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Fondamenti e Applicazioni di GEOMETRIA DESCRITTIVA Roberto de Rubertis o Eéizioni Kappa 2.1, GENESI UNITARIA DEI METODI DIRAPPRESENTAZIONE La rappresentazione grafica costituisce per il progettista pit) di un lin- ‘guaggio ¢ pit! di uno strumento pratico di lavoro. Sviluppa la sua im- ‘maginazione, struttura figurativamente il suo pensiero ¢ ne costituisce Vestensione nel prevedere e nel compiere operazioni sullo spazio come se si cffettuassero nella realta, chiarifica forme e processi tridimensionali ed & supporto per la memoria e peril giudizio. ” utile che linsieme dei procedimenti di rappresentazione venga ap- preso globalmente, senza artificiose separazioni metodologiche, cost come in gencre globalmente viene utilizzato. Nel pensierc visivo la rap- presentazione si presenta infati in modo unitario come proiezione di una real, osservata 0 prevista, su una superficie © nessuna soluzione di conti nuita separa il libero modificarsi della posizione dell’osservatore e del qua- dro nei confronti dell’ambiente nel dar luogo alle diverse possibili condizio- ni proietive. Cid nonostante nell'esposizione didattica ® consueto trttare in modo non solo separato, ma metodologicamente eterogeneo i diversi tipi di proie- zine. In questo testo, al contrario, tutti i modi con i quali Ie realta pud esse- re proiettata su una superficie (i tradizionali “metodi” di rappresentazione) saranno proposti come risultato di un’ unica procedura proiettiva e il erterio, con il quale saranno sviluppati tendera a massimizzare V’evidenza della loro nici organica, Lobiettivo che si intend raggiungere & quello della consapevolezza di poter disporre, nell’esprimere graficamente Parchitettura, di un unico procedimento moito articolato che per ogni diversa necessta presenti carat- {eristiche opportune. Per far questo si user Vinsolita procedura di avviare lesposizione della materia a partie dalla condizione proietiva pitt generale, piuttosto che da quella piii particolare come & consueto, Si comincera col descrivere, in- fatt, il tipo di rappresentazione, detta “prospestiva a quad inclinato”, che siottiene quando la posizione del punto di vista e del quad sono le pit ge- nerali rispetto all’oggetto proiettato, vale a dire quando non si presenta nes- suna condizione speciale di proiezione (parallelismi, ortozonalita, coinci- denze, posizioni limite ecc.) ¢ si fara vedere come ogni alira forma di rap- presentazione non sia che un caso singolare di questa quando appunto I Servatore 0 il quadro vengono a trovarsi in posizioni limite o particolari Con questo criterio espositivo sara perd necessario riferirsitalora 4@ forme proiettive particolari (protezioni ortogonali) ancor prima di averne effettuata la relativa esposizione. L'inuitivitd dei riferi- ‘menti é perd tale da non portare inconvenient; daltra parte nella massima parte delle discipline molte definicioni rickiedono I ap- 3 poggio intuitivo a conceuti non ancora sviluppati, in un graduale processo di reciproco completamento, In un’accezione pia vasta di quella comunemente usata il termine pro- spettiva indica non solo le proiezioni centrali(prospettiva centrale), ma an- che quelle parallele (prospettiva assonometrica). Questa notazione, adopera- ta generalmente dai matematici, ci conferma l'opportunita di introdurre i metodi di rappresentazione piana a partie dal concetto di prospet Prospettiva, dal latino perspicere,¢ il “guardare attraverso”. Nell’eti mologia del termine & gia implicito dungue ibsenso unificante di ogni tipo di proiezione. Il guardare presuppone un punto di sservazione (centro di proiezione), Vattraverso implica una superficie (quadro) su cui proittare Poggetto osservato. Pid! precisamente loperazione detta semplicemente “proiettiva” @ in real la somma di due operazioni distin: la proiezione, che consiste nell'individuare le rette proiettanti che uniscono il centro con tutti i punti del” oggetto dei quali si vuole ottenere la rappresentazione, e la sezione, mediante la quale si fanno incideretalirtte su una superficie piana e se ne determinano i punt di intersezione(1). diversi modi di rappresentare che pi avanti saranno esposi sono il risultato del procedimento proiettive (proiczione + sezione) al vaviare delle reciproche posizioni trail centro, il quadro e I'oggett. Un'esemplificazione intuitiva dell’ operazione di proiezione € sezione si ha nel fenomeno dell’ ombra, dove il centro di proiezione é situato nella sorgente di luce, le rette proiettanti sono i raggi di luce € if quadro é costtuito dalla superficie su cui cade I'ombra proietata dda un qualsiasi oggett. 2.2. RELAZIONI TRA I “METODI DI RAPPRESENTAZIONE” Al fine di fomire subito un quadro complessivo e sintetico dell’in- sieme dei modi nei quali pud essere compiuta I'operazione di proiezione e sezione, e prima ancora di iniziare, come si anticipato, lo studio del pit ge- nerale dei procedimenti proiettivi, si espone qui di seguito la tabella detta “dei dodici metodi”, nella quale sono descritte tutte le reciproche posizioni tra oggetto, quadro e centro di proiezione, dalle quali si generano i diversi ppossibili metodi di rappresentazione, che, secondo questa classificazione, ‘sono appunto dodici La tabella & presentata nella versione A con Vesposizione scritta dei diversi metodi e nella versione B con le corrispondentiillustrazioni grafiche. Per la sua comprensione si osservi quanto segue. 44 ‘TABELLA A Giacitura di x rispetto al triedro xyz parallela parallela a due asst al solo asse z | _(un piano) del triedro Posizione di O rispetto ax senerica I (ortogonale al 5 seer] aan [Garou 3 a © | Prospetiva | Prospettva | Prospetiva | Prospettiva . pe & | aquadro | aquadro | aquadro | aquadro | | inctinato | vestcale | orizzontale | verticale 4 accidentale frontale & @ 5 z Ss 2 & | Assonometria | Assonometria Assonometria 23| obliga | obliqua EB] sauadro | a quadro 32| inctinato | verticale 3 3 ha ge Proiezione | Proiezi _— Bs ja ortogonale | ortogonale | ortogonale 8 2 | Assonometria ; “di Monge 2 E]/onononte| di Monge | di Monge c 5 (prospetto. | (piantao | (Prospetto accidentale) | proiezione | frontale) quotata) 45 ABELLA B a L’oggetto & schematizzato per semplicitA in un cubo cotlocato in una tema di assi mutuamente ortogonali x, y, 2; tale tera sara suecessivamente sempre associata alla realta da rappresentare, e sara orientata in mado che i Piani che la compongono (xy, xz, yz) siano possibilmente paralleli ai piani pill significativi del’ oggetto. Tl quadro ® contraddistinto dalla lettera x € nelle figure la sua po- sizione @ posta in relazione con 'oggetto anche tramite un piano sussidiario di base che visualizza una superficie di appoggio (generalmente il piano xy). La tabella & ordinata in base al variare,rispetio all’oggetto, meglio, come dora in poi diremo, rispetto alla tema xyz, di due parametri la cui ‘combinazione fornisce, come si & visto, il variare della proiezione. T due parametri sono: 1) La giacitura del quadro x, che pud essere completamente generica (sempre rispetto ad xyz), vale a dire non parallela a nessun asse, oppure parallela ad un solo asse, ad esempio Passe %, nel qual caso sar’ generica ri spetto sia a x che a y, oppure ancora parallela ad un piano, vale a dire a una ‘copia di assi (xy, x2, y2). 2). La posizione del centro di proiezione O, che pud essere propria, vale ‘dire a distanza finita e misurabile rispetto alla terna xyz, ovvero impropria, vale a dire a distanza infinita, In quest ultimo caso il centro di proizzione si presenta come una direzione (vedi anche nota in corsivo nel paragrafo successive) da cui provengono Ie rette proiettanti ed & rilevante sapere se {questa direzione & ortogonale 0 generica rispetto a x, poiché da questa di- stinzione discende la famiglia delle proiezioni “ortogonali” e quella delle proiezioni “oblique”. [Nella tabella sulle ascisse & descritta la variazione di, in modo che dda sinistra verso destra assuma giaciture che vanno da quella pit generale a ‘quella pitt particolare; sulle ordinate invece & descritta la variazione di O, in ‘modo che dall’alto verso il basso assuma anch’esso posizioni che vanno dal- la pit generale alla pit particotare Ne consegue che la fig. 1 (prospettiva a quadro inclinato) corrisponde alla proiezione pit: generale ed esalta l'effeto di tridimensionalita in confor- ‘ita con le condizioni della percezione visiva, mentee le fig. 11 ¢ 12 (proic~ ioni ortogonali, ovvero pianta e prospetto) presentano in massima evidenza le misure oggettive dell’elemento proiettato ed acquistano maggioumente le ccaratteristiche di una rappresentazione convenzionale. ‘Nelle figure intermedie compaiorio condizioni proiettive che realiz~ ‘ano una gradualita quasi continua tra i limiti sopra indicat. La fig. 1 presenta anche Ia massima complessita costruttiva del- immagine, essendo presenti gli effetti di scorcio prospettico su tutte e tre le irezioni fondamentali (x, y, 2). Nelle figure successive vanno via via per- dendosi le caratteristiche perceive dello spazio e la rappresentazione diven ta pili semplice fino al massimo schematismo delle proiezioni o-togonali mongiane. 48

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