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= r 15° RAPPORTO ANNUALE FEDERCULTURE 2019 CULTURA politiche « reti * competenze NOTE A MARGINE E PROPEDEUTICHE PER POSSIBILT INNOVAZIONI LEGISLATIVE Paota RAFFAELLA Davi", SALVATORE, Auretio Bruno** a per conferire al Governo (Dd Alla luce delle deleghe che il Parlamento st di fornire un piccolo contributo 6.1312 ojo il Senato della Repubblica), si tenta 1a mission delle istituziont 2 cibastito pubblico da anni aperto in doterina sull rtengono i beni del patrimonio culeurale secondo mmons), stretti era obblighi di clo delle comunit’, cui appa sostenitori della teoria dei beni comuni (ca tutela, da una parte e di valorizzazione, dall'alera. | vincoli di bilancio costituzionali ed europei (con relative forche caudine Eurostat sugliaiuti di Stato), le politiche europee di sviluppo locale parteci- Patvo ela italica programmazione negoziata la sperimentaions di strumenti pr ladaaig non applicata) sussidiariend orizzontale, le opportu offerte ie valczarone del patrimonio culeurae dal Terzo setore ¢ dal partenss Sy aries possono forse costituire unvoccasione per Vavvio dell’ ai realizzata, messa a reddito del patrimonio culturale? ANNA ge RarrorTo | he risposta ci siamo seduti sulle spalle de; ale italiano scriven : snistrativo italiano do qualche 1 ner tentare 4 Per pblico ed amm riero pubb = dei loro studi arsi che sui temi qui sinteticamente esposei, Resta da eas subblico che preveda la partecipazione attiva dj Juppare un ao South istituzionali, economico-sociali ¢ dele component a societa civile, 2014 Jel 7 della Commissione, ¢ 7 cl Consiglio d’Europa sul valore d Benerale, Convenzione quadrc ta (Consiglio d’Europa - (CETS n. 199) Faro, 2702005 La meting la societ’ la Federculture, in tal senso, costituisce un importante apg, per come delineato nel Regolamento de| ates gennaio 2014 ed, in senso attivira svolta d AppLiCAZIONE DELLA SUSSIDIARIETA ORIZZONTALE NELLE ATTIVITA py VALORIZZAZIONE IN GENERALE (OBBLIGO DI MOTIVAZIONE IN CASO pt ESCLUSIONE DI INIZIATIVE PRIVATE) Nella delega si da indirizzo al Governo di adeguare il Codice alle inereaat modifiche normative introdotte dal Codice del Terzo settore e dal Coded contratti pubblici. In particolare & stato rilevato anche in dottrina che occorre integrareilr dice con le procedure partecipative ¢ convenzionali previste dagli artical S¢ 6, dallart.71 comma 3 e dall'art. 89 comma 17 del decreto legislativo Shai 2017, n.117 nonché con le forme speciali di partenariato previste dal vicni dA decreto legslarivo 18 aprile 2016, n. 50 ed, infine, cm vational Ca ttione partenariale dei size management plans di ct Cuidelines for the Implementation of the World Heritage UNESCO e, ; Ie in corso dj ilmente, con i principi della Convenaione di Fare ecepimento, Bil periodo «a mezzo di attivita realizzare con modalita rie, anche nelle forme previste dal Codice del d ‘Terzo settorer. Ml principio della sussiciarier’ orizzontale, si potrebbe tradurre ill gno della Repubblica alla partecipazione dei privati a mezzo di una See Preemie IA forza clel principio di sussidiariees di ent all’ar- 8 comma 4 della Costiturione « degli obblighi di equilibrio dei bilanci del debito pubblico di cui allarticolo 97 comma | della Costitu- isione di ogni autonoma iniziativa dei citta tecipazione alla valorizzarionc dc ente motivata a norma della legge sul procedimento, asserzione & gitidicata in dortrina, quale conseguenza diretta dellat- del principio costituzionale di sussidliarieta orizzontale che ha invertito rita Pubblico-privato in favore di una preminenza del privato sul pub- salvo subentro residuale degli enti pubblici rispetto ai soggetti privati, in i inazione o disinteresse di quest’ultimi, one della sussidiarietd orizzontale & di ran allarticolo 118 comma 4 della Costituzi Tasussidiarieta orizzontale non é solo riferibile alle autonome iniziative di H non-profit ma anche a quelle di soggetti profir 0, almeno, l'art, 41 della Hone, in particolare, non consentirebbe di escludere le imprese profi dini, singoli e associati, | patrimonio culturale debba essere stato ancora osservato che la g0 costituzionale giacché da ione. Come osservato in dot- DI VALORIZZAZIONE PLACE-BASED E NUOVO RUOLO DELLE PUBBLICO-PRIVATE; COORDINAMENTO NORMATIVO PER TERZO di partenza in merito agli accordi di valorizzazione & la come previsto nella delega, il Codice alle intervenute modi- dal Codice del Terzo settore e dal Codice dei contratti ad interventi nel settore della tutela, valorizzazione e erto il problema di coordinare la disciplina del Co- bblici locali non economici, questultima rimasta come rilevato nella migliore dottrina. potrebbe innanzitutto collegarsi, dunque, alla ore, D.lgs 117/17, al fine di omologare 1st Rare ercuLrure 2019 ANNUALE FEDERCULTURE 21 ¢ Raprorto AN! 84 15° R kc l cooperazione pubblico-privata nel settore (con lg 9. it possibile la ce pill pos Bestione; vd i ila del Terz0 settore, per come d’altronde fatto dal Digit on quella d epee strode Pes ice de beni culturali, ad esempio, con Ia ti 1 Codice dei be : Tae 17 dello stesso decreto delegat - comma 2a positiva sarebbe quella di sottrarre la discipling conseguenza positive Selim di quelle in rapporto concessorio con le PA, dal de materia di aiuti di Stato. delle ultime normative in ma 3 econ Pare Ppl ix recente dottrina ha, infatti, esaminato le difficolea subentrate La pit recen Va sug aint es (2012}83414) Stato nei progettin it grandi che godony effetto sulla concoe tervenuti l'art.53 de 6 che hanno determinaty settore delle imprese culturali causa la modifica della normati Sato nel sett, La Commissione europea con documento A del 01/08/2012, segnald la «possibile presenza di aiuti di frastruturali in PPP»... per musei e monumenti storici pi ; . ove non é possibile escludere un renza ¢ sugli scambi tra Stati Membri, Da allora sono in Regolamento Ue 651/2014 e la Comunicazione 262/1 varie incertezze tali disposizioni. Ancora pit Vaccertamento del d 34 della Comunicazi 8ravi problemi applicativ, i potrebbe determinare iscrimine tra attivitd economiche e non di cui al punto ene ¢: soprattutto, al punto 35 che afferma: «Dovrebbero tect SF considerate attiviea di carattete economico le attivita culturali 0 di conservazione del Patrim, ‘onio (...) prevalentemente finansr bas dei visitatori o degli a : cui qui si rimanda, Tra le difficolta si citano, ° disciplinati per j funzionari responsabili di er nie Nazionale Aiuti (RNa) tituito, ai sensi 15, ed entrato in funzione dal a ext IMpresa culturale, opea, consentirebbe di sottrarre il settore al sempre sul tema della valorizzazione, si osserva, inoltre, che U2 comma 4 del Codice prevede che solo lo Stato, le Regioni e gli ici territoriali stipulino accordi per definire strategie ed obiettivi walorizzazione, nonché per elaborare i conseguenti piani strategici di eulturale e i programmi, relativamente ai beni culturali di pertinenza Altrettanto il comma 9 prevede che, anche indipendentemente dagli i cui al comma 4, possano essere stipulati accordi tra lo Stato, per il del Ministero ¢ ciclle altre amministrazioni starali eventualmente com- i, le Regioni, gli altri enti pubblici territoriali ¢ i privati interessati, per servizi strumentali comuni destinati alla fruizione e alla valorizzazione cculturali. come chiaro Pattuale pre one normativa esclude, 0 comunque non parti attive nella promozione, parti importanti dei processi di svi- ;culturale possibili sui territori, quali, in generale, gli organismi di diritto fnon enti pubblici territoriali o le fondazioni privatistiche partecipate gi pubblici ma non classificabili quali organismi di diritto pubblico. Si proporre, pertanto, un articolaro che, nel perimetro della delega, rimediare a dette lacune normative a mezzo dell’inserimento nel Co- un articolo 185 a titolo “coordinamento normativo”. Larticolo po- edere che, ferme restando le previsioni di cui all’art.114 eal comma 115, gli affidamenti a gestione indiretta potrebbero essere fatti com previste dall’art.71 comma 3 ¢ dall’art. 89 comma 17 del decreto ‘ 3 luglio 2017, n.117 nonché con le forme speciali di partenariato Fart, 151 comma 3 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50. artivita di cui all’art.112 commi 4, 5 ¢ 9 del Codice, potrebbero partccipatc, nelle forme previste da legge, anche dai soggetti pubblici locali non economici di cui all’art.113-bis del de- 1B agosto 2000, n. 267, dagli organismi di diritto pubblico menti di sviluppo locale di tipo partecipativo ai sensi degli lamento Uc n.1303 del 17 dicembre 2013, dai soggetti re- panti a) di strumenti di programmazione negoziata di cui a), c), ed) dell’articolo 2 della legge 23 dicembre 1996, dazioni di diritto privato partecipate da enti pubblichaag Li organismi di diritto pubblico. 5° Rapror r yirure 2019 RarrorTo ANNUALE FEDERCULTUR 6 | 15° Rar lazioni di diritto privato parte fine, che le fond i diriteo priv a Va detto, infine, no quali organismi di diritto Pubblico, ‘ ba, Ficabili 0 me a , blici, Series oni di cui allarticolo 3, comma 1 punto qj del dy delle condizic : iid Dae oun Pubblici, possono essere gia oggi la forma Siuridica i Cui sign Contatti CLLD (0 GAL), responsabili della gestione dj Progetti ey na costituire i ; = o a locale di tipo partecipativo, per come noto, concepiti ¢ BFS ee § 0 loc ‘ 2 vilupp dal partenariato locale, su base territoriale sub-tegionale, p vamente dal p: ental ea n dottrina che lo strumento ¢ le metodologie dei GAL /CLLD to in dottrina sap dep Pei Pee arost soll ed adartabili quelli dei piani strategici di svily a le, di cui all’art.112 comma 4 del Codice e ai Piani di gestione UNI turale, di c 112 lath lar i iB ecart4 della L.77/06, consentendo, in ultima analisi, anche I ‘Approvvigig mento di ulteriori risorse per scopi di tutela ¢ valorizzazione del Patrimonio, DEFINIZIONE DELLE FUNZIONI DI GESTIONE Larticolo 53 comma | del decreto legislativo n. 300 del 30 luglio 1999, Prevede che il Ministero Beni Cule ‘urali esercita le funzioni spettanti allo Stato tm materia (atticolo 52) ¢, in Particolare, svolge le funzioni di spettanaa sta- tale in materia di tutela, Bestione e valorizzazione dei beni culturali e dei beni ambientali, mig : isposto tuttora vigente, articolo : , 1998, n.112, ove si prevedeva a di gestione, venne aby fo con Vart, 184, comma I ene Bislativo 22 gennain 2004, n. 42, i Consiglio di Star (Parere dell 26 agosto 2002, » concetto di “gestione” nelambito di rione”, se non altro al fine di individuare quale sta Bhormativa sulla materia ai sensi del nuovo testo dell’articolo 117 I...). (...) non pud ignorarsi che la connessione del concerto di Hilo di valorizzazione appare prevalere rispetto alla connessione, bn il concetto di turela (...) vero che Vart.117 della Costi Beitela € valorizzazione, non ha fatto, comunque, riferimento né alla Hanzione previsca nei principi dell'artuale articolo 1 commi 3, 4 € 6, be €all’articolo 1 del D.1. 146/2015, per come convertito con la rione ha fatto riferimento alle sole 2015, né alla gestione, funzione ministeriale prevista dall’articolo del decrevo legislativo n. 300 del 30 luglio 1999. La previsione di secondo la migliore dottrina, ha, invece, una propria validita sotto p (Gi pensi ad attivita strumentali, come ad esempio, la gestione del smusei o il Rendiconto Economico Integrato, possibile modello stan- me presentazione delle entrate e delle uscite degli uffici periferii fione indiretta, ecc.). Ssorto Fottica di una declinazione delle strategic di sviluppo locale vo di cui all’'art.32 e ss., del Reg.Ue 130313, la funzione di jntesa come parternariale e partecipata, pud attivare ed inte- de strumentazioni negoziali di cui all’art.112 del Codice ovvero Walorizzarione, i piani strategici di sviluppo culturale, gli accordi strumentali comuni destinati alla fruizione ¢ alla valoriz- “eulturali ¢ i consorzi non imprenditoriali per la gestione di si alle associazioni culturali o di volontariato, nonché tutte della programmazione negoziata, di cui qui si & proposto ‘odice. delega si potrebbe, pertanto, proporre un articolato che miti ositivo dell’articolo 148, lettera d), del decreto legislative 31 poi abrogato con l'art. 184, comma 1 dal decreto legislative ‘n. 42, mediante l’inserimento di un articolo 6 bis al Codice dovrebbe prevedere, rifacendosi alla normativa del D.lgs @ ogni attivica diretta, mediante Vorganizzazione di risorse ad assicurare la fruizione del patrimonio culturale, concor- o delle finalita di cutela ¢ di valorizzazione. ages gg] 15° Rarrorro ANNUALE FEDER se 2019 ANNUALE FEDERCULTURE ‘0 AN? I" pone oviebbe agganciarsi con le norme sulla ie ag ‘Ancora, la previ inserite in atto all’interno del capo IT relative all ed indiretta che. nee nominalmente, logicamente ¢ sostanzialmente g all zazione, Bes che la funzione di gestione indiretta di cui allay gestione, dispor ‘on modalita ts dice dovrebbe essere preferibilmente attuata c paral del Codice dovrebbe . + a e ipate, anche nelle forme sussidiarie di cui al comma 4 delf atticola cipate, anc partecipate, della Costturione ed al vigente Codice del Terzo settore, Tale ultima prvi Dadinbe yuan gil ruggzzio al superior pacageate ag See fe nuovo\ruolordelle fondazioni Pubblico-privare ~ cCoording. mento normativo per Terzo settore e gestione indiretta i ; Larticolato, pertanto, come visto, chiuderebbe ripetendo, Per come visto al pa. tagrafo citato prima, i collegamento alla normativa del Codice del Tern Digs 117/17 al fine di omologare quanto piit possibile la cooperazione pubb se-bevata nel setore (con la gestion indirettaecc.) alle normative del Code dl Terzo settore, per come d’altronde fatto da quest'ultimo con il Codice dei beni culturali, ad ¢sempio con l'art.71 comma 3 con l’articolo 89 comma 17. Tantoal fine di soucareladisciplina delle imprese culturali, ovvero di quelle in rapporo gusset con le PA, dall’applicazione delle ultime normative in materia di aiuti i Stato. Sul punto rimandiamo ai maggiori dettagli sopra esposti sugli aiuti di Stato. Deriniziong Copicistica py IMPRESA CULTURALE 1 comma 57 dell’articolo 1 della 1, Aormare un credito 4° cage imy 38 Fimposta per sattiviea fj ti Prodotti e servi cultura € creativis dig imprese cular $ Srative™: 1 second trai, intesi quali (Jace 7" one 3 a a Me bitte gi i) ia le ae °SSerVato che Ja Creative” al sostany fecal tivo “im, Nore A MARG 1B F PROPEL Gulturali® sono quelle che, invece, per legge esercitano le “at di cui alla diversa categoria della “cultura e conservazione del finata dall’art.53 dello stesso Regolamento Ue 651/14 che ti- attivita sia di tipo economico che di tipo non economico, fe degli aiuti di Stato, le prime, non sottoposte, le seconde. imprese culturali sono inerenti agli «archivi, alle biblioteche al patrimonio culturale, in generale», ovvero inerenti agli delle activitd espressamente previste per 'impresa culturale comma 57. eulturali” sono, invece, relativi solo ad attivita di tipo economico te ed esclusivamente relativi alle opere diovisive. Le attivita sespazi culturali c artistici, teats, teatri lirici, sale da concerto, spetta- Wyivo, cineteche, organizzazioni ¢ istituzioni culturali e artistichey (art. 2 punto a) ¢ «eventi artistici o culturali, spettacoli, festival, mostre € eulturali analoghey (art. 53 comma 2 punto d) non sono “prodotti ® bensi “servizi culturali” di rilievo sociale atteso l'inquadramento delle walorizzazione all’interno dei livelli essenziali delle prestazioni a norma Idel D1. 146/2015, per come convertito con la legge 182 del 2015. ‘eulturali sono, inoltre, anche quelle rese dalle imprese concessionarie di un servizio 0 coinvolte, nelle succitate forme sussidiarie di tipo nellespletamento delle funzioni costituzionali di valorizzazione dei dungue, rilevato che tale nuovo istituto & una sovrapposizione tra legit diversi accezioni economicistiche nonché su diverse fonti ordina- ‘edel diritto europeo. teme che l'unione delle due categorie di regimi di aiuto di tipo eco- ico con la congiunzione “e” (“imprese culturali e creative”) j regimi, Tale normativa potrebbe, inoltre, portare incertezze al rizione degli incentivi sul Regi- dellart. 14 della legge 115/2015, i di procedimento tenuti all's Aiuti di Stato, istituito ai sen: della lepge 234/2012. one si teme per gli operatori: un'impresa culturale che, per di volere usufruire di un credito d’imposta pari al 30% di sviluppo, produzione e promozione di prodotti ¢ servizi wvesse essere classificata come “impresa culturale ¢ creativa” a collocazione nell’ambito delle attivit’ economi- » causa i VE Li percunrure 2019 go | 15° Rarporro ANNUAL! Fr he sottopos! gime degli aiutt Stato, un'impresa del Terzo eal r jhe sottopost » tiaslil ‘ ‘y seevolazioni, previste dal Codice del Terzo ron patra beneficiare delle ageve f Som am. per le Imprese Social, tanto di tipo Fiscale quanto di tg dalla normativa aditamenti, co-progettazione, convenzioni, ecc.) nel ray ministrativo (accrec att mministrazioni per gestione indiretta di attivigg concessorio con le pubbliche ammin ita di valoraarione oI aye deli aint di Sato livello europeo impo, du Bitacionchairs Hubsificazione concettuale della categoria dei servizi ea ner come visto sopra. ere chore pet i conoscimenco della qualifica di impress cura creativae pet la definizione di prodotti ¢ servizi culturali e creativi deve essere, nerd, definita con decreto interministeriale (MiBAC-MiSE), previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni e parere parlamentare. Tale decreto non ha visto ancora la luce. Al riguardo, si evidenzia che nell’audizione programmatica davanti alla VII Commissione della Camera e alla 7° Commissione del Senato del 10 luglio 2018, il Ministro per i Beni e Je Attivit’ Culturali ha ritenuto di inquadrare il decreto attuativo all’interno di un complessivo intervento di sostegno al settore, Tanto premesso, si pud tentare di formulare la qui spiegata proposta di mo- difica normativa mediante Vinserimento di un articolo a titolo “coordinamento normative” che preveda, innanzitutto, labrogazione del comma 57 delVarticalo ' della Legge di Bilancio 2018, legge 27 dicembre 2017 n. 205. Ed ancora che, : Saeeame * is cee wag sul regime degli aiuti di Stato articoli 107 108 del Trattato, le idainea ea in splices Coice dello Spettacolo, dovrebbero esercitate in via wen, cn cuclemeaaa pill attiviea di interesse a esclusiva o principale una © alle norme parti a) imterventi di tutela, pesti izione, promozione i » gestione, fruizi i vionld culturale;b) attivtd culeurali con final lira catia tione di attivitd culeuali Guele aventi ad oggetio valorizzazione del patri © onganizaione ¢ pea culturale, incluse ati luse ative, anche adh tals artistiche o ricreative di tars: Un sichiamo finale al principio di we ghee itetive di interes 4 della Costin di susidiatiets orfesange ne "3ppor con leamministrarn he toma le Nore AMARGIND F PROPEDEUTICHE PR POSSERILT INNOVAZIONE LEGISLATIVE | Itre parole, un tentativo di sultima parte della proposta potrebbe essere, it Jione dell’impresa culturale, cocrente con il Codice del Terzo settore, con mativa per le imprese sociali ¢ con la normativa europea (Regolamento 51/2014 ¢ Comunicazione 262/16, in particolare). Larticolato proposto Ginerebbe la dibattuta figura giuridica delle imprese culturali con le recenti fi legislative e con quelle introdotte in questa proposta di riforma, come con la concomitante revisione della normativa in materia di spettacolo. i efferti del principio della sussidiarieta orizzontale, di cui allart.118 4° le funzioni pubbliche, laddove & possibile ¢ conve- a della Costituzione, in parti- «, dovrebbero essere svolte in via primaria dagli stessi cittadini areraverso Ie loro formazioni sociali, adeguatamente sostenuti allo scopo amministrazioni pubbliche. ,OZIATA SONOSCIMENTO CODICISTICO DELLA PROGRAMMAZIONE NEG programmazione negoviata ¢ uno strumento suscettibile di applicazione ge- congiunta di organismi jn tutti i settori nei quali 2 indispensabile Vazion blici: ¢ dunque un quadro di riferimento e un metodo di governo territoriale privilegia il confronto ¢ 'incontro delle responsabilita istituzionali in una di sussidiariera e partenariato. sinteseistituzionali di programma consentono alle amministrazioni centrali, io delle province autonome di collaborare sulla base di una ricognizione srammatica delle risorse finanziarie disponibili, dei soggetti interessati ¢ delle vedure amministrative occorrenti, per la realizzazione di un piano pluriennale © o funzionalmente collegati. Lintesa, approvata aria degli interventi (FSC, ec.) inistrazioni dello Stato, nonché Ibblici, anche operanti in nterventi d’interesse comune CIPE, é lo strumento per la gestione finanai i quali sia necessario il concorso di pitt am! este ed altre amministrazioni, enti ed organismi pul privatistico. ccordo di programma quadro, Vaccordo con enti locali ed aleri soggetti ¢ privati, in attuazione della succitata intesa istituzionale di programma, di un programma esecutivo di interventi di interesse comune © te i, Laccordo di programma quadro indica in u gli interventi da realizzare, con i relativi tempi €- ir idotti per gli adempimenti “ag yar 2019 fp Peornct! ro ANNUAL 7 Rarror ol! ie singole ativiti ed interven, 3 elle sing Hg pogsarama semi ai ens dey ie 4) le eventuali conferenze di seqyjs"*®thgy Alec ving fell accordo: 5) gli impegni di ciascup poterisosttutivi in caso di iene } ; procedimenti di i dial 6) i proce ea pit all'accordo; 7) le risorse finanziarie occorreng evento avaleresugli stanziamenti pubbli gu ziamenti privati 8) le procedure ed i soggetti respon va verifica dei sul 1! patto territorial nmes ep peril moniroraggio oni localis parti sociali, o da altri soggetti pubblici g pais Bes ee accordi di programma quadro, relativo all’attuaziong con i ats rerventi caratterizzato da specifici obiettivi di promon un prog euazione 4 pili dell sponsal : ee di progr acc one na (accord ni 9 1990, n. 14 Pareuazione ¢ cono della legge ni necessarie PS er : to cui compe conciliazione 0 definizione nonché del 9 inadempienzes 6 partecips oggetti Pl ie di rais le diverse tipologi n ¢ eramite finan reperite tran dello sviluppo locale. 7 La programmazione negoziata si presenta come strumento di applicazione g cal priser nei qualia possibile coniugare metodi di govern ¢ logiche di sussdiariete partenariato, in particolare, nelle politiche dies terrtoriale europe ¢ nazionali. {a sirucuratpica della programmazione negoziata & quella della progran mavione a cascat, partendo dal generale (intesa) fino al particolare faccortn, Paganma quadro o, ancora pit in piccolo, aecordi di programma semplic) ec Pitt le peculiar della programmazione hegoziata proponiamo di pro al seat? dun comma 10 allarticolo 112 dellattuale Codice. aricolato dovrebbe prevedere che, Per quanto non diversamente ncaa alla cooperazione imeristituzionale tra il Ministero peri vata culturali, le Regioni, gli Enti Ter applicazione | ir ri NOTr A MARGINE F PROPEDRUTICH PER POSSIRILE INNOVAZIONT LEGISLATIVE | 99 Jarmente utile in materia di interventi di riqualificazione paesaggisticae valor Farione ¢ vutela del paesaggio. I La programmazione negoriata potrebbe essere, d’altro verso, lo strumento intercettare risorse estrance al perimetro dei beni culturali e destinate, rile p ci Seenipin alle infrastrutture di collegamento piuttosto che alPorganizzazione dell’offerta enogastronomica ed artigianale metterle a sistema al fine di creare sistemi culturali integrati di sviluppo. Ad esempio, si potrebbero, con intese isti- tuzionali di programma e successivi accordi di programma, coniugare le risorse dei PO FESR c dei PSR FEASR, gestite dalle Regioni, con quelle della pro- grammazione ordinaria, della legge 190, del FSC ¢ dei PON Cultura, gestite dal MiBACT II riferimento al comma 203, lettera d) dell'articolo 2 della legge 23 dicembre 1996, n. 662, consentirebbe, infine, la possibilita di pianificare dei “Patti Ter- ritoriali Culturali” destinati al finanziamento/sostegno di imprese del settore, oltre che il finanziamento di lavori c/o la realizzazione di lavori e servizi resi dal pubblico a supporto dei detti investimenti di impresa. Tale programmazione ne- goriata dovra essere su base territoriale, sub regionale e provinciale, come nel caso dei piani strategici di sviluppo culturale di cui all'art.112 comma 4 del Codice. In pid perd rispetto a detti piani strategici i Patti Territoriali Culeurali dovrebbero prevedere una programmazione che sia integrata con altri investimenti settoriali pubblici e/o privati funzionali a quelli del settore culturale (anche mediante il supporto del settore bancario) e che sia partecipata con modalita concertative in una logica estesa di sussidiarieta e partenariato.

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