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Lezione 19 - 17 - 11 - 2020
Lezione 19 - 17 - 11 - 2020
La condensazione è un processo
esotermico.
Cambiamenti di Stato
I cambiamenti di stato implicano equilibri dinamici
A mano a mano che il vapore si accumula, la velocità di condensazione aumenta a
sua volta, fino a quando non diventa uguale alla velocità di evaporazione.
Ad un certo punto si raggiunge un equilibrio dinamico:
❑ equilibrio perché non si verificano variazioni: il numero delle molecole allo
stato di vapore rimane costante come quello delle molecole allo stato liquido.
❑ dinamico perché i due fenomeni non sono cessati: le molecole continuano a
evaporare e a condensare, ma lo fanno alla stessa velocità.
Pressione di vapore
Quando un liquido evapora, le molecole che passano allo stato di vapore
esercitano una pressione chiamata pressione di vapore o tensione di vapore, che
si registra dal momento in cui il liquido inizia a evaporare, riempiendo lo spazio
soprastante.
La pressione di vapore all’equilibrio è la pressione esercitata dal vapore in
equilibrio con la fase liquida.
Pressione di vapore
La pressione di vapore dipende dalla temperatura e dalle forze
intermolecolari
La pressione di vapore dipende, a parità di sostanza, solo dalla temperatura.
Passando da un liquido all’altro cambia l’intensità delle attrazioni
intermolecolari, se le attrazioni divengono più intense, la velocità di evaporazione
a una certa temperatura diminuisce e così la pressione di vapore.
Per formare un cristallo dal materiale fuso, queste molecole si dovrebbero districare
per poi allinearsi secondo schemi ordinati.
I solidi amorfi per riscaldamento rammolliscono;
Nella curva di riscaldamento, quindi, non si apprezza la sosta termica tipica del
passaggio di stato, ma il passaggio allo stato liquido è graduale.
• I punti dello spazio intorno ai quali le particelle del cristallo vibrano senza però
spostarsi reciprocamente vengono detti nodi reticolari. I nodi si susseguono in
ognuna delle tre direzioni dello spazio mantenendo una regolarità nella
disposizione e nella distanza.
Lo stato solido
• La distanza tra due nodi consecutivi viene detta periodo d’identità.
• Se trasliamo nello spazio ogni filare otteniamo un piano bidimensionale, il
piano reticolare.
• In ogni piano identifichiamo delle maglie reticolari di dimensioni minime,
delimitate ciascuna da quattro nodi.
• Se adesso trasliamo il piano nello spazio, otteniamo un reticolo tridimensionale.
La più piccola unità, delimitata al minimo da otto nodi, corrisponde alla cella
elementare, dalla cui ripetizione nelle tre dimensioni otteniamo l’intero
reticolo.
Lo stato solido
Il cristallo non conserva necessariamente la forma della cella elementare: solo la
ripetizione in tutte le direzioni dello spazio, in modo simmetrico, porta alla
formazione di un cristallo la cui forma geometrica è simile a quella della cella. La
cella elementare ha la stessa composizione chimica del cristallo.
Esempio: il reticolo cubico semplice. La sua cella elementare, detta cella cubica
semplice, è una figura in cui i nodi del reticolo, e quindi le particelle, sono disposti
esclusivamente ai vertici di un cubo.
Lo stato solido
Esistono altri due reticoli cubici: cubico a facce centrate e cubico a corpo centrato.
• La cella cubica a facce centrate presenta particelle identiche negli otto vertici
più un’altra al centro di ciascuna faccia.
Esempio: rame, argento, oro, alluminio e piombo, formano cristalli con reticoli
cubici a facce centrate. Tutti questi metalli hanno lo stesso tipo di reticolo, ma
le dimensioni delle rispettive celle elementari variano perché, di volta in volta,
è diversa la grandezza degli atomi.
Lo stato solido
• La cella cubica a corpo centrato (ccc) ha particelle identiche in ogni
vertice più una al centro della cella.
Esempio: cromo, ferro e platino: queste sostanze hanno lo stesso tipo di
reticolo, le cui dimensioni variano in funzione della diversa grandezza dei
vari atomi.
Lo stato solido
Lo stato solido
La struttura dei solidi
Tutti i reticoli cristallini
si possono ricondurre
a 14 tipi di celle elementari:
i reticoli di Bravais (1848).
Lo stato solido
La struttura dei solidi
I reticoli di Bravais a loro volta si possono raggruppare, in base alla
caratteristiche comuni, nei sette sistemi cristallografici:
1. cubico (diamante, oro, salgemma);
2. esagonale (grafite, smeraldo);
3. tetragonale (zircone);
4. trigonale (rubini, zaffiri, calcite);
5. rombico (topazio);
6. monoclino (crocoite);
7. triclino.
Il polimorfismo
Polimorfismo: Cristalli che hanno la stessa composizione chimica,
possono presentarsi con strutture cristalline diverse.
Forme alternative di uno stesso elemento che si diversificano per il
modo in cui gli atomi sono legati sono dette allotropi. Un esempio è
il carbonio che presenta diverse forme allotropiche:
• la grafite, con reticolo esagonale;
• il diamante, con reticolo cubico.
Il polimorfismo
La durezza è la resistenza che un cristallo oppone alla
scalfittura, stimata in base alla scala di Mohs.
Classificazione dei cristalli
Cristalli ionici
I CRISTALLI IONICI SONO COSTITUITI DA CATIONI E ANIONI
I cristalli covalenti sono solidi in cui le posizioni del reticolo sono occupate
da atomi legati covalentemente tra loro. Il cristallo si comporta nell’insieme
come se fosse una sola enorme molecola.
Il diamante ne è un tipico esempio. I cristalli covalenti sono
tendenzialmente molto duri e hanno punti di fusione elevati, perché le
attrazioni fra gli atomi legati covalentemente sono particolarmente intense.
Cristalli metallici
I CRISTALLI METALLICI SONO COSTITUITI DA CATIONI
CIRCONDATI DA ELETTRONI IN MOVIMENTO
• Sono buoni conduttori di calore e di elettricità
• hanno una particolare lucentezza
• sono duttili e malleabili
In un modello adottato per descrivere queste
caratteristiche, le posizioni del reticolo di un
cristallo metallico sono occupate da ioni positivi,
costituiti dai nuclei e dagli elettroni del core degli
atomi.
Gli elettroni di valenza non sono legati ad un
particolare atomo ma sono liberi di muoversi da un
atomo all’altro.
Cristalli metallici
I cristalli metallici sono costituiti da atomi legati con legame metallico.
Gli elettroni della nube non appartengono a uno ione particolare, ma
all’intero cristallo, quindi, si muovono facilmente, giustificando così
l’elevata conducibilità elettrica dei metalli.
Con il loro movimento, gli elettroni possono trasmettere rapidamente
l’energia cinetica attraverso il solido; ciò spiega anche la buona
conducibilità termica.
Duttilità e malleabilità nei metalli. Questi riarrangiamenti molecolari
sono possibili grazie alla stabilità del reticolo cristallino in caso di
spostamenti dei costituenti atomici interni.
La classificazione dei solidi