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Globo Di Matelica
Globo Di Matelica
ALBERTO NICELLI
ESTRATTO
Si propone un nuovo studio sul Globo di Matelica inteso come gnomone sferico per un orologio orizzontale a ore
temporarie: è un’ inedita interpretazione del reperto che spiega la lettura dei terminatori e lo scopo dei fori, sede di
piccoli ornamenti in rilievo la cui ombra si proiettava su un tracciato orizzontale di linee orarie e calendariali. La
trattazione si estende anche agli altri possibili sistemi orari, babilonico, italico e astronomico, e rappresenta quindi, a
prescindere dalle ipotesi sul Globo, la descrizione di un completo orologio con l’ombra di una sfera .
Il Globo di Matelica è considerato un orologio a bordo netto e assai ben definito ! Ci convinciamo subito
terminatore d’ombra e questa interpretazione è già stata che l’ombra è un’ ellisse perfetta, basta pensare che è la
dimostrata come assai verosimile (vedi Bibliografia), proiezione sul piano di un cerchio, quel cerchio massimo
tuttavia ci sono ancora alcuni aspetti del reperto che non che è la sezione della sfera con un piano ortogonale ai
sono ancora stati spiegati in modo definitivo e lasciano raggi del Sole. La circonferenza del cerchio è il
spazio a ulteriori analisi e altre interpretazioni. Per terminatore … Allora il bordo dell’ombra non è altro che
esempio la presenza dei fori : forse non erano essi stessi la proiezione del terminatore !
gli indicatori dei punti orari, ma vi erano incastonati degli
indicatori più evidenti ed eleganti, come pietre preziose
oppure ornamenti in metallo o in legno … Una teoria
sostiene che l’ombra proiettata dal bordo del foro sulle
pareti della cavità era invece utile per determinare il
passaggio del terminatore con maggiore precisione …Un’
altra teoria si basa sullo stesso concetto, ma propone che
fossero sede di piccoli gnomoni, in modo da rilevare il
passaggio del terminatore dall’estinzione dell’ombra della
superficie sferica sullo stilo (Bibl. 1.) … Comunque sia la
lettura dell’ora non era per nulla immediata, anche perché
non avveniva solo in corrispondenza dei fori : come
facevano a determinare sulla superficie convessa della
sfera l’evanescente linea di separazione luce-ombra ?
Esperimenti effettuati sul reperto (Bibl. 2.) hanno
evidenziato che l’ identificazione del terminatore è assai
difficoltosa, anche in condizioni di intensa illuminazione !
Consideriamo per esempio i cerchi calendariali incisi
sulla parte boreale del Globo : la distanza fra i due cerchi
più esterni, corrispondenti ai solstizi e ai mesi contigui, è
paragonabile all’incertezza di lettura del terminatore !
Quindi non solo l’ora, ma anche la data non è di agevole
lettura ! Forse per l’antico ideatore di questo orologio
l’immediatezza e la precisione erano d’importanza
Una volta realizzato questo concetto le idee si susseguono
secondaria, ma è una spiegazione che non soddisfa fino in
una dopo l’altra : in ogni momento i raggi del Sole
fondo, perché in questo reperto possiamo riconoscere
tangenti al Globo di Matelica sono le rette generatrici di
delle idee sottili, che dimostrano una straordinaria e
un cilindro e ad ogni ora temporaria, quando il
raffinata ricerca di precisione ! Questo studio tenta allora
terminatore passa su un foro, una generatrice è tangente
un’ altra interpretazione, non necessariamente in contrasto
alla sfera proprio in quel punto orario. Se nel foro fosse
con quella fino ad oggi accettata, ma decisamente più
incastonato un piccolo gnomone, o un ornamento in
ampia e forse più esaustiva : i lettori che vorranno
rilievo, di forma opportuna e poco sporgente, la sua
approfondire l’argomento potranno giudicare se è da
ombra emergerebbe da quella della sfera solo all’ora che
considerarsi una teoria attendibile o solo una possibile
gli compete ! Come un “rintocco” allo scoccare dell’ora !
applicazione gnomonica !
A diverse declinazioni del Sole quella generatrice cambia
direzione, perché è sempre ortogonale al terminatore, ma
UNA SFERA COME GNOMONE
resta tangente alla sfera in quel punto orario ! Quindi si
muove nel piano tangente alla sfera in quel punto, che
Prendiamo una sfera, meglio ancora se è di dimensioni
essendo un piano interseca il piano orizzontale in una
paragonabili a quella di Matelica (circa 30 cm di
linea retta ! Questo significa che al variare delle stagioni
diametro), e appoggiamola per terra … guardiamo con
la comparsa dell’ombra dello gnomone sul profilo
attenzione la sua ombra : ha una forma ovale con un
dell’ellisse seguirà quella retta e che l’ellisse si manterrà
X Seminario Nazionale di Gnomonica S.Benedetto del Tronto – 6, 7, 8 / 10 / 2000
SUL GLOBO DI MATELICA ALBERTO NICELLI
tangente ad essa … Ma questa è la descrizione di una che all’ora 0 e all’ora 12 manchino le corrispondenti
linea oraria ! Forse si intravede una nuova possibile linee orarie, perchè sono rette improprie all’infinito. Ed
interpretazione del Globo di Matelica : era una sfera- ecco il quadrante di questo ipotetico orologio a gnomone
gnomone per un orologio orizzontale ? sferico :
APPENDICI MATEMATICHE
Per una scorrevole lettura le dimostrazioni matematiche
sono confinate in diverse appendici richiamate dal testo :
il lettore può benissimo ignorarle senza alcun pregiudizio
I punti orari astronomici giacciono solo su una sulla comprensione dei risultati esposti, ma forse saranno
semicirconferenza dell’equatore, quella che il Primo utili allo studioso che volesse verificarli .
Verticale stacca verso Sud : infatti come per il sistema
temporario è conveniente far sempre riferimento agli
archi superiori dei terminatori (Bibl. 1. e 2.), in questo
modo si determina un’ analoga discontinuità di 180° nel
A.1
L’equazione delle linee orarie si può trovare conoscendo
progredire dei punti orari, che si interrompono nel punto
le coordinate dei punti orari sulla sfera. Le coordinate
di Ovest ( ore 12 ) e ricominciano da Est ( sempre dalle
sferiche equatoriali per le ore temporarie sono state
ore 12 ). Si noti che per i punti orari babilonici e italici
calcolate in Bibl. 4., esse però dipendono dalla
non conviene adottare questa convenzione perché le
declinazione del Sole, perché i punti orari temporari sulla
corrispondenti linee orarie orizzontali non hanno un’asse
sfera non sono punti fissi, ma descrivono delle figure a
di simmetria e il loro sviluppo “avvolgente” subirebbe un
forma di V in cui i due vertici superiori corrispondono ai
salto ingiustificato e antiestetico. In figura sono
solstizi e la cuspide inferiore agli equinozi. Quindi anche
rappresentati i terminatori ai solstizi e agli equinozi alle
le linee orarie non sono esattamente delle rette. Tuttavia,
ore 16 astronomiche : ovviamente per la convenzione
come dimostrato quantitativamente nel riferimento citato,
sopra descritta alcuni punti orari indicano sia le ore
per latitudini basse o intermedie questa dipendenza è
antimeridiane che quelle pomeridiane …
molto lieve per cui si possono usare senza errore sensibile
le coordinate relative agli equinozi (o anche a quelle
X Seminario Nazionale di Gnomonica S.Benedetto del Tronto – 6, 7, 8 / 10 / 2000
SUL GLOBO DI MATELICA ALBERTO NICELLI
medie del centro della V, ma le formule sono più
ingombranti e l’accuratezza che se ne ottiene è
insignificante ) :
6 OT
LAT arctg tg
6
OT
LONG (6 OT ) 15 180 int
7
dove è la latitudine del luogo, OT è l’ora temporaria e
la longitudine è calcolata da Ovest in senso diretto.
( X p 0 , Yp 0 , Z p 1)
( X X p ) X p (Y Yp ) Yp ( Z Z p ) ( Z p 1) 0
Da queste, con una rotazione intorno all’asse delle quindi otteniamo questa semplice equazione che
ascisse, si ricavano le coordinate riferite all’orizzonte del rappresenta la retta oraria :
Globo :
X X p Y Yp Z p 0
Yor Yeq cos(90 ) Z eq sen(90 )
Z or Yeq sen(90 ) Z eq cos(90 ) Per calcolare gli estremi del segmento effetttivamente
percorso dal punto di tangenza dell’ellisse al variare della
X or X eq declinazione del Sole consideriamo ogni punto orario
sulla sfera come la punta di un ortostilo di altezza Zp e
E quelle rispetto al piano d’appoggio orizzontale : posizionato in Xp e Yp : le coordinate degli estremi si
ottengono applicando le seguenti formule, con l’altezza h
Y p Yor e l’ azimut Az del Sole calcolati a quell’ora temporaria e
Z p Z or 1 alla declinazione dei solstizi :
LAT
sen( H ) cos( ) LONG 90 ( 24 OI ) 15
tan( Az )
cos( ) sen( ) cos(H ) sen( ) cos( )
H arccos( tan( ) tan( )) ( 24 OI ) 15
dove è la declinazione del Sole e H il suo l’angolo ASTRONOMICHE
orario. Rimane solo da esprimere l’angolo orario in
funzione della generica ora temporaria OT : LAT 0
6 OT OA
H arccos( tan( ) tan( )) LONG (12 OA ) 15 180 int
6 13
H (OA 12) 15
E’ utile notare che se inseriamo le coordinate degli
estremi solstiziali nell’equazione della retta oraria ( o
anche di altri punti corrispondenti a diverse declinazioni )
esse in generale non la soddisfano esattamente, ovvero il
A.3
risultato non fa proprio zero, perché le linee orarie
temporarie non sono esattamente delle rette ! Lo scarto è L’equazione dell’ellisse d’ombra
comunque trascurabile, come dimostrano i valori di
questa tabella : Gli estremi dell’asse maggiore dell’ ellisse d’ombra
distano rispettivamente D e d dal punto di appoggio della
Ora Solstizio Solstizio sfera, che è uno dei due fuochi :
temporaria estivo invernale
1 0,020 -0,038
2 0,015 -0,031
3 0,010 -0,022
4 0,006 -0,014
5 0,002 -0,006
6 0,000 0,000
7 0,002 -0,006
8 0,006 -0,014
9 0,010 -0,022
10 0,015 -0,031
11 0,020 -0,038
c D D
c a 2 b2
1 e
tan( h ) a D D
2 D D
e
c
cos(h )
D D
a iperbole
Gli stessi risultati si potevano ottenere trovando prima il D D
1 cos(t 90 )
secondo fuoco, proiettando lo zenit della sfera D D
parallelamente ai raggi solari ( come descritto nel testo ),
e poi l’asse maggiore. Con questi parametri possiamo
trovare l’equazione dell’ellisse, ma è conveniente usare Il segno positivo determina il ramo più vicino all’origine
l’equazione polare delle coniche, che è riferita a un fuoco (il punto d’appoggio della sfera) e il segno negativo
come origine : quello più lontano. Anche qui si è inserito un angolo di
fase per il corretto orientamento dell’iperbole. Dopo
semplificazioni trigonometriche ( usando le formule di
b2 addizione e sottrazione e quelle di Werner ) otteniamo :
a
1 e cos( t ) sen cos
sen( )
Nell’argomento del coseno dobbiamo aggiungere al iperbole
cos
parametro t un angolo di fase per il corretto orientamento 1 cos(t 90 )
dell’ombra in funzione dell’ azimut del Sole : sen( )