‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScannerpes DUE «LEGGIADRI ANIMALETTI» MARTORETTA E LUPACCHINO
ee
roa Vaso, O88 in provincia di Chieti, Bernardino intraprese la carieraeccle
jaz nel 1583 78 fttivomieuaChiesa}aliSante)Marlajdella sua cittA.natale ¢:nello
gaste no pubplicava il primo libro di Madrigali a quattro voci. La sua produzione
se ihe ci é rimasta @ tutta condensata nella stesso decennio: nel 1546 vede la luce
an ado libro di ‘Madrigali a quattro voci, nel 1547 il Primo libro di madrigali a cinque
i1Se7%p probabile che queste raccolte siano maturate in ambiente romano, dal mo-
vor! 1552, succedendo a Paolo Animuccia, Lupacchino ricevette Ja prestigio-
nto che zo "
seomina a maestTO di cappella della Basilica di San Giovanni in Laterano’. E am-
piente romano vyoleva dire, in quel torno di tempo, il circolo musicale che gravitava
jntorno ad Arcadelt, ambiente nel quale - abbiamo visto - si muoveva anche Martoret-
ta, se pubblica i] suo secondo madrigale proprio nella stampa del grande maestro. E
anitener dunque assal probabile che i due musicisti - direttamente o indirettamente
ws conoscessero-
Di questa conoscenza ¢ dell’intera produzione del Lupacchino é probabile che
Maroretta non si sia dimenticato allorché, al servizio di Francesco Moncada, conte
Natanissetta, diede alle stampe il suo Primo Libro di madrigali a quattro voci - la prima
Sanpa ‘siciliana’” che ci rimane*. Le quattro concordanze che qui accomunano il ca-
Iabrese e abruzzese sono tutte ottave dell’ Orlando Furioso: «Deh, dove senza me, dol-
via vita, «Sa questaltier ch'i0 amo ¢ ch’io Padoro», «Sotto duo negri e sottiliss
svarchi», «Bianca neve il bel collo, il petto atten ®. Il confronto, tranne che per la
prima composizione, risulta assai arduo, perché, contrariamente ai libri di Lupacchino,
pay cono pervenuti competi, dell’opera prima di ‘Martoretta ci rimane solo la parte
sti Canto, Confrontando le voci omologhe ¢ scorrendo Ie rispettive melodie, ad esem-
rio di «Sa quest’altier» ®, possiamo tuttavia fare qualche notazione: Lupacchino trat-
iPottava con una certa scioltezza, i versi vengono talora frammentati, anche se il loro
‘sEgli fu anche autore - insieme a Giovanni Maria Tasso - di una fortunat ima raccolta di duo strumen-
wa a eaneh nator ele aie Barapa fr, cuaublo SAITOR! BCE della musica str
‘mentale italiana stampata in Italia fino al 1700, Firenze, Olschki 1952, pp. 23-26; ¢ HOWARD MAYER
es ‘printed before 1600. A Bibliography, Cambndee, Harvard University Press,
Nel Nuovo Vogel rispettivamente ai nn, 1520 ¢ 1521
yale desumto qustenotizie dalle vor dedicne 4 Lupacchino nel New Grove Dictionary of Music and
iisiians, acura di S. Sadie, London, Macmniflan 1980 (a firma di Thomas, W- Bridges) ¢ nel Dizionario
fs, cara iS, Sade, Coo a Muaii, cirato ex Alber Bata, 12) UTET, 1986,
wi St UEC oper, ole i mio sago it Stato fe sinche MARIA ANTONELLA BALSANO, Gil els ict:
{tela Marioreta di Calabria, in particolare wafo 2, introduzione a GIANDOMENICO ‘MARTORET-
saistondo libro di madrigali cromatici a (quattro voci (1552) (sMusiche ‘Rinascimentali Siciliane», X1),
su, Oh, 198
ep Ripetivamente VIM, 76, XXXIL, 19, VI 12614: 615 Mt [ANTONELLA BALSANO - JAMES HAAR,
aM Ame eee ‘a rmusica, i musicistl. Quattro studl e sete ‘madrigali ariosteschi, a cura
Frenasalsano, con una premessa di L. Biancon! (« ro Rivista Italiana di Musicologiay, 5),
» Olschki 1981, pp. 47-88.
"Dal
Primo libro di Madrigal a quattro di Lupacchino, del 1543-
49
Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScannerDUE «LEGGIADRI ANIMALETTI> MARTORETTA E LUPACCHINO
59
Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScannerDUE «LEGOIADRI ANIMALETTI» MARTORETTA E LUPACCHINO
remevole affettivita del vocativo. Martoretta opta per I'ingresso delle singole voci
‘one: anch’egli enfatizza il «Deh» iniziale, che ha una forte carica emotiva,
joc, dopo aver enunciato la testa del soggetto, proseguono in modo differen:
¢ voci superiori - quelle piti nettamente percepibili - percorrono una lunga
ica discendente, di settima l’Alto (Sol-La), d’ottava il Canto (Re-Re). Vien
edersi se ¢ in che misura abbia influito sulla conformazione di tal melodie la pre-
direzione discendente della musica folklorica siciliana. ° Questa linea melodi-
wf iscendente ritorna sul quarto verso, nel Canto (miss. 15-20); ¢ viene spontaneo, in
questo punto - ma anche guardando la musica sul terzo verso - ricordare la consuetudi-
ne di intonare proprio le ottave dell’Ariosto con una sola voce, sostenuta da uno stru-
mento polivoco.
‘Lupacchino ci riserva da parte sua una sorpresa: alla fine del terzo verso, nel quale
rimpiego generalizzato di semibrevi determina un respiro musicale ampio, troviamo
nel Quinto (a mis. 19) una cadenza alla Landini, cadenza che si ripete alla fine del verso
sequente nel Canto (mis. 27), mentre I’Alto cadenza sul Re con la sensibile superiore.
Lacomposizione procede con sezioni ben delimitate: tra le cadenze, da segnalare quella
sal quinto verso (mis. 35), con una quinta vuota, quasi metafora del senso di smarri-
mento dell’agnella; tra i momenti pitt efficaci, dopo l’attacco del sesto verso in omofo-
nia, 'accordo su «lagnando», con il Mi bemolle che lo rende patetico (mis. 41), ¢ i
uccessivo assottigliarsi della compagine vocale; infine la declamazione, con semibrevi
in tutte Ie voci, della parola «lupo» (mis. 49): immagine spaventosa ¢ terrificante del-
animale feroce blocca perfino i suoni. E non si pud non pensare che della bestia feroce
‘I nostro compositore, nato in Abruzzo, doveva avere certo esperienza diretta. In Mar-
toretta questo punto & meno fosco, ma che lo scenario non sia allegro si evince dalla
cura che anch’egli pone nel prescrivere I'uso del Mi bemolle, anziché lasciarlo all’espe-
rienza dei cantori, segno che qui non si trattava soltanto dievitare il diabolus in musica,
‘na di conferire a una composizione una determinala impronta espressiva. E, quanto
fa questo, una certa somiglianza tra i due ‘madrigali - specialmente tra le loro sezioni
conclusive - mi pare notevole.
Ho gia evidenziato altrove la funzione emblematic che questo madrigale assume
nel Primo libro di Martoretta: esso & posto ad inizio della stampa, indicandone il tono
poetico generale, ¢ anticipando il ciclo, che ‘costituisce il cuore del libro medesimo: de-
icato «A Don Rodorico de Mendochza nella mors d’una sua figliuola», forse pro-
messa sposa del primogenito di Francesco Moncada, eso ripropone lo stesso incipit
po
jn iita
quindi lev
tema fe du
dachi
valente
a
Datredtlons ae 1554 soompare alls ginis mina bbemolle premesso al Mi che compariva nel put
IS acetone de, cuneate pero ‘avrebbe in ogni caso alterato il Mi
ear oA ces indications Bal as.
Se anes aot neat ct BP» XV CVI.
n
a,
Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner‘Scansionato con CamScanner