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LErTERA axrigua 16 PAOLO CHERUBINI ALESSANDRO PRATEST PALEOGRAFIA LATINA LAVVENTURA GRAFICA DEL MONDO OCCIDENTALE, ‘Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica (CITTA DEL VATICAN 2010 ‘Tue i dive riservat © 2010 by Scuola Viticana di Diplomatica e srchivistica ISBN - 978.88-35054-96.2 Paleograti, SOMMARTO Premessa 1. Intoduzione storico-bibliografcs 2 Una terminologia specifica Dalle origin al tardaantio 3. Le origini della scrittura latina . 4. Lepigrafa aricae quel cassia dalle degh Ssipion allies La capiale lapidaria e a pennello 5. La mainscola corsiva a sgraffio ¢ a calamo . 8. a cape Bra codes ple ean 7. Lorigine della mimacola : 8. La corsiva nuowa romana . . 8. Lonciale ...--. “ 10, Tipizaioni¢ difsone delfonciale 11. La semiondale 12. Le seritmre di glosea 18. Le srture di eanclleria det periodo eardoaatio 4. Le engin’ del sistema abbrevativo medievale dalle nota d'eth romana 15. Lomura, interpunsione @ revisione del gst in eth classca ¢ tardoanticn a fommentasioe altonedseale 16, 1) panicalarismo grafico. 17. Le ingslar 18, La merovingica 19 Le sciture Rbravie d'aea franca 20. La visgotica 7 21. La soriuura det manoserisi del Sinai 38. 1 Longobarde la scrtura. La corsa mova italiana ¢ il problema ella 481 » 45 » 49 » 61 » a7 » 419 > 41 508 > 515 55 +535 > 49 » 56 » 33 » 3” 588 > 598 SOMMARIOL 52. Tl sitorno alla conoscenaa del greco ¢ la scritura ‘alla greca! 55. La ‘cancellereseaall'antica'¢ Vitalie: Antonio Sinibaldi e Bartolomeo Sanvito ... ‘54, Linsegnamento della scritura in ett tartomedievale e umanistica 5. Le fast conclusive Ivxce Indice dete carte Indice delle oper cite in forma eBbreviata Indice dell fomté rosie. Indice dei nomi porto e di tuogo va Pag. 599 + 608 a) + 615 + 635 > 67 » ong . mT PREMESSA A sei anni di distanza dalla pubblicazione delle Tawole di paleografia latina, presentiamo agli studiosi una ricostruzione starica delle vicence at- traverso cui le sorprendenti manifestazioni di civilta documentate nelle riprorluzioni di quella raccolta hanino visto la luce: un manuale di paleo- ‘rafia latina che si colloca nel solco della tradizione della Scuola Vaticana i Palcografia, Diplomatica © Archivistica, dopo le quattro edizioni © le numerose ristampe delle Lexioni di paleagrafia. di Giulio Battelli, sulle quali si sono formate tre generavioni di studenti!, Nonostante questo preceden- te Viniziativa piuttosto temeraria, dal momento che dopo quel modello esemplare sono usciti da provenienze. diverse non pochi tattati di paleo- grafia latina, e tra questi alcuni veramente di valore. Ma Vesperienza di- dattica ci ha posto di fronte # una serie di domande da parte degli allievi alle quali in pit di un‘occasione non abbiamo movato in quei testi risposte adeguate, ¢ non soltanto peiché i puublemi proposcict non i fossero trate tati, ‘ma anche perché Ie Soluzioni proposte non ci sono sembrate sempre soddisfacenti in quanto limitate da impostazioni ideologiche che non reg- gevano a tute le obiezioni Le domande degli allievi hanno provacato a loro volta muovi interro- gativi che noi abbiama posto a noi stessi originando una lunga catena di ensieri, sfociata nella convinzione che fosse opportuno affrontare il tema delle institutines della paleografia latina in un manuiale muovo, aperio a tutti i risulati raggiunti dagli studiosi che ci hanno preceduto ma, per quanto possibile, non vincolato da ideologie che ne travisino o limiting i risultai ‘Nato nella scuola, il volume non si rivolge perd solo agli studenti: non wuole essere un semplice oviamento allo studio della paleografic, ma piutto- sio un unde-necum che attraverso la ricostruzione storica dello svolgimento ella scrittura latina, dagli albori alle ultime manifestazioni indagabili con metodo paleografico, oflra anche i mezzi per controllare le asserzioni po- ste a base del nostro edificio, attraverso una puntuale citazione dei monu- menti grafici sui quali sso si fonda e un attento esame delle prospettive * Gia prima dt ii mons, sidoro Carini avera pubblico un breve Sonar Fags per i coi alla Sela Waves, x PRENESSA diverse da quelle da noi sostenute, nellintento di mettere il letiore in condizione i valutarle prima di condividerle 0 respingerle. Il volume si apre con una breve parte introduttiva nella quale, dopo aver spiegato cosa inteadiamo con il vocabolo «paleografia-, viene pre- sentata in rapida sintesi una storia degli studi paleografici, seguita da una bibliografie ragionata. La sezione si chiude con Fillustrazione del vocabo- Tasio teenico proprio della disciplina, H1 nucleo del manuale @ suddiviso in cingue blocchi relativi ad altet- tanti fasi della storia della serittura latina; ogni blocco @ ripartico a sua volta in paragrafi ciascuno concluse con una bibliografia specifica sullar~ gomento in esso trattato. E poiché la nostra scrittura non & fasta solo di letere delfalfabeto, ma anche di segni sussidiari che riguardano numerali, abbreviazioni, interpunzione, abbiamo dedicato anche a questi Ja nostra attenzione, non perd wattandoli in capitoli appositi, bens! allinterno del filone storico della scritaura nel suo complesso, nei diversi momenti in cui 4 uni o gli altri hanno preso corpo o si sono modificati Le note a pie’ di pagina tichiamano di volta in volta non solo i docu menti grafici (ed eventualmente Je relative riproduzioni) 2 fondamento della ricostruzione storica, ma anche i saggi altrui dedicat allo stesso argo- ‘mento, siano © meno in consonanza con le nostre concezioni. Lo streto Fapporto wa questo manuale e la nostra raccolia di Tavole del 2004 @ posto in eridensa dal rinvio al numere cortispendente del facsimile in casa contenuto, espresso in corsivo in margine ai fogli del presente tatato, Giunti alla fine del nostro lavoro, sentiamo Tesigenza di rivolgere un sentito ringraziamento a quanti nel corso di questi anni ci sono stati di aiuto prezioso nellinpresa: anzitutto a S. Ecc.za mons. Sergio Pagano, prefetio dell’Archivio Segreto Vaticano, che ne ha incoraggiato © seguito Jo sviluppo e promosso la pubblicazione nella collana Littera antiqus presto Ja Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica ¢ Archivistica, e poi ai tanti colleghi ¢ ai direttori e fanzionari di biblioteche ed archivi che ci hanno consentito di raggiungere volumi ed articali di non facile reperimento o i controllare particolarita intrinseche ed estrinseche di codici e di docu- menti: V'affermazione che scnza il lore contributo il nostro Iavoro non axrebbe visto la luce non @ un vuoto t5x0s retorico. Gitta del Vaticano, Pasqua 2010. Paolo Cherubini Alessandro Pratesi PREMEESSA xt B.S. La menzione dei due autori che figura nel frontespizio a chiusura di questa premessa va riferita al continuo, quasi diutumo, seambio di idee, alle veciproche correzioni di prospettive, alle alternate limature del discorso delluno operate dallsltro: ma il peso delle ricerche in biblioteche ¢ della ‘quasi totalita della stesura del libro @ opera e merito di Paolo Cherubini cche con il suo entusiasmo e Vaffeuo fraterno ha sopperito alle deficienze della mia etd avanzata Alessandro Pratesi aL INTRODUZIONE STORICO-BIBLIOGRAFICA Il vocabolo «paleografia» ha fatto la sua prima apparizione agi inizi del secolo XVI, allorché il benedettino della Congregazione di S. Mauro Ber- nard de Monsfaucon pubblicd a Parigi nel 1708 ls Pulacographia Gracca, sive de orlu et progrsss literariem Graecarun: da allora quel termine, esteso anche a carattert alfabetici diversi dai greci, @ diventato nei mondo degli studi di uso comune, anclie se i suoi contenuti non hanno sempre coinciso con Vinx terpretazione che ne dava ii Montfzucon, Lo studio della scrituara latina ave- va perd cominciato ad. aequisire veste scientifica ventisette anni prima che ii ‘Montfaucon coniasse il nuovo vocabolo, per merito di un altro monaco bene- dettino della medesima Congregazione, Jean Mabillon, il quale dedicando alla. critica dei docamenti un grosso volime dal titolo De re diplomatca libri V1" si soffermava a considerarne Faspetto grafico con alcuni accenni nel ca- pitolo 10 del libro Te con una hinga dissertazione nel!incero libro Y, pro- spettando una classificasione della scrittura latina ~ distinta in due settor hitertora, propria dei codici, © dipiomatce, propria dei documenti ~ in cin- que generi, Nata nel clima delle dispute silla geauinict di aunt document, particolarmente di eta altomedievale, sviluppatesi poi soprattutto sull’onda ella polemica tra Riforma e Controriforma nel corso det Secolo XVI, Nope ra del Mabillon era stata concepita come risposta al Propylacum antiquarium ‘rca veri ac fal discrnen in vebutis membranés premesso dal gesuita boliandi- sta Daniel van Papenbroek al secondo tomo degli Acta Sanctorum aprlis?, che tacriava di falsta la maggior parte det documenti di eta merovingia. * Laueciae Parisoram, sumaus vdae L Blin, 168. Vente€ anni dopo i Mabiloa pb bcd un Lena de w alma spplentc, po cooBsieo ella seconda edzione del Ds , agente della comunicazione e da vahtare sincro- ricamente con ia metodologia propria della linguistica stratarale di Ferdi rand de Saussure, e da una elorma espressva> risultante dal concorso di clementi che si sovrappongono alla finalitk comunicativa per Vazione di scuo- lee di singole personali che wbbidiscono allesigensa di conferite sotanza stilistca a specifci valor ideali. La costruzione teorica @ certamente suggest va, ma non persuade del wo allerché lo studios espone un rapide quadro complessivo dellevoiuzione della scritmara latina Aistanze di carattere stratturalisico ¢ ispirata anche Findagine sul dive- nize della seit latina prospettata da Emanuele Casamassima, Inriata nel 1977 con una atienta analist dei papiri latin dal I al Il secolo™, & stata suceessivamente estesa nel 1981 com una comparazione, limitata necessaria- mente a un.campione di testimonianze, tra serttura docamentaria e scrittura libraria nei secoli dal X al XI, e ulteriormente svluppata, sostenuta da una coavinta formulazione teorica: in un volume del 1988". Il primo studio, che @ anche il pit persuasivo, illasra il passaggio dalla scrttura comune sntica {0 maiuscola) a quella nuova (0 minlscola, veifcatasi nel settore del- In sevitira norale attversa sna selevione delle variant graFche» presenti . ua definizione che in sostanca si rift alla manualistien cor- 2 Sous te, % Lao, sr # sel 9 tai a rin dela sits tna. Coss Bhindi poegrae, Roma, 5. (duit), ‘viluppao sucresivamente in ua cones volume dal titolo Bie sone Aldi ¢ ela neta, pp. 8847, TN-09 © 488.88, % Pemuccy, Pins leon di Paap IWTRODUZIONE. STORICOIDLIOGRAFICA 9 rente, ma che a nostro parere risulta jn un certo senso ridondante ¢ in un altro Tiduttiva: ridondante perché, indicandone Voggetto nello «svolgimento della scritura in tutte le sue manifestazioni» si ricbiama al va- lore polisemantico del termine scrittara, che include certamente Iatto dello scrivere € quindi Ia capacitt e il modo di porlo in essere, ma anche le sue implicazioni con il campo ¢’indagine di mumerose alte discipline che vanno dal'etnologia alla fisiologia, dalla psicologia alla pedagogia, dall'antropologia alla sociologia; e d'altro canto riduttiva perché nell'intento di precisare le finalita finisce con Vattribuire alla paleografia il alo di disciplina ausiliaria della storia {0 meglio, della storiografia) ¢ della filologia, : Noi pensiamo invece che nei riguardi della paleografia la voce «scritin- ra» vada intesa essenrialmente come rappresentazione grafica di suoni. che, rendendo visible il linguaggo, sia in grado di fissare il pensiero; intendizmo dire che la scritura consiste in una serie organica di segni che permettono di comunicare, fissare e trasmettere nel tempo parole ¢ concetti ¢, in una fase pitt evoluta, attraverso segniaggiuntivi, anche costrutto sintattco e into- nazione del discorso. La paleografia che ha per oxgetto la seritwura cos inte- sa non @ perd soltanto una semiologia limitata ai segni letterali ¢ a quelli che siano ad esst di sussidio, in quanto non si riduee a studiame seraplice- mente la funzione e i processi di cambiamento, ma indaga alires lo spirito i quelle wrasformazioni, divenendo con cid scienza eminentemente storia. Di conteguenca la paleografia latina non @ altro che Is storia del continuo divenire dei segni delValfabeto latino € di quelli che lo integrano, siano essi interpuntvi, accenmuativi owero compendisri, dalla loro prima formazione fino alle manifestazioni pit recenti, indagata con una propria metodologia nei meccanismi intrinseci ¢ nelle cause esterne che concorrono di volta in volta 2 modificame strutura ed aspetto. Ovviamente per ricostnuire tale sto- via la paleografia deve seguire un suo percorso che la porta a riconorcere quel seg tanto nella foro indvidtia quanto net mpd com ci st conginn= gono gli uni agli alti, ¢ di conseguenza a dame una esatta letra, a collo- carli nel proprio tempo © nel proprio spavio, a valutare Vorigine, lz difasio- ne ¢ la persistenza di determinate loro forme: fa complessit® di tali indagini consente in molti casi di conseguire risultai che possono rivelarsi di grande importanaa anche per altri setori di studio, senza che cid implichi un'esten- sione a tali setori delle finalita specifche della paleografia, “Tra le conquiste pit silevansi dei modern indirirt paleografic (in parti- colare dal Mallon in poi) vi @ la coscienza che oggetto del suo studio sia ‘ogni e qualsiasi manifestazione scrtta, indipendentemente dalla tecnica con J quale essa & eseguita ¢ dal supporto sul quale & realizata, In real al di 18. di un pit © meno convinto entinciato teorico™, la storia della disciptina © Programmatice fn gusto samo 2H aggio di Preven, Le seit, Loi sesion yp » INTRODUZIONE STORICO-BIBLIOCRARICA tmosra asa ben ls dicot di abbraciarecampispesto sacora ogg temut fin woppo separa con Tatuibuaone dellindagine sulllemento Seakcn a discipline diverse come Tepigratia. Ia paprologa ©, sporatuua inepaes calana germanica ¢ anglosssone, la diplomat, Cid partnlumete et dente nel seiore dele scriture epgefihe, pes le qua, kes iclude Is voce iolata di Stanley Morison ~ il cal aes end Soop abouts us ates unitari, ineme green e latino, di scritute liraie © sertore pee versante documenario & lasdato pretoché in embra) ~ gi sudh seers Ai sritara‘epigraica, in parcolare det medievale™, seguono in percnte et cost dre «paalelos rapeto alla paleograiatadasnate. Sola fr tpl ‘nolo recent s & inibato # pesegune per le sera erpese oo appre che tenga in maggior come la comparatione dapprima setano conte ses, ture ditincve det code e pot anche con quelle de dceument prodot elle ‘anceleie maggot” [Nonotante¢ progres in questo senso, la rattazion del feicmeno ep arco che tes Talo, in quando cevea di comprendere I genet panicles Hi forme seitorie e Tambito in cul exe a sono’ prodove ls priow sole (artura traciata con slo, pena 6 calzmo pines che sclpta con ma tell €selpello 0 prodota per fio o pinta 0 incisa su material diver da tayolee cerate,papio, pergatmenn carta), rineue pacdalneate in ah seus la cenarlta de ctrateggion cd delflemente principal defuse Js puleografi, non ® mai eoufiea in manera pena nel watts di pales ggatin insquemo ven dl pore, vee, fondauenule I reeupere at Peres Te manifestazioni» graiche come indicat nela defnisione,aftache il quadeo risuli completo e permet oie di core nella sia connaea discronicaTaspto della vrappesentasion’, nel quale conve eee dei eitare a comunicare See Negi ulin decenn\ tn Iewerara palogmafica & mole cesta di mole, Ter queso sbbonare ina bibiografa rgionca evens, aelo opis sasen ed cre Shewao alfaeraa hus manual, prem son fle A ilo nme fo senbra stardsto niire questa rasegma 4 pare dagl anns Chnquass dal sees XX: te grand novia introdote nels sora Gell sears lana dal moows piers tesicsmo delle scuoa frances, dt na part, e dallinivien tosiaice supe ane Sane nt ec Se ve rout Ona tame ek A Ii Panag bn cm INTRODUZIONE. STORICO-BIBLIOGRAFICA u quella iellana dailinsegnamento di Giongio Cenceai, dal'aira, creano infatti senza alcun dubbio uno spertiaeque utile al nesuo fine. bel manuale di Hans FoRste5, Ariss der inti Paldogrape, 2 edia, Staiger, A. Hiersemann, 1968, mostra 2c ‘esempio il proprio maggior limite nella mancata rieeione delle tesi del Ceniet sulle sciture delTalia longobarda (pin ancora che di quelle di Mallon sulla seriets: ra ded romana, che sono timidamente present), rimanendo ancorato alla prima edizione di Berna, P Havp, 1949 (non cambia I sitazione nella mova edizione veduta da Thomas Fue, giunta nel 2004 alla sua terza ediione). Analogo discorso Dud essere Fato per G. Buoreuu, Lesion’ & paleagrac, # edie, Cit del Vaticano, Libreria Ealtrice Vaticans, 1999, che non routa sostanzialmente impianto delledi- rione del 1949 (Cite del Vaticano, Muligrafica). Al contrario, non va ignorato, sch bene di poco precedente, Heinrich Ricsrewal, Monch und Scbiftsm Mitelols, Wien, Universum, 1946, partcolarmente attento # coglere, nelfevolusione del fenomeno grafico, Ia manifestrione dello spirto umano, Se ia Francia i ovo corso si avverte in maniera forte con Ta. Plgrapse romaine di Jean Matton, Madsid, Consejo superior de investigacisnes cientfheas, Insinuto Aaionio de Nebrifa de filologia, 1952 (che non supera perd la soglia del V1 secolo), negli anni immediatamente saccessivi comineid a ctcolare in Talia, in forma di dic spense litografate, G. CENcrTUL, Linerment ai stone. della seritura' Inti, Bologna: Patron, 10841056, che ~ monostante qualche lievisima imprecsione dovuia per lo pit lla loro natura di lexoni univenitarie (ampiamente corrette nell ottima ristam- ps, con ampio aggiomamento bibliografico, a cura di G. Gvesknt Fras, Bologna, Paton, 1997) ~ rappresenta ancora oggi il_manusle forse pid completo m creclerio: xe, La mole, € Fapprofoadimento perfina eccesivo di alcune part (si pensi al capi- twlo sulle abbreviature, di quasi centoventi pagine), consiglarono ben presto Tedizio- ne ai una versione ridotta ad uso degli student, che ebbe vicende alterne ¢ titoll diversi: un primo Pukegaja e pepicloga apparve come sezione di unopera pit! am pia nel 1988; fy poi ridoweo alla sola Palvegrafic, per di pid parisle, nel 1960, ma fornd alla redazione integrale con Taggiunta di tavole can il Compendia baleegrafio loti per le seuale wsiveriari ed archsntche nel 1968 (2° edz. nel 1968). Sulla base di questUlime ¢ con i medesimo titolo # star condott Ia ristampa, a cara di Paola Soro Mags, Roma, Jonvence, 1078, Dj notevole mole (ma alla paleografia sono dedicate soltanto le pp. 5205) 2 auche il manuale di Jole Mazouni, Pulograa « Aiplomatica « scenze ausiere, Napoli, Libreria scentifca edirie, 1970, discuibile per le definizioni imprecise ¢ la pocherza elle informazioni, con una terminologia in aleuni casi toppo veechia e con datazioni errate di codiei-anche importanti:.® un lavoro che non aiuta a comprendere Tevolusione dei fenomeni, anche perch, sebbe- re citi in proposito opere di notevote valore, nom ne trae le dovute comseguenze, ‘reando anti confusion e fraintendiment per il mancata rispetto ¢i una presentazio- re sioriczzata dalle diverse tsi. Th manuale di paleografia pid diffiso oggi in Ita & quello di Armando Pereucr, reve storia delle stor latina, 2° edie, Roma, Bagatto libri, 1992 (con aleuni ritochi rispetto alla prima edizione del 1989, in partcolare a properito delle service del baiso medioevo}, che riassume in brevi ma dense pagine i rsultati della miglore pit recente loucratura paleografica rielaborati-citicamente allinterno di uno schema Soringrafico sensiile non solo alle forme delfevoluzione grafca, ma sempre anche alle implicarioni socal dell seitara, auraverso Ie costate atensione per il mondo degli seriventi a qualsisiFivello ease si manifestino, In Germania, dopo la seconda 2 INTRODUZIONE. STORICO.BIBLIOGRAFTCA guerra mondiale, Vincitiazo paleografica che era stato di Ludwig Traube © Paul Lehmann acquista nuova tinfanellopera di Bernhard Biscwors, di cui & la Puléo- graphies mit Besondoer Berchihtgung des dewschen Kluger, in Deutsche Phllogte ‘ms Aust, brsg. von W. SronnteR, 12, Berlin-Bielefeld-Minchen, Schmidt, 1957, poi elaborato.in B. Brciore, Fulgraphie des ramicien Altrtams und des abendlandicen Mitelotos, Bertin, F. Schmidt, 1979 (Grundlagen der Germanistil, 24), Si trata di tun pregevolisimo manuale, forse perfino eccessvo nell'approfondimento di aleuni aspen riguardanti il libro manoseritto.e le bibliteche medieval; @ ta Valtro il prie ‘mo (@ fino ad oggi Tunico) ad inserire un-apposito paragrafo sulla serttara dei maneseriti del Sinai, da lui assimilata alla vsigotica sulla base degli stadi del Lowe. 1 testo del Bischoff & stato tradowo in francese (lingrapiie de (Atte rove et shy Moyen ge ecidewtut, eaduz. a cura di. Atsaa e J. VERN, Pais, Picatd, 1985; 2 edi: Pars, 1998), in inglese (Latin Paleography. Antgay and the Middle Ages, trad a cara di D. 6. Crow € D. Gave, Cambridge, Cambridge University Press. 1990) td anche in italiano, com un aggiomamento bibliografco a Taggiunta di nuove tave- Je Galografa Intina. dntchtd # radioeo, tradus, a cura di G. B Mastow e S. Zoe Yom, Padova, Antenore, 1992 (Medioevo ¢ umanesim, Bll). I suoi timiti, che si [ossono riassumere in una vistone troppo legata ala storia della serttura cote seria libri, sono stat. post! in Iuce da Paola Sums Manta in tuna puntuale recensione in «Studi Medievali», {11, 84 (1998), pp. 258-258, In Franca ha visto le luce nel ffatsempo i] manuale di Jacques SrewNon, Pallgraphis du moyen dge, avec la collabo- ration de G. Hastnons, Paris, A. Colin, 1973 [2 edi. 1991], aperto ad aspeui imusia: Fi come Iesame fisio-psicalogica deilata writin, son una balla mueagoa degl sedi ‘europe! di paleogratia nei secoll XIX « XX, piuttoso ampio quanco tratia delle scriture del tardo medioevo nate dalla carolina, ma debole nel tratare in partcolare aleune scrtewe italiane, come la beneventana e la curiale romana, Due alte) lavori francesi ~ rispettivamente di Frangeise Gastaans, Inroduci & Uhstove de Téentue, Louvainla-Newve, Brepois, 1994, e ancora Sriswow, Licrtur, Turhout, Brepale, 1095 (Typologie des sources du moyen Age occidental, 72) ~ mostrano una comune attenzione peril tema, generalmente non wattato a lvello manualistico, delineegna: ‘mento clementare deila scritura. Poco pitt che emunciato rel primo, eso ® maggior- mente sviluppato nel secondo, ma solo per le seriture corsive dei seccli XIXT, com arziale ripetzione ~ anche se mai dtato ~ di quanto gia scrtto 2 suo tempo da Istvan Haywot (propor de Venslgnemene de Vécrtue ax Université nddéoaes, in «Scrip- torium>, 11, 1987, pp. 38-49, ristampato inseme 2d alti saggi sul medesimo argo- ‘mento in Lenseignement de Movie aus Cniversids méfidveles, 2 edit. rewie, corrigee et augmensée des manuscrits posthumes de Tauteur avee un album de facsimiles par L. Mezny, Budapest, Maison d'éiion de Académie des Sciences de Hongrie, 1959), In ambito angloamericano, si segnalano in partcolare di Stanley Monson, Politics and Sori. aspects of tory and ferdon in the developoent of Grase-Latin script from the sioh century B.C. to the toenteth century A. D. The Lgat leeires 1957, edited and completed by N. Barker, Oxford, Clarendon Press, 1972, e di faroes J. Jon, Lat Pelocograply, ix Moical Studies: Am Iuredsction, ed. J. M, Powell, & edz. aggiornata, Syranise, N.Y, Syracuse University Press, 1992, pp. $-61 (celaboratione Gi un'edic ione del 1976, & un lavoro alquanto sbilanciato sul tarda medioew). Il primo non [Pud considerarsi un vero e proprio manuale {molte le asience anche importants} PPensi per esempio, al totale silenzio sulla visigoriea), quanto piutosto un itinerario attraverso quegii clementi ornamentali che accompagnane spesso Tevolvers| della INTRODUZIONE, STORICO-BIBLIOGRARICA 8 seritura e ne caraterizzano fe varie manifestarioni coine prodotti del centei di volta in volta al potere, Tl secondo consiste nella relaborazione di una precedente edizic- ne del 1976, ancora pienamente dipendente ~ ad esempio per quanto attiene alla termainologia- dallinsegnamento del Love; & breve « molto sbilanciato sulle sritsure tardomedievali In Spagna v. L. Nise Covrnenas, Manual de palengrafa. Pundamenos 4. stris de bs eccritwa lagna haste el sigle VIII, Madrid, Catedra, 1964. Dei paes ell Europa oriencale si segnalano, era i pid recent, senza che aggiungano nulla di nuovo, quell di Wladimir Srvc, Palegrafa lctske, Krakow, Tolska Akademia Umijginosc, 151, Viktor Now, Latinske paleygrafa, Beograd, Nauena Kejina, 1952, edz. 1980, Aleksandra D. Lyustisian, Latinskoe palegrfia. Moskva, Vyssaya Skor 1a, 1969, ¢ Alcksander Grnszron, Zeys Deis pina tnshieg, Warstava, Fanstwowe vwydawnietwo naukowe, 1972. A manali d'nteresse spiceatamente razionsle s accen- nerh ne} capitoli relat Un quadro imponente della cultura e della produzione Vibrara universale da quella greca ¢ latina ai giomi vost @ stato intrapreso in ‘Austria da ultimo da Ouo Maat con la Guichicte der Buchel, Graz, Akademische Druck u Verlagsanstal, 1999, in nove volumi, Sono da regstrare poi alcune opere di ‘arattere propedeution utili per un primo approccio alla materia, come quelle di Fike Faauraau vor BoeseLicex, Schrtlunde Bossutsen, Hannover, Hshnsche Buchhandhing, 2004 (Hahnsche historsche Hillwissenschafien, 1), ¢ di Michel Pause, Moras! de ie médiévale, Monuel pour grands conmengonts, Pais, Picard, 2007; questul- ten hi dla clan cod cove ohe Glonae sal pelea ins) 5, Harrison ‘Tuoxson, Latin Boohond ofthe Later Middle Ages 1100-1360, Cambridge, Cambridge Universi, Press, 1905. Alcuto af fenomeut artic pid che » quelli guse fic, ma eomungue di qualche interesie per quanto concerne ia ricostruzione del ratieggio, il bro di Mare Droot, Medieval Caligraply. Is Hisory and Tecnu Foreword by P Fras, Montelais ~ London, llanheld and Schram Prior, 1980. ¥. inole, in inglese: 4 Hwy f Whiting, by A. Gaur. Revised edition, London, The British Library, 1909; in tedesco: Karin Scuntsbes, Foldographic und Handicvifenkinde {fir Gerwanisien, Eine Einfthrang, Tibingen, Niemeyer. 1999 (Sammalung kurzer Granmatiten germanischer Dalek, 8); in francese: Charles Hicousen, Lésitwe, 8 ed. com, Paris, Prese Universitaire de’ France, 1900 (Que saiyje?, 68): in mas: Olga A "Doms Romasransiais, [aria pitma v sedis veka, Rukrosdieo h tue lathe) poeografi. Idanie tree, depolnennoe, Moskva, Knigh, 1987 (storja Rniznogo iskuseta, monograi i ocerki [Non postono eitere clencate ta i veri e propri manual, perhé affrontano la serittura ron tanto (0 non solo) da un. punta di vista ‘grafico’ ma quale sistema di , 1B (1849), pp. 167-179 e 198-218 (ora ist in Paares, Brats polaregraphica, pp. & 45), A parire calla meth del secolo sors, si tegoalan, in ordine cronoiogien: Ber. hand Biscuorr, Deutchs Schrifon sur leinschen Paldngrcphw und Handley chung, 1945-1952, in «Sexiptorsum, 7 (1953), pp. 296-318) 1, Pliograp dr ales! Linaishen Buchichnton wom ¥ bis tum XI fabehende, in Relason det X congreso indemazionale di sore soriche, 2 core della Giunta Centrale per gli Studi Steric, Brenze, GC. Sanson, 1955, 1 pp. 385406; Julian T. 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Mato, Eéale loaned palographi tia toric de'Malon ~ Morcha, in «Disciplines historiques aundliares>, 17 (1988), pp. 321-42; 18 INTRODUZIONE. STORICO.BIBLIOGRAFICA rare, Gi ointment dla Pukgrafi latina neg uli decom Cnt omni di came mine. Seals iticana di Flora, Diplnatcn e Arctica (1884-1986) Au dele ranifesazion! per il Genieaario della Scuola con documentazione weatva alla sua Storia, a cura di T Novaum, Cte del Vaticano, Scuola Vaticana di Paleografia, Diplo- rmatica ¢-Archivistica, 1986, pp. 7838 (ais. in rst polaeraphica, pp. 118-123) Un seca di per dipomatien (1887-1986). Fer entariodel atin fs dal Univenia dt Roma, ed A. Perauccl © A. Paaves, Roma 1988; Paola SuPNO “Maz, Faleggrafa latina’ blanc ¢ proxpetive, in Blam ot preci dec Louder Média les (Spoleto, 27-29 mai 1993), €. par J Foose, LauvaincaNewe, Fédération inter navonale des trstins d'études meierales, 1685, pp. 861-70. tndispensabile stn mento bibliografico di partenca ¢ la Medics! Latin Prlosogropiy. A Bibhogrephical franction di Leonard E Bowe O. B, Toronto, University Press, 1884, disponible ora anche in editione aggiornatn in Paeografis Latina Madina Intmducione bbls ‘on supplement 1962-1994, versione Haliana di M, E. Brevocni. Presentarione di E-Taovewu, Roma, Quasar, 1999 (¢ nuova wadusione ingleve eral Fulaegrapy, wih an in. by B Taoncant, Turshout, Brepols, 2001 (Texts et éeudes du moyen Age, 10. UNA TERMINOLOGIA SPECIFICA Come tute le scienze anche la paleografia si serve di un proprio vocabor lario tecnico, sebbene non del tutto consolidato e sempre in fier per il con- ‘sibuto che riceve dagli studiosi man mano che si manifestano miove teorie nellinterpretazione del divenire della scrittura. Cominciando dai termini’ che concerneno Fanalisi della scrittura in gene- rale una prima distinzione riguarda i concett di scritura maiuscola scritura minuscola, La prima espressione indica una serra il cui in- tero alfabeto perfetiamente compreso entro un sistema bilineare in quanto “Tapice € la base di tute le letere che lo compongono risulrano rispettvamen- (e tangent a due linee ideali parallele (fg. 14): quella inferiore viene indicata come linea duttrice 0 Tigo di scrittura’ in quanto su di esa, sia tcacciata materialmente o meno, si appoggia la serteura (nel lessico codicologi- co Mt preferisee la dizione linea rettrice). Si dice mvece minuscola la satittura per la quale & necessario ricorrere a un sistema quadrilineare affinché siamo toccati tatti i punti estremi del suo alfabeto (fg. 15). In questo comtesto Ja linea duttrice & rappresentata da quella inferiore del binario centrale, ABCDE a t#et Polemicamente il Mallon e i suoi seguaci hanno rifiutato Ie distinaione ‘ea maiusoola © minuscola con la motivarione che in pratica nessuna serittas ra, per accurata che sia, risulta perfetamente inscrivibile in uno dei due reticoli: ma in realtA questa ripulsa mirava soprateutto ad evidenziare la loro teoria che il trapasso dall'eritee comvmune clastique alléeviters commune nowoelle dipende essenzialmente dalf'angolo i scrttura. Laryamente in uso, ma meno | Molto spesso ci si rifersce a igo sera con il slo sntantva igo. Cleuere che poggiane nga" “ra che senda sowed go") 20 UNA TERMINOLOGIA SPECIFICA appropriato perché avulso dal rapporto intrinseco che lega tutte Je letere i tund stesso alizbeto, & il qualificativo di maiuseolo 0 minuscolo riferite a un singolo segno letterale in considerazione della sua forma, specifica dell uno © dellaltro alfabeto Sempre nell'ambito dell'aspetto generale una scritmra viene qualificata come posata o corsiva in rapporto alla maggiore o minore velocita della sua esecuzione: il primo termine viene ateibuito a una seritura esegui- ta con particolare attenzione al profilo del segno, alle giuste proporzioni tra tun segao e lato e tra i diversi elementi dello stesso segno; corsiva ¢ invece Ja seritmra eseguita curraui calame, con scioltezza e senza preoccupazione per Vaspetio estetico del risultats, Si parla altres di scritura semicorsiva in presenza dian esempio che manifesti un grado di velocita intermedio: ma [so dell'espressione & sconsigliato per il suo carattere ambiguo, in quan- to la valutazione della rapidita del tracciato rimane del tutto soggettiva. An- che il conceto di posato 0 corsivo pud essere trasferto dalla considerazione della scrittura nel suo insieme all'analis del segno letterale isolato, in quanto ‘unfesecurione veloce porta ad una alterarione del profilo specifico del segno stesso fino a dar vita ad un segno muovo rispetto a quello originale: si hanno allora casi di letere, definite corsive peril processo che ha portato alla loro nuova configurazione, insinuate in wn contesto di serituura posata, e anche, rma pit raramente, letere posate in tn eontesio di scrittara corsiva. iffiso soprattuuo in Talia il ricorso alla terminologia introdotta. dal Gencetti per spiegare secondo la concezione storicistica di stampo crociano Vevoluzione generale della scrittura, Punto di partenza & Ia. cosiddetta normale, dot quella proposta, in particolare nell'insegnamento scolasti- co, perché serva di norma, di modello da riprodurce. Paragonabile alla scrit- tra dei modernisilabari, ¢ impostata su regole precise che ne determinano turte le caracteristiche, dal disegno delle singole jettere al numero dei tratti Gi ciascuna, dalla successione dei trati stess all'itinerario che lo strumento scritorio deve percorrere per una esatta realizaazione. Quando perd non sia pid soggetta allo streto controllo di un magistr, Iz scrttura si libera dall'os- Servanza rigorosa di certe norme e la generalita degli scriventi le adopera per Fuso quotidiano con maggiore o minore accuratezza, ma senza un preci- so impegno di fedeltd al modello proposto. Si crea cosi una scrittura usuale aperta a un‘aropia varielA di influenze che agiscono in. maniera diversa secondo la personalita di chi scrive ¢ le mutevoli circostanze in cui agisee. I prodotti grafic, anche se riferit ad un'epoca determinata ¢ ad uno stesso ambiente, offtono pereid un aspetto di grande varietd, nel quale non- dimeno ® ancara possibile riconoscere un certo legame con Ia scrittura nor male che aveva costitito il comune punto di partenza. Ma allorquando nuo- ve tendenze, non pit soltanto di carattere individuale ma diffuse tra un gran numero di scriventi, aecentuano il distaceo tra il modello originale ¢ le ma- nifestazioni concrete di scrittura, si profila la necesita di adottare una scrit- tura normale nuova che visuti coerente con il filone vivo delfativita grafica UNA TERANOLOGIA SemorICA a Diverso @ il caso di una scritura assunta come modello normale per la produzione di codiei o ei documenti ad opera di amanuensi professionali di officine scritorie 0 di cancellerie, in quanto chi. sovrintende al loro lavora fissa rigorosamente Ie norme dit esecuzione secondo canoni precisi€ sorveglia che vengano fedelmente applicae: si dA vita cost a una scrittura riconosciile jn tutte le sue specifiche carattevisiche indipendentemente dalla mano che Pha eseguita, una serittura che viene detta tipizzata se la sua vitalita 2 di breve durata di modesta diffusione, ¢ invece canonizzata se ‘estesa ad un’area pitt ampia e durevole a lungo. In entrambi i casi, perd, si tratta di scvithare che rimangono fossilizzate nella rigiditA dei vispettivi cano- ni € percid di norma.tagliate fuori dalfulteriore svolgimento del processo grafico. Ma quali sono gli elementi da prendere in consideratione per riconosce- re e descrivere una patticolare scrittura, in sé ¢ in rapporto con altre? Fin oltre la meta del secolo XIX, a parte l'aspetto generale derivante dalla circo- stanza che si tattasse di una scrittura posata 0 corsiva, elemento pressoché unico di identificazione era considerata la forma dei singoli segni alfabe- tick; successivamente, per merito del Wattenbach prima ¢ dello Schiapareli poi, si prese a considerare anche il perché ciascun segno avesse assunto que Ja forma particolare. Va perd riconosciuto al Mallon il merito di avere speci- ficamente indieata tutti gli elementi da valutare per una analisi appropriata di una scritura, Essi sono: la forma (it disegno), ossia Yaspetto esteriore dei diversi segni: ~il_ modulo, riferito alle dimensioni (in altezza e larghezza) della forma dei segni; solitamente lo si rapporta alla figura geometrica in cui il segno pad esiere inscrito, ¢ si parla percid di modulo quadrato, modulo rettangolare, modulo romboidale ecc. -Vangolo di scrittura, che é stato il punto di forza deltindi- riazo teorico della “nouvelle école frangaise” in quanto, risultanéo determi- nante per la direzione det watti di maggior spestore rispetto a quel sotil nell'esecurione grafica, sarebbe responsabile de! passaggio dalla scrittura co- mune dlassica a quella nuova. Nella Fullographie romaine 2 stato definito dal Mallon, in manieta del tutto approssimativa, come determinato dalla “posi- ione nella quale @ venuto a trovarsi lo strumento scrittorio rispetto alla dic rerione della linea duttrice”; interventi successiv, sia del Marichal sia di studiosi di alts pacsi, ne hanno chiarito meglio il concetto ma hanno altres rilevato come esso non sia applicabile nella sua asserta toralitt?. Va nondi- * Gir Pau, Per un verfen. Non samba che si posan consegure tat ego: segiungend trai ftort da estminace Peqngalo dt incinaione> compress ws le ase ein ines dhueiee, propento da Gusts, Lispotse, pp. 15-19 22 LUNA TERMINOLOCIA SRECTRIGA meno riconosciuto che il richiamo a questo particolare ha indotto i paleogra- fia una pi attenta valutazione dell'atteggiamento della scrivente e det mo- vimenti della mano per spiegare la morfologia dei segni; =il tratteggio® riguarda numero, ordine di successione e direzio- ne dei wratd che costiuiscono il segno (lig. 2); A ABS ae? Fig. =a gravita (0 peso) Gn fiancese pads) di una scritura dipen- de dalla maggiore 0 minore elastctd dello scrumento usato per eseguirla: con una punta flesibile si esata il contrasto tra lince piene ¢ flee (¢ si ha quindi wna scrttura di gravith o peso aecentuato), mientre con una punta dura lo spessore dei trati & pressoché uniforme e sostanzialmente leggero* Vi sono poi altri vocaboli che vengono normalmente usati per la deseri- zione dei singoli segni o di alonne loro particolarta, i quali non fanno parte el hagaglo ternien della paleografia ma vengono varismente cenit da altri setori terminologici, in particolare dalla geometria, dalle arti figurative © dal linguaggio tpografico. Ci limitiamo qui ad indicare i termini pit fre- ‘quenti da utiizare per una descrizione quanto pitt appropriata possibile dei segni grafic: —tratto @ Telemento grafico unitario nella sturcura di una ‘ettera Nellatto di scrivere, soprattuto per effeto del ductus corsive, pud accadere che ‘engano sommati insieme pit tat, soprattuto ~ ma non necessariamente = se tra loro contigui (ig. 80: a, B). Allorquando la sommma si verifica wa un tratto di una letera (non necessariamente quello che secondo la strucura ‘del segno sarebbe il watto finale) e uno della lertera successiva (non necesta- riamente quello inziale) sia un legamento, o legatura (fg. 36 4, et) I legamento tra due leutere si verfica anche quando il taut eriinae 1 frances le indicano on i ermine dts, che in iano 6 usa ivede con sfernento ala yeload i eseanone (cis poste, dtr corto). cunt ort sano perd dts come ‘snonimo di acct, che & propriamente i perso compo dalla srumento sektotio per ‘orgue Il seqno, indpendentemente dla dtsone det sngol frat Le serture pit eoatranatecteana un efena di chiaroscuro che ha indoto slcuni paleo: rai patlere, ma lmpropraniente, a arte 4 chiseaciro ortonale quando i masstno dh Spestore si ba nei wat ovizonl,¢ di exiroscuo abliquo o vertala quando invece | rah ‘Raggormente ingroneas llamo quell oblige o, rapettrateats, vere UNA TERMINOLOGIA SPECIEICA 38 le della prima di esse viene prolungato fino al punto di attacco di quello imiziale della lettera successiva tracciando concretamente con lo stramento scritiorio dl percorso che 1a mano dello serivente avvebbe dovuto compiere sollevata dalla materia fino a raggiungere quel punto (lig. Se: an). Quando invece uno © pid cratti di una lettera si fondono con quelli di un'altra in modo da risultare comuni acl entrambe, shaun ness0 (fig. 3d: wr, Beve Vauere); wee AB, @e ame ON RY Figs tempo: propriamente indica la dursta dell'esecuzione di un watto, ta il yorabolo é adoperato per designare l'eseewiione di una linea eacciata senza distaccare lo strummento dalla materia scritori,sieehé un tempo pub riferitsi sia ad un solo tratto sia a pitt watt in successione legati tra loro; = linea @ termine generico per indicare un tatt, qualunque sia la forma che presenta: pud essere diritta (orizzontale, verticale, obliqua), curva (eons, conver, atusta a Gestra 0 a simistra, ondulaca) © anche spezzata; ud presentars filiform o di spessore pronunciato;, = corpo. di per s€ corrisponde allintera strutmura del seguo, ma in pratica sta ad indicare, nella seritura minuscola, la parte del segno compre- sa nel binario intermedio del sistema quadrilineare, eon esclusione degli ele- ‘enti che si estendono fino alle linee esteme del sistema (in questo senso si usa anche il vermine nucleo); = asta: elemento costitutivo di un segno letterale rappresentato da tuna linea verticale (eecezionalmente obliqua) appoggiata ad altro elemen- to orizzontale, obliquo 0 curvo (fig. 4a: 5, #; quando si appoggia al cor po di un segno senza superare i limiti del-binario intermedio si dice per Jo pit gamba piutioso che asta (fig. 45: a). Camba 2 alts un ele- mento di un segno consistente in un tratto verticale posato sul rigo di sorittura, unito ad altto elemento con una sola delle sue estremita (fig. 4c: mm, Ns tow ca amt INI ig ora LUNA "TERNINOLOGIA SPECIFICA barra (0 sbarra): elemento strutturale di un segno rappresen- ‘ato da un tratto orizzontale o leggermente obliquo che interseca un altro tratio (ig. 5: 2); A ze 5 Fy. volta: tatte ricwvo; costitutiva del segno, che conclude un altro elemento (fig. 7:5) Hig. 6 = svolazz0% linea curva che inizia © conclude un altro elemento, senza costituire parte essenziale del segno (fig. Ta: P, v); in alcune scritture, come le cancelleresca italiana, si hanno svolazzi vipiegati a bandiera nelle esiremita superiori delie aste di b, 4, h, 1 (fig. 76); in altre, © partico- larmente nelic bastarde dell'Furopa centrosettentrionale, un elemento ana Jogo allo svolazzo ma chiuso su se stesso in modo da formare un occhiello schiacciato ateralmente, viene designato col termine di laccio 0 fiocco (fig. 7c: f, 2); lo svolazzo che chiude la gamba prolungata in basso oltre Ia linea duttrice di lettere quali i, m, n @ detto a proboscide (fig. 7a: eee as Fig. 7 -anello: linea dreolare chiusa o leggermente aperta nella quale con- siste © Tintero segno letterale oppure il suo corpo (fig. & 0, ¢, gl: oc g Fg.8 LUNA. TERMINOLOGIA SPECIFICA, 25 —occhiello: elemento curvo chiuso, non costitutivo del segno lete- rale, tracciato per iniziare o concludere un trato. Talora il voabolo & per® usato come sinonimo di anello (fig. 9: Bs g Fg 8 = pancia: tatto costinaivo del segno, ad andamento ricurve, appog- giato alla parte inferiore 0 superiore di un'asta. Il vocabolo @ entrato larye- mento jn uso dopo che le osservazioni della «nouvelle école francaise» sulla evoluzione della 2 cepitale hanno indotto gli studiosi a parlare di «B & pan- se A gauche» e di «BA panse 3 droite»; = frusta: elemento costitutivo del segno rappresentato da una linea vagamente elitica, arcuata nellestremita superiore ¢ acuta 2 quella opposta (ig. 103: h, 0}, Quando tale linea risolta tracciata sia allestremita superiore siz a quella inferiore oi un tratto, come accadle alla asta di fo s nella scrittue 12 mereantesea, si ust di solito il termine fiocce (fig. 10b: f 3) Bis aay Fg. 10 ~ coda: si dice di trato aggiunto ad altro elemento nella sua parte inferiore: in alcuni casi rientra nella struttura propria del segno, in altri rappresenta invece un'appendice esornativa; —coronemento: consiste in una breve linea diritts 0 ondulata, ad andamento orizzontale o verticale, aggiunta alle estremita di un tratto del segno lecterale (fig. 11a); in alcune seritture lo si trova aperto a forcelia Gg. 115). I coronamento dellestremitA inferiore & detto anche piede. E | et Bg. 1 WOT ara al tardoantico Ragacca (Saft) che rift in wna powsa dl serttura Napoli, Museo Archeclogico Nazionale, Abvexchi dn Rompe 3 LE ORIGINI DELLA SCRITTURA LATINA Le pit antiche testimonianze in alfabeto latino risalgono a un periodo compreso tra il VII e il VI secolo a. G., forse soltanto al VI, ¢ presentano nel loro complesso lz serie letterale pressoché completa dei ventuno segni che lo compongono nella tarda et repubblicana. Si @ discusso molto sulla sua origine, se ess0 derivi direttamente da un alfabeto greco 0 se invece da un alfabeto greco attraverso la mediazione etrusca. Indubbiaente le vicen- de della scrittara tatina sono legate in profondita alla storia di Roma ¢ si intersecano con quelle della serittura degli Eeruschi, pur non esaurendosi uunicamente nel rapporto tra fa nascente potenza romana e Ja potenza tirre- nica affermatasi da circa un secolo, Inoltre, nel parlare delle origini dell'al fabeto latino, pur facendo riferimento al'mero fatto grafico, non si pud Preseindere dal contesta storicn, arrhenlagica @ lingnieticn e cia font lesterae rie. Nello stesso tempo, si deve tener conto di alcuni fetti importanti che negli ultimi decenni hanno mutato i termini della discussione, ¢ ciod: 4) la questione della cosiddetaa Fbula Promsstina, considerata 2 hungo la testimo~ nianza latina pitt antica e 'anello fondamentale nella presunta trasmissione dalferusco al latino, finché nel 1980 Farcheologa italiana Margherita Guar- ducci ha creduto di poterne dimostrae la falsiti, dando Vaveio ad um dibat- tio kungo e a volte aspro, le cui condlusioni a eutoggi non sono affatto uunivoche ; 6} le proposte di datazione sempre pi circostanziate dei pochi reperti in sericea latina dei primi due secoli noti fino agli anni °70 del Noveceato, cui nuove scoperte ne hanno aggiunti di nucvi; ¢) i progress recenti dell'etruscologia, che hanmo portato ad una sempre pil precisa cro- nologia delle varie fasi dellalfabeto etrusco e permettono una pin articolata comparazione diacronica delle testimonianze in scrittora latina; 4) una di- scassione molto proficua sugii alfabetari etruschi che presentano in alcuni casi serie alfabetiche complete. 2 Gusaoues, La cates Ria Prnstna: I studioss addossd a responsbilith del filo alfarchcelogo tedetca Wolfgang Helbig delat Archelogico Germanico in Rema; i quale nel 1887 Paerebbe coiskonatoal'antiquai romano avy. Frances Marine. Anzai Fane {hi De Bells (Le fbr i Nusaio) riperoore ora Vinwera quetone glungendo = concisioni oppore reptando la Gitula del cao autenta & Viscriione testmeniaaza ceria del tino pro- cise in ug Palestrina 30 ALLE ORIGINI AL TARDOANTICO La tesi‘etrusca’ si basata fondamentalmente sulla soluzione analoga for- aita dai due sistemi al problema delle velari (di cui si tratter& tra poco) ¢ sulla utilizzazione del digramma FH per rendere la spirante labiodentale {f] (dal momento che in greco la lettera pki sta per la labiale aspirata), ma que- 0 argomento & in parte caduto insieme con il supposto disconoscimento del- Yautenticta della Fda che era Tunica testimonianza latina in cui compare il digramma; testimonia, poi, un influsso etrusco l'assimilazione della punteggia- tura intersilabica, di cui 2 waccia, questa volta @, gia nel cippo del Foro Ro- ‘mano; infine, serubrerebbe etrusco Tandamento bustofedico o sinistrorso del- Ja seritura, ma anche questo argomento si scontra con la presenza a Pithecsa (sola dIschia) di iscrizioni greche scritte da destra a sinistra. Ai motivi di ‘ordine linguistico.€ paleografico solitamente ne vengono accostati alii di or- dine storico, legati principalmente alla forte influenza etrusca sulla Roma del IVI secolo, quando con la costruzione del primo ponte sul Tevere per ope- ra di Anco Marzio fu tracciata la via che attraverso la palude del Foro Boario univa "Etruria alla Campania; esistenza di precedent stanaiaroenti sul Pala- tino indica, inoltre, la probabile presenza di sentinelle sulle rive del Tevere in prossimith dellinsula Titerina e quindi il passaggio dalla riva etrusca a quella latina; infine, come osserv® per primo Varrone, la conquista etrusca da cul nacque la Roma dei Tarquini lascid tracce numerose nella toponomastica del la Gitta 2 cominciare dal vicus Tuscus (nel suo cuplice significato di ‘Via degii Euruschi’ ¢ di ‘quartiere etrusco), Terpria, Targuinius e via dicendo. a tesi ‘greta’ si fonda, a sua volta, innansi tutto sulla sequenza delle lenere nelfalfabeto latino, che ripercorre quella deli'alfabeto greco clasico mma con alcuni aggiustamenti dei quali & possibile comprendere la ragione e dei quali si parlera pit avanti, Dal punto di vista linguistico, 'alfabeto latino, a differenza dell'etmasco, mantiene Tuso di aleani segni, in particolare di O per la vocale tenuc [o}, ma elirtina alcume lettere greche inutili per le esi- genze fonetiche della sua lingua, mentre quello etrusco, oltee a conservare lun segno in forma di croce (solo anticamente inserito in un cerchio} per if theta ¢ la lewtera phi, introduce due nuovi segmi per la [s,il sade e il somek, in forma rispettvamente di M e di croce inserta in un quadrato, nonché, in un ‘momento successive, uno per la [f] in forma di 8 Infine, peculiaith della lingua e della grammatica greca sono state individuate antichi reper- 4 latini, come ia desinenza -os per il dativo plurale nella dedica ai Dioscuri della lamina di Lavinio. Vi sono poi prove letterarie che scmibrerebbero aval- lare la tesi della derivazione autonoma di entrambe le seritture, Petrusca e la latina, dallalfabeto greco. Una @ riferita da Tacito® secondo cui Y'alfabeto fu insegnato agli Etruschi dal corinzio Demarato stabilitesi a Taxquinia verso a meta del VIE secolo, agli Italic invece da Evandro il mitico fondatore della colonia arcade sul Palatino ~ «At in Italia Enrusci ab Corintho Demarato, om. 1, 38 LE ORIGIN DELLA SCRITTURA LATINA 31 Aborigines Arcade ab Evandro didicerunts» ~ 0, secondo alte tradizioni, adel rittura dai Pelasgi o dal troiano Ettore. Valtra, pitt eivostanaiata per i fatti rileriti ma pid debole per la tradizione che probabilmente risale @ non oltre il Tsecolo a. C, 2 quella che si legge in Dionigi di Alicarnasso* e da qui é pas- sata in Plutareo*, secondo la quale Romolo e Remo ancora fanciull veniiero inviati a Gabi (oggi Osteria dell'Osa tra Roma e Palestrina), cit3-santuario del Lazio sud-orientale aperta alla cultura greca, per apprendervi le lettre greche € latine. Lepisodio & riporato quasi con le stesse parole da Aurelio Vittore (Gec. 1V) e prima di fui dallanonimo antore del?’ Ongo gents Romanae?, entran- bi sulla base di un testo comune databile tra Tet augustea e il IK secolo, Probabilmente non si @ lontani dal yero se si ritiene che Ualfabeto latino sia derivate da quello greco al pari dell'etrusco in un momento da collocare nel secondo quarto del Vit secolo per il latino, una o due generarioni prima per Tetrusco (ultimo quarto dell'VII ~ primo’ del VIN, la cai testimonianza pit antica (la tavoletta di Marsiliana d'Albegna) @ ormai concordemente da- tata tr il 670 e il 640°. In sostanra, Valfabeto greco preso 2 modello, quasi certamenie quello della colonia euboica di Cuma in Campania, ¢ servito - per usare le parole di Giovanni Colonna ~ «ad imparare a scrivere in greco come in etrusco (€ in latino)», @ uno strumento internazionale fortemente orientalizante; lo studioso, che ancora faceva riferimento alla soluzione emu- sca del problema della f ed accettava quindi Tautenticit’ della Fibula, poteva pers affermare che ~Vambiente culaurale & ciruschinsante, ma non possis- Imo essere certi che non sia stato un greco, che nel Lazio abbia stilato V'alfa- ‘beto modello latino su tichiesta di qualcuno +7. Ue diferente nto nla elt delle Ietiere quanto nel swono attribute ai singoli segni, non appartengono dunque alla ‘sostanza’ della scritara, bene pitt agli adattument the ne vengono fain cascun sistema line guistico, per cui si pud ritenere, con Aldo Prosdocimi, che «un alfabeto di ‘VII a. C. @ etrusco € non greco ~ né, ageiungiamo noi, latino ~ non tanto per le forme ma per le regole uso che sono date nell'insegnarlo per Tuso etrusco»*. Dialtro canto, sarebbe sbagliato considerare lo. stesso aifabeto ctrusco come urrentiti monolitica, poiché esso cbbe notevoli differenziazio- ni nel tempo come nello spazio: «si deve attendere la met cirea del IMT see. a. C. per giungere ad una sorta di alfabeto «nazionale», adottato in 2 Poot ‘Apymahoria, L 84, 14 4 how Vl 2 5 “im vero pot Sheralesdcipine capac i eet, Cabs Grosarum Ltnarumge ioscan edacendarum gata commie, Nome 0 cat cena saunas: ceo Ong p20 op, 2,8 enn, Museo Arceslogc, nin, 9540s cf Pasootee, GE efo, pp. 8SK: 19:20, ant Touans siden ole, ceavon ap, 18 5, «Prete heepuon ps 1880, a dese tp. 188 32 DALLE ORIGIN AL TARDOANTICO tutto il tertitorio etrusco»*, Tenendo conto della periodizzazione proposta per Ia scrittura etrusca partendo dai moi alfabetari (nei quali perd confiui- Scone spesso segni che ci fatto non vengono utiizzati nee iscrizioni in quanto ‘lettere motte’ bea, deli, sanck, anicron), si osserva che proprio ale Vinizio del VI secolo (II fase) e nellEtruria meridionale (Cerveteri, Vale), quindi a maggior contatto con Tambito latino, @ mantenuto il sistema delle tue velari analogo a quello adouato nel latino (, &, q), ma ridotto alla sola & pitt a nord, mentre pitt o meno nelio stesso periordo (III fase) viene ine veniato, ¢ non a caso collocato in posizione finale nella serie alfabetica a segnalame lestraneita al modello, il nuovo segno in forma di & per la tf] accolto ovunque ta la Line del VF e Finizio del V secolo. In un certo senso 1 coscienza della diversit dei due sistemi @ riflessa nella testimonianza di Tito Livio per eui, secondo una tradizione popolare che contribuisce a sfo- care il riferimento cronotogico, anticamente i fanciulli romani appreadeva- no le lettere etrusche cost come ai suci tempi si recavano in Grecia ad imparare il greco!, 1 teperti recanti Je testimonianze pit antiche di scrittura Tatina (secoli VI) ~ esclusa la fibula di Preneste sulla cui «latinicd» (e sx quella deiluso del digramma FH per il suono /f!) manteniamo ragionevoli cubbi indipen- dentemente dalla sua antenticiti!! ~ sono i seguenti 1. i cipyu di pieua faces amplamente muta al cerapo della devasra- ione det Calli, collocato nel Foro Romano Iungo il tracciato’della Via Sacra inanzi alla Curia senatoria, verosimiimente nel luogo dove si riveneva fosse stato uctiso Romolo nelfarea del Comitium, utilizzato quindi come sostegno del basamento deta sillana detto comunemente Lapis Niger'#; reca un'iscrie ione bustrofedica (che procede nel senso del'atezea da sinistra a destra ¢ poi da destra a sinista) di incerta lettira ma in cui sembra possibile ricono- scere: a} la minaccia di una sacratio (di certo una muta) in caso di sacrilegio; 8) Vimpesizione di un piaculum (ana pena espiatoria) per chi insezzi il luogo: ¢) il divieto di transito con i carri per la via sacra. Datato in pasiato & mo- ‘menti diversi (fine del sec. VII ~ inizi del VD, per gli indubbi riferimenti ale tegia (a legge cul si riferisce deve essere anteriore al 580 a. C.) viene ‘oggi concordemente collocata tra ii 578 ¢ il 580 cireas * Paooume, Gi alia. p17 20 Haken aucoresvilgo te Romanos pues, sew mune Gracy eau Uae ceuai sare (354 "Tene fa Bula nlflme, uel aso della ssn comproata seni, cmporcbhe Vincluone ebbtgat dials veperti non sempre cee, comida cal amen) coppa con is aie anise conser al Muse ila Gala feopa de Very nel tes 2 © Ce F Coun, Coston, in Lion Mparpinsn, pp. $001, © Syn Roma ibid, IN, pp. 295-96, fee = 7 LE ORIGIN DELLA SCRITTURA LATINA 33 2 il cosiddetio ‘vasctto di Duenos’ (Berlin, Staatliche Museen, Antiken Abteilung), um vasetto a tre olle rinvenuto durante gli scavi del Quirinale del 1880 niei pressi della chiesa di S. Vitale in Via Nazionale recente incisa tutta atiomo con andamento da sinistra a destra la dedica fata da un duenes (= bonus). La. datazione proposta oscilla tra il VII e il V secolo a. C. (ma vi sono state perfino_attriburioni alla fine de If} su basi paleografiche il Cencetti, che int un primo momento era propenso alla meta del VI, lo colloc® nel V; diversamente il Degrassi ha indicato, da ultimo, il VIL per la somiglianza della fatura a quella di vasetti protocorinsi di quel secolo; §. ls lamina bronzea di Lavinio (Roma, Museo Nazionale Romano), rin- venuta nel 1958 in localita Madonnella nei pressi delle mura di Laviaium \Pratica di Mare), contenente una dedica a Castore ¢ Polluce iscritta anch’es- sa con andamento sinistrorso, ma con chiari influsst grecizeanti. Per Ferdi- nando Castagnoli che ne ha fornito Vedizione ed. ba optato in un primo tempo per il V secolo, va attribuita ad um periedo compreso tra il Vie iV secolo, preferibitmente alla meta o alla fine del Vi; 4, alouni frammenti di vasi: um piede di bucchero ritrovato in Roma pres- so la chiesa di S. Omobono ad. un livello di scavo databile intorao alla meta del VI secolo, contenente una scritta sinistrorsa di poche leitere; un secondo frammento-con iscrzioni a sgeaffio posteriore alla cottura, che Cencetti data- va al IV secolo, ma che € imvece forse della fine del Vi o dellinizio del V secolo (per Margherita Guarducci degii anni 580-510 circa), nonostante la presenza di una R con tratto aggiuntivo discendente a destra, perché la for- rma delle restanti lettere @ la stessa che si vede nel cippo del Foro Romano; un vaso con iscrizione a sgraffio della fine del VI secolo rirovato a Roma nel pozzo dela, Regia nel 1900-1901, che perd pud essere considerata latina 0 ctrusca (anch'essa presenta una R’con coda a destra); infine, la base di un bbucchero della seconda meti del VI secolo rinvenato presso il tempio di Vesta in cui si vedono soleanto tre lettere; 5, il blocco di pietra tufacea scoperto nel 1977 a Sasvcum (oggi al'Tstina- to Olandese di Roma, che ha condotto gli seav) recante una lunga iscrizione il eui testo, nonostante la mancanza di separazione delle parole e una decina di lettre inizali il cui significato non @ chiaro, va letto POPLOSIO VALESIO- QUE SUODALES MAMARTE! (I soi di Publio Valeri postr, sodali dé Mar], Fa rilerimento alla gens Valeria e va datato tra il 525 ¢ il 450 circa, per motivi archeologici forse intorno al 500; 6, quattro frammenti di pietra ritrovati nel 1975 in una tomba nei pressi 4i Albano (ora al Museo Nazionale Romano, deposit Prsdocis) databile 2 un ‘periodo tra la fine del VI e Tinizio del V secolo ¢ caratverizzati dalla presen- za di urfinterpunzione in forma di coppie di punti sovrapposti,e il cosiddet- 10 fufo de’anione (dello stesso periodo) ritrovato a Tivoli presto il ponte ds [Mqueria insieme 2 reperti sacri dei secoli VI é Y, oggi a Roma, Museo Na- tionale Romano, recante umviscrizione scarsamente leggibile caratterizzata Tea tb 34 ALLE ORIGINI AL TARDOANTICO dalla presenza di un phi greco ¢ di una M arcaica (in cinque watti di lun- ghezza uguale), A tutti questi va aggiunta uniiscrizione contenente un Car men Aroale oggi perduta, assegnata da Ciorgio Pasquali al 500 circa e da Eduard Norden ad un momento.di poco pitt recente. (Corin 1 ovgin) della sertenr ltn Lalfabeto che si ricostruisce da tutte queste testimenianze & formato da diciannove Jettere (si osservi Fassenza, oltte che di Z, anche di 8) tra le quali si nowno (fig. 1)" A con traversa obliqua, spesto tangente Ja base di uno degli ali cue tran; G di forma angolare o hunata; E ed F sempre con i cratt bbrevi inseriti ad angolo acuto sall'asta anch'essa in qualche caso abliqua e profungata in basso; # chiusa da tratti orizzontalt sia m alto che in basto; K con i tratti obliqui molto distaccati tra loro ¢ tendenti a disporsi secondo una linea vicina all'orizzontale; L con i tratt disposti ad angolo acuto come nel lambda greco arcaico; M di tre tipi: il primo simile al coevo mi greco in

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