Hater wile)
SCENARIO
SINTESI PER IL RIPASSO
Caratteristiche
della seconda rivoluzione industriale
@ Sela prima rivoluzione industriale iniziata nella
seconda meta del Settecento aveva avuto come pro-
tagonista indiscusso I'inghilterra, la seconda fase del-
industrializzazione - compresa frail 1880 ¢ il 1914 ~
vide 'emergere di nuovi paesi leader, la Germania
gli Stati Uniti, Anche in ttalia si avo l'industrializza-
Zione sebbene in ritardo - fra il 1896 e 1907 ~e limita-
tamente al “triangolo” compreso fra le citté di Milano,
Torino e Genova.
‘Questa nuova fase si differenzia dalla prima innanzi-
tutto per I'utilizzo di nuove fonti di energia, a comin-
ciare dal petrolio; inoltre i tradizionali settori trai-
nanti della industrializzazione - industria tessile e
ferrovie - lasciarono il posto a nuovi settori emergen-
ti, quali Velettrotecnico, il settore chimico, il settore
meccanico ¢ quello siderurgico. In particolare que-
st'ultimo si riveld strategico per la politica di potenza
che gli stati intrapresero negli ultimi decenni dell'Ot-
tocento.
1 LEuropa e gli Stati Uniti divennero definitiva-
mente il centro industriale del mondo, mentre lei
prese tessili dell’estremo Oriente e dell'India, ba-
sate sul lavoro umano e senza macchine a vapore,
cche pure avevano dominato i mercati internazionali
fino al 1830, si avviarono a un progressivo declino
sotto il peso della competizione occidentale. Le poli-
tiche egemoniche delle grandi potenze tese al con-
trollo dei mercati internazionali trasformarono le
grandi serbatoi di materie
prime e, dall‘altro, in mercati di esportazione dei
prodotti e venduti a basso
Le trasformazioni del capitalismo
e il ruolo dello stato
_ I nuovi settori dell'economia con gli altissimi co-
sti degli impianti industriali, che richiedevano capi-
nuovi imperi
tali in grandi quantita, trasformarono la struttura delle
imprese, non solo perché intensificarono la concen. |
trazione di uomini e macchine in grandi fabbriche, ma
anche perché provocarono il passaggio da una forma
di capitalismo di tipo imprenditoriale al capitalismo,
finanziario. Le banche assunsero un ruolo centrale
sia nella fase del!'investimento sia come azionisti dj
grandi imprese industriali e commercial Protagonis
dell'economia globale divennero i trusts ¢ i cartelii i
imprese, fenomeno tipico de! capitalismo americano,
in grado di creare grandi monopoli in tutti i settor|
strategici
Lo stato svolse un ruolo diretto nel promuovere il de-
collo industriale, abbandonando il iberismo iniziale e
intervenendo con politiche protezioniste per proteg- |
gere le proprie industrie e produzioni dalla concomen. |
za intemazionale. |
La Grande depressione
Nel ventennio compreso fra il 1873 e il 1896 I'e-
conomia conobbe un rallentamento significativo pro-
vocato da una crisi di sovrapproduzione industriale,
cche mise in luce la natura ciclica dell'economia. Essa!
colpi soprattutto le nazioni di recente industrializza-
zione che stavano cercando di colmare il divario ri
spetto alla Gran Bretagna.
Un fattore importante di questo rallentamento fu la
caduta dei prezzi agricoli provocata a sua volta dalla
rivoluzione dei trasporti, soprattutto riavali, la quale
rese possibile importare cereali a prezzi concorren-
Ziali, Il contraccolpo sulle economie agricole ebbe co-
me effetti 'emigrazione di milioni di contadini verso
le citta (nei paesi sviluppati) 0 verso l'estero (nelle
economie arretrate come I'ltalia) e un generale decli-
no del settore primario dove dominavano tecniche di
coltura ancora tradizionali,
Caratteri dell’imperialismo
® Al fenomeno complesso dell’imperialismo di fine
secolo concorsero pitt fattori. La volonta egemonica
globale era ben radicata nelle classi dirigenti degli
stati nazionali, intenzionate a conquistare il pitt pos-conomiche, messe in moto
yicche7 azione industriale del secondo
gel’ 12st "rel vasto mondo sottosvi-
j potenza fu resa possibile dal
oluzione dei mezzi
edalla rive
e contribuirono a rendere ac-
jon oad allora troppo lonta-
ael pee Oe alle colonie” non giocd
orate: Nel a arrarsi - in concorrenza con
ont di °° aterie prime € mercati ma
o anche gli aspetti ideologici, ali-
“emo e dal razzismo (con le
zza bianca), € religio-
ella zaZione delle popolazioni non cristia-
del secolo le po-
, portarono alla fine 4
eal {ator Pon iti soltanto Vinghilterra, pro-
. ne ocident@ era rivoluzione industriale € al cen-
wa della Pr joniale mondiale gia
ista de! o ecol
egoristd merciale € e :
wagjuna ele comme a tut gli stati economica-
a prime attoce! compresi gli Stati Uniti € il Giappo-
mete SVHUPPEN modo pit. o meno direite pratica-
nea naresto del mondo. Questo avvenne an-
rent tO ositi accord {nternazionali come fu
eee a Prcongresso di Berlino del 1884-85
4 lena vera e propria spartizione del conti-
wae africano fra gli europel.
ibilita di il “modello europeo”
simpossibilita di esportare 0 peo
wal concerto delle potenze, in grado di diri-
mere iconsutti fra gl stati con la diplomazia, pro-
yood un progressivo inasprimento dei rapporti in-
dominati dal nazionali-
mica, alimentata dal-
femazionali, sempre PIU
smo, dalla competizione econo ta
dalla competizione
lepoltche protezionistiche, €
nilitare
La spartizione dell’Africa
1 L’Afica era un continente ancora sconoscitto agli
europe’ che riuscirono a esplorare prima e a coloni2~
zatepoi zone impervie e pericolose dal punto di vi-
a eum grazie ai progressi scientifici € tecnologi-
lella seconda meta del secolo. I primi esplorator!
furono missionari, viaggiatori Studiosi, e cid pre-
i viaggiat
) Viaggiatori, studiosi, pI
ard il terreno alla successiva colonizzazio ne ternito-
Tiale. Questa dovette fare i conti al nord con gli stati
islamici, dove i gruppi tribali si articchivano con
;
commercio di schiavi neti. Alla fine del secolo lintero
continente fu spartito f i,
continent fa spartito fra prtoghesi,belg,nges,
@ La Francia procedett
n fe lungo una direttri
es , colonizzando in sostanza tutta l'Africa oceiden,
: le e settentrionale; preponderante nella propagan-
a colonialist francese furono 'europeizzazione de
at indigeni ela loro assimilazione culturale, piuttosto
5 he gli interessi commerciali e lapprovvigionamento
i materie prime, argomenti invece tipici i
d : ici dell’ -
Jismo britannico. see
Limpero inglese e l’Asia
a Dell'impero inglese facevano parte colonie di va-
rio tipo. Australia, Nuova Zelanda e Canada, abitati da
emigrati bianchi, ottennero lo status di dominions,
che prevedeva una relativa autonomia, mentre India
vide imporsi il governo diretto di Londra a partire dal
1858, dopo la rivolta dei sepoys. L'India fu il perno
economico essenziale dell’impero britannico e rap-
present I'unico esempio compiuto di imperialismo
economico, cioe di radicale subordinazione delle po-
tenzialita economiche locali agli interessi della ma-
drepatria.
La Gran Bretagna occupo di fatto nel 1882 anche rE-
gitto, decisivo per il controllo del canale di Suez, alla
cui realizzazione avevano partecipato anche france-
si lungo un asse “verticale” che estendeva i dominio
inglese fino all'Aftica meridionale, ricca didiamantie
oro,
mm Lapresenza ingl
come de! resto quel
manteneva il suo tradizi
isole delle spezie.
La penetrazione in
Ienta che in Africa, per la
se, refrattario al dominio
che si opponevano a forme
ese si estendeva anche in Asia,
Ila francese, mentre I'Olanda
ionale impero nelle lontane
Asia fu perd meno agevole e pit
presenza dellimpero cine-
occidentale, degli ottoman,
Gi controllo dretto, e del-
Cae|
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SCENARIO
limmenso spazio siberiano, sconosciuto agli europei
€oggetto delle mire della Russia zarista,
W_Nemmeno il secolare impero cinese riusci pero a
mantenersi saldo di fronte alla sempre pill forte
pressione occidentale e britannica in particolare.
Tuttavia, il collasso dell'impero, in seguito alle
guerre dell’oppio, non porté a una vera e propria
‘occupazione coloniale, salvo che in aree circoscritte,
€nemmeno a processi di assimilazione e moderniz-
zazione occidentale tentati invece con successo in
altre are
Industrializzazione
€ questione operaia
@ Con a grande trasformazione industriale che
investi I'Europa, sebbene con velocita diverse, nel
corso del secolo, venne alla ribalta la questione
operaia che in vario modo nei diversi stat si intrec-
ciava alla pitt generale questione democratica, della
rivendicazione dei diritti individuali e del suffragio
universale. Dopo la Gran Bretagna, che lo affront
gid nel 1833, il tema della limitazione dell’orario di
lavoro nelle fabbriche approdé anche in Francia ma
il movimento operaio stentava a darsi un’aggrega-
zione stabile a prescindere dalle lotte per i migliora-
menti salariali o delle condizioni di vita. Dopo il
Quarantotto la conquista di una minima stabilita
economica inibiva di fatto un impegno politico con-
tinuativo,
I modello socialdemocratico
Le rivendicazioni operaie si intensificarono negli
anni sessanta, alle prime avvisaglie del rallentamen-
to della produzione. Le riforme del suffragio in In-
ghilterra sono de! 1867 e del 1884, In questi stessi an-
ni si pose per la prima volta (1864) la questione di
una grande associazione internazionale in grado di
dar voce al movimento operaio europeo nel suo in-
sieme. Oltre ai gruppi di molti paesi vi aderi il Partito
operaio socialdemocratico tedesco (primo nucleo
della Spd, fondata nel 1875), il primo vero partito po-
litico della classe operaia. Non solo l'ingresso dei te-