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LA BIRRA AI TEMPI DEI

SUMERI

Angela, Alessia,
Ginevra e Amin
LE TAVOLETTE D’ARGILLA CONFERMANO L’ESISTENZA
DELLA BIRRA AI TEMPI DEI SUMERI
Nel 4000 a.C. in Mesopotamia si sono ritrovate le prime tracce dell’uso della
birra grazie alla tavoletta nota come il “monumento Blau” dal nome
dell’archeologo che la scoprì che ha confermato insieme ad altre tavolette
d’argilla la capacità di produrre la birra ai tempi dei sumeri.
Questa importante tavoletta descrive i doni propiziatori offerti alla dea Nin-
Harra, cioè della la dea della fertilità, i doni che essa riceveva erano i
capretti, il miele e la birra.

Successive tavolette d’argilla sono


state ritrovate anche nel periodo dal
3000 al 1000 a.C. a testimonianza che
la birra nella società sumera è
sempre stata un alimento del popolo
e una bevanda sacra utilizzata nei riti
religiosi.

Matrona della birra era la dea Ninkasi che aveva il compito di soddisfare il
cuore e il desiderio.
GLI INGREDIENTI DELLA BIRRA SUMERA

La birra veniva chiamata Sikaru che


significa pane liquido.
La ricetta utilizzata dai sumeri prevedeva:
- i cereali di orzo e spelta (antico tipo di
farro) venivano macinati
- Con i cereali macinati veniva fatta una
pagnotta
- La pagnotta era sbriciolata e messa in
acqua insieme ad altri cereali tritati
- Successivamente veniva fatto riscaldare
raffreddare e filtrare
- Il liquido che usciva fuori veniva
mischiato al miele e alle spezie per farlo
fermentare e così usciva la birra
I TIPI DI BIRRA
I tipi di birra erano:
-la Sikaru, il pane liquido
-la kurunnu, una birra al farro
-la Niud, cioè la birra addolcita con lo zucchero di datteri
-la Bi-du, la birra del popolo che serviva a calcolare il salario base degli
operai.

CHI PRODUCEVA LA BIRRA


La produzione della birra in ambito domestico veniva lasciata alle donne.
Mentre la produzione per la distribuzione nei locali pubblici e nei templi era
affidata ad un personale specializzato.

IL CODICE DI HAMMOURABI
La regolamentazione della produzione e della vendita della birra si ritrova
nel famoso codice di Hammourabi (tra il 1728 e il 1686 a.C.) che stabiliva la
pena di morte per chi non avesse rispettato i criteri di produzione stabiliti
dalla legge o per chi avesse aperto un locale di vendita senza la necessaria
autorizzazione.

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