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Riassunto Capitolo 11
Riassunto Capitolo 11
● Scala Celsius
(astronomo Anders Celsius)
● Scala Fahrenheit
(fisico polacco Daniel GAbriel Fahrenheit)
per passare dalla temperatura in Fahrenheit, T(°F), alla temperatura in Celsius, T
(°C), e viceversa: T(°C) : [T (°F) - 32] = 100 : 180
● Scala Kelvin
(fisico scozzese William Kelvin)
Si basa sull’esistenza dello zero assoluto, lo 0K è posto in corrispondenza dello 0
assoluto. La scala Kelvin non ha misure negative.
T(K) = T(°C) + 273,15
T(°C) = T(K) - 273,15
3. LA DILATAZIONE TERMICA
● La dilatazione lineare
Quando una barra viene riscaldata o raffreddata varia, oltre alla sua temperatura
anche la sua lunghezza.
ΔL = L- L0 è proporzionale alla variazione di temperatura ΔT = T - T0
e alla lunghezza iniziale L0
LA costante di proporzionalità, dipende dalla sostanza di cui è fatta la barra, è detta
coefficiente di dilatazione lineare e viene indicato con α
ΔL = αLoΔT
α si indica con K-1
● le lamine bimetalliche: formate da due metalli uniti fra loro a formare un’unica
striscia metallica (hanno diversi coefficienti di dilatazione, si dilatano in
maniera diversa)
2 metalli: A e B. B ha un coefficiente di dilatazione lineare maggiore, quindi la
sua lunghezza varierà di più di quella del metallo A.
Se la lamina viene raffreddata, il lato B si accorcia di più del lato A e la lamina
si incurva verso il lato B.
Se la lamina viene riscaldata, il lato B si dilata di più del lato A e la lamina si
incurva verso il lato A.
● La dilatazione volumica
La variazione del volume ΔV è direttamente proporzionale al volume iniziale V0 e
alla variazione di temperatura ΔT. La costante di proporzionalità, che si indica con β,
è detta coefficiente di dilatazione volumica.
ΔV = βV0 ΔΤ
β si indica con K-1
il coefficiente di dilatazione lineare e il coefficiente di dilatazione volumica sono legati
dalla relazione β = 3α
● Il comportamento dell'acqua
La forma solida dell’acqua, il ghiaccio è meno densa della sua forma liquida, è per
questo motivo che gli iceberg galleggiano
Normalmente la densità dell’acqua diminuisce al crescere della temperatura, poiché
il volume aumenta.
Ma nel primo tratto si comporta in maniera diversa: la densità aumenta quando
l’acqua viene riscaldata da 0° C a 4° C; la massima densità dell’acqua si ha a una
temperatura prossima a 4°C. Se riscaldiamo l’acqua da 0° C a 4°C, essa si contrae
invece di espandersi e diventa più densa, perché le molecole dell’acqua che a 0°C
erano parte della struttura cristallina “piuttosto aperta” del ghiaccio, a 4°C possono
impacchettarsi più vicine le une alle altre nel liquido.
4. EQUIVALENZA TRA LAVORO E CALORE
Essendo il calore una forma di energia bisogna tenerne conto quando si applica la
legge di conservazione dell’energia totale (l’energia non si perde ma s converte in
calore)
● Equivalenza tra lavoro e calore
Joule dimostra che l’energia si conserva con l’esperimento del mulinello: una massa
2m cade da una certa altezza h, compiendo un lavoro meccanico 2mgh. Mentre essa
cade, la massa fa girare le palette nell’acqua e ne provoca un lieve riscaldamento.
Joule così dimostra che l’energia potenziale gravitazionale delle masse m che
cadono si trasforma in energia termica dell’acqua, rilevata dall’aumento della
temperatura.
caloria (cal): quantità di calore necessario per innalzare la temperatura di un grammo
d’acqua da 14,5°C a 15,5°C.
Joule dimostra che 1cal è equivalente a 4,186 J di lavoro meccanico
1kcal=1Cal=103cal
Q=calore=energia trasferita a causa di una differenza di temperatura.
5. CAPACITÀ TERMICA E CALORE SPECIFICO
sono necessari 4,186 J di calore per aumentare di 1°C la temperatura di 1g
la quantità di calore richiesta varia di sostanza in sostanza
● la capacità termica
è la quantità di calore necessaria per ottenere una variazione di temeratura di 1K
C(capacità termica) = Q(calore che forniamo ad un oggetto) / ΔΤ (aumento di temperatura)
si misura in J/K o J/°C
È per definizione sempre positiva: Q è positivo se ΔΤ è positivo, se si fornisce calore
al sistema e la sua temperatura aumenta
Q negativo se ΔΤ è negativo, cioè se il sistema cede calore e la sua temperatura
diminuisce.
● il calore specifico
sono necessari 4186 J per aumentare di 1°C la temperatura di 1 Kg d’acqua, ce ne
vorrà il doppio per aumentare di 1°C la temperatura di 2 kg d’acqua
la capacità termica dipende dal tipo di sostanza e dalla sua massa.
Il calore specifico c è la capacità termica di una sostanza per unità di massa
c = C/m
si misura in J/(kg × K)
il calore specifico dipende solo dal tipo di sostanza e non dalla sua massa.
il calore specifico dell’acqua è molto superiore rispetto alle altre sostanze
● la legge fondamentale della termologia
la quantità di calore Q necessario per far aumentare la temperatura di un corpo è
direttamente proporzionale alla variazione di temperatura ΔΤ e alla massa m del
corpo: Q = mcΔΤ
(il calore specifico c è la costante di proporzionalità)
● calorimetria
Qacqua = ma ca(Teq - Ta) [se Q è acquistata positiva se è ceduta negativa]
Qblocco= mb cb(Teq - Tb)