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Johann Sebastian Bach

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Johann Sebastian Bach (pronuncia tedesca [ˈjoːhan ze Johann Sebastian Bach


ˈbasti̯an ˈbax],[1] in italiano spesso pronunciato /ˈbak/[2];
Eisenach, 31 marzo 1685[3] – Lipsia, 28 luglio 1750) è
stato un compositore e musicista tedesco del periodo
barocco, 17° Thomaskantor di Lipsia dal 1723 alla morte.

Considerato uno dei più grandi geni nella storia della


musica,[4] le sue opere sono notevoli per profondità
intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi e
per bellezza artistica. La sua fama è dovuta all'ampio e
magistrale utilizzo del contrappunto, all'organizzazione
armonica e tematica delle sue opere e all'inclusione di temi
e motivi sacri (specialmente dalla musica sacra del culto
luterano) e profani, oltre che alla capacità di padroneggiare
i diversi stili nazionali (principalmente lo stile tedesco,
quello italiano e quello francese, che approfondì). È
considerato uno dei massimi maestri di forme musicali
come il canone, la cantata e la fuga.
Elias Gottlob Haussmann, Ritratto di
Bach nella sua vita fu polistrumentista (suonava sia Johann Sebastian Bach 1748, olio su
strumenti a tastiera sia ad arco, anche se era noto tela - Lipsia, Bach-Archiv
principalmente come organista), insegnante di musica e
soprattutto un compositore estremamente prolifico (l'indice 17° Thomaskantor di Lipsia
delle sue opere, il Bach-Werke-Verzeichnis o BWV, supera
Durata mandato 15 maggio 1723 –

il migliaio di titoli) sia di musica strumentale sia di musica


vocale; compose per strumenti a tastiera decine di opere per 28 luglio 1750
organo (tra cui preludi, toccate, fughe, fantasie, sonate, Predecessore Johann Kuhnau
adagi, concerti, i Preludi corali di Lipsia, l'Orgelbüchlein),
Successore Johann Gottlob
clavicembalo (come il celeberrimo Clavicembalo ben
temperato, il Concerto italiano e le Variazioni Goldberg) e Harrer
per complessi orchestrali (ad esempio i Concerti
brandeburghesi); dall'altra parte, oltre cento cantate, la Dati generali
Passione secondo Matteo, l'Oratorio di Natale, la Messa in Università St. Michael's School
Si minore, il Magnificat e la Passione secondo Giovanni.
L'Offerta musicale da lui donata a Federico II di Prussia e Firma
l'incompiuta Arte della fuga sono oggi considerate tra le
opere più complesse e articolate della musica occidentale e
due dei suoi vertici più elevati. Compose sia musica sacra sia didattica sia assoluta e un ruolo marginale ha
nella sua opera la musica profana e secolare.

Operò una sintesi mirabile fra lo stile tedesco (di cui erano stati esponenti, fra gli altri, Pachelbel e
Buxtehude) e le opere dei compositori italiani (particolarmente Vivaldi, del quale trascrisse numerosi brani,
assimilandone soprattutto lo stile concertante).
La sua opera costituì la summa e lo sviluppo delle varie tendenze stilistico-compositive della sua epoca. Il
grado di complessità strutturale, la difficoltà tecnica e l'esclusione del genere melodrammatico, tuttavia,
resero la sua opera appannaggio solo dei musicisti più dotati e all'epoca ne limitarono la diffusione fra il
grande pubblico, in paragone alla popolarità raggiunta da altri musicisti contemporanei come Händel o
Telemann.

Dopo la sua morte, per motivi imputabili sia alle oggettive difficoltà tecnico-esecutive sia al cambio nel
gusto imperante, la sua opera fu sostanzialmente dimenticata per quasi un secolo, sebbene celebri
compositori quali Mozart e Beethoven ebbero modo di conoscerne e apprezzarne lo stile. Nel 1829
l'esecuzione della Passione secondo Matteo, diretta a Berlino da Felix Mendelssohn, riportò alla
conoscenza di un vasto pubblico l'elevata qualità dell'opera compositiva di Bach, che è da allora
considerata il compendio della musica contrappuntistica del periodo barocco.

A lui sono dedicati l'asteroide 1814 Bach, il cratere Bach e la maglia Bach sulla superficie di Mercurio.

Indice
Biografia
Infanzia e adolescenza (1685-1703)
Weimar, Arnstadt e Mühlhausen (1703-1708)
Ritorno a Weimar (1708-1717)
Cöthen (1717-1723)
Lipsia (1723-1750)
Successione al posto di Thomaskantor (1722-1723)
Bach nel ruolo di Thomaskantor
La morte (1750)
Sepoltura ed esumazione
Matrimoni e figli
Opere
Lavori organistici
Lavori per altri strumenti a tastiera
Opere vocali
Le cantate
Musica orchestrale e da camera
Stile musicale
Bach e l'opera
Eredità e reputazione moderna
Ritrattistica
Esecuzioni
Bach e il cinema
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
File audio

Biografia

Infanzia e adolescenza (1685-1703)

Johann Sebastian Bach nacque a Eisenach, in Turingia (allora parte


del Sacro Romano Impero), il 21 marzo (31 marzo secondo il
calendario moderno) del 1685 dalla famiglia di musicisti tedeschi
più nota ai suoi tempi, al punto che il cognome "Bach"[5] nelle città
della Turingia era diventato sinonimo di "musicista"[6]: quando, nel
1693, alla corte di Arnstadt si rese vacante il posto di musicista di
corte, il conte chiese urgentemente "un Bach"[7]. In zigano e nel
dialetto di varie zone dell'Europa centrale "bach" assunse il
significato di "musicista ambulante"[8].

Suo padre, Johann


Ambrosius Bach, figlio di
Christoph Bach, ricopriva a
Eisenach la carica di
musicista civico
(Stadtpfeifer), ruolo che
Johann Ambrosius Bach, padre di comportava l'organizzazione
Johann Sebastian della musica a carattere
profano nella città, ma
anche la supervisione
dell'attività musicale nella chiesa locale, inclusa la direzione del
lavoro dell'organista di chiesa. È proprio dal padre che,
probabilmente, Bach ricevette i primi rudimenti di violino e
clavicembalo.

Bach discendeva da una famiglia di musicisti professionisti che


andavano dall'organista, al musicista da camera nelle corti, Monogramma di Johann Sebastian
includendo anche compositori. Era del tutto normale, per quel Bach, disegnato da lui stesso. Si
tempo, che i figli assistessero al lavoro dei loro padri, cercando di compone delle lettere J S B, ossia le
impararne l'arte. Probabilmente anche Bach iniziò ripetendo la sue iniziali, intrecciate due volte,
musica ascoltata in tenerissima età con gli strumenti che può una nel verso normale e l'altra
suonare un preadolescente. speculari.

L'albero genealogico della famiglia Bach, dal titolo Ursprung der


musicalisch-Bachischen Familie ("Origine della famiglia musicale dei Bach") venne compilato per la prima
volta nel 1735 dallo stesso Johann Sebastian, che faceva risalire le origini della propria famiglia a Veit
Bach, mugnaio proveniente dall'Europa orientale e appassionato suonatore di cetra, vissuto nella seconda
metà del XVI secolo. Alla fine si conteranno ben sette generazioni di musicisti, un record ancor oggi
insuperato per una famiglia.

La data di nascita di Johann Sebastian, ultimo di sette figli, fu registrata nei documenti dell'epoca come 21
marzo e quella del battesimo (nella chiesa di S.Giorgio di Eisenach) come 23 marzo. Secondo il calendario
gregoriano in uso attualmente, tali date dovrebbero essere indicate come 31 marzo e 2 aprile. La
tradizionale data del 21 marzo continua tuttavia a essere largamente usata, spesso senza spiegazione, anche
in testi autorevoli. La discrepanza è dovuta al fatto che nella Germania protestante il calendario gregoriano
si impose solo a partire dall'anno 1700[9].

La madre di Bach, Elisabeth Lämmerhirt, morì nel 1694 e il padre morì otto mesi dopo. Il giovane Bach si
trasferì dunque da un suo fratello maggiore, Johann Christoph Bach (1671-1721), organista presso la
Michaeliskirche di Ohrdruf. Durante la permanenza nella casa di suo fratello, Bach continuò a copiare,
studiare e suonare musica, venendo a conoscenza grazie a lui delle partiture dei grandi compositori
dell'epoca: Johann Pachelbel, Johann Jakob Froberger, Jean-Baptiste Lully, Louis Marchand, Dietrich
Buxtehude.

Nel 1700 Johann Sebastian Bach vinse una borsa di studio per studiare presso la prestigiosa Scuola di San
Michele a Lüneburg, dove, oltre a perfezionarsi all'organo e al clavicembalo, probabilmente imparò il
francese e l'italiano. Inoltre studiò teologia, latino, geografia e matematica. A quell'epoca risalgono le prime
composizioni giovanili di Bach, come le partite diverse sopra O Gott, du frommer Gott. Da Lüneburg,
Bach si recò diverse volte ad Amburgo, distante circa 50 chilometri, per ascoltare Johann Adam Reincken
all'organo della Catharinenkirche, restaurato nel 1670. Inoltre, Bach andò varie volte anche a Celle, distante
85 chilometri da Lüneburg, per ascoltare l'orchestra francese del duca Giorgio Guglielmo di Brunswick-
Lüneburg e studiarne lo stile[10].

Weimar, Arnstadt e Mühlhausen (1703-1708)

Nel gennaio del 1703, dopo aver fallito un'audizione come


organista a Sangerhausen (in realtà Bach superò positivamente
l'audizione, ma il principe Giovanni Giorgio di Sassonia-
Weissenfels insistette affinché il posto venisse dato a un suo
protetto),[11] Bach venne assunto come musicista di corte nella
cappella del duca Giovanni Ernesto III a Weimar, in Turingia.

Durante la sua permanenza di sette mesi a Weimar venne invitato a


inaugurare il nuovo organo nella chiesa di San Bonifacio ad
Arnstadt. La chiesa originaria era bruciata in un incendio nel 1581 e
venne ricostruita solo fra il 1676 e il 1683. Per vent'anni la chiesa
rimase senza organo, che fu ultimato solo nel 1703. Il nuovo
strumento era un organo a due manuali, dotato di ventidue registri e La chiesa di San Bonifacio ad
di un accessorio all'epoca molto apprezzato, il cymbelstern: una Arnstadt
ruota su cui sono montate delle campanelle. Quando il cymbelstern
viene attivato, l'aria dell'organo fa girare la ruota, producendo un
tintinnio continuo. L'inaugurazione, effettuata da Bach, pare abbia dato completa soddisfazione sia alle
autorità, sia al costruttore dello strumento.[12]

Nell'agosto dello stesso anno Bach accettò il posto di organista in quella chiesa, con uno stipendio
relativamente buono. Questo incarico, però, lo lasciava insoddisfatto e presto cominciò a cercare altrove la
sua fortuna.

Qui, il giovane Bach ebbe contrasti con gli studenti che lo dovevano coadiuvare alla Kirchenmusik come
cantori o strumentisti; questi culminarono con un'aggressione subita da parte di un fagottista, che non aveva
tollerato le pesanti critiche del musicista di Eisenach.[13]

In autunno Bach si fece concedere un permesso di quattro settimane (diventate poi quattro mesi) e si recò a
piedi a Lubecca, distante 400 chilometri, per ascoltare Dietrich Buxtehude presso la chiesa di Santa Maria.
Bach si rese subito conto che le sfarzose rappresentazioni musicali di Buxtehude, di cui si parlava in tutta la
Germania, dal vivo superavano di gran lunga l'immaginazione.
Quell'anno Buxtehude organizzò due Extraordinarien
Abendmusiken il 2 e 3 dicembre: il Castrum Doloris per la morte di
Leopoldo I e il Templum Honoris in onore del nuovo sovrano,
Giuseppe I, utilizzando quaranta musicisti, disposti su quattro
balconate, a formare un'orchestra di qualità eccezionale.[14] Fra la
prima e la seconda Abendmusiken vennero anche girate le sedie per
permettere al pubblico, che aveva contemplato il monumento
funebre eretto sul fondo della chiesa, di poter ammirare il busto del
nuovo sovrano che troneggiava sull'altare, quasi in una rudimentale La chiesa di Santa Maria a Lubecca
messa in scena.[15]

Non è chiaro se Buxtehude e Bach si siano presentati: Johann Nikolaus Forkel, nella sua biografia
bachiana, indica che Bach «fu ascoltatore segreto di questo, ai suoi dì, famosissimo e davvero bravo
organista».[16] La bizzarra ma inequivocabile definizione di ascoltatore segreto, un dettaglio che gli fornì
Carl Philipp Emanuel Bach, il quale ascoltò il racconto del viaggio a Lubecca direttamente da suo padre
Johann Sebastian,[17] fa supporre che i due non si siano incontrati.[18] Johann Sebastian Bach, desideroso di
apprendere «i fondamenti della sua arte»,[19] probabilmente preferì ascoltare Buxtehude in segreto, nella
navata della chiesa, senza salire in cantoria per presentarsi, in modo da poterne carpire i segreti del
mestiere[17] (artifici, tecniche di improvvisazione, passaggi di destrezza, combinazioni di registri),[20] che
forse Buxtehude custodiva gelosamente e non avrebbe rivelato.[21][22]

Bach tornò ad Arnstadt nel febbraio 1706, con quindici settimane di ritardo. I superiori della
Bonifaciuskirche, dopo il suo ritorno, notarono che: «Dopo questo viaggio eseguiva stupefacenti variazioni
sui corali e vi mescolava armonie estranee a tal punto da confondere i fedeli. In futuro, se vorrà introdurre
un tonum peregrinum,[23] dovrà tenerlo per un tempo sufficientemente lungo senza passare troppo presto a
un'altra tonalità, né, come ha iniziato a fare, suonare subito dopo un tonum contrarium».[24][25]

Nel 1707 gli fu offerto il posto come organista presso la chiesa di San Biagio a Mühlhausen, che Bach
accettò. Quattro mesi dopo il suo arrivo a Mühlhausen sposò sua cugina Maria Barbara Bach. A
Mühlhausen, dando prova di grande competenza nonostante la sua giovane età, Bach propose un progetto
per il rifacimento dell'organo, progetto che gli venne approvato. Gli venne solo bocciata la proposta di
installare dei martelletti di metallo che, azionati dai tasti dell'organo, facevano suonare delle campanelle, che
Bach affermava di voler montare per esaudire il desiderio di alcuni consiglieri parrocchiali. È probabile,
invece, che fosse Bach stesso a voler avere a disposizione questo particolare registro, che farà poi montare
sul suo organo a Weimar.[26]

Ritorno a Weimar (1708-1717)

Nel 1708, Bach ottenne il ruolo di organista di corte e, nel 1714, maestro di concerto (konzermeister) di
Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar presso la corte ducale di Weimar. Qui ebbe modo non solo di
suonare l'organo, ma anche di comporre musica per tale strumento e suonare un repertorio più vario di
musica da concerto in collaborazione con gli altri strumentisti della corte ducale.[27]

Affezionato alla musica contrappuntistica, Bach compose la maggior parte del suo vasto repertorio di fughe
nel periodo di Weimar, dove godeva dell'amicizia e della protezione del principe Johann Ernst di Sassonia-
Weimar, buon compositore. Probabilmente l'esempio più noto è costituito da Il clavicembalo ben
temperato, che include 48 tra preludi e fughe, una coppia per ciascuna tonalità maggiore e minore, un
lavoro monumentale non solo per l'uso magistrale del contrappunto, ma anche per l'aver esplorato, per la
prima volta, l'intera gamma tonale, la moltitudine delle scale, degli intervalli e delle tonalità.
Ciò era stato reso possibile
per gli strumenti a tastiera
dall'accordatura con i nuovi
buoni temperamenti
circolanti, come quelli di
Andreas Werckmeister, e
dalla moltitudine di modi
espressivi che le piccole
differenze tra i vari intervalli
dettati dal nuovo
Targa commemorativa di Bach a temperamento rendevano
Weimar possibili.

Nel 1713 il duca tornò da


un viaggio nei Paesi Bassi con una grande collezione di spartiti,
molti dei quali di musica italiana. Bach fu particolarmente attratto
dallo schema del concerto grosso all'italiana, caratterizzato
dall'alternarsi del "tutti" (o "ripieno") dell'orchestra e del Probabile ritratto di un giovane Bach
"concertino" degli strumenti solisti.[28] del 1715 eseguito da Johann Ernst
Rentsch
Nel maggio del 1714 venne ultimato l'organo nella cappella ducale.
Le famose campanelle volute da Bach erano già state montate
nell'organo, anche se una prima serie dovette essere sostituita a causa di alcuni difetti di intonazione.
Durante il soggiorno a Weimar, Bach iniziò a lavorare sull'Orgelbüchlein per suo figlio, Wilhelm
Friedemann. Il "libretto" della musica organistica doveva contenere musica tradizionale con inni della
chiesa luterana: lo scopo principale doveva essere quello di istruire gli studenti di organistica. In realtà il
lavoro, seppure incompleto, svolge due grandi temi nell'opera di Bach. In primo luogo mostra il talento per
la didattica, e in secondo luogo il suo amore per la tradizione corale sia come formula in sé, sia come
sorgente d'ispirazione.[27]

Cöthen (1717-1723)

Nel settembre del 1717 Bach si recò a Dresda, dove si verificò un


episodio di cui esistono diverse versioni. Secondo Johann Nikolaus
Forkel, che riprende il necrologio scritto da Carl Philipp Emanuel,
in città Bach assistette a un concerto di Louis Marchand, celebre
esecutore francese che fu anche organista di Luigi XIV.
Successivamente, dietro pressione di Jean Baptiste Volumier,
konzertmeister di Dresda che non aveva simpatia per Marchand,
Bach gli inviò una lettera proponendogli una battaglia all'organo:
Bach si impegnava a improvvisare su qualsiasi tema proposto dal
suo rivale francese a patto che questi, ovviamente, fosse disposto a
fare altrettanto. L'incontro venne organizzato a casa del primo
ministro von Flemming, ma Marchand non si presentò. Sempre
secondo Forkel gli venne allora mandato un messo a casa, il quale
tornò riferendo che Marchand aveva lasciato la città in tutta fretta ed
era tornato in Francia.[26]
Targa commemorativa di Bach a
Invece secondo Friedrich Wilhelm Marpurg, che afferma di aver Cöthen
sentito l'episodio raccontato da Bach stesso, un confronto diretto fra
i due musicisti ebbe luogo, proprio durante il concerto di Marchand
a Dresda. Quest'ultimo, secondo la versione di Marpurg, eseguì un'aria francese con variazioni che venne
molto applaudita; a quel punto, Jean Baptiste Volumier invitò Bach a esibirsi anch'egli al clavicembalo.
Bach, dopo un breve preludio, riprese il tema dell'aria che Marchand aveva suonato prima, lo ripeté
interamente a memoria, incluse le variazioni, e improvvisò altre dodici variazioni, più difficili e brillanti di
quelle di Marchand. Non contento del suo trionfo, Bach presentò a Marchand un tema che aveva annotato
a penna e lo invitò a una competizione all'organo, ma Marchand non volle rischiare una disfatta completa,
partì da Dresda e tornò in Francia.[29]

Non appena iniziò a percepire le tensioni via via


crescenti all'interno della corte ducale di Weimar,
Bach iniziò di nuovo a cercare un lavoro più stabile,
compatibile con i suoi interessi musicali. I rapporti col
duca Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar si
deteriorarono bruscamente, e il duca fece addirittura
arrestare Bach per quattro settimane, dal 6 novembre
al 2 dicembre 1717, probabilmente a seguito di una
accesa discussione in merito alla sua richiesta di
congedo; la sentenza recitava testualmente: "Nella
sala di giustizia e per ordine di Sua Altezza
Serenissima, è stata decisa la messa agli arresti di
Johann Sebastian Bach, Konzertmeister e
Hoforganist (maestro dei concerti e organista di
corte), in ragione del suo atteggiamento pertinace a
voler ottenere un congedo ingiustificato".[30][31] Per
tale motivo, Bach si trasferì a Cöthen[32] presso la
corte del principe Leopoldo, dove prese servizio
come maestro di cappella e direttore della musica da
camera. Se è pur vero che il principe Leopoldo, lui
stesso musicista e grande estimatore del talento di
Bach, lo pagava bene e gli garantiva una
considerevole tolleranza su ciò che componeva o
suonava per lui, egli era calvinista e i severi principi
di questa religione rifiutavano la musica liturgica
Statua di Bach a Eisenach eccessivamente elaborata: per questo motivo la
maggior parte delle opere di Bach in questo periodo
fu di natura secolare. I "concerti brandeburghesi",
così come molta altra musica strumentale (tra cui le suite per violoncello solo, le sonate e partite per violino
solo, la partita per flauto solo, le sonate per violino e clavicembalo e le suite per orchestra) sono frutto di
questo periodo. Il 7 luglio 1720, mentre Bach era all'estero con il principe Leopoldo, sua moglie, Maria
Barbara Bach, la madre dei suoi primi 7 figli, morì improvvisamente. L'anno seguente Bach incontrò Anna
Magdalena Wilcke, una giovane cantante, e i due si sposarono il 3 dicembre 1721.

Il 12 settembre 1720 morì Heinrich Friese, organista della Jacobikirche di Amburgo, lasciando vacante il
posto. Il 21 novembre, per la sua successione, i superiori della chiesa invitarono otto organisti, fra i quali
anche Johann Sebastian Bach. L'audizione generale dei candidati venne fissata per il successivo 28
novembre, ma Bach non poté essere ascoltato in quanto, il giorno 23, dovette ritornare a Cöthen per i
preparativi del compleanno del principe Leopoldo. I restanti candidati sostennero l'audizione il giorno 28
nella Jacobikirche, come previsto, ma ogni decisione fu rinviata prima al 12 dicembre, e poi al successivo
19. Il rinvio fu dovuto al fatto che i superiori della chiesa, a conoscenza dell'eccelsa bravura di Bach come
organista, tale da escludere qualsiasi altro candidato, speravano che Johann Sebastian inviasse una lettera
reclamando il posto, nonostante non avesse sostenuto l'audizione ufficiale del 28 novembre. La lettera
arrivò, ma la risposta fu negativa, con una giustificazione di carattere economico e morale: nella
Jacobikirche, infatti, era tradizione che l'eletto dovesse effettuare, a titolo di ringraziamento, una donazione
in denaro alle autorità ecclesiastiche. In pratica, la carica veniva usualmente assegnata al miglior offerente.
Dopo il rifiuto di Bach la scelta ricadde, il 22 dicembre, su Joachim Heitmann, che il 6 gennaio versò nelle
casse della chiesa la considerevole somma di 4.000 marchi.[33] Johann Mattheson, a tal proposito, scriverà
nel 1728: «Qualche anno fa un grande virtuoso [...] si presentò come organista in una città abbastanza
importante. [...] Si presentò anche il figlio di un artigiano benestante, i cui preludi sembrarono più belli
grazie ai suoi talleri più che alle sue dita, e così ebbe il posto».[34]

Prima del suo ritorno a Cöthen, tuttavia, Bach tenne un concerto all'organo della vicina Catherinenkirche; a
questa esibizione, che fu molto applaudita, assistette anche Johann Adam Reincken. In suo onore, Bach
improvvisò alcune variazioni sul corale An Wasserflüssen Babylon, che aveva sentito suonare anni prima
dallo stesso Reincken. Al termine dell'esecuzione Reincken si avvicinò a Bach dicendogli: «Credevo che
quest'arte fosse morta, ma vedo che vive ancora in voi!».[34]

Lipsia (1723-1750)

Successione al posto di Thomaskantor (1722-1723)

Il 5 giugno 1722 morì Johann Kuhnau, direttore musicale della


chiesa di San Tommaso a Lipsia. Il posto di Thomaskantor in quella
chiesa era ambito da diversi musicisti di primo piano e il processo di
valutazione dei candidati, da parte del consiglio municipale della
città, fu piuttosto travagliato. Il 14 luglio il consiglio municipale
iniziò l'esame delle candidature per la nomina del suo successore. I
nomi proposti furono sei: Johann Friedrich Fasch, Georg Lembke,
Christian Friedrich Rolle, Georg Balthasar Schott, Johann Martin
Steindorff e Georg Philipp Telemann.[35].

Telemann era molto stimato a Lipsia, dove era stato prima studente
La Chiesa di San Tommaso nel 1749
universitario, poi organista e direttore musicale dell'Opera fino al
1705. L'11 agosto il consiglio lo elesse all'unanimità. Il 13 agosto
Telemann ricevette l'investitura formale in municipio, ma il giorno
dopo partì per Amburgo, dove si trattenne un mese, lasciando nell'incertezza le autorità di Lipsia. Il 25
settembre tornò a Lipsia, fermandosi due settimane e chiedendo alle autorità di Amburgo di aumentargli lo
stipendio. In caso di rifiuto si sarebbe fermato a Lipsia definitivamente. L'espediente funzionò, Telemann
ottenne l'aumento richiesto, tornò ad Amburgo e rese nuovamente vacante la carica a Lipsia.[36]

Il 23 novembre, riprese le selezioni, vennero proposti i nomi di Georg Friedrich Kauffmann e di Andreas
Christoph Tufen. Il 21 dicembre si aggiunsero altri due nomi, Johann Christoph Graupner e Johann
Sebastian Bach. Il 17 gennaio 1723 Graupner sostenne l'audizione di fronte al consiglio comunale,
audizione che fu molto applaudita. Dopo di che Graupner tornò a Darmstadt con la richiesta di dimissioni
da porre al langravio locale, suo datore di lavoro. Quest'ultimo, tuttavia, negò il proprio beneplacito e
Graupner dovette abbandonare l'idea di diventare Cantor a Lipsia. Bach venne allora eletto il 5 maggio
1723, e divenne 17° Thomaskantor.

Presso la Biblioteca di Stato di Berlino è conservato il verbale di una seduta del consiglio municipale di
Lipsia, che riporta un intervento del consigliere Abraham Christoph Platz. Questi, a proposito della nomina
di Bach, affermò che «dal momento che non si poteva ottenere il meglio, si doveva accettare una soluzione
mediocre».[37] Questa frase, citata fuori dal contesto in cui è stata pronunciata, è stata spesso interpretata
come una lamentela perché le finanze municipali non consentivano di pagare musicisti ritenuti migliori di
Bach, e ha alimentato la diffusa convinzione che, ai suoi tempi, Bach, pur famoso come organista, fosse
assai meno stimato come compositore.[38] Di fatto una larga parte delle sue opere ebbe a quel tempo
diffusione solo locale, essendo stata destinata espressamente all'attività delle istituzioni musicali che Bach
stesso si trovava, di volta in volta, a dirigere.

Tuttavia, a una più attenta lettura, l'immagine di un Bach ritenuto dai suoi contemporanei un musicista "di
secondo piano" si rivela più un mito romantico che una verità storica. I dati relativi alle condizioni
contrattuali dei suoi impieghi a Weimar e a Cöthen, riportati da Christoph Wolff, dimostrano che Bach era
considerato nelle corti tedesche uno dei musicisti più eminenti. Wolff descrive dettagliatamente le diverse
fasi della scelta del successore di Johann Kuhnau.[39] Nelle città tedesche il ruolo di cantor (diversamente
dalla posizione di maestro di cappella in una corte) comportava considerevoli impegni didattici in varie
discipline, oltre alla direzione delle attività musicali: non a caso il Cantor di Lipsia afferiva alla
Thomasschule, istituzione scolastica prima che musicale. Per questo motivo diversi consiglieri municipali
non ritenevano le doti di virtuoso e di compositore criteri prioritari per la scelta, ma, anzi, tendevano a
diffidare di candidati potenzialmente inclini a sacrificare gli impegni didattici in favore dell'attività
concertistica.

Bach era l'unico fra i candidati a non avere un titolo universitario, e, pur dimostrando un'ottima conoscenza
del latino (dovette sostenere un esame di teologia in quella lingua), aveva prospettato di pagare una terza
persona che insegnasse latino al suo posto. Nonostante ciò, l'esecuzione delle sue cantate a Lipsia aveva
destato tale impressione che lo stesso consigliere Platz, rassegnato a non poter avere "il meglio" (cioè un
ottimo docente che fosse anche un ottimo musicista), si "accontentò" di un grande musicista poco incline
all'insegnamento delle materie non musicali e votò a favore di Bach, che fu eletto all'unanimità. Il parere di
Platz, pertanto, non è indicativo del prestigio di cui Bach godeva in quegli anni, ma solo dell'orientamento
emerso nel consiglio municipale sul profilo del candidato ideale per quella carica. Nei ventisette anni che
seguirono sorsero fra il consiglio municipale, le autorità religiose e lo stesso Bach non poche controversie in
merito a quali compiti dovessero ritenersi prioritari per il Thomaskantor e, poco dopo la morte dello stesso
Bach, il borgomastro Stieglitz ebbe occasione di ribadire il concetto: "La scuola ha bisogno di un Cantor,
non di un Capellmeister, ancorché ovviamente debba conoscere la musica".[40]

Bach nel ruolo di Thomaskantor

L'incarico di Cantor et Director Musices richiedeva non solo che


egli insegnasse a cantare agli studenti della Thomasschule, ma che
fornisse anche settimanalmente musica per le due chiese principali
di Lipsia. Andando ben oltre le richieste, Bach si sforzò di
comporre una nuova cantata ogni settimana. Questa
programmazione del lavoro, che tutto sommato era sostenibile dal
momento che in pratica consisteva nello scrivere un'ora di musica
ogni settimana, pur se in aggiunta ai più ordinari compiti della
scuola, si rivelò per Bach talmente stimolante da indurlo a produrre
musica realmente sublime, che è stata conservata per la maggior
parte.

Molte delle cantate di questo periodo sono ispirate alle letture


bibliche domenicali della settimana secondo il calendario liturgico
evangelico e utilizzano, rielaborate in varie forme, le melodie degli
inni luterani, dai quali la cantata stessa prende il titolo, come in La volta della navata centrale della
Wachet auf! Ruft uns die Stimme e Nun komm, der Heiden Heiland. chiesa di san Tommaso a Lipsia

Per i giorni delle solennità festive, quali il Natale, Venerdì santo e


Pasqua, Bach scrisse cantate e oratori di particolare bellezza, come per esempio il Magnificat per il Natale,
o di notevole complessità come la Passione secondo Matteo per il Venerdì santo. Il compositore stesso
considerava la monumentale Passione secondo Matteo tra le sue
opere migliori; nella sua corrispondenza si riferiva a quest'opera
come alla sua "grande Passione" e ne preparò con attenzione un
manoscritto autografo che richiedeva per la sua rappresentazione la
partecipazione di tutti i musicisti disponibili nella città. La
rappresentazione bachiana dell'essenza e del messaggio della
cristianità nella sua musica religiosa è così potente, accurata e bella,
che in Germania il suo autore a volte viene considerato come un
Quinto Evangelista[42] e nel calendario liturgico luterano Bach è
commemorato nel giorno della sua morte, il 28 luglio.[43]

Nel 1731 Bach pubblicò una raccolta di sei partite con il nome di
Clavier-Übung. In realtà queste partite erano già uscite
separatamente nel 1726 ed era la prima opera che Bach giudicasse
abbastanza compiuta per essere pubblicata. Nei successivi quindici
anni uscirono altri volumi del Clavier-Übung, l'ultimo dei quali
contiene una delle opere più importanti di Bach: l'Aria con diverse
variazioni. Stampate nel 1742, saranno chiamate Variazioni
Statua di Johann Sebastian Bach, Goldberg dal nome dell'allievo di Bach: Johann Gottlieb Goldberg.
opera di Carl Seffner, collocata nel
1908[41] davanti alla Thomaskirche A Lipsia assunse anche la direzione del Collegium Musicum:
di Lipsia questa istituzione, fondata da Georg Philipp Telemann, ogni venerdì
teneva dei concerti al Caffè Zimmermann, concerti per i quali Bach
compone diverse cantate di carattere non sacro, come la Cantata dei
contadini e la Cantata del caffè. Durante questo periodo, Bach compose il Kyrie e il Gloria della Messa in
Si minore e, nel 1733, presentò lo spartito al re Augusto III di Polonia, sperando di convincere il sovrano a
nominarlo compositore di corte. Bach completò poi il lavoro con l'aggiunta di Credo, Sanctus ed Agnus
Dei.

A Lipsia, inoltre, Bach si trovò a suo agio con i docenti


dell'università; molti dei professori divennero padrini dei suoi figli e
alcuni degli uomini di lettere e dei teologi in servizio all'università
fornirono i libretti per le sue cantate. Bach, negli ultimi anni della
sua vita, ebbe una relazione di amicizia particolarmente redditizia
sul piano artistico con il poeta Picander (autore di diversi testi per le
cantate di Bach, e tra l'altro di quelli della Passione secondo
Matteo).

Bach ed Händel

È singolare il fatto che Bach non incontrò mai


Georg Friedrich Händel, pur essendo entrambi
compositori assai noti, entrambi nati nel 1685 ed
Georg Friedrich Händel
entrambi tedeschi e nonostante Händel (che nel
1712 si era stabilito a Londra) fosse tornato
diverse volte in visita in Germania; proprio in
Nel 1747 Bach si recò alla corte di Federico II di una di queste visite, del 1719, Händel giunse in
Prussia a Potsdam, dove il re inventò sul momento Germania in cerca di cantanti da scritturare, e
un tema al clavicembalo e sfidò Bach a visitò anche Düsseldorf e Dresda. Saputa la
improvvisare una fuga basata sul suo tema. Bach notizia, Bach partì da Cöthen per conoscerlo,
improvvisò una fuga a tre voci, poi inviò al re ma lo mancò di pochi giorni. Circa dieci anni
l'Offerta musicale, un'opera che consiste in fughe, dopo, Händel ripeté il viaggio alla ricerca di
canoni e un trio, tutte composte sul tema ideato nuovi cantanti: Wilhelm Friedemann Bach, figlio
dal sovrano. L'arte della fuga, pubblicata di Johann Sebastian, lo invitò a incontrare suo
postuma, è da molti ritenuta incompiuta. Tuttavia padre a Lipsia, ma Händel declinò l'invito.
Il
alcuni studiosi, fra i quali l'organista e motivo del rifiuto non è chiaro: si ipotizza che
clavicembalista Gustav Leonhardt, mettono in l'urgente ricerca di cantanti e la contemporanea
dubbio questa teoria, avanzando l'ipotesi che malattia della propria madre costringessero
Bach l'avesse invece completata, iniziando subito Händel a non accettare impegni che avrebbero
dopo a lavorare alla famosa Fuga a tre soggetti prolungato il suo viaggio. Altri, invece, scorgono
(normalmente inclusa nel corpus dell'Arte della nel rifiuto di Händel un senso di superiorità
Fuga), questa sì rimasta incompiuta, la quale però sociale conferitogli dal suo stato di compositore
sarebbe da considerarsi estranea all'intera opera. ed esecutore di fama internazionale, il quale lo
Numerose sono le argomentazioni e gli indizi che rendeva riluttante ad accettare incontri ed
avvalorerebbero queste ipotesi.[46] L'arte della eventuali sfide musicali con Bach, un
fuga si compone di 18 fughe e canoni complessi funzionario mai uscito dalla propria regione
basati sopra un tema semplice. Questo lavoro è d'origine.[44] Benché Bach volesse solo
spesso citato come la somma delle massime conoscerlo e non gareggiare con lui, lo stesso
tecniche polifoniche. Nello stesso anno entrò a far senso di orgoglio potrebbe aver convinto
parte della Correspondierende Societät der Händel, forse sospettoso che l'invito celasse in
musicalischen Wissenschaften, una società di studi realtà una competizione, che le gare fra
musicali fondata, fra gli altri, da Lorenz Christoph musicisti erano trivialità provinciali, accettabili in
Mizler. gioventù (nel 1708, il ventitreenne Händel
gareggiò all'organo e al clavicembalo contro il
Benché Bach non abbia lasciato trattati o testi suo coetaneo Domenico Scarlatti), ma da
didattici (diversamente dal figlio Carl Philipp escludersi in età adulta.[45]
Emanuel e da altri musicisti come Johann Joachim
Quantz), la sua dedizione per la didattica è stata
senz'altro notevole: non ci fu praticamente nessun periodo in cui non avesse studenti e apprendisti a tempo
pieno con sé; a volte persino studenti privati andavano a studiare a casa di Bach. Tra questi, anche notabili
come Johann Friedrich Agricola, che, nel necrologio redatto nel 1750 insieme a Carl Philipp Emanuel
Bach, scrisse: «Se mai compositore seppe mostrare la polifonia nel suo massimo splendore, fu certamente il
nostro compianto Bach. [...] Nessun altro mostrò mai tante idee ingegnose e inusuali quanto lui in brani
tanto complessi da sembrare nelle mani di chiunque altro aridi esercizi di stile».[47] Ancora oggi gli studenti
di tutti o quasi gli strumenti musicali incontrano le opere di Bach molto presto nei loro studi e spesso
rivisitano con maggiore attenzione quelle tecnicamente più impegnative durante tutta la loro carriera.

La morte (1750)

Bach godette di buona salute per la maggior parte della sua vita, nonostante fosse un accanito fumatore di
pipa. Questa abitudine, molto comune negli uomini del tempo, non ebbe ripercussioni rilevanti sulla sua
salute. Un problema serio, invece, era costituito dalla vista: Bach era sempre stato miope, ma nel 1750 ebbe
un forte peggioramento della capacità visiva associato a un dolore persistente proveniente posteriormente
agli occhi.[48]

Nel giro di pochi mesi perse completamente la vista e la voce di una sua imminente dipartita si diffuse per la
città. Il 2 giugno Heinrich von Brühl scrisse a uno dei borgomastri di Lipsia per chiedere che il suo direttore
musicale, Gottlob Harrer, sostenesse un'audizione «per il futuro posto di cantor della Thomasschule nel
caso il director musices Bach passasse a miglior vita».

Verso marzo del 1750 fu di passaggio a Lipsia un uomo che fece nascere nuove speranze: si trattava di
John Taylor, oculista inglese specializzato negli interventi chirurgici agli occhi. Charles de Brosses,
presidente del parlamento di Digione, riferendosi a un pernottamento a Lione durante il quale, nel 1739,
conobbe questo Taylor, scrisse: «Mi divertii, durante la sosta, ad
assistere alla singolare operazione di un medico inglese di nome
Taylor, il quale leva il cristallino degli occhi conficcando nella
cornea, cioè nel bianco, un ferretto a punta lungo mezzo piede.
L'operazione, che si chiama alzare, o meglio, abbassare la cataratta,
è veramente curiosa e fu eseguita con molta abilità da quell'uomo, il
quale, però, mi parve un ciarlatano».[49]

Bach venne operato il 28 marzo e il 7 aprile, ma l’intervento non


andò a buon fine e non consentì il recupero della vista, a causa della
presenza di disturbi circolatori che impedivano le normali
condizioni interoculari per effetto di un’ipertensione arteriosa. Studi
recenti fanno supporre che Bach avesse un glaucoma, contro il
quale la medicina dell'epoca non poteva fare nulla.[50]

Il 18 luglio Bach riacquistò improvvisamente la vista (Alain


Béchetoille, oculista, segnala che talvolta accade, nei soggetti La tomba di Bach nella chiesa di
anziani, che si verifichi un abbassamento spontaneo del cristallino a San Tommaso
seguito del rilassamento di alcuni legamenti. Forse è ciò che
accadde a Bach quel giorno: alcuni legamenti, che le operazioni di
Taylor avevano solo imperfettamente reciso, si sarebbero staccati restituendogli la vista),[51] ma dopo pochi
minuti venne colpito da un ictus.

Bach morì la sera del 28 luglio 1750 all'età di 65 anni: la morte avvenne per collasso cardiocircolatorio, ma
le cause non sono del tutto chiare. Alcune ricerche accennano anche a disturbi classificabili come diabete
mellito; molti storici, però, attribuiscono la causa principale della morte di Bach a una batteriemia causata
dagli interventi chirurgici agli occhi, probabilmente effettuati con attrezzatura non sterile.[52]

La sua eredità venne valutata in 1159 talleri e comprendeva cinque clavicembali, due clavicembali-liuto, tre
violini, tre viole, due violoncelli, una viola da gamba, un liuto e una spinetta e 52 "libri sacri" (molti dei
quali di Martin Lutero, Muller e Pfeiffer). La maggior parte della musica di Bach che è giunta fino a noi è
passata attraverso i suoi figli, che preservarono la maggior parte di quello che Carl Philipp Emanuel Bach
chiamava il "vecchio archivio Bach" dopo la morte del padre.

Sepoltura ed esumazione

La salma di Bach fu inumata a Lipsia, vicino alla chiesa di San Giovanni. Nel 1894, quando la chiesa
dovette essere abbattuta, si decise di riesumare i resti del compositore. Dai registri della chiesa si sapeva che
Bach riposava in una bara di quercia e l’identificazione del suo corpo non fu particolarmente difficile.[53] Le
ossa vennero ricomposte e trasferite all'interno della chiesa di San Tommaso, dove riposano tuttora.

Nel 2008 un gruppo di ricercatori e anatomopatologi tedeschi, partendo da una copia del teschio realizzata
nel 1894, ha ricostruito al computer il volto di Bach. La direttrice dei lavori Caroline Wilkinson, del centro
di medicina legale, ha spiegato che prima è stata effettuata una scansione laser del cranio: l'operazione ha
permesso al computer di ricreare la muscolatura del compositore. Successivamente è stata fatta una
ricostruzione della struttura ossea per determinare la morfologia precisa del volto. Il risultato del lavoro è
ora esposto presso la casa natale di Bach a Eisenach.[54][55][56]

Matrimoni e figli
Il 17 ottobre 1707 Bach sposò una sua cugina di secondo grado,
Maria Barbara Bach. Da questo matrimonio nacquero sette figli (tre
dei quali morti infanti):

Catherina Dorothea Bach (1708 – 1774)


Wilhelm Friedemann Bach (1710 – 1784)
Johann Christoph Bach (nato e morto nel 1713)
Maria Sophia Bach (nata e morta nel 1713)
Carl Philipp Emanuel Bach (1714 – 1788)
Possibile ricostruzione del volto di
Johann Gottfried Bernhard Bach (1715 – 1739)
Bach a una esposizione speciale
Leopold Augustus Bach (1718 – 1719)[58] tenutasi nel 2008 nella casa di Bach

Rimasto vedovo il 7 luglio 1720, Bach si risposò l'11 dicembre


1721 con Anna Magdalena Wilcke. Da questo matrimonio
nacquero tredici figli (sei dei quali morti infanti e una a cinque
anni):

Christiana Sophia Henrietta Bach (1723 – 1726)


Gottfried Heinrich Bach (1724 – 1763)
Christian Gottlieb Bach (1725 – 1728)
Elisabeth Juliana Friederica Bach (1726 – 1781)
Ernestus Andreas Bach (nato e morto nel 1727)
Regina Johanna Bach (1728 – 1733)
Secondo una congettura,[57] questo
Christiana Benedicta Bach (1729 – 1730) dettaglio del frontespizio di una
Christiana Dorothea Bach (1731 – 1732) raccolta di canzoni pubblicata a
Johann Christoph Friedrich Bach (1732 – 1795) Lipsia nel 1736 potrebbe ritrarre
Johann August Abraham Bach (nato e morto nel 1733) Anna Magdalena Bach, la seconda
moglie di Johann Sebastian Bach,
Johann Christian Bach (1735 – 1782)
assieme a Bach stesso
Johanna Carolina Bach (1737 – 1781)
Regina Susanna Bach (1742 – 1809)[58]

In totale, dunque, Bach ebbe venti figli da due matrimoni. Di questi, Johann Gottfried Bernhard Bach fu
l'unico a non sopravvivergli pur avendo raggiunta la vita adulta; egli, come anche il primogenito maschio
Wilhelm Friedemann, Carl Phillip Emmanuel (il "Bach di Amburgo"), Johann Christoph Friedrich e
Johann Christian (detto "il Bach di Londra"), aveva seguito le orme del padre ed era diventato un musicista.
Anche Gottfried Heinrich aveva talento per la musica, ma una disabilità che lo colpì da giovane gli impedì
di sviluppare le proprie potenzialità.

Opere
L'opera omnia di Bach (J. S. Bachs Werke) venne pubblicata a Lipsia dalla Bach-Gesellschaft (1851-1899)
in 46 volumi. Nel 1954, a cura dello Johann-Sebastian-Bach-Institut di Gottinga e del Bach-Archiv di
Lipsia, iniziò la pubblicazione di una nuova opera omnia (Neue Bach-Ausgabe), conclusa nel 2007 dopo
l'uscita di 96 volumi.

Il catalogo delle opere di Bach, noto come Bach-Werke-Verzeichnis, abbreviato in BWV, è stato redatto nel
1950[59] dal musicologo Wolfgang Schmieder. Tale catalogo comprende sia i lavori certamente scritti dal
compositore, sia quelli che gli sono stati attribuiti nel corso del tempo (dei quali solo in parte è stato
possibile identificare l'autore); la numerazione procede non per ordine cronologico, ma seguendo un criterio
di classificazione basato sugli strumenti impiegati e sulla forma delle varie opere (cantata, corale e oratorio).

Lavori organistici

Bach, durante la sua vita, era molto conosciuto come organista, esperto di organi e compositore di musica
per organo, sia nelle forme di preludi, fantasie, toccate, sia di corali e fughe. La sua fama iniziò in gioventù
grazie alla sua abilità e creatività di integrare stili diversi nelle sue composizioni. Un'influenza nordica è
stata esercitata su di lui da Georg Böhm, che Bach conobbe a Lüneburg, e da Dietrich Buxtehude, che
Bach incontrò nel 1705.[60] Successivamente Bach copiò numerosi lavori di musica italiana e francese e
arrangiò alcune opere di Antonio Vivaldi, realizzando diverse trascrizioni.

Dal 1708 al 1714 lavorò all'Orgelbüchlein, una raccolta incompiuta che avrebbe dovuto comprendere brevi
preludi organistici a 164 corali diversi, ma di fatto Bach giunse a elaborarne soltanto 45.[61] Dopo aver
lasciato Weimar la sua produzione per organo diminuì, anche se le sue opere più note vennero tutte
composte dopo tale periodo. Uno dei punti più elevati della sua produzione è costituito dalla terza parte
della Clavier-Übung.

Egli scrisse 150 corali per organo raggruppati in diverse raccolte (Orgelbüchlein per Wilhelm Friedemann,
forse negli anni 1708-1717; i 6 cosiddetti Corali Schübler, 1746-1750; i 18 cosiddetti Corali di Lipsia,
1747-1749) la terza parte della Clavier-Übung, 1739 circa; numerosi preludi (fantasie, toccate) e fughe; le 6
sonate, 1727; la Passacaglia in do minore BWV 582, 1716-1717; concerti, trascrizioni da Vivaldi e altri.

Lavori per altri strumenti a tastiera

«Non credo che neppure una bella poesia sia più vicina ai nostri pensieri di quanto non
lo sia una delle quarantotto fughe del Clavicembalo Ben Temperato. Non posso
dimenticare una frase di Goethe, la più folgorante mai detta su Bach: "Un colloquio di
Dio con se stesso, poco prima della Creazione".»

(La Revue Musicale, 1932)

Bach scrisse numerose opere per clavicembalo, molte delle quali eseguibili anche sul clavicordo. Buona
parte delle sue opere per strumenti a tastiera sono antologie che mostrano il desiderio di abbracciare tutti i
sistemi teorici in modo enciclopedico, in buona parte a scopo didattico:

Il clavicembalo ben temperato, libri I e II (BWV 846-893). Ogni libro comprende un preludio e
una fuga in ciascuna delle 24 tonalità maggiori e minori. "Ben temperato" si riferisce al
temperamento: i temperamenti in uso all'epoca, infatti, e soprattutto quelli più antichi, non
erano sufficientemente flessibili da consentire di muoversi attraverso le diverse tonalità e i
cosiddetti "buoni temperamenti" sviluppati a partire dalla fine del secolo precedente
permettevano maggiore flessibilità pur restando inequabili. Il moderno temperamento
equabile era ancora ben lungi dall'essere messo in pratica.
Le 15 invenzioni e 15 sinfonie (BWV 772-801). Questi lavori sono disposti nello stesso
ordine cromatico del Clavicembalo ben temperato, omettendo però le tonalità più complesse
e inusuali. I pezzi sono stati composti da Bach a fini didattici.
Tre raccolte di suite: le Suite inglesi (BWV 806-811), le Suite francesi (BWV 812-817) e le
Partite per clavicembalo (BWV 825-830). Ogni silloge contiene sei suite, scritte sul modello
standard di preludio-allemanda-courante-sarabanda-(movimento opzionale, spesso una
bourree)-giga per quanto concerne le Suite inglesi, mentre nelle Suite francesi il preludio
non compare. Per quanto riguarda le Partite, solo il primo movimento della suite in si
bemolle viene detto preludio.
Le Variazioni Goldberg (BWV 988), costituite da un'aria con trenta variazioni. La raccolta ha
una struttura molto complessa: le variazioni sono scritte sulla linea di basso dell'aria
anziché sulla melodia. Bach ha inoltre scritto una serie di canoni sullo stesso basso, slegati
però dal ciclo di variazioni.
I concerti per clavicembalo (BWV 1052-1065), composti per essere eseguiti al Caffè
Zimmermann di Lipsia, sono trascrizioni da concerti propri e da musiche di Antonio Vivaldi,
autore molto ammirato da Bach.
Varie altre opere, come l'Ouverture francese BWV 831, la Fantasia cromatica e fuga BWV
903, il Concerto italiano BWV 971, sette Toccate BWV 910-916, Quattro duetti BWV 802-
805, sonate per tastiera BWV 963-967, i sei piccoli preludi BWV 933-938 e l'Aria variata alla
maniera italiana BWV 989.

Opere vocali

I grandi lavori vocali sacri comprendono le famose Passione secondo Matteo e Passione secondo
Giovanni, composte per il venerdì santo, e l'Oratorio di Natale, un insieme di sei cantate. Degni di nota
anche il Magnificat in Re maggiore, l'Oratorio di Pasqua e l'Oratorio dell'Ascensione. Altri lavori di grandi
dimensioni, come la Messa in Si minore, vennero assemblati con pezzi precedentemente composti.[62] Tutte
queste opere, a differenza dei sette mottetti (O Jesu Christ, meins Lebens Licht, Singet dem Herrn ein neues
Lied, Der Geist hilft unsrer Schwachheit auf, Jesu, meine Freude, Fürchte dich nicht, Komm, Jesu, komm!
e Lobet den Herrn, alle Heiden), dispongono di notevoli parti solistiche.

La musica religiosa è stata al centro della produzione di Bach per gran parte della sua vita. Le centinaia di
opere sacre che ha creato sono viste solitamente come manifestazioni non solo del suo mestiere, ma di una
relazione veramente devota con Dio.[63] Egli aveva insegnato il Piccolo catechismo di Lutero come
Thomaskantor a Lipsia, e alcuni dei suoi pezzi lo rappresentano;[64] il corale luterano fu la base di gran
parte del suo lavoro. Nell'elaborazione di questi inni nei suoi preludi corali, ha scritto opere più convincenti
e strettamente integrate rispetto alla maggior parte dei suoi contemporanei, anche quando erano molto
lunghe. La struttura su larga scala di tutte le principali opere vocali di Bach è la prova di sottili ed elaborati
progetti di creare un'espressione religiosamente e musicalmente potente: ad esempio la Passione secondo
Matteo, come altre opere del suo genere, non solo illustrava la Passione con testi biblici che si riflettevano
in recitativi, arie, cori e corali, ma, nel comporre quest'opera, Bach ha creato un'esperienza complessiva che
è stata trovata musicalmente elettrizzante e spiritualmente profonda.[65]

Alla fine di ogni sua composizione, soprattutto quelle religiose ma anche ad alcune di quelle secolari,
appose la firma "S.D.G." ossia "Soli Deo Gloria".[66] In omaggio a Bach, la frase fu scelta anche da Sir
John Eliot Gardiner per il nome della sua etichetta discografica dopo essere andato via da Archiv
Produktion, per continuare e completare il suo progetto sulle cantate di Bach. La canzone di Aaron Shust
del 2009 dal titolo "To God Alone (be the Glory)" fu ispirata dalla stessa firma apposta da Bach in fondo
alle sue partiture musicali.[67]

Le cantate

Esclusi i periodi di quaresima e avvento, Bach eseguì una cantata diversa ogni domenica alla chiesa di San
Tommaso a Lipsia, scritte su un tema che corrispondeva alle letture sacre della settimana, come stabilito dal
calendario dell'anno liturgico della chiesa luterana.[68] In totale compose oltre 300 cantate sacre, di cui circa
195 giunte fino a noi.[69]
Le cantate variano molto nella forma e nella strumentazione le une dalle altre. Alcune sono per cantante
solista, altre sono per il coro; alcune sono per orchestra, altre solo per pochi strumenti. Il loro formato
standard, comunque, comprendeva un grande coro di apertura, seguito da recitativi e arie per solisti, o
duetti, e un altro corale conclusivo. Il recitativo era parte della lettura della settimana della Bibbia e l'aria era
una riflessione su di essa. Fra le cantate più note la Christ lag in Todesbanden BWV 4, la Ich hatte viel
Bekümmernis BWV 21, la Ein feste Burg ist unser Gott BWV 80, la Ich habe genug BWV 82, la Actus
Tragicus BWV 106, la Wachet auf, ruft uns die Stimme BWV 140 e la Herz und Mund und Tat und Leben
BWV 147.

Inoltre Bach scrisse un certo numero di cantate profane, di solito da eseguire in manifestazioni civili come
le inaugurazioni dei consigli municipali. Queste includono anche una cantata nuziale, la Cantata dei
contadini e la Cantata del caffè.

Musica orchestrale e da camera

Ai tempi di Bach la distinzione fra musica orchestrale e musica da camera non era così netta e i generi della
suite e del concerto erano trasversali alle formazioni strumentali. Così, a parte il caso unico del Concerto
alla maniera italiana BWV 971 per clavicembalo solo, nonché le trascrizioni per organo di concerti
orchestrali di autori quali Tomaso Albinoni o Antonio Vivaldi, si trovano concerti per un gruppo di solisti
come il Concerto brandeburghese n. 6, o per formazioni orchestrali anche assai ampie, come nel Concerto
brandeburghese n. 1, notando però che ai tempi di Bach le compagini orchestrali erano assai più piccole di
quelle che cominciano ad essere create alla fine del XVIII secolo per l'esecuzione delle sinfonie e delle
opere.[70]

Durante la sua permanenza a Cöthen, Bach ebbe modo di produrre una buona parte della sua musica
strumentale, dal momento che alla corte calvinista del principe Leopoldo non veniva eseguita altra musica
liturgica che gli inni tradizionali calvinisti. Queste opere sono caratterizzate da un ordine e una simmetria
molto maggiori rispetto alle precedenti,[71] sia nella struttura delle singole composizioni sia nel loro insieme.
Tutte queste composizioni del periodo di Cöthen sono raggruppate in raccolte di 6 composizioni: i Concerti
brandeburghesi, le Suite inglesi, le Suite francesi, le Sonate e partite per violino solo,[72] le Suite per
violoncello solo, le Sonate per violino e clavicembalo.

La suite in Bach presenta una struttura del tutto convenzionale:

1. Allemanda
2. Corrente
3. Sarabanda
4. Altre danze inserite in questa posizione, sovente danza galanti – (spesso Minuetti, Bourrées
o Gavotte)
5. Giga

Le opere di Bach per strumenti solisti — come le Sonate e partite per violino solo, le Suite per violoncello
solo e la Partita per flauto solo — sono composizioni in cui il più alto virtuosismo della sua epoca è messo
al servizio di una scrittura eccezionalmente sapiente ed elaborata dal punto di vista costruttivo e concettuale;
queste composizioni sono fra le più importanti composizioni del repertorio di quegli strumenti, punti di
arrivo nello studio dello strumentista. Oltre alle opere composte a Cöthen, Bach scrisse altre importanti
composizioni strumentali, come i concerti per clavicembalo o le opere per liuto; scrisse anche molta musica
da camera: numerose sonate per violino e clavicembalo, viola da gamba e clavicembalo, flauto e
clavicembalo, sonate a tre e varie altre opere senza una strumentazione specificata, come i quattordici
canoni BWV 1087. Fra le più significative composizioni strumentali tarde ci sono L'arte della fuga e
l'Offerta musicale.
Le opere orchestrali di Bach più conosciute sono i concerti brandeburghesi, chiamati così perché dedicati al
margravio Cristiano Ludovico di Brandeburgo-Schwedt presso cui Bach sperava invano di trovare
impiego. Queste opere sono esempi del genere del concerto grosso. Altri lavori nel genere del concerto
sono i concerti per violino (BWV 1041 e BWV 1042), il concerto per due violini in re minore (BWV
1043), i concerti per clavicembali multipli. Si ritiene generalmente che i suoi concerti per clavicembalo non
fossero opere autentiche, ma arrangiamenti di suoi concerti andati perduti; molti concerti per violino, oboe e
flauto sono stati ricostruiti da questi. Oltre i concerti, Bach produsse quattro suite per orchestra, delle quali è
molto famosa la terza. Un arrangiamento per violoncello e pianoforte dell'aria tratta da questa suite fu la
prima opera bachiana a essere registrata, nel 1902 a San Pietroburgo, dal violoncellista russo Aleksandr
Veržbilovič.[73]

Stile musicale
In larga misura lo stile musicale di Bach si adatta alle convenzioni del suo tempo, che è la fase finale del
periodo barocco. Fin dalla più tenera età la cultura musicale di Bach si è impregnata delle composizioni dei
suoi contemporanei e delle generazioni precedenti, francesi, italiani e di ogni parte della Germania.[74]

Bach ha composto concerti, suite, recitativi seguiti da arie con da capo, musica corale in quattro parti,
proprio come i contemporanei Handel, Telemann e Vivaldi. La musica di Bach si contraddistingue per la
complessità dell'armonia, dell'invenzione contrappuntistica e dello sviluppo dei motivi e per la sintesi
originale che operò fra lo stile tedesco e le opere dei compositori italiani.[75] In tutta la sua adolescenza la
produzione di Bach mostrò crescente abilità nell'organizzazione di opere complesse, basate sui modelli di
Dietrich Buxtehude, Georg Böhm e Johann Adam Reincken. Il periodo 1713-14, quando un vasto
repertorio di musica italiana si rese disponibile per l'orchestra di corte di Weimar, fu un punto di svolta. Da
quel momento Bach assorbì nel suo stile alcuni tratti della musica italiana, caratterizzati da contorni
melodici semplici, maggiore concisione ritmica e modulazioni più chiare.

Ci sono diverse caratteristiche più specifiche dello stile di Bach. Nel periodo barocco i compositori che
componevano secondo il gusto italiano (che insieme a quello francese dominava la musica "colta"), spesso
scrivevano linee melodiche semplici, che venivano successivamente arricchite dagli esecutori con
abbellimenti e passaggi improvvisati. Bach, al contrario, utilizzava una forma di scrittura musicale
estremamente dettagliata e fiorita, che lascia uno spazio esiguo alla possibilità degli esecutori di aggiungere
passaggi arbitrari.

Questo può essere stato causato dall'interesse precipuo per il contrappunto, e per la sua chiarezza ed
esattezza, che poteva essere messa a repentaglio dalle aggiunte improvvisate dell'esecutore.[76] Le strutture
contrappuntistiche di Bach sono generalmente più complesse di quelle di Händel e della maggior parte
degli altri compositori dell'epoca.[75]

Bach, diversamente dall'uso dell'epoca, in alcune opere come L'arte della fuga e l'Offerta musicale (con
l'eccezione della sonata in trio presente in quest'ultima, che è scritta espressamente per flauto, violino e
basso continuo), non diede alcuna indicazione circa gli strumenti da impiegare, lasciando intendere la
possibilità di esecuzione su strumenti diversi.

Molto devoto alla fede luterana, Bach pose molta attenzione nella musica sacra e gli inni luterani furono alla
base di molte sue composizioni. Il suo interesse per la liturgia lo portò alla realizzazione di composizioni
sacre elevatissime sia dal punto di vista tecnico sia da quello qualitativo.

Bach e l'opera
È singolare il fatto che Bach non compose alcuna opera lirica, a
maggior ragione se si tiene presente il numero di opere composte
dai suoi contemporanei (Georg Friedrich Händel ne scrisse 42,
Georg Philipp Telemann circa 50 e Johann Adolf Hasse 69).

Bach compose alcuni brevi Drammi per Musica di soggetto


mitologico o burlesco (che vengono catalogati fra le cantate profane
BWV 201-224)[77] per committenti privati, ma si ignora il fatto per
cui non si sia mai cimentato in un'opera vera e propria. Lipsia,
comunque, non mostrava particolare interesse verso il teatro, attività
che, benché fosse stata assai fiorente dal 1693 al 1720, languì
totalmente dal 1720 al 1744.[78]

Secondo la biografia bachiana[45] di Johann Nikolaus Forkel:


«(Bach) veniva ricevuto a Dresda con tutti gli onori, e ci andava
spesso, soprattutto per sentire l'opera. Di solito si faceva Johann Adolf Hasse
accompagnare da suo figlio Wilhelm Friedemann. Prima della
partenza soleva dirgli: "Allora, Friedemann, andiamo a sentire «le
belle canzoncine di Dresda?"» (Nell'originale: «Die schönen Dresdener Liederchen?»).[79] Per quanto
innocente, la frase distingue bene ciò che Bach riteneva arte e ciò che riteneva ameno piacere.

Nel novembre del 1739 Johann Adolph Scheibe attaccò Bach, pur senza citarlo esplicitamente, in un
libretto dal titolo Considerazione sull'essenza di Odi o Lieder,[80] nel quale si evince che il disprezzo di
Bach per l'opera doveva, all'epoca, essere cosa nota: «Vi sono alcuni grandi Spiriti che trovano disgustosa
perfino la parola canzone; costoro, quando vogliono parlare di un pezzo di musica che non sia scritto in
modo ampolloso e ingarbugliato, lo chiamano canzone».[81] Il fatto che il soggetto della critica sia Bach è
evidente, in quanto lo stesso Scheibe rimproverò a Bach di essere "ampolloso e innaturale".

Bach sapeva bene che l'opera era un ambiente infido e scivoloso: forse per questo, sondato il terreno
(l'unica sua possibilità di comporre opere era trasferirsi a Dresda, ma lì non avrebbe mai accettato di essere
un subalterno del già famoso Johann Adolf Hasse, che aveva ben 14 anni meno di lui), decise che l'opera
era, per lui, una strada non praticabile.[45] Hasse, infatti, teneva saldamente in pugno la scena musicale di
Dresda guadagnando 12.000 talleri l'anno, ossia una cifra pari a 14 anni di stipendi di Bach a Lipsia. Di
fronte a Hasse, visto come un modello di successo fortemente consolidato, la strada dell'opera di Dresda
dovette apparire a Bach come praticamente sbarrata.[45] O forse Bach ritenne di aver già sufficientemente
sperimentato l'armamentario operistico serio e comico mediante i suoi Drammi per Musica, convincendosi
che il mondo dell'opera non lo attraeva più di tanto.[45]

Eredità e reputazione moderna


Dopo la sua morte, la fama di Bach come compositore declinò e i suoi lavori vennero considerati "démodé"
rispetto agli autori emergenti del periodo classico. Inizialmente venne ricordato come esecutore e insegnante
e le sue opere più note erano quelle per strumenti a tastiera.

Non di meno, Mozart, Beethoven, Schumann e Chopin erano suoi convinti ammiratori. Il primo, quando
visitò la chiesa di San Tommaso a Lipsia e ascoltò l'esecuzione del mottetto Singet dem Herrn ein neues
Lied BWV 225, esclamò: "Qui c'è qualcosa da cui possiamo imparare!"; dopo essersi fatto dare tutti gli
spartiti di Bach presenti in chiesa, Mozart si sedette e non si alzò finché non ebbe finito di esaminarli tutti.

Beethoven fu un devoto ammiratore di Bach, imparò a suonare Il clavicembalo ben temperato da bambino
e, più tardi, chiamò Bach Urvater der Harmonie ("padre originario dell'armonia"). Parlando del significato
della parola Bach, Beethoven disse: nicht Bach, sondern Meer ("non un ruscello, ma un mare"). Prima di
iniziare un concerto, Chopin usava prepararsi suonando Bach.
Diversi compositori, fra i quali gli stessi Mozart e Beethoven, ma
anche Robert Schumann e Felix Mendelssohn, iniziarono a scrivere
in maniera contrappuntistica dopo aver conosciuto le opere di
Bach.[82] Franz Liszt incluse la Toccata e Fuga BWV 565 nel
proprio repertorio organistico; inoltre l'opera di Max Reger, in
particolar modo quella organistica, può essere definita un
compendio tra il rigoroso contrappunto bachiano e la letteratura
tardo-romantica di Wagner.[83]

Anche in Italia il contrappunto di Bach trovò ammiratori già nel


corso del XVIII secolo, quali Giovanni Battista Martini, con le sue
Sonate d'intavolatura per l'organo e il cembalo, e Ignazio Cirri, con
le sue Dodici sonate per l'organo e Sei sonate per clavicembalo con
accompagnamento per violino.[84]

La rinascita della fama di Bach come compositore, fra il grande


pubblico, iniziò nel 1802 con la pubblicazione della celebre
biografia scritta da Johann Nikolaus Forkel, che venne letta anche
Manoscritto originale de Il da Beethoven. Goethe conobbe le opere di Bach relativamente tardi
clavicembalo ben temperato nella sua vita attraverso una serie di concerti a Bad Berka fra il
1814 e il 1815. Successivamente, in una lettera del 1827, narrò
l'esperienza di ascolto della musica di Bach come "un'eterna
[85]
armonia in dialogo con sé stessa". Tuttavia, fu Felix Mendelssohn che rilanciò maggiormente Bach
grazie all'esecuzione, nel 1829, della Passione secondo Matteo a Berlino.[86] Hegel, che assistette
all'esecuzione, in seguito parlò di Bach come "grande, davvero protestante, robusto e, per così dire, il genio
erudito che di recente abbiamo imparato ad apprezzare nel suo pieno valore".[87] La Bach Gesellschaft
(Società bachiana) venne fondata nel 1850 per promuovere le sue opere e, dal 1899, pubblicò l'edizione
completa dei lavori di Bach.

Alcuni compositori resero omaggio a Bach impostando il suo nome in note musicali (B=Si bemolle, A=La,
C=Do, H=Si naturale). Franz Liszt, per esempio, scrisse un preludio e una fuga sul tema BACH. Alcuni
dei più grandi compositori hanno omaggiato Bach in vari modi: gli esempi includono le Variazioni Diabelli
di Beethoven, i preludi e fughe di Šostakovič e la sonata per violoncello in mi di Johannes Brahms, il cui
finale si basa sul tema de L'arte della fuga.

Tre composizioni di Bach sono state incluse nel Voyager Golden Record, un disco inserito nelle prime due
navicelle del Programma Voyager, lanciato nello spazio nel 1977 e contenente suoni e immagini della Terra
al fine di portare a eventuali altre civiltà la conoscenza della nostra cultura. Bach risulta il compositore
maggiormente rappresentato sul disco, sia per numero di brani sia per durata complessiva. I brani inclusi
sono: il primo movimento del concerto brandeburghese n.2, BWV 1047 (eseguito dalla Munich Bach
Orchestra diretta da Karl Richter), la gavotte en rondeau della partita n.3 per violino solo, BWV 1006
(eseguita da Arthur Grumiaux), il Preludio e Fuga n.1, BWV 846 dal primo libro del Clavicembalo ben
temperato (eseguiti al pianoforte da Glenn Gould).

Ritrattistica
Molti sono i ritratti di Johann Sebastian Bach, in tutte le età, giunti fino a noi, ma pochi di essi possono
considerarsi autentici.[88] I più noti ritratti di Bach sono i due di Elias Gottlob Haussmann, di cui non si
pone pressoché alcun dubbio sull'identità del soggetto ritratto, mentre per altri ritratti esistono fonti che
affermano che Bach ne sia il soggetto, ma questa attribuzione è generalmente controversa.


Haussmann, 1746 Haussmann, 1748 Rentsch, 1715 Ihle, 1717-1723?

Gottlieb Friedrich Artista sconosciuto,


Bach, 1732-1734? 1749-1750?

Esecuzioni
Al tempo di Bach le orchestre e i cori erano generalmente di piccole dimensioni in confronto, per esempio,
a quelli utilizzati al tempo di Brahms, e i cori più numerosi impiegati da Bach erano composti da un numero
davvero esiguo di cantori.[70]

Nel corso del XX secolo, le esecuzioni dell'opera di Bach si sono generalmente divise fra due approcci
contrastanti: uno è basato sull'utilizzo di strumenti, tecniche e modalità espressive derivanti dalla tradizione
romantica e post-romantica; l'altro, detto "filologico" o "storicamente informato" si basa invece sui risultati
(progressivamente accumulati nel corso degli ultimi decenni, con esiti non sempre univoci) degli studi
storici sugli strumenti e sulla prassi esecutiva dell'epoca bachiana. Al primo approccio appartengono, fra le
altre, le interpretazioni di Georg Solti, Karl Richter, Carlo Maria Giulini, Herbert von Karajan, mentre
all'approccio filologico appartengono le interpretazioni di Gustav Leonhardt, Nikolaus Harnoncourt, Ton
Koopman, Reinhard Goebel, Paul McCreesh, Jordi Savall, John Eliot Gardiner, Trevor Pinnock. Per quelle
opere di Bach che, come già ricordato, non riportano indicazioni sull'organico (in particolare L'arte della
fuga e l'Offerta musicale), le esecuzioni moderne possono differire radicalmente fra loro, anche nella scelta
degli strumenti impiegati.[89] Una lunga controversia, poi, ha riguardato l'inclusione delle opere per tastiera
di Bach nel repertorio pianistico: Bach ben conosceva il pianoforte, nelle caratteristiche costruttive
dell'epoca (che differiscono sensibilmente da quelle attuali), ma non risulta essersi mai specificamente
dedicato a questo strumento né come compositore né come esecutore.[90]

Alcune melodie di Bach, in arrangiamenti diversi utilizzati per esempio nelle pubblicità, sono diventate
molto popolari anche al di fuori dell'ambito concertistico. Fra queste le versioni di Bach dei Swingle
Singers, che hanno rielaborato pezzi come l'aria sulla quarta corda, o il preludio corale Wachet auf, ruft
uns die Stimme. Diversi musicisti jazz, pop e rock hanno utilizzato in loro brani rielaborazioni di temi di
Bach, come Jacques Loussier, Ian Anderson, Keith Emerson, Paul Simon, Uri Caine e il Modern Jazz
Quartet.
Bach e il cinema
Nei seguenti film si tratta la figura del compositore:

Johann Sebastian Bach, cortometraggio del 1958 diretto da Hans Cürlis.


À la rencontre de Jean-Sébastien Bach, un documentario cortometraggio del 1959.
Cronaca di Anna Magdalena Bach è un film biografico su Bach del 1967, in cui il grande
compositore è interpretato dal clavicembalista Gustav Leonhardt.
The Joy of Bach, documentario del 1980.
The Cantor of St Thomas's, cortometraggio del 1984.
Johann Sebastian Bach, film per la TV del 1985.
Famous Composers: Johann Sebastian Bach, documentario cortometraggio del 1996.
Bach en Zaraza, documentario cortometraggio del 2002, diretto da Luis Armando Roche
Mein Name ist Bach, film del 2003, di Dominique De Rivaz.
Die Stille vor Bach, pellicola del 2007, del regista Pere Portabella.

Il regista Pier Paolo Pasolini (1922 – 1975) utilizzò la Passione secondo Matteo come colonna sonora in
due famose sue opere: Accattone e Il Vangelo secondo Matteo. Ermanno Olmi, invece, nel suo film
L'albero degli zoccoli (1978), utilizzò le opere per organo di Bach eseguite dal maestro Fernando Germani,
già organista titolare dell'organo di San Pietro in Vaticano.[91][92] Andrej Arsen'evič Tarkovskij utilizza vari
brani del compositore nelle sue opere, in particolare il preludio Ich ruf' zu Dir, Herr Jesu Christus (BWV
639) in Solaris (1972).

Note
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12. ^ de Candé, p. 63.
2. ^ Luciano Canepari, Bach, in Il DiPI –
13. ^ Basso, p. 251.
Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli,
2009, ISBN 978-88-08-10511-0. 14. ^ du Bouchet, p. 35.
3. ^ Ovvero il 21 marzo 1685, secondo il 15. ^ Mirabelli, p. 145.
calendario giuliano, in uso nella Germania 16. ^ Forkel, p. 6.
protestante all'epoca della nascita di Bach. 17. Buscaroli, p. 221.
Il calendario gregoriano entrò là in vigore il
18. ^ Buscaroli, p. 225.
18 febbraio 1700 (che fu seguito
immediatamente dal primo marzo). Wolff 19. ^ Buscaroli, pp. 219-220.
2000, p. 525. 20. ^ Buscaroli, p. 224.
4. ^ The 50 Greatest Composers of All Time, 21. ^ Buscaroli, p. 222.
su classical-music.com. URL consultato il 6 22. ^ Molti musicisti, per paura di essere
maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 17 eguagliati o superati, non rivelavano a
novembre 2020). nessuno i propri segreti: Pietro Antonio
5. ^ Der Bach, la cui traduzione letterale è Locatelli, per esempio, non ammetteva ai
"ruscello" (i ruscelli: die Bäche — i Bach: suoi concerti, se riusciva a identificarli,
die Bache). musicisti di professione; Arcangelo Corelli,
6. ^ Giorgio Cusatelli, Enciclopedia europea: secondo il suo contemporaneo Benjamin
Volume 1, Garzanti, 1984, p. 936. Tate, «ha tanta paura che gli altri imparino
da lui da non ammettere ai suoi concerti 48. ^ Il cranio di Bach, su scienzaonline.com.
musicisti professionisti»; Niccolò Paganini URL consultato il 15 marzo 2018 (archiviato dall'url
pubblicò solo una minima parte delle sue originale il 16 maggio 2008).
opere perché era ossessionato dal fatto 49. ^ Basso, p. 201.
che qualcuno potesse copiare la sua
50. ^ Basso, p. 202.
tecnica violinistica. In Buscaroli, p. 222.
51. ^ de Candé, p. 292.
23. ^ Ossia, se vorrà fare delle modulazioni.
52. ^ Johann Sebastian Bach morì, su
24. ^ Forse intendono una tonalità lontana.
patriziagambi.it. URL consultato il 6 giugno 2019
25. ^ de Candé, p. 71. (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2013).
26. de Candé, p. 80. 53. ^ L'esumazione di Johann Sebastian Bach,
27. Boyd, pp. 35-45. su robkruijt.0nyx.com. URL consultato il 19
28. ^ Boyd, p. 49. aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio
29. ^ de Candé, p. 81. 2011).

30. ^ Jean-François Robin, Johann Sebastian 54. ^ True face of Bach unveiled by forensic
Bach. experts, su cbc.ca. URL consultato il 6 maggio
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31. ^ Wolff 2003, pp. 219-220.
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32. ^ Dal XX secolo nota come Köthen, in 55. ^ Experts 'rebuild' composer's face, su
seguito a riforme grafiche della lingua, che
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sostuirono con la K la C iniziale di
(archiviato dall'url originale il 1º agosto 2009).
numerose parole. Buscaroli, Il
Cappelmeister (Cöthen 1717-1723). 56. ^ Face from the Past, su youtube.com. URL
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35. ^ Basso, p. 546. Search for the Portrait that Belonged to
36. ^ Basso, p. 547. Kittel, The Queens College Lecture of
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consultato il 4 aprile 2018 (archiviato il 21 aprile
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daskirchenjahr.de. URL consultato il 6 maggio Sebastian Bach, in Grove's Dictionary of
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Beyträge, Berlino, 1775. 64. ^ Leaver (2007), pp. 280, 289–291.
45. Buscaroli, Tempeste e conflitti (Lipsia 65. ^ Tom Huizenga, A Visitor's Guide to the
1730-1739). St. Matthew Passion, su npr.org. URL
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46. ^ Gustav Leonhardt, Note all'incisione di
originale il 31 luglio 2018).
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Deutsche Harmonia Mundi. URL consultato il 66. ^ John Butt (a cura di), The Cambridge
2 maggio 2019 (archiviato il 6 marzo 2016). Companion to Bach, in Cambridge
47. ^ Wolff 2003, p. 13. Companions to Music, Cambridge
University Press. URL consultato il 6 maggio 82. ^ Mendelssohn in particolare giocò un
2021 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2018). importante ruolo nella riscoperta di Bach,
67. ^ "To God Alone" with Aaron Shust – dirigendo la Passione secondo Matteo nel
GreatWorshipSongs, su YouTube. 1829 e organizzando un famoso concerto
68. ^ Boyd, p. 122. di organo a San Tommaso di Lipsia nel
1840, in cui eseguì esclusivamente
69. ^ Boyd, p. 130. musiche di Bach (eccezion fatta per una
70. Boyd, p. 80. improvvisazione finale). Questo concerto
71. ^ Boyd, p. 94. segnò la riscoperta di alcuni pezzi per
72. ^ La partita non era un genere a sé stante, organo oggi facenti parte del repertorio
bensì un sinonimo di suite. classico, ma all'epoca quasi del tutto
73. ^ Bach Cantatas, su bach-cantatas.com. sconosciuti, come la Passacaglia e Fuga
BWV 582 e la Toccata e Fuga BWV 565.
URL consultato il 6 maggio 2021 (archiviato dall'url
originale il 10 febbraio 2010). 83. ^ Reger scrisse anche una Fantasia e
Fuga su B-A-C-H, op. 46.
74. ^ Wolff 2000, p. 166.
75. Boyd, p. 235. 84. ^ Boyd, p. 241.
76. ^ Nel periodo rinascimentale era corrente 85. ^ David e Mendel, p. 499.
nella formazione del musicista la pratica 86. ^ Herbert Kupferberg, Basically Bach: A
del contrappunto improvvisato 300th Birthday Celebration, New York,
("contrappunto alla mente"). Nel corso del McGraw-Hill Book Company, 1985, p. 126.
XVIII secolo, invece, questa formazione 87. ^ Matthäus-Passion BWV 244, su bach-
rigorosa venne poco a poco tralasciata, di cantatas.com. URL consultato l'11 maggio 2020
conseguenza non era infrequente che gli (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2007).
strumentisti e i cantanti fossero poco 88. ^ de Candé, p. 297.
competenti in materia. Si leggano per
89. ^ Per esempio, Karl Richter incise l'Offerta
esempio le critiche di Benedetto Marcello
musicale (Archiv 1963) arrangiata per
ne Il teatro alla moda (A' Suonatori) e di
clavicembalo e orchestra da camera,
Pier Francesco Tosi nel celebre metodo di
mentre Helmut Walcha trascrisse e
canto Opinioni de' cantori antichi e moderni pubblicò l'intera Arte della fuga (e anche il
del 1723 (Dell'Arie). Ricercare a 6 voci dall'Offerta) per organo,
77. ^ Si veda, per esempio, la cantata completando egli stesso la fuga finale.
celebrativa Zerreißet, zersprenget, 90. ^ A tal proposito si ricordano le incisioni da
zertrümmert die Gruft BWV 205, conosciuta parte di Glenn Gould delle opere per
anche come Der zufriedengestellte Aeolus, clavicembalo di Bach, come Il
nella quale il compositore mostra di clavicembalo ben temperato e le Variazioni
padroneggiare con umorismo i mezzi Goldberg, al pianoforte, spesso e volentieri
espressivi dello stile teatrale. includendo ampie libertà interpretative.
78. ^ Basso, p. 213. 91. ^ Cinema e musica classica: il caso di
79. ^ Forkel, VIII, p. 48. Bach nei film di Pasolini, su users.unimi.it.
80. ^ All'epoca si intendeva la stessa cosa, in URL consultato il 6 maggio 2021 (archiviato dall'url
quanto i lieder romantici arriveranno un originale il 7 agosto 2011).
secolo dopo. 92. ^ Giuseppe Magaletta, La musica
81. ^ Der Critische Musicus, 17 novembre nell'opera letteraria e cinematografica di
1739, in Bach-Dokumente, Bärenreiter, Pier Paolo Pasolini, Quattro venti, 1997,
1969, p. 400. parte terza. ISBN 978-88-392-0446-2.

Bibliografia
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David e Arthur Mendel, contiene molto altro materiale interessante, tra cui una vasta selezione di documenti
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Christoph Wolff, Johann Sebastian Bach. La scienza della musica, Bompiani, 2003,
ISBN 88-452-5521-2.

Voci correlate
Bach (famiglia)
Fuga (musica)
Gödel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante
Composizioni di Johann Sebastian Bach
Retorica musicale
Sacra rappresentazione

Altri progetti
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Collegamenti esterni

Johann Sebastian Bach - Topic (canale), su YouTube.


Bach, Johann Sebastian, su sapere.it, De Agostini.
(EN) Johann Sebastian Bach, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Johann Sebastian Bach, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
Opere di Johann Sebastian Bach, su Liber Liber.
Opere di Johann Sebastian Bach, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
(EN) Opere di Johann Sebastian Bach, su Open Library, Internet Archive.
(EN) Opere di Johann Sebastian Bach, su Progetto Gutenberg.
(EN) Audiolibri di Johann Sebastian Bach, su LibriVox.
(EN) Johann Sebastian Bach, su Goodreads.
(EN) Johann Sebastian Bach (musica per videogiochi e anime), su VGMdb.net.
Johann Sebastian Bach, su Discografia nazionale della canzone italiana, Istituto centrale
per i beni sonori ed audiovisivi.
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Johann Sebastian Bach, su Last.fm, CBS Interactive.
(EN) Spartiti o libretti di Johann Sebastian Bach, su International Music Score Library
Project, Project Petrucci LLC.
(EN) Johann Sebastian Bach, su AllMusic, All Media Network.
(EN) Johann Sebastian Bach, su Discogs, Zink Media.
(EN) Johann Sebastian Bach, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
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(EN) Johann Sebastian Bach, su Internet Movie Database, IMDb.com.
(EN) Johann Sebastian Bach, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
(DE, EN) Johann Sebastian Bach, su filmportal.de.
Bach: 90 Spartiti liberi + Audio & MIDI, su allpianoscores.com.
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(archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2013).
(EN, ES, PT) Il clavicembalo ben temperato, su oregonbachfestival.com. URL consultato l'11
settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2013). (Flash)
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Opera Omnia, su smarteditions.imagovocis.org.

File audio
Magnatune: Il Clavicembalo ben temperato, Messa in si minore, Suites, etc. (http://magnatun
e.com/collections/bach) (MP3)
Kunst der Fuge: Centinaia di MIDI files (http://www.kunstderfuge.com/bach.htm)
Bach: brani musicali (http://www.magazzini-sonori.it/esplora_contenuti/autori_esecutori/joha
nn_sebastian_bach.aspx) da Magazzini-Sonori (http://www.magazzini-sonori.it/)
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