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STORIA CONTEMPORANEA

ESAME : ORALE (LEZIONI + 3 LIBRI)

LEZIONE 1

MARTEDI 16/02

La Storia Contemporanea va dal periodo della rivoluzione francese ad oggi ma per una
analisi storico-scientifica non si può partire direttamente dalla rivoluzione francese; bisogna
capire perché questa è avvenuta.

Noi siamo abituati a vedere il mondo in un certo modo (qual è la struttura amministrativa
che regge oggi l’europa/il mondo? Gli STATI) ma è sempre stato così? No, a seconda delle
varie fasi della storia dell’uomo, l’uomo si da dei tipi di organizzazione che rispondono a
quel determinato momento. Tutto ciò in una visione di sistema dinamico.

Il mondo e l’europa non sono sempre stati organizzati come noi oggi li percepiamo.

Il mondo tende a sviluppare STATI NAZIONALI ACCENTRATI SOVRANI (la sovranità è


nella mani dello stato). Quindi il potere centrale coincide con una nazionalità. Questo oggi
corrisponde al vero? O esistono altre forme amministrative?

Esempio: UE (ma è particolare, è un unicum, non ha definizione classica).

Esempio: USA = federazione, nuovo modello di stato che nasce proprio con la rivoluzione
americana. (Anche federale è Belgio, Germania, Svizzera (lo diventa nel 1848), Brasile,
Canada, Australia, india, argentina..).

Quindi la maggior parte del mondo è governato da sistemi federali.

Secondo i filosofi i sistemi federali erano adatti a governare solo i piccoli stati, la storia
invece ha dimostrato il contrario. Il sistema federale è prevalso infatti anche in grande realtà
territoriali.

Oggi il mondo quindi è governato da sistemi che sono o STATI FEDERALI o NAZIONALI
ACCENTRATI SOVRANI.

(Da ricordare che le forme politico amministrative sono in continua evoluzione e quindi non
sono definite).

Questa è l’Europa attorno al 1100: quindi l'europa post- carolingia, post carlo- magno . È il
frutto della debolezza conseguente a quello che voleva essere il nuovo impero romano.

Formata da REGNO DI INGHILTERRA, REGNO DI FRANCIA, IMPERO BIZANTINO


ecc...
Ma come si è formata questa Europa? L’impero era in fase di disgregazione. La debolezza
degli eredi di Carlo-Magno apre le porte ad una serie di invasioni che arrivano dal nord
europa, da est, dall’Africa (con la diffusione dell’Islam, l’impero bizantino subisce colpi
traumatici e perde territori. Nell’ 800 Ghebel el Tarik guida i

musulmani alla conquista dell’Europa, in particolare in Spagna. Gli arabi conquistano anche
un altra posizione

sulla costa azzurra e da li fanno incursioni.)



In quel momento l’europa non è organizzata in stati: vi era un grande impero che si divide
principalmente in tre parti: REGNO DI ITALIA, REGNO DI FRANCIA E REGNO DI
GERMANIA. Questi territori non riescono a darsi una forma di governo omogenea a causa
delle invasioni.

A causa di queste invasioni i popoli cercano di aggregarsi e di difendersi e questo porta a
una disgregazione dei poteri centrali: gli imperatori controllano quindi piccolissime parti
dell’Europa. (Esempio: il potere francese si limitava a Parigi, il resto del potere era affidato
alle città, che erano in mano a nobili locali, a vescovi, e ognuno di questi ha tutte le funzioni
che noi oggi attribuiamo agli stati).

L’Europa quindi si organizza non in modo VERTICALE (POTERE CHE DA ROMA VA
VERSO IL BASSO), ma in un potere ORIZZONTALE (e il potere centrale è molto
limitato).
1. In Inghilterra vi erano 4 regni sassoni (Regno dell'Anglia orientale. Regno di Mercia.
Regno di Northumbria. Regno del Wessex) e a nord vi era la scozia (insieme di clan),
quindi gli inglesi si erano riuniti nel Galles e in Cornovaglia. Tutto questo a causa dei
normanni che occupano gran parte della

GB.

2. LE SPAGNE (Spagna e Portogallo): gli arabi occupano tutta la penisola iberica e una
parte della Francia sud occidentale. Dopo la sconfitta a POITIERS, i franchi liberano
Barcellona nel 801, che diventa la contea di Barcellona, e inizia la Reconquista —> la
contea di Barcellona si unisce a territori periferici e lentamente viene a formarsi il territorio
catalano.

(ANDIAMO AVANTI DI 1000 ANNI —> La Spagna, partendo da forte centralismo, era
uno stato nazionale accentrato sovrano. Poi per volontà di Franco, che vuole dare lustro alla
sua politica, ritorna il re, sino al 1975, data di morte di franco. Con la morte di franco, lo
stato spagnolo si modifica e diventa uno stato regionale federale. AUTONOMIA
FEDERALE = rimanere all’interno dello stato d’origine. )

Queste invasioni quindi determinano il crollo di potere dell’imperatore e l’arroccamento di


collettività. Questo però porta anche ad una potere orizzontale e un nuova organizzazione
dell’Europa, che va dal 900 fino all’avvento dello stato moderno.

RICAPITOLANDO:
- I normanni, nei primi decenni, non fanno stanziamenti ma razzie. Dal 900 iniziano a
stanziarsi, soprattutto in Inghilterra.

- Gli arabi stanziano nella penisola iberica, per prendere tutta l’europa, e sulla costa -
azzurra, per fare piccole incursioni, simili a quelle dei normanni (a piedi).

Stessa cosa fanno gli Avari in Ungheria, (che però fanno incursioni a cavallo).

COME ABBIAMO GIA DETTO: Gli arabi conquistano in maniera permanente la penisola
iberica, tranne Barcellona che viene liberata.

Tra il 1000/1100 la situazione si stabilizza. Questo però non porta ad una modifica della
struttura dell’Europa: essa continua ad avere un sacro romano imperatore, ma
sostanzialmente è governata dai feudatari, che posseggono soprattutto le città marinare che
sono principalmente italiane (Venezia, Genova, Pisa, Amalfi..).

- La spagna, attorno al 1100, si è già cambiata. (Regno di Navarra, cataluna ecc..)



- L’impero germanico è formato da città libere, leghe che possono essere di difesa;
commerciali ma a valenza anche militare o militari a valenza anche commerciale. Esempio:
lega anseatica che si sviluppa nel nord dell’attuale Germania e arriverà a raggruppare 256
città.

- Lega dello champagne in Francia

L’EUROPA E’ ORGANIZZATA IN MODO ORIZZONTALE SU POTERI DIFFUSI.

LE SPAGNE (portogallo + spagna): invasione degli arabi nell’800, che passano dallo stretto
di Gibilterra e arrivano in Spagna. vi è una Reconquista poi, perché l’invasione invasione
araba non è numericamente signifi cativa per poter controllare tutti i territori, soprattutto
quelli montani. Infatti i primi territori riconquistati sono quelli.

Nel califfato mussulmano poi si formano guerre intestine che aiutano la Reconquista da
parte dei cristiani.

La contea del Portogallo: una soluzione positiva si ha quando uno dei tanti tentativi di
Riconquista degli arabi si sviluppa nel X secolo: gli arabi portano le proprie truppe e
indeboliscono i regni di Galicia e Leon (da cui il Portogallo dipendeva). Questo facilita
l’autonomia della contea del Portogallo e permette alla dinastia che governava quei territori
a trasformarsi in regno. Quindi abbiamo una accelerazione della riconquista cristiana.

- Da una parte abbiamo il Dominio arabo che tenta di riprendersi i territori cristiani; -
dall’altra parte viene minata all’interno da altre forze arabe/musulmane (pari all’ISIS di
oggi). La conquista di questi berberi del califfato lo indebolisce e si avverte in modo molto
forte nelle zone marginali occidentali.

Ciò permette ai feudatari del Portogallo (dal 1050 al 1140) di riorganizzarsi, nelle forme
attuali. La riconquista del Portogallo si afferma completamente. Fino al 1249 gli arabi
vengono più volte sconfitti e quella che era la contea di Porto, nel giro di 140, arriva a
occupare l’intera penisola.
Nel 1249 quindi il Portogallo diventa il primo stato moderno europeo. Evento che porta alla
costituzione del primo stato moderno; primo stato territoriale accentrato che si forma in
europa = la dinastia che si insedia a Lisbona, accentra a Lisbona, che diventa capitale, le
funzioni di capoluogo di stato. Nella capitale, progressivamente, si accentra il potere.

Nello sviluppo europeo a livello mondiale, per la globalizzazione, la posizione del
Portogallo sarà centrale.

Quindi l’europa comincia a riorganizzarsi in una zona marginale (PORTOGALLO), dove


una invasione si voleva sedimentare, e si era sedimentata per oltre 400 anni.

Alla riorganizzazione influiscono anche la dinamicità di alcune zone della Spagna, Aragona/
Catalogna e Barcellona; e gli eventi bellici che avvengono grazie alla tecnologia avanzata
dai cristiani.

Più di duecento anni dopo Aragona e Catalogna conquistano il regno di Granada e questo
porta il Portogallo in una situazione di vantaggio straordinario.

Si creano quindi due grandi potenze europee quando la Reconquista del regno di Granada
raggiunge il suo culmine. il Regno di Castiglia e il regno Aragonese. Inoltre Barcellona
riconquista le isole Baleari (strategiche per il controllo del mediterraneo Occidentale).

Dunque, attraverso matrimoni dinastici e guerre di Reconquista, i cristiani riconquistano


tutta la penisola iberica che, assieme al Portogallo, diventerà il Regno di Spagna.

(In Francia vi erano dei territori che non erano governati dal re di Francia, ma erano degli
stati autonomi (esempio: Avignone). Anche le altre regioni, che in teoria erano sotto il
controllo dei re, erano difficilmente governabili in modo accentrato. (Citazione di 200 anni
dopo la formazione del Portogallo.)

All’interno di questa europa che cambia, dal 900/1000 fino al 1500/1600, ci sono le città
marinare (Amalfi, Pisa, Genova e Venezia) che hanno un ruolo importantissimo —>

I rapporti commerciali tra oriente e occidente sono sempre esistiti. Esistevano due vie a
nord, una a sud, e le due vie marittime.

Durante le crociate dei cristiani contro i turchi, le navi delle città marinare andavano nei
porti di queste vie e da li distribuivano gli oggetti del commercio in tutta europa.
Dall’Europa dunque usciva principalmente flusso di danaro —> Da qui rinasce il sistema
bancario globale e una capacita nautica che sarà utile per i successivi spostamenti. Inoltre in
Spagna si sviluppa un recupero da parte degli intellettuali arabi del patrimonio delle
conoscenze che i cristiani avevano perso (classici greci e latini) e vengono recuperati anche
i testi, come quello di Tolomeo, che poi vengono usati per capire com’è il mondo dal punto
di vista fisico, delle dimensioni, della geografia ecc.. (quelli più in voga, tradotti dal greco
all’ arabo, e dall’ arabo al latino, sono quelli che danno dettagli più precisi). —> Elemento
fondamentale ad esempio è la bussola.

Quindi dal mondo arabo non vi è solo contrasto ma anche arricchimento.


LEZIONE 2
GIOVEDI 18 FEBBRAIO

In Spagna la lingua è ancora fattore di grande frammentazione. Vi è un unicum, che è il


cristianesimo, che fa da collante tra tutte le comunità autonome spagnole. Il cristianesimo
spesso viene usato da parte degli abati/vescovi per consolidare il proprio potere personale
che è antitetico rispetto al potere delle case regnanti. Dunque il potere orizzontale è un
potere che dura nei secoli e che è ben presente all’interno di quello che noi potevamo
immaginarci come specie di monoliti. In realtà la ricchezza dell’Europa sta proprio nella
diversità. Diversità che può essere l’unità del cristianesimo o l’unità di un potere che viene
riconosciuto come potere superiore (ma non deve interferire più di tanto con il potere
territoriale, altrimenti il quest’ultimo si ribella e si scatenano continue guerre). In Francia è
diverso. Robin Hood combatte in Francia con Riccardo Cuor di Leone per difendere i
territori del re d’Inghilterra in Francia (l’Inghilterra come territori ereditari in francia ha
l’intera Normandia e l’Aquitania).

Due grandi potenze europee erano il Portogallo e la Spagna. Ma abbiamo visto che vi erano
altre grandi potenze, ovvero le repubbliche marinare, che avevano un ruolo economico-
finanziario primario. Le repubbliche marinare, assieme a Firenze e in parte Milano,
reinventarono il sistema economico mondiale (lettere di credito, investimenti a lunga
scadenza ecc..). Controllavano il traffico del mediterraneo ma intraprendevano anche altri
tipi di rotte commerciali (partivano da venezia/amalfi/ genova/pisa; andavano a prendere il
piombo o il ferro in Inghilterra o arrivavano in Scandinavia o Germania a prendere carichi
di alberi/canapa/pece e li riportavano nel mediterraneo; dal mediterraneo partivano e
portavano spezie/ sete/vasellame/vino sui mercati). Il mondo quindi non era chiuso ma
questa repubbliche tenevano tra le mani gran parte dei traffici commerciali anche del nord e
delle coste dell’Europa verso l’atlantico.

Le tecniche di navigazione, fino al 1200/1300, rimangono le tecniche del mediterraneo.


Quali sono queste tecniche? Più o meno quelle che usarono gli achei quando conquistarono
Troia. Navi a remi; una vela quadrata/rettangolare; barche con fiancate basse; barche che
andavano sia con il vento che con i rematori; rematori che erano a volte uomini liberi o a
volte schiavi. Queste navi sono però adatte solo a girare nel mondo del mediterraneo, in
quanto le distanze non erano particolarmente lunghe e si faceva una navigazione
principalmente lungo le coste o da isola a isola. Anche quando si affronta il mare aperto è un
mare ben conosciuto. Queste navi possono anche affrontare l’atlantico ma al massimo
bordeggiando le coste. Non sono navi adatte ad affrontare il mare aperto dell’atlantico. Sulla
base della riconquista della cultura, il mondo europeo, rileggendo i classici greci e latini,
apprende che la terra è rotonda e quindi può essere percorsa partendo da est e arrivando ad
ovest; arrivando dunque in Cina, India, Malacca, il cui commercio era nelle mani delle città
mediterranee. Ma le città mediterranee, visto che erano dinamiche, sono le prime che
tentano la via dell’atlantico. Tant’è che la prima a tentare (di cui abbiamo testimonianze) fu,
nel 1291, una spedizione genovese, composta da due navi. Questa passò le colonne d’ercole
e andò verso le Americhe (non ancora scoperte). Ad oggi non si sa nulla del loro ritorno.
Questo vuol dire che si sono perse nell’atlantico.
Questo però non fa diminuire la voglia dei genovesi e dei veneziani di scoprire se è
possibile questa strada dall’est verso l’ovest saltando la mediazione araba. Tutto il mondo
africano è un mondo occupato dagli arabi e quindi, essendo mediatori di merci preziose,
evidentemente si facevano pagare. Dunque l’idea di saltare l’agio (interesse) che le
repubbliche marinare pagavano agli intermediari arabi, che prendevano le merci dall’oriente
e le vendevano all’occidente, era una idea stimolante. Infatti, man mano, si susseguono
spedizioni che portano a scoprire delle isole (le Canarie, le azzorre) che sono il punto
intermedio tra l’Europa e il continente americano. Qual’è il punto di svolta? Le navi del
mediterraneo non sono idonee ad affrontare l’atlantico. Dal punto di vista della tecnica
nautica la svolta è proprio l’arrivo sulla scena del Portogallo. Il Portogallo si trova di fronte
al Marocco e quindi , finita la Reconquista, i re portoghesi decidono di riconquistare il
Marocco. Cominciano così a fare spedizioni militari. Pero è un’impresa troppo difficile
perché il sistema arabo è troppo strutturato per essere sconfitto.

Allora ai portoghesi viene in mente un’altra cosa: le dimensioni dell’africa non erano ben
conosciute ma si sapeva che essa poteva essere aggirata. Aggirando l’africa si supponeva si
potesse arrivare in oriente. Allora i portoghesi iniziano una dura battaglia, che ha tanti
insuccessi. Ma nel giro di circa 200 anni, quello che era un regno periferico realizza
un’impresa straordinaria: partendo dal sud del Portogallo, i navigatori portoghesi riescono
ad aggirare l’Africa e ad arrivare, nel 1487 con Bartolomeo Diaz, al capo di buona speranza.
Per arrivare dal portogallo a capo bojador (CIRCA 300 KM) impiegano quasi un secolo.
Perché? Perché anche i portoghesi non hanno navi adatte. Hanno navi leggermente diverse
da quelle del mediterraneo ma non sono ancora navi adatte ad affrontare l’atlantico. Ma via
via, a furia di tentativi, il materiale nautico viene adeguato e si comincia a perfezionare
quella che diventerà la caravella (nave con fiancate alte, con due o tre alberi, vele quadrate e
che evolve sempre di più; dunque navi che resistono alle grandi onde dell’atlantico e
captano i venti dell’atlantico, che sono diversi da quelli del mediterraneo). Questo, l’uso
della bussola e i primi portolani (in cui si disegnano i primi meridiani e paralleli) segnano il
prevalere della tecnica e danno modo alla marineria portoghese di fare questo salto in
avanti. Una volta superato Capo Bojador, difficilissimo da superare per i venti, si capisce
una cosa: non si può più navigare costeggiando se si vuole affrontare l’atlantico; bisogna
navigare facendo dei grandi cerchi; e più è ampio il cerchio, più è facile andare verso sud.
Questo perché all’altezza dell’Angola (circa), la direzione dei venti cambia, iniziando ad
andare da ovest verso est e spingendo a circumnavigare l’africa.

Quando i portoghesi capiscono che questo è il modo per circumnavigare l’africa hanno
vinto un poker con in palio centinaia di miliardi di euro, perché hanno aperto il
collegamento diretto dell’Europa con l’india, l’isola delle spezie e la Cina. Questa cosa
rende il Portogallo e l’Europa quello che sarà il centro del mondo, determinerà il
cambiamento (politico, territoriale, militare...) dell’Europa e, per alcuni secoli, anche del
resto del mondo. Quindi una nave ha cambiato le sorti dell’uomo. Ma non è stata una grande
scoperta, è stato un continuo progredire. Cosa ha reso possibile questo? Questa cosa non
poteva farla una grande potenza economico-finanziaria come Venezia, perché non aveva le
navi adatte. Però aveva i capitali. Tant’è che le spedizioni portoghesi sono finanziate su
garanzia della casa regnante portoghese ma il prestito arrivava dai genovesi, fiorentini e
veneziani. Sono gli italiani che mettono i soldi e i portoghesi mettono la struttura dello stato
che permette di continuare a provare (c’è dietro uno stato organizzato che se naufraga una
nave, ne prepara subito un’altra). Enrico il navigatore, della casa regnante portoghese, nel
1400 organizza addirittura una università in Algarve per la scienza nautica. Questo poteva
permetterselo solo una organizzazione ampia.

Il Portogallo, per arrivare alla punta dell’africa ci mette molto tempo: inizia a tentare nella
prima metà del 1200 e ci arriva nel 1487. Ma man mano che scende a sud crea dei forti, dei
ponti d’approdo, comincia a commerciare con gli stati africani (porta tessuti, armi,
vasellame di poco conto). È una estensione incredibile, ma questa eccessiva espansione
contiene già i germi della debolezza: se il Portogallo era uno stato avanzato a livello di
struttura, che poteva dare garanzia alle città marinare, non lo era dal punto di vista
demografico; la Spagna cristiana ha una crescita demografica importante fino alla peste nera
del 1200, ma il Portogallo non ha una popolazione paragonabile agli altri territori
dell’Europa. Questa sarà la sua debolezza. Inoltre i portoghesi non vanno ad Abitare l’africa
ma si limitano a costruire fortezze.

Le Americhe probabilmente sono state scoperte da altri prima di Colombo, grazie alla
VUELTA (la grande volta). Non abbiamo prove documentali, abbiamo solo indizi, ma
probabilmente i navigatori portoghesi, intono al 1470/80, toccano le coste del Brasile.
Tuttavia tengono nascosta questa cosa perché il loro obiettivo era l’oriente, e quindi il
commercio delle spezie.

A differenza dei portoghesi, abbiamo dei documenti che testimoniano che nel nord america/
Canada sono arrivati i primi nord men, cioè quelli che noi chiamiamo vichinghi. E questo
prima di Colombo. Infatti sono stati trovati accampamenti danesi nel nord del Canada e le
saghe nordiche parlano di una terra collocata ad ovest della Groenlandia (tracce
archeologiche e tracce nelle saghe nordiche). Ciò ci permette di dire che i normanni hanno
toccato le americhe prima di Colombo.

Inoltre, con grande probabilità, i pescatori inglesi e bretoni andavano a pescare prima di
colombo nei grandi bachi di pesce davanti a Terranova. Quindi è ragionevole supporre che
Terranova sia stata avvistata da questi pescatori prima di Colombo. Perché Colombo, nelle
sue diverse esperienze, fa viaggi a nord (Islanda e Groenlandia) e raccoglie testimonianze.
Quindi è probabile che abbia sentito parlare di terre collocate ad ovest. Tuttavia lui non
pensa che siano nuove terre ma le isole del Giappone, che dividono l’Europa dal resto
dell’Asia/dal Katai (isole citate da Marco Polo).

Abbiamo visto come i Portoghesi aprono la via dell’Atlantico, che i marinai del
mediterraneo non sapevano affrontare. Questo mare diventa navigabile grazie ai navigatori
portoghesi che sono spinti dall’idea che, girando intorno all’africa, si possa arrivare ai paesi
produttori delle spezie/seta, dove l’Europa attingeva beni di lusso e beni indispensabili per
la vita quotidiana. Più vanno avanti gli sforzi per circumnavigare l’Africa, più aumenta la
tecnologia europea e il divario dalle altre tecnologie: rispetto agli arabi, potenza militare
anch’essa sviluppata, è lo sviluppo tecnologico la carta vincente all’Europa.

Abbiamo anche un’altro stato aperto verso l’Atlantico: la Spagna. Regno che, una volta
sconfitto il Califfato di Granda, ha riunito gran parte della penisola iberica sotto un’unica
casa regnante, frutto del matrimonio della dinastia di Castiglia con quella di Catalogna e
Aragona. Qui entra in gioco Colombo.

Il primo e unico a far entrare nella storia il grandissimo continente che è l’America è
Cristoforo Colombo. Colombo riassume in sé tutto ciò che abbiamo detto prima: egli è un
genovese ma naviga nell’atlantico. Una delle prime volte che sale su una nave, la nave è di
una flotta genovese che deve arrivare in Inghilterra: la nave fa naufragio e tocca le coste
portoghesi; li entra al lavoro in quelle che erano delle scuole cartografiche (gestite da
Italiani che lavorano al servizio dei portoghesi); apprende così i segreti della marineria
portoghese. Si imbarca di nuovo: va verso Irlanda, Groenlandia e Islanda; qui prende notizie
sulle terre ad ovest e ritorna in Portogallo. Si sposa con una signora, Madeira, il cui padre
era il governatore delle isole Azzorre, che erano diventate domino portoghese. Quindi si
reca anche alle Azzorre e lì intuisce una cosa (che in realtà avevano già capito i portoghesi
ma che colombo interpreta in un’altra maniera): Colombo pensa che il viaggio dal
Portogallo verso ovest è un viaggio sopportabile dalle caravelle e dalle naos, e soprattutto
alle Azzorre/Canarie capisce ancora meglio l’andamento dei venti. Capisce che questi venti,
che da est spingono verso ovest, rendono possibile arrivare in oriente con navi delle
dimensioni di quelle portoghesi.

Colombo, nel primo viaggio, stabilirà il record di tempo di navigazione dall’Europa alle
Americhe. È un uomo quindi straordinario: sunto di tutte le capacità tecnologiche che era
possibile mettere insieme.

Com’è andata la vicenda? Prima va in Portogallo e chiede i finanziamenti, i portoghesi gli


dicono di no perché a loro interessava andare avanti con le scoperte su quella rotta; va in
Francia ma qui c’è un regno debole, non ancora strutturato per le grandi avventure; alla fine
arriva in Spagna, dove trova la fortuna: Castiglia e Aragona conquistano Cordoba, da un lato
i francescani vedono ciò come un segno di Dio per superare il dominino dell’islam e
dall’altro ci sono i genovesi che spingono per trovare una via alternativa a quella già
conosciuta (perché stavano perdendo il commercio). L’idea che si potesse trovare un’altra
strada che portasse allo stesso posto stimolava. Isabella aveva un credito rispetto ad una
città, Palos, che si era ribellata: li obbliga a mettere a disposizione di Colombo una caravella
e due naos. Colombo finalmente parte: fa scalo alle Canarie e lì prende i venti che, in un
tempo breve, lo portano alla prime isole dei Caraibi (che si pensava fossero isole del
Cipango). Nel ritorno vi è perdita di navi ma riesce comunque a ritornare in Europa, non in
Spagna ma in Portogallo. Qui viene trattenuto ma il fatto che la nave avesse toccato quello
che si pensava fosse l’oriente era un dato di fatto. Ma il re del Portogallo aveva un’altra
carta: ormai Vasco da Gama era partito. Vasco da Gama ormai sta aprendo/ha aperto la
strada per l’oriente. quindi, non potendo più fermare la notizia di Colombo, lo tengono lì.
Colombo riesce poi a tornare Spagna e da lì parte la colonizzazione del mondo.

Successivamente Colombo farà altre spedizioni e toccherà le Americhe, pur rimanendo


convinto di aver toccato l’Asia. (Solo dopo l’ultimo viaggio probabilmente si accorge di
aver toccato un altro continente).

TORNANDO INDIETRO:
Abbiamo due potenze europee che hanno aperto all’Europa il mondo. L’hanno aperto grazie
alla tecnologia del mediterraneo, che si innesta su quella dell’atlantico; grazie al recupero
della cultura classica; grazie ad una potenza demografica e militare che gli permette di fare
tutto ciò che abbiamo detto prima. È un mondo nuovo che si sta costruendo anche in
Europa. Il modello spagnolo e portoghese diventa IL MODELLO. Questo spinge le dinastie
più dinamiche, quella francese e quella inglese, a strutturarsi sul modello delle due grandi
potenze. Questo modello è quello dell’accentramento, annullando/riducendo i poteri
orizzontali e accentrando la gestione della potenza militare, economica, finanziaria, culturale
ecc... l’obiettivo è costruire territori omogenei con un potere accentrato, centralizzato (vi è
un unico centro di potere che possiede tutte le funzioni come civitas). Inoltre quelle che
sono le due grandi potenze cominciano a litigare per avere formalmente una parte di questo
mondo che hanno introdotto (scoperto) nella storia occidentale. Si arriva ad una mediazione:
il trattato di Tordesillas (mediatore il papa). Il mondo viene spartito in due sfere di influenze.
Questa spartizione si rivelerà troppo grossa per le due grandi potenze. Queste due potenze,
tra fine 1400 e inizio 1500, hanno una sufficiente capacità per fare tutto ciò che abbiamo
detto prima ma non saranno in grado di consolidare su tutti quei territori il loro potere. Il
trattato di Tordesillas è del 1494, solo due anni dopo la scoperta delle Americhe. Vi è una
prova indiziale che i portoghesi avevano toccato il Brasile prima di Colombo: loro insistono
sul parallelo segnato perché sanno dell’esistenza del Brasile. Quindi, usando quel parallelo,
si assicurano una fetta delle Americhe (di cui loro probabilmente erano a conoscenza).

Quindi abbiamo un mondo diviso in due. Ma il mondo continua a cambiare e anche molto
velocemente. Entrano in gioco altre potenze, perché via via si strutturano sul modello
portoghese e spagnolo. Queste potenze sono la Francia e l’Inghilterra. La loro posizione è
vantaggiosa, almeno per un pezzo di Americhe, rispetto a quella spagnola e portoghese.
Inoltre Francia, Normandia e Inghilterra hanno di fronte Terranova. Dunque questi due stati
territoriali accentrati sovrani cominciano ad affrontare l’atlantico e diventano dei
concorrenti molto pericolosi per i portoghesi e gli spagnoli.

Nel frattempo Spagna e Portogallo cominciano la conquista in America (1519-1550). Questa


poi proseguirà fino al 1800: alcuni territori americani, considerati periferici, iniziano ad
essere occupati da spagnoli e portoghesi, che seppur se li erano divisi alla fine del 1400,
vengono occupati definitivamente nel 1800, dagli eredi dei coloni.

Qui vi è la catastrofe dal punto di vista demografico:

• -  noi portiamo nelle Americhe una serie di malattie che determinano lo sterminio di
intere popolazioni (per altro popolazioni non abituate ai nostri metodi di lavoro). 


• -  Queste popolazioni, inoltre, una volta ridotte in schiavitù, vengono costrette a


cercare oro o lavorare nelle piantagioni 

Dunque, tra malattie portate e lavoro in servitù, queste popolazioni vengono
sterminate in 10/15 anni. 

Lo sbarco sulla terra ferma porta ad un uguale risultato; tuttavia li la popolazione era
talmente densa che qualcuno sopravvive. Ad esempio: la popolazione azteca stimata
era di alcuni milioni di persone e, nel giro di 50 anni, ne rimane neanche un milione.
Per altro le madri uccidono i bimbi per non essere sottoposti al lavoro forzato, per non
essere sottoposti ai diavoli bianchi ecc.. dunque è un vero genocidio quello che
facciamo noi nelle Americhe. Fu anche facile questo prendere il potere perché in due
casi ci si trova di fronte a due imperi: l’impero degli inca (occupato dopo) e l’impero
degli aztechi (capitale: Tenochtitlan). I metodi di conquista sono brutali; questo
perché vi era una differenza tecnologica abissale sulle armi da guerra (gli spagnoli
avevano corazze, elmi, spada, scure, balestra; gli aztechi avevano armi fatte d’osso e
pietra). Inoltre viene usato l’inganno e la superstizione. 

La conquista spagnola però è diversa da quella portoghese: 


• Quella portoghese è fatta di punti di appoggio, di fronti commerciali destinati ad


ospitare schiavi (che poi venivano trasportati e venduti in Europa), di forti destinati
allo scambio e al commercio o a rifornimento di navi sulla rotta per l’india. Quindi
non era una dominazione territoriale. 


• Invece gli spagnoli, trovando due regni strutturati, organizzano, sulla base della
struttura amministrativa di potere dei due regni, una occupazione territoriale, un
insediamento. Inizialmente sono i conquistadores che violentano le donne Indios, poi
se le fanno concubine o mogli, e comincia a nascere un mondo nuovo. Poi arrivano
altri emigrati dalla Spagna e questo sarà uno degli elementi che impoverirà la Spagna:
le ricchezze rubate agli Indios americani, il grande flusso di oro che arriverà nella
Spagna non sarà sufficiente a stimolare una economia buona, economia che inizierà
ad essere parassitaria, a perdere colpi rispetto alla economia francese e inglese. Tra
l’altro la Francia ha una crescita demografica enorme, quindi inizia a diventare una
potenza organizzata, una potenza che può pensare all’espansione nel continente. 

Quindi si sta organizzando un’Europa nuova pronta a dominare un mondo nuovo.
Mondo nuovo costruito su una montagna di cadaveri.

LEZIONE 3
MARTEDì 23 FEBBRAIO

Perché stiamo facendo questo percorso? Perché per capire la storia contemporanea e i flussi
della storia non si può non sapere cosa è successo prima. Una cosa importantissima è capire
come si sono formati gli stati nazionali accentrati sovrani, che è il modello che oggi governa
in parte il modo. (C’è una altro modello che governa il modo, ovvero quello federale, che è
più espanso territorialmente). Perché si è arrivato a questo? E perchè dagli stati nazionali
sovrani, prevalenti nell’800, si è arrivati all’unione europea?

Stavamo ragionando intorno alla spartizione geopolitica del mondo, data dal trattato di
Tordesillas. Il papa media tra le due potenze cattoliche Spagna e Portogallo e arriva a una
soluzione di compromesso tra questi due stati. Questi sono stati i primi due territori europei
a costruire uno stato accentrato territoriale moderno che ha permesso di sfruttare una
posizione geopolitica che li metteva ai margini nel mediterraneo. Questi stati moderni
avevano caratteristiche ben definite: un potere accentrato, una casa regnante che possedeva
questo potere e che eliminava progressivamente i poteri orizzontali. Vi è una ricostruzione
territoriale omogenea. Questa avviene prima in Portogallo, nel 1200, e più tardi in Spagna,
quando cade il califfato di Granada.

Questi due stati sono in anticipo rispetto a tutti gli altri territori europei e questo è
sicuramente un vantaggio per avvicinarsi al resto del mondo.

Il Portogallo inizia a porsi il problema di un’espansione: il primo tentativo è quello verso il


Marocco, dove però i portoghesi vengono bloccati dalla potenza araba.

L’obiettivo dei portoghesi però era quello di entrare nel gioco internazionale, che all’epoca
era gestito dalle città italiane marinare, e anche dagli arabi, che possedevano la chiave di
volta di un successo economico straordinario. Il Portogallo vuole superare la barriera del
mediterraneo per andare in Oriente e commerciare con le zone asiatiche (che possedevano le
spezie, molto importanti per la conservazione della carni). I portoghesi cercheranno di
scardinare questo business, soprattutto grazie alle tecniche di navigazione che apprendono e
al finanziamento da parte delle città marinare. Influiscono inoltre una riappropriazione della
tecnologia greca e romana, la bussola e la conoscenza dei venti.

I portoghesi quando cominciano a capire l’andamento dei venti e come superare i vari capi
del continente africano (vuelta), cominciano ad abboccare le coste africane sempre più a
sud. Infatti, man mano che le tecniche di navigazione vengono padroneggiate, impiegano
solo 20/25 a raggiungere il golfo di nuova Guinea.

Ai portoghesi non interessa la conquista territoriale. Infatti facevano spedizioni non


numerose, con al massimo 200 uomini. Loro erano in grado di stabilire forti, punti di
ancoraggio, dove stabilire punti di scambio con l’interno. I portoghesi in africa portavano
stoffe, armi, suppellettili e in cambio cercavano l’oro o gli schiavi. Dopo il Capo di Buona
Speranza arrivano a Calcutta, dove stabiliscono i primi punti di scambio, e poi vanno in
Cina.
Il modo di approcciarsi degli spagnoli era completamente diverso da quello portoghese.
Loro puntavano ad una conquista dei territori e quando arrivano in America c’è lo sterminio
dei popoli per le malattie. Nel 1510, quando Cortes fa il passo successivo, ovvero dai
Caraibi passa alla conquista del continente, si trova davanti a regni strutturati, molto vasti e
con popolazioni vaste che principalmente lavorano la terra. Cortes poi giocherà con le
diverse nazioni amerindie che erano soggette al potere azteco. Qui si ripete lo stesso
modello dei Caraibi. Quando l’attuale Città del Messico viene conquistata, avviene la
partizione degli Indios e i compagni di Cortes vengono privilegiati nella spartizione (di terre
e popolazioni a servizio spagnolo). Inoltre si costruiscono città su territori aztechi. Stessa
cosa avviene con Pizarro, che sceglie le coste del pacifico per arrivare in Perù.

Il modello dell’organizzazione di questi territori cambia (qui siamo nella prima meta del
1500). Tutte queste terre, a parte il Brasile, secondo il trattato di Tordesillas, erano assegnate
alla Spagna.

Così altri territori europei, Francia e Inghilterra, man mano si organizzano sul modello
spagnolo e portoghese. Questi iniziano a possedere capacità tecnologiche, e intraprendono
spedizioni in un momento di ricognizione, per vedere se riescono ad acquisire territori.
Cercano inoltre una via d’acqua (che non esiste) che li porti ai mercati delle spezie. Le basi
del commercio iniziano a modificarsi: non sono più i porti portoghesi o spagnoli, ma sono
Bristol (in Inghilterra) e Saint Meleuc (in Francia). Poi vi è un altro approccio di questi stati:
la pirateria, la guerra di corsa. L’impero spagnolo e portoghese vengono attaccati da navi
inglesi e francesi che fanno guerra di corsa. Questa appare come una ricerca per subentrare
nei territori e nei punti di scambio controllati da questi due stati.

L’impresa del sud America, per i francesi, si rivela impossibile: gli spagnoli si erano
insediati in quei territori e avevano costruito una struttura forte, quindi servivano grandi
forze militari che la Francia non aveva.

Però anche la Spagna aveva un punto debole: tutti i territori a nord del Messico erano
territori non strutturati, abitati da popolazioni nomadi e di difficile sottomissioni. In
quell’area, le spedizioni spagnole si erano limitate a stabilire piccoli forti/punti di scambio
(San Diego, San Francisco, Los Angeles). Quindi la presenza era minimale.

Proprio qui Francia e Inghilterra cercano di stabilire le loro prime colonie. Utilizzano però
due modalità differenti:

La Francia stabilisce modelli soprattutto commerciali, con la costruzione di forti in cui


venivano stanziati potenti nuclei militari, che però prevedevano una presenza umana
limitata. Questo perché la corona non tendeva ad esportare la popolazione all’estero, in
quanto a loro interessavano i commerci.

Diversa è l’esperienza inglese: dopo gli sfortunati tentativi di Sir Francis Drake, gli inglesi
capiscono che, per sviluppare colonie, devono spedire cibo, vestiario ecc..

L’Inghilterra è in grande crescita demografica e Enrico VIII si converte al protestantesimo


anglicano per staccarsi dal papato. Per questa cosa, si creano vari problemi e
frammentazione religiosa. Dunque si sviluppa la necessità di spostare parte della
popolazione in un nuovo mondo. È quindi questa l’occasione per recarsi in America e
colonizzarla. Anche in questo caso ci si trova di fronte alla forte popolazione amerindia, che
però ha un sistema per cui è possibile sviluppare le colonie. Queste colonie vengono
formate in modo diverso:

1. Alcune colonie, quelle del sud, si sviluppano e si creano su patente reale (esempio: la
Virginia): hanno un governatore di nomina regia, coadiuvato da un consiglio, che poi
verrà eletto e confermato dal governatore (GOVERNATORE + CONSIGLIO). Però
questi nobili avevano bisogno di qualcuno che coltivasse la terra, quindi usano una
mano d’opera servile. I servi vengo importati dalla stessa Inghilterra: sono detenuti e
servi del monarca; altrimenti sono persone che arrivano dall’Irlanda, che era stata
conquistata dagli inglesi nel ‘600. Gli irlandesi erano considerati schiavi anche
perché erano cattolici. 


2. Altre colonie, quelle del Nord, si sviluppano inizialmente su piccoli nuclei, composti
da protestanti non anglicani. Tuttavia questi si trovano in una condizione climatica
completamente differente da quella delle colonie del sud, che porta addirittura al
verificarsi di episodi di cannibalismo. Avevano dunque bisogno dell’aiuto di
qualcuno per sopravvivere: questo aiuto lo trovano negli amerindi. Tra amerindi e
protestanti, per i primi 100 anni, c’è un rapporto paritetico. Il conflitto si sviluppa
solo successivamente, quando la presenza di persone bianche aumenta
esponenzialmente nelle colonie. 


ABBIAMO QUINDI VISTO 4 DIVERSI MODELLI (CHE PERO' SI SVILUPPANO IN


SECOLI DIVERSI):

• -  La colonizzazione portoghese inizia dopo il 1250: è una colonizzazione


caratterizzata dalla costruzione di punti di scambio commerciale e tende al controllo
delle rotte marittime per lo scambio di spezie. 


• -  La colonizzazione spagnola distrugge intere popolazioni e si sovrappone a stati già


strutturati, anche se più deboli militarmente rispetto all’Europa.

• -  La colonizzazione francese è inizialmente di rapina verso spagnoli e portoghesi


(per quanto riguarda le rotte portoghesi si tratta di un tentativo di subentrare nelle
rotte che i portoghesi avevano sottratto agli arabi e agli indiani). I francesi, che
occupano l’attuale Canada ma anche le formali colonie inglesi, si fermano alla catena
dei monti Appalachi. Il dominio francese è un dominio caratterizzato da una presenza
sporadica: ci sono piccoli insediamenti fortificati, in cui sono presenti i corridori dei
boschi. E’ una presenza dunque irrilevante dal punto di vista demografico ma che
comporta il controllo di punti strategici. Inoltre questa presenza, che è strutturata, si
avvale spesso dell’alleanza con le tribù amerindie. A questi territori, nel 1750, viene
dato il nome di NUOVA FRANCIA. (La colonizzazione francese inizia nel 1534 con
Jaques Cartier e continuerà fino alla guerra dei 7 anni). 


• -  l’Inghilterra struttura le proprie colonie come abbiamo detto prima. 



Questi sistemi avranno poi grande importanza per quella che sarà l’evoluzione di tutto
il resto dei sistemi. 

Il sistema spagnolo poi verrà diviso. A causa della presenza umana superiore a quella
portoghese, in africa e in Asia, la Spagna organizza i territori come vicereami. Ovvero
crea: 1. il vicereame della nuova Spagna, che comprende l’attuale Messico, la
California, la florida, la costa del Texas e della Louisiana. 2. Il vicereame della Nueva
Granada, che rappresenta l’attuale Perù e Bolivia. 3. Il vicereame del Perù, che
comprende l’attuale Perù. 4. Capitaneria del Cile 5. Capitaneria del Venezuela 6.
Vicereame del Rio de la Plata, che sono gli attuali argentina, Uruguay, Paraguay e un
pezzo di Brasile. 

Nelle Americhe i portoghesi seguono il modello spagnolo, ovvero cercano di
strutturare i loro territori. Dunque creano il vicereame del Brasile e la Capitaneria di
Cuba, che si occupa di tutta la zona dei Caraibi. Qui però comincia ad essere
introdotta, nel 1500, qualche novità, ovvero l’introduzione di un sistema legato
all’infeudazione a cui si aggiungono le grandi piantagioni, soprattutto quella della
canna da zucchero. La canna da zucchero inizia ad essere utilizzata anche da strati di
popolazione bassi nel ‘600. Le zone dove si coltiva la canna da zucchero sono
soprattutto la zona Caraibica e alcune zone del centro America. La canna da zucchero
diventa un’altra miniera d’oro. (Per tutto il ‘500 la fonte di reddito dell’impero
spagnolo sono le miniere d’argento (la più famosa è quella di Potosì) e d’oro). 

Soprattutto in sud e centro America è lo sfruttamento degli Indios quello che permette
i primi grandi insediamenti di bianchi ma abbiamo visto come le epidemie portano al
loro disastro demografico. Dunque serve altra mano d’opera servile, che è
difficilissimo procurarsi nella penisola iberica. Questa nuova mano d’opera dunque
arriva dall’Africa. Questi schiavi vengono procurati dagli stessi regni che
commerciano con i portoghesi: fanno razzie all’interno di uomini, li vendono ai
portoghesi che cominciano a portarli inizialmente nelle isole caraibiche e poi nelle
altre zone dove c’è necessità di mano d’opera a basso costo, quindi soprattutto in sud
America dove ci sono le grandi piantagioni. Molta mano d’opera nera c’è in Brasile,
dove si sviluppano le grandi piantagioni di canna da zucchero.

Quindi si crea anche una società multietnica. In parte anche perché gli hidalgo normalmente
non sono sposati e, dopo una fase di stupro di massa, questi iniziano a convivere o
addirittura a sposarsi con le donne Indios. Nelle Americhe del nord invece vi è già
inizialmente un pregiudizio riguardo ai matrimoni misti. Dunque sono mondi diversi che si
stanno creando. Per altro il mondo spagnolo, volendo imporre il modello dello stato
territoriale accentrato a un sistema cosi vasto, mostra immediatamente delle pecche: per
poter prendere una decisione, spesso il viceré del Perù, doveva chiedere l’autorizzazione o
sottoporre la questione al re di Spagna e questo comportava tempi lunghissimi, durante i
quali si potevano verificare crisi.

Le Americhe dunque si strutturano in questo modo differente. Queste strutture però hanno
una cosa in comune: in queste colonie (Virginia, Carolina, Georgia, Maryland e Delaware),
dopo la prima spartizione delle terre, si diffonde sempre di più la produzione delle grandi
coltivazioni, quindi serve tanta mano d’opera. Abbiamo visto che questa mano d’opera
inizialmente era assicurata da irlandesi, detenuti inglesi ecc.. ma man mano che questi
bianchi riescono ad affrancarsi, o scappando sempre più ad ovest rispetto ai loro padroni
oppure emancipandosi, è evidente che serve altra mano d’opera. Anche qui inizia
l’importazione di mano d’opera dall’africa. La tratta degli schiavi diventa quindi un
business enorme, anche più di quello delle spezie. Nel 1620, i primi pellegrini della
Mayflower sbarcano a

Plymouth; inoltre gli olandesi fondano la nuova Amsterdam, che diventerà New York; altri
protestanti, i quaccheri, si stabiliscono in Pennsylvania. Nel 1782 viene fondata la
tredicesima colonia, la Georgia.

Quindi tra il 1620 e il 1732, l’Inghilterra si appropria di questi territori. Inoltre la Louisiana,
che apparteneva alla Spagna, viene rivendicata dalla Francia e vi è la fondazione di due
città, New Orleans, alla foce del Mississippi, e Saint Louis, sopra la confluenza del fiume
Ohio rispetto al Mississippi.
L’isola di Hispaniola è la prima colonizzazione spagnola. L’impero azteco e l’impero maya
furono la prima conquista di Cortes. Poi Pizarro, dal Messico, va alla conquista dell’impero
Inca, che andava dalle foci dell’Orinoco fino all’inizio del Chile.

I primi che mettono a repentaglio il sistema portoghese, che si era costituito lungo le coste,
non sono ne la Francia ne l’Inghilterra, ma un piccolo stato che si era costituito come
repubblica e che oggi noi conosciamo come Olanda. Grazie ad una marineria avanzata e
grazie al fatto che una buona parte delle risorse d’oro che gli spagnoli avevano portato in
Europa erano confluite nei porti dell’attuale Olanda, questo diventa un punto di
congiunzione tra diverse economie. Questa piccola repubblica acquisisce anche grande
capacità di navigazione, tant’è che, in una serie di guerre e scontri, riesce ad impossessarsi
di alcuni punti strategici fondamentali portoghesi, soprattutto Città del Capo. Qui gli
olandesi fondano una colonia olandese e dall’altra parte fondano New York. Inoltre
subentrano ai portoghesi in una serie di punti: sia in India che nella zona del mar cinese
meridionale.
GIOVEDì 25 FEBBRAIO

LEZIONE 4

La Repubblica dei Paesi Bassi si era formata unendo diverse città dandosi
un’organizzazione verticale del potere, sufficientemente accentrata e sviluppando una
marineria importante e avendo buone risorse finanziarie. Così, l’Olanda è il primo vero
avversario del sistema spagnolo-portoghese, attaccando così le rotti portoghesi, in modo da
avere un vantaggio commerciale, subentrando in alcune loro basi. Il punto nodale di questa
espansione è la città del Capo, punto di passaggio per raggiungere l’India. In più gli
olandesi costruiscono delle basi nell’attuale Indonesia, in India, in Africa, tentano anche di
insediarsi nelle Americhe e in alcune isole dei caraibi.
Il modello spagnolo si sta evolvendo, non solo sostituisce gli impero, ma è un sistema che si
sviluppa prima con grandi fattorie, ma che poi inizia a rispondere a nuove esigenze come
quello dello zucchero, rappresentando delle vere e proprie miniere d’oro, aprendo un nuovo
mercato. Iniziarono così a costruirsi delle nuovi piantagioni e il trasporto degli schiavi
dall’Africa alle americhe, ma anche al sistema caraibico. Oggi infatti in isole come Haiti, la
componente africana è ben presente.
Questo sistema è comunque debole, in quanto come quello portoghese.
Il commercio degli uomini in questi anni, fino al ‘700, rappresenterà una vera e proprio
miniera d’oro per lo sviluppo economico di un paese. (COMMERCIO TRIANGOLARE,
INGHILTERRA, AFRICA, AMERICHE)
Ovviamente questo sistema rappresenta una vera e propria rapina delle risorse dell’Africa.
Lo sviluppo della marineria francese risulterà meno preparato, in quanto si trova
impreparata a navigare sia atlantico che mediterraneo con le imbarcazioni (galais).
Durante il 600, la vera sfida non sarà più quella di, ma quello che conta è chi detiene il
potere sui mari andando avanti per tutto il 700. La sfida sarà tra i due grandi stati per il
controllo del commercio mondiale, sarà tra Francia ed Inghilterra. La Francia segue un
modello sempre più avanzato, rispetto a quello spagnolo e portoghese e che risulterà ben
efficiente. L’obiettivo era l’accentramento del potere e la costituzione di un’amministrazione
pubblica accentrata, nelle mani del sovrano. Il potere reale francese adottò lo stesso modello
imperiale romano dove tutte le rotte portavano a Parigi, anche per il sistema fluviale. A
Parigi vennero accentrati tutti i poteri, come quello universitario, religioso, giudiziario,
politico, economico, di pianificare.. man mano questo potere orizzontale scompare sostituti
da un sistema piramidale con a capo Parigi. Un po’ meno viene utilizzato dagli inglesi che
mantennero una libertà con un parlamento ad emanazione di alcuni nobili che poi verrà
aperto ad un 0,5% della popolazione. Il potere inglese si strutturò con un sistema sulla stessa
linea, ma meno raffinato e accentrato. Versailles rappresentava il potere ne era la sua
massima espressione. Tra il 1600 e 1700 l’Inghilterra subentrò in parte al dominio
portoghese, olandese, conquistando alcune isole come le Barbados, e inizia la
colonizzazione creando poi le tredici colonie. Il 1700 è il secolo degli inglesi, diventano
signori dei mari, consolidando le potenze interne (unendo le corone con la Scozia, storica
alleata della Francia).

(tra il 1500 e il 160 anche l’Irlanda viene normalizzata e conquistata dagli inglese, i signori
vengono espropriati dai loro terreni in favori di quelli inglesi).

L’Inghilterra conosce, in questo periodo, un vero e proprio sviluppo demografico insieme ad


uno sviluppo coloniale, verso l’India, la conquista del pacifico, la scoperta dell’Australia
(rimase disabitata da bianchi fino all’800, all’inizio gli abitanti erano prigionieri inglesi) e di
altre isole, scoperta che avvenne in concomitanza con la Francia e la Spagna (i quali
costruirono una colonia nelle Filippine).
I primi ad arrivare in India furono i portoghesi, poi gli olandesi quando tentarono di
subentrare al potere commerciale portoghese. Gli inglesi fecero lo stesso per raggiungere
l’India, instaurando basi e subentrando ai portoghesi per il commercio triangolare degli
schiavi i quali venivano caricati per essere portati alle americhe.
(Liberia, nell’800, sarà lo stato creato dagli USA per ricollocare gli schiavi neri ora liberi).

Cosa determina la possibilità di trasformare l’Africa in una colonia dagli Stati


Europei? Sicuramente l’evoluzione scientifica, come l’invenzione del chinino, il
medicinale che contrastò la malaria. Gli europei poterono conquistare l’Africa grazie
alla medicina.

Gli Inglesi conquistarono l’isola di Assunciòn in quanto sono le rotte per arrivare alle Indie,
così come città del capo (colonia olandese), i quali non accettarono il dominio inglese.
Gli olandesi si stanziarono a città del capo perché il cima del Sudafrica è differente dal
resto dell’Africa. Nella fascia equatoriale vi è un clima con molte piogge e umidità, ma
verso il sud è secco e simile a certe zone europee e dove alcune coltivazione europee
ebbero successo. Gli olandesi stanziati in Sudafrica (boeri) si scontrarono con le
popolazioni nere che erano strutturate e organizzate militarmente chiamati “Zulù”.

Gli inglesi fecero delle basi alle Seychelles e arrivarono in India scontrandosi con i francesi
che avevano costruito delle fortezze lungo le coste e stretto alleanze con i poteri del
subcontinente indiano. (come fece in Canada)
Gli inglesi, invece, costituirono una compagnia commerciale che acquisì dei porti. Come
Calcutta e Mumbai, dove il potere era in mano al governatore, nominato dalla compagnia
delle Indie Orientali e non dal governo inglese, a differenza dei francesi che accentravano
il potere.
La compagnia delle Indie Orientali era in mano ad un governatore, i quali obiettivi
principali erano prima commerciali e poi statali, che collabora con i reggimenti inglesi che
fanno parte di questo sistema composto da ufficiali e sottufficiali bianchi e truppa indigena.
Questo sistema estremamente flessibile, si dimostrerà dinamico in quanto doveva
provvedere anche agli utili.
Nel corso del ‘700, questo sistema, portò il potere francese nel territorio indiano ad un forte
indebolimento in favore degli inglesi che ottennero l’egemonia. Nel Pacifico la presenza fu
meno complicato e avvenne con i detenuti. Nell’America del Sud la presenza spagnola e
portoghese è tropo radicata e strutturata. Nell’America Settentrionale abbiamo invece la
compagnia della Baia di Hudson che si sviluppa sul modelle della compagnia delle indie
orientali, una compagnia con una patente forte, attiva dal punto di vista commerciale
(pellicce e legname), ma debole territoriale. Desiderio inglese di fare business e di creare un
sistema forte e solido di commerci per realizzare ciò diverse strategie (aumento prezzo
delle merci, eliminazione della concorrenza interna del mercato indiano, sostituzione di
merci indiane con quelle inglesi…)
Gli inglesi si dimostreranno grandi commercianti in favore di un sistema commerciale, vero
obiettivo della compagnia delle indie orientali.

LA GUERRA DEI SETTE ANNI (1756-1763)

Questa guerra viene combattuta tra Inghilterra, Prussia, Portogallo (Brasile) contro la
Francia, Spagna (tutte le Americhe). Vi furono numerosi scontri in varie zone, dove i
francesi ottennero poche vittorie (in India, una marittima vicino all’isola di Martiquinia). Gli
inglesi si occupavano perlopiù degli scontri marittimi, quelli terrestri alla Prussia.
Mentre in India la partita fu giocata dalla Compagnia delle Indie Orientali, nelle Americhe
il grande sforzo bellico viene supportato dalle truppe messe in campo dalle tredici colonie.
Queste colonie supportano un duro scontro contro i francesi e le truppe indiane che si
allearono in quanto gli inglesi dopo il passaggio del 1600 sono considerati ladri di terre. Con
la guerra dei sette anni la Francia scompare dal Nord America. Il Canada passo in mano
agli inglese, così come lo stato della Louisiana, ma che rimase in mano formalmente ai
francesi, ma questa guerra comporta sicuramente la definitiva affermazione dell’Inghilterra
come potenza globale in grado di intervenire in ogni parte del mondo. La Francia non
riuscirà più a riottenere questa capacità militare.

MARTEDì 2 MARZO

LEZIONE 5

Prima dell’espansionismo inglese, il Portogallo era lo stato moderno che egemone, un


processo iniziato intorno al 1200, partito tutto dalla contea di O’Porto con un conseguente
accentramento del potere ed una assimilazione dei territori. Spagna e Portogallo scardinando
quel sistema di comunicazioni (vie della seta e delle spezie).
L’Europa con la caduta dell’imperi di Granada si costituisce la Spagna e il mondo con la
scoperta delle Americhe rende la società europea a perdere la propria libertà e i propri poteri
orizzontali per costituire stati territoriali accentati sovrani sul modello spagnolo e
portoghese. Questa non è assoluta verità in quanto ogni territorio svilupperà il proprio
modello. In Inghilterra il potere della corona è ancora controllato dalla nobiltà, ma si
struttura come stati territoriali accentrati sovrani, così come la Francia. Le caratteristiche
sono: riconoscere la casa regnante, la sua sede (ovvero la capitale) e organizzare la struttura
dello stato intorno a queste centralità costituita dal parlamento o dalla casa regnante.
(Madrid divenne capitale con Filippo II, in quanto posta al centro della nazione)
Con il modello spagnolo, spesso il centro territoriale coincideva con il centro politico, così
come in Portogallo che spostò la capitale da O’Porto a Lisbona, una città che risponde a
tutte le esigenze dello Stato.
Esattamente come era successo in Spagna: Madrid non esisteva come città. Madrid diventa
città e capitale per volere di Filippo II. Che localizzazione geografica sceglie Filippo II? Il
centro è il territorio spagnolo, Madrid. La sovrapposizione tra idea geografica di centro
territoriale e idea di centro politico diventa evidente proprio tramite il modello spagnolo. Ma
anche il modello Portoghese, che è precedente, ha seguito questo esempio: per la dinastia
dei Braganza è stato naturale; controllare un territorio vasto da Porto, dalla periferia del
Portogallo, non era semplice. E quindi la scelta cade sulla città di Lisbona che, seppur già
esistente, corrisponde a tutte le esigenze: è il centro del territorio, ma è anche il punto di
partenze e di arrivo di quel grande sforzo di apertura del Portogallo sul mondo e di
creazione di un impero all’interno di questo sistema. Nel caso di Parigi, seppur non posta al
centro del territorio, era al centro del potere carolingio e delle successive dinastie di quel
piccolo territorio che avevano conservato il controllo diretto durante quei secoli in cui la
Francia era frammentata caratterizzata da una diversità culturale (lingua, religione..).Il
vescovo di Parigi era quello di Francia, l’università più importante era Parigi, il potere
giudiziario e militare era Parigi e le prime strade vennero costruite proprio qui in modo da
collegarle alle altre città come Marsiglia, Bordeaux, Lione..

L’origine di Londra capitale è una scelta dei romani quando conquistano la Bretagna.
Inoltre l’Inghilterra finiva all’altezza di Liverpool/Manchester, sopra c’era il regno di scozia.
Londra tutto sommato aveva un luogo abbastanza centrale rispetto a questi territori. Poi
anche in Inghilterra, seppur organizzata in un altro modo, il sistema politico va sempre più
accentrandosi: Enrico VIII e sua figlia sono gli esempi più chiari di questo accentramento di
poteri, che pur tiene conto della presenza di un parlamento, di una specie di contro potere,
ma che comunque va sempre nell’idea dell’accentramento del potere su una struttura
centrale.

La ragione che spinse Vienna capitale dell’Austria è nella sua posizione in quanto posta al
centro del territorio dell’Impero Austro-Ungarico (sempre su modello spagnolo, portoghese
e francese).
Qualche centinaio di anni dopo, per il Portogallo e per la Spagna, un pò meno per Francia e
Inghilterra, Vienna è al centro di questo sistema. Anche qui c’è un accentramento dei poteri.
È un governo centrale che, con il passare del tempo e il miglioramento delle vie di
comunicazione, tende sempre di più ad accentrasi. Paradossalmente, con il miglioramento
delle comunicazioni e con l’avvento delle ferrovie, non vi è un decentramento del potere (in
quanto il mezzo di comunicazione facilita gli spostamenti e i rapporti). Ciao porta ad un
ulteriore accentramento perché tutti i sistemi ferroviari, che si svilupperanno poi durante
l’800, faranno tutti capo alla città capoluogo dei diversi territori. Le stazioni di arrivo da cui
si può arrivare e partire, sono tutte stazioni che arrivano alle capitali. Difficilmente si trova
una stazione in una città che non sia stata capitale di un territorio. Questo anche per quanto
riguarda modelli molto più tardi: anche a Roma, che viene conquistata nel 1870 e diventa
capitale nel 1871, vi è la stazione di roma- termini. Essa era considerata la stazione centrale
di tutto il sistema ferroviario del regno di italia perché lì terminava la ferrovia italiana (per
questo si chiama Roma- Termini). Lo stesso vale per Madrid, Lisbona, Parigi, Firenze, ecc..
il treno non passa attraverso la capitale ma ci arriva, perché la capitale è il centro di tutto il
sistema di comunicazione dei diversi territori. Questo per capire come questa
organizzazione dello stato, che si sviluppa in modo molto consapevole tra ‘600 e ‘700, è del
tutto evidente, anche nelle strutture.
(es. borsa di valori hanno sede nelle capitale, tranne per Milano, in quanto sviluppa il suo
sistema commercial economico prima di entrare nel Regno d’Italia, in quanto capitale della
repubblica napoleonica, epoca in cui nasce una nuova società, sistema di culture agricole,
arriva la rivoluzione che crea una mobilità sociale).
Questi stati centrali sovrani non si sviluppano sotto questi modelli in quei territori in cui la
ricchezza e il potere si sono sviluppati di più, dove tra il 1000 e il 1400 la dinamicità della
regionalizzazione del potere orizzontale. Tra cui troviamo: Italia e Germania, caratterizzata
dalla lega anseatica e l’Italia delle città, piccoli nuclei che si strutturano sullo stesso modello
degli stati mentali ma non riescono ad assumere una grande dimensione territoriale e
diventano così teatro della competizione tra i grandi stati. Le guerre infatti si combatteranno
tra Italia e Germania.
Quelle città che avevano fatto della centralizzazione l‘humus dell’Europa diventano
periferia, da centro del mondo europeo e diventano periferia, in quanto cambia il mondo,
dove l’Atlantico svolge un ruolo fondamentale.

Introduciamo un nuovo concetto: IL CONCETTO DELL’EQUILIBRIO E


DELL’EGEMONIA

Questa è una legge sviluppata da storici tedeschi. Essa dice che: quando uno stato o
territorio acquisisce un potere tale per cui tenta di diventare uno stato egemone rispetto a
uno o più territori, gli altri stati/poteri/territori che questo ha intorno si coalizzano contro di
lui per evitare che diventi uno stato egemone rispetto agli altri. Se questa coalizione non è
abbastanza forte da imporre una riduzione di potere (dello stato che cerca di acquisire
l’egemonia su un gruppo di territori), interviene una potenza esterna al sistema degli stati.
Questa diventa la regolatrice di questo sistema e riporta la situazione allo stato ante (rispetto
al tentativo egemonico sviluppato dallo stato che scatena questa catena).

Un esempio: La seconda guerra mondiale. —> la Germania tenta di diventare uno stato
egemone in Europa, interviene una potenza marittima esterna che torna a regolamentare gli
equilibri di potenza (USA).

Altro esempio: La Francia fa più di un tentativo. Essa diventa la potenza più dinamica e
preparata d’Europa e, con Luigi XIV e

Napoleone Buonaparte, tenta di imporre la propria egemonia al continente europeo. Ad un


certo punto tutta Europa si coalizza contro la Francia. Tutte queste coalizioni terrestri poi
hanno il supporto da parte di una potenze esterna, ovvero l’Inghilterra. L’Inghilterra
combatte una partita con la Francia per il controllo mondiale, ma entra nel gioco come
potenza regolatrice dei tentativi di espansione della Francia. Questa cartina è la massima
espansione della potenza francese nel 1812. Nel 1812 cosa succede? La campagna di
Russia. Napoleone organizza il più grande esercito che l’Europa avesse mai visto (circa
650.000 uomini) per invadere la Russia. Però perde. Perché perde? Perché l’idea di
Napoleone si basava sull’idea dell’organizzazione degli stati in nazionali accentrati sovrani
con una capitale centro del potere. Napoleone aveva l’obiettivo di conquistare Pietroburgo e
Mosca. Lui parte da qui (dove c’è il punto rosso) e li porta a conquistare Mosca. Arriva li e
si siede sul trono. Ma per i russi la concezione del potere non era vincolata alla città, ma alla
sacralità dell’imperatore. Napoleone conquista Mosca ma non cattura lo Zar. Lo Zar si
sposta con la sua corte a SanPietroburgo e da li organizza la rivincita. Dunque, tutta
l’Europa, guidata dalla GB, dopo la campagna di russa, si coalizza contro la potenza
francese. Stesso discorso lo vediamo contro Carlo V. Egli aveva una espansione dei territori
che andava dalle Filippine, passava attraverso le Americhe, e arrivava nel cuore dell’Europa.
Viene sconfitto da una serie di coalizioni messe insieme dalla Francia e appoggiate
dall’Inghilterra e la flotta dei Paesi Bassi (e gli permette anche di conquistare le basi
portoghesi).

Siamo arrivati a parlare del ‘700. Abbiamo visto come in questo mondo, che si è aperto alla
globalizzazione, due grandi potenze europee si affrontano. Abbiamo visto come, durante la
guerra dei 7 anni, la Francia perde la partita, perde i possedimenti strategici nelle Americhe
e in India, perde buona parte dell’influenza sulle rotte atlantiche e quelle del pacifico. Però
la Francia è ancora il paese demograficamente più forte. Tuttavia è un paese che sta
perdendo un’altra partita ben più forte, quella della rivoluzione industriale.

In Inghilterra la rivoluzione industriale inizia a metà del ‘700 con la costruzione del Bridge
Water, che collega il mare con le miniere di carbone in modo da poter portare, non più solo
con i carri, questo bene (che sta diventando un bene notevole dell’economia) nei grandi
centri. L’altra rivoluzione è quella della spoletta per le macchine che tessono. La
produzione, anche la più avanzata, fino alla seconda metà del ‘700, avveniva in questo
modo: i commercianti davano l’incarico di tessere a famiglie normalmente agricole
(difficilmente erano collocate nei centri urbani), quindi le donne la sera tessevano con telai
manuali. Vi erano anche dei laboratori di tessitura organizzati nelle città ma erano limitati.
La gran parte della produzione di tessuti veniva quindi da questo sistema. Tutto questo dava
origine al commercio e alla produzione che era di avanguardia a livello mondiale. Ma tutto
questo sistema cambia. Quando cambia? Quando viene introdotta la spoletta, per cui il
telaio può non essere più manovrato manualmente. Grazie alla spoletta i ritmi aumentano e
si può introdurre un’altra forza al telaio: la forza a vapore. A questo punto questo sistema
rivoluziona il modo di produrre del mondo. Non è più la forza umana che produce i tessuti,
ma è la forza del vapore. (I telai a vapore funzionavano con il carbone).

Con queste novità i centri urbani diventano centri industriali e i commercianti si


trasformano in industriali: organizzano il lavoro in edifici in cui fanno investimenti e in cui
mettono telai meccanici, che vengono fatti funzionare con l’aiuto di mano d’opera
sottopagata. È la concentrazione del lavoro e l’uso del modo massiccio di una nuova energia
che porta l’Inghilterra avanti rispetto alla Francia, che non coglie ciò che sta succedendo. In
Francia a fine ‘700 questa industrializzazione non è ancora avvenuta. Inoltre la Francia ha
debiti importantissima da pagare: la guerra dei 7 anni, che poi scatenerà la rivoluzione
americana, viene persa dalla Francia e quindi ha un costo enorme. Il sistema finanziario
francese, a cui vengono meno le risorse di tutti i territori che perde, entra in crisi. Però,
paradossalmente, dopo quella inglese. Infatti la Francia, non contenta, partecipa anche alla
guerra di indipendenza americana. Tant’è che le 13 colonie, alla fine, riescono a sconfiggere
l’Inghilterra. Questo perché è la Francia che entra in guerra contro l’Inghilterra, aiutando le
13 colonie e portandosi dietro tutto il blocco continentale dei regni. Quindi, questa Francia,
indebitata fino al collo per la guerra dei 7 anni, vincendo la guerra di indipendenza,
riacquisisce parte di quei territori americani che aveva dovuto cedere all’Inghilterra. Ma
questo non basta: per il sistema coloniale francese, questa riconquista è un costo aggiuntivo.
Perché è lo stato che finanzia il commercio e i porti (il numero di immigrati è troppo debole
per sviluppare una economia che può essere di supporto a quella della madrepatria). Quindi
la Francia entra in crisi: è in ritardo sull’inizio della rivoluzione industriale, ha perso il ruolo
di grande regolatore a livello mondiale, ha perso punti economici strategici che non gli
verranno mi più restituiti. Quindi è una Francia debole, dove il re è costretto a rivedere
completamente il tipo di politica. Dove deve rivederlo? Nel punto in cui lo stato accentrato
territoriale sovrano aveva costruito il vero potere, cioè sull’accentramento del potere nelle
mani del re e del suo governo. Deve quindi cedere il potere alla nazione (che però non è
ancora nazione ma POPOLO). Dalla rivoluzione francese, le persone che compongono il
POPOLO diventano CITTADINI. Questo avviene nell’estate del 1789, quando il re, per
emanare nuove tasse da applicare al popolo (il clero e i nobili erano esenti da tassazione), è
costretto a convocare gli STATI GENERALI.

C’è una ulteriore debolezza intrinseca nel sistema reale. Gli stati si organizzano in quel
modo attraverso la centralizzazione del potere, ma è facilissimo distruggere quel modello di
stato: basta conquistare il potere centrale. Se tutto il potere è accentrato in un uomo/città/
istituzione, basta conquistarlo e ci si sostituisce al potere. Questa è anche una delle cause
per cui la rivoluzione francese funziona: si aspettavano beni da Parigi; ma se Parigi è in
mano ai rivoluzionari, comandano loro. Il re è confinato alle Tuileries: viene prelevato da
Versailles, e portato li. Il re tenta di scappare ma viene arrestato e portato a Ile de la Citè
dove ci sono le prigioni della Conciergerie. Dopo avverà il processo e gli verrà tagliata la
testa assieme alla moglie.

Questo sistema porta uno scontro tra due teorie:

1. da una parte c’è la forza rivoluzionaria dei Gerondini, che immagina una struttura di
stato diversa, che in qualche modo ricorda la regionalizzazione. I gerondini volevano
una libertà di autodecisione dei poteri locali: la avrebbero ottenuta trasferendo a quei
poteri locali una serie di competenze che prima erano saldamente nelle mani del re e dei
funzionari nominati da lui. L’esempio per i Gerondini è Parigi. Sono i club che si
formano a Parigi che governano. Ed è un sistema che in un certo momento sembra
prevalere. Anche se vi è una riorganizzazione iniziale che non sembra andare
completamente contro l’idea dei Gerondini: la creazione dei dipartimenti (dicembre
1789). Al potere, formalmente, c’è ancora il re ma si percepisce già un equilibrio con
l’idea di decentralizzazione. Perché? Perché questo sistema non va completamente
contro il sistema centralizzato, in quanto è un sistema che rispecchia anche
l’organizzazione in distretti, che erano governati da un funzionario di nomina regia (era
il sistema utilizzato dai re di Francia, dal 1600 in poi, per centralizzare il potere e
soppiantare al potere dei comuni il potere centrale che subentrava al potere orizzontale).
LEZIONE 6

La Rivoluzione francese avvenne dopo quella americana, che aprirà la comprensione e la


prospettiva verso la nostra contemporaneità. La Rivoluzione francese è quasi
contemporanea, poichè determinò cambiamenti epocali, anche se dal punto di vista
geopolitico mondiale ha un respiro più breve.
Il re di Francia era Luigi XVI, e morì ghigliottinato (da Guillotin), strumento che venne
approvato dallo stesso re. Dopo la sconfitta nella Guerra dei 7 anni e la vittoria nella guerra
contro la Gran Bretagna per la libertà delle 13 colonie, e per il ritardo rispetto alla
Rivoluzione industriale in Inghilterra, la Francia era in una situazione di crisi economica
finanziaria, a cui si aggiunse una crisi di produzione agricola dovuta a cattivi raccolti e alle
condizioni meteorologiche, che toccò tutto il sistema economico francese. Ciò toccò anche
la capitale in cui era concentrato il potere dell’intero stato, cioè Parigi. A ciò si aggiunse una
pestilenza che colpì gli animali da allevamento. Ciò nonostante si mantenne il divario tra
ricco e povero: chi era ricco rimaneva ricco, ma chi era povero si impoverisce ancora di più.
De Calonne, economista e ministro delle finanze di Luigi XVI, propose delle riforme tra cui
l’eliminazione di privilegi fiscali per clero e nobiltà, perché erano le forze su cui si basava il
consenso del potere statale; forze che non erano molto favorevoli a ciò, quindi Luigi XVI
dovette convocare l’organismo (non più convocato dal 1604), meccanismo di
rappresentanza previsto nella monarchia francese, che sono gli Stati generali (5 maggio
1789), che si trovano a Versailles (ulteriore identificazione tra il potere sacrale e il potere
fisico). Gli Stati generali erano costituiti come 3 camere dei deputati:
- Una era composta da nobili
- Una era composta dal clero
- Una era composta dalla borghesia, quindi da persone con un certo censo (capacità
economica), in caso contrario non potevano essere eletti o eleggere.
Per farsi eleggere le persone stimolavano riunioni in cui si annotavano i problemi che
vigevano nei differenti distretti, annotati sui “quaderni che volevano portare all’attenzione
del re i problemi dei suoi sudditi” o anche detti “quaderni delle lamentele o di
doglianza” (cahiers de doleances), temi che andavano portati di fronte agli Stati generali.
Nella discussione, la soluzione più semplice era quella di aumentare tasse e imposte sui beni
generici che pagano tutti (pane, entrate e uscite da città, attraversamento dei fiumi, utilizzo
dei ponti); era una soluzione iniqua (volta al male) a chi avrebbe pagato la maggioranza di
queste tasse, ovvero la borghesia (avvocati, borghesi, commerci mercantili, flotte navali
commerciali o pescherecci, medici), detta terzo stato. Si usò il metodo usato durante il
1600, per cui si confrontavano le maggioranze (delle camere) e si vinceva per maggioranza;
così, tramite la maggioranza, il governo reale fu autorizzato ad aumentare tasse e imposte,
ma i borghesi contestarono e chiesero che si votasse a testa, e non più a camere.
A metà giugno 1789 il terzo stato si riunì in modo autonomo e si autonominò “Assemblea
Nazionale”: fu il primo atto di ribellione, con cui si cercava di rappresentare l’interesse
della nazione e si chiedeva che il clero e i nobili si riunissero all’Assemblea Nazionale, in
quanto rappresentanti della nazione. Da questo momento in poi si iniziò a votare a testa e
non a camera. Inoltre, chiedeva una riforma delle strutture dello stato per essere riconosciuti
con dei poteri legislativi, e chiedevano alle altre assemblee di unirsi a loro, ma la risposta da
parte di esse fu negativa.
Nelle assemblee vi erano gruppi importanti che fisicamente si recarono all’Assemblea
Nazionale per partecipare, tra cui una buona parte del medio-basso clero; in più un numero
esiguo di nobili lasciò l’Assemblea dei nobili e fisicamente si aggiunse all’Assemblea
Nazionale.
A fine giugno, Luigi XVI cedette e riconobbe formalmente l’Assemblea Nazionale come
rappresentate della popolazione francese e ordinò alle altre due assemblee di unirsi ad essa:
ciò portò alla fine del potere inteso come divino, della sacralità del re unto da un signore, fu
la fine di un sistema che vedeva il potere come l’ordine delle cose dato dalla natura e voluto
da Dio.
Il popolo venne indotto nel giugno del 1789 a sommosse all’interno di Parigi che
culminarono nel gesto simbolo della Rivoluzione francese, ovvero la presa della Bastiglia
(14 luglio 1789), simbolo del controllo militare della città di Parigi da parte del re di
Francia; fu assaltato un simbolo importante. Dopo la conquista di questa fortezza, il
governatore fu decapitato e la sua testa fu portata e mostrata per le strade.
In un mese e mezzo caddero una serie di simboli, che portarono a togliere una serie di
inibizioni. Dal luglio del 1789, le campagne (che rappresentavano la maggior parte della
popolazione francese), afflitte dalla fame, dalle tasse, dai dazi etc., assalirono chi
rappresentava il simbolo del potere, ovvero le proprietà dei nobili e le abbazie che furono
anche saccheggiate, bruciarono i documenti di proprietà e dei benefici; per questo motivo si
ebbe difficoltà nel ricostruire questi periodi, c’è un buco nella storia francese per gli storici
francesi.
Nell’agosto 1789 tutto ciò che stava succedendo venne formalizzato quando l’Assemblea
Nazionale votò e adottò la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino: era la
borghesia liberale che portava avanti questi principi (come la libertà di parola), venne
sancita la sovranità dei cittadini (non apparteneva più al re, dunque non derivava dal
rapporto speciale con Dio), e il governo non fu più autocratico, si trasformò in
rappresentativo. Questi principi ispirano l’Assemblea Ccostituente che dava delle
certezze, degli indirizzi, e che codificava ciò che stava succedendo; il motto “libertè, legalitè
e fraternitè” condensava ciò che stava avvenendo.
Si aprì un dibattito rispetto ai problemi da affrontare: crisi economica che si aggravava,
come si sarebbero eletti i rappresentanti al Parlamento costituente, a chi avrebbe giurato
fedeltà il clero di Francia (alla Chiesa di Roma o allo Stato) e il re che ruolo avrebbe avuto
perdendo il suo potere autocratico.
Si verificò la divisione della Francia in dipartimenti, guidati da rappresentanti nominati
dallo Stato, ma rimane l’idea dello stato territoriale accentrato.
La discussione nell’Assemblea Nazionale portò a una costituzione adottata nel settembre
1791, e la Francia divenne una monarchia costituzionale, al cui capo c’era il re che aveva
potere di veto sulle leggi e che nominava i ministri; la monarchia non venne abolita, ma le
forze meno rivoluzionarie riuscirono a dare un assetto che sembrava stabile al sistema.
Prima che venisse approvata la costituzione, vi fu il tentativo di fuga di Luigi XVI nel
giugno 1791: venne però catturato e riportato a Parigi. Il suo tentativo di fuga fu dato dalla
sua consapevolezza che le forze che avevano pensato a uno stato francese basato su una
monarchia costituzionale stavano perdendo potere contro i giacobini e i montagnardi,
rappresentati da Robespierre e Danton, che avevano una posizione opposta a quella dei
conservatori e volevano la repubblica (quindi la fine della monarchia) essendo contrari alla
monarchia costituzionale.
Dopo la fuga del re volevano che il fosse processato per convivenza coi nemici della
Francia: molti nobili e rappresentanti del clero avevano lasciato il suolo francese e si erano
recati all’estero (in Austria o nei Paesi Bassi, territori confinati col Sacro Romano Impero),
svolgendo propaganda verso il governo di quei paesi per intervenire in Francia e porre fine
alla Rivoluzione.
Questa esternalizzazione di ciò che succedeva in Francia comportò che giacobini e
cordiglieri iniziassero a pensare e operare, con scarso successo, l’esportazione della
Rivoluzione francese nel resto d’Europa con i suoi principi.
La nuova costituzione prevedeva l’elezione di una nuova assemblea (Assemblea
Costituente) che dichiarò guerra ad Austria e Prussia per opporsi alla loro politica di
intervento in Francia per ripristinare i diritti di un’autorità sovrana. Vi è quindi la pressione
degli eserciti sui confini francesi.
In questa fase, alla fine del ’92, avvennero 2 episodi fondamentali:
- Circoli di cordiglieri e giacobini decidono una reazione forte e decisa, anche come
messaggio verso gli stati che volevano la restaurazione del re, arrestando il re di
Francia e la sua famiglia, ponendosi contro la guardia svizzera del re di Francia che
venne massacrata. Fu portato sull’Ile de la Citè e fu imprigionato nella vecchia
residenza reale
- Gli eserciti francesi nel giro di qualche mese si stavano ristrutturando. Si introduce,
inizialmente su base volontaria e poi come prescrizione obbligatoria, l’esercito dei
cittadini: chi combatteva non era più un militare di professione, ma era un cittadino
dello stato (cambia lo spirito). Era una questione di patriottismo, un attaccamento
all’identità di patria, che prima non c’era; il cittadino sente la guerra come qualcosa
di proprio nel difendere la propria casa, il proprio bestiame, il proprio commercio.
L’esercito francese era universalmente riconosciuto come miglior esercito del
mondo; riuscì a sconfiggere, nel settembre del ‘92 nella battaglia di Valmy,
l’esercito prussiano e 5 giorni dopo fu proclamata la repubblica.
Il potere fu preso dai personaggi rivoluzionari più duri, ovvero Robespierre (giacobini) e
Danton (cordiglieri), col terrore al potere; per vincere i nemici esterni bisognava eliminare i
nemici interni della Francia e qualsiasi legame col regime precedente.
Si verificò poi una lotta tra girondini (guidati da Brissot) e giacobini, tra cui i primi che
vorrebbero un’organizzazione diversa della Francia; furono fatte riforme per contenere
queste rivolte e il re fu condannato nel gennaio del ‘93 e fu decapitato.
I giacobini, dopo la decapitazione del re e di Maria Antonietta, presero il potere a Parigi,
convocarono la Convenzione Nazionale (da assemblea nazionale), dominata dai giacobini e
furono presi provvedimenti nell’organizzazione dell’esercito, organizzando una spietata
caccia agli oppositori, veri o presunti, della rivoluzione, condannati alla ghigliottina. Tutto
ciò durò una decina di mesi, tanto che il Comitato di Salute Pubblica, diretto da
Robespierre durò poco perché Robespierre fu ghigliottinato. Si verificò la reazione
termidoriana: un contro terrore bianco contro i giacobini, che furono ghigliottinati, era la
borghesia moderata che avvertiva come il pericolo dell’invasione poteva essere sconfitto e
come i possenti eserciti degli stati che attaccavano la Francia non riuscissero a scalfire il
territorio francese. Vi è quindi un colpo di stato della borghesia che eliminò i giacobini e
Robespierre e instaurò un nuovo tipo di regime repubblicano.

La pena di morte e la ghigliottina furono introdotte nel 1789/90 e fu abolita nel 1981 dal
presidente della Repubblica francese Francois Mitterand.

Alla reazione termidoriana succedette una nuova costituzione del 1795, che prevedeva un
parlamento bicamerale, con il potere esecutivo gestito da 5 membri eletti dal Parlamento,
che prese il nome di direttorio: si basava principalmente sull’esercito. Nel 1799 i membri
del direttorio furono salvati dall’assalto di forze realiste (fedeli alla monarchia) al palazzo di
governo a Parigi, dal generale Napoleone Bonaparte.
Napoleone nacque in Corsica da una famiglia di italiani, il padre aveva combattuto con
Paoli (campione dell’indipendenza della Corsica dalla Francia) ma col tempo la famiglia si
riavvicinò al potere reale francese (il padre entrò nell’amministrazione regia della Corsica).
Nel 1769 Napoleone frequentò la scuola militare di Brienne per 5 anni, fruendo di una borsa
di studio: scuola frequentata da giovani nobili, alcuni provenienti da proprietari terrieri, altri
dalla piccola nobiltà (come Napoleone). Essendo bravo negli studi, fu promosso alla scuola
militare di Parigi, che aveva più prestigio; nell’85 uscì dalla scuola di Parigi col titolo di
sottotenente. Nell’89, quando si verificò la Rivoluzione, Napoleone tornò in Corsica come
rappresentante dei girondini, o si avvicina in Corsica ad essi. Paoli, che riuscì a prendere il
potere in Corsica, lo vide come un nemico per questo suo avvicinamento, e, nonostante la
sua famiglia aveva appoggiato il movimento indipendentista corsico, incaricò Napoleone di
attaccare l’Isola della Maddalena (Regno di Sardegna, voleva reprimere la Rivoluzione
francese): contemporaneamente, però, Paoli avvisò il Regno di Sardegna dell’incursione,
sperando che Napoleone venisse ucciso. Paoli si stava accordando con gli inglesi, i quali
avevano mandato delle navi vicino alla Corsica, per farle ottenere l’indipendenza dalla
Francia. Cosi napoleone tentò di fuggire ad un semi-arresto e tornò in Francia.
Gran parte del sud della Francia si era ribellata al governo repubblicano, tra cui Tolone (sud,
1793), porto importante; nella baia di Tolone penetrarono le navi inglesi a sostegno dei
ribelli di Tolone. Così, Napoleone venne inviato a Tolone per assediarla, ma l’assedio era
stato affidato a generali e ufficiali medi non brillanti e il governo giacobino invitava alla
conclusione rapida di questo assedio. Napoleone, allora, trovò la soluzione militare
organizzando l’artiglieria francese per bombardare la baia, mettendo, però, in pericolo anche
le navi inglesi, le quali scapparono e Tolone si dovette arrendere all’esercito rivoluzionario.
In questo modo, Napoleone salì rapidamente di gradi, divenne colonnello e fu richiamato a
Parigi, dove doveva essere destinato a reprimere la rivolta della Vandea (nord ovest), ma
tergiversava perché avrebbe preferito combattere sui confini francesi, non affrontare una
guerra civile. Napoleone cercò di rimanere a Parigi con delle scuse, nel contempo ebbe due
fortune: durante un ricevimento conobbe Barras, membro più autorevole del direttorio, e
conobbe la sua amante o compagna, Giuseppina Beauharnais.
Colpito dalla bellezza di Giuseppina, dalle sue capacità intellettuali e dalle sue entrature
politiche parigine, un po' aiutato da lei e un po' da Barras, Napoleone riuscì a procrastinare
l’incarico in Vandea, finchè si verificò la Rivolta di monarchici a Valmy (1792), i quali
assaltarono la sede del direttorio, e fu chiamato per sedarla; da quel momento divenne
famoso in tutta Parigi, divenne generale di brigata (primo gradino delle più alte cariche
militari), gli furono affidati compiti teorici, tra cui lo studio di come realizzare campagne
belliche sui diversi fronti in cui erano impegnate le armate francesi.
Gli eserciti nemici che assediavano la periferia francese non riuscivano a penetrare nel
territorio francese, dopo la sconfitta di Valmy occuparono zone marginali ma non riuscirono
a incidere sul cuore della Repubblica. Allo stesso temo, la Repubblica non riusciva a portare
all’esterno la rivoluzione né a sconfiggere gli eserciti; il direttorio quindi pensò un piano
strategico per cui gli eserciti del Reno, sotto a generali anziani, avrebbero dovuto attaccare
gli eserciti austriaci (appoggiati dai piemontesi, ovvero dal Regno di Sardegna, ma con un
esercito malandato e non pagato), sconfiggerli e ottenere la pace. Napoleone prese il
comando dell’esercito d’Italia, per attaccare gli austro-piemontesi come azione di disturbo
rispetto al teatro generale che si stava verificando sul Reno, e per fare ciò scelse dei
collaboratori che lo compensavano. Napoleone cercò di riorganizzare l’esercito d’Italia,
studiando una strategia per penetrare lungo la costa ligure, dividere l’esercito austriaco da
quello piemontese e batterli separatamente: con una rapida marcia in Liguria entrò nei
territori piemontesi, che furono costretti all’armistizio di Cherasco (1796), dove
approvvigionò il suo esercito a spese del Piemonte. In seguito, partì in direzione della
Lombardia (parte dell’impero austro-ungarico), sconfisse in una serie di battaglie gli eserciti
austriaci, i quali furono costretti a ritirarsi, e arrivò prima a Pavia, poi a Milano.
L’esercito di Napoleone teoricamente portò la libertà al popolo italiano contro i monarchi,
anche se in Italia vi erano alcuni gruppi giacobini, ma erano una minoranza. Difatti, quando
le truppe di Napoleone passarono da Pavia e poi si diressero a Milano, Pavia si ribellò, ma
dovendo combattere contro l’Austria, fu inviata una divisione del suo esercito a Pavia, dove
avvenne il primo sacco: repressero la ribellione mettendo a ferro e fuoco (stupro e
saccheggio) la città di Pavia.
Alla fine l’Austria fu costretta a chiedere la pace, la vittoria non venne portata dall’esercito
sul Reno (organizzato) ma da quello di Napoleone che tra il 1796 e il 1797 mise in
ginocchio l’Austria col trattato di Campoformio (che fu prima firmato da Napoleone, poi
venne vi fu la richiesta al direttorio): fece accompagnare il trattato verso Parigi con carri
pieni di mobili, stoviglie pregiate e tappeti, poiché, non ricevendo soldi dal direttorio,
dovette sopravvivere con ciò che aveva rubato ai territori conquistati.
In seguito, Napoleone occupò la Repubblica di Venezia sotto l’Austria, conquistò Bergamo
e Brescia in cambio di Trieste. Al posto di occupare tutti i territori militarmente, li organizzò
in nuove unità statali e costruì la Repubblica di cispadana e la Repubblica cisalpina.
Chiese che venisse costituito un esercito della Repubblica cisalpina, occupò una parte dei
territori pontifici e divenne l’arbitro anche delle sorti della Repubblica francese.
MARTEDì 9 MARZO

LEZIONE 7

Napoleone Bonaparte nacque in Corsica da genitori di origine italiana. A questa rivolta,


dalla parte dei rivoltosi partecipò anche il padre di napoleone, Egli fu un piccolo nobile
proprietario di qualche terreno, Poi si adegua al nuovo potere entrando in servizio del nuovo
governatore della Corsica arrivando poi ad un grado medio di amministrazione del giorno
francese in Corsica che gli permetterà di raccomandare due figli, Giuseppe e Napoleone i
quali entreranno in due scuole militari. Napoleone entrerà i quella di Brien e rimarrà cinque
anni. Questi anni saranno duri per Napoleone schernito per la sua origine. Napoleone
divenne il capo del gruppetto dei borghesi in combutta con i figli dei nobili. Nel momento in
cui egli riuscirà a superare le difficoltà si rivelerà un allievo brillante. Qui incontrerà anche
il futuro duca di Wellington, durante un ricevimento di Natale.
Nel 1785 uscì dalla scuola militare come sottotenente d’artiglieria.
Napoleone rimase, come molti altri ufficiali, un po’ inatteso, non aderisce immediatamente
alla rivoluzione seppur non fosse contrario.
Una volta aver chiesto un anno decongelo si recò a Parigi e qui aderisce alla rivoluzione, ma
venne spedito in Corsica dove organizzò il primo club dei giacobini di Ajaccio.
Tornato in Francia, Napoleone ebbe il primo colpo di fortuna. Nelle varie ribellioni contro
rivoluzionari francesi, in particolare a Tolone dove riesce, nel caos generale delle truppe che
assediavano la città a comandare bene l’artiglieria da centrare le navi inglesi che
richiamarono soldati inglesi nelle navi e andarono. Questa sua azione diede fama a
Napoleone, il quale venne elogiato dai giornali e ottenne una promozione che lo portò a
Parigi. Qui riuscì ad insediarsi nei salotti nobili della città e conobbe Barrà. Napoleone che
inizi ad imparare l’arte della politica decise di opporsi alla decisione di posizionarlo ancora
in luoghi periferici chiedendo incarichi più importanti.
Il tema vero è che Barrà vuole Napoleone vicino, affinché non riceva troppa popolarità, in
modo da ridimensionare la sua ambizione. Napoleone venne così messo come capo ufficio
strategica dove nel giro di poche settimane riesce a farsi un’idea dei vari teatri di guerra e
individua il punto dove colpire i nemici, diverso da quello che i vari generali avevano
pensato. (es. Moreau)
Napoleone continua ad insistere di aver il comando dell’esercito che oprava in Italia e che
tramite Giuseppina riuscì in quanto l’esercito in Italia era male equipaggiato e pensavo che
questi avesse incontrato se non la morte fisica, quella politica. Ma qui in Italia Napoleone
riuscì nell’impresa di stimolare i soldati e renderli compatti sconfiggendo i due eserciti
nemici e, nel giro di pochi giorni, costringere gli austriaci alla ritirati e inseguendo quello
piemontese e minacciando Torino all’armistizio di Cherasco. Attraverso l’armistizio puo
rivolgere il proprio esercito verso l’esercito austriaco e puntando la Repubblica di Venezia,
la quale si era dichiarata neutrale e puntando Vienna. (Battaglia di Rivoli).
Nel Ottobre del 1797 si arrivo al Trattato di Campoformio con l’Austria e per tenere buono i
direttorio e dimostrare ai parigini il suo operato spedisce dei carri pieni di opere d’arte e
danari in Francia facendoli sfilare in centro come i romani.
Napoleone instaurò a Milano, Mantova e Pavia dei club in stile parigino. Napoleone
trasformò la Lombardia in una regione autonoma, venne istituito un senato a Milano con lui
a capo.
L’idea di costruito uno stato italiano, repubblica o monarchia, parte dalla rivoluzione
francese. In Italia, come in Francia, i beni del clero vengono, in buona parte, espropriati e
messi in vendita. Spesso questi beni e terreni all’asta venivano presi dalla borghesia i quali
disponevano di liquidità. In più Napoleone con l’istituzione della Cisalpina creò una nuova
burocrazia, vennero nominati i prefetti e istituto un senato che avrà pochi poteri, ma che
sarà un simbolo per la Repubblica Cispadana. Sul modello francese, Napoleone chiese ai
prefetti la leva obbligatoria suscitando nei soldati grande senso di patriottismo italiano e non
più un impero austro-ungarico. Con la leva obbligatoria Napoleone, i quale voleva un
esercito di costretti e di persone professionali, instaurò scuole atta alla nascita di ufficiali e
sotto ufficiali, per “creare” un soldato era necessario un buon grado di istruzione (nelle
scuole venivano insegnate la matematica, geometria, chimica…creando una classe di
militari, non più carne da macello) Il periodo napoleonico per la diffusione del sentimento
patriottico è un periodo fondamentale per l’Italia. Per l’area tedesca sarà in un primo tempo
come quello italiano per poi assumere una valenza negativa.
I protagonisti dei primi moti risorgimentali sono proprio gli eredi militari e generali della
repubblica cispadana o del regno italico che partecipano alla massoneria che vogliono altro,
come la costituzione. Con questo periodo si crea un senso italiano patriottico, i documenti
iniziano ad essere redatti in italiano, non più in tedesco.
La maggior parte degli ufficiali napoleonici erano massoni in netta contrapposizione con la
Chiesa. Napoleone sarà capo massone della massoneria italiana e francese.

LA CAMPAGNA D’EGITTO (1798-1801)

Napoleone entra da vincitore al Cairo battendo i Mammalucchi. Qui pensa di averla vinta,
mandando emissari a Costantinopoli e intavolare una pace, richiesta che venne responta.
Napoleone decise così di instaurare una nuova campagna passando dal monte Sinai
arrivando a San Giovanni d’Acri, ma non riuscì a conquistarla in quanto ci furono vari
problemi; i soldati presero la peste, decimando l’eserciti, i cannoni vennero intercettati dalla
flotta inglese, comandata dall’ammiraglio Nelson, che distrusse quella francese (se ne salvò
solo una). Nel frattempo si era formata una nuova coalizione tra Russi e Austriaci che
attaccarono l’Italia. I francesi si ritirano a Genova e qui il generale venne assediato. Qui
Napoleone capì che non ottenne l’obiettivo strategico che la campagna d’Egitto doveva
portare e vede le sue conquiste italiane minacciate e scappa abbandonando il suo esercito al
comando del generale Clèber e con una nave e un gruppo di ufficiali torna a Parigi (1799).
Questa decisone sarà comunque decisiva per il destino della Francia e dell’Europa in
generale e gli venne affidata l’armata d’Italia per riconquistarla con la battaglia di Marengo
(1800) dove i russi abbandonarono gli austriaci. Nel 1802 convoca il congresso di Lione e
convoca i rappresentanti dell’ex repubblica cisalpina dandole un nuovo nome (Repubblica
italica) con Presidente Napoleone. Sul modelli italiano Napoleone costituisce altri stati
satellite. Riorganizzo l’area germanica in quaranta stati e creerà il gran Ducato di Varsavia.
In questo periodo Napoleone firmò due paci con l’Austria e con la Gran Bretagna. La classe
politica e borghesia inglese non erano disponibili a coadiuvare una nuova rivoluzione
francese. La competizione globale con la Gran Bretagna non ha buoni esiti per la Francia, il
tentativo i Napoleone di arrivare all’india fallì e qui venne mandato Wellington che avrà un
ruolo fondamentale per la conquista dell’india da parte dell’Inghilterra e delle compagnie
delle indie orientali. Fu il fratello di Wellington a creare l’egemonia inglese nel contenuto
insiano, durante le guerre napoleoniche.
La pace di Amièns nel 1802 comportò alcune cose, come: la vendita della città New
Orleans in Louisiana agli Stati Uniti sperando che questi poi lo avrebbero aiutato nelle sue
guerra con la flotta inglese.

GIOVEDì 11 MARZO

LEZIONE 8

TRAFALGAR 21 OTTOBRE 1805

La rivoluzione francese ridiventa per la seconda volta il confronto tra le due potenze che
tentavano di acquisire il controllo geopolitico globale a livello mondiale ovvero Francia ed
Inghilterra. La rivoluzione ne è una conseguenza. Interprete di questo confronto diventa
Napoleone. Il confronto è globale tra queste due potenze, dall’Europa (si affrontano eserciti
di 300mila uomini) all’india (qui riguardano molti uomini), all’America e in Africa. Si gioca
soprattutto sui mari, il controllo delle rotti dell’Atlantico è essenziale, l’azione inglese
disturba i paesi neutrali come USA e Russia. La politica napoleonica, che tende al controllo
del territorio europeo, qui trova una sua applicazione, egli convocò il re di Spagna,
considerato poco affidabile, e li fa abdicare, uno a sfavore dell’altro. IL frutto di tutto questo
che Napoleone mette sul trono di Spagna Giuseppe, suo fratello. Giuseppe fu incoronato in
quanto gli eserciti francesi presenti in Spagna costringono le cortes ad assegnargli la corona.
Questo suscita negli inglese un’azione di “corruzione” le opposizioni interne favorevoli a
Ferdinando contro Giuseppe. Da una parte questo permette in francesi ad occupare il
Portogallo ed arrivare a Lisbona. Gli inglesi non possono permetterlo ed inviarono un primo
esercito in cui troviamo Wellington in una posizione intermedia che sbarca a Lisbona e che
dopo numerose battaglie la riconquista. Successivamente verrà messo a capo delle truppe
anglo-portoghesi sconfiggendo i vari marescialli di Napoleone.
Difficilmente Wellington schierava frontalmente gli avversari, ma sceglieva un campo
ondulato dove nascondeva i suoi soldati. Questa tecnica gli permette di sconfiggere i
francesi.
Altro motivo di debolezza del disegno strategico napoleonico è quella navale. La battaglia
di Trafalgar (determina la fine del potere napoleonico nel conflitto globale) in cui le
flotte spagnole e francesi vengono battute da quelle inglese capitanate dall’ammiraglio
Nelson. Questa sconfitta toglie dal gioco geopolitico mondiale la Francia annullata la sua
capacità di mettere in campo delle flotte importanti per il dominio dei mari.
In questo contesto le coalizioni anti napoleoniche si succedono una all’altra con grandi
compagni militari come Trafalgar (1805) compensata cn la Vittori ad Austerlitz in cui
napoleone sconfisse Austria e Russia.
LA CAMPAGNA DI RUSSIA 1812

Nel Marzo 1811 avrà un figlio il quale prenderà il titolo di Re di Roma. La situazione in
questo periodo era deteriorata anche a causa della Russia che rompe il patto per il blocco
continentale. Napoleone organizza una grande coalizione per sconfiggere la Russia. E’
evidente che fino a quando gli eserciti essi entravano in Europa, lontani dalle loro basi
potevano essere sconfitti, diverso era conquistare invece un impero delle dimensioni di
quello russo. La logistica era estremamente difficile. L’idea di arrivare ad uno scontro in
questo territorio era davvero impensabile.
Gli stati centrali moderni sovrani si organizzavano attorno ad una capitale. La Russia,
invece, aveva due capitali: San Pietroburgo e Mosca e le sue dimensioni territoriali
difficilmente facevano pensare che in seguito alla conquisa della cantale potesse portare ad
una conclusione. Napoleone penalizza un esercito di 600mila uomini, ma molto composito.
(reparti fornito dalla Italia, Polonia e Austria)
Il cuore dell’esercito era francese e riuscì a penetrare la Russia in quanto questi
continuavano a ritirarsi e a bruciare tutto, in particolare le risorse. L’esercito francese viveva
sulle risorse del territorio saccheggiavano i territori che conquistavano per approvvigionarsi
del cibo, l’unico a fare eccezione fu Wellington che pagava i soldati affinché questi si
comprassero il cibo.
Questa strategia non era condivisa da tutti tanto che introno a Mosca l’esercito russo si
fermò e combatté la battaglia di, dove i francesi vinsero, ma i Russi gradualmente ritirarono
le truppe. Da qui i Francesi entrarono a Mosca e Napoleone si aspettava dal re delle
proposte di pace dallo zar, ma che non arrivarono.
Nel 1812 gli USA, stanchi della flotta inglesi che facevano contrabbando e che le
bloccavano sequestrando le loro navi, entrarono in guerra.
Quando Napoleone fu in Russia, gli USA dichiararono guerra agli inglesi e tentarono di
invadere il Canada senza successo. Nel 1814 si arrivò ad una pace che sancì lo status quo
ante.

LA CAMPAGNA DI FRANCIA

I CENTO GIORNI

L’economia variava da colonia a colonia. Nel centro-sud s sviluppavano le grandi


piantagioni che dopo i primi decenni servili (irlandesi) venivano affrancati e iniziare una
nuova vita nel nuovo mondo. Negli stati del nord, dove il clima era più rigido le colonie
dicevano sopravvivere all’interno, far seccare la carne in un certo modo e nuove abitudini da
adottare..
Vi è una convivenza non sempre pacifica con per tutto il ‘600, fino a quando la parte bianca
divenne sempre più presente in quanto cercavano terre nuove, libertà e religione che non
avevano in Europa. La produzione, soprattutto nel sud, sono organizzate in medie grandi
proprietà terriere. Qui venne utilizzata in gran parte la servitù nera.
MARTEDì 16 MARZO

LEZIONE 9

GUERRA INDIPENDENZA AMERICANA (1775 - 1783)

Nelle tredici colonie avevamo un’alfabetizzazione che arrivava intorno al 70-80% per la
popolazione sia maschile che femminile. La creazione delle prime università e la diffusione
di giornali erano importantissime. Nel 1776 il libro di Thomas Paine, che segnò un punto
di svolta per le tredici colonie verso la monarchia, raggiunse le 200.000 copie all’interno
del quale portava avanti il discorso dell’indipendenza. (“Il Senso Comune”)
I coloni intorno al 1775, vista la negazione della richiesta di avere una rappresentanza al
parlamento, non accusarono Giorgio III che rimase il buon Re (diventò il cattivo dopo la
pubblicazione del libro di Paine), i cattivi erano il parlamento e il governo inglese.
Nel luglio del 1776 si arrivò al Congresso Continentale a Philadelphia in cui venne
approvata la richiesta di indipendenza.
I deputati erano 33 persone, chiamati i padri fondatori. Essi iscrissero la richiesta
d’indipendenza la quale sarò la prefazione delle dichiarazioni che ritroviamo anche nella
rivoluzione francese. Vi saranno i diritti inalienabile alla felicità, alla libertà.. diritti che
rappresentarono nel ‘700 un vero proprio atto rivoluzionario. Diritti che sono alla base del
liberalismo. (diritti che gli usa difesero durante le due guerre mondiali)
Poneva tutti gli uomini sullo stesso piano non vi era disuguaglianza sociale.
Dal punto di vista militare la guerra d’indipendenza che durò 8 anni ha alterne vicende: i
coloni americani hanno un vantaggio, quei territori immensi su cui volevo controllo
servivano molti uomini; gli inglese, usciti dalla guerra dei 7 anni, gravano in condizioni
disparte dal punto di vista economico e militare, avevano a disposizione soldati non
professionisti e vennero mandati nelle foreste degli usa dove le milizie americane erano
abituate a combattere. Negli scontri aperti gli inglese vinsero facile, come a Manhattan.
Le battaglie a campo aperto, inizialmente, le vinsero tutte gli inglesi. Gli americani
adottarono così una nuova strategia militare: dal Canada partì un esercito che si sarebbe
dovuto congiungere da quello di sud ed entra nelle foreste dei grandi laghi e adottarono la
strategia della guerriglia attaccando i vivere degli inglesi che si arresero. Nel 1777 ci fu la
battaglia di Saratoga, importante in quanto dimostrando i coloni di saper sconfiggere gli
inglesi danno una speranza alle altre potenze coloniali, ovvio Francia e Spagna che
dichiarano guerra agli inglese l’anno dopo, la quale si trovò isolata e a combattere su più
fronti. (America, India, Atlantico e Russia Zarista)
Quando i francesi inviò una spedizione di 2500/3000 uomini a York Town in Virginia e
costringono l’esercito di Wallis, partito dal South Carolina, ad arrendersi. Questa sarà una
delle rare volte in cui la flotta francese fece arrendere la flotta inglese. L’esercito di Wallis si
trovò circondato dall’esercito dei coloni e dalla flotta francesi. Dopo una fase di stallo nel
1783 firmarono la pace di Parigi, Questo trattato prevedeva il riconoscimento elle tredici
colonie come stato indipendente e la cessione del Senegal alla Francia (St.Lucia) e alla
Spagna la Florida e l’isola di Minorca, senza cedere però Gibilterra, terra ancor oggi oggetto
del contendere tra le due potenze. Gli inglesi, tuttavia, riuscirono a ottenere il dominio del
Canada e gli vengono riconosciute le conquiste in India. Nel frattempo Washington viene
eletto primo presidente degli USA e lo sarà per due mandati. Washington determinerà la
futura politica degli USA e traccia quello che poi per decenni sarà un po la linea della
politica estera. Alla fine del primo mandati, James Madison, uno dei grandi scrittori del
tempo, gli scrisse una bozza di discorso e che sarà pronunciata alla fine del secondo
mandato. In questo discorso Washington disse che gli USA devono salvaguardare la loro
unità che non vi è una divisione un futuro per le tredici colonie, inoltre l’isolamento con
l’Europa avrebbe permesso di non avere un grande esercito e quindi non avere spese
militari ingenti e di non avere una classe potente militare che potesse mettere in
discussione la democrazia in America.
Washington, inoltre, affermò che proprio per salvaguardare questa indipendenza gli USA
non devono intromettersi negli affari europei, costruendo il mito della neutralità degli stati
uniti, mito che durò fino alla prima guerra mondiale. (per ben 150 anni, fino al 1917)
Linea che venne adottata anche nella seconda guerra mondiale, fino a quando il Giappone
non attaccò le Hawaii. Infatti, gli USA dichiararono guerra solo al Giappone. Infatti, furono
la Germania e l’Italia dichiararono guerra agli USA.
L’altro contenuto del messaggio del discorso fu quello del libero scambio, azione che gli
era impedito dall’Inghilterra, in modo da fare business e diventare una potenza, con
l’esportazione del legname del nord, il tabacco del sud e il grano del nord ovest.
Ugualmente fondamentale fu l’individuazione, come forma di governo perfetta per le ex
tredici colonie la federazione. Infine la proclamazione della neutralità degli USA, rispetto
alla faccende europee.
Nel 1812 l’interesse statunitense, a difesa del libero scambio, era quello di eliminare
l’Inghilterra, alleandosi con Napoleone; conflitto che durò fino al 1816. Infine una parte
importante delle Americhe non faceva parte delle tredici colonie che si estendevano sulla
East Cost, erano i territori lungo il corso del Mississippi, come Louisiana, Utah e
Mississippi di dominanza francese e spagnola. (1814)

LA COSTITUZIONE

Nel Marzo 1781 abbiamo la prima costituzione americana confederale. Gli USA ebbero
pero due costruzione, la prima che deriva dal 4 luglio 1776 e la seconda nel 1781 in seguito
al congresso di Parigi, una costituzione confederale.

I 13 articoli contenevano:

- gli usa non avevano una rappresentanza, non avevano un presidente unico;
- non erano previsti poteri coercitivi per imporre delle tasse;
- non vi erano corti di giustizia unica confederale;
- non vi era un governo confederale; il parlamento costituiva di volta in volta delle
commissioni di lavoro;
- vi era un parlamento in cui ogni stato aveva un voto e sulle questioni fondamentali era
richiesta l’unanimità dei consensi;
-
DIFFERENZA TRA CONFEDERAZIONE E FEDERAZIONE

Abbiamo una confederazione quando degli stati, attraverso un trattato, decidono di agire in
un determinato modo e quando uno statuto declina l’ azione unanime degli stati e dove gli
stati possono decidere se aderire o no. ( esempio di Unione Europea, anche se oggi non è
definibile nei parametri giuridici in quanto ha caratteristiche federali come la moneta unica,
ma ha un insieme di funzioni che l’UE che svolge sulla base di trattati, in quanto non esiste
una comunicazione europea )
La federazione si ha quando più stati decidono di rinunciare a uno o più pezzi di sovranità
in favore di una istituzione soprannazionale o sovrastatale.

Si raggiunse un compromesso tra chi voleva mantenere una forte autonomia tra gli stati e tra
chi voleva un forte stato accentrato diede vita alla Seconda Costituzione d’America
Federale. Una costituzione che sancisce gli USA come una repubblica. Nel 1787 erano la
più grande repubblica del mondo, in un Europa composta da stati monarchici, considerata
forma di governo perfetta per comandare un grande territorio.
Per le votazione del senati, indipendentemente dal numero degli abitanti, eleggevano due
rappresentanti per stato. Viene pensata anche una moneta unica e come risolvere il debito
pubblico. Un altro concetto di novità che viene introdotto è quello del sistema per cui il
numero dei deputati eletti al parlamento per singolo stato viene ponderato conteggiando
anche il numero degli schiavi neri. Sistema che per mezzo secolo garantirà un equilibrio. Il
sistema dei dazi verrà attribuito al parlamento federale, per quanto riguarda quelli
dall’esterno (quelli interni non venivano pagati). La costituzione federale deve essere
approvata, tramite un referendum, da tutti gli stati. (Deve essere approvata da 2/3 degli stati,
non verrà mai approvata dal New England)

USA : LA CONQUISTA DELL’OVEST

Come hanno fatto le tredici colonie a raggiungere le dimensioni attuali? E qual è stato il
modello che hanno adottato?

Thomas Jefferson giocò un ruolo fondamentale con la legge dell’ordinanza del nord-
ovest. In 60 anni gli Usa conobbero un forte espansionismo territoriale con un aumento
smisurato di popolazione, grazie alla natalità e all’immigrazione. L’obiettivo ella guerra
d’indipendenza era quello di rubare le terre agli amerindi per continuare un’espansione
territoriale che serviva alle piantagioni del sud e per quelli del nord per far fronte ad una
crescente immigrazione e spinta di nuove terre che portavano questi coloni una volta
adattati alla società a cercare nuove terre da coltivare su cui costruire il loro futuro,
rubandole agli indiani. Uno dei problemi alla fine della guerra d’indipendenza era pagare i
feti debiti che gli stati avevano contratto per finanziare la guerra agli inglesi e un modo era
quello di rubare le terre agli indiani venderle ai grandi signori. Il primo salto ra quello di
arrivare all’Ohio e così si pensò di rifiutare il modello coloniale e qui entra in gioco Thomas
Jefferson con la proposta di legge il 7 Agosto 1789 che afferma la volontà di non fare
colonie, ma che liberi cittadini si potessero insediare in nuovi territori e quando raggiungono
il numero degli abitanti dello stato più piccolo degli USA questo territori può richiedere un
governatore il quale governa questo territorio in modo che in maniera autonoma si trasformi
in uno stato che, tramite in un referendum, chieda di entrare in una federazione e il senato
deve accettare.

Questo sistema che permette ad un contadino straniero che arriva a New York di avere una
terra e poter costruire un futuro con le proprie forze è una cosa che cambia le sorti del
mondo.

Le tribù indiane divennero più mobili grazie ai cavoli utilizzati come strumento di
mobilitazione, diventeranno meno sedentari e meno dipendenti dai buoi.
Quando la pressione demografica bianca diventerà sempre più forte che sposterò gli indiani
ben oltre gli Appalachi e sempre più ovest verranno inglobate dai comanci, gli apachi e
verranno via via estinti.
Questo sistema coniuga democrazia e capacità.
I nuovi stati non vogliono la schiavitù considerata antica, hanno un’altra economia,
costituita dalla piccola proprietà. Nonostante ciò gli stai del sud tentavano di portare avanti
il loro sistema di produzione, tanto che in West Virginia venne introdotto la schiavitù.

IL RESTO DELLE AMERICHE

Americhe entrate nel resto dell’Atlantico.

GIOVEDì 18 MARZO

LEZIONE 10

Il primo territorio che si libera dal gioco dei governatori spagnoli è il Cile che nel 1818
insorge e riesce a dichiarare l’indipendenza. Negli altri territori la situazione è ben più
complicato, in quanto la presenza spagnola era più forte. Si scateneranno guerre civili
sanguinose, con uccisioni di massa nelle fattorie. Questo comporterà un forte impegno
militare, il re, infatti, spedirà un nuovo esercito che si imbarcò a Cadice per il Sud America.
Nel 1820 Ferdinando VII con l’intento di reprimere le ribellioni in Sud e Centro America
organizza un nuovo esercito di 20mila uomini che partì da Cadice, ma i soldati spagnoli si
ribellano con una motivazione anche costituzionale, in quanto Ferdinando VII aveva
promesso durante la guerra di liberazione a concedere una costituzione, ma che non fece.
Questi soldati dunque, che non volevano una guerra che non sentivano loro, firmarono una
dichiarazione sulla nave a Cadice in cui chiedono una costituzione. Il mancato invio di
questi rinforzi provoca il collasso delle truppe in Sud e Centro America e così i ribelli
guidati da Bolivàr sconfiggono gli spagnoli e partono da liberare la Colombia, Venezuela
ed Ecuador. Con la battaglia di nel 1820 può proclamare la costruzione degli Stati Uniti di
Colombia. Il disegno di Bolivàr, i liberatore del centro e sud America, è quello di costruire
sul modello USA un grande federazione ispano-americani, sogno che non riesce a realizzare
in quanto le vi erano enormi distanze che provocavano difficoltà nelle comunicazioni, ma
soprattutto lo sviluppo di poteri locali forti in mano alle famiglie, ma che non volevamo
perdere il potere in un unico potere centrale. Nel 1820 vi è però una fase in cui in una parte
importante del Sud America questo disegno sembra possibile. Nel 1824 vi è poi la battaglia
in Perù in cui gli spagnoli vengono battuti. Gli Stati Uniti di Colombia si scioglieranno poi
in tre differenti nazioni.

In seguito lo scioglimento degli stati uniti di Colombia, in Venezuela e Colombia iniziarono


numerose guerre cvicili tra chi voleva uno stato centrale sovrano come quelli europei e chi
voleva ancora poteri locali. La zona nord della Colombia è una delle zone in cui i narcos
hanno maggior potere. Tra il 1830 - 1834 in Venezuela ci furono una decina di guerre civili.

MESSICO

C’è Augustin De Iturbe che sconfisse l’esercito spagnola e organizza la guerra di corsa
contro le navi spagnole e nel 1821 giunse all’indipendenza. Augusutin De Iturbe vorrebbe
un altro modello, diversamente da Bolivàr.
Iturbe nel 1821 si fa nominare Imperatore del Messico, carica che mantenne per un anno.
Il generale Antonio Lopez de Santana (detto Napoleone del West) per i messicani fu un eroe,
i quale guido una campagna nel 1821 contro Iturbe e proclamò la repubblica federale del
Messico.

BRASILE

Il Brasile aveva le stesse vicissitudine dei territori americano sotto dominio spagnolo. La
casa reale portoghese scappò da Lisbona e andarono in Brasile nel 1808. Nel 1821 Joao VI
torna in Portogallo e lascia Pedro a governare il Brasile. Nel 1822 Pedro si dichiara
imperatore e prende il nome di Pedro I. A Pedro I succede suo figlio Pedro II autore di un
errore nel 1888 in quanto dichiara l’abolizione della schiavitù, errore in quanto centinaia di
migliaia lavoravano nelle piantagione e provocò il colpo di stato dei proprietari terrieri che
deposero l’imperatore e il Brasile divenne una confederazione federale.

La Colombia, durante l’800, si estendeva fino allo stato attuale di Panama. Il Messico nel
1855 si dà una nuova costituzione. Il potere della chiesa in questi stati era forte, in Messico
era pure economico. Nel 1857 al governo vi erano liberali che sul modello della rivoluzione
francese espropriano i territori ecclesiastica scaturendo una guerra civile che dura dal 1857
fino al 1859 tra laici ed ecclesiastici. Nel 1861 si raggiunse un accordo e fu nominato
presidente Benito Quarez che trovò un paese distrutto. Per risanare le finanze messicane
decide di non pagare più i debiti con Francia, Spagna che occupano il porto di Vera Cruz,
mentre Spagna e Gran Bretagna ritirarono le truppe dopo qualche mese, la Francia di
Napoleone III nel 1863 aumenta il numero dei militari e pensa di mettere su trono del
Messico Massimiliano D’Ausburgo (venne poi fucilato dalle truppe di Quarez). Questo
perché vuole un riavvicinamento con l’impero austro - ungarico. (precedentemente si era
alleato con il regno di Sardegna con gli Ausburgo, portandogli via la Lombardia). Nel 1865
la guerra di secessione degli Stati Uniti finì.
AMERICA SETTENTRIONALE

Gli inglesi avevano stabilito come limito massimo d’espansione verso ovest i monti
Appalachi. Questa ulteriore spinta verso ovest ha un problema, ovvero quello che tutti gli
europei hanno risolto con lo stesso obiettivo: ovvero lo sterminio dei popoli amerindi (negli
attuali Stati Uniti, nel 1600 erano stimati intorno ai 5/6 milioni, nel superamento dei monti
Appalachi diventano 500/600 mila persone).
La popolazione degli US nel 1830 raggiungeva già 13 milioni e nel 1860 passa da 13
milioni a 31 milioni. Questo incremento fu causato sicuramente dall’avanzamento della
medicina, dalla qualità dei servizi in città, un benessere economico soprattutto nelle
campagne dove vi era sempre richiesta di manodopera con stipendi mediamente accettabili e
costruire grandi patrimoni, città con meni problemi igienici e soprattutto i moti migratori (i
veri nativi erano gli indiani che furono sterminati), tra questi 31 milioni, 8 erano immigrati
inglesi.

Dalla Louisiana tutti i territori appartenevano prima alla spanna poi al Messico, ma i coloni
americani dal sud fondarono delle fattorie e dopo la dichiarazione d’indipendenza si creano
le condizioni affinché il Texas possa diventare uno stato del USA. New York e Philly intanto
raggiungono i 500/600 mila abitanti. Una della caratteristiche della società americana, in
forte aumento, era l’alfabetizzazione di massa, anche tra le donne. Vi erano poi i 4/5 milioni
di schiavi neri.

In questo periodo vi fu in forte sviluppo dell’industria metallurgica e del commercio navale


per conto terzi, tanto che gli usa raddoppiarono la quantità delle merci trasportate. Il grande
balzo per l’acquisizione dei territori si ebbe nel 1803, anno in cui Napoleone vendette la
Louisiana agli usa in quanto sa d non poter impedire la flotta inglese a quei possedimenti e
decide di vendergli agli Usa in modo che questi e entrarono in guerra con l’Inghilterra rea il
1812 e 1814. L’unica volta che Washington venne occupata fu durante questa guerra,
quando. Gli intese navigarono il fiume e sbarca un esercito che bruciò la Casa Bianca. Tutto
questo si concluse con la Pace di Gand nel 1814. Gli USA andarono lo stesso avanti nel
1803 occuparono grandi territori nel sud. La Florida è ancora spagnola, ma nel 1819 la
Spagna era in grande difficoltà e ha bisogno di soldi e la vende così agli USA, in modo d
avere uno sbocco diretto sul mar dei Caraibi a aprendosi al commercio della canna da
zucchero.
Alcuni messicani sono d’accordo dal liberarsi dal governo di Santana e viene dichiarata così
l’indipendenza del Texas dal Messico. Santana organizzò un esercito di 4mila uomini contro
i coloni che erano in forte minoranza. Ci fu una prima resistenza ad Alamo composta da
volontari texani e dal Kentucky che riuscì a resistere per qualche giorno. Questo permette ai
coloni texani di chiamare un esercito di 700 uomini che riuscirono a rendere di sorpresa i
messicani e sconfiggerli, riuscendo a catturare Santana. Il Messico fu costretto a riconoscere
l’indipendenza, ma gli USA non accettano il Texas come stato all’interno dell’unione, i
quali si dichiararono stato indipendente, con la loro bandiera “solitaria” con una sola stella.
Il Texas si aprì agli stati europei in modo a provocare l’unione federale tanto che il governo
decise nel 1845 di annetterlo. Gli USA non volevano il Texas per una delle ragioni
scatenanti della guerra civile. La colonizzazione del Texas sarà fatta da coloni degli stati del
sud che volevano avere le cloro fattorie, ma altri si portarono gli schiva introducendo il
sistema delle piantagioni in stile Alabama. Gli stati del nord non volevano che nei nuovi
stati ci fosse la schiavismo, voleva un equilibrio tra stati non schiavisti e stati schiavisti.

MARTEDì 23 MARZO

LEZIONE 11

L’indipendenza del Messico arrivò nel 1836.

Il Messico non accettò l’ingresso nel Texas negli Usa e scoppiò così la guerra dal 1845 al
1848. In questa vicenda si vide la potenza militare, industriale ed economica degli USA in
quanto sconfisse il Messico in varie battaglie, tanto che occuparono Città del Messico. Gli
americani aprirono così una discussione con il Messico attorno che prevedeva di inglobare
lo stato del Messico in uno stato della federazione americana. Tuttavia, questa idea non
passa per varie ragioni, tra cui: razzismo molto forte, difatti si opposero a questa idea l’élite
bianca del paese il quale ragionamento si basava sul fatto che gli USA fosse uno stato
prevalentemente bianco in cui si parlava inglese protestante e che dunque era impossibile
inglobare popolazioni diverse da tanti punti di vista. Nonostante ciò gli americani si tennero
quei territori disabitati che diventeranno poi gli stati (West Coast).
(La California venne conquistata da un esercito di volontari formato da un centinaio di unità
con l’appoggio di qualche colono di provenienza americana e degli ispanici presenti in
queste città, contro le scarsissime milizie messicane)
A questo punto gli USA raddoppiarono la loro superficie e con questo trattato di Guadaloupe
(1848) entreranno negli USA il New Mexico, Nevada, Arizona, California, New England
una volta raggiunti i vati parametri.
Dalla West Coast si apre il Pacifico che apre le porte agli USA il mercato asiatico, tra cui:
India, Cina, Giappone, Corea e le varie isole.

Qui comincia un ulteriore problema legato alle comunicazioni. Il metodo più veloce era
quello via terra con le ferrovie in fase di sviluppo, mentre quello navale era risalto indietro,
ma fondamentale per comunicare con l’Asia.
Viste le difficoltà di comunicazione, si pensò di costruire un canale sotterraneo che
collegasse l’oceano pacifico con l’oceano atlantico. Si cerca un passaggio in Centro
America. Attraverso varie esplorazioni e colui che riuscì a scavare la posizioni giusta fu
Agostino Codazzi con la creazione del Canale di Panama. Uno dei paese con cui gli Usa
volevano intraprendere trattative commerciale fu il Giappone, un paese, tuttavia, chiuso dal
punto di vista commerciale e vincolato alle caste guerriere e al Buddhismo.
Nel 1853 gli americani con l‘ammiraglio Matthew Perry arrivarono alle coste giapponesi
con la flotta da guerra. La prima visita fu tutto sommato di cortesia, ma l’anno seguente
bombarda il porto di Yokohama, portando così il paese nipponico ad un’apertura con gli
USA che ricevettero nel 1858 l’apertura di 5 porti, tra cui quello di Yokohama. Gli altri stati
europei non rimasero a guardare, tanto che tra il 1858 - 1859 si simularono tra Giappone
GB, Russia, Olanda (che aveva l’Indonesia) e Francia i trattati
Gli americani aprirono così, con la forza, il mercato asiatico. I primi prodotti importati fu il
the e operai per la costruzione della ferrovia transcontinentale e le prime imprese di
lavanderie e ristorante e di oppio.

La Federazione Americana corre il rischio di sciogliersi e di sfaldarsi. Tra le ragioni che


portarono allo scoppio della guerra di secessione americana troviamo sicuramente ragioni
economiche. Si divide tra la questione della schiavitù e quelli economici. Nel 1854 viene
fondato il partito Repubblicano prevalentemente negli stati dell’ovest, quelli agricoli e di
frontiera. È un partito che rappresenta l’ideale di libertà individuale per i nuovi stati degli
USA e rappresenta bene la borghesia dei vecchi stati. I democratici si dividono in due, quelli
della tradizione dei padri fondatori che in qualche modo difendono l’autonomia degli stai
del sud e difendono la libertà di commercio con l’estero, di avere gli schiavi; l'altra parte è
radicalizzata e aberra una libertà degli stati, ma è convinto dell’unità federale come chiave
del successo del Paese. Si accese una campagna elettorale preceduta d avari episodi di
guerra civile da cui, nel 1860, ne uscì vincitore un repubblicano ovvero Abraham Lincoln,
prima primo presidente repubblicano degli USA. Egli vinse con il 40% dei voti in quanto i
candidati erano 3 e i democratici ne avevano 2. Nel programma di Lincoln, tuttavia, non si
parlava di abolizione della schiavitù, ma che sarà poi cancellata compensando i proprietari
terrieri dalle perdita di manodopera schiavista. (tutto ciò rappresentava un auspicio)

Teoria federale dei nordisti.

Febbraio 1861 - La teoria dei sudisti si basava sul fatto che fossero entrati liberamente
negli USA e che dunque i loro parlamenti possono dichiarane l’uscita, liberalmente come
sono entrati. Tra gli stati che si facevano portavoce di quest’idea troviamo: Alabama,
Mississippi, Georgia, South Carolina, Florida..
A questi stati si aggiunsero Virginia, Arkansas, Tennessee e North Carolina.

In questo periodo ci fu una battaglia politica per portare uno stato piuttosto che un altro,
battaglia in cui Lincoln giocò un ruolo fondamentale dove stati che erano in dubbio
decidono di stare con la Federazione grazie messaggi di Lincoln durante la votazione.

Ad un certo punto della guerra, Lee decise di spezzare in due gli stai del nord e invade il
Maine e la West Virginia puntando la Pennsylvania dove vi era una fabbrica di scarpe
Lo snodo decisivo si ebbe con i nordisti che conquisteranno tutta la balle del Mississippi ed
entrarono nel Tennessee e l’arrivo delle forze federali al golfo del Messico segnò la fine
della guerra.
Il sud risulta sconfitto per varie ragioni, tra cui: un gruppo di spie organizzarono l’assassinio
di Lincoln, il quale, nel 1863, attraverso una dura battaglia parlamentare fece approvare una
legge per abolire la schiavitù.
Si passo alla linea politica della punizione per gli stati confederati che si ribellarono ala
federazione. Così, il diritto dei voti dei neri e l’abolizione della schiavitù e una politica di
occupazione militare degli stati del sud che durerà per 5/6 anni.
In Europa, la sconfitta di Napoleone a Waterloo nel 1814 segnò un cambiamento epocale. La
Francia, ormai, perse la sua competitività mondiale in seguito alla sconfitta della Guerra dei
Sette Anni.
Con la caduta di Napoleone si riunisce il concetto delle potenze europee, il congresso di
Vienna. Da una parte vi era il ministro degli esteri francese d Luigi XVIII, dall’altra parte vi
era quello austro - ungarico mentre gli inglesi mandarono Wellington a discutere sul nuovo
assetto europeo e mondiale. L’obiettivo francese era quello almeno di mantenere i confini
ante rivoluzione francese. L’Inghilterra era invece interessata agli assetti mondiali. La
dottrina Monroe da una parte esplicita la non intrusione negli affari europei, ma dall’altra
parte verrà applicata quando hanno la forza militare per farlo. (es. acquisto Alaska dalla
Russia)
La potenza che ha una visione globale, in questo momento, è l’Inghilterra che ha avviato un
processo industriale e ha una flotta militare e commerciale all’avanguardia.
La Spagna riconquista le sue colonie e anche il Portogallo, la Francia mantenne le sue
frontiere. Tuttavia la Francia, governata da Luigi XVIII, rientrato in Francia, torna
parzialmente ad un modello ancien regime. Reintroduce la bandiera bianca con i gigli, un
parlamento bicamerale con un senato nominato dal re ed una camera dei deputati eletta da
un numero ristretto di cittadini, ovvero i ricchi. Questa su apolitica venne contrasto dai
nobili che risedevano all’estero che volevano i loro vecchi privilegi e terreni, ma Luigi
XVIII resiste in quanto i vecchi terreni ecclesiastici erano ora di proprietà borghese
contadina, vero pilastro della Francia.
La zona della Germania, che Napoleone aveva sistemato in 40 stati, il congresso di Vienna
mantiene questa distribuzione territoriale. (viene mantenuto il regno di Sassonia, di
Baviera..). Questi regni venendo tolti alle dinastie vicino a Napoleone e vennero
riconsegnate a dinastie tedeschi locali i quali mantennero la costituzione, molto vicino al re.
Lo stesso trattamento fu riservato al Nord Europa, la Norvegia venne consegnata alla
Svezia. Il Regno di Danimarca viene ripristinato senza la Norvegia. In Austria la dinastia
degli Asburgo continuò a comandare. Venne costruito lo stato dei Paesi Bassi, inglobando il
Belgio. In Spagna ritorna la dinastia con Ferdinando VII e arrivato sul trono abrogò la
costituzione del 1812 dando vita ad una guerra civile.
La Gran Bretagna, invece, è la vera vincitrice con la sfida con la Francia, in quanto ha il
dominio globale, ha il Canada e l’Australia, l’India, punti di appoggio in Africa e il punto di
capo speranza.
GIOVEDì 25 MARZO

LEZIONE 12

SITUAZIONE DELLA PRIMA METÀ DEL 1800

Questa è l’Europa dopo il Congresso di Vienna, o almeno come viene immaginata.


Abbiamo visto il ruolo dell’Inghilterra che, fino al cambio della leadership governativa, ha
un atteggiamento (se non di alleanza con l’idea di Santa Alleanza) di appoggio informale, di
non ostracismo, rispetto ai principi della Santa Alleanza.
Il Congresso comunque ripristina in Germania i 40 stati territoriali (da 360 che erano). In
Italia non c’è un bisogno di questo tipo, ma l’idea che l’Italia non fosse uno Stato venne
esplicitata da Metternich che usa l’espressione per cui l’Italia è una espressione geografica,
non un soggetto politico, tant’è che nella ridistribuzione dei compiti di governo che risulta
dal Congresso, l’Austria si prende non solo i territori che già aveva in Italia, ma anche la
Repubblica di Venezia (che nella prima e poi seconda campagna d’Italia venne data
all’Austria da Napoleone in cambio di Lombardia, Brescia e Bergamo, attraverso cui
Napoleone crea la Repubblica Cisalpina, la Repubblica Italiane e poi il Regno italico).
L’Austria non ha nessuna remora ad inglobare la Repubblica all’interno dell’Impero, quindi
allarga i suoi territori inglobando la Repubblica Veneta, ripristinando il potere nell’ex ducato
di Milano. L’Austria crea una continuità territoriale tra territori imperiali e Lombardia,
coadiuva il Piemonte facendogli annettere la ex Repubblica di Venezia.

In più il Regno di Sardegna, al contrario di quello che avviene in Germania (molti stati
mantengono una parvenza di costituzione), annette la Repubblica ligure e cancella qualsiasi
tipo di legislazione napoleonica (si ritorna alla legislazione originaria, vengono reintrodotte
alcune situazioni come la tortura, come la Chiesa con un ruolo istituzionale e che supera o
coincide con il ruolo dello Stato). Si torna indietro, come se i 20 anni di dominio
napoleonico non fossero mai esistiti.
Questa cosa non avviene nel Ducato di Modena dove viene messo un Asburgo a governare o
nel Ducato di Parma dove la ex moglie di Napoleone governa coadiuvata da un generale
austriaco e da una spia inglese (per controllarla, che poi diventerà il suo amante), ma Maria
d’Austria non abroga il codice napoleonico o le libertà che erano entrate nella vita della
società parmense, romagnola. Ha l’intelligenza di mantenere un equilibrio tra il fatto che lei,
figlia di una rivoluzione e della casata che l’ha distrutta, si senta un elemento di
congiunzione tra queste dicotomie. Il suo governo risente di questo specchio.

Abbiamo visto l’alta Italia, il Regno di Sardegna, il ducato di Modena e quello di Parma.
Abbiamo visto l’importanza della presenza austriaca perché il Granduca di Toscana è
Ferdinando III, fratello dell’imperatore austriaco, ma anche Ferdinando fa una politica che
segue quella di Maria Luisa d’Austria, non rinnega le riforme napoleoniche, quindi si
innesta sulla tradizione illuministica.
Indipendentemente dall’atteggiamento dei diversi sovrani, o comunque duchi, messi a
governare i diversi territori, l’Austria annette molti territori.

Lo Stato che tenta di darsi qualche parvenza di rinnovamento è quello della Chiesa. Pio VI
tenta una riforma dello Stato, soprattutto dal punto di vista dell’amministrazione pubblica,
ma per l’opposizione del corpo cardinalizio, ecclesiastico, religioso e laico che
amministrava lo Stato, queste timide riforme vengono bloccate e non vengono realizzate.

Nel Regno di Napoli, Ferdinando I si trova in una situazione difficile, nel senso che
comunque, nonostante gli episodi di Resistenza che i conservatori hanno sviluppato, le idee
napoleoniche di buon governo, di un governo non aperto solo ai nobili di sangue, sono idee
che rimangono presenti nel tessuto vivo della società napoletana. D’altra parte, anche le idee
reazionarie rimangono presenti. Qui assistiamo ad un progressivo aumento di sette, di
gruppi non omologati dal regime come la Setta dei Calderari, setta che si richiama ai valori
tradizionali (setta reazionaria rispetto a qualsiasi innovazione che possa avvenire all’interno
della società). Abbiamo anche la Carboneria e la Massoneria, che a partire dal 1820 hanno
motivazioni forti rispetto ad una riforma strutturale sociale della società meridionale.

Questa è la situazione italiana dopo il Congresso di Vienna (1815-1816).


Con questa cartina vediamo l’Europa al termine del Congresso di Vienna.
Diciamo che l’aspetto riorganizzativo del Congresso è quello che abbiamo visto anche per
l’Italia. Il 26 Settembre 1815 viene stipulata la Santa Alleanza, che presupponeva il fatto che
se una delle Corone fosse stata minacciata, gli stati che componevano l’Alleanza potevano
decide di intervenire in quel territorio in sua difesa. Questa Alleanza viene accettata da
Russia, Prussia e Austria. L’Inghilterra decide di non promuovere quello che poteva essere
un veto, o comunque un atteggiamento ostruzionistico rispetto all’idea (non accetta).
Nel 1818 alla Santa Alleanza si aggrega anche la Francia, che fino a quell’anno ha delle
truppe dei Paesi che hanno sconfitto Napoleone che occupano il suo territorio, vede la
ritirata delle truppe e riprende la politica estera. Dal 1818 quindi la Santa Alleanza
comprende Austria, Russia, Prussia e Francia.
Diciamo che l’adesione non potrà essere più consona, perché nel 1819 cominciano delle
agitazioni studentesche a Vienna che vengono represse. Le manifestazioni chiedevano che
venisse realizzata una riforma costituzionale dello Stato, cioè che si potesse prevedere una
costituzione che dava diritti a tutti i cittadini.

L’Austria, proprio a seguito di queste manifestazioni, chiede ai Paesi della Santa Alleanza il
diritto di intervenire negli Stati tedeschi. Abbiamo visto che si erano formati 40 stati
tedeschi in Germania dopo la fine del dominio napoleonico e che l’imperatore tedesco si fa
delegare per poter intervenire negli altri stati tedeschi.

La rivolta di Vienna del 1819 ha, da una parte, come conseguenza, la richiesta ottenuta da
parte del governo asburgico di intervenire in Germania e, dall’altra parte, stimola quella
rivolta di calce per cui l’esercito, che doveva imbarcarsi per le Americhe per reprimere i
moti rivoluzionari, si fa esso stesso rivoluzionario e chiede di reintrodurre la Costituzione
del 1812.
Ferdinando VII che era Re di Spagna si oppone alla richiesta e scoppia una guerra civile tra
le truppe ribelli e le truppe fedeli a Ferdinando, tant’è che Ferdinando è costretto a
convocare le Cortes (il parlamento spagnolo).
Ma qui la rivolta si espande. I semi rivoluzionari, nonostante la sconfitta di Napoleone,
nonostante il Congresso e la Santa Alleanza, sono semi che germogliano, difficili da
fermare.
Nel 1820 il Regno delle due Sicilie vede una ribellione: ribellione a Ferdinando I, Re delle
due Sicilie, che chiede la reintroduzione di una Costituzione. Il sistema austriaco e russo
erano i due che più si opponevano alla introduzione di un sistema democratico.
Ferdinando I è costretto a promettere una Costituzione, ama questo non impedisce che nel
1820 la Sicilia si trasformi in un’isola in rivolta con i più grandi proprietari terrieri a
rivoltarsi. Quindi l’Austria, che si era fatta garante della pace nel mondo dell’Europa
centrale e meridionale, si vede costretta ad affrontare anche questo tema.
Convocano quindi, nell’ottobre del 1820, un Congresso a Tropau da cui esce una
dichiarazione che permette l’intervento in nazioni estere per ripristinare le società
minacciate da eventuali rivoluzioni. Questo cambia il mondo. Solo qualche anno prima, se
ci fosse stata una riunione del genere, avrebbe detto che la Francia aveva tutto il diritto di
guidare gli Stati europei e di cambiare il corso della loro storia.
Il motto napoletano è talmente forte, soprattutto perché guidato da militari, da una parte
della Massoneria, che Ferdinando I si adegua alle richieste, concede una Costituzione.
Contemporaneamente l’Austria non è disponibile ad una riforma costituzionale degli Stati
sotto il suo dominio, quindi convoca un primo congresso a Tropau nel 1820 e ne esce la
legittimazione per quegli stati reazionari (della Santa Alleanza) di intervenire nelle proprie
aree di influenza per ripristinare il tutto.
Al congresso partecipa anche Ferdinando I che non si oppone all’idea austriaca, cioè al fatto
che l’Austria avesse il diritto di intervenire militarmente negli Stati che avessero voluto
darsi una Costituzione. Questo provoca l’invio di un esercito a Napoli, che si scontra con le
milizie riformiste che vengono sconfitte nel marzo 1821. Le truppe partenopee vengono
sconfitte dagli austriaci, che il 3 marzo 1821 entrano a Napoli.
E’ la fine di Napoli e dell’intellighenzia fatta da amministrativi, intellettuali che avevano
propugnato l’idea di uno Stato Nazionale.
Nel marzo 1821, allo stesso tempo, degli ufficiali degli ex eserciti napoleonici, sensibili al
richiamo di una nuova visione degli assetti mondiali, costituiranno un’associazione.
Alessandria, una delle piazzeforti più sicure del regno sardo, cade. Questo è un colpo
importante.
C’è una rottura tra i politici più borghesi e le frange militari.

Gli italiani volevano liberarsi degli inglesi per costruire qualcosa di nuovo. Il modello è il
Regno italico, considerato un modello rispetto ad un ripristino tale e quale del sistema.
In sostanza, gli Stati risentono molto dell’influenza napoleonica.
In Italia chi fomenta sono la Carboneria, la Massoneria, gli ufficiali, ecc.

Abbiamo visto come il Regno di Sardegna si era strutturato con importantissime


acquisizioni territoriali, ma si era strutturato su un modello precedente alla Rivoluzione
Francese. Quindi, al contrario di quello che abbiamo visto nei licei, il Regno di Sardegna è
più arretrato e questo comporta il fatto di una maggior richiesta di ripristino di quelle che
sono le libertà che diano una parvenza di indipendenza da un potere esterno (austriaco).

Il 10 marzo 1821, la guarnigione di Alessandria si ribella e chiede la ricostituzione di un


Regno dell’Alta Italia, quello che c’era con Napoleone e Eugenio de Beauharnais. Chiedono
che il Regno si faccia promotore di una guerra contro l’Austria per costituire il Regno
dell’Alta Italia con modello napoleonico.
Il re Emanuele I abdica in onore del fratello Carlo Felice, che però si trova a Modena, dove
è un conservatore, una persona che non capisce i cambiamenti in corso, quindi Carlo felice
si oppone alla richiesta. A Torino c’era invece Carlo Alberto di Savoia, che ha sentimenti
favorevoli alle proposte di guidare il moto rivoluzionario, che il 14 marzo 1821 dichiara la
Costituzione ai sudditi che la stavano chiedendo.
Carlo Felice, a Modena, sconfessa sia l’operato di Carlo Alberto, sia la concessione della
Costituzione e decide di ripristinare l’idea di un possibile intervento anche all’interno del
sistema italico. Gli austriaci entrano in Piemonte e sconfiggono i piemontesi a Novara e
sono il tramite per la restaurazione conservatrice in Piemonte interpretata da Carlo Felice,
rispetto a quello che era venuto prima.
Ma non è finita. Abbiamo visto come dal ’19 in poi si sono sviluppate una catena di
ribellioni a Vienna, In Italia dove vengono sedate dall’Austria che interviene nel Regno
delle Due Sicilie e in quello di Sardegna. Abbiamo visto come i tentativi rivoluzionari siano
profondamente legati all’esperienza napoleonica, fondamentale rispetto a quello che accade
5 anni dopo, mentre in Spagna la cosa è diversa. E’ il popolo che si ribella a Napoleone in
nome dell’autogoverno del popolo spagnolo (più dell’idea, dato che non c’era
effettivamente un autogoverno).
Nel 1821 il Re era stato esautorato e chiedeva l’intervento della Santa Alleanza. L’Austria
convoca un congresso e nel 1822, a Madrid, l’Austria si presenta come paladina del
ripristino della legalità a livello mondiale e d’accordo con la Spagna perora l’intervento
della Santa Alleanza in Spagna in primis. L’Austria ottiene il concesso di un intervento
militare in Spagna e in Grecia per reprimere le richieste di libertà dei popoli, in favore della
Turchia.
Mentre l’Austria si prende l’impegno di ripristinare l’ordine in Italia, la Francia si prende
l’onere di ripristinare l’ordine in Spagna. In qualche modo consapevole di quanto era
successo prima, manda un esercito enorme di uomini (tra cui anche Carlo Alberto, per
espiare il suo errore) che trova la popolazione a favore del Re Ferdinando contro i
rivoluzionari. Le truppe ribelli si ritireranno nella fortezza di Cadice che cadrà nel 1823,
quando la Spagna tornerà sotto il controllo di Ferdinando, ma ormai è troppo tardi per
l’impero, le colonie, per il centro Sud America (territori che si sono emancipati e si sono
dichiarati tutti Repubbliche indipendenti).

Ma Francia e Spagna pensano di poter intervenire nelle Americhe. Le due vengono bloccate,
però, dall’Inghilterra nel 1823. L’Inghilterra non ha più quel governo conservatore piegato
ai voleri della Santa Alleanza, c’è invece un governo con posizioni più liberali, il che vuol
dire che in un contesto generale all’Inghilterra conviene che il Centro Sud America si
organizzi in stati territoriali, perché essa è detentrice del potere commerciale ed ha bisogno
di mercati. In questa visione a lei interessa avere mercati. Nel momento in cui la prima
potenza mondiale (Inghilterra) ha questa necessità, non permette a nessuno di commerciare
con quei territori.
Chi era succeduto al governo conservatore inglese che aveva, se non sposato, coadiuvato le
posizioni francesi, russe, prussiane e austriache? Canning, prima come ministro degli esteri,
poi come cancelliere e cambia la politica. L’Inghilterra non è più favorevole ad un
intervento della Santa Alleanza rispetto al contesto europeo e men che meno ad un contesto
globale.

Abbiamo visto l’Europa dal punto di vista politico fino al 1830 circa, ma dal punto di vista
economico-sociale cos’era successo? Nelle scorse lezioni ci siamo detti che l’Europa sta
cambiando, come durante il 1400, quando l’avvento dello Stato moderno sovrano
territoriale aveva cambiato le potenzialità dei diversi territori europei, permettendo agli stati
che avevano una condizione geografica favorevole di fruire di quelle che erano le conquiste
tecnologiche, grazie anche alla struttura politica di questi stati.
Abbiamo visto la rivoluzione del mercantilismo, che determina lo sviluppo delle Americhe e
in Europa abbiamo visto lo sviluppo di quella che è la prima rivoluzione industriale che si
avvale dell’organizzazione statale e amministrativa ricordata prima.
Nel primo grafico possiamo infatti vedere come la presenza inglese sia schiacciante.
In Francia, che era un po’ il competitor della Gran Bretagna, abbiamo 1/5 delle macchine a
vapore in uso in Gran Bretagna, poi arriveremo fino alla metà, però sempre meno.
L’Austria è messa malissimo, il livello di macchine a vapore si alza fino a ¼ rispetto alla
GB.
Nel 1861 l’Inghilterra ha in funzione 31.000 telai per la produzione di cotone, in Germania
2.200, in Francia 5.500, negli USA 11.500. La differenza è abissale. Questo spiega perché la
Gran Bretagna abbia una leadership incontrastata a metà 800: perché le invenzioni si fanno
proprio qui. Ad esempio, la prima linea ferroviaria si fa in Inghilterra.
L’Inghilterra è piena di miniere di carbone in cui l’estrazione avviene in condizioni terribili.
Si adotta ancora la forza umana ed animale, ci sono proprio delle stalle che vengono allestite
all’interno delle miniere. Il carbone, però, era la forza che faceva risparmiare, che azionava
la macchina a vapore. Londra diventa la prima città per esperimenti straordinari.
Nel 1819 viene effettuata la prima navigazione a vapore da Londra agli USA. Nel 1844
negli USA viene inventato il telegrafo.
Capiamo che è un mondo nuovo in cui chi rimane indietro perde il treno.
La ferrovia realizzata a Napoli, ad esempio, aveva ancora una visione aristocratica, per cui
la ferrovia era stata realizzata per piacere personale, invece in Inghilterra era realizzata per
scopi diversi, commerciali.

Sviluppo della rete ferroviaria nei diversi anni.


Vediamo come la rete ferroviaria sia fitta in Inghilterra, dove pare una ragnatela. In Italia
abbiamo alcuni tracciati importanti come quello realizzato in epoca cavouriana (realizzato a
mano in poco tempo).

In questa cartina vediamo chiaramente il sistema di industrializzazione in Europa. Vediamo


come l’Italia sia quasi tutta gialla, il che vuol dire che tutti quei territori non erano stati
coinvolti in un’industrializzazione pesante. Vediamo invece come l’Inghilterra, la Scozia e il
Galles siano stati oggetto di una pesante industrializzazione. Vediamo come l’Irlanda sia
una macchia bianca, territorio in cui l’industrializzazione è assente. La penisola iberica è
pure esse bianca. Vediamo anche l’arretratezza dell’impero austroungarico. La Germania ha
una zona particolarmente industrializzata al centro.
In Italia lo sviluppo non è dovuto ad un’eccessiva presenza di fabbriche, ma è dovuto alla
presenza di una agricoltura con caratteri industriali che si avvale anche dei primi supporti
tecnici. Ma c’è un supporto infrastrutturale importante dovuto all’ingegno di Camillo
Benso, conte di Cavour, e allo spirito imprenditoriale lombardo.
E’ una situazione complessa in cui diversi fattori scendono in campo, ma i fattori derivanti
dalla rivoluzione francese sono ancora determinanti.
I sistemi francese e tedesco si configurano all’interno di un quadro che accompagna lo
sviluppo della rete ferroviaria e dell’estrazione di carbone.
Tutto questo ci prepara a quello che sarà poi il 1830, ma soprattutto il 1840-49, e al crollo
dell’Europa, al principio della fondazione dell’Europa su Stati territoriali accentrati. Lo
stato sovrano accentrato territoriale diventa poi Stato nazionale accentrato sovrano.
I grandi imperi come quello austro-ungarico, che rispecchia la funzione dello stato centrale,
si stanno avviando verso la fine, perché le scoperte hanno cambiato l’assetto dell’Europa e
del mondo, modificando le esigenze delle popolazione introducendo nuovi elementi (come
la necessità di mercati, o di materie prime, ad esempio) che cambiano i termini di confronto,
che troviamo ancora oggi.

Qui termina il nostro studio della prima rivoluzione industriale.

MARTEDì 30 MARZO

LEZIONE 13

Con la rivoluzione francese cambia il modello di stato. L’esempio perfetto è il regno italico
in quanto grazie ad esso, vi sarà il Risorgimento. Ciò avverrà, seppur in modo diverso, in
tutta Europa, soprattutto in quelle zone in cui il potere era orizzontale, dal 1000 al 1800, e la
sedimentazione di quel potere, ormai periferia, verrà meno. Quello spirito che si
diffondendo, la restaurazione non lo riesce a fermare, tanto che nel 20 e 21 questo spirito
abbia portato alle prime rivolte (Spagna con la rivolta di Cadice). C’è una normalizzazione
che avviene durante gli anni ’20, ma una normalizzazione che non avvenne ovunque, come
nell’impero Ottomano. Nel 1800 l’impero turco ha tutti gli elementi di disfacimento che poi
lo porteranno a sgretolarsi. Sono sempre quelli elementi di differenza religiosa che
porteranno allo scioglimento dei più grandi imperi. Una delle prime nazionalità che diede
vita ad un’idea di indipendenza dall’impero turco fu la Grecia. Alcuni mercanti greci nel
1814 fondarono ad Odessa un’associazione con il nome di Società degli Amici, una società
liberale, sul modello dei club francesi, che ebbe un obiettivo, ovvero liberare la Grecia dai
turchi. Questa società riuscì ad organizzare nel 1821 una rivolta nel Peloponneso, diviso
dalla Grecia dallo stretto di Corinto (costruito dai romani durante l’impero romano) fungeva
anche da barriera e ottenne l’appoggio dalla potenza greco-ortodossa (Russia), riuscendo a
liberarsi così dai turchi. Nel 1822 ad Aupidaro un’assemblea costituente dichiara
l’indipendenza greca. Questo rappresentò una vera novità in tutta Europa, in cui una civiltà
cattolica si liberò da un potenza islamica, rappresentando una ventata di liberalismo dove le
origini della libertà occidentale venne rispolverata.

(Mezzaluna islamica (simbolo dell’islam) rappresenta tutti quei territori conquistati


dall’islam nel corso della loro prima avanzata. (dalla Francia/penisola iberica a Vienna).

Di questa mezzaluna l’impero ottomano non aveva solo territori in Europa, ma anche in
Asia. Questo sistema, tuttavia, si stava disgregando a causa della loro ampiezza e della loro
diversità, costringendo la delega di alcuni pezzi di territori con vari poteri locali.
Visto che l’impero ottomano non riuscì a reprimere la rivolta greca chiese aiuto all’Egitto, il
quale inviò un esercito in aiuto di 20mila soldati. Questo esercito sbarcò in Morea, ed senso
un esercito moderno, riportò grandi vittorie, tanto che nel 1827 riconquistò Atene. Questo
intervento, dunque, sembrò risolutivo. Nel frattempo, cambiava l’asserto istituzionale. Tutto
il sistema europeo si basava sulla Sacra Alleanza, tranne la GB. Un primo elemento di
cambiamento fu la morte di Alessandro I nel 1825, colui che sconfisse Napoleone nel 1812
(con la terra bruciata). Gli successe Nicola I che si rivelò ancor più autoritario, ma con
un’idea chiara, secondo cui la Russia fosse immune a tutelare i paesi di religione greca -
ortodossa e che deve conquistare Costantinopoli in modo da avere lo stretto dei Dardanelli e
aprirsi al Mediterraneo. La volontà di appoggiare i greci provocò la furia dell’impero
asburgico e di tutta la Santa Alleanza. Tutto questo spinse l’Inghilterra nel avere un ruolo da
mediatore e convoca a Londra una riunione dei grandi paesi. (GB, Francia e Russia, non
convocò la Turchia, Prussia e d Austria). Sa questa conferenza si chiede un cessate al
fuoco. Per garantirlo Francia e di Inghilterra mandano una flotta in Grecia, in quel porto in
cui era ancorata la flotta egiziana. Scoppiò così una guerra navale dove la flotta egiziana
venne annientata e l’impero ottomano si ritrovò senza un appoggio fondamentale e in più i
francesi sbarcarono e liberarono il Peloponneso e i russi attaccarono l’impero ottomano il
quale fu costretto a rinegoziare. Nel 1829 venne costituita la pace di Adrianopoli (prima
capitale dell’impero ottomano in Europa), città importante per la battaglia tra Romani e
Goti. Questa pace previde la costruzione dello stato greco, l’autonomia della Serbia,
Moldavia e Romania, Ungheria, rimasero sotto il controllo ottomano, ma con una loro
giurisdizione)
Ad Ottone venne data la corona greca nel

L’EUROPA AL TERINE DEL CONGRESSO DI VIENNA (1815)

Il Belgio diviene uno stato unico, seppur con molti problemi, in cui il protestantesimo era
diventato il protagonista. Il Belgio, in quel momento, era un territorio cattolico e
francofono, che is sentiva oppresso da un territorio protestante (Olanda), i cui interessi non
coincidevano. L’Olanda infatti era un territorio agricolo, mentre il Belgio si avviava ad una
forte industrializzazione. Questo spinse il Belgio nell’Agosto del 1830 a ribellarsi
all’Olanda e costruite il proprio stato, proprio come in Grecia qualche anno prima. L’idea
della nazionalità sta prevalendo in posti periferici. Si ribellano sull’idea dello stato -
nazione. Il Belgio , nell’ottobre del 1830, dichiarò indipendenza e il Re dell’Olanda chiese
l’intervento della Santa Alleanza, la quale però ormai era in forte crisi. L’Inghilterra è ormai
cambiata. È favorevole all’indipendenza del Belgio per varie cause: economiche in quanto
fiumi che attraversa il centro Europa arrivano in Belgio e sono dunque favorevoli per gli
scambi commerciali. Prussia e Austria rimasero neutrali, mentre chi rispose all’appello
dell’Olanda fu lo Zar Nicola I, ma viene fermato dalla rivolta scoppiò in Polonia. Ad
assumere la corona del Belgio venne chiamato sempre un tedesco. Il re francese Luigi
Filippo mandò l’esercito in Belgio e scacciò gli olandesi. L’Olanda, solo nel 1839,
riconobbe come stato il Belgio.

In questo periodo, i vecchi stati moderno cercano di resistere, ma sono superati dalla storia.
GIOVEDì 8 APRILE

LEZIONE 14

L’INDUSTRIALIZZAZIONE DELL’EUROPA NEL XIX SECOLO

La novità dei canali in Inghilterra risedeva nel fatto che vi si trasportava il carbone,
fondamentale nella prima industrializzazione.
Il primo passo che ha dato inizio al processo dell’industrializzazione è dettato
dall’introduzione della spoletta meccanica per i telai dei tessuti. Ciò ha portato, di
conseguenza, il bisogno della manodopera. I telai diventano così più costoso è si
incominciano a creare le industrie, dei luoghi in cui vincevano incentrati gli strumenti di
produzione. L’abbinamento carbone - ferro ha portato alla creazione dell’acciaio e delle
ferrovie.
A fine ‘700 e metà ‘800 in Inghilterra le invenzioni hanno un divenire rapidissimo, appaiono
le macchine a vapore, le ferrovie, la locomotiva, la ruota viene applicata alle zattere che
attraversavano i canali.. il mondo si trasforma nel giro di 30/40 anni. La produzione
incrementa il suo ritmo cento volte rispetto a prima e si incentra nelle grandi città come
Liverpool. Nelle industrie venivano impiegati tutte, dai più piccoli agli anziani con turni
massacranti.
Questo modello verrà poi esportato in tutta Europa, dipende molto dalla forma dello stato e
la dinamicità delle monarchie. L’Inghilterra ha scelto di diventare la grande potenza globale.

MARTEDì 13 APRILE

LEZIONE 15

Gli anni ’40 e i primi anni ’50 dell’Ottocento

Il mondo in questo periodo sta cambiando la forma dello stato e anche la percezione dei
cittadini e l’assetto politico amministrativo per rispondere alle nuove sfide, tra cui la
rivoluzione industriale (telai, canali navigabili, ferrovie..) la quale man mano che si
afferma ha bisogno di mercati dove vendere.
Dunque, se una produzione ancora pre rivoluzione industriale aveva bisogno di mercati per
poter reggere la vendita a maggior ragione con i ritmi della rivoluzione se ne ha bisogno
ancora di più. L’Inghilterra lo risolve con la costruzione dei telai in India per venderli poi in
a Liverpool, Londra, Bristol…

Vi è in questo periodo la necessità di creare stati necessariamente ampi territori (stati


nazionali) per affrontare queste sfide prodotte dalla rivoluzione industriale.
Questo periodo stimola un’attività culturale che saltava le glorie del passato di questi
territori. Abbiamo un’espressione culturale che sarà un simbolo di quest’epoca: la lirica.
Queste opere cantate, che necessitano solo dell’ascolto, che ricordano il passato
coinvolgono tutto il popolo, non solo una cerchia stretta di nobili, diventando un elemento
popolare e sempre più presente.

1846 - Crisi di produzione ed agricola in tutta Europa che però non metterà in difficoltà tre
stati: Gran Bretagna, Russia (un impero in pieno espansione territoriale, dalla Polonia fino al
Pacifico) e l’Impero Ottomano (tenuto in piedi dall’islam e da un esercito ben strutturato).
La Francia sarà però lo stato che accenderà la fiamma, che farà scoppiare la scintilla. Una
Francia molto ristretta, di grandi banchieri, finanziari e commercianti. (in sostanza, coloro
che avevano il diritto di voto)
In questo periodo la Francia reintrodusse anche la bandiera tricolore, quella della
rivoluzione.
La notizia che Parigi si ribellò fece il corso in tutta Europa finendo poi con l’abdicazione di
Luigi Filippo II in favore del nipote che non riuscì neanche ad insediarsi e venne così
proclamata la Repubblica. (seppellita 40 anni prima da Napoleone).
Questo fu sicuramente un segnale forte per tutta l’Europa.
Nel Gennaio del 1848 a Palermo scoppiò una rivoluzione che voleva ripristinare le libertà
della vecchia Sicilia dal regno dei Borbone.
Dall’insurrezione di Parigi in poi tutte le città europee, a differenza di quelle inglesi,
ottomano e russe, insorsero in favore della Repubblica. (Venezia, Milano, Budapest..)
Non insorge la Grecia che è già autonoma, la Spagna e il Portogallo che arrivavano da una
lunga catena di rivolte..
Milano vuole la propria indipendenza, non è solo una questione di libertà; Torino, Roma,
Firenze e Napoli insorgono. Napoli vuole la libertà , lo statuto come per Firenze e Vienna.
Berlino insorse perché volevano la costituzione e gli altri paesi tedeschi vogliono costituire
uno stato tedesco che si riconosce.

In Austria il problema è la costituzione tanto che l’Imperatore Ferdinando I licenziò


Matternick. Ferdinando I concesse una costituzione che fu però tallente conservatrice che
Vienna so ribellò ancora causando la fuga ad Innsbruck di Ferdinando I.

Anche l’Ungheria chiese l’indipendenza da Vienna. Praga organizzò un congresso stile


quello di Francoforte per organizzare un’indipendenza.

Questo ’48 ebbe sicuramente carattere europeo con obiettivo di costruire uno stato
nazionale. Quest’idea colpì profondamente l’impero asburgico e l’impero germanico. Gli
esiti saranno univoci prevarrò la restaurazione, ma anch’essa non sarà in grado di fermare la
storia dei territori. Siamo partiti, quasi contemporanea, con Parigi e Palermo, a questa città
sarà ridata la costituzione del’12. Ferdinando II concederà lo statuto, Carlo Alberto
diventato re di Sardegna concede lo stato, Pio IX concede lo stato, tutte costituzioni però
molto conservatrici rispetto alle diverse costituzioni d’epoca rivoluzione francese. I
Parlamenti costituiti avranno solo poteri legislativi, i sovrani deterranno ancora il potere
decisionale. In più tutti introdussero un suffragio universale, riservato tuttavia d un ristretto
numero di adulti, maschi con un certo reddito. Carlo Alberto, tuttavia, identificò la
possibilità di sfruttare questo momento cogliendo le richieste dei cittadini degli altri
territori, esempio alcuni milanesi che avevano timore di perdere le proprie terre.

MARTEDì 20 APRILE

LEZIONE 16
Nel 1852 nel Regno di Sardegna avvenne un compromesso per cui le componenti politiche
che facevano parte dei conservatori e dei rigoristi formano un nuovo governo governato da
Camillo Benso Conte di Cavour, il quale guidò una rivoluzione interna al regno di
Sardegna, il quale era unico a mantenere una costituzione legata sempre alla monarchia in
seguito alle varie rivoluzioni.
Il Governo nel regno di Sardegna, con l’avvento di Cavour, risponde sempre di più al
parlamento cioè alle maggioranze che si stavamo formando nel governo sabaudo. Cavour
era uno in grado di mantenere le maggioranze e la trasformazione che viene effettuata è tale
per cui per i governi devono avere per forza una maggioranza in parlamento.

L’Austria che con il sistema di Vienna governa una parte fondamentale dell’Italia, cioè il
Nord. (Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia)

Il resto dell’Italia era formato da staterelli influenzati comunque dal regno asburgico.

Il Regno delle Due Sicilie, viene definito come un oltraggio alla religione, civiltà e
maggioranza. Questo perché Ferdinando II aveva abolito qualsiasi strumento di controllo
dal punto di vista giuridico e la costituzione e instaurò una dittatura.

La Germania è l’altro stato in cui il regno di Prussia

Questo sistema di stati può essere disturbato da un elemento di rottura che mette un insieme
di lingue, culture composite, tenute insieme dalla forza dello stato e la capacità
organizzativa. Questo stato che prenderà poi forma considerato l’ammalato d’Europa e fu
l’Impero Ottomano. (si spinse fino a Vienna, ma che non vi riuscì a causa della Polonia e dei
Savoia)
Dal moneto in cui l’Impero Ottomano perde colpi comincia ad uscire quelle che sono i temi
delle minoranze e del sistema ottomano, un sistema non repressivo, infatti aver al suo
interno minoranze non musulmane rappresentavano un vantaggio, in quanto pagavano più
tasse.
GIOVEDì 22 APRILE

LEZIONE 17

LA GUERRA DEL 1870

I prussiani hanno modernizzato l’esercito a differenza dei francesi, ancora legati ad una
concezione napoleonica facendo per niente tesoro dell’esperienza americana con il Messico.
(1867)
I Prussiani riuscirono a penetrare in territorio francese, cogliendoli impreparati e riuscendo,
in una battaglia di un giorno, a distruggere l’esercito francese e catturare Napoleone III.
Questo comportò varie manovre e il governo francese crollo e venne dichiarata la
Repubblica. Questo non pose fine alla guerra. L’unico che riuscì ad ottenere successo fu
Garibaldi che arrivò in soccorso della Repubblica francese. Garibaldi, da politico, riusciva a
distinguere tra potere imperiale francese e un nuovo soggetto politico, ovvero la repubblica.
Si arriva allo scontro nel sud e l’unico successo portato fu proprio grazie a Garibaldi.
Questo non bastò a ribaltare il risultato della guerra, ormai a Parigi ci sono gli anarchici,
socialisti e coloro che rivogliono la monarchia. Parigi s arrenderà nel gennaio 1871, poi
verrà proclamata la Comune, istituita da socialisti e anarchici e repressa poi dai militari che
erano stati liberati dai prussiani sotto il controllo del generale Tier. Alla fine di tutto ciò si
arrivò alla Pace di Francoforte che sarà durissima per la Francia in quanto perse l’Alsazia e
la Lorena che saranno inglobate al Secondo Reich (senza plebiscito).

Arrivati a questo punto, vediamo l’assetto territoriale europeo cambiato radicalmente.

Questa guerra franco prussiana cambierà gli equilibri in Europa. La Russia denuncerà e
contesterà il trattato di Parigi nel 1870, per la sue limitazioni nel Pacifico e chiede l’accesso
al mediterraneo per le sue navi (ottenuto nel 1871). In Europa inizia ad affermarsi lo stato
sovrano nazionale. Infatti, da qui in poi, il mondo si vorrà organizzare secondo questo
modello, dal punto di vista culturale, economico e sociale.

GEOPOLITICA MONDIALE DEL PRIMO ‘900

USA

Washington aveva declinato alcuni principi che periodicamente si ripresentano, tra cui
quello di stare al di fuori degli affari europei. Questa posizione si rafforzò con la
dichiarazione di James Monroe, scritta due volte, in quanto inizialmente non pensava di
ricandidarsi.
Monroe sarà dunque quello che declinerà le idee di Washington. Nel 1823 ormai tutte le
repubbliche e gli ex governi del centro e nord e sud America non sono più colonie europee.
Questa linea politica di Monroe, molto netta, verrà poi seguita con la real politique, ovvero
non andranno a scontrarsi con la grande potenza (Gran Bretagna) o non metteranno più in
discussione che il Canada che non sia inglese. Idem con l’Alaska, la qual non venne
conquistata dalla Russia, ma venne comprata da Alessandro I, che si rivelerà una miniera
d’oro, diventerà uno stato degli USA. (così come la Louisiana)
Stringeranno un accordo con il piccolo e deboli stato di Panama per la costruzione del
canale.

La Francia con Napoleone III non è più considerata una potenza globale. Si ritirerà, dunque,
dal Messico. Questo ritiro rende evidente alla Prussia che la Francia possa essere sconfitta,
non fa più paura.

IL RESTO DELLE AMERICHE

Dopo i primi tentatici in epoca rivoluzionaria di costituire una grande confederazione del
nord Ispa-americana rimane un’esperienza, mai concretizzata. Difatti Costa Rica, Honduras,
Guatemala si divideranno. Questa è una federazione di province del centro America. Un
altro grande territorio è quello Argentino che annetteva la Bolivia, Paraguay ed Uruguay.
Copriva gran parte del sud america, ma in questi stati che erano territori governati da vice re
oppure da governatori nominati da quest’ultimi in cui la Spagna era ancora incisiva. Erano,
tuttavia, territori ricchi di prodotti naturali, di miniere e così via. È un mondo in cui vi è una
resene amerinda importante, nonostante le malattie e la schiavitù. L’indipendenza porta però
vaie conseguenze dal punto di vista economico in quanto, prima, questi territori potevano
commerciare solo su approvazione della Spagna. (doveva passare tutto da Cadice e Siviglia
che acquisivano i beni proveniente dalle americhe e poi le mettevano sul mercato).
Questo rappresentava, dunque, un fardello importante, tanto da causare una ribellione tra il
1820 e il 1822. Questi territori dal punto di vista delle materie prime erano ancore ricche,
come i minerali, tra cui il rame, in particolare in Cile, dove le miniere di rame vennero
acquisite dalla GB. In più, tra Cile, Perù e Bolivia vi era una grande fonte di ricchezza
sempre più importante grazie ad un nuovo modo di agricoltura ovvero il sannito. Questo
portò tra il 1879 e il 1884 portò ad una guerra, tra Cile Perù e Bolivia. Questa guerra venne
vinto dal Cile che era più organizzato ed arrivò ad occupare Lima e che infine occupa una
arte del territori boliviana togliendole l’access sul mare. (oggi infatti insieme al Paraguay
non ha accesso al mare). Il Cile, tuttavia, non divenne più ricco in quanto andò tutto in mano
alla grande compagnia di commercio inglese.

BRASILE

Il Brasile divenne una repubblica federale. In verità, in Brasile la schiavitù non venne
reintrodotta come prima.
Nello Stato di Margarita troviamo numerosi cittadine costruite su modello bavarese.
Il Brasile fu soggetto a numerosi flussi di immigrazione proveniente da Italia, Germania..
MARTEDì 27 APRILE

LEZIONE 18
Dall’inizio dell’ottocento e con l’evolversi della rivoluzione industriale il mondo diventa
sempre più europeo. Ma in queste regioni dove da una parte la crescita demografica
dell’Europa dovuta anche alle minime misure sanitarie introdotte (non vi è più ala peste
nera con numeri catastrofici) insieme agli USA grazie all’immigrazione e dall’altra un
mondo governato dagli europei, quegli stati come l’Inghilterra, la Francia, la Germania e
l’Italia che hanno dovuto passare oltre a dei problemi interni.
In Inghilterra abbiamo un tema fondamentale, ovvero un mondo che sta diventando sempre
più inglese, grazie soprattutto alle colonie in Africa e il Sud Continente (Pakistan,
Afghanistan, India, Bangladesh, Birmania, Malesia, Australia, Nuova Zelanda e Canada),
ma ci saranno passi successivi ovvero relativi alla medicina che mette in grado gli europei
ad entrare sempre di più in Africa, azione che permette l’esplorazione (alcuni esploratori
come Bottego). In quel momento quel mondo era governata dagli inglesi grazie alla loro
flotta, ma ciò non impediva altre nazioni europee di avere una politica di espansione.
Altri progetti misero in luce l’Africa coke strumento dell’espansione europee tra cui il
canale di Suez che nel 1869 venne realizzato da un francese, mentre l’Inghilterra arriverà
dopo la quale aveva interessi in quanto permetteva facilmente di entrare in India senza
dover circumnavigare l’Africa e che grazie ad un’operazione finanziare ne acquisterà le
azioni in maggioranza, conclusasi nel 1875. L’Egitto, vista ora la sua fondamentale
importanza, venne occupato poi dalle truppe inglesi e messo sotto protettorato in quanto in
Sudan vi furono delle rivolte contro gli occidentali e gli egiziani, considerati blasfemi
anch’essi.

(Intanto l’Impero russo era in forte espansione e rimase continentale, come quello
ottomano e asburgico.)

Gli inglesi a partire dal 1872 iniziano una politica di esplorazione all’interno dell’Africa con
varie scuse come l’evangelizzazione o l’importazione di medicine. La conferenza di Belino
del 1875 dividerà l’Africa in varie sfere d’influenze. Il Congo viene dato al Re del Belgio,
scelta che avrà conseguenze poi su quella regione che vediamo tuttora con una forte
instabilità etnica e politica. L’Inghilterra dopo aver ucciso gli integralisti islamici
ricongiunge il suo impero che parte del Sud Africa fino all’Egitto. Alla Germania rimasero
alcuni pezzi come il Togo, Cameroon, Namibia, Tanzania. L’idea era quella di costruire
una grande ferrovia che partisse dal Cairo fino al Sud Africa. Vi furono vari contrasti tra
Francia e Inghilterra per l’occupazione dell’oasi in quanto era in una posizione strategica.
Battaglia vinta poi dall’Inghilterra, ma che in qualche modo portò la Francia a tornare ad
essere forte con un pesante ruolo geopolitico con vari possedimenti africani e asiatici.

Alla Spagna rimasero le Filippine, Ceuta in Marocco; al Portogallo rimase l’Angola, mentre
all’Olanda rimane l’arcipelago indonesiano. Tutto il mondo era in mano all’Europa al netto
degli USA. Nel 1900 scoppio la rivolta in Cina che fu costretta in precedenza dagli inglesi e
poi dalle presenza statunitense e francese a cedere alcuni porti e zone di città fluviali che
diede un colpo note all’immagine dell’imperatore e anche in Cina arriva quel senso di
nazionalità, quell’idea mosse i tedeschi e gli italiani, alla costruzione degli stati nazionali e
che appunto arrivò i Nina provocando una rivoluzione non caro il governo imperiale, bensì
contro i bianchi uccidendo così missionari, commercianti.. con una attacco alle ambasciate a
Pechino (100 giorni a Pechino) che vennero salvati da un’associazione di nazioni tra cui
l’Italia.

Nel 1848 viene scritto il manifesto del partito comunista sin cui viene fatta un’analisi
dell’evoluzione della storia e proporranno una rivoluzione proletaria in cui come
presupposto verrò usata la classe operaia sempre più grande dovrà prender in mano gli
strumenti di produzione. Secondo Marx, senza industrializzazione non vi può essere
rivoluzione.

Le teorie marxiste si svilupperanno perlopiù in Russia e Cina, quest’ultima dovrà adattarsi


alle idee dal punto di vista sociale, mentre la Russia era già predisposta. Dopo la morte di
Lenin, Stalin porterà il paese a obiettivi mirati ad un’industrializzazione legati gli schemi
della prima rivoluzione industriale. Il bisogno di queste masse proletarie sfruttate nella
prima rivoluzione che avessero un trattamento più umano erano evidenti.

(Il 1 maggio 1886 vennero messi a morte a Chicago 6 operai dai loro padroni e dai
poliziotti)

In questo dibattito che poi diventerà uno scontro ci furono due fazioni: rivoluzionari, ovvero
quelli che si richiameranno al dogma marxista e i riformisti. Sono solo questi movimenti
che si occupano del sociale, ovvero di tutelare i lavoratori. Questo era un problema così
evidente che persino il cattolicesimo si mosse ed ebbero un atteggiamento molto
paternalistico, non vi è quell’arrivismo che c’è nei calvinisti. Tutto ciò portò alla nascita del
movimento degli operai cattolici, con un’attenzione vera e proprio dei cattolici verso gli
operai e il problema dell’industrializzazione.

SUD AFRICA

(1795 - 1910)

Il primo a circumnavigare città del Capo fu il Portogallo e stabilire una prima fortezza.
Quando il Sud Africa di dimostra una miniera d’oro e di diamanti diventa d’interesse
britannico. Gli Inglesi inizieranno una campagna contro gli zulù perdendo la prima battaglia
sanguinosa in cui venne ucciso anche il comandante. Tuttavia gli inglesi non accettarono la
sconfitta e gli zulù vennero sconfitte. Nel 1900 Cecil Rhodes riesce a portare lo scontro i
britannici contro le due repubbliche boere (armate dalla Germania), ma vennero sconfitti. I
boeri utilizzarono la tecnica della guerriglia e gli inglesi adottarono invece la tecnica in cui
presero la popolazione indigena e li portavano in campi di concentramento e li facevano
morire. Questi due territori diventeranno poi di di dominazione britannica.
ITALIA

Nel 1870, quando l’unità è ormai quasi conclusa, l’Italia inizia a pensare all’espansionismo,
grazie soprattutto alla crescita demografica, con una conseguente forte immigrazione verso
gli USA e Sud America e in altri stati europei come il sud della Francia.
Alcuni esploratori italiani andarono nella zona del corno d’Africa riuscirono partendo da
Mogadiscio fino al Gibuti, impresa che nessun bianco riuscì e in un’opera decantò queste
zone, dal cibo alle bellezze femminili, creando il mito di questa zona e volendo portare
l’Italia al prestigio delle altre potenze europee con obiettivo di non far partire i propri
abitanti verso il sud America, bensì verso le colonie e creare delle colonie di popolamento.
Tuttavia questo progetto non si avverò mai. La Somalia era poverissima e popolata dai
somali, l’Eritrea era montuosa e aspra senza particolari risorse primarie. C’era tuttavia
l’Etiopia, ma si sarebbe dovuta combattere una battaglia di conquista. L’Italia lasciò il
Congo ai Belgi nel 1875 e si fa autorizzare ad occupare la Somalia e l’Eritrea, pensando
all’Etiopia. Tuttavia l’Italia conquistò varie sconfitte contro gli etiopi armati di fucili dai
francesi e con un esercito numeroso. La politica di conquista si rivelerà poi un disastro. A
fine 800 l’Africa è completamente occupata dagli europei, tranne per l’Etiopia che so è
garantita la sua autonomia sconfiggendo più volte gli italiani.

GERMANIA

La Germania ha raggiunto finalmente l’unità nazionale, l’identificazione tra stato e nazione


è diventata realtà.

GIOVEDì 29 APRILE

LEZIONE 19

Fine Ottocento inizio Novecento

In buona parte dell’Europa, l’identificazione tra stato e nazione è quasi concreto. Ormai lo
stato è caratterizzato dalla lingua, religione, l’istruzione (tutti imparano la grammatica,
studiano gli stessi testi) assistiamo ad una vera e propria rivoluzione culturale, siamo arrivati
all’omologazione, in tutti gli stati nazionali accertati sovrani si parla la stessa lingua e si
studia sugli stessi testi. In questo periodo si tende a privilegiare uno stato con un forte potere
centrale che governa i vari settori della società. Anche l’Inghilterra con i suoi poteri locali
va verso questa direzione, ovvero dell’accentramento del potere, non in mano al re, ma al
parlamento o al primo ministro. Questi sono parlamenti che danno diritto di voto a fasce
molto limitate, in Italia ad esempio solo il 2% (solo uomini adulti). I primi movimenti di
donne che chiedono il diritto di voto lo vediamo in Inghilterra con le suffragette. (In Italia
sono nel 1946).
La capitale diventa il centro dello stato, tanto che dal punto di vista bellico la conquista
capitale diventa la conquista dello stato in quanto vi si concentra il potere economico,
culturale, statale.. (ad eccezione di Vienna, San Pietroburgo che non erano in grado di
adottare quelle politiche precedentemente citate). Il potere orizzontale che ancora
sopravvive nel centro Europa e in Italia ormai è cancellato, in favore dello stato nazione,
l’identificazione tra stato ed individuo che rivediamo anche nella leva obbligatoria.
(il contadino siciliano deve prestare servizio militare al nord e imparando anche la lingua
diventerà poi cittadino italiano).
Con il romanticismo si avvalora il concetto di patria e senso di appartenenza culturale,
religiosa e territoriale.
L’idea dello stato nazione, però, purtroppo identifica l’appartenenza allo stato nazione come
prioritaria ed esclusiva, da qui il passo a tutto ciò che non è della mia patria (tutto ciò che
non è italiano ad esempio) viene visto in malo modo, è un diverso ed è potenzialmente un
nemico. ( QUESTO E’ IL PASSAGGIO NEGATIVO )
Nell’Ottocento si svilupparono due teorie geografiche.

Quella guidata dalla scuola francese afferma che vi è una dinamica tra l’uomo e l’ambiente
in cui l’uomo abita, ovvero questo dinamismo non fa prevalere l’azione dell’uomo
sull’ambiente e viceversa, ma vi è una simbiosi tra queste azioni di due elementi; quella
tedesca punta sulla prevalenza dell’ambiente rispetto all’uomo. Più l’ambiente è ostile più
questo forgia un uomo duro, che deve lottare per ottenere il benessere. Non vi è una crescita
insieme, bensì assistiamo ad una lotta tra uomo e ambiente e se l’uomo dovesse prevalere
creerà uno società superiore ed una razza superiore. (es. razza ariana che vive in un
ambiente ostile, caratterizzato dal freddo deve lottare per prevalere, per ottenere i risultati,
a differenza coloro che vivono in un bel clima come l’Europa meridionale ha creato una
società più frivola, più blanda e meno reattiva, può vivere in un ambiente in cui il clima lo
aiuta, ma lo rende debole).

Nell’Ottocento si affermerà questa teoria che poi sfocerà nell’affermazione che la razza
bianca sia superiore. Il colonialismo è proprio giustificato da queste teorie.

Tuttavia, tendenza (stato nazionale centrale sovrano) prevalente in Europa non viene seguita
tutti, ma abbiamo delle eccezioni come l’Impero Ottomano che occupava Turchia, Egitto,
Tunisia, Libia (all’interno dell’impero si poteva praticare liberamente la propria religione a
fronte di un pagamento di una tassa), l’Impero Austro-Ungarico e l’Impero Russo. Questi
tre impero erano strutturati sulla base dello stato accentato sovrano, il vecchio modello, il
cui il potere dell’imperatore legava l’aspetto economico, culturale e sociale. L’Impero
russo era formato da minoranza, vi erano i polacchi, gli armeni, gli uzbeki, i lituani..
un’infinità di popoli con culture e lingue diverse; quello austro-ungarico dopo la
bipartizione dell’impero in una parte tedesca ed una ungherese con il bicameralismo erano
le due etnie prevalenti, quella tedesca e quella magiara, tuttavia vi erano italiani, serbi,
croati, rumeni, bulgari..non si possono dunque chiamare stati nazionali (seppur quell’austro
ungarico ci provava inserendo il tedesco come lingua ufficiale); quell’ottomano con le
minoranze ci andava pesante come con il primo genocidi degli armeni e degli atziri. Il
problema centrale che legava questi tre imperi erano i residui del passato, ovvero il
problema delle diverse nazionalità che vogliono l’indipendenza e costruirsi stati nazionali.
Di questi tre imperi quello più ammalato era sicuramente quello ottomano. Fino al 1912
l’impero Ottomano ha dimensioni ancora abbastanza grandi. Il colpo finale all’impero
ottomano e che provocherà poi la prima guerra mondiale fu effettuato dal Regno d’Italia.
(l’attentato di Sarajevo fu esclusivamente un pretesto)

MARTEDì 4 MAGGIO

LEZIONE 20

La Guerra in Europa

Le guerre dei Balcani e quella di Libia sono i prodomi della prima guerra mondiale, in
quanto l’idea della nazionalità che aveva portato all’unità d’Italia e Germania con la
conseguente distruzione dell’assetto regionale del sistema europeo degli stati si conclude
con queste du unificazioni di stati nazionali. In verità, però, dal punto di vista territoriale
abbiamo ancora tre grandi stati organizzati sullo stato moderno accentrato sovrano, tra cui:
Impero Zarista, Impero Ottomano e Impero Austro-Ungarico, i quali inglobano vari popoli e
minoranze. Nell’impero ottomano, l’anello più debole era rappresentato dalla Turchia, la cui
debolezza viene messa in mostra dall’Italia con la conquista della Libia, compiuta nella sua
completezza su tutti gli aspetti davvero durante il Fascismo.

In questo periodo andrà ad affermarsi sempre di più il senso della nazionalità.

Infatti, il primo problema è dell’impero austro-ungarico, il quale si è ritirato dal fronte


italiano e tedesco con un’unica prospettiva, ovvero l’espansione sui Balcani, dove l’impero
ottomano aveva ormai perso la sua influenze. Questo desiderio d’espansione urta contro i
principi di nazionalità, in quanto l’impero austro-ungarico vorrebbe proporre lo stesso
principio di stato accentrato sovrano su popoli in cui il principio di nazionalità è troppo forte
e irreversibile nel corso della storia.
Questo desiderio pervaderà anche gli slavi sotto l’impero austro-ungarico che sfocerà poi
nell’attentato di Sarajevo, i cui tratti politici sono ancora soffusi. Questo non era altro che il
risultato dello scontro tra l’affermazione degli stato nazionali con la volontà dell’Austria di
espandere la propria sfera d’influenza. L’Austri non aveva neanche u colonia, la visione
globale della Russia si fermava in Afghanistan o fino in Manciuria; questi stati accentrati
sovrani erano ormai la storia passati.

In sintesi, i questo periodo, la volontà dell’Austria urta con il corso della storia, ovvero il
nazionalismo. Vero motivo per cui scoppiò la prima guerra mondiale. Gli imperi centrali
dichiarano guerra con le democrazie (Inghilterra e Francia) e l’Impero Russo. L’Italia può,
nella prima fase, tenersi fuori per un trattato stipulato con l’Austria. La Germania, dal punto
di vista militare, è la nazione più preparata, i generali avevano pianificato come sconfiggere
la Francia, ovvero attraversato il Belgio, ma non riuscirono a sfondare, in quanto il potere
era incentrato a Parigi. I francesi riuscirono a difenderla, spostando le truppe dal fronte
italiano al fiume Marna.
Questa non è la prima guerra moderna, ma la guerra di secessione americana (1861-1865),
in quanto furono introdotto numerose innovazione tecnologiche militari, come:
mitragliatrici (arma decisiva nella prima guerra mondiale), le trincee, corazzate,
sommergibili..
Alcuni storici in questo periodo hanno affermato che la prima guerra mondiale sia stato il
primo conflitto mondiale, seppur non è vero in quanto vi sono sempre stati, come ad
esempio il conflitto tra Spagna, Inghilterra e Francia o quello tra Francia ed Inghilterra nel
‘700 per l’egemonia mondiale..

Il genocidio ameno (1915 - 1916)

Attuato dai Turchi nei confronti del popolo armeno che professava una religione diversa da
loro. I Giovani Turchi decisero che questa minoranza andava eliminata, i cominciamo così a
disarmare i soldati armeni all’interno dell’esercito ed inizierà un genocidio che partì da
Istanbul fino a tutta la popolazione. Degli armeni stanziati in Anatolia se ne salveranno
200/300mila su 3 milioni. Alcune tecniche adottate dai nazisti nei confronti degli ebrei
vennero appese proprio da questo sterminio attuato dai Turchi.

La Prima Guerra Mondiale, in particolare sul fronte occidentale, provocherà migliaia di


morti sugli eserciti e non su civili.

L’Italia entrò in guerra nel 1915. Già nel 1914 vi era una minoranza che voleva l’entrata in
guerra a fianco degli stati centrali, per poi essere sostituiti da coloro che la volevo a fianco di
Inghilterra, Francia e Russia, posizione rafforzata soprattutto dal punto di vista della
sensibilità sociale (l’Italia era dal 1805 che combatteva contro l’Austria).
La Russia entra in guerra con un esercito numericamente importante, ma deve combattere
contro Germania e Austria, su due fronti. La differenza organizzativa e tecnologica portò a
nessun risultato russo, ma accesero una crisi interna alla Russia. Questa era una crisi che
toccava vari aspetti: organizzativa, motivazionale e militare. A questa crisi seguì una
carestia organizzazione interna e di alimenti che porterà al collasso del sistema nel 1917
tanto che la Germania riuscì ad occupare l’intera Ucraina. I tedeschi presero Lenin,
esiliato in Svizzera, e lo portano a San Pietroburgo. (Rivoluzione d’Ottobre)
Questo comporterà poi l’uscita della Russia. Prima al governo vi erano i menscevichi,
rimpiazzati poi dai bolscevichi guidati da Trotskij e Lenin. Questi due personali saranno
fondamentali, in quanto capaci di sconfiggere quegli stati che supportavano una legittimità
della casa imperiale russa e portando avanti un’attività rivoluzionaria che durerà due tre anni
dopo la Grande Guerra. La Russia diventerà poi una federazione di stati.
I sottomarini tedeschi avviarono un’azione per sabotare i rifornimenti inglesi e francesi che
provenivano dalle Americhe. Qualsiasi naviglio intercettato nell’Atlantico veniva così
affondato. Questo episodio provocò l’entrata in guerra proprio degli USA, segnando una
svolta nella Grande Guerra, con il crollo così dell’esercito tedesco che non venne mai
sconfitto, ma arretrò vertiginosamente per finire con l’abdicazione del Kaiser e con la
proclamazione della Repubblica di Weimar)

Il conflitto diventa mondiale (1914 - 1918 )

L’elemento decisivo non è stato solo la rivoluzione d’Ottobre, ma anche il cambiamento di


strategia, con l’uscita dal conflitto mondiale. I tedeschi occuparono l’Ucraina, Bielorussia,
Estonia, Lituania, Lettonia, Finlandia. Una situazione diversa troviamo invece nell’impero
ottomano con un tentativo di sbarco anglo-francese e russe sullo stretto dei Dardanelli, ma
fallito. Churchill, allora generale della marina, decise così di pianificare uno sbarco vicino
Costantinopoli che fallì ancora, in quanto mal organizzato. Sull’altro teatro di guerra
riguardante dell’impero ottomano vediamo un’azione di intelligence e militare inglese
inglese presso la città di Gerusalemme, attraversato il canale di Suez, dove ottenne un
grande successo. La promessa di Lawrence d’Arabia di dare in mano l’Arabia Saudita portò
ad una rivoluzione degli arabi nei confronti dei turchi che portò alla conquista di Baghdad,
favorendo così gli inglesi. Anche qui prevalse l’idea della nazionalità, principio che portò
alla rivoluzione degli aravi nei confronti dei turchi. Gli inglesi utilizzarono l’elemento arabo
nei confronti dei turchi, ormai in ginocchio.
D’altra parte cediamo l’entrata in campo anche degli USA con la guerra dei sottomarini con
i tedeschi del 1917. Nel giro di qualche mese portò ad un grande cambiamento delle forze in
campo. In più dal punto di vista logistico vi fu un tracollo importante della bilancia verso i
paesi dell’Alleanza, tanto che vi fu un’ultima offensiva tedesca che sfondò il fronte, ma che
si esaurì contro queste forze sempre più in aumento. Ciò provoco una forte crisi all’interno
del Reich che porterà poi negli anni ’30 all’idea secondo cui la Germania venne sconfitta a
causa di un tradimento e non sul campo.
Gli USA entrarono in guerra attraverso una serie di motivazione che Wilson dichiara negli
scoppi di guerra del 1914. Paradossalmente Wilson, presidente della più grande
confederazione di stati del mondo, propone nei suoi 14 principi il principio della sovranità
nazionale. (ogni stato in Europa deve avere il suo).
Gli imperi, dunque, rimasugli dell’affermazione dello stato sovrano accentrato, devono
scomparire e trasformarsi in stati nazionali.

In Russia, intanto vi furono queste grandi offensive tedesche che piegano il regime zarista
con varie rivolte popolari, vi è il prevalere della volontà di uscire dalla guerra e la promessa
di arrivare ad una pace con un caro prezzo da pagare, ovvero l’invasione tedesca dei vari
territori sopracitati. L’unico obiettivo di Lenin però è quello di arrivare ad una pace per
poter consolidare il suo potere. La Russia si trovava di fronte anche ad un altro problema,
ovvero le rivolte delle minoranze etniche in favore del principio della nazionalità (Polonia
supportati dalle forze occidentali riuscì ad ottenere l’indipendenza).
Gli eserciti e le popolazioni per vincere devono essere riforniti. Inglesi e Francesi istituirono
un ufficio di approvvigionamento. Un personaggio di nome Jean Monet.
Il metodo monet verrà applicato, negli anni ‘50 a tutto il processo dell’integrazione europea,
metodo funzionalista. (istituzione soprannazionale)

La guerra finì per la Germania con il tracollo interno e con il successo italiano nei confronti
dell’Austria. Si arrivò poi ai trattati dove verrò designato un nuovo quadro dell’Europa,
apparentemente vince lo spirito nazionale, in quanto il Regno Unito, Portogallo e Spagna
rimasero paesi marginali, la Turchia venne ridimensionato così come l’impero austro -
ungarico in favore della costituzione della repubblica cecoslovacca, la Polonia non riuscì a
riconquistare tutti quei territori russi e la Finlandia tornò indipendente.
Nel 1916 venne siglato l’accordo che divise in zone d’influenze il Medio Oriente:
Palestina e Iraq agli inglesi, Giordania, Iraq e Siria del Sud all’Inghilterra come
protettorato inglese e il Libano alla Francia e per la prima volta i Curdi vengono riconosciuti
come popolo che però vennero traditi più volte. All’interno dell’Europa vennero costituiti
nuovi stati con un insieme di etnie come croati, serbi, slovacchi..
L’Inghilterra si prese alcuni possedimenti tedeschi in Africa (Tanzania e regione dei Grandi
Laghi).

SOCIETA’ DELLE NAZIONI

La società della nazioni venne istituite in seguito ai trattati di pace a Ginevra. Questa società
non aveva un consiglio amministrativo, rappresentando un grande difetto. Società criticata
da Luigi Einaudi pubblicamente.

MARTEDì 11 MAGGIO

LEZIONE 22

La Polonia dopo la fine della prima guerra mondiale viene ricostituita in stato e l’URSS
grazia anche all’armata rossa cerca di riprendere i territori che aveva perso. La Finlandia
divenne una repubblica autonoma come Estonia, Lituania e Lettonia. Stalin firmò con la
Germania Nazista un patto secondo cui l’URSS potesse occupare i tre paesi baltici e
spartirsi la Polonia.
L’esperienza fascista è un’esperienza che verrà poi copiata da molti paesi per cui alla viglia
della seconda guerra mondiale avremo in Germania con il nazismo molti stati governati da
governo fascista, ad eccezione di: Svezia, Olanda, Belgio, UK, Irlanda, Francia e Svizzera;
tutto il resto d’Europa era governata da dittature. In Portogallo ci fu il colpo di stato di
Salazar che instaurò una dittatura sul modello fascista, in Spagna invece alle elezioni pre
Francisco Franco dove vinsero i socialisti durarono poco in quanto ci fu un attentato che
fece precipitare un areo, forse organizzato proprio da Franco. In Spagna vedremo poi il
nascere d una guerra civile dove Francisco Franco fece fatica a prevalere seppur supportato
da Mussolini e Hitler mentre Francia e Inghilterra si dichiararono neutrali. I tedeschi, a
differenza dell’Italia, rifornirono in maniera meno massiccia la Spagna, ma sperimentano le
nuove tattiche, forze aeree con forze di terra. (innovazione sui teatri di guerra)
A Guernica venne sperimentato il bombardamento a tappeto di una città.
Invece l’unica nazione che dà supporto ai repubblicani spagnoli è l’URSS seppur con
qualche difficoltà. Nel 1939, qualche settimana prima dell’inizio della seconda guerra
mondiale, le ultime trippe fasciste entrarono in Spagna e con la conseguente resa dei
repubblicani. Questa guerra civile provocò la neutralità della Spagna nella seconda guerra
mondiale. (permette la costruzione della legione azzurra che andrà a combattere al fianco
dei nazisti contro la Russia).
L’altra potenza emergere nel campo internazionale è il Giappone. Negli anni ‘50 fu costretto
ad aprire i porti agli USA, ci fu la conversione di alcuni gesuiti. Decisero che il paese stava
diventando troppo occidentale e così uccisero tutti i cattolici e chiusero i porti per poi
riaprirsi e ristrutturato sul modello occidentale, grazie agli USA. Il Giappone crea così
un’industria pesante di importazione, costruisce corazzate e inizia l’espansione in Corea.
Partecipa alla caccia dell’impero cinese volendo dei punti di appoggio, ma si dovette
scontrare con la Russia Zarista. Nel 1905 scoppiò la guerra tra questi due contendenti, dove
la Russia venne sconfitta che rispose con l’invio della flotta militare alle coste del Giappone,
ma trovò nuovamente la sconfitta. Si arrivò poi la pace, dove le isole Sakari entrarono a far
parte del Giappone (ancora oggi oggetto di contestazione), occupa la Corea e il territorio del
Manchukò dove venne deposto l’imperatore cinese. (regione abitata da popolazione
mongole). Il Giappone entro poi in Cina e riuscì ad occuparla (nord-est)in parte con tanta
violenza, dove intere città venivano rase al suolo, le popolazione venne schiavizzata. Il
Giappone volevamo questa espansione perché lì non avevano risorse naturali e creare nuove
colonie.
La Repubblica Cinese è ormai in decomposizione, Pechino è debole. Tra il 1937 e il 1945
raggiunge un accordo interno tra comunisti e nazionalisti e iniziarono una guerra di
liberazione contro i giapponesi che andò malissimo fino al 1941-1942 quando il Giappone si
indebolì a causa degli USA.

Ormai era inevitabile, le due potenze nel Pacifico dovevano scontrarsi e nel 1941 il
Giappone attaccò Pearl Harbor, base navale degli USA nelle Hawaii.

L’Europa nel 1938

L’instabilità economica e politica della Germania in seguito alla prima guerra mondiale
portò ad un intervento degli USA a risanare il debito della Germania con Francia, Inghilterra
e USA, in modo da avere così una stabilizzazione del marco che cadde con il crollo di Wall
Street.
Nel 1930-1931 ci fu un’ulteriore crisi economia che comportò difficoltà. C’era un forte
partito comunista e nazionalsocialista che erano in forte contrapposizione. Ci fu un colpo di
stato dei nazisti a Monaco, Hitler venne incarcerato, ma liberato subito. Nel 30-31 il partito
nazista con i finanziamenti dei grandi proprietari terrieri e industriali si organizzò in maniera
più compatta e divenne più forte, tanto che le elezione democratiche i nazisti riuscirono ad
essere determinanti per la formazione di un governo conservatore. Hitler arrivò al potere
con la promessa di ricostruire una grande Germania, di smettere di pagare i debiti, di
riprendersi la Renania. Le idee di Hitler e del suo gruppo, una volta giunto al potere, fece
delle riforme con la quasi eliminazione della disoccupazione e dell’introduzione della leva
obbligatoria. I primi campi di concentramento furono indirizzati prima ai prigionieri politici
ed omosessuali. Nel giro di qualche mese vennero costruiti altri campi in cui vennero inviati
malati psichiatrici, zingari ed ebrei.
( Il regime nazista andava avanti per gradi, se la società non reagisce si sente legittimate ad
andare avanti con le sue idee )
Dopo aver eliminato 50mila disabili ci fu una reazione dei cittadini tedeschi e quindi la
macchina pensata per l’eliminazione di questa fetta della società e il mirino venne così
spostato sugli ebrei. In Germania gli ebrei erano più o meno 250 mila, su 60 milioni di
abitanti. L’odio razziale verso la minoranza era evidente, tuttavia ci fu una reazione
dell’opinione pubblica, ma anche qui si procedette per gradi. Il primo libello fu quello di
incentivare l’immigrazione in modo da non averli più nel territorio tedesco, difatti molti
ebrei ricchi si spostarono negli USA. La decisione di sterminarli venne presa nella riunione
di Berlino. Gran parte degli ebrei sterminati furono perlopiù polacchi o residente in tutta
Europa. Questo trattamento fu riservato anche a tutti gli ufficiali russi.
Hitler nel suo disegno politico adotta questa tattica di mettere alla prova e vedere reazioni,
anche in campo internazionale. Hitler trovo come avversario Mussolini nel momento in cui
mise nel suo mitico l’Austria, un territorio che l’Italia non poteva perdere, schierando così
l’esercito e ottenendo così il dietrofront tedesco. Tuttavia, la Germania aveva altri obiettivi,
come la Cecoslovacchia che aveva molti abitanti tedeschi. Si arrivò ad un compromesso
(Patto di Monaco) secondo cui si accetta uno smembramento della Cecoslovacchia in
cambio della Pace. 

La grande ammirazione di Hitler per il regime fascista portò al patto d’acciaio che portò
l’Italia ad affiancare sempre la Germania nelle sue guerre. (clausola che il Giappone non
accettò)
Dopo Monaco in UK si rendono conto che la Germania è davvero una minaccia e non è
affidabile, ad ogni accordo aumenta la posta. L’UK tentò di trovare un accordo di alleanza
con l’URSS, senza arrivare a nulla.

L’inizio della guerra

L’invasione della Polonia è l’invasione nazista ad Ovest e comunista ad Est dall’URSS. La


combinazione di attacchi aerei, corazzati ebbero un effetto devastante per il fronte
occidentale dell’esercito polacco. Varsavia venne rasa al suolo nel 1939 e poi nel 1944.
Esercito Russo invase la Finlandia, ma si trovo l’esercito finlandese che adottò la tattica
della guerriglia. Estonia, Lituania e Lettonia vennero sconfitte senza problemi per poi
passare alla Polonia dell’est. In 20 giorni l’esercito polacco venne sconfitto e le truppe
tedesche e russe si incontrarono pacificamente. La Polonia venne così divisa in due. Tutta la
popolazione polacca ed ebrea venne espulsa e mandata in un piccolo territorio, dove si
concentrarono 3 milioni di ebrei e poi spediti ad Auschwitz altri campi satelliti. (infatti, i
campi di sterminio avevano una localizzazione che risiedeva al di fuori della Germania).
Dalla Bulgaria o dalla Danimarca non partì nessun ebreo in quanto in questi due paesi sia i
governi che i cittadini si opposero alla deportazione degli ebrei. In Danimarca ci fu
addirittura uno sciopero nei cantieri navali. I romeni, invece, dove c’era un forte sentimento
anti semita, anticipano la deportazione degli ebrei, ancor prima che i nazisti glieli chiesero.
Anche in Germania vi fu una reazione; le classi sociali borghesi intellettuali si ribellarono in
quanto non ammetteva che i grandi medici, scienziati ebrei venissero trasferiti e benne così
creato un campo in cui gli ebrei molto noti o che avevano raccomandazioni politicamente
forti venivano portati. (tuttavia su 40mila solo la metà si salvò)
La Croazia pagava 500 marchi per ogni ebreo che i nazisti prendevano e portavano in un
campo di concentramento. ( e si prendevano la sua proprietà)

Il governo inglese fece una proposta di federazione con la Francia senza successo. Monet e
De Gaulle arrivarono a Bordeaux a due ore dall’armistizio francese nei confronti dei nazisti
con l’occupazione tedesca del nord del paese. Una parte della Francia viene occupata
dall’Italia che dichiarò guerra persino all’Inghilterra. Nel giugno del ’41 Hitler attaccò la
Russia che aveva un esercito autodistrutto da Stalin e che Hitler disperse le priore forze
nonostante occupò una gran parte del territorio russo.
L’inverno del ’42, mas soprattutto la primavera piovosa del ’42 saranno fatale per i naisti, i
quali, tuttavia, arrivarono nei dintorni di Mosca senza però riuscire ad occuparla, così come
San Pietroburgo, perdendo infine la battaglia di Stalingrado, dato che la Russia riuscì a
spostare l’esercito nel fronte orientale grazie ad un accordo con il Giappone. (impegnato in
una guerra aerea con gli USA).

1942: La guerra a una svolta

Gli inglesi sconfissero senza problemi l’Italia in Etiopia, i quali utilizzarono carri armati
leggeri e altre tecniche all’avanguardia. L’Italia aveva una forma mentis troppo antiquata. In
Libia, invece, vi era un tira e molla con l’Inghilterra, con un Italia sempre indietro dal punto
di vista della tecnologia. Gli americani arrivarono in soccorso degli usa che decretarono la
sconfitta dell’Italia.
La Francia rientrò in guerra contro i regimi fascisti, la Russia sfondò..
La battaglia di Leningrado e Stalingrado
In Francia anche la zona controllata da Vichy venne occupata dai nazisti.
GIOVEDì 13 MAGGIO

LEZIONE 23

Inglesi, americani, canadesi, una divisione polacca (mandata poi al massacro dai russi)
risalgono la penisola italiana con i partigiani che si concluderà nel 1945 con il crollo tedesco
e della repubblica di salò con la fucilazione di Mussolini. Ci fu un ulteriore sbarco in
Normandia e in Provenza (Cannes e Saint-Tropez). Le truppe che risalirono l’Italia
andranno in Austria e si incontreranno con l’armata rossa. L’unica nazione a non essere
liberata fu la Iugoslavia, i quali uccisero le altre resistenza, ovvero monarchica, nazionalista
e repubblicana e poi cacciano loro i tedeschi.
Altre forze, più che altro inglesi e americani, sbarcarono in Grecia. Berlino fu occupata
invece dai Russi. La Guerra Fredda iniziò nel momento in cui il bunker in cui si nascose
Hitler venne occupato dall’armata rossa. L’intenzione dei russi era quella di creare un
governo in territorio tedesco e occuparla militarmente. Ovviamente questa decisione
cozzava con quella anglo-francese per cui l’Europa doveva avere una struttura di stati
nazionali, ma eletti democraticamente. Da questo momento inizia il confronto tra le due
potenze vincitrici USA e Russia.
Ci fu uno spostamento di popolazioni, principalmente tedeschi buttati fuori dai territori
inglobati dalla Polonia i quali lasciarono ai Russi i territori che avevano occupato. I russi si
presero Lettonia, Estonia e Lituania ad eccezione della Finlandia; l’Austria fu divisa da russi
e anglo-americani; la Germania in 4: Russi, francesi, inglesi e americani. Berlino era in
mano ai russi e lo scontro fu inevitabile. Nella Conferenza di Norimberga i (pochi) nazisti
vennero condannati a morte, ma molti se la cavarono con pochi anni di carcere e molti
scapparono in Sud America (come Heichman trovato in Argentina e portato a Gerusalemme
e qui impiccato).
Questa nuova Europa era ormai un continente distrutto dalla guerra. Nell’Europa dell’est i
regimi comunisti presero il potere. Triste fine fu quella riservata alla Polonia, devastata dai
nazisti con la distruzione di Varsavia e il genocidio dei suoi ufficiali, con molti che
scapparono in Inghilterra. Oltre a tutto questo gli inglesi a fine guerra non ospitarono
ulteriormente e li rimpatriano e i russi li manderanno poi nei gulag.
L’Europa è ormai un cumulo di macerie, con varie guerre civili in corso, come in Grecia e
Turchia. Gli inglesi non erano in grado di assumere il ruolo di leader a livello mondiale e
chiedono così agli USA di subentrare e scontrarsi contro i comunisti in Grecia e Turchia.
Con la non rielezione di Churchill cambia la politica inglese con l’obiettivo di creare un
paese basato sul welfare. Ci sarà poi l’indipendenza dell’India nel 1947, grazie all’azione di
Gandhi e il suo movimento pacifista.

L’Europa è completamente distrutta e gli USA aiutano anche i paesi sconfitti come Italia e
Germania. Tra il maggio del 1945 e il 1946 si resero conto che questo sforzo degli USA non
porta ai risultati sperati e non vi è alcun segnale di ripresa. Nel giugno del 1947 il generale
Marshall indica una nuova strada: il Piano Marshall. Il punto di svolta di questo piano non
era il grande aiuto finanziario, quello lo stavamo già facendo, così come il rifornimento di
materie prime. Le città continuavano ad essere distrutte, le industrie non ripartivano e le
comunicazioni erano ancora indietro. La vera novità risiedeva nel fatto che il generale
Marshall credeva che l’unico modo per superare questo stato di povertà sia quello che
gli stati europei gestiscano gli aiuti economici, collaborando tra loro e creando un
progetto di ricrescita. Chiedono agli europei di mettersi insieme. (questa unione fungeva
anche da azione anti sovietica, si sarebbero dovuti creare gli stati uniti d’Europa, dove
Monet ebbe un ruolo ancora da protagonista)
Gli USA crearono una conferenza a Parigi per vedere quali stati fossero convinti di
partecipare a questo piano. C’è un primo momento in cui anche alcuni paesi dell’Est
volevano partecipare, ma furono immediatamente richiamati da Stalin. Tra i partecipanti a
questa riunione troviamo: e si crea il primo organismo sovranazionale europeo. Nel 1948
questa è la prima organizzazione a cui partecipano i paesi dell’Europa democratica e che
permette un’organizzazione sulla distribuzione degli aiuti del piano Marshall che tenga
conto di una prospettiva comune dei singoli stati, facendo rinascere l’Europa in quanto il
mercato e la visione è semi continentale e questa ripresa è tanto vera che i francesi
iniziavano a preoccuparsi, visto che le industrie tedesche iniziavano a produrre in gran ritmo
nel mondo del ferro e dell’acciaio e i francesi (la quarta repubblica) iniziavano a
preoccuparsi che la storia potesse ripetersi, ma soprattutto le loro industrie non si erano
ripresi come quelle tedesche e un divario così ampio faceva paura.
Qui entrò in gioco Monet in quanto, dopo aver collaborato con de Gaulle, con l’Inghilterra,
ad Algeri era ormai un personaggio chiave con contatti importantissimi, anche oltreoceano.
Egli vide come questo contrasto tra francesi e statunitensi andava in vicolo cieco e si riturò i
campagna e scrisse un documento di poche pagine che sottopose al governo francese dei
cattolici, radicali e liberali, convince il ministro degli esteri e il 9 maggio lo lesse alla
stampa internazionale. Questo documento parte da quello che voleva gli USA, cioè un passo
avanti rispetto all’UE (il problema dell’acciaio del ferro in cui i francesi erano indietro,
decidendo di mettere insieme le industrie del ferro e dell’acciaio insieme a quella tedesca,
l’UK decise di non unirsi in quanto aveva il Commonwealth, ma benediva la scelta di
Monet. Alla proposta aderiscono oltre alla Germania, Belgio, Lussemburgo, Italia, Olanda e
Francia 9 Maggio 1950 dando vita l’anno dopo all’Unione Europea del ferro e dell’acciaio.
Questo trattato mise in luce tutto ciò che oggi esiste ovvero un parlamento europeo (non
eletto), una corte di giustizia e un comitato economico e sociale. Monet risolse il problema
della pace in Europa che ebbe per 76 anni.
Anche l’URSS cercò di organizzare il blocco sovietico, ma il problema è queste economia
avevano un ruolo di sudditanza nei confronti del piano quinquennali russi. Nel 1948 fu
creata la prima alleanza militare tra Francia, Inghilterra e Benelux che nel 1949 si trasformò
nella NATO (alleanza atlantica, Canada, USA e Europa occidentale). Il Giappone rimase
un paese smilitarizzato e adottato il modello NATO. Intanto, in Cina si verificò la guerra di
liberazione dai giapponesi, con le forze cinesi rifornite da USA e URSS. Subito dopo essere
liberata scoppiò una guerra civile tra comunisti e nazionalisti. I nazionalisti fondarono u
governo democratico nell’isola di Formosa che persiste oggi. Venne fondata l’ONU con i 5
grandi paesi membri (Francia, Inghilterra, URSS, Cina nazionalista e USA)
L’Europa è suddivisa da un blocco occidentale, uno orientale e una grande potenza coloniale
come l’Inghilterra con il Commonwealth. (seppur aveva perso India e Pakistan che si
suddivise in cattolici e musulmani)
La Francia aveva tentato di ripristinare il proprio impero coloniale, i suoi soldati liberati in
Giappone e alcuni mandati in Vietnam, restarono le colonie in Laos, Vietnam e Cambogia.
Anche in Vietnam si era creato un movimento di resistenza contro i giapponesi e spesso
guidati da degli intellettuali formati nelle università francesi i quali avevano aderito al
comunismo. Una volta sconfitto il Giappone chiesero di concedere al Vietnam
l’indipendenza al governo francese, il quale rispose di no, non capendo che il mondo era
cambiato e che non si potevano avere colonie, dato che il modello era ormai superato.
SEATO (alleanza per il pacifico)
Nel 1954 ci sarà la sconfitta a Dien Bien Phu della Francia dove i generali francesi
pianificano di mandare un esercito nel territorio dove vi erano i vietcong per farsi attaccare
in modo da annientarli. Questo non avvenne perché i vietcong erano armati dai cinesi
nazionalisti (i quali a loro volta erano inviate da USA, dunque di alta tecnologia), i francesi
non sapevo che i vietcong fossero in grado di piantarli sulle colline e avere così un
vantaggio e in più l’aviazione francese non era in grado di rifornire l’esercito.
I francesi chiesero aiuto agli USA, ma rifiutarono in quanto non d’accordo con il
colonialismo. Dopo che i francesi persero raggiunsero in accordo a Ginevra con i vietcong
con un compromesso secondo cui il Vietnam venne diviso in due: il nord costituito come
repubblica comunista e il sud come repubblica democratica (sotto influenza francese in
quanto il presidente era un cattolico che erano in minoranza e avvertiti dalla maggioranza
buddhista come servi della Francia). Il governo del sud corrotto produsse un’instabilità
politica per cui l’iniziativa rimase in mano sempre ai comunisti. In più, la guerra fredda, in
verità diventa “calda” con lo scontro sul fronte coreano. (1950 - 1953).
La Corea fu invasa dall’URSS a nord mentre gli USA sbarcarono a sud, a Seoul e la Corea
si trovò divisa in due, la quale non era mai stata indipendente. Qui si formarono due
governi: uno comunista a nord ed uno democratico a sud. Sung pensando che gli USA non
sarebbero intervenuti attacca la corea del sud dove le truppe statunitensi erano in numero
ridotto e nel 1950 venne invasa e riduce l’influenza occidentale al minimo. Qui successe
pero il più grande errore strategico dell’URSS. Venne chiamato dall’USA una riunione della
NATO.
Guerra in Corea finì nel 1953 e della in Vietnam finì nel 1954, eventi accompagnati dalla
morte di Stalin. Un elemento che portò i riflessi in Europa della guerra in Corea fu il
trasferimento delle truppe statunitensi in Germania al fronte coreano. Il trasferimento
avvenne con la rifondazione dell’esercito tedesco con la protesta della Francia e degli stati
europei. Gli inglesi si allinearono con gli USA perché sennò avvennero dovuto mandarli
loro in Germania. La Francia rimase in qualche modo isolata e si ricreò la situazione del
carbone e dell’acciaio e anche qui Monet la risolse attraverso la fondazione di un esercito
comune europeo. Inizia così delle trattative tra i soliti 6 paesi che non portarono a nulla.
Nel 1952 Spinelli propose di fare gli stati uniti federati d’Europa. La proposta di De
Gaspari - Spinelli venne approvata dai governi dai 6 paesi, solo l’Italia tergiversò in quanto
De Gaspari cadde dal governo e subentrò Pella, il quale rivoleva Trieste la quale era sotto
l’influenza americana e decise così di ricattarli.
Israele e i territori palestinesi
Già negli anni ’20 si era posto il problema riguardo a dove far sorgere lo stato d’Israele. Si
iniziò così ad acquistare terreni dagli arabi e far partire un’immigrazione di massa degli
ebrei in quei territori, il tuitto poi bloccato dalla seconda guerra mondiale. Al termine della
guerra vi fu un’indicazione secondo cui il protettorato inglese si trasformi in uno stato
ebraico con, accanto, uno stato musulmano (Palestina). Nel 1946-1947 l’ONU fa questa
divisione, non avventata dai nuovi stati costituiti dopo che Francia e Inghilterra aveva
lasciato questi territori sotto il loro protettorato. Giordania, Siria attaccarono Israele i quali
vinsero. (aiutati dagli USA). Quest’espansione non venne riconosciuta dagli arabi. Nel 1967
ci fu una nuova guerra tra Libano.. contro Israele con la conquista delle alture del Goran, da
cui si può bombardare Damasco e da dove nascono le risorse idriche che danno da bere in
una terra in cui l’acqua è più importante del petrolio. Israele poi conquisterà la Cisgiordania.
Nella guerra dei 6 giorni conquisterà anche il Monte Sinai diventano una spina nel fianco
per l’Egitto.

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