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A mia padre Hewosi che desideranc: Informazioni sui voli pubalicat dalla casa ecttice possono rivalgcrst ditettamente a: La Nuova lala Scientia, Via Sardegna 50, cot? Roma, telefono a6 / 487 9745. fax 06 7 42 747938 Siam su Fateenet hup.//uweswenit/nis Patrizia Laspia Jarticolazione linguistica Origini biologiche di una metafora La Nuova Italia Scientifica : 4 5 Voce e voce articolata nella trattatistica ippocratica Dopo un esame dettagliato degli usi anstomici e biologic’ di dpépor e derivati dalle origini fino all’cpoca di Axistotele, possiamo ora fi nalmente porte sul tappeto il noceiclo della nostra questione. Che coxa si intende, in Grecia, con “articolazione linguistica”? Per de- scrivere quali tipi di fenomeni @ stata coniata la metafora? Qual @ lo statuto di queste descrizioni? E che cosa se ne deduce dal punto di vista della teoria del linguaggio? Le pitt numerose © precoci applicazioni della metafora dell’arti- colazione si registrano, in Grecia, in campo fonetico’. A partire dalla fine del ¥ secolo, gli esempi si moltiplicano, nella leteeratura scientifica cosi come nel linguaggio informale'. La prima formula- ione rigorosa della metafora applicata ai suoni. del linguaggio si trova tuttavia in un trattato ippocrateo minore, il De carnibus’, cha- tubile appucto intorno alla fine del v secola aC. U De carnibus tappresenta un analogo interamente conservato — unico che ci sia rimasto ~ dei tractati presocratici Sulla natura (epl guicews). Si tratta di un'opera, oggi diremmo, cross-cultural, che coniga le istanze della medicina ippocratica con le dottrine na- 2. Un buon guadro di siferimento, che comprende anche i latin, in Ax O86). 2 Al di fuori della tritatistica ippocrates, il primo esempio che utiliza in uesto senso i derivati di dolor € in Senoforte, Mem 1, 4, 0: mal uty Yarriv ye dvr Ti Chiov eybvruw deny Thy Tv dodo freinoay ‘obar dMore didaxs gadovoay Toy orduares dplpoiw te Th uv ol cmuatvety dota dios, & fowhdeta, a ia lingua, pur avencola tutti gl animal, solo quella delluomo fu resa (dala divniea) we che, tercande in vari punt le parei del cavo orale, aricolasse la voce ¢ signifi caste T'un Talo tutto cid che vogliamon, La medcsima immagine si rirova, retaforicets, in Toripide, Suppl 203-4, cuando rende grazie ab dio ele ha dato ail’uomo la Kingua, messeggers dei discorsi, al fine di disceteze ls voce» Mdyychov yhowoay Mur bois — sel 5 Gebs ~ are yeyiorets dr 3, Pet un confconto fre il modello fonetica esposto nel De carmibus, © auclio proposto da Aristotle, lx. Laspia (1999), (to96s pb. 57) st tusalistiche eracliteet. Dopo aver individuato i principi dell’ universo, Taytore li osserva all’opera nella costruzione del singalo organismo vivente. Si giunge cosi, nel diciottesimo paragrafo (vill, 606, 18 ss.), alla trattazione dei cinque sensi, en:ro cui si inscrivone voce e lin. uapgio: Auadéyerar 8 6d rh meine Elmar Faw ep mile 7 oiuia, 76 mieloro 8 és 7h wala alrbe bua ars be Bipate stedueror Sid t6 Keviv dédov oer 1h nedaah vip emnyci. “H 88 yraivoa dpspoi mpossdovoa’ év 73 ddpuyt drogodocovea xal rpoopddAovoa pds Thy tnepiiny Kal pds Tals SBivras voter agmettene" fu 8 yh YAdaoa dole’ pookéMousa éxdarore, otk dv aagéos fialeyours, dik’ ékacre diac 4 powipuve Tegsipioe 6 cor rovréa, of regal of ox youn oie énloravras Saiéreotat, did Te novia poivor fendovow, 016° Eons 7d meiwa dermetoas eipgro dadéyeodaa [... Elbo be ibn ok. oddgarres fourois, axérauon roy ddovya avrdnacw obroe fon yer, gBeryoorn 8 olen, el yh Ts UB Tov pdpiyya [..) B@lov 68 kal Totty, Bm 70 recite of Sivarar, diarerpnitvo rou Adpuyos, Ganets tow és Ta acti, Ad nad vd Buareninperor tener. Obras Eyer eel duainig Tous wal Badébios. Si patle (deaeyerae attirando if espico extro tutto il corpo, rma soprattutto entra Je suc cavita. E il respico infatti che. spinto fuori, a causa del vuoto produce suono: la testa inlats riecheggia. La lingua asticola accostandosi: ritraendos alesiremith interna del exvo orale e poi lanciandosi contto il palato ¢ contco i denti fa si che ci si esprima distintamente: se infatti Ja lingua non articolasse, di volta in volta accostandosi, non si parlerebbe distintamente, s¢ non per quanto attiene a cioscuno dei suoni i natura esclusivamente vocale (rd wondpural. Prova ne & che i sordi congeniti non imparano a parlare, ma emettono sole suoni vocsli; proprio come avverrebbe a qualcuno che provasse 2 parlare solo 4. Gio awvalora Pipotes, east pressoché unanime, che ne evlleca le veda one incon alin fine dl eclo AC. Une sine poe @ sate rime volta avanuata da Deichgrber (935, p. 27, nota 4). Contro la vecchia ipocesi cb tuna redazione tarda del De carmbus (ef. Liteé I, p. 34h, 61 esprimono inokre Diller (0973, p. 377), Joly (1978, pp. 180-3), ¢ de lkimo, com argomenti ass onvincenti, Spoerti (i983); ulterios! argomenti @ favore eli questa datazione ver: ‘gone dal eonfronso, qui sviluppato, fra De carnibus e De morbo sacr. 52 espirando dl fiato (...]. E ho visto anche di quelli che, nel tentativo di tagliarsi la gola, si recidono completamente la laringe: costoro sopravvivono si, ma non fanno pid udice suono, se qualcuno non prowede a ricucte la laringe (...J. E aanche'da ci @ chiaro che, recsa la laringe, dl rexpiro non pud pili essere atteatto entro il corpo ¢ indirizzato vexto le cavita ma fuotiesce dall’apertura, Cosi stanno certo le cose roposito di voce (da) © voce articolata (BdAedis). Questa pionieristica descrizione rappresenta, in qualche modo, V'atto di nascita della linguistica in Occidente. La siflessione sul linguag- gio, ¢ sui suoi meccanismi di produzione, era infatti praticara gid ai tempi di Omero’, ma @ in questo passo che pet la prima volta essa diviene tema centrale ed esplicita di dibattito, La produzione del linguaggio @ dapprima rappresentata come tun tutto (S1adéyerad); ma divienc ben presto chiaro che il processo comprende in s6 due momenti. Il primo momenta coinvolge solo attivita respiratoria, entre nel secondo entra in gioco anche il tratto vocale sopralaringeo. aria inspirata viene spinta attraverso la Taringe in direzione della testa, che essendo cava risuona. Questo suono 2 successivamente modificato dai movimenti della lingua, che, Fitraendosi © avanzando in prossimiti dei diversi punti di articola zione, trasforma la semplice espizazione sonora in patlare distinto (roger cagntget). Cid che all'inizio era rappresentato come un generico “si parla” (Gakéyerat), viene cost analizzato in due ingte: dienti: “voce” e “linguaggio’. Accostandosi alle parevi del cavo ‘orale, fa lingua articola (dedooi) Ja voce (gun): ¢ il risulcato @ il lin- uagpio, che dal punto di vista fonetico & voce articolata (SidAetis, poi éidherros) Per comprendere la natura del processo denominato “articolare (la voce}", dobbiamo ora ostervare pill da vicina i suoi momenti La voce viene prodotta quando Faria inspirata, spinta in direzione della testa, riecheggia nella caviti cranica‘. Si tratta di un modello 5. Clr. Laspia (1996), (19966). 4 Una varane di quest modello st ova nev Hbro del De morbir, che sop fa pate dei tata inpoctace di maticeencealocenica. Morb 1, 36,18 fed. Joly 8 “whecuun rocks zr nal mpis arg don aipye. BF hein el ih mothog ye wai cl “suppl rpoortyerm, oie Ge ebtvet 1d Coa" obernthiesa yo dod Too metyovos Ort KOSS Eom al Gaping nosoeon Bape Se civ BByyos td yetica al Pawan cll polmone © caro, «im prossimith dy eno vi @ un condotto tabolare se palmone non fesse ¢avo, © s© e860 non comuthiaste con un condotio, li animali-nom produrebibeea voce. Il sono inéat sf produce» partie dal 3 altamente controintuitive delle attivita respiratorie ¢ fonatorie, che si spiega solo nel quadro dell'encefalocentrismo dominante tra fine V & initio wv secolo aC”. Vencelalocentrismo @ una dotttina biologica che vede nel cervello la sede di tuste le funzioni vital, ¢ in partico- Jare della cognizione. I suo fondatoze @ il pitagorico Alcmeone di Crotone, pionieristico scopritore del collegamento tra cervello e sen: sott pecferii'. Perfezionato da Anassagoza di Clazomene? © Dioge ne di Apollonia’, c abbracciato poi da Platone nel Timeo", Pence. falocentrismo trova is sua pitt compiuta expressione nel trattato 1p- pocrateo De morbo sacra". Per Yautore del De morbo sacro, il cervelto (2yxé patos) & Yor. gano verso cui in primo luego si indirizea aria inspirata, qui vista come semovente e intelligente principio del cosmo”. Grazie alla forma cava del cranio%, il cervelo @ in grado di trattencre Varia, ap- propriandosi cost del principio attivo in essa contenuto®. Per que sc, il cervello & «primo intespreten"* dell'incelligenza dell arian”, polione, perché & cave € ha accanto il condott; lingua ¢ labbra articolane yet stan 7. Chr Manali, Vegewi (1977, pp. 29-3) 8. Chr, Timpasare Cardin: (t928), Wellmann (19293), Ehratd (igah, Sol sen tigGt), Faas (t979), Mansfeld try7s) 9. Clr, Lace (954) 10, Cir Narozp (886), Chratd gab), Zafiropulo (946, Cappelles (1374) 1h Che, Vege (9656 63) 1a, Chr Wellmann tigayb}, Miller (az 15. Ctr Marbs scr 5 85 WM, 386-96) 15, Bante terminate di ura serie di condoti © cavita capaci di ricewere & teasmercere Taria, if cervello accoglie Vata perché 2 esca stesso posto In ona cavith le gpdvesinvece (par. 19) non pensino perch «non hanno exvica aleuna, entra cui eccogliee &38 che soprasviene di buono 0 di cativon (Wt, 352, yao: Mal kody oe Eyow pds fir Beforrae Gyan ff nant rpovninzon) &. Ti 16 (wr 390, 130k "Es SB the Giveou 3 extgalds cone & SayiMan® dedrav’ yap onion 73 rvigia ciMpuros és éawmis, és rev éyetderhay mparov dgoreerat, Kal obras dg 78 Nand oxi oxtbvara 8 die, kararan eo 7 eyxepdiyy davrol ri dqaiy al 4 om ae ey dpéviudy re ral yeaiune éxov. all cervello & il messaggcte dlella comprensione. Quando infati 'vomo at6ra il respiro verso di sé, <0 ange in prime luogo al cerell, dif Varia cistibuisce poi alle varie part del compo, lasciando al cervllo la sua perfezione, © quanto € in east dpi ‘apgio ¢ dotata di ragionen, 16. Vi 390, tous: Kard vadra vowtfy vie dyxédakov Sivauev meiomw Exeww bv 1a dededing obras vip tui fore raw dd. 108 Hoos nwgudiw gueveds, iy imaliew rupxiva” Tv 68 dodanw aire 3 dip mapexerac. Ol 82 ofdaNsai wal vd obra oc} 34 5. NOGE £ NOC AEA NELLA TRTANSHR HFOCRATICA che trasmette poi, sotto forma di comande motorio, alle varie parti Gel corpo. Quando lafflusso daria da e verso il cervello viene bloc- cato, opni ativits vtale vien meno, e Puome cade a terta «privo di voce e inteligenza®. Tre, dunque, sono le funzioni qui assegnate al cervello: respirazione, fonazionc ¢ cogaizione. Il cervello @ organo del pensiera, in quanto & organo della respirazione; ¢ Vintelligenza cosmica viene restituita all’ambiente so:to forma di voce”. Torniamo ora al De carsibus. Come si é detto, ls voce si produ ce attirando il respiro entco la cavita eranica; Ia ricostruzione della dinamica dei processi respirator @ identica a quellla che troviamo nel De morbo sacra, e centrale ® anche qui il raclo assegnato alle cavita, Nel De carmibus i corpi cavi sone tustavia fanzionali alla pro duzione del suono; mentze nel De morbo sacro Vaccento € posto sulla natura dei processi cognitivi. Gon Taiuto delle teotie acustiche allora a disposizione™, il De carnibus trasforma dunque ia un ma dello meccanico una teoria in origine sorca per spiegare i rapporti fra voce e pensiero. Da cid si desume che: 1. Nella produzione articolatoria del linguaggio, la materia prima & cappresentata dalla voce, proclo:ta esclusivamente mediante gli orga- ni respiratori, I movimeati della lingua noa producono di per sé sono; serveno solo a trasformare la voce in linguaggio. Dal punto yAdore Kat al xcines al ol wéfes ola dv 6 eyxétalos masons, Tovra mpfooowi yoverae yip rami Tq cya TAS dpovrtes, ts & weréxn Tob fépos. «Per questo credo che i cervello sbbia il macsimo potere nell uomo: exs0 # infatti per noi Vinterprete di cid che viene dala squando & sano; ¢ Vintlligenca qliele fornisce Faria, Occhi e erecchi, lingua, tani e piedi, quel che il cervello intende, questo fenne: viene inlarts dellintelligenaa « tutto d corpo, ove esso partccipi del’ arian : 2. Wi o7 1, 594, 29): Lo] donep obv wal THs dpaiotos rod iépos apres alodivera’ (sci b ayeépaios) van dy” rp ceare évederun Cost dungue exo [cioe il cervello} intende per primo Vitelligenca del aa, fra Je pati che sono nel corpo, he Wei 7 4V5, 372, 2897 ths dove, reid drondewRiow al ides roi epee une. ‘tov dhe yuaror wal wh vapadexwvra, ddavor rathordor ‘eal Egoova roy ddpurrov. wit modo tale che, quando le ven a cause del flegma si chiudona allara e non la lasciano pit passare, 'como cade a terca privo di voce e intlligenza». 19. Alii dettagliata in Laspia (i993), 20. Le piit antiche tcoric acutiche geeche assiilavano infati ogni tipo di suono alleco che si produce nei carpi cavt (elt. Theoph. De sent. par 25 per Aleneone, pat. 5 per Empedocleh A partite da Anassagora (De sens. 28), me sopeattutto ton Archita (47 81 DK), afferma una nuova tearia, che deriva i suono ds un urto prodotto in un mezzo elastica, I due model verranno poi rmagistialmente rivniicari da Aviszotele nel De onions (B8, 29 b 4-420 b 3) 5s Gi vista fonico-acustico, la voce & dungue ingrediente © materia prima del linguaggio. 2 Nel modello tearico che il De carnibus mutua dal De morbo aor, le attvita respiratotie sono presupposte essenziale delle atti- vita cognitive. La voce non ® dunque soltanto suono: @ per sua ai tata il ricettacolo dellintelligenza. Non solo dal punto di vista foni- co-acustico dunque, ma anche dal punto di vista semantico, la voce & presupposto e ingrediente primo del linguaggio. Siamo ora in grado di comprendere meglio cosa significa che la lingua articola La voce. Proprio come in anatomia ed embriclogia, il processo chiamato Stdpipuucis: consiste, anche qui, nella trasforma- ione di una materia uniforme, ma gia “viva” (ciot significativa) in potenzs, in un organismo fonico-semantico complesso, dotato di or- sanizzazione, e in quanto tale divisibile in parti". Le parti non hhanno tuttavia esistenza separata; anche se anatomicameate differen. vince, esse devono di necessita tomare a ricongiungersi nell'unita delorganisme, Cid pud avvenire perché, come un tessuto plastico, la materia organica soggiace e presta vita a tutte le differenze anato- miche del corpo. La voce si comporta dunque, rispetto allorgani- smo linguistice, come 1a materia vivente rispetto al corpo: essa & principio tanto della fonicit quanto della semanticita linguistica Trasferiamoci ora dalla Grecia antica ad opgi, € vediamo come Torganizzazione fonologica @ teorizzata dall'adierna linguistica strut- turale. Secondo Saussure (G916, p. 53) «liimpressione prodotta sul Voreechio [...] fa da base naturale a qualunque teoriaw. Cid che & funcionale all’organizzazione fonologica del sistema “lingua” pre- scinde totalmente dalle modalita articolarorie di produzione del suono™, Luunica cosa necessaria & che il suono venga prodotto in qualita differenti, cost che le differenze del suono possano indivi- duare differenze sul piano de! significato”. Lorganizzazione fonolo- aica della longue non fa dungue capo, in prima istanza, alla voce, ima ad una plaralita di differenze perceitive, cui si da il nome di “fonemi"™. Le differenze cosi ottenute non rimandano dietro di sé 21. Questdes dells voce come “vita della lingua” si rttova anche in ahr ‘moment del pensiero Linguistica; ct. Pennisi (1934, pp. 196 56.1 122, «Gli organi vocal! sono estzanet alla lingua tanto quaeto lo sono al'afa- bbero Morse gli eppareechi eletrici che servano a trasmetterio, ¢ Ia fonazione, csi Fesecuzione delle immagini acustiche, non tacce it niente il sistema stes so» (Sausore, 196, p. 28) 24. «Gi8 che imports nell patsla non & il suono in se stesso, ma le diffe tenze foniche che permettono di distingucee questa parole da tutte le alte, per ché sono tai differenze che portano la significazionen (Saussure, 1916, p. 143) 24. Se anche ela delimitazione dei suoni nella catena parlata puo dunque 56 5. OSE E vote ARTIERITA MFLLA TRATFENSFICAinhacearica 4 un'uniti, ma rimangono distinte, e hanno valore fonologico in quanro distinte". Dal punto di vista fonico, il linguaggio consta dungue di elementi separati, di atomi itriducibii, disposti linear- mente come maglie di una catena'*, o come perline su wn filo. Que- sta é Tidea moderna di ‘anticolazione linguistica”. Ma @ anche T'idea antica? Per deciderlo, torniamo ancora una volta al De carabus. Ingrediente essenziale del linguaggio & la voce, successivamente modificata dalla lingua, ¢ trasformata in un prodot. to fonico complesso (“articolata”}. Dobbiamo ora esaminare pit) da vicino come si svolge il processo denominato “arsicolazione”. Se la lingua non si accostasse alle pareti del cava orale, dice il De carni- bus, «non si parlercbbe distintamentes. Si producrebbe tuttavia suono, anzi una varieta di suoni; questi suoni sono dei Zeaora déret rd powiguva, ossia aciascuna delle unita di natura solo vo- ale». Soffermiamoci ora sull'espressione 7 rovédeava: essa sem- bra suggerite che ciascuna delle unita di costruzione del linguagaio non sia di norma costituita da una singoia qualita fonica, Un'espres sione come 74 wovdduna ha infatti un senso se, ¢ solo se, le unita ‘minime di cui si compone la voce anticolaca sono nella maggioranza Siduura, o addisitcura moNuva: se, cio’, ogni unit consta ci due 0 pitt qualita foniche distinte, Lunita minima di produzione della voce anicolata non @ dun: que il singolo fonema, ma fa sillaba, Dalle unit che constano di una sola voedle (sillabe di tipe V; 74 ordguva) sono derivate pousiare sole stll’mpressione acusticer, pet Saussure (6, p58) ones & fran Sempte sla somma delle impression! acustiche © det tovimenti a Sell'unied wcita e-delPunita paratae, Ques uke legare con I tea produzione aricolmoria ver spezzato dh Jakobsor, Fart ed Halle liga), che Proporcanne une descrzione det suoni lingiil inegraimente basta sulle Proprict dello sptteo acuico 3. «Questo & ancor pid vero del signicante linguistics nella soa emenda seo om & aflauo fonico, 8 incorporen, costo not dalla sua sostanva mate Fale, ma unicament dalle diffeense che separano la st imagine scosties da tue ae: T pec cn cui de acre appl «ca Bh cle tsenti material della linus, ii coraprest fone. Ogal idioma compeme le sue parele sulla base dian sistema di elements soner cescino del qua forma talunitd netaamente delimitata ¢ cai aumero & perecamente determinate Ora, ed che fi caroterizza nen 2, come si poitebbe ctedere la loro gual propria e postva, ma semplicemente i fate che essi non s! confoncon fa foro, I foneri sone iananzivutte delle entita oppostive, relative e negatver Gas bt 26. E la metafora sanssuriana delle catena (acustica palata, della parole dich abe eos note nel Cons; per um deoco del estan ee De nuove unita, progettate modificande la voce con strategie articolato rie orali, occlusive o costrittive (sillabe di tipo CV, CCV ete,}. Alla base del progetio di cos:ruzione, e per cosi dire del codice genetico alia sillaba, sta cormunque una vocale. Tutte le parti delforganismo linguistico sono dunque fatte di voce. La voce corre tra di esse come un legames”, sorta di protoplasma che garantisce Puniti fo- netic e semantics delle part Possiamo dunque, fin da questo momento, concludere che i Greci interdevano, con “articolazione” Linguistica, qualcosa di com pletamente diverso dagli strutturalisti moderni, e cid in primo Iuogo a livello fonetico, unit minima della voce articalara non é infatti il fonema, che Voreechio percepisce come semplice, e che & fatto per essere dispasto in una sequenga lineare di unita della stessa spe- cic. E Ja sillsba, unita complessa, e che in virtii del suo sostrato vo- ale risukta naturalmente inserita in un pili vasto progetto di costra- aione, che ba termine solo nell’unita linguistica di senso compiuto. Questi aspetti, che rendono improponibile una lectura del con cetto di “articolazione” come analis unita distintive, ¢ rimandano piuttosto alle idee di “complessita” e “organizzarione biologica”, sono in Ippocrate posti, ma non ancora esplicitati, Essi riceveranno compiuta espressione in Aristotele, il pitt illustre erede della tradi- zione navuralistica ippocratica. a. Clr. Plat, Soph 255 a: td BE ye dunrfeure Btabepdertus rox Boa low Bemyds bad adr nexilemnes, Gore rey Twds atrar diivaror dpuérrety al nav Gwe Exepor érepe. «Le vocal infat 9 dlifforenza degli cementi di altto tipo, seortono attraverso (uti come ap leyame. in modo tale che, senza qualcuna di esse, & possibile adattare reeiprocamente anche ciascuno degli alt, 8 ee 6 Voce e voce articolata in Aristotele Nel quadro delle opere biologiche, Aristotele affronta a pit tiprese i tema della voce umana ¢ animale, ¢ di cid che la distingue dal suone noa vocale, La differenza voce/suono @ tracciata una prima voita nel De axima; si tratta di una definizione che mette in primo piano i rapporti fra voce e significato, e ne esplora in maniera det tagliata i corcelati fisiologici. Nell'Histarie animaliwm, un ampio trat- taro di anatomia ed etologia comparata, i! quadro si amplia fino ad includere la voce acticolata'. Maceriali pertinenti ad una teoria della Woes sone comunque sparsi, qua ¢ li, pressoché in tutte le opere biologiche, dai Parva naturalia al De Generatione © De motu anima fire, ai Problemata Cia sortolines, gia

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