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Rubriche

I singoli contratti

Contratti dei consumatori

I contratti a distanza nel codice


del consumo: genesi, disciplina
e recesso
di Francesco Novara

Uno sguardo alla materia dei contratti a distanza, che il legislatore ha inteso disciplinare nel codice del con-
sumo al fine di tutelare il contraente debole e contenere il rischio di pregiudizio. Dall’ambito di applicazione,
agli obblighi informativi, agli strumenti di tutela.

Introduzione Fino a poco tempo fa l’acquisto di un bene avveni-


Nell’ultimo decennio si è assistito, nel settore della va, nella maggior parte dei casi, a seguito di una “au-
contrattazione commerciale, ad uno sviluppo pro- topsia”, di una visione diretta nonché di una presa di
gressivo delle meccaniche di conclusione del con- coscienza sulla individuazione della res effettiva, che
tratto e conseguentemente alle forme di adesione formava l’oggetto della contrattazione, potendo
agli stessi; con il progresso della tecnologia, infatti, l’acquirente, valutare, ictu oculi, tutti gli aspetti, ma-
la prestazione del consenso attraverso una contrat- teriali e giuridici dell’affare, così dissipando più fa-
tazione “vis a vis”, culminante con la sottoscrizione cilmente i suoi dubbi, essendo per lui di immediata
del contratto, si è fatta sempre più rarefatta, ceden- percezione, in relazione alle sue proprie esigenze,
do il passo, di contro, a modalità di stipula contrat- l’utilità del contratto che stava concludendo.
tuali che prescindono dall’incontro reale e fisico tra Ora, tutto questo procedimento di disvelamento
proponente ed accettante (1). della reale volontà dell’acquirente, rischia di venir
L’evolversi del mezzo televisivo, da strumento mera- meno; l’utente, attirato dall’offerta, e dalla semplici-
mente informativo a mezzo di propaganda pubblici- tà della modalità di acquisto, spesso si sofferma ben
taria vero e proprio, e soprattutto con l’avvento del- poco sulla propria reale capacità di acquisto del be-
l’era informatica e di internet, che ha reso possibile ne, nonché sulla portata delle conseguenze della
scambi commerciali in tutto il mondo, alla portata prestazione del consenso e dei vincoli giuridici che
di qualsiasi utente, si è reso necessario l’intervento da esso ne conseguono.
del legislatore, per regolamentare questo settore Al fine di introdurre una disciplina di tutela, volta a
sempre più in rapido sviluppo e di importanza eco- marginare il più possibile il rischio di pregiudizio do-
nomica crescente.
La semplicità della contrattazione a distanza, in vir-
Nota:
tù degli odierni mezzi tecnologici, se da un lato ha
snellito enormemente il processo di conclusione dei (1) B. Colosimo, in Codice del consumo, Commentario, a cura di
G. Vettori, Padova, 2007, 460, “la distanza tra le parti del con-
contratti tra parti residenti fisicamente in stati an- tratto, vero tratto distintivo di questa particolare modalità di con-
che molto lontani tra di loro, dall’altro ha aumenta- clusione, è l’elemento contingente delle varie fasi di negoziazio-
ne e stipulazione, elemento reso possibile dalla diffusione di
to esponenzialmente il rischio di situazioni di abuso, nuove tecnologie che hanno moltiplicato le possibilità di contat-
esponendo ad un potenziale pregiudizio quegli uten- to - istantaneo o meno - tra soggetti distanti. Se fino a qualche
ti che, poco pratici all’utilizzo degli strumenti che decennio addietro la possibilità di interazioni contrattuali tra sog-
getti distanti era limitata a tecniche di comunicazione che non si
permettono tale contrattazione a distanza, hanno prestavano a raggiungere velocemente un numero potenzial-
avventatamente prestato il consenso senza prima mente indeterminato di persone (p. es. corrispondenza postale,
aver adeguatamente ragionato sull’atto che stavano telefono), con l’evoluzione della tecnica ed il radicamento di in-
ternet come mezzo di comunicazione si è assistito ad una cre-
compiendo e senza aver avuto la possibilità di visio- scita esponenziale delle possibilità di contatto intersoggettivo of-
nare gli stessi beni acquistati. ferte dal mercato”.

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vuto all’avventatezza accompagnata da una ridotta normativa in esame ha introdotto, come si suol dire,
capacità informativa, è intervenuto così il legislato- l’eccezione, elencando una serie di casi specifici di
re, emanando una serie di norme, contenute all’in- contratti per cui non si applica questa disciplina di
terno del codice del consumo agli artt. 50 e ss.; in os- favor per il consumatore.
sequio a tale esigenza protezionistica propria delle Sono così esclusi i contratti che hanno ad oggetto
norme consumeristiche, sono stati disciplinati i co- servizi finanziari individuati agli artt. 67-bis e ss.
siddetti contratti a distanza. Tra i diversi rimedi a tu- c.d.c., in quanto regolati da un’autonoma disciplina
tela dell’aderente, è stato previsto un “diritto di ri- (6); altresì esclusi dal novero dei contratti soggetti
pensamento”, che si configura come una vera e pro- alla tutela ex artt. 50 e ss. c.d.c. i negozi conclusi tra-
pria facoltà di recesso; e la protezione del contraen- mite distributori automatici, per i quali la ratio si rin-
te debole ha assunto una tale intensità che il “dirit- viene nella possibilità di un contatto, almeno visi-
to di exit” (2), in deroga a quanto previsto dall’art. vo, col prodotto, prima dell’acquisto (7).
1379 c.c., può essere esercitato anche nei contratti Inoltre, sempre con riguardo a quest’ultima tipolo-
ad esecuzione istantanea che hanno esaurito i loro gia negoziale, si può osservare come, normalmente,
effetti per esser stati compiutamente eseguiti. i prodotti contenuti nei distributori automatici sia-
no di scarso valore economico, riconoscibili imme-
I contratti a distanza diatamente dal consumatore medio, essendo beni di
Caratteristiche Note:
Come si è già accennato, il legislatore italiano, nel- (2) B. Colosimo, op. cit., 461, “La disciplina dei contratti a di-
stanza - così come quella dei contratti porta a porta - fornisce una
l’individuazione dei cosiddetti contratti a distanza, tutela rafforzata al consumatore, mirando ad eliminare (o quanto
all’art. 50 della sezione II, del codice del consumo, meno a contenere) le esternalità negative che potrebbero emer-
ha inteso, con tale tipologia contrattuale, considera- gere da tali nuove forme di mercato delocalizzato. La tutela, dun-
que, è polivalente, tutelando il consumatore, si tutela la raziona-
re ogni negozio che abbia quali contraenti un pro- lità e l’efficiente allocazione del mercato”.
fessionista e un consumatore, i quali, sia nella fase (3) B. Colosimo, op. cit., 466, il quale afferma l’erroneità di
della contrattazione, che in quella della conclusio- “un’interpretazione che limitasse l’applicazione della normativa
ne, non siano stati presenti fisicamente nel medesi- ai soli casi in cui il sistema sia organizzato secondo modalità che
consentono l’uso esclusivo al solo professionista (come potreb-
mo luogo, ma che abbiano fatto uso di tecniche di be essere un sito internet gestito e aggiornato esclusivamente
comunicazione a distanza (3). Perché tale strumen- dal professionista). L’esclusività va infatti riferita all’impiego del-
to, non normativamente definito, ricorra, è necessa- le tecniche di comunicazione a distanza come mezzo di contatto
con il consumatore; tecniche di comunicazione che devono es-
rio che l’impiego di “tecniche di comunicazione a sere gli unici mezzi con cui si svolgono negoziazione e conclu-
distanza” sia costante e prevalente, se non addirittu- sione”.
ra esclusivo; di talché, deve prevalere il carattere (4) P. Suppa, in Codice del consumo, a cura di V. Cuffaro, coordi-
della distanza nella contrattazione tra le parti, ele- natori A. Barba, A. Barenghi, Milano, 2006, 226, “in sostanza, si
richiede non solo che il contratto sia stato stipulato ad esito di un
mento spaziale, considerato dal legislatore, fattore di procedimento caratterizzato dall’impiego esclusivo di tecniche di
estremo svantaggio per il consumatore, contraente comunicazione a distanza, ma anche che l’utilizzo di tali tecniche
sia elevato a sistema dal professionista, ossia costituisca il tratto
debole che necessita pertanto di una disciplina di caratterizzante di un sistema distributivo organizzato al fine di sti-
tutela ad hoc (4). pulare contratti senza la compresenza fisica del consumatore”.
La dottrina che si è occupata del fenomeno giuridi- (5) S. Bastianon, Prime osservazioni sulla Direttiva 97/7/CE in te-
co ritiene altresì che siano assoggettati alla discipli- ma di contratti a distanza, in Resp. civ. e previdenza, 1997, 1277;
P. Suppa, op. cit., 227, “l’impiego di tali tecniche deve estender-
na di cui all’art. 50 e ss. c.d.c. tutti i negozi per i qua- si fino alla conclusione del contratto, per cui non ricadranno nel-
li sia la fase di contrattazione che quella di conclu- l’ambito applicativo di tale disciplina i contratti negoziati de visu
sione siano state compiute non in un luogo comune ma conclusi a distanza, né quelli negoziati a distanza ma conclu-
si de visu”.
tra le parti; in caso contrario, ossia nell’ipotesi in cui
(6) Il d.lgs. 19 agosto 2005, n. 190, pubblicato nella Gazzetta Uf-
la fase precontrattuale o la stessa conclusione avve- ficiale n. 221 del 22 settembre 2005, si applica “alla commercia-
nissero in modo da tradursi con l’incontro delle due lizzazione a distanza di servizi finanziari ai consumatori, anche
parti in un medesimo luogo fisico, verrebbe meno quando una delle fasi della commercializzazione comporta la par-
tecipazione, indipendentemente dal suo stato giuridico, di un
l’elemento spaziale di svantaggio per il contraente soggetto diverso dal fornitore” (art. 1). A sua volta ha recepito la
debole, e quindi, sotto questo profilo, la conseguen- direttiva 2002/65/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del
te esigenza di tutela (5). 23 settembre 2002, concernente la commercializzazione a di-
stanza di servizi finanziari ai consumatori, che ha modificato le di-
Dopo aver definito quali fossero le caratteristiche ti- rettive 90/619/CE, 97/7/CE e 98/27/CE.
piche per riconoscere un contratto a distanza, e (7) G. Comandè, Vendite a distanza: regole comuni per l’Europa,
quindi aver stabilito la regola, all’art. 51 c.d.c., la in Guida al diritto, 1999, 28, 26 ss.

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largo consumo, e come il distributore sia un ele- tore non professionista, ampliando così l’ambito di
mento passivo, privo di una capacità di convinci- applicazione della norma originaria.
mento psicologico così “aggressiva” come potrebbe
invece essere quella del professionista che interlo- Gli obblighi informativi
quisce, sebbene a distanza, con l’altra parte contrat- Disciplinato quindi l’ambito di applicazione delle
tuale (8). norme che regolano i contratti a distanza, il legisla-
Ulteriore oggetto di eccezione è rappresentato dai tore ha predisposto una serie di tutele per il consu-
contratti stipulati con gli operatori delle telecomu- matore, che si sostanziano sia in un puntuale obbli-
nicazioni, attraverso l’utilizzo di telefoni pubblici go d’informativa gravante sul professionista, sia nel
da parte dell’utente consumatore; la ratio di tale cosiddetto diritto di “ripensamento” o di recesso,
deroga si spiega sia col fatto che il professionista è che spetta, con determinate modalità e termini di
sottoposto ad un attento e capillare controllo da esercizio, al consumatore.
parte dell’autorità amministrativa (9), sia col fatto Gli artt. 52 e 53 contengono il fulcro della discipli-
che, la presenza dell’elemento del telefono pubbli- na sugli obblighi informativi, sostanziandosi, il pri-
co implica necessariamente che sia stato il consu- mo, in un elenco contenente tutte le informazioni
matore ad essersi rivolto direttamente, e con piena che il professionista è tenuto a fornire al consumato-
coscienza del proprio intento, al professionista; è re, prima della conclusione dell’accordo, mentre, il
così preclusa ogni possibile “sopraffazione” o “coer- secondo, nella prescrizione dell’obbligo di conse-
cizione psicologica” da parte del secondo verso il
primo (10).
Al successivo punto d) dell’art. 51 il legislatore ha Note:
estromesso tutti quei contratti “relativi alla costru- (8) B. Colosimo, op. cit., 468.
zione e alla vendita o ad altri diritti relativi a beni (9) P. Suppa, op. cit., 229, per il quale l’esclusione “è giustificata
dalla qualifica soggettiva del professionista, sottoposto ad un
immobili, con esclusione della locazione”. controllo preventivo di natura amministrativa tale da garantire
La scelta legislativa trova fondamento nell’impor- che la prestazione del servizio avvenga nel rispetto del principio
tanza, d’immediata percezione, che rivestono tali di imparzialità”.

beni per qualsiasi consumatore; con il non trascura- (10) S. Simone, in Codice del Consumo, commentario, a cura di
G. Alpa, L. Rossi Carleo, Napoli, 2005, 384, “L’esclusione è giu-
bile rilievo che normalmente l’ingenza economica è stificata dalla qualifica soggettiva del professionista e dalla col-
tale da risultare difficilmente coercibile la volontà locazione spaziale del mezzo impiegato per la conclusione del
contratto, i per sé inidonee ad affievolire, sino a renderla giuri-
del destinatario. dicamente irrilevante, la possibilità che il consumatore cada vit-
Infine sono stati espulsi i negozi conclusi in occasio- tima della distanza” e alla nota 8, “Perché operi l’esclusione,
ne di una vendita all’asta, con riferimento, data la nella specie, è necessario che il mezzo telefonico attraverso il
quale il consumatore viene a contatto con la controparte sia si-
collocazione del divieto all’interno del codice del tuato in luogo pubblico o comunque liberamente accessibile al
consumo, a quei contratti che vedono come parti, il pubblico (come la pubblica via, un bar o un cinema), tale da
consumatore ed il professionista, quale figura di in- escludere la maggior intrusività del messaggio trasmesso tra-
mite un telefono privato e comunque la possibilità per il profes-
termediario, stante il divieto generale, stabilito dal sionalità di “importunare” il consumatore tra le mura domesti-
d.lgs. n. 114/98, per la realizzazione di vendite al- che, ove la soglia di attenzione è certamente più bassa, doven-
l’asta attraverso strumenti a distanza; la dottrina do al contrario essere quest’ultimo ad assumere un’iniziativa in
tal senso”.
esclude che tale norma dispositiva sia una mera ri-
(11) Ritengono superflua ripetizione, S. Simone, op. cit., 385; P.
petizione (11) di quanto contenuto nel d.lgs. citato, Suppa, op. cit., 229; M. Dona, Il codice del consumo, regole e si-
il quale, all’art. 18 comma 5, vieta le vendite al- gnificati, Torino, 2005, 93.
l’asta, poste in essere attraverso il mezzo televisivo o (12) M. Ruvolo, in I contratti dei consumatori, a cura di F. Carin-
attraverso altri strumenti di comunicazione, com- gella, G. De Marzo, Milano, 2007, 280, “Poiché i contratti a di-
stanza sono contratti tra un consumatore e un professionista e
piute da determinate categorie di soggetti (art. 4, visto che il codice del consumo esclude dalla disciplina sui con-
comma 2 d.lgs. n. 114/98) (12). tratti a distanza i contratti conclusi in occasione di una vendita al-
l’asta, disponendo quindi implicitamente che a questi contratti si
Nel caso descritto dalla norma in commento, infat- applica la disciplina ordinaria, non può che concludersi nel senso
ti, non sono richiamati i requisiti soggettivi in forza di ritenere che il caso preso in considerazione dall’art. 51 lett. e)
dei quali il d.lgs. vieta l’applicabilità di negoziazioni, sia da riferire a quello, non vietato, delle vendite all’asta tra con-
sumatori in cui il professionista operi come intermediario. Ciò,
ma specifica un qualcosa di diverso; esclude infatti però, non con riferimento al contratto di vendita (che intercorre
qualsiasi caso di negoziazione, indipendentemente tra consumatori e non tra un professionista e un consumatore)
che si rientri o meno nell’ambito previsto dal d.lgs. ma in relazione ai contratti tra i consumatori, da un lato, ed il pro-
fessionista dall’altro. D’altronde, l’art. 51 lett. e) non parla di con-
citato, tutte le volte in cui, in occasione di un’asta, tratto di vendita all’asta, ma di contratti conclusi “in occasione”
le parti siano costituite da professionista e consuma- di una vendita all’asta”.

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gnare determinate informazioni per iscritto, o in alcuna identificazione visiva tra le parti; a tal fine
modo che possano essere conservate in maniera du- l’art. 52 comma 3, dispone che le informazioni aven-
ratura (13); tale consegna può avvenire anche al ti ad oggetto l’identità del professionista e lo scopo
momento di conclusione del contratto, ma non ol- della telefonata devono esser esplicitate in modo
tre la sua esecuzione. chiaro e cristallino, sì da non ingenerare equivoci
Con la regolamentazione della suddetta disciplina (16), così sopperendo a quella carenza di percezione
di tutela, il legislatore ha voluto supplire al ri- immediata che l’utilizzo del metodo telefonico com-
schio di un occultamento da parte del professioni- porta.
sta di una serie di informazioni essenziali per il La sanzione per il mancato adempimento del pre-
consumatore, stabilendo un esplicito obbligo in detto obbligo non è la semplice risoluzione del con-
capo allo stesso professionista di rendere edotto tratto, ma addirittura la sua nullità (17) ex art. 36
l’utente consumatore su aspetti basilari del con- c.d.c.; vizio che, conformandosi alla disciplina con-
tratto, come le spese di consegna, le caratteristi- sumeristica è connotato dall’elemento della relativi-
che essenziali del bene o del servizio, le modalità tà, potendo esser invocato solo dalla parte “debole”
di pagamento dello stesso, attuando così quel del contratto, e rilevato d’ufficio dal giudice solo a
principio generale di cui all’art. 2 c.d.c., per cui il favore di questa, attesa la funzione protezionistica
diritto all’informazione costituisce un diritto fon- dell’invalidità.
damentale per il consumatore in materia contrat- Parte della dottrina, tuttavia, ritiene che vi sia il for-
tuale (14). te rischio che tale rimedio sia difficilmente esperibi-
Il contenuto di questa normativa deve essere ana- le, ricadendo, infatti, la “probatio diabolica” sul con-
lizzato sotto un duplice aspetto; da un lato, infatti, sumatore, essendo l’utente onerato della prova della
la sua funzione è quella di tutelare il consumatore omessa indicazione dell’informativa obbligatoria, e
da un possibile atteggiamento ingannevole del
venditore professionista che deliberatamente oc-
culti taluni aspetti della contrattazione (15), aspet- Note:
ti che la controparte potrebbe non ritenere rile- (13) B. Colosimo, op. cit., 473, “Nel più ampio contesto del fe-
vanti, sia in quanto non riveste a sua volta la stes- nomeno del neoformalismo negoziale, gli obblighi informativi nei
contratti a distanza si contraddistinguono per essere improntati
sa qualifica di professionista e pertanto non è av- alla regola del giusto mezzo tra efficacia dell’informazione ed ef-
vezzo alla contrattazione, sia in quanto è impossi- ficienza della fase esecutiva. Nel caso dei contratti a distanza il
bilitato, a causa della distanza, a verificare la corri- legislatore ha contemperato l’interesse del consumatore all’ade-
guata e duratura informazione con quello al non appesantimento
spondenza tra la descrizione fattane dall’altra parte dello scambio. Il rapporto negoziale svolto a distanza rendereb-
e l’essenza reale dell’oggetto del contratto; dall’al- be eccessivamente gravosa l’erogazione delle informazioni di-
rettamente in forma utile alla conservazione. Al professionista è
tro, per converso, impone allo stesso consumatore quindi consentito di posticipare l’attività di documentazione an-
di venire a conoscenza ed approfondire aspetti che che oltre la conclusione del contratto, ovvero sino al momento
magari, data la scarsa attitudine con la materia dell’esecuzione”.
contrattualistica, o per l’eccessivo desiderio di ac- (14) Per un’analisi sul diritto di informazione per il consumatore,
si veda F. Camilletti, I principi generali e i diritti fondamentali per
quistare il bene ritenuto corrispondente alla sola il consumatore nei rapporti contrattuali alla luce della nuova di-
idea che si è fatto dello stesso, potrebbe tralasciare sciplina consumeristica, in Impresa, 2008, 337 ss., nonché sem-
o non voler prendere in considerazione. Così vin- pre lo stesso Autore, in L’articolo 2 del codice del consumo e i di-
ritti fondamentali del consumatore nei rapporti contrattuali, in
colandosi ad una pattuizione che, in realtà, può es- questa Rivista, 2007, 907 ss.
sere estremamente pregiudizievole ed onerosa per (15) M. Dona, op. cit., 95, ove l’Autore spiega che la motivazio-
l’acquirente stesso, arrivando al punto di ritenere ne della tutela è da ricondurre nella “modalità di contatto la cui
che se il consumatore acquirente avesse prestato aggressività principale consiste proprio nel dissimulare lo scopo
della telefonata e di altra comunicazione a distanza”.
attenzione maggiore alle singole clausole, non
(16) M. Ruvolo, op. cit., 291, “La disposizione si spiega in consi-
avrebbe prestato il consenso. derazione del diffuso impiego di tale mezzo nella contrattazione
a distanza e della qualificazione del telefono come strumento
Strumenti di tutela nello specifico caso dei che, per l’assenza di scritti o immagini, non consente una chiara
contratti stipulati mediante comunicazione e immediata individuazione dell’interlocutore e delle ragioni del
contratto. A differenza del mezzo televisivo o di altri mezzi au-
telefonica diovisivi, il telefono può risultare, per l’assenza di immagini, più
Nel caso, poi, di contratti attuati mediante la comu- insidioso soprattutto sotto il profilo della percezione da parte del
consumatore dello scopo commerciale del contratto”.
nicazione telefonica, la disciplina si fa ancora più
(17) B. Colosimo, op. cit., 481, “il mancato rispetto della discipli-
particolareggiata, in funzione della particolarità del- na informativa viene ricondotto alla ritardata dichiarazione della
lo strumento di comunicazione che non permette natura commerciale della dichiarazione”.

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non operando, a suo vantaggio, nessuna presunzione Altri strumenti di tutela tipici, sia previsti
omissiva per il professionista (18). dal codice del consumo che dal codice
La stessa Autorità Garante per le Comunicazioni, civile
l’AGCOM, ha percepito l’esigenza di disciplinare il
Tornando alla disciplina generale dei contratti a di-
campo della contrattazione a distanza stipulata me-
stanza, con riguardo alle sanzioni previste in caso
diante mezzo telefonico, e, con la delibera
d’inadempimento agli obblighi gravanti sul profes-
664/06/CONS del 23 novembre 2006, ha predispo-
sionista, il codice del consumo stabilisce sanzioni
sto una serie di norme relative alla contrattazione di
pecuniarie amministrative, previste all’art. 62 c.d.c.,
servizi di comunicazione elettronica (normalmente
norma posta a baluardo di un interesse pubblico, os-
servizi di telefonia e internet), considerato l’espo-
sia la salvaguardia degli scambi commerciali (20), in
nenziale aumento, in questi ultimi anni, di contratti
aggiunta alla possibilità di esercitare l’azione ordina-
legati a tale settore, e, alla luce delle numerosissime
ria per la responsabilità contrattuale per la violazio-
segnalazioni di abusi compiuti dalle aziende fornitri-
ne di obbligazioni ex lege.
ci di tali servizi.
Parte della dottrina ha affermato sia ipotizzabile
Pertanto, in virtù di questa attenta normativa, det-
l’applicazione, inoltre, dei tipici rimedi previsti dal
tata sia dal codice del consumo all’art. 52 comma 3,
codice civile, tra i quali l’istituto dell’azione di nul-
sia dalla delibera AGCOM sopra richiamata, l’ope-
lità dovuta all’indeterminatezza dell’oggetto con-
ratore telefonico è tenuto ad identificare chiara-
trattuale, a causa della carenza delle note informati-
mente se stesso e l’azienda che offre il prodotto,
ve, che rappresenterebbe un coelemento integrativo
nonché le caratteristiche di quest’ultimo; in caso di
dell’oggetto stesso; sembrerebbe inoltre anche pro-
registrazione della chiamata è necessario che il de-
spettabile l’azione di annullabilità, qualora si pro-
stinatario dell’offerta abbia dato espressamente il
vasse che il mancato adempimento dipendesse addi-
proprio consenso; e in ultimo gli sia fornito un nu-
rittura dal dolo determinante posto in essere dal pro-
mero corrispondente al contratto stipulato e un re-
fessionista, che, nell’occultamento delle informazio-
capito a cui rivolgersi per chiedere ulteriori informa-
ni, attraverso la cosiddetta reticenza dolosa, si è ap-
zioni, pena, in difetto, la sopra richiamata nullità
contrattuale.
Inoltre, lo ius variandi del contratto non può esser
Note:
attuato da parte del professionista, se l’utente non
(18) B. Colosimo, op. cit., 481, la disciplina sull’obbligo informa-
è stato informato con un mese di preavviso e non tivo “rischia di rimanere lettera morta a causa dell’impossibilità
ha avuto contezza della possibilità di esercitare il probatoria in danno del consumatore”; M. Ruvolo, op. cit., 291;
diritto di recesso senza alcuna applicazione di pe- P. Sanna, Considerazioni a margine del d.lgs. 22 maggio 1999, n.
185, in tema di tutela dei consumatori nei contratti a distanza, in
nale. Resp. civ. e previdenza, 2000, 2, 462 ss.
Infine, in caso di addebiti ingiustificati è sempre fat- (19) Tra i casi di sanzioni applicate a gestori di telefonia da parte
ta salva la possibilità per il consumatore di non cor- dell’AGCOM, si può citare la delibera AGCOM n.
rispondere il quantum presunto richiestogli, sino a 514/2010/CONS, in forza della quale è stata comminata una san-
zione di euro 58.000,00 alla Telecom; in data 5 ottobre 2010, in-
che non sia stata definita la questione; mentre il fatti, è stata esaminata una segnalazione di un cliente Telecom a
professionista non può sospendere l’erogazione del cui erano stati addebitati importi per servizi mai richiesti; l’Auto-
rità Garante ha dichiarato che le procedure per gli acquisti effet-
servizio nel mentre è in corso la contestazione, e tuati mediante il servizio “Alice pay” non permettono il ricono-
sempre che non abbia dato un congruo preavviso scimento di colui che effettua l’ordine, se effettivo titolare del-
per l’interruzione dello stesso (art. 4 delibera l’utenza od occasionale fruitore della linea, non essendo prevista
alcuna password.
664/06/CONS dell’AGCOM). Un altro caso ha avuto ad oggetto sempre il comportamento di
In caso di forniture non richieste, la medesima deli- Telecom, per l’attivazione di servizi internet via ADSL senza il
bera dell’AGCOM ha previsto, all’art. 3, ricalcando preventivo consenso dei titolari dell’utenza. Le procedure di atti-
vazione, poste sotto il vaglio dell’Autorità Garante, non sono ri-
la disciplina contenuta all’art. 57 del codice del con- sultate idonee a garantire il rispetto del consenso degli utenti. È
sumo, che, in mancanza di un espresso consenso, è stata pertanto deliberata una sanzione di euro 348.000,00 (deli-
fatto assoluto divieto di fornire servizi aggiuntivi o bera n. 518/2010/Cons.).
Infine si riporta un’ulteriore delibera (n. 270/2012/Cons.), culmi-
disattivarli; nel caso in cui un servizio sia stato reso nante con una sanzione a carico di Telecom, per aver attivato un
attivo senza autorizzazione, nulla potrà esser richie- servizio senza il consenso del cliente e nonostante un fax di re-
clamo. Il servizio è stato poi disattivato solo a seguito del recla-
sto al cliente, mentre il gestore sarà obbligato, a pro- mo dinanzi all’Autorità.
prie spese, a ripristinare le condizioni tecniche e (20) M. Ruvolo, op. cit., 300, “L’applicazione di una sanzione am-
contrattuali preesistenti, e sono inoltre previste san- ministrativa lascia intendere la natura pubblica dell’interesse tu-
zioni di carattere pecuniario (19). telato … corretto svolgimento del mercato a distanza”.

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profittato, raggirando la controparte, inducendola a regolato pertanto dalle ultime condizioni contrat-
stipulare il contratto (21). tuali di cui l’utente è venuto a conoscenza (24), e
Altra dottrina invece ha ritenuto che dalla mancata che ha espressamente accettato.
prestazione delle informazioni, possa risultare un Nel secondo caso, invece, è da ritenere che tale muta-
inadempimento che vada ad incidere sull’equilibrio zione del contenuto contrattuale non vincoli in nessun
contrattuale tra le due parti, difetto non genetico, modo il destinatario; alla stregua dei principi che rego-
che comporterebbe la possibilità di fare ricorso ad lano il nostro ordinamento, non si può considerare
un’azione di risoluzione dovuta all’inadempimento vincolata una parte a clausole di cui non ha potuto
informativo del professionista (22). prendere conoscenza perché non sono state oggetto di
Quale ulteriore sanzione, il legislatore ha previsto contrattazione, né sono state espressamente approvate.
all’art. 65, commi 3 e 4, l’allargamento dello spec- In sintesi, ed in conclusione, le norme contenute nel
chio temporale per il recesso disposto a favore del codice del consumo hanno ad oggetto proprio la tute-
consumatore, termine che da dieci giorni lavorativi la del contraente cosiddetto “debole”, il quale, con-
viene elevato a tre mesi (23). trattando con un soggetto “forte”, si trova natural-
La ratio di tale disposizione sembrerebbe ravvisarsi mente svantaggiato; sarebbe quindi paradossale che
nel fatto che, a seguito di condizioni contrattuali la parte, meno esperta nella materia del contrattare,
sconosciute al consumatore perché sottaciutegli, sia possa prefigurarsi clausole negoziali specifiche ed ob-
necessario uno spatium deliberandi temporale mag- blighi giuridici nascenti da queste, senza che gli siano
giore per costui onde poter compiere le necessarie prospettate e le abbia accettate espressamente (25).
indagini sulla coincidenza del contratto con quanto
effettivamente voluto.
La norma in esame ha quindi lo scopo di offrire più Note:
tempo al consumatore per ponderare i vantaggi e gli (21) P. Suppa, op. cit., 236, per il quale potrebbero venir azionati
svantaggi della nuova regolamentazione, ampliando- gli strumenti “dell’inefficacia delle clausole occulte (ex art. 1341
c.c.), della nullità del contratto per indeterminatezza dell’oggetto
lo addirittura sino a tre mesi; così sanzionando anche causata dalla mancata informazione sulle condizioni contrattuali
indirettamente il comportamento del professionista, unilateralmente predisposte dal professionista … dell’annullabi-
il quale rimarrà soggetto per un lungo periodo all’ar- lità del contratto nell’ipotesi in cui la reticenza del professionista
configuri un dolo determinante”.
bitrio del consumatore, che potrà decidere di recede-
(22) V. Sangiovanni, La nullità del contratto nella commercializza-
re in ogni momento dal contratto già stipulato. zione a distanza di servizi finanziari, in Corr. giur., 2008, 1473; P.
Le informazioni, come abbiamo sottolineato, oltre Suppa, ult. op. cit., 300.
ad esser fornite oralmente al destinatario, devono (23) M. Cartella, La disciplina dei contratti negoziati fuori dei lo-
anche esser consegnate su di un supporto durevole, cali commerciali, in Giur. comm., 1992, 739, per il quale Autore
non può essere esercitato il diritto di recesso in caso di informa-
ai sensi dell’art. 53 c.d.c. zioni inesatte o errate “qualora il consumatore avesse potuto ri-
Questo, affinché la parte da tutelare, in quanto non levare l’errore o rimediare l’incompletezza dell’informazione
professionista, possa valutare, anche successivamen- esercitando l’ordinaria diligenza e qualora il recesso non venga
correttamente esercitato ma per cause che prescindono dall’er-
te nel tempo, i termini del contratto, potendoli ap- rata o incompleta informazione”.
profondire in separata sede; ed invero, una comuni- (24) Ricci, op. cit., 406, “Nel caso in cui la consegna del docu-
cazione solamente orale non sarebbe sufficiente a mento informativo abbia preceduto la conclusione del contratto,
garantire un ausilio per il contraente debole, il qua- ma sia stata a sua volta preceduta da un’informazione utile a da-
re adempimento ai doveri di cui all’art. 52 del Codice, ove vi sia
le verrebbe messo a parte di informazioni che com- difformità di contenuti e il documento sia effettivamente perve-
prenderebbe non pienamente o non del tutto, e che nuto in tempo utile per la stipulazione, tale difformità vale come
modificazione dell’atto negoziale di pertinenza del fornitore, se-
difficilmente potrebbe poi recuperare. condo le regole generali sulla formazione del vincolo e sulla tu-
In caso di difformità tra le informazioni rese oralmente tela dell’affidamento dei contraenti, pertanto, è a tale nuovo con-
e i dati informativi posti in un documento realizzato su tenuto che deve farsi riferimento, se il consumatore lo ha cono-
sciuto in tempo utile al compimento dell’atto prenegoziale di sua
supporto durevole, bisogna distinguere il caso in cui la pertinenza”; vedi altresì P. Suppa, op. cit., 236.
consegna di detto documento avvenga prima della (25) Ricci, op. cit., 407, “Ove la consegna del documento infor-
conclusione del contratto, o in seguito alla stessa. matico avvenga solo successivamente alla stipulazione del con-
Nel primo caso, secondo i principi del diritto civile, tratto a distanza, le clausole eventualmente predisposte dal for-
nitore, ma non illustrate al consumatore in tempo utile per la
le nuove informazioni integreranno una nuova pro- conclusione del contratto ai sensi dell’art. 52, comma 1, del Co-
posta, sostituendosi a quella formulata in via orale; dice, non entrano a far parte del regolamento negoziale. Né si
con la prestazione del consenso, e quindi l’accetta- può ritenere che l’inerzia del consumatore di fronte al documen-
to informativo di contenuto difforme dalle clausole pattuite pos-
zione della nuova proposta, il nuovo negozio giuridi- sa valere come assenso tacito alla modifica del rapporto propo-
co diverrà vincolante per entrambe le parti, e sarà sta dal fornitore stesso”.

I contratti 2/2014 183


Rubriche
I singoli contratti

Recesso prova delle motivazioni alla base del recesso, prova


non sempre facile e possibile, per tacer del fatto che
Caratteristiche in presenza di una giusta causa l’uscita dal contratto,
Il legislatore, sempre in un’ottica di tutela del con- o per inadempimento, o per impossibilità sopravve-
sumatore, ha attribuito a quest’ultimo, ex art. 64 nuta, o per effetto del recesso ex lege, è di regola già
c.d.c., un diritto di recesso sui generis; esso infatti si prevista dalla disciplina generale del codice civile;
differenzia rispetto al diritto di recesso di cui all’art. di talché la normativa consumeristica, se interpreta-
1373 c.c., per aver previsto il suo esercizio anche do- ta nel senso sopra esposto, risulterebbe un inutile
po la completa esecuzione del contratto. doppione di quella generale.
Infatti, la disciplina civilistica, di regola, identifica il
recesso come uno strumento per interrompere un Esercizio del recesso
rapporto giuridico che abbia una durata prolungata Per quanto attiene al termine per il valido esercizio
nel tempo. del recesso, nonché alle modalità che devono essere
Viceversa, la particolarità del recesso, all’interno del seguite, si osserva quanto segue.
codice del consumo, è quella di attribuire al consu- L’art. 65 al comma 2 disciplina il dies a quo nel caso
matore una via di uscita al contratto indipendente- dei contratti conclusi a distanza, prevedendo una di-
mente dalla sua tipologia temporale di accordi di du- versa decorrenza a seconda che il negozio abbia ad
rata o ad esecuzione istantanea. oggetto beni o servizi; nel primo caso infatti il ter-
Inoltre, ulteriori caratteristiche tipologiche, non mine inizierà a decorrere dal giorno della consegna
soggette a negoziazione, e pertanto non disponibili del bene, mentre nel secondo, dal momento della
per le parti, sono la sua gratuità e potestatività, ossia conclusione del contratto.
la mancanza di un collegamento ad una giusta cau- Tuttavia, perché il termine sia di 10 giorni lavorati-
sa. vi, è necessario che il professionista abbia piena-
In merito a quest’ultima qualità, parte della dottri- mente adempiuto agli obblighi informativi di cui
na, in realtà, ne ha negato l’assolutezza, sostenendo agli artt. 52 e 53 del medesimo codice; in caso con-
l’esistenza di motivazioni, che devono sussistere, trario il legislatore ha previsto un allargamento del
seppur non espressamente manifestate, e dalle quali termine, rispettivamente di 60 giorni in caso di be-
il recesso non può prescindere; altra dottrina, inve- ni, di 90 giorni nell’ipotesi di servizi, rimanendo
ce ha sottolineato la necessità e l’importanza a che inalterato il momento dal quale far partire la decor-
tale diritto sia assoluto, e non riconducibile entro renza.
determinati parametri, che tenderebbero a vanifica- Si ricorda che tale previsione punitiva è applicabile
re l’intento protettivo del legislatore. anche nel caso in cui il professionista abbia solo in
Il primo orientamento citato ritiene che le motiva- parte, o, in maniera errata (27), fornito le informa-
zioni addotte dal consumatore per esercitare il dirit- zioni legali al destinatario delle stesse.
to di recesso, pur non dovendo esser ricondotte Qualora invece gli adempimenti inerenti agli obbli-
espressamente ad una giusta causa, devono essere,
anche se non manifestate espressamente, sempre su- Note:
scettibili di una valutazione oggettiva positiva sulla (26) G. Grisi, in Riv. crit. dir. priv., 2001, 571 ss., “la variegata
meritevolezza dell’esercizio del recesso stesso, com- gamma dei motivi che, secondo questa previsione di legge, non
devono essere addotti ne dichiarati a supporto della corretta ma-
portando solo così, validamente, lo scioglimento del nifestazione della volontà del recesso, in realtà siano stati co-
vincolo negoziale (26). munque preventivamente oggetto, da parte del Legislatore, di
una valutazione tipica di compatibilità, tanto da essere ritenuti
Diverso indirizzo, prevalente rispetto al primo, giun- idonei a fondare lo scioglimento del vincolo, fino a diventare irri-
ge a soluzione diametralmente opposta, ritenendo levante per l’ordinamento la loro esternazione … il problema non
un arbitrio assoluto quello del consumatore, desu- è quello di verificare se il diritto è stato correttamente esercita-
to, cioè di apprezzare se il consumatore si è comportato corret-
mendo la natura di libertà assoluta dell’esercizio del tamente non violando la buona fede e non abusando della sua
diritto di recesso dal dato testuale stesso, nonché posizione, anche perché in tal caso bisognerebbe poi andare ad
dalla finalità precipua della norma, che tende a tu- individuare i parametri di questo controllo di legittimità, i quali fi-
nirebbero per coincidere con i casi in cui paradossalmente la vo-
telare in massimo grado la sfera giuridico-patrimo- lontà sarebbe viziata. Invece il vero problema è quello di accer-
niale della parte “debole” del contratto; una lettura tare solo se sussistono, o meglio se sussistevano, i presupposti
della norma in senso contrario parrebbe invece una per l’esercizio del diritto, che è tutt’altro dire, poiché si tratta, co-
me è agevole osservare, di una verifica obiettiva ancorata, per
forzatura del dato testuale, cosa che altresì potrebbe forza di cose, all’accertamento di fatti e condizioni prescritti e ri-
creare un pregiudizio in capo al consumatore, il qua- chiesti dalle norme”.
le potrebbe esser chiamato a giustificarsi e a dare (27) Si veda a proposito nota 22.

184 I contratti 2/2014


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I singoli contratti

ghi informativi siano stati posti in essere solo suc- pervenga all’indirizzo indicato dalla parte contraen-
cessivamente alla conclusione del contratto, ma te, bensì sarà necessaria la reale ricezione nelle mani
non oltre i tre mesi dalla conclusione dello stesso, la del soggetto destinatario, non applicandosi neppure
finestra temporale di ripensamento del consumatore la presunzione ex art. 1335 c.c.
sarà sempre pari a dieci giorni, lavorativi, a partire Sembrerebbe, in tal senso, che la prova dell’avvenu-
dal ricevimento delle informazioni; questa disposi- to ricevimento, spetti quindi al consumatore, con
zione, contenuta sempre all’art. 65, comma 2, ri- ciò riducendo enormemente la portata del meccani-
comprende sia il caso di contratto abbia ad oggetto smo di tutela offerto dal legislatore.
beni o servizi. Inoltre lo strumento della raccomandata non è il so-
Per evidenti ragioni protezionistiche la disciplina lo consentito per il valido esercizio del diritto; il re-
del recesso è inderogabile a svantaggio del consuma- cesso può essere esercitato anche per mezzo di fax,
tore, mentre nulla osta a che il professionista ampli i telegramma, email, in tal caso rilevando la sola data
suddetti termini modificandoli a vantaggio del- di ricezione, anche se è necessario in ogni caso che
l’utente (28). sia spedita una raccomandata di conferma nelle suc-
cessive quarantotto ore.
Effetti del recesso Per quanto riguarda, invece, i creditori del receden-
Una volta che il consumatore abbia esercitato il di- te, i quali abbiano posto in essere azioni di pignora-
ritto di recesso, mediante l’invio di una lettera rac- mento sui beni oggetto del contratto, poiché il reces-
comandata alla sede del professionista (29), l’effetto so non è retroattivo, ma ha efficacia ex nunc, tali atti
principale sarà lo scioglimento del contratto con li- saranno regolati dagli artt. 2913 e 2914 c.c. (31).
berazione delle parti dalle reciproche obbligazioni. Una volta, quindi, esercitato il recesso, se il contrat-
Tuttavia la dottrina non è concorde in merito al mo- to aveva ad oggetto l’acquisto di una res, sorge in ca-
mento perfezionativo dello scioglimento del vincolo po all’acquirente l’obbligo restitutorio del bene, ol-
contrattuale a seguito della dichiarazione unilatera- tre alla corrispettiva obbligazione del professionista
le da parte del consumatore. venditore a consegnare quanto ricevuto in paga-
Com’è noto, infatti, gli atti unilaterali recettizi mento.
(qual è il recesso) ai sensi dell’art. 1334 c.c., dispie- Il termine per la restituzione del bene non può esse-
gano efficacia al momento in cui pervengono a co- re inferiore a dieci giorni lavorativi, ritenendosi
noscenza del destinatario; inoltre, nel nostro ordina- adempiuto l’obbligo nel momento della consegna
mento vige una presunzione di conoscenza data pro- “all’ufficio postale accettante o allo spedizioniere”,
prio dall’articolo successivo, il 1335 c.c., in forza così come previsto all’art. 67 c.d.c.; a seguito di ciò,
della quale si presume, sino a prova contraria (pre- la parte è considerata libera da ogni obbligo, rica-
sunzione iuris tantum) l’effettiva percezione del re- dendo il rischio del perimento del bene sul profes-
cesso, una volta che la dichiarazione unilaterale è sionista.
pervenuta all’indirizzo del destinatario. Allo stesso consumatore, così come espressamente
A tal proposito, parte della dottrina, di segno mag- previsto sempre all’art. 67, comma 3 c.d.c., non può
gioritario, sulla scorta dei principi generali del no- essere addebitata, in caso di recesso, alcuna spesa, se
stro ordinamento, sopra richiamati, e sulla lettura non quella dovuta per la restituzione del bene, e solo
della direttiva comunitaria n. 85/577/CE, ha ritenu- se previsto all’interno del contratto; nessun altro co-
to momento estintivo del contratto, per il consuma-
tore, il momento d’invio della raccomandata, e per
Note:
il professionista, il momento della ricezione al suo
(28) E. Corradi, Il recesso unilaterale dal contratto, Milano, 2002,
indirizzo, con esclusione della prova contraria am- 301.
messa dall’art. 1335 c.c. (30). (29) Si ricorda che tra gli obblighi informativi previsti all’art. 47 del
Non è mancato, tuttavia, chi abbia attribuito, al re- c.d.c., lett. b), rientra anche l’indicazione del destinatario della
cesso del consumatore, un momento perfezionativo comunicazione dell’esercizio del recesso, e il suo indirizzo.
differente; argomentando, infatti, dalla lettura del- (30) U. Troiani, in AA.VV., Effetti del diritto di recesso, in Codice
del Consumo, Commentario, coordinato da Italia, Milano, 2006,
l’art. 66 c.d.c., per la quale norma si afferma che l’ef- 601 ss.; P.M. Putti, Commento agli artt. 4, 6, 10, in AA.VV., Com-
fetto estintivo si ha con la ricezione, da parte del mentario al d.lgs. 15 gennaio 1992, n. 50, a cura di N. Lipari, in
professionista, della volontà a recedere dal contrat- Nuove leggi civ. comm., 1993, 212 ss.
to, si è considerato tale inciso un’eccezione all’art. (31) Si veda in tal senso M. C. Cherubini, Tutela del contraente
debole nella formazione del consenso, Milano, 2005, 704; G.
1334 c.c. Bellantuono, in AA.VV., Le vendite aggressive, a cura di A. Jan-
Non sarà, infatti, sufficiente che la raccomandata narelli, Napoli, 1995, 177.

I contratti 2/2014 185


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I singoli contratti

sto, neppure accessorio, può esser richiesto in caso di fossero ancora stati incassati, vige l’obbligo per colui
esercizio del cosiddetto diritto di ripensamento. che li ha ricevuti a restituirli, in luogo della somma
Relativamente, invece, al caso del perimento del di danaro corrispondente (36).
bene nel periodo previsto per il recesso la dottrina L’unica eccezione all’obbligo di rimborso, sembra
non è unanime. Alcuni Autori, rifacendosi ad una costituita dall’ipotesi in cui il recedente non abbia
esegesi della norma ex art. 67, comma 2 c.d.c., di- consegnato il bene oggetto del contratto; in tal caso
sposizione che conferma la riconsegna del bene in il venditore potrebbe giovarsi dell’eccezione d’ina-
modo che esso sia “sostanzialmente integro”, o “in dempimento, di cui all’art. 1460 c.c. (inadimplenti
normale stato di conservazione”, elevando tale stato non est adimplendum), così rifiutando la restituzione
di fatto a condizione essenziale, ritengono che nel delle somme percepite (37).
caso di perimento del bene, anche non imputabile al
consumatore, quest’ultimo non versi più nella possi-
bilità di azionare validamente lo strumento del re-
cesso; pertanto, questo orientamento dottrinale ri-
tiene che dal momento di consegna del bene, a quel-
lo di esercizio del recesso, il rischio di perdita della
res incomba su parte acquirente (32).
La contraria impostazione dottrinaria, partendo dai
principi generali di tutela del consumatore, tipici
del codice del consumo, volti a garantire in massimo
grado la sfera patrimoniale giuridica della parte con-
traente debole, collocano la disposizione della nor-
ma sopracitata all’interno dell’alveo del corretto
comportamento della parte, in ordine alla custodia
del bene stesso ex art. 1179 c.c.
Conseguenza è che, in caso di perimento fortuito del
bene, non imputabile alla parte che aveva la custo-
dia dello stesso, quest’ultima potrà in ogni caso eser-
citare validamente il recesso, chiedendo al profes-
sionista la restituzione delle somme pagate (33).
Sembrerebbe preferibile quest’ultima interpretazio-
ne, alla luce dei principi che permeano l’intera di-
sciplina consumeristica, volta cioè alla protezione
della parte debole del contratto; invero, se si favoris-
se la prima impostazione, addossando così il rischio
del perimento del bene all’acquirente, si frusterebbe
Note:
la tutela offerta con l’attribuzione del diritto di ri-
(32) C. M. Bianca, La vendita e la permuta, in Tratt. Vassalli, Tori-
pensamento, aggravando la posizione del consuma- no, 1993, 181 ss.; M. Cartella, op. cit., 740.
tore, il quale, pertanto, si troverebbe impossibilitato (33) F. Astone, in AA.VV., Commentario al d.lgs. n. 50/92, a cura
a fare affidamento ad una normativa pensata a suo di N. Lipari, NLC, 1993, 222; A. Jannarelli, op. cit., 36 ss.
favore, attribuendole ingiustificatamente un ele- (34) B. Colosimo, op. cit., 535 ss.
mento di alea, ossia che il bene non perisca prima (35) F. Astone, op. cit., 225, “Anche se la disposizione si riferisce
dell’esercizio del recesso. esclusivamente alla cambiale, senza fare alcuna menzione del-
l’assegno quale mezzo di pagamento, si ritiene comunque che
Da parte sua, invece, il professionista qualora il di- anche per il caso in cui il pagamento sia stato effettuato con as-
ritto sia stato validamente esercitato dal consumato- segno, debba applicarsi la stessa disciplina delineata in tema di
re, è obbligato, ai sensi del comma 4 dell’art. 67, en- cambiale”.
tro trenta giorni (o nel minor tempo possibile), a re- (36) U. Troiani, op. cit., 611 ss.
stituire all’altra parte, ogni somma di denaro ricevu- (37) F. Astone, op. cit., 226, “Come si è già anticipato tale inter-
pretazione postula l’adesione all’orientamento che ritiene la re-
ta, compresa l’eventuale caparra; tale termine non è stituzione del bene come conseguenza del recesso e non come
in alcun modo prorogabile, neppure mediante ac- presupposto dello stesso, sostenendo che l’obbligazione di re-
cordo delle parti (34). stituire la res presuppone il perfezionamento del recesso. Ne
consegue che, costituendo la restituzione un effetto obbligatorio
Qualora il pagamento fosse stato effettuato median- del recesso, il mancato adempimento a tale obbligo offrirà al
te cambiali (o assegni (35)), qualora gli effetti non venditore la possibilità di negare il rimborso”.

186 I contratti 2/2014

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