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CONTROCANTO INOSTRI ” GIORNI ut | DA STRUZZI Non siamo capaci di opporre dei «no» chiari. Tutti, per non dispiacere agli altri, per stanchezza, per scarso coraggio, preferiamo fare come gli uccelli-corridori africani. || vero interrogativo é: riusciremo a tirare fuori la testa dalla sabbia? 44 Pancras | 1S fbi 2008 Dopo l’ondata dei populisti, dei protesta- tari, degli scontenti, cosa siamo adesso? Un popolo di struzzi. Tra obblighi da seguire senza obiettare, realta da non vedere, veritd da tacere, falsita da ingoiare, rasse- gnazioni pubbliche e private, finzioni per sopravvivere ¢ non comprometterci, impossibilita di cambiare gli eventi e volont’ di sfuggire i problemi, non affrontare le questioni pit spinose che ci toccano pitt da vicino o pit in profondo siamo diventati struzzi. Viviamo da struzzi, facciamo la gara degli struzzi. Cosa fanno gli struzzi? Una cosa proverbiale e tre vere. Lacosa proverbiale, ma non del tuto vera, ®ficcare Ja testa nella sabbia per non vedere. Le altre tre cose vere sono fuggire a zampe levate appena annusano un pericolo, 0 al contrario immobilizzarsi, schiacciarsi al suolo, testa collo inciusi, fino a sembrare cespugli. 0 infine, digerire tutto, anche I sassi, ovvero accettare ogni cosa, grazie a uno stomaco proverbiale. Nel libro di Giobbe si dice che Dio ha negato allo struzzo lasaggezza e non gli ha dato in sortil discernimento. Infati lo struzzo non sa distinguere tra un mangime o un sassolino, ‘becca e ingoia tutto. Lo struzzo umano non ha spirit critico, difronte alle situazioni di pericolo fugge osirassegna, sibutta, per terra per passare inosservato o ingurgita e digerisce ogni cosa. Stiamo parlando di noi sotto le mentite piume dello struzzo. Lo struzzo 8 il nom de plume per mascherare la no- stra identitae fuggire dalle responsabilita e dall'affrontare le situazioni. Dopo le ondate di rabbia e di protesta degli anni scorsi, viviamo igiori dello struzzo, non vogliamo affrontare la realtd che non ci piace, preferiamo sottrarci, non vedere. jamo struzzi nella sfera publica come in quella privata. Dopo aver descritto un paese di malinconici, di spaventati, di scontenti, oggi i rapporti sugli italiani, come quelli che fanno I'lstat oil Censis, dovrebbero dire che il nuovo status prevalente é lo «struzzismo>. Siamo struzzi in tema di guerra e di Ucraina, perché dissentiamo dalla linea ulficiale sposata da destra a sini- stra ma non lo diciamo; siamo struzzi in tema di vaccini e pandemia, perché non vogliamo parlarne pity; siamo struzzi sul cambiamento politico e sul malessere sociale, perché abbiamo esaurito le alternative e non sappiamo pili cosa dire, Facciamo poi gli struzzi per non dire veramente cosa pensiamo davanti al codice ideologico e morale di divieti e ipocrisie, di cancellazioni e pregiudizi, imposti nella vita di ‘ogni giorno dal politically correct. Siamo struzzi perché ci | asteniamo dal dire le cose che vediamo nella realta, sapen- do che non possiamo dire quel che realmente pensiamo da sempre, perché contravviene al canone. Tutta 'ideologia publica della nostra societa, nonostante i governi patriot- tici, ci esorta alla struzzagine o alla struzzeria, scegliete Voi la parola giusta. ‘Taci, scappa, schiacciati a tappetino, infila la testa nella sabbia, ingoia pure i sassi, ma non dire, non fare, non pensare quel che realmente ti verrebbe voglia di fare dire pensare; @ il manuale delle buone maniere, ovvero il cate- cchismo di servilismo e omerta che ci viene impartito. Non cittadini ma struzzi. Estruzzi siamo a casa nostra, coi nostri figli, nei nostri apporti coniugalie nelle nostre relazioni so- ciali. Non vogliamo vedere per quieto vivere, per comodita per egoismo; per non turbare la nostra pace o per farci gli affari nostri enon dedicarci a chi ci sta vicino. Quante volte il nostro lasciar fare, la liberta che riconosciamo a chic sta a cuore, l'occhio che chiudiamo 0 a volte tutti e due, non, nascono da indulgenza, rispetto della vita altrui, dei loro diritti e della loro liberta, ma solo perché & pit’ spinoso, pit difficile, pid pesante dire di no, affrontare la realta, assumersi le conseguenze di un riffuto. Facciamo gli struzzi perché siamo perdutamente in- dividualisti, pensiamo solo a stare meglio noi. E quando dico che diventiamo struzzi ogni giorno di pitt non uso il plurale a caso, lo faccio perché includo pure me stesso. Faccio lo struzzo per non stare sempre in guerra col mondo, per farmi piacere anche quel che non mi piace, perché non voglio essere sempre contro. E faccio lo struzzo nella vita privata, nei rapporti affettivi, faccio finta di non vedere, di non capire; non dico tutto quel che penso, in apparenza per non ferire, pernon dispiacere; ma in realta perché costa ‘molto di pitt dire la ruvida verita perché devi poi caricarti delle conseguenze, ® duro impegnarsi a modificare le cose, ci vuole pazienza, capacita di reggere agli urti, di ascoltare e farsi ascoltare, assumersi un ruolo. Eallora facciamo gli struzzi. Lo facciamo per tirare a ‘campare, un po’ perstanchezza e persuasione di scontitta, tun po" per umanissima viltd. Non #la prima volta che struz- ziamo, anzi alterniamo periodicamente cicli di ribellione a cicli di rifugio netio struzzismo. Quanto potra durare questa, gara degli struzzi? Per quanto tempo possiamo far fintadi non vedere, di non capire, di non dissentire? O tireremo fuori la testa dalla sabbia quando sara ormai troppo tardi e avra poco, senso recriminare oppure obbiettare? Intanto registriamo quest’altra mutazione antropologica, anzi zoologica, magari comprensibile, ma di cui non andare certo orgogliosi. Salve, © popolo di struzzi. . ‘slob 2005 | Panorama 45

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