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Piero Caldirola | Roberto Pozzoli, Elio Sindoni | IL FUOCO FUSIONE termonucleare controllata EDIZIONI Direnoreedueriate EDGARDOMACORIN Redatore DONATELLATESTA Grafica ENRICOGENOVESL sss 0303-27 Incoperina i spheromac (ores Princeton University), Primadizione: novembre 1984 © 1984by Armotdo MomdadoritioreS pA. Mano 6 Prefazione Principi fisici della fusione Lo stato di plasma Inirexurione, 3 Hquarto stato dean ria: carters exe Hcantinanse io delle partie 7- Equilibrio estaba dl 54 Fenomeni di tasporto issione di tadiavione, 67 - Onde eletr ‘pgnetiche nel plasma, 69 = Conchusioni 73. Hi plasma termonucleare Inttedusione, 7 -ilancio energetico ¢condzion di fwione,75-Dinamica dei prodott delle reazionidifastone, 80- Approcel ll fusion, 82 Cons ‘Sion, §8 HN Tokamak frun'Tokamak, 90- Equilibrio, scala, 103 = riscalament idihonale, 18 - Progress delle icerche perla fasione, 10) - Conclastont, mz Sistemi alternativi di confinamento magnetico Introdusione, 113-Co 126M Reversed Field La fusione termonucleare controllata mediante confinamento inerziale Intreduzione, 133 - La fusione medi sc laser, IH -Esperin fasci pasticele, 139 Conclusions, MA Diagnostica dé un plasma eindagiae mediante metodi numerici Inteaxduzione, 145 Diagnostihe per plasm conti Diaguostiche macroscopiele, \17 = Diagwostche mediante partielle, 4 Diaguosiche basate su radeacioni, 19 ~ Diagnosehe per plas a cofind. mento ine SH = Sistemi di acguisiione dk dat, 196 Indagine del plasma mediante metodi numeri, 137 = Conclusion, 159, pag. 7 1» pag. 39 pag. 74 pag. 89 pag. 113 133 pag. 145 8 Tecnologia della fusione Introdusio reattore a fasion one 61 scattore a fasione, 162 Schema di principio per un ssato su macchine a eonfinamento magncieo, 164 Progeti di eatton a fusione basati stl eonfinamento magnetic, 168 - Reat- tore a fisio Epilogo ‘pasate sul confinamento ineriale, 170 - Altri tpi di reaton ‘Problemiconness\aglietfett dell raiacion,"F1- Reaizea- vail campimagnetii, 178 Tecnologie della radiolrequenza, 176 Conclusion, 173, Appendici 1- L'urto coulombiano I~ Lo smtorzamento di Landant Posifazione di Ma Glossario Bibliografia Indice uaitico, jo Silvestri pag. 161 pag. 180 pag. 183 pag. 184 pag. 190 pag. 195 pag. 202 pag.212 pag.214 PREFAZIONE, Questo tibro si occupa delle ricerche sulla fusione nucteare controllata, cioe della produzione ¢ dell uilizzazione pacifica dell energie iberaua dalle rea- zioni nuctearé di fusione, simiti a quelte che avvengono allnterno del Sole e ‘alimentano continuamente il suo irvaggiamento. Prima diaddentrarsi nefla descrizione dei processi di fusione ¢ dei metodi antualmente usati per la loro realizzazione in laboraorioé opportuno chiarire quale saréilruolo di questa nuova fonte di energia ne! quadro delle diverse fonti energetiche esistent di conseguenza, il suo impatto sulla qualita delta vite, Bisogna chiedersi, in defimitiva, quale sara Utilta dedla fusione ¢ se it contribo che essa potra dare al problema dell energia sia tale da giustificare il notevole sforz0, in uomini ¢ mezzi, effettuato ora nelle ricerche, Partiamo da una considerazione, nella sua essenza ben fondata ¢ avvalo- rata dai diversi studi effettuati in proposito: per evitare al’ wnanita intera una gravissima crisi, che assumerd caratiere catastrofice per una frazione consi- stente della popolazione mondiale, quella cioe det paesi souosviluppati, & necessario che su scala mondiale visia un rapido e continua increment netto della produzione di energia, per un certo periodo di tempo, stimato fratrenta € cinguant anni. Quest energia, opportunamente emministrata, petra per- ‘meuere, entro tale periodo, il raggiungimento di wn livello di vita accetabile per tutta Cumanita. Raggitnte tali condizions il consumo energetico porra stabilizzarsi e seguire la variazione lenta della popolazione mondiale, che ‘avrit superato, si spera, la fase, tutiora in corso, di aumento esplosive, Per renderci conto dela vatidita di queste affermazioné possianzo fare due osservazioni, La prima riguarda la relazione fra il consumo energetico e il reddito medio tordo per persona, calcotati per i diversé paesi. Per i paesi sottosviluppati con lévedti cli vita estremamente basi, entrambe queste quan 1ita hanno valor’ molto minori di quelli relativi ai paesi induswrializzati. St uo quindi indéviduare un minimo tenore di vita accettabile come queldo che corrisponde, grosso modo, a wn certo valore del constuno energetico. Non & ie rendera cot che gran parte deff mani vive ol soto dtl anche evidente che nei paesi ad alto reddito tale sogtia pud essere superata inutilmnente all’eccessa: si pud avere cioe lo spreco di energia. Si oxserva, ad exempio, che id consumo energetico per persona negli USA ¢ pitt del doppio di quello rilevato in Svizzera, Francia e Giappone, mentrei livelli di vita sono pressoché simili. Un risparmio energetico & quindi possibile da parte di taluni paesi ad alto reddiro. Tuttavia, una semplice ridistribuzione dell energia atualmente consuumata non é sufficiente a far frome allo svilup- po dei paesi pits pover’ sino a raggiungere livetli accenabili La seconda osservazione riguarda Vaumento della popolazione. C’é da ndersi ur aumento della popolazione mondiale, dovuto in massima parte alla crescita detla popotazione nei paesi in via dé sviluppo. Infatt, la rivolu- zione industriale, iniziate in Europa alla fine del XVII secolo, sta ora propagandosi a tali paesi € accompagnandosi a una diminuzione della ‘mortalita natale e infantile. D’altra parte, Vircremento ali popolazione, nei paesi ove la rivoluzione industriale é avvenuta da tanto tempo, é stabilizzato intorno a valori molto bassi. ‘Si prevede che per la fine del secolo Ja popolazione mondiale siaggirerd sui 6 miliardi di individui. Un problema di importanza crescente é quello della disponibitita degli alimenti ¢ quindi dell'energia destinata alla produzione 0 alla distribuzione del cibo. Si stima che attuatmente circa un terz0 della popolazione mondiale viva in condizione di sottoalimenazione. E necessario quindi che la produzione dienergia venga progressivamente aumentata, almeno sino at primo decennio del prossimo seeolo. Cerchiamo ora di precisare pitt quantitativamente questo fatto. II consumo mondiale di energie ¢ attualmente di circa 270 quad (1 quad = 2,8 X10" kcal) all'anno (1982), A exso cantribuiscono per it 92% i combustibili di origine fossile (petrolio 43%, gas naturate 20%, carbone 29%), per la parte rimanente le alire font di energia (nucleare, tdrica, geotermica, solare). Supponendo che ilconsume per persona rimanga invariato, per anno 2000saranno necessari civca 370 quad. In tali condizioni non sara stato: tutavia risotto il problema della fame perché un terzo dell umanita sara ancora in condizioné di sottoali- ‘mentazione. Si vaduta che un ulteriore inrcremento di energia sia necessario a garaatire wn ménimo di sviluppo. reatistico quindi ritenere che il fabbiso- ‘gro energetico annuale su scala mondiale sara nel 2000 intorno ai 410 quad, ovvero una volta €.mezz0 il consumo attuale, ¢ sia destinato a crescere ulleriormente. au Nasce il problema di come far frome a queste imponente richiesta di energia. Abbastanza recentemente ci si é resi conto, di fatto, degli effet doveui a una limitata disponibilita della fonte pit usata di energia, il petrotio. E stato infaui embargo del perrotio arabo nel"73-'74 a mettere in evidenza come a normale vita di una nazione dipenda criticamentedalla disponibitita di energia. Fra le fonii energetiche il petrotio @ la pite versatile ¢ adatta at rasporto. Per questo motivo, i paesi industrializzati ne farnno uso intenso e hanno basato su esso gran parte della toro attvita Le riserve di petrolio sono evidentemente limitate, e siritiene che, con it ritmo attuale di sfruutamento, possano esaurirsi nef giro di tun secolo. Un'al- tra fonte di energia, pulita e conveniente, il gas natwale, é destinata a ‘esaurirsi in un arco di tempo non pitt lungo. Le riserve note di carbone sono ‘molto pitt estese di quetle di petrolio e di gas naturale, esistima che possano durare per 2-3 secoli. Itcarbone, tuitavia, non ¢ facile da rasportare conte il petrolioe lasua combustione, inoltre, pone seriproblemi di inquinamento. F: anche possibile estrarre olio combustibile da particolar'tipt di rocce tad esempio le argille binuninose), le cui riserve sono molto estese. Il procedi- ‘mento é tutavia molto complesxo e anche in questo caso €necessario risolve- re gravi problemi di inquinamento. Progresst in questo settore richiedono lo sviluppo di nuove tecnologie, la costruzione di impianti giganteschi, con un fontissimo investimento di capitale. Per questo motive il contributo di queste font di energia potrebbe essere apprezzabile soltanto a higa scadenza, ben ‘a dila della fine del secolo. Le stesse osservazioni valgono per i processi di produzione di petrotio da carbone e disfruttamento dell’energia geatermica. Un aspeto negeuivo dell uso dei combustibil fossil if ci effertoe difficl- ‘mente vatuabite, proviene dallaumento di anidride carbonica nell atmosfe~ ra, dovuto alla combustione del carbone 0 suoi compost. Lanidride carbo- nica si oppone allirraggiamento del catore terrestre verso to spazio. La sua ‘aumentata coneentrazione potrebbe quindi determinare un aumento di tem- peratura della crosta terrestre, con catastrofici mutamentidi clinea. Si rtiene che cid potrebbe avvenire per una concentrazione di anidride carbonica doppia della autuate. Lo sfratamento celle fort di energia rinnovabili, cice Venergia solare, quella proveniente dall wilizzazione dei vegetal (biomassa), dal vento, dal moto ondoso degli aceani, eec., ha uno sviluppo motto lento e potra contri- bbuire soltanto in mininea parte alla domanda di energia per la fine del secolo. Per ciascuna di queste fonti di energia vi sono probleani di concentrazionte & ditrasporto, ovvero di adattamento alle strutture di wtlizzazione. Ad esem- pio, mentre & pitutosio semplice pensare a una utilizzezione dell energia solare per problemi liriscaldamento eusidomestici dé une piccola comunita, € arduo rifornire con energia solare un'industria pesante, in cui si tka une richiesta continua di potenza motto elevata. Un‘alira fonue di energia é quella nucteare. Lenergia nucleare di fissione & 10 comunemente prodotta mediante ireattori termici (ove fe reazioni di fissione sono dovute a netroni lent, in cui viene essenzialmente usato come combi stibile Visoropo U"" delt'wranio, che si trova in coneentrazion® inferiori all'1% nell uranio naturale. L’uranio, a sua volta, & estreto da minerali in cui si trova in concentrazioni piuttosto piccote. La tecnologia attuate permet- {cdi estrarre uranio da mineralt in cui presente con concentrazioni superior: allo 0.16%. Tenendo conto di cid, le riserve note, uiilizzabili con reattori fermici, si esauriranna, con i consumi previsi, in un tempo non motto pit lungo della deuraa delle riserve di petrotio. La maggéor parte dell'uranio cesistemte in nacura, duttavia, & eontenuta in enormi giacimenti di minerale a concentrazioni molto basse. Si avrebbe quindli una fonte di energia a lunghis- sima durata quatora le teenologia fosse in grado di estrarre uranio anche da tali riserve. Vi é un altro tipo di reaitore nucleare, atwalmente in fase di sviluppo avarzato (esistono alcuni prototipi funzionani), che pud usare come combustible isotopo di uranio pit abbondante, PU" anziehé sotan- (0 la piceola frazione di U" comenuia neturanio naturale. £ il reattore veloc autfertizzant,incuiteretzini di fesionesono prodote daneutr ni veloci. In esso si usa la fssione del pluronio 239 (Pu?) per produrre ener eo produce a teases abe Pee” mediante it bombardamento iV" conimtenso flusso di neutroni velociemessi dalle reazionidifissione. Questo plutonio pucra sua volta essere usato come combustbile per la stesso reattore 0 per altri reattori a fissione, Un reatiore autofertilizzante pud cosi produrre pit plutonic di quanto ne consurna, La realizzazione di questi reattori risuilta essere piuttosto comptessa ¢ si stima che essi potrebbero cominciare a produrre energia a costi comperitivi nor prima di 15-20annt. tn questo caso la désponibititt del combustibite verrebbe a essere sostanzial- merit illimitata Un primo problerna connessa con Vimpiego dei reatoria fissione riguarda (a radioativita. Le sostanze radioattive emettono raggi y, sinili ai raggi X, ‘ma con maggiore energia emotto pit penetrauti, Quando rags’ colpiscona le cellule viventi producono in esse serissini danni, che passono essere causa, traValira, di cancre nellindividua e di difetti congeniti net suoi discendenti Vi sono sostanze radioattive (ad esempio Sr”) che verigono facilmente assorbite dall organism, siannidane stabilmenate in esse, nelle assao in altri suti, © contincane a irracliarlo. Visono due modi per produrre sostanze radienattive: atraverso reazioni di fissione nucteare oppure borbardande con neuironi sastanze non radioatté- ve. Nef reatiore a fissione la produzione di sostanze radioattive & parte integrante, fnevitabile, del processo di funzionamento. Le sostanze radioatti- ve, estremamente pericolose, che si producono all'interno det reattore fenno parte delle cosiddette seorie. It problema principate delta sicurezza nucteare consiste nell impedire, asxolutamente, che queste sostanze vergano a contat- u 10.con ambiente esterno. B necessario quindi accumulare stabilmente (per ‘periodi di 1000 anni cirea) le scorie radioattive in moda che non possano essere liberate sotto forma alcuna. Siriviene che unasoluzione a basso rischio del problema non sia difficile da attuare, immagaz zinando le scorie in caverne sotterranee geologicamente stabili. Anche il volume delle scorie ‘accunuutate non presenta difficolta rifevan Un altra problema connesso all'uso dei reaitori a fission riguarda il pericolo di proliferazione di armi nucleari. Infat il conthustibile nucteare perun reattore termico, ad esemipio ad acqua naturale, éqeasisempre uranio 238, arricchito con il3 per eento circa di uranio 235 facibonente fissile, Se da questo combustibile si votesse ottencre un esplosive, sarebbe necessario separare i cue isotopi, un procedimento che riehiede wna tecnologia wd alto livello non facilmente acquisibile, I combustibileirradéaro durante il proces v0 di rtrattamento comiene anche una piccola frezione di pluionto che pid essere separato dall'uranio mediame un processo chimieo, imprese meno difficile, Tale pliuonio ha una elevata concentrazione di pluonio 240 rspetio al plutonio 239, che & Visotopo eitizzato negli esplosévi muctearis i reattori auioferilizzanti contengone une maggiore qucaita di plutenio can tina pi clevaia concentrazione di pluronio 239 per urita dé potenza € possono rendere ancora pit facile la cosiruzione ali anai nuclear. E: ia tinea di principio possibile evttare queste tipo di pericoli usande reattord autofertliz zanti funzionanti mediante i ciclo di reazione del torte, anziché quello dell wraniey etal caso il combustible che produce le reasiont dé fissiqne é Fisoropo U"" dell uranio, Esso si presenta mescotato cou Visotopo Ui quale ¢ cosi fortemente radioattivg da sconaggéare tentatividi furto. Inotire, la separazione del'U" dallU"" richiede installazioni molto complesse, realizzabili solo con il coucorso di urrindustria avanzata ¢ di un coordina mento su scala nazignale. E possibile rendere ancora pit difficoltosa la separazione delt'U""" mescolandolo con un altro isotope, CU", inerte, Purtrappo, Uuso det cicle del toria ha il grossa inconveniente di avere ua insufficiente efficienza nella fertlizzazione, davuta al fate che ilflusso di neutroni prodotto dalle reazionié troppo basse. E possibidetuttavia superare Vostacolo usando una sorgente addizionale di neutroni (ad esemapio. un reautore a fusione che wilizzi la reazfone D-D @ la reazione B-T) Consideriamo infine Venergia di fusione. Sulla base delle ricerc questo settore si prevede che un reatiore dimostrative protré essere realizzato nel primo decennio det prossimo secolo. Per un seatiore commerciale biso- gnera attendere una ventina danni in pi. Non possiano quindi contare suilenergia di fusione per il problema dell'aumenso deila disponibilita di energia a breve termine (sino al 2000) ma dobbiamo pitetosto pensare atla fusione come a un elenrento determinante per la risotuzione del problema dellenergia sui temp? lenghi PREEAZIONE, Per i reattori a fusione della prima generazione, funzionanti mediante la reazione dewerio-trizio (D-T), la pit facile da realizzare, i combustbili di parterrza saranno deuterio¢ litio. Quest ultimo é usato per proxdurre il rizio, ‘non esistente in natura, mediante bombardamento neutronico. It deuterio, isotope dell'idrogeno, costiuente dell acqua pesante D,O, & presente nell ac- qua nella concentrazione di un atomo ogni 10000 atomi di idrogeno. I litio, it pitt leggero dei metalli alcalini, & presente in natura in forma di sali, distribuiti in parte sulla crosta terrestre ¢ in maggior quantita nell aequee del ‘mare. La concentrazione de! Ttio in soluzione nell'acqua deglt oceani ¢ di circa un atomo ogni 10° aiomi di idrogeno, cive circa mille volte inferiore a quella det deuterio. Una quantita sempre siraordinarianeme grande ai fini delta produzione di energia. 1 processi di estrazione di deuterio e litio dll acqua del mare non sono particolarmente complessi esone comtunemen- te effestuati a basso costa con tecniche ainpiamente collardate. Per i reatioria fusione della seconda generazione, che faranno uso della reazione D-D, il combustibile sard soltanto clewterio, In entrambi i casi Pacqua degti oceani risulta costineire una riserva di energia di facile reperibi- ied ¢ a tut gli offers iMirmitaua, Un vantaggio detla fusione & che essa non produce diretamene scorie radioattive. La radioatuivita in tn reatiore a fusione pu essere davuaa all uso del wizio (che ha un tempo ali dimezzamento di 12 annie mezzo) € al hombardamento della strutura del reatore mediante i neutront prodotti dalte reazioni di fusione, La quantita torale di trizio nelWimtero reatiore & comunigue piutosto modesta (cirea 10 kg); inotire, le tecniche di manipola- zione del rizio non presentane particotari difficolta, Per quarto concerne la radioanivita indowa, essa pud essere modificata usando per le struatue material a bassa attivazione oanche, quando sara disponibile a costiaccessi- bili, materiale che nom viene praticemente ativato. A differenza di quanto aeccaude per é reattoré a fissione, fa radioauivita in un reauiore a fusione pud essere dunque ridotta scegliende particolari materiali per ta costruzione det reattore. Osserviarno inolire che Vobietive finale dell'use dell'energia di fusione é ‘a costruzione di un reatore che wilizzi reazioni di fusione le quali, oltre a ‘mor coinvalgere sostanze radioattive, non diane nemmeno tuago aemissione di wcwtrani, ¢ quindi a radioattivie indota nei materiali. Una di queste reazioni, ad exempio, ¢ quella che avviene fra it deuteria e Fisotopo dell elio He’; D+ He’ > Hel + H. Essa e pitt difficile da realizzare della reazione D-D. Tuttavie, anche in questo caso, xi dovrebbero usare le reazioni D-D con if relative contenuto di neutron e di trizio per produrre He’, esistente in satura in quantita trascurabili: ovvero, sarebsbe necessaria la presenza di un «qpparauo industriale di tipo nucteare per ta produzéone di He’. Una reazione difusione che risulta completamente priva di neeronie di sostanze radioatti- ve é quella che avviene fra il nucteo di boro B” ¢ quella dell idrogeno H con la formazione di tre particelle alfa, assolutarneate stabi, Questa reazione si innesea a energie motto elevate, 20 volte superiari a quele richieste per ta reazione D-T e2 volte superior’ a quetle necessarie per la reaziane D-Hte'. Il boro é anch’esso diffuso nell'acqua del mare cow uria corcentrazéone di un ‘aiomo ogni 40 atom di deuterio; pud essere facilmente estratia e costituisce una riserva illimitata di energia. E da aggiungere che in ogni caso il materiale che interviewe nel furziona- mento del reattore a fustone non é particolarmente interessante ai fai della costruzione di bombe nucleari. Un'ultima osservazione rigouarda le riserve delle fonti pranarie di energia. bene chiariee che ta loro estensione non é il priacipale problema dell’ener- ‘ia per if feauro. Le riserve di carbone e petrotio, estraibil la diversi tipi di rocce, sono sostanzialmente illmitate. If problema e che iprocessi di estra- zione edi adattamento at consumo (cio’ ta produzione dei casiddedi comba- stibili simtetici), sono estremamente costosi « differenza ai quelli relativi al petrotio comune e al gas naturale, fons in via di esaurieneata, Sarc quire in definitiva il costo, calcolaio evidentemente in modo taie da garantire il ‘minimo rischio per 'uomo, ten elemento determinante nel far prevalere nel futuro uso dell'energia difissione e di fusione risperto a quetlo di atre fonti. Il breve quaero della sitwazione energetica che abbiamno delineato ci permette ora di fare alcune considerazioni sullo sviduppo jteturo del proble- ‘ma energetico. Le richieste immediate di energia, sino alla fine det secolo, possono essere Jfronteggiate soltanto agendo su sistemi di utilizzazione atwalmente in uso, che siservono di tecnologie provate ed efficient. Valea dire, sera necessario inerementare lestrazione di petrotio, di gas naturale, di carbone e anche Tuso di energia nucleare con i reattori fermici.. Un aiuto po derivare anche dal risparmio energetico nei paesi fortememte industrializzati. Non cisi pud ‘atendere un contributo rifevante da fonti e metodi che richiedono uso di teenologie meove perché, come abbiarno visto, il processo di sviluppo é lento rispetto all imponente e rapida richiesta di energia. ‘Suen arco di tempo pitt ungo si dovra disporre principalmente di energia inesauribile, ad alto contenuto teenologico e i eombustibili convenzionali verranno ulilizzati ove non esista anceva wna rete sviluppata di trasmissione di energia. Visto lo stato attuele delle ricerche sullo sfrutamento detlenergia solar, possiamo pensare che il suo uso rimarra Timitato per un lungo periodo di fempo a particolari tipi di esigenze. La parte preponderante del energia del fuiuro a medio termine sara Jornita dai reattori veloci antofertilizzantie dai reattori a fusione. F plausibi- le, sulla base dell'avanzato stadio teenologico, che ai reattori veloci sia “ affidate il compito di cominciare a rimpiazzare i combustibili fossili nella produzione di energia eletrica menure saranno sviluppaté ¢ cominceranno a entrare in funzéone i reatiori a fusione, I due metodi diventeranao conpetitivi, poiché ciascuno di essé pud costi- tuére waa fonte di energia ilimitara A questo punto, anosire avviso, ireatori aeuofertilizzanti esaurito illoro compito, quello cioe di aver dato tn conuribueo sostanziale al superamento della crisi energetica, dovrebbero taseiare il canipo af reattori a fusione, su cui non incombe to spetiro delta proliferazione delle areni nuclear ROBEREO P0ZZ011 Milano, maggie 1 ELI0 SINDONI 15 IL. FUOCO DELLA FUSIONE termonucleare controllata 1 Principi fisici della fusione INTRODUZIONE {a fusione nucleare entra nella storia della fsica negli anni Venti, come elemento es Per risolvere un problema che sino altora aveva costi- meccanismi fisici sono alla base della cont ener da parte del Sole delle altrestelle? Sappiame dal eta dele meteoriti ¢ delle rocce terrestri che Firraggiamento solare dura da possiamo stimare che continuerd per tempi altrettanto Se si pensa che allorigine di questa liberazione di energia vi siano processi chimici o la variazione di energi alla contrazione della massa solare non si Fiesce a conciliare enorme quantita di potenza irradiata con il lentissimo consumarsidel Sole, Nel 1924 astronomo inglese A. Eddington, impeg studi sulla determinazione della temperatura all'interno del Sole, i che i processi di fusione siano allorigine dell'energia s tronomo inglese R. Atkinson eil fisico austriaco F. Houter- ‘mans danno a questa idea la consistenza di un lavoro sci interno del Sole, a una temperatura di 20 mitioni tima dat ieton), le collisioni fra i nuclei atomici permet verificarsi di reazioni di fusione © come l'energia liberata da renda conto dell'irragsiamento solare. Ritengono, in particolare, che me- dante un processo di catture successive da parte di un nucleo lergero, non ieato, Fungente da catalizzatore, quattro protoni possano fondersi a iwhi sen ture i legami che uniscono gli glettroni al nucleo aor sispeezano e la 1. costituita da nuclei deletion ike formare un nucleo di eli sono quelle che hanno effettivamente luogo nel Sole, poiche la nel suo interno @, secondo le stime attuali, di 14 milioni di er inferiore a quelia allora stimata idea di base, che la fusione nucl sorgente dell'energia solare, & corretta. Cisi pud ehiedere a questo punto perché la fusionc di nuclei leggeri dia origine a una grande quantit’ di energia. Anticipando un'espasizione pity dettagliata, che verra fatta in un prossimo paragrato, si pud dire che in tal reazioni la massa a riposo complessiva dei prodotti inferiore a quella delle particelle interagenti. La differenza delle masse Am da origine alla libera Zione della quantita di energia AF, data dalla relazione di Einste AE= Ame ay ove cé la yelocita della luce nel yuoto, Questa relazione esprime la legge di equivalenza fra massa ed energia, conseguenza della ‘coria della relativitas ristretta, formulata nel 1905". La variazione di qualche unita su mille nelle masse delle particelle interagenti rende conto dello sviluppo di grandi quantita di gia. Perché due nuclei si fondano & necessario che siano- portati a distanze molto brevi, dellordine di 10 "em, in modo che le forze mucleari, responsabili della fusione, possano entrare in gioco. I nuclei atomici sono carichi positivamente, di conseguenza tendono a respingersi, La forza di repulsione cresce all nuclei, in proporzione inversa al quadrato della loro distanza. Affinché duc nuclei si avvicinino, sino a distanze sufficientemente brevi ¢ necessario che la velocita con cui urtano sia molto elevata. Per cid le reazioni di fusione possono avere Iuogo solo quando l'energia cinctica delle particelle & esiremamente elev: ‘come avviene all’interno del Sole. I! superamento della ‘barriera di repul- sione coulombiana™ pud avvenire tuttavia con energie cinetiche inferiori a quelle necessarie per superare la ‘cima’. Questo é il cosiddetto ‘effetto, ’, previsto dalla meccanica ondulatoria., claborato dal fisico russo G. Gamow poco tempo prima det lavoro di Atkinson e Houtermans. Proprio la considerazione di questo effetto permette di dare una valutazione corret- della rapidita con la quale possono avvenire le reazioni di fusione. © A queltempo nonera stato ancora seopertol neutron sititenctache i nucleodi clio fosse formato da quattro protoni ¢ due elettoni > Notiamo che la rlazione (1) vale in generale per tutte le rasformizioniche avvengonoin un sistema flat in particolare anche pet le teazioni chimiche. Pe maces trasforrht in energia-@ enotmemente knferiore (i un fatore 1) spe felativg all retzion! nutes J Pa barter di potenziae doyuta alla forza stettrica (di Coulomb) repulsiva che si eserita fra due partcels con care eltrche dello stesso sezn0. [PRINCIPE FISICK DELLA FUSIONE ‘Negli anni Trenta, sulla base di numerosi esperimenti effettua : ti con Fasc di protoni accelerat cl ggiori conoscenze sulle reazioni che 'vengono nei nuclei colpiti dai protoni, Si possono cosi precisare le reazio~ 'e producono energia nelle stelle, Negli USA le rieerche su questo ‘gomento hanno come protagonist re scienziati emigratidall’ Europa: G. Gamow, il fisico ungherese E, Teller ¢ il fisico tedesco H. Bethe inulividuano due possibil citi di reazioni; la catena protone-protone propo- Berlino dal fisico tedesco C.F, von Weizsiicher nel 1938, claborata hhritehfield ¢ da Bethe, e il ciclo del carbonio nello stesso anno 1938. In questo ciclo il atalizeatore previsto da Atkinson e Houter- mans. I duc cieli hanno velocita di reazione che dipende in modo diverso alla temperatura. Il fattore discriminante per V'instaurarsi deluno 0 del- Naltso ciclo & pertanto la temperatura all'interno delle stelle. In una stell come if Sole, con una temperatura interna di L4 milioni di gradi, hanno ogo le reazioni della catena protone-protone. Ilciclo del carbonio avviene instelle pid calde econ una massa maggiore, come Sitioe Cygnus Y. Inoltre il problema della produzione di alfinterno delle stelle non & ancora risolto, Le reazioni protone-protone dovrebbero dare isso di particelle encrgetiche, i neutrini, provenienti dal Sole, nga Superiore a quello osservato sperimentalmente, F evidente che negli anni Trenta gli scienziati interessati allener; Stellare abbiano preso in eonsiderazione la possibilita di produrre energia di {usione in laboratorio, Le reazioni che avengono allinterno delle stelle sono perd inadatte a produrre energia in tempi ragionevolmente bre {oro tempi caratteristici sono delordine di 10” annie fa potenaa liberata per nita di massa & estremamente piccola, Esse danno origine a una poteniza complessiva enorme nelle stelle perché a massa delle stelle & essa stessa enorme, Devono quindi essere prese in consideravione altre reazioni di usione, con tempi caratteristici molto pid brevi, E comunquie necessario portare a energie estremamente clevate i nuclei interagenti, ¢ eid non era Fitenuto realizzabile, L’atteggiamento degli scienziati verse la possibilita di produrre energia di fusione cambio quando vennero realizaate le prime ie. Nel 1938 a Berlino O. Hahn e F, Strassman producono nucleare, bor fanio con neutron’ provi ia di radio © berillio, nelle quali un nucleo pesante si it Ieggeri con liberazione di energia’”, Liinterpreta- poco pitt tar seoperto ¢ ti da una mise sperea in due nuclei ‘ Ksperiment simi crana stat effettuat da B. Fermin aia it nel 934. cram otenste BN terns tacks in gee ass ae ea Wileriore s quella delle particelle di partenza. cee ee a o avviene con la collaborazione di Lise Meitner, collega di Hahn ¢ Strassman, la quale, abbandonata Ia Germania a causa della persecuzione razziale, era andata a lavorare nel gruppo «iN. Bohr a Copenaghen. La notizia della scoperta ¢ portata negli LSA da Bohr stesso durante un congresso sulle basse temperature © suscita estremo,interesse nella comunita scientifica. Hanno cosi inizio negli USA Ie ricerehe che portano alla realizzazione del primo reattore nucleare nel 1942 ealla bomba atomiica nel 1945, Dopo ta bomba di Hirosh Manhattan si ricollegano a appliewioni belliche. Si avanza intanto k bomba pitt potente ci quelle atomica, utilizeando le reazioni di fusione. L'idea, alla fine del conflitto mondiale, non riceve il eonsenso delta comuni americana. Ricerche in questa dire: iluppano tuttavia tun poco pitt tardi, nel clima di competizione con 'URSS. | sovietici infatt realizzano il primo reattore nucleare nel 1946, a opera del fisico IL. Kurchatov ¢ la prima esplosione atomica nel 1949, Negli USA dinamico sostenitore e organizzatore delle ricerche per la bomba termonucleare & E. T -onsisie nell’utilizeare I ‘odotta da un’esplosione fusione, vale adire creare un plasm: te brevi, dell’ordine «li 10°’ s. Questo problema & risolto nel giro di pochi anni: la prima esplosione termonu americana av viene infattinel 1952. Lo stesso problema & risolto rapidamente anche dagl seienziati sovietc, che realizeano Vesplosione termonucleare un anno pi tardi 1¢ sull'wso della fusione sono quinci effettuate a seopo coperte dal segreto pid assoluto, Da qu a molti scienziati coinvolti nel Progetto che a carattere universtario, lontane dalle possibilit di realizzare una Le prime rivere miflitare ¢ sono evidentemer ricerche hanno origine quelle sulla fusione controllata. ‘anch’esse,iniziano, intorno al 1950, negli USA, in URSS pacifico dell’energia atomica, si decide di togliere il vincolo della segre tezza. nzialmente di tendere notii risultati delle ricerche so ie. La decisione ha una motivazione prevalentemente politica, ia anche un dato di fatto seientifico: In realizzazione della fusione controilata si cra rivelata un'impresa molt pit difficoltosa del previsto, Mentre erano bastati quattro anni per passare dalla scoperta della fissione alla realizzazione del primo reattore, otto ani di ricerche sulla fusione controllata non facevano ancora intravedere a breve s realizzazione del reatiore a fusione. Le difficolta, come abbiamo to, sono dovute al fatto ehe per produrre le reazioni difusione & necessario Si tratta ma rispece! PRINCIPI FISICT DELLA FUSIONE ‘che i nuclei interagenti abbiano un'energia cinetica molto elevata,, in modo la poter superare la barriera coulombiana, Nel caso del reattore afi hon vi sono problemi di questo tipo: Ia reazione a catena, che sostiene i bilancio energetic del reattore, & portata avanti con neutro: lalla fissione del ura che ¢ contenuto, allo stato solido, nelle barre licombustibile. Perché la reazione a catena sia efficace, i neutroni devono essere rallentati; questo si ottiene circondando le barre di combustibile con lun materiale, detto moderatore, costituito da una sostanza piuttosto comu- fhe, Come aequa, Acqu Neali anni Cinquanta si era 1 soluzione del della fusi lei interagenti devono essere quelli degli isotopi dell idrogeno: deuterio (D) trizio (T), che Origine alle reazioni di fusione D-T e D-D. Una miscela di deuterioe trizi densiti molto bassa (10"" particelle per cm’), cio? un gas estremamente rarefatto, con pressione corrispondente a quelle raggiunte dalle pompe a vuoto, deve essere portata a temperature clevatissime, dellordine di 10 keV, perché possano innesearsi le reazioni di fusione. E da notare che un a temperature ardinarie & costituito da atemi e molecole neutre, 4 temperature superiori a qualche elettronvolt diventa un insieme di clettroni cioni liberi, ciog-un plasma’ . Questo plasma deve essere confinato pet un tempo suflicientemente lungo, in modo che l'energia liberata dalle reazioni di fusione pos le perdite che producono un raffred- mento del plas voto, non deve venire a contatto con le pareti, perderebbe immediatamente ln propria ener; Poiché il plasma formato da particelle elettricamente cariche, apparve subito naturale P'uso di campi magnctici peril suo confinamento. In questo modo, il plasma pud essere confinato «la una configurazione opportuna di campi magnetici senza venire a contatto con Ie pareti del contenitore.. uso pid! semplice del campo magnetico per il confinamento del plasma consiste nella creazione di uno “specchio magnetico’, che pud essere ottenu- to dal campo magnetico prodotto da un solenoiele, intensificandolo alle due cestremita mediante il 1, In questo modo una certafrazione del plasina rimane intrappolata a centrale della configurazione, mentre parte del plasma si perde alle ¢ estremita. Linee di ricerca su questa configurazione si svilupparono negli USA al Lawrence Livermore Laboratory (1951, HE. York) e in {termine plas jee af sto pera prima wo ute ofan pres particelle cariche. ‘ i fis america L Tonks. Langmuir et leseariche ctnchc megs por Jena B Ioffe) all URSS all" Istituto dell’E: .ergia Atomica a Mosea (1954, M. sono dette aperte perch edi forza del campo o connettono il plasma con ambiente esterno. Si pensd anche di costruire configurazioni magnetiche chiuse, del tipo di quelle che: ‘ottengono chiudendo un solenoide su se stesso, in modo che non vi fossero Ie perdite che si veriti stremita di uno speechio. Il plasma in questo caso assume la forma di una ciambella, propriamente chiamata gcometria ‘tore’, Linee di ricerca su questa con one si svilupparono indipender mente negli USA, in URSS ¢ in Gran Bretagna. In molti dei primi esperimenti sulla fusione si pensavadi formare, con nare ¢ riscaldare il plasma con Meffetto di strizione che avviene quando si genera una scarica elettrica in un gas. E noto che conduttori paralleli percorsi sa corrente nello stesso verso si attirano. Ur fenomeno simile ayviene nella scarica in un plasma, La scarica confina i plasma e lo tiene lontano dalle pareti del contenitore, provvedendo allisolamento termico Alllo stesso tempo la cortente elettrics pereffetto Joule. I comportamento «ef plasma, tuttavi 8 opporsi violentemente a questa metodo. La configurazione infatti risulta instabile e si distrugge in tempi molto brevi, insufficiente per Vinstavrarsi delle reazioni di fusione. Le ricerche sulle configurazioni toroidali negli USA erano effettuate a Princeton, ove L. Spitzer ided lo Stelfarator (Progetto Matterhorn, 1951 -1961). Questo gruppo di ricerca divento poi il Plasma Physics Laboratory di Princeton. In URSS le ricerche sui plasmi toroidali ebbero inizio dalle idee svilupp teda A. Sacharove I. Tamm all Istituto di Fisica atomics di Mosca (divenu toin seguito Istituto Kurchatov) ¢ proseguirone con lo studio dell rarione Tokamak, ideata da L. Artsimovieh, Nel 1958 venne fon Novosibirsk, in Siberia, Istituto di Fisica nucleare da parte di A.M. Budker, proveniente, con un gruppo di giovani scienziati, dal stituto di Fisica atomica di Mosca. A Novosibirsk si concentrarono gli studi sul riscaldamento del plasma con clettroni relativistic! ¢ sulle macchine a chio., te confinamento magnetico, vedono k nascita di un nuovo metodo di confinamento, quello inerziale, Con questo metodo si creano vere e propre micraesplosioni bombardando con fasci di fuce laser 0 di particelle ad alta energia frammenti di materia contenenti deuterio e trizio ad alta densita. E da segnalare, nel 1968, Porientamento delle ricerche verso configurazioni di tipo Tokamak, in vir dei brillanti risultati ottenuti da queste macchine all'Istituto Kurchatov di Mosca, linee di ricerca sulla fusione media 24 Nel corso di questo capitolo vengono deseritte le Hi delle reazioni di fusione \tteristiche principa- 1¢ Possono essere prodotte nei plasmi di nno Iuogo nei plasmi stelkar. laboratorio o che hi LE REAZIONI DI FUSIONE (eria & composta di molecole, a loro volta con mi. Ciascun atomo & formato da un nucleo, earico positivams condate da una nuvola dielettroni negativi. II nucleo, in cui éconeentrata la quasi totalita della massa dell'atomo, volta formato da neutroni clettricamente neutri, € da protoni, con earica elettrica positiva, Un nucleo © earatterizzato dal numero di neutroni N ¢ dal numero di protoni (numero atomico). I numero complessivo delle particelle eomponen nucleo (nucleoni) A = N + Z & detto. numero di mass tengono assieme fra foro i nucleoni sono dette Forze nucl (erno del nucleo, superano le forze cl particelle con ea poste di il Le forze che che, che tendo ich elettriche dello stesso segno, quali sono i proto Un primo fatto fondamentale riguardante Menergia nucleare & che la dei mice! compost il deutone eos oie en ne le masse del protone, del neutrone e del deutone. I risultati sperimentali sono i seguenti massi del protone = 1,00759 amu! del neutrone = 100898 aumcu. del deutone 1619 amu Come si vede, la massa dei due nucteoni costituentiil deutone risulta pari «2,01057,m.u. ¢ quindi superiore a quella del nucleo da loro composto, il deutone, La differenzaté di 0,00238 a.m.u. [I fatto osservato una caratteri- ci generale di tutti i nuclei atomici stabili. La differenza di massa fra i eostituenti nucleari ¢ il nucleo & detta difetto di massa. Essa pud essere interpretata alla luce della legge di equivalenza fra massa ed energia, conseguenza della tcoria della r i Einstein. Secondo tale legge, ‘ogni particella di massa a riposo m & associata un'energia di massa pari a mc’, ove ¢ @ la, velocita: della tu particelle possono avvenire reazion pparticelle, nel vuoto. In un sistema isolato i in cui variano sia le energie dette ale loro masse a riposo. L'energia globale del a di massa atomica defn nel TAB, LL Nal tesfole fone sono st generale nl sen CS (cntneto, ram, soond) axes, Inui damenaai dele grandeze eletteengnetche somo espese mediante le mens dele We {andere fondameta hunherra1 massa, tiapor Cin, alcrnypo,lcanea citing tae pce ‘Streit f] = fifa Ouando on'cgremonc rita nuaicna vrs da qelo gratings ietrtird mura nd ate festeria Sst deepen [ations defn anf el stem CCS ith ena denna or Nl sito St (ase, clog, zowia) fut di rion dl nongn¢ joo Evccarencas laws = Wc {SSSR Slpokenr alsa COS expen stems M's veo: joes anon de wil Si he sergio wate comers: Each te pt portant cvattra) ene corsposente als ptenza du wat appt pt Un oa TAH = 366 10 erg 3 (som Soerga ipa squat in cero nl ptr tn pnts pte cece Van punt a poten Yas son Py Y= hh LeV= 16x10 om laeentcnee iene teresa erent ee geek ie eee aes ee eT in Cnc) Ie ds mna din OF ieee Tami, = 1468 10g = 931 HF eV = 931 MeV Me aks pc pata crn ote 1030" xmas = 9M 1 NeW fewtse — DWOR ama, = 300 Mew twine” SOISS8 ima, © 20'S Mew Hed patel lls 400077 aan. = 3266 MEW cee ES oe | en a fc, ove Ia somma & estesa a tutte le par sistema, con massa a riposo m, ed cnergia E,, Lienergia di rad “a deve essere foton derati partielle con massa a ripose aul AE = Ame’ 26 " che possono essere consi- Sela massa ariposo din sistema diminuisce della quantit’ Arr si ha un aumento di energia della quantita PRINCIPY ISICL DELLA FUSIONE, Se, a reazione avvenuta, le particelle risultanti non sono pi AE corrispondea.una effettiva liberazione di cners ¢ di energia cinetica delle particelle. Similmente, per fare avvenire reazioni che comportino un aumento di del merazione, in forma di radiazione partire dai nuclconi che lo compon- ione di massa che si ha nel nucleo alente quantita di energia necessaria per spezzare i legami nel nucleo, Questa energiss ifeto di massa dalla re ono: in corrisponden: ‘composto, si avr’ I Tiberay eguale, per quanto si€ detto, all’energi che tengono as legume, & pertanto correlata ita di energia equivalente all’energia di legame. Per stabilire la ‘energia a oppure assorbita da una determinata reazione nucleare ¢ necessario conoscere le masse, oi difetti di massa, dei nuclei che intervengono nella reazione. E anche da tener presente che il numero di nucleoni non muta in seguito alla reazione, Nella mG. 1.1 & rappresentat energia dilegame per nucleone, cio il rapporto fra V'energia di legame e numero di nucleoni A, per i diversi nuclei stabili, al variare di A. Come si pud osservare dall’'andamento del diagramma, per i nuclei leggeri Venergia di legame per nuclcone aumenta all'aumentare di A, e faggiunge un valore massimo intorno ad A = 60; ha una zona pia variaizione poco apprezzabile, per valori diA compresi fra 60 e 80, spondente ai nuclei pitt pesanti. Questo comportamento pud essere toon Pesistenza di forze nucleari attrattive fra nucleoni a raggio estremamente corto (~3 x 10°" em) e delle forze elettriche repulsive fra i protoni, che entrano in gioco in maniera determinante per i nuclei pitt pesanti, quando Ie dimensioni del nucleo sono decisamente superiori al raggio d'azione delle forze nucleari. edue nuclei leggeri,con A < 10, si fondono dando origine a un nucleo pit! pesante, si avra liberazione di energia, poiché il difetto di massa del nucleo risultante € maggiore del difetto di massa complessivo dei nuclei di partenza cioe della somma dei loro difetti di massa (reazione di fusione). Un comportamento analogo si ha se un nucleo pesante, con A > 200, si spezxa in due nuclei pitt leggeri (reazione di fissione): in questo caso cioe il difetto di massa del nucleo di partenza @ minore del difetto di massa complessivo dei frammenti risultanti dalla fissione. L’energia che pud essere liberata nelle reazioni nu i risulta essere ‘cnormemente superiore, a parita di quantita di sostanza reagente, all’ener- gialiberata nelle reazioni chimiche. Prendiamo, come termine di riferimen- {o, Fenergia prodotta dalla combustione di un grammo di carbone: 7000 PPRINCIL FISICI DELLA FUSIONE rione del 3,6 per mille cella massa iniziale Vi ¢ un notevole ostacolo, tuttavia, alla realizzazione delle reazioni di fusione, Infatti, le forze nucleari, altrattive, possono entrare in gioco, ¢ dare suindi origine alla fusione dei due nuclei, solo quando i due nuclei sono portati a una distanza delordine det diametro nucleare, cio’ eirca 5 10cm, D'altra parte, i nuclei hanno una carica elettrica positiva, ¢ sirespingono con una forza inversamente preporzionale al quadrato della loro distanza (legge di Coulomb), Lienergia potenziale U relat spressione alla repulsione clettrica & data dalle U= Z.Ze1R @) ove Re lacistanza fra inucki, ela caricadelelettrone, Z, ,sonoi numeri atomici, In altri termini, per fondersi i nuclei debbono superare fa barriera di potenziale elettrien. Ad esempio, nel caso di duc deutoni alla distanza di a potenziale di repulsione elettrica risulta U = 0,28 MeV. Dal punto ait vista della fisica classica, fa fusione potrebbe avere Iuogo soltanto se i deutoni avessero tn’energia cinetica superiore al valore indicato, in modo da poter superare, se lanciati Puno contro Faltro, la barriera di potenziale coulombiano. In realta Vespericnea mostra che gic notevolmente inferiori a quella indicata sono sufficienti a dare origine Me’ per nuieone eee ee ee a 0 i 30 anor massa A Fig. 1.2 Grafico detencr- it _______t ia potenziate reativa a Ig. 1.1 Valori sperimentali del'encrga di Iegame per nucleone ia funiane del nuaero di massa A. Toran clementare nucleone- | ao rucleone, L'imteracione atoms 0, € solo massimo, uucleari che prese che coinvolgono i nuclei pid leggei ppt bassa, Le r /olgenti protone, sono sno interesse per la fusione sono quelle per i quali la barriera coulombiana & hucleo dell’idrogeno H}, vale a dire il Hants plaet+y Hib Dio Hel + y Wa Do Hel ey simboli y, ¢", 7 indi positivo e I ino rispettivamente il neutrino, Pelettrone nergia emessa sotto forma di radiazione elettromagnetica, Si trova perd che queste reazioni presentano sezioni d'urto molto piccole in corrispondenza delle energie ordinariamente raggiungibili in Taborato- rio, Come vedremo in seguito, tuttavia, tali reazioni, aventi come combu- slibile Vidrogeno H', rivestono un rualo essenviale nei processi energetici the determinano il comportamento della materia stetlare. Le reazioni di inieresse effettivo per la fusione termonucleare controllata sono le se- suet +p? 2% 11,01 Mev) +H! 3.02 Mevy @) + D, S, He} (0,82 MeV) + n} (2,45 MeV) 0) T > He; (3,52 MeV) + nj, (14,06 MeV) () + He} + He! (3,67 MeV) + HI! (14,67 MeV) (a) Ricordiamo ehe il deuterio (D), che costituisce un po" di pid det- 1°1/10000 delV’idrogeno naturale, @ contenuto in quantita di 30 grammi per Wet cubo dacqua. Il trizio (1) (jsotopo dell idrogeno con numero di {hjussa A = 3) & un elemento radioattivo con un periodo di dimezzamento, 31 i 12,4 anni e non esiste in natura: per una sua continua generazione. Le reazioni (c) e (d) sono particolarmente importanti a causa dell’elevata, produzione di-energia che le accompagna, cio? come si suol dire, della loro elevata esoenergeticita. Le reazioni (b) ¢ (¢) richiedono, per lo strut toin un reattore, ilrallentamento deincutronicon un opportuno moderato- re che pe conversione dell’energia cinetiea dei neutroni in. termica associata al moto degli atomi del moderatore stesso. Con to alla reazione (c), usando come moderatore il litio, si pud risolvere rende pertanto necessario un processo suo rifor alle seguenti reazioni remto dall’esterno. Si pud ricorrere in Lif +n} (lento) > T) + Hel + Li 4. af (veloce) + 1? + He! ( te) ) 1 reavione (d) ha il vantaggio di non produrre neutroni, di essere ciod ‘pulita’, dato che proprio ineutroni sono eausa di inquinamento radioattivo, nelle strutture del reattore. In reall Ia presenza del deuterio fa $i che avvenga comungue ur di reaziori (a) ¢ (b), e quindi, nnecessariamente, di teazioni (e) eon produzione di neutroni veloei: il pro- bblema quindi, anche se ridotto-di dimensioni, nom del tutto eliminato. Le fa, owero i nuclei di clio, con energia ci 3,5 MeV, prodotte ne (¢) costituiscono, come vedremo in seguito, una fondamen tale sorgente di riscaldamento nei reattori a D: ‘combustibile in condizioni di fusione. Nella Fig, 1.4 sono rappresentate, in Funzione dell'energia del deutone, le sezioni d"urto delle reazioni (a), (b), (c), (@). Il diagramma® stato tracciato sulla base dei dati speriment do bersaglieontenenti deu hhote. Come si vede, la reazion energie al di sotto di 100 keV, Uno dei me: dare materiale opport acceler ia. Le interazioni che nel bombar- lei leggeri mprimere loro un’altissima ener- -avioni di fusione in pratica non clei &inferiore a qualche decina di keV ¢perle mpo utile p é -energia viene attemvata continuamente n traversare il mezzo, rgia superiore ai valori menzionati Reazioni di fasi vengono anche in un’altra notevole eircostanza allorquando un gas formato da nuclei leggeri ed elettroni, cio’ un “plasm hha et 32 portato a clevatissima temperatura (qualche keV per le reazion ‘questo caso il moto di agitazione termica procluce usti in continu petmane durante il periodo di esistenza del plasma Si stabilisce pertanto in seno al plasma in equilibrio termico una riparti- zione di energia fra tutte le particelle cos tale che in media ognuna sli queste abbia l'energia ¥2.4T(energia termica). Naturalmente un piccolo numero di esse potra avere un'energia molto maggiore della media. Per questo motivo sono sufficient, per produrre reazioni di fusione, energie termiche del plasma inferior ci gic dirette dei fasci usati per produrre ‘meremo pitt propriamente reazion jermonucleari quelle reazioni che avvengono in un plasma ad alta tempera tra, Le rearioni di fusione termonucle: sme alle interazioni gravitazionali, la sorgente principale di energia dell universo. Sari oppor- uno quindi esaminare pitt da vicino quale funzione esplichino le reazioni termonucleati nellevoluzione delle stelle. Vedremo inoltre in che senso sino a oggi la fusione termonucleare sia stata realizzata atti Terra. D-T). In ig. 1.4 Sezionl "arto dete principal rea ‘itd fusione is funsione de enerpia del tlewtone, iv i 4 a w carga oF) i 12,4 annie non esiste in natura: si rende pertanto necessario un processo + una sua continua generazione. Pseet aie) ausancol cee importantia causa dell'elevata produzione di energia che le accompagna, cio’, come si sual dire, della loro elevata esoenergeticita. Le reazioni (b)e (e) richiedono, pero sfruttamen- toin un reattore, if rallentamento dei neutroni con un opportacto mode rato- re che permetta la conversione «lell’energia dei neutroni in energia termica associata il moto degtiatomi del moderatore stesso. Con riferimen- 10 alla reazéone (c), usando come moderatore il litio, si pud risolvere contemporaneamente il problema della rigenerazione del trizio, in modo che possa essere usato come combustibile senza la necessita di un continuo suo tifornime ‘esterno. Si pud ricorrere infalti per questo proceso le seguen etic Lit + nj (lento) > T} + He! + 4.8 MeV (e) Li} + l(c) > 1) + He ena) ~ 25 MeV A La reazione (A) ha il vantaggio di non. produrre neutroni, di essere cio’ ‘pulita’, dato che proprioi neutron usa di inquinamento radioattivo nelle strutture del reattore. In realta la presenza del deuterio fa si che awenga comunque una certa percentuale di reazioni (a) € (b), ¢ quindi, ‘sariamente, di reazioni (c) con produzione di neutroni veloci: il pro- bblema quindi, anche se ridotto di dimensioni, non é del tutto elimninato. Le ovvero i nuclei di elio, con energia di 3,5 MeV, prodotte costituiscono, come vedremo in iscaldamento nei reattori a D-T, atta a mantenere il joni di fusione. le sorgente d combustibile in eon Nella r16. 1-4 sono rappresentate, in sezioni d'urto delle reazioni (a), (b). 4c), (a). [ld sulla base dei dati sperinientali, che si ottengono in laboratorio bombardan- do bersitgticontenenti deuterio, trizio ed elio con fasci di deutoni di energia note, Come si vede, la reazione che pr energie al di sotto di 100 keV, & la D: Uno dei mezzi usati per produrre reazioni di fusione consiste nel bombar- dare materiale a basso numero atom ci leggeri opportunamente accelerati in modo da imprimere loro un'altissima ener- fa. Le i 1¢ danno luogo alle reazioni di fusione in pi feriore a qualche decina di keV (pe smpo utile per queste reazioni & continuamente nell'at- B=), Inoltte lintervallo di quello incu‘ il fascio, la cui are il mezzo, h ene attenu jore ai valor 32 € portato a clevatissima temperatura (qualche keV per itazione termi ane durante it periodo di esistenza del plasma. ce pertante in seno al plasma in equilibrio termico una riparti- vione di energia fra tutte le particelle costituenti, tale che in media ognuna di queste abbia Penergia 54 &T(ener humero di esse potra avere umenergia molto ma questo motivo sono sufficienti, per produrre reazioni di fusione, energi {ermiche de! plasma inferioti di gran lunga alle energie dirette dei fase leari. Chiameremo pitt propriamente reazioni mni che avvengono in un plasma ad alta tempera- sto 50 il moto di Sistabiti per produrre reazioni termonucleari quelle re (ura. Le reazioni di fusione termonucl avilazionali, la sorgente princi (uno quindi esaminare termonucles sino a oggi la fusione termonucleare sia sta erra, ig. 14 Seziont euro dll principal rea ‘ian li fasione fn funzione dellenerga del ‘stone, are forn (erm PRINCIPL Fist re della mec rapa (a LA FUSIONE reagioni D-T). In a produce urtiin continuazione, ¢ ). Naturalmente un piccolo e di energia dell'universo. Sara oppor- Wi da vicino quale funzione esplichino te reazi ‘evoluzione delle stelle. Vedremo inoltre in che senso ta realizeata artificialmente sulla or REAZIONI DI FUSIONE NELLE ST LLE Come si 2 detto vi sono due cicti di reazione di fusione su cui si basa I produaione di energia all'interno delle stelle, Nel “ciclo del earbonio’ (cielo CNO) Foriginario nucleo del carbonio cattura successivamente quattro, protoni, trasformandosi man mano in nuclei di element diversi, per dare alla fine luogo alla. riemissione di duc di essi legati im wna partice faccompagnata dall'emissione di duc protoni in provessi di decadimento radioattivo B', oltre che tre fotani y ¢ due neutrini, Le reazioni del ciclo, song le seguenti: Ce Ht oNT ty Ni gH! oP sy OS SNS beh ty Noa HTC? + Hel NS chet ty eH oNt ty ciclo inizia con un nucleo di carbonio stabile C"?, Questo reagisee con un protone per produrre oltre un fotone yun nucleo insiabile N",che nel nucleo C! con emissione di un positone ¢ un neutrino, Questo nucleo reagisce poi con un altro protone dando origine alla formazione del nucleo stabile Ne all'emissione di un fotone y. Inucleo N", asua volta, reagisee con wn protone dando origine a un altro fotone ¢ formando il nucleo {vo OF, che si trasforma in N'° con emissione dun positone © un 19. I nucleo N'" infine reagisce con un quarto frotone ¢, con emissio~ a particella alfa He*, sitrasforma nel nucleo siabile C"". E da notare che atla fine del ciclo il nucleo C™ iniziale, ricostituitosi, ritorna libero; in ‘altri termini il carbonio agisce unicamente da catalizzatore per la reazione utile alla produzione di cnergia 4H! Hel + 2eh + 2v ty Lienergia liberata dalla reazione ¢ di26,73MeV. Questa energia corrispon- de alla quantita di massa persa nel ciclo complessive di reazioni. La massa del nucleo di clio ¢ dei due positoni risultanti& leggermente minore della massa di quattro protoni ed é da tale difetto di massa che trac origine la produzione di energia. 11 5% dell 1.é associata ai neutrini, che abbandonano il Sole sen x¢-con fat materia; la rimanente quantita di enerpia sviluppata si manifesta come energia cinetica ‘lei di clio « in forma di fotoni e di positoni. L’energia dei fotoni ine alla superficie del Sole, e, altraverso processi di urto con tomi, viene emessa in forma di luce sokare ¢ di oni clettromagnetiche. La trasformazione di protoni in particelle alfa, responsabile della produ- Zione dell’energia solare, pud avvenite anche attraverso un altro ciclo di | noto come la cafena protone-protone. La prima reazione della M PRINCIPE FISICL DELLA. FUSIONE Catena écostiuita dalla fsione di due protoniaformare un deutone, © ja formare un deutone, Come tik accennato nel precedente paragraf, il deutome ai combina pot oon oa protone per formare un nucleo di clio leggero He’, Si hanno ci le reazioni W+H' SD +e +y (0 anche, con probabilita Yo rispetio H+ H+” > D* + y) e quindi precedlente, la reazione: D+ H's He! + y ‘A questo punto si possono avere tre diverse sequenze di eatene di reazioni Nella prima, che avviene con una probabilita di cirea il 91%, due nuclei di clio leggero si combinano per dare una particella alfa e due proton He’ + He! He +H! + Ht He! + He’ Be” + y Be’ +e > Lil ty Li’ +H! He! + He* Vultima sequenza di reazioni, con una protmabilita dello 0,1%, He! + He" Be” + y Be +H By BY Be" + e* tv Be’ He! + He* | periodi dei cicli che abbiamo presentat eriol iamo presentato sono estremamente lunghi. Riferendoci a una temperatura di 20 milion’ di gradi, it periodo del ciclo CNO @ di circa 6 milioni di anni, mentre il per CNO & di circa 6 milion’ di anni, mentre il periodo del ciclo H-H i 3 Alinterno del Sole le reazioni dk Fistiltano pertanto responsabil di gra dovuto all i catena HLH sono dominanti ¢ : parte dell’energia emessa. Cid & bbondanza dell'idrogeno rispetto al carbonio e al valore della lemperatura solare. Poiché le velocita dei due cicli hanno diverse dipenden- * bib , Sbbiamo i oservato come a ogi ingolo process due sin assacat una seione {isan mnra dla rai stasica dtr, As sta mana pom dite shcatadivempod deta period dela eazions:Inun eaten earioniiiperone folate, ‘edeterminato essenzialmente dal periods della reazione piit lenta. e =e ze dalla temperatura, aumentande molto pit rapidamente, della temperatura, la velocita del ciclo del carbonio rispetto a quella del iclo H-H, & da ritenere che per le stelle pit luminose del Sole il ciclo det arbonio abbia un peso maggiore nel determinare l'emissione cli energia. Strettamente connesso alla liberazione di cnergia difusione nelle stelle & il problema dell'evoluzione stellare, Il provesso evolutivo & governato- dall'energia di fusione ¢ daltenergia gravitazionale, In una stella molto giovane, composta di atomi di idrogeno & densité ¢ temperatura molto basse, effetto dell'energia gravitazionale & dominante rispetto a quello dovuto alle reazioni nuclcari. Per questo motive ka ste kasi contrae, a spese dell'energia gravitazionate, aumentando cosi di temperatura e di dens iggiungono in questo modo le condizioni di fusion: per Pidrogeno. Le reazioni di fusione diventano allora important, ka Tinerazione dt energi nnucleare pone fine alla contrazione delta stetla c inizia un lungo periodo in cui Fidrogeno brucia trasformandosi in clio, Quando la trasformazione & avvenuta, la contrazione riprende sino al punto in cui nuove reazioni di fusione diventano possibili. In questo modo, durante evoluzione stellare, Jono ‘stadi gravitazionali’¢ ‘stadi nuclear’ con temperature © cerescenti. Vengono bruciati in sequenza, attraverso Ie reazioni di fusione, nuclei con carica (Z) crescente, sino ai nuclei di ferro, peri quali, come si vede nella HG. 1.1, Menergia di legame presenta un massimo. questo punto le reazioni nucleari assorbono energia anziché produrla, Ulteriori aumenti di: temperatura ¢ di densita portano co: i endotermiche. Con i meccanismi di evoluzione stelare che abbi sto, rimane il problema di spiegare la presen nelle stelle di numero aitomico superiore a quello del Ferro ¢ in generale 1 percentuale dei vari clementi nel universo (problema della nucleasintesi), Notiamo che il 99% della materia cosmica & costituito da idrogeno ed eli mentre solo il 10°°% & costituito da clementi pitt pesanti del ferro, di cattura di newtroni (reazioni n, ¥). Un nucleo con caric neutrone, emettendo radivzione elettromagnetica, ¢ pud trasformarsiin un nucleo com carica Z + 1, emettendo un elettrone. Alfinché questi proce siano possibili, & necessario che durante le reazioni difusione per la forma Zione di elenienti di numero atomico elevato, ma inferiore a 50, vengano esse notevoli quantita di neutroni, Questo fatto si pud effettivamente verificare, poiché dalle reazioni del ciclo di Bethe (CNO) ¢ da rea analoghe, che hanno come nuclei di partenza 0" e Ne™*, hanno origine i 4 C8, 0" Nel, che sono riechi di neutroni ¢ tendono a formare i nuclei O", Ne, Mee... fino a Ca*® (che sono composti da nucleoni i in particelle alfa) assorbendo una particella alfa ed emettendo uutrone, secondo reazioni del tipo seguente: 36 PRINCIPL FISICI DELLA FUSION! Ch + He's On OM + He" Ne" +n Ne" + He’ Mp” +n LA BOMBA TERMONUCI LEARE, Come abbiamo osservato, I 5 scoperta della fissione nucleare fece cambiare 0 degli scienziati verso la possibili a della scconda guerra mondiale, urono le ricerche per re: i bom fissione la possibili sia atena¢ Kegata alla distanzan maternke filed esempio U ye. Setale distanza, che el dol sistema composto a iaLHOR_puo- vere luogo.perche Uranio prima di_aver interagito con un sto nucleo, come la possibilita dellesplosione nlicleare dipe! lunat certa dimensi ca del meee i tealizzare laf one alle tension Ja bomba H, che abbia luogo una reazione a | Neutrone deve per re L materiale fissil il neutrone st -allorala seazione e dal nprende gi Jal raggiungimento-di ale che costituisce la bomba. Un bomba pud essere realiz- = sempli “ito Tse partia dimen ile a contatto tra loro, Hla_criticad \La bomba te inne: onli sottoci snocto chi raggiuings vn i ._per_prod joni difusione che awengono nellestelle ie ooo a che la loro sezione d'urto& troppo piceola,€ unl ta ono veloces ot uzione troppo bassa, E quindi necessario prondere in considerazione ‘oni di fusione che eoinvolgano nuclei leggeririechi di neutrons, come i nuclei di deuterio (D) e i nuclei di trizio (I). Pensando ci utiliare le eazioni D=T, che hanno luogo a temperature pit busse di quelle relative Ile altre reazioni di fusione, & nte fare in modo che i trizio thateriale non esistente in natura) ve irante esplosione i 8) venga prodotto durante less, Co pud essere ottenuto ses ullzza come esplone »solidoa temperatura ambiente. Si pus petatura ambiente. Si pud avere infati la conversionedilLive 1D*in ue partcele alfa con la rigenerazione di un nucteo di isto seeade |i catena costituita dalle reazioni (c} ed (e). nelle quali incutrom ageenne yostanzialmente ea catalizzatori. Se | neutron richiesti per dare in iit esplosione a Tissione, Per bi ‘esplosione come esplosivo il sale LiD, che 7 ses i P che avvolga i. Per questi scopi si pud ricorrere a uno strato di U~ che avvolga peren i tlio inpertante problema & dl evitire che sploioe iste ale da fusione prima che esso sia portato alg pad essere offenuto fcalizzando le onde d'urto della detonazio: siluna zona ristetta di esposivo termonucleare allo seopo ovr sagomare e dimensionare opportunamente fa cita in cui ragchivs la bomba atomica in modo da reali aaa i eu cpa : nme Wedremo in seguito, una delle linee i a fusione SET al della fusione a confinamento etal si ampi magnetic perconfnarei plasma. tia gh ste splosione termonucleare: si trata in_questo. case d "senza Tausilio di esplosioni a fissione, ‘quanto siano diffusi i processi di fusione. Tuttayi reazioni che hanno luogo all'interno del Sole non poscono essere util atcausa dela loro lentezza per produrre energi di fusione su sala tere: Are. E quasi impensabile ceteare di imbrigliare lenergia di un’esplosione tesmoam innescata «la un'esplosione atomici: pud essere invece ente problematico, cteare microesplosioni La natura ci mosti ‘indi pid naturale la scelta di un’ s hotel eee » gracuale, non esplosivo, di opportuni nuctei che iano confinati in una ristretta regione di spazio. INTRODUZIONE n condizioni suscettibilidi fusione si trova nello stato di plasma, posto da elettroni liberi, non legati fra loro a formare M passaggioa questo stato, a partire da un gasordinatio, ha gid luogo ‘temperature ben pit basse di quelle richieste per la fusione, La materia ello-stato di plasma risulta essere di gran tunga la pitt diffusa nell universo {noi noto, di cui costituisce il 99,9%. UI plasma mostra un comportamento del \ato diverso da quello dei gas e dei fluidi ordinati. Essendo formato da porticelle eletiricamente cariche (anche se le cariche di segno diverso si fompensano, in modo da rendere il plasma mediamente neutro), i plasma © sensibite allazione di campi elettrici e magnetici esterni. In particolare jurazioni opportune di campi magnetici possono essere usate per ‘nuntenerlo confinata in una zona risttetta di spazio. Onde elettromagneti, the iniettate dall'esterno possono, in condizioni opportune, penetrare nel plasma e cedere a esso la loro cnergia. Inoltre, il moto delle particelle all internio del plasma & esso stesso sorgente di campi clettriei e magnetici, the, « loro volta, influenzano il eomportamento globale del sistema, Tutte Jjueste peculiarita del plasma devono essere tenute in consideravione quan- Jo si vogtia portarlo’ nelle condizioni di fusione. In questo eapitolo si resentano le carateristiche essenziali del plasma a partire dalla natur ‘lolle force di interazione fra le particelle che lo costituiscono. Si considera |I comportamento del plasma in retazione al confinamento con e netisi, all’interazione con onde elettromagnetiche e allo seambio ui snetgia con ester ” IL QUARTO STATO DELLA MATERIA: CARATTERISTICHE ESSENZIAL “esperienza comune ci mostra come una sostanza: in re ves stat dh aggregaztnc: oso slo, quello guido e quello guss0s0, E possibile, variando la temperatura di una sostanza, mutarne lo Stato, Si procede cosi, all'aumentare della temperatura, quello-liquido e infine a quello gassoso. Dat punto di vista micro hanifestarsi di uno stato particolare dipende essenzialmente dal ; mento fra Tenergia associata alle forze che tendono a legate fra loro le particelle ¢ Penergia cinetica delle particelle stesse (energia di agitazione termica), onside da molecole, L 10 un gas ordinario a temperatura ambiente: esso & formato Cimento della fora Giintearione fa due molecole deta rlativa energia potenziae, al variare della cistanzsrfra le motecole& mostrato nella 6. 2.1. Per una dlstanza inferiore a un certo valor ry (aggio molecolae) la forza &fortemente repusiva edventa debotments attrattiva per distanze superioria,, diminuendo rapidamente all’aumenta- re della distanza, It valore dir, & dellordine di 10 * cm, Seguendo il moto > F,,Unamolesols nel corso del suo movimen fe stoner quindiper ssior parte del tempo a distanze molto maggiori dir, dalle altre oreetee rom subira pertintoaleuna intrsrione apprezabie ineragira Fig. 2.1 Anamento dita fora ah interaione Fea Fi atic acenersin pense VO) al variare tio dstansa Per rg orea état STATO DE PLASMA bruscamente con un‘altra molecola (urto) sole quando si trovera a una Uistanza da essa dell'ordine di, I processid'urto permettone lo scambio di ‘energia cinetica e di quantita di moto fra le particelle ¢ fanno si che queste pranclezze si distribuiscano fra le molecole del gas. In un gas Penergia i nv" delle singole molecole assumera dunque diversi valori¢ ‘encrgia cinetica, Avra tuttavia senso chiedersi quante molecole, per unita di volume, abbia inetica compresa fra un valore € ¢ un valore a ¢sso vicino 1 4 Ac. Tale numero pud essere seritto f (e)Ae, ¢ la funzione f (e) & detta lunzione di distribuzione dell'ener, J (2) per un gas rapida decre curva per le all Alotla distribuzione & propor a kT; Pen molecola risulta essere uguale a ¥ kT. Le molecole di un gas sono formate da atomi. esempio, Pidrogeno, ogni molecok orgie. La ‘larghezza’ in energia della Fig. 2.2 Andamento delta fusone di dsteburdne det Vener cinetca allequl brie termieo. (ede me ‘mero dl partite, per it | Ai volume, cam enerpia cnt compress ta ref de Vespressione amalies di fe: fede cnt oaaet In cain 2 dl numero el pa «slle per unit di value, sche pud essere scambiata nell'urto fra due motecole @ superiore all'energia he tiene legati gli atomi a formare una singola molecola, allora, per effetto lclPurto, gli atomi di una delle due molecole, o di entrambe ke molecole, possono separarsi. Di conseguenza, poiché te molecole hanno una distribu i cnergia, un gas sara costituito da una miscela di atomi liberi e di ‘A temperatura sufficientemente elevata un gas come Fidrogeno una frazione considerevole di atom liberi. Le caratteristiche molecole ¢ da atomi nterazione fra due particel- qualitativamente ancora quella mostrata nella HG. 2.1. iento drastico nelle forze di interazione fra le particell liberi rimangono quelle gia descritte: Ia forza d) Ae risult che a ‘25 Fir funviome dela temperatura (7. sma dt Hleogeno {fettivo cambiamento di stato del gas, avviene quando temperatura raggiunge valori delfordine di 10000 K (~ 1¢V). Perilustra re questo fenomeno faceiamo riferimento a un gas i icrogeno, L’atome di drogeno & formato da an protone e da un elettrone. Lenergia con cul te icelle sono legate & di 13.5 eV. Se si forisce all'atomo un"energia Superiore a questa, esso pud spezzarsi in un elettronee un protone lide ‘Ouando la temperatura del gasé diirca 1 eV vi € un mamero non trascura- bile di atomi con energi che si discosta dalla media tanto a superare i 13,5 eV. Gi ueti di questi atomi, ¢ di eventuali elettroni liberi Cow pari energia, con atom a energia termica, producono la jone degl atomi stessi in protoni ed elettroni. Avvienc in questo modo un processo di ionizzazione. L'andamento della frazione di particelle Cariche all'aumentare della temperatura @ mostrato in FG. 2.3. Un cui comportamento sia determinato dalle interazio iche, costituisce, come abbiamo gia detto, un plasma. Un sep particelle ca plasma in laboratorio si pud ottenere molto semplicemente fornendo ener- gia a una piccola fi di clettroni liberi, contenuti in un gas, mediante Papplicazione di campi clettromagnetici estemi, it modo che possano awenire urti di ionizzazione fra elettroni e atomi neutri. Le forge di interazione fra le partice hhe nel plasma sono dovute ai campi elettro- magnetici generati dalle particelle stesse ¢, a differenza delle forze di imterazione fra le molecole di un gas, risullano avere wn raggio d'azione esiremamente lunge indamento della forz vuoto, ¢ della relat fra due particelle cariche nel are della di eserei potenziale, al ¥ {LO STATO DI PLASMA particelle, @ mosteato (forza coulombiana) alPaumentare dell quella della forza, relativa alle inte 2.1. CR da aspettarsi due cariche quando es le forza nza sia molto pitt lenta di : womiche, rappresentata in rH, tuttavia, una riduzione della forza di interazione fr. ché essere nel vuoto, sono immerse in un ‘deleampoelettrastatco pro toto da una particella eari- prism, Infact, ‘campo eletitica da essa prodatto sara schermato dalla presenca delle car che libere: le particelle con carica di segno oppasto a q si affolleranno, in eguenza dell attrazione coulombiana, nella zona di spazio intorno alla purticella in considerazione, riducendo il valore del campo elettrica. Que- sio fenomeno é modificato dal moto disordinato di agitazione termica, che contrasta i moto delle partielle nel campo generato dalla caricag. Pertan- {o, Feffetto di schermatura dovrae diminuire all'aumentare della temperati ta, D’altra parte, esso diventera pit efficace all'aumentare della densita di particelle nel plasma. Si trova, infatti, che per un plasma in equilibrio 4B ‘TAB. 21. VALORY APPROSSINAT DELLE GRANDEZAE HISICH EARAPIRRBISTICHTE TN ALCU DT PLASMI ee oe Set fw | 1 [axa] axe) @ [ace | See | | \exwn| axes] ae ea wt exw] rm [ac | ou | Eee eoorsdan, || Sh | axe |r| a eee wr | te | oxi | gas | axe | su FTorpeancanis | | we | ctor] rx107 | a ; at somo visuaizatptls fig 25 termico alla temperatura T. con densita di clettroni,ilpotenziale elettrico «, generato da una carica elettrica puntiforme, anziché deeresee! thal easo del vuoto, in modo inversamente proporzionale alla distanza r, dleeresce esponenzialmente, all'aumentare dir, gon unalunghezra dismor- zamento (Iunghezza ci Debye) data dallespressione t= (aa) L’andamento del potenziate coulombiano schermato & mostrato in FG. 2.4 La lunghezza h,, pud essere ritenuta come la misura del raggio W'arione delle interaziont coulombiane fra le particelle del plasma. E da notare che la lunghezza di Debye tisulta essere motto maggiore dels distanza media fra dt particelle: d << i, Cid significa che, a differenzadi quanto avviene in tun gas ordinario, unt’ particella in un plasma & in interazione di Simultanea con moltissime altre particelle: quelle « una distanza inferiore alla lunghezza di Debye, contenute cio’ nella cosidkletta sfera di Debye. Nella rap, 2.1 sono elencati vari tipi di plasma, neturali e prodotti in laboratorio, con le loro densita e temperature caratteristiche. Gli stessi dati son0 ¥i in v6. 2.5, ove le ca fiche cei vari plasm sono mostrate nel piano 7, 1 In un plasma sono presenti, accanto ai moti termici. anche moti ordinati di particelle. Tali movimenti producono campi eletromagnetici che, in ‘generale, si propagano nel plasma. Mediante i campi cosi generatisi posso- no avere interazioni fra le particelle del plasma su distanze ben maggi della lunghezza di Debye (interazioni collettive). Possiamo quindi ritenere che una generica particella del plasma si sottoposta contemporaneamente a due diversi tipi diinterazione: 1) T'inte- razione con le particelle eontenute netla sfera di Debye, mediante l'azione det campo clettrico coulombiano, che varia disor nello spazio, a causa dell vo con tutte le parti umente nel tempo e ¢ 2) Finterazione di tipo one del campo elettro- itazione termic: elle del plasma, per ‘onan oe 0% owe in ca numero dpe lene sfera di Debs (hh la tanbrzaztone © map. ore vminore del 50% (I, hezadiDebyee mag sare minore el Tem (C) 45 magnetico generato dalla componente ordinata del loro moto. Eda osser- vare che le interazioni «lel primo tipo, che possone essere chiamate collisio- nali, poiché possiedono le stesse caratteristiche di disordine proprie delle collisioni fra le molecole ali un gas, producono de che diminuisco- ‘no all’aumentare della temperatura, in quanto, all’aumentare della velocit’ delle particelle imteragenti la durat imuisce mentre la forza dlinterazione non muta. te ata allinterazione elet di carica: una qualsiasi porzione di plasma, contenente un numero sufficientemente elevate di Particelle, ha una fortissima tendenza il elettrica complessivan fatto che ogni piccolo seostamento dalla neutralita produce un campo elettrico estremamente imtenso che, agendo sulle particelle, si oppone allalterazione della densit di cariea e tende n plasma si induce un'aeceler essa si oppone, sino a bilanciarla, Pazione a urti dey Sita del campo elettrico. A questa velocita corris corrente elettrica, proporzionate al campo. Essa risult a parita di campo eletrico, quanto pit clebot nnali in un plasma diminuiscono all'aum: ‘ivita eletrica del plasma aumenta all'aumentare della tenperatira. Questo comportamento & diverso da quello dei concluttori ordinari, per i qua generale, Ia conduttivita elettrica diminuisce all'aumentare dell tura. Un plasm omportera dunque come un elev. Le considerazioni fatte sulla natura del plasma ci permettono di renderci conto della warieta dei fenomeni fisci che avvengono in sene a esso¢ della complessita del suo comportamento sotto Pazione dei campi esterni utiliz~ slo nelle condizioni di fusione, Mentre la dinami- ca interna, microscopica, del plasma, & determinata, in misura pitt o meno uguale, dalle interazioni collettive ¢ da quelle collisionali,larisposta globa- temperaturadi keV ha all'nctea la stess condurtvita det rame 46 Je del plasma ai conduttore elettricamente neutro, ¢ le condizioni ‘ano essere analoghe a quelle relative ai fh a breve indagine sul plasma, e il problema del confinamento, in rela le, sia al comportamento del pl essere quella di un fluido equilibrio e di stabilita - Proseguendo k 10, nei prossimi due paragrati oto delle singole partice a inteso come un unico fluido, IL CONFINAMENTO DELLE PARTICELLE CARICHE Confinare un plasma termonucteare in un contenitore materiale & impossi- bile. Infatti, mentre il contenitore deve rimanere a una temperatura ragio- nevolmente bassa, per mantenersi nel proprio stato di aggregazione, il plasma deve essere portato a temperature dell’ordine di qualche migliaio di CV, cio’ di aleune decine di milioni di gradi: in tali condizioni il contatto del plasma con le pareti produce un rapido raffreddamento det Sorge pe campo magnetico, in considerazione della proprieta, che esso possiede, di modificare il moto delle particelle cariche problema, a partire dal comportamento di una singola particetla carica in netico. La forza esercitata dal campo (forza di Lorentz) ‘ere direzione perpendicolare alla velocita v della particella ¢ al netico B, ¢ intensita proporzionale alla carica della particella, al mpo-e alla componente della velocita perpendicolare a B. Come & mo- strato ne! verso della forza muta al mutare del segno della cariea. Poiché forza e velocita sono fra lore perpendicolari,l'energia cineti- cca della particella non varia; ne segue che durante il moto la velocita, pur nbiandlo continuamente direzione, mantiene un valore costante, Nel caso particolare di campo magnetico uniforme, cio? eon intensita e direzio- ne che non mutano spazialmente, il moto della particella risulta essere composto dat un moto rettilineo uniforme, con velocita ¥,, lungo il reticoe daun ab a= (frequenza di ciclowrone) ¢ dal corrispondente raggio di girazione e= (raggio di Larmor), ove q ed m sono rispettivamente velocita d arica€ luce e y, € Ia componente del ‘massa delle particelle, ¢@ la velocita perpendicolare alla a 10 STATO DI PLASMA fone del campo magnetico, Hmoto risultante’ elienidale: la traiettoria in’elica, Particelle con cariche di segno opposto ruotano ‘la notare che la frequenza di ciclotrone degli elettroni&, della loro massa, molto pitt grande di quella degli celle sono mostrate in FIG. 2.6. dunque lo spos:amento delle part smpo, ma non preduce effetto alcuno Ge er oer BEOODOOD? © articelta ode dlcourlaer nceceen alla frequenza di cielotro- motte ta ne e ne prima che la sua traiettoria si discosti da. quella, elicoidale, relativa al os aly caso di campo uniforme, Il moto della part lla pu allora essere visto campo & necessario ati |, Ientamente, sotto Pazione della disuniformita del Fig. 2.6 Moto a una part ccanapo magnetic uniforme. Toren dt Laente, 140 moto di girazione la particelln ca cireuito elettrico di forma circolare, il qusle genera a sua volta un eampo smagnetico simile a quello di un minuscolo ago magnetico (dipolo magneti- 0) orientato lungo il campo. Esso &caratterizeato da una grandezza fisica, ddetta momento magnetico, data dalla relazione -a costituisce un microscopico My mw 1B La forza agente sul dipolo & dovuta alla disuniformita del campo. Essa ha tensita proporzionale al momento magn 8 variazione spaziale mpo, ¢ risulta essere diretta verso la zona a campo magnetico pit debole, indipendentemente dal segno della carica della particella, Us situazione fisica in cui tale forza & presente & schematizeata in FG. 2.8, Per quanto abbiamo osservato in precedenza, esistenca di questa forza produce ulteriori moti di deriva della particella, ovvero del suo centro di uida, Un esempio di deriva ¢ mostrato nella rt, 2.9, che fa riferimento al caso di un campo magnetico con linee di forza diritle ¢ con intensita le in direzione perpendicolare, Il moto di deriva & dovuto alla @ 49 magneto Hon ig, 28 Moo nw caro magi sme, mato dt eno did coint sirasione di nen ono dipll magnet com la stess orien (eee lone. spo magnetico, io di Paumentare del ea wne del rageio di Larmor con Paumentars apo magico. Nell’ Sno ‘i ig, 29 il campo magnctico & perpendicolare alla pagi a raumentare dias I 88 intensita aumenta al'aumentare dix e ela essa Ia sua intensita aumenta aPaumentare ds | coer dane la race delle ince forza, Imoto dikeriva&direttonel sdimin puntini indicano la 9 Mota dren dr Tilo at prodinte a8. “mpeg ee sical in pg eee LO STATO DI PLASMA Verso delle y positive per una particella con carica positiva, ¢ in verso ‘opposto per una particella con carica negativa, E danotare che questomoto 't tende a produree nel plasma una separazione di cariche. Un fatto fisicamente molto importante & che i momento magnetico si Imanticne costante durante i moto della particella. Cid significa che, al ariare delPintensita del campo magnetico, Venergia cinetica del moto Perpendicolare al campo Yzmvj varia proporzionalmente a B. Poiche la velocita v rimane eostante du velocita pud decreseere sino ad ant Pparticella trova, lungo la sua traie tori, valori del campo magnetico suf wente clevati. Clog, la particella pud essere riflessa, lungo il campo, et ta forza dovuta alla disuniformita del campo magnetico, che, come sbiamo osservato, @ diretta verso le zane a campo magneto pit debole Questo effetto di confinamento parallelo al campo & wllizzato nei dis sitivi noti come specché magnetict. Essi sono essenzialmente co bobine circolari coassiali, poste a una certa distanza, percorse da Corrente nello stesso verso, Lat configurazione magnetica risultante & mo- Strata in 46, 2.10. Hl plasma rimane confinato nella zona centrale, ove il ‘campo magnetico & meno intenso. E da notare, tuttavia, che non tutte le Particelle nella configurazione possono essere confinate. infatti, se la dire- nbiare poi verso, se la 210 Coatnament we hripecchio gnc slone della velocita della particelta ¢sufficientemente prossima a quella del dliminuzione diy, conseguente alfaumento di y,, quando la si avvicina alle zone ove il campo & elevato, non & sufficiente ad fe il moto parallelo, ¢ la particella abbandona la configurazione, ndo* lungo le linee di forza. Queste perdite di particelle alle d del dispositive costituiscono un serio inconveniente delle con specchio. 31 ig. 2.11 Moto civ vertical ne ce eave toroidal, icorrere a configs- Pereliminare le perditehungo le ince i forza si puoriconrere a CovreN: joni magnetiche chase. Un esempio & la eonfiguraione che s rene Tipiegando un solenoide su se stesso, in modo da formare [ince forct rolari, La forma assunta dal solenoide & quella di scam ¢ in ‘iene denominata foro, Per una configurazion sitita camp) agnetico rsulta essere disuniforme, con uaintensita inversamente Pro: porionalealladistarza de assed simmetria del toro. In quest lotto dalla forza di dipoto dovuta Compaiono due mot a deriva: uno prodotto dala forza i dipole dons i forza curve. La ‘eportala particella circolar geometria viene det ‘alla disuniformita del campo, laltro prodotto da sulle particelle velocita di der libero scorrimento lungo le lin risulta essere in ditezione verti r rise magica a cot Te ne trod, Sa ene ter Se cone eapprecnat fe teaee (Bunt 12 tiered inc ii cr tpt strana rotons ad ce 017, per mato grate m1 62 LO STATO DI PLASMA bbandonare la configurazione, La situazione & schematizzata in F1G. 2.11. tanto, questa semplice configurazione, con lince di forza circolari, none atta al confinamento del plasma, Con una configura pidt complessa & possibile tuttavia confinare completamente la partieella singola. A questo scopo, prencliamo ® considerazine il campo magnetico che si ottiene aggiungendo al campo prodotto da un solenoid ripiegato su se stesso (campo toroidale), il eampo. generato da una corrente eletirica circolante lungo Masse del solenoide (campo poloidale). In questo caso le linee di forza del campo m: Fisultante si avvolgono elicoidalmente su supertici di forma toroidale, chia- ‘c superfici magnetiche. L'andamento delle linee di forza & mostrato in 2.12. Su ogni superficie magnetica esso & caratterizzato dall'angolo ‘edio della rotazione poloidale effettuata dalla linea di forza in una rota- ne toroidale completa. Tale angolo a (iota) & detto rrasformata rotazio- nate. La quantita q = 2aét rappresenta il numero di giri toroidali che la linea di forza deve compiere per poter effettuare un giro. poloidale con pleto, {In una configurazione con trasformata rotazionale non nulla Veffetto del moto di deriva verticale viene compensato dal fatto che la particella, seguenco la linea di forza, passa per punti situati sopra e sotto il piano jc. In queste due diverse regioni Feffetto della detiva verticale &, diallontanare la particella dal?asse centrale della super. a (asse magnetico), ovvero Passe del solenoide, i laa ess0. Hrisultato complessivo é Pannullamento dell'effetto. con il conseguente confinamento della p: Un aspetto peculiare del moto in una configurazione toroidale eon tra sformata rotazionale € il fatto che una pau forza. incontri punti ove diversa& i del camipwo magznetico! e poss 4quindi, pur rimanendo confinata nella configurazione, invertire per effetto specchio il suo moto parallelo al campo. Le particelle che subiscono queste hillessioni sono dette pusticelfe intrappolate: le loro traiettorie si disco ‘lalandamento delle linee di forza, e non compiono una rotazione poloida- le completa. Le particelle che non subiscono riflessioni possono invece Sequire completamente Ia linea di forza e compiere quindi continue rota 1 poloidali complete: sono dette particellecircolanti. Per meglio caratte ‘care il moto di queste due classi di particelle, possiamo seguire la traiettori tel centro di guida proiettata su una sezione verticale del toro. Per una particella citcolante questa traiettoria & una cizconferenza, di poco discost thlla traccta della superficie magnetiea. Per una particella intrappolata il “Si icon cheiteampo mag el toro ico decresce laclistanza dal'asse disimmetsia 33 (tea presi ea ig. 2.18 Traccla, su una se- ioe verticae, del illo moto é localizzato nella zona pit esterna del toro, ove ilcampo magnetico pi debole e la traiettoria poloidale del centro di guids ha la caratteristica forma a banana. Questi due tipi di moto sono mostrati nella 16, 2.13. TABILITA DEL PLASMA EQUILIBRIO E § Abbiamo sinora indagato sulla possibilita di confinare una singola parti la in una configurazione magnetica. Le conclusioni a cui siamo giunti costituiscono urindicazione utile per la realizzazione del confinamento, ma non passono essere applicate integralmente al cast del plasma, poiché sono stati trascurati gli effetti dovuti alle interazioni fra le particelle, Co viene ora affrontare il problema del confinamento considerando il compor- tamento globale del plasma come quello di un fluido elettrieamente neutro € con uielevatissima conduttivita elettrica, Come nel caso di un fMuido ordinatio, in un campo eli forze, ¢ necessario innanzitutto trovare la cond ione di equilibrio per il plasma nella configurazione magnetica di contin: mento; si dovra poi stabilire in quali condizioni tale equilibrio sia stabite, ‘ovvero si mantenga inalterato allorquando il sistema sia sottoposto a picco- le perturbazioni. Solo in tali condizioni la configurazione potra essere adatta al confinamento del plasma. Per descrivere il moto del plasma & necessario considerare una generic piccola porzione di esso ¢ determinare le forze che su «ssa agiscono, Come nel caso di un fluido ordinario, vi sara una forza dovutaalla differenza della pressione che si esercita sulle diverse parti della superfcie del volumetto di astessa origine di quella responsabile della faritia- re spinta archimedea: essa ha direzione perpendlicolare alle supet 54 Ts 10 STATO pI PL.sata ‘erizzate da valori costanti della pressione (superfict is Postar la pordone di plasma in Considerations che ents ee mente durante i moto, verso i punti dove la pressione ¢ vee fon sa80 di un fuido pesante, su una porzione di sso agisce aaehne forza peso ¢ si ha una situazione ali equilibrio quando tale tence toe ee

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