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Storia Contemporanea
Storia Contemporanea
LEZIONE 1
MARTEDI 16/02
La Storia Contemporanea va dal periodo della rivoluzione francese ad oggi ma per una
analisi storico-scientifica non si può partire direttamente dalla rivoluzione francese; bisogna
capire perché questa è avvenuta.
Noi siamo abituati a vedere il mondo in un certo modo (qual è la struttura amministrativa
che regge oggi l’europa/il mondo? Gli STATI) ma è sempre stato così? No, a seconda delle
varie fasi della storia dell’uomo, l’uomo si da dei tipi di organizzazione che rispondono a
quel determinato momento. Tutto ciò in una visione di sistema dinamico.
Il mondo e l’europa non sono sempre stati organizzati come noi oggi li percepiamo.
Esempio: USA = federazione, nuovo modello di stato che nasce proprio con la rivoluzione
americana. (Anche federale è Belgio, Germania, Svizzera (lo diventa nel 1848), Brasile,
Canada, Australia, india, argentina..).
Quindi la maggior parte del mondo è governato da sistemi federali.
Secondo i filosofi i sistemi federali erano adatti a governare solo i piccoli stati, la storia
invece ha dimostrato il contrario. Il sistema federale è prevalso infatti anche in grande realtà
territoriali.
Oggi il mondo quindi è governato da sistemi che sono o STATI FEDERALI o NAZIONALI
ACCENTRATI SOVRANI.
(Da ricordare che le forme politico amministrative sono in continua evoluzione e quindi non
sono definite).
Questa è l’Europa attorno al 1100: quindi l'europa post- carolingia, post carlo- magno . È il
frutto della debolezza conseguente a quello che voleva essere il nuovo impero romano.
musulmani alla conquista dell’Europa, in particolare in Spagna. Gli arabi conquistano anche
un altra posizione
GB.
2. LE SPAGNE (Spagna e Portogallo): gli arabi occupano tutta la penisola iberica e una
parte della Francia sud occidentale. Dopo la sconfitta a POITIERS, i franchi liberano
Barcellona nel 801, che diventa la contea di Barcellona, e inizia la Reconquista —> la
contea di Barcellona si unisce a territori periferici e lentamente viene a formarsi il territorio
catalano.
(ANDIAMO AVANTI DI 1000 ANNI —> La Spagna, partendo da forte centralismo, era
uno stato nazionale accentrato sovrano. Poi per volontà di Franco, che vuole dare lustro alla
sua politica, ritorna il re, sino al 1975, data di morte di franco. Con la morte di franco, lo
stato spagnolo si modifica e diventa uno stato regionale federale. AUTONOMIA
FEDERALE = rimanere all’interno dello stato d’origine. )
RICAPITOLANDO:
- I normanni, nei primi decenni, non fanno stanziamenti ma razzie. Dal 900 iniziano a
stanziarsi, soprattutto in Inghilterra.
- Gli arabi stanziano nella penisola iberica, per prendere tutta l’europa, e sulla costa -
azzurra, per fare piccole incursioni, simili a quelle dei normanni (a piedi).
Stessa cosa fanno gli Avari in Ungheria, (che però fanno incursioni a cavallo).
COME ABBIAMO GIA DETTO: Gli arabi conquistano in maniera permanente la penisola
iberica, tranne Barcellona che viene liberata.
Tra il 1000/1100 la situazione si stabilizza. Questo però non porta ad una modifica della
struttura dell’Europa: essa continua ad avere un sacro romano imperatore, ma
sostanzialmente è governata dai feudatari, che posseggono soprattutto le città marinare che
sono principalmente italiane (Venezia, Genova, Pisa, Amalfi..).
LE SPAGNE (portogallo + spagna): invasione degli arabi nell’800, che passano dallo stretto
di Gibilterra e arrivano in Spagna. vi è una Reconquista poi, perché l’invasione invasione
araba non è numericamente signifi cativa per poter controllare tutti i territori, soprattutto
quelli montani. Infatti i primi territori riconquistati sono quelli.
Nel califfato mussulmano poi si formano guerre intestine che aiutano la Reconquista da
parte dei cristiani.
La contea del Portogallo: una soluzione positiva si ha quando uno dei tanti tentativi di
Riconquista degli arabi si sviluppa nel X secolo: gli arabi portano le proprie truppe e
indeboliscono i regni di Galicia e Leon (da cui il Portogallo dipendeva). Questo facilita
l’autonomia della contea del Portogallo e permette alla dinastia che governava quei territori
a trasformarsi in regno. Quindi abbiamo una accelerazione della riconquista cristiana.
- Da una parte abbiamo il Dominio arabo che tenta di riprendersi i territori cristiani; -
dall’altra parte viene minata all’interno da altre forze arabe/musulmane (pari all’ISIS di
oggi). La conquista di questi berberi del califfato lo indebolisce e si avverte in modo molto
forte nelle zone marginali occidentali.
Ciò permette ai feudatari del Portogallo (dal 1050 al 1140) di riorganizzarsi, nelle forme
attuali. La riconquista del Portogallo si afferma completamente. Fino al 1249 gli arabi
vengono più volte sconfitti e quella che era la contea di Porto, nel giro di 140, arriva a
occupare l’intera penisola.
Nel 1249 quindi il Portogallo diventa il primo stato moderno europeo. Evento che porta alla
costituzione del primo stato moderno; primo stato territoriale accentrato che si forma in
europa = la dinastia che si insedia a Lisbona, accentra a Lisbona, che diventa capitale, le
funzioni di capoluogo di stato. Nella capitale, progressivamente, si accentra il potere.
Nello sviluppo europeo a livello mondiale, per la globalizzazione, la posizione del
Portogallo sarà centrale.
Più di duecento anni dopo Aragona e Catalogna conquistano il regno di Granada e questo
porta il Portogallo in una situazione di vantaggio straordinario.
Si creano quindi due grandi potenze europee quando la Reconquista del regno di Granada
raggiunge il suo culmine. il Regno di Castiglia e il regno Aragonese. Inoltre Barcellona
riconquista le isole Baleari (strategiche per il controllo del mediterraneo Occidentale).
All’interno di questa europa che cambia, dal 900/1000 fino al 1500/1600, ci sono le città
marinare (Amalfi, Pisa, Genova e Venezia) che hanno un ruolo importantissimo —>
I rapporti commerciali tra oriente e occidente sono sempre esistiti. Esistevano due vie a
nord, una a sud, e le due vie marittime.
Durante le crociate dei cristiani contro i turchi, le navi delle città marinare andavano nei
porti di queste vie e da li distribuivano gli oggetti del commercio in tutta europa.
Dall’Europa dunque usciva principalmente flusso di danaro —> Da qui rinasce il sistema
bancario globale e una capacita nautica che sarà utile per i successivi spostamenti. Inoltre in
Spagna si sviluppa un recupero da parte degli intellettuali arabi del patrimonio delle
conoscenze che i cristiani avevano perso (classici greci e latini) e vengono recuperati anche
i testi, come quello di Tolomeo, che poi vengono usati per capire com’è il mondo dal punto
di vista fisico, delle dimensioni, della geografia ecc.. (quelli più in voga, tradotti dal greco
all’ arabo, e dall’ arabo al latino, sono quelli che danno dettagli più precisi). —> Elemento
fondamentale ad esempio è la bussola.
Due grandi potenze europee erano il Portogallo e la Spagna. Ma abbiamo visto che vi erano
altre grandi potenze, ovvero le repubbliche marinare, che avevano un ruolo economico-
finanziario primario. Le repubbliche marinare, assieme a Firenze e in parte Milano,
reinventarono il sistema economico mondiale (lettere di credito, investimenti a lunga
scadenza ecc..). Controllavano il traffico del mediterraneo ma intraprendevano anche altri
tipi di rotte commerciali (partivano da venezia/amalfi/ genova/pisa; andavano a prendere il
piombo o il ferro in Inghilterra o arrivavano in Scandinavia o Germania a prendere carichi
di alberi/canapa/pece e li riportavano nel mediterraneo; dal mediterraneo partivano e
portavano spezie/ sete/vasellame/vino sui mercati). Il mondo quindi non era chiuso ma
questa repubbliche tenevano tra le mani gran parte dei traffici commerciali anche del nord e
delle coste dell’Europa verso l’atlantico.
Allora ai portoghesi viene in mente un’altra cosa: le dimensioni dell’africa non erano ben
conosciute ma si sapeva che essa poteva essere aggirata. Aggirando l’africa si supponeva si
potesse arrivare in oriente. Allora i portoghesi iniziano una dura battaglia, che ha tanti
insuccessi. Ma nel giro di circa 200 anni, quello che era un regno periferico realizza
un’impresa straordinaria: partendo dal sud del Portogallo, i navigatori portoghesi riescono
ad aggirare l’Africa e ad arrivare, nel 1487 con Bartolomeo Diaz, al capo di buona speranza.
Per arrivare dal portogallo a capo bojador (CIRCA 300 KM) impiegano quasi un secolo.
Perché? Perché anche i portoghesi non hanno navi adatte. Hanno navi leggermente diverse
da quelle del mediterraneo ma non sono ancora navi adatte ad affrontare l’atlantico. Ma via
via, a furia di tentativi, il materiale nautico viene adeguato e si comincia a perfezionare
quella che diventerà la caravella (nave con fiancate alte, con due o tre alberi, vele quadrate e
che evolve sempre di più; dunque navi che resistono alle grandi onde dell’atlantico e
captano i venti dell’atlantico, che sono diversi da quelli del mediterraneo). Questo, l’uso
della bussola e i primi portolani (in cui si disegnano i primi meridiani e paralleli) segnano il
prevalere della tecnica e danno modo alla marineria portoghese di fare questo salto in
avanti. Una volta superato Capo Bojador, difficilissimo da superare per i venti, si capisce
una cosa: non si può più navigare costeggiando se si vuole affrontare l’atlantico; bisogna
navigare facendo dei grandi cerchi; e più è ampio il cerchio, più è facile andare verso sud.
Questo perché all’altezza dell’Angola (circa), la direzione dei venti cambia, iniziando ad
andare da ovest verso est e spingendo a circumnavigare l’africa.
Quando i portoghesi capiscono che questo è il modo per circumnavigare l’africa hanno
vinto un poker con in palio centinaia di miliardi di euro, perché hanno aperto il
collegamento diretto dell’Europa con l’india, l’isola delle spezie e la Cina. Questa cosa
rende il Portogallo e l’Europa quello che sarà il centro del mondo, determinerà il
cambiamento (politico, territoriale, militare...) dell’Europa e, per alcuni secoli, anche del
resto del mondo. Quindi una nave ha cambiato le sorti dell’uomo. Ma non è stata una grande
scoperta, è stato un continuo progredire. Cosa ha reso possibile questo? Questa cosa non
poteva farla una grande potenza economico-finanziaria come Venezia, perché non aveva le
navi adatte. Però aveva i capitali. Tant’è che le spedizioni portoghesi sono finanziate su
garanzia della casa regnante portoghese ma il prestito arrivava dai genovesi, fiorentini e
veneziani. Sono gli italiani che mettono i soldi e i portoghesi mettono la struttura dello stato
che permette di continuare a provare (c’è dietro uno stato organizzato che se naufraga una
nave, ne prepara subito un’altra). Enrico il navigatore, della casa regnante portoghese, nel
1400 organizza addirittura una università in Algarve per la scienza nautica. Questo poteva
permetterselo solo una organizzazione ampia.
Il Portogallo, per arrivare alla punta dell’africa ci mette molto tempo: inizia a tentare nella
prima metà del 1200 e ci arriva nel 1487. Ma man mano che scende a sud crea dei forti, dei
ponti d’approdo, comincia a commerciare con gli stati africani (porta tessuti, armi,
vasellame di poco conto). È una estensione incredibile, ma questa eccessiva espansione
contiene già i germi della debolezza: se il Portogallo era uno stato avanzato a livello di
struttura, che poteva dare garanzia alle città marinare, non lo era dal punto di vista
demografico; la Spagna cristiana ha una crescita demografica importante fino alla peste nera
del 1200, ma il Portogallo non ha una popolazione paragonabile agli altri territori
dell’Europa. Questa sarà la sua debolezza. Inoltre i portoghesi non vanno ad Abitare l’africa
ma si limitano a costruire fortezze.
Le Americhe probabilmente sono state scoperte da altri prima di Colombo, grazie alla
VUELTA (la grande volta). Non abbiamo prove documentali, abbiamo solo indizi, ma
probabilmente i navigatori portoghesi, intono al 1470/80, toccano le coste del Brasile.
Tuttavia tengono nascosta questa cosa perché il loro obiettivo era l’oriente, e quindi il
commercio delle spezie.
A differenza dei portoghesi, abbiamo dei documenti che testimoniano che nel nord america/
Canada sono arrivati i primi nord men, cioè quelli che noi chiamiamo vichinghi. E questo
prima di Colombo. Infatti sono stati trovati accampamenti danesi nel nord del Canada e le
saghe nordiche parlano di una terra collocata ad ovest della Groenlandia (tracce
archeologiche e tracce nelle saghe nordiche). Ciò ci permette di dire che i normanni hanno
toccato le americhe prima di Colombo.
Inoltre, con grande probabilità, i pescatori inglesi e bretoni andavano a pescare prima di
colombo nei grandi bachi di pesce davanti a Terranova. Quindi è ragionevole supporre che
Terranova sia stata avvistata da questi pescatori prima di Colombo. Perché Colombo, nelle
sue diverse esperienze, fa viaggi a nord (Islanda e Groenlandia) e raccoglie testimonianze.
Quindi è probabile che abbia sentito parlare di terre collocate ad ovest. Tuttavia lui non
pensa che siano nuove terre ma le isole del Giappone, che dividono l’Europa dal resto
dell’Asia/dal Katai (isole citate da Marco Polo).
Abbiamo visto come i Portoghesi aprono la via dell’Atlantico, che i marinai del
mediterraneo non sapevano affrontare. Questo mare diventa navigabile grazie ai navigatori
portoghesi che sono spinti dall’idea che, girando intorno all’africa, si possa arrivare ai paesi
produttori delle spezie/seta, dove l’Europa attingeva beni di lusso e beni indispensabili per
la vita quotidiana. Più vanno avanti gli sforzi per circumnavigare l’Africa, più aumenta la
tecnologia europea e il divario dalle altre tecnologie: rispetto agli arabi, potenza militare
anch’essa sviluppata, è lo sviluppo tecnologico la carta vincente all’Europa.
Abbiamo anche un’altro stato aperto verso l’Atlantico: la Spagna. Regno che, una volta
sconfitto il Califfato di Granda, ha riunito gran parte della penisola iberica sotto un’unica
casa regnante, frutto del matrimonio della dinastia di Castiglia con quella di Catalogna e
Aragona. Qui entra in gioco Colombo.
Il primo e unico a far entrare nella storia il grandissimo continente che è l’America è
Cristoforo Colombo. Colombo riassume in sé tutto ciò che abbiamo detto prima: egli è un
genovese ma naviga nell’atlantico. Una delle prime volte che sale su una nave, la nave è di
una flotta genovese che deve arrivare in Inghilterra: la nave fa naufragio e tocca le coste
portoghesi; li entra al lavoro in quelle che erano delle scuole cartografiche (gestite da
Italiani che lavorano al servizio dei portoghesi); apprende così i segreti della marineria
portoghese. Si imbarca di nuovo: va verso Irlanda, Groenlandia e Islanda; qui prende notizie
sulle terre ad ovest e ritorna in Portogallo. Si sposa con una signora, Madeira, il cui padre
era il governatore delle isole Azzorre, che erano diventate domino portoghese. Quindi si
reca anche alle Azzorre e lì intuisce una cosa (che in realtà avevano già capito i portoghesi
ma che colombo interpreta in un’altra maniera): Colombo pensa che il viaggio dal
Portogallo verso ovest è un viaggio sopportabile dalle caravelle e dalle naos, e soprattutto
alle Azzorre/Canarie capisce ancora meglio l’andamento dei venti. Capisce che questi venti,
che da est spingono verso ovest, rendono possibile arrivare in oriente con navi delle
dimensioni di quelle portoghesi.
Colombo, nel primo viaggio, stabilirà il record di tempo di navigazione dall’Europa alle
Americhe. È un uomo quindi straordinario: sunto di tutte le capacità tecnologiche che era
possibile mettere insieme.
TORNANDO INDIETRO:
Abbiamo due potenze europee che hanno aperto all’Europa il mondo. L’hanno aperto grazie
alla tecnologia del mediterraneo, che si innesta su quella dell’atlantico; grazie al recupero
della cultura classica; grazie ad una potenza demografica e militare che gli permette di fare
tutto ciò che abbiamo detto prima. È un mondo nuovo che si sta costruendo anche in
Europa. Il modello spagnolo e portoghese diventa IL MODELLO. Questo spinge le dinastie
più dinamiche, quella francese e quella inglese, a strutturarsi sul modello delle due grandi
potenze. Questo modello è quello dell’accentramento, annullando/riducendo i poteri
orizzontali e accentrando la gestione della potenza militare, economica, finanziaria, culturale
ecc... l’obiettivo è costruire territori omogenei con un potere accentrato, centralizzato (vi è
un unico centro di potere che possiede tutte le funzioni come civitas). Inoltre quelle che
sono le due grandi potenze cominciano a litigare per avere formalmente una parte di questo
mondo che hanno introdotto (scoperto) nella storia occidentale. Si arriva ad una mediazione:
il trattato di Tordesillas (mediatore il papa). Il mondo viene spartito in due sfere di influenze.
Questa spartizione si rivelerà troppo grossa per le due grandi potenze. Queste due potenze,
tra fine 1400 e inizio 1500, hanno una sufficiente capacità per fare tutto ciò che abbiamo
detto prima ma non saranno in grado di consolidare su tutti quei territori il loro potere. Il
trattato di Tordesillas è del 1494, solo due anni dopo la scoperta delle Americhe. Vi è una
prova indiziale che i portoghesi avevano toccato il Brasile prima di Colombo: loro insistono
sul parallelo segnato perché sanno dell’esistenza del Brasile. Quindi, usando quel parallelo,
si assicurano una fetta delle Americhe (di cui loro probabilmente erano a conoscenza).
Quindi abbiamo un mondo diviso in due. Ma il mondo continua a cambiare e anche molto
velocemente. Entrano in gioco altre potenze, perché via via si strutturano sul modello
portoghese e spagnolo. Queste potenze sono la Francia e l’Inghilterra. La loro posizione è
vantaggiosa, almeno per un pezzo di Americhe, rispetto a quella spagnola e portoghese.
Inoltre Francia, Normandia e Inghilterra hanno di fronte Terranova. Dunque questi due stati
territoriali accentrati sovrani cominciano ad affrontare l’atlantico e diventano dei
concorrenti molto pericolosi per i portoghesi e gli spagnoli.
• - noi portiamo nelle Americhe una serie di malattie che determinano lo sterminio di
intere popolazioni (per altro popolazioni non abituate ai nostri metodi di lavoro).
• Invece gli spagnoli, trovando due regni strutturati, organizzano, sulla base della
struttura amministrativa di potere dei due regni, una occupazione territoriale, un
insediamento. Inizialmente sono i conquistadores che violentano le donne Indios, poi
se le fanno concubine o mogli, e comincia a nascere un mondo nuovo. Poi arrivano
altri emigrati dalla Spagna e questo sarà uno degli elementi che impoverirà la Spagna:
le ricchezze rubate agli Indios americani, il grande flusso di oro che arriverà nella
Spagna non sarà sufficiente a stimolare una economia buona, economia che inizierà
ad essere parassitaria, a perdere colpi rispetto alla economia francese e inglese. Tra
l’altro la Francia ha una crescita demografica enorme, quindi inizia a diventare una
potenza organizzata, una potenza che può pensare all’espansione nel continente.
Quindi si sta organizzando un’Europa nuova pronta a dominare un mondo nuovo.
Mondo nuovo costruito su una montagna di cadaveri.
LEZIONE 3
MARTEDì 23 FEBBRAIO
Perché stiamo facendo questo percorso? Perché per capire la storia contemporanea e i flussi
della storia non si può non sapere cosa è successo prima. Una cosa importantissima è capire
come si sono formati gli stati nazionali accentrati sovrani, che è il modello che oggi governa
in parte il modo. (C’è una altro modello che governa il modo, ovvero quello federale, che è
più espanso territorialmente). Perché si è arrivato a questo? E perchè dagli stati nazionali
sovrani, prevalenti nell’800, si è arrivati all’unione europea?
Stavamo ragionando intorno alla spartizione geopolitica del mondo, data dal trattato di
Tordesillas. Il papa media tra le due potenze cattoliche Spagna e Portogallo e arriva a una
soluzione di compromesso tra questi due stati. Questi sono stati i primi due territori europei
a costruire uno stato accentrato territoriale moderno che ha permesso di sfruttare una
posizione geopolitica che li metteva ai margini nel mediterraneo. Questi stati moderni
avevano caratteristiche ben definite: un potere accentrato, una casa regnante che possedeva
questo potere e che eliminava progressivamente i poteri orizzontali. Vi è una ricostruzione
territoriale omogenea. Questa avviene prima in Portogallo, nel 1200, e più tardi in Spagna,
quando cade il califfato di Granada.
Questi due stati sono in anticipo rispetto a tutti gli altri territori europei e questo è
sicuramente un vantaggio per avvicinarsi al resto del mondo.
L’obiettivo dei portoghesi però era quello di entrare nel gioco internazionale, che all’epoca
era gestito dalle città italiane marinare, e anche dagli arabi, che possedevano la chiave di
volta di un successo economico straordinario. Il Portogallo vuole superare la barriera del
mediterraneo per andare in Oriente e commerciare con le zone asiatiche (che possedevano le
spezie, molto importanti per la conservazione della carni). I portoghesi cercheranno di
scardinare questo business, soprattutto grazie alle tecniche di navigazione che apprendono e
al finanziamento da parte delle città marinare. Influiscono inoltre una riappropriazione della
tecnologia greca e romana, la bussola e la conoscenza dei venti.
I portoghesi quando cominciano a capire l’andamento dei venti e come superare i vari capi
del continente africano (vuelta), cominciano ad abboccare le coste africane sempre più a
sud. Infatti, man mano che le tecniche di navigazione vengono padroneggiate, impiegano
solo 20/25 a raggiungere il golfo di nuova Guinea.
Il modello dell’organizzazione di questi territori cambia (qui siamo nella prima meta del
1500). Tutte queste terre, a parte il Brasile, secondo il trattato di Tordesillas, erano assegnate
alla Spagna.
Così altri territori europei, Francia e Inghilterra, man mano si organizzano sul modello
spagnolo e portoghese. Questi iniziano a possedere capacità tecnologiche, e intraprendono
spedizioni in un momento di ricognizione, per vedere se riescono ad acquisire territori.
Cercano inoltre una via d’acqua (che non esiste) che li porti ai mercati delle spezie. Le basi
del commercio iniziano a modificarsi: non sono più i porti portoghesi o spagnoli, ma sono
Bristol (in Inghilterra) e Saint Meleuc (in Francia). Poi vi è un altro approccio di questi stati:
la pirateria, la guerra di corsa. L’impero spagnolo e portoghese vengono attaccati da navi
inglesi e francesi che fanno guerra di corsa. Questa appare come una ricerca per subentrare
nei territori e nei punti di scambio controllati da questi due stati.
L’impresa del sud America, per i francesi, si rivela impossibile: gli spagnoli si erano
insediati in quei territori e avevano costruito una struttura forte, quindi servivano grandi
forze militari che la Francia non aveva.
Però anche la Spagna aveva un punto debole: tutti i territori a nord del Messico erano
territori non strutturati, abitati da popolazioni nomadi e di difficile sottomissioni. In
quell’area, le spedizioni spagnole si erano limitate a stabilire piccoli forti/punti di scambio
(San Diego, San Francisco, Los Angeles). Quindi la presenza era minimale.
Proprio qui Francia e Inghilterra cercano di stabilire le loro prime colonie. Utilizzano però
due modalità differenti:
Diversa è l’esperienza inglese: dopo gli sfortunati tentativi di Sir Francis Drake, gli inglesi
capiscono che, per sviluppare colonie, devono spedire cibo, vestiario ecc..
1. Alcune colonie, quelle del sud, si sviluppano e si creano su patente reale (esempio: la
Virginia): hanno un governatore di nomina regia, coadiuvato da un consiglio, che poi
verrà eletto e confermato dal governatore (GOVERNATORE + CONSIGLIO). Però
questi nobili avevano bisogno di qualcuno che coltivasse la terra, quindi usano una
mano d’opera servile. I servi vengo importati dalla stessa Inghilterra: sono detenuti e
servi del monarca; altrimenti sono persone che arrivano dall’Irlanda, che era stata
conquistata dagli inglesi nel ‘600. Gli irlandesi erano considerati schiavi anche
perché erano cattolici.
2. Altre colonie, quelle del Nord, si sviluppano inizialmente su piccoli nuclei, composti
da protestanti non anglicani. Tuttavia questi si trovano in una condizione climatica
completamente differente da quella delle colonie del sud, che porta addirittura al
verificarsi di episodi di cannibalismo. Avevano dunque bisogno dell’aiuto di
qualcuno per sopravvivere: questo aiuto lo trovano negli amerindi. Tra amerindi e
protestanti, per i primi 100 anni, c’è un rapporto paritetico. Il conflitto si sviluppa
solo successivamente, quando la presenza di persone bianche aumenta
esponenzialmente nelle colonie.
Quindi si crea anche una società multietnica. In parte anche perché gli hidalgo normalmente
non sono sposati e, dopo una fase di stupro di massa, questi iniziano a convivere o
addirittura a sposarsi con le donne Indios. Nelle Americhe del nord invece vi è già
inizialmente un pregiudizio riguardo ai matrimoni misti. Dunque sono mondi diversi che si
stanno creando. Per altro il mondo spagnolo, volendo imporre il modello dello stato
territoriale accentrato a un sistema cosi vasto, mostra immediatamente delle pecche: per
poter prendere una decisione, spesso il viceré del Perù, doveva chiedere l’autorizzazione o
sottoporre la questione al re di Spagna e questo comportava tempi lunghissimi, durante i
quali si potevano verificare crisi.
Le Americhe dunque si strutturano in questo modo differente. Queste strutture però hanno
una cosa in comune: in queste colonie (Virginia, Carolina, Georgia, Maryland e Delaware),
dopo la prima spartizione delle terre, si diffonde sempre di più la produzione delle grandi
coltivazioni, quindi serve tanta mano d’opera. Abbiamo visto che questa mano d’opera
inizialmente era assicurata da irlandesi, detenuti inglesi ecc.. ma man mano che questi
bianchi riescono ad affrancarsi, o scappando sempre più ad ovest rispetto ai loro padroni
oppure emancipandosi, è evidente che serve altra mano d’opera. Anche qui inizia
l’importazione di mano d’opera dall’africa. La tratta degli schiavi diventa quindi un
business enorme, anche più di quello delle spezie. Nel 1620, i primi pellegrini della
Mayflower sbarcano a
Plymouth; inoltre gli olandesi fondano la nuova Amsterdam, che diventerà New York; altri
protestanti, i quaccheri, si stabiliscono in Pennsylvania. Nel 1782 viene fondata la
tredicesima colonia, la Georgia.
Quindi tra il 1620 e il 1732, l’Inghilterra si appropria di questi territori. Inoltre la Louisiana,
che apparteneva alla Spagna, viene rivendicata dalla Francia e vi è la fondazione di due
città, New Orleans, alla foce del Mississippi, e Saint Louis, sopra la confluenza del fiume
Ohio rispetto al Mississippi.
L’isola di Hispaniola è la prima colonizzazione spagnola. L’impero azteco e l’impero maya
furono la prima conquista di Cortes. Poi Pizarro, dal Messico, va alla conquista dell’impero
Inca, che andava dalle foci dell’Orinoco fino all’inizio del Chile.
I primi che mettono a repentaglio il sistema portoghese, che si era costituito lungo le coste,
non sono ne la Francia ne l’Inghilterra, ma un piccolo stato che si era costituito come
repubblica e che oggi noi conosciamo come Olanda. Grazie ad una marineria avanzata e
grazie al fatto che una buona parte delle risorse d’oro che gli spagnoli avevano portato in
Europa erano confluite nei porti dell’attuale Olanda, questo diventa un punto di
congiunzione tra diverse economie. Questa piccola repubblica acquisisce anche grande
capacità di navigazione, tant’è che, in una serie di guerre e scontri, riesce ad impossessarsi
di alcuni punti strategici fondamentali portoghesi, soprattutto Città del Capo. Qui gli
olandesi fondano una colonia olandese e dall’altra parte fondano New York. Inoltre
subentrano ai portoghesi in una serie di punti: sia in India che nella zona del mar cinese
meridionale.
GIOVEDì 25 FEBBRAIO
LEZIONE 4
La Repubblica dei Paesi Bassi si era formata unendo diverse città dandosi
un’organizzazione verticale del potere, sufficientemente accentrata e sviluppando una
marineria importante e avendo buone risorse finanziarie. Così, l’Olanda è il primo vero
avversario del sistema spagnolo-portoghese, attaccando così le rotti portoghesi, in modo da
avere un vantaggio commerciale, subentrando in alcune loro basi. Il punto nodale di questa
espansione è la città del Capo, punto di passaggio per raggiungere l’India. In più gli
olandesi costruiscono delle basi nell’attuale Indonesia, in India, in Africa, tentano anche di
insediarsi nelle Americhe e in alcune isole dei caraibi.
Il modello spagnolo si sta evolvendo, non solo sostituisce gli impero, ma è un sistema che si
sviluppa prima con grandi fattorie, ma che poi inizia a rispondere a nuove esigenze come
quello dello zucchero, rappresentando delle vere e proprie miniere d’oro, aprendo un nuovo
mercato. Iniziarono così a costruirsi delle nuovi piantagioni e il trasporto degli schiavi
dall’Africa alle americhe, ma anche al sistema caraibico. Oggi infatti in isole come Haiti, la
componente africana è ben presente.
Questo sistema è comunque debole, in quanto come quello portoghese.
Il commercio degli uomini in questi anni, fino al ‘700, rappresenterà una vera e proprio
miniera d’oro per lo sviluppo economico di un paese. (COMMERCIO TRIANGOLARE,
INGHILTERRA, AFRICA, AMERICHE)
Ovviamente questo sistema rappresenta una vera e propria rapina delle risorse dell’Africa.
Lo sviluppo della marineria francese risulterà meno preparato, in quanto si trova
impreparata a navigare sia atlantico che mediterraneo con le imbarcazioni (galais).
Durante il 600, la vera sfida non sarà più quella di, ma quello che conta è chi detiene il
potere sui mari andando avanti per tutto il 700. La sfida sarà tra i due grandi stati per il
controllo del commercio mondiale, sarà tra Francia ed Inghilterra. La Francia segue un
modello sempre più avanzato, rispetto a quello spagnolo e portoghese e che risulterà ben
efficiente. L’obiettivo era l’accentramento del potere e la costituzione di un’amministrazione
pubblica accentrata, nelle mani del sovrano. Il potere reale francese adottò lo stesso modello
imperiale romano dove tutte le rotte portavano a Parigi, anche per il sistema fluviale. A
Parigi vennero accentrati tutti i poteri, come quello universitario, religioso, giudiziario,
politico, economico, di pianificare.. man mano questo potere orizzontale scompare sostituti
da un sistema piramidale con a capo Parigi. Un po’ meno viene utilizzato dagli inglesi che
mantennero una libertà con un parlamento ad emanazione di alcuni nobili che poi verrà
aperto ad un 0,5% della popolazione. Il potere inglese si strutturò con un sistema sulla stessa
linea, ma meno raffinato e accentrato. Versailles rappresentava il potere ne era la sua
massima espressione. Tra il 1600 e 1700 l’Inghilterra subentrò in parte al dominio
portoghese, olandese, conquistando alcune isole come le Barbados, e inizia la
colonizzazione creando poi le tredici colonie. Il 1700 è il secolo degli inglesi, diventano
signori dei mari, consolidando le potenze interne (unendo le corone con la Scozia, storica
alleata della Francia).
(tra il 1500 e il 160 anche l’Irlanda viene normalizzata e conquistata dagli inglese, i signori
vengono espropriati dai loro terreni in favori di quelli inglesi).
Gli Inglesi conquistarono l’isola di Assunciòn in quanto sono le rotte per arrivare alle Indie,
così come città del capo (colonia olandese), i quali non accettarono il dominio inglese.
Gli olandesi si stanziarono a città del capo perché il cima del Sudafrica è differente dal
resto dell’Africa. Nella fascia equatoriale vi è un clima con molte piogge e umidità, ma
verso il sud è secco e simile a certe zone europee e dove alcune coltivazione europee
ebbero successo. Gli olandesi stanziati in Sudafrica (boeri) si scontrarono con le
popolazioni nere che erano strutturate e organizzate militarmente chiamati “Zulù”.
Gli inglesi fecero delle basi alle Seychelles e arrivarono in India scontrandosi con i francesi
che avevano costruito delle fortezze lungo le coste e stretto alleanze con i poteri del
subcontinente indiano. (come fece in Canada)
Gli inglesi, invece, costituirono una compagnia commerciale che acquisì dei porti. Come
Calcutta e Mumbai, dove il potere era in mano al governatore, nominato dalla compagnia
delle Indie Orientali e non dal governo inglese, a differenza dei francesi che accentravano
il potere.
La compagnia delle Indie Orientali era in mano ad un governatore, i quali obiettivi
principali erano prima commerciali e poi statali, che collabora con i reggimenti inglesi che
fanno parte di questo sistema composto da ufficiali e sottufficiali bianchi e truppa indigena.
Questo sistema estremamente flessibile, si dimostrerà dinamico in quanto doveva
provvedere anche agli utili.
Nel corso del ‘700, questo sistema, portò il potere francese nel territorio indiano ad un forte
indebolimento in favore degli inglesi che ottennero l’egemonia. Nel Pacifico la presenza fu
meno complicato e avvenne con i detenuti. Nell’America del Sud la presenza spagnola e
portoghese è tropo radicata e strutturata. Nell’America Settentrionale abbiamo invece la
compagnia della Baia di Hudson che si sviluppa sul modelle della compagnia delle indie
orientali, una compagnia con una patente forte, attiva dal punto di vista commerciale
(pellicce e legname), ma debole territoriale. Desiderio inglese di fare business e di creare un
sistema forte e solido di commerci per realizzare ciò diverse strategie (aumento prezzo
delle merci, eliminazione della concorrenza interna del mercato indiano, sostituzione di
merci indiane con quelle inglesi…)
Gli inglesi si dimostreranno grandi commercianti in favore di un sistema commerciale, vero
obiettivo della compagnia delle indie orientali.
Questa guerra viene combattuta tra Inghilterra, Prussia, Portogallo (Brasile) contro la
Francia, Spagna (tutte le Americhe). Vi furono numerosi scontri in varie zone, dove i
francesi ottennero poche vittorie (in India, una marittima vicino all’isola di Martiquinia). Gli
inglesi si occupavano perlopiù degli scontri marittimi, quelli terrestri alla Prussia.
Mentre in India la partita fu giocata dalla Compagnia delle Indie Orientali, nelle Americhe
il grande sforzo bellico viene supportato dalle truppe messe in campo dalle tredici colonie.
Queste colonie supportano un duro scontro contro i francesi e le truppe indiane che si
allearono in quanto gli inglesi dopo il passaggio del 1600 sono considerati ladri di terre. Con
la guerra dei sette anni la Francia scompare dal Nord America. Il Canada passo in mano
agli inglese, così come lo stato della Louisiana, ma che rimase in mano formalmente ai
francesi, ma questa guerra comporta sicuramente la definitiva affermazione dell’Inghilterra
come potenza globale in grado di intervenire in ogni parte del mondo. La Francia non
riuscirà più a riottenere questa capacità militare.
MARTEDì 2 MARZO
LEZIONE 5
L’origine di Londra capitale è una scelta dei romani quando conquistano la Bretagna.
Inoltre l’Inghilterra finiva all’altezza di Liverpool/Manchester, sopra c’era il regno di scozia.
Londra tutto sommato aveva un luogo abbastanza centrale rispetto a questi territori. Poi
anche in Inghilterra, seppur organizzata in un altro modo, il sistema politico va sempre più
accentrandosi: Enrico VIII e sua figlia sono gli esempi più chiari di questo accentramento di
poteri, che pur tiene conto della presenza di un parlamento, di una specie di contro potere,
ma che comunque va sempre nell’idea dell’accentramento del potere su una struttura
centrale.
La ragione che spinse Vienna capitale dell’Austria è nella sua posizione in quanto posta al
centro del territorio dell’Impero Austro-Ungarico (sempre su modello spagnolo, portoghese
e francese).
Qualche centinaio di anni dopo, per il Portogallo e per la Spagna, un pò meno per Francia e
Inghilterra, Vienna è al centro di questo sistema. Anche qui c’è un accentramento dei poteri.
È un governo centrale che, con il passare del tempo e il miglioramento delle vie di
comunicazione, tende sempre di più ad accentrasi. Paradossalmente, con il miglioramento
delle comunicazioni e con l’avvento delle ferrovie, non vi è un decentramento del potere (in
quanto il mezzo di comunicazione facilita gli spostamenti e i rapporti). Ciao porta ad un
ulteriore accentramento perché tutti i sistemi ferroviari, che si svilupperanno poi durante
l’800, faranno tutti capo alla città capoluogo dei diversi territori. Le stazioni di arrivo da cui
si può arrivare e partire, sono tutte stazioni che arrivano alle capitali. Difficilmente si trova
una stazione in una città che non sia stata capitale di un territorio. Questo anche per quanto
riguarda modelli molto più tardi: anche a Roma, che viene conquistata nel 1870 e diventa
capitale nel 1871, vi è la stazione di roma- termini. Essa era considerata la stazione centrale
di tutto il sistema ferroviario del regno di italia perché lì terminava la ferrovia italiana (per
questo si chiama Roma- Termini). Lo stesso vale per Madrid, Lisbona, Parigi, Firenze, ecc..
il treno non passa attraverso la capitale ma ci arriva, perché la capitale è il centro di tutto il
sistema di comunicazione dei diversi territori. Questo per capire come questa
organizzazione dello stato, che si sviluppa in modo molto consapevole tra ‘600 e ‘700, è del
tutto evidente, anche nelle strutture.
(es. borsa di valori hanno sede nelle capitale, tranne per Milano, in quanto sviluppa il suo
sistema commercial economico prima di entrare nel Regno d’Italia, in quanto capitale della
repubblica napoleonica, epoca in cui nasce una nuova società, sistema di culture agricole,
arriva la rivoluzione che crea una mobilità sociale).
Questi stati centrali sovrani non si sviluppano sotto questi modelli in quei territori in cui la
ricchezza e il potere si sono sviluppati di più, dove tra il 1000 e il 1400 la dinamicità della
regionalizzazione del potere orizzontale. Tra cui troviamo: Italia e Germania, caratterizzata
dalla lega anseatica e l’Italia delle città, piccoli nuclei che si strutturano sullo stesso modello
degli stati mentali ma non riescono ad assumere una grande dimensione territoriale e
diventano così teatro della competizione tra i grandi stati. Le guerre infatti si combatteranno
tra Italia e Germania.
Quelle città che avevano fatto della centralizzazione l‘humus dell’Europa diventano
periferia, da centro del mondo europeo e diventano periferia, in quanto cambia il mondo,
dove l’Atlantico svolge un ruolo fondamentale.
Questa è una legge sviluppata da storici tedeschi. Essa dice che: quando uno stato o
territorio acquisisce un potere tale per cui tenta di diventare uno stato egemone rispetto a
uno o più territori, gli altri stati/poteri/territori che questo ha intorno si coalizzano contro di
lui per evitare che diventi uno stato egemone rispetto agli altri. Se questa coalizione non è
abbastanza forte da imporre una riduzione di potere (dello stato che cerca di acquisire
l’egemonia su un gruppo di territori), interviene una potenza esterna al sistema degli stati.
Questa diventa la regolatrice di questo sistema e riporta la situazione allo stato ante (rispetto
al tentativo egemonico sviluppato dallo stato che scatena questa catena).
Un esempio: La seconda guerra mondiale. —> la Germania tenta di diventare uno stato
egemone in Europa, interviene una potenza marittima esterna che torna a regolamentare gli
equilibri di potenza (USA).
Altro esempio: La Francia fa più di un tentativo. Essa diventa la potenza più dinamica e
preparata d’Europa e, con Luigi XIV e
Siamo arrivati a parlare del ‘700. Abbiamo visto come in questo mondo, che si è aperto alla
globalizzazione, due grandi potenze europee si affrontano. Abbiamo visto come, durante la
guerra dei 7 anni, la Francia perde la partita, perde i possedimenti strategici nelle Americhe
e in India, perde buona parte dell’influenza sulle rotte atlantiche e quelle del pacifico. Però
la Francia è ancora il paese demograficamente più forte. Tuttavia è un paese che sta
perdendo un’altra partita ben più forte, quella della rivoluzione industriale.
In Inghilterra la rivoluzione industriale inizia a metà del ‘700 con la costruzione del Bridge
Water, che collega il mare con le miniere di carbone in modo da poter portare, non più solo
con i carri, questo bene (che sta diventando un bene notevole dell’economia) nei grandi
centri. L’altra rivoluzione è quella della spoletta per le macchine che tessono. La
produzione, anche la più avanzata, fino alla seconda metà del ‘700, avveniva in questo
modo: i commercianti davano l’incarico di tessere a famiglie normalmente agricole
(difficilmente erano collocate nei centri urbani), quindi le donne la sera tessevano con telai
manuali. Vi erano anche dei laboratori di tessitura organizzati nelle città ma erano limitati.
La gran parte della produzione di tessuti veniva quindi da questo sistema. Tutto questo dava
origine al commercio e alla produzione che era di avanguardia a livello mondiale. Ma tutto
questo sistema cambia. Quando cambia? Quando viene introdotta la spoletta, per cui il
telaio può non essere più manovrato manualmente. Grazie alla spoletta i ritmi aumentano e
si può introdurre un’altra forza al telaio: la forza a vapore. A questo punto questo sistema
rivoluziona il modo di produrre del mondo. Non è più la forza umana che produce i tessuti,
ma è la forza del vapore. (I telai a vapore funzionavano con il carbone).
C’è una ulteriore debolezza intrinseca nel sistema reale. Gli stati si organizzano in quel
modo attraverso la centralizzazione del potere, ma è facilissimo distruggere quel modello di
stato: basta conquistare il potere centrale. Se tutto il potere è accentrato in un uomo/città/
istituzione, basta conquistarlo e ci si sostituisce al potere. Questa è anche una delle cause
per cui la rivoluzione francese funziona: si aspettavano beni da Parigi; ma se Parigi è in
mano ai rivoluzionari, comandano loro. Il re è confinato alle Tuileries: viene prelevato da
Versailles, e portato li. Il re tenta di scappare ma viene arrestato e portato a Ile de la Citè
dove ci sono le prigioni della Conciergerie. Dopo avverà il processo e gli verrà tagliata la
testa assieme alla moglie.
1. da una parte c’è la forza rivoluzionaria dei Gerondini, che immagina una struttura di
stato diversa, che in qualche modo ricorda la regionalizzazione. I gerondini volevano
una libertà di autodecisione dei poteri locali: la avrebbero ottenuta trasferendo a quei
poteri locali una serie di competenze che prima erano saldamente nelle mani del re e dei
funzionari nominati da lui. L’esempio per i Gerondini è Parigi. Sono i club che si
formano a Parigi che governano. Ed è un sistema che in un certo momento sembra
prevalere. Anche se vi è una riorganizzazione iniziale che non sembra andare
completamente contro l’idea dei Gerondini: la creazione dei dipartimenti (dicembre
1789). Al potere, formalmente, c’è ancora il re ma si percepisce già un equilibrio con
l’idea di decentralizzazione. Perché? Perché questo sistema non va completamente
contro il sistema centralizzato, in quanto è un sistema che rispecchia anche
l’organizzazione in distretti, che erano governati da un funzionario di nomina regia (era
il sistema utilizzato dai re di Francia, dal 1600 in poi, per centralizzare il potere e
soppiantare al potere dei comuni il potere centrale che subentrava al potere orizzontale).
LEZIONE 6
La pena di morte e la ghigliottina furono introdotte nel 1789/90 e fu abolita nel 1981 dal
presidente della Repubblica francese Francois Mitterand.
Alla reazione termidoriana succedette una nuova costituzione del 1795, che prevedeva un
parlamento bicamerale, con il potere esecutivo gestito da 5 membri eletti dal Parlamento,
che prese il nome di direttorio: si basava principalmente sull’esercito. Nel 1799 i membri
del direttorio furono salvati dall’assalto di forze realiste (fedeli alla monarchia) al palazzo di
governo a Parigi, dal generale Napoleone Bonaparte.
Napoleone nacque in Corsica da una famiglia di italiani, il padre aveva combattuto con
Paoli (campione dell’indipendenza della Corsica dalla Francia) ma col tempo la famiglia si
riavvicinò al potere reale francese (il padre entrò nell’amministrazione regia della Corsica).
Nel 1769 Napoleone frequentò la scuola militare di Brienne per 5 anni, fruendo di una borsa
di studio: scuola frequentata da giovani nobili, alcuni provenienti da proprietari terrieri, altri
dalla piccola nobiltà (come Napoleone). Essendo bravo negli studi, fu promosso alla scuola
militare di Parigi, che aveva più prestigio; nell’85 uscì dalla scuola di Parigi col titolo di
sottotenente. Nell’89, quando si verificò la Rivoluzione, Napoleone tornò in Corsica come
rappresentante dei girondini, o si avvicina in Corsica ad essi. Paoli, che riuscì a prendere il
potere in Corsica, lo vide come un nemico per questo suo avvicinamento, e, nonostante la
sua famiglia aveva appoggiato il movimento indipendentista corsico, incaricò Napoleone di
attaccare l’Isola della Maddalena (Regno di Sardegna, voleva reprimere la Rivoluzione
francese): contemporaneamente, però, Paoli avvisò il Regno di Sardegna dell’incursione,
sperando che Napoleone venisse ucciso. Paoli si stava accordando con gli inglesi, i quali
avevano mandato delle navi vicino alla Corsica, per farle ottenere l’indipendenza dalla
Francia. Cosi napoleone tentò di fuggire ad un semi-arresto e tornò in Francia.
Gran parte del sud della Francia si era ribellata al governo repubblicano, tra cui Tolone (sud,
1793), porto importante; nella baia di Tolone penetrarono le navi inglesi a sostegno dei
ribelli di Tolone. Così, Napoleone venne inviato a Tolone per assediarla, ma l’assedio era
stato affidato a generali e ufficiali medi non brillanti e il governo giacobino invitava alla
conclusione rapida di questo assedio. Napoleone, allora, trovò la soluzione militare
organizzando l’artiglieria francese per bombardare la baia, mettendo, però, in pericolo anche
le navi inglesi, le quali scapparono e Tolone si dovette arrendere all’esercito rivoluzionario.
In questo modo, Napoleone salì rapidamente di gradi, divenne colonnello e fu richiamato a
Parigi, dove doveva essere destinato a reprimere la rivolta della Vandea (nord ovest), ma
tergiversava perché avrebbe preferito combattere sui confini francesi, non affrontare una
guerra civile. Napoleone cercò di rimanere a Parigi con delle scuse, nel contempo ebbe due
fortune: durante un ricevimento conobbe Barras, membro più autorevole del direttorio, e
conobbe la sua amante o compagna, Giuseppina Beauharnais.
Colpito dalla bellezza di Giuseppina, dalle sue capacità intellettuali e dalle sue entrature
politiche parigine, un po' aiutato da lei e un po' da Barras, Napoleone riuscì a procrastinare
l’incarico in Vandea, finchè si verificò la Rivolta di monarchici a Valmy (1792), i quali
assaltarono la sede del direttorio, e fu chiamato per sedarla; da quel momento divenne
famoso in tutta Parigi, divenne generale di brigata (primo gradino delle più alte cariche
militari), gli furono affidati compiti teorici, tra cui lo studio di come realizzare campagne
belliche sui diversi fronti in cui erano impegnate le armate francesi.
Gli eserciti nemici che assediavano la periferia francese non riuscivano a penetrare nel
territorio francese, dopo la sconfitta di Valmy occuparono zone marginali ma non riuscirono
a incidere sul cuore della Repubblica. Allo stesso temo, la Repubblica non riusciva a portare
all’esterno la rivoluzione né a sconfiggere gli eserciti; il direttorio quindi pensò un piano
strategico per cui gli eserciti del Reno, sotto a generali anziani, avrebbero dovuto attaccare
gli eserciti austriaci (appoggiati dai piemontesi, ovvero dal Regno di Sardegna, ma con un
esercito malandato e non pagato), sconfiggerli e ottenere la pace. Napoleone prese il
comando dell’esercito d’Italia, per attaccare gli austro-piemontesi come azione di disturbo
rispetto al teatro generale che si stava verificando sul Reno, e per fare ciò scelse dei
collaboratori che lo compensavano. Napoleone cercò di riorganizzare l’esercito d’Italia,
studiando una strategia per penetrare lungo la costa ligure, dividere l’esercito austriaco da
quello piemontese e batterli separatamente: con una rapida marcia in Liguria entrò nei
territori piemontesi, che furono costretti all’armistizio di Cherasco (1796), dove
approvvigionò il suo esercito a spese del Piemonte. In seguito, partì in direzione della
Lombardia (parte dell’impero austro-ungarico), sconfisse in una serie di battaglie gli eserciti
austriaci, i quali furono costretti a ritirarsi, e arrivò prima a Pavia, poi a Milano.
L’esercito di Napoleone teoricamente portò la libertà al popolo italiano contro i monarchi,
anche se in Italia vi erano alcuni gruppi giacobini, ma erano una minoranza. Difatti, quando
le truppe di Napoleone passarono da Pavia e poi si diressero a Milano, Pavia si ribellò, ma
dovendo combattere contro l’Austria, fu inviata una divisione del suo esercito a Pavia, dove
avvenne il primo sacco: repressero la ribellione mettendo a ferro e fuoco (stupro e
saccheggio) la città di Pavia.
Alla fine l’Austria fu costretta a chiedere la pace, la vittoria non venne portata dall’esercito
sul Reno (organizzato) ma da quello di Napoleone che tra il 1796 e il 1797 mise in
ginocchio l’Austria col trattato di Campoformio (che fu prima firmato da Napoleone, poi
venne vi fu la richiesta al direttorio): fece accompagnare il trattato verso Parigi con carri
pieni di mobili, stoviglie pregiate e tappeti, poiché, non ricevendo soldi dal direttorio,
dovette sopravvivere con ciò che aveva rubato ai territori conquistati.
In seguito, Napoleone occupò la Repubblica di Venezia sotto l’Austria, conquistò Bergamo
e Brescia in cambio di Trieste. Al posto di occupare tutti i territori militarmente, li organizzò
in nuove unità statali e costruì la Repubblica di cispadana e la Repubblica cisalpina.
Chiese che venisse costituito un esercito della Repubblica cisalpina, occupò una parte dei
territori pontifici e divenne l’arbitro anche delle sorti della Repubblica francese.
MARTEDì 9 MARZO
LEZIONE 7
Napoleone entra da vincitore al Cairo battendo i Mammalucchi. Qui pensa di averla vinta,
mandando emissari a Costantinopoli e intavolare una pace, richiesta che venne responta.
Napoleone decise così di instaurare una nuova campagna passando dal monte Sinai
arrivando a San Giovanni d’Acri, ma non riuscì a conquistarla in quanto ci furono vari
problemi; i soldati presero la peste, decimando l’eserciti, i cannoni vennero intercettati dalla
flotta inglese, comandata dall’ammiraglio Nelson, che distrusse quella francese (se ne salvò
solo una). Nel frattempo si era formata una nuova coalizione tra Russi e Austriaci che
attaccarono l’Italia. I francesi si ritirano a Genova e qui il generale venne assediato. Qui
Napoleone capì che non ottenne l’obiettivo strategico che la campagna d’Egitto doveva
portare e vede le sue conquiste italiane minacciate e scappa abbandonando il suo esercito al
comando del generale Clèber e con una nave e un gruppo di ufficiali torna a Parigi (1799).
Questa decisone sarà comunque decisiva per il destino della Francia e dell’Europa in
generale e gli venne affidata l’armata d’Italia per riconquistarla con la battaglia di Marengo
(1800) dove i russi abbandonarono gli austriaci. Nel 1802 convoca il congresso di Lione e
convoca i rappresentanti dell’ex repubblica cisalpina dandole un nuovo nome (Repubblica
italica) con Presidente Napoleone. Sul modelli italiano Napoleone costituisce altri stati
satellite. Riorganizzo l’area germanica in quaranta stati e creerà il gran Ducato di Varsavia.
In questo periodo Napoleone firmò due paci con l’Austria e con la Gran Bretagna. La classe
politica e borghesia inglese non erano disponibili a coadiuvare una nuova rivoluzione
francese. La competizione globale con la Gran Bretagna non ha buoni esiti per la Francia, il
tentativo i Napoleone di arrivare all’india fallì e qui venne mandato Wellington che avrà un
ruolo fondamentale per la conquista dell’india da parte dell’Inghilterra e delle compagnie
delle indie orientali. Fu il fratello di Wellington a creare l’egemonia inglese nel contenuto
insiano, durante le guerre napoleoniche.
La pace di Amièns nel 1802 comportò alcune cose, come: la vendita della città New
Orleans in Louisiana agli Stati Uniti sperando che questi poi lo avrebbero aiutato nelle sue
guerra con la flotta inglese.
GIOVEDì 11 MARZO
LEZIONE 8
La rivoluzione francese ridiventa per la seconda volta il confronto tra le due potenze che
tentavano di acquisire il controllo geopolitico globale a livello mondiale ovvero Francia ed
Inghilterra. La rivoluzione ne è una conseguenza. Interprete di questo confronto diventa
Napoleone. Il confronto è globale tra queste due potenze, dall’Europa (si affrontano eserciti
di 300mila uomini) all’india (qui riguardano molti uomini), all’America e in Africa. Si gioca
soprattutto sui mari, il controllo delle rotti dell’Atlantico è essenziale, l’azione inglese
disturba i paesi neutrali come USA e Russia. La politica napoleonica, che tende al controllo
del territorio europeo, qui trova una sua applicazione, egli convocò il re di Spagna,
considerato poco affidabile, e li fa abdicare, uno a sfavore dell’altro. IL frutto di tutto questo
che Napoleone mette sul trono di Spagna Giuseppe, suo fratello. Giuseppe fu incoronato in
quanto gli eserciti francesi presenti in Spagna costringono le cortes ad assegnargli la corona.
Questo suscita negli inglese un’azione di “corruzione” le opposizioni interne favorevoli a
Ferdinando contro Giuseppe. Da una parte questo permette in francesi ad occupare il
Portogallo ed arrivare a Lisbona. Gli inglesi non possono permetterlo ed inviarono un primo
esercito in cui troviamo Wellington in una posizione intermedia che sbarca a Lisbona e che
dopo numerose battaglie la riconquista. Successivamente verrà messo a capo delle truppe
anglo-portoghesi sconfiggendo i vari marescialli di Napoleone.
Difficilmente Wellington schierava frontalmente gli avversari, ma sceglieva un campo
ondulato dove nascondeva i suoi soldati. Questa tecnica gli permette di sconfiggere i
francesi.
Altro motivo di debolezza del disegno strategico napoleonico è quella navale. La battaglia
di Trafalgar (determina la fine del potere napoleonico nel conflitto globale) in cui le
flotte spagnole e francesi vengono battute da quelle inglese capitanate dall’ammiraglio
Nelson. Questa sconfitta toglie dal gioco geopolitico mondiale la Francia annullata la sua
capacità di mettere in campo delle flotte importanti per il dominio dei mari.
In questo contesto le coalizioni anti napoleoniche si succedono una all’altra con grandi
compagni militari come Trafalgar (1805) compensata cn la Vittori ad Austerlitz in cui
napoleone sconfisse Austria e Russia.
LA CAMPAGNA DI RUSSIA 1812
Nel Marzo 1811 avrà un figlio il quale prenderà il titolo di Re di Roma. La situazione in
questo periodo era deteriorata anche a causa della Russia che rompe il patto per il blocco
continentale. Napoleone organizza una grande coalizione per sconfiggere la Russia. E’
evidente che fino a quando gli eserciti essi entravano in Europa, lontani dalle loro basi
potevano essere sconfitti, diverso era conquistare invece un impero delle dimensioni di
quello russo. La logistica era estremamente difficile. L’idea di arrivare ad uno scontro in
questo territorio era davvero impensabile.
Gli stati centrali moderni sovrani si organizzavano attorno ad una capitale. La Russia,
invece, aveva due capitali: San Pietroburgo e Mosca e le sue dimensioni territoriali
difficilmente facevano pensare che in seguito alla conquisa della cantale potesse portare ad
una conclusione. Napoleone penalizza un esercito di 600mila uomini, ma molto composito.
(reparti fornito dalla Italia, Polonia e Austria)
Il cuore dell’esercito era francese e riuscì a penetrare la Russia in quanto questi
continuavano a ritirarsi e a bruciare tutto, in particolare le risorse. L’esercito francese viveva
sulle risorse del territorio saccheggiavano i territori che conquistavano per approvvigionarsi
del cibo, l’unico a fare eccezione fu Wellington che pagava i soldati affinché questi si
comprassero il cibo.
Questa strategia non era condivisa da tutti tanto che introno a Mosca l’esercito russo si
fermò e combatté la battaglia di, dove i francesi vinsero, ma i Russi gradualmente ritirarono
le truppe. Da qui i Francesi entrarono a Mosca e Napoleone si aspettava dal re delle
proposte di pace dallo zar, ma che non arrivarono.
Nel 1812 gli USA, stanchi della flotta inglesi che facevano contrabbando e che le
bloccavano sequestrando le loro navi, entrarono in guerra.
Quando Napoleone fu in Russia, gli USA dichiararono guerra agli inglesi e tentarono di
invadere il Canada senza successo. Nel 1814 si arrivò ad una pace che sancì lo status quo
ante.
LA CAMPAGNA DI FRANCIA
I CENTO GIORNI
LEZIONE 9
Nelle tredici colonie avevamo un’alfabetizzazione che arrivava intorno al 70-80% per la
popolazione sia maschile che femminile. La creazione delle prime università e la diffusione
di giornali erano importantissime. Nel 1776 il libro di Thomas Paine, che segnò un punto
di svolta per le tredici colonie verso la monarchia, raggiunse le 200.000 copie all’interno
del quale portava avanti il discorso dell’indipendenza. (“Il Senso Comune”)
I coloni intorno al 1775, vista la negazione della richiesta di avere una rappresentanza al
parlamento, non accusarono Giorgio III che rimase il buon Re (diventò il cattivo dopo la
pubblicazione del libro di Paine), i cattivi erano il parlamento e il governo inglese.
Nel luglio del 1776 si arrivò al Congresso Continentale a Philadelphia in cui venne
approvata la richiesta di indipendenza.
I deputati erano 33 persone, chiamati i padri fondatori. Essi iscrissero la richiesta
d’indipendenza la quale sarò la prefazione delle dichiarazioni che ritroviamo anche nella
rivoluzione francese. Vi saranno i diritti inalienabile alla felicità, alla libertà.. diritti che
rappresentarono nel ‘700 un vero proprio atto rivoluzionario. Diritti che sono alla base del
liberalismo. (diritti che gli usa difesero durante le due guerre mondiali)
Poneva tutti gli uomini sullo stesso piano non vi era disuguaglianza sociale.
Dal punto di vista militare la guerra d’indipendenza che durò 8 anni ha alterne vicende: i
coloni americani hanno un vantaggio, quei territori immensi su cui volevo controllo
servivano molti uomini; gli inglese, usciti dalla guerra dei 7 anni, gravano in condizioni
disparte dal punto di vista economico e militare, avevano a disposizione soldati non
professionisti e vennero mandati nelle foreste degli usa dove le milizie americane erano
abituate a combattere. Negli scontri aperti gli inglese vinsero facile, come a Manhattan.
Le battaglie a campo aperto, inizialmente, le vinsero tutte gli inglesi. Gli americani
adottarono così una nuova strategia militare: dal Canada partì un esercito che si sarebbe
dovuto congiungere da quello di sud ed entra nelle foreste dei grandi laghi e adottarono la
strategia della guerriglia attaccando i vivere degli inglesi che si arresero. Nel 1777 ci fu la
battaglia di Saratoga, importante in quanto dimostrando i coloni di saper sconfiggere gli
inglesi danno una speranza alle altre potenze coloniali, ovvio Francia e Spagna che
dichiarano guerra agli inglese l’anno dopo, la quale si trovò isolata e a combattere su più
fronti. (America, India, Atlantico e Russia Zarista)
Quando i francesi inviò una spedizione di 2500/3000 uomini a York Town in Virginia e
costringono l’esercito di Wallis, partito dal South Carolina, ad arrendersi. Questa sarà una
delle rare volte in cui la flotta francese fece arrendere la flotta inglese. L’esercito di Wallis si
trovò circondato dall’esercito dei coloni e dalla flotta francesi. Dopo una fase di stallo nel
1783 firmarono la pace di Parigi, Questo trattato prevedeva il riconoscimento elle tredici
colonie come stato indipendente e la cessione del Senegal alla Francia (St.Lucia) e alla
Spagna la Florida e l’isola di Minorca, senza cedere però Gibilterra, terra ancor oggi oggetto
del contendere tra le due potenze. Gli inglesi, tuttavia, riuscirono a ottenere il dominio del
Canada e gli vengono riconosciute le conquiste in India. Nel frattempo Washington viene
eletto primo presidente degli USA e lo sarà per due mandati. Washington determinerà la
futura politica degli USA e traccia quello che poi per decenni sarà un po la linea della
politica estera. Alla fine del primo mandati, James Madison, uno dei grandi scrittori del
tempo, gli scrisse una bozza di discorso e che sarà pronunciata alla fine del secondo
mandato. In questo discorso Washington disse che gli USA devono salvaguardare la loro
unità che non vi è una divisione un futuro per le tredici colonie, inoltre l’isolamento con
l’Europa avrebbe permesso di non avere un grande esercito e quindi non avere spese
militari ingenti e di non avere una classe potente militare che potesse mettere in
discussione la democrazia in America.
Washington, inoltre, affermò che proprio per salvaguardare questa indipendenza gli USA
non devono intromettersi negli affari europei, costruendo il mito della neutralità degli stati
uniti, mito che durò fino alla prima guerra mondiale. (per ben 150 anni, fino al 1917)
Linea che venne adottata anche nella seconda guerra mondiale, fino a quando il Giappone
non attaccò le Hawaii. Infatti, gli USA dichiararono guerra solo al Giappone. Infatti, furono
la Germania e l’Italia dichiararono guerra agli USA.
L’altro contenuto del messaggio del discorso fu quello del libero scambio, azione che gli
era impedito dall’Inghilterra, in modo da fare business e diventare una potenza, con
l’esportazione del legname del nord, il tabacco del sud e il grano del nord ovest.
Ugualmente fondamentale fu l’individuazione, come forma di governo perfetta per le ex
tredici colonie la federazione. Infine la proclamazione della neutralità degli USA, rispetto
alla faccende europee.
Nel 1812 l’interesse statunitense, a difesa del libero scambio, era quello di eliminare
l’Inghilterra, alleandosi con Napoleone; conflitto che durò fino al 1816. Infine una parte
importante delle Americhe non faceva parte delle tredici colonie che si estendevano sulla
East Cost, erano i territori lungo il corso del Mississippi, come Louisiana, Utah e
Mississippi di dominanza francese e spagnola. (1814)
LA COSTITUZIONE
Nel Marzo 1781 abbiamo la prima costituzione americana confederale. Gli USA ebbero
pero due costruzione, la prima che deriva dal 4 luglio 1776 e la seconda nel 1781 in seguito
al congresso di Parigi, una costituzione confederale.
I 13 articoli contenevano:
- gli usa non avevano una rappresentanza, non avevano un presidente unico;
- non erano previsti poteri coercitivi per imporre delle tasse;
- non vi erano corti di giustizia unica confederale;
- non vi era un governo confederale; il parlamento costituiva di volta in volta delle
commissioni di lavoro;
- vi era un parlamento in cui ogni stato aveva un voto e sulle questioni fondamentali era
richiesta l’unanimità dei consensi;
-
DIFFERENZA TRA CONFEDERAZIONE E FEDERAZIONE
Abbiamo una confederazione quando degli stati, attraverso un trattato, decidono di agire in
un determinato modo e quando uno statuto declina l’ azione unanime degli stati e dove gli
stati possono decidere se aderire o no. ( esempio di Unione Europea, anche se oggi non è
definibile nei parametri giuridici in quanto ha caratteristiche federali come la moneta unica,
ma ha un insieme di funzioni che l’UE che svolge sulla base di trattati, in quanto non esiste
una comunicazione europea )
La federazione si ha quando più stati decidono di rinunciare a uno o più pezzi di sovranità
in favore di una istituzione soprannazionale o sovrastatale.
Si raggiunse un compromesso tra chi voleva mantenere una forte autonomia tra gli stati e tra
chi voleva un forte stato accentrato diede vita alla Seconda Costituzione d’America
Federale. Una costituzione che sancisce gli USA come una repubblica. Nel 1787 erano la
più grande repubblica del mondo, in un Europa composta da stati monarchici, considerata
forma di governo perfetta per comandare un grande territorio.
Per le votazione del senati, indipendentemente dal numero degli abitanti, eleggevano due
rappresentanti per stato. Viene pensata anche una moneta unica e come risolvere il debito
pubblico. Un altro concetto di novità che viene introdotto è quello del sistema per cui il
numero dei deputati eletti al parlamento per singolo stato viene ponderato conteggiando
anche il numero degli schiavi neri. Sistema che per mezzo secolo garantirà un equilibrio. Il
sistema dei dazi verrà attribuito al parlamento federale, per quanto riguarda quelli
dall’esterno (quelli interni non venivano pagati). La costituzione federale deve essere
approvata, tramite un referendum, da tutti gli stati. (Deve essere approvata da 2/3 degli stati,
non verrà mai approvata dal New England)
Come hanno fatto le tredici colonie a raggiungere le dimensioni attuali? E qual è stato il
modello che hanno adottato?
Thomas Jefferson giocò un ruolo fondamentale con la legge dell’ordinanza del nord-
ovest. In 60 anni gli Usa conobbero un forte espansionismo territoriale con un aumento
smisurato di popolazione, grazie alla natalità e all’immigrazione. L’obiettivo ella guerra
d’indipendenza era quello di rubare le terre agli amerindi per continuare un’espansione
territoriale che serviva alle piantagioni del sud e per quelli del nord per far fronte ad una
crescente immigrazione e spinta di nuove terre che portavano questi coloni una volta
adattati alla società a cercare nuove terre da coltivare su cui costruire il loro futuro,
rubandole agli indiani. Uno dei problemi alla fine della guerra d’indipendenza era pagare i
feti debiti che gli stati avevano contratto per finanziare la guerra agli inglesi e un modo era
quello di rubare le terre agli indiani venderle ai grandi signori. Il primo salto ra quello di
arrivare all’Ohio e così si pensò di rifiutare il modello coloniale e qui entra in gioco Thomas
Jefferson con la proposta di legge il 7 Agosto 1789 che afferma la volontà di non fare
colonie, ma che liberi cittadini si potessero insediare in nuovi territori e quando raggiungono
il numero degli abitanti dello stato più piccolo degli USA questo territori può richiedere un
governatore il quale governa questo territorio in modo che in maniera autonoma si trasformi
in uno stato che, tramite in un referendum, chieda di entrare in una federazione e il senato
deve accettare.
Questo sistema che permette ad un contadino straniero che arriva a New York di avere una
terra e poter costruire un futuro con le proprie forze è una cosa che cambia le sorti del
mondo.
Le tribù indiane divennero più mobili grazie ai cavoli utilizzati come strumento di
mobilitazione, diventeranno meno sedentari e meno dipendenti dai buoi.
Quando la pressione demografica bianca diventerà sempre più forte che sposterò gli indiani
ben oltre gli Appalachi e sempre più ovest verranno inglobate dai comanci, gli apachi e
verranno via via estinti.
Questo sistema coniuga democrazia e capacità.
I nuovi stati non vogliono la schiavitù considerata antica, hanno un’altra economia,
costituita dalla piccola proprietà. Nonostante ciò gli stai del sud tentavano di portare avanti
il loro sistema di produzione, tanto che in West Virginia venne introdotto la schiavitù.
GIOVEDì 18 MARZO
LEZIONE 10
Il primo territorio che si libera dal gioco dei governatori spagnoli è il Cile che nel 1818
insorge e riesce a dichiarare l’indipendenza. Negli altri territori la situazione è ben più
complicato, in quanto la presenza spagnola era più forte. Si scateneranno guerre civili
sanguinose, con uccisioni di massa nelle fattorie. Questo comporterà un forte impegno
militare, il re, infatti, spedirà un nuovo esercito che si imbarcò a Cadice per il Sud America.
Nel 1820 Ferdinando VII con l’intento di reprimere le ribellioni in Sud e Centro America
organizza un nuovo esercito di 20mila uomini che partì da Cadice, ma i soldati spagnoli si
ribellano con una motivazione anche costituzionale, in quanto Ferdinando VII aveva
promesso durante la guerra di liberazione a concedere una costituzione, ma che non fece.
Questi soldati dunque, che non volevano una guerra che non sentivano loro, firmarono una
dichiarazione sulla nave a Cadice in cui chiedono una costituzione. Il mancato invio di
questi rinforzi provoca il collasso delle truppe in Sud e Centro America e così i ribelli
guidati da Bolivàr sconfiggono gli spagnoli e partono da liberare la Colombia, Venezuela
ed Ecuador. Con la battaglia di nel 1820 può proclamare la costruzione degli Stati Uniti di
Colombia. Il disegno di Bolivàr, i liberatore del centro e sud America, è quello di costruire
sul modello USA un grande federazione ispano-americani, sogno che non riesce a realizzare
in quanto le vi erano enormi distanze che provocavano difficoltà nelle comunicazioni, ma
soprattutto lo sviluppo di poteri locali forti in mano alle famiglie, ma che non volevamo
perdere il potere in un unico potere centrale. Nel 1820 vi è però una fase in cui in una parte
importante del Sud America questo disegno sembra possibile. Nel 1824 vi è poi la battaglia
in Perù in cui gli spagnoli vengono battuti. Gli Stati Uniti di Colombia si scioglieranno poi
in tre differenti nazioni.
MESSICO
C’è Augustin De Iturbe che sconfisse l’esercito spagnola e organizza la guerra di corsa
contro le navi spagnole e nel 1821 giunse all’indipendenza. Augusutin De Iturbe vorrebbe
un altro modello, diversamente da Bolivàr.
Iturbe nel 1821 si fa nominare Imperatore del Messico, carica che mantenne per un anno.
Il generale Antonio Lopez de Santana (detto Napoleone del West) per i messicani fu un eroe,
i quale guido una campagna nel 1821 contro Iturbe e proclamò la repubblica federale del
Messico.
BRASILE
Il Brasile aveva le stesse vicissitudine dei territori americano sotto dominio spagnolo. La
casa reale portoghese scappò da Lisbona e andarono in Brasile nel 1808. Nel 1821 Joao VI
torna in Portogallo e lascia Pedro a governare il Brasile. Nel 1822 Pedro si dichiara
imperatore e prende il nome di Pedro I. A Pedro I succede suo figlio Pedro II autore di un
errore nel 1888 in quanto dichiara l’abolizione della schiavitù, errore in quanto centinaia di
migliaia lavoravano nelle piantagione e provocò il colpo di stato dei proprietari terrieri che
deposero l’imperatore e il Brasile divenne una confederazione federale.
La Colombia, durante l’800, si estendeva fino allo stato attuale di Panama. Il Messico nel
1855 si dà una nuova costituzione. Il potere della chiesa in questi stati era forte, in Messico
era pure economico. Nel 1857 al governo vi erano liberali che sul modello della rivoluzione
francese espropriano i territori ecclesiastica scaturendo una guerra civile che dura dal 1857
fino al 1859 tra laici ed ecclesiastici. Nel 1861 si raggiunse un accordo e fu nominato
presidente Benito Quarez che trovò un paese distrutto. Per risanare le finanze messicane
decide di non pagare più i debiti con Francia, Spagna che occupano il porto di Vera Cruz,
mentre Spagna e Gran Bretagna ritirarono le truppe dopo qualche mese, la Francia di
Napoleone III nel 1863 aumenta il numero dei militari e pensa di mettere su trono del
Messico Massimiliano D’Ausburgo (venne poi fucilato dalle truppe di Quarez). Questo
perché vuole un riavvicinamento con l’impero austro - ungarico. (precedentemente si era
alleato con il regno di Sardegna con gli Ausburgo, portandogli via la Lombardia). Nel 1865
la guerra di secessione degli Stati Uniti finì.
AMERICA SETTENTRIONALE
Gli inglesi avevano stabilito come limito massimo d’espansione verso ovest i monti
Appalachi. Questa ulteriore spinta verso ovest ha un problema, ovvero quello che tutti gli
europei hanno risolto con lo stesso obiettivo: ovvero lo sterminio dei popoli amerindi (negli
attuali Stati Uniti, nel 1600 erano stimati intorno ai 5/6 milioni, nel superamento dei monti
Appalachi diventano 500/600 mila persone).
La popolazione degli US nel 1830 raggiungeva già 13 milioni e nel 1860 passa da 13
milioni a 31 milioni. Questo incremento fu causato sicuramente dall’avanzamento della
medicina, dalla qualità dei servizi in città, un benessere economico soprattutto nelle
campagne dove vi era sempre richiesta di manodopera con stipendi mediamente accettabili e
costruire grandi patrimoni, città con meni problemi igienici e soprattutto i moti migratori (i
veri nativi erano gli indiani che furono sterminati), tra questi 31 milioni, 8 erano immigrati
inglesi.
Dalla Louisiana tutti i territori appartenevano prima alla spanna poi al Messico, ma i coloni
americani dal sud fondarono delle fattorie e dopo la dichiarazione d’indipendenza si creano
le condizioni affinché il Texas possa diventare uno stato del USA. New York e Philly intanto
raggiungono i 500/600 mila abitanti. Una della caratteristiche della società americana, in
forte aumento, era l’alfabetizzazione di massa, anche tra le donne. Vi erano poi i 4/5 milioni
di schiavi neri.
MARTEDì 23 MARZO
LEZIONE 11
Il Messico non accettò l’ingresso nel Texas negli Usa e scoppiò così la guerra dal 1845 al
1848. In questa vicenda si vide la potenza militare, industriale ed economica degli USA in
quanto sconfisse il Messico in varie battaglie, tanto che occuparono Città del Messico. Gli
americani aprirono così una discussione con il Messico attorno che prevedeva di inglobare
lo stato del Messico in uno stato della federazione americana. Tuttavia, questa idea non
passa per varie ragioni, tra cui: razzismo molto forte, difatti si opposero a questa idea l’élite
bianca del paese il quale ragionamento si basava sul fatto che gli USA fosse uno stato
prevalentemente bianco in cui si parlava inglese protestante e che dunque era impossibile
inglobare popolazioni diverse da tanti punti di vista. Nonostante ciò gli americani si tennero
quei territori disabitati che diventeranno poi gli stati (West Coast).
(La California venne conquistata da un esercito di volontari formato da un centinaio di unità
con l’appoggio di qualche colono di provenienza americana e degli ispanici presenti in
queste città, contro le scarsissime milizie messicane)
A questo punto gli USA raddoppiarono la loro superficie e con questo trattato di Guadaloupe
(1848) entreranno negli USA il New Mexico, Nevada, Arizona, California, New England
una volta raggiunti i vati parametri.
Dalla West Coast si apre il Pacifico che apre le porte agli USA il mercato asiatico, tra cui:
India, Cina, Giappone, Corea e le varie isole.
Qui comincia un ulteriore problema legato alle comunicazioni. Il metodo più veloce era
quello via terra con le ferrovie in fase di sviluppo, mentre quello navale era risalto indietro,
ma fondamentale per comunicare con l’Asia.
Viste le difficoltà di comunicazione, si pensò di costruire un canale sotterraneo che
collegasse l’oceano pacifico con l’oceano atlantico. Si cerca un passaggio in Centro
America. Attraverso varie esplorazioni e colui che riuscì a scavare la posizioni giusta fu
Agostino Codazzi con la creazione del Canale di Panama. Uno dei paese con cui gli Usa
volevano intraprendere trattative commerciale fu il Giappone, un paese, tuttavia, chiuso dal
punto di vista commerciale e vincolato alle caste guerriere e al Buddhismo.
Nel 1853 gli americani con l‘ammiraglio Matthew Perry arrivarono alle coste giapponesi
con la flotta da guerra. La prima visita fu tutto sommato di cortesia, ma l’anno seguente
bombarda il porto di Yokohama, portando così il paese nipponico ad un’apertura con gli
USA che ricevettero nel 1858 l’apertura di 5 porti, tra cui quello di Yokohama. Gli altri stati
europei non rimasero a guardare, tanto che tra il 1858 - 1859 si simularono tra Giappone
GB, Russia, Olanda (che aveva l’Indonesia) e Francia i trattati
Gli americani aprirono così, con la forza, il mercato asiatico. I primi prodotti importati fu il
the e operai per la costruzione della ferrovia transcontinentale e le prime imprese di
lavanderie e ristorante e di oppio.
Febbraio 1861 - La teoria dei sudisti si basava sul fatto che fossero entrati liberamente
negli USA e che dunque i loro parlamenti possono dichiarane l’uscita, liberalmente come
sono entrati. Tra gli stati che si facevano portavoce di quest’idea troviamo: Alabama,
Mississippi, Georgia, South Carolina, Florida..
A questi stati si aggiunsero Virginia, Arkansas, Tennessee e North Carolina.
In questo periodo ci fu una battaglia politica per portare uno stato piuttosto che un altro,
battaglia in cui Lincoln giocò un ruolo fondamentale dove stati che erano in dubbio
decidono di stare con la Federazione grazie messaggi di Lincoln durante la votazione.
Ad un certo punto della guerra, Lee decise di spezzare in due gli stai del nord e invade il
Maine e la West Virginia puntando la Pennsylvania dove vi era una fabbrica di scarpe
Lo snodo decisivo si ebbe con i nordisti che conquisteranno tutta la balle del Mississippi ed
entrarono nel Tennessee e l’arrivo delle forze federali al golfo del Messico segnò la fine
della guerra.
Il sud risulta sconfitto per varie ragioni, tra cui: un gruppo di spie organizzarono l’assassinio
di Lincoln, il quale, nel 1863, attraverso una dura battaglia parlamentare fece approvare una
legge per abolire la schiavitù.
Si passo alla linea politica della punizione per gli stati confederati che si ribellarono ala
federazione. Così, il diritto dei voti dei neri e l’abolizione della schiavitù e una politica di
occupazione militare degli stati del sud che durerà per 5/6 anni.
In Europa, la sconfitta di Napoleone a Waterloo nel 1814 segnò un cambiamento epocale. La
Francia, ormai, perse la sua competitività mondiale in seguito alla sconfitta della Guerra dei
Sette Anni.
Con la caduta di Napoleone si riunisce il concetto delle potenze europee, il congresso di
Vienna. Da una parte vi era il ministro degli esteri francese d Luigi XVIII, dall’altra parte vi
era quello austro - ungarico mentre gli inglesi mandarono Wellington a discutere sul nuovo
assetto europeo e mondiale. L’obiettivo francese era quello almeno di mantenere i confini
ante rivoluzione francese. L’Inghilterra era invece interessata agli assetti mondiali. La
dottrina Monroe da una parte esplicita la non intrusione negli affari europei, ma dall’altra
parte verrà applicata quando hanno la forza militare per farlo. (es. acquisto Alaska dalla
Russia)
La potenza che ha una visione globale, in questo momento, è l’Inghilterra che ha avviato un
processo industriale e ha una flotta militare e commerciale all’avanguardia.
La Spagna riconquista le sue colonie e anche il Portogallo, la Francia mantenne le sue
frontiere. Tuttavia la Francia, governata da Luigi XVIII, rientrato in Francia, torna
parzialmente ad un modello ancien regime. Reintroduce la bandiera bianca con i gigli, un
parlamento bicamerale con un senato nominato dal re ed una camera dei deputati eletta da
un numero ristretto di cittadini, ovvero i ricchi. Questa su apolitica venne contrasto dai
nobili che risedevano all’estero che volevano i loro vecchi privilegi e terreni, ma Luigi
XVIII resiste in quanto i vecchi terreni ecclesiastici erano ora di proprietà borghese
contadina, vero pilastro della Francia.
La zona della Germania, che Napoleone aveva sistemato in 40 stati, il congresso di Vienna
mantiene questa distribuzione territoriale. (viene mantenuto il regno di Sassonia, di
Baviera..). Questi regni venendo tolti alle dinastie vicino a Napoleone e vennero
riconsegnate a dinastie tedeschi locali i quali mantennero la costituzione, molto vicino al re.
Lo stesso trattamento fu riservato al Nord Europa, la Norvegia venne consegnata alla
Svezia. Il Regno di Danimarca viene ripristinato senza la Norvegia. In Austria la dinastia
degli Asburgo continuò a comandare. Venne costruito lo stato dei Paesi Bassi, inglobando il
Belgio. In Spagna ritorna la dinastia con Ferdinando VII e arrivato sul trono abrogò la
costituzione del 1812 dando vita ad una guerra civile.
La Gran Bretagna, invece, è la vera vincitrice con la sfida con la Francia, in quanto ha il
dominio globale, ha il Canada e l’Australia, l’India, punti di appoggio in Africa e il punto di
capo speranza.
GIOVEDì 25 MARZO
LEZIONE 12
In più il Regno di Sardegna, al contrario di quello che avviene in Germania (molti stati
mantengono una parvenza di costituzione), annette la Repubblica ligure e cancella qualsiasi
tipo di legislazione napoleonica (si ritorna alla legislazione originaria, vengono reintrodotte
alcune situazioni come la tortura, come la Chiesa con un ruolo istituzionale e che supera o
coincide con il ruolo dello Stato). Si torna indietro, come se i 20 anni di dominio
napoleonico non fossero mai esistiti.
Questa cosa non avviene nel Ducato di Modena dove viene messo un Asburgo a governare o
nel Ducato di Parma dove la ex moglie di Napoleone governa coadiuvata da un generale
austriaco e da una spia inglese (per controllarla, che poi diventerà il suo amante), ma Maria
d’Austria non abroga il codice napoleonico o le libertà che erano entrate nella vita della
società parmense, romagnola. Ha l’intelligenza di mantenere un equilibrio tra il fatto che lei,
figlia di una rivoluzione e della casata che l’ha distrutta, si senta un elemento di
congiunzione tra queste dicotomie. Il suo governo risente di questo specchio.
Abbiamo visto l’alta Italia, il Regno di Sardegna, il ducato di Modena e quello di Parma.
Abbiamo visto l’importanza della presenza austriaca perché il Granduca di Toscana è
Ferdinando III, fratello dell’imperatore austriaco, ma anche Ferdinando fa una politica che
segue quella di Maria Luisa d’Austria, non rinnega le riforme napoleoniche, quindi si
innesta sulla tradizione illuministica.
Indipendentemente dall’atteggiamento dei diversi sovrani, o comunque duchi, messi a
governare i diversi territori, l’Austria annette molti territori.
Lo Stato che tenta di darsi qualche parvenza di rinnovamento è quello della Chiesa. Pio VI
tenta una riforma dello Stato, soprattutto dal punto di vista dell’amministrazione pubblica,
ma per l’opposizione del corpo cardinalizio, ecclesiastico, religioso e laico che
amministrava lo Stato, queste timide riforme vengono bloccate e non vengono realizzate.
Nel Regno di Napoli, Ferdinando I si trova in una situazione difficile, nel senso che
comunque, nonostante gli episodi di Resistenza che i conservatori hanno sviluppato, le idee
napoleoniche di buon governo, di un governo non aperto solo ai nobili di sangue, sono idee
che rimangono presenti nel tessuto vivo della società napoletana. D’altra parte, anche le idee
reazionarie rimangono presenti. Qui assistiamo ad un progressivo aumento di sette, di
gruppi non omologati dal regime come la Setta dei Calderari, setta che si richiama ai valori
tradizionali (setta reazionaria rispetto a qualsiasi innovazione che possa avvenire all’interno
della società). Abbiamo anche la Carboneria e la Massoneria, che a partire dal 1820 hanno
motivazioni forti rispetto ad una riforma strutturale sociale della società meridionale.
L’Austria, proprio a seguito di queste manifestazioni, chiede ai Paesi della Santa Alleanza il
diritto di intervenire negli Stati tedeschi. Abbiamo visto che si erano formati 40 stati
tedeschi in Germania dopo la fine del dominio napoleonico e che l’imperatore tedesco si fa
delegare per poter intervenire negli altri stati tedeschi.
La rivolta di Vienna del 1819 ha, da una parte, come conseguenza, la richiesta ottenuta da
parte del governo asburgico di intervenire in Germania e, dall’altra parte, stimola quella
rivolta di calce per cui l’esercito, che doveva imbarcarsi per le Americhe per reprimere i
moti rivoluzionari, si fa esso stesso rivoluzionario e chiede di reintrodurre la Costituzione
del 1812.
Ferdinando VII che era Re di Spagna si oppone alla richiesta e scoppia una guerra civile tra
le truppe ribelli e le truppe fedeli a Ferdinando, tant’è che Ferdinando è costretto a
convocare le Cortes (il parlamento spagnolo).
Ma qui la rivolta si espande. I semi rivoluzionari, nonostante la sconfitta di Napoleone,
nonostante il Congresso e la Santa Alleanza, sono semi che germogliano, difficili da
fermare.
Nel 1820 il Regno delle due Sicilie vede una ribellione: ribellione a Ferdinando I, Re delle
due Sicilie, che chiede la reintroduzione di una Costituzione. Il sistema austriaco e russo
erano i due che più si opponevano alla introduzione di un sistema democratico.
Ferdinando I è costretto a promettere una Costituzione, ama questo non impedisce che nel
1820 la Sicilia si trasformi in un’isola in rivolta con i più grandi proprietari terrieri a
rivoltarsi. Quindi l’Austria, che si era fatta garante della pace nel mondo dell’Europa
centrale e meridionale, si vede costretta ad affrontare anche questo tema.
Convocano quindi, nell’ottobre del 1820, un Congresso a Tropau da cui esce una
dichiarazione che permette l’intervento in nazioni estere per ripristinare le società
minacciate da eventuali rivoluzioni. Questo cambia il mondo. Solo qualche anno prima, se
ci fosse stata una riunione del genere, avrebbe detto che la Francia aveva tutto il diritto di
guidare gli Stati europei e di cambiare il corso della loro storia.
Il motto napoletano è talmente forte, soprattutto perché guidato da militari, da una parte
della Massoneria, che Ferdinando I si adegua alle richieste, concede una Costituzione.
Contemporaneamente l’Austria non è disponibile ad una riforma costituzionale degli Stati
sotto il suo dominio, quindi convoca un primo congresso a Tropau nel 1820 e ne esce la
legittimazione per quegli stati reazionari (della Santa Alleanza) di intervenire nelle proprie
aree di influenza per ripristinare il tutto.
Al congresso partecipa anche Ferdinando I che non si oppone all’idea austriaca, cioè al fatto
che l’Austria avesse il diritto di intervenire militarmente negli Stati che avessero voluto
darsi una Costituzione. Questo provoca l’invio di un esercito a Napoli, che si scontra con le
milizie riformiste che vengono sconfitte nel marzo 1821. Le truppe partenopee vengono
sconfitte dagli austriaci, che il 3 marzo 1821 entrano a Napoli.
E’ la fine di Napoli e dell’intellighenzia fatta da amministrativi, intellettuali che avevano
propugnato l’idea di uno Stato Nazionale.
Nel marzo 1821, allo stesso tempo, degli ufficiali degli ex eserciti napoleonici, sensibili al
richiamo di una nuova visione degli assetti mondiali, costituiranno un’associazione.
Alessandria, una delle piazzeforti più sicure del regno sardo, cade. Questo è un colpo
importante.
C’è una rottura tra i politici più borghesi e le frange militari.
Gli italiani volevano liberarsi degli inglesi per costruire qualcosa di nuovo. Il modello è il
Regno italico, considerato un modello rispetto ad un ripristino tale e quale del sistema.
In sostanza, gli Stati risentono molto dell’influenza napoleonica.
In Italia chi fomenta sono la Carboneria, la Massoneria, gli ufficiali, ecc.
Ma Francia e Spagna pensano di poter intervenire nelle Americhe. Le due vengono bloccate,
però, dall’Inghilterra nel 1823. L’Inghilterra non ha più quel governo conservatore piegato
ai voleri della Santa Alleanza, c’è invece un governo con posizioni più liberali, il che vuol
dire che in un contesto generale all’Inghilterra conviene che il Centro Sud America si
organizzi in stati territoriali, perché essa è detentrice del potere commerciale ed ha bisogno
di mercati. In questa visione a lei interessa avere mercati. Nel momento in cui la prima
potenza mondiale (Inghilterra) ha questa necessità, non permette a nessuno di commerciare
con quei territori.
Chi era succeduto al governo conservatore inglese che aveva, se non sposato, coadiuvato le
posizioni francesi, russe, prussiane e austriache? Canning, prima come ministro degli esteri,
poi come cancelliere e cambia la politica. L’Inghilterra non è più favorevole ad un
intervento della Santa Alleanza rispetto al contesto europeo e men che meno ad un contesto
globale.
Abbiamo visto l’Europa dal punto di vista politico fino al 1830 circa, ma dal punto di vista
economico-sociale cos’era successo? Nelle scorse lezioni ci siamo detti che l’Europa sta
cambiando, come durante il 1400, quando l’avvento dello Stato moderno sovrano
territoriale aveva cambiato le potenzialità dei diversi territori europei, permettendo agli stati
che avevano una condizione geografica favorevole di fruire di quelle che erano le conquiste
tecnologiche, grazie anche alla struttura politica di questi stati.
Abbiamo visto la rivoluzione del mercantilismo, che determina lo sviluppo delle Americhe e
in Europa abbiamo visto lo sviluppo di quella che è la prima rivoluzione industriale che si
avvale dell’organizzazione statale e amministrativa ricordata prima.
Nel primo grafico possiamo infatti vedere come la presenza inglese sia schiacciante.
In Francia, che era un po’ il competitor della Gran Bretagna, abbiamo 1/5 delle macchine a
vapore in uso in Gran Bretagna, poi arriveremo fino alla metà, però sempre meno.
L’Austria è messa malissimo, il livello di macchine a vapore si alza fino a ¼ rispetto alla
GB.
Nel 1861 l’Inghilterra ha in funzione 31.000 telai per la produzione di cotone, in Germania
2.200, in Francia 5.500, negli USA 11.500. La differenza è abissale. Questo spiega perché la
Gran Bretagna abbia una leadership incontrastata a metà 800: perché le invenzioni si fanno
proprio qui. Ad esempio, la prima linea ferroviaria si fa in Inghilterra.
L’Inghilterra è piena di miniere di carbone in cui l’estrazione avviene in condizioni terribili.
Si adotta ancora la forza umana ed animale, ci sono proprio delle stalle che vengono allestite
all’interno delle miniere. Il carbone, però, era la forza che faceva risparmiare, che azionava
la macchina a vapore. Londra diventa la prima città per esperimenti straordinari.
Nel 1819 viene effettuata la prima navigazione a vapore da Londra agli USA. Nel 1844
negli USA viene inventato il telegrafo.
Capiamo che è un mondo nuovo in cui chi rimane indietro perde il treno.
La ferrovia realizzata a Napoli, ad esempio, aveva ancora una visione aristocratica, per cui
la ferrovia era stata realizzata per piacere personale, invece in Inghilterra era realizzata per
scopi diversi, commerciali.
MARTEDì 30 MARZO
LEZIONE 13
Con la rivoluzione francese cambia il modello di stato. L’esempio perfetto è il regno italico
in quanto grazie ad esso, vi sarà il Risorgimento. Ciò avverrà, seppur in modo diverso, in
tutta Europa, soprattutto in quelle zone in cui il potere era orizzontale, dal 1000 al 1800, e la
sedimentazione di quel potere, ormai periferia, verrà meno. Quello spirito che si
diffondendo, la restaurazione non lo riesce a fermare, tanto che nel 20 e 21 questo spirito
abbia portato alle prime rivolte (Spagna con la rivolta di Cadice). C’è una normalizzazione
che avviene durante gli anni ’20, ma una normalizzazione che non avvenne ovunque, come
nell’impero Ottomano. Nel 1800 l’impero turco ha tutti gli elementi di disfacimento che poi
lo porteranno a sgretolarsi. Sono sempre quelli elementi di differenza religiosa che
porteranno allo scioglimento dei più grandi imperi. Una delle prime nazionalità che diede
vita ad un’idea di indipendenza dall’impero turco fu la Grecia. Alcuni mercanti greci nel
1814 fondarono ad Odessa un’associazione con il nome di Società degli Amici, una società
liberale, sul modello dei club francesi, che ebbe un obiettivo, ovvero liberare la Grecia dai
turchi. Questa società riuscì ad organizzare nel 1821 una rivolta nel Peloponneso, diviso
dalla Grecia dallo stretto di Corinto (costruito dai romani durante l’impero romano) fungeva
anche da barriera e ottenne l’appoggio dalla potenza greco-ortodossa (Russia), riuscendo a
liberarsi così dai turchi. Nel 1822 ad Aupidaro un’assemblea costituente dichiara
l’indipendenza greca. Questo rappresentò una vera novità in tutta Europa, in cui una civiltà
cattolica si liberò da un potenza islamica, rappresentando una ventata di liberalismo dove le
origini della libertà occidentale venne rispolverata.
Di questa mezzaluna l’impero ottomano non aveva solo territori in Europa, ma anche in
Asia. Questo sistema, tuttavia, si stava disgregando a causa della loro ampiezza e della loro
diversità, costringendo la delega di alcuni pezzi di territori con vari poteri locali.
Visto che l’impero ottomano non riuscì a reprimere la rivolta greca chiese aiuto all’Egitto, il
quale inviò un esercito in aiuto di 20mila soldati. Questo esercito sbarcò in Morea, ed senso
un esercito moderno, riportò grandi vittorie, tanto che nel 1827 riconquistò Atene. Questo
intervento, dunque, sembrò risolutivo. Nel frattempo, cambiava l’asserto istituzionale. Tutto
il sistema europeo si basava sulla Sacra Alleanza, tranne la GB. Un primo elemento di
cambiamento fu la morte di Alessandro I nel 1825, colui che sconfisse Napoleone nel 1812
(con la terra bruciata). Gli successe Nicola I che si rivelò ancor più autoritario, ma con
un’idea chiara, secondo cui la Russia fosse immune a tutelare i paesi di religione greca -
ortodossa e che deve conquistare Costantinopoli in modo da avere lo stretto dei Dardanelli e
aprirsi al Mediterraneo. La volontà di appoggiare i greci provocò la furia dell’impero
asburgico e di tutta la Santa Alleanza. Tutto questo spinse l’Inghilterra nel avere un ruolo da
mediatore e convoca a Londra una riunione dei grandi paesi. (GB, Francia e Russia, non
convocò la Turchia, Prussia e d Austria). Sa questa conferenza si chiede un cessate al
fuoco. Per garantirlo Francia e di Inghilterra mandano una flotta in Grecia, in quel porto in
cui era ancorata la flotta egiziana. Scoppiò così una guerra navale dove la flotta egiziana
venne annientata e l’impero ottomano si ritrovò senza un appoggio fondamentale e in più i
francesi sbarcarono e liberarono il Peloponneso e i russi attaccarono l’impero ottomano il
quale fu costretto a rinegoziare. Nel 1829 venne costituita la pace di Adrianopoli (prima
capitale dell’impero ottomano in Europa), città importante per la battaglia tra Romani e
Goti. Questa pace previde la costruzione dello stato greco, l’autonomia della Serbia,
Moldavia e Romania, Ungheria, rimasero sotto il controllo ottomano, ma con una loro
giurisdizione)
Ad Ottone venne data la corona greca nel
Il Belgio diviene uno stato unico, seppur con molti problemi, in cui il protestantesimo era
diventato il protagonista. Il Belgio, in quel momento, era un territorio cattolico e
francofono, che is sentiva oppresso da un territorio protestante (Olanda), i cui interessi non
coincidevano. L’Olanda infatti era un territorio agricolo, mentre il Belgio si avviava ad una
forte industrializzazione. Questo spinse il Belgio nell’Agosto del 1830 a ribellarsi
all’Olanda e costruite il proprio stato, proprio come in Grecia qualche anno prima. L’idea
della nazionalità sta prevalendo in posti periferici. Si ribellano sull’idea dello stato -
nazione. Il Belgio , nell’ottobre del 1830, dichiarò indipendenza e il Re dell’Olanda chiese
l’intervento della Santa Alleanza, la quale però ormai era in forte crisi. L’Inghilterra è ormai
cambiata. È favorevole all’indipendenza del Belgio per varie cause: economiche in quanto
fiumi che attraversa il centro Europa arrivano in Belgio e sono dunque favorevoli per gli
scambi commerciali. Prussia e Austria rimasero neutrali, mentre chi rispose all’appello
dell’Olanda fu lo Zar Nicola I, ma viene fermato dalla rivolta scoppiò in Polonia. Ad
assumere la corona del Belgio venne chiamato sempre un tedesco. Il re francese Luigi
Filippo mandò l’esercito in Belgio e scacciò gli olandesi. L’Olanda, solo nel 1839,
riconobbe come stato il Belgio.
In questo periodo, i vecchi stati moderno cercano di resistere, ma sono superati dalla storia.
GIOVEDì 8 APRILE
LEZIONE 14
La novità dei canali in Inghilterra risedeva nel fatto che vi si trasportava il carbone,
fondamentale nella prima industrializzazione.
Il primo passo che ha dato inizio al processo dell’industrializzazione è dettato
dall’introduzione della spoletta meccanica per i telai dei tessuti. Ciò ha portato, di
conseguenza, il bisogno della manodopera. I telai diventano così più costoso è si
incominciano a creare le industrie, dei luoghi in cui vincevano incentrati gli strumenti di
produzione. L’abbinamento carbone - ferro ha portato alla creazione dell’acciaio e delle
ferrovie.
A fine ‘700 e metà ‘800 in Inghilterra le invenzioni hanno un divenire rapidissimo, appaiono
le macchine a vapore, le ferrovie, la locomotiva, la ruota viene applicata alle zattere che
attraversavano i canali.. il mondo si trasforma nel giro di 30/40 anni. La produzione
incrementa il suo ritmo cento volte rispetto a prima e si incentra nelle grandi città come
Liverpool. Nelle industrie venivano impiegati tutte, dai più piccoli agli anziani con turni
massacranti.
Questo modello verrà poi esportato in tutta Europa, dipende molto dalla forma dello stato e
la dinamicità delle monarchie. L’Inghilterra ha scelto di diventare la grande potenza globale.
MARTEDì 13 APRILE
LEZIONE 15
Il mondo in questo periodo sta cambiando la forma dello stato e anche la percezione dei
cittadini e l’assetto politico amministrativo per rispondere alle nuove sfide, tra cui la
rivoluzione industriale (telai, canali navigabili, ferrovie..) la quale man mano che si
afferma ha bisogno di mercati dove vendere.
Dunque, se una produzione ancora pre rivoluzione industriale aveva bisogno di mercati per
poter reggere la vendita a maggior ragione con i ritmi della rivoluzione se ne ha bisogno
ancora di più. L’Inghilterra lo risolve con la costruzione dei telai in India per venderli poi in
a Liverpool, Londra, Bristol…
1846 - Crisi di produzione ed agricola in tutta Europa che però non metterà in difficoltà tre
stati: Gran Bretagna, Russia (un impero in pieno espansione territoriale, dalla Polonia fino al
Pacifico) e l’Impero Ottomano (tenuto in piedi dall’islam e da un esercito ben strutturato).
La Francia sarà però lo stato che accenderà la fiamma, che farà scoppiare la scintilla. Una
Francia molto ristretta, di grandi banchieri, finanziari e commercianti. (in sostanza, coloro
che avevano il diritto di voto)
In questo periodo la Francia reintrodusse anche la bandiera tricolore, quella della
rivoluzione.
La notizia che Parigi si ribellò fece il corso in tutta Europa finendo poi con l’abdicazione di
Luigi Filippo II in favore del nipote che non riuscì neanche ad insediarsi e venne così
proclamata la Repubblica. (seppellita 40 anni prima da Napoleone).
Questo fu sicuramente un segnale forte per tutta l’Europa.
Nel Gennaio del 1848 a Palermo scoppiò una rivoluzione che voleva ripristinare le libertà
della vecchia Sicilia dal regno dei Borbone.
Dall’insurrezione di Parigi in poi tutte le città europee, a differenza di quelle inglesi,
ottomano e russe, insorsero in favore della Repubblica. (Venezia, Milano, Budapest..)
Non insorge la Grecia che è già autonoma, la Spagna e il Portogallo che arrivavano da una
lunga catena di rivolte..
Milano vuole la propria indipendenza, non è solo una questione di libertà; Torino, Roma,
Firenze e Napoli insorgono. Napoli vuole la libertà , lo statuto come per Firenze e Vienna.
Berlino insorse perché volevano la costituzione e gli altri paesi tedeschi vogliono costituire
uno stato tedesco che si riconosce.
Questo ’48 ebbe sicuramente carattere europeo con obiettivo di costruire uno stato
nazionale. Quest’idea colpì profondamente l’impero asburgico e l’impero germanico. Gli
esiti saranno univoci prevarrò la restaurazione, ma anch’essa non sarà in grado di fermare la
storia dei territori. Siamo partiti, quasi contemporanea, con Parigi e Palermo, a questa città
sarà ridata la costituzione del’12. Ferdinando II concederà lo statuto, Carlo Alberto
diventato re di Sardegna concede lo stato, Pio IX concede lo stato, tutte costituzioni però
molto conservatrici rispetto alle diverse costituzioni d’epoca rivoluzione francese. I
Parlamenti costituiti avranno solo poteri legislativi, i sovrani deterranno ancora il potere
decisionale. In più tutti introdussero un suffragio universale, riservato tuttavia d un ristretto
numero di adulti, maschi con un certo reddito. Carlo Alberto, tuttavia, identificò la
possibilità di sfruttare questo momento cogliendo le richieste dei cittadini degli altri
territori, esempio alcuni milanesi che avevano timore di perdere le proprie terre.
MARTEDì 20 APRILE
LEZIONE 16
Nel 1852 nel Regno di Sardegna avvenne un compromesso per cui le componenti politiche
che facevano parte dei conservatori e dei rigoristi formano un nuovo governo governato da
Camillo Benso Conte di Cavour, il quale guidò una rivoluzione interna al regno di
Sardegna, il quale era unico a mantenere una costituzione legata sempre alla monarchia in
seguito alle varie rivoluzioni.
Il Governo nel regno di Sardegna, con l’avvento di Cavour, risponde sempre di più al
parlamento cioè alle maggioranze che si stavamo formando nel governo sabaudo. Cavour
era uno in grado di mantenere le maggioranze e la trasformazione che viene effettuata è tale
per cui per i governi devono avere per forza una maggioranza in parlamento.
L’Austria che con il sistema di Vienna governa una parte fondamentale dell’Italia, cioè il
Nord. (Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia)
Il resto dell’Italia era formato da staterelli influenzati comunque dal regno asburgico.
Il Regno delle Due Sicilie, viene definito come un oltraggio alla religione, civiltà e
maggioranza. Questo perché Ferdinando II aveva abolito qualsiasi strumento di controllo
dal punto di vista giuridico e la costituzione e instaurò una dittatura.
Questo sistema di stati può essere disturbato da un elemento di rottura che mette un insieme
di lingue, culture composite, tenute insieme dalla forza dello stato e la capacità
organizzativa. Questo stato che prenderà poi forma considerato l’ammalato d’Europa e fu
l’Impero Ottomano. (si spinse fino a Vienna, ma che non vi riuscì a causa della Polonia e dei
Savoia)
Dal moneto in cui l’Impero Ottomano perde colpi comincia ad uscire quelle che sono i temi
delle minoranze e del sistema ottomano, un sistema non repressivo, infatti aver al suo
interno minoranze non musulmane rappresentavano un vantaggio, in quanto pagavano più
tasse.
GIOVEDì 22 APRILE
LEZIONE 17
I prussiani hanno modernizzato l’esercito a differenza dei francesi, ancora legati ad una
concezione napoleonica facendo per niente tesoro dell’esperienza americana con il Messico.
(1867)
I Prussiani riuscirono a penetrare in territorio francese, cogliendoli impreparati e riuscendo,
in una battaglia di un giorno, a distruggere l’esercito francese e catturare Napoleone III.
Questo comportò varie manovre e il governo francese crollo e venne dichiarata la
Repubblica. Questo non pose fine alla guerra. L’unico che riuscì ad ottenere successo fu
Garibaldi che arrivò in soccorso della Repubblica francese. Garibaldi, da politico, riusciva a
distinguere tra potere imperiale francese e un nuovo soggetto politico, ovvero la repubblica.
Si arriva allo scontro nel sud e l’unico successo portato fu proprio grazie a Garibaldi.
Questo non bastò a ribaltare il risultato della guerra, ormai a Parigi ci sono gli anarchici,
socialisti e coloro che rivogliono la monarchia. Parigi s arrenderà nel gennaio 1871, poi
verrà proclamata la Comune, istituita da socialisti e anarchici e repressa poi dai militari che
erano stati liberati dai prussiani sotto il controllo del generale Tier. Alla fine di tutto ciò si
arrivò alla Pace di Francoforte che sarà durissima per la Francia in quanto perse l’Alsazia e
la Lorena che saranno inglobate al Secondo Reich (senza plebiscito).
Questa guerra franco prussiana cambierà gli equilibri in Europa. La Russia denuncerà e
contesterà il trattato di Parigi nel 1870, per la sue limitazioni nel Pacifico e chiede l’accesso
al mediterraneo per le sue navi (ottenuto nel 1871). In Europa inizia ad affermarsi lo stato
sovrano nazionale. Infatti, da qui in poi, il mondo si vorrà organizzare secondo questo
modello, dal punto di vista culturale, economico e sociale.
USA
Washington aveva declinato alcuni principi che periodicamente si ripresentano, tra cui
quello di stare al di fuori degli affari europei. Questa posizione si rafforzò con la
dichiarazione di James Monroe, scritta due volte, in quanto inizialmente non pensava di
ricandidarsi.
Monroe sarà dunque quello che declinerà le idee di Washington. Nel 1823 ormai tutte le
repubbliche e gli ex governi del centro e nord e sud America non sono più colonie europee.
Questa linea politica di Monroe, molto netta, verrà poi seguita con la real politique, ovvero
non andranno a scontrarsi con la grande potenza (Gran Bretagna) o non metteranno più in
discussione che il Canada che non sia inglese. Idem con l’Alaska, la qual non venne
conquistata dalla Russia, ma venne comprata da Alessandro I, che si rivelerà una miniera
d’oro, diventerà uno stato degli USA. (così come la Louisiana)
Stringeranno un accordo con il piccolo e deboli stato di Panama per la costruzione del
canale.
La Francia con Napoleone III non è più considerata una potenza globale. Si ritirerà, dunque,
dal Messico. Questo ritiro rende evidente alla Prussia che la Francia possa essere sconfitta,
non fa più paura.
Dopo i primi tentatici in epoca rivoluzionaria di costituire una grande confederazione del
nord Ispa-americana rimane un’esperienza, mai concretizzata. Difatti Costa Rica, Honduras,
Guatemala si divideranno. Questa è una federazione di province del centro America. Un
altro grande territorio è quello Argentino che annetteva la Bolivia, Paraguay ed Uruguay.
Copriva gran parte del sud america, ma in questi stati che erano territori governati da vice re
oppure da governatori nominati da quest’ultimi in cui la Spagna era ancora incisiva. Erano,
tuttavia, territori ricchi di prodotti naturali, di miniere e così via. È un mondo in cui vi è una
resene amerinda importante, nonostante le malattie e la schiavitù. L’indipendenza porta però
vaie conseguenze dal punto di vista economico in quanto, prima, questi territori potevano
commerciare solo su approvazione della Spagna. (doveva passare tutto da Cadice e Siviglia
che acquisivano i beni proveniente dalle americhe e poi le mettevano sul mercato).
Questo rappresentava, dunque, un fardello importante, tanto da causare una ribellione tra il
1820 e il 1822. Questi territori dal punto di vista delle materie prime erano ancore ricche,
come i minerali, tra cui il rame, in particolare in Cile, dove le miniere di rame vennero
acquisite dalla GB. In più, tra Cile, Perù e Bolivia vi era una grande fonte di ricchezza
sempre più importante grazie ad un nuovo modo di agricoltura ovvero il sannito. Questo
portò tra il 1879 e il 1884 portò ad una guerra, tra Cile Perù e Bolivia. Questa guerra venne
vinto dal Cile che era più organizzato ed arrivò ad occupare Lima e che infine occupa una
arte del territori boliviana togliendole l’access sul mare. (oggi infatti insieme al Paraguay
non ha accesso al mare). Il Cile, tuttavia, non divenne più ricco in quanto andò tutto in mano
alla grande compagnia di commercio inglese.
BRASILE
Il Brasile divenne una repubblica federale. In verità, in Brasile la schiavitù non venne
reintrodotta come prima.
Nello Stato di Margarita troviamo numerosi cittadine costruite su modello bavarese.
Il Brasile fu soggetto a numerosi flussi di immigrazione proveniente da Italia, Germania..
MARTEDì 27 APRILE
LEZIONE 18
Dall’inizio dell’ottocento e con l’evolversi della rivoluzione industriale il mondo diventa
sempre più europeo. Ma in queste regioni dove da una parte la crescita demografica
dell’Europa dovuta anche alle minime misure sanitarie introdotte (non vi è più ala peste
nera con numeri catastrofici) insieme agli USA grazie all’immigrazione e dall’altra un
mondo governato dagli europei, quegli stati come l’Inghilterra, la Francia, la Germania e
l’Italia che hanno dovuto passare oltre a dei problemi interni.
In Inghilterra abbiamo un tema fondamentale, ovvero un mondo che sta diventando sempre
più inglese, grazie soprattutto alle colonie in Africa e il Sud Continente (Pakistan,
Afghanistan, India, Bangladesh, Birmania, Malesia, Australia, Nuova Zelanda e Canada),
ma ci saranno passi successivi ovvero relativi alla medicina che mette in grado gli europei
ad entrare sempre di più in Africa, azione che permette l’esplorazione (alcuni esploratori
come Bottego). In quel momento quel mondo era governata dagli inglesi grazie alla loro
flotta, ma ciò non impediva altre nazioni europee di avere una politica di espansione.
Altri progetti misero in luce l’Africa coke strumento dell’espansione europee tra cui il
canale di Suez che nel 1869 venne realizzato da un francese, mentre l’Inghilterra arriverà
dopo la quale aveva interessi in quanto permetteva facilmente di entrare in India senza
dover circumnavigare l’Africa e che grazie ad un’operazione finanziare ne acquisterà le
azioni in maggioranza, conclusasi nel 1875. L’Egitto, vista ora la sua fondamentale
importanza, venne occupato poi dalle truppe inglesi e messo sotto protettorato in quanto in
Sudan vi furono delle rivolte contro gli occidentali e gli egiziani, considerati blasfemi
anch’essi.
(Intanto l’Impero russo era in forte espansione e rimase continentale, come quello
ottomano e asburgico.)
Gli inglesi a partire dal 1872 iniziano una politica di esplorazione all’interno dell’Africa con
varie scuse come l’evangelizzazione o l’importazione di medicine. La conferenza di Belino
del 1875 dividerà l’Africa in varie sfere d’influenze. Il Congo viene dato al Re del Belgio,
scelta che avrà conseguenze poi su quella regione che vediamo tuttora con una forte
instabilità etnica e politica. L’Inghilterra dopo aver ucciso gli integralisti islamici
ricongiunge il suo impero che parte del Sud Africa fino all’Egitto. Alla Germania rimasero
alcuni pezzi come il Togo, Cameroon, Namibia, Tanzania. L’idea era quella di costruire
una grande ferrovia che partisse dal Cairo fino al Sud Africa. Vi furono vari contrasti tra
Francia e Inghilterra per l’occupazione dell’oasi in quanto era in una posizione strategica.
Battaglia vinta poi dall’Inghilterra, ma che in qualche modo portò la Francia a tornare ad
essere forte con un pesante ruolo geopolitico con vari possedimenti africani e asiatici.
Alla Spagna rimasero le Filippine, Ceuta in Marocco; al Portogallo rimase l’Angola, mentre
all’Olanda rimane l’arcipelago indonesiano. Tutto il mondo era in mano all’Europa al netto
degli USA. Nel 1900 scoppio la rivolta in Cina che fu costretta in precedenza dagli inglesi e
poi dalle presenza statunitense e francese a cedere alcuni porti e zone di città fluviali che
diede un colpo note all’immagine dell’imperatore e anche in Cina arriva quel senso di
nazionalità, quell’idea mosse i tedeschi e gli italiani, alla costruzione degli stati nazionali e
che appunto arrivò i Nina provocando una rivoluzione non caro il governo imperiale, bensì
contro i bianchi uccidendo così missionari, commercianti.. con una attacco alle ambasciate a
Pechino (100 giorni a Pechino) che vennero salvati da un’associazione di nazioni tra cui
l’Italia.
Nel 1848 viene scritto il manifesto del partito comunista sin cui viene fatta un’analisi
dell’evoluzione della storia e proporranno una rivoluzione proletaria in cui come
presupposto verrò usata la classe operaia sempre più grande dovrà prender in mano gli
strumenti di produzione. Secondo Marx, senza industrializzazione non vi può essere
rivoluzione.
(Il 1 maggio 1886 vennero messi a morte a Chicago 6 operai dai loro padroni e dai
poliziotti)
In questo dibattito che poi diventerà uno scontro ci furono due fazioni: rivoluzionari, ovvero
quelli che si richiameranno al dogma marxista e i riformisti. Sono solo questi movimenti
che si occupano del sociale, ovvero di tutelare i lavoratori. Questo era un problema così
evidente che persino il cattolicesimo si mosse ed ebbero un atteggiamento molto
paternalistico, non vi è quell’arrivismo che c’è nei calvinisti. Tutto ciò portò alla nascita del
movimento degli operai cattolici, con un’attenzione vera e proprio dei cattolici verso gli
operai e il problema dell’industrializzazione.
SUD AFRICA
(1795 - 1910)
Il primo a circumnavigare città del Capo fu il Portogallo e stabilire una prima fortezza.
Quando il Sud Africa di dimostra una miniera d’oro e di diamanti diventa d’interesse
britannico. Gli Inglesi inizieranno una campagna contro gli zulù perdendo la prima battaglia
sanguinosa in cui venne ucciso anche il comandante. Tuttavia gli inglesi non accettarono la
sconfitta e gli zulù vennero sconfitte. Nel 1900 Cecil Rhodes riesce a portare lo scontro i
britannici contro le due repubbliche boere (armate dalla Germania), ma vennero sconfitti. I
boeri utilizzarono la tecnica della guerriglia e gli inglesi adottarono invece la tecnica in cui
presero la popolazione indigena e li portavano in campi di concentramento e li facevano
morire. Questi due territori diventeranno poi di di dominazione britannica.
ITALIA
Nel 1870, quando l’unità è ormai quasi conclusa, l’Italia inizia a pensare all’espansionismo,
grazie soprattutto alla crescita demografica, con una conseguente forte immigrazione verso
gli USA e Sud America e in altri stati europei come il sud della Francia.
Alcuni esploratori italiani andarono nella zona del corno d’Africa riuscirono partendo da
Mogadiscio fino al Gibuti, impresa che nessun bianco riuscì e in un’opera decantò queste
zone, dal cibo alle bellezze femminili, creando il mito di questa zona e volendo portare
l’Italia al prestigio delle altre potenze europee con obiettivo di non far partire i propri
abitanti verso il sud America, bensì verso le colonie e creare delle colonie di popolamento.
Tuttavia questo progetto non si avverò mai. La Somalia era poverissima e popolata dai
somali, l’Eritrea era montuosa e aspra senza particolari risorse primarie. C’era tuttavia
l’Etiopia, ma si sarebbe dovuta combattere una battaglia di conquista. L’Italia lasciò il
Congo ai Belgi nel 1875 e si fa autorizzare ad occupare la Somalia e l’Eritrea, pensando
all’Etiopia. Tuttavia l’Italia conquistò varie sconfitte contro gli etiopi armati di fucili dai
francesi e con un esercito numeroso. La politica di conquista si rivelerà poi un disastro. A
fine 800 l’Africa è completamente occupata dagli europei, tranne per l’Etiopia che so è
garantita la sua autonomia sconfiggendo più volte gli italiani.
GERMANIA
GIOVEDì 29 APRILE
LEZIONE 19
In buona parte dell’Europa, l’identificazione tra stato e nazione è quasi concreto. Ormai lo
stato è caratterizzato dalla lingua, religione, l’istruzione (tutti imparano la grammatica,
studiano gli stessi testi) assistiamo ad una vera e propria rivoluzione culturale, siamo arrivati
all’omologazione, in tutti gli stati nazionali accertati sovrani si parla la stessa lingua e si
studia sugli stessi testi. In questo periodo si tende a privilegiare uno stato con un forte potere
centrale che governa i vari settori della società. Anche l’Inghilterra con i suoi poteri locali
va verso questa direzione, ovvero dell’accentramento del potere, non in mano al re, ma al
parlamento o al primo ministro. Questi sono parlamenti che danno diritto di voto a fasce
molto limitate, in Italia ad esempio solo il 2% (solo uomini adulti). I primi movimenti di
donne che chiedono il diritto di voto lo vediamo in Inghilterra con le suffragette. (In Italia
sono nel 1946).
La capitale diventa il centro dello stato, tanto che dal punto di vista bellico la conquista
capitale diventa la conquista dello stato in quanto vi si concentra il potere economico,
culturale, statale.. (ad eccezione di Vienna, San Pietroburgo che non erano in grado di
adottare quelle politiche precedentemente citate). Il potere orizzontale che ancora
sopravvive nel centro Europa e in Italia ormai è cancellato, in favore dello stato nazione,
l’identificazione tra stato ed individuo che rivediamo anche nella leva obbligatoria.
(il contadino siciliano deve prestare servizio militare al nord e imparando anche la lingua
diventerà poi cittadino italiano).
Con il romanticismo si avvalora il concetto di patria e senso di appartenenza culturale,
religiosa e territoriale.
L’idea dello stato nazione, però, purtroppo identifica l’appartenenza allo stato nazione come
prioritaria ed esclusiva, da qui il passo a tutto ciò che non è della mia patria (tutto ciò che
non è italiano ad esempio) viene visto in malo modo, è un diverso ed è potenzialmente un
nemico. ( QUESTO E’ IL PASSAGGIO NEGATIVO )
Nell’Ottocento si svilupparono due teorie geografiche.
Quella guidata dalla scuola francese afferma che vi è una dinamica tra l’uomo e l’ambiente
in cui l’uomo abita, ovvero questo dinamismo non fa prevalere l’azione dell’uomo
sull’ambiente e viceversa, ma vi è una simbiosi tra queste azioni di due elementi; quella
tedesca punta sulla prevalenza dell’ambiente rispetto all’uomo. Più l’ambiente è ostile più
questo forgia un uomo duro, che deve lottare per ottenere il benessere. Non vi è una crescita
insieme, bensì assistiamo ad una lotta tra uomo e ambiente e se l’uomo dovesse prevalere
creerà uno società superiore ed una razza superiore. (es. razza ariana che vive in un
ambiente ostile, caratterizzato dal freddo deve lottare per prevalere, per ottenere i risultati,
a differenza coloro che vivono in un bel clima come l’Europa meridionale ha creato una
società più frivola, più blanda e meno reattiva, può vivere in un ambiente in cui il clima lo
aiuta, ma lo rende debole).
Nell’Ottocento si affermerà questa teoria che poi sfocerà nell’affermazione che la razza
bianca sia superiore. Il colonialismo è proprio giustificato da queste teorie.
Tuttavia, tendenza (stato nazionale centrale sovrano) prevalente in Europa non viene seguita
tutti, ma abbiamo delle eccezioni come l’Impero Ottomano che occupava Turchia, Egitto,
Tunisia, Libia (all’interno dell’impero si poteva praticare liberamente la propria religione a
fronte di un pagamento di una tassa), l’Impero Austro-Ungarico e l’Impero Russo. Questi
tre impero erano strutturati sulla base dello stato accentato sovrano, il vecchio modello, il
cui il potere dell’imperatore legava l’aspetto economico, culturale e sociale. L’Impero
russo era formato da minoranza, vi erano i polacchi, gli armeni, gli uzbeki, i lituani..
un’infinità di popoli con culture e lingue diverse; quello austro-ungarico dopo la
bipartizione dell’impero in una parte tedesca ed una ungherese con il bicameralismo erano
le due etnie prevalenti, quella tedesca e quella magiara, tuttavia vi erano italiani, serbi,
croati, rumeni, bulgari..non si possono dunque chiamare stati nazionali (seppur quell’austro
ungarico ci provava inserendo il tedesco come lingua ufficiale); quell’ottomano con le
minoranze ci andava pesante come con il primo genocidi degli armeni e degli atziri. Il
problema centrale che legava questi tre imperi erano i residui del passato, ovvero il
problema delle diverse nazionalità che vogliono l’indipendenza e costruirsi stati nazionali.
Di questi tre imperi quello più ammalato era sicuramente quello ottomano. Fino al 1912
l’impero Ottomano ha dimensioni ancora abbastanza grandi. Il colpo finale all’impero
ottomano e che provocherà poi la prima guerra mondiale fu effettuato dal Regno d’Italia.
(l’attentato di Sarajevo fu esclusivamente un pretesto)
MARTEDì 4 MAGGIO
LEZIONE 20
La Guerra in Europa
Le guerre dei Balcani e quella di Libia sono i prodomi della prima guerra mondiale, in
quanto l’idea della nazionalità che aveva portato all’unità d’Italia e Germania con la
conseguente distruzione dell’assetto regionale del sistema europeo degli stati si conclude
con queste du unificazioni di stati nazionali. In verità, però, dal punto di vista territoriale
abbiamo ancora tre grandi stati organizzati sullo stato moderno accentrato sovrano, tra cui:
Impero Zarista, Impero Ottomano e Impero Austro-Ungarico, i quali inglobano vari popoli e
minoranze. Nell’impero ottomano, l’anello più debole era rappresentato dalla Turchia, la cui
debolezza viene messa in mostra dall’Italia con la conquista della Libia, compiuta nella sua
completezza su tutti gli aspetti davvero durante il Fascismo.
In sintesi, i questo periodo, la volontà dell’Austria urta con il corso della storia, ovvero il
nazionalismo. Vero motivo per cui scoppiò la prima guerra mondiale. Gli imperi centrali
dichiarano guerra con le democrazie (Inghilterra e Francia) e l’Impero Russo. L’Italia può,
nella prima fase, tenersi fuori per un trattato stipulato con l’Austria. La Germania, dal punto
di vista militare, è la nazione più preparata, i generali avevano pianificato come sconfiggere
la Francia, ovvero attraversato il Belgio, ma non riuscirono a sfondare, in quanto il potere
era incentrato a Parigi. I francesi riuscirono a difenderla, spostando le truppe dal fronte
italiano al fiume Marna.
Questa non è la prima guerra moderna, ma la guerra di secessione americana (1861-1865),
in quanto furono introdotto numerose innovazione tecnologiche militari, come:
mitragliatrici (arma decisiva nella prima guerra mondiale), le trincee, corazzate,
sommergibili..
Alcuni storici in questo periodo hanno affermato che la prima guerra mondiale sia stato il
primo conflitto mondiale, seppur non è vero in quanto vi sono sempre stati, come ad
esempio il conflitto tra Spagna, Inghilterra e Francia o quello tra Francia ed Inghilterra nel
‘700 per l’egemonia mondiale..
Attuato dai Turchi nei confronti del popolo armeno che professava una religione diversa da
loro. I Giovani Turchi decisero che questa minoranza andava eliminata, i cominciamo così a
disarmare i soldati armeni all’interno dell’esercito ed inizierà un genocidio che partì da
Istanbul fino a tutta la popolazione. Degli armeni stanziati in Anatolia se ne salveranno
200/300mila su 3 milioni. Alcune tecniche adottate dai nazisti nei confronti degli ebrei
vennero appese proprio da questo sterminio attuato dai Turchi.
L’Italia entrò in guerra nel 1915. Già nel 1914 vi era una minoranza che voleva l’entrata in
guerra a fianco degli stati centrali, per poi essere sostituiti da coloro che la volevo a fianco di
Inghilterra, Francia e Russia, posizione rafforzata soprattutto dal punto di vista della
sensibilità sociale (l’Italia era dal 1805 che combatteva contro l’Austria).
La Russia entra in guerra con un esercito numericamente importante, ma deve combattere
contro Germania e Austria, su due fronti. La differenza organizzativa e tecnologica portò a
nessun risultato russo, ma accesero una crisi interna alla Russia. Questa era una crisi che
toccava vari aspetti: organizzativa, motivazionale e militare. A questa crisi seguì una
carestia organizzazione interna e di alimenti che porterà al collasso del sistema nel 1917
tanto che la Germania riuscì ad occupare l’intera Ucraina. I tedeschi presero Lenin,
esiliato in Svizzera, e lo portano a San Pietroburgo. (Rivoluzione d’Ottobre)
Questo comporterà poi l’uscita della Russia. Prima al governo vi erano i menscevichi,
rimpiazzati poi dai bolscevichi guidati da Trotskij e Lenin. Questi due personali saranno
fondamentali, in quanto capaci di sconfiggere quegli stati che supportavano una legittimità
della casa imperiale russa e portando avanti un’attività rivoluzionaria che durerà due tre anni
dopo la Grande Guerra. La Russia diventerà poi una federazione di stati.
I sottomarini tedeschi avviarono un’azione per sabotare i rifornimenti inglesi e francesi che
provenivano dalle Americhe. Qualsiasi naviglio intercettato nell’Atlantico veniva così
affondato. Questo episodio provocò l’entrata in guerra proprio degli USA, segnando una
svolta nella Grande Guerra, con il crollo così dell’esercito tedesco che non venne mai
sconfitto, ma arretrò vertiginosamente per finire con l’abdicazione del Kaiser e con la
proclamazione della Repubblica di Weimar)
In Russia, intanto vi furono queste grandi offensive tedesche che piegano il regime zarista
con varie rivolte popolari, vi è il prevalere della volontà di uscire dalla guerra e la promessa
di arrivare ad una pace con un caro prezzo da pagare, ovvero l’invasione tedesca dei vari
territori sopracitati. L’unico obiettivo di Lenin però è quello di arrivare ad una pace per
poter consolidare il suo potere. La Russia si trovava di fronte anche ad un altro problema,
ovvero le rivolte delle minoranze etniche in favore del principio della nazionalità (Polonia
supportati dalle forze occidentali riuscì ad ottenere l’indipendenza).
Gli eserciti e le popolazioni per vincere devono essere riforniti. Inglesi e Francesi istituirono
un ufficio di approvvigionamento. Un personaggio di nome Jean Monet.
Il metodo monet verrà applicato, negli anni ‘50 a tutto il processo dell’integrazione europea,
metodo funzionalista. (istituzione soprannazionale)
La guerra finì per la Germania con il tracollo interno e con il successo italiano nei confronti
dell’Austria. Si arrivò poi ai trattati dove verrò designato un nuovo quadro dell’Europa,
apparentemente vince lo spirito nazionale, in quanto il Regno Unito, Portogallo e Spagna
rimasero paesi marginali, la Turchia venne ridimensionato così come l’impero austro -
ungarico in favore della costituzione della repubblica cecoslovacca, la Polonia non riuscì a
riconquistare tutti quei territori russi e la Finlandia tornò indipendente.
Nel 1916 venne siglato l’accordo che divise in zone d’influenze il Medio Oriente:
Palestina e Iraq agli inglesi, Giordania, Iraq e Siria del Sud all’Inghilterra come
protettorato inglese e il Libano alla Francia e per la prima volta i Curdi vengono riconosciuti
come popolo che però vennero traditi più volte. All’interno dell’Europa vennero costituiti
nuovi stati con un insieme di etnie come croati, serbi, slovacchi..
L’Inghilterra si prese alcuni possedimenti tedeschi in Africa (Tanzania e regione dei Grandi
Laghi).
La società della nazioni venne istituite in seguito ai trattati di pace a Ginevra. Questa società
non aveva un consiglio amministrativo, rappresentando un grande difetto. Società criticata
da Luigi Einaudi pubblicamente.
MARTEDì 11 MAGGIO
LEZIONE 22
La Polonia dopo la fine della prima guerra mondiale viene ricostituita in stato e l’URSS
grazia anche all’armata rossa cerca di riprendere i territori che aveva perso. La Finlandia
divenne una repubblica autonoma come Estonia, Lituania e Lettonia. Stalin firmò con la
Germania Nazista un patto secondo cui l’URSS potesse occupare i tre paesi baltici e
spartirsi la Polonia.
L’esperienza fascista è un’esperienza che verrà poi copiata da molti paesi per cui alla viglia
della seconda guerra mondiale avremo in Germania con il nazismo molti stati governati da
governo fascista, ad eccezione di: Svezia, Olanda, Belgio, UK, Irlanda, Francia e Svizzera;
tutto il resto d’Europa era governata da dittature. In Portogallo ci fu il colpo di stato di
Salazar che instaurò una dittatura sul modello fascista, in Spagna invece alle elezioni pre
Francisco Franco dove vinsero i socialisti durarono poco in quanto ci fu un attentato che
fece precipitare un areo, forse organizzato proprio da Franco. In Spagna vedremo poi il
nascere d una guerra civile dove Francisco Franco fece fatica a prevalere seppur supportato
da Mussolini e Hitler mentre Francia e Inghilterra si dichiararono neutrali. I tedeschi, a
differenza dell’Italia, rifornirono in maniera meno massiccia la Spagna, ma sperimentano le
nuove tattiche, forze aeree con forze di terra. (innovazione sui teatri di guerra)
A Guernica venne sperimentato il bombardamento a tappeto di una città.
Invece l’unica nazione che dà supporto ai repubblicani spagnoli è l’URSS seppur con
qualche difficoltà. Nel 1939, qualche settimana prima dell’inizio della seconda guerra
mondiale, le ultime trippe fasciste entrarono in Spagna e con la conseguente resa dei
repubblicani. Questa guerra civile provocò la neutralità della Spagna nella seconda guerra
mondiale. (permette la costruzione della legione azzurra che andrà a combattere al fianco
dei nazisti contro la Russia).
L’altra potenza emergere nel campo internazionale è il Giappone. Negli anni ‘50 fu costretto
ad aprire i porti agli USA, ci fu la conversione di alcuni gesuiti. Decisero che il paese stava
diventando troppo occidentale e così uccisero tutti i cattolici e chiusero i porti per poi
riaprirsi e ristrutturato sul modello occidentale, grazie agli USA. Il Giappone crea così
un’industria pesante di importazione, costruisce corazzate e inizia l’espansione in Corea.
Partecipa alla caccia dell’impero cinese volendo dei punti di appoggio, ma si dovette
scontrare con la Russia Zarista. Nel 1905 scoppiò la guerra tra questi due contendenti, dove
la Russia venne sconfitta che rispose con l’invio della flotta militare alle coste del Giappone,
ma trovò nuovamente la sconfitta. Si arrivò poi la pace, dove le isole Sakari entrarono a far
parte del Giappone (ancora oggi oggetto di contestazione), occupa la Corea e il territorio del
Manchukò dove venne deposto l’imperatore cinese. (regione abitata da popolazione
mongole). Il Giappone entro poi in Cina e riuscì ad occuparla (nord-est)in parte con tanta
violenza, dove intere città venivano rase al suolo, le popolazione venne schiavizzata. Il
Giappone volevamo questa espansione perché lì non avevano risorse naturali e creare nuove
colonie.
La Repubblica Cinese è ormai in decomposizione, Pechino è debole. Tra il 1937 e il 1945
raggiunge un accordo interno tra comunisti e nazionalisti e iniziarono una guerra di
liberazione contro i giapponesi che andò malissimo fino al 1941-1942 quando il Giappone si
indebolì a causa degli USA.
Ormai era inevitabile, le due potenze nel Pacifico dovevano scontrarsi e nel 1941 il
Giappone attaccò Pearl Harbor, base navale degli USA nelle Hawaii.
L’instabilità economica e politica della Germania in seguito alla prima guerra mondiale
portò ad un intervento degli USA a risanare il debito della Germania con Francia, Inghilterra
e USA, in modo da avere così una stabilizzazione del marco che cadde con il crollo di Wall
Street.
Nel 1930-1931 ci fu un’ulteriore crisi economia che comportò difficoltà. C’era un forte
partito comunista e nazionalsocialista che erano in forte contrapposizione. Ci fu un colpo di
stato dei nazisti a Monaco, Hitler venne incarcerato, ma liberato subito. Nel 30-31 il partito
nazista con i finanziamenti dei grandi proprietari terrieri e industriali si organizzò in maniera
più compatta e divenne più forte, tanto che le elezione democratiche i nazisti riuscirono ad
essere determinanti per la formazione di un governo conservatore. Hitler arrivò al potere
con la promessa di ricostruire una grande Germania, di smettere di pagare i debiti, di
riprendersi la Renania. Le idee di Hitler e del suo gruppo, una volta giunto al potere, fece
delle riforme con la quasi eliminazione della disoccupazione e dell’introduzione della leva
obbligatoria. I primi campi di concentramento furono indirizzati prima ai prigionieri politici
ed omosessuali. Nel giro di qualche mese vennero costruiti altri campi in cui vennero inviati
malati psichiatrici, zingari ed ebrei.
( Il regime nazista andava avanti per gradi, se la società non reagisce si sente legittimate ad
andare avanti con le sue idee )
Dopo aver eliminato 50mila disabili ci fu una reazione dei cittadini tedeschi e quindi la
macchina pensata per l’eliminazione di questa fetta della società e il mirino venne così
spostato sugli ebrei. In Germania gli ebrei erano più o meno 250 mila, su 60 milioni di
abitanti. L’odio razziale verso la minoranza era evidente, tuttavia ci fu una reazione
dell’opinione pubblica, ma anche qui si procedette per gradi. Il primo libello fu quello di
incentivare l’immigrazione in modo da non averli più nel territorio tedesco, difatti molti
ebrei ricchi si spostarono negli USA. La decisione di sterminarli venne presa nella riunione
di Berlino. Gran parte degli ebrei sterminati furono perlopiù polacchi o residente in tutta
Europa. Questo trattamento fu riservato anche a tutti gli ufficiali russi.
Hitler nel suo disegno politico adotta questa tattica di mettere alla prova e vedere reazioni,
anche in campo internazionale. Hitler trovo come avversario Mussolini nel momento in cui
mise nel suo mitico l’Austria, un territorio che l’Italia non poteva perdere, schierando così
l’esercito e ottenendo così il dietrofront tedesco. Tuttavia, la Germania aveva altri obiettivi,
come la Cecoslovacchia che aveva molti abitanti tedeschi. Si arrivò ad un compromesso
(Patto di Monaco) secondo cui si accetta uno smembramento della Cecoslovacchia in
cambio della Pace.
La grande ammirazione di Hitler per il regime fascista portò al patto d’acciaio che portò
l’Italia ad affiancare sempre la Germania nelle sue guerre. (clausola che il Giappone non
accettò)
Dopo Monaco in UK si rendono conto che la Germania è davvero una minaccia e non è
affidabile, ad ogni accordo aumenta la posta. L’UK tentò di trovare un accordo di alleanza
con l’URSS, senza arrivare a nulla.
Il governo inglese fece una proposta di federazione con la Francia senza successo. Monet e
De Gaulle arrivarono a Bordeaux a due ore dall’armistizio francese nei confronti dei nazisti
con l’occupazione tedesca del nord del paese. Una parte della Francia viene occupata
dall’Italia che dichiarò guerra persino all’Inghilterra. Nel giugno del ’41 Hitler attaccò la
Russia che aveva un esercito autodistrutto da Stalin e che Hitler disperse le priore forze
nonostante occupò una gran parte del territorio russo.
L’inverno del ’42, mas soprattutto la primavera piovosa del ’42 saranno fatale per i naisti, i
quali, tuttavia, arrivarono nei dintorni di Mosca senza però riuscire ad occuparla, così come
San Pietroburgo, perdendo infine la battaglia di Stalingrado, dato che la Russia riuscì a
spostare l’esercito nel fronte orientale grazie ad un accordo con il Giappone. (impegnato in
una guerra aerea con gli USA).
Gli inglesi sconfissero senza problemi l’Italia in Etiopia, i quali utilizzarono carri armati
leggeri e altre tecniche all’avanguardia. L’Italia aveva una forma mentis troppo antiquata. In
Libia, invece, vi era un tira e molla con l’Inghilterra, con un Italia sempre indietro dal punto
di vista della tecnologia. Gli americani arrivarono in soccorso degli usa che decretarono la
sconfitta dell’Italia.
La Francia rientrò in guerra contro i regimi fascisti, la Russia sfondò..
La battaglia di Leningrado e Stalingrado
In Francia anche la zona controllata da Vichy venne occupata dai nazisti.
GIOVEDì 13 MAGGIO
LEZIONE 23
Inglesi, americani, canadesi, una divisione polacca (mandata poi al massacro dai russi)
risalgono la penisola italiana con i partigiani che si concluderà nel 1945 con il crollo tedesco
e della repubblica di salò con la fucilazione di Mussolini. Ci fu un ulteriore sbarco in
Normandia e in Provenza (Cannes e Saint-Tropez). Le truppe che risalirono l’Italia
andranno in Austria e si incontreranno con l’armata rossa. L’unica nazione a non essere
liberata fu la Iugoslavia, i quali uccisero le altre resistenza, ovvero monarchica, nazionalista
e repubblicana e poi cacciano loro i tedeschi.
Altre forze, più che altro inglesi e americani, sbarcarono in Grecia. Berlino fu occupata
invece dai Russi. La Guerra Fredda iniziò nel momento in cui il bunker in cui si nascose
Hitler venne occupato dall’armata rossa. L’intenzione dei russi era quella di creare un
governo in territorio tedesco e occuparla militarmente. Ovviamente questa decisione
cozzava con quella anglo-francese per cui l’Europa doveva avere una struttura di stati
nazionali, ma eletti democraticamente. Da questo momento inizia il confronto tra le due
potenze vincitrici USA e Russia.
Ci fu uno spostamento di popolazioni, principalmente tedeschi buttati fuori dai territori
inglobati dalla Polonia i quali lasciarono ai Russi i territori che avevano occupato. I russi si
presero Lettonia, Estonia e Lituania ad eccezione della Finlandia; l’Austria fu divisa da russi
e anglo-americani; la Germania in 4: Russi, francesi, inglesi e americani. Berlino era in
mano ai russi e lo scontro fu inevitabile. Nella Conferenza di Norimberga i (pochi) nazisti
vennero condannati a morte, ma molti se la cavarono con pochi anni di carcere e molti
scapparono in Sud America (come Heichman trovato in Argentina e portato a Gerusalemme
e qui impiccato).
Questa nuova Europa era ormai un continente distrutto dalla guerra. Nell’Europa dell’est i
regimi comunisti presero il potere. Triste fine fu quella riservata alla Polonia, devastata dai
nazisti con la distruzione di Varsavia e il genocidio dei suoi ufficiali, con molti che
scapparono in Inghilterra. Oltre a tutto questo gli inglesi a fine guerra non ospitarono
ulteriormente e li rimpatriano e i russi li manderanno poi nei gulag.
L’Europa è ormai un cumulo di macerie, con varie guerre civili in corso, come in Grecia e
Turchia. Gli inglesi non erano in grado di assumere il ruolo di leader a livello mondiale e
chiedono così agli USA di subentrare e scontrarsi contro i comunisti in Grecia e Turchia.
Con la non rielezione di Churchill cambia la politica inglese con l’obiettivo di creare un
paese basato sul welfare. Ci sarà poi l’indipendenza dell’India nel 1947, grazie all’azione di
Gandhi e il suo movimento pacifista.
L’Europa è completamente distrutta e gli USA aiutano anche i paesi sconfitti come Italia e
Germania. Tra il maggio del 1945 e il 1946 si resero conto che questo sforzo degli USA non
porta ai risultati sperati e non vi è alcun segnale di ripresa. Nel giugno del 1947 il generale
Marshall indica una nuova strada: il Piano Marshall. Il punto di svolta di questo piano non
era il grande aiuto finanziario, quello lo stavamo già facendo, così come il rifornimento di
materie prime. Le città continuavano ad essere distrutte, le industrie non ripartivano e le
comunicazioni erano ancora indietro. La vera novità risiedeva nel fatto che il generale
Marshall credeva che l’unico modo per superare questo stato di povertà sia quello che
gli stati europei gestiscano gli aiuti economici, collaborando tra loro e creando un
progetto di ricrescita. Chiedono agli europei di mettersi insieme. (questa unione fungeva
anche da azione anti sovietica, si sarebbero dovuti creare gli stati uniti d’Europa, dove
Monet ebbe un ruolo ancora da protagonista)
Gli USA crearono una conferenza a Parigi per vedere quali stati fossero convinti di
partecipare a questo piano. C’è un primo momento in cui anche alcuni paesi dell’Est
volevano partecipare, ma furono immediatamente richiamati da Stalin. Tra i partecipanti a
questa riunione troviamo: e si crea il primo organismo sovranazionale europeo. Nel 1948
questa è la prima organizzazione a cui partecipano i paesi dell’Europa democratica e che
permette un’organizzazione sulla distribuzione degli aiuti del piano Marshall che tenga
conto di una prospettiva comune dei singoli stati, facendo rinascere l’Europa in quanto il
mercato e la visione è semi continentale e questa ripresa è tanto vera che i francesi
iniziavano a preoccuparsi, visto che le industrie tedesche iniziavano a produrre in gran ritmo
nel mondo del ferro e dell’acciaio e i francesi (la quarta repubblica) iniziavano a
preoccuparsi che la storia potesse ripetersi, ma soprattutto le loro industrie non si erano
ripresi come quelle tedesche e un divario così ampio faceva paura.
Qui entrò in gioco Monet in quanto, dopo aver collaborato con de Gaulle, con l’Inghilterra,
ad Algeri era ormai un personaggio chiave con contatti importantissimi, anche oltreoceano.
Egli vide come questo contrasto tra francesi e statunitensi andava in vicolo cieco e si riturò i
campagna e scrisse un documento di poche pagine che sottopose al governo francese dei
cattolici, radicali e liberali, convince il ministro degli esteri e il 9 maggio lo lesse alla
stampa internazionale. Questo documento parte da quello che voleva gli USA, cioè un passo
avanti rispetto all’UE (il problema dell’acciaio del ferro in cui i francesi erano indietro,
decidendo di mettere insieme le industrie del ferro e dell’acciaio insieme a quella tedesca,
l’UK decise di non unirsi in quanto aveva il Commonwealth, ma benediva la scelta di
Monet. Alla proposta aderiscono oltre alla Germania, Belgio, Lussemburgo, Italia, Olanda e
Francia 9 Maggio 1950 dando vita l’anno dopo all’Unione Europea del ferro e dell’acciaio.
Questo trattato mise in luce tutto ciò che oggi esiste ovvero un parlamento europeo (non
eletto), una corte di giustizia e un comitato economico e sociale. Monet risolse il problema
della pace in Europa che ebbe per 76 anni.
Anche l’URSS cercò di organizzare il blocco sovietico, ma il problema è queste economia
avevano un ruolo di sudditanza nei confronti del piano quinquennali russi. Nel 1948 fu
creata la prima alleanza militare tra Francia, Inghilterra e Benelux che nel 1949 si trasformò
nella NATO (alleanza atlantica, Canada, USA e Europa occidentale). Il Giappone rimase
un paese smilitarizzato e adottato il modello NATO. Intanto, in Cina si verificò la guerra di
liberazione dai giapponesi, con le forze cinesi rifornite da USA e URSS. Subito dopo essere
liberata scoppiò una guerra civile tra comunisti e nazionalisti. I nazionalisti fondarono u
governo democratico nell’isola di Formosa che persiste oggi. Venne fondata l’ONU con i 5
grandi paesi membri (Francia, Inghilterra, URSS, Cina nazionalista e USA)
L’Europa è suddivisa da un blocco occidentale, uno orientale e una grande potenza coloniale
come l’Inghilterra con il Commonwealth. (seppur aveva perso India e Pakistan che si
suddivise in cattolici e musulmani)
La Francia aveva tentato di ripristinare il proprio impero coloniale, i suoi soldati liberati in
Giappone e alcuni mandati in Vietnam, restarono le colonie in Laos, Vietnam e Cambogia.
Anche in Vietnam si era creato un movimento di resistenza contro i giapponesi e spesso
guidati da degli intellettuali formati nelle università francesi i quali avevano aderito al
comunismo. Una volta sconfitto il Giappone chiesero di concedere al Vietnam
l’indipendenza al governo francese, il quale rispose di no, non capendo che il mondo era
cambiato e che non si potevano avere colonie, dato che il modello era ormai superato.
SEATO (alleanza per il pacifico)
Nel 1954 ci sarà la sconfitta a Dien Bien Phu della Francia dove i generali francesi
pianificano di mandare un esercito nel territorio dove vi erano i vietcong per farsi attaccare
in modo da annientarli. Questo non avvenne perché i vietcong erano armati dai cinesi
nazionalisti (i quali a loro volta erano inviate da USA, dunque di alta tecnologia), i francesi
non sapevo che i vietcong fossero in grado di piantarli sulle colline e avere così un
vantaggio e in più l’aviazione francese non era in grado di rifornire l’esercito.
I francesi chiesero aiuto agli USA, ma rifiutarono in quanto non d’accordo con il
colonialismo. Dopo che i francesi persero raggiunsero in accordo a Ginevra con i vietcong
con un compromesso secondo cui il Vietnam venne diviso in due: il nord costituito come
repubblica comunista e il sud come repubblica democratica (sotto influenza francese in
quanto il presidente era un cattolico che erano in minoranza e avvertiti dalla maggioranza
buddhista come servi della Francia). Il governo del sud corrotto produsse un’instabilità
politica per cui l’iniziativa rimase in mano sempre ai comunisti. In più, la guerra fredda, in
verità diventa “calda” con lo scontro sul fronte coreano. (1950 - 1953).
La Corea fu invasa dall’URSS a nord mentre gli USA sbarcarono a sud, a Seoul e la Corea
si trovò divisa in due, la quale non era mai stata indipendente. Qui si formarono due
governi: uno comunista a nord ed uno democratico a sud. Sung pensando che gli USA non
sarebbero intervenuti attacca la corea del sud dove le truppe statunitensi erano in numero
ridotto e nel 1950 venne invasa e riduce l’influenza occidentale al minimo. Qui successe
pero il più grande errore strategico dell’URSS. Venne chiamato dall’USA una riunione della
NATO.
Guerra in Corea finì nel 1953 e della in Vietnam finì nel 1954, eventi accompagnati dalla
morte di Stalin. Un elemento che portò i riflessi in Europa della guerra in Corea fu il
trasferimento delle truppe statunitensi in Germania al fronte coreano. Il trasferimento
avvenne con la rifondazione dell’esercito tedesco con la protesta della Francia e degli stati
europei. Gli inglesi si allinearono con gli USA perché sennò avvennero dovuto mandarli
loro in Germania. La Francia rimase in qualche modo isolata e si ricreò la situazione del
carbone e dell’acciaio e anche qui Monet la risolse attraverso la fondazione di un esercito
comune europeo. Inizia così delle trattative tra i soliti 6 paesi che non portarono a nulla.
Nel 1952 Spinelli propose di fare gli stati uniti federati d’Europa. La proposta di De
Gaspari - Spinelli venne approvata dai governi dai 6 paesi, solo l’Italia tergiversò in quanto
De Gaspari cadde dal governo e subentrò Pella, il quale rivoleva Trieste la quale era sotto
l’influenza americana e decise così di ricattarli.
Israele e i territori palestinesi
Già negli anni ’20 si era posto il problema riguardo a dove far sorgere lo stato d’Israele. Si
iniziò così ad acquistare terreni dagli arabi e far partire un’immigrazione di massa degli
ebrei in quei territori, il tuitto poi bloccato dalla seconda guerra mondiale. Al termine della
guerra vi fu un’indicazione secondo cui il protettorato inglese si trasformi in uno stato
ebraico con, accanto, uno stato musulmano (Palestina). Nel 1946-1947 l’ONU fa questa
divisione, non avventata dai nuovi stati costituiti dopo che Francia e Inghilterra aveva
lasciato questi territori sotto il loro protettorato. Giordania, Siria attaccarono Israele i quali
vinsero. (aiutati dagli USA). Quest’espansione non venne riconosciuta dagli arabi. Nel 1967
ci fu una nuova guerra tra Libano.. contro Israele con la conquista delle alture del Goran, da
cui si può bombardare Damasco e da dove nascono le risorse idriche che danno da bere in
una terra in cui l’acqua è più importante del petrolio. Israele poi conquisterà la Cisgiordania.
Nella guerra dei 6 giorni conquisterà anche il Monte Sinai diventano una spina nel fianco
per l’Egitto.