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LE TRIBÙ AMERICANE

Carlotta D’Amico, Alice Marotta, Antonino Morana, Roberto Iurato.


INTRODUZIONE

Secoli fa, in un'altra era geologica, il continente americano e quello asiatico non erano separati
dal mare, come lo sono oggi tra l'Alaska e la Siberia. Erano invece uniti da una striscia di terra
chiamato Beringia.
Oggi la Beringia non esiste più, è stata sommersa, e il tratto di mare che separa America e Asia
si chiama stretto di Bering Lungo quella terra gli antenati degli indiani, partiti dalla Mongolia
20mila anni fa, hanno raggiunto l'America, dando origine alle popolazioni pellerossa.
Tra eventi catastro cie cambiamenti della crosta terrestre iniziarono a dividersi tra
varie tribù.
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MAPUCE
mapuce o mapuche (termine composto dalle parole
mapudungun Che, "Popolo", e Mapu, "della Terra") sono un
popolo amerindo originario del Cile centrale e meridionale e
del sud dell’Argentina (Regno di Araucanía e Patagonia). II
termine si usa per denominare l'etnia che comprende vari e
diversi gruppi che hanno in comune strutture sociali, politiche
ed economiche inoltre a condividere il mapudungun come
lingua madre. I mapuce hanno una economia di sussistenza
basata sulla agricoltura, con un venerato rispetto per la natura;
la loro organizzazione sociale è sviluppata in famiglie estese,
sotto la direzione di un "lonco" o capo, sebbene in tempi di
guerra si possano unire in gruppi più larghi ed eleggere un
"toqui" (portatore d'ascia) per guidarli. I mapuce sono una
etnia variegata composta da numerosi gruppi che condividono
tra loro una stessa struttura sociale, religiosa ed economica,
così come una eredità linguistica comune. La loro in uenza si
estende tra il ume Aconcagua e la pampa Argentina.
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MAYA
L'espansione dei Maya non avvenne come un Impero
unitario, ma attraverso la fondazione di numerose
città-stato, le quali, nonostante la lingua e la
religione comune, rimanevano molto indipendenti
tra di loro. All'interno di questi centri urbani, la vita
era regolata dalla classe dominante di nobili e
sacerdoti, al di sopra dei quali stava un re che veniva
venerato come un semidio. Il resto dei comuni
cittadini era composto perlopiù da coltivatori di
mais (cereale che era ancora sconosciuto nel resto
del pianeta), artigiani e mercanti.
RELIGIONE MAYA
La religione era un elemento molto importante
della vita quotidiana e per secoli i Maya si
impegnarono nel costruire monumenti e palazzi in
onore di divinità della natura che favorissero la loro
felicità. Molto famose, ad esempio, le piramidi che
furono erette per il dio Sole, le quali sono molto
simili a quelle presenti in Egitto e in Mesopotamia.
I Maya pensavano che il loro mondo fosse un
intermezzo tra il Cielo delle divinità e l'Inferno,
dimora di mostri spaventosi che portavano siccità e
carestie; gli dei dovevano dunque essere propiziati
ogni giorno con rituali e o erte che favorissero la
benevolenza divina e l'arrivo delle piogge, elemento
fondamentale per la vita.
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CHE FINE HANNO
FATTO I MAYA
Dagli studi e i ritrovamenti
archeologici infatti si è calcolato
infatti che tra il 760 e il 930 d.C, una
delle più grandi civiltà della Terra
entrò in un declino tanto veloce
quando inspiegabile: le grandi città
divennero in pochi decenni cumuli di
macerie e gli abitanti degli altipiani
migrarono o sparirono nel nulla.
I SIOUX-LAKOTA
Sioux Nome francese, adattamento dell’indigeno Nādowessi,
«piccolo serpente», del più notevole gruppo degli Indiani delle
Praterie, oggi numericamente esiguo e con nato in riserve.
Giunti nelle praterie nordamericane da territori posti sulla
sinistra del Mississippi, i S. si distinguevano per un’economia
basata sulla caccia nomade del bisonte e sulla raccolta (riservata
alle donne). Erano raggruppati in clan patrilineari ed esogamici,
politicamente divisi in 7 gruppi, ciascuno con un proprio
territorio ben determinato. Nel 1890, in seguito alla continua
pressione coloniale degli USA, insorsero, riportando notevoli
perdite.Le lingue parlate dai Sioux costituiscono una famiglia,
genealogicamente vicina, secondo alcuni studiosi, alla famiglia
irochese-cherokee, secondo E. Sapir a ne alle lingue Hoka. La
famiglia S. si divide in tre grandi gruppi: il meridionale e
l’orientale sono oggi estinti; il centrale comprende molte varietà,
tra cui lo Hidatsa, il Mandan, il Chiwere, il Dhegiha e il Dakota-
Assiniboine, parlate nel territorio compreso tra il Mississippi e le
Montagne Rocciose.
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RELIGIONE SIOUX
Al pari di quella di altri popoli nomadi
delle pianure, la religione Sioux era
incentrata su un onnisciente essere
celeste, Wakan Tanka che sorvegliava e
guidava gli animali della terra, sopratutto
i bisonti. Wakan Tanka era come ho già
detto una forza onnipervasiva.
DOVE SONO OGGI I
SIOUX-LAKOTA?
discendenti delle poche migliaia di
Lakota sopravvissuti ai massacri del
secolo scorso e a quelli, forse più subdoli,
del secolo attuale sono oggi poco più di
50.000 e vivono suddivisi in 9 riserve
sparse tra il Sud e il Nord Dakota. Le
riserve godono di una sovranità limitata
sotto il controllo e la direzione del Bureau
of Indian A airs, suddiviso in 13 u ci di
zona in tutto il territorio degli Stati Uniti.
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DISCRIMINAZIONE DEI NATIVI AMERICANI AL GIORNO D’OGGI

La maggior parte dei cittadini statunitensi crede di non avere alcun legame con i nativi, che rappresentano meno
dell'1 per cento della popolazione... ma, al contrario, le loro storie si intrecciano! Gli indigeni sono essenziali alla
costruzione dell'identità del popolo americano. Sono dappertutto, e da nessuna parte", dice Cécile Ganteaume,
curatore del Museo nazionale degli indiani d'America di Washington. Silenziosamente, gli indiani d'America
vengono discriminati ogni giorno. E per questo che a Flagsta , in Arizona, si sono riversati nelle strade e hanno
rivendicato i loro diritti non lontano dalla riserva Navajo. In un sondaggio realizzato dalla Radio pubblica
nazionale, più di un terzo degli intervistati ha dichiarato di aver subito o ese a sfondo razziale. Il 31% ammette di
aver incontrato di coltà nella ricerca di un lavoro a causa della propria etnia. L'84% di ragazze native americane
dichiara di aver subito violenze almeno una volta nella vita. 11 32 % dichiara di essere stato discriminato dalle
autorità. Per più della metà degli indigeni arrestati a Flagsta dal 2011 al 2015 non si trattava della prima volta; nel
2016 in Arizona è stato registrato il più alto numero di nativi americani uccisi dalla polizia negli Stati Uniti. A
Flagsta , gli indiani che vivono per strada sono decine, nemmeno i rifugi per i senzatetto sono disposti ad
accoglierli. Nonostante tutto, gli indiani d'America non sentono di essere rimasti senza casa: la Terra è la loro casa.
La loro forza è incredibile, a dir poco incontenibile. Per i nativi americani" La vita è il bagliore di una lucciola
nell'oscurità della notte, ma è anche il luccichio negli occhi di un indigeno. È il respiro di un bisonte d'inverno, ma è
anche la risata di chi ha smesso di piangere."
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PATRIMONIO MUSICALE DEGLI INDIANI D’AMERICA
Quasi tutte le cerimonie degli indiani americani erano accompagnate dalla musica condotta al
suono dei tamburi che rappresentano il "battito del cuore della madre Terra" ma anche altri
strumenti venivano usati, come auti, tubi e sonagli. Sebbene la musica degli indiani americani
abbia una componente fortemente ritmica, spesso questo ritmo è irregolare, più simile al
ritmo di un discorso o di un canto di uccello. È questa componente e la particolare vivacità
della musica che rende la musica dei nativi d'America una delle più a ascinanti. Come si
costruivano gli strumenti? Gli strumenti, sia i tamburi che gli altri, vengono creati e
mantenuti con moltorispetto usando rituali particolari. I tamburi indiani vengono strutturati
con una cornice di legno creata scavando una intera serzione di albero giovane che darà una
particolare intonazone al tamburo oppure usando contenitori di argilla o metallo parzialmente
riempiti di acqua e coperti con pelle animale, tamburi che verranno suonati mediante l'uso di
un batacchio.
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IL CANTO
Il canto era usato in ogni occasione della giornata ad esempio se una donna
cantava mentre macinava il mais poteva essere una canzone per invocare la
pioggia o un buon raccolto, una ninna nanna per gli indiani americani non era
solo una canzone tesa a rilassare il bambino che aveva di coltà ad
addormentarsi ma usava le parole per portare il potere del sonno, cosi come
esistevano canzoni adatte per invocare una buona caccia o la guarigione di
qualcuno, in pratica l'abbondanza di canzoni aventi un dato signi cato di
fondo predominante rispetto a tutto era causato ad esempio dalle situazioni
di vita giornaliere così chi abitava vicino alla costa invocava acque calme e
pesca abbondante, chi viveva nei Pueblo invocava spesso la pioggia, eccetera

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