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Bas BIBLIOTECA y 2 XVI. : ' BREVE MEMORIA DE LI.DISCENDENTI DE- NOSTRA CASA MUSACHE Giovanni Musachi Despota d'Epiro Historia della Casa Musachia BREVE MEMORIA DE LI DISCENDENTI DE NOSTRA CASA MUSACHI a BIBLIOTECS Edito da Carlo Hopf - Berlino 1873 Bn su sr00 ¢ GHEE CARLO MUSAIO-SOMMA €i & Via Confalonieri, 9- Tel. 98.47.02 29100 PIACENZA XVII BREVE MEMORIA DE LI DISCENDENT! DE NOSTRA CASA MUSACHL ¢ Tlavendo inviato di Roma il‘ Signor Andrea Angelo a me Don Constantino Musachi una genealogia di quelle che lui ha facto stam- pars de Imporatori Romani et Constantinopolitant cb didieminstins cipi et Signori; et in quella dice, eae erat, del de In stirpe del Magno Con- @@RGANEB> compatando perd li dui primi di tal nome, cio’ il Magno et il i), questa sto Constantine dm gamerio Comin che nacyue dopo Ia morte del patre et Zcoi che per avanti nacque, a quale chbe per marito Rritanio del midesimo genere, la matre de lo quale fi Theodosia del genere di Theodosio Imperatore Augusto, cho in lei fini tal genere. QERUUGGAIENEUBERNRERTD di che ee Laczaro; 3 et il di¢to Marco ila mmerato tre figlioli: p. LCRRANGRERSINRAICDD Questo Andrex secundo genito | ebbe i titale, de antus et fit signor di Epiro, et ® quello che inio patre havea noticia, che 4 stia memoria ghe amotato se~ guonio gli altri nostri discindenti, sineorie appresso viderete, et con voi. figleli mich. sonno dodici linie incomenezando da Britanio Re predivto, et Ti altei auticessori si nel nostro: arboro come anco ith detta goneaugia pitt distintin nite si vedeno, a na | ~ iorannt Murali, Dospote Ey, Mira et ow Sein 271 Fi Britanio Re di Apolo et Miria del genere di Britanio Ce- | sare, ¢ del dicto Marco Britanio Re, ¢ del dicto i Juvan Andrea, altramente Stephano, (lERaigApHLOReCNMMiriay } signor di Musachia, © del dicto ‘Andrea Sebaston crantos, signor di Epiro, e del dieto Theodoro signor di Epiro, e del dicto ‘Andrea dispoth di Epiro, e del dicto Gino dispoth, e del dicto Andrea dispoth, @ del dicto Gino dispoth, @ del dicto Don Joanni dispoth, ¢ del dicto Don Constantino dispoth, ¢ del dicto Don Joanai, of D. Gasparro, alias D. Andriano Musachi'. ‘A cid che sappiati, che vol dire ot signitcare | questo socto p.3 seritto Yitalo greco, quale havea il sopra dicto Andrea Musachi, Sebaston Crantos. * Sebaston, Consactato, houorabile, yenirabile, degno di bonore, | / i riverencia, di rispetto; latine: Augustum et venerable, onde Sebasta Civitas Augusti nomini dedicata, eum antea Samaria dice- retury Strabo liber 16: Huius meminit eciem Pliniue liber 5 ¢ 13.-'| Crantos, Potencia, signoria, imperio; Jatine Potencia, imperium; et | enche dicto titulo mo I' aw diclarato alouni lieerat} grecl, et per» | pin eerteeza aneo I’ 0 retrovato in Calopine in questa forma, sin- come @ qui di sopra sericto, et a chi piacerd, lo potré videro per sua satisfacione in dicto autore. fl 4 Jheaus Maria. Brece memoria d figlioti Di et auccessori de Caneta sub sole vana, Venite fili, audite, timorem domini docebo vos O72 Giovanni Mussels, Despoto d? Epiro, = Oculi domini super iustos, et aures eius in preces eorum; vultus autem domini super facientes mala, ut perdat de terra eos. p-4 — Clamaverunt iusti, et dominus exaudivit eos, et ex omnibus | pd tribulationibus eorum liberavit cos. Pyrro Re del’ Epiroti portava seritto in un sno anello questo parole: Al virtuoso & poca paga I’ esser signor del mondo, et al vitioso & poco castigo levarli 1a vita, Quollo @ honorato tra !’ honorati che la fortana abbatie senza sua colpa, ¢ quello 6 infame tra) infami, che la fortuna inelza senza meritarlo. Tutto quello che potrete fare con Jo buono, non Io fate con lo male, et quello che possite vingere con pregarlo, non lo spantare con minacciarlos qaello|\‘che: puoi rimediarey jn/eegroto;\ non lo eastigare; in Il Pedre che lasciassuo figlio_savio e povero, pensa lasciarle assai, et quello che lo lassa’ricoo e-pazzo, pense che non Je lassa niente. : Pi valo un modiocre soccorso qual s' invia a tempo, chun ‘molto gagliardo se arriva tardo, Non basta ch’ una persona sia bona, ma d necessario che leva TV ocensione, cho sia tenuta mala, L’ homo A da pensare, mentre che vive in questa vita, che la felicita tene per imprestata et I’ adversita per suo natural pa- trimonio. Historia ¢ Genealogia della case Musachia, seritia dat iowanniy ORM Dewpoto dell Hpiro. lo Don Giovanni Molosachi despoto d* Epiro, essendo diseac- ciato per il Turco fora de min casa et private de detio stato, per veuni nel Regne de Napoli, dove la bona memoria del QQ Mistoria dolls casa Musachio, 23 ‘chin eRESOSRETSOMROLEMSTIGND vo oe i eas, ton promissione a? augmentarme ot darme Ia terra d” Apies et altre cose, oltre @ havere accettati noi in sua corte, Ma la mia iniqua fortana non satia ancora per la sua morte ¢ repentine guerre, reslai como nave senza nocchiero in gran tempesta privo de fax alti e senza intendere 1a lingua, italiana, Et havenio io allevato | ¢ nutrito voi Selicli CHERUDIMReoMOreyeDaAmdrinwopenDayGostans en >in: questo pase, si come & Dio piacque, non senza miseria e fatiga, + et quando io pervenni in questa parte, voi D. Theodoro erivo d’ un. ( anno e mez, e D, Andriano d’ un mese e mezo, et voi D. Costan- | \ tino nascestivo in questo Regnos et accib sappiate 1a raina | del’. } Imperio de Costantinopoli e nostra, dico, che fix competentia. del’ ) Imperio tra il Paliologo et Jo Catacusino, a / ; citta d Andrinopolis et. poi soccedendo il secondo Amuratte, con | | gran impeto 5 to | do nicer acne insieme ven- nero alla batlaglia, e fur roth 1 Christian}, ¢ ce morse il predieto Theodore che portava seco grossa banda d° Albanesi, e fit prigione il detto Lazaro de Servia ¢ poi fu fatto morire. Per ill ché inco- ; - qainciaro Te continue guerre de’ Turchi in Albania, nelle quali ce morsero de’ molti Signori e gentilhuomini; ¢ maneando i valor alli sopradetti, mancorno anco li stati, ¢ se perse 1a citth de Croya in tempo de Baicete primo de questo nome, & dopoi la Velona, jf bonchd sempre ce defendeamo; ma la forza del Turco sempt cresceva, e le nostre diminuevano. 11 Signor Andrea mio avo fit sposseduto in quel impeto de Bayeete da una parte del Devoli et della Musacchia, le | quali pure le ricuperd. 11 resto del stato non y. 7 lo perse mai; et il SigmoRNGimme mio padre € vustro avo posse- dette detto stato paterno, et anco Jui perse 1a Muscebia, € quella pur rieuperd. 7 saicouo 12% Discorrepdo tutte quel paese e° prese pi aePealtel la na _ Giosuuni Mesachi, Deqiaie &? Kira, nori giovani Albania erano tutti morti quasi; et erano Il Signor Arainiti Comnino, il Signor Niecld ¢ Paulo Ducaguino, il Signor Ginno Mosachi mio padre, il Sigor Andrea Topia, il GIGHHEIGHD tutti questi erano vecchi e li pik de loro declinati de forze e de stato; erano cene aleuni figlioli de questi, ma pochi, che per le continue guerre erano consumati, come ho deito; non perd ce defendeamo al meglio possibile, benché haveamo perso assai pace. Quando poi in tempo del secondo Amuratte arrivd Scander- begh figlio del Signor Giovanni Castrioto, qual signoreggiava la Matia in Albania (questo T’ havea donato il padre al detto Amu- ratt con due altri fratelli tutti piccoli; li due morsero; Ini se chia- maya Giorgio Castrioto, ma quando si fé Turco, lo chiamarno Seanderhegh, che Seander vol dire Alesandro, ¢ begh vol dir Signor), questo crescendo riuscl Disposto savio e valente; poi la morte del padre fuggi dal Tureo, videlicet mandando il Turco il bassa de Romania contra I’ Ungari, mandd anco con Iai Scandorbegh, onde il detto bassa fia rotto fugendo li Turchi; il detto Scanderbegh faggi con altri; onde per sorte il cancellicro del bassa se trovd . 8 con lui; Scanderbegh Io | #2 prendere e Jo strinse, che le facesse ama commissione in nome del Turco al governator de Croy2, che le consigaasse la terra a lui; alla fine il cancelliero la f& bench? recusasse, secondo il suo volere; poi féce morire detto cancelliero, che no lo revelasse, ANGERNSGSnd=HDESINipirese iil NeamsinoeoH a> :anigAlbanesixersnoveon"luigetrartivatorinmAltania, et extrato in cial al governatore I’ ordine e lo consegnd a lui: e s in- Sighori di Croya terra fortissima; de questo li Signori d’ Albania am pincere, ¢ Scanderbegh si £8 subito Christiano. = Poi fecero consiglio detti Signori d’ Albania in Alessio; chi ce andd personalmente e chi ce mand suoi sustituti, talchd il dette Scanderbesh fi ereato e fatto lor Capitano in Albani, ¢ cuni contribuiva de gente e de denari pro rata, et anco aleuni li de quelli signori militavano sotto de lui si per imprender lv guerra, come anco per difendere loro stati; per essere detto ra | | | | | | | | Historia della ea.a Mucavhia, Signor prattico alla guerra e valente, fi fatto Capitano et ogu’ uno I’ obedeva. Et il detto’Seanderbegh’ adomando per moglie: Ia fighia de! : asuiti Compitio, lo quale Signor | lo mandi a consultar p. 9 ae Soe 3 * : Bh Be la Signora Anilroniex Comminata ‘trmonio per moglie, quale era mia sorella consoprina, et helbe nome poi | Seanderbegha, per il nome del marito. Bt finchi visse detto Signor, sempre con sua virtit e valore et ajuto de quelli Siguori fe gran stragge dé Turehi con molte vittorie non senza morte de’ nostri Signori ¢ cavalieri. Ma al fine crescendo Ie forze del Turco, et havendo preso la Bulgaria, la Servia, 1a Bosna, la Morea e tutt’il resto de quali paesi, non possevamo pid resistere’ 5 F~ Ge prese anco a noi la Musachia ¢ Belgrado copo de Mu: \\ é sacehin detta; ma mio padre morse poco avante, oltre i vec F Geer Te Uispiacere, © cosst aneo il Signor Arayniti Comming \ f suo cogaato, es gh vedendosi anco lui affannato da ini- nici con poca, speranza, T assalto la febre in Alexio, » Hes Possete considerare, qual resto quel paese, havendo perso un tal capitano; pochi figliuoli de" guori erano remasti che non fossero morti in si lunghe e crudeli guerre; li yecchi erano gid quasi tatti morti si per ’ et come per il dolore. La Signora Scanderbegha sua moglie sene pass Regno de Napoli morto il marito, una col Siguor Giovani, suo figlio giovelnotto, e se vene passorno con detta Signora due mie le guerre; Tuna fi sorelle, quali loro mariti forno_morti_in_quel yuna la Signora Maria, che fu moglie al Signor “Mesachi Comnino, detto dal volgo Dangelino; Traltra fu Jo Signora D. Helena “che ti ms ‘ aro oD | Mimteol Sienor Giorgio Carles; la detta Signora D. Markt men? ® see0 una figliola numine“Signora Downa DPortida grande, et [8S it in questo 2 Gioranni Musachi, Dewpoto a Epire, guora Donna Helena mend seco un’ altra figliudla nomine Donna Visava; et anco altre Signore vennero, onde dal detto Ré forno ben accelte*, . lo restai nel paese nostro, et altri Signori restaro nelli loro stati de quel poco, che ce era remasto con favore de’ Venetiani, sempre travagliando e defendendo cirea sei anni, bench? possedeva oro del stato; ch’ il resto era preso. “ Et quando il Rd Federico d’ Aragonio allora Principe andd con Y armata del R Ferrante suo padre per prendere Durazzo w Venetiani, allora io me trovava al ichiamato dal providitore della Signoria de Venetia, che stava in detta cits de Durazzo; andsi con bona gente da piedi e da cavallo in favor de Venetiani al soecorso de Durazzo € Ja liberai dal detto Principe Don Federico. Ma Venetiani fando poi pace non me volsero includere in quella, ansi me lassaro che fogse preso; e questa fi la ricompensa; bench prima dMaouetto Prineipe)ide’ Parehi pit jwolteymeserisse,) 6 tampoco non farle conoscere & oi; non me lassai trasportare dall’ avaritia né dail’ abitudine dell” honori, per assai persuationi che me faceva. Ma il detto Turco fando poi pace con Venetiani, quando li donaro Scutari, non me yolsero camprendero in quella, com’ ho detto, ansi promisero, in lor mano yenisse; talcht de questo da alcuni gentilbuomini de Du- raazo fui avvisato, che subito fuggisse. Fui costrello allora tra; yestirme de notte; disconosciuto andai Tn una barca, qual per uit meghe vostea madre noming SEN Historia della case Musnchia. =. ge Don Andriano, ¢ nell extreme el meso del parto, quands fuse gendo ando in Ja citta de Durazzo travestita in casa @ aleani gon- fihnomiai nostri amici, dove Ih partori il predetto Don Audrisno, stequale fi mandato a battizzare come figlivolo de villano trorato, fenaa sapere li compari a chi fesse figlio: ¢ Don Theodore © Donn’ / Hielona por disconosciuti stavano in east a altri gentithuomini, 7 Quando poi in un tratto vennevo li commissarij deli Turehi cer- {Y' |. if ano per la eitfA vostra madre e li figlivol, quella vostra madre 4 fa subito naseosta sotto wn.capizzale de letto de pinfma e pot can- n(y? ciato il Jette, talché non pareva; ¢ cercando il commissario tur- chesco Ja cata, a Dio piacque per sua misericordia, che non Ja i trovassero; ot in questa manera scampé il farore del Tureo do ve- nin fm Jo sxe erele mani wna con Ii fiuolis onde I det goa: i luo sau oe ol a ee a = (( de SS uns on )p FR, ese i T agin The ere HO Ve Plexo, Denon Mer, (he voguace temere et amare "i, e V esorto, por quanto havete cara la mia benelittione, che yogliste essere buon Cristiani, perché li peveati de tutti quelli Si- gnori de Grecia et anco li nostri ce hanno condotto 2 questo esi; lio do miseria e calamith, sich® vogliate essere lumili, devati, © | SHER REmpTe Teper eporare in Santa Trini et nein ous \ Santissima Madre, che ve dar Ja salute | vivero, @ metteri in core alli principi Cristiani de fore questa santa ¢ giusta impresa, ¢ de condurve in’ casa vostra. Perd m’ ha parso lassarve questa poca memoria, a talehé, qnando & nostro Signore placesse per sun misericordia de cot AY anima et anco da —durve in yostra casa, almeno suppiate alcana particolarita de vo- stro stato © parenti; perdi de quello poco ch’ fo ne 86, ve ne fard partecipi si del nome de’ | vostri autecessorl, ¢ quetlo hanno p. 15 no a tanto, el’ il Turco ve sigmoreggiato da grado in grado ins disexceid da vostro stato e pacve. |Benché dal primo laminate i non ¢' @ memoria eh’ io sappia per | antl mie — compen ane’ || ee eo SE Te po i | Weert wh 6 Cidenani Manaehi, Derputo dF ms Ey i | prim) essendo uecessario sapere 1 nostro eognome, per || 4 Uf qua eaggione noi seme cognominati Molossachi, sappiste, gilt | nostro cognome deriva dal detto j, per_causa del ( eee Sata del tempo, che hor semo stati Signor’ Te detto paese satus eT Tempo, che not seme en, cence Tame rempre enguoninati, eich Molossachy corrotto il vo- | pe ae taholo dieono Nose: mforance eappinte, come noi antieamente freevamo per fe questo & quel fonte d Epiro che molt autor: ne seriveno ch’ etonomo per imprest © comers, @ per esserve armi com’ il cognome ambedue tenemo dal detto paese bh ee ul We eertilicn, com’ it Signor An Sebaston Cratos e Signor d’ Epiro ch’ in lingua albanese se dice Pylloria, ¢ domind tutta la chia et altri Iuoghi; la qual Mo- sachia sono li popoli Molossi detta Molossia, e per V antichita del tempo cho noi sema stati Siguori del detto puese, avemo preso fl eagnome de Molasaehj, ma corrotto il vocabolo questa Molossia ge dice Mosachia, et in Albanese se dice Musachiti; e questa Mo- ) Jossia 8 it vero Epiro come di sopra é dette, una con tutto i resto | {kl sotto eeritto pacte, beneht hogel ¢ una parte dell’ Epino, 6 da | quanto io me vicorde, ve dird il vero de quello che ue so et ho Historia della casa Macashin, E dove troverete Theodora Mosachi Ch a, et il proprio vorabolo se dire capilli Jonghi, che cossi lui i porta jn lingua Albanese Chiscetisi yol dive trezze, che cossi lui le so- Jeva portare com’ io me ricordo, ch’ in tempo nostro in questo

|| @ Epiro che signoriggiava e possedeva detto Signor. Andrea, et havendo nofitia de tal avenimento del predeito Re, il detto Signor | | |e ‘Andrea fece un bello esercito in dette sto paese e mend seco tutti | ieee ue bees | _. De era and al i Daroni ¢ gentilivomini et anto pareufi et amici et anid = ‘contro del detto R& d \ ta e ji y'é una fontana mn ames | . | Jaime li fecero 1a giorvata, nella quale ruppe e fracassd detio Tee, © To 1 prigione |e To prese uno p. 18 aud ereato tiominato Duslandi, Et havendo inteso questo I’ Impe- radore de Costantinopoli ch’ haveva havato tal vittoria detto Signor | | Andrea, x* ebbe gran’ piacere per esser sempre suo gran’ inimico,|)/) |, atteso che T havea tolto quasi insino dd Andrinopoli, ¢_per_segn0) lu deh ah a | Ho Wy yk eecon lo sigillo oro, et wns relia. quale era de perle Ta 936 mata _detta_inseg el hebbe T investitura de detta \# Gitta de Costurri seu C Ta quale acquisti il detto Signor : Andrea dal Signor Marco Craglia per forza d’ arme. } ‘eed anco in suo auto Mennero nominato Signor Gropy® Signor della citti d? Ocrida gionto con un gran pacse qual tatto era il suo; questa cilti dé Ocridw @ appresso ad un logo, dal quale vasee i fieme Dring; nel quale jago, s¢, piglia. assai carpioni, trotte pili pesti nobills questo Signor Groppa predetto a Ocrida hebbe por moglie, la Signora Chjrama seconda,figlia saa; ¢ coasi Ja so- p. 19 gioed, ede “continuo & state de nostra casa ¢ despotato detta tte | ee de Costurri. home il ‘ : b delle femine la prima hebbe nome Signora Comita Mosachi, 1a second: Signora Chiranna. “Al primo genito Signor ; Ginno Biosachi fe Iaseid il padro tutto il resto del stato dopo de : Belgrado, Mosacehia e Costurri; al secondo genito Signor Theo- doro le lascid Beigrade-e Mosacchin; al terzo genito Signor Stoya arti sea Castoria con tutte sue ville ¢ dominio. ‘vary Caney Sonne Trvarlet so gx pees; © Io i seconda sn figha Signora Chirauna hebbe per m a Signor Groppa Signor d' Gerida oyero- Debria. E de questo Signor Ginno primo genito ne nacqnero cingus figliuoli; il primo hebbe nome il Signor Andrea Blolosachi, if se- conde il Signor Materango, il terzo i Signo ‘Blasio, i quarto it quinto il Signor Laldi.. Signor Audrea Mosachj torzo nacque il Signor ino_nacyul_io Don Gk prime Dan stantino; Ia ps ma figiia Donna flelona, la.seconda Donna Portida Ie quale sti con | ia Giovanna sorella del Re Cattolico, Rex chio. Del Signor An- Re Ferrante vei gina de Napoli ¢ mo: drea mio fratello nai il Signer E Gina! Quete $ ‘ito i] predetto | Ea 1992, * Lisez: Tirana‘. Historia della eaea Musaehia. 299 pibra, do Birina, ciod de Randisia, Tomorisia e Misiz e lo poese de Guonimi insino alla marina, E il Signor Giovanni Cernovichi fi Signore de) yaese nomine Cernogora et de Ceta. TSignor Arsiniti Comnino fi Signore de una parte de Mace- dona, cob del puese do Cerminiha, @ dal de Nocbina e di Spa- Yo yt feonig stendendo per fin al fume de Devoli, che divide il paeso nostro dal | suo, ch’ & confine. mur Tl Signor Lecea Zaccaria fi Signore della citta ch’ & cliamata * ye i] Dagno appresso il flame Drino. a Il Signor Giovanni Sabriesa fi Signore della citta d’ Ario- ti Ae castro e del paese Vaguenegua et Paracalo, e poi successe il figliolo Ag del Signor Giovanni nomivato il Sigaor Amas Saribissa, ¢ tocca - 4 noi com’ ho detto. I Signor Paulo Zardari fi figliolo del Signor Drago Zardari, i and Ii quali furo Signori d’ un paese che s2 chiama Zardaria'. Il Signor Groppa fa Signor della citt’ @’ Ocrida 6 vero Adleria , Ja quale tocea a noi com’ ho detto. Toph I Signor Ereecho éxa Signor del Duento de Santo Saba, quale ra nel Regno de Bosna, quale era verso quelle parte de Ragusa, eeonfinava con Ti Ragusel, © Castelnuovo era il suo, e casi vulgar mente questo Duca de Santo Saba @ chiamato Chereesho, et uno de questa ensa & in Venetia et ha preso moglie. Hi Signor Scanderbeg morse nell’ anno 1466 alli quattro de decemmbre’, v dopo che retornd a farse Christiano, © | { | quando venrié, era de crea anni 40, si chd visse circa anni sise santa tre; durd la guerra continua del Turco col Signor Seander- bog cirea anni 24, e dopo la morte de quello durd con I altsi Signori d’ Albania cirea auni sete; e il predetto Signor Scanderbeg fi savio @ valente, ben disposto, o fi ill pid gram Signore de tutti | suvi predecessori; che dopo che recuperd la Matia, stato paterno, ! # insignori della eittA { de Croia, ch’ i} padre non I’ hebbe, ¢ dope 94 che fi stato Capitano generale delli Signori d’ Albania, da it a poco spatio de tempo tende designo d’ insignorirse de tutto quello paese, 1 Woyex v, Haba p.318, ? Plutdt lo 17 janvier 1408. 300 Gioracni Mursebi, Despoto 4” Epiro, fa prigione il Signor Giovanni ¢ i] Signor Coico Balsa fratelli e li mandd al Ré Ferrante vecchio in Napoli, che li tenesse prigioni, e li tolse il stato loro ch’ era tra Croia et Alesio, dico il paese della Misia. Tolse anco al Signor Moise Comnino il stato suo, quale era in la Dibra il quale Moise era huomo de core @ che saleva; non possendo sopportare tal violentia, sen’ andé al Turco, il quale Turco il 8 capitanio d'un suo esercito e lo mandd contra Scanderbeg, mi dopoi li mandd a dire, che ritornasse, che lo te- neria da fratello, e Moise conoscendo, che lui stava mal sicuro col Tareo, anco per non ingrandir quello con sangue de’ Christiani, se ne ritornd. Et essendo morto mio padre, co tolse anco a noi la Tomonista, cio? Mosachia minore et similmente ad altri Signori il paese de Commi ¢ de Randisia, che non so mo possevano ajutare, per, che Ini gia se ritrovava apoterato delle gente de guerra, et il Toreo cera sopra ad ogn’ hora, e tanto pit le erebbe la speranza, ; quanto che Papa Pio secondo volse fare la cruciata; ma dopoi pet ct’ il detto Papa morse, incomincid a perdere detta speranza, et alla fine il Turco ce levd.a noi eta lui d’ impatcio, che cossi piace que a Dio per Ii nostri peccati. Avertite, figlioli miei, che nel paese nostro de Tomorniza ¢ & uno cesale nominato Horcova, et & habitato incanto a Ja montagua, e doll altra parte @ aeanto ad un fieme, ¢ tra la montagna | ¢ detto casale ce passa un rivo d’ acqua, ef appresso a detto rivo @ acqua yerso la montagua c’& una vena d' oro, siché ne siati avvertiti, perche ¢ nostro paese. Nota, che questi altri Dacagnini non sono della vera casa per Tinea diretta, mi sono allevati per sorte da poco tempo in qui, ciot da Paulo Ducaguino che s’ allevd col Signor Giovanni Padre del Signor Scanderbeg, e de questo primo Paulo naoque Nicolé Dueaguino ¢ Luca Ducaguino, e due fratelli nominati Giorgio et Progano Dueaguini, quali essendo morti, da Luca lor fratello ne nacque Stefano Ducaguing lo quale al presente 8 in 1a Marca d? An- eon, ¢ del prefato Nivolé ne remase un figliolo nominato Progano quale al presente @ Turco et & Bassa de Romania; et in la Morea ce sono I’ hieredi de detto Stefano, cioé Lecea e Paulo Ducaguino. Tlistoria. dolla cain Musachia, 301 Sappiate com’ P evo del Signor Scanderbeg se chiamd Signor Paalo Castrioto, ¢ non hebbe pitt de due cassli nominati Sigua ¢ Gardi-ipostesi; © de questo Siguor Paulo nacque il Signor Gio- anni Castrioto, lo quale so fece Signor delia Matia, o de questo aacque fl Signor Scanderbeg; @ la madre de detto Signer Scander- y¢ | fy beg, muplia del deta Signor Giovanni, hebbe nome SiooraVoieva (hi ee : Tripelda @ venne da bona parte. ' Reels sappiate, in che modo ¢’ era parente il Signor marchese u della Tripalda, ve dico, che I’ & per parte de donna; videlicet del Signor Blasio Mosachj nacque ta Signora Theodora, Ja quale fit ac- casalta col Signor Paulo figliolo del Signor Vugo Zardari, Jo quale p. 45 Signor Yugo era Signor da per se d’ un paese che se chiama Zar- daria, ¢ de questa Signora Theodora predetta e del Signor Paulo nacque 12 Signora Maria che ii duchessa de Ferandina. ‘A talch® pitt distintamente sappiate, che del Signor Mosarhi ne nacque il Signor Andrea mio avo et Jo Signor Blasio; del detto Signor Andrea nacque i] Signor Ginno mio padre e la Signora Maria; Ta quale Tw-madve della Signora Scanderbegay e del Signor Tas pres aes a Sines Tira co A Geeta Signor Paulo Zardari; ne nacque la Signora Maria predetta che fi duchessa de Ferrandina; e del Signor Don Ginno sono io Don Gio- vanni Mosachj; e Ja Signora Chiranna mia madre fi figliola alla Signora Mana sorella del Signor Vugo Zardari, la quale Signore nia madre et il Signor Paulo padre de dette Signora duchessa de Ferandina sono fratelli.consibrini. pee eer delta Signora Maria col Signor Brana Conte, #8 fee le nozze tempo, che gid quasi tuiti If Bignori d’ Albania erano roimati per / ' il Toreo, e detta Signora era giovene seiza ricapito, perch anco Wi suoi erano roinati emorti Ja maggior parte in Turco, @ per non venire im mang de-Turchi, s@ rid Signora Seanderbega, qual bisogad anco detta Scanderbega fogirse in queste parti, sichd primo che partisse da 16, I"accasd con il detto Signor Branai Conte’, che poi fit duea de Ferandina, il quale fi honorato cavaliere @ barone. } Voyex v. Haha p. £09. 302 Gioranni Musachi, Deapoto a? Epiro, Voglio, che sappiate, qual fi il padre della Signéra Donna Giovanna Comnino, et anco donde descende la madre del Signor Tomaso Minntolo, e benché in altra parte n’ abbia fatto mentione, com’ i] Signor Scanderbego reparti il matrimonio della Signora p.46 Zanfina Musalchia e del Signor Carlo Mosachj, ot al detto Carlo Ie dond Ja Signora Yela sua sorella; e Ia Signora Zanfina predetia se marit} co! Signor Moise Comnino, delli quali ne nacque il Si- guor Comnino alias Cesare Comuino, et anco 1a Signora-Despina; Gel Signor Cesare nacque Iz Signora Donna Giovanna Comnino, ch’ & moglie al Signor Paulo Brancazzo gentilhuomo del seggio Nido, ela Signora Despina fi maritata col Signor Sianissa fratello del Signor Branai Conte, che poi fa duca de Ferandina, dalli quali ne nicquero due figliole femine, 1a Signora Andronica, 1a quale andd con Ja Signora duchessa de Milano in Milano e fii maritata con ‘un gentilhmomo de Pavia de casa Corte, ch’ havea due castelli e stava ricco; I’ altra fi maritata col Signor Carlo Minatolo, della quale ue nucque il Signor Tomaso Minutolo, gentilhuomo de Ca~ puna, Come Roma helbe la prima insegna e di quella delli primi Im- peradori, e come T hebbe il comune de Firenze et altre cittd. Al tempo de Numa Pompilio per divino miracolo cadde in Roma dal ciclo-un’ seado vermiglio, per lo qual cosa et augurio i Romani presero quella insegua et arme, e poi y’ aggiunsero 8. P.Q.R. in lettere d’ oro, cio a dire: Senato del popolo de Roma; e cossi dell’ origine della-loro imsegna diedero a tutte le citth edificate loro ciot vermiglia, cossi a Perugia, a Firenze, a Pisa; ma i Fiorentini per il nome de fiorino ¢ della citta v ag- _ P.47 giunse|ro per intrasegna il giglio bianco, e Perugini il grifan bianco et li Horivietani I’ aquila bianca, Ben’ vero ch’i Romani Sena- teri, Cousoli ¢ Dittatori, dopoi che P aquila per augurio apparve sopra Tarpea, ciod sopra Ja camera del thesoro de Campidoglic, come Tito Livio fa meatione, se presero per loro insegua I’ aquila, e troviamo, ch’ il console Mario nella battaglia de’ Cimbri hebbe Je sue insegue con P aguila d’ argento, et simile insegua portava |

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