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Teatro S.

Filippo 15 ottobre 2002

Associazione culturale Laboratorio Dietro le Quinte -L'Aquila.


In collaborazione con ADSU, Azienda diritto agli Studi universitari -L'Aquila

Concerto -Seminario:
Filippo Marangoni ed Emiliano de Angelis
Cenni sulla storia del blues e note tecniche per la chitarra slide

CENNI SULLA STORIA DEL BLUES

Il blues è l’estremo legame del popolo nero americano con le proprie radici africane.
Le sue origini in terra americana si fanno risalire al XVII sec. nei canti degli schiavi deportati dall’Africa.
Il blues come forma espressiva è nato come urlo dell’anima dei neri d’america e si è poi sviluppato come
musica “folk” (cioè creata spontaneamente da un popolo), ma con precisi riferimenti nei ritmi della west Africa
e nelle melodie arabo-musulmane. Come modo di essere e di esprimersi il blues è un libro aperto sulla storia dei
neri : è il frutto delle coscienze dei singoli individui, trae linfa vitale dal loro “feeling” e dall’emozionalità, ma,
al contempo, esprime speranze, esigenze, preghiere ed aspirazioni universali; è presa di coscienza di una propria
individualità, di una propria sensibilità e di una propria funzione, è la consapevolezza della propria
“negritudine” da parte dello schiavo liberato ed “inserito” nella società.

Il feeling
Come “feeling”, come sentimento, il blues è espressione di dolore, di pena, un modo per esorcizzare i propri
demoni, il miglior antidoto per allievare le sofferenze ( diceva josh white : “…solo suonando un blues riesci a
toccare ed a volte scacciare la malinconia…” ). Tuttavia, già prima di identificarsi con la musica nero-
americana, il termine “blues” si identificava con l’espressione “to have the blue devil” (avere i diavoli blu ),
ovvero essere in uno stato di profonda malinconia ed intenso malessere. Le stesse sensazioni si esprimono
attraverso le parole cantate dai musicisti :
L’espressione delle proprie angosce ed inquietudini esistenziali

“ when a woman gets the blues ( “quando a una donna vengono i blues
she hangs her head and cries si prende la testa tra le mani e piange
but when a man gets the blues ma quando a un uomo vengono i blues
he kept a freight train and rides…” salta su un treno merci e va…” )
(Peetie weathstraw, C & A Blues)

Per sottolineare e lenire eventi dolorosi ed amori perduti

“blues about a man are worse i ever had ( “ I blues per un uomo sono I peggiori che io
I’ve been disgusted and confused abbia mai avuto
Every time I look around yonder come the blues” provo una sensazione schifosa e mi sento confusa
(Ma Rainey) ogni volta che mi guardo intorno, da laggiù
arrivano i blues” )

“lay down at night you don’t know where you’re ( “quando scende la notte e non sai dove andare a
going to sleep dormire
where on earth you’re next meal to meet quando non sai dove e come consumerai il tuo
that make you a blues man” prossimo pasto
(juke boy bonner) questo fa di te un vero blues man” )

Ma il blues diventa anche espressione di intensa vitalità nei sottintesi erotico-sessuali

“i’ve got Ford engine movement in my hips Ford is a car everybody likes to ride”
ten thousand miles garantied (Kokomo Arnold, Sissy man blues)

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( “ho un motore Ford tra le coscie la Ford è una macchina che tutti amano
dieci mila miglia garantite cavalcare”)

E soprattutto il blues è strettamente legato alle credenze ed alle pratiche magiche ed esoteriche

“the devil came and grabbed my hand ( “il diavolo è arrivato e mi ha preso per mano
took me way down to that red hot land… e mi ha portato in quel luogo così rosso e caldo
mean blue spirits stuck their forks in me spregevoli spiriti blue mi infilzavano con le loro
demons wid their eyelids dripping blood” forche
(Bessie Smith, Blue spirit blues) esseri satanici sprizzavano sangue dalle palpebre”)

Non si racconta forse che Robert Johnson è entrato compiutamente nel mondo del blues dopo aver venduto
l’anima a Papa Leg, il demone che presiede i crocicchi ( “crossroads” ) ?
che Peetie Weathstraw, in seguito ad iniziazione satanica, era chiamato “ Devil’s son in law” ( il genero del
diavolo)?

Blues : dal passato al futuro


Oggi che il blues, nella sua essenza, appare così lontano alle nostre orecchie e coscienze risulta importante
quanto scrive Huston A. Barker Jr. in Blues,Iideology and Afro American Literature (University of Chicago
Press) : “ Per definire e capire il blues bisognerebbe essere stati là e avere seguito il corso delle cose…Bisogna
vedere con i propri occhi…il blues esplode e crea una miriade di diversi significati…i blues sono una sintesi,
combinano canti di lavoro, musica popolare, richiami, armonie sacre, usanze rituali, filosofia popolare, politica,
canzoni sconce, lamenti ed altre cose ancora che costituiscono un insieme in continuo movimento che sottolinea
e trasforma le esperienze degli africani nel Nuovo Mondo”.
Ma per capire come la musica blues, nell’arco di un secolo, sia uscita dagli Stati Uniti e sia divenuta un
linguaggio parlato ed amato oramai in tutto il mondo (pur passando attraverso trasformazioni e
“contaminazioni” ), basterebbe forse la frase di un suo grande protagonista : B.B.King :“…. cos’è il blues ?
Il blues.... è la vita stessa” .

La struttura del blues


Il termine "blues" deriva, probabilmente, da un modo di dire ripreso dagli inglesi ""to have the blues""
con il significato ""essere triste,depresso"".Il testo si articola in versi di tre strofe in cui le prime due si
ripetono.Lo schema musicale è composto da dodici battute divise in tre frasi da quattro battute e da
tre accordi fondamentali (un blues in MI è composto dagli accordi MI-LA-SI). Viene spesso sfruttata
la "scala pentatonica" che più si adatta ad essa. Infatti, l'alterazione del terzo e settimo grado della
scala diatonica genera il cosiddetto "effetto blue note", caratteristica del blues. Questo effetto,
ripetuto in successione, crea la tensione "blue" essenza di questo genere musicale. Questo è lo
schema classico del blues che tuttavia viene spesso modificato a seconda del modo di suonare
dell'artista creando diversi stili e forme di blues. Per quanto riguarda i testi, essi raccontano le vere
storie di vita, spesso degli stessi artisti, che vanno dalla tristezza alla malinconia, ai tradimenti, alle
polemiche e alle denunce. Sono comunque sempre storie di vita reale quotidiana
LA CHITARRA SLIDE
Informazioni generali
Dall’inglese to slide=scivolare.Tale tecnica chitarristica consiste nel far scivolare leggermente un oggetto di
forma cilindrica (per esempio un collo di bottiglia opportunamente tagliato da cui l’altro nome per definire la
tecnica slide; BOTTLENECK) sopra le corde, senza praticare alcuna pressione e prendendo come riferimento
per l’altezza delle note le stanghette dei tasti.
i tipi di musica
Adottato in vari contesti musicali, dalla musica rock a quell’indiana, ha trovato piena utilizzazione espressiva
nel blues attraverso l’opera di maestri come: Robert Johnson, Charley Patton, Bukka White, Tampa Red ecc.

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per quello che riguarda la chitarra acustica, per l’elettrica sono senz’altro da nominare Ry Cooder, Leo Kottke,
Bob Brozman, Peter Finger, Sam Mitchell, John Hammond, Johnny Winter ecc.

Il “BOTTLENECK”

letteralmente collo di bottiglia, deriva la sua origine curiosa appunto dal fatto che i musicisti usavano spezzare
il collo delle bottiglie di whiskey ed utilizzare il collo di vetro in maniera che scivolasse sulle corde della
chitarra riproducendo e simulando in tal modo quanto più possibile l’inflessione della voce umana. Infatti uno
dei primi utilizzi del bottleneck era appunto quello di generare dei contrappunti musicali alle strofe cantate, una
sorta di “seconda voce”, come si ascolta nelle registrazioni del grande Robert Johnson ( the complete
recordings).

Lo “SLIDE”

termine che comunemente indica anche lo stile chitarristico vero e proprio, inteso come tecnica di approccio
della chitarra, è anche usato per indicare non più il collo di bottiglia ma l’utilizzo di una sorta di “tubo” di
acciaio, nickel, rame che, scivolando sulle corde dava al suono una intensità maggiore, permettendo al
musicista di avere una “ voce” più forte, all’interno del gruppo .
Per quanto riguarda l’uso dello slide bisogna tener presente alcuni piccoli segreti:
innanzitutto lo slide non va premuto sulle corde fino a farle toccare la tastiera, ma deve, appunto, solo
“scivolare”sulle corde, cosi da creare il suo caratteristico sound.
Inoltre, per ottenere una corretta intonazione delle note, lo slide dovrà essere posto esattamente sopra le barrette
dei tasti, e non in posizione intermedia.
Lavorando soprattutto dopo il quarto tasto, sarà bene tenere leggermente appoggiate alle corde le dita della
mano destra che contestualmente non sono utilizzate, in modo da attutire eventuali rumori “indesiderati”.
E’ chiaro che, qualora siate impegnati in una esecuzione che preveda l’uso, alternativamente, del “bottleneck” e
della dita “nude”, sarete avvantaggiati nel tenere il tubo sul mignolo, in modo da lasciare ben altre quattro dita
libere per la tecnica convenzionale (accordi).
Il vantaggio, in termini di praticità che deriva dall’utilizzo dello slide sul mignolo si può apprezzare ancor se si
suona in accordatura “standard” rispetto all’accordatura”open tuning”.

I MATERIALI
I “Colli di bottiglia” usati vanno dal vero collo di bottiglia, possibilmente spesso ed abbastanza pesante, a
cilindri in metallo, ottone, ceramica, porcellana, plastica. Anticamente veniva anche utilizzata la lama di un
coltello (Knife style o Etta Baker style). Fra i colli di bottiglia più recenti da ricordare quello in ottone disegnato
da Leo Kottke ed il BIG HEART a forma di cuore con un lato costruito con materiale anodizzato.

LE TECNICHE
I colli s’infilano solitamente sul mignolo della mano sinistra ma è possibile anche utilizzare il terzo e secondo
dito. Le dita che stanno dietro al bottleneck, vanno tenute opportunamente parallele alle corde per smorzare i
suoni armonici residui per far emergere più chiaramente la melodia. Per la mano destra la tecnica più praticata è
quella del fingerstyle e si utilizzano di norma plettri per il pollice e per le altre dita.
LE CORDE
Le scalature migliori sono da 0.13 in su, proprio per sostenere il peso del bottleneck che altrimenti rischierebbe
di affossare le corde sulla tastiera.
LE ACCORDATURE
Ricordiamo innanzitutto la corrispondenza (Italiano-Inglese) tra le singole note:

Italiano : DO RE MI FA SOL LA SI
Inglese : C D E F G A B

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Nella tecnica slide, soprattutto quando si suona del country-blues, è molto importante che lo strumento sia
intonato su una “accordatura aperta” (open tuning).Vediamo di cosa si tratta. Normalmente la chitarra è
accordata, a partire dalla sesta corda (quella più spessa), come segue :

E A D G B E

Con l’andare del tempo, però, i bluesman si resero conto che se lo strumento avesse prodotto, suonato a corde
libere (ovvero senza premere corde sulla tastiera), un accordo ben definito, il lavoro dello slide ( o di qualsiasi
oggetto si prestasse allo scopo) sarebbe stato più semplice ed efficace. Da questa intuizione nacquero le
seguenti, principali varianti all’accordatura base :

Accordatura di G (SOL) aperto : D G D G B D

Accordatura di A (LA) aperto : E A E A C# E

Accordatura di D (RE) aperto : D A D F# A D

Accordatura di E (MI) aperto : E B E G# B E

Generando una minor tensione delle corde, le accordature di G e D divennero le più usate, visto che le chitarre
dell’epoca mal sopportavano tensioni elevate.
Ciò detto, anche nel country blues, per non parlare del blues elettrico più recente,
ci sono esempi di slide usato, con ottimi risultati, su strumenti con accordatura “standard” : David
“Honeyboy”Edwards è uno di questi.

LE CHITARRE
La chitarra usata dai bluesmann negli anni ’30 sono la National con corpo di metallo e risonatori interni di
metallo (chitarra reso-phoniche), le dobro più utilizzate nella country music.
Tali chitarre in metallo sono ideali per il suono, intonazione e sustain per l’uso dello slide. Anche una
normalissima chitarra acustica può essere, opportunamente preparata, essere utilizzata in questo stile.

CONSIGLI PRATICI PER INIZIARE A SUONARE LA CHITARRA SLIDE

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La chitarra A parte le marche più rinomate, Dobro e National, lo slide lo si può tranquillamente suonare con
qualsiasi acustica. Vi consiglio di rimediare un usato di poco valore e di sostituire il capotasto ed il ponte
(devono essere ambedue piatti e non curvi, Fig. 1 e 2) così da ottenere un’altezza delle corde, al 1° fret, di
almeno 3 mm. Non abbiate paura di farlo da soli, non si rischiano danni e la cura sarà superiore a quella riservata
da un anonimo liutaio. Le corde possono essere Light ma con le Medium la resa è superiore e si eviterà così di
sbattere lo slide contro i frets. Comunque, per cominciare, ignorate quanto detto sopra E accordate la vostra
chitarra in Mi aperto

Fig.1 Fig. 2
Lo slide In commercio li trovate di vetro, di metallo e di ceramica, di vario peso, lunghezza e sezione Fig. 3. E’
una giungla, io mi sono divertito a segare tubi di metallo, fatelo anche voi. Lo slide va infilato sul mignolo,
dovete sentirlo comodo, nè stretto nè largo.

Fig. 3
Accordiamo il ns usato La chitarra va accordata in accordatura aperta. Tra le diverse accordature, cominciamo
con quella di Mi che è la seguente, dalla 1° corda, che è il Mi cantino, abbiamo: MI SI SOL# MI SI MI. Le
tre corde sottolineate sono quelle modificate rispetto all’accordatura convenzionale, dovete tirarle ... occhio !
Suonando le corde libere dovreste avere l’accordo di Mi, comodo vero ?
Come impugnare lo slide
E’ senza dubbio l’aspetto più tecnico e determinante. Con lo slide sul mignolo chiudete le dita come se si volesse
impugnare un arancio. Il polpastrello del pollice fa da perno dietro il manico. Rispetto alle corde lo slide può
essere perpendicolare e parallelo per suonarle tutte, o inclinato per suonarne una sola.

Altro aspetto determinante è il lavoro che svolge l’indice sx, deve poggiare sulle corde dietro lo slide per attutire
suoni indesiderati. Lo slide per suonare la nota deve toccarla esattamente sopra il fret, la corda non deve toccare
la tastiera.
PER PROVARE A SUONARE

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Staccato Iniziamo a suonare singole note lungo la prima corda. Provate la scala Maj e quella Pentatonica Min.
Sappiate che lo slide, nel poggiarsi e nel sollevarsi dalla corda, genera rumori che vanno eliminati, l’indice sx
toccando le corde assolve a questo compito. Quando poggiate lo slide, contemporaneamente, poggiate anche
l’indice sx su 1°, 2° e 3° corda. Quando poi sollevate lo slide per passare alla nota successiva, l’indice deve
rimanere una frazione di secondo in più sulla corda. Provate a non farlo e capirete perchè è necessario.
Suono slide Ora suonate le scale “scivolando” verso la nota. Poggiate sempre indice sx e slide partendo da circa
1-2 fret a monte della nota da suonare.
Vibrato Inserite il vibrato col movimento del polso. Non deve essere un movimento rigido del gomito o
tantomeno della spalla, bensì del solo polso. La larghezza del vibrato deve essere contenuta tra il fret che precede
e quello che segue. Per regolarvi usate le vs orecchie, ma soprattuto usatele per ascoltare Bob Brozman, Ry
Cooder, Keb Mo’ e tutti coloro che li hanno ispirati, da Son House, Charlie Patton etc. etc

Un brano classico : Willin' ( L.GEORGE)

G G/F#
I been warped by the rain, driven by the snow
E min C
I'm drunk and dirty don't ya know, and I'm
G CDCG
still, willin’
G G/F# E min
I’ve been out on the road late at night, I seen
C
my pretty Alice in every head light
G CD C G
Alice, Dallas Alice

RIT. :
C D
I've been from Tucson to Tucumcari
G
Tehachapi to Tonapah
Driven every kind of rig that's ever been
C
made
I driven the back roads so I wouldn't get
D
weighed
C D C G
and you show me a sign
G C D C
I'll be willin', to be movin'

( COME STROFA PREC.)


Now I smuggled some smokes and folks from Mexico
baked by the sun, every time I go to Mexico, and I'm still
And I've been kicked by the wind, robbed by the sleet
Had my head stoved in but I'm still on my feet and I'm still ,in a whole lotta trouble
RIT.
Willin' è una ballad dei Little Feat, una delle più suggestive della musica ' 70 americana : la proponiamo anche
per mostrare l' uso della slide in un contesto diverso dal Blues, sempre folk ma con un altro senso melodico.
Di questo pezzo abbiamo preparato la trascrizione su spartito di un solo, scritto da Filippo per l'occasione

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Particolarmente interessante è l’utilizzo della slide nel blues acustico: vi proponiamo "Talk to me Baby", uno
shuffle di W.Dixon/E.James ripreso da vari artisti (assai nota la versione di Eric Clapton “I Can't Hold Out”)
[Intro]
-bass stays on D until the 4th time through TALK TO ME BABY

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E|---------|---------|---------|-----------|
B|---------|---------|---------|---------2-|
G|---------|---------|---------|---------2-|
D|---------|---------|---------|---------2-|
A|-5-3-2-3-|-5-3-2-3-|-5-3-2-3-|-5-3-2-1-0-|
E|---------|---------|---------|-----------|
D x4 G x2 D x2
E|-----------------|-----------------|-----------------|
B|-----------------|-----------------|-----------------|
G|-----------------|-----------------|-----------------|
D|-7-7-9-9-7-7-9-9-|-----------------|-7-7-9-9-7-7-9-9-|
A|-5-5-5-5-5-5-5-5-|-5-5-7-7-5-5-7-7-|-5-5-5-5-5-5-5-5-|
E|-----------------|-3-3-3-3-3-3-3-3-|-----------------|
A G D A
E|-----------------|-----------------|-------------------|
B|-----------------|-----------------|-----------------2-|
G|-----------------|-----------------|-----------------2-|
D|-----------------|-----------------|---0---0---0---0-2-|
A|-7-7-9-9-7-7-9-9-|-5-5-7-7-5-5-7-7-|-5---3---2---1---0-|
E|-5-5-5-5-5-5-5-5-|-3-3-3-3-3-3-3-3-|-------------------|
D D
I just talked to my baby on the telephone
D D
She said stop what you're doin' and come on home
G D
Can't hold out, I can't hold out too long
A G D A
I get a real good feelin' talkin' to you on the phone
She said, Baby don't you worry, you're my heart's desire
You know I love you baby, can't stand to see you cry
Can't hold out, I can't hold out too long
I get a real good feelin' talkin' to you on the phone
I said talk to me baby, talk to me baby
Talk to me baby, talk to me baby
I get a real good feelin' talkin' to you on the phone
[Guitar Solo] - D G D G D A G D A x2
She said, Daddy don't you hurry, if you walk or fly
You know I'll love you baby now, until the day I die
Can't hold out, I can't hold out too long
I get a real good feelin' talkin' to you on the phone
I said talk to me baby, talk to me baby
Talk to me baby, talk to me baby
I get a real good feelin', c'mon baby
Talk to me, talk to me, talk to me, talk
I said talk to me baby, talk to me baby
Talk to me baby, talk to me baby
I get a real good feelin' talkin' to you on the phone

DISCOGRAFIA CONSIGLIATA

ACOUSTIC SLIDE

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R.L. BURNSIDE mississipi blues - hill country blues
DAVID EDWARDS white windows
SON HOUSE death letter - the real delta blues - father of folk blues
MISSISSIPI JOHN HURT today
SKIP JAMES devil got my woman
ROBERT JOHNSON the complete recordings
ROBERT LOCKWOOD JR plays robert&robert
BIG BILL BROONZY do that guitar rag
TAMPA RED bottleneck guitar
ELMORE JAMES got to move - one way out
JOHN LEE HOOKER - black snake –alone
GARY DAVIS when i die i’ll live again

ELETTRIC SLIDE

LITTLE FEAT waiting for columbus - live from neon park – sailing shoes
DUANE ALLMAN an anthology - layla and the other love songs
DEREK TRUCKS BAND out of madness – joyful noise
GOV’T MULE live at roseland ballroom – dose- deep end vol.1 e 2.
ALLMAN BROTHERS live at fillmore east- seven turns –eat a peach
JOHNNY WINTER and live – let me in - hey where’s your brother
LYNYRD SKYNYRD second helping – endangered species
RAY COODER slide area – paris texas
ERIC SARDINAS treat me right
MUDDY WATERS muddy blues
DICKEY BETTS let’s get togheter

IL BLUES SU INTERNET

Su internet sono disponibili centinaia di siti dedicati alla musica blues, di cui molti di ottima qualità, consigli
per orientarsi sulla navigazione sono davvero difficili, segnaliamo pertanto un solo indirizzo web
(http://www.bluesworld.com/Blueslinks.html) quale punto di partenza dal quale è possibile scegliere varie
sezioni per i generi (Lousiana blues, Memphis blues, St. Louis blues, Chicago blues ecc.), Artisti, Festival,
spartiti e testi, strumenti, ma anche Associazioni, Organizzazioni, Case discografiche, libri, riviste specializzate,
recensioni, video, collegamenti con radio che trasmettono musica blues no-stop e molto ancora.
Per chi è interessato a documentarsi sulla “slide” consigliamo di iniziare la navigazione da un sito dedicato alla
dobro : http://www.mphase.com/planetd2.htm

BLUESDOGS

www.bluesdogs.da.ru
Il gruppo si forma, nel ’97, con il progetto di ripercorrere le strade del blues e del southern rock,
riarrangiando in chiave completamente acustica brani tratti dal repertorio delle più grandi band americane
degli anni'70. Questo lavoro si concretizza in una lunga serie di concerti in molti locali delle Marche, terra di
origine della band stessa.

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Dopo aver maturato questa esperienza on the road, i BLUESDOGS cambiano veste, divenendo una formazione
elettrica, mossi da un preciso intento: diffondere ed avvicinare il pubblico alla musica di una delle più grandi
(ma poco conosciute in Italia ) band del pianeta: THE ALLMAN BROTHERS BAND.
Sono seguiti molti concerti in tutto il Centro Italia (tra i quali uno con RUDY ROTTA nell’aprile ’99).
Nell’estate del ’99 partecipano al FESTIVAL BLUES di Valdagno(VC), tenendo due concerti dai quali è
tratto il loro primo live demo , recensito in modo lusinghiero sul sito "Il popolo del blues" a cura di Ernesto de
Pascale. FABIO TREVES mette in onda questa registrazione su Radio Rock FM, in uno special dedicato ai
gruppi blues italiani.

Il fan club italiano della Allman Brothers Band li ha riconosciuti come Tribute band ufficiale.

Hanno avuto l’onore di partecipare (unici europei tra band statunitensi ) a “PEACH JAM 2001 “ e “PEACH
JAM 2002” : CD composti da cover di brani della ABB promossi dal fan club americano degli Allmans .

I BLUESDOGS vantano la partecipazione a :


-TORRITA BLUES FESTIVAL 2000 assieme ai CANNED HEAT
-SUMMERTIME BLUES FESTIVAL 2001 con KEB ‘MO, SCOTT HENDERSON, M.J.VAUGHN
-GREEN HILLS IN BLUES 2002 assieme a LURRIE C. BELL & VAMPIN’ BLUES BAND

Inoltre, nell’estate 2000 hanno partecipato al ROCCAMONTEPIANO BLUES FESTIVAL (CH), nel
Gennaio 2001 hanno aperto il concerto degli ANIMALS al Barfly di Ancona (registrando un secondo live
demo) e nel Giugno 2002 hanno partecipato al festival BLUES a BALUES di Bologna. Per trovare la
recensione del concerto al Torrita blues. festival e per ogni curiosità sugli Allman Brothers visitate il sito del
fan club italiano: www.allmanbrothersband.it .

I Bluesdogs sono:
LUCIANO CAMACCI - DRUMS
ANDREA ZACCARI - BASS
PAOLO COSSA - ORGAN, HARP, E. PIANO.
EMILIANO DE ANGELIS - LEAD/RYTHM/GUITAR/VOC
FILIPPO MARANGONI - LEAD/RYTHM/GUITAR/L.VOC

Per contatti:
Filippo Marangoni, tel. ab. 0733/262772 – cell. 3493707025 web address : whippin@libero.it
Emiliano De Angelis, tel. ab. 0733/270591 – cell. 3334962948 web address : dea34@libero.it
Piero Cerolini, tel. ab. 0862-412776 – cell. 3358119094 web address : pierocerolini@libero.it

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