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DIRITTO PUBBLICO PARTE PRIMA CAPITOLO 1: DIRITTO E ORDINAMENTO GIURIDICO Ogni Stato ha un ordinamento giuridico, vale a dire un complesso di regole che valgono a disciplinare la realta sociale nei suoi vari aspetti. Gli ordinamenti giuridici degli Stati contemporanei si caratterizzano per la loro complessita e per la loro estensione. Sono ordinamenti giuridici complessi perché vengono ad essere costituiti da numerose fonti del diritto. Sono ordinamenti giuridici estesi perché tendono a disciplinare settori sempre piti ampi della societa. La complessita e l’estensione sono la diretta conseguenza di un nuovo modo di intendere i rapporti fra lo Stato e i cittadini secondo il quale lo Stato,in una societa non pil omogenea e ricca di nuovi fermenti,é chiamato a disciplinare,con le sue norme,rapporti e situazioni giuridiche che precedentemente(secondo la concezione ottocentesca)erano ritenuti estranei al suo campo di azione(es:1’economia)ed a salvaguardare interessi e valori(es:l’ambiente,la salute,la cultura)che la collettivita ritiene ormai essenziali e meritevoli di essere tutelati. Dunque, il concetto di ordinamento giuridico non ¢ un concetto statico ma appare essere in continua evoluzione. Fermo restando che l’ordinamento giuridico é costituito dal complesso delle norme poste dalle fonti del diritto in un determinato periodo storico ed in una data societa (profilo formale), resta sempre da accertare a quali norme é da assegnare il carattere della giuridicita o, in altre parole,quali siano i caratteri che distinguono la norma giuridica e quali siano oggi le fonti del diritto(profilo sostanziale). I caratteri della norma giuridica sono: A) positivita — la norma per essere giuridica deve essere positiva e cioé enunciare un interesse effettivamente vigente nella comunita e predisporre gli strumenti necessari per il soddisfacimento e la tutela di tale interesse. B) coattivita — la norma giuridica é coattiva nel senso che, qualora V’interesse della comunita richiede la sua puntuale osservanza, Vordinamento appresta gli strumenti(sanzioni)affinché i] _precetto normativo sia eseguito anche contro la volonta o in assenza della volonta del destinatario. C) esteriorita — consiste in cid che la nor relazione e ne organizza le strutture e i proce! degli interessi ritenuti preminenti. D) generalita — consiste nell’attitudine della norma a rego! fatti o di comportamenti senza riferimento a situazioni determinati. . E) astrattezza — in quanto che la norma, proprio perché disciplina categorie e non casi concreti, finisce col disporre in via preventiva ed ipotetica e secondo uno schema logico in base al quale se si verifica l’evento A deve verificarsi l’evento B ovvero dato il comportamento ¢ lo stato di fatto A,si ha l’effetto B. Si definiscono fonti del diritto gli atti ed i fatti mediante i quali vengono poste le norme giuridiche. La fonte é lo strumento tecnico, predisposto 0 riconosciuto dall’ordinamento, che serve a produrre il diritto oggettivo(il sistema normativo). Le fonti del diritto si distinguono in: A) Fonti di produzione e fonti sulla produzione. Le fonti di produzione sono quelle che valgono ad immettere nell’ordinamento una norma giuridica. Le fonti sulla produzione sono quelle che disciplinano gli organi ¢ le procedure necessarie alla produzione delle norme. B) Fonti atti e fonti fatti . Le fonti atti sono costituite da manifestazioni di volonta espresse da un organo dello Stato soggetto o di altro ente a cid legittimato dalla Costituzione e trovano la loro formulazione in un testo normativo(fonti scritte). Le fonti fatti consistono in un comportamento oggettivo o in atti di produzione giuridica esterni al nostro ordinamento e che per cid vengono assunti come fatti(fonti ma disciplina nella vita di dimenti per la realizzazione are categorie di o soggetti non scritte). C) Fonti dirette e fonti indirette. Si hanno le prime quando la fonte é prevista e regolata nello stesso ordinamento. Le seconde quando essa é disciplinata in un ordinamento esterno a quello dello Stato. D) Fonti di cognizione .Stanno ad indicare i documenti ufficiali nei quali vengono racchiuse le disposizioni normative. E) Fonti legali e fonti extra-ordinem. Accanto alle fonti legali,vale a dire quelle fonti che sono espressamente previste come tali dalle fonti sulla produzione,vanno menzionate le fonti extra-ordinem. Esse sono costituite da quegli atti o da quei fatti che,pur non essendo abilitati dall’ordinamento per la loro stessa natura a produrre diritto,vengono tuttavia osservati e fatti osservare come se fossero delle fonti del diritto. L’art.1 delle Disposizioni sulla legge in generale dispone che sono fonti del diritto:le leggi,i regolamenti e gli usi. Appare evidente perd che con Ventrata in vigore della Cosiituzione repubblicana,tale elencazione va completata con la previsione di altre fonti in essa disciplinate. Infatti la Costituzione ha creato nuovo ente,la regione,al quale attribuisce il potere legislativo entro limiti da essa stessa predeterminati. Inoltre la Costituzione e le leggi costituzionali occupano un posto a sé stante nel sistema delle fonti del diritto e si collocano quali fonti super primarie,al primo posto della scala gerarchica di modo che tutte le altre fonti tisultano essere ad essa subordinate. Cid detto avremo che sono oggi fonti del diritto:le leggi costituzionali,le leggi ordinarie,le leggi delegate,i decreti-legge,i_ regolamenti governativi,i referendum abrogativi di leggi o di atti aventi forza di legge,i decreti di attuazione degli statuti speciali,i contratti collettivi di lavoro stipulati dai sindacati riconosciuti,i regolamenti regionali. La varieta e la pluralita delle fonti richiedono l’adozione di criteri per la loro composizione in sistema al fine di assicurare l’armonia e la razionalita dell’ordinamento giuridico. I criteri pi adottati sono: 1) gerarchico che consiste nell’ordinare le fonti in una scala gerarchica secondo la diversa efficacia loro attribuita dall’ordinamento di modo che la fonte di grado superiore prevale su quella di grado inferiore. 2) Cronologico secondo il quale,fra due fonti di pari grado,quella entrata in vigore successivamente prevale sulla prima(lex posterior derogat priori)nel senso che pud abrogarla,modificarla 0 derogarvi. L’ideale scala gerarchica vede al primo posto le fonti superprimarie(la Costituzione e le leggi costituzionali)seguite dalle fonti primarie(le leggi ordinarie e gli atti ad esse equiparati)e dalle fonti secondarie(i regolamenti governativi). Tra le fonti bisogna menzionare la consuetudine(richiamata dall’art.1 delle Disposizioni preliminari al Codice civile)che si caratterizza per un elemento di fatto cioé un comportamento reiterato e costante nel tempo, e per un elemento di natura psicologica vale a dire il convincimento che tale comportamento sia giuridicamente obbligatorio. La consuetudine & una fonte fatto poiché si tratta di una regola non posta da un atto normativo espressione di una volonta politica di un organo abilitato dall’ordinamento alla produzione di norme. Un cenno a parte meritano le consuetudini costituzionali che talvolta regolano i rapporti fra gli organi supremi dello Stato e che non devono essere accompagnate dall’elemento psicologico poiché consistono soltanto in comportamenti ripetuti nel tempo che i soggetti della Costituzione ritengono opportunt ad integrare norme costituzionali lacunose. . Questa é la gerarchia formale,si pu accennare ad altri tipi di gerarchia: a) strutturale che intercorre tra poteri normativi T’uno fonte dell’esistenza e della legittimita dell’ altro. b) logica che si ha tra le meta-norme(norme che hanno per oggetto altre norme)e le norme che ne formano l’oggetto. c) di valori(assiologica)che si ha quando in via interpretativa una norma contenente un valore viene considerata fondamento di un’altra norma della quale é possibile una interpretazione adeguatrice. Ai criteri va aggiunto quello della separazione delle competenze in base al quale l’efficacia delle fonti viene distinta a seconda della sfera territoriale materiale in cui essa opera. L’adozione di tale criterio si ¢ resa necessaria per l’esistenza di alcune fonti alle quali la Costituzione tiserva la disciplina di una materia o parte di una materia. Nel primo caso,la fonte si pone come Lunica competente a disciplinare la materia. Nel secondo caso,la disciplina della materia viene suddivisa fra due fonti ciascuna delle quali interviene in un ambito ad essa riservato escludendosi che possano esservi reciproche interferenze o sovrapposizioni. Si pensi alla potesta legislativa concorrente attribuita alle regioni dall’art.117 della Costituzione e dai corrispondenti articoli degli statuti speciali che viene definita concorrente o ripartita perché,nelle materie enumerate in tali articoli,si ha una separazione di competenze fra Stato e regioni,spettando alla legge dello Stato di stabilire i principi fondamentali ed alle leggi della regione di dettare le norme di sviluppo e di dettaglio la cui vigenza é limitata all’ambito territoriale della regione. C’é infine il principio di specialita secondo il quale la legge anteriore speciale resiste alla modifica da parte della legge generale successiva. Esempi di applicazione del principio di specialita sono:la prevalenza della legge delimitata per territoriola prevalenza della legge eccezionale su quella generale,la prevalenza della legge pid favorevole in materia penale (principio del favor rei),la prevalenza della legge pid favorevole al lavoratore in materia di rapporto di lavoro. La delegificazione consiste nel decongestionare il Parlamento da attivita superflue 0 comunque non consone alle funzioni : che esso dovrebbe svolgere in una moderna democrazia mediante il ricorso ad una legge quale legge “tipica”avente per disposto il trasferimento di certe discipline dalla. sede legislativa a quella regolamentare. A tale forma di delegificazione fa ricorso Vart.17 della legge 23 agosto 1988 . In esso si dispone che,con decreto del Presidente della Repubblica,previa deliberazione del Consiglio dei ministri e sentito il Consiglio di Stato,sono emanati i regolamenti per la disciplina delle materie per le quali le leggi della Repubblica,autorizzando l’esercizio della potesta regolamentare del Governo,determinano le norme generali regolatrici della materia e dispongono I’abrogazione delle norme vigenti con l’effetto dell’entrata in vigore delle norme regolamentari. In virti dell’autorizzazione da parte della legge,tali regolamenti prendono il nome di regolamenti “autorizzati”. Dalla delegificazione va distinta la deregulation che consiste nella riduzione dell’intervento dei poteri pubblici nelle attivita economiche nel presupposto che tale intervento non é riuscito a migliorare l’allocazione delle risorse ¢ la distribuzione del reddito. Le fonti che sono poste in altri ordinamenti e che tuttavia spiegano indirettamente la loro efficacia nello Stato possono essere di due tipi: 1) generali ordinamento generale per eccellenza é& quello della Comunita internazionale(costituita da tutti gli Stati sovrani). 2) particolari ordinamenti particolari sono quelli dei singoli Stati o di istituzioni non assimilabili ad uno Stato(es:la Chiesa cattolica). Vi é poi un terzo tipo di ordinamento che é dato dall’unione fra pitt Stati che potremmo definire intermedio fra quello dei singoli Stati e quello della Comunita internazionale. Con riferimento ad ognuno di questi tre ordinamenti dovremo esaminare: 1) per la Comunita internazionale,le norme di diritto internazionale e le norme di natura pattizia. 2) per gli ordinamenti particolari,la presupposizione ed il rinvio. 3) per gli ordinamenti intermedi,i regolamenti ¢ le direttive dell’Unione europea. Forme di collegamento fra il diritto internazionale ed il diritto interno sono nell’ordinamento italiano: * Padattamento automatico Vart.10 Cost. dispone che giuridico italiano si conforma alle norme del diritto generalmente riconosciute” “Pordinamento internazionale ‘Scopo della norma é@ quello di adeguare il ternazionale che,in iritto interno italiano a quelle norme di diritto in c : : tutti gli Stati,sono quanto rispondenti agli interessi e alle esigenze di a generalmente riconosciute nell’ambito della Comunita internazionale. al * Pordine di esecuzione riguarda il diritto internazionale pattizio vale a dire le norme di diritto internazionale prodotte dall’accordo fra due o pil Stati diretto a regolare i loro rapporti in campo politico,culturale, commerciale,civile,penale e cosi via. Riguardo agli ordinamenti particolari si ha: * la presupposizione quando per interpretare e quindi applicare una norma dell’ordinamento statale si rende necessario il riferimento ad una norma contenuta in un ordinamento straniero. “il rinvio quando,in virtd di una norma posta nell’ordinamento interno,una norma,propria di un altro ordinamento,viene ad essere applicata nello Stato Particolare considerazione meritano le norme comunitarie vale a dire le norme emanate dagli organi della: “ Comunita europea del carbone e dell’acciaio(CECA); “ Comunita economica europea(CEE); “ Comunita europea per l’energia atomica(CEEA o Euratom) Istituite la prima con il trattato di Parigi del 1951 e le altre con i trattati di Roma del 1959 ed alle quali aderiscono Italia, Francia, Germania Federale, Gran Bretagna, Spagna, Belgio, Olanda, Danimarca, Portogallo, Trlanda, Grecia, Lussemburgo, Finlandia, Austria e Svezia. Gli atti delle istituzioni comunitarie che hanno la funzione di disciplinare aspetti interni della vita degli ordinamenti nazionali sono molteplici e vengono di solito accumunati sotto l’etichetta di “diritto comunitario” (ovvero di “fonti comunitarie”).I principali tipi di fonti comunitarie sono: “i regolamenti “ le decisioni generali e le raccomandazioni “le direttive L’adattamento dell’ordinamento italiano agli atti normatiy ha, per i regolamenti, mediante la loro diretta ed automatica applicabilita mentre, per le direttive e le decisioni, esso é disciplinato dalla legge 9 marzo 1989, n.86 secondo la quale il Governo presenta alle Camere entro il 1 marzo di ogni anno un disegno di legge (legge comunitaria) per assicurare l’adeguamento dell’ordinamento nazionale all’ordinamaent comunitario. Tale legge mira ad evitare inerzie e ritardi, Le fonti del diritto devono essere interpretate per trarre la in esse contenuta. Esistono diversi tipi di interpretazione: i comunitari si norma giuridica ’ interpretazione letterale 0 mens legis quando |’interprete di un testo normativo tiene conto del significato grammaticale delle parole non isolatamente considerate bensi secondo la loro connessione sintattica e Vintenzione del legislatore. ’ interpretazione sistematica quando la norma,non essendo isolata ma inserita in un sistema unitario e concluso,viene colta nelle sue connessioni con le altre norme. L’interprete una volta tratta la norma dal testo sulla base dell’interpretazione letterale dovra, per cosi dire, calare la stessa nel sistema e potra avvenire allora che il suo significato si arricchisca (interpretazione estensiva) o si restringa (interpretazione restrittiva). ’ interpretazione adeguatrice & possibile che possiamo trarre dallo stesso testo, in distinti periodi storici, norme del tutto o in parte diverse. Cid pud avvenire perché, pur restando immutato il testo, sono mutati i principi fondamentali che reggono l’ordinamento. In questo caso occorrera adeguare il significato della norma ai nuovi e diversi principi. ’ interpretazione evolutiva pud anche accadere che, fermi restando i principi, il testo normativo col passare del tempo venga interpretato e . quindi applicato in diversa maniera poiché proprio il trascorrere del tempo puo determinare un distacco fra il significato originario della norma e quello che l’interprete pud attribuire al momento in cui deve darle applicazione. ’ interpretazione autentica proprio perché un testo normativo pud ricevere varie e talvolta contrastanti interpretazioni, pud intervenire il legislatore per chiarire e precisare con legge il suo significato, vincolando in tal modo gli interpreti non solo a non attribuirgliene uno diverso ma anche ad applicarlo con il significato determinato retroattivamente vale a dire fin dal momento della sua formulazione. “ interpretazione analogica qualora |’interprete non trovi una norma che disciplini espressamente una determinata fattispecie, spettera all’interprete di ricavarla mediante un processo logico o dalle disposizioni che disciplinano casi simili o materie analoghe (analogia legis) o mediante il ricorso ai principi generali dell’ordinamento giuridico (analogia juris). L’interpretazione analogica non é consentita in materia penale nella quale vige il favor libertatis per cui un fatto, per essere punito come reato, deve essere previsto espressamente come illecito da una legge. ‘ interpretazione burocratica pud infine avvenire che, nell’ambito di un ramo della pubblica amministrazione, agli organi gerarchicamente dipendenti vengano dall’organo sovraordinato impartite direttive sul modo in cui devono essere interpretati una legge o un regolamento. L’applicabilita delle norme giuridiche ha una sua dimensione temporale € spaziale. Quanto alla prima, Il’art.11 delle Disposizioni sulla legge stabilisce che “la legge non dispone che per I’avvenire, essa non ha effetto retroattivo”. Premesso che, a norma dell’art.73 Cost. “le leggi formali entrano in vigore il quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione salvo che le leggi stesse stabiliscano un termine diverso”, la regola enunciata nel suddetto art.11 sta ad indicare che una norma non puo essere applicata a situazioni di fatto o a rapporti giuridici sorti e conclusisi anteriormente alla sua entrata in vigore. La norma invece si applichera alla situazione ed ai rapporti che non abbiano, al momento della sua entrata in vigore, ancora esaurito i loro effetti. La legge dispiega la sua efficacia nel tempo fino a quando una legge successiva od una fonte di pari grado non la abroghi. A norma dell’art.15 delle Disposizioni sulla legge l’abrogazione puo essere: “ espressa quando la legge successiva espressamente disponga che la legge precedente, o anche soltanto alcuni articoli, sono abrogati. * tacita quando le disposizioni della nuova legge siano incompatibili con quelle della legge precedente o quando la nuova legge regoli I’intera materia gia regolata dalla legge anteriore, non potendo ovviamente coesistere due leggi che disciplinano per intero la medesima materia. L’abrogazione di una legge puo anche avvenire ad opera di un referendum e, in tale ipotesi, sara sempre espressa. L’applicabilita delle norme giuridiche secondo una dimensione spaziale viene ricollegata comunemente al principio della “territorialita della legge” secondo il quale le norme vigono ed hanno effetto nell’ambito territoriale entro il quale lo Stato esercita la sua sovranita. Se é vero che tutti coloro (cittadini, stranieri, apolidi) che si trovano nel territorio dello Stato sono soggetti alle sue leggi, é altrettanto vero che la legge italiana si applica, in alcuni casi, anche se il destinatario si trova al di fuori del territorio dello Stato come avviene ad esempio per |’obbligo di pagare le imposte e di prestare il servizio militare. Posto che fine proprio del diritto é la conservazione della societa, quando una norma tutela un interesse che realizza in via immediata questo fine, detta norma é di diritto pubblico. Quando invece una norma tutela in via diretta un interesse individuale e solo indirettamente un interesse pubblico, detta norma é di diritto privato. La distinzione fra diritto pubblico e privato consente di assegnare all’uno od all’altro campo gruppi omogenei di norme che disciplinano determinati interessi. Saranno compresi_ nel diritto. pubblico le norme del diritto costituzionale, amministrativo, processuale, ecclesiastico, tributario, parlamentare, nentre il campo del diritto privato comprende le restanti plinano i rapporti inter privatos racchiuse in buona parte internazional el codice civile. CAPITOLO 2: SOGGETTO DI DIRITTO E SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE Le norme giuridiche considerano ogni uomo un centro di imputazione di interessi socialmente e giuridicamente rilevanti. I] riconoscimento di tali interessi comporta l’attribuzione di una serie di situazioni attive dirette a tutelare e realizzare gli interessi, e passive dirette a subire che altri tutelino e realizzino i loro interessi. Il complesso di queste situazioni costituisce quella che viene definita soggettivita giuridica ed il titolare diviene soggetto di diritto. La capacita delle persone fisiche soggetti di diritto di essere potenzialmente destinatarie delle norme che attribuiscono situazioni attive e passive viene definita capacita giuridica e si acquista, secondo quanto dispone l’art.1 del c.c., dal momento della nascita. Dalla capacita giuridica va distinta la capacita di agire che consiste nell’attitudine del soggetto a porre in essere direttamente, vale a dire senza l’interposizione di altri soggetti di diritto, atti produttivi di effetti giuridici e che si acquista, secondo quanto dispone I’art.2 del c.c., con il compimento del diciottesimo anno (maggiore eta). Pertanto i minori non possono azionare direttamente dette situazioni e debbono necessariamente ricorrere ad un rappresentante cioé ad altra persona fisica predeterminata per legge che agisce nel loro nome e per loro conto. Oltre che alle persone fisiche, l’ordinamento attribuisce la soggettivita giuridica anche alle entita composte da una unione di persone costituitasi in vista del conseguimento di un interesse comune (associazioni 0 corporazioni) o ad una struttura organizzativa idonea a soddisfare gli interessi di persone determinate (fondazioni o istituzioni). Tali entita vengono definite persone giuridiche, non perché anche le persone fisiche non siano persone giuridiche, bensi per sottolineare che tali persone non esistono nel mondo reale e sono soltanto una creazione del diritto, Le persone giuridiche, a differenza delle persone fisiche, possono essere pubbliche o private, a seconda dei fini che esse perseguono. Persone giuridiche pubbliche sono gli enti pubblici. Esistono vari tipi di enti pubblici. Tale classificazione pud essere formulata tenuto conto della dimensione degli interessi dei quali lente assume la cura € della natura dei fini perseguiti. Adottando questa regola vengono per primi gli enti territoriali (regioni, province, comuni ed ora anche Je citta metropolitane) enti, cioé, rispetto ai quali il territorio costituisce il centro di riferimento degli interessi della collettivita su di esso stanziata € | cul fini sono generali. Tutti gli altri enti non hanno il territorio come centro di riferimento degli interessi ¢ non perseguono percid solo fini generali. Essi vengono creati dagli enti territoriali affinché svolgano determinate funzioni per il soddisfacimento di determinati interessi. Enti pubblici non territoriali sono: a) enti pubblici economici che svolgono una attivita diretta alla produzione di beni o di servizi secondo criteri imprenditoriali. b) enti strumentali e di servizi che erogano servizi pubblici essenziali. ¢) enti associativi che si caratterizzano per avere alla loro base una associazione. Esistono alcuni enti pubblici ai quali é stato riconosciuto un accentuato grado di indipendenza nei confronti del potere politico, economico e burocratico che prende corpo in una autonomia organizzativa, finanziaria e contabile oltre che in una serie di regole che disciplinano la designazione degli organi di vertice e le condizioni per l’esercizio del mandato in modo da garantirne l’indipendenza e l’imparzialita nello svolgimento delle funzioni. Rientrano in questa categoria I’Istituto per la vigilanza delle assicurazioni private (ISVAP) e la Commissione nazionale per le societa e la borsa (CONSOB). Le situazioni giuridiche attive possono ricondursi a: “il potere giuridico é una situazione giuridica astratta riconosciuta a tuttii soggetti 0 a determinate categorie di soggetti in ordine al soddisfacimento di un interesse proprio o altrui giuridicamente rilevante. Situazione astratta perché non collegata ad un interesse attuale e che abbisogna, per cid solo, di una specificazione nel momento in cui il soggetto intenda Perseguire e realizzare il suo interesse. II potere é figura giuridica Soggettiva che attiene sia al campo del diritto privato sia a quello del diritto pubblico. Quanto al primo, si pensi al potere dei genitori sui figli minori; quanto al secondo, al potere dei cittadini di eleggere i loro rappresentanti politici. ; ’ il diritto soggettivo dall’astrattezza del potere giuridico (come situazione giuridica potenziale) si passa alla concretezza del diritto soggettivo (come situazione giuridica attuale). II diritto soggettivo presuppone una relazione fra due 0 pit soggetti che prende il nome di rapporto giuridico e che vede da una parte il titolare della situazione giuridica attiva e dall’altra il titolare ituazione giuridica passiva. Il rapporto giuridico pud essere: jtto pubblico quando ambedue i soggetti od uno soltanto dei so; i del rapporto sono soggetti pubblici (ad esempio il rapporto fra lo Stato ed un altro ente pubblico o fra lo Stato ed un cittadino). - di diritto privato quando ambedue i soggetti sono soggetti privati (ad esempio il rapporto fra creditore e debitore) 0 quando, pur se uno dei due soggetti é di diritto pubblico, quel determinato rapporto é disciplinato da norme di diritto privato (ad esempio il rapporto fra il proprietario di un alloggio ed un ente pubblico al quale tale alloggio é stato dato in locazione). * Vinteresse legittimo si ha quando l’interesse protetto in capo ad un soggetto é connesso alla tutela di un interesse altrui. L’ordinamento tutela l’interesse del singolo non in via diretta (perché in tal caso avremmo un diritto soggettivo) ma solo mediatamente se l’interesse del singolo si connetta con altri interessi ritenuti prevalenti. Nel quadro delle situazioni giuridiche soggettive tentano adesso di inserirsi gli “interessi diffusi” ed i “nuovi diritt’”. 1 primi vanno acquistando una particolare rilevanza in correlazione col moltiplicarsi nelle odierne societa industriali di massa dei bisogni della collettivita. Si pensi all’inquinamento di alcune risorse naturali quali l’acqua e Varia, alle aggressioni che subiscono il territorio, il paesaggio, l’ambiente in genere, la salute. Gli interessi diffusi si caratterizzano per non avere un loro centro di riferimento e per essere propri di una serie aperta ed indeterminata di soggetti (ad esempio i consumatori, i senza tetto, i malati, ecc.). Ora il processo attualmente in corso mira ad assicurare ad alcuni di tali interessi diffusi un riconoscimento legislativo in modo da consentire la loro tutela sia in via diretta ed immediata sia in via indiretta prevedendo strutture organizzative, limitazioni, controlli. Fra i “nuovi diritti” possono essere annoverati i diritti dei consumatori, dei malati, degli anziani, dei minori, dei giovani, delle donne, il diritto alla qualita della vita, alla efficienza della pubblica amministrazione, il diritto alla casa e cosi via. Opposte alle situazioni giuridiche di vantaggio sono le situazioni giuridiche soggettive passive o di svantaggio. Esse possono ridursi a due: della d i é ituazi iuridica i i i minati 4 il dovere é una situazione giuridica imputabile non a soggetti deter! bensi ad una generalita di soggetti. ’ Pobbligo é una situazione soggettiva in forz risulta tenuto ad osservare un determinato comportam: un altro soggetto cui l’ordinamento riconosce il di pretenderne l’osservanza. Tale differenza é stata anche espressa assumendo che, fino a quando la situazione di svantaggio non si specifica in capo a soggett! determinath nell’ambito di un rapporto giuridico, si ha la figura del dovere mentre, all’interno di un rapporto fra due o pid soggetti, si ha la figura dell’obbligo. Si pensi, ad esempio, al dovere di ogni cittadino di svolgere una attivita che concorra al progresso materiale della societa, al dovere dei genitori di mantenere, educare ed istruire i figli, al dovere di difendere la Patria, al dovere di tutti di concorrere alle spese pubbliche. Coloro ai quali le disposizioni si indirizzano sono individuati soltanto astrattamente al di fuori di un rapporto giuridico le cui parti sono sempre soggetti determinati. Cid spiega come, di fronte alla situazione passiva dovere, non si possa configurare alcuna pretesa se non quella della collettivita a che si instaurino i rapporti giuridici nell’ambito dei quali i soggetti sono determinati ed i doveri divengono pertanto obblighi e, come tali, vincolano chi é tenuto alla loro osservanza. Ne deriva che il dovere al lavoro si specifica nell’obbligo a prestare la propria opera nell’ambito del rapporto di lavoro, il dovere dei genitori di mantenere, educare, ed istruire i figli nell’obbligo di mantenere, educare, ed istruire la prole tenendo conto delle capacita, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli, il dovere di difendere la patria nell’obbligo di prestare il servizio militare, il dovere di concorrere alle spese pubbliche nell’obbligo di pagare le imposte. ‘a della quale un soggetto ento nei confronti di iritto soggettivo di CAPITOLO 3: LO STATO Possiamo definire lo Stato come un ordinamento giuridico originario, a fini generali ed a base territoriale, dotato di un apparato autoritario posto in posizione di supremazia. Perché si abbia uno Stato sono n i i leces: elementi: ae A) il territorio é costituito dalla terraferma, dalle acque interne (fiumi, laghi, mari interni), dallo spazio aereo sovrastante, dal sotto: * i i s da quel tratto di mare adiacente alle coste (e che comprende uolo, € anche le profondita subacquee) che € denominato “mare territoriale”. Il territorio é delimitato dai confini che possono essere naturali (ad esempio la catena delle Alpi) nel senso che le convenzioni internazionali possono assumere elementi naturali per porli come linea di demarcazione fra due Stati, oppure artificiali quando la linea di confine ¢ fissata non avvalendosi di elementi naturali ma di opere dell’uomo (ad esempio un reticolato). L’estensione del mare territoriale ¢ variabile da Stato a Stato. Il codice della navigazione italiano fissa |’estensione del mare territoriale in 12 miglia. Al di 1a del mare territoriale, si estende il mare libero (o alto mare) non soggetto alla sovranita di alcun Stato. Strettamente collegati al territorio sono gli istituti della “extraterritorialita” e dell’ “immunita territoriale”. La prima é una funzione giuridica in base alla quale le navi e gli aeromobili sono generalmente assoggettati alla legge dello Stato di cui battono bandiera. La seconda, invece, si ha quando una porzione del territorio statale risulta parzialmente immune o esente dalla potesta d’imperio dello Stato. I casi pid frequenti di immunita territoriale sono dati dalle sedi delle rappresentanze diplomatiche straniere. il popolo & costituito dalla comunita di tutti coloro ai quali Vordinamento giuridico statale assegna la qualita di cittadino. E” cittadino per nascita: a) il figlio di padre o di madre cittadini; b) chi ¢ nato nel territorio della Repubblica se entrambi i genitori sono ignoti o apolidi. La legge determina poi altri casi di acquisto della cittadinanza. Cosi, ad esempio, acquistano la cittadinanza: il minore straniero adottato da cittadino italiano; il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano e lo straniero o l’apolide del quale il padre o la madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo grado sono stati cittadini italiani. Dal popolo va distinta la popolazione, termine con il quale si indica l’insieme di tutti coloro (cittadini, stranieri, apolidi) che in un dato momento risiedono stabilmente sul territorio dello Stato e sono sottoposti alle sue leggi. La consistenza della popolazione viene accertata periodicamente (in Italia ogni dieci anni) mediante un censimento generale. Stranieri sono i cittadini di un altro Stato. Essi sono sottoposti alle leggi dello Stato in particolare per quanto riguarda l’ingresso, il soggiorno, Vespulsione e sono titolari delle situazioni giuridiche attive e passive non riservate espressamente dalla Costituzione e dalle leggi ai cittadini. Apolidi sono coloro che non hanno la cittadinanza di aleun Stato; sono anch’essi sottoposti alle leggi dello Stato (in Italia ad esempio hanno l’obbligo del servizio militare) e godono dei diritti civili. Dal popolo va ancora distinta la nazione che sta a designare un entita etnico-sociale caratterizzata dalla comunione di razza, lingua, cultura, costumi, tradizioni, religione fra coloro che la compongono. Dalla distinzione fra popolo e nazione deriva che possono esservl Stati i cui cittadini appartengono a pid nazioni (Stati plurinazionali). Basti pensare al Belgio (fiamminghi, valloni) ed in certa misura alla Svizzera, alla Gran Bretagna ed alla Spagna, oltre che, per il recente passato alla Jugoslavia. L’Italia, che non pud essere considerata uno Stato plurinazionale data la scarsa consistenza numerica dei suoi cittadini appartenenti a gruppi etnici diversi per lingua, tradizioni, costumi, tutela con apposite norme le minoranze linguistiche (art.6 Cost.). C) la sovranita che pud essere intesa in due diversi significati: in un primo significato la sovranita caratterizza ’ordinamento giuridico dello Stato come originario ed indipendente; in una seconda accezione la sovranita si identifica con la supremazia dell’ordinamento statale rispetto agli altri ordinamenti minori. La sovranita dello Stato non é soltanto un principio astratto ma si concreta in una serie di atti mediante i quali viene esercitato il comando e fatta valere la supremazia. Questi atti sono la legge, l’atto amministrativo e la sentenza. Il termine “Stato” pud essere assunto in diversi significati: * Stato istituzione quando si intende per Stato, un corpo sociale organizzato con determinate caratteristiche e con propri ed esclusivi elementi costitutivi che valgono ad individuare l’ordinamento giuridico statale come comprensivo, oltre che di tutti i minori corpi sociali, anche di tutti gli ordinamenti particolari e ad essi sovraordinato. ‘* Stato apparato quando il termine Stato designa !’apparato autoritario vale a dire quel complesso di autorita cui l’ordinamento attribuisce il potere di emanare e portare a esecuzione le norme ed i comandi mediante i quali lo Stato fa valere la sua supremazia. * Stato comunitd costituisce una entita non omogenea che non pud ricondursi allo Stato istituzione che la comprende ma non la esaurisce, Infatti, mentre lo Stato istituzione ¢ una realta giuridica ben determinata nei suoi elementi costitutivi, lo Stato comunita ¢ una realta sociale in continua trasformazione composta da cittadini e non cittadini, da individui considerati uti singuli e da gruppi sociali preesistenti allo Stato. CAPITOLO 4: GANIZZAZIONE DELLO STATO. ivita complessiva diretta alla produzione degli atti dell’autorita viene 1 fit ne. Guardando pit da vicino all’attivita posta in essere nell’esercizio delle varie funzioni avremo che: a) con la funzione legislativa, lo Stato pone le norme costitutive dell’ordinamento giuridico. b) con la funzione amministrativa, lo Stato svolge un’attivita effettiva e concreta diretta al soddisfacimento dei suoi fini immediati: i rapporti internazionali, la sicurezza pubblica, il benessere economico, V’elevamento culturale, la difesa del territorio, ecc. c) con la funzione giurisdizionale, lo Stato accerta la volonta normativa da far valere in un caso concreto allo scopo di eliminare lo stato di dubbio che si sia determinato in ordine alla qualificazione da dare al caso stesso oppure di mettere in atto le sanzioni previste nella ipotesi che la volonta della legge non sia stata osservata assicurando cosi la certezza del diritto e la reintegrazione dell’ordine giuridico violato. Le funzioni legislativa ed amministrativa vengono suddivise la prima fra lo Stato e le regioni mediante una ripartizione di competenze e la seconda fra i comuni, le province, le citta metropolitane, le regioni e lo Stato, secondo il principio di sussidiarieta. Poiché ciascuna funzione é affidata ad uno o pid organi, ne consegue che alla distinzione delle funzioni corrispondera la distinzione degli organi in legislativi, amministrativi e giurisdizionali. Questo principio sta a fondamento dello Stato liberale: all’accentramento del potere in una sola persona, il sovrano (proprio dello Stato assoluto) si sostituisce la suddivisione del potere fra pit organi. Il potere dello Stato, pur restando unitario ed unificante, viene ripartito fra pit organi per garantire che esso non venga pil esercitato in maniera arbitraria 0 incontrollata. Secondo il principio della separazione dei poteri: al Parlamento va la funzione legislativa, al Governo la funzione amministrativa e ai magistrati ordinari la funzione giurisdizionale ma non si esclude che la stessa funzione possa essere esercitata da organi diversi da quelli ai quali @ stata defin istituzionalmente attribuita (c.d. interferenze funzionali). Ogni potere emana i propri atti con una forma tipica e precisamente quella della legge (potere legislativo), del decreto (potere esecutivo) ¢ della sentenza (potere giudiziario). Una rigida separazione dei poteri non & pero in concreto attuabile. Infatti, se ogni potere esercitasse esclusivamente la funzione ad esso attribuita, non verrebbe realizzata un’esigenza fondamentale di ogni Stato ben organizzato che é quella della coordinazione fra i poteri Un organo risulta essere costituito: “* dalla persona fisica che vuole ed agisce per conto della persona giuridica (elemento soggettivo); ‘* dalla sfera di competenza che l’ordinamento gli attribuisce (elemento oggettivo); * dai mezzi materiali di cui organo si avvale per svolgere le sue funzioni (elemento strumentale). Gli organi possono essere classificati e distinti in base a vari criteri. Con riferimento alla loro struttura avremo: a) organi individuali che sono costituiti da una sola persona (ad esempio il Presidente della Repubblica) e collegiali che sono costituiti da una pluralita di persone che agiscono perd come una unita (ad esempio la Giunta comunale o il Senato della Repubblica); b) organi semplici che costituiscono una unita indivisibile e organi complessi che risultano composti da pitt organi (ad esempio il Parlamento composto dalla Camera dei Deputati e dal Senato); Con riferimento alle loro attribuzioni: a) organi esterni che hanno il compito di manifestare la volonta dell’ente e di porre questo in rapporti giuridici con altri soggetti ed organi interni che esauriscono la loro attivita entro la sfera giuridica dell’ente; b) fra gli organi esterni si distinguono gli organi primari che hanno per legge una loro competenza (ad esempio il prefetto) e gli organi secondari destinati a sostituire altri organi in caso di assenza o di impedimento del titolare di questi (ad esempio il vice-prefetto); c) organi centrali se la loro competenza si estende a tutto il territorio dello Stato (ad esempio un ministero) ed organi locali se la loro competenza é invece territorialmente delimitata (ad esempio un provveditorato agli studi); d) organi attivi che manifestano la volonta dell’ente o la portano ad esecuzione (ad esempio le Camere 0 il Governo); consultivi che non esercitano funzioni di volonta ma soltanto di apprezzamento tecnico mediante pareri (ad esempio il Consiglio di Stato); di controllo che accertano la conformita degli atti degli organi attivi alle norme di legge (controllo di legittimita), all’opportunita e convenienza amministrativa (controllo di merito) o la rispondenza dei risultati dell’attivita amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge (controle di gestione). Con riferimento ai modo della loro formazione: a) organi rappreseniativi e non rappresentativi a seconda che siano 0 no in collegamento diretto con il popolo mediante |’istituto della rappresentanza politica (ad esempio organi rappresentativi per eccellenza sono le Camere). Con riferimento alla loro posizione giuridica: a) organi direttivi che esercitano funzioni di amministrazione attiva e non hanno superiori gerarchici (ad esempio un ministro); b) organi dipendenti che sono gerarchicamente subordinati ai primi (ad esempio il segretario generale di un ministero rispetto al ministro). Si definiscono infine organi costituzionali quegli organi dello Stato che, posti al vertice dell’organizzazione statale, si trovano in una posizione di indipendenza e di parita giuridica fra loro. Gli organi costituzionali sono altresi indefettibili nel senso che la loro permanenza nell’ordinamento vale a caratterizzare la forma di Stato e la forma di governo e il loro venir meno provocherebbe un mutamento dell’assetto costituzionale dei poteri. Organi costituzionali nel nostro ordinamento sono il Presidente della Repubblica, le Camere, il Governo, la Corte costituzionale. Per le funzioni esercitate e la posizione di indipendenza dei loro componenti, altri organi (che non possono definirsi costituzionali perché non valgono a caratterizzare la forma di Stato o di Governo) assumono rilevanza costituzionale nel nostro ordinamento sono il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, il Consiglio di Stato, la Corte dei conti e, almeno secondo la tesi prevalente, il Consiglio superiore della magistratura. L’attivita dei pubblici poteri si svolge mediante tutta una serie di atti che sono preparatori all’emanazione dell’atto definitivo. Gli atti giuridici si possono ordinare secondo: a) atti semplici (individuali 0 collegiali) sono quelli posti in essere o da un solo soggetto o da un solo organo qualora questo sia individuale o collegiale vale a dire composto da pit persone la cui volonta viene pero ricondotta ad un’unita. b) atti composti si distinguono in reiterati 0 complessi. Sono att reiterati quelli per la cui formazione si richiede pid di una manifestazione di volonta da parte dello stesso organo. Sono complessi quelli risultanti dalla fusione della volonta di pit organt, volonta che pud essere espressa mediante 0 un atto individuale 0 un atto collegiale. c) atti collettivi che risultano anch’essi dal concorso di pit vol che, mentre nell’atto complesso le volonta si fondono, nell collettivo restano invece distinte. solo atto onta CAPITOLO 5: FORME DI STATO E FORME DI GOVERNO Per “forma di Stato” si intende il rapporto fra chi detiene il potere e coloro che ne rimangono assoggettati. La distinzione che si suole fare delle forme di Stato é fondata sulla diversa misura in cui viene assicurata la partecipazione dei governati alla direzione politica dello Stato. Abbiamo diverse forme di Stato: a) Stato feudale nel quale il territorio é patrimonio del sovrano e dei vari feudatari in un ordinamento che si regge su una pluralita di comunita politiche autonome non coordinate fra loro al punto che & stato sostenuto che lo Stato era in via di progressiva disintegrazione. b) Stato assoluto costituisce la reazione al particolarismo feudale, sostituendo il rigido accentramento alla pluralita dei centri di potere. Cid richiede la creazione di un apparato autoritario con al vertice il monarca quale fonte di ogni altro potere politico che tende a distruggere e ad assorbire le varie componenti dello Stato feudale. c) Stato moderno si ha alla fine del 1700 con l’assunzione del potere politico da parte di una classe sociale, la borghesia, che ha acquistato in seguito alla sua ascesa economica una forza politica tale da consentirle di governare lo Stato da sola ovvero assieme al monarca fortemente limitato nei suoi poteri da una serie di documenti costituzionali i pit importanti dei quali sono la “Dichiarazione dei diritti” da parte dei coloni inglesi del Nord America, la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino” del 1789 e la “Dichiarazione d’indipendenza” emanata dal Congresso di Filadelfia del 1776. I principi contenuti in questi documenti e sui quali si regge lo Stato moderno sono Peguaglianza formale, la tutela dei diritti fondamentali c Vautorita legittimata dal consenso dei governati. Si tratta di un deciso passo in avanti al quale contribuiscono le dottrine liberali miranti da un lato a delimitare la sfera di azione dello Stato nei confront: dellindividuo ¢ dallaltro a distribuire il potere fra i vari organi dell’apparato autoritario in modo tale da evitare gli arbitri dei governanti. L’evoluzione dello Stato moderno é caratterizzata dalla progressiva estensione del suffragio e dalla costituzione, accanto ai partiti politici di élites, dei partiti di massa. d) Stato sociale si caratterizza per l’azione dei pubblici poteri diretta a promuovere il benessere dei cittadini mediante un intervento esteso alle attivita economico sociali e al campo della protezione sociale. Non solo fa leva sulle liberta civili e politiche e sulla eguaglianza formale ma anche su una pit equa distribuzione dei redditi Presupposto per il conseguimento di una eguaglianza sostanziale. e) Stato socialista si caratterizza per la collettivita dei mezzi di produzione con la conseguente limitazione della proprieta privata, per l’esistenza di un unico partito, il partito comunista e per la prevalenza assegnata al principio di eguaglianza sostanziale tispetto a quello delle liberta civili e politiche. Gli Stati inoltre possono distinguersi in: a) unitari quando il potere sovrano é attribuito dall’ordinamento esclusivamente allo Stato nel suo complesso anche se questo pud articolarsi, nel suo interno, in minori enti territoriali dotati di autonomia quali le regioni, le province ed i comuni. b) composti quando pit Stati si uniscono fra loro per dar vita ad un nuovo ente. Rinunciano alla loro originaria_sovranita pur conservando per certi aspetti alcuni poteri che di questa sono espressione. Unica forma rimasta di Stato composto é lo Stato federale che si ha quando pid Stati si ordinamento statale ad essi determinati poteri sovrani rela’ forze armate, alla moneta, allo sviluppo economico, ecc. A sua volta lo Stato unitario tende a trasformarsi: a) da Stato rigidamente accentrato in cui le tre fondamentali funzioni sono esercitate da organi dello Stato soggetto (ben pochi margini di autonomia restano quindi ai minori enti territoriali); uniscono per costituire un Sovrapposto al quale conferiscono tivi alle relazioni internazionali, alle b) a Stato decentrato in cui non solo vengono potenziate ¢ garantite le preesistenti autonomie locali ma si attua anche una ulteriore e pit intensa forma di decentramento mediante la creazione di un ente, la regione, al quale vengono conferite la potesta di legiferare in determinate materie e la potesta amministrativa ma non la funzione giurisdizionale che resta di esclusiva spettanza dello Stato a garanzia dell’unitarieta dell’ordinamento. La forma di Stato cosi intesa si caratterizza come Stato regionale cd & prevista nella nostra Costituzione. Pid Stati possono unirsi fra loro, pur conservando la loro sovranita, per dar vita ad una unione di Stati. La pit importante di tali unioni € oggi l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) i cui organi principali sono: l’Assemblea generale, il Consiglio di Sicurezza (composto da 15 membri di cui 5 permanenti: USA, Russia, Repubblica popolare cinese, Gran Bretagna e Francia), il Segretario generale, il Consiglio economico e sociale e la Corte internazionale di giustizia. L’ONU, della quale fanno parte quasi tutti gli Stati del mondo, persegue i fini del mantenimento della pace nel mondo, della difesa del diritto delle genti e della collaborazione fra gli Stati. Altre unioni di rilievo sono: “ il Consiglio d’Europa che ha il fine di promuovere l’unita politica europea; “ la Comunita economica europea (CEE) diretta alla formazione di un mercato comune europeo; * la Comunita europea dell’energia atomica (CEEA) che ha per fine di promuovere lo sviluppo dell’energia nucleare. Tali comunita (istituite la prima nel 1951 e le altre nel 1957 con i Trattati di Roma) costituiscono delle organizzazioni sovranazionali caratterizzate da una parziale limitazione della sovranita degli Stati sinora aderenti che si sostanzia nell’efficacia diretta di alcuni atti dei loro organi all’interno degli ordinamenti dei singoli Stati. In particolare la CEE adotta le misure destinate alla instaurazione progressiva del mercato interno europeo. Tale mercato importa uno spazio senza frontiere nel quale é assicurata la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali di modo che venga raggiunta l’integrazione economica quale preludio alla unione politica europea. Con i] trattato sull’Unione europea (firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992 dagli Stati aderenti) la CEE é diventata CE e compone, insieme alla CECA, l’Unione europea. Con Maastricht si é dato avvio all’integrazione politico economica dell’Europa con la previsione di un mercato unico europeo, di una Unione economica e monetaria con una Banca centrale europea e con la moneta unica effettivamente circolante nei dodici Paesi che vi hanno aderito dal 1° gennaio 2002, e di una vera e propria cittadinanza europea con i connesst diritti e doveri attribuita ai cittadini degli Stati membri. Organi dell’Unione sono: la Commissione, il Consiglio, i] Parlamento europeo ¢ la Corte di giustizia con un Tribunale di primo grado. Di conseguenza I’Unione ha particolari poteri normativi, amministrativi e giudiziari. Con il trattato di Amsterdam si rafforza il ruolo del Presidente della Commissione che ha funzione di guida politica e maggiori poteri di scelta dei commissari designati tuttavia dai governi nazionali. Si rafforza anche il ruolo del Parlamento di Strasburgo che vota formalmente il Presidente ed i membri della Commissione e pud votare la censura nei confronti dei singoli commissari. Il parlamento esercita poteri di codecisione legislativa con la terza istituzione europea vale a dire il Consiglio. Il Trattato di Nizza ha apportato modifiche alla composizione ed ai meccanismi di funzionamento delle istituzioni comunitarie anche in vista del previsto allargamento a 25 del numero degli Stati membri. Il numero dei membri della Commissione é stato fissato nell’ordine di uno per ogni Stato membro modificando la regola precedente che attribuiva due commissari agli Stati pil grandi (Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna). E’ stato inoltre introdotto un nuovo metodo di ponderazione dei voti attribuiti a ciascuno Stato membro all’interno del Consiglio. Ed é stato aumentato a 732 il numero dei parlamentari europei per consentire una distribuzione equa e proporzionata fra gli Stati membri. Annessa al Trattato di Nizza, ha iniziato i suoi lavori la Convenzione la quale aveva il mandato di redigere un progetto di trattato contenente una Costituzione europea da sottoporre alla Conferenza intergovernativa per l’approvazione. II Trattato che adotta la Costituzione per l|’Europa é stato firmato a Roma il 29 ottobre 2004 e per potere entrare in vigore deve essere ratificato da tutti i 25 Stati membri dell’Unione europea. Per “forme di governo” si indica il modo in cui le funzioni dello Stato sono distribuite ed organizzate fra i diversi organi costituzionali avendo particolare riguardo all’attivita di indirizzo politico ed ai modi del suo svolgimento. Le forme di governo dello Stato contemporaneo possono ricondursi a tre tipi: I) governo parlamentare_ possiede una _caratteristica fondamentale che va individuata nel “rapporto fiduciario” che lega le Camere rappresentative al Governo per cui quest’ultimo deve ottenere la fiducia delle Camere per poter A ‘vita di indiri itico e deve iniziare a svolgere la sua attivita di indirizzo politico mantenere tale fiducia per poter restare in carica, Quind 5! avra: a) l’attribuzione al Parlamento di un potere di oe : in ordine all’attivita politico amministrativa e finanziarié ve Governo necessario per mettere In condizione il Parlamento di far eventualmente valere la “responsabilita politica del Governo mediante un “voto di sfiducia”; b) Pobbligo | del Governo di dimettersi in seguito al voto di sfiducia delle Camere essendo venuto meno il rapporto fiduciario che collega i due organi. : . I) Governo presidenziale (il cui prototipo si rinviene negli Stati Uniti. d’America) attua una separazione dei potert relativamente rigida. Il suo modello prevede che la funzione esecutiva (affidata al Capo dello Stato ed alla amministrazione federale), la funzione legislativa (affidata alle assemblee elettive) e quella giurisdizionale (svolta dal corpo dei magistrati) vengono esercitate senza interferenze da parte di organi appartenenti a poteri diversi. Il presidente della Repubblica é eletto dal popolo, i segretari di Stato sono scelti dal Presidente e sono responsabili soltanto nei confronti del Presidente (che li nomina e li revoca). L’indirizzo politico ¢ determinato prevalentemente dal Capo dello Stato. Alcuni poteri di indirizzo sono riconosciuti alle Camere per determinati atti mentre per altri é richiesto \’intervento 0 di ambedue o del solo Senato. Le camere possono condizionare J’indirizzo politico presidenziale mediante la manovra finanziaria non approvando o riducendo lo stanziamento dei fondi necessari per il suo svolgimento. Ill) Governo direttoriale (oggi adottato in Svizzera) prevede un organo collegiale (il Consiglio federale) al quale é affidata la suprema autorita di governo della Confederazione. Il Presidente della Confederazione che é€ al tempo stesso Presidente del Consiglio federale é eletto per la durata di un anno fra i membri del Consiglio. Un cenno a parte meritano la forma di governo detta di Gabinetto (propria della Gran Bretagna) e quella della Francia. La prima (che rientra nelle forme di governo parlamentari) é cosi definita per la supremazia assegnata al Gabinetto, costituito dai ministri politicamente pit qualificati, ed al Primo Ministro quale leader del partito che ha vinto le elezioni. La seconda, pur presentando elementi propri della forma di governo parlamentare (il rapporto di fiducia fra Parlamento e Governo) accentua ed esalta poteri del Presidente della Repubblica e pud definirsi denziale o a tendenza presidenziale. Va anche richiamata la overno rieoparlamentare (in vigore in Israele). In essa si prevede lelezione diretta del Premier da parte del corpo elettorale perdurando perd il voto di fiducia del Parlamento nei confronti dell’Esecutivo. Tale forma di governo, accanto ai lati negativi, presenta il vantaggio di avviare tendenzialmente un rafforzamento della leadership del Premier in forza della sua legittimazione popolare. i CAPITOLO 6: LA COSTITUZIONE Ogni gruppo sociale si pone un fine o pit fini da raggiungere e si da una organizzazione volta al loro raggiungimento. Anche lo Stato, in quanto gruppo sociale organizzato, ha una “costituzione” che, in questo primo significato, va intesa come assetto fondamentale. In un secondo significato la costituzione sta ad indicare la traduzione in termini normativi dell’assetto fondamentale. La costituzione pud essere intesa: A in senso sostanziale se é risultante dal complessivo assetto della societa statale; ’ in senso formale se é risultante dalla composizione in norme scritte di tale assetto; in senso materiale se realizza e porta a compimento i valori ed i fini istituzionali presenti nella societa statale o Vassetto fondamentale ed il corrispondente ordine normativo. La costituzione dello Stato pud essere inoltre: ’ scritta quando principi ed istituti vengono consacrati in un documento definito Costituzione, Statuto, Legge o Carta fondamentale; non scritta o consuetudinaria quando non esiste un apposito documento bensi si hanno singole leggi in materia costituzionale. Le costituzioni si distinguono altresi in: ” rigide e flessibili a seconda che per modificare od abrogare le disposizioni in esse contenute sia necessario ricorrere ad un procedimento diverso ed aggravato rispetto a quello proprio della formazione delle leggi ordinarie. . ” corte e lunghe a seconda che si limitino a disciplinare la materia strettamente costituzionale o disciplinino anche materie diverse. “ costituzioni bilancio sono rivolte al presente ed hanno come loro fine quello di dare forma giuridica ad una realta sociale gia esistente. . * costituzioni programma (come, ad esempio, la Costituzione italiana) ci propongono anche di promuovere la trasformazione di tale realta indicando gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti idonei a tale scopo. * ottriate o concesse si hanno normalmente in regime monarchico quando il sovrano concede una costituzione scritta ai suoi sudditi (molto spesso costrettovi dalla pressione popolare come é accaduto in Italia nel 1848 con la concessione dello Statuto al Regno di Sardegna da parte del re Carlo Alberto, Statuto che da lui appunto si chiamé “albertino”). * yotate 0 di emanazione popolare si hanno quando la costituzione ¢ espressa dal basso e viene redatta dai rappresentanti del popolo riuniti in “Assemblea costituente” (ad esempio, l’attuale Costituzione italiana). La Costituzione italiana del 1947 é scritta, rigida, votata e convenzionale. E’ scritta perché i valori fondamentali ed i principi organizzativi sui quali si regge lo Stato italiano sono consacrati in un documento. E’ rigida perché alle norme in essa contenute é stata assegnata una efficacia superiore a quella delle leggi ordinarie di modo che le leggi che modificano la Costituzione e le leggi in materia costituzionale devono essere adottate con una procedura aggravata e sono dette “costituzionali”. E’ votata perché & stata redatta ed approvata dai rappresentanti del popolo eletti all’Assemblea costituente. E’ infine convenzionale perché le forze politiche che I’hanno redatta ed approvata erano fra loro in contrasto (si pensi alle profonde divisioni ideologiche fra le forze politiche di ispirazione cattolica, marxista, liberale, tutte rappresentate all’Assemblea costituente) per cui é stato necessario, al fine di dare un nuovo assetto costituzionale allo Stato, che esse procedessero a delle reciproche concessioni. PARTE SECONDA CAPITOLO 1: IL PARLAMENTO Il potere legislativo ¢ attribuito in Italia al Parlamento che, a norma dell’art.55 Cost., si compone della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica ed é dunque un organo complesso perché formato da due organi (collegiali). La Costituzione ha in tal modo adottato il sistema bicamerale ha cioé previsto due Camere legislative le quali svolgono identiche funzioni realizzando in tal modo una forma di bicameralismo perfetto. Dal Parlamento va distinto il Parlamento in seduta comune dei membri delle due Camere che é un organo a sé stante e un organo coliegiaie che non svolge funzioni legislative bensi funzioni di diversa natura. I casi in cui il Parlamento si riunisce in seduta comune sono: a) elezione e giuramento del Presidente della Repubblica; b) messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica; c) elezione di 1/3 dei componenti il Consiglio superiore della magistratura. SEZIONE I Le Camere sono elette dai cittadini che godono del diritto di elettorato attivo. In particolare sono elettori della Camera dei deputati i cittadini maggiorenni, del Senato i cittadini che hanno superato il venticinquesimo anno di eta. Sono invece eleggibili (e dunque godono del diritto di elettorato passivo) alla Camera tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque anni di eta, al Senato gli elettori che hanno compiuto il quarantesimo anno. L’art.48., comma III, Cost. dispone che “il diritto di voto non pud essere limitato se non per incapacita civile 0 per effetto di sentenza penale irrevocabile 0 nei casi di indegnita morale indicati dalla legge”. La locuzione sistema elettorale sta ad indicare ogni complesso di norme che regola e determina la ripartizione dei seggi per la rappresentanza di un determinato corpo elettorale. La distinzione fondamentale dei sistemi elettorali é¢ basata sul carattere maggioritario 0 non maggioritario che essi possono rappresentare: qualifiche con le quali si suole designare il criterio assunto rivolto o ad accertare soltanto quale sia la volonta espressa dalla maggioranza dei votanti oppure a tener conto anche della volonta degli elettori votanti rimasti in minoranza. Con i sistemi maggioritari si assegnano ai candidati che abbiano ottenuto la maggioranza i seggi attribuiti al collegio. Tale sistema assicura il massimo collegamento fra elettori ed eletti, evita l’eccessivo frazionamento dei partiti, impedisce gli eccessi della partitocrazia favorendo il bipolarismo. Tuttavia esso facilita la corruzione e determina spesso un travisamento della volonta popolare fino al punto che pud avvenire che un partito che ha conquistato la maggioranza dei voti in sede nazionale non ottenga la maggioranza dei seggi in Parlamento. Con i sistemi proporzionali ci si propone invece di assicurare alle diverse parti politiche un numero di seggi corrispondente alla loro forza numerica in modo che il Parlamento dovrebbe rispecchiare la composizione politica del Paese. I] procedimento elettorale si apre con il decreto del Presidente della Repubbiica, su deliberazione del Consiglio dei ministri, che indice le elezioni delic nuove Camere. A norma dell’art.61 Cost. le elezioni delle nuove Camere devono aver luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti. La seconda fase del procedimento riguarda la designazione dei candidati e le presentazioni delle candidature. I partiti o gruppi politici organizzati che intendono presentare candidature per la elezione del Senato debbono depositare presso il Ministero dell’Interno il contrassegno 0 i contrassegni con i quali dichiarano di voler distinguere le candidature medesime. Con la presentazione e la pubblicazione delle candidature si apre la campagna elettorale che dura fino al giorno precedente la votazione e che é regolata dalla legge 10 dicembre 1993 n.115. Detta legge ha l’intento di assicurare la par condicio fra i candidati per quel che riguarda la propaganda elettorale in modo che siano assicurate la parita di trattamento, la completezza e l’imparzialita dell’informazione. Le elezioni si svolgono in due giorni per tutti i tipi di elezioni, nazionali, regionali e locali presso le varie sezioni nelle quali sono stati ripartiti gli elettori del collegio. L’ elezione del Senato avviene su base regionale. Tale disposizione é stata interpretata nel senso che le regioni costituiscono le maggiori circoscrizioni nel cui ambito si svolgono le operazioni elettorali. Il sistema elettorale adottato per l’elezione del Senato é maggioritario ad unico turno, con correttivo proporzionale. In base a tale sistema, il seggio é attribuito al candidato che otterra nel collegio la maggioranza dei voti. Con tale sistema vengono assegnati 238 seggi. I rimanenti 77 sono attribuiti con il c.d. “recupero proporzionale” e cioé assegnati ai gruppi di candidati collegati che hanno ottenuto la somma pit elevata di voti non utilizzati per ottenere i seggi nei collegi uninominali. Il sistema elettorale per l’elezione della Camera é sostanzialmente identico a quello del Senato ma presenta alcune differenze. Quanto alle candidature, mentre esse al Senato possono essere presentante in un solo collegio, alla Camera possono essere presentate. oltre che nel collegio uninominale, anche in tre liste dj recupero proporzionale a livello circoscrizionale. Alla Camera inoltre vengono utilizzate due schede: con una l’elettore sceglie il candidato nel collegio uninominale, con Valtra vota una lista. E’ importante notare che la nuova legge elettorale ha introdotto una clausola di sbarramento secondo la quale soltanto Ie liste che superano il 4% dei voti su scala nazionale sono ammesse al recupero proporzionale. I candidati eletti deputati entrano nel ‘0 delle loro funzioni all’atto della proclamazione. Allo stesso modo i senatori acquistano i diritti inerenti le loro funzioni,dal momento della proclamazione, se eletti, 0 dalla comunicazione della nomina, se nominati. La legge cost. 17 gennaio 2000 n.1 ha modificato l’art.48 Cost. introducendo il diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero ed ha istituito la circoscrizione Estero per |’elezione della Camera dei deputati riservando ad una legge costituzionale la determinazione del numero di seggi da ricoprire e ad una legge ordinaria la determinazione dei criteri. Alla circoscrizione Estero sono stati assegnati dodici seggi per l’elezione della Camera e sei seggi per l’elezione del Senato. La circoscrizione Estero é divisa in ripartizioni comprendenti Stati e territori di: a) Europa, compresi i territori della Federazione russa e della Turchia; b) America meridionale; c) America settentrionale e centrale; d) Africa, Asia, Oceania e Antartide. In ciascuna ripartizione é eletto un deputato e un senatore mentre i restanti seggi sono distribuiti, sempre tra le ripartizioni, in proporzione ai cittadini italiani che vi risiedono. Il voto pud essere espresso o per corrispondenza oppure in Italia nella circoscrizione nazionale relativa alla sezione elettorale in cui i cittadini residenti all’estero sono iscritti. Secondo quanto dispone |’ art.48 Cost. il voto é: a) personale perché il diritto di voto deve essere esercitato personalmente. b) eguale nel senso che ciascun voto ha lo stesso valore di tutti gli altri. c) libero nel senso che, non solo le leggi elettorali, ma anche l’intero ordinamento devono impedire che I’elettore subisca forma alcuna di pressione a favore di un partito o di un candidato. d) segreto proprio per garantirne la liberta. La segretezza del voto viene assicurata dalla predisposizione della scheda di Stato eguale per tutti gli elettori e dalle cabine elettorali in cui l’elettore deve isolarsi per esprimere il suo voto. L’esercizio del voto infine é un dovere civico. Fra le due Camere é possibile individuare alcuni caratteri distintivi: ayé richiesta una eta diversa per l’acquisto del diritto di elettorato attivo € passivo; pieno eser b) la Camera dei deputati € composta da 630 membri; il Senato da 315, pil i senatori di diritto (gli ex Presidenti della Repubblica) ed a vita (i senatori nominati dal Presidente della Repubblica); . c) il rapporto rappresentativo & pit elevato per il Senato essendo il numero dei senatori la meta di quello della Camera dei deputa d) la Camera dei deputati @ interamente clettiva mentre del fanno parte anche i senatori di diritto ed a vita. Ragioni di opportunita politica dirette ad evitare qualsiasi int nello svolgimento delle clezioni ed a garantire quindi la liberta de! voto hanno consigliato il legislatore ad escludere alcune categorie di persone che ricoprono determinati uffici (ad esempio, i consiglieri regionali, il capo ed il vice capo della polizia, i prefetti, i giudici costituzionali, i magistrati) mentre per i componenti altre categorie é stato stabilito che essi non possono ricoprire contemporaneamente all’ufficio di parlamentare un altro ufficio e debbono pertanto optare fra i due. Nella prima ipotesi avremo Vineleggibilita, nella seconda ipotesi avremo invece / ’incompatibilita. Appena proclamato eletto, il parlamentare assume la qualita di deputato o senatore ed il relativo status. Per assicurare perd il rispetto della Costituzione e delle norme di legge, la sua elezione viene sottoposta ad un controllo sotto il profilo sia della sussistenza nell’eletto dei requisiti per la valida assunzione dell’ufficio e sia sotto il profilo della regolarita delle Operazioni elettorali. Tale controllo é svolto da una commissione permanente costituita presso ciascuna Camera (Giunta delle elezioni). SEZIONE II L’assunzione dell’ufficio di parlamentare comporta Vattribuzione di una qualita giuridica che si pone come fonte di speciali diritti e doveri. Le c.d. Suarentigie sono state predisposte per permettere che jl mandato parlamentare sia svolto in condizione di assoluta indipendenza nei confronti degli altri poteri dello Stato e degli stessi elettori. dell’art.68, comma I, Cost., “i membri del Parlamento Non possono essere chiamati a rispondere per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni” tale norma esenta dunque i parlamentari da ogni responsabilita, civile, penale e amministrativa che potrebbe sorgere da un’ opinione espressa o da un voto dato al fine appunto di Consentire loro la pit ampia liberta di valutazione e di decisione nell’esercizio del mandato Inoltre a norma dell’art.68, comma II e III, Cost., nessun membro del A norma Parlamento pud essere, senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene: a) sottoposto a perquisizione personale o domiciliare; b) arrestato o altrimenti privato della liberta personale 0 mantenuto in detenzione a meno che non sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale é previsto l’arresto obbligatorio in flagranza; ¢) softoposto ad intercettazioni in qualsiasi forma di conversazioni o comunicazioni ed a sequestro di corrispondenza. Le sanzioni disciplinari a carico dei parlamentari consistono: a) nel richiamo all’ordine qualora il parlamentare pronunci parole sconvenienti 0 turbi con il suo contegno l’ordine della seduta; b) nell’esclusione dall’aula dopo un secondo richiamo all’ ordine; c) nella censura con l’interdizione a partecipare ai lavori parlamentari per un determinato periodo di tempo. L’art.67 Cost. dispone che “ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Cid significa che il parlamentare, in quanto rappresentante dell’intera nazione e non gia degli elettori del suo collegio, non pud ricevere da questi indicazioni vincolanti circa il modo in cui deve svolgere il suo mandato; anche se come é comprensibile egli sara portato a rendersi interprete delle esigenze e dei bisogni (a lui pit vicini e di cui ha maggiore conoscenza) del suo elettorato. Infine a norma dell’art.69 Cost., “i membri del Parlamento ricevono una indennita stabilita dalla legge”. Tale indennita é costituita da quote mensili comprensive anche del rimborso di spese di segreteria e di rappresentanza. Ai parlamentari inoltre spetta la Carta di libera circolazione sulle linee delle ferrovie dello Stato e sulle linee aeree. SEZIONE III Le norme relative alla organizzazione interna ed allo svolgimento delle funzioni delle Camere sono contenute nella Costituzione (ed allora saranno comuni ad ambedue le assemblee) e nei regolamenti parlamentari (ed allora l’organizzazione di ciascuna assemblea potra in parte differire). Secondo J’art.64, comma I, Cost., ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti. I regolamenti parlamentari possono essere definiti come un complesso di disposizioni che ciascuna Camera vota nell’esercizio del suo potere di autonormazione onde disciplinare le procedure per lo svolgimento dei suoi lavori, la sua organizzazione ed i suoi rapporti con il Governo e con gli altri organi dell’apparato statale. Tali regolamenti contengono norme costitutive dell’ordinamento giuridico. Essi sono dunque fonti del diritto che, in virti della riserva di regolamento parlamentare, sfuggono ad una collocazione nella scala gerarchica delle fonti. Si tratta in fatti di fonti separate, di competenza riservata a ciascuna Camera. Un indice esterno della natura di fonte normativa dei regolamenti parlamentari pud rinvenirsi nella foro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale cosi come avviene per le alire fonti atti. Quanto alla loro efficacia, non é quella del regolamento, vale a dire di una fonte subordinata alla legge perché, nel campo loro riservato, Si pongono come fonte esclusiva, di primo grado, subordinata soltanto alle norme costituzionali. L’art.63 Cost., dispone che “ciascuna Camera elegge fra i suoi componenti il Presidente e 1’Ufficio di presidenza” composto da 4 vicepresidenti, 8 segretari e 3 questori. Al Senato, l’Ufficio prende il nome di consiglio di presidenza. Il Presidente rappresenta la Camera. Egli é organo super partes. Spetta al Presidente di assicurare il buon andamento dei lavori dell’assemblea, facendo osservare il regolamento, ¢€ dell’amministrazione interna. In applicazione delle norme del regolamento il Presidente poi da parola, dirige e modera la discussione, mantiene lVordine, pone le question, stabilisce ’ordine delle votazioni, chiarisce il significato del voto e ne annuncia il risultato. All’Ufficio (ed al Consiglio) di presidenza spetta di deliberare il progetto di bilancio preventivo ed il rendiconto consuntivo delle Camere, di nominare su proposta del Presidente il Segretario generale, di decidere in via definitiva i ricorsi dei dipendenti delle Camere, ecc. I segretari procedono allo scrutinio delle votazioni e coadiuvano in genere il Presidente nello svolgimento delle sue funzioni mentre i questori sono preposti ai vari servizi delle Camere. Fra gli organi interni delle Camere va menzionata la Conferenza dei Presidenti dei gruppi parlamentari. Tale organo ha il compito principale di deliberare il programma dei lavori dell’assemblea. Le commissioni parlamentari sono invece organi interni delle Camere composte di regola in modo da rispecchiare 1a proporzione dei vari gruppi parlamentari. Ogni commissione riproduce dunque in piccolo la composizione politica delle Camere e cid perché esse svolgono funzioni di grande rilevanza ed é& quindi necessario rendere possibile che i loro orientamenti politici corrispondano almeno in linea di principio a quelli dell’intera assemblea. Le commissioni sono in numero di 14 alla Camera e di 13 al Senato e si distinguono in ragione della loro competenza per materia. Compiti delle commissioni sono quelli di riunirsi in sede referente per l’esame delle questioni sulle quali devono riferire all’assemblea, in sede consultiva per esprimere pareri, in sede legislativa per Vesame e l’approvazione dei disegni di legge e in sede redigente per la formulazione degli articoli di un progetto di legge. Dalle commissioni permanenti si distinguono le giunte. Tali giunte sono: alla Camera, la Giunta per il regolamento, la Giunta delle Giunta per le autorizzazioni a procedere, la Giunta per gli affari europee; al Senato, la Giunta per il regolamento, la Giunta r > immunita parlamentari, la Giunta per gli affari delle unita curopee. Oltre alle commission parlamentari ed alle giunte sono da ricordare anche le commissioni di inchiesta che possono essere monocamerali 0 bicamerali e le deputazioni che sono organi straordinari creati ogni qualvolta se ne presenti la necessita. Le commissioni di inchiesta e le deputazioni devono essere composte in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi parlamentari. Col termine Jegis/atura si indica il periodo che va dalla prima riunione delle assemblee al giorno del loro scioglimento normale (tale periodo ha la durata di 5 anni) o al giorno del loro scioglimento anticipato (ad opera del Presidente della Repubblica). Con la fine della legislatura decadono tutti i progetti di legge che non siano stati ancora approvati da entrambi i rami del Parlamento cosicché essi dovranno essere ripresentati alle nuove Camere. Unica eccezione al principio della decadenza sono i progetti di legge di iniziativa popolare per il cui riesame non é richiesta una nuova presentazione all’inizio della legislatura. A norma dell’art.61 Cost., “finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti”. Si tratta della c.d. prorogatio il cui fine é quello di evitare ogni soluzione di continuita fra le Camere scadute od anticipatamente sciolte e quelle neo elette. Le sedute delle Camere sono pubbliche ma ciascuna delle due Camere o il Parlamento in seduta comune possono deliberare di riunirsi in seduta segreta. Perché le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento in seduta comune siano valide é necessaria la presenza alla seduta della maggioranza dei loro componenti (numero legale). Le votazioni delle Camere possono essere palesi 0 segrete. La votazione palese pud avvenire per alzata di mano, per divisione, con procedimento elettronico 0 per appello nominale mentre la votazione segreta pud avvenire per schede. L’adozione del voto segreto é stata limitata sia alla Camera sia al Senato. Alla Camera il voto segreto é adottato per le votazioni riguardanti la persone nonché per quelle che incidono sui principi e sui diritti di liberta. Non é consentito lo scrutinio segreto nelle elezioni, Ja votazioni riguardanti la legge finanziaria, le Ieggi di bilancio e tutte le deliberazioni che abbiano comunque conseguenze finanziarie. Al Senato il voto segreto é richiesto nelle deliberazioni riguardanti persone, linguistiche rapporti etico sociali. Le stesse esclusioni del voto segreto previste alla Camera valgono per il Senato. Le Camere non possono normalmente discutere o deliberare sopra materie che non siano all’ordine del giorno (reso noto almeno il giorno precedente la seduta) in ossequio ad una regola democratica secondo la quale bisogna conoscere gli argomenti sui quali si é chiamati a deliberare. L’ostruzionismo consiste nell’uso esasperato degli strumenti procedurali messi a disposizione dei parlamentari ed attinenti al procedimento di formazione della volonta camerale al fine di ritardare, ostacolare od impedire la formazione di detta volonta. Da questo tipo di ostruzionismo che viene definito tecnico va distinto l’ostruzionismo fisico vale a dire quello che si manifesta mediante la violenza e che é, ovviamente, del tutto illecito e, come tale, va represso dal Presidente dell’assemblea. minoranze CAPITOLO 2: IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA A norma dell’art.83 Cost., il Presidente della Repubblica é eletto dal Parlamento in seduta comune integrato da 3 delegati per ogni regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo a scrutinio segreto ed a maggioranza di 2/3 dell’assemblea. Solo quando al terzo scrutinio non sia raggiunta tale maggioranza é¢ sufficiente per l’elezione la maggioranza assoluta. Per essere eletto Presidente della Repubblica é sufficiente essere cittadino italiano, aver compiuto cinquanta anni di etd e godere dei diritti civili e politici. Il Presidente della Repubblica dura in carica 7 anni che cominciano a decorrere dal giorno in cui egli presta giuramento di fedelta alla Repubblica e di osservanza della Costituzione innanzi al Parlamento in seduta comune. La Costituzione non pone nessun divieto alla rieleggibilita del Presidente della Repubblica. A norma dell’art.84, comma II, Cost., “I’ufficio di Presidente della Repubblica & incompatibile con qualsiasi altra carica”. La cessazione dell’ufficio pud avvenire oltre che per la scadenza del settennio: a) per impedimento permanente nel caso in cui il Presidente sia impossibilitato ad esercitare le sue funzioni; b) per morte o dimissioni; c) per decadenza dalla carica in Seguito ad esempio alla perdita dei diritti civili e politici. Qualora il Presidente sia permanentemente o temporaneamente impedito ad esercitare le sue funzioni queste vengono svolte dal Presidente del Senato, non esistendo nel nostro ordinamento l’istituto della vice presidenza. II supplente del Presidente acquista la sua carica automaticamente senza bisogno quindi di alcun atto di investitura e senza prestare giuramento. Il Presidente della Repubblica é@ politicamente irresponsabile giacché la responsabilité politica degli atti presidenziali € assunta dai ministri Proponenti che li controfirmano. Mentre il Presidente non é responsabile civilmente e penalmente per gli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione, come privato cittadino egli é pienamente responsabile ma in materia penale soltanto alla scadenza del mandato e sempre che non siano decorsi i termini di prescrizione. Per alto tradimento si intende ogni comportamento doloso che si manifesta in una violazione del giuramento di fedelta alla Repubblica e per attentato alla Costituzione ogni comportamento egualmente doloso diretto a sovvertire le istituzioni costituzionali ad esempio il tentativo di un colpo di Stato. Spetta al Parlamento in seduta comune di mettere in stato di accusa, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, il Presidente della Repubblica qualora ritenga che |’atto da lui compiuto integri il reato di alto tradimento o di attentato alla Costituzione; in tal caso il Presidente é sottoposto al giudizio della Corte costituzionale. Il Presidente della Repubblica é posto, nella nostra Costituzione, al di fuori dei tre poteri fondamentali dello Stato. Egli esercita le sue attribuzioni non come organo di questi poteri bensi come Capo dello Stato per cui si é identificato un autonomo potere presidenziale caratterizzato dalle funzioni ad esso connesse che non implicano mai una partecipazione diretta del Presidente alla attivita di indirizzo politico (potere neutro). Le attribuzioni presidenziali previste dalla Costituzione possono essere ricollegate a ciascuno dei tre poteri dello Stato: I) in relazione al potere legislativo, il Presidente della Repubblica: a) indice le elezioni delle Camere e ne fissa la prima riunione e pud convocare ciascuna Camera in via straordinaria; b) pud inviare messaggi alle Camere; c) autorizza con suo decreto la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa governativa; d) puo, prima di promulgare una legge, chiedere con messaggio motivato alle Camere una nuova deliberazione; ) pud nominare 5 senatori a vita; f) pud sciogliere le Camere o una sola di esse; g) promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore regolamenti; h) indice il referendum abrogativo ed il referendum costituzionale. ID) in relazione al potere esecutivo: a) nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e i mi sottosegretari di Stato e i commissari straordinari del Governo; b) nomina i funzionari dello Stato; c) accredita ¢ riceve i rappresentanti diplomatici; d) ratifica i trattati internazionali; . e) ha il comando delle forze armate e presiede il Consiglio supremo di difesa; f) dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere; g) conferisce le onorificenze della Repubblica; h) ha una serie di competenze in ordine alle funzioni amministrative svolte dal potere esecutivo. TIDin relazione al potere giudiziario: a) presiede il Consiglio superiore della magistratura ed emana i decreti relativi allo stato giuridico dei magistrati; b) concede la grazia e commuta le pene. Spetta poi al Presidente la nomina di 5 giudici della Corte costituzionale. Il Presidente della Repubblica pud inviare messaggi alle Camere. Prima di promulgare una legge pud, con messaggio motivato alle Camere, chiedere una nuova deliberazione. Mediante tale tipo di messaggi il Presidente pud segnalare agli organi legislativi l’esigenza di provvedere a determinate situazioni senza prendere posizione a favore dell’una o dell’altra parte politica. Un altro tipo di messaggio é quello che il Presidente neoeletto pronuncia innanzi alle Camere in seduta comune subito dopo il giuramento. Questo messaggio si distingue dai precedenti perché non é inviato e né controfirmato. Tale potere di messaggio del Presidente é detto “potere di esternazione”. Lo scioglimento delle Camere pud essere determinato: a) da una situazione di contrasto fra Parlamento e Governo a seguito dell’approvazione di una mozione di sfiducia da parte delle Camere (e lo scioglimento si definisce in tale ipotesi, successivo); b) dalla constatazione che le Camere, per chiari ed inequivocabili segni, non rispecchino pit la volonta del corpo elettorale; c) dalla incapacita delle Camere di esprimere una maggioranza stabile 0 ancora d) da una crisi di di legge ¢ i inistri; nomina i governo che la maggior parte dei partiti politici ritiene di poter risolvere soltanto ricorrendo ad una nuova consultazione elettorale (e in tale ipotesi lo scioglimento si definisce anticipato 0 preventivo). Il Presidente della Repubblica prima di sciogliere le Camere deve sentire il parere dei loro Presidenti. Tale parere ¢ obbligatorio ma non vincolante. Inoltre egli non pud sciogliere le Camere negli ultimi 6 mesi del suo mandato salvo che coincidano con gli ultimi 6 mesi della legislatura (semestre bianco). Gii atti presidenziali si classificano in 3 categorie a seconda che siano: 1) atti formalmente presidenziali e sostanzialmente governativi (il cui contenuto é cioé predisposto e voluto dai membri del Governo); 2) atti formalmente e sostanzialmente presidenziali; 3) atti sostanzialmente complessi (il cui contenuto ¢ predisposto e voluto sia dal Presidente della Repubblica e sia dal Governo). Appartengono alla prima categoria, i decreti presidenziali contenenti norme giuridiche sia aventi efficacia di legge formale (decreti legge e decreti legislativi) sia aventi efficacia subordinata a quella della legge formale (regolamenti) e gli atti che siano espressione della funzione amministrativa e della attivita di indirizzo politico. Rispetto a tali atti il P. della R. pud esercitare soltanto un controllo di legittimita e richiederne il riesame senza poter incidere sulla determinazione di volonta del Governo. Appartengono alla seconda categoria, la nomina di 5 senatori a vita, la nomina di 5 giudici costituzionali, il rinvio al Parlamento di una legge, la promulgazione delle leggi, i messaggi. Rispetto a tali atti, il P. gode di un’ampia sfera di discrezionalita perché il loro contenuto viene determinato esclusivamente dalla sua volonta ed in maniera autonoma. Appartengono alla terza categoria, la nomina del Presidente del Consiglio e lo scioglimento delle Camere, oltre che la concessione della grazia che richiede l’accordo fra il Capo dello Stato ed il ministro della giustizia. Il P. della R. assume potere neutro potere cioé che non entra nel gioco politico, ¢ posto al di sopra delle parti e non svolge alcuna funzione attiva nella determinazione e nell’attuazione dell’indirizzo politico. Proprio in tal senso il P. é il rappresentante dell’unitd nazionale e ne é il simbolo. Nella sua persona si assomma e si armonizza |’unita dello Stato ed in tale significato deve intendersi la definizione del P. della R. come “Capo dello Stato”. Il P., perché la sua imparzialita ed indipendenza siano effettive, non é stato collegato ad alcuna parte politica e pertanto nell’ordinamento italiano egli non é e non potrebbe essere organo di indirizz0 politico. Egli tuttavia esercita una concreta influenza sul corretto svolgimento delle attivita costituzionali. Vigila sul funzionamento del meccanismo costituzionale ed interviene nel momento in cui le regole che i disciplinano non vengono osservate al fine di assicurare il rispetto della Costituzione ed il mantenimento di un corretto equilibrio fra gli organi cul spetta la direzione politica dello Stato. CAPITOLO 3: IL GOVERNO Con la funzione amministrativa lo Stato svolge un’attivita effettiva e conereta diretta a raggiungere i suoi fini immediati. Questa attivita viene svolta dal governo e dagli organi della pubblica amministrazione da esso dipendenti oltre che dagli uffici degli enti pubblici. Il potere esecutivo é costituito da un complesso di organi (centrali e periferici) al vertice dei quali @ posto il Goverho come organo costituzionale. E poiché il Governo italiano é un governo a minister, l’apparato dello Stato é diviso in apparati centrali di settore, organicamente costituiti, detti ministeri perché facenti capo ad un organo costituzionale che é il ministro. A norma dell’art. 92 Cost., il Governo della Repubblica & composto dal Presidente del Consiglio ¢ dai ministri che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. Esso é composto dunque da pid organi individuali (il Presidente del Consiglio, i ministri) e da un organo collegiale (il Consiglio dei Ministri) di modo che costituisce un organo complesso cioé formato da pit organi. Pud avvenire che del Governo entrino a far parte vicepresidenti del Consiglio e ministri senza portafoglio. I primi sono chiamati a supplire il Presidente del Consiglio in caso di sua assenza o impedimento temporaneo; i secondi svolgono le funzioni loro delegate dal Presidente del Consiglio sentito i] Consiglio dei ministri. Dal Governo e dai singoli ministri preposti ai vari rami della pubblica amministrazione dipendono infine gli organi periferici di ciascun ministero in buona parte presenti in tutto il territorio nazionale. Il procedimento di nomina del Governo inizia con le consultazioni svolte dal Capo dello Stato. La scelta delle personalita da consultare deve essere finalizzata alla formazione del Governo e dipende dalle cause che hanno provocato la crisi e dalle condizioni politiche in cui il Presidente & chiamato ad operare. Nulla vieta di conseguenza che il Capo dello Stato consulti soltanto alcune personalita

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