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RISCHIO FISICO

Da un punto di vista didattico fanno parte del rischio fisico:


 MICROCLIMA
 RUMORE
 RADIAZIONI
 VIBRAZIONI
Gli agenti fisici agiscono sull’organismo umano senza che il soggetto il più
delle volte li percepisca, anche se sono rilevati dal suo sistema di percezione
(SNC e SNP). Possono esercitare una serie di effetti a liv cellulare, alcuni dei
quali sono tossici, dannosi per la salute.
MICROCLIMA
Il microclima è il clima che si realizza in un ambiente confinato (chiuso) di
vita o di lavoro, in cui il ricircolo dell’aria avviene solo artificialmente. È un
elemento importante, ma poco considerato; infatti un microclima non idoneo
può essere responsabile di patologie in ambiente lavorativo o di vita. P.e.
microclima ospedaliero è sps poco controllato; gli ambienti talvolta sono
molto caldi, l’aria è secca … e ciò può peggiorare le condizioni di salute del pz.

Dalla fisica sappiamo che il calore si trasmette da un corpo più caldo ad uno
più freddo attraverso diverse modalità:
 Conduzione: spostamento del calore da un corpo più caldo ad uno più
freddo quando sono a contatto tra loro
 Convenzione: il corpo caldo trasmette calore alle molecole vicine al
corpo freddo. Quando siamo in una stanza trasmettiamo calore all’aria
intorno a noi, pertanto, qualunque corpo caldo può trasmettere calore
per convenzione. P.e. il termosifone, che si riscalda grazie all’acqua
calda, trasmette calore alle particelle d’aria attorno. Le particelle più
calde tendono ad andare vs l’alto, quelle fredde in basso, quindi dopo un
po' si riscalda tutta la stanza.

Si definisce benessere termico uno stato mentale di appagamento vs


l’ambiente in cui ci si trova. Il benessere termico è determinato da:
 Parametri fisici: T, umidità, velocità dell’aria
 Parametri individuali (abbigliamento, metabolismo, tipo di attività
svolta …)
A parità di T, se la velocità dell’aria aumenta (p.e. se c’è vento), si percepisce
una T minore, perché le particelle di aria vicine al nostro corpo si muovono,
riducendo la temperatura effettiva.
Tra i parametri fisici che determinano il benessere termico importante è
l’umidità relativa ovvero la q.tà di vapore acqueo in un volume di aria . È
espressa in percentuale (se l’umidità è 100%, il volume d’aria è saturo di
vapore acqueo). Se l’umidità relativa è del 70%, siamo al 30% al di sotto
dell’umidità massima che quell’ambiente può accogliere. Se invece l’umidità
relativa è del 30%, l’ambiente è molto secco.
Una giusta umidità serve a mantenere le mucose umide; le mucose secche
hanno minore efficacia nel proteggere dalle infezioni (l’ambiente poco secco e
con una giusta umidità è fondamentale per prevenire il raffreddore → è più
facile ammalarsi in casa senza il giusto microclima).
Il DL 81/08 contempla anche le condizioni di comfort termico ponendo come
adeguati i seguenti parametri:
 T dell’aria tra 10° - 30° C
 Umidità relativa tra 30 – 70% (ideale: 60-70%)
 Velocità dell’aria 0-1m/s
Condizioni di benessere termico possono essere raggiunte variando i 3
parametri in diversi modi, il che rende difficile, nella pratica, la valutazione
delle condizioni microclimatiche di un ambiente e del comfort termico. A tale
proposito si possono usare indicatori fisici (t, umidità, velocità dell’aria) e i cd
indicatori sintetici di comfort o indici di Fanger.
Gli indici di Fanger sono il PMV (voto medio previsto) e il PPD
(percentuale prevedibile di insoddisfatti) e consentono di prevedere, per
determinate condizioni microclimatiche, rispettivamente il voto medio per la
sensazione di benessere termico che sarà dato dalle persone che si trovano in
quell’ambiente e la percentuale di persone insoddisfatte.
Essi si basano sulla risoluzione dell’equazione di bilancio termico. La zona di
benessere termico si colloca entro limiti massimi di PMW da -0.5 a +0.5, cui
corrisponde un PPD del 10% (cioè solo il 10% delle persone che si trovano in
quell’ambiente è insoddisfatta).

COLPO DI CALORE
Il colpo di calore è un aumento della temperatura corporea in condizioni di
ambiente molto umido, associato ad attività fisica importante. Può essere così
grave da progredire fino al coma.
Durante l’attività fisica, la temperatura corporea aumenta perché i muscoli,
contraendosi, producono calore. Quando l’attività fisica si svolge in un
ambiente ad elevata umidità (p.e. palestre sotterranee, piccole e poco areate),
non si riesce a disperdere adeguatamente il calore. Il calore, infatti, dovrebbe
essere disperso per conduzione e convezione, ma se l’umidità è molto alta, il
passaggio del calore dal corpo alle particelle d’aria non può avvenire (in
quanto l’aria è effettivamente più calda del mio corpo), e l’unico metodo per
disperdere calore è la sudorazione, tramite il passaggio del sudore dallo stato
liquido a vapore. Se l’aria è satura di vapore, l’evaporazione non avviene,
quindi si continua a sudare ma la temperatura corporea non si abbassa e può
aumentare fino a 40-41 °C, determinando il colpo di calore.
Per lo sts motivo, l’elevata umidità risulta pericolosa anche nell’ambiente di
lavoro, spt quando si compiono sforzi (p.e. spostare pesi).

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