Può essere diviso in due parti: centrale (cervello+midollo) e periferico
(autonomo+volontario). Le cellule sono i neuroni e la glia. I neuroni in base alla loro funzione possono essere distinti in afferenti, interneuroni e efferenti. Mentre secondo la struttura sono multipolari, pseudounipolari, bipolari, anassonici. Sono distinti dalla presenza del soma e dei prolungamenti. Le due ramificazioni sono i dendriti (ricevono) e gli assoni (inviano). Il corpo è costituito da un nucleo e gli organelli, produce proteine tra cui quelle per il trasporto assonale (dineine-chinesine). Le cellule gliali sono molto più numerose e sono poco note le loro funzioni, tra cui supporto e produzione di mielina. Esse sono di diversi tipi tra P e C: Schwann, satelliti, oligodendrociti, microglia, astrociti, ependimali. La mielina è una sostanza che ha il ruolo di supporto, isolante, accelerare i segnali. L’interno delle cellule sono cariche negativamente perché contiene +proteine, la membrana a riposo è più permeabile a K+ che a Na+, la pompa K+/Na+ sposta 3+ all’esterno e ne fa entrare solo 2, vi sono fosfati inorganici. Un segnale elettrico si genera quando la membrana cambia permeabilità ad uno ione, può essere: depolarizzante (+), ripolarizzante (=inizio), iperpolarizzante (-). I potenziali sono di due tipi: graduati (ligando) e d’azione (voltaggio). I primi diminuiscono intensità per dispersione e resistenza citoplasma, possono essere eccitatori (EPSP=dep) o inibitori (IPSP=iperp). Inoltre può essere soprasoglia o sottosoglia, ovvero se si trovano sopra o sotto la soglia che è il valore raggiunto in un punto specifico. La sommazione spaziale avviene quando un neurone riceve + segnali in diversi punti nello stesso momento. Si ha quella temporale quando arrivano + segnali nello stesso punto ma in t diversi. I potenziali d’azione (tutto o nulla) hanno intensità costante, sono più veloci e hanno luogo quando cambia permeabilità a Na+ e K+. Può essere diviso in tre fasi: ascendente, discendente, iperpolarizzazione postuma. Durante la prima il potenziale dal valore di riposo (-70mv) viene depolarizzato grazie all’ingresso di Na+. Questo ha pot di equilibrio +60mv e cerca di raggiungerlo ma si fermerà a +30mv (zona oveshoot). La seconda inizia grazie al K + che cerca di raggiungere il suo equilibrio (-90mv) iperpolarizzando (undershoot). Nell’ultima fase la pompa Na+/K+ ripristina il potenziale (2,5ms). I canali Na + hanno due cancelli, quello di attivazione si apre con una depolarizzazione come quello di inattivazione che però è più lento. Quest’ultimo è responsabile dell’unidirezionalità del segnale lungo l’assone. Inoltre qui i segnali non possono sommarsi o essere innescati durante il periodo refrattario (trasporta già pot). Possono essere assoluti (canali Na+ chiusi) o relativi (parzialmente). Quelli d’azione possono quindi condurre, ovvero percorrere lunghe distanze senza perdere intensità. La velocità di cond. dipende dal diametro degli assoni, dalla resistenza della memb e dalla mielina. Nei neuroni la conduzione è saltatoria ovvero la depolarizzazione avviene solo sui nodi di Ranvier (-15mv). La sinapsi è composta da terminale presinaptico, vallo e memb ricevente. Le memb sono collegate da proteine. Possono essere di due tipi: elettriche (passaggio diretto=pori) o chimiche (neurot). Le seconde sono + comuni e rilasciano neurot tramite esocitosi (diffusione kiss&run) dopo depolarizzazione, esso si legherà al recettore postsinaptico. I neurot possono essere: acetilcolina (colina+acetil coenzimmaA), amine, aminoacidi, polipeptidi, purine. La loro sintesi può avvenire nel corpo o terminale. SNP utilizza solo acetilcolina, noradrenalina e adrenalina. Il legame recettore-ligando dipende dalla [neurot], più è alta maggiori saranno i legami. Inoltre nella trasmissione contano frequenza e numero potenziali. I neuroni possono formare due circuiti: convergenti o divergenti. Il SNC è formato da encefalo e midollo. Sono formate da materia grigia (no mielina) e bianca (mielina=assone), nel midollo all’interno c’è la grigia e fuori la bianca mentre si inverte nell’encefalo. Ha scarsa capacità di regenerazione, è protetto da: ossa (cranio+colonna), meningi (tra ossa e nervoso) e liquido extracellulare. Le meningi (+LE) svolgono anche protezione chimica, sono formate da 3 strati di connettivo membranoso. Dall’esterno sono dura madre (spessa, ha vasi drenano sangue ai seni), aracnoide (spugna in liquido, evita danni), pia madre (sottile, irrora encefalo). LE (400ml) è formato da cerebrospinale (secreto da plessi coroidei, riassorbito da sangue nei villi), interstiziale, sangue. La protezione chimica del SNC è la barriera emetoencefalica che lo isola e regola movimento delle sostanze tra sangue e LI. Inoltre si formano giunzioni strette per isolare meglio che si interrompono solo nell’ipotalamo e nel centro del vomito. Il SNC si nutre di O 2 e glucosio dal plasma e LI. Il midollo mette i comunicazione encefalo e tessuti. È diviso in regioni (4) formate da segmenti che danno origine a i nervi spinali. Questi sono dorsali (sensoriali afferenti, info verso SNC) e ventrali (motori eff, verso periferia). La materia grigia forma le corna dorsali e ventrali all’interno, quella bianca i fasci ascendenti (dorsali- laterali=senso), discendenti (ventrali-lat) e propriospinali (midollo). L’encefalo è formato da 6 parti: tronco encefalico, cervelletto, diencefalo e telencefalo. Il tronco a sua volta si divide in bulbo (decussazione nella piramide b. fibre cortico-spinali, nuclei sost. reticolare), ponte (smistamento info verso cervelletto e midollo, controllo ventilazione), mesencefalo (mov oculari, segnali uditivi e visivi verso encefalo). È la parte più primitiva, qui cambia organizzazione la materia ed emergono 11 paia di nervi cranici. Il cervelletto elabora le info sensoriali dai (rec.somatici periferici) e coordina movimento (equilibrio/info motorie da corteccia). È connesso a SNC tramite i peduncoli inferiori (verso bulbo), medi (ponte) e superiori (mesencefalo). Il diencefalo si trova sopra il tronco e può funzionare come centro d’integrazione. È formato da talamo (smistamento vie tratto ottico, uditive e midollo, da cervelletto a cervello), ipotalamo (omeostasi, fame, sete, SNAutonomo, endocrino) e 2 strutture endocrine. Queste ultime producono ormoni e sono la ghiandola pituitaria (ipofisi) e la pineale (epifisi). Il telencefalo è la più voluminosa e presenta circonvoluzioni. È divisa in due emisferi connessi dal corpo calloso e vi sono 4 lobi: frontale, parietale, occipitale e temporale. La sostanza grigia può essere divisa in corteccia (funzioni elevate), nuclei della base (gangli=controllo movim) e sistema limbico (circonda talamo). Il sistema è formato a sua colta da ippocampo (apprendimento, mem.), cingolo e amigdala (emozioni, mem.). Vi sono 3 sistemi che influenzano l’output del SN: sensoriale (info I/E=riflessi), cognitivo (volontario,corteccia) e stato comportamentale (sonno-veglia,encefalo). La corteccia può essere divisa in base alla funzione in 3 aree: sensoriale (info da periferia), motoria (mov scheletrici) e associativa (integra info sensoriali e motorie per mov volontario). I due emisferi si sviluppano in modo asimmetrico, si ha quindi lateralizzazione delle funzioni detta anche dominanza. Inoltre non sempre la funzione corrisponde al lobo e si ha una certa plasticità. Nel modello somoto-sens si distinguono la corteccia somato-sens primaria (parietale, riceve info da cute, visceri, schelet.) e sensi speciali (5 sensi). L’informazione arriva nell’area di pertinenza e viene elaborata nel telencefalo che riempie i vuoti. I segnali efferenti possono determinare: movimento volontario scheletrico, rilascio segnali neuro- endocrini (ipotalamo, ipofisi, midollare surrene), risposte viscerali (SNA su organi cavi, cuore, ghiandole esoc/endoc). SNC è un centro di integrazione che riceve segnali (consci- inconsci), integra (midollo, tronco, cervello) e invia risposte (n efferenti a SNA o motorio). I sistemi sensoriali si attivano in presenza di uno stimolo e hanno un recettore che trasduce lo stimolo. I recettori possono essere: chemocettori, meccanocettori, fotocettori, termocettori, nocicettori. Dal punto di vista della complessità possono avere terminazioni libere, complesse o cellule specializzate non neuronali ma in ogni caso c’è lo stimolo che deve essere tradotto in potenziale. La trasduzione è il processo che converte lo stimolo in modifiche chimico-fisiche. Lo stimolo soglia è la depolarizzazione minima necessaria per attivare recettore. Si genera, grazie al potenziale generatore (stimolo i), il potenziale di recettore che è la variazione di quello a riposo. Il campo recettivo è il neurone sensoriale primario che fa sinapsi con uno del SNC detto secondario. Si andrà a creare convergenza data dalla sommazione dei campi. L’info sensoriale-somatica entra nel midollo e raggiunge encefalo tramite vie ascendenti, mentre le altre vie vanno direttamente al tronco e all’encefalo tramite i nervi. Per essere definito percezione lo stimolo deve avere specifiche proprietà: natura/modalità, localizzazione, intensità, durata. Ogni recettore è sensibile ad un tipo di stimolo e viene attivata una certa via (codice della linea marcata). Sono noti anche quali recettori bisogna attivare (I es codifica popolazione), quanti (II es) e con quale frequenza vengono inviati i potenziali (cod freq.) o durata. Intensità e durata possono essere codificati in modi diversi: numero recettori, freq scarica rec.attivati, durata serie impulsi. L’inibizione laterale è quel meccanismo che permette la localizzazione esatta dello stimolo e rende più preciso il segnale. I recettori possono essere classificati anche in base alla velocità di adattamento (stimolati non rispondono): tonici (lento, rispondono x tutta stimolaz) o fasici (rapido, risp solo inizio). Le vie somato-sensoriali sono vie a 3 neuroni: il I fa sinapsi con interneuroni nel midollo o bulbo, il II decussa e fa sinapsi con il III nel talamo. Abbiamo due tipi di sensibilità: protopatica (dolore, temperatura, tatto) ed epicritica (tatto, propriocezione, vibrazione). Il SNP si divide in autonomo e volontario. Il primo controlla funzioni vegetative importanti per l‘omeostasi e si divide in simpatico e parasimpatico. I due sono in equilibri dinamico tra loro: S viene attivato in caso di pericolo (fight or flight) mentre P in situazioni di riposo (rest&digest). Vi sono i centri omeostatici (tronco) che controllano ventilazione, freq cardiaca, p arteriosa e minzione e quelli ipotalamici che regolano temperatura, comportamento alimentare e idratazione. La maggior parte degli organi è sottoposta a controllo antagonista (freq cardiaca S=+ P=-) ma ci sono eccezioni come le ghiandole sudoripare e i vasi (solo S, regolati con aumento/diminuzione controllo tonico)e inoltre in certi casi le due branche cooperano. Le vie autonomiche sono vie a due neuroni: il pregangliare (SNC, ganglio verso fuori) che fa sinapsi con il postgangliare (assone verso tess. Bersaglio). La sinapsi tra postg e bersaglio viene detta giunzione neuroeffettrice. Anatomicamente ci sono due differenze: il punto di origine e la localizzazione dei gangli autonomici. Il S origina dalla regione toracica e lombare del midollo mentre P dalla sacrale e dal tronco encefalico. Nel S i gangli si trovano ai lati della colonna e lungo l’aorta discendente, nel P nell’organo bersaglio o vicino a esso. Inoltre i neuroni sono diversi: nel S il I è corto mentre il II è lungo, nel P viceversa. Una caratteristica di queste vie è la divergenza, un preg può arrivare a fare sinapsi con 8/32 postg. Per quanto riguarda i nuerotrasmettitori in entrambe le vie il preg rilascia acetilcolina letta dal recettore colinergico nicotinico, il postg invece rilascia noradrenalina (rec adrenergici, S) o ACh (rec colin muscarinici, P). Anche per i neurot. ci sono eccezioni: le ghiandole sudoripare (S) rilasciano sempre ACh e ci possono essere neuroni che non rilasciano ne Na ne ACh. Il sistema autonomo controlla il muscolo liscio, cardiaco, ghiandole esocrine, endocrine, tessuti linfatici e alcuni tipi di adiposo. Le sinapsi sono differenti dalla classica perché vi sono diversi punti di rilascio vicini, le varicosità, che rilasciano i neurot. Questi ultimi vengono però rilasciati sempre tramite esocitosi Ca ++ dipendente, non ci sono siti sui recettori ma il neurot viene rilasciato e diffonde nel LI. Nel S abbiamo come bersaglio i recettori adrenergici e sono di 2 tipi: alfa più sensibili a Na (2 effetto opposto 1=ecc, 2=inib) e beta che mediano eccitazione e contrazione (3 tipi rispondono in modo diverso a Na e A). Nel P invece abbiamo recettori colinergici muscarinici accoppiati a proteine G, sono di 5 tipi di cui 3 eccitatori (M1-M3-M5, secondo messaggero DAG e IP 3) e 2 inibitori (agiscono su adenilato ciclasi diminuendo [AMPc]). Il sistema volontario trasmette un segnale sempre eccitatorio ed è una via a 1 neurone. La sinapsi tra motoneurone e fibra viene detta giunzione neuromuscolare. Viene definita unità motoria l’insieme delle fibre innervate dallo stesso neurone e sono tutte dello stesso tipo (1 n+f no viceversa). La sinapsi è formata da terminale assonico, vallo sinaptico e membrana postsinaptica (placca motrice=invaginazioni). I corpi cellulari sono localizzati sul corno ventrale sulla zona mediale (+ ventrale dello scheletrico). La trasduzione è simile all’autonomo perché consiste nel rilascio di neurot Ca ++ mediato. Una volta rilasciata ACh la [Ca++] aumenta nel citoplasma, il canale K+/Na+ si apre al legame Ach-recettore e fa entrare i due ioni ma più Na + perché ha [] maggiore all’esterno. Alla fine si avranno due trasduzioni elettrica/chimica e viceversa. Viene generato un potenziale locale detto di placca che è sempre depolarizzante, generato da ingresso di Na+, sempre eccitatorio e soprasoglia (velocità bassa=no mielina). Le differenze tra muscolo e nervo riguardano il potenziale di riposo (-90mv e -70mv), lunghezza del potenziale (5ms e 4 ms), l’assenza di iperpolarizzazione postuma nel muscolo.