In pratica si tratta di una cartolina, come quella riportata in figura 1. in cui sono stampati il nominativo e la sede geografica dell’SWL. In essa l'operatore cita le condizioni di ricezione ¢ il tipo di appa- recchiatura utilizzata, assieme ad altri dati se- condari. La collezione delle QSL. provenienti da localita di tutto il mondo, rappresenta forse per !'SWL il prentio pid ambito per il riconoscimento della sua attivitt amatoriale. IL W.R-T.H. Per meglio coordinare l'ascolto ed evitare errori di interpretazione, occorre saper cercare con pre- cisione le emittenti radiofoniche. Queste, per la verita, ammontano ad alcune migliaia, per cui non & possibile fornire in questa sede il loro elen- co esatto. Esiste comunque una pubblicazione an- nuale, denominata W.R.T.H. (World Radio TV Handbook = Manuale mondiale di radio ¢ tele- visione), che descrive tutte le emittenti radiofoni- SALDATORE 220 V-90 W Il kit contiene: 1 saldatore istantaneo (220 V - 90 W) 1 punta rame di ricambio 1 scatola pasta saldante 90 cm di stagno preparato in tubetto 1 chiave per operazioni ricambio pun- ta saldatore adatto per tutti i tipi di che mondiali con molti dettagli, riportando il va~ lore della frequenza di emissione, la localita di ubicazione, la lingua uficialmente adottata, gli orari di trasmissione, ece. Questo libro rappre- senta un autentico dizionario per I'SWL; esso é reperibile in Italia presso: Edizione Radio Tta- liana, Via del Babuino, 51 - 00187 Roma - Ulrico Hoepli, Via U. Hoepli, 5 - 20121 Milano - Sper- ling & Kupfer, Piazza S. Babila. 1 - 20122 Mila- no = Libreria Internazionale Rizzoli.. Largo Chigi 15 - 00187 Roma - Libreria Internazionale Di Stefano, Via R. Ceccardi - 16121 Genova - Ra- diomeneghel, Casella Postale 103 - 31100 Treviso. Forse l'unico elemento negativo di questa pubbli- cazione, cosi come accade per la maggior parte delie pubblicazioni tecniche, sta nel fatto che es- sa viene edita soltanto in lingua anglosassone Ovviamente questo volume non é il solo ad essere considerato il vero € autentico ferro del mestiere dell'SWL € del radioamatore, perché nelle libre- rie pitt fornite delle grandi citta & sempre presen- te una nutrita biblioteca di libri in cui sono citati tutti gli elementi fondamentaliinerenti le pit svariate stazioni radio del mondo Continua al prossimo numero ISTANTANEO Lire 9.500 saldature del principiante 615 vendite acquisti ermute VENDESI amplificatore lineare CB «AM» perfetta- mente funzionante non autocostruite. W 40 = 55 pilo~ tabile da 2.5 W - 5 W a L. 50.000, oppure al miglior offerente. Vendesi microscopio 200 - 600 = 900 in- grandimenti | 30.000 trattabil. NATALI GIACOMO - Via S. D'Acquisto - P.BOX 8 - PETRIOLO. 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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilita su eventuali contesta- zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicita del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblicitario. Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti patello). 40 parole, scrivendo molto cl ramente (possibilmente in stam- ENDO al miglior offerente o permuto con ricetrasmet titore CB anche bassa potenze, pecco materiale com- prendente corso teorico di eletironica Scuola Radio Elettra, 5 altoparlanti, avvolgitrice bobine, boccolo, prese polarizzate, condensatori ecc., zoccoll valvole, trastormatore, telaietti in alluminio 9 mica, lamierini trast. tastiera “cambio canali radio OM FM, conteni- tore in acciaio cromato, microfono radiolina OM da riparare, tutto come nuovo. VERGANI ANGELO - Via Volta, 4 - 20020 MISINTO (Milano). 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