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“Elemento pretebbricato di copertura a volta sotile con costola a itrigidimento’, 4 gennaio 1967. Brevetto di modello oi utilité n.113674 Apre il fascicolo del modello di uilita per un “elemento di copertura per costruzioni industrial pretabbricato a volta sottile” un verbale su carta intestata della Camera di Commercio Industria @ Agricoltura di Milano, servizio dei brevet per invenzioni ¢ marchi, datato 5 genneio 1966. Allegativi sano numero 2 copie gratiche delle tavole ranpresentart! i manufatto ed una relazione introduttiva di accompagnamento. |! brevetto, sata rilasciato 'anno seguente, il 27 febbraio 1967. Forma oggetto dal presente modello é un elemento di copertura autoportante, pretabbricato, in cemento ordinario 0 precompresso, caratterizzato dall'essere costtuito da una serie di almeno tre laste piane di spessore normalmente costante, unite fra loro sugli spigoli in modo da formare una superficie a ciretrice a forma di Z preteibilmente simmetrica. Nei material conservati presso 'archivio, durante le ricerche svolte,é stato possibile individuare un antecedente storico applicativo del medesimo brevetto. Sitratta dell'edificio a shed AL.FA, costruito presso Varallo Pombia tra il 1965 ed il 1966. Ad oggi sono conservati quattro elaborati grafic, una pinta ed un disegno esecutivo datatrspettivamente 15 febbiaio @ 15 dicembre 1965. Sequono altri due elaborati, un elaborato esecutivo dell'armatura intitolato “Shed 3 ALFA”, datato 8 gennaio 1966, ed una sezione longitudinale, nella quale appare per la prima volta I'elemento a shed in tutta la sua elegarza: il cartglio dela copia eliogrfica recite “Stabilimento Alfa Tave. Varallo Pombia’", 15 febbraio 1966, Completano il fascicolo due ampi testi scritti di pungo da Favini, fitti di calcoli di meccanica della struttura oggetto di studio; anche essi riportana la titolazione “Stabilimento in Varallo Pombia, calcoli statici di una volta a shed precompressa”, uno é datato 1965, ed uno I'anno seguente. 38 eter. (camore commerce ‘Mano e Alo Fi, 5 gemact9es, ——————e Regitre BN. dont. 3342 CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI MILANO COPIA DEL. VENBALE DI_DEPOSITO PER RKEVETTO D1 MODELLO Ho OT wT) Lianne 19% 6 it giome. ohaaue. det eveee di _gemnato tile ore undies + miu quarentadue ‘nie AVENE Ade i wavonsts tad dana, eee ites: Vie — Tome mandstnio Uffi0i0 IngeBarzand & Zanerdo Boxgonuave, 10 delineate dams all fet A epge «Mil Via 42 Maadetario ha pesca» mi sotertis ) Shuma om Hale a a 400, dh REVETTO PER MooELLO | “CRRRRENTATE ‘Ne eRU ANTE sean per riroLe: “ELEMBNTO DI COPERTURA PRR COSTEUZIONI INDUSTRIALT PREVABBRICATO A anaes soTeTLE*. Avistarinne di vermont sal e/e posale mi. 1/11720 invite alt Uiele det Reginnn TUM, 161 O/C y t2ette1965 ye 855 inwe i vermont wi ef posse 1/1904 Inet aI Ula Cetele Deve» fom 3k L400 ‘ement dal Utila Powale dl Milano °/F 29+ 1B 1965 mw 2383, NT selon tomanda, le devrait ol | loi frat dl sichindente © da me ootee: allt cot tre oslo. 1 Deposiamie FERRARI tyne ANTE Per copia conforme al erginale 39 “Elemento prefabbricato di copertura con doppia nervatura’, 24 novembre 1.967. Brevelto di modello i utilta n. 122032 “In base alle vostre istruzioni, abbiamo provveduto a presentare domanda di brevetto per modello di utilita, i cui dati sono i seguenti: numero 8143 B/67", depositato il 13 marzo 1967. Si tratta di un “elemento prefabbricato di copertura con doppia nervatuta di irrigidimento”autoportante, realizzabile sia in cemento armato che in cemento armato precompresso. II progetto elaborato in due differenti versioni, viene presentato nella versione “a”. quello costituito da una pigstra piana o rialzata in mezzeria di spessore ridotto con nervature di irrigidimento che possono essere precompresse con cavi di tensione. in prossimita degli appogai, la piastra si inclina fino a raggiungere l'appoggio, cosi da potere, a scelta, costituire di per sé stessa canale di gronda oppure con un getto di completamento rendersi solidale alla trave portante principale. La versione “b” del medesimo progetto, studiata negli apparati grafici preliminari, ma poi non forniti in sede brevettuale, prevedeva la possibilita di creare lucernai o vani di passaggio nella Soletta superiore fra le nervature, in numero ¢ dimensioni richiesti caso per caso. II brevetto é rilasciato pochi mesi dopo, il 24 novernbre 1967. ax 40 “Copertura piana ad elementi prefabbricati con intercapedine”, 24 novembre 1967. Brevetto di modelio di utilita n. 122100 Oggetto: Deposito in Italia di una nuova domanda di brevetto per modelto di utltd per: “Copertura piana ad elementi prefabbricatl con intercapedine”, @ il 28 marzo 1967. “Alleghiamo alla presente una lettera diincarico, che dovrete ritornarci, per potereffettuare il deposito in ‘oggetto (...) uniamo inoltre i lucidi da voi richiesti nella vostra lettera del 22 marzo 1967, che si riferiscono alla domanda di brevetto per modelo di utilita depositata il 13 marzo 1967. Verbale di Milano No. 8143B/67.""" Unitamente alla lettere vengono allegati sette disegni ed una relazione di incarico. E’ il penultimo brevetio elaborato da Aldo Favini. Si tratta di un sistema ad elementi autoportanti, prefabbricati, in calcestruzzo armato, semplice 0 precompresso, consegnati in modo da formare una maglia costituente una copertura a cassa wuota di spessore costante, atta a contenere un sistema di canalizzazioni sviluppatesi con ontinuita in tutte le direzioni, secondo le necessita che si presentano di volta in volta. Nel caso di necesita, la copertura pud essere prowista di lucernari, elementi anche essi prefabbricati, in grado di fornire tuna superficie illuminante pari al 0% dellintera superficie coperta. All'interno del fascicolo sono presenti sette elaborati grafici a corredo della versione presentata uficialmente, tuttavia vi sono tre disegni ‘su lucido con tre differenti varianti dello stesso principio ideativo. Un disegno su carta da lucido, non datato, presenta la soluzione a travi scatolari in acciaio utilizzata per lo Stabilimento Morassutti a Padova’, Costruito nel 1959, commissionato da Paolo Morassutt il cui progetto architettonico era stato elaborato da Angelo Mangiarotti e Bruno ‘Morassulti.© 4 me s ir rise aie nea | 42 A Faeni, ‘Algal grteo| ‘la domarda per “Copertura prefabbricata a pannelli piani a cassone", 19 settembre 1969. Brevetto ai modello ai utilita n. 134573 | 10 gennaio 1969 Favini deposito |"ultimo brevetto di sua invenzione. Si tratia di una “Copertura a pannelli piani a cassone”. Come sempre, la richiesta viene carlacea é supportata da una relazione e da allegati ‘ratici. Pispetto ai lavori svolti precedentemente, questa volta la telazione é di sole due pagine € con un solo allegato grafico che riporta in sezione le due possibilita di ancoraggio della trave pretabbricata atta aa svolgere la funzione i copertura. Si compone di pannelli piani, a sezione cava, con facce parallele collegate da lamelle disposte in mado a formare una struttura reticolare molto resistente ai momenti torcenti che la coinvolgono. Con questo manufatto si conclude I'esperienza d'inventore di Faviniiniziata sedici anni prima, era il 1953. La certificazione d’invenzione di utilita é rilasciata il 19 settembre 1969. 43 La biblioteca dett'ingegner Aldo Favini Presso lo studio protessionale ci Via Filippeti, nella stanza di studio di Favin, vi era la sua biblioteca personale, su modello delle biblioteche Tinascimentali a scaffale aperto. Ad oggi consta di pit di 600 volumi, cui vanno aggiuni le dispense e gl atti della conferenze raccolti durante la vita professionale. Ad oggl I organizzazione della biblioteca ripropone la suddivisione det volumi cosi come erano collocatinello studio di Via Filippetti28/a prima della donazione | temi contenuti nella biblioteca comprendono: architettura, saggistica, monografe di architett ed ingegneri, manualistica italiana ed estera, preziose versionirilegate i rviste darchitettura, di costruzioni in accialo din cemento, sia armato che precompresso. Moltissimi sono i testi in lingua frencese e tedesca, in minor quantita sono presenti volumi in lingua inglese. Tra i libri pid belli ed interessanti vi sono numerose pubblicazioni di inizio secolo scorso sul calcolo matematico e le innovative teore sul calcestruzzo arma, cui fanno eco preziose edizioni ¢'oltralpe come “Un demi siécle de Technique Francaise de la Précontainte”, almanacco speciale edit da Traveaux, Organe de la Technique Francaise des Traveaux Public set du Ciment Arma, 6 Avenue Piere-ter-de Serbie, Paris, 1966. Aprendo questo volume scorrano tra le dita cinquant’anni di esperimenti, cantierizzazioni e progetti in cemento armato in Francia. Si passa rapidamente da tabelle di calcalo delle armature a fotografie di laboratorio dove vengono testat | primi sistem pet la precompressione a fotografie di cantiere di pont, stade, edifci pubblic Trai cammei ai lingua italiana spiccano alcuni prime edizioni di Tecnica del Cemento Armato, a cura del'stituto Nazionale per gli Studi ¢ la Sperimentazione nell Industria Eullizi, Edizioni della Bussola. 1946 con scriti di Gustavo Colonnetti su “Gli stati di coazione nel cemento aimato”, Aristide Giannelli, po! suo relatore di tesi, con “Moderne teorie sul cemento armato”, Arturo Danusso con “Le costuzioniasismicha” Giulio Krall con due scriti, di cui il primo “Di un nuovo modo di costruire un atco ‘Tipo Risorglmento’e ci una sua apolicazione concreta sul Tevere @ Roma”, testi che sono stat frutto di sperimentazioni awenute quasi sicuramente durante il concorso di qualche anno prima, (quando nel 1935 Favini avevalavorato proprio con Kall al progetto ci un Ponte sul Tevere Tipo Risorgimento, che sarebbe poi diventata la sua tesi di laurea nel 1942 con il Professor Aristide Giannelli. ‘Sempre sul medesimo tema vi é unlaltra pubblicazione, del 1937 a cura di Guido Oberti e con una nota introduttiva di Danusso dal titolo “Sul comportamento statico di archi incastrati notevolmente ribassati tipo ponte del Risorgimento”, edito a Milano della Libreria Edtrice Palitecnica per conto del Regio Politecnico di Mian Istituto di Scienza delle Costruzioni. Sequono due volumi di Aristide Giannell,“Lezion ci Scienza della Costruzioni", stampato nel 1938, e probabilmente utilizzato da Favini come testo durante i corsiuniverstaria Roma, ¢ “Telai elastic 44 45 6. Colonna Laan dle ‘cosmo 121 aarti, Neomporamenis tesco pont Trova coment amat, 7935 .DeFienz, ‘Grana seroatal ‘iri, "608, stabi, onderont dati sora del nse ‘intoor23, 1381, a piani”, nella cui quinta di copertina é riportato un timbro color seppia, ‘mal un po’ sbiacito che dice: “IMPRESA FAVINI GIUSEPPE, costruzioni eal, Via Paolo Emilio, 28. Roma’. Libro appartenuto al padre, Bernardo, detto Giuseppe per lunghe vicissitudini familiari, i! cui studio romano. sara ereditato poi dal fratello maggiore di Aldo, Leonato. Del 1939 @ un volume, edito a Bologna per conto di Zanichelli dal titolo “Questioni di matematica applicata” con scritti di Picone, Krall e Ferrari. Tale fitissime pagine di integrai, equazion, rigonometria e limit tendent a infnito spiccano piccole immagini di hangar, tell in calcestruzzo armato,disegni di volte, a bot, piane, sot, a dimostrare che la forma poi allio non é che matematica. Gli fa eco un volumetto rilegato In cordura con una semplice ed efficacie impaginazione da toni verde scuro: “Progettazione e costruzione dei pont, a cura di Benini, Guidi, Fioravant, Cinci, Kral, Martinelli ¢ Polson, Edizioni della bussola, In copertina accoglie i lettore un timbro blu, scuro: "ALDO FAVINI, DR. INGEGNERE. Via Crivelli, 12 Milano”, ma é solo aprendolo che si possono coglere le sottolineature¢ le annotazioni a margine di sua mano, studi, scritture, cancellature e cortezion al testo ove necessario, per migliorare la tecnica di calcolo adottata, Per Favini un libro non era und lettura, ma uno strumento di studio con cui confrontarsi sottolineandone le lacune qualora la sua avanguerdia di strutturista superave gli insegnamenti dei maest Tra i pid bei volumi in lingua spagnola vi é “Puentes de hormigon armado pretensado" a cura di Carlos Femandez Casado, edito a Madrid per conto di Dossat nel 1961, cui fa seguito la seconda versione rivsta 2d amplita nel 1965. La sovra copertina della prima edizione propone tun ponte in calcestruzzo armato precompresso, che si diparte da una riva del flume per essere coraggiosamente lanciato nel vuoto, essendo una struttura autoportante. Uimpaginato interno alterna quasi sempre una pagina di testo scrito con la pagina a fronte dedicata ad immagini od approfondimenti tecnici e strutturali. Lo stesso tema e trattato anche nel volume di lingua inglese “Concrete Engineering Handbook’ ai La Londe and Janes, pubblicato da Mc Graw-Hill nel 1961 a New York. Aprendalo si trova un datlloscrtto, aggiunto personalmente da Favini, con la traduzione in lingua italiana di alcuni passi del testo, che a citferenca del precedente spagnolo, concentra maggiormente le rcerche sulle teorie scritte¢ sul calcolo static della stutture, argomentandolo con esempi partici e,lasciando poco posto invece all apparato iconogratico. Sempre in lingua inglese vi é la prima edizione del testo “The Structures of Eduardo Tortoja, an Autobiography of Engineering Accomplishment’, edito da Dodae Corporation nel 1958. Limpaginato @ accattivante alteinando pagine con brevi saggl sciti a fotografie, disegni, schizz, € pagine doppie con progett di Torrja, evidenziandone le qualita strutturali ele tipologie figurative, coperture ad Hypar, ombrello,a volta sot Sulle volti sottili, Favini ha conservato separatamente una busta con 48 nRobinsen, ‘cous de Baton Précorvain 1908, 4 Gibson, ‘BW. Cooper The Designot inca Sh eos, oe 49 molti fascicoli e pamphlet, per !o pil in lingua francese. Apre la rassegna il fascicolo “Torsion des profils cylindriques ouverts application aux sheds en béton armé", supplemento numero 138 della nota rvista Annales de institu Technique du Batiment et des Travaux Publics, puubblicata nel giugno del 1959, Seguono due sfascicolali di André Paris “Voutes cylindriques autoportantes”, pubblicati a Losanna nel 1941 per conto della Tipografia La Concorde. Paris era infatt Protessore Ordinario presso la Scuola di Ingegneria dell Universita di Losanna: é lecito quindi supporre che quest articli siano divenutinoti a Favini durante il suo sogaiarno elvetica, e che poi abba utilizato questi primi scriti per elaborate la sua prima teora dela volte sottl, che come li stesso ricotda @ stata ideata propriamente tra Zurigo e Losanna. Chiudono la rassegna due cammei: il primo @il numero 164 del dicembre 1950 della rvista Annales de |'nstitu Technique du Batiment et des Travaux Publics, dedicato @ le “Realisations de voutes minces en Espagne par le Professeur Eduardo Torroja"; mente il secondo cammeo é il scicolo de ll Cemento, rvista tecnica della costruzione, febbraio 1946, dove a pagina 23 compare il primo riconoscimento ufficiale della ricerca strutlurale svolta da Favini,atraverso un articalo di suo pugno dal titolo *Calcolo di una volta sottile a forma ai conoide” Intere scatfalature sono invece dedicate alle collezioni di decenni di riviste di settore, eleganternente rilegate in blu, rosso, giallo ed arancio, a seconda della rivista. Si trovano cosi due interi scaffali rossi dedicali alle Costruzioni metalliche ed in Acciaio, gialli ed arancio invece ‘sono dedicati a Lindustria italiana de! cemento ed a |i cemento, in verde troviamo una decade di Rivista italiana della geotecnica, il blu @ destinato @ PC! Journal. acronimo di Prestressed Concrete Instituite, conclude il nero, dedicato a due differenti riviste: I'italiana |! Giornale de! Genio Civile ¢ l'anglosassone Concrete and Construction Engineering. Infine concludono la biblioteca di Favini i settri dedicat alle monografie di architeti ed ingegneri con i quali a svolto attvita di ricerca 0 progettazione, o di cui ha semplicemente condiviso la pratica del fare progetti Apre un volume, impaginato dallo studio Gigi Gho, contenete le opererealizate daglistessi nel corso degli anni, La prima pagina do! libro riporta la dedica personale di Gh ad Aldo, @ fimata in marzo del 1998. Da pagina 214 a 231 @ pubblicato il progetto comune per la Sede Kodak a Caserta, del 1975. Nell'impaginato dedicato al progetto si susseguono piante, sezioni,dettagli, schizzie disegni tecnici accompagnati da un’ampia retvospettva fotogratica del progetto ultimato, Accostati radi loro appaiono edizioni di Mies van der Rohe, Le Corbusier, Pierluigi Nervi e Kenzo Tange, il cul volume é accostato ad uno di Pablo Picasso, unico libro d'arle presente, Conclude le biblioteca un volumetto, edito da Franco Angeli nel 1999 e curato da Francesco Soulica: “Bruno Morassutt: quatro realizazioni. Un petcorso metodologico.” II volume propone lo studio di quattro progett dellarchiteto veneziano: a Casa unfamiliar a Termini di Sorento, ("Unita residenzalia San Martino di Castrozza, il Quartiere di edlizia 50 51 economico-popolare a Castelnuovo di Conza ¢ Edificio industriale a Longarone. In appendice & posto un piccolo regesto delle opere, in cui Favini ha ripetutamente sottolineato il proprio nome in qualita di sirutturista delle opere. I libro si apre con una dedica personale a Favini da parte di Morassutt, che gli inva il libro covredato di una letra scrtta su carta intestata: Bruno Morassutt architetto, via Quadronno 24, 20122 Milano Milano 8-2-99 Caro Aldo, Mi & gradito fart avere un volumeto (imminentemente in libreria) su alcuni miei lavori (ad alcuni dei quali hai partecipato altvamente). per questo ti cit, in paticolare, nella presentazione Con stima e vive congratulazioni tuo Bruno“ 52 B.Morassut eto ad A Fas, 'teobrio 1000, rune ———— 20122 lan tet OnSE9002- 5990773 tx O>EEDNEORZ VWs Raum £-2~94 Calipcrtcyy ante ja polite [anTy’ crore — nig Rea veazeiThe ( torent: tn Bi bre) An aan, rea eos Barer (oS nlor se Sas ve daw (parkopn a Weve ete. Pen Raat TX at , Ba teeta j ann Ry "(ieee 2 elon”, Crepe. Ane a NR Go te de “Tae ee cond, Bozzte pet lacoperina ct ssoombre 1952: epi 1058, Forma come struttura; struttura come forma, Struttura come forma e Forma come struttura sono i due saggi pubblicati sulla rvista Spazio da Luigi Moret, insieme a Struture di insiemi e Le siruttureideali della architettura di Michelangelo e dei barocchi ed infine ae serie di strutture generalizzate di Borromini, che compongono la serie dei cinque artcoli apparsi su la rvista Spazio nei primi anni '50, da lui fondata e diretta In questa serie di articoli, Moreti per a prima volta mette in luce come la questione della struttura, sia uno strumento 4i progettazione ed indagativo per comprendere le architettue, piuttosto che una sottostruttura cui si appoggia di sovente la pelle deal edifc. Introducendo il concetto di struttura come forma, invertendone quindi la discendenza Gretta fino ad allora rtenuta come unica soluzione veritiera di forma come strutura, eli afferma come sia proprio la stuttura ad essere un elemento di progetto da cui scaturisce la forma; elemento generalore di spazio. “Il mondo delle forme si rivela a noi mediante le differenze che scattano tra forma e forma, Il che equivale a die che ciascuna forma non é da noi appresa per qualcosa in sé, ma per quel complesso di awertimenti, di differenze che la tagliano rispetto alle alte forme contigue.” “* Se si pensa alla forma come un complesso 54 di differenze che ci appaiono in una sequenza temporale ben definita e successiva, allora é possibile cogliere analogie ed ambiguita delle forme attraverso quelle che Moretti definisce come differenze, owero “i baglior’inelttabil inderogabili della realtae dele forme *Le forme per tanto possono apparici sotto due different ipologie: forme elementa quindl prive di ditferenze, materiale di studio “indistinguibile, quindi impensabile ¢ inapprensibile, percid nulla”, oppure forme non elementari € quindi comprendereattraverso un gruppo di difference elementi di studio che esprimono lordinamento ela consequenzialita: “iL complesso di queste relazioni& fa struttura della forma."*” A corredo del lavoro di ricerca teorico, Moretti propone nella pagine di Spazio un ricco apparato iconogratico ben rappresentato da immagini strutturali di coperture corugate a volta soltile e da volumeirie essenziali componenti la Rotonda palladiana di Vicenza e la Basilica si San Pietro in Vaticano, schemi ti impaginazione tipogratica, valore della modanatura e della lavorazione in scultura e architettura Osservando cosi l'opera completa di Aldo Favini, & possibile leagere allraverso questa accezione particolare che Moretti da della voce struttura, una ricerca di totlit della forma come struttura all interno delle opere progettate, Se si pensa alla mirabile struttura ideata per il magazzino Aperol a Padova, dove un elegante trave filante, lavorata con modanature variabilinello spazio per definire la forma, non solo della strutura, ma del'architetura stessa, quardando e percependo le pressioni spazali generate dalla strttura architettonica pilastro- trave, sottese nel medesimo tempo dalla stessa,allora @ possibile comprendere come I'idea morettina di spazio sia profondamente radicata nelle opere di Favini, sapiente ingegnere della forma, che per sua stessa ammissione “viene fuor da s¢”. La forma dello spazio & cid che ha studiato ed enunciato Moretti ne suoi scriti ed atraverso le sue opere ‘non soltanto quelle edificate, ma anche attraverso I'impaginato di una rivista come Spazio. Ma forma dello spazio é anche cid che @ awenuto in aloune delle migliori opere pensate ed costruite da Favini, dalla Chiesa Mater Misericordia di Baranzate alla Chiesa del Sacro Cuore di Ivrea, ove gruppi di diflerenze permettono di scoprireintrecci di sapien di forme. Ed & Moretti a ricordarci che “in una forma particolarmente complessa vi puo essere una struttura che risulta come unione di pit strutture,ciascuna delle quali riguarda una serie specifica di gruppi di difference. Questa strutturaglobale @ la struttura madre o matrice che in un certo senso riassume e dimostra l'andamento generale di tutte le alte."® Scrive Luigi Moretti “Un' opera di architettura é dunque in ogni suo punto realta € rappresentazione, cioé ogni suo punto deve identicamente ‘soddisfare due categorie di esigenze cosi come del resto ogni altra arte. Ogni punto @ pertanto un fatto di ordine tecnico e funzionale, che ‘ottosta cioé alle impostazioni parametriche della realté e della tecnica, € un fatto espressivo. Si pud tentare di chiarire dicendo che un’opera @ architettura allora che una delle n strutture (in senso costruttiva) 55 ‘ele tear, 7 a “ ‘soe 4 \ I \ ca suaiimene ff ‘Aero, 03 st

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