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DINO PIERACCIONI MORFOLOGIA STORICA DELLA LINGUA GRECA Nuova edizione completamente rifatta Casa editrice G. D’Anna Messina - Firenze Prima alice (Vallecci, Ftenze), 1984 Seco ezine (Valleshi Firenze, 1966 Terra ediioe 12° Anna, Mesina-Pirve, 1973 Ristamp. 198 PREFAZIONE ALLA NUOVA EDIZIONE Nel ripresentare in un’edisione completamente rifatta in ogni sua parte questo lavoro uscito la prima volta nel 1953, pitt volte riveduto ¢ ristampato accompagnato da favorevole accoglienza ¢ da larga fortuna, rara per lavori di questo genere, non abbiamo che da ripetere quanto scrivemmo allora’ nella prefazione. Eun libro che non wuol sostituire nessuna graniatica greca, non contiene nessun paradigma da impararsi a ‘memoria, non tratia di proposito di fonetica greca in generale, mon accenna quasi mai alla sintassi Vuol essere invece un manuale di facile ¢ sicura consultazione per tutti coloro che, useiti dagli studi delle scuole secondarie superiori e avviati all universitit, vo gliono rendersi chiaro conto di questo 0 di quel ‘fatto grammaticale, di questa o di quella eccezione, vogliono insomma w capire il greco e non impararlo a memoria come per lo pri si fa ora in tante nostre scuole. B proprio perché amavamo soprattutto exsere chiari, non abbiam ‘mai presupposto nei lettori altra conoscenza oltre quella del latino ¢ del greco, tranne qualche accenno che abbiam fatto qua e lit, ¢ sempre per magyior chiarezza, « forme del sanscrito o di qualeuna delle lingue moderne, con le quali cognuno ha oggi pitt 0 meno wna certa familiariti. Anche le varie leggi jonetiche (proprio perché questo non & un ‘manuale di fonetica) non sono trattate a parte, ma tro- ‘ano tute la loro spiegazione non appena ve ne dé Uoe- casione nel corso dell opera ¢ ad esse 2 fatto riferimento di volta in volta con opportuni rinvit. L’indice ita- = iano € greeo che segue il volume vuole infine facilitare ‘al massimo ogni ricerca Abbiamo insomma cercato di esser chiari, pur cu- rando insieme di dare di ogni fatto la spiegazione pit scientificamente esatta, Nel far questo siamo stati sem- pre alieni dal citare ogni volta questo 0 quell’autore, dal fare rimandi a questo 0 a quel libro, quando non lo abbiam creduto opportuno per ragioni' di chiaresza 0 per dare al lettore la possibilita di ampliare qualche particolare argomento, Il lettore experto wedrh da sé quanto noi dobbiamo ad altri (soprattutto alle opere di Meillet-Veniryes, di Wackernagel, Chantraine, Lejeune ¢ alla grammatica dello Schwyzer)'e quanto invece possa essere nostro modesto contributo; il leltore comune ha invece bisogno di trovare ¢ capire quello che cerca senza esvere rinviato qua e li, quando non sia per maggiori spiegazioni, ¢ del resto poco #i cura, La nota bibliografica introduttiva fornira tuttavia utili indicazioni per chi voglia approfondire tutti o qualeuno degli argomenti trattati Quel che invece speriamo vivamente i di aver fatto ancora opera utile agli studenti delle nostre universita ¢ anche agli insegnanti delle scuole secondarie, che desi derano avere chiara idea di quello che, naturalmente con ben altro. metodo, insegnano quotidianamente ai loro ragazei. Liaccoglienza che ancora verra fatta al volume ci auguriamo possa dimostrare che non ci siamo ingannati. D.P. finonze, aprile 1975, NOTA BIBLIOGRAFICA 1. La mighiore grammatica grece esistente & quella di E. Scuwyzne, Gricchiache Grammatik, Miinchen, 1 vol. 1989, ist, 1958, IT vol. 1950 @ cura di A. Dewetwwen. M1 1 vol ceontiene la fonction, Ix formazions « ln fleswione del nore e del verbo: il II vol. la sintamsi la stilistiea. [LHI vol. 1953 eon tiene i indie ini bili per Ia consultarione dell opees curati da D. J. Gronaacass il TV, 1971, Findion de paaseitati curate da F. @ S. Rar, Lopers dello Scuwvzer contiens su ogni questions una ‘csuurionte bibliografia; per il periodo successive xi trovernnno le indicazioni neceasario nell’ Année philologique a cura di J. Manouzxaw (Paria, 1928 e sy... volume per anno a par tire dal 1924-28) Invecchiate rostano ormaai sotto vari punté di vista le ope: re di R. Kiinnnie, Auafidhrliche Grammatik der griechischen, Sprache, Hannovor, 2 od, riveduta da F. Brass, 1800-1892 per la morfologia ¢ da B. Gxrvit, 1898-1904 per ta sintaas fi K. Rnnewawn, Grischiarhe nimmatik, 4 ed rivedute da A. Tusa, Stinchen, 1915. 2. In france un agile manual, di solito esaurionte, 8 la Morphologie historique du gree di P. CHAWTRAISE, Paria, Klinck. sivck, 1945, 2 ed, 1961. IL miglioro reste sempre Pececliente ‘Traité de grammaire comparse des langues clasviques di A. Mi 6 J. Vennves (Paria, Champion, 1924) da cui anche manuale dello Chantraino deriva. La ed, rivedute ¢ am pliata in ogni sua parte (Paris, Champion, 1963) & di solito ‘aggiomata. Lopera, concepita come una esponitiono della for: rmuzione e dello sviluppo storieo del greco « del latino classin, comtiene una teattarions, pur compendioas, della. fonetica 2 Pleracclont - Morflpia —w— fgreca e latina, tna parte sulla formezione « wulla flessione del home del verbo, © una parte agli elementi la struttura ‘del periodo, con omervazioni tanto chiaro quanto in genere profonde © importanti. Pi recente, ma molto schematicn HL. Knane, Hinorische Grammatik dex Griechischen, Wie: burg, 1949, 2. In italiano una grammatica storica a cura di L, Hert sean con connt di sintassi storica a cura di A. Gausexut ha ora nell’ Enciclopedia classica LI, 5, 8 della Societd Eaitriew Sntemnazionale, Torine, 1963, Le altre oporo, invecehiata ormai le veechia geammation del Cunrios, tradotta da A. Taccone (Torino, 1900 « varie ed. successive), sono tutte destinate alla reunle; fra queste tuttavia aleune ‘rammatiche poscono sere consulate con sicurezza, come quelle, oggi esaurita, er. Cott Tes; pun nagiornata Fedinsone ingle, A” rammar of thr You Téntamentm cura di RW FUNK, Cambridge Chiewgo, I Panse 1 IL NOM Car, I LA DECLINAZIONE GRECA $11 La morfologia indoeuropea, cosi come pud esser ricostruita dallo studio comparato delle varie lingue finora note, era assai complessa e rieca iati mezzi di espressione. Ogni parola indocuropea era composta di tre ele- ‘menti essenziali, sempre nello stesso ordine: radice, suffisso, desinenca, In generale, la sola parte lessical- mente distintiva era la parte consonantica; In parte vocalica (soggetta all’alternanza 0 apofonia) (1) aveva funziono morfologica. (1) La foneticn distingwo un'allernanes, quantitative, pe» cui la vocal ‘di cna aillein’ radicale"owumtonae appere sh tata nella quantith {coal net Inte emiy seni) ¢ unaternanse ualativa, por cul In vocale varin nella ualith (cost ¢ e022 1, ete}. Ealternansa’comprente. im gener wn grado. nore Male (o'nua Volta chstinto im normale dehole ae prewsnta Ia v0. Wale ce normate forte so preannta Ia vocale o) # un grade 2ere ovrlotto caratterizzato.daltamensn “di vocale: cost névoust endty nove, beeen prado. net, ccege com eee {io normale. vooalamo's, Sizega con grado normale 8 ‘vo. taliamo oy narpbe con grado zero: Tn alcuni Cas he ancho Un fade allungalo, rapprewentate da vocale Tang, coal whe Gi fronte a arpda, manéps. Seal grado norinale la. vocals frond 01) precoduta'o mguita du una semivocale tw quote ‘al grado ovo rimane in funziono vocalicas Aetna gras now ale come» hourhe. grado normale Con. 0, dune grado Zero, Lo stomo ncende ae la vocnlee od o del grado norinale & pre ccaduta 0 soguite da nasaie 0 Huda cho af vocalizan (es § 48, 2), col plgus © goed. grado normale con ee oy slagets rads zero Gon vocalizzatione dt in'ap. Aleune radii hanno talora tun grado. sempre lungo #2 che alterna con una vocale indatinta > (§ 3 n- 3) repprementata in” preco”da'e, od & swconda cho ‘alterni con etd a coat "cme este gen — 28 ‘Tuttavia con Vandar del tempo si assiste in tutto il mondo indoeuropeo alla rovina progressiva di questo complesso sistema; in questo process di semplifiea- ione il greco e il latino gono ancora agli stadi iniziali di una tendenza generale, che ha raggiunto il suo mas- simo nelle lingue moderne, specialmente nelinglese. § 12, Tutte le parole indocuropee provviste di una one si distinguono in due categorie fondamentali verbo. La distinzione fra nome (éyua, nd- fess il nome ¢ mn) verbo (eri) gi nota al aici Tratien indie Nome e verbo hanno talora formazio Comuni; i suffi sko- si trova ad esempio in ver ome yrywinnan, Brésonen, lat. cognac, agndses, oe in uostautivi oome nadioxoy, veantoxov, ete.; I vooale trove ugualmente. in forme verbal tome deiwtey efeete 0 in aoxtantivi come 90, gic, Nome e. verbo rappresentano tuttavia due ca. fegorie lintinte: il singolare eit phuralo, eomunt alle dine categorie, vi sono espressi in maniera del tutto divera ee desinenze sono. completamente. distint, Siche a prima, vista, © possibile. riconoscere se una “ata parola indocuropea sta un verbo 0 un sostantivo, Se appartenga elo® alla deelinazione 0 alla coniug te a yroprie del verhy sono la persona, il Sedwas o Adour, Casas 0 Corkouen, Vallomanze pd favors infine su due sillabe contomporancamente quando ta Frain 6 Miaitabiea: Felemento dota woconda sill ba altar hance del tipo grado allingatorgrado eon 2: yéeg © yw (grndo normale con ¢ 2 0), sea-prss (grado zero), yeve-voe grado Com 2, dn yew), ywf-owe © yworéc (grado al inn chinra capositione’ in Lrswoxt, Phondeique, §§ 182 sz. in Masiticr-Venbnves, Traité, §§ 239 agg. 0 in HeLaANy, ‘Gramm. storica, §§ 184 agg. Ti lavoro fondamentale sull'apo. fonie 6 J. Kuuveowtez, Leapophonie en Indo-européen, Wro: clave, 1958, — 29 tempo, Vaspetto, la yore (il numero & compreso nella categoria di persona); le categorie proprie del nome sono il genere, il numero e il easo, § 13, La declinazione indoeuropea, ¢ cosi quella greca, comprendeva tre numeri: singolare, duale ¢ plurale (1). Tl duale era usato ogni qual volta si trat tava di due cose o persone; tutiavia, con andar del tempo, V'uso del duale tende a scomparire in tutte le lingue indocuropee, tranne che nel lituano ¢ nello slo. veno; in greco esso @ documentato varie volte nel micenco, ignoto alPionico, raro nel lesbico (2), ma impiegato regolarmente nella Grecia del eontinente, soprattutto nelle iscrizioni attiche; tuttavia i testi letterari, sotto ‘influenza ionica, non lo impiegan con regolariti. Git dal TV’ secolo 0 seompare nelle zioni, rimane nell'uso letterario soprattutto presso tli atticisti del I secolo, per poi seomparire (3). Il latino non ne ha traccia, tranne ($29) ‘ambé, dua © octé § 14, Liindoeuropeo opponeva inoltre un genere animato pet il maschile e il femminile a un genere ina. nimato per il neutro: il primo esprimeva la nozione attiva 0 personifieata, i secondo invece o Poggetto 0 il fenomeno astratto. La distinzione fra maschile © femminile dal punto di vista della forma non esisteva. (1) B quosta dol mumoro ta sola eatogoria comune al nome © al vorbs (§ 190), ma nel nome appare gonoralmente pi ‘complessa; efr. orn W. Brtanpt in Ricerche linguistiche, 1 (1050) pp. B00 sex. 2) Finora Punico esmpio nota 8 in un frammente di Aleoo (P.-Ox, XXI, 2805, fr. Ve. 6) dupot (3) Coal in Monanidro ts Bet « le de dens (Demétra 6 Pern’ fone). Nella Tingum omorien 1 dualo & impiegato como resto dii'una tradizione Lotteraria con oseillarions frequentistime, ‘posto ancho con impiago del duale o det plurale mello ntawso ppasto; eft. § 109 n. I. Molte osiervaziont in A. CUNY, Le hhambre duel en gree, Paria, 1906: pitt breve HUmmEnT, Sipttare, PTW sgg., MetaANN, Grammation storied, | 158% oe ‘Alouni aggettivi hanno anche in greco una sola termi hzione per il maachile e- per il femminile ed anche fra i sostantivi non pochi conservano i due signifieati foe, Be, tng, ole, Sav significano « bue », «maiale », ‘eavallo », emontone », «cane» quanto « vacca », ‘troia », "s giumenta », "* pecora »,«cagna ». Cost &y- Geanac in greco indica talora Tc essere umano > in genere © pud anche essere impiegato al maschile come fal femminile (cosi il lat. homé); lo stesso si dica per Eerpedoc, laxpbc, Oséc (I), ete Liopposizione fra maschile-femminile come genere animato © neutro come genere inanimato & chiara al distinti solo nel. ge iva dal fatto che una differenza fra il nominativo, (agente) che compie l'azione, ¢ Paccusativo, che la su- bisce, non ha ragion d'essere se non quando si trata di essere attivi 0 considerati come tali (2). § 15. In epoca preistorica V'indoouropeo compren- deva otto easi (3): nominativo, genitivo, dativo, accu- sativo, vocativo, ablativo, strumentale e locativ. ‘Una semplificazione progressiva si @ avuta a poco ‘a poco nelle varie lingue fino ad eliminare completa- (1 Con in ation i a le dae ion or 9.18, m. soi Ooty ebpeya onan rdoate (Dawosr., De Cor. I), ove. Si Sonifonttarelie por i Intino for’ aay Ten woman » donne dee eafman propre seasero. fonimina + (elt- wife « ogo») tnoetin che’ adhe nol germanico mann ote pociile Vaso del ‘amehilo'© del fommini. {@) Le distinzione ® chiara anche nei dimomtrativi: Yop: posteione fre 80 revel maachile (oh © rjv al foraminile) non Tine por il nero %6 per | du ena nominative accusative {5)'Non tan, "ondo i Mealy nish irs dh iodo originario cerattorizato dalfeminzs di fomione; com Pftomt det numeri da “leet, 0 aleunt neu rien, al ‘momento in cui i di (rope! si-sono separati, Ta struttira della 3s mente ogni distinzione di casi, come & avvenuto nel Tiranico occidentale, nel brettone, nelle lingue romanze nell’inglese. In greco e in Intino alouni casi, secondo questa tondenza generale al sincretismo, han finito ool con- fondere ® poco a poco le loro forme; nel greco clas- sico, eccottuati alcuni casi isolati il genitivo s’@ con- fuso con Vablativo fino ad avere una forma unica, cosi pure una forma unica si é usata per il dativo, i locativo © lo strumentale. Il greco classico possiede quindi cinque casi: no- minativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo. ‘Una ‘posizione particolare aveva nell'indocuropeo ¢ conserva nel greco il vocalivo. Esso, pitt che un vero ¢ proprio caso, rappresentava una specie di proposi- zione esclamativa (come 'imperativo nel sistema del verbo) (1) ed era caratterizzato dal semplice tema al grado normale, senza alcuna desinenza ¢ con accento Titratto verso Vinizio della parota. In alcuni temi, e specialmente in Omero ¢ nei poeti, si manifesta spesso In tendenza a usare il nominativo invece del vocativo, ofr. §§ 23, 50. Nessun distinzione di forme speciali nol duale ¢ nel plurale, § 16. La declinazione indoeuropea, oltre che dalle varie desinenze, era anche caratterizzata dall’alter- nanza della vocale che precedeva la desinenza, cosi nel greco: nom, navip, ace. navépa; nom. yévec, gem. Ye oc, ete. Un'altra caratteristica cra In variazione del Taccento, conservata in greco specialmente nella dec nazione atematica: nom. pl. ré3e¢ ma gen. pl. xo8av (§ 82) (1) Tl vocative poteva emoro 0 no acct to dali tarieziono &, cho inn Omoro @ propria di un discorso fra ‘cone di pari condiziono, mentro rivolgendosi a una divi 9,2, un fuperier si una womplico wacativo. Nels lion tice casa tendo. a rimanere eolo nel discorso affettive © Poi seompare dal tutto, —32— In greco si distinguono tro declinazioni: 4@) declinazione tematica in -0-; la vocale tematica hha anoora qualche traceia dell'alternanza originaria con vovalismo -e al vocativo singolare, -o- negli altri casi; 4) deetinazione in -3-, con tracce di alternanza vocalica -a/a- e anche di variazione nella posiziono ¢) declinazione atematiea, eon alternanza della vooale prodesinenziale e variazione nella posiziono del- Taceento, Car. I LA DECLINAZIONE TEMATICA IN -o- § 17. La declinazione tematica in -o- (comune- mente conosciuta come 2 declinazione) comprende 80- stantivi maschili, fomminili e neutri ¢ un gran nu. mero di aggettivi maschili ¢ neutri. Tuttavia si ma- sta ben presto la tendenza generalo ad_attribui fa questa declinazione in -o- i nomi maschili e neutri, riservando a quella in -@- i femminili (1). ‘La declinazione ® caratterizzata dalPalternanza della, vocale tematiea, che appare di grado ¢ al vocativo e di grado o negli altri casi. L’accento, che pud oceupare nella parola posti diversi, & stabile per tutta la de- clinazione (2) § 18. La declinazione dei temi in -o- per i due tipi terwog maachilo © jéspov neutro & in attico la seguente: Singolaro N. tnnoe brpov > tod nérpo0 » OD Gere herp. » OA tov erpov > ov ene herpow (1) Ateuni fornminili dolla deelinazione in -0- come wss, errs, winpes, vizos, bans, OB, Yio, ote. sono resti dius [Sreaici che tendono'a seompariro; flat. alu, colus, humus, annus 9 vari nomi di pianto: anus, fagus, ficus, popu, ete 1@), Fa cccorione per lo ragioni dette’ (§ 15) i vooativo, beige, eft. § 28. Tnoltre in aletni casi (dat. sing. 6 pl), © cost “ancho nella declinagiono in -d, a desinonza contracndosi con In vocale tematiea vieno @ far corpo con quosta rendendo im: posable Ia diatinziono fra teria © doaincnza. 34 V. frm N. A. uetpo » @ D. rnow ubzpowv Pluralo = N. frmoe erp » G Grnwy uerpov . D. ross werpous . Al Genus erp » v. Grnot bepe. § 19. Nominativo singolare. La terminazione ginaria era per il maschile © per il femminile *-o8 (di cui o rappresenta Ia vocale tematica ¢ s la desinenza); 1d conservata nel greco Aéxze, fmoc, wae, coel come nel Int. lupor divenuto pit tardi Tepus (1 Al neutro la terminazione originaria *-om per il nom. Mace. oil vge., 8 continuata dal gr. -ov (oft. § 37 ‘oyin brgov, ete, © cost dal lak. om in sugom, dnom, ete. divenuti poi iugum, dinum, ete. § 20. Genitivo singolare. L’antica desinenza in docuropea *-oryo 8 conservata dal miceneo -oio ¢ dal- Yomerieo -ov (2), aceanto allesito -ov. Dal punto di (1) Dopo - tuttavia In terminasione -on i conserva fino at Hace aoa, servo, ot (rin 6 for na serpin dstinzione rafica dei due -uu.,, seruos invece di seruus, ate) Dopo -r- jocale' cuduia 6 a's stata amorbica dala + onto ter. sar, agron syn ager con Beluppe dt ne vocal Te velare ‘e lar; non mancano tuttavia lo cccezioni; coo! mcr Plano) ‘ecanto 8 oer, pers wccanio weep, La womivoeale y se inorvocalicnscompare: * ways psa a ml, *reteyn'® edo, tos nok erUpp ocluaivn Ty Inbiale + y (xy, 99) ax Yolare o dentate sords o aspirate + y (ey, x9, 29, 09) Passa a * ig quindi a o9 per assimilasione progromiva, tranne Chen atted dove pata ‘ver atime regret —velaro 0 dentalo sonora. + y (yy, 84) pas a Noi grupp! aonanto I y's hm tal {fbocterdone dalle due sonanty grap! a ag. vy. ony Fmano 8a, oo) ome *ravyou he'd uatvnat. Fseye, che ci ele, te. Quando'la'vooale che’ pracede wy 0 py '® «, +, v lo y moom: —35— vista. metrico quest’ultimo pud rappresentare spesso un antico -0o di cui & I contrazione, © cosl certamente inogne lager in, pit pari del poem omeri anche se la forma non é documentata dai manoscrit es. Aledo rusk Bduara (x 60), "Dabo mpordpoiie XO 66 = © 104), ddergeb0 xeautvowo (E 21), rxxxopnysvoo wotaars (% 344), eto. (1). Tuttavia, pur riconoscendo he questa terminazione -oy altro non ¢ se non la con trazione di -o0, poiché in Omero anche questa termi naziono -ov esiste in tempo forte o in fine di verso, dove non & possibile correggere in -oo per evident ragioni metricho, si deve concludere che alle due termi nazioni attestate nella tradizione dei poemi omerici Disogna aggiungerne una terza -oo che deve esser rest ‘uit in pitt punti. ‘Lreolico ha generalmente una terminazione -«, che @ Ia contrazione normale per quel dialetto della ter- minazione -00, cosi dvWpdine, dvkuo, ete., raro -o10 di influenza omerica; il dorico ha -@'¢ cosi V'arcadico cipriota; Pattico sempre -ov (2). Il latino come anche il coltico ha -i: lupi, fluvii, rivi, ete, Paro 6 oi ha allungamonto di componso in quasi tutti i dia. Kets, “tranne sel lebico 'e nol towalio cho. raddappiano le consonante: * epye. dd plelpw (dove eae hinge), orice on, lien leg * wo ho rr a! are dye dani ‘Auticasne at he inne nal gruppo'fy: "aff dh aa; i ‘cy invece puma hy done y stmplice cho pot som pate: Pcchenyes dit ke: Pann ‘in posiziono iniziale talora windeboliaoe pasando, ad_ wn sofio sordo A notato con lo sptito aapro (© yor wt. fes * yek=r- fs. rap, Int. iecur), talora ti rafforgn pasando a dy, quindi 2 (eanser. yugdm. gr. Covbs, Int. sugum), Cle. Liveowe, Pho nétique, §§ YO mage, Histone, Gramm. olorica, 8 9 9&e Gyn! Leato ‘eadizionaio’ 8 alterato’ 0 hat” wxsoqenrévoo npvotsone dove por mantonore la letra metrica ert stato Recessario scrivero Sxevobaone. per xpvobsoya: cosl EnBqalon xguteree per il corretio,tridyulon xputivme (1, 64), ete (2) 81 @ cercato di spiogare ln desinensn dal gen. partondo 4a Sina forma * oayo (r= sanocr. anya in apoanya «dl caval. a § 21. Dativo singolare. La forma originaria era *5i cho 8 conservata nel greco -a scritto poi ~ (1): Aix0, Lemp, B889q, ete.; ofr. il lat. arcaico Numasioi (fibula, i Preneste), populoi Romanci, ete. §,22. Accusativo singolare. Il maschile ¢ il femmi- nile hanno *-om (vosale tematica pitt una nasale m esinenza comune indoeuropea) rappresentata dal gr. -ov: Aixow, tao, eosi Int. -om, pot -um, Laciom, Lu: cium (2). Tl neutro 8 uguale al nominative. $23. Vorativo singolare, I maschile e il femmi- nile presentano il puro tema con vocalismo -e anziché -o, senza alouna desinenza: Axe, Gene, ete.; off. il lat. lupe (3); aSedoéc ha l'accento ritratto a8ehge, oonforme ‘un uso indouropeo (eff. § 15). Non @ raro il caso di trovare il nominativo impiegato invece del vocativo: & qldog, ete.; per Qeés al vocativo si uss la forma del nominativo; la forma Get compare soltanto con i Set- tanta © col Nuovo Testamento (4). to») dalla gusle, por scomparse di intervocalca, * oye fund *-olyo © Poo, miceneo coio (Eweaajo = 006%), Groaiog 0 n.Altel pans, mapas non oormai& nk forma * “yo por uo’ propria dot sostantivi 0” 000 per “00 Dropria dor diontcatie (kr, antic siavo avo «hi Ti) o's sempre-axtio in eth antica (0 anche promun- seers i Se ee canny PE prevale nelle eis ‘Tea gee ma Tos mancano tattavia alcano editions, Soneotvano Vinten graf con Io\tasoritto, Il micaneo hao ‘Fitts 5. omoutonide W nooondo elemento del dittongo. Le {orm -o (action! dal 1V 200 in poi) i) rinaltato grafico at ‘quate ovolazine fonction. "@) Bia. dopo we In forma -om rimane molto pit tango; sca again te om ra Sige. 3) Ma dopo ot (tes 4 18, n-1) puer (ante puere, Planio) {8} Solo Sha, 6; cota dead in tn in funsione di vocativos ‘dee sompare solo con ‘Tertulliano, vero woe. i deus ore dive (of § 108, n.2) —37- § 24. Duale. Al nom., ace. © voe. In terminazione originaria era in *-5 per il m. ¢ il fed @ stata con- servata anche dal gr. -o, Aixo, treo, e passata anche ai neutri tuyé, uéspo. Una traccia di dualo si ha nel lat. dud, ambé, octd: questa lingua tuttavia ha perduto ‘ogni resto di questo numero, Per i casi obliqui gen. © dat. si ba in greco una forma -crv (Omero -ows), che non ha fleun corrispondente in altre lingue. § 25. Nominativo plurale. Il greco ha. per il nomi- nativo plurale la desinenza “x propria dei dimostra- tivis ainot, temo, vos, ete. (1), cost il Int. -0c in po- loc, jeaceninoe secondo attestaziont di grammaticl tel Carmen satiare, ma si tratta di traserizioni tarde di un lantico -2i poi divenuto ei come in foiderati, oinuoraei (S.C. de Bacchan.) ¢ quindi i: populi, lupi Al neutro te terminazione originaria peril nom., ace. © voe. era a) (2). La forma ® rappresentata solamente dal gr. 7213 ee dal tats int (1) Ma ia desinonza originaria ora *-o-c, come in. san. serio'o im onco-umbroo.nel germanico: saat pth «caval» Sinbro deve vai Gabbe, Miviaass s Nolan got dapds ‘un'antica forme propria doi eol- Jo; questo spioga chiararnente tin aoggetto al tom, pl noutro ha il verbo al sing, 3 pont @ ndatto a eapeipore Tindsterminato. Tl boas on tale di una Tras come tt Ub zee wil eomplann deg ani ‘ali corres non «gi anitaly (uno par uno) arono » En que ‘oveano in la. alia currunt samo obbligatoroy im grsco ‘Ottime oaservazion’ in WACKER: (Ol agg, @ Honors, ‘Syniazs, lttivo dal pluralo neutron ‘Pioge ‘anche iI fatto che alouni maachili hanno accanto al Dlurato maschilo un plursle neuteo con valote colletivo, cosl lereée, ple. ign © unpotcs wPheic, Plut. xeheorg 6 eesBa fomor.J: Beaute, plur. Sesuol 0 Beoud (omer. Besuara); ari lun aséBie 0 or4Rix; avafuée, pir. oradual © ovabud: nbedog Iu ations oorchi 8 xbeda emante se — 38 — in triginta, quinquaginta, ete. Tutti gli altri sostantivi © aggettivi conservano in greco la terminazione *-» rappresentata da -2: tuys, uérea, lat. inga, metre. § 26. Genitivo plurale. L’antica terminazione *-6m ® rimasta nel greco -«v: Aimov, trmay, wézpeov; in latino, se ne hanno resti in genitivi arcaici come socium, famillum, liberum, verbum, fabrum, deum, ete. (1) § 27. Dativo plurale, La terminazione og del greco deriva da una desinenza di strumentale *dis con passaggio a dia (2): dvnutc, treats, uerpots. Il latino areaico ha -eis, summria per summis, poi sempre is. castris, ardifciis, Molti dialetti greci hanno -ovs: che risale a una desinenza di locativo: cosi si ha -otg in do. Fico, ma -o1s1 nel lesbieo (-o1e per i soli dimostrativi) e neiVionico. Lattico antico ha quasi sempre. -ovs, quello recente, dopo il 450 a. C., -org, La lingua ome rica ha. ou davanti a consonante, “ot quasi sempre davanti @ vocale (ma in questi casi deve trattarsi di ovat eon elisione, da. seriversi -oxa’), ma anche davanti fa consonante o in fine di verso; In steasa oscillazione fra -om ¢ -otc in Bacchilide, Pindaro © Teocrito (3). § 28. Accusative plurale. La terminazione origi naria *o-ns (vocale tematica pitt desinenza comune na é conservata nel cretese sox davanti a vocale ¢ roc davanti a consonante; negli altri dialetti per eaduta (1) Ma ben presto il lat. ba vifatto. eu iar istirum tuna forma in dram, fuptrum, che ha soatituito la forte or zinaria 6 ovitato ogni confaaiono eon Tace. singolace (2) In groco sma voeale Lina. primo elemento dt dittongo (o dasants a nasale-r, I, m,n) suguiza da conaonante abner Wl primo elemento (LitaGn ix OsHorN) coal Zebe da * Zac Boil primo elemento resta lingo, it secondo tandem spacire; questa spicga forme di dative in 2 ‘per g nella declinarione thea, off. § 36. G) ‘Thintoonee ha 0-4, che probabilmente rappresenta #0 — 3% dolla nasale si ha dorico -wg ¢ talora -ovgs lesbiev -oe, attico sempre -oxg: Mxous, tenoug; lat -d6: lupoa, dese (1) § 29. Vocativo plurale. La stessa desinenza del no- minativo. NOTE. — 1. Una desinenza di stramentalo *5/-4 si ri trova por il sing. nel greco oSte (divennta pot eines con a propria degli avverbi; eft. § 177) @ nol latino ner, cere, rare faccanto a wird, orth, rird, ote TI loeative aveva originariamonte In tarminarione * if, che si conswrva in nleune formo avvorbiali como ofa +n ena (la obeas), nBBoe sa terra » (da néBov) « coml “Taunt, beet nav Busi, not, ote. Cir. il lat. 1 in doms, Laugtions, Brundint, Te soul, ote 3. Una traccia dolla originasia variaziony nella posizione doll accent 4 ha nol vor ABarge da ded (ofr. § 2 § 30. La cosiddetia declinazione altiea. La declina ione di sostantivi del tipo vedic, ede (detta impro- priamente attica, sebbene sia anche propria dell’ionico) Tisulta semplicemente da una metatesi di quantita (2) quindi sing. veds, ved, ve, vedv; duale ved, vegy, plur. ved vetv, ved, vets, da vnéc’ (omer.; dor. vaéc, passito poi nella xoiv4), ete. Cosi da dyic (omer. 2a6e, cho poi prevale nella xawh) dno, Anis, Dnby, ete, ai ha des, 226, eG, Asdv, ete. (3). Su questi modelli si de (1) La variot di forme & spiogabilo. fonoticamente; it ‘gruppo *ona esta talo” in origine davantim voealo, porde a nasalo davanti a consonant; da *-one per cadute della si ha dor. -o¢ 6 lesb. -ae (cfr. $48, no 2), nol’ attico -oug i ‘Eruppo oo rappresenta non il auono t, ma tn 6 lingo 6 chins (cfr § & net p20) (2) In ionico atticn i gruppi ne ed 4% pasano a co el «2, of § 98, j . (3) Llagcento conserva i posto che occupava in. origine prime doffa motatesi di quantith, ‘Noglt oasitoni Faccento feuto 8 tna estonsiono dai eas retth ai cas obliqu Sh clinano gli aggettivi come Devs (da Dog, omer), sDdtg (omer. weiog, ion. fog) € Eumdens e i sostan~ tivi nayég da Rayads (omer.), Bag da dang, © xddos. Confusloni si sono avute quae Ih; cost Vaco. in ov per influsso di temi della declinazione-atematic Be (AvscH. Sept. 389; off. § 73 sg.) Lakh al sigatagusto tipo di destinaione ha rgolrment ibe, vis - ae habs, vale, ote $31. La declinasione contratta, I sostantivi che avevano il tema terminante in -e 0 -o hanno in attico Ia contrazione di queste vocali con il suifiseo tema tico, Omero invece impiega ancora le forme-non-can- fuaite Ls _contraziona_ segue. to rogole_generali 1); Goal sivha sing, vobG, vo, vB, wiv; duale va, voir; ple wei, vans woke, 0g dalle forme veg, vec, ve, Yow; voor whow; wot, véew, véog, wove Il neutro ha AI nom, ace, sing. Savciv da dovéov, al nom., acc. pl. fora du’ bactx (2), Coal si dectinano anche wat (ome ‘obnc) © aleuni aggettivi come drove da dbo, pus da yphoeng, ete, L'accento nei sostantivie negli oggettivi semplici & sempre. perispdmeno, eecetto il nom-ace. Guale sempre vossitono: ypu, dpyvpsi, dBeap- Bods, ete. Negli aggettivi composti si hanno dei paros- sitoni, come ebvovg da ehvooc; A pou da d0péos, et onl dmhovg da dmaec «non navigabile», ma, per noc sith di distinguerlo dal procedente, '® perispomero Srnot da amine » semplice ». Nella declinazione Vac: ‘eento ha sempre To stesto posto che ha al nominativo, Nella xoerh, per influsso della declinazione atematica tipo pose, otc, si ba talora vc, vote; what, rode; al, ete. (1) Cio’: ot ot a of ww e+e obeme: ofu stow o+ em che (3) Gteamente sotto Tinvlumo di Cuyd, Sapa, ote. Regolar- onto si avrebbe e+ 2 =, Car. 1 LA DECLINAZIONE IN {idicano essere maschille che in inate moco dei fer FHrodstte dal greco.sono_rifatte nati “deeinatiow tina. declinazione con. ting. du, ace. Pl. dade: Ua, gen. lig, dat. ta: ua, en. pug, dat. wd (§ 150) (1), Dialtra parte questa. declinazione ha_forme analoghe % quelle Aelia dectnaione tematic in pt ca (at. @ das. joc. dat. ph), 6 anzi ha preso da il duale, con uirtanovatione ca allindoeuropeo. § 33. La declinazione attic 8 la seguente: Fomninil Masi Sing. N. ude dyn — veri rokkeng @ ‘qukeds dans vervion ohlzo0 Di Halon diy veal nanlen (1) Si segiunga anche Soyux (F327, etc.), tardo bpd. ‘Tuttavia. le Lingus tend mantenere T'accento como al hom. fing.' hudeas, yezpay, ete, mu BeVBepar, agEettivo 4 Prod + Morlol 42 Sing. A uteay wdiem — vena 0am V fuéet dyn emda Rone (1) DualeN.ALV. fuéex dy Vea onle GD.” ueao dyaer —veowine Tonieaey Plur, N. uéee dyn venvian otra (2) 7 fhuspiv paydv — veawiiv rodusiov D wépous udyae veaviaug rodfraug A Sudpag whyac — veavlg monk v futon wdyae — venvian rodent (2) § 34, Nominative singolare. Conserve. al femminile c in *-a dell’indocuropeo, ora come -& ora come -n; cosi fuépa, yop, ete. ma Bom, ‘eh. Mleuni temi hanno ‘al nominative “3; essa de: iva da un suffisso *yo (3), gr. *-y%, noto anche nel sign da *uopya, udyouon da *uayapya, xpdreta da * rpuncdyz, unia da * pays, dad Oeua da * dale, Meno chiara invece la -& di BEG, Biba, xeiva, apipa questa % 2 conservata al voe. © allaee, sing. Il latino (1) Si osorvi il eambiamonto di aveento: in graco ogni ‘marolit troenica n com finale 4n trochen — eis, quindi i: rosis (3). Ul greco ha perd anche -Z01 0 -y2 secondo i vari dialetti, da una desi- nenza di locativo *asi, cosl Wpzot, AOhvgat, Haacauion, Bpdxunor spesso con vera funzione di locativo (aleuni conservati in attico come avverbi). Per analogia con ‘o1ot della declinazione in -o- sid avuto poi -auot con a 1) Con i cen. kntomao — xen. Nol lating ooo lag intorvoealicn si aonorizzata posundo: pot tf condo Cientos (Fam. IX, 21, 2) Papiti, dittatora mol 390, fu'il primo cho soatital Ia alla'» nol sto momo, Mimnovasione, sanzionata da’ Appio Claudio, divenne. pot fonorale, Quid Int. areaico Jordentm, metiovem, ceed, divongon pot janderim, imeiiorem, ere Quosio fenomeno &' conoxetute. Gol ote di Tetactoms. Sisono auto tod alternnnae di ta ¢ come arb ion isan ‘arbor, fora, tarts Le poche. intorvoealichs he’ si trovuno’in latino sono, delle sompliicariont pi tarde i gruppi di consonants como couan, vis cams, mit da cawow, Sutin, *cadtus, Yue, pare di origi not lina nas, (2) Pate te parole dela prima dectinasione sono periopo mene in ation a genitivo.plarale, quahinue. sia i foro a ono ‘rudieale: Ayropa, dpa, Od oberg hatino. dympe, “ucps Bein, observ, cle. is Fagione sta nel Tatto cho, condo “ov contratto di dav, Vaccento ii eontrasiono non potova: es sero cho il cireonileto walla illaba risultante. La rogola non ‘alo por gli aggottivi (§ 112} 0 por aleuni nosianevi_ come Jetorts cho fa zpjors, da non confondersi con. yeqorov da Tonowe, din che fa dgay, mente dgvev ® da dguge (3) Cost Geco bersmais lat cinta), Tae sone, pol tas une forma in “dbus waata por ditingono in latino forme dat tna. ‘chile @ del fornminilo (dedbue, flibue, equiva, oe.) & Torn 4h declinaziono atomatica, eft. § 04 @ he Il miconeo ha ask, forma paraitela'a oy eft. 827 me 3 —47— breve (§ 27 n. 2) © -n6t. Cosi l'ionico ha ym, il lesbico -aia1 (Ma perd zaic) i dialetti occidentali -aic, lattico antico -aat e -y0t (0-7), Poi -a.0t nelle iscrizioni e nella ‘tragedia (aceanto a -7at), quindi dalla meta del V see. ‘sempre -aic. § 43. Accusative plurale, La terminazione *-ns & conservata: *yopave ha dato eretese zoptv< (1), donde ionico-attico ¢ dorico zépas. Cosi juteac, veawas, Tl le- sbico ha -aig (2). Il lat. da: rosas da *rosans. § 44. Vocativo plurale. Come il nominativo. NOTE. — 1. Aleune forme contratto come ys (ion. tivéa, poi jv, nom. pl. ancho dec), gen. uc, dat. uvf, ace. lads, ote. ollro @ vari aggottivi fomminili, zpue%, dered, ete, Ssoguono le normali regole della eontrazione. Cost i maschili “Beats, gon. "Eps, ete; Popes, gon. Bopp ete. Aleuni ipo: ‘come "Macc (da "Adzexubiya), Morag (da Modrsypag), ‘ate.; aleuni nomi di animal come donate, Bede, ote ‘© nolleth tarda aleuni nomi di mestiori come Bis, ua pic, fpnric, ote, anno tutti: nom, -&, gon. -2, dat. -Z, acc. Er; in ionieo © nella xoirh anche gon. Flag, dat. 58s, ote 2. La torminasione delMantico loeativo sing. * ai nol groco 18 confusn col dative (3), per et. Neuég, ote. Tn latino si 8 eon: eorvata in forme di locative vom Romdi, poi Romae, vc niae (Peaue., Bacch. 205), militiae, domi meae (Puarre., Kid. 1562), oto (1) Questo por Ia ricordate Loan pr Ostnorr (oft. § 27 nn. 2): EBay da "2830s, eon! in latino primur ma princeps. Tut {tavin im oth pid rocente Ta logge non ages pil, quind gépeorrat, ‘tudivees, ete. forme dovute nd nalogin, In fonico.attico © nel orion si hw -3¢ por allungamento di compenso. Ma davanti fe voenle, por eomodita di-motro, anche -2e: npondg (Bis. Op. 564), Sone (Trewoce. 1, 134), ote {2) Net gruppo va-'del losbico il y passa ay e forma dit- tongo con In vacale che precede, coal nelin declinaziona in ~ Fluo « ‘Franne in yxuni, lal. Joumi, rimasto come forma av- verbiate Car. IV LA DECLINAZIONE ATEMATICA § 45. La declinazione atematica (38 declinazione) si distingueva in origine da quella tematica per molti aspetti, La sua flessione era assai eomplesst, la posi ione dell'accento variabile, Valtemanza vocalica del Pelemento predesinenziale frequentissima. Il greco tende naturalmente a eliminare Ie alter- nanze vocaliche ¢ a ridurre la vatiazione nella pos © de'wccento, ma tuttavin sia delPalternanza come mservano in genere abba- stanza chiaramente ‘le forme originarie: Nominativo singolare. Al m. © f. nessuna desi nenza, spesso con vocalisme predesinenziale lungo: amie, gon. mexpic: huhy, Aeyaéauc, ete (Lat pater, palrin; homo, hominis, eie.), oppure desinenza “s: éftc, poi fg, nbdic, dg (In. hiems, ovis, ete.). AL neutro’ nes- suna desinenza: dvoux, davv, ete.; i temi in -es-, hanno alteranza ¢/o: yévos, *yévea0g > yéveng poi yémus ete. cosi il lat. nomen, corn; genus, generis (1} § 47. Genitivo singolare. L’antica desinenza indo: europea con alternanza os, *-es, *-8 in greco & sem- (1) Da generis, ofr. § A mp, 46, ~4# pre -oc: (maxpic, pihannc, Bmiine, yeve0g jw vév0%)s latino invece “és (salites poi salutes) © = wet sostan fivi della 48 deelinasione mais. tracce dy as iy me minus nel S.C. de Bachan, #7, ets § 18. Dativo singolare. Liantiea desinenza ad alter nanza *oi, tei, TH 6 rappresentata in gree da -7 tpl, qoaant, ZAriBi, yévet), in latino da -ei (arcaico Tiget ol regi) Ma tof ancho dosinenaa del tnetive indoeuropeo, € questo spiega In confusione in grevo fra il dativo e il locativo; questo & conservato nel latino rriri, Carthagini, domi (1), $49, Accusative singolare. Lantica desinenza na- salem rimane rappresentata da consonante dopo vo ale nei ten © wig) © dalla sonante xrtoa, @inaxa, édxibz) » questa desinenza si mantiene (1) Liantica decinonea #21 6 eon weritta e: po-merne (- notaes fact. AuQ, rm net Lost crvata nel miconee, auc reat), die (Aviat Micone & iit is pu aedao mi (omer. £- Bipeng con i, cho potrobbo por’ spiqgars come noe o‘motrien (§ 126 ne), @ Patt. Bépct (Soph. 0, le) cent nl eonnne Bool (8 8}. amano sonantl fo nisali mw m0 ho hquide Lr eh arti in onion sere fr Io ea hy ea ‘anti so davanti n voento, dn vocal we davnnti «dopo con tuto © in questo caso sono ilicate can tye te fer Tin funzion® eonsonanties «aie sono consorvate in tithe le Jinguos solo in groca 7 Londo ad auesimore tune. Vocals, prot Hee @ 164. Ie ant. ind. rudhirdh, lat. ruber, mm gr bade In fanziono vocalica caw hanno lo soguonts cormspndonzo: mena (au # av davants a voeale), lat. em, em sideko gree Bbux lat decem: *htoe, reco Tarhs, Int. tenbdas Sin privativo, gram, Int. in ie (6) Aleuni dialotti, sotto Vinflu a. hanno un accusative ing. ay por diffimos lnrgamente nella owwh Oryarteay, earolBay, yombay, Vir. § 85 ~ 50 — in manum, ovem (da *ovim), passa a -em in patrem, régem, ob. § 50, Vocativo singolare. Nessuna desinenza: ava da, *évaxr, Baipov, ete., oppure la stessa forma del nomina- tivo. Questo secondo caso é di regola in latino, dove il voeativo di solito & uguale al nominative. § BL. Duale, Al nom. ¢ ace. desinenza originaria * rappresentata dal greco -c; x68, pSduxc, EniBe, ete ‘Al gen. e al dat, desinenza oe, come nella decli- nazione tematiea; oft. § 24 § 52. Nominativo plurale. Al m. ¢ f. il greco con- sorva T'antica desinenza *-éa (cho era distinta da quella del gen., perché senza apofonia): xarégec, piraxes, - zxiBeq, ete. Nei temi in -i- ¢ -u- talora si ha contrazione con in voeale tematica. TI latino ha -é solo in *quat- tworés da eui quattuor (1); nel resto sempre é: civés, ragéa, patrés (2). Al neutro ha -& dei collettivi; ofr. § 26. § 53. Genitive plurale. La forma -av (modiv, ouch pov) ha’ un corrispondente nel sanser. -dm_(padam), ltr che nel lituano © nel germanieo. I latino ha um: pedum, régum (3). § 54. Dativo plurale. 11 greco ha une desinonza -o. che non ha corrispondenti altrove, tranne che in un (1) fe. § 19 n. 1. (2) E un'estonsiono dolla torminazione dei nomi in -¢i- dove *-eyes contrao in “2, cosl * reyes, tia; * oveyes, ove; * menteyes, mentee (3) Por Pucconto di xoBdy, ote, oft. § 178 m. 1, T] Int. -um. non si pud dire wo da * “mo * ~im perché in ambedue i casi, fanche da -im, si avrebbe ~dm por -um (§ 27 n. 2); hanno Ie breve Pumbro, Tirlandeso © To slavo. — 51 locativo sanscrito -su, attestato anche in balto-slavo. Tllatino ha al dat. ¢ allabl. -bus di origine avverbiale (1). Nei temi in sibilante -es- come yévoc|-ea-, végac|-co-, ete il dat. plur. era regolarmente yéveax, végeoot (poi se plifieato in yéveot, vegeat, ete.); la terminazione -eaa, in cecidentali come desinenza per tutti i temi consonan- tici; cost si ha dvbpec, HvBoeno; mbdec, mb8ean; mvrec, mdovweann; vies, visa, ete. (2) § 55. Accusative plurale, Alm. © al f. la desi nenza*-ns esta. in greco dopo -i © -u; cos) eretexe soho, pve, poi omer. mits, tye, véxicy passa a vocale (dam, eft. § 49 n, 2) dopo consonante, coal xacépac, pidakac, Eiridus, ete. Ma una innovazione notevole del greco 6 rappresentata dalla tendenza a confondere il nom. plur, con l'accusativo; cost nde (§ 97), mhyers (§ 101), Bandsig (§ 109); questa tendenza dei temi in vooale passa poi nella ser, anche ai temi in conso- nite: yovaivec, reaaagec, ete. anche all'accusativo, Tl reco moderno ha ora solo ~e5 allaccusativo e al nomi nativo. Il latino ha -is dopo vocale, -2s dopo conso- (1) Da un originario * -bhus dosinenaa di atrumentale con sorvata ancora como wore © propria detente nol mite“ ‘q), con valore strimontala e Locative: po-ni-kt pr, po pi eps, Rédgt da gotwe © oie). Nella lingua omerion Ia torminazione -¢4 2 usuta indiffereniomento por il sing. © per ipl, sia come locativo, sin come atrumentale © come Een. dat. 0 abl. Coal Toe (da. *wei-) cfr. Int tie; (etrum. in A 38), uate (loc, in N'168), Ben (gon. in A. 452), ote., tutte forme Plepee golepien. a forma in nel int. db ae, Che M snore, La derinence = en mycénien mol Full. Soc. Ling 1956, pp: 187 age. (3)'Quosta finale aumenta di una sillabe a dialotti oosidentali la rimpiazzano con -o1g, dalln dechinazions ‘tematica® cost yoivots in Pindaro, ote. Ti miconeo ha Tego: larmente -0i: kacke-wei~ yedxsiar, otc, ols al Se nante (da *-ns: podés da *ped-ns > ped-ens) ovis, tris, ma réges, patrés (1). § 86. Vocativo plurale. Uguate al nominativo. § 87. La variazios la. posizione dell'accento si osserva ancora nel greco solo nella declinazione dei temi monosillabiei, che hanno lace. sing., il nom. & Pace. plur. e duale baritoni (2) (cio? eon accento sulla prima sillaba), sono invece ossitoni o perispOmeni ‘east obliqui: ro5s, noBsc, no8i, noBGv, ocl, ma Td8o, éBec, nédac, méde; cost gE, ghefbc; YOY, yuRds, ete. (3). § BS. Il vocativo in origine (cfr. § 29 N. 3) faceva risalire indictro Yaccento; ne sono trace vocativi (1) TI latino pit antico quindi por tutta Peta ropubblicana. doi toro in voealo dn quello de tomi in cons. (ugunie in questi_al nom). Plato ha eee vir, ma rw wird, trie mints tte, Ma in forme come pede, reyes, ofl Migtinzione. franom. «ave. © abolita; welleta imperiate 6 Provale in tutti w dw i east, nom. © ace. phir. sia nei tomi Tn vocalo, ain. in quelli in-eorgonante (2) Pee vin, sane ef. § Rh {3} Lio Sindownropoo. iran nde, nods sanaer. pidah, add, Lax rogoln ica nd wt parti Some én, Byres. né.m sostantivi in ex le forma mone rimilta da contraziono: see, xigns (de xlap), Tons in dn goéxp. 81 ha ugwalimonte gorcie, een, fon. plur-¢ al gen. 0 dat. duale hanno Pet ey, Bidow, To ta gaviy da. ge Stomé 2) ¢ pochi Wtornanza sis Servi che. Ia variazione di timbre elo ai ® consorvata (40) fot noutsi, tipo wpa, vézeog (§§ 70 aKg.); invec Valternance ble oppure do oppone jl hom. roaach. o femm. a tutti git alte fas: Bavhp, those; Bérip, rope Ma talora la lunge si & fstesa (cfr § TH 0 85), talalten inveco si 8 genoralizzata. la Drove, cos! cp, dnd «ampetto », da ob lat. oeulue, 0&4, bbe Pvoed sda * woken, at. wr, wis ‘penultn —33— come razep, Oirrarea (§ 82), aiinep (§ 79). Raiuoy (§ 86), "Anoddon (§ 86), yom (§ 65), ete. (1). ‘Anche i nomi di parentela conservano tracce del uso areaico di variare In. posizione delaccento; Ta cento ata sulla finale nel genitive © dativo di tutti numeri, cecettuati quelli ron vocale predesinenzialo -e € i dativi in -aot: razphs, rarpl, razpotv, ma naxépioy, acpics. ‘Tutti gh alts casi sono parossitoni: raxépm, vocativo ritrie Paceento dcep, narépes, rattpac; wizep, Obyatep, ete. 1. Teat ix OcchUSIVA SEMPLICR § 59. Appartengono a questo gruppo i temi in oc: clusiva semplien (velarp, Tabialg/s dentale) come pita qianngs adhmy= eeimnyyoe: BE, Gwynes 8h, web, DE), Pebiis; keidhe, Ralijrnes Banas, DiwiBrc; xbpvs, xb foecs cost anche il lat dur, ducis: ree, regis; par eeps. participis; plebs, plebis: eayut, capitis praeses pravsidis, 0 § 60, La declinazione di questi sostantivi risulta in attioo Ia seguente (esempio gina) Singolare Phurnle net, punanec 1 gihaneag uhdxor D. giro pas AL gino grax V. ginal, qpiranes Duale No A.V. gikaxe GD. | pido non 8 eaclusiva, della estione mlomatica (ele. SBekge, § 23 0 Borers, § 38) lo stesso ‘aceado per aleuni vocativi di aggettivi come whOnpe da poxOnees (Aristofane), 0 anche nope da momese, arse) § 61. Questi sostantivi non hanno alternanza_vo- calica, ecoetti rari casi come daGrené, dddmexoss nieve, wipines € goiviz, polvixec. Il nominative sing. m. ef BS taratterizzato da una s con In quale Uocelusiva del toma di luogo rispettivamente a £ se velare (x, Y, t= 2) ay se labiale (x, 2, 9 -+¢— 9) si assimila Gon essa © quindi scompare senza lascinr traccia. se dentate Ti neutro ha il nom., acc. © voe. sing. uguali al tema, cho perd rimane oscurato per la caduta delle ovcli five finalis yida (da “yBanr-), ers (da “pedir 000 ‘Liaco. sing. m. © f. 8 in -x, talora pero in ale sostantivi ing € vg per analogia con quelli in vocale, Si ha un ace, in -w'e vv; cost" Agreus, piit_comune Gi *Apeéudag OBineds © OiBinow (da, quit anche gen. OiBinsy © Oidino80e, vor. Oi8ine); nodineBa © nokbno (gen, mouriron in, TinooN. 219); xbpwy © xbgudas. Epww © fa (epico); Sour © yagira, Bmw € Bridx (2). Il vo. tative ® uguate al nom., tranne dia da Svat (3). § 62. In aleuni tomi la dentale appare spesso come un semplice ampliamento in una parte dei casi: Boe, gen. Spullos (dor. épxyo¢ con ampl. in -z-), ace. anche Beuy (dor. Semya); nom. ace. plur. Boveic, gen. Bovey, dat. Spun; Ofure, gen Ofyeroc @ OfusBos, ace. Ofuev; Wert, gen. Okrdas 6 Oknog, dat. Oérede © Ore; ranks (att. soele) Tos (lat. elvis, dor. 104%, wenebs, con ampl. in -%-), ace. ely e wasiBa (nella xowh); Madge, gen. Maps € Mdguos, § 63. II nome del « piede » nose, ha alternanza di al nom, sing. (dor. ws, att. note, con @ € uv = 6) (1) Nessuna occlusiva finale mantenuta dal gréeo; cosh sanser. dbharat, mn gr. Egepe (da * Lpeper). Per Svoya off. § 00. 12) Non cosi so lr 8 accontato; Epubs © div ma non razpibs ¢ Srerpin Tl miconeo ha ko-ru (—xdpue) © bo-racto (3) fe da" dimer, ofr. ne Le —55— di negli altri casi: rode, xoBi, w68x, ete. (per Puce vento eff.§ 57). ML latino “ha sempre e: pes, pedis, pédes, ete, Tracce di -& nel greco in néBov, ne EuneBoc, bared ss 5 did nel dor. née, omer. tei La dectinazione dei composti di roi ha un accu sativo -xouv rifatto sul nominativo, eosi splmouy, 7 nv, ete. (ofr. § 61) § 64. Vi sono inoltre aleuni tomi con flessione assai complessa, che presentano in aleuni casi un ampli mento in -{-, pur non appartenendo a questo tipo di + eosi ad esempio yéhog @ iSpisc, dat. omer. the (0 eho» in Sore,” Aiaz, 303) € 1896, im attico invece yéxuroa, yéhwre, yéhore (1), ete; Boiras, port, Wedra (questa forma gid in Hes., Op. why, Inclre gp, omer. Enc, tp, Foy. a Fors, for (2), ete; pps, omer. "yeabe, 499 Yp6 (dat. 7e@, ace. zaés in Saffo), poi anche omer. © quindi att. ypari, your, yodira (Facvento secondo § 23 n, 1); ‘pis sluces (omer. pine, pact, dex), gon. att. gearig, 6 dig wuomo » (da *bhas + maesta, nobiles) gen ‘yorigs per séeag eft, § 7. ro la eaduta della conso finale al nom, awe. © voe. sing. hit 8 proporispomeno secondo Ia logo aus ty porch bn eke aot pata tra ‘mena con iezuitina breve daventa proparoasitona (L DRY) cit Wx paw wre euciye la fs ron * Bydsye; cos Exone, tafe, dygolaog del at fone abeontats pi 8 probubilmonte motte ationo quoi cas in uti Tacconto traziones duciye, non * fucaye (2) Cent 7 mt VEN — 56 — tro: yidaos © yidaros, yadant (comici attiol); xp, vshong, ete,, dal tema tid, oft. lat. cor, cordis. § 65. Tl nome della « moglie» yuri da. *ywen- (of. ingh. Queen) (1) ha negli altsi cast un tema ampliato ine, quindi ywvauce, yovand, ryvaixa; pl. ywraixes, {yovaixioy, ete,; teaoce at tn ace. sing. yori, nom. pl ovat, aco. pl. yords si hanno talora. nei comiei attic Sunlace. aing. ‘water il gr. modero ha rifatto un nom, yuvaiwx della declinazione in voeale, da. cui ace. ‘ywaiaay, Hl vocativo in attico & yma da * yuan (ofr. § 58). (1) Con ke, g# gh si indicano dello consonanti indoouro ‘posidette lablorelar, che consistono in una articolazione velare [Eveutaran) "ecoipagnata inn eppendice, nbn, cia ‘Singles, press'n poeo quind! ewe erano pronunciate come igual alan quando 0 gu nlftatano gaan, Sono ancora conservato con acgni propel nel. miceNeo: a-pigo-o “Bx; Pench. ge, att, ote. a gh acune In’vicinanza diy © u, perdondo lappondiva labile tiated a nomplet velar, quinai ke 7 rad. * geen. gh Bove 7 ie, gro, hat ingucn. ‘© consonants) sono pasate a 95 coal * amy, gF- alwo (da* Bau), Nel latino invece £ reata spre qu, éranne che al avanti a ue 0, dove 8 una velare aorda eg. ze, Int que? fg og, int. inca, ma snquitinus, Tnvece g® perdo Voce. Siena jin a ocaonanie, aor dopo nase dove rata ‘2b, Int, tnguen Una. chiara conve, "Phondtique, $4 27 agg... Mania Vunpaves, Tro, §§ 80g. © Heuvsane, Gramm. slrica, 9 108 age. 0a formare dei par- "e futuri tipo Jelnav, Ketmovroc; 3 ale Aelibovec iy eiyowrec; Abo, Abourrog Mille, vos; Bass, ‘i sono tuttavia anche dei sostantivi del tipo vse. vyzsoc; Man, Moves © deg aggattich > xaelte, Yael § 67. La declinazione non presenta in genere delle Giticota, In attico cose & la seguente: 2 3 Singolare Plurale N. yivas dow virevees —— Movree G. yiyavreg — Movrog yydvrav —ebyrav D. yyy Move yori Movar AL yhrore hove ‘yhrmvres — Movrag Vi yyw do fhravee — Movree Duale N. A.V. yhyere, Move GD. | yeydvro, Aeéyrow. $68, Tsingolare nei participi ha talora la desi- onaay =p propria del nominstivo, cos! SelE%; da “Se kowre, chr. il lat. Jeréns, da *ferenis; gr. wileic da *n- Gere (ecomparaa dellocclusione nasale “e prolunge- mento di compenso della vorale; = é §6n-1 p. 20); Bibobg da *Bidorec (dove ov —3 come peril proedente); oa nhl act cee ie er) oop ‘aggeltivi come la *yepvevec).- Talore iar soos d-nominstisarha le Tormiay (somo in bla, hundoy o in sostantivi come déaw, Spd, yépun, eto.’ (1) Fore ta forma wv & analogia di Baur, eweove= on elt. § da — 58 = &éy che 8 ionico-attion, ha anche una forma pitt inte tose in uso-Welha xo.vh (1). § 69. Il vocativo nei sostantivi baritoni, cio’ con accento sulla penultima, corrisponde al puro tema gon vocale breve ¢ naturalmente (§ 61 n. 1) scomparsa della dentale finale: yiyiv © Xéov di fronte al nom, ‘irs © Aww; negli ossitoni invece © negli aggettivi & tuguale al nominative. Tl dativo pl. di tipi in -21s come yapless & in eat (da *yageFnm, al grado zero, Gon estensione della vo- cale ¢ a tutta Ia declinazione) (2), gli altri hanno tutti regolarmente -aat, tranne quelli in -ov che hanno -ovat (da. “ove0%) (3) TH, - ‘Penn ww § 70. I temi in -s- comprendono sostantivi agget- tivi mase! tri, come ying, alg, aie, xpex5. T neutri del tipo’ yévoc hanno il grado o al nom, sing. © invece il grado e in tutti gli altri casi; off. i lat." genus, ma gon. generis da ‘genesis (§ 41 n. 1), sanser. jdnah, janasah La dectinazione di questi temi_non presenta diff colt; si osservi tuttavia che s intervocalico, come sempre, & pasaato prima a una leggera aspirazione: h (1) B un antico participio dolla radioe * ed- « mas ‘fe. eBoyn:, (§ 208) 0 lat. dene, dentia; Vookico, bn tow Htico B36vr- por aasimilazione vocalica, zmatica 6 analogion al tipo Bboy (2) La forma regolare sarebbe ‘stata * yapast, quindt * yapizor, (@) Al noutro il nom. sing. presenta vocale breve (ukcoR br Osruore, § 27 n. 2) senza alouna deainenas: Delroy, Be aplev. Solo Vaggottivo nic, raveég al neutro ha una forma sy ove la vocale Tanga? rifatta wi nic, La forma con # breve ah $159 n. 3) cho ha Bercoee e poi @ scomparso dando Iuogo a un iato conservato nel miceneo, nella lingua omerica e in Erodoto; l'attico invece contrae, § 71, La detin jea 8 quindi per i n ‘yévog @ Fagg, maschile dBi Ia seguente: Singolaro Plucale er yen aflete G yéwve Bion yery Dev D. yor et oven AL yc dn (1) * dinbetg (3) V. yhvoc dls (2) yom Daflets Duale No A.V. you @D. ‘yewiy Tl nentro degli aggettivi ha naturalmente nom. ace. voo. sing, darfléc plur. dri (da * n0o-2). La lingua omerica © Krodoto hanno ancora’ sing -yéveos, vevet, plan. yévex, yevdeo (4), yévenae (5). § 72. I maschili_in ys, che sono tutti nomi propri (hanno quindi solo il sing.), per analogia con i sostan- tivi in -y¢ della declinazione in -a- hanno talora un accnsative in yy accanto a quello in -_: Soxgdryy accanto a Zanpdeq, talora gen, Eaxpdem (6). (1) Da * sanBéla}a, Ma dopo «0 ¢ Ia conteasiono 8 a: 206%, dyna, ote-; dopo p 8 t: xpeipn; dopo v sl ha ora: ebpuf, orm ae ‘on vocals breve. {3} Da dag el a expetierebbo -3e, ma la terminazione dal (4) Anche not traci © in Somofonte {3} Il gruppo oe dopo vocale breve. si conorve in. oolico, sma si sempiten in attigo: ogous, att teow. La lingea ome. then vu tdforentemento Iwina. 6 Paitra forma, (6) Un agg. con ve in = 8 wedcy yee im Aleoo, fe. 36 D.

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