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STORIA DELLA LINGUA

Inglese lingua più mista rispetto a tutte le lingue germaniche perché sin dall’inizio è stata
contaminata da altre lingue.

16.11.21
Background storico: l’inglese non è la prima lingua che è stata parlata sull’isola, i primi
abitanti sono popolazioni celtiche che occupavano gran parte dell’Europa settentrionale,
compresa l’Italia del nord. L’inglese ha ancora dentro elementi che arrivano da queste lingue
celtiche.

Le lingue celtiche:
- Continentali
- Insulari: fa riferimento all’isola britannica, ci sono i vari dialetti dell’isola. Forme di
lingue celtiche che esistevano e sono sopravvissute per vari secoli fino alla situazione
attuale in cui il gaelico esiste ancora, è scomparso il cornico a metà 700 (Cornovaglia)

I Galli entrano in contatto con i Romani con Giulio Cesare che li attacca (55-54 BC) perché i
romani allargavano sempre più il loro impero, e questo è importante come premessa al
costituirsi della Britannia Romana.
 Cesare fa incursione sull’isola perché i celti che già abitavano l’isola tornavano sul
continente per aiutare i loro cugini galli contro i romani, quindi Cesare fa questa
incursione per respingere questi nemici.
Poi nel 43 AD viene conquistata sotto l’imperatore Claudio. Britannia romana che occupa
tutto il sud e centro dell’isola, viene segnato il “Vallo Adriano” che segnava il confine nord
della Britannia romana con le popolazioni celtiche che abitavano il nord.
TOPONIMI legati a degli insediamenti romani che poi si trasformeranno in città, sulla cartina
vediamo rete di strade per collegare le città e per controllare il territorio.

Latino usato come seconda lingua, è la lingua del potere politico, militare e amministrazione.
Nella Britannia Romana ci sono circa 40.000 persone che arrivano dall’impero, questione
importante anche a livello linguistico.
CRISTIANIZZAZIONE: la religione cristiana che si diffonde nei primi secoli è la religione
dei poveri, tra cui i soldati quindi sicuramente tra i soldati mandati nella britannia romana
c’erano dei cristiani (=> così arriva la cristianizzazione dei celti, la prova è che già nel 314
AD arrivano in Francia al Concilio di Arles dei vescovi celti)
 Non dura molto, intorno al 410 i romani se ne vanno. Dopo le invasioni barbariche i
romani abbandonano per prima le regioni più lontane del loro impero.
I celti dopo l’abbandono dei romani non sono così “felici” perché i romani avevano lasciato
abbastanza liberi i celti nel loro vivere, ma ovviamente gli avevano sottratto tutta la
componente militari: da quasi 400 anni le popolazioni celtiche non sapevano più combattere,
erano quindi fragili ed esposti a dei possibili attacchi. Attacchi che potevano venire dal nord
(oltre il Vallo), infatti cominciano a muoversi verso il sud. I celti, siccome non hanno
capacità militare ingaggiano dei professionisti che combattono per loro, cioè parte delle
popolazioni germaniche che prima vengono ad aiutare e poi si trasferiranno sull’isola non
come soldati mercenari.
RADICI DELL’OLD ENGLISH
L’antico inglese/old english/anglosassone è parlato sull’isola circa dal 449 al 1066 (conquista
normanna). I romani vanno via nel 410, gli anglosassoni arrivano nel 449, quindi non c’è
nessun contatto diretto sull’isola tra anglosassoni e latini.
 Pitti che provengono dal nord della scozia, Scotti dall’ Irlanda, fanno delle incursioni
perché i romani sono andati via e quindi la ex britannia romana è facile terreno di
conquista.
I celti che inizialmente chiedono l’aiuto di mercenari germanici ma poi scoprono che sono
nemici, si trovano attaccati da tutti i lati. I Sassoni, gli Juti e gli Angli attorno al 449 decidono
di attraversare il mare del nord arrivando da sud est e di occupare l’isola. I popoli germanici
si spargono sul territorio della Britannia.

[gli invasori anglosassoni usavano la parola walas (invasore, straniero, celtico, tutto ciò che è
diverso da me e che considero un pericolo): la troviamo in tutta una serie di toponimi come
Wales, Cornwall (corno dei celti. È una zona montuosa non facile da raggiungere dagli
anglosassoni, dove quindi i celti vanno a nascondersi per scappare dagli anglosassonii),
walnut (noce straniera).
- Gli invasori anglossonii arrivano dal mare del nord e quindi cominciano a occupare la
parte sud e la fascia est; quindi, i celti o combattono e vengono presi come schiavi,
oppure scappano verso ovest. Per questo oggi in Galles o in Irlanda si parla ancora la
lingua celtica.

Gli angli i sassoni e gli juti arrivano nel 449, quindi NASCITA DELL’INGLESE,
Sossure: una lingua nasce quando c’è una comunità linguistica che si trova in un determinato
momento e in un determinato spazio. Gli angli i sassoni e gli juti facevano parte della koinee
germanica (insieme delle tribu germaniche), ma essendosi separati da questo gruppo ed
essendosi spostati, da quel giorno nasce l’inglese perché le lingue che parlavano iniziano a
cambiare in modo indipendente rispetto alle lingue rimaste sul continente. (diversità rispetto
al tedesco, olandese di oggi).

Però, nel corso del tempo (nel corso dei 200 anni successivi alle prime invasioni) e in seguito
a questa penetrazione che portano questi diversi gruppi di invasori a sparpagliarsi sul
territorio, si vengono a creare diversi regni anglosassoni.
 Invasori germanici erano già una varietà: tre tribù diverse tra loro, che sicuramente si
capivano, ma che parlavano però in modo già un po’ diverso tra loro. Quindi quando
questi tre si distribuiscono sull’isola, diciamo che l’inglese nasce già con dentro di sé
un certo tipo di variazione.

Eptarchia: queste tre tribù che si trasformano in 7 regni


- Wessex: regno dei sassoni del west
- Sussex: dei sassoni del sud
- Essex: dei sassoni dell’est
- Kent: destinazione privilegiata degli Juti
- East Anglia: angli
- Mercia: angli
- Nortumberland: angli, terra al di sopra del fiume Humber che fa da confine di questa
zona del nord.
Zona più grande occupata dagli angli, ma occupati poco perché caratterizzati da territori
difficili tipo foreste.

Frammentazione di tipo politico e di conseguenza di tipo linguistico. 7 regni in cui il


predominio si muove nel tempo progressivamente da nord a sud: inizialmente il regno più
importante era quello del Northumberland, poi quello della Mercia e poi verso la fine del
periodo anglosassone il primato del regno del Wessex.
Gli anglosassoni a un certo punto vengono convertiti al cristianesimo con una conversione
che arriva da due parti: gli Scots (in irlanda) vengono convertiti da San Patrizio (432-461,
quando gli anglosassoni stavano arrivando sull’isola).
Successivamente, sono i celti scappati in Irlanda che riportano il cristianesimo sull’isola
cercando di cristianizzare i loro nemici anglosassoni e nello stesso tempo il Papa Gregorio da
Roma manda a convertire il Re del Kent.
 Conversione degli anglosassoni importante perché la conversione è un fatto politico
perché se si converte il re in automatico lo fa tutta la popolazione, perché vuol dire
mettere in collegamento il mondo anglosassone con il continente già largamente
cristianizzato. RELIGIONE CHE FA DA COLLANTE.
È anche un fatto culturale perché è la cristianizzazione che porta gli anglosassoni ad avere la
lingua scritta: cristianesimo religione del libro che quindi porta sull’isola la scrittura.

MONASTERI: erano anche i luoghi deputati alla produzione della cultura attraverso la lingua
scritta. Nei monasteri c’erano gli scriptoria, cioè biblioteche dove si scrivevano anche i libri;
quindi, la conversione porta il mondo inglese a entrare nel circolo della cultura scritta.
Molti di questi monasteri (centri culturali) erano vicino al mare perché questo favoriva i
movimenti. Attraversare l’isola dove le strade romane erano messe male, pieno di foreste, era
più sicuro muoversi sulla costa.

Questi missionari romani hanno la bibbia, il vangelo, testi religiosi scritti in latino e saranno
proprio questi missionari a cominciare a scrivere l’inglese (persone che potevano arrivare da
tutte le parti del mondo continentale ma che parlavano latino)

La conversione arriva intorno al 600, questo inserimento dell’Inghilterra nel mondo della
cultura europea la porta a fare passi da gigante: Carlo Magno nella notte di Natale dell’800 è
incoronato imperatore del S.R.I e una delle prime cose che fa è fondare la scola palatina (una
prima università dell’alto medioevo). I professori di questa università li va a prendere in
Inghilterra
 In quei 200 anni il fatto che gli anglosassoni fossero stati cristianizzati li ha portati ad
essere la nazione più importante dal punto di vista culturale dell’alto medioevo.

Gli anglosassoni prima non avevano una cultura scritta, uno dei più importanti manoscritti
che raccoglie testi poetici anglosassoni (che prima erano tramandate oralmente) si trova a
Vercelli perché quel manoscritto era nello zaino di viaggio di qualche religioso che
dall’inghilterra stava andando a Roma ed è morto li/derubato => questo per dire che i libri
viaggiavano.

Attorno all’800 Carlo Magno cerca in Inghilterra i professori per la sua università perché
all’ora era diventata il centro culturale dell’europa ma quest’eccellenza inglese frutto della
conversione viene ampiamente compromessa dalle invasioni scandinave.
Nello stesso periodo degli spostamenti degli angli, sassoni e juti (450) altre tribu germaniche
più dal centro dell’Europa invece di andare verso l’isola vanno a nord e occupano la
scandinavia.
 Questo movimento è un movimento tipico delle tribu germaniche molto mobili. Circa
200/300 anni dopo, le popolazioni germaniche che si erano stanziate in Scandinavia
attaccano l’Inghilterra, ossia quelli che erano stati i loro comuni antenati.
Le abbazie lungo il mare erano maggiormente esposte agli attacchi di questi nemici non
cristianizzati, che parlano una lingua ormai differenziata dalla comune matrice germanica e
che non conoscevano la scrittura.
 Razziano queste abbazie e le distruggono, quindi l’eccellenza che aveva raggiunto il
mondo anglosassone viene distrutta.
Con il passare del tempo gli scandinavi occupano i regni inglesi, con un’unica importante
eccezione cioè il Wessex per merito del re Alfredo che riesce a bloccare le invasioni e
respingerle più indietro.

 CONSEGUENZE LINGUISTICHE
L’inglese antico e le lingue scandinave hanno dei tratti comuni. Il contatto tra le due
popolazioni porta ad un influsso linguistico, all’introduzione di prestiti dalle lingue
scandinave all’inglese e questo scombussolamento dell’inglese porta con se una spinta
maggiore al cambiamento.

SLIDE 16: Dopo la fase militare, il marrone indica le zone in cui più direttamente le
popolazioni scandinave si erano insediate (danelaw, sotto la legge danese). impatto molto
forte.

Re Alfredo è riuscito a respingere gli invasori scandinavi nella prima parte del suo regno.
Negli ultimi 20 anni ha pensato ad una ricostruzione di quella eccellenza raggiunta per merito
della conversione ma che aveva perso
 RICOSTRUZIONE CULTURALE
Fa tradurre e traduce i testi più importanti del mondo medioevale in inglese. Se li fa tradurre
lo fa perché sa che nel suo mondo non ci sono quasi più persone che potrebbero leggerli in
latino, quindi queste traduzioni in realtà sono una sconfitta. Alla lunga però sono importanti
perché fanno nascere la prosa inglese (prima erano solo testi poetici)
Alfredo fa anche un’altra cosa importante: si rende conto che il suo mondo aveva rischiato di
scomparire e quindi fa compilare le Anglo-Saxon Chronicles/Annali, cioè fa redigere una
storia del mondo inglese come cronaca per ricordare ciò che è successo nel proprio mondo,
facendo distribuire varie copie per i vari monasteri sopravvissuti alle invasioni, dando
l’ordine di andare avantii a livello locale.
Lo fa per ricostruzione culturale, e ciò da al suo dialetto (il dialetto Sassone Occidentale) un
ruolo importante, perché questo tipo di lingua diventa il primo esempio di lingua standard
inglese, cioè un modello adottato da tutti gli scriventi e considerato autorevole.

L’inglese antico degli ultimi due secoli (dialetto sassone occidentale) diventa lo standard ma
quando arriva Guglielmo il Conquistatore parla francese che diventa lingua del potere quindi
il dialetto sassone occidentale dopo il 1066 non fa più da modello perché il modello è
addirittura diventata un’altra lingua.

23.11
Beowulf: esempio più chiaro dello spirito anglosassone/germanico, dell’etica e degli ideali
del mondo germanico come prospettiva culturale.
Beowulf: eroe germanico per eccellenza, che vince il male rappresentato da due mostri e poi
si sacrifica per i suoi. Cultura militaresca germanica

Slide 21: basandosi sull’inglese moderno, non si comprende molto. L’inglese come lingua
germanica, qui al 100%, è una lingua incomprensibile per la sua natura germanica, mentre
l’inglese moderno è la più mescolata delle lingue germanica, dove l’elemento germanico e
quello neolatino sono meglio mescolati, anche se il contenuto romanzo è quello più
alloglotto.

RE ALFREDO: più importante re inglese non solo dal punto di vista militari (salva il ruo
regno dalle invasioni scandinave) ma nella seconda parte del suo regno proprio per i risultati
politico-militari, la lingua del suo regno nella varietà Wessex è diventata la lingua standard,
cioè che fa da modello, usata per usi ufficiali anche al di fuori della zona in cui questa lingua
è radicata (Wessex).
 Quando parliamo di Old English si fa riferimento al sassone occidentale del X e XI
sec., ultimi due secoli del mondo anglosassone.
Slide 22: traduzione in OE del Padre Nostro, vangeli tradotti sin dall’epoca anglosassone. Ci
sono parole che riconosciamo, come “name” o “we”
Evoluzione della lingua: si parla sempre della lingua parlata, che venendo usata muta mentre
la grafia cerca di rincorrere sempre il mutamento linguistico, senza mai raggiungerlo però: la
prova sta appunto nelle due parole “name” e “we”, che non sono mai cambiate nella grafia
ma sono cambiate nella pronuncia. La pronuncia moderna non ha una grafia corrispondente.
- Caso diverso per “fader”, dove l’evoluzione fonologica è stata seguita anche
dall’evoluzione grafica, dove l’occlusiva dentale /d/ è stata sostituita dal suono
spirante /th/.
- Rice = regno. Parola di origine celtica, esempio di come l’inglese non sia già una
lingua pura, ma una lingua contaminata da altre lingue.

- ƥu: è il segno del /th/, problema di evoluzione ortografica.


- Hlaf: pronuncia che non esiste più in inglese moderno, perchè il nesso consonantico
iniziale non esiste più. Hlaf = loaf = pagnotta.
- Yfele: lettere dell’alfabeto sono ancora presenti, ma la lettera y non rappresenta più il
suono ü. = male

Slide 24

Vari livelli di lingua dell’inglese come lingua germanica:

- Alfabeto: slide 25, alfabeto runico, appartenente alla primissima età medioevale
germanica, usato dalle popolazioni germaniche e che anche gli anglosassoni
conoscevano.
Le popolazioni germaniche, tra cui anglosassoni, avevano questo alfabeto che serviva
essenzialmente per brevi testi per lo più incisi su materiali duri, ecco spiegato perché i segni
dell’alfabeto sono tutti molto geometrici, con linee rette spezzate.
Anche se gli anglosassoni come popolazione germanica conoscevano l’alfabeto runico, l’suo
della scrittura comincia quando viene importato in inghilterra l’alfabeto latino, circa 150 anni
dopo la nascita dell’inglese/conquista anglosassone dell’isola, la conversione al cristianesimo
porta sull’isola la scrittura. Inoltre, portano con sé la penna, la pergamena e la scrittura latina,
ecco che viene usato anche per copiare testi in inglese.
Le rune, quindi, spariscono ma non al 100%, vengono presi alcuni simboli per arricchire
l’alfabeto latino laddove non esistono (es simbolo del “th”, fonema che esisteva in inglese)
L’alfabeto irlandese da all’anglosassone un altro sistema per rappresentare il suono “th” nella
variante sonora cioè la d tagliata (đ) e la æ usati nell’alfabeto fonetico internazionale.
Æ (e aperta) non c’era in latino e viene creato.
- Fonologia: nel passaggio dalle lingue germaniche, cioè quando l’inglese si stacca
dalla koine germanica e diventa antico inglese, ci sono dei cambiamenti forti per
quanto riguarda le consonanti. Mentre da quando l’inglese è nato ad oggi c’è una
grossa continuità, le consonanti sono cambiate poco.
Succede invece l’esatto contrario per quanto riguarda le vocali, grossi cambiamenti
dall’inglese antico all’inglese moderno.
Differenze tra grafia e pronuncia in inglese vale soprattutto per le vocali perché sono
cambiate molto fonologicamente ma non hanno trovato un adattamento a livello alfabetico.
Es: modor/mother vs mutter neaht/night vs nacht => differenze a livello vocalico ma
anche consonantico
Fador/father stan/stone vs stein
Beam/beam vs baum cyning/king vs könig
Continuità nelle consonanti, grande differenza per le vocali tra inglese antico e moderno

- Morfologia: l’inglese antico viene definito come una lingua sintetica, lingua che in
una parola racchiude il significato lessicale e anche la funzione grammaticale (utilizzo
dei casi). Essendo una lingua sintetica, le parole hanno una ricca morfologia, una ricca
possibilità di avere delle aggiunte di pezzi, non usa i verbi ausiliari come avviene
oggi, e siccome le parole racchiudono in se tutti i significati non c’è ordine fisso delle
parole nella frase come si fa oggi in inglese.
Il genitivo sassone (desinenza in es che nel corso del tempo si è ridotta ad ‘s) che esiste
ancora, è un residuo della situazione antica.

Slide 27: Se notiamo nominativo e accusativo sia al singolare sia al plurale sono uguali: i
morfemi esistono per marcare differenze, ma se sono uguali vuol dire che è un elemento di
inefficenza. Se a questo si aggiunge che l’inglese all’epoca come ora era una lingua
protosillabica (maggior parte delle parole con accento nella prima sillaba) quindi questo porta
che vocali nelle sillabe seguenti sono vocali atone e che quindi tendono a confondersi e a non
essere pronunciate bene.
 Quindi molto presto tutte le desinenze vengono mangiate nel parlato, la -n e la -m
tendono a cadere quindi tutto tende un po’ a confondersi

È tutto questo che ha portato l’inglese antico a diventare, passando dalla fase antica a quella
medioevale, lingua analitica in cui le diverse funzioni sono affidate a parole diverse: alle
singole parole viene affidato il compito di trasmettere il significato e magari grammatica (es
plurale per sostantivi), ma la funzione grammaticale è affidata ad esempio alle preposizioni e
alle posizioni nella frase.
 semplificazione dell’apparato morfologico che porta con se il passaggio dell’inglese a
lingua analitica.

Verbi forti: to ride/to help, distinguono i tempi dal suono della vocale, mentre i verbi deboli
formano il passato e il participio passato aggiungendo la particella -ed (aggiungendo un
suffisso in dentale che può essere una dentale sonora “d”, sorda “t” o una “-id”.
Il verbo help è oggi un verbo debole, prima un verbo forte con l’apofonia della vocale.
 Natura dell’inglese come lingua germanica, ma le lingue cambiando tendono alla
regolarità
Il verbo ride – rode – ridden mantiene le differenze a livello vocalico, ma vediamo la
distinzione tra passato singolare e passato plurale (come il verbo to be, prova che il passato
era fatto così) il preterito plurale era molto simile al participio passato e si sono fusi.
- Lessico: carattere germanico del lessico perché le radici sono germaniche, contatti
limitati ma non inesistenti con altre lingue nel periodo anglosassone (celti, latino,
scandinavi) e di conseguenza, il discorso delle strategie di formazione delle parole.
Per arricchire il proprio lessico e creare parole nuove, oltre prendere da altre lingue, vengono
create usando parole già esistenti (strategie interne), contrapposto alle strategie esterne e poi
c’è il metodo misto, cioè quello dei calchi.

L’inglese antico come lingua germanica che ha pochi contatti, è ovvio che il lessico di base è
di chiara matrice germanica con parole che hanno paralleli nelle altre lingue germaniche e
facilmente riconoscibili.
Gli anglosassoni, occupando l’isola entrano in contatto con i celti e quindi in diretto contatto
con il latino (trasmesso dai celti che lo avevano imparato.)
Engla – land > england > terra degli angli => esempio di parole composte internamente.
-ing indicava discendenza > king > könig
Hastings > villaggio dei discendenti di Hast.
A questo si aggiunge il latino, street = via strata dei romani.
Widsæ > wide sea => ocean prestito dalle lingue romanze, e gli anglosassoni che non
avevano contatti usano le proprie risorse, quindi, mescolano le parole che ci sono per
inventare parole nuove.

Possiamo dire che l’inglese nasce come lingua germanica pura, e che la sua storia è stata una
storia di progressiva contaminazione e progressiva purezza germanica. Le altre lingue
germaniche sono rimaste molto più attaccate alle loro radici germaniche rispetto all’inglese, e
la compenetrazione di lessico germanico e lessico di altra provenienza (lingua greca, latina,
romanze) è importante nell’inglese di oggi:
per esempio radici di origine greco-latina nel lessico tecnico-scientifico e anche in ambito
stilistico, l’uso eccessivo del lessico di origine romanza altera l’impatto stilistico dell’inglese
perché il lessico di origine romanza marca un registro stilistico più alto, soprattutto per quelli
derivanti all’epoca rinascimentale.

Il carattere germanico dell’inglese di vede molto bene in epoca antica, soprattutto in relazione
al lessico di base (terra, padre, madre, collina, parti del corpo), i toponimi, anche se vediamo
che la presenza germanica è una presenza sin dall’inizio contaminata (street > via strata).

il carattere germanico dell’inglese antiche nasce dai metodi soprattutto interni per la
creazione delle parole e lo si vede bene nella composizione (metto insieme due parole già
esistenti: wid sæ => wide sea => oceano, flæsc hama => casa della carne => corpo) e nella
derivazione (parola che può essere usata in modo indipendente + prefisso/suffisso: un-riht
=> un-right; hunt-a => cacciare + suffisso “a” persona che compie l’azione => il suffisso -a è
un suffisso poco forte, si trova in posizione finale e atona, quindi è stato sostituito dal suffisso
-er molto più forte: il suffisso -er è un suffisso latino arius (In italiano -aio, -ario)
-a suffisso molto debole e sostituito da -er, anglosassoni capiscono che il suffisso -arius
poteva essere staccato e attaccato anche a parole di origine germanica, e non solo latina.
-lic => ly, che in inglese si usa per formare avverbi, aggettivi

L’inglese da un’unica radice di parola (es mod) riesce a creare, mediante l’uso di prefissi e
suffissi e la composizione, tante parole => METODO INTERNO DI ARRICCHIMENTO
LESSICALE. Così tante perché l’inglese antico aveva pochi contatti con altre lingue.
30.11
CONTATTI E CONTAMINAZIONI CON LE ALTRE LINGUE:
si parla di contatti e contaminazioni perché l’inglese comincia a perdere la sua natura
puramente germanica.
Dal ‘500 in poi iniziano i nuovi viaggi verso l’America e comincia la diffusione dell’inglese
del mondo da prima con le colonie e poi con le terre dell’impero britannico d’oltremare
portano all’inglese altre lingue che non sono solo francese, tedesco, ma si stimano circa 200
contatti con lingue diverse.
 Quindi le contaminazioni non avvengono solo nella prima parte dell’inglese ma va
avanti da secoli

PRESTITI CELTICI
I primi abitanti dell’isola sono poplazioni celtiche che dapprima sono dominati dai romani e
poi dagli anglosassoni. I celti o vengono uccise dagli anglosassoni, o si rifugiano nelle zone
montuose dell’ovest (quindi contatto linguistico 0) ma parte viene schiavizzata dagli
anglosassoni; quindi, c’è un rapporto tra questi due:
ovviamente rapporto asimmetrico, ecco perché dal punto di vista linguistico si parla di
substrato celtico dell’inglese (celti sottomessi).
Prestiti celtici continentali: prestiti celtici che hanno dato sull’isola ma anche nel continente
alle lingue germaniche
- Rice => ted. Reich: parola celtica che questi ultimi danno alle popolazioni
germaniche. In inglese moderno questa parola non c’è più, c’è solo bishopric
(vescovado). Oggi c’è “rich” che ha la stessa radice anche se arriva dal francese
(vicinanza semantica)
- Dun celtico => down = giù/anche down = colline. Down viene dall’espressione
anglosassone “of dune” = giù dalla collina => giù.
Radici dun- bre = entrambi collina: bredon/breedon = collina
Prestiti celtici che seguono l’invasione anglosassone: pochi perché i celti erano gli schiavi;
quindi, l’impatto linguistico era pochissim

PRESTITI LATINI:
l’influsso del latino sull’inglese inizia prima che l’inglese sia nato e non è ancora finito
(computer = computare).
- Prima che l’inglese sia nato: ci sono prestiti latini che i Romani danno alle tribu
germaniche, quindi anche agli anglosassoni, prima che gli anglosassoni vadano
sull’isola nel 450. I contatti tra romani e popolazioni germaniche ci sono da circa 200
secoli prima che si staccassero dalla koinee.
- Inoltre, c’è un’altra fonte di prestiti latini, quando i romani tra il 55 e il 410 vanno
sull’isola che però se ne vanno prima che arrivino gli anglosassoni => celti che
assorbono prestiti romani (celti romanizzati che imparano il latino) restituendoli in
parte di questi prestiti agli anglosassoni. NO contatto diretto tra anglosassoni e latini
sull’isola.
- Poi anche evangelizzazione degli anglosassoni dopo il 600 d.C, che portano la
scrittura.
fonti sono diverse perché hanno un’impatto diverso (quantità e qualità), fanno riferimento a
periodi diversi, fanno riferimento a campi semantici diversi.

Circa 600 parole latine entrano nel vocabolario celtico, solo poche passano dai celti agli
anglosassoni, sono prevalentemente toponimi perché in molti casi gli anglosassoni vanno a
occupare il territorio che era stato dei romani e dei celti e di base tengono il nome dei posti
che vanno a occupare
- Castra (= campo militare), diventa chester /chaster/lester, che possiamo trovare in una
settantina di toponimi. In alcuni casi la parola chester si pronuncia in modo diverso,
con fusione delle due “s” derivante dalla pronunicia francese. => gluchester –
glusester – gluster. Altri invece il suono “ch” è diventato “c”, tipo Lancaster
derivsante dall’influsso scandinavo. In ogni caso è sempre la parola latina castra.
- vicus (=village) wik: butterwick; bewick; chiswik

Parole latine che gli anglosassoni hanno preso prima del 450, quando facevano ancora parte
del koine germanico.
LATIN *GERM /
GREEK  ModE
 OE GERMAN
kuriakon  cirice church Kirche
diabolos diabolus deofol devil Teufel
aggelos angelus engel angel Engel
presbyteros presbyter, Preost priest Priester

Moneta: OE mynet, oggi mint = zecca


Menta: OE minte, oggi mint
Caseus: OE cese, oggi cheese

Parole portate dall’evangelizzazione, 600 circa


- Ri-prestito: tabula, era già entrato inizialmente in early old english come tæfl poi più
tardi viene ripresa in later old englishcome tabele, tablu, e in inglese moderno table
Riprestito perché nel suo primo significato la parola latina voleva dire tavola, nel secondo
significato indicava la tavola dell’altare (legata alla religione)

Tre ambiti in cui vengono prese le parole in questo periodo:


- religione: altar, creed …
- cultura: scol, studian, grammatic, philosoph
- other: expendere => spend; organum => organo; tigris, camelus (derivati dalla bibbia)

CALCHI: calchi strutturali o calchi semantici.


CALCO STRUTTURALE: lat. Evangelium, viene ricostruita nella sua struttura
 ev: bene, angelium: annunciatore, angelo. Diventa GOD-SPELL. Anche in italiano
c’è il calco semantico buona novella
CALCO SEMANTICO: Þrowung, il sostantivo corrispondente voleva dire soffereza. Prende
il significato specifico della parola “passio” latina, con riferimento alla sofferenza di cristo.
feond (=nemico) usato per indicare il diavolo
witega (=wise man) = profeta
Calco indica una consapevolezza linguistica della lingua straniera molto più avanzata,
rendendola nella lingua d’arrivo secondo le sue regole, mentre il prestito è una cosa molto più
immediata. Se prendiamo l’esempio di chewingum, il prestito può essere preso da chiunque
anche se non sa l’inglese, il calco gomma da masticare implica una consapevolezza
linguistica.
Il calco fa riferimento all’evangelizzazione in questo caso, con gioco linguistico molto
consapevole per farli avvicinare a una religione nuova.

INVASIONI SCANDINAVE:
dall’800 in poi circa c’è questa nuova invasione. Tratti peculiari:
- immigrazioni di intere tribu (non solo soldati, impatto linguistico più forte)
- fase militare seguita a un mescolarsi delle popolazioni con radici linguistiche comuni.
La differenza importante è che l’antico nordico non ha una lingua scritta; quindi,
l’influsso è profondo ma anche nel senso che non si vede (è nella lingua parlata, non
scritta), l’influsso si potrà vedere in epoca medioevale con la scrittura

PRESTITI SEMANTICI: dalle lingue scandinave viene importato solo il significato della
parola, non la forma (che era già esistente
OE dream = musica, gioia, festa => antico nordico draumr = sogno, nel corso del tempo
l’equivalente dream dell’antico inglese prende il significato di sogno
OE eorls = guerriero, antico nordico jarl = conte, oggi earl in inglese vuol dire conte,

INFLUSSO FONOLOGICO: suoni germanici /k/, /g/, /sk/ mantenuti dall’antico nordico,
quando gli anglosassoni vanno sull’isola le palatalizzano: /k/ > /ch/, /g/ > /gl/, /sk/ > /sh/
gli scandinavi reimpongono la forma originariamente germanica (velarizzata, non
palatarizzata)

PRESTITI: prendono forma e significato, they-their-them. Succede perché i pronomi


personali anglosassoni nella loro evoluzione fonologica erano diventati confusi e vengono
rimpiazzati da quelli di origine scandinava.
Sostituiscono anche parole inglesi che esistevano: seax > cnif = knife; æw > lagu = law
(debolezza)

Toponimi: segno dell’insediamento delle popolazioni


- -by, derby (deer) villaggio vove vicino ci sono I cervi

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