SCUOLA NORMALE SUPERIORE ECOLE FRANCAISE DE ROME
CENTRE J. BERARD NAPLES
BIBLIOGRAFIA
TOPOGRAFICA
DELLA
COLONIZZAZIONE GRECA IN ITALIA
E NELLE ISOLE TIRRENICHE
diretta da
+ G.NENCI e + G. VALLET
XIX
SITI
SIRACUSA - SURBO
Estratto
Solofra
di Fausto Longo
PISA - ROMA - NAPOLI
2005461 SOLOFRA,
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[Paota Purro]
SOLOFRA
Solofra, comune di Solofra, provincia di Avellino, Soprin-
tendenza Archeologica per le provincie di Salerno, Avellino,
Benevento, Salerno. IGM 1: 25.000, F 185 II NE.
A. FONTILETTERARIE, EPIGRAFICHE E NUMISMATICHE
FONTI LETTERARIE
Mancano fonti riferibili al sito.
FONT! EPIGRAFICHE
Le uniche epigrafi provenienti da questo ambito territoriale sono
quelle di Montoro, raccolte nel volume X del Ci. (Mommsen C 1883). UnSOLOFRA. 462
particolare interesse riveste 'iscrizione, oggi perduta, con dedica a
Gordiano III in quanto unico documento che riporta la titolatura ufficiale
della colonia di Avellino: colonia Vener(ria) Livia Aug(usta) Alexandrian(a)
Abellinatium (CIL X, 1117). Le altre iscrizioni sono dediche all’imperatore
Commodo (CIL X, 1116), a Ti. Claudius Saethide Caelianus (CIL X, 1123 =
ILS 1086), a Ti. Claudius Frontinus Niceratus (CIL X, 1122 = ILS 1087) ea Ti.
Claudius Saethida Cethegus (CIL X, 1124 = ILS 1088).
Font NUMISMATICHE
Si hanno notizie di rinvenimenti di monete in tombe 0 in aree di
scavo (D'Alessio C 1978; C 1983; Guacci C 1979).
B. STORIA DELLA RICERCA ARCHEOLOGICA
Laconca diS., attraversata dal torrente Solofrana tributario del fiu-
me Sarno, 2 delimitata ad E dai contrafforti dei monti Picentini; ad O il
torrente, immettendosi nel fiume Sarno, crea una via dicomunicazione
verso la fascia costiera campana.
Quest’area, attraverso lo stretto valico di Chiusa, comunica aS con
la piana di S. Severino e la valle dell’Imo nel cui tratto finale sorge il
centro etrusco-campano di Fratte mentre dalla parte opposta, mediante
un valico, comunica con la valle del fiume Sabato che consente di rag-
giungere Avellino e Benevento. Questo territorio si colloca dunque lun-
go un percorso che mette in comunicazione la valle dell’Imo e la piana
di Montoro con la valle del Sabato e la citta di Abellinum; si tratta vero-
similmente di un antico asse Viario, forse di una vera e propria strada,
che consentiva di collegare la Capun-Regium che passava in medio Salerno,
prima di proseguire verso S, ¢ la via Appia che attraversava Benevento.
Questo raccordo, attestato anche dal sistema di ville individuate nel
montorese, nel solofrano e nella valle dell’Imo a Fisciano e a Sava di
Baronissi (Colucci Pescatori C 1991; C 1996), dovrebbe pertanto coinci-
dere con quello documentato dalla Tabula Peutingeriana e dall’Anonimo
Ravennate (Colucci Pescatori C 1987).
La ricerca archeologica nell’area compresa tra S. e Montoro piuttosto
recente. Le prime significative scoperte si devono all‘architetto Francesco
Guacci e al signor Vincenzo D’Alessio, entrambi ispettori onorari del Mini-
stero, i quali ebbero il merito di segnalare tempestivamente alla Soprinten-
denza archeologica di Salemo la presenza di repertimessi in luce nel corsodi463 SOLOFRA
costruzioni edili, sia in localita Starza che in localit& Passatoia a S. (Guacci C
1974; C 1976; C 1979; D'Alessio C 1983). L'intervento di scavo della Soprin-
tendenza consenti nel dicembre del 1975, in localita Starza, e nel settembre
del 1976, in viale Principe Amedeo, di recuperare alcunesepolture: sannitiche
eromane. La tipologia, Vorientamento e i corredi delle sepolture si possono
desumere dalle scarse notizie fornite dal D'Alessio (C 1978) e dal Guacei (C
1979) ma anche dal lavoro sui cinturoni sannitici della Romito (C 1995). Le
sepolture di epoca sannitica erano realizzate in casse di lastroni di tufomen-
tre il corredo era per lo pitt costituito dal cinturone associato ad altre armiea
vasellame in bronzo (D’ Alessio C 1978; Guacci C 1979; Romito C 1995).
Al Guaccie al D’Alessio si deve anche la segnalazione, sempre in locali-
ta Starza, di materiali risalenti all’et del Bronzo, di ceramica a vernice nerae
di sigillata aretina; altri materiali furono raccolti dal D'Alessio nel 1981 nel
corso dell’installazione dei prefabbricati e della costruzione della ‘Casa del-
V'Anziano’ (D’Alessio C 1983). Alcunimateriali provenienti daS.eda Montoro
furono custoditi in bacheche della sala consiliare del comune di S., edificio
crollato in seguito al terremoto del 1980 (D'Alessio C 1981). Altri frammenti
ceramici di epoca preistorica, sempre provenienti dalla localita Starza, furo-
no invece dati in consegna dalla Soprintendenzaalla Direzione Didattica del
2° Circolo di S. insieme a frammenti ceramici di epoca romana recuperati in
localit& Sant’ Agata Irpina (Archivio Soprintendenza, schede RA).
Sempre il Guacci e i] D’Alessio segnalarono alla Soprintendenza il
rinvenimento in localita Passatoia, nel corso di uno sbancamento effet-
tuato per la realizzazione di una strada, di materiali di eta preistorica e
di eta romana. In quest/area la Soprintendenza diede inizio ad uno sca-
vo, sotto la direzione di Gabriella Colucci Pescatori, che consenti di in-
dividuare un abitato dell’eta del Bronzo antico e medio (Talamo C 1996).
Lo studio di sintesi del Talamo sulle fasi preistoriche di questo
comprensorio consente di conoscere la presenza di altri siti di epoca
preistorica individuati in localita Monte Vernacolo - Ripa della Falconara
(Neolitico recente avanzato e Bronzo medio e recente), in localita
Cretazze (Bronzo medio e recente), in localita Tognola - Castello di
Ogliara (Bronzo medio e recente). Nel 1982 nel sito di Acqua di Térola,
tra. e Serino, presso una sorgente a 850 m s.l.m., si individuo un’indu-
stria litica del Paleolitico superiore arcaico riconducibile all’Uluzziano.
Non distante dall’area dell’abitato del Bronzo, in localita Passatoia,
si individuarono resti di una villa rustica di eta romana e un nucleo
sepolcrale, verosimilmente pertinente al medesimo insediamento ro-
mano (Guacci C 1979). Altre informazioni sul rinvenimento di materiali
e strutture di eta sannitica e romana si possono desumere dalle pubbli-
cazioni del ‘Alessio che segnala la scoperta tra il 1977 e il 1981 di un
coperchio di dolio graffito recuperato a Carpisani, materiale di eta ro-SOLOFRA 464
mana recuperato durante la costruzione delle case popolari realizzate
nel 1977 a Sant’ Andrea in localita Casino, materiali e resti di strutture
individuate sempre nel corso della costruzione delle case popolari nel
1979 a Sant’ Agata in localita Tofola, un grosso dolio recuperato nel 1980
a Campopiano in localit& Masserie, presso il Campo Sportivo, materia-
le sporadico ed una moneta di Claudio U, detto «il Gotico», recuperata
aStarza Novelle. A queste notizie si devonoaggiungere quelle del Guacci
che segnala il rinvenimento di tombe e resti di un abitato messi in luce
durante l'installazione dei prefabbricati nel luglio del 1981 in localita
Jancano, via San Gaetano, resti di abitato non meglio definito in localita
Cappucini, resti di tombe individuate nel corso dell’installazione di al-
tri prefabbricati nell’agosto del 1981 in localita Pasteno ¢ resti di una
villa rustica in localité Roggia (D'Alessio C 1983; Guacci C 1976).
Le poche notizie a disposizione, Jamancanza di un lavoro scienti-
ficamente corretto e l’assenza di una carta topografica con l'ubicazione
dei siti rende difficile qualsiasi studio storico-topografico di questo
comprensorio.
Nel corso di scavi di verifica eseguiti dalla Soprintendenza
Archeologica a N del nucleo attuale diS. nella frazione di Sant’Agata,
dove era stata individuata una villa rustica, sono stati effettuati saggi
al fine di verificare l’estensione del complesso. L'indagine ha consen-
tito di appurare che la villa, che si estende sul ripiano superiore di una
terrazza, presenta tre fasi, la prima risalente ad eta tardo-repubblica-
nae ‘ultima al tardo impero (Johannowsky C 1987). Altre ville rusti-
che sono state individuate in localita Sant'Andrea e Roggia-Carpisani,
Juogo dal quale proverrebbe anche un’epigrafe sepolcrale (Guacci C
1979).
Lattivita di indagine legata al controllo degli interventi edili aS.
ha inoltre consentito alla Soprintendenza di individuare nel 1994 un.
insediamento di eta imperiale (Tocco Sciarelli C1995).
‘Alla documentazione archeologica proveniente da S. occorre ag-
giungere quella della piana di Montoro il cui territorio, diviso in due
comuni (Montoro Superiore e Montoro Inferiore), @ attraversato dal
tronco inferiore del torrente Solofrana e dal torrente Candelito nel cui
vallone, presso la frazione Aterrana, é stata riconosciuta una presenza
antropica risalente al Paleolitico medio; al Bronzo anticoe medio sono
invece riconducibili materiali recuperati in localita Figlioli dove éan-
che documentata una frequentazione nella prima eta del Ferro.
Nell’aprile del 1542 in localita Torchiati, dove é stato recuperato an-
che materiale Protoappennico (D'Alessio C 1981) si rinvennero sei iscri-
zioni (Mommsen C 1883), una di particolare interesse perché conteneva
(Wepigrafe @ oggi perduta) la titolatura ufficiale della colonia di Abellinurt.465 SOLOFRA.
epolture di epoca sannitica e di eta romana sono state segnalate
go il fianco di una collina in localita Figlioli (D'Alessio C 1978; C
3; Guacci C 1979). In un‘area non distante sono state riconosciute al-
e pertinenti probabilmente ad una villa rustica; vasche simili
o rinvenute in localita Mandrizzo-Bosco al confine tra i comuni di
oInferiore e Fisciano (D’ Alessio C 1978; C 1983), localita quest’ul-
¢ sono segnalati altri rinvenimenti di epoca sannitica e romana.
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