Ecco la frase in cui maggior parte di noi si rispecchia, ma perché? Le superstizioni, come quelle dei famosi “7 anni di sfortuna se...” innescano in noi un senso di paura. Siamo consapevoli che queste affermazioni sono prive di senso, ma noi lo facciamo comunque.
Vorrei partire parlando della vera e propria definizione di superstizione
secondo il dizionario Treccani: “superstizione è Il fatto di avere credenze e compiere pratiche che, nella valutazione della cultura e delle religioni superiori, ufficiali e dominanti, sono ritenute frutto di errore e d’ignoranza, di convinzioni e istituzioni inferiori e sorpassate.”
Ecco, quindi, alcune tra le superstizioni più famose:
1. Mettere il cappello sul letto Appoggiare un cappello sul letto di una casa è segno di cattiva sorte per chi lo occupa. Una volta, infatti, quando venivano chiamati un medico o un prete perché qualcuno era malato gravemente o in punto di morte, per la fretta il cappello era abbandonato ai piedi del letto. Facendo così pensare alle famiglie solo brutti pensieri.
2. Il sale caduto sul tavolo
Anticamente il sale era preziosissimo (da questa parola inoltre deriva il termine "salario".) e farne cadere solo dei granelli significava perdere soldi. Da qui il legame con la presunta sfortuna. Per cercare di non attirarla, basta raccogliere subito ciò che è caduto e tirarsi tre manciate dietro le spalle, meglio se è quella sinistra.
3. L'olio caduto sul tavolo
Ecco un'altra superstizione in cucina; se per caso cade l'oliera sul tavolo o sul pavimento, secondo alcune credenze popolari la famiglia avrebbe una sfortuna perenne. Altre si fermano "solo" a sette anni di sventure. L'origine è simile a quella del sale, perché anche l'olio una volta era un bene preziosissimo, a disposizione di pochi; perciò, sprecarne delle gocce veniva considerato un gesto da evitare. 4. Non mangiare le lenticchie a Capodanno Tra i piatti del 31 dicembre non possono mancare, per evitare di iniziare l'anno con la sfortuna. Sono le lenticchie, cucinate in modi differenti in base alla regione. La tradizione vuole che tante siano le lenticchie, tanti saranno i soldi che ci accaparriamo nel nuovo anno. La storia sarebbe nata durante i romani, quando venivano regalate borse piene di lenticchie, proprio come buon auspicio per l'inizio dell'anno. La loro forma ricorda infatti quella delle monete.
5. Non guardarsi negli occhi durante un brindisi
Siamo a Capodanno, scocca la mezzanotte e inizia il brindisi: ecco che troviamo una superstizione, per la quale non guardarsi negli occhi durante il “cin-cin” porterebbe sfortuna. In realtà la leggenda narra che durante il Medioevo si usasse guardarsi sempre negli occhi per cercare di evitare che gli altri versassero del veleno nelle bevande.
6. Aprire un ombrello in casa
Sono due le origini di questa superstizione. La prima arriva dall'antica Roma, dove gli ombrelli servivano per ripararsi da pioggia e sole. Chi apriva un ombrello in casa non portava rispetto al dio Sole, portando sventura sulla propria famiglia. Spostandoci ai giorni nostri, gli ombrelli spesso venivano usati per tappare i buchi nelle case di persone povere e di conseguenza, aprirli significherebbe andare incontro a molte sfortune finanziarie.
7. Schioccare le nocche causa l’artrite
Ci sono due notizie: una buona e una cattiva al riguardo. La buona è che non ti verrà l'artrite schioccando le nocche, inversamente a come si pensa. La cattiva è che a lungo andare, però, questo gesto abituale può portare una riduzione della forza di presa e flessibilità. Quindi sarebbe meglio evitare di farlo spesso.