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Essere sostenibili non vuol dire essere vegan: ecco perch

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Luned 11 Luglio 2011 11:47
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Scritto da Gloria Mastrantonio 5

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Prendendo spunto da quanto racconta la Wick abbiamo provato a riassumere alcune delle contraddizioni pi comuni che spesso si incontrano nel momento in cui si fa una scelta di vita come quella vegan.

1) Uova

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LE GUIDE
Guardando il video shock Hatchery horrors condotto dalla Mercy for Animals con una telecamera nascosta in una delle pi grandi fabbriche dello Stato dell'Iowa, la Hy-Line, ci si rende conto di quanti orrori sono legati alla produzione di uova per il conseguente consumo alimentare. Forse dopo la visione di questo video anche chi non vegano deciderebbe di non mangiare mai pi uova in vita sua. Ma per un consumo che sia davvero consapevole non necessario rinunciare ad una buona e genuina frittata o ad un ovetto fresco la mattina: infatti basta dire stop allacquisto di uova nei supermercati (a meno che non siano effettivamente certificate come biologiche - con il codice 0 sulla confezione - ) e recarsi da produttori locali che allevano un numero esiguo di galline lasciando loro spazi adeguati per muoversi e nutrendole non con i soliti mangimi ma con erba fresca e verde. Anche perch se poi come alternativa alle uova si ricorre a prodotti come questi, siamo davvero sicuri che sia la scelta pi naturale e sostenibile per il pianeta o per la salute?

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2) Miele
Come succede spesso sottrarre alle api il miele prodotto ed estrarre a questi magnifici insetti tutto quello che hanno immagazzinato nel periodo estivo per la nutrizione della colonia durante linverno (che avviene in sostituzione con degli sciroppi di zucchero) una crudelt che molti apicoltori ancora oggi praticano in nome del profitto. Ma non solo, infatti legate alla produzione di miele e di altri prodotti quali cera dapi o pappa reale, ci sono tante pratiche che prevedono uno sfruttamento fino alla distruzione degli alveari stessi. Ma non tutti gli apicoltori sono degli assassini e non tutto il miele viene prodotto adottando queste pratiche omicide. Acquistare miele da un produttore locale, che si occupa di assistere pochi alveari curandoli ed estraendo la giusta quantit di miele, proveniente dallimpollinazione di piante e fiori circostanti, ha un impatto ambientale decisamente pi basso che acquistare dolcificanti quali lo zucchero bianco o di canna, il pi delle volte importati e per il quali il trasporto contribuisce allaumentare sempre pi costante di CO2 nellaria. Ma non solo, infatti spesso nelle piantagioni da cui provengono questi tipi di dolcificanti i lavoratori sono sfruttati e sottopagati per non parlare delle condizioni di non sicurezza sul lavoro a cui sono costretti. Esempi di apicoltori che ancora allevano le api in maniera sostenibile ce ne sono molti e vi invitiamo a leggere la storia di Lorenzo e dei suoi alveari. E lui in Italia non certo un caso isolato!

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3) Latte
Purtroppo come la produzione di uova anche quella del latte legata alla sfruttamento delle mucche soprattutto quelle da latte, selezionate ed inseminate in modo artificiale ogni anno, per indurle costantemente al parto. Cos facendo la mucca pu produrre latte senza interruzione. Ma non basta. Questa specie di mucche passano la maggior parte della loro vita in gravidanza e una volta partorito vengono munte per mesi dovendo produrre pi latte possibile e non potendo per nutrire i propri vitelli che invece vengono allontanati appena nati e nutriti artificialmente. A causa di questo sfruttamento lanimale si ritrova con malattie alle mammelle con conseguenti altre sofferenze. Consumare latte quotidianamente si traduce dunque nel contribuire allaumento di questo sfruttamento cos innaturale. Tutto questo per non vuol dire di no ad un bicchiere di latte fresco o ad una fetta di formaggio, offerti da un contadino-allevatore locale per il quale la priorit non la produzione bens la cura delle sue mucche (capre o pecore). Il latte un alimento molto genuino e se siamo certi della sua provenienza, dei metodi di mungitura e della qualit dellallevamento di sicuro anche un alimento il cui consumo altamente pi eco-sostenibile se paragonato a quello di qualsiasi latte vegetale, quale ad esempio quello di soia. Infatti siamo sempre sicuri che nel corso dellintero processo dai campi (che molto spesso sono in paesi extraeuropei con conseguente aumento di emissioni di CO2 dovute al trasporto) fino a quando il prodotto lascia gli stabilimenti, ne vengano effettivamente conservati tutti gli ingredienti originali?

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4) Ostriche
Questi molluschi bivalvi tecnicamente non fanno parte del regno vegetale, ma mangiare ostriche eticamente equivalente a divorarsi una dietro laltra una grande ciotola di patatine al sapore di mare. Ma allora in questo caso cosa si deve fare? Semplice: ricordarsi che il principio primario del veganismo ridurre al minimo la sofferenza per gli animali e per il nostro pianeta. Un'ostrica non ha un sistema nervoso centrale, il dolore causato dallesperienza di crescita in un allevamento di mare praticamente indistinguibile da quella vissuta da una patata quando viene rimossa dal

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mare praticamente indistinguibile da quella vissuta da una patata quando viene rimossa dal terreno. In pi l'allevamento di ostriche uno dei pochi pi sostenibili al mondo. Infatti la loro produzione viene incentivata in quanto aumentano la qualit dell'acqua marina, essendo gli architetti delle scogliere, delle baie e degli ecosistemi marini che le ospitano e le proteggono durante le diverse fasi della loro crescita . Cos mentre per le ostriche forse uno strappo alla ferrea regola si pu fare, da molluschi simili quali ad esempio le vongole meglio stare lontani, infatti il loro allevamento uno dei pi dannosi al nostro ecosistema.

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5) Lana
E pi eticamente consapevole acquistare una coperta confezionata con la lana di pecora allevata con i giusti criteri o una di cotone realizzata utilizzando questo tessuto naturale e vegetale si ma proveniente da coltivazioni in cui i lavoratori sono sottoposti a condizioni di lavoro pessime, sotto pagati e in cui il territorio non viene coltivato bens sfruttato per produrre sempre di pi? Tra le due soluzioni sarebbe di certo preferibile acquistare solo capi realizzati con cotone proveniente da coltivazioni biologiche, ma ad oggi ancora non siamo pronti a questa scelta essendo il mercato italiano ancora molto povero di tali prodotti. Se essere vegan significa essere eco-consapevoli dunque, forse la scelta migliore sarebbe la prima. Oltretutto anche per la lana ad oggi esistono le certificazioni, infatti questa per essere certificata come biologica deve essere prodotta secondo delle norme che rispettano dei rigidi requisiti quali ad esempio quelli riguardanti i mangimi e i foraggi utilizzati che devono essere a loro volta certificati come organici, non possono essere usati pesticidi per i pascoli ed inoltre i produttori devono in primis favorire il benessere del bestiame attraverso buone pratiche culturali e di gestione.

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6) Pelle
Per chi ha scelto uno stile di vita vegan, e dunque in cui si rinuncia a tutto ci che proviene dal mondo animale, non si tratta solo di evitare alcuni cibi ma ovviamente anche alcuni capi di abbigliamento. Sono infatti proibiti stivali, scarpe, giacche, cinte o anche accessori quali borse portafogli capelli ecc.. Ma per un stile di vita che sia allo stesso tempo anche eco-friedly pi giusto rinunciare allacquisto di una giacca in pelle al negozio dellusato, e dunque riciclare e riusare vecchi capi dabbigliamento, oppure contribuire allaumento del consumo in massa di nuovi? O ancora pi green ridare vita ad un vecchio paio di scarpe in pelle o acquistarne un bel paio nuove allultima moda ma rigorosamente di plastica? Certo ormai sul mercato ci sono molti prodotti realizzati con materiali riciclati o riciclabili, ma quanti effettivamente ad oggi ne vengono acquistati personalmente? Secondo me essere sostenibili sinonimo di essere critici e consapevoli al di l di qualsiasi dogma o fondamentalismo. E per voi? Gloria Mastrantonio
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#18 Andrea 2011-07-22 11:43 0 Non sono vegano ma profondamente onnivoro, tuttavia giustificare il consumo di ostriche (esseri animali viventi e senzienti) per pura comodit e, secondo me, ipocrisia, non una bella cosa. Anche allevare il proprio suino e sopprimerlo con metodi rapidi e che eliminano il dolore, allora, meglio che comprare la salsiccia al supermercato, no?Una vita di coccole ed un microsecodno per perdere sensi e sensibilit al dolore...io ci farei la firma! Citazione

#17 Chiara 2011-07-15 19:56 Dimenticavo, girellate sul sito che ho linkato nello scorso commento leggetevi un po' di interviste ad ex-vegani. Come questo ragazzo qui, e il creatore di let them eat meat: letthemeatmeat.com/.../...

-5

Citazione

#16 Chiara 2011-07-15 19:49 Cari vegani, leggete un po' qui. Grazie. letthemeatmeat.com/

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Citazione

#15 lory

2011-07-12 22:54

Citazione Marco: se volete controbattere, abbiate almeno la decenza di farlo punto per punto e con argomentazioni serie.

Credo che le argomentazioni utilizzate siano state molto pi che serie Sig. Marco

Citazione

#14 Gianluca Miano 2011-07-12 18:59 +8 Essere "ecologici" o essere anche "etici"? Non una domanda di poco conto. Ragionando per assurdo, "dato l'enorme numero (ca settemiliardi) in continua ascesa degli individui appartenenti alla specie umana sterminarne 3 o 4 miliardi" sarebbe sicuramente un comportamento "ecologista", deprecabile, ignominioso, ma sicuramente ecologista. Ma siamo sicuri che l'essere ecologisti sia sufficiente? Siamo sicuri che di questo che vogliamo parlare? Io personalmente preferisco parlare di etica, di quell'etica che mi mi impedisce di uccidere e far uccidere, chiunque, a prescindere dalla specie. Questo il mio punto di partenza, nessun altro. Stabilito questo, e senza controbattere punto per punto come vorrebbe Marco, basta un pochino di osservazione e di intelligenza. Esistono tre regni universalmente riconosciouti: 1) il regno minerale. Base della catena alimentare. Questo regno di nutrimento al secondo regno. 2) regno vegetale, che si nutre del primo regno, e che assieme allo stesso comporta la maggior presenza numerica sul pianeta. 3) regno animale. Assolutamente in minoranza, si nnutre del secondo regno ed attraverso di esso anche del primo regno, quello minerale. La maggior parte degli appartenenti al regno animale infatti vegetariana, tranne le dovute eccezioni, una fra tutte gli animali carnivori. Questi ultimi sono una specie di regolatore naturale per evitare il soprannumero degli animali vegetariani e frugivori, a cui appartengono anche i primati e l'homo. Altra eccezione sono gli animali onnivori ed i divoratori di carogne, il cui scopo ovvio. Perch dico tutto questo? Perch evidente in questo quadro quale sia la collocazione della specie homo ed ancor pi evidente come si sia trasformato da ci che era in origine, cio un raccogliore a ci che oggi: il pi vorace dei predatori, tra l'altro senza che ne abbia bisogno. La nostra specie potrebbe tranquillamente sopravvivere senza. Ancora un paio di cose: seitan e tofu non servono affatto in una alimentazione veg* bilanciata, e si possono tranquillamente autoprodurre. La maggior parte di questi alimenti infatti prodotta localmente, quindi niente sfruttamento dei bambini in cina. Le uova, anche se non gallate sono una bomba di colesterolo, meglio non mangiarle affatto. Per finire, se solo india e cina decidessere di cominciare a nutrirsi come vi nutrite voi in occidente le risorse del pianeta finirebbero in meno di 50 anni (fonte FAO). Siamo sicuri che l'alimentazione a base animale sia la scelta migliore fattibile? Se si vogliono approfondire i singoli aspetti ci sono decine e decine di siti, le cui fonti hanno validit scientifica riconosciuta presso i quali informarsi. Signor Marco, non aspetti che si risponda qui punto per punto, si informi, l'internet glielo permette senza eccessivo sforzo. Un'ultimo punto importante: Nessuna bibbia, solo attenzione e volont di non essere responsabili di nessun abomino. I dogmi lasciamoli altrove.

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#13 Pablito 2011-07-12 18:06 +9 Non commento il contenuto.. lo hanno gi fatto gli altri.. e sono d'accordo con tutti. Volevo spendere invece un solo commento sul titolo: vero l'esatto opposto, ovvero: Essere Vegan non sufficiente ad essere sostenibili ma un passo quantomeno necessario.. Essere Vegan non basta! Ma necessario partire da questo! Bisogna cambiare da una visione antropocentrica ad una BIOCENTRICA.. basata sul bene comune, nostro compreso.. dobbiamo smetterla di vedere il mondo come un supermarket a nostro servizio Citazione

#12 Elysia 2011-07-12 17:53 +5 Quella dei bambini sfruttati per produrre il seitan divertente :D anche la dimostrazione scientifica che ci vuole cervello prima di qualunque altra cosa. Secondo l'autrice i vegani non sanno leggere e non controllano le etichette del latte vegetale (quello che prendo io prodotto in Italia da soia italiana non OGM utilizzando fonti rinnovabili... non so se si possa scrivere la marca...)? Per quanto riguarda ad esempio lo zucchero e il cotone, esistono i prodotti equi e solidali... usiamo la testa prima di scrivere, per favore... Citazione

#11 Marco 2011-07-12 15:22 -3 vero non c' morte senza sofferenza, ma tutti muoiono. animali, esseri umani, piante... la morte vita e la vita morte, questo l'equilibrio del nostro pianeta, gli animali si nutrono di morti, le piante si nutrono di morti, volete mangiare qualcosa che non sia morte? volete mangiare qualcosa che non sia frutto di sofferenza? diventate respiriani. Come dice Gloria c' la possibilit di scegliere di mangiare cose che vengono da dietro l'angolo senza bisogno di importare seitan che viene dalla Cina e che per produrlo molto probabilmente saranno stati sfruttati dei bambini. Le vacche muoiono che noi lo vogliamo o no, sbagliato sfruttarne la pelle? Le galline depongono uova, ma non tutte sono "gallate" e non verranno mai schiuse, non nascer mai un pulcino da quell'uovo, sbagliato cibarsene? Se qui c' qualcuno che si vuol lavare la coscienza e sentirsi meglio degli altri sono proprio alcuni (e sottolineo alcuni) vegan, i quali dall'alto del loro trono sentenziano e bollano come "stronzata" tutto ci che potrebbe mettere in cattiva luce o anche solo contraddire le loro infallibili teorie. Infatti in tutte le risposte a questo argomento non c' UNA che UNA risposta sensata: il caldo che le da alla testa, non conosce i veri vegan, vai a leggere la bibbia (laverabestia.it) ecc... se volete controbattere, abbiate almeno la decenza di farlo punto per punto e con argomentazioni serie. Citazione

#10 Elle 2011-07-12 15:20 +4 La pseudogiornalista - scienziata che ha scritto questo articolo dovrebbe solo vergognarsi delle innumerevoli idiozie che pretende di far passare per vere.Ha mai sentito parlare di ETICA?Perche' e' questa( e non la moda) che spinge le persone a diventare vegan e a rinunciare a tutto cio' che provoca lo sfruttamento e la sofferenza degli esseri viventi. Non ce ne frega niente dell' ecosostenibilita'(da provare tra l'altro) di una giacca di cuoio riciclata:l'animale deve essere ucciso comunque,allevamento bio o no. Gli allevatori amorevoli che crescono animali felici all'aria aperta esistono solo nelle favole :la realta' purtroppo e' un' altra. Citazione

#9 lara 2011-07-12 14:17 +3 avevo gi visto su questo sito alcuni argomenti trattati in maniera un po' naif,ma questo veramente troppo.vorrei sottolineare che non cibarsi di animali non frutto di dogmi o fondamentalismi, ma la volont di non rendersi complici di un massacro infame.che poi la mia scelta di non mangiare carne abbia benefici anche sull'ambiente, benissimo, ma non questo il motivo per cui lo faccio. inoltre trovo agghiacciante il pezzo sulle ostriche. comunque un punto di vista prettamente umano, non sta a noi decidere se il suo sistema nervoso la rende degna di vivere o non vivere.se dovessimo applicare questa logica vergognosa allora, facendo un esempio estremo, sarebbe legittimo uccidere i disabili mentali perch tanto non hanno coscienza della vita che stanno vivendo.solo che noi siamo umani e consideriamo insindacabile il nostro diritto di vivere, mentre possiamo decidere che il pesce, che non ha un sistema nervoso come il nostro, deve essere sacrificato. Citazione

#8 chiara 2011-07-12 12:35 +3 sono rimasta stupita da questo articolo! sono vegan da 1 anno per scelta etica e non certo per moda....ringrazio tutti quelli che prima di me hanno commentato questo articolo...direi che non servono altre parole..condivido tutto e invito ad approfondire con la vita l'articolo che ha scritto! Citazione

#7 Monica 2011-07-12 08:30 +6 Sono vegan da 13 anni e credo che questo articolo sia purtroppo scritto in modo superficiale e fuorviante. La scelta vegan essenziale per garantire la sopravvivenza al nostro meraviglioso pianeta - visto il numero di umani che lo popolano (!!!)- e come per ogni scelta etica che si compie c' un percorso di consapevolezza da fare. Citate i sostituti delle uova come meno sostenibili delle uova del contadino, come non darvi ragione, ma certi prodotti vengono utilizzati da persone che hanno compiuto la scelta da poco e che quindi sentono ancora la mancanza delle uova nei loro menu. Chi ha fatto questa scelta sa bene che all'inizio la nostra mente ancora intrappolata nelle vecchie abitudini malgrado la volont di cambiarle, quindi questi prodotti aiutano a superare le difficolt iniziali che pone questa scelta. Con il tempo per fortuna ci si dirige verso un tipo di alimentazione pi sana e tradizionale che fa uso di legumi e prodotti freschi piuttosto che di prodotti preconfezionati. Per quanto riguarda i capi d'abbigliamento in pelle o in lana, ovvio che sia pi sostenibile il capo del negozio dell'usato, a condizione per che abbia almeno 20 anni, altrimenti la catena non si spezzer mai. D'altro canto importante incoraggiare i produttori di fibre naturali acquistando i loro prodotti. Chi ha una sensibilit ecologica eviter nel limite del possibile di acquistare delle scarpe in plastica se

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ne trova in fibra naturale. Ma tutto questo fa parte di un percorso che richiede una consapevolezza a 360 e questo richiede tempo. Stessa cosa per il latte vegetale, chi ha fatto sua questa scelta, nel limite del possibile il latte se lo autoproduce, cos semplice preparare un bicchiere di latte vegetale!!! ed evita di andare a pagarlo un botto al negozio del biologico. Vorrei vedere se in 7 miliardi di umani andassimo tutti dal contadino a prendere latte e uova... quale massacro di vitelli si renderebbe necessario? e quante galline ovaiole sarebbero necessarie? I prodotti animali e derivati DEVONO uscire dalla nostra dieta e dalla nostra vita, il resto sono tutte scuse per chi pensa che la responsabilit sia sempre di qualcun altro. Citazione

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#6 marla 2011-07-12 03:03 +3 mi spiace che ci sia ancora tanta disinformazione. un articolo cos semplicemente mistificatorio della realt. il sito www.laverabestia.it chiarisc eun p di cose al riguardo. Citazione

#5 cintia 2011-07-11 23:21 +6 eh certo, essere "green" per certe persone significa salvare il pianeta per il bene del solo genere umano.....quindi non beviamo latte di soia per EVENTUALI emissioni di CO2 tanto letali per la sopravvivenza del NOSTRO pianeta ma per tacitare la coscienza cerchiamo di andare da un BUON allevatore, tanto tenero e premuroso con i suoi animali, prendiamo il buon latte da lui, munto da mucche cos amate che vivono nel fango, nella merda e nelle urine a vita... per poi essere portate al macello....ancora una volta gli ecologisti dimostrano che l'amore per il nostro pianeta totalmente egoistico e specista, il loro problema che il disequilibrio minaccia la sopravvivenza della SPECIE UMANA!!! altro che rispetto per la natura! Citazione

#4 Gianluca Miano 2011-07-11 22:47 +12 Gloria: mi perdoni, e mi scusi se glielo dico schiettamente, ma evidentemente il caldo di questi giorni offusca le menti piu di quanto potessi immaginare. Troppe stupidaggini in un articolo solo. Non voglio entrare nel merito di ogni obiezione fatta, c' sufficiente letteratura scientifica in rete che pu controbattere e smentire ognuna delle tesi qui poste. Ci sono dele cose sulle quali possiamo anche discutere, come per esempio, e ne cito una soltanto, se sia giusto (ecicamente ed ecologicamente parlando) diventare vegan per moda. Ma sono cose che a me non interessano piu di tanto. E' gossip di basso livello. Quello che importante si racchiude in due semplici paroline: "non uccidere". Paroline che sono racciuse in un concetto ben piu ampio noto con il nome di "antispecismo". Ad un vitello, che viene prodotto appositamente perch la sua mamma possa produrre latte non gliene puo' fregare di meno di queste stupide disquisizioni umane. Lo stesso dicasi per un pulcino di pollo broiler o per quello di una gallina ovaiola. E, ne sono certo, la stessa cosa vale per qualsiasi altro essere vivente, umano o meno che sia. Si perch essere Vegan vuol dire anche non rendersi complici del massacro di tanti umani, che vengono depredati della loro terra, che serve agli allevamenti, della loro acqua, che serve agli allevamenti, del loro cibo, che serve agli allevamenti, dei loro diritti, che servono ai potenti di turno per diventare sempre piu ricchi e potenti. Essere vegan vuol dire anche non rendersi complici del massacro degli animali marini, pesci e molluschi compresi, vuol dire non essere complici della distruzione delle foreste pluviali, dell'atmosfera. Vuol dire non essere complici dell'abominio della sperimentazione animale e, potrei andare avanti per ore. Qualcuno lo fa per moda? E' un problema suo, ma se salva anche solo una vita, io e quella vita salvata non potremmo che essere contenti. Vuole riscrivere un "vero" articolo giornalistico senza limitarsi ad un triste lavoro di cucina, chieda ad un vegan cosa vuol dire, gli parli, condivida anche una sola giornata della sua vita e condivida il suo cibo. Chieda a quei vegan che sono medici, biologi, scrittori o artisti, lo cheda a coloro che sono neuroscenziati, astrofisici oppure atlteti (se proprio non si fida del vegan da strada) Lo chieda a loro, e poi guardi negli occhi un animale che sta per essere macellato, ascolti i loro pianti e le loro grida, osservi un pesce che sta morendo soffocato fuori dal suo elemento. Annusi l'odore del sangue e della morte... Lo faccia, e, solo dopo si metta a scrivere. Non potr che guadagnarci, e, ne sono sicuro, il giornalismo anche. Citazione

#3 marco 2011-07-11 18:36 +11 Gloria, ma se lei fosse un maiale in procinto di essere uccisa per diventare una bistecca, si preoccuperebbe se chi le salva la vita lo fa per moda o per devozione sincera? Citazione

#2 francesco 2011-07-11 18:27 mamma quante tremente stupidaggini in un solo articolo. Il latte delle mucche libere???? Ma dove sono finiti i vitellini,per permettere di avere latte per gli umani?:al macello.

+11

Citazione

#1 Salvo 2011-07-11 13:58 +15 Mi chiedo se questo articolo sia stato scritto a paperopoli o presso lo scenario di chiss quale fiaba. Se non l'avete ancora capito non esiste morte senza sofferenza. E poi perch parlate di dogmi e/o fondamentalismi? E' molto pi semplice e corretto vedere nei vegani persone che con coscienza ed intelletto hanno scelto di non cibarsi pi di sofferenze. Permettetemi di vedere un esercizio di sciocca demagogia e di becera disinformazione in questo articolo. Invito Gloria Mastrantonio (a cui rendo l'onore di firmarsi) a recarsi con me o con qualsiasi altra persona presso un allevamento non intensivo ed a capire perch si diventa vegani. Non difficile, basta semplicemente riflettere un po'...al di l dei dogmi e dei fondamentalismi. Buona vita. Tanto a voi non la toglie nessuno per mangiarvi. Citazione Aggiorna elenco commenti RSS feed dei commenti di questo post.

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