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‘Vincenzo Pacelli L’origine numerico-geometrica dello Zodiaco Fra le entita basilari che definiscono la struttura dell’astrologia, il primo posto spetta di dititto al numero dodici. Prima dei pianeti, prima degli elementi, prima dei segni, prima che ogmmo dei mattoui che compongono lo Zodiaco possa prendere il suo posto, cid di cui abbiamo bisoguo & un cerchio, suddiviso in dodici spicchi, 0 se vogliamo una sequenza, composta da dodici elementi Perché proprio dodici? Ce 'abbiamo talmente sotto gli occhi che la domanda pud risultare banale. Dodici sono le costellazioni dello Zodiaco, dodici i segni, ¢ quindi dodici i mesi, i corpi celesti, tc... Ma perché proprio dodici? Se riteniamo che lo Zodiaco sia uno strumento che descrive Pesistente, perché la Natura ha scelto questa quantiti come cifta base del Tutto? Vale a dire, perché sono dodici i corpi celesti del Sistema Solare? Perché & conveniente dividere un anno in dodici mesi? Si potrebbe supporre che questa é la quantita minima indispensabile per generare i quattro Cicli stagionali (ognumo con una fase ascendente, una culminante ed una discendente) oppure si potrebbe argomentare che dodici sono le particelle foudamentali della materia, dodici le sue vibrazioni, specchiate dal microcosmo nel macrocosmo dei pianeti... In realta nessuna di queste risposte di una soluzione esaustiva alla domandz. O meglio, si sposta sempre la questione un po” pit in 1a, in quanto ci si potrebbe ancora domandare: perché le pasticelle fondamentali sono dodici? Ritengo che la soluzione ultima del problema possa trovarsi soltanto nei numeri, nella semplicita di una sequenza numerica, di una progressione elementare, ma le possibilita di lavorare sui numeri sono molteplici e quella che voglio so‘toporvi in questa relazione & una chiave di lettura possibile che ho individuato e che ritengo interessante. Mettiamo in fila i numeri dall’uno al sei, moltiplicandoli, 1x2x3x4x5x6, il risultato & 720, In termini matematici questo non @ altro che un 6 fattoriale. Per i meno avvezzi alla materia ricordo velocemente che per numero (7) fattoriale st mteade 11 prodotto det prumi 7 numeri iter mnori 0 uguali di quel uueto, e si indiva cou 1/. Quiudi il 6 fatloriale (62) & il prodotto di 1x2x3x4x5n6, vale a dire 720. Dal punto di vista astrologico osserviamo immediatamente come 720 é due volte il numero dei gradi dello Zodiaco. Se pensiamo ai due zodiaci, equivale al totale dei gradi in gioco. Questa sequenza numerica, fatta di sei semplici passaggi rispondenti alla stessa regola, una moltiplicazione, potrebbe essere rappresentativa di una dinamica intema allo schema zodiacale? Potrebbe essere la legge generale alla base di tutto lo schema? E possibile che i segni, i domicili e i gradi zodiacali siano il risultato finale di una explosione in cui, come in una sorta di Big Bang numerico, attraverso una legge cosmica di moltiplicazione si genera la complessita dello Zodiaco a partire da un’unita iniziale? L’analisi della sequenza ci fomisce diversi spunti di riflessione. Per andare da 1 a 720 si attraversano il 2 (1x2), il 6 (2x3), il 24 (6x4) e il 120 (24x5). Ogmuna di queste fasi pud essere visualizzata ed esaminata con Vainto della geometria, in una sorta di raffigurazione numerico- geometrica dove le diverse fasi/entita dello Zodisco prendono vita, nelle quantita che ci sono note “ll INTER . Figura 4 Se disegniamo un punto ad indicare 1'1, il punto di partenza, Vorigine (1!-1), ed a pautire da esso tracciamo due line in direzioni ‘opposte, otteniamo due estremita, & quindi altri due punti (2!~2), ® Abbiamo reso graficamente, in manieraelementare, —_’esplosione dell’unitd iniziale, la sua scissione, il passaggio alla dualita. I due punti risultanti sono fra loro opposti_ e - Figura 2 speculati (fig. 2)', volendo azzardare da subito il parallelo astrologico essi possouo rappresentare in embrione i die Zodiaci 0 pitt semplicemente le dualiti maschile/femminile, attivo/passivo, azione/reazione, che sono alla base della dialettica astrologica. Per andare al passaggio successivo (da 2! a 3!) tracciamo tre diramazioni da ogmuno dei due punti, ottenendo cosi sei estremita (3!=6) raggruppate in due triplette, che possono essere visualizzate meglio come triangoli posti alle sommita dei due segmenti iniziali (fig. 3). Siamo passati dalla dualita alla triplicita ed i vertici dei triangoli possono rappresentare il sorgere di una terza qualita che va oltre la semplice opposizione. Una qualita ben individuabile nella natura dei pianeti, i quali: 1) simettono in moto nelle sequenze a blocchi di tre, come illustrat in Un Iungo cammino: 2) si suddividono in tre tipologie: estremi. sessuali e neutri: 3) si dispongono in tre diverse collocazioni schematiche per ogni Zodiaco; domicilio primario, base e esaltazione Figura S Da questo passaggio in poi, tutte le fasi che seguiranno, avverranno analogamente e specularmente alle due estremita sorte dalla scissione iniziale, quindi per semplicita di esposizione mii limiter ad esporne solo una. Abbiamo un triangolo (3) posto sul vertice di un asse (2) cche ha per perno un punto centrale (1). II passaggio successivo (da 3! a 4!) vedra qnattro linee diramarsi da ogni vertice del triangolo, cosi da avere un totale di 12 estremita raggruppate in tre quadrati (fig. 4)”. Dalla triplicita siamo passati alla quadruplicita. 1 dodici clementi sorti con le estremita dei tre quadrati sono rappresentativi dei segni zodiacali e della loro ulteriore tipizzazione legata ai quattro elementi. Se noi collochiamo i tre quadrati lungo una linea orizzontale e li facciamo muotare leggermente in senso autiorario cosieché le proiezioni dei loro spigoli cadano equidistanti sulla linea di base, come a visualizzare 1a sequenza dei dodici segni sulla fascia dello Zodiaco, possiamo osservare un risultato grafico che & Figura 4 ‘Le immagini 3D della struttura (figa. 2, 3, 4, 6, 8) sono state realizzate in collaborazione con Nessuno Myoo alf'intemo della realta virtuale nota come Second Life. Le alive sono opera dell’autore. * Come si pud vedere dalla figura 4, in totale naturalmente le estremita sono il dappio (4! 24) in quanto la stessa cosa accade al triangolo posto all’estremita opposta, che per semplicita di esposizione, come ho appena detto, non prendo in considerazione. simbolicamente molto significativo. Procedendo da destra verso sinistra (come se leggessimo la sequenza dei segni nel loro susseguirsi antiorario) il primo vertice che incontriamo é quello inferiore destro del terzo quadrato, poi quello in alto a destra, poi linferiore sinistto ed infine quello in alto a sinistra (fig. 5), per poi passare ai due quadrati successivi. Se tracciamo una linea a collegare tutti i vertici cosi individuati otteniamo un grafico che riproduce perfettamente la sequenza degli elementi nei segni in sintonia con il rispettivo peso: Fuoco in alto, poi Aria, Acqua e infine Terra. a Figura 5 Quello che chiamiamo elemento di appartenenza di un certo segno, Ia stia pesantezza o leggerezza, la sua dinamicita 0 staticita, sono il risultato della quota simbotica a cui si trova il segno stesso all’interno della struttura geometrica’. Sviscerato anche questo passaggio (da 3! a 4!) possiamo andare a vedere cosa ci riserva il successivo (da 4! a 5!) nel quale avremo cinque ramificazioni espandersi a partire da ognuno dei 12 vertici dei tre quadrati, Visualizzando sempre le comispondenti figure geometriche (fig. 6), ogni vertice ospiteri un pentagono, per un totale di quattro pentagoni su ogni quadrato, ossia dodiei pentagoni per ogni tripletta di quadrati* Figura 6 Se ogni vertice dei quadrati posti sui triangoli rappresentava un segno, ora lo schema sembra volerci mostrare una suddivisione in cinque parti intea ad ogni segno. Vengono in mente immediatamente i tervitori egizi o caldei. In base ai tertitori (0 termini) contemplati nell’astrologia della cosiddetta tradizione, ogni segno veniva suddiviso in cinque porzioni, ogmuna sotto il dominio di un pianeta, con una logica completamente slegata dal quadro dei domicili e delle esaltazioui. Ad esempio dai territori sono esclusi il Sole e la Luna, vi partecipano solo i cinque pianeti ed ogmuno dispone di estensioni in gradi diverse a seconda della sua natura benefica o malefica, o della sua velociti, con criteri e conseguenti risultati che differiscono a seconda che si faccia riferimento al metodo egiziano oppure a quello caldeo. Lo stesso Tolomeo non concordava sulle corrispondenze planetarie all’interno dei territori, si interrogava sul loro senso ed evidenziava incongruenze tanto nei tervitori egizi quanto in quelli dei caldei ed infine illustrava uno schema (fig. 7) che sosteneva di * Per avere tutti gli spigoli proiettati equidistanti, la rotazione dei quadratirispetto alla linea di base deve essere pari a circa 26,5°, valore prossimo a quello dell'inclinazione dell'asse terrestre, che oscilla all'incirea fra 22.5° e 24.5° in un petiodo di 41.000 anni (attualmente ¢ a 23,27°, in dimimwione). Da ricordare che ¢ proprio V'inclinazione dell’asse terrestre, insieme al moto di sivoluzione della Terra attorno al Sole, all’origine dell'avvicendarsi delle stagioni, di cui i segni, c gli clementi, sono lespressione astrologica “Vale a dire ventiquattro pentagoni sulla strurtura complessiva, per un totale di 120 vertici (5!=120). aver ritrovato in un «antico manoscritto, molto mal ridotto, contenente una trattazione naturale ed organica della successione e della quantita dei teritori»*. Questo passaggio rimane di conseguenza un po” oscuro, in quanto Ja teoria morpurghiana non contempla questa suddivisione dei segni in cinque parti, ma la presenza di queste porzioni risulta indispensabile alla sequenza che stiamo illustrando per arrivare correttamente alla fase successiva. Da ognuno dei vertici dei pentagoni si tracciano sei diramazioui (da 5! a 61), visualizzabili in esagoni (fig. 8). Avremo cingue esagoni per ogni pentagono, per un totale di trenta estremita (6x5) per ogni pentagono, ossia 360 estremita (30x12) sui dodici pentagoni: i gradi dello Zodiaco Percorrendo la sequenza all’ al 360 abbiamo rintracciato tutte le componenti dello Zodiaco: la polarita alla base della dialettica, la triplicita che configura i diversi ruoli dei pianeti, la quadruplicita degli elementi e la conseguente suddivisione in segni, fino ad arrivare ai singoli gradi. | [3/5 |s|a|p/l2/@lR)a|3| i ae “ls ule ale 26] w| g *|¥ sak 2) R 26/5 30 he ole ale alge g 2h 30) 20 ta] 2 2\gt 30 a 19] F 24/ gt 30 2i| ¥ z7/h 30] wR 25/0) wld 25/2 30 20)ay 2 13° 30] Figura 8 Credo che la risposta alla domanda iniziale non possa essere che positiva: Ia progressione dall’1! al 61 & in grado di descrivere la genesi dello Zodiaco, a meno di voler affermare che tutte queste rispondenze siano il risultato di reiterate casualita. Unico passaggio un po’ faticoso & quello legato al 5 > Claudio Tolomeo. Le previsioni astrologiche. A cure di Simonetta Feraboli. Arnoldo Mondadori Editore. 2010, Pag. 85 (, 20). © Naturalmente saranno 720 gradi sulla struttura totale, arrivando quindi al livello di definizione dei singoli gradi zodiacali totali per i due zodiaci (6!=720) Ma proprio questo passaggio, organico ¢ funzionale alla sequenza, mi ha portato a delle considerazioni che sono il vero valore aggiunto di questa relazione. Mi souo interrogato su quale potesse essere il significato del pentagono e pitt semplicemente del numero cinque in relazione alle sedi planetarie. Prendendo in considerazione le quattro copie di segni paralleli laterali si pud fare un’osservazione molto elementare. Gemelli e Vergine hanno in domicilio Mercutio e Y ed ospitano le esaltazioni, rispettivamente di Plutone e Urano nello Zodiaco A, di Urano e Marte nello Zodiaco B. Toro e Bilancia hanno in domicilio Venere eX ced ospitano le esaltazioni, rispettivamente di Giove e Satumno nello Zodiaco A, di Saturno e Nettuno nello Zodiaco B. Scorpione e Ariete hanno in domicilio Marte e Plutone ed ospitano le esaltazioni, rispettivamente di Mercurio e Sole nello Zodiaco A, di Sole ¢ ¥ nello Zodiaco B. Sagittario e Pesci hanno in domicilio Giove e Nettuno ed ospitano le esaltazioni, rispettivamente di X e Luna nello Zodiaco A, di Luna e Venere uello Zodiaco B. Come si nota velocemente ogni coppia di segni é definita da de pianeti paralleli in domicilio, dall’esaltazione di un luminare (A 0 B) e dall’esaltazione di due pianeti paralleli (A 0 B), tutti dello stesso genere. In totale quindi, fra domicili ed esaltazioni, ogni coppia di segni laterali paralleli coinvolge solo cinque pianeti della sequenza (fig. 9): due coppie di pianeti paralleli ed un luminare/controluminare ’. Quelli che cambiano sono i muoli: Urano (A o B) si esalta in Gemelli e Vergine, nei domicili di Mercurio e Y, affiancato dalle esaltazioni di Marte o Plutone. Saturno (A 0 B) si esalta in Toro e Bilancia, nei domicili di Venere e X, affiancato dalle esaltazioni di Giove 0 Nettuno. Il Sole (A 0 B) si esalta in Ariete e Scorpione, nei domicili di Marte e Plutone, affiancato dalle esaltazioni di Y ¢ Mercurio. La Luna (A o B) si esalta in Pesci e Sagittario, nei domicili di Giove e Nettuno, affiancata dalle esaltazioni di Venere e X. In altre parole ogni coppia di segni paralleli, nei due Zodiaci, & caratterizzata dalla presenza di un pianeta estremo affiancato dalla coppia di pianeti paralleli dello stesso genere della coppia di pianeti paralleli in essa domiciliat. Potremmo quindi visualizzare ogni copia di segni (A+B) come un pentagono (fig. 10) dove alla base troviamo i due pianeti in domicilio e sui vertici superiori i tre pianeti che di volta in volta prendono posto sull’esaltazione, a seconda che si tratti, ad esempio, di Ariete A 0 Scorpione B (Sole), Scorpione A (Mercurio) 0 Ariete B (Y). wees Figura 10 Per le quattro coppie di segni paralleli laterali & applicabile questo schema, mentre la cosa si fa piit complessa quando si passa alle due coppie di segni estremi, dove tutto & raddoppiato: ogni coppia é di genere misto in quanto i pianeti in domicilio appartengono ai due generi (Sole maschile ¢ Luna femminile; Urano maschile e Satumo femminile) € cosi pure i pianeti in esaltazione (Venere/Mercurio in Cancro e Y/X in Leone; Marte/Giove in Capricomo e Nettuno/Plutone in Aquario), 7 In tutti gli schemi, per X e Y utilizzo i simboli da me proposti ed argomentati nell'articolo “I simboli di X e Y", ubblicato su L ‘Eco dei Feaci, 1/2009. Occorre ricordare che per questi quattro segni nel passaggio da Zodiaco A a Zodiaco B si inverte anche il loro genere di appartenenza, in quanto il Sole B é domiciliato in Caucro, la Luna B é domiciliata in Leone, ete... Di conseguenza abbiamo coerentemente un pianeta maschile (Mercurio) esaltato in Canero B, un pianeta femminile (X) esaltato in Leone B, e relativi opposti. Ipianeti coinvolti in ogni coppia di segni estremi sono sei, ma é una difformita apparente in quanto nelle coppie di segni laterali abbiamo due pianeti in domicilio e quattro in esaltazione, con la doppia presenza del luminare o controluminare, che porta il totale dei pianeti effettivamente in gioco a cinque, nel caso della copia Cancro-Leone, abbiamo quattro pianeti tutti diversi in esaltazione, mentre i due luminari in domicilio si spartiscono i due segni, entrando in gioco uno solo per volta e riportando cosi il totale effettivo a cinque pianeti (fig. 11). L’unica anomalia vera si riscontra nei due segni del Capricomo e dell’Aquario, con il doppio domicilio di Satumo e Urano, ma anche qui tutto rientra perfettamente nell'impeceabile logica dello Zodiaco, visto che ci troviamo nel fatidico punto in cui la doppia celica del DNA si scinde e si sdoppia a compiere la sua riproduzione, a creare quel surplus che sara all’origine di un’altra esistenza, di un‘altra vita, di un altro Zodiaco, geometrica dei due Zodiaci ®. Figura 12 Figura 14 La geometria del pentagono quindi non @ cosi impropria per la struttura dei segni e questo fa tomare a riflettere sulla possibilita di schematizzare lo Zodiaco in un dodecaedro, il solido platonico composto da dodici facce pentagonali cosi caro a Pitagora tanto da definirlo come la forma dell’ Universo (fig. 12). Se ogni pentagono é rappresentativo di una coppia di segni sovrapposti in trasparenza, il dodecaedro é la sintesi Tomando alla struttura numerico-geometrica finora esposta e volendo visualizzarla come merita, vale a dire in forma cixcolare, uel modo cou cui siamo soliti raffigurare lo schema zodiacale, Punita originaria sara al centro e i gradi sulla circonferenza. Il risultato é visibile nella figura 13, dove & sviluppato in piano uno Zodiaco (da 1 a 360) cosi come viene generato attraverso i sei passagai dall’I! al 6!. Al centto abbiamo il passaggio (non visibile perché perpendicolare al nostro punto di osservazione) dall’I al 2, poi le tre diramazioni (3), da ogmma delle quali ne partono quattro (12) che poi si moltiplicano per cinque (60) ed infine per sei (360), Ma ovviamente questa raffigurazioue é soltanto Ja meta dello schema complessivo. Per poter avere in piano la visione completa occorre sovrapporte le due meta, differenziandole con due colori, cosi da poterle distinguere. Nello schema che segue i due Zodiaci sono Figura 13 * Ricordo a tal proposito una giornata di studi di quelche anno fa a Cocina, ospiti di Giovanni Pelosini, in cui Marilena Rigon propose questo sotido come ipotesi di partenza per la mappatura geografica del nostro pianeta rappresentati in rosso e in blu, Al centro abbiamo sempre la fase da 1 a 2, la cui scissione non é per- cepibile in quanto perpendicolare al nostro punto di osservazione, poi abbiamo il passaggio da 2! a 31, dove le sei estremita risultanti sono fia loro reciprocamente opposte, come evidenziato nella figura che segue, e quindi tutte e sei ben visibili. Da esse partono le quattro diramazioni che generauo i 12+12 segni, che nelle due meta si vanno prospetticamente a sovrap- porre, visualizzando _geometri- camente proprio quella. traspa- renza che caratterizza i segni nei due Zodiaci. E bel visibile nello schema totale (fig. 14) la centralita di questo passaggio, in cui la struttura converge per poi tomare ad espandersi. Il passaggio del 12/24 Figura 14 & quello in cui vengono generate le entita fondamentali, pianeti e segni, e dove troviamo la risposta alla nostra domanda iniziale: perché proprio il 127 Perché il 12 é il punto di equilibrio dello schema, é il suo momento centrale, é la sintesi fra cid che é sopra e cid che é sotto. fia microcosmo e mecrocosmo, é la fase in cui abbiamo la quantita tale da poter essere sia contenitore che contenuto, massimo comun denominator € minimo comune multiplo delle entita necessarie a far si che lo Zodiaco possa generare la Natura e la Vita nell’Universo, uel modo con cui lastrologia ce le descrive e ce ne permette l’interpretazione. Vincenzo Pacelli nato il 14 aprile 1975 (ore 00.15) a Vitesbo. Vive a Vignanello (VT) ed @ laureato all’Accademia di Belle Arti di Roma. Olize che di astrologia, si interessa di simbologia, scienze natural ricerche d'archivio. Inizialmente scettico, ha conoscinto Vastrologia attorno al 1992 grazie a Inirodizione all‘astrologia di Lisa Morpurgo € ppochissimo dopo ha incontrato Massimo Fotnicoli, divenut il suo principale punto di riferimento e sprone nello studio i questa materia, Nel 2001, insieme a Giannino’ Cusano, Fabrizio Cecchetti e Cristina Caretta, fonda Zodiaco_list, mailing lst espressamente dedicata al’astrologia morpurghiana. suo é tm approccio essenzialmente teorico, volo allo studio dello schema zodiacale, alle anslogie con ali altri ambiti scientific’ (cosmologia, anatomia, teoria dei colori), alla comprensione delle dinamiche dello schema planctario, allanalisi della strutura grafica dei simbolie all individuazione di analosie significative fra Ie struture macrocosmiche fe microcosmiche in relazione alle caratteristiche astrologicke dei pianeti con lo scopo di portare ulterior: conferme alla ‘esi morpurghiana che vede nello Zodiaco un codice da decifiare. Fale sue relazioni e articoli Zodiaco & Alfabeto (1997): Dall infinitesimo all'immenso (2000); Citta e Zodiaco: I dodicisetori di Viananello (2002): La gabbia toracica (2003) colori dello Zodiaco (2006): 1 Sistema Solare nella logica dello Zodiaco (2007): ‘Anatomia zodiacale (2008): Tsimboli di X ¢ ¥ (2009): Anatomia astrologica della mano (2013).

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