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TEMPERATURA E CALORE

1. TEMPERATURA ED EQUILIBRIO TERMICO


Il calore è l’energia trasferita tra due oggetti a causa della loro differenza di temperatura.
Flusso di calore da un oggetto A a un oggetto B = l’energia totale di A diminuisce e quella di
B aumenta.
Quando tra due oggetti avviene un passaggio di calore allora i due oggetti sono in contatto
termico.
Il flusso di calore si interrompe quando si è raggiunto l’equilibrio termico, ovvero quando i
due oggetti hanno raggiunto la stessa temperatura.
Misurando la temperatura, grandezza fisica, possiamo determinare se due oggetti sono in
equilibrio termico.
2. LA MISURA DELLA TEMPERATURA
Per misurare la temperatura si usano i termometri che sfruttano gli effetti fisici determinati
dalla temperatura stessa.
È necessario scegliere la scala termometrica (scala Celsius, Fahrenheit, Kelvin). Nelle scale
non esiste alcun limite superiore al valore che può assumere la temperatura; ma esiste una
temperatura al di sotto della quale non è possibile raffreddare un oggetto: questa
temperatura è lo zero assoluto e corrisponde allo zero della scala Kelvin

Fahrenheit Celsius Kelvin

ebollizione acqua 212 100 373

solidificazione dell’acqua 32 0 273

solidificazione ghiaccio secco -109 -78 195

punto di ebollizione azoto -321 -196 77

zero assoluto -460 -273 0

● Scala Celsius
(astronomo Anders Celsius)
● Scala Fahrenheit
(fisico polacco Daniel GAbriel Fahrenheit)
per passare dalla temperatura in Fahrenheit, T(°F), alla temperatura in Celsius, T
(°C), e viceversa: T(°C) : [T (°F) - 32] = 100 : 180
● Scala Kelvin
(fisico scozzese William Kelvin)
Si basa sull’esistenza dello zero assoluto, lo 0K è posto in corrispondenza dello 0
assoluto. La scala Kelvin non ha misure negative.
T(K) = T(°C) + 273,15
T(°C) = T(K) - 273,15

3. LA DILATAZIONE TERMICA
● La dilatazione lineare
Quando una barra viene riscaldata o raffreddata varia, oltre alla sua temperatura
anche la sua lunghezza.
ΔL = L- L0 è proporzionale alla variazione di temperatura ΔT = T - T0
e alla lunghezza iniziale L0
LA costante di proporzionalità, dipende dalla sostanza di cui è fatta la barra, è detta
coefficiente di dilatazione lineare e viene indicato con α
ΔL = αLoΔT
α si indica con K-1
● le lamine bimetalliche: formate da due metalli uniti fra loro a formare un’unica
striscia metallica (hanno diversi coefficienti di dilatazione, si dilatano in
maniera diversa)
2 metalli: A e B. B ha un coefficiente di dilatazione lineare maggiore, quindi la
sua lunghezza varierà di più di quella del metallo A.
Se la lamina viene raffreddata, il lato B si accorcia di più del lato A e la lamina
si incurva verso il lato B.
Se la lamina viene riscaldata, il lato B si dilata di più del lato A e la lamina si
incurva verso il lato A.
● La dilatazione volumica
La variazione del volume ΔV è direttamente proporzionale al volume iniziale V0 e
alla variazione di temperatura ΔT. La costante di proporzionalità, che si indica con β,
è detta coefficiente di dilatazione volumica.
ΔV = βV0 ΔΤ
β si indica con K-1
il coefficiente di dilatazione lineare e il coefficiente di dilatazione volumica sono legati
dalla relazione β = 3α
● Il comportamento dell'acqua
La forma solida dell’acqua, il ghiaccio è meno densa della sua forma liquida, è per
questo motivo che gli iceberg galleggiano
Normalmente la densità dell’acqua diminuisce al crescere della temperatura, poiché
il volume aumenta.
Ma nel primo tratto si comporta in maniera diversa: la densità aumenta quando
l’acqua viene riscaldata da 0° C a 4° C; la massima densità dell’acqua si ha a una
temperatura prossima a 4°C. Se riscaldiamo l’acqua da 0° C a 4°C, essa si contrae
invece di espandersi e diventa più densa, perché le molecole dell’acqua che a 0°C
erano parte della struttura cristallina “piuttosto aperta” del ghiaccio, a 4°C possono
impacchettarsi più vicine le une alle altre nel liquido.
4. EQUIVALENZA TRA LAVORO E CALORE
Essendo il calore una forma di energia bisogna tenerne conto quando si applica la
legge di conservazione dell’energia totale (l’energia non si perde ma s converte in
calore)
● Equivalenza tra lavoro e calore
Joule dimostra che l’energia si conserva con l’esperimento del mulinello: una massa
2m cade da una certa altezza h, compiendo un lavoro meccanico 2mgh. Mentre essa
cade, la massa fa girare le palette nell’acqua e ne provoca un lieve riscaldamento.
Joule così dimostra che l’energia potenziale gravitazionale delle masse m che
cadono si trasforma in energia termica dell’acqua, rilevata dall’aumento della
temperatura.
caloria (cal): quantità di calore necessario per innalzare la temperatura di un grammo
d’acqua da 14,5°C a 15,5°C.
Joule dimostra che 1cal è equivalente a 4,186 J di lavoro meccanico
1kcal=1Cal=103cal
Q=calore=energia trasferita a causa di una differenza di temperatura.
5. CAPACITÀ TERMICA E CALORE SPECIFICO
sono necessari 4,186 J di calore per aumentare di 1°C la temperatura di 1g
la quantità di calore richiesta varia di sostanza in sostanza
● la capacità termica
è la quantità di calore necessaria per ottenere una variazione di temeratura di 1K
C(capacità termica) = Q(calore che forniamo ad un oggetto) / ΔΤ (aumento di temperatura)
si misura in J/K o J/°C
È per definizione sempre positiva: Q è positivo se ΔΤ è positivo, se si fornisce calore
al sistema e la sua temperatura aumenta
Q negativo se ΔΤ è negativo, cioè se il sistema cede calore e la sua temperatura
diminuisce.
● il calore specifico
sono necessari 4186 J per aumentare di 1°C la temperatura di 1 Kg d’acqua, ce ne
vorrà il doppio per aumentare di 1°C la temperatura di 2 kg d’acqua
la capacità termica dipende dal tipo di sostanza e dalla sua massa.
Il calore specifico c è la capacità termica di una sostanza per unità di massa
c = C/m
si misura in J/(kg × K)
il calore specifico dipende solo dal tipo di sostanza e non dalla sua massa.
il calore specifico dell’acqua è molto superiore rispetto alle altre sostanze
● la legge fondamentale della termologia
la quantità di calore Q necessario per far aumentare la temperatura di un corpo è
direttamente proporzionale alla variazione di temperatura ΔΤ e alla massa m del
corpo: Q = mcΔΤ
(il calore specifico c è la costante di proporzionalità)
● calorimetria
Qacqua = ma ca(Teq - Ta) [se Q è acquistata positiva se è ceduta negativa]
Qblocco= mb cb(Teq - Tb)

Teq(temperatura del sistema acqua+blocco) = (macaTa + mbcbTb ) / (maca + mbcb)


6. LA PROPAGAZIONE DEL CALORE
il Sole riscalda il suolo per irraggiamento.
l’aria a contatto con il suolo si scalda, sale e scambia calore per convenzione.
il calore si trasmette dal suolo ai piedi per conduzione.
● conduzione
ovvero il flusso di calore che avviene direttamente attraverso un materiale
La conduzione dipende dal tipo di materiale coinvolto: alcuni materiali conducono
bene il calore, mentre altri sono cattivi conduttori e sono chiamati isolanti.
Presa una barra di lunghezza L e di sezione area A, con un estremo a temperatura
T1 e l’altro alla temperatura T2 maggiore di T1: la quantità di calore Q fluisce
attraverso la barra, aumenta proporzionalmente all’area A della sezione della barra,
aumenta proporzionalmente alla differenza fra le temperature delle due estremità,
aumenta costantemente con il tempo t, diminuisce con la lunghezza L della barra.
LEGGE DELLA CONDUZIONE TERMICA (LEGGE DI FOURIER)
Q = kA(ΔΤ/L)t
k=costante di conduttività termica della barra, si misura il W/(m×K), dove 1W=1J/1s
la conduttività termica varia da materiale a materiale.
● convenzione
modalità di propagazione del calore tipica dei fluidi, cioè dei liquidi e dei gas. Quando
un fluido viene riscaldato in esso si determinano dei flussi convettivi, cioè movimenti
fisici di materia che trasportano calore attraverso il sistema.
● irraggiamento
tutti i corpi emettono una certa quantità di energia per irraggiamento
l’energia è irradiata da un corpo sotto forma di onde elettromagnetiche, che
comprendono sia la luce visibile sia la radiazione ultravioletta e infrarossa.
Diversamente dalle altre due l’irraggiamento non ha bisogno di un mezzo fisico per la
trasmissione dell’energia, poiché le onde elettromagnetiche si possono propagare
nel vuoto.
La potenza irradiata P, ovvero l’energia irradiata nell’unità di tempo da un corpo, è
proporzionale all’area A della superficie dalla quale è emessa e dipende dalla quarta
potenza della temperatura T4, dove T è la temperatura misurata in Kelvin.
LEGGE DI STEFAN-BOLTZMANN:
P = eσΑΤ4
La costante σ è una costante fisica fondamentale, nota come costante di stefan-
boltzmann
σ= 5,67 × 10-8 W/ (m2 ×K4 )
Il coefficiente di emissione o emittività e, è adimensionale e può assumere valori tra
0 e 1. Indica l’efficienza di un corpo nell’irradiare l’energia. e=1, il corpo allore è un
radiatore perfetto. Lo stesso valore di emittività e vale sia per l’emissione sia per
l’assorbimento di energia. Perciò un emettore perfetto è anche un assorbitore
perfetto. Un corpo di questo tipo viene chiamato corpo nero.
un corpo riflettente ideale non assorbe alcuna radiazione e non emette nemmeno
energia.

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