You are on page 1of 17

II governo deiragricoltura

in Italia e in Francia. 1914-1940


di Carlo Fumian

Ragioni di una comparazione per lo più volte a cogliere le linee endogene


dell’espansione burocratico-amministrativa.
La ricerca che qui riceve un primo asiste­ Per rendere miglior giustizia alla comples­
matico abbozzo è volta a indagare nascita e sità della questione amministrativa nei suoi
modalità d’espansione degli apparati cen­ intrecci con le strutture sociali e produttive,
trali di governo deiragricoltura in Italia e si è scelta la via della comparazione con il ca­
Francia negli anni tra le due guerre, sorta so francese — e in sottordine con quello spa­
di lunga e tormentata tregua armata che tra gnolo — come empirico tentativo di allarga­
le sue qualità annovera la formalizzazione re lo spettro delle concause che sovrainten-
degli apparati quali luoghi di mediazione dono lo sviluppo dell’amministrazione: non
tra ‘competenze’ e ‘interessi’, nel quadro solo giustapposta descrizione di apparati e di
del sostanziale e forse epocale spostamento politiche agrarie, o numerazione delle analo­
del “centro del potere decisionale dai parla­ gie o differenze tra paesi che il ‘comune sen­
menti ai ministri e a nuove burocrazie” 1. so storiografico’ vuole a diverso titolo impa­
L’indagine trovava la sua primitiva ragione rentati, quanto illustrazione — attraverso il
nell’esigenza di chiarire i moventi meno ‘ritardo’ italiano — del segno che nel clima
congiunturali ed episodici sia della creazio­ degli anni trenta ebbe la consapevole opera
ne di un autonomo apparato ministeriale di separazione e specializzazione dell’ammi­
per l’agricoltura operata dal fascismo nel nistrazione agraria.
1929 al di fuori delle strutture corporative, Si profilano allora numerosi interrogativi,
sia dei conseguenti, rapidi processi di proli­ ad alcuni dei quali tentano di rispondere le
ferazione periferica e concentrazione del note seguenti. Scolasticamente:
potere decisionale e di spesa; ma trovava 1. Ricordando innanzi tutto che l’am­
altresì il suo limite nelle risposte ora de­ ministrazione mal sopporta il breve periodo
scrittive ora tautologiche fornite da analisi e che la sua vita ha un respiro sovragenera-

È q u esto il te sto della relazione presen tata al C ongresso internazionale su “ T rasfo rm azio n i delle società ru rali nei
paesi d ell’E u ro p a o ccid en tale e m ed iterran ea (sec. X IX -X X )” , svoltosi a N ap o li e S o rren to n ell’o tto b re 1982 e o rg a­
n izzato dal “ C e n tro stu d i per la sto ria co m p a ra ta delle società rurali in e tà co n te m p o ra n e a ” . R ingrazio il su o d ire tto ­
re, p ro f. P a sq u a le V illani, p e r averne concessa la pubblicazione.
1 “ Il b iso g n o della m ed iazione, sintetizza C harles M aier, sp ostò il centro del p o tere decisionale dei p arlam en ti ai m i­
nisteri e a n u o v e b u ro cra zie [...] il p o tere decisionale dei p arlam en ti no n si riprese m ai in teram en te d a ll’eclissi in cui
era c a d u to d u ra n te la g u e rra ” (L a rifo n d a zio n e d e ll’E u ro p a borghese, B ari, L aterza , 1979, p p . 605-606).

Ita lia c o n te m p o ra n e a ” , settem b re 1983, fase. 1 5 1 /1 5 2


66 Carlo Fumian

zionale difficilmente comprimibile in pochi le campagne, in relazione dunque alla forza e


decenni, quali sono il terreno e i tempi di una combattività espresse da ceti agrari or­
ricerca comparata, inevitabilmente costretta ganizzati2.
a fare i conti con particolarità nazionali e 4. Infine, quali politiche e quali culture
omogenei impulsi internazionali? hanno ispirato i sostenitori e i detrattori
2. Qual è stato il peso relativo, il ruolo dell’autonomia ministeriale, e più in parti­
tecnico e politico svolto dai ministeri di Agri­ colare quale nesso è possibile stabilire tra la
coltura nei singoli governi? vita dei dicasteri d’agricoltura europei e la
3. Perché in Francia troviamo fin dal 1881 formazione del moderno corpus teorico e
un ministero autonomo, compatto e stabile pratico delle scienze agrarie, con il loro va­
— e vedremo poi la duplice valenza politica e riegato involucro ideologico? Esiste infatti
amministrativa del termine stabilità — men­ un processo squisitamente ‘contemporaneo’
tre in Italia un dicastero specializzato si af­ di autonomizzazione delle scienze agrarie,
ferma solo dal 1929, a parte una breve ma si­ un percorso di differenziazione e specializ­
gnificativa parentesi tra la fine della guerra e zazione che andrebbe spiegato come spiega­
i primi anni venti? Dall’Unità, attraverso ta andrebbe la loro origine non agraria. È
l’indicativo episodio della soppressione tra il interessante notare che non solo negli anni
1877 e il 1878, si riscontra la permanenza del­ tra le due guerre si consolida questo pro­
la classica struttura accorpata del ministero cesso interno alle scienze agrarie, ma anche
di Agricoltura, Industria e Commercio, e dal si formalizza un preciso fall-out istituziona­
1923 al 1929 si afferma quella del ministero le, ovvero la costituzione di un apparato
dell’Economia nazionale. Che non sia un scolastico ‘alto e basso’ che ancor oggi so­
fatto nominalistico spero emergerà dal più pravvive nelle sue linee generali e che è sta­
laterale confronto tra il caso italiano e quello to la fucina dei tecnici assorbiti in buona
spagnolo. La persistenza di dicasteri non parte dalle amministrazioni statali, centrali
specializzati appare tanto più significativa se e periferiche, ridisegnate o create negli anni
si estende l’area del confronto: ministeri au­ trenta.
tonomi si formano in Prussia già dal 1848, In tale progressione storica prendono
negli Stati Uniti dal 1862, in Belgio dal 1885, corpo nuovi gruppi di pressioni e di co­
in Gran Bretagna e Ungheria dal 1889, e ca­ mando, nuove figure professionali tecniche
ratterizzati spesso da stabili protettorati poli­ che trasferiscono nell’azione di governo an­
tici. che alcuni capisaldi teorici e ideologici pro­
Una sequenza che non conforta l’ipotesi dotti dalla cultura agraria tra la crisi agra­
di un nesso automatico tra il grado di svilup­ ria degli anni ottanta e la seconda guerra
po economico e la specializzazione ammini­ mondiale.
strativa, ma induce piuttosto a considerare i Primo fra questi, il tema della specificità
ministeri nella loro fase formativa quali dell’agricoltura, della sua diversità e separa­
‘agenti politici’ ed elettorali del governo nel­ tezza.

2 P . B arrai, L e s sociétés rurales d u X X e siècle, P aris, 1978, p. 93. P e r alcuni dei paesi citati: R . M u rra y B enedict,
F arm P olicies o f the U nited States, 1790-1950. A S tu d y o f their O rigins a n d D e v e lo p m e n t, N ew Y ork, 1953; W .J .M .
M ack en zie-J.W . G rove, C entral A d m in is tra tio n in B rita in , L o n d o n , 1957; M inistry o f A g rico ltu re, Fisheries an d
F o o d , R e p o rt o f a C o m m itte e on th e O rganisation o f th e M in istry o f A g ric o ltu re a n d F isheries, L o n d o n , 1950;
F .M .G . W ilson, T he O rganisation o f th e B ritain C entral G o v e rn m e n t 1914-1956, L o n d o n , 1957; L e fu re t, C in q u a n te
a nnée d e p o litiq u e agraire, Bruxelles, 1936.
Il governo dell’agricoltura in Italia e in Francia. 1914-1940 67

Il che, a ben vedere, introduce un ulteriore Omogeneità internazionali e particolarità na­


problema, un altro versante seminascosto zionali
della piramide amministrativa: cosa unisce le
forti singolarità dei ministeri di Agricoltura e Il quadro di riferimento di un’analisi compa­
dell’intervento dello stato al nodo storico rata si presenta a prima vista contradditto­
della ‘alterità’ dell’agricoltura in età contem­ rio: più l’indagine penetra verticalmente nei
poranea? Specificità vera o presunta, ma co­ singoli mondi rurali, di cui bene o male i mi­
munque fortemente rivendicata e praticata nisteri sono un’espressione, e maggiori risal­
dal mondo rurale, soprattutto dalle sue classi tano le differenze tra le strutture demografi­
dominanti, e non a caso riflessa con chiarez­ che e le mappe agronomico-produttive dei ri­
za anche nelle strutture e nelle funzioni mini­ spettivi paesi; cambiano i pesi specifici del
steriali: definirla e misurarla può servire a il­ settore agrario nell’insieme dell’economia e
luminare alcune costanti della storia agraria della società, e diverse si presentano le nature
europea nella fase industriale, in primo luo­ delle organizzazioni professionali; mutano i
go le forme della reazione del mondo agrario quadri politici di riferimento, a cominciare
al discontinuo ma inarrestabile declino asso­ da quella ingombrante variabile rappresenta­
luto e relativo dell’agricoltura in termini di ta dal fascismo, certamente inquinante per la
popolazione attiva, di percentuali di reddito forma coatta delle trasformazioni, il travesti­
nazionale, nonché di egemonia sociale e poli­ mento imposto al gioco delle rappresentanze
tica esercitata dai ceti agrari dominanti. sociali, la minore trasparenza sia nelle scelte
È anche il tema cruciale definibile delle amministrative ed economiche, sia nelle sele­
rappresentanze agrarie, del tormentato e zioni dei gruppi dirigenti statali, e così via. E
continuo, ma sempre insufficiente processo se è appena il caso di ricordare l’incidenza
di ridefinizione dei ruoli sociali agrari nei della frantumazione dei mondi contadini
confronti sia dello stato che degli altri con­ ‘sottostanti’ sui versanti economici, contrat­
parti economici della società nel ciclo delle tuali, culturali e religiosi, parrebbe risolutivo
grandi crisi economiche, dagli anni ottanta ai anche il contrasto tra i percorsi endogeni di
precari equilibri corporatisti realizzati riproduzione dell’amministrazione, a esem­
nell’Europa degli anni trenta: un tema evi­ pio tra la più che secolare stratificazione di
dentemente non riducibile alla storia dell’as­ esperienze amministrative che precede e pre­
sociazionismo agrario, che anzi dovrebbe para la nascita del ministero francese e il ra­
privilegiare — in quanto storia di un ‘males­ pido, quasi estemporaneo, allestimento di un
sere’ — le assenze più delle presenze, le rap­ apparato statale unitario approntato dalla
presentanze chieste e predicate ma non rea­ Destra storica. A quest’ultima obiezione par­
lizzate, a cominciare naturalmente dai pro­ zialmente rispondeva già nel 1911 Henri
positi, sistematicamente destinati al falli­ Noëll annotando, nel suo studio sulle orga­
mento o a una frustrante minorità, di costi­ nizzazioni ministeriali di Prussia, Inghilter­
tuzione di ‘partiti agrari’ quali univoche ra, Francia e Italia, la sostanziale uniformità
espressioni dell’intero mondo rurale. raggiunta dalle amministrazioni centrali ‘la­
La ricerca è solo agli inizi, e non sembri tine’ in relazione non solo alla nomenclatura
quindi rituale avvertire, a questo punto, che e alla natura di molti servizi, ma anche ai si­
ai molti interrogativi seguiranno poche e va­ stemi di reclutamento e ai livelli retributivi
ghe risposte. dei funzionari3. Ciò non azzera certamente

3 H en ri N oëll, L ’a d m in istra tio n Centrale. L e s M inistères. L e u r organisation-leur rô le, P aris-N an cy , 1911, p p .


256-269.
68 Carlo Fumian

il problema delle ‘origini’4, ma invita semmai gna, i cui momenti di crescita economica ap­
a considerare la possibilità di estendere paiono singolarmente complementari alle al­
all’amministrazione l’analisi dei meccanismi trui fasi critiche6 e dove il confronto con
‘imitativi’ propri dei paesi late comers in l’Italia e i suoi tempi di progressiva trasfor­
campo economico, nella fase di superamento mazione da paese agricolo a industriale —
dell’arretratezza5. Ma non basta: sostanziali ganglio evidente anche delle mutazioni am­
difformità presenta anche il caso della Spa­ ministrative — invita piuttosto ad azzardati

4 N o n è il caso di rip erco rrere in d ettag lio il processo di co stituzione dei m inisteri, e m i lim ito a seg n alarn e alcune in­
d icative ta p p e fo rm ali. Il C o sso n (O rigines et é v o lu tio n d u M in istère de l ’A g ricu ltu re, P a ris, 1929) in d iv id u a quale
em b rio n e della fu tu ra am m in istrazio n e il B ureau du C om m erce, o rg an ism o am m in istrativ o p e rm a n e n te del C o n si­
glio G en erale del C o m m ercio creato nel giugno del 1700 dal C h a m a illa rt, C o n tro llo re generale delle F inanze. L a co­
stitu zio n e di u n a p p a ra to specializzato p re p o sto a ll’ag ric o ltu ra pro seg u e nel ’700 so tto la duplice sp in ta d e ll’egem o­
nico d ib a ttito fisiocratico e delle S ocietà reali di ag ric o ltu ra per a ffe rm a rsi, sia p u re co n un to rm e n ta to p erco rso di
‘flussi e riflu ssi’, già nel 1836 con la co stitu zio n e del m in istero del C o m m ercio , L av o ri pubblici e A g rico ltu ra: “ S ’il
fallait dresser des actes d ’é tat civil se ra p p o rta n t à la vie des M inistères, ce se rait d o n c à cette d a te que se rait a p p a ru e
l ’ap p ellatio n de M inistère de l’A g ricu ltu re” (M . C epède-G . W eill, L ’agriculture, P a ris, 1965, p. 61). N el clim a acce­
sam en te lib ero -scam b ista del secondo Im p ero il m in istero viene soppresso nel 1852, e i servizi agricoli so n o ria sso rb i­
ti, p rassi co n su eta, dal m in istero degli In tern i; ric o stitu ito nel 1853 s o tto la fo rm a di m in istero di A g ric o ltu ra , C o m ­
m ercio e L av o ri p ubblici, nel 1869 questi ultim i servizi v engono isolati e tra sfo rm a ti in a u to n o m o d icastero , m entre
tra il 1870 e il 1871 v engono in c o rp o ra ti nel so p rav v issu to m inistero di A g ric o ltu ra e C o m m ercio i servizi fo restali,
p reced en tem en te in fo rz a al m inistero delle F inanze, e L e s H aras, s o ttra tti a quello delle Belle A rti. (O ltre ai citati la­
v ori di C o sso n e C epède e W eill si v eda A . R o n n a , L e M in istère d e l ’A g ric u ltu re e t ses ré fo rm e s (1882-1892), P a ris,
1892; J. J o s a t, L e M in istère des F inances, so n fo n c tio n n e m e n t, su iv i d ’u n e é tu d e su r l ’organisation generale des au­
tres m inistères, P a ris, 1882; per le S ocietà di A g rico ltu ra E . J u s tin , L e s Sociétés R o y a le s d ’A g ric u ltu re au X V I I I esiè­
cle (1757-1793), S aint-L ô, 1935; per i com plessi ra p p o rti co n l’a m m in istrazio n e fin an ziaria alla vigilia della riv o lu ­
zione Fl. P ig eo n n eau -A de Foville, L ’a d m in istra tio n d e l ’A g ric u ltu re au C o n tro le général des F inances (1785-1787),
P a ris, 1882.) A ssai più c o n tra tta la vicenda del d icastero italian o , per il q u ale è d ’o bbligo il riferim en to a A lb erto C a ­
raccio lo , S ta to e società civile, T o rin o , E in a u d i, 1977!, p p . 34-53. S o rto di fa tto nel 1860, la su a ‘p re isto ria ’ ascende
solo alla tem p erie risorgim entale im m ed iatam en te precedente, e di q u esta p o rta i segni: sia la p rim a co stitu zio n e di
u n m in istero di A g rico ltu ra e C om m ecio n ell’a g o sto del 1848 che la successiva sop p ressio n e nel 1852 a ttra v e rs o la si­
gn ificativ a fu sio n e nel 1850 con i p re p o n d e ra n ti ‘a ffa ri’ della m a rin a m ercantile e m ilitare, a p p a io n o m o tiv ate d a esi­
genze essenzialm ente politiche, che p e ra ltro riem ergono d o m in an ti anche nella rico stitu zio n e del 1860: “ L a co stitu ­
zione del m in istero di A g ric o ltu ra nel ’48, in seno al p rim o g ab in e tto successivo alla o ccu p az io n e d ella L o m b a rd ia ,
era a ttrib u ita d a co n tem p o ran ei a ragioni politiche generali p iu tto sto che a d u n a m a tu ra ta necessità di far fro n te ai
p ro b lem i specifici di quel cam p o . N essuna sollecitazione si era levata d ai circoli econom ici per q u esto fine [...]. N on
si era fa tto a ltro , in so stan za, che d istaccare dai L av o ri pubblici u n a sezione, che d iv en tò il nucleo di un d icastero di­
stin to . E logicam ente la n u o v a cre a tu ra , n a ta in circostanze così fo rtu ite , sareb b e re sta ta la cen eren to la d e l’a p p a ra to
di g o v ern o ” (A . C aracc io lo , S ta to e società civile, c it., p . 37). S ep p u re fo rn ito di co m petenze lim itatissim e e di b ila n ­
ci irriso ri, “ sem pre m al visto d a chi tem eva le sue ingerenze nello sp o n ta n e o sviluppo econom ico, m in acciato ad ogni
passo di scio g lim ento” , il m inistero acq u isterà ben p resto un ru o lo econom ico e politico n o n trascu rab ile, com e testi­
m o n ia, l’in ten sità delle p ro teste alla so p p ressio n e o p e ra ta nel dicem bre del 1877 d al g a b in e tto D epretis (cfr. anche
G iam p iero C a ro cci, A g o s tin o D epretis e la p o litica interna italiana d al 1876 al 1887, T o rin o , E in a u d i, 1956).
5 V alga a illu m inare q u esta suggestione q u a n to h a sc ritto D avid L an d es, an ch e se rife rito al successo tedesco
n ell’em u lazio n e d ella ‘lep re’ inglese alla fine d ell’800: “ L à dove lo sc arto fra b a ttistra d a e seguace n o n è inizialm ente
tro p p o am p io , ossia là dove esso n o n d à origine a u n a p o v ertà crescente su se stessa, il v an tag g io è [...] d a lla p a rte di
chi arriv a d o p o . T a n to più che lo sfo rz o per m ettersi in p a ri suscita risp o ste im p re n d ito riali e istitu zio n ali che u n a
v o lta afferm atesi so n o stim oli p o te n ti a u n a crescita c o n tin u a ” (P ro m eteo liberato, T o rin o , E in a u d i, 1978, p . 439).
6 C fr. le osservazioni di G abriele R a n z a to , I l lungo addio: la Spagna tra antico regim e e liberaldem ocrazia, “ Q u a ­
d ern i sto rici” , 1981, n. 46, p. 274; m a sulla stag n azio n e del p rim o d o p o g u e rra e il m a n c a to s fru tta m e n to delle occa­
sioni o fferte dalla n e u tra lità vedi M anuel T u n o n de L a ra , S to ria della R ep u b b lica e della guerra civile in S p agna, R o ­
m a, E d ito re R iu niti, 1976: , I v o i., p. 65.
Il governo dell’agricoltura in Italia e in Francia. 1914-1940 69

paragoni, cronologicamente non coincidenti, del mercato e dei prezzi affrontati dallo sta­
tra i processi di ‘modernizzazione autorita­ to; lo svilupparsi nel dopoguerra di forti mo­
ria’ presenti nel fascismo prima, e nel fran­ vimenti contadini politicizzati e organizzati,
chismo poi. tesi alla conquista della terra e la correlata ri­
Nonostante tutto ciò, contro le differenti chiesta di ampie e radicali riforme agrarie re­
fisionomie nazionali si schiera un largo e cre­ distributive; l’inflazione ‘benevola’ e la cre­
scente tessuto di elementi omogenei che pone scita economica dell’agricoltura nei primi
la storia dei dicasteri agrari e delle loro tra­ anni venti; le generali svolte deflattive alla fi­
sformazioni interne in relazione all’anda­ ne del decennio e il ritorno a strategie prote­
mento internazionale del mercato capitalisti- zioniste, mai del tutto abbandonate, che si
co, il quale sembra procedere dagli ultimi de­ accelerano e diffondono con la grande de­
cenni del secolo scorso lungo linee di aggres­ pressione, chiave di volta dell’agricoltura eu­
siva espansione verso le aree marginali sul ropea novecentesca in quanto matrice — fi­
piano economico e geografico — e penso in nalmente — di quelle forme di intervento
primo luogo alle grandi zone di autoconsu­ statale e di rinnovati rapporti tra pubblico e
mo dell’Europa meridionale. Ciò configura privato che verranno trasmessi senza radicali
la storia delle singole amministrazioni come modifiche al quadro istituzionale ed econo­
storia delle risposte nazionali alle tappe mico del secondo dopoguerra.
dell’integrazione capitalistica, e richiama la Non è difficile saldare a queste grandi
necessità di una periodizzazione più vasta scansioni i punti di crescita dell’amministra­
de\\’entre-deux-guerres, il cui inizio è nella zione. Lo hanno fatto Cépède e Weill per la
decisiva crisi agraria degli anni ottanta: anni Francia8 indicando come risposta statale alla
terribili per milioni di contadini in tutta Eu­ concorrenza dei paesi nuovi il protezionismo
ropa, ma anche anni drammaticamente felici — indissolubilmente legato, peraltro, alla
per il sorgere di istituzioni, associazioni e ap­ nascita stessa del ministero autonomo — e la
parati pubblici e privati a carattere sindacale, costituzione nei primi anni del Novecento di
mutualistico, creditizio, cooperativo o di ri­ servizi economico-statistici forniti di com­
cerca, sperimentazione, insegnamento e di­ missioni comunali, cantonali, dipartimenta­
vulgazione. Le tappe omogeneizzanti dell’in­ li9; alla crisi viticola si risponde in particolare
tegrazione per l’agricoltura mediterranea so­ con la costituzione dell’Ufficio di repressio­
no per molti versi parallele e ben note: la crisi ne delle frodi, che sorvegliava un’omologa
e l’ondata protezionistica con le successive, legislazione in cui, sotto la forma ‘psicologi­
forti spinte alla commercializzazione della camente abile’ della lotta alle fròdi si nascon­
produzione operate dai settori più compiuta- deva la consapevole politica della Confede­
mente capitalistici dell’agricoltura; la guerra, razione dei vignerons du Midi per il controllo
con i conseguenti problemi di ‘mobilitazione della produzione e del mercato10; alla guerra
agraria’7, di approvvigionamento e controllo e ai problemi della ricostruzione si reagisce

7 P er l ’Ita lia vedi F ran cesco P iv a, M o b ilita zio n e agraria e tendenze d e ll’associazionism o p a d ro n a le d u ra n te la
“g ra n d e g u erra ", “Q u ad ern i sto rici” , 1977, n. 36, p p . 808-835.
* M . C epède-G . W eill, L ’agriculture, c it., p p. 68-86.
9 Nel 1901 fu istitu ito l’O ffice de R einsegnem ent A gricoles al fine di raccogliere, co o rd in are e o ffrire il m aggior n u ­
m ero di in fo rm azio n i su lla p ro d u zio n e n azionale e stran iera, i prezzi agricoli, i noli e i salari; l’a n n o successivo vide
la rio rg an izzazio n e co m p leta della statistica ag raria , che m odificava radicalm ente m etodi e stru m en ti di ra c c o lta del­
le in fo rm a z io n i istitu en d o com m issioni territo riali d iretta m e n te co n tro lla te d al m inistero.
10 P . B a rrai, L e so ciétés rurales, c it., p. 159; M . C epède-G . W eill, L ’agriculture, c it., p. 75.
70 Carlo Fumian

con i servizi per gli approvvigionamenti e la Fronte popolare nelle campagne affidata
costituzione di un Ufficio della ricostruzione espressamente al ministero di Agricoltura e
agricola per i dipartimenti invasi, ma soprat­ non già a quello del Lavoro, con la conse­
tutto con l’allestimento di una rete periferica guente creazione di servizi relativi ai proble­
organica ai nuovi compiti e referente locale mi sociali. Infine la seconda guerra mondia­
delle organizzazioni professionali sindacali: le, ‘anticipata’ nel 1938 dalla costituzione
nel 1919 vedono la luce gli Uffici regionali e presso il ministero del Servizio di approvvi­
dipartimentali e nel 1924 si avalla la costitu­ gionamento generale in tempo di guerra.
zione di rappresentanze professionali sotto la Ancor più telegraficamente, per l’Italia
forma di Chambres d’Agricolture elettive". vanno ricordati gli ampi poteri concessi al
Alla crisi degli anni trenta si risponde con la ministero durante la prima guerra mondiale,
costituzione del Servizio economico, dinami­ ma soprattutto, contestualmente al suo di­
co erede dello stanco Office des Reinsegne- stacco dal ministero dell’Economia naziona­
ments e autore dell’accurata inchiesta agra­ le, vi è la nascita del sottosegretariato per la
ria del 1931; con l’impulso dato alla direzio­ Bonifica integrale, la creazione degli ispetto­
ne del Genio rurale e delle Opere idrauliche, rati dipartimentali, l’assorbimento nel 1935
con lo Statuto del vino e l’organizzazione del delle Cattedre ambulanti, trasformate in
mercato cerealicolo imperniata sul celebre e ispettorati provinciali e organi periferici del
celebrato Office National du Blé di Georges ministero; l’organizzazione degli ammassi e
Monnet1112; ancora, con le famose Convenzio­ la statizzazione dei consorzi agrari, effettua­
ni collettive dell’estate del 1936, che vedono ta con gravi ambiguità giuridiche, la creazio­
la realizzazione della legislazione sociale del ne di un macchinosissimo apparato consorti-

11 P er i coevi p ro g etti italian i di co stitu ire C am ere ag rarie elettive e la p ro b lem atic a ce n tra lità del lo ro r a p p o rto con
lo S tato si v ed a la relazione di F ran cesco C oletti p re se n ta ta alla C om m issione di stu d i tecnici ed econom ici della F e­
d erazio n e Ita lia n a dei consorzi ag rari, in F rancesco C o letti, E c o n o m ia rurale e p o litica rurale in Ita lia , P iacen za,
1926, p p . 277-308. I C onsigli ag rari p ro v in ciali, isp irati alle p ro p o ste del C o letti e istitu iti dal m inistero della E c o n o ­
m ia n azio n ale nel dicem bre del 1923 vennero ra p id a m e n te so stitu iti co n i C onsigli provinciali d ell’eco n o m ia. P e r la
F ra n cia, M inistère de l’A g ricu ltu re, N o tic e su r l ’organisation et le fo n c tio n n e m e n t des O ffic e s A g rico les R é g io n a u x
e t D ep a rtim en ta u x, P a ris, 1922. S u ll’e voluzione delle C h a m b res d ’A g ricu ltu re a seguito della lo ro tra sfo rm a z io n e in
enti p u b b lici e d ella creazione nel 1935 d ell’A ssem blea p erm an en te dei presid en ti delle C am ere, e più in generale
su ll’a lto g rad o di in tegrazione tr a s tru ttu re p u b b ich e e p riv ate negli an n i tre n ta , vedi L. S alleron, Un regim e corpora­
t i f p o u r l ’agriculture, P a ris, 1937, p. 135; P . D o ré, L e s C h a m b res d 'A g r ic u ltu re et la co rp o ra tio n , P a ris, 1941. P e r il
q u a d ro delle organizzazioni agricole p riv ate P . B a rrai, L e s agrariens fra n ç a is d e M élin e à P isani, P a ris, 1968 (nel
1939 la C o n feren za e u ro p e a della vita ru ra le censiva più di 7.000 associazioni sindacali p ro fessio n ali, so tto lin e a n d o ­
ne p ro p rio lo specifico ru o lo di p rincipale refe ren te del m inistero; S ociété des N atio n s, C o n féren ce eu ro p éen n e d e la
vie rurale, F rance, G enève, 1939, p. 43); C . de V augelas, L e m inistère de l ’A g ricu ltu re, in J. F au v et-H . M e n d ras (a
cu ra di), L e s p a y sa n s e t la p o litiq u e dans la F rance co n tem p o ra in e, P a ris, 1958, p p . 253-268.
12 Sulla q u estio n e ag raria francese negli an n i tre n ta vedi le opere generali: C harles B ettelheim , B ilan d e l ’éco n o m ie
fra n ç a ise 1919-1946, P a ris, 1947; A . S auvy, H isto ire éco n o m iq u e d e la F rance en tre les d e u x guerres, I, P a ris, 1965;
M . A u g é-L arib é, L a p o litiq u e agricole d e ta F rance de 1880 à 1940, P a ris, 1950; e s o p ra ttu tto M . G ervais-M . Jolliet-
Y. T av ern ier, H isto ire de la F rance rurale, vol. IV , P a ris, 1976, a cui si rim a n d a per u lterio ri a p p ro fo n d im e n ti bi­
blio g rafici; G . W rig h t, L a ré vo lu tio n rurale en F rance, P a ris, 1967; A . L ab o rd e, L ’oeuvre agricole de la X V e législa­
tu re (ju in 1932-m ars 1936) à la lum ière des d o c u m e n ts parlam entaires, N ancy, 1964. S o stan zialm en te co n co rd e è il
p o sitiv o giudizio sto rio g rafico su ll’o p e ra di M o n n e t e d ell’O ffice N atio n al du Blé p er la su a o p e ra di razio n alizzazio ­
n e d ella p ro d u zio n e agricola, p erseg u ita pen alizzan d o l’interm ed iazio n e speculativa e co n sen ten d o l’a u m e n to p ro ­
gressivo del prezzo del g ra n o ad u n a q u o ta conciliativa degli interessi u rb a n i e ru rali (cfr. G io rg io C a re d d a , I l fr o n t e
p o p o la re in F rancia 1934-38, T o rin o , E in a u d i, 1977); per le critiche di segno ‘c o rp o ra tiv o ’ R . M asp etio l, E c o n o m ie
p a ysa n n e, P a ris, 1939; Idem , L ’organisation agricole et l ’O ffic e fr a n ç a is du blé, “ Revue économ ique
in te rn a tio n a le ” , giugno 1937.
Il governo dell’agricoltura in Italia e in Francia. 1914-1940 71

le provinciale nel 1938, che prelude agli Enti con la prima guerra mondiale si modifica ra­
economici dell’agricoltura (1942). Nel 1939, dicalmente il segno dell’azione dei ministeri:
infine, per fermarsi alle soglie del conflitto si da protettore della produzione agraria nazio­
ha l’approntamento del Servizio degli ap­ nale, da rappresentante degli interessi rurali,
provvigionamenti per l’alimentazione nazio­ lo Stato si fa finanziatore, programmatore,
nale in tempo di guerra, con il consueto cor­ ammassatore; si arroga il controllo dei prezzi
redo di sezioni provinciali e comunali13. e di interi settori produttivi, dispensa (e talo­
Se ha ragione Le Roy Ladurie quando af­ ra produce) concimi e attrezzature, crea or­
ferma che riassumere è tradire, allora questo gani locali di governo e sorveglianza, si ac­
schema a maglie larghissime è imputabile colla operativamente i compiti dell’elettrifi­
d’alto tradimento perché tralascia molti im­ cazione, della bonifica, dell’irrigazione, del­
portanti provvedimenti settoriali, non si cura la salvaguardia del patrimonio forestale14. In
di distinguere tra espansione dei compiti e una formula, lo Stato cessa di essere ‘neutro’
aumento degli uffici, non dà conto di signifi­ per divenire ‘riformatore’, come notava un
cativi scarti temporali e, last but not least, osservatore nel 1939 comparando le nuove
nemmeno rende giustizia ai dibattiti anche forme di interventismo statale in Francia,
accesi che hanno accompagnato l’evoluzione Italia e Germania in relazione soprattutto al
dei ministeri. Ma qualche dato emerge lo ‘governo’ dei prezzi agricoli (e in particolare
stesso: in primo luogo l’importanza, tra le del grano): gli strumenti dello Stato in
due guerre, della formazione di una rete peri­ quest’ambito non sono più riconducibili alla
ferica per molti versi unica nell’ambito fissazione di ‘prezzi politici’ e alle misure
dell’amministrazione centrale, la cui assenza fiscali tradizionali, ma agiscono modifi­
era avvertita fin dalle origini in Francia come cando le condizioni stesse della formazio­
la massima insufficienza, e luogo di connu­ ne del prezzo e raggiungendo nuove di­
bio anch’esso singolare — e talore ‘perverso’ mensioni e funzioni di carattere monopoli­
— tra pubblico e privato; in secondo luogo, stico15.

13 Sul caso italian o C . D esideri, L ’a m m in istra zio n e d e ll’agricoltura (1910-1980), R o m a, O fficin a, 1981; P . G o tti,
L ’a m m in istra zio n e d e ll’agricoltura dalla caduta del fa sc is m o alla m età degli a n n i cinquanta. P ro fili organizzativi, in
A . O rsi B attag lin i (a cu ra d i), A m m in istra z io n e p u b b lica e istitu zio n i fin a n zia rie tra A sse m b lea C o stitu en te e p o litica
della rico stru zio n e, B ologna, 11 M ulino, 1980, p p . 699-852; C a rlo F u m ian , I l m inistero d i A g rico ltu ra e la p o litica
agraria dello sta to d a ll’età giolittiana agli an n i trenta, in A g rico ltu ra e fo r z e sociali in L o m b a rd ia nella crisi degli an­
n i tren ta , M ilan o , A ngeli, 1983, p p. 57-92; L. A crosso, C o nsorzi in A g rico ltu ra , in E nciclopedia del D iritto (ad vo-
cem )\ A n g elo V en tu ra, L a F ederconsorzi d a ll’età liberate al fa sc ism o : ascesa e capitolazione della borghesia agraria
1892-1932, “Q u ad ern i sto rici” , 1977, n. 36, p p. 683-737; V itto rio R onchi, G uerra e crisi alim entare in Italia (1940-
1950), S alern o , S cuola A rti grafiche U m b erto I, 1977.
14 II se tto re fo restale acca m p a forse i m aggiori diritti di p rim o g e n itu ra nella sequenza dell’in terv en to sta ta le d a ll’età
m o d e rn a , rico n d u cib ili alla cen tralità econom ica e m ilitare dei rifo rn im en ti di legnam e: “ [L ’J o n n ip resen za del legno
— scrive F e rn an d B raudel — ha p esato enorm em ente fin o a no n m o lto tem po fa. L ’E u ro p a , m o lto ben rip a rtita dal
p u n to di vista fo restale, ha tro v a to in ciò una delle ragioni della p ro p ria p o te n z a ” (C apitalism o e civiltà m ateriale,
T o rin o , E in a u d i, 1977, p. 273). P er l’Italia A . M ura, P ro filo storico della legislazione sulle fo r e s te e s u i territori
m o n ta n i, “ R ivista trim estra le di d iritto p u b b lic o ” , 1971, n. 3; Idem , O rd in a m en to fo re sta le e p ro b le m i m o n ta n i, M i­
lan o , 1973; S. M uzzi, D alla legge fo re sta le d el 1877 alle odierne direttive d i eco n o m ia m o n ta n a , “ L ’Italia forestale e
m o n ta n a ” , X , 1955, n. 6; R . T rifo n e, U no sguardo alla storia d el d iritto fo re sta le in Italia, “ L ’Italia forestale e m o n ­
ta n a ” , 1957, n. 1; C . V olpini, I p ro b le m i fo re sta li e m o n ta n i d e ll’Italia attraverso i congressi, “ R ivista di sto ria del­
l ’a g ric o ltu ra ” , 1963, n. 4; C a rlo F u m ia n , Q uestione m o n ta n a e fo re sta le tra p rim o e seco n d o dopoguerra, “ P ro ta g o ­
n isti” , 1982, n. 8.
15 H . L au fen b u rg er, L ’in terven ta tio n de l ’E ta t en m atière éco n o m iq u e, P aris, 1939; per il rilievo del co n tro llo dei
prezzi in cam p o eu ro p eo vedi G . B arbero, L ’in te rv e n to p u b b lic o n e ll’agricoltura europea, su p p lem en to al fase. 12 di
72 C arlo Fumian

Ruoli tecnici e ruoli politici pofila dei quali è senz’altro il Queuille, che
totalizza tra il 1914 e il 1940 ben undici pre­
Con indubbia consapevolezza di intenti viene senze governative coprendo per più di sette
varato nel 1881 sotto l’egida di Gambetta il anni la carica di ministro dell’Agricoltura'8.
ministero di Agricoltura, forte di quattro di­ Questo in un periodo che vede aprirsi ancor
rezioni, alcune di antico lignaggio come Les più la forbice tra due tradizionali ‘comporta­
Haras di colbertiana ascendenza, altre più menti’ politici francesi, l’instabilità governa­
recenti ma destinate a grande fortuna, come tiva, studiata dal Soulier nel 1938, e la stabi­
la già citata direzione dell’Idraulica agricola lità ministeriale19. Fino al 1910 la reiterata
che nel 1933 diverrà il potente corpo del Ge­ presenza di un medesimo titolare si sviluppa­
nio rurale. Si disse allora, e tutti i commenta­ va all’interno di un ‘ciclo ministeriale’ e ri­
tori amano ricordarlo, che era nata la versio­ guardava un numero relativamente ristretto
ne rurale del ministero degli Interni. Un dia­ di personalità: “elle était l’aboutissement
gramma dell’intera amministrazione centra­ d ’un lent processus de décantation au terme
le, contenuto in un lavoro sul sistema ammi­ duquel une minorité parvenait à s’imposer” .
nistrativo di Alain Darbel e Dominique Ma tra il 1910 e il 1940 la stabilità dei mini­
Schnapper, offre una rappresentazione gra­ stri diviene fenomeno generale, tanto più ri­
fica della linearità della sua evoluzione, sen­ marchevole se posto in relazione con l’accre­
za cioè sostanziali interferenze con le altre scimento dell’instabilità dei governi e con
amministrazioni16 (linearità peraltro non l’aumento delle ‘funzioni’ ministeriali (ancor
contraddetta dalle esigenze di assestamento più vistose se si tenesse conto dei sottosegre­
interno che produssero un’abbondante serie tariati): “Alors que dans la première partie
di regolamenti (sedici, per la precisione, solo de la IIIe République le nombre de postes mi­
tra il 1883 e il 1911)17; altrettanto lineari si nistériels de chaque gouvernement évolue au­
presentano i percorsi dei ministeri degli Af­ tour de 11, dès la fin de la guerre chaque Ca­
fari esteri e delle Finanze. Ora, è singolare ri­ binet comporte 15 portefeuilles ministériels
trovare nell’importante e noto lavoro di Jac­ au moins. En juin 1935, le ministère Bouis-
ques Ollé-Laprune questi stessi ministeri son comptera 20 portefeuilles ministériels, en
quali campioni di stabilità, intesa soprattutto 1936 le gouvernement Blum, 21”20.
come persistenza di un ristretto numero di In questo quadro di contemporanei ‘mas­
ministri che si avvicendano alla guida, e ca­ sacro dei governi’ e ‘confisca del potere’ ri-

“ L a b o n ifica in teg rale” , R o m a, 1963: A . R o m a n o , C o n sid era zio n i su i casi e le fo r m e d i in terv en to dello sta to n el­
l ’agricoltura, “ R ivista di d iritto a g ra rio ” , 1960, n n. 1-2: “ Q uel p a rtic o la re in terv en to dello sta to n ell’eco n o m ia che
v a so tto il generico nom e di co n tro llo dei prezzi, si è m an ifestato nel n o stro o rd in a m e n to per lunghi p erio d i, e in sva­
riate fo rm e e fin a lità [...]; tale c o n tro llo costituisce, forse, il più d rastico m ezzo di disciplina del m ercato e, p erciò , la
su a estensione ed im p o rta n z a p ro ced e di p a ri passo con la q u a n tità e la rilev an za che p re se n ta n o , in genere, gli in te r­
venti co attiv i dello sta to della m a te ria ” (p. 495).
16 A . D arb el-D . S ch n ap p er, L e sy stèm e a d m in istra tif, vol. 2, P a ris, 1972, p p . 64-65. A ssai v asta e a rtic o la ta la bi­
b lio g ra fia su ll’am m in istrazio n e e la b u ro c ra z ia in F ran cia; per u n o sg u a rd o d ’insiem e: P . A vril, L e g o u v e rn e m e n t de
la France, P a ris, 1969; A A .V V ., L a classe dirigeante fra n ç a ise, P a ris, 1978; G . T h u illier, B ureaucratie et bureaucra­
tes en F rance a u X I X e siècle, G enève, 1980; E . N . S uleim an, P olitics, P o w e r a n d B ureaucracy in France. T h e A d m i­
n istra tive E lite, P rin c eto n (New Jersey), 1974; B ibliographie d e la fo n c tio n p u b liq u e e t d u p e rso n n e l des a d m in istra ­
tio n s p u b liq u e s, P a ris, 1948.
17 H . N oëll, L ’a d m in istra tio n centrale, c it., p. 50.
18 J . O llé-L ap ru n e, L a sta b ilité des m in istres so u s la Troisièm e R é p u b liq u e 1879-1940, P a ris, 1962.
19 A . S oulier, L ’in sta b ilité m inisterielle so u s la T roisièm e R é p u b liq u e (1871-1938), P a ris, 1939.
20 J . O llé-L ap ru n e, L a sta b ilité des m inistres, c it., p p . 23-24.
Il governo dell’agricoltura in Italia e in Francia. 1914-1940 73

salta il dato politico della stabilità, sotto la maggioritarie piccole e medie imprese conta­
forma di una preminenza quasi assoluta dei dine, segnata infine dalla transizione ‘dolce’
radicali alla testa del ministero; e vi è stato del paese da agricolo a industriale, se è vero
chi ha notato singolari somiglianze tra le che la diminuzione della popolazione attiva
mappe elettorali, a esempio, e quelle del­ in agricoltura procede non traumaticamente
l’elettrificazione rurale, anche se rimane le­ dal 43 per cento del 1900 al 14 per cento del
gittimo l’invito a non sopravvalutare l’in­ 1970 — di contro, a esempio, alla brusca ca­
fluenza elettorale del ministero, in nome dei duta della percentuale di popolazione attiva
suoi ricorrenti conflitti con le potenti orga­ che si verifica in Italia solo nel secondo do­
nizzazioni professionali degli agricoltori2'. poguerra (e molto vi sarebbe da dire sull’ar­
L’attribuzione ‘permanente’ di alcuni dica­ retratezza relativa dell’agricoltura francese e
steri, tra cui l’agricoltura, a personalità radi­ sulle sue antiche peculiarità di produttrice di
cali non si riassume comunque in una mera risparmio più che sede di investimenti).
occupazione politica: “Le soucis d’ordre po­ Ma insomma, se ricuciamo anche frettolo­
litique et les compétences techniques s’entre­ samente ricostruzioni storiche, studi ammi­
mêlent si étroitement qu’il est difficile par­ nistrativi o testimonianze di contemporanei,
fois de déceler, sur-le-champ, les motifs d’at­ l’immagine del ministero risulta sostanzial­
tribution. Si en fin de carrière, M. Queuille mente univoca: una compagine tecnico-poli­
était chargé sans cesse des responsabilités dé­ tica egregiamente specializzata e organica al
veloppées par de nombreux passages au mi­ mondo rurale, in nome del quale tende, a
nistère de l’Agricolture. Mais au début de sa esempio, a conservare — non senza contrasti
carrière, c’est principalement en raison de — duplicati dei servizi di altre amministra­
son appartenence valoisienne qu’il devint mi­ zioni: è il caso del Genio rurale, versione
nistre de l’Agricolture”2122. Ma il ministero di agraria del corpo Ponts et Chaussées, o
Agricoltura francese possiede altre particola­ dell’insegnamento agrario, mentre gli analo­
rità: è propizio ad accogliere ministri debut­ ghi servizi dell’istruzione tecnica dei ministe­
tanti, ma anche a trattenerli — e Ollé-Lapru- ri dell’Industria e del Lavoro vengono ceduti
ne ne misura la ‘fedeltà’ — e soprattutto è un rapidamente al dicastero dell’Educazione na­
dicastero politicamente ambito. zionale. Un’organicità, dunque, che è anche
È forse legittimo riconoscere in questi in­ veicolo della costante legittimazione della
dizi di forme politico-amministrative preco­ ‘diversità’ del ministero, la cui difesa è tanto
cemente ‘stabili’ anche il riflesso di una so­ più significativa se la si connette ai reiterati
cietà rurale non squassata da rapporti esplo­ progetti di costituzione di un ministero eco­
sivi tra popolazione e risorse, fortemente nomico sovrasettoriale ‘dell’economia nazio­
strutturata e articolata, ma anche tradiziona­ nale’, nel quadro di una riforma amministra­
le e tradizionalista, legata a rassicuranti vo­ tiva generale costantemente invocata23. An­
cazioni per la policoltura praticata dalle cora nel 1951 Bernard Chenot affermava che

21 C . d e V augelas, L e m inistère de l ’A g ricu ltu re, c it., p. 259.


22 J. O llé-L ap ru n e, L a sta b ilité des m inistres, cit., p p . 258-259.
23 N ell’in tro d u z io n e a ll’interessante lavoro di A . L anza (Les p ro je c ts d e ré fo rm e a d m in istra tive en F rance (de 1919
ò n o s jo u r s ), P a ris, 1968) Je an B oulouis a n n o ta v a che traccian d o u n a m edia tra gli an n i del perio d o esam in ato e i
p ro g etti p u b b licati, risu ltav an o no n m eno di cinque studi di rifo rm a am m in istrativ a per a n n o . D alle tabelle elab o rate
d al L an za sui p ro g etti di rifo rm a p are prevalere nel d ib a ttito il ‘tem a c o sta n te ’ della riduzione del nu m ero dei m ini­
steri, m en tre te n d o n o a declinare i p ro g etti di scissione delle funzioni m inisteriali. S ulla riduzione dei m inisteri e le
p ro p o ste di u n ‘su p e rm in istero ’ econom ico, infittitesi nel secondo d o p o g u erra : L. R ousse, L e p ro b lè m e de la s true-
74 Carlo Fumian

“Le monde agricole forme un tout; ses pro­ mia nazionale, mentre con la costituzione del
blèmes lui sont propres. Le progrès techni­ ministero autonomo tra i ministri e i sottose­
que et la recherche scientifique, les questions gretari si affermano le candidature dei cosid­
économiques de l’équipement, du marché detti tecnici quali Giacomo Acerbo, Arrigo
des produits agricoles ou du commerce exté­ Serpieri, Arturo Marescalchi, Giuseppe Tas­
rieur, les questions sociales relatives à l’en­ sinari, Carlo Pareschi (anche se con quest’ul­
seignement, au statut du travail ou à l’orga­ timo siamo già nella tempesta della guerra).
nisation professionelle revêtent ici des Eppure, la fase cruciale di stabilizzazione
aspects originaux [...]. On peut pas conce­ dell’agricoltura, di costruzione dell’apparato
voir que le problème du travail agricole soit periferico sulle spoglie delle organizzazioni
traité par le ministère du Travail, que les pro­ private e con la creazione di numerosi nuovi
blèmes de l’équipement relèvent du ministère enti, decolla sotto il ministero Rossoni, non
des Travaux Publics et que les relations entre certo uomo di parte ‘agraria’. Contestual­
fermiers et propriétaires, par exemple, soient mente, il fallimento e l’accantonamento dei
uniquement étudiées sous l’angle juridique grandi progetti tecnocratici di ‘redenzione
par le ministère de Justice [...]. La spécialisa­ alimentare’ dell’Italia credo rivelino in
tion de chaque ministère, par nature de pro­ sott’ordine anche il basso potere decisionale
blème, s’arrête aux bornes de ce monde del ministero. In generale, altri sono sotto il
clos”24. fascismo i canali del consenso, e un proble­
Per l’Italia un confronto molto sommario ma elettorale non sussiste più: il rapporto tra
che si può arrischiare sulle orme di Ollé-La- Stato e privati è al tempo stesso più diretto e
prune sembra indicare, nel periodo 1910- crudo ma anche più contorto, presentandosi
1940, che in primo luogo il ministero di Agri­ sotto la forma di una generalizzata estensio­
coltura, Industria e Commercio non fosse ne di compiti e funzioni e al tempo stesso —
per nulla ambito politicamente, come del re­ soprattutto sul piano locale — di un’occupa­
sto ricordava Francesco Saverio Nitti già nel zione da parte privata delle nuove articola­
190725. Infatti, a parte il primo dopoguerra zioni pubbliche di governo dell’economia,
in cui si infittisce la presenza di esponenti del siano esse i consigli provinciali corporativi o
partito popolare alla testa del dicastero, non i consorzi di bonifica, o ancor più i consorzi
pare di poter stabilire sequenze dignitose di agrari: ancora una volta riflessi amministra­
‘confisca del potere’, neppure per gli anni tivi delle strutture sociali, non solo delle
precedenti. Tra il 1923 e il 1929, professori campagne, e dei rapporti tra le classi.
universitari di geologia, fisica o ingegneria, Quindi, per tradurre in formule riassunti­
come Alessandro Martelli, Orso Mario Cor­ ve le differenze, presenzialismo statale e non
bino e Giuseppe Belluzzo — non propria­ già ‘organicità’ al mondo rurale; organizza­
mente ‘organici’ al mondo rurale, quindi — zioni tecniche spesso prive di sedimentate
assumono la carica di ministro della Econo­ esperienze storiche — limite assai vistoso nel

tu re m inistérielle, P aris, 1955; F . B loch-L ainé, P o u r u n e ré fo rm e d e l ’a d m in istra tio n éco n o m iq u e, “ Révue éco n o m i­
q u e ” , 1962, n. 6, p p . 861-885. Sui precedenti del p e rio d o di V ichy: H . C u lm a n n , L e s services p u b lic s éco n o m iq u es,
P a ris, 1943, in cui si av an za l’ipotesi di un ‘m in istero d ell’E co n o m ia Im p eriale’. Sull’effe ttiv a co stitu zio n e di un m i­
nistero d ell’E co n o m ia n azionale nel d o p o g u e rra e il fallim en to dei ten tativ i di sintesi: J .L . A rm an d -M . D ra n c o u rt,
P la id o yer p o u r l ’avenir, P a ris, 1961, p p . 107 sgg.
24 B. C h e n o t, O rganisation éco n o m iq u e de l ’E ta t, P a ris, 1951, p p . 171-172.
25 F ran cesco S averio N itti, S u l bilancio d e l m in istero d i A g rico ltu ra , in S c ritti d i eco n o m ia e fin a n z a , vol. V, B ari,
L aterza, 1969, p p. 140-141.
Il governo dell’agricoltura in Italia e in Francia. 1914-1940 75

caso della statistica e nelle vicende del cata­ quindi dei governi repubblicani ‘di pace e di
sto agrario26 — che tendono a mutare in am­ guerra’27.
ministrative man mano che si affievoliscono Due paesi scarsamente industrializzati, se­
i rapporti con il mondo rurale; apparati più gnati da quella ‘linea del latifondo’ e della
polizieschi che persuasivi, e infine, relativa grande proprietà assenteista che il Barrai
tendenziale minorità politica e sottorappre­ traccia tra Lisbona e Roma quale confine
sentazione dell’agricoltura nel governo come ideale dell’agricoltura mediterranea28, afflitti
nelle strutture corporative. da una questione agraria caratterizzata dal
peso preponderante di una rendita fondiaria
precocemente alleata al capitale finanziario e
L ’autonom ia del ministero dove, in percentuali e tempi diversi, si scon­
trano e accavallano una fortissima pressione
È rimasto ancora in ombra il problema del­ sulla terra e per la terra di milioni di brac­
la persistenza fino agli anni trenta di un mi­ cianti e braceros, un’endemica scarsità di ca­
nistero non specializzato. In questo caso pitali, strutture di governo autoritarie e ac­
può tornare utile un’impressionistica incur­ centratrici ma al tempo stesso gracili o addi­
sione nel caso spagnolo, perché anche qui rittura assenti (si pensi a corollari socio-poli­
troviamo, dalla fine del secolo scorso, i ser­ tici quali il Cachiquismo o la mafia29, forti
vizi dell’agricoltura viaggianti tra il ministe­ spinte regionalistiche o veri e propri conflitti
ro di Agricoltura, Industria, Commercio e autonomistici in un quadro economico duali­
Opere pubbliche, del Fomento, dell’Econo­ stico, mentre un debole associazionismo
mia, fino a giungere, negli anni trenta, a agrario, generato dalla crisi tardo ottocente­
una rapida serie di bouleversements del­ sca, procede speditamente verso la statizza­
l’amministrazione centrale e alla costituzio­ zione30. Paesi insomma socialmente turbo­
ne di un ministero autonomo, nel quadro lenti ed economicamente arretrati: la spinta a

26 U n ’in teressan te sequenza co m p arativ a in F. R ivero D e A n d rea, E l C atastro en E spana, Francia, Italia, Bèlgica,
H o la n d a y S uiza. E stu d io de legislación com parada, M ad rid , 1957.
27 P iù precisam en te, nel 1900 viene co stitu ito il m inistero di A g rico ltu ra, In d u stria, C om m ercio e O pere pubbliche,
so stitu ito nel 1905 dal m inistero del F o m e n to , tra sfo rm a to a sua volta in m inistero dell’E co n o m ia n azionale nel
1928. Nel d icem b re del 1931 q u est’u ltim o viene m u ta to in m inistero di In d u stria e C om m ercio, d a cui nasce nel giu­
g n o 1933, p er scissione dei servizi relativi, il m inistero di A gricoltura.
28 II term in e la tifo n d o “ a été repris de nos jo u rs d an s le vocabulaire italien, espagnol et p o rtu g ais. Il peut d éfin ir un
d o m ain e o rig in al, à l’e xtrém ité des péninsuls européennes, au Sud d ’u n e ligne L isbonne-R om e, où l’o n observe,
com m e en R ussie, u n e im plication des d ro its su r la terre et des dro its su r les h o m m e s ...” (P . B arrai, L e s sociétés rura­
les, c it., p. 46).
29 J . T usell, O ligarquia y caciquism o en A n d a lu c ia (1890-1923), B arcelona, 1976; Idem , L a crisis d ei caciquism o an-
d a lu z (1923-1931), B arcelona, 1977; J.A . D u ra n , H istoria de caciques, b a n d o s y ideologias en la Galicia n o urbana,
M a d rid , 1976.
30 P er m olti versi em b lem atico il caso delle C àm aras A gricolas, fo n d ate nel 1887 su ll’o n d a della L e y de A sociacio-
nes, le cui com p eten ze definiscono un soggetto assim ilabile sia ai com izi che ai C onsorzi agrari di p a rte italian a. U n
d ecreto del se tte m b re 1919 tra sfo rm e rà la C am era ag raria in C am ara O ficial A gricola provinciale, d ip en d en te dal
m in istero del F o m e n to e rag g ru p p a n te “ forzosam ente a los contribuyentes de rùstica y pecuaria que paguen m às de
v einticinco pesetas p o r cu o ta del te so ro ” . U lteriori p rovvedim ento del 1933 ne san ciran n o il definitivo asso rb im en to
tra m ite l’in serim en to di rap p re sen tan ti delle “ Je fa tu ra s A g ro n ó m icas” , dei “ Servicios F orestales y G an ad e ro s, D ele­
g a tio n d e H acien d a y rep résentantes de las D iputaciones. Se les concede, sin em bargo, la in co rp o rac ió n de to d a s las
A sociaciones agricolas existentes en la provincia y la categoria de C o rp o ra c ió n oficial y C u e rp o consultivo de la A d ­
m in istra tio n p ù b lica. O ste n ta rà n la representación de los p ro p rietario s en cuantos asuntos se relacionen con el E sta-
d o ” (G . M a rco s C h a co n , L a s organizaciones agricolas en E spana, “ R evista de estudios agro-sociales” , 1953, n. 5,
76 C arlo Fumian

costituire un ministero autonomo per l’agri­ una grande crisi agraria, economica e socia­
coltura è certamente frenata dalla peculiarità le. In Spagna, si dirà, la trasformazione av­
dei rapporti sociali delle campagne nel qua­ viene sotto l’egida di una repubblica demo­
dro dell’arretratezza economica, intesa qui cratica e in corrispondenza di un progetto di
in modo pavidamente asettico ed economici­ trasformazione socio-economica dell’agri­
stico, di distanza dal punto di svolta delle coltura certamente avanzato; ma sappiamo
economie nazionali da agricole o agricolo-in- anche che il percorso della legge di riforma
dustriali a industriali. Sul piano amministra­ repubblicana, tormentatissimo, è stato co­
tivo sono accumunati dalla tendenza a fre­ stellato di crisi destabilizzanti che comunque
quenti cambiamenti di denominazione, allo testimoniano della centralità del problema, e
spostamento dei servizi agrari da un ministe­ che il franchismo già nel 1936 istituì nei terri­
ro all’altro, alla creazione spesso disordinata tori sotto il suo controllo il Servizio di rifor­
di uffici e organi in cui è difficile scorgere ma economica e sociale della terra per proce­
strategie lungimiranti o solo coerenti31: un dere a una rapida Controriforma e alla resti­
dinamismo formale, legislativo e burocrati­ tuzione dei poderi espropriati dall’Istituto
co, che ben si concilia con la turbolenta stati­ della riforma agraria fondato nel 1932.
cità della società rurale e con la straordina­ Schiacciata la Repubblica, il nuovo regime
ria, soprattutto in Spagna, vischiosità e ca­ trasformerà il Servizio in Istituto nazionale
pacità di resistenza espressa dalle strutture della colonizzazione, ove anche la nomencla­
agrarie tradizionali32. tura denuncia il legame con i precedenti mo­
Ora, rinunciando forzatamente a dar con­ narchici del 1907, piegando prontamente ai
to della questione agraria nella Spagna suoi disegni di restaurazione anche la legge
contemporanea33 come delle singole tappe repubblicana De Obras de Pues ta in Riego,
formali che scandiscono la nascita del mini­ varata nel 1932 per affrontare l’antico pro­
stero nei primi governi Lerroux, preme nota­ blema dell’irrigazione. Ma non basta: fin dai
re ciò che connota la svolta, ovvero il proble­ cosiddetti governi di Burgos (1938-1939) il
ma della terra: quando il ministero si orga­ franchismo non solo mantiene in vita il dica­
nizza autonomamente lo fa attorno ai servizi stero senza cedere a facili suggestioni di cen­
della bonifica integrale, come in Italia, o del­ tralizzazione, ma ne affida sistematicamente
la riforma agraria, come in Spagna, e ancora la direzione a uomini della Falange. Nei tren­
una volta nel fuoco responsabilizzatore di ta anni che seguono la guerra civile la Falan-

p p . 66-67. P e r l’Italia vedi F rancesco C o letti, L e associazioni agrarie in Italia dalla m e tà d e l secolo d e c im o tta v o alla
f i n e de! d e c im o n o n o , in M o n o g ra fie inviate alla S o ciété des A g ric u lte u rs d e F rance n e ll’occasione della E sp o sizio n e
U niversale d i P arigi d e l 1900, R o m a, 1900, e il più volte ric o rd a to n. 36 di “ Q u a d e rn i sto ric i” su Istitu z io n i agrarie
n el d eco llo industriale.
31 Sul p ian o g o v ernativo, altissim a è la m o b ilità dei g ab in etti rep u b b lican i: tr a il 1931 e il 1939 si su cced o n o 21 g o ­
verni, co n u n a d u r a ta m edia di soli 90 g io rn i. C fr. R a m ó n T am am es, L a repùblica. L a E ra de F ranco, in H isto ria de
E sp a n a , voi. V II, M a d rid , 19776, p p . 157-159.
32 A rag io n e G erard B ren an ric o rd a v a , in L e la b yrin th e espagnole (P a ris , 19622), com e d a ll’O tto c e n to il ‘p ro b lem a
a g ra rio ’ fosse g iu n to so stan zialm en te in a lte ra to fin o alla m età del ’900. P e r un q u a d ro d ’insiem e: J. G eorgel, L e
F ranquism e, h istoire et bilan 1939-1969, P a ris, 1970.
33 O ltre gli studi di G eorgel, T am am es, T u n o n de L a ra , è necessario alm en o ric o rd a re E . M alefak is, A g ra ria n R e ­
f o r m a n d P a esa n t R e v o lu tio n . O rigins o f th e C ivil W ar, New Y ork, 1970 e A . R am os O liveira, H isto ria de E spana,
vol. II, M exico, 1952. M a fo n d am en tale re sta L o s la tifu n d io s en E spana, (M a d rid , 1932), l’o p era di P ascu al C a r­
rio n , ingegnere a g ro n o m o m em b ro della com m issione tecnica presied u ta dal g ran d e civilista F elipe S anchez R o m ân
che p rep arò il p rim o p ro g etto di rifo rm a rep u b b lican o .
Il governo dell’agricoltura in Italia e in Francia. 1914-1940 77

ge controlla saldamente solo i ministeri Le scienze agrarie e la statizzazione dei


dell’Agricoltura e del Lavoro, oltre natural­ tecnici
mente la Segreteria Generale del ‘Movimen­
to ’, lasciando altrettanto sistematicamente ai Un ulteriore versante degli organi di governo
tradizionalisti la Giustizia, ai cattolici l’Edu­ dell’agricoltura che amplia lo spettro delle
cazione, ai tecnici conservatori personalmen­ possibili indagini è rappresentato dallo svi­
te legati a Franco i dicasteri delle Finanze, luppo della cultura agraria scientifica in rap­
delle Opere pubbliche, dell’Industria e Com­ porto al percorso di crescita dell’amministra­
mercio: solo con il 1969 il ministero di Agri­ zione. Anche qui la crisi degli anni ottanta ha
coltura cadrà, assieme ad altri, in mano agito da catalizzatore e moltiplicatore34. Na­
all’Opus Dei. te da discipline non espressamente agrarie
È difficile e improprio trarre conclusioni come la botanica, la chimica, la biologia, la
da sintesi così brutali, e mi limito a una con­ medicina, l’economia generale, rapidamente
statazione: se la sopravvivenza fino agli anni si diversificano, si specializzano e moltiplica­
trenta di forme non specializzate dell’ammi­ no, fino al raggiungimento dell’autonomia
nistrazione centrale agraria pare legata alle scientifica: esemplare a questo proposito è il
particolarità della struttura agraria e alla sua distacco dell’economia agraria dall’indistin­
arretratezza, il suo superamento rimanda so­ to corpus dottrinario dell’agronomia. Ebbe­
prattutto alla raggiunta consapevolezza della ne, quest’apparato scientifico diviene appa­
necessità di alleviare ‘in qualche modo’ la rato scolastico, o meglio e meno finalistica­
pressione sulla terra, consapevolezza matu­ mente, ambedue interagiscono rafforzandosi
rata anche in quadri autoritari e reazionari reciprocamente: in Italia sorgono le scuole
quali il fascismo e il franchismo, e che si superiori di agricoltura a Milano, Portici,
muta in progetti organici di interventi social­ Perugia, e a Firenze nel 1912 l’Istituto nazio­
mente ‘indolori’, raramente coronati da suc­ nale superiore forestale, quasi tutti nuclei
cesso, che aggirano il problema sociale inve­ delle prime facoltà di agraria avviate negli
stendo denaro e prestigio dei regimi in spera­ anni trenta35; in Francia si consolidano le
te trasformazioni tecniche e produttivistiche scuole di Grignon, Montpellier, Rennes e
dell’agricoltura, ma mai seriamente redistri­ l’Istituto agronomico nazionale, mentre nel
butive: è il grande sogno della tecnocrazia 1921 sorge l’Istituto di ricerche agronomiche
agraria novecentesca, che tanta parte ha (patrocinato da quello stesso Roux che aveva
avuto nell’organizzazione dell’intervento organizzato l’efficiente Servizio di repressio­
statale. ne delle frodi), posto nei primi anni trenta al-

34 In F ra n c ia sui ventisei L a b o ra to ri e S tazioni agronom iche costituiti tra il 1836 e il 1887 ben d icio tto so rg o n o d o p o
il 1875: A . D em o lo n , L ’évo lu tio n sc ien tifiq u e et l ’agriculture fra n ça ise, P aris, 1946, p. 52.
35 Q u esto a ll’in tern o di squilibri e rita rd i che n o n p assaro n o inosservati agli occhi dei co n tem p o ran ei: “ L ’Italia non
h a u n ’istitu zio n e che p o ssa p arag o n arsi a ll’Istitu to nazionale agronom ico di P arig i, alla R. S cuola su p e rio re di ag ri­
c o ltu ra di V ienna, a ll’A ccadem ia P etrow skoi di P ietro b u rg o . L ’a lto insegnam ento scientifico le fa q u indi d ife tto . Le
tre vecchie Scuole su p erio ri di ag rico ltu ra, d irette a soddisfare al duplice com pito scientifico e p ro fessio n ale che ad
esse si volle im p rim ere, n o n po sso n o corrisp o n d ere ap p ien o né all’u n o né a ll’a ltro . [...] quelle di P o rtici e M ilan o eb ­
b ero v ita d id a ttic a veram ente fo rtu n o sa ; solo d a qualche an n o p resero un assetto loro p ro p rio e p ro ced o n o senza
q u ell’incertezza che pel p assato to rn ò ad esse di grave d an n o . Q uesti due im p o rtan ti istituti co rsero d a vicino il p eri­
colo di essere so ppressi a d d irittu ra ” (V ittorio S tringher, L ’istruzione agraria in Italia, in M o n o g ra fie inviate alla S o ­
ciété des A g ricu lteu rs, IV , p p. 6-7). P e r il perio d o successivo, spunti in M . C asalini, L e istitu zio n i create dallo S ta to
p e r l ’A g ric o ltu ra , R o m a, 1937, pp. 68-105; E . Fileni, L ’insegnam ento agrario in Italia, R om a, 1956.
78 Carlo Fumian

le dirette dipendenze del ministero assieme ai ideologie ‘ruralistiche’ non nel senso becero
Laboratori e alle Stazioni di ricerca. Simili di propaganda reazionaria di taglio antiurba-
apparati saranno il crogiuolo di formazione no e ambiguamente anticapitalistico, come
tecnica e professionale — ma anche ideologi­ spesso si è portati a credere guardando al­
ca — di gran parte dei quadri tecnici dei dica­ l’esteriorità delle teorizzazioni fasciste, o alla
steri e delle loro ramificazioni. Il caso fran­ superficie del fronte agrario francese degli
cese è qui particolarmente esplicito: nel 1941 anni trenta, dal Parti Agraire di Fleurant
Augé-Laribé, celebrando la neonata corpo- “Agricola” , Grand e Noilhan alla Defense
razione agraria che inaugurava un rigido si­ Paysanne, dalle Chemises Vertes di Dorgères
stema gerarchicamente guidato e controllato all’involucro dei progetti corporativi di Sal-
appieno dal ministero, lamentava che gli al­ leron38; ma dove ruralismo — o agrarismo, il
lievi diplomati dalle scuole nazionali d’agri­ dibattito è aperto sui termini — è concepito
coltura erano “visiblement inférieurs aux be­ come offerta di dignità scientifica alla speci­
soins d’une agriculture progressive. Ils suffi­ ficità del mondo rurale, riguardo, a esempio,
saient à peine au bon recrutement des fonc­ alla peculiarità del lavoro contadino, che
tionnaires dépendant du Ministère de l’Agri­ non si muoverebbe secondo le tradizionali li­
culture”36. Parallelamente, Ridley e Blondel nee di ofelimità care aM’homo oeconomicus.
notano che “The special character of the mi­ La stessa dignità scientifica viene offerta alle
nistry is also reflected in the fact that its staff particolarità presunte e reali degli investi­
is drawn to an unusually large extent from menti e del credito in campo agrario, alla
the ministry’s own schools (especially the contabilità aziendale, il tutto in nome della
Agronomic Institute) and the various specia­ biologicità della produzione scandita da fasi
lized corps. Relatively few of the central naturali e non dagli artificiali ritmi della fab­
staff are drawn from the general classes of brica.
the civil services: the namber of graduates of Insomma, un’economia agraria che è spes­
the Ecole Nationale d ’Administration in par­ so un manifesto di sociologia rurale, e più in
ticular is almost negligible” 37. generale un apparato teorico che sancisce
Ma le scuole agrarie, e soprattutto gli inse­ conserva e predica la separatezza dell’agri­
gnamenti di economia agraria, sono anche il coltura dagli altri settori dell’economia e
luogo deputato alla formulazione di culture e dell’amministrazione. Se non si riconosce

36 In o ltre il n u m ero com plessivo dei d ip lo m ati presso l’Istitu to nazio n ale ag ro n o m ico , le scuole di G rig n o n , M o n t­
pellier, R ennes, D o n ai, V ersailles, del G enio ru ra le e v eterin ario era rim a sto sostan zialm en te sta z io n a rio tr a il 1913 e
il 1938: M. A u g é-L aribé, S itu a tio n de l'agriculture fra n ç a ise 1930-1939, P a ris, 1941, p. 45.
37 F . R idley-J. B londel, P u b lic A d m in is tra tio n in France, L o n d o n , 1964, p. 222. P er la vivace co n tro v ersia sv iluppa­
tasi nel secondo d o p o g u e rra sulla p rev alen za nel m in istero di fu n zio n ari di origine ‘a g ro s’ (gli ingegneri ag ro n o m i
d ell’Istitu to n azio nale agronom ico) e ‘a g ris’ (i d ip lo m ati delle Scuole n azio n ali di a g ric o ltu ra o ingegneri agricoli) ve­
di R . C h â te la in , L e m inistère des a g ronom es, “ L a revue a d m in istra tiv e ” , 1954, n. 39, p p . 278-279; M . C epède-G .
W eill, L ’agriculture, c it., p p . 463-467.
38 H . D orgeres, H a u t les fo u r c h e s , P a ris, 1935; Idem , A u X X e siècle 10 a n s d e ja cq u erie, P aris, 1959; H . N o ilh an ,
L a R é p u b liq u e des p a ysa n s, P a ris, 1931; R . G ra n d -H . N o ilh a n -J. Le R oy L ad u rie (et alii), Q uestiones agricoles, P a ­
ris, 1936; R. M aspetiol, E c o n o m ie p a ysa n n e, P aris, 1939; Idem , L ’ordre éternel des cham ps. E ssai s u r l ’histoire,
l ’éco n o m ie et les valeurs de la pa ysa n n erie, P a ris, 1946; L . S alleron, U n régim e c o r p o ra tif p o u r l ’agriculture, P aris,
1937. M olte e accu rate le rico stru zio n i storiche: S. B erger, L e s p a y sa n s co n tre la p o litiq u e , P a ris, 1975; P . G ra tto n ,
L e s p a ysa n s fra n ç a is contre l ’agrarism e, P a ris, 1972; H . M endras-Y . T av ern ier, Terre, p a ysa n s et p o litiq u e , P aris,
1969-1970 (in chiave co m p arativ a); I. B o u ssard , L a co rporation p a y sa n n e , P aris, 1980, P . O ry, L e D orgèrism e, in­
stitu tio n et discours d ’u n e colère p a y sa n n e , “ R evue d ’histoire m o d ern e et c o n te m p o ra in e ” , aprile-giugno 1975, p p .
168-190.
Il governo dell’agricoltura in Italia e in Francia. 1914-1940 79

l’ampiezza e la capacità di presa di simili to- ma lucido excursus delle tendenze dominanti
poi culturali, in grado di attraversare i più di­ nel campo dell’economia agraria tracciato da
versi autori e ambienti, non credo si possano uno studioso spagnolo in tempi recenti, dal
cogliere appieno l’originalità dell’ammini- quale emerge con chiarezza quanto durature,
strazione agraria e fenomeni come ‘l’organi­ vitali e in fondo maggioritarie siano le cor­
cità’ dell’amministrazione alla società rurale renti separatiste dell’economia agraria42. En­
francese a cui si è accennato, ma anche la rique Ballestero individua una corrente ‘ori­
forza di un’opposizione corporativa che basa ginaria’, più antica ma non estinta, definita
le proprie richieste sulla rivendicazione di appunto ruralista e somigliante a una “ben­
una completa autonomia del settore agrario da de quincalla donde se vendia de todo un
guidato dalle sue organizzazioni professio­ poco” per l’assenza di chiarezze formali,
nali39. connotata da un concezione ‘applicativa’
Né si tratta di sporadici atteggiamenti cul­ dell’economia agraria, da ristrette propen­
turali ascrivibili alle congiunture della gran­ sioni aziendalistiche e dalla mancata separa­
de depressione, pur rappresentandone una zione degli aspetti economici da quelli tecni­
significativa ‘qualità’ ideologica40: ancora co-agronomici (è illuminante trovare citati
dieci anni fa Camillo Daneo denunciava la da questo autore, quali esponenti dell’econo­
‘ragnatela di distinzioni’ disciplinari e con­ mia rurale incentrata sull’analisi dell’impre­
cettuali in cui cade chi voglia studiare i ‘mo­ sa, non solo il Cuppari o il Bordiga di fine se­
vimenti strutturali’ dell’agricoltura, ossia colo, ma anche Dragoni, Brizi e naturalmen­
l’evoluzione dell’insieme dei rapporti di pro­ te Serpieri)43. Vi è poi una tendenza autono­
duzione/distribuzione, lamentando soprat­ mista o independizante, tesa proprio a dimo­
tutto quanto faticoso fosse superare la di­ strare la sostanziale inapplicabilità delle leggi
stinzione ‘precapitalistica’ tra agricoltura e generali dell’economia all’agricoltura e a ca­
industria, sorretta da una costante soprava- talogare di conseguenza tutti i possibili tratti
lutazione delle differenze tecnologiche41. distintivi dell’attività economica in agricoltu­
Altrettanto istruttivo mi pare il sintetico ra, e predisposta infine a facili passaggi dalla

39 È o p p p o rtu n o ric o rd a re che tu tte le diverse tendenze delP agrarism o francese filo c o rp o rativ o n o n p o n ev an o in
d u b b io la leg ittim ità d ell’in terv en to statale, le politiche di controllo della pro d u zio n e e dei prezzi p e r se stesse, bensì
il g o v ern o p o litico del setto re. L a b a tta g lia ‘n o n pregiudiziale’ c o n tro l’O ffice n atio n al du blé p a rre b b e u n a c o n fer­
m a; fa eccezione fo rse il m o v im en to di D orgères, il cui fiero antistatalism o è sta to in fa tti co n sid erato , al di là di alcu ­
n e an alo g ie esterio ri, q u ale prin cip ale elem ento di differenziazione dal fascism o. S ono p ro g etti e p ro p o siti che co­
m u n q u e i m in istri radicali e socialisti degli an n i tre n ta rin tu z zan o co n energia.
40 E rn esto G alli d ella L oggia, Verso gli a n n i trenta: qualità e m isure d i una transizione, “ B e lfag o r” , 1974, n. 5, p p .
489-509.
41 L a d ifferen za è sem m ai nei ra p p o rti sociali di p ro d u zio n e e non nei processi p ro d u ttiv i: l’a g rico ltu ra obbedisce
‘tu t t a ’ al sistem a di regole capitalistiche, “ m a vi ubbidisce attrav erso m ediazioni e interazioni specifiche che h a n n o al
c e n tro n o n u n ’azien d a a s tra tta e degli a stra tti im p ren d ito ri, bensì un sistem a co m p o sito di figure sociali e di funzioni
p ro d u ttiv e ” (C . D an eo , prefa zio n e a G uido B o laffi-A d rian o V aro tti, A g rico ltu ra capitalistica e classi sociali in Ita ­
lia, B ari, D e D o n a to , 1973, p. 9).
42 E . B allestero, L a eco n o m ia agricola. Tendencias y h orizontes, “ R evista de estudios agro-sociales” , 1968, n. 65,
p p . 35-43.
43 Q ui s’a p re, sia d e tto p er inciso, un singolare collegam ento che lo sta to degli studi consente solo di enunciare: sco r­
ren d o testi e periodici d ’e poca fran c h ista, quali la “ R evista de estudios agro-sociales” o la “ R evista de d erecho am i-
n istra tiv o ” , è facile tro v a re m ille indizi in u n ’a tten zio n e co stan te al d ib a ttito ita lia n o , in p artico lare verso l’egem oni­
ca scu o la serp ierian a e le elaborazioni dei giuristi ag rari. U n caso poco esp lo rato e m eritevole di a p p ro fo n d im e n to di
‘fo rtu n a ’ in tern azio n ale della c u ltu ra ag raria di am bientazione fascista più che di stre tta derivazione fascista.
80 Carlo Fumian

teoria economica alla politica agraria44. La dalla sindacalizzazione fascista e dalla for­
più recente tendenza ‘integratrice’, d’orien­ mulazione di nuovi statuti e ordini professio­
tamento econometrico, accetta invece l’iden­ nali, mentre in campo agrario si giunge alla
tità d’azione e di moventi tra l’economia formalizzazione di organici rapporti tra la
agraria ed economia generale, e utilizza pre­ pattuglia dei docenti di scienze agrarie e isti­
valentemente dinamiche induttive, modelli tuzioni quali l’Inea e i collegati Osservatori
statistici e linguaggi matematici. Infine, si locali di economia agraria, o più tardi il Con­
manifesta una corrente neoruralista, che si siglio superiore dell’agricoltura46. Operazio­
può far coincidere con i moderni studi di ne peraltro non indolore, come dimostrano
farm-management, la quale rivaluta dell’an­ decennali dibattiti contro la conquista delle
tica scuola proprio l’attenzione per le specifi­ organizzazioni private, altro luogo privile­
cità dell’agire economico in agricoltura e per giato di occupazione dei tecnici, operata ne­
la gestione dell’impresa, pur rifiutando la gli anni trenta da uno Stato debole in cerca di
mole di variabili extraeconomiche care alla strumenti amministrativi, fiscali, statistici e
prima tendenza45. anche politici. Ciò comporta, nel caso italia­
Ma l’impatto con l’amministrazione non si no più che in quello francese, la trasforma­
riduce a generiche influenze culturali, per zione del tecnico in funzionario, ma anche la
quanto tenaci, perché dalle riordinate scienze tendenziale burocratizzazione degli organi
agrarie nascono a ben vedere, nuove profes­ tecnici di sostegno: fenomeno reale e forse
sioni: agronomi, ingegneri forestali e rurali, anche attuale, al di là delle anacronistiche e
economisti e giuristi agrari destinati a un pre­ talora ipocrite visioni apostoliche del tecnico
valente assorbimento nelle strutture dello nelle campagne rivendicate per lungo tempo
Stato, come già troppe volte si è ricordato. dai più accesi rural-liberisti, ben oltre il se­
Un processo che in Italia risulta facilitato condo dopoguerra.

44 E fficace la co n fu tazio n e: “ Se u sa co n freq u en cia el a rg u m e n to de q u e las leyes económ icas se en cu e n tra n condi-
cio n ad as en ag ric o ltu ra p o r el esencial caràcter biològico de los fenóm enos a los q u e el ag ricu lto r se en fre n ta . Suele
decirse: a d iferen cia de lo q u e ocu rre en la in d u stria , en ag ric o ltu ra se tr a b a ja co n m a teria viva, y esto cam b ia to d o .
Incluso se p reten d e deriv ar de este caràcter biològico to d o s los su p u e sto s rasgos diferenciales de la eco n o m ia
agrico la. T al a rg u m en to cae p o r su base si se p iensa que p rocesos netam en te in d u striales, corno los de ferm en tac ió n ,
fab ricació n de an tib ió tico s, etc., so n tam b ién de caràcter biològico. L a pesq u eria se e n fre n ta tam b ién a seres vivos
[...]. E n cam b io , existen actividates q u e n a d a tienen q u e ver c o n la m a teria viva y q u e, sin em b arg o , p re se n ta n el ca­
ràcter de in certid u m b re en los ren d im ien to s de m o d o ta n acu sad o o m âs q u e cu alq u ier o tra actividad ag rico la [...].
E s m âs, en el caso de los servicios la in certid u m b re es u n a caracteristica ta n g enerai corno en a g ric u ltu ra . E l a u to r de
u n lib ro r a ra vez tiene id ea de los ejem plares q u e venderà; el em presario de u n te a tro n o p u ed e c o n fia r en la respuesta
fav o ra b le del p ùblico m âs de lo que c o n fia el a g ricu lto r en la resp u esta fav o ra b le de la tierra. Si la ag ric u ltu ra tra ta
con la m ateria viva, los servicios tr a ta n con el h o m b re. E l h o m b re es m u ch o m âs v ariab le en su c o m p o rta m ie n to que
cu alq u ier an im al en cerrad o en u n establo; y, a pesar de elio, a n ad ie se le h a o c u rrid o h a b la r de u n a eco n o m ia de los
servicios com e ciencia in d ip en d ien te” (E . B allestero, L a eco n o m ia agricola, c it., p . 38).
45 “ E n la co ncepción ru ra lista se entrem ezclab an los aspectos técn ico -ag ro n ó m ico s c o n los económ icos [...]. E n la
concepción n e o ru ra lista , p o r el c o n tra rio , se p rescinde de los aspectos extraeconóm icos, p a r a cen trarse en los m éto-
d os m o d ern o s d e gestión y p ro g ra m a c ió n de em p resas, q u e req u iren técnicas ca d a vez m âs a f in a d a s ...” (E . B alleste­
ro , L a eco n o m ia agricola, p. 41).
46 N ella co o p tazio n e dei d o cen ti di eco n o m ia ag ra ria alT in tern o dello S tato è facile riconoscere i tr a tti deH’orm ai
b en n o to o rg anicism o tecn o cratico di A rrig o S erpieri: lo s ta tu to dell’In ea prevedeva che tr a i se tte m em bri del C o m i­
ta to d irettiv o due fossero insegnanti di ru o lo di eco n o m ia ru rale e tre ‘c u lto ri di discipline eco n o m ich e’ n o m in ati dal
m in istro ; nel 1935 A rrig o S erpieri a ffia n c h e rà al C o m ita to d irettiv o u n C o m ita to scientifico coinvolgente tu tti i d o ­
centi di eco n o m ia ru rale, p e ra ltro già ‘a rru o la ti’ negli O sservatori locali di eco n o m ia a g raria . P a o la M agnarelli,
L ’agricoltura italiana f r a po litica e cultura, M ilan o , C o m u n ità , 1981, p p . 37-43.
Il governo dell’agricoltura in Italia e in Francia. 1914-1940 81

In margine a un conflitto: mentre nelle congiunture negative (come na­


una questione di stile? turalmente gli anni trenta o il periodo che
precede la cosiddetta espansione coreana)
Attorno ai ministeri di Agricoltura e alle lo­ scattano le richieste affannose di contingen­
ro strategie politico-legislative si condensa tamenti, ammassi, barriere doganali, prezzi
un dibattito caratteristico, uno scontro plu- minimi garantiti, ammorbidimenti dell’esosi-
ridecennale o meglio ciclico, che vede le clas­ tà fiscale, e così via.
si dirigenti agrarie impegnate in un confron­ Forse solo sperdute elucubrazioni o secon­
to singolarmente appassionato con lo Stato, darie annotazioni di colore, ma se tutto ciò
con ‘i consumatori’, con gli industriali. Il to­ individua una reale caratteristica del mondo
no è per lo più drammatico, ed è sintomati­ agrario e dei suoi stretti ma conflittuali rap­
co che dalla crisi agraria di fine secolo per porti con lo Stato protettore, finanziatore e
tutto il Novecento si parli angosciosamente, controllore, allora è un preciso segnale in ne­
e non sempre a torto, di ‘difesa’ dell’agricol­ gativo del rilievo precocemente assunto
tura. à&Wassistenza dello Stato in agricoltura da
Nelle fasi di crisi non solo le ‘grida degli quando essa entra in conflitto con le dinami­
agricoltori’ di mezza Europa risuonano par­ che dello sviluppo industriale. L’acutezza
ticolarmente alte e accorate, ma soprattutto con cui si manifesta lo scontro e il comple­
totalizzano — dato omogeneo — il massimo mentare appiattimento delle finalità proprie­
di sfacciataggine politica e teorica che si ma­ tarie sulla congiuntura e il breve periodo pos­
nifesta nella frequenza di radicali conversio­ sono essere indice di due fenomeni rilevanti:
ni dal liberismo al protezionismo e viceversa in primo luogo contro la tendenziale instabi­
(ma con minore intensità). Le scelte di cam­ lità delle strategie di politica economica
po non sono presentate sotto la forma di ra­ espresse dalle classi dominanti agrarie risalta
gionate modifiche tattiche di politica com­ il ruolo, moderatore e progettuale insieme,
merciale in una consapevole prospettiva di dell’amministrazione; le stesse carenze prima
sviluppo agricolo, ma si caricano, appunto riscontrate nell’apparato teorico dell’econo­
come si addice a una conversione, dei conno­ mia agraria a ben vedere richiamano un
tati radicali di un rovesciamento generale che ‘punto alto’ di quelle assenze di consapevo­
chiama in causa componenti etico-politiche lezza di cui parla Charles Maier tentando di
universali, con contrapposizioni da guerra di spiegare le aporie della stabilità corporatista
religione e conseguenti corollari di fedeli, fe­ nei riguardi delle classi dirigenti e dei loro
delissimi, agnostici pragmatici, traditori- strumenti di analisi. In secondo luogo, que­
convertiti, con modalità francamente non sto invita a indagare come mai il potere dei
estendibili ad altri comparti ‘proprietari’, in ceti agrari si esprima, ben inteso tendenzial­
primis industriali. I momenti alti dello scon­ mente, più sul terreno del veto che della pro­
tro sono ovviamente le crisi agricole: è facile posta: l’atteggiamento e il ruolo dei senati,
riscontrare nelle fasi di prosperità o di ripre­ delle camere alte di mezza Europa nei con­
sa compatte richieste di ripristino o salva- fronti delle politiche agrarie tra le due guerre
guardia delle sacre libertà commerciali (pen­ parrebbe una prima conferma.
so, a esempio, ai due dopoguerra e alle po­
lemiche contro le bardature economiche), Carlo Fumian

You might also like