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A.DEFEE- IL COS SOUDrEnKO bEqu EDAC! (104-128 /WS- (S0/152-15) Capitolo sesto A Stratture murarie ‘murario nel suo insieme, & opportuno sof- fermare la nostra attenzione su alcuni elementi strutturali im muratura che considereremo a sé stanti edi eu analizzeremo il comportamento statico. 62. Archi arco (fg. 6.1) ® una struttura muraria delimitata superiormente da tuna superficie curva, estradosso, inferiormente da una superficie anch’essa curva, intradosso, ¢ lateralmente da due pian, piani frontali. 108 Captolo sexo Figura 62 rapporto tra freccia © semicorda avremo arco a tutto sesto, con rapporto cguale ad uno, arco a sesto ribassato, con rapporto minore di uno, € afco a sesto acuto, con rapporto maggiare di uno (fig. 62) La voli a boute pud essere considerata come una suecessione di archi ‘che coprono un ambiente delimitato da muti perimetra. L'esame di una volta a botte si limita pertanto a quello di un arco della profondita di un metto costituente un tronco della volta stessa In genere la verifica di un arco serve a conoscere Mazione che tale arco esercita sui piedrtti Nel caso in cui Parco sia sovrastato da muratura non si deve pensere che ess0 debba sopportare il peso di tutto il pannello murario © degli ‘eventual carichi concentrati che si trovano sulla sua verticale; questi infati Per un meceanismo naturale vengono ad essere scarieati sui piedrit, creando un arco ideale che separa la muratura gravante effettivamente sullarco da quella che scarica direttamente sui piedritti. Questo naturale comportamento ad arco, che si innesca per i carichi sovrastanti un vano, viene esaltato ove si abbia una muratura piena alla quale venga a maneare lun sostegno alla sua base. In tal caso inftti solo una parte della muratura crolla, venendosi a formare naturalmente un arco che scarica il catieo sovrastanie su nuovi piedritti natural E il caso, che si ilustra nelle figure 63 ¢ 6.4, verificatosi a Torella dei Lombardi durante il sisma del 23 novembre 1980, dove il erollo della ha sottratto alla muratura sovrastante il suo sostegno, La muratura crollata, seguendo una logica da manuale, ® racchiusa in tun arco parabolico con un rapporto freccia/corda eguale circa a 1.5 Questo esempio serve a far valutare Veffeitivo catico che pud eravare su di un arco o un architrave che delimita una apertura in un paramento Nel caso in cut ta volta abbia al di sopra un ealpestio piano (fig. 6.5) tra | struttura dell'arco ¢ il piano orizzontale di calpestio si ritova uno Siruture murarie 109 Pigua 63 spessore di materiale di raccordo, il rinfianco, ed un riempimento di ‘materiale alla rinfusa, gretonato, per costituire sottofondo al pavimento. I Tinfianco ed il gretonato si considerano carichi permanenti non collaboranti con Tareo. 10. Capito seto ‘Siruture murarie 111 6.3. Verifiche di stabiliti diun_arco_o di una yolta_a botte La verifica di un arco ci riporta a quella di un elemento di muratura, pper cui devono essere verificate le seguenti condirioni affinché I'arco sia stabile: 1) in ogni sezione il centro di pressione deve essere interno alla sezione stessa affinché non si abbia ribaltamento; ) In risultante di tutte le forze dalla stessa parte della sezione generica deve essere inclinata rispetto alla stessa di un angolo minore dell'an- golo di attito delle murature affinché non si abbia slittamento, ©) Ia tonsione massima in ogni sezione non deve superare quella amis: sibile delle raurature; 4) _ilcentro di pressione deve essere interno al terzo medio affinché non si abbia fessurazione per trazione, luogo dei cent ai pressionecositusce Ia eurva delle pression, che 2 ‘nvluppata dal poligono delle suoesive risultant delle forze eserne © delle rearioni. Alin sano soddistatte Ie condizon di tabi esprese cccone che Ia curva delle pression sia contenu nllospesoredell'rco affinché non s abbin festurerione la cura delle preston deve exere contenura en la linea de teri med Figura 66 112 Copitolo seo Larco viene individuato assumendo quale giunto dimposta quello che forma un ‘angolo di 30° con orizzontale, considerando che la. parte sottostante tale giunto sia parte del piedrito in quanto, per un angolo _Gattrito delle murature (p ~ 30°), tale parte si regge da sola. E cid equitibrio per effetto delfattrito. I piani obliqu, che delimitano la posi. zione al di la della quale érichiesta la centina per proseguire la costruzione dellareo, costulscono + pani diporta dellareo (fig. 6.6). In alcuni casi il pulvino in pietra da taglio posto in sommita della colonna crea 8 ali effettivi piani d'imposta degli archi che vi insistono (fig. 67) 2 volta Per procedere ad una veriica, dell'arco si considera il suo comporta= ‘mento allo stato limite, ald fa def quale nascono le lesion per Vinsorgere “di trazione in aleune sezion Gli archi-a:tutto:sesto con Taumentare dei catichi che vi gravano possono raggiungere una condizione di erst con apertura di lesion! come in fg, 688 con fibre tes’ alintradosso in chiave e allestradocso alle ‘imposte. Tale condizione rappresenta uno stato linite i rotura, che si Figura 69 determina quando si erea un meccanismo cinematico con il formatsi di cemiere platiche in numero tale da rendere labile Ia strutura delarco, struttura che, avendo inirilmente una teiplice iperstaticit, richicde 1a formazione di quattro cerniore per attingere la labilita (fig. 680). Nel caso di arco a sesto acuto Ja eri inizia con apertura di lesioni con fibre tese allestradosso in chiave © alintradosso alle imposte (fig, 6:9). Da tale comportamento statico consegue che gli archi a tutto sesto Possono avere carichi notevoli alle imposte e carichi minori verso la parte centrale, nel mentre gli archi a sesto acuto possono essere maggiormente xz tZZSSS EZ E PDP TU ILE _LI TL PFA Siruture murarie 124 Figura 619 — Paricolae costrutiv dela volta a erociera (da James H. Acad, The Got Vaul, University of Toronto Pres) ‘Figura 620 — Divisione della neta in stice (archi che gravano sulrco diagonal). 122 Captolo sesto guest sllecato dst peso proptio, da creo trasmesso dai du ath ‘ee the into detente cob la somma di de pest Pe Ie Tltnte Hf dele due spite orizontal, dl caio vertical delrco spans al pao un quarto i vole dal pint rzzontale dell'arco diagonale, avente Ia stessa direzione di 2. Componendo tali ‘pura 21 — Deteiazione, con Is verica di Méry, deta spintaobtiqua esercata Gal generico elemento O-W salarco dagonale. Sirature murare 123 forze con i soliti metodi grafci si perviene alla determinazione della sultante R’ che incontra il piano di posa in un punto C, centro di pressione. Si effettua quindi la verifica di tale sezione sottoposta ella componente verticale di R’ Se il centro di pressione esterno al nocciolo, come in genere accade, 124 Cepitoto sexo si procede alla verifica dela sezione con il metodo grafico, Nel caso che il Centro di pressione risultasse troppo prossimo al bordo compreso tanto da freare una tensione di schiacciamento eccessivo, o addirittura risultasse Figura 625 Srruture murarie 125 esterno alla sezione tanto da non soddistare le condizioni di equilibrio, cecorrono delle catene d'acciaio alle qual affidare il compito di sopportarc le forze orizzontali H. Lo sforzo nella catena si determina decomponendo le forze orizzontali H secondo le rette d'azioni delle catene convergent Ove uno spario risulti coperto da volte a crociera contigue nelle due direzioni, te spinte risutano equilibrate a due a due in corrispondenza dei Yerti inter, mentre lungo il contorno si ripropone la necessta di equ brare le spite delle volte lungo i perimetri, peril che necessita la presenza di robusti contrafforti ovvero di catene che colleghino alla imposta tutti vertici delle voite nelle due direzioni, NelVesempio in fig. 624, ove si appresenta una copertura costituita da 3 x 4 = 12 riquadti di volte a rociera a pianta quadrata, si constata che nei 6 incroci intermedi le force crizzontali H si elidono a vicenda, per eui i sostegni verticall risulteno sottoposti a forze assiali somma delle quattro componenti vertical P {rasmesse dai quattro archi diagonali che vi convergono. "Negi incroci lungo il eontorno si ha che le forze orizzontali H danno Iuogo ad una risultante H 2 non equilibrata e diretta normalmente al ontomo, mentre ai vertci si hanno le forze orizzontali Hf dirette hungo la dliagonale. L'equilibrio in tal caso pud essere ottenuto mediante robusti Contrafforti la cui sagoma cil cui peso G siano tali da riportare la risultante ‘Sentra il proprio poligono di base (come in fig. 625), oppure affidando ad 4 doppio ordine di catene il compito di assorbire le forze orizzontali (vedi fig. 626). In tal caso le catene intermedie sopporteranno uno sforzo Ht \2 € quelle perimetrali uno sforzo H/2. Ly 4TT~, a . LEAL BES FOP AY Te & VA Hy | Figura 626 126 Caplio sito 6.1, Volta jone La volta a padiglione (ig. 6:27) nasce dal'incrocio di due volte a botte, ‘ove rimangono le parti presto le Hinge d'imposta ¢trova appogeio lungo le guattro linee di imposta. Figura 627 Pericalcolo grafico di verifca& sufficiente prendere in esame, in condi sion’ di simmetria, un ottavo di volta. Sisudivide in tal caso in concielemen- tari, assimilabili a tronchi di arco, che risultano a sesto acute, ¢ si taccis le {urva delle pressini can il metodo di Méry, ottenendo le spinte che cascun Shoo eseeita sul muro peimetral, spine che deerescono procedendo dia ieconeria del muro verso ivertii. Note leforze verticai cle spinte esercitate insommita del muro, si pad procedere alla relativa veritica (Fig, 628). Souture marie 127 6.12. Volta a vela ‘La volta a vela (fig, 629) nasce da una volta sferica tasliata da quattro piani vertical passant per i lat del poigono che delimitano ambiente da Eopritee si pud considerare poggiante sui quattro verti analogsmente alla volta a erotiers. ‘Ai fini di una verifica approssimata, Ia volta a vela pud essere esami- pata scomponendola in due archi diagonal, costtuti da una parte centrale Comune ai due arcni avente quindi pianta quadrata e che sopporterd met ‘fel eatico,e da due pennacchi triangolari a sezione variable, che sopporte~ anno per intero ilcatico che vi insiste (Gig. 630). Con il procedimenton frafico del Méry si potrd costrire la curva delle pression ‘Perla verfica dei piedritt vale quanto gid detto per la volta a crociers Figura 630 128 Captolo seo $13. Capote Le cupote sono una delle pi importantitipologie strutturali che si ‘trano nella composizione degli antichiedifici per coprire vast spazilibei Esempi molto noti che dimostrano Tingegno e il notevole grado di conoscenze ingegneristiche delMarte del costruire & il Pantheon di Roma (icostruito nel 120-24 d.C.), che & un monumento circolare con un diame- tro di m 4350 pari alla sua altezza con una cupola semisferica, rimasta insuperata anche da altsi monumenti famosi dell antichita Altre notevoli costruzioni sono il Tempio di Minerva Medica (260 4.) con una cupola di 24 m di diametro e, passando ad epoche diverse, la ‘cupola di Santa Sofia a Costantinopoli (costruita prima nel 360 d.C. poi ‘vovamente dal 532 al 537 d.C.) con una cupola di diametro dim 32 ¢ la celebre cupola di San Pietro, con un diametro di m 41.50, ‘Nel nostro secolo, con 'ausiio di nuove teeniche ed in particolar modo del cemento armato sono state realizzate cupole di notevole dimensione, il cui comportamento & di tipo membranale, dato l'esiguo spessore della ‘cupola rispetto alle altre sue dimensioni Per poter procedere con la verifica grafica di tali coperture in mura- tura, consideriamo una volta a cupola avente per superficie mediana una superficie di rivoluzione intorno all'asse verticale. In genere tale superficie © una superficie sferica, ma numerose sono anche le cupole a ellisoide 0 a sesto acuto, Per illuminare ambiente che delimitano, aleune cupole sono fornite al vertice di un lucernario. Possiamo considerare la cupola (fig. 6.31) formata da una famiglia di - Figura 631 Sorusure murarie 129 ‘meridian, sottoposti a compressione crescente dal vertice verso Fimposta, da una famiglia di parallel sottoposti a sforei di compressione decre- scenti dal verice verso Fimposta fino ad annullarsi ed a cambiare i segno, divenendo cio’ sforzi di trazione. Per effettuare la vrifica di una cupola consideriamone uno spcchioele- ‘mentare, compreso ta due piani meridiani, definito da un pieolo angolo we suddvidiamo lo spicehio in conc, determinando per ogni conco il peso pro- prio e quello su di sso gravante (Gig 6:32). Ciascun eonco sara in equilibria sotto azione della forza verticale P; (peso proprio del concio¢ relativo so- vraccatico),dellazione Ry trasmessa dal conc sovrastante,del'aione R, del concio sottostant, dello sforzo Q, trasmesso dagl spicchiadiacenti, che danno luogo ad wna rsutanteorizontale di inensth 7, = 20, sn wi? Si considera che le forze H,passino por i punt i nocciolo ester delle sezioni baricentriche che le azioni R, passino per i punti di nocciolo intern. Il procedimento grafic sara il sepuente (fig. 633): 1) sirappresenta in grafico la proiczione orzzontale dello spicchiocle- rmentaree della sezione verticale media es tracca la linea cy by dy a, di ca- Figura 632 1M Capitola extevo 255 = 11864 1m > 234 cr 1 contro di pressione risulta esterno al nocciolo: pertanto la verifica, 0m, sara > \ Capitolo nono Legno 9A. Generaliti ‘Blencare le carattristche di un legno in senso assoluto, cosi come po- twemmo fare pet un altro materiale, ad esempio un metallo, non 8 agevole, ‘non fosse altro per le difforenze sostanziali che distinguono le varie essenze in ragione dellalbero da cui provengono, dell’ta dell'albero, della stagio- natura ¢ del trattamento cui sottoposto, della forma, del tagio, «cost vis. ‘Come materiale da costruzione il legno ha avuto vastissime applica- ion’ fin da tempi remoti ed & ben lontano dal rinunziare ogi a questo truolo notevole nonostante Fimportanza che vanno assumendo altri mate riali caaratterizeati da maggiore durata e resistenza Tl legno interviene nelle costruzioni quale elemento strutturale impor- tante sia come strutturafissa sia come opera provvisionale: e cid in virtd degli inmumerevoli pregi di cui gode e nonostante i suoi difeti, ‘Tralasciamo di soffermarci sui ben noti dfetti fondamentali di questo materiale, che sono principalmente la putreseibilta e fa combustibilita, che ne rendono precaria la durata, ed esaminiamo di seguito brevemente le sue caratteristiche fisiche © meccaniche. 9.2, Caratteristiche fisico-meccaniche 11 legno & un materiale a struttura non omogenea, in quanto le sue caratteristiche variano da punto a punto, ed & inoltre anisotropo, cio’ le ‘sue caratteristiche meccaniche variano con la ditezione dello stato tensio~ nale nell'intorno del punto. I legno, che rapipresonta Ia parte pit soida Gella pianta, @ prodotto da un tessuto detto “cambio” che genera le cellule attraverso la divisione delle stesse ‘Una prima clasificazione per i legnami pud essere fatta dal punto di vista botanico; i legno apparticne a tre specie principal: conifere, atifoglic ‘e monocotiledoni. Le conifere sono dette anche gimnosperme, resinose © ‘aghifoglie; mentre per Ie latfoglie sono chiamate anche dicotiledoni. ‘Alle conifere appartengono tra gli altri: Fabete rosso e bianco, il pin 146 Captoio nono ccembro, il pino silvestre, il pino bianco, Pabete americano, il larice . Perle latifoglic invece possiamo ricordare tra gli altri: il faggio, Pacero, il casta- zno, la betula, ebano, il tasso, Ia quercia, il ciiegio, i frassino, olmo, il noce il bosso, il salce il tiglio. Monocotiledoni sono invece palme, baobab ete Le essenze che vengono usate nel campo delle costruzioni sono le conifere ole latifoglic, in quanto hanno una struttura pit compatta con una ‘buona resistenza alle sollecitazioni, a differenza delle monocotiledoni che sono costtuite da fasci di fibre disgiunte. II legno delle conifere presenta luna struttura pid semplice rispetto a quello delle latifogle: & compost maniera prevalente da un solo tipo i cellula detta tracheite che scorre nel senso longitudinale del tronco e consente la conduzione dell'acqua e delle altre sostanze, oltre a influenzare le caratteristiche meccaniche. Nelle latifoglie invece vi sono particolari cellule che svolgono tali funzioni. Le caratteristiche dell'anatomia e dellaspetto del legno sono ingluenzate dalla disposizione di tai cellule, da quella delle cellule midollari che decorrono in senso radiale nel tronco, dalla disposizione dei canali resinosi e dalla struttura macroscopica. A tal proposito bisogna ricordare che la struttura cellulare & formata per successive stratficavioni; le pareti cellulari sono costituite oltre che da composti organici come Ia celulosa, Vemicellulosa e le sostanze pecticte, dalla lignina che di fatto @ uno dei fattori che influenzano maggiormente la forma del materiale. La lignina & formata da lun insieme di sostanze ~ carbonio, ossigeno, idrogeno ~ e costiuisce le pareti delle cellule della cui rigidita & responsabile, L'nsieme lignina — cellulosa forma una struttura composita naturale con analogie al eomporta- ‘mento delle strutture in cemento armato: infatti la cellulosa che ha resi stenza a trazione, & divisa in fibrille orientate parallelamente alle cellule © di fatto pud essere paragonata alle armature di acciaio, mentre la lignina, che & una sostanza dura, adesiva e compatta, @ il riempimento che da solidta al tutto, con una funzione simile a quella del calcestruzzo. La crescita avviene per accumulo di aneli anulari ela fig. 9.1 mostra la sezione trasversale di un tronco. La zona corticale comprende la corteccia, il libro ed il cambio, La corteccia & la parte esterna, il libro 8 uno strato di piccolo spessore a ‘contatto con la cortectia ed & formato da condottiattraverso i quali la linfa scende nella pianta; il cambio & invece il tessuto generatore delle cellule, Attraverso la divisione delle cellule si formano la corteccia verso T'esterno € Ie cellule legnose verso l'esterno, La zona interna (che di fatto @ il legno propriamente detto), com- prende invece lalburno, il durame ed il midollo. L’alburno & legno i formazione, ricco di linfa ed amidi; il durame & la parte interna perfetta- mente lignificata; il midollo & Ia parte centrale, di minore consistenza Legno 147 Poiché il legno & un materiale anisotropo ed eterogenco, esso viene riferito ad un sistema di assicartesiani ortogonali giacenti nei piani delle sezioni principali, che sono: — Ia serione trasversale, perpendicolare all’ asse longitudinale del fusto; — Ia sezione radiale definita in senso veiticale dalf'asse midollare ed in senso orizzontale dal diametro;, — la sezione tangenziale, parallel allasse del fusto e passante per una secante della sezione trasversale. La classiticazione dei legni viene fatta in base o in base alle essenze arboree di provenienza o in base ai difetti. In base alle essenze si avranno legni duri o di essenza forte, che rovengono dalle latioglic;e legni tencrio di essenza debole, che proven ‘Bono dalle conifer. In base ai difetti che sono rappresentati essenzialmente dalla quantita dimensione dei nodi e dalla deviazione delle fibre, si avranno legni di prima categoria o senza difett, di seconda categoria o con piceoli difet i terza categoria o con difetti. Le principali caratterstiche fisiche del legno sono il peso specifica e Pumidita I peso specifica del legno & riferito al materiale essiccato all'aria e varia tra 6 € 10 kN/me (600-1000 kg/me). I peso specifico varia in funzione delfessenza © del grado di umiita 5 Liumidita @ uno dei parametri che influenzano la resistenza meccanica, le proprieta termiche, la lavorabilt:il contenuto d'acqua varia in funzione della specie di legno © 'umiditi pud essere definita come' | 2x0 a 18 7 9 | 130 Robin ia 1S 12 | 000 ™ | ms io | 10 u 1s 3 as | rom (4 L. Use “Dago« ditions dap in opr Ah Worksop: Taber A Setanta fone pa te hres Rie To 198). Legno 151 ’ 9.3. Forme e dimensioni del legname I Jegname viene posto in commercio sotto forme diverse e pit 6 meno regolari a secondo della loro destinazione. Le dimensioni e le relative denominazioni vatiano da regione a regione, per cui risulta difficile stabi- lire un codice nazionale, Pud essere comungue utile indicare la denomina- ione che assumono alcuni legnami in Campania Le ginelle sono dei tronchi di eastagno non scortecciati del diametro di cirea 10 cm, e vengono utilizati per opere provwisionali. 1 sostacchini sono dei tronchi di castagno grossolanamente squadrati sui quattro lati ma con gli spigoli ancora naturalmente arrotondati, con sezione variable | marciavanti sono fette di tronco a contomo naturale dello spessore di circa 4 em, che vengono usati per opere provvisionali di contenimento dei tren Le mezzanelle sono tavole di legno abete dello spessore di 2 em. Le tavole da ponte sono tavole di legno abete dello spessore da 4 a 5 fem che vengono incravattate con nastri metallci alle due estremit. 94. Calcolo delle travi in legno 11 calcolo delle trav in legno alle varie sollecitazioni semplici e compo- ste non riveste aleuna particolarit [Nel easo di travisoggette a carico di punta, si pub applicare la formula I di Eulero fintantoché la snellezza a (dove l & la lunghezza libera di inflessione e q il aggio minimo d'inerzia) & maggiore di 100, ed il catieo critico sara: REI pig oR © quello ammissiile: dove s 8 un coetficiente di sicurezza, che si assume compreso tra 6 ¢ 10. Per 152 Capitola nono 24-€ 100; il che accade nella generalita dei casi, si calcola la tensione critica Go con Ja formula sperimentale di Tetmayer ay = 29244 ~ 0.000692 2) keg/emq, che viene divise per il coefficiente di sicurezza s. ‘La verfica si fa pertanto nel modo seguente (essendo N Yo sforzo normale e A Parea della sezione trasversale): Ng BB a - oon » aos 9.8 Giunzioni in legno La necessit di giuntare gli element in legno, che hanno tra altro delle dimension’ uaturalmente Kimitate, allo scopo di realizzare i vari tipi strutta- tall oocorrenti stata affrontate secondo vari schemi che possono ragerup- past sotto la denominszione di union! a legno o di forza, talvottarinforzate ron Vausiio di elementi in ferro, Solo nei tempi pit roventi Yimpiego di ollanti ad alta resistenza ha consentito Ia realizzazione di strutture collate. ‘Le unioni a legno vengono di seguito elencate: Giunto testa a testa (atto a trasmettere sforzi normali) Figura 92 Giunto a metA legno retto Figure 95 Legno 153, 154 Capito nono Giunto oblique Figura 906 Giunto a trazione a dente retto paso ja Figura 97 Giunto a trazione a dente obliquo +} 28 2 _f Figura 98 Legno 185, Giunto con bictte jean Figura 99 Giunto di trazione con coprigiunto in legno Giunto a doppio dente ~ t 71 ; 4 t A Figura 9.11 156 Capitolo nono i Legeo 157 Giunto a dente semplice Giunio a incastro 0 a tentone 3 Bs | H pi Figura 9.14 Giunto a doppio dente \ Giunto a meta legno 82g Figura 915, Giunto a coda di rondine aL, } Pear 916 |

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