DIRITTO PUBBLICO
PARTE PRIMA
CAPITOLO 1:
DIRITTO E ORDINAMENTO GIURIDICO
Ogni Stato ha un ordinamento giuridico, vale a dire un complesso di regole
che valgono a disciplinare la realta sociale nei suoi vari aspetti.
Gli ordinamenti giuridici degli Stati contemporanei si caratterizzano per la
loro complessita e per la loro estensione.
Sono ordinamenti giuridici complessi perché vengono ad essere costituiti
da numerose fonti del diritto.
Sono ordinamenti giuridici estesi perché tendono a disciplinare settori
sempre piti ampi della societa.
La complessita e l’estensione sono la diretta conseguenza di un nuovo
modo di intendere i rapporti fra lo Stato e i cittadini secondo il quale lo
Stato,in una societa non pil omogenea e ricca di nuovi fermenti,é
chiamato a disciplinare,con le sue norme,rapporti e situazioni giuridiche
che precedentemente(secondo la concezione ottocentesca)erano ritenuti
estranei al suo campo di azione(es:1’economia)ed a salvaguardare interessi
e valori(es:l’ambiente,la salute,la cultura)che la collettivita ritiene ormai
essenziali e meritevoli di essere tutelati.
Dunque, il concetto di ordinamento giuridico non ¢ un concetto statico ma
appare essere in continua evoluzione. Fermo restando che l’ordinamento
giuridico é costituito dal complesso delle norme poste dalle fonti del diritto
in un determinato periodo storico ed in una data societa (profilo formale),
resta sempre da accertare a quali norme é da assegnare il carattere della
giuridicita o, in altre parole,quali siano i caratteri che distinguono la norma
giuridica e quali siano oggi le fonti del diritto(profilo sostanziale).
I caratteri della norma giuridica sono:
A) positivita — la norma per essere giuridica deve essere positiva e cioé
enunciare un interesse effettivamente vigente nella comunita e predisporre
gli strumenti necessari per il soddisfacimento e la tutela di tale interesse.
B) coattivita — la norma giuridica é coattiva nel senso che, qualora
V’interesse della comunita richiede la sua puntuale osservanza,Vordinamento appresta gli strumenti(sanzioni)affinché i] _precetto
normativo sia eseguito anche contro la volonta o in assenza della volonta
del destinatario.
C) esteriorita — consiste in cid che la nor
relazione e ne organizza le strutture e i proce!
degli interessi ritenuti preminenti.
D) generalita — consiste nell’attitudine della norma a rego!
fatti o di comportamenti senza riferimento a situazioni
determinati. .
E) astrattezza — in quanto che la norma, proprio perché disciplina categorie
e non casi concreti, finisce col disporre in via preventiva ed ipotetica e
secondo uno schema logico in base al quale se si verifica l’evento A deve
verificarsi l’evento B ovvero dato il comportamento ¢ lo stato di fatto A,si
ha l’effetto B.
Si definiscono fonti del diritto gli atti ed i fatti mediante i quali vengono
poste le norme giuridiche. La fonte é lo strumento tecnico, predisposto 0
riconosciuto dall’ordinamento, che serve a produrre il diritto oggettivo(il
sistema normativo).
Le fonti del diritto si distinguono in:
A) Fonti di produzione e fonti sulla produzione. Le fonti di produzione
sono quelle che valgono ad immettere nell’ordinamento una norma
giuridica. Le fonti sulla produzione sono quelle che disciplinano gli
organi ¢ le procedure necessarie alla produzione delle norme.
B) Fonti atti e fonti fatti . Le fonti atti sono costituite da manifestazioni
di volonta espresse da un organo dello Stato soggetto o di altro ente
a cid legittimato dalla Costituzione e trovano la loro formulazione in
un testo normativo(fonti scritte). Le fonti fatti consistono in un
comportamento oggettivo o in atti di produzione giuridica esterni al
nostro ordinamento e che per cid vengono assunti come fatti(fonti
ma disciplina nella vita di
dimenti per la realizzazione
are categorie di
o soggetti
non scritte).
C) Fonti dirette e fonti indirette. Si hanno le prime quando la fonte é
prevista e regolata nello stesso ordinamento. Le seconde quando essa
é disciplinata in un ordinamento esterno a quello dello Stato.
D) Fonti di cognizione .Stanno ad indicare i documenti ufficiali nei
quali vengono racchiuse le disposizioni normative.
E) Fonti legali e fonti extra-ordinem. Accanto alle fonti legali,vale a
dire quelle fonti che sono espressamente previste come tali dalle
fonti sulla produzione,vanno menzionate le fonti extra-ordinem. Essesono costituite da quegli atti o da quei fatti che,pur non essendo
abilitati dall’ordinamento per la loro stessa natura a produrre
diritto,vengono tuttavia osservati e fatti osservare come se fossero
delle fonti del diritto.
L’art.1 delle Disposizioni sulla legge in generale dispone che sono fonti
del diritto:le leggi,i regolamenti e gli usi. Appare evidente perd che con
Ventrata in vigore della Cosiituzione repubblicana,tale elencazione va
completata con la previsione di altre fonti in essa disciplinate. Infatti la
Costituzione ha creato nuovo ente,la regione,al quale attribuisce il
potere legislativo entro limiti da essa stessa predeterminati. Inoltre la
Costituzione e le leggi costituzionali occupano un posto a sé stante nel
sistema delle fonti del diritto e si collocano quali fonti super primarie,al
primo posto della scala gerarchica di modo che tutte le altre fonti
tisultano essere ad essa subordinate. Cid detto avremo che sono oggi
fonti del diritto:le leggi costituzionali,le leggi ordinarie,le leggi
delegate,i decreti-legge,i_ regolamenti governativi,i referendum
abrogativi di leggi o di atti aventi forza di legge,i decreti di attuazione
degli statuti speciali,i contratti collettivi di lavoro stipulati dai sindacati
riconosciuti,i regolamenti regionali.
La varieta e la pluralita delle fonti richiedono l’adozione di criteri per la
loro composizione in sistema al fine di assicurare l’armonia e la
razionalita dell’ordinamento giuridico. I criteri pi adottati sono:
1) gerarchico che consiste nell’ordinare le fonti in una scala gerarchica
secondo la diversa efficacia loro attribuita dall’ordinamento di modo
che la fonte di grado superiore prevale su quella di grado inferiore.
2) Cronologico secondo il quale,fra due fonti di pari grado,quella
entrata in vigore successivamente prevale sulla prima(lex posterior
derogat priori)nel senso che pud abrogarla,modificarla 0 derogarvi.
L’ideale scala gerarchica vede al primo posto le fonti superprimarie(la
Costituzione e le leggi costituzionali)seguite dalle fonti primarie(le
leggi ordinarie e gli atti ad esse equiparati)e dalle fonti secondarie(i
regolamenti governativi).
Tra le fonti bisogna menzionare la consuetudine(richiamata dall’art.1
delle Disposizioni preliminari al Codice civile)che si caratterizza per un
elemento di fatto cioé un comportamento reiterato e costante nel tempo,
e per un elemento di natura psicologica vale a dire il convincimento che
tale comportamento sia giuridicamente obbligatorio. La consuetudine &
una fonte fatto poiché si tratta di una regola non posta da un attonormativo espressione di una volonta politica di un organo abilitato
dall’ordinamento alla produzione di norme. Un cenno a parte meritano
le consuetudini costituzionali che talvolta regolano i rapporti fra gli
organi supremi dello Stato e che non devono essere accompagnate
dall’elemento psicologico poiché consistono soltanto in comportamenti
ripetuti nel tempo che i soggetti della Costituzione ritengono opportunt
ad integrare norme costituzionali lacunose. .
Questa é la gerarchia formale,si pu accennare ad altri tipi di gerarchia:
a) strutturale che intercorre tra poteri normativi T’uno fonte
dell’esistenza e della legittimita dell’ altro.
b) logica che si ha tra le meta-norme(norme che hanno per oggetto altre
norme)e le norme che ne formano l’oggetto.
c) di valori(assiologica)che si ha quando in via interpretativa una
norma contenente un valore viene considerata fondamento di un’altra
norma della quale é possibile una interpretazione adeguatrice.
Ai criteri va aggiunto quello della separazione delle competenze in base al
quale l’efficacia delle fonti viene distinta a seconda della sfera territoriale
materiale in cui essa opera. L’adozione di tale criterio si ¢ resa necessaria
per l’esistenza di alcune fonti alle quali la Costituzione tiserva la disciplina
di una materia o parte di una materia. Nel primo caso,la fonte si pone come
Lunica competente a disciplinare la materia. Nel secondo caso,la disciplina
della materia viene suddivisa fra due fonti ciascuna delle quali interviene
in un ambito ad essa riservato escludendosi che possano esservi reciproche
interferenze o sovrapposizioni. Si pensi alla potesta legislativa concorrente
attribuita alle regioni dall’art.117 della Costituzione e dai corrispondenti
articoli degli statuti speciali che viene definita concorrente o ripartita
perché,nelle materie enumerate in tali articoli,si ha una separazione di
competenze fra Stato e regioni,spettando alla legge dello Stato di stabilire i
principi fondamentali ed alle leggi della regione di dettare le norme di
sviluppo e di dettaglio la cui vigenza é limitata all’ambito territoriale della
regione.
C’é infine il principio di specialita secondo il quale la legge anteriore
speciale resiste alla modifica da parte della legge generale successiva.
Esempi di applicazione del principio di specialita sono:la prevalenza della
legge delimitata per territoriola prevalenza della legge eccezionale su
quella generale,la prevalenza della legge pid favorevole in materia penale
(principio del favor rei),la prevalenza della legge pid favorevole al
lavoratore in materia di rapporto di lavoro.La delegificazione consiste nel decongestionare il Parlamento da attivita
superflue 0 comunque non consone alle funzioni : che esso dovrebbe
svolgere in una moderna democrazia mediante il ricorso ad una legge
quale legge “tipica”avente per disposto il trasferimento di certe discipline
dalla. sede legislativa a quella regolamentare. A tale forma di
delegificazione fa ricorso Vart.17 della legge 23 agosto 1988 . In esso si
dispone che,con decreto del Presidente della Repubblica,previa
deliberazione del Consiglio dei ministri e sentito il Consiglio di Stato,sono
emanati i regolamenti per la disciplina delle materie per le quali le leggi
della Repubblica,autorizzando l’esercizio della potesta regolamentare del
Governo,determinano le norme generali regolatrici della materia e
dispongono I’abrogazione delle norme vigenti con l’effetto dell’entrata in
vigore delle norme regolamentari. In virti dell’autorizzazione da parte
della legge,tali regolamenti prendono il nome di regolamenti “autorizzati”.
Dalla delegificazione va distinta la deregulation che consiste nella
riduzione dell’intervento dei poteri pubblici nelle attivita economiche nel
presupposto che tale intervento non é riuscito a migliorare l’allocazione
delle risorse ¢ la distribuzione del reddito.
Le fonti che sono poste in altri ordinamenti e che tuttavia spiegano
indirettamente la loro efficacia nello Stato possono essere di due tipi:
1) generali ordinamento generale per eccellenza é& quello della
Comunita internazionale(costituita da tutti gli Stati sovrani).
2) particolari ordinamenti particolari sono quelli dei singoli Stati o di
istituzioni non assimilabili ad uno Stato(es:la Chiesa cattolica).
Vi é poi un terzo tipo di ordinamento che é dato dall’unione fra pitt Stati
che potremmo definire intermedio fra quello dei singoli Stati e quello della
Comunita internazionale. Con riferimento ad ognuno di questi tre
ordinamenti dovremo esaminare:
1) per la Comunita internazionale,le norme di diritto internazionale e le
norme di natura pattizia.
2) per gli ordinamenti particolari,la presupposizione ed il rinvio.
3) per gli ordinamenti intermedi,i regolamenti ¢ le direttive dell’Unione
europea.
Forme di collegamento fra il diritto internazionale ed il diritto interno sono
nell’ordinamento italiano:
* Padattamento automatico Vart.10 Cost. dispone che
giuridico italiano si conforma alle norme del diritto
generalmente riconosciute”
“Pordinamento
internazionale
‘Scopo della norma é@ quello di adeguare ilternazionale che,in
iritto interno italiano a quelle norme di diritto in c
: : tutti gli Stati,sono
quanto rispondenti agli interessi e alle esigenze di a
generalmente riconosciute nell’ambito della Comunita internazionale. al
* Pordine di esecuzione riguarda il diritto internazionale pattizio vale a
dire le norme di diritto internazionale prodotte dall’accordo fra due o pil
Stati diretto a regolare i loro rapporti in campo politico,culturale,
commerciale,civile,penale e cosi via.
Riguardo agli ordinamenti particolari si ha:
* la presupposizione quando per interpretare e quindi applicare una norma
dell’ordinamento statale si rende necessario il riferimento ad una norma
contenuta in un ordinamento straniero.
“il rinvio quando,in virtd di una norma posta nell’ordinamento interno,una
norma,propria di un altro ordinamento,viene ad essere applicata nello Stato
Particolare considerazione meritano le norme comunitarie vale a dire le
norme emanate dagli organi della:
“ Comunita europea del carbone e dell’acciaio(CECA);
“ Comunita economica europea(CEE);
“ Comunita europea per l’energia atomica(CEEA o Euratom)
Istituite la prima con il trattato di Parigi del 1951 e le altre con i trattati di
Roma del 1959 ed alle quali aderiscono Italia, Francia, Germania Federale,
Gran Bretagna, Spagna, Belgio, Olanda, Danimarca, Portogallo, Trlanda,
Grecia, Lussemburgo, Finlandia, Austria e Svezia.
Gli atti delle istituzioni comunitarie che hanno la funzione di disciplinare
aspetti interni della vita degli ordinamenti nazionali sono molteplici e
vengono di solito accumunati sotto l’etichetta di “diritto comunitario”
(ovvero di “fonti comunitarie”).I principali tipi di fonti comunitarie sono:
“i regolamenti
“ le decisioni generali e le raccomandazioni
“le direttive
L’adattamento dell’ordinamento italiano agli atti normatiy
ha, per i regolamenti, mediante la loro diretta ed automatica applicabilita
mentre, per le direttive e le decisioni, esso é disciplinato dalla legge 9
marzo 1989, n.86 secondo la quale il Governo presenta alle Camere entro
il 1 marzo di ogni anno un disegno di legge (legge comunitaria) per
assicurare l’adeguamento dell’ordinamento nazionale all’ordinamaent
comunitario. Tale legge mira ad evitare inerzie e ritardi,
Le fonti del diritto devono essere interpretate per trarre la
in esse contenuta. Esistono diversi tipi di interpretazione:
i comunitari si
norma giuridica’ interpretazione letterale 0 mens legis quando |’interprete di un testo
normativo tiene conto del significato grammaticale delle parole non
isolatamente considerate bensi secondo la loro connessione sintattica e
Vintenzione del legislatore.
’ interpretazione sistematica quando la norma,non essendo isolata ma
inserita in un sistema unitario e concluso,viene colta nelle sue connessioni
con le altre norme. L’interprete una volta tratta la norma dal testo sulla
base dell’interpretazione letterale dovra, per cosi dire, calare la stessa nel
sistema e potra avvenire allora che il suo significato si arricchisca
(interpretazione estensiva) o si restringa (interpretazione restrittiva).
’ interpretazione adeguatrice & possibile che possiamo trarre dallo stesso
testo, in distinti periodi storici, norme del tutto o in parte diverse. Cid pud
avvenire perché, pur restando immutato il testo, sono mutati i principi
fondamentali che reggono l’ordinamento. In questo caso occorrera
adeguare il significato della norma ai nuovi e diversi principi.
’ interpretazione evolutiva pud anche accadere che, fermi restando i
principi, il testo normativo col passare del tempo venga interpretato e .
quindi applicato in diversa maniera poiché proprio il trascorrere del tempo
puo determinare un distacco fra il significato originario della norma e
quello che l’interprete pud attribuire al momento in cui deve darle
applicazione.
’ interpretazione autentica proprio perché un testo normativo pud ricevere
varie e talvolta contrastanti interpretazioni, pud intervenire il legislatore
per chiarire e precisare con legge il suo significato, vincolando in tal modo
gli interpreti non solo a non attribuirgliene uno diverso ma anche ad
applicarlo con il significato determinato retroattivamente vale a dire fin dal
momento della sua formulazione.
“ interpretazione analogica qualora |’interprete non trovi una norma che
disciplini espressamente una determinata fattispecie, spettera all’interprete
di ricavarla mediante un processo logico o dalle disposizioni che
disciplinano casi simili o materie analoghe (analogia legis) o mediante il
ricorso ai principi generali dell’ordinamento giuridico (analogia juris).
L’interpretazione analogica non é consentita in materia penale nella quale
vige il favor libertatis per cui un fatto, per essere punito come reato, deve
essere previsto espressamente come illecito da una legge.
‘ interpretazione burocratica pud infine avvenire che, nell’ambito di un
ramo della pubblica amministrazione, agli organi gerarchicamentedipendenti vengano dall’organo sovraordinato impartite direttive sul modo
in cui devono essere interpretati una legge o un regolamento.
L’applicabilita delle norme giuridiche ha una sua dimensione temporale €
spaziale. Quanto alla prima, Il’art.11 delle Disposizioni sulla legge
stabilisce che “la legge non dispone che per I’avvenire, essa non ha effetto
retroattivo”. Premesso che, a norma dell’art.73 Cost. “le leggi formali
entrano in vigore il quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione
salvo che le leggi stesse stabiliscano un termine diverso”, la regola
enunciata nel suddetto art.11 sta ad indicare che una norma non puo essere
applicata a situazioni di fatto o a rapporti giuridici sorti e conclusisi
anteriormente alla sua entrata in vigore. La norma invece si applichera alla
situazione ed ai rapporti che non abbiano, al momento della sua entrata in
vigore, ancora esaurito i loro effetti. La legge dispiega la sua efficacia nel
tempo fino a quando una legge successiva od una fonte di pari grado non
la abroghi. A norma dell’art.15 delle Disposizioni sulla legge
l’abrogazione puo essere:
“ espressa quando la legge successiva espressamente disponga che la
legge precedente, o anche soltanto alcuni articoli, sono abrogati.
* tacita quando le disposizioni della nuova legge siano incompatibili con
quelle della legge precedente o quando la nuova legge regoli I’intera
materia gia regolata dalla legge anteriore, non potendo ovviamente
coesistere due leggi che disciplinano per intero la medesima materia.
L’abrogazione di una legge puo anche avvenire ad opera di un referendum
e, in tale ipotesi, sara sempre espressa.
L’applicabilita delle norme giuridiche secondo una dimensione spaziale
viene ricollegata comunemente al principio della “territorialita della legge”
secondo il quale le norme vigono ed hanno effetto nell’ambito territoriale
entro il quale lo Stato esercita la sua sovranita. Se é vero che tutti coloro
(cittadini, stranieri, apolidi) che si trovano nel territorio dello Stato sono
soggetti alle sue leggi, é altrettanto vero che la legge italiana si applica, in
alcuni casi, anche se il destinatario si trova al di fuori del territorio dello
Stato come avviene ad esempio per |’obbligo di pagare le imposte e di
prestare il servizio militare.
Posto che fine proprio del diritto é la conservazione della societa, quando
una norma tutela un interesse che realizza in via immediata questo fine,
detta norma é di diritto pubblico. Quando invece una norma tutela in via
diretta un interesse individuale e solo indirettamente un interesse pubblico,
detta norma é di diritto privato. La distinzione fra diritto pubblico eprivato consente di assegnare all’uno od all’altro campo gruppi omogenei
di norme che disciplinano determinati interessi. Saranno compresi_ nel
diritto. pubblico le norme del diritto costituzionale, amministrativo,
processuale, ecclesiastico, tributario, parlamentare,
nentre il campo del diritto privato comprende le restanti
plinano i rapporti inter privatos racchiuse in buona parte
internazional
el codice civile.
CAPITOLO 2:
SOGGETTO DI DIRITTO E SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE
Le norme giuridiche considerano ogni uomo un centro di imputazione di
interessi socialmente e giuridicamente rilevanti. I] riconoscimento di tali
interessi comporta l’attribuzione di una serie di situazioni attive dirette a
tutelare e realizzare gli interessi, e passive dirette a subire che altri tutelino
e realizzino i loro interessi. Il complesso di queste situazioni costituisce
quella che viene definita soggettivita giuridica ed il titolare diviene
soggetto di diritto. La capacita delle persone fisiche soggetti di diritto di
essere potenzialmente destinatarie delle norme che attribuiscono situazioni
attive e passive viene definita capacita giuridica e si acquista, secondo
quanto dispone l’art.1 del c.c., dal momento della nascita. Dalla capacita
giuridica va distinta la capacita di agire che consiste nell’attitudine del
soggetto a porre in essere direttamente, vale a dire senza l’interposizione di
altri soggetti di diritto, atti produttivi di effetti giuridici e che si acquista,
secondo quanto dispone I’art.2 del c.c., con il compimento del diciottesimo
anno (maggiore eta). Pertanto i minori non possono azionare direttamente
dette situazioni e debbono necessariamente ricorrere ad un rappresentante
cioé ad altra persona fisica predeterminata per legge che agisce nel loro
nome e per loro conto. Oltre che alle persone fisiche, l’ordinamento
attribuisce la soggettivita giuridica anche alle entita composte da una
unione di persone costituitasi in vista del conseguimento di un interesse
comune (associazioni 0 corporazioni) o ad una struttura organizzativa
idonea a soddisfare gli interessi di persone determinate (fondazioni o
istituzioni). Tali entita vengono definite persone giuridiche, non perché
anche le persone fisiche non siano persone giuridiche, bensi per
sottolineare che tali persone non esistono nel mondo reale e sono soltanto
una creazione del diritto, Le persone giuridiche, a differenza delle personefisiche, possono essere pubbliche o private, a seconda dei fini che esse
perseguono. Persone giuridiche pubbliche sono gli enti pubblici. Esistono
vari tipi di enti pubblici. Tale classificazione pud essere formulata tenuto
conto della dimensione degli interessi dei quali lente assume la cura €
della natura dei fini perseguiti. Adottando questa regola vengono per primi
gli enti territoriali (regioni, province, comuni ed ora anche Je citta
metropolitane) enti, cioé, rispetto ai quali il territorio costituisce il centro
di riferimento degli interessi della collettivita su di esso stanziata € | cul
fini sono generali. Tutti gli altri enti non hanno il territorio come centro di
riferimento degli interessi ¢ non perseguono percid solo fini generali. Essi
vengono creati dagli enti territoriali affinché svolgano determinate
funzioni per il soddisfacimento di determinati interessi. Enti pubblici non
territoriali sono:
a) enti pubblici economici che svolgono una attivita diretta alla
produzione di beni o di servizi secondo criteri imprenditoriali.
b) enti strumentali e di servizi che erogano servizi pubblici
essenziali.
¢) enti associativi che si caratterizzano per avere alla loro base
una associazione.
Esistono alcuni enti pubblici ai quali é stato riconosciuto un accentuato
grado di indipendenza nei confronti del potere politico, economico e
burocratico che prende corpo in una autonomia organizzativa, finanziaria e
contabile oltre che in una serie di regole che disciplinano la designazione
degli organi di vertice e le condizioni per l’esercizio del mandato in modo
da garantirne l’indipendenza e l’imparzialita nello svolgimento delle
funzioni. Rientrano in questa categoria I’Istituto per la vigilanza delle
assicurazioni private (ISVAP) e la Commissione nazionale per le societa e
la borsa (CONSOB).
Le situazioni giuridiche attive possono ricondursi a:
“il potere giuridico é una situazione giuridica astratta riconosciuta a tuttii
soggetti 0 a determinate categorie di soggetti in ordine al soddisfacimento
di un interesse proprio o altrui giuridicamente rilevante. Situazione astratta
perché non collegata ad un interesse attuale e che abbisogna, per cid solo,
di una specificazione nel momento in cui il soggetto intenda Perseguire e
realizzare il suo interesse. II potere é figura giuridica Soggettiva che attiene
sia al campo del diritto privato sia a quello del diritto pubblico. Quanto al
primo, si pensi al potere dei genitori sui figli minori; quanto al secondo, al
potere dei cittadini di eleggere i loro rappresentanti politici. ;’ il diritto soggettivo dall’astrattezza del potere giuridico (come situazione
giuridica potenziale) si passa alla concretezza del diritto soggettivo (come
situazione giuridica attuale). II diritto soggettivo presuppone una relazione
fra due 0 pit soggetti che prende il nome di rapporto giuridico e che vede
da una parte il titolare della situazione giuridica attiva e dall’altra il titolare
ituazione giuridica passiva. Il rapporto giuridico pud essere:
jtto pubblico quando ambedue i soggetti od uno soltanto dei
so; i del rapporto sono soggetti pubblici (ad esempio il rapporto
fra lo Stato ed un altro ente pubblico o fra lo Stato ed un cittadino).
- di diritto privato quando ambedue i soggetti sono soggetti privati (ad
esempio il rapporto fra creditore e debitore) 0 quando, pur se uno dei
due soggetti é di diritto pubblico, quel determinato rapporto é
disciplinato da norme di diritto privato (ad esempio il rapporto fra il
proprietario di un alloggio ed un ente pubblico al quale tale alloggio
é stato dato in locazione).
* Vinteresse legittimo si ha quando l’interesse protetto in capo ad un
soggetto é connesso alla tutela di un interesse altrui. L’ordinamento tutela
l’interesse del singolo non in via diretta (perché in tal caso avremmo un
diritto soggettivo) ma solo mediatamente se l’interesse del singolo si
connetta con altri interessi ritenuti prevalenti.
Nel quadro delle situazioni giuridiche soggettive tentano adesso di inserirsi
gli “interessi diffusi” ed i “nuovi diritt’”. 1 primi vanno acquistando una
particolare rilevanza in correlazione col moltiplicarsi nelle odierne societa
industriali di massa dei bisogni della collettivita. Si pensi all’inquinamento
di alcune risorse naturali quali l’acqua e Varia, alle aggressioni che
subiscono il territorio, il paesaggio, l’ambiente in genere, la salute. Gli
interessi diffusi si caratterizzano per non avere un loro centro di
riferimento e per essere propri di una serie aperta ed indeterminata di
soggetti (ad esempio i consumatori, i senza tetto, i malati, ecc.). Ora il
processo attualmente in corso mira ad assicurare ad alcuni di tali interessi
diffusi un riconoscimento legislativo in modo da consentire la loro tutela
sia in via diretta ed immediata sia in via indiretta prevedendo strutture
organizzative, limitazioni, controlli. Fra i “nuovi diritti” possono essere
annoverati i diritti dei consumatori, dei malati, degli anziani, dei minori,
dei giovani, delle donne, il diritto alla qualita della vita, alla efficienza
della pubblica amministrazione, il diritto alla casa e cosi via.
Opposte alle situazioni giuridiche di vantaggio sono le situazioni
giuridiche soggettive passive o di svantaggio. Esse possono ridursi a due:
della
di é ituazi iuridica i i i minati
4 il dovere é una situazione giuridica imputabile non a soggetti deter!
bensi ad una generalita di soggetti.
’ Pobbligo é una situazione soggettiva in forz
risulta tenuto ad osservare un determinato comportam:
un altro soggetto cui l’ordinamento riconosce il di
pretenderne l’osservanza.
Tale differenza é stata anche espressa assumendo che, fino a quando la
situazione di svantaggio non si specifica in capo a soggett! determinath
nell’ambito di un rapporto giuridico, si ha la figura del dovere mentre,
all’interno di un rapporto fra due o pid soggetti, si ha la figura
dell’obbligo. Si pensi, ad esempio, al dovere di ogni cittadino di svolgere
una attivita che concorra al progresso materiale della societa, al dovere dei
genitori di mantenere, educare ed istruire i figli, al dovere di difendere la
Patria, al dovere di tutti di concorrere alle spese pubbliche. Coloro ai quali
le disposizioni si indirizzano sono individuati soltanto astrattamente al di
fuori di un rapporto giuridico le cui parti sono sempre soggetti determinati.
Cid spiega come, di fronte alla situazione passiva dovere, non si possa
configurare alcuna pretesa se non quella della collettivita a che si
instaurino i rapporti giuridici nell’ambito dei quali i soggetti sono
determinati ed i doveri divengono pertanto obblighi e, come tali, vincolano
chi é tenuto alla loro osservanza. Ne deriva che il dovere al lavoro si
specifica nell’obbligo a prestare la propria opera nell’ambito del rapporto
di lavoro, il dovere dei genitori di mantenere, educare, ed istruire i figli
nell’obbligo di mantenere, educare, ed istruire la prole tenendo conto delle
capacita, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli, il dovere di
difendere la patria nell’obbligo di prestare il servizio militare, il dovere di
concorrere alle spese pubbliche nell’obbligo di pagare le imposte.
‘a della quale un soggetto
ento nei confronti di
iritto soggettivo di
CAPITOLO 3:
LO STATO
Possiamo definire lo Stato come un ordinamento giuridico originario, a
fini generali ed a base territoriale, dotato di un apparato autoritario posto in
posizione di supremazia. Perché si abbia uno Stato sono n i
i leces:
elementi: ae
A) il territorio é costituito dalla terraferma, dalle acque interne (fiumi,
laghi, mari interni), dallo spazio aereo sovrastante, dal sotto: *
i i s
da quel tratto di mare adiacente alle coste (e che comprende uolo, €
anche leprofondita subacquee) che € denominato “mare territoriale”. Il
territorio é delimitato dai confini che possono essere naturali (ad
esempio la catena delle Alpi) nel senso che le convenzioni
internazionali possono assumere elementi naturali per porli come
linea di demarcazione fra due Stati, oppure artificiali quando la linea
di confine ¢ fissata non avvalendosi di elementi naturali ma di opere
dell’uomo (ad esempio un reticolato). L’estensione del mare
territoriale ¢ variabile da Stato a Stato. Il codice della navigazione
italiano fissa |’estensione del mare territoriale in 12 miglia. Al di 1a
del mare territoriale, si estende il mare libero (o alto mare) non
soggetto alla sovranita di alcun Stato. Strettamente collegati al
territorio sono gli istituti della “extraterritorialita” e dell’ “immunita
territoriale”. La prima é una funzione giuridica in base alla quale le
navi e gli aeromobili sono generalmente assoggettati alla legge dello
Stato di cui battono bandiera. La seconda, invece, si ha quando una
porzione del territorio statale risulta parzialmente immune o esente
dalla potesta d’imperio dello Stato. I casi pid frequenti di immunita
territoriale sono dati dalle sedi delle rappresentanze diplomatiche
straniere.
il popolo & costituito dalla comunita di tutti coloro ai quali
Vordinamento giuridico statale assegna la qualita di cittadino. E”
cittadino per nascita: a) il figlio di padre o di madre cittadini; b) chi ¢
nato nel territorio della Repubblica se entrambi i genitori sono ignoti
o apolidi. La legge determina poi altri casi di acquisto della
cittadinanza. Cosi, ad esempio, acquistano la cittadinanza: il minore
straniero adottato da cittadino italiano; il coniuge, straniero o
apolide, di cittadino italiano e lo straniero o l’apolide del quale il
padre o la madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo
grado sono stati cittadini italiani. Dal popolo va distinta la
popolazione, termine con il quale si indica l’insieme di tutti coloro
(cittadini, stranieri, apolidi) che in un dato momento risiedono
stabilmente sul territorio dello Stato e sono sottoposti alle sue leggi.
La consistenza della popolazione viene accertata periodicamente (in
Italia ogni dieci anni) mediante un censimento generale. Stranieri
sono i cittadini di un altro Stato. Essi sono sottoposti alle leggi dello
Stato in particolare per quanto riguarda l’ingresso, il soggiorno,
Vespulsione e sono titolari delle situazioni giuridiche attive e passive
non riservate espressamente dalla Costituzione e dalle leggi aicittadini. Apolidi sono coloro che non hanno la cittadinanza di aleun
Stato; sono anch’essi sottoposti alle leggi dello Stato (in Italia ad
esempio hanno l’obbligo del servizio militare) e godono dei diritti
civili. Dal popolo va ancora distinta la nazione che sta a designare un
entita etnico-sociale caratterizzata dalla comunione di razza, lingua,
cultura, costumi, tradizioni, religione fra coloro che la compongono.
Dalla distinzione fra popolo e nazione deriva che possono esservl
Stati i cui cittadini appartengono a pid nazioni (Stati plurinazionali).
Basti pensare al Belgio (fiamminghi, valloni) ed in certa misura alla
Svizzera, alla Gran Bretagna ed alla Spagna, oltre che, per il recente
passato alla Jugoslavia. L’Italia, che non pud essere considerata uno
Stato plurinazionale data la scarsa consistenza numerica dei suoi
cittadini appartenenti a gruppi etnici diversi per lingua, tradizioni,
costumi, tutela con apposite norme le minoranze linguistiche (art.6
Cost.).
C) la sovranita che pud essere intesa in due diversi significati: in un
primo significato la sovranita caratterizza ’ordinamento giuridico
dello Stato come originario ed indipendente; in una seconda
accezione la sovranita si identifica con la supremazia
dell’ordinamento statale rispetto agli altri ordinamenti minori. La
sovranita dello Stato non é soltanto un principio astratto ma si
concreta in una serie di atti mediante i quali viene esercitato il
comando e fatta valere la supremazia. Questi atti sono la legge, l’atto
amministrativo e la sentenza.
Il termine “Stato” pud essere assunto in diversi significati:
* Stato istituzione quando si intende per Stato, un corpo sociale
organizzato con determinate caratteristiche e con propri ed esclusivi
elementi costitutivi che valgono ad individuare l’ordinamento giuridico
statale come comprensivo, oltre che di tutti i minori corpi sociali, anche di
tutti gli ordinamenti particolari e ad essi sovraordinato.
‘* Stato apparato quando il termine Stato designa !’apparato autoritario
vale a dire quel complesso di autorita cui l’ordinamento attribuisce il
potere di emanare e portare a esecuzione le norme ed i comandi mediante i
quali lo Stato fa valere la sua supremazia.
* Stato comunitd costituisce una entita non omogenea che non pud
ricondursi allo Stato istituzione che la comprende ma non la esaurisce,
Infatti, mentre lo Stato istituzione ¢ una realta giuridica ben determinata
nei suoi elementi costitutivi, lo Stato comunita ¢ una realta sociale incontinua trasformazione composta da cittadini e non cittadini, da individui
considerati uti singuli e da gruppi sociali preesistenti allo Stato.
CAPITOLO 4:
GANIZZAZIONE DELLO STATO.
ivita complessiva diretta alla produzione degli atti dell’autorita viene
1 fit ne. Guardando pit da vicino all’attivita posta in essere
nell’esercizio delle varie funzioni avremo che:
a) con la funzione legislativa, lo Stato pone le norme costitutive
dell’ordinamento giuridico.
b) con la funzione amministrativa, lo Stato svolge un’attivita effettiva e
concreta diretta al soddisfacimento dei suoi fini immediati: i rapporti
internazionali, la sicurezza pubblica, il benessere economico,
V’elevamento culturale, la difesa del territorio, ecc.
c) con la funzione giurisdizionale, lo Stato accerta la volonta normativa
da far valere in un caso concreto allo scopo di eliminare lo stato di
dubbio che si sia determinato in ordine alla qualificazione da dare al
caso stesso oppure di mettere in atto le sanzioni previste nella ipotesi
che la volonta della legge non sia stata osservata assicurando cosi la
certezza del diritto e la reintegrazione dell’ordine giuridico violato.
Le funzioni legislativa ed amministrativa vengono suddivise la prima
fra lo Stato e le regioni mediante una ripartizione di competenze e la
seconda fra i comuni, le province, le citta metropolitane, le regioni e
lo Stato, secondo il principio di sussidiarieta.
Poiché ciascuna funzione é affidata ad uno o pid organi, ne consegue che
alla distinzione delle funzioni corrispondera la distinzione degli organi in
legislativi, amministrativi e giurisdizionali. Questo principio sta a
fondamento dello Stato liberale: all’accentramento del potere in una sola
persona, il sovrano (proprio dello Stato assoluto) si sostituisce la
suddivisione del potere fra pit organi. Il potere dello Stato, pur restando
unitario ed unificante, viene ripartito fra pit organi per garantire che esso
non venga pil esercitato in maniera arbitraria 0 incontrollata. Secondo il
principio della separazione dei poteri: al Parlamento va la funzione
legislativa, al Governo la funzione amministrativa e ai magistrati ordinari
la funzione giurisdizionale ma non si esclude che la stessa funzione possa
essere esercitata da organi diversi da quelli ai quali @ stata
definistituzionalmente attribuita (c.d. interferenze funzionali). Ogni potere
emana i propri atti con una forma tipica e precisamente quella della legge
(potere legislativo), del decreto (potere esecutivo) ¢ della sentenza (potere
giudiziario). Una rigida separazione dei poteri non & pero in concreto
attuabile. Infatti, se ogni potere esercitasse esclusivamente la funzione ad
esso attribuita, non verrebbe realizzata un’esigenza fondamentale di ogni
Stato ben organizzato che é quella della coordinazione fra i poteri
Un organo risulta essere costituito:
“* dalla persona fisica che vuole ed agisce per conto della persona giuridica
(elemento soggettivo);
‘* dalla sfera di competenza che l’ordinamento gli attribuisce (elemento
oggettivo);
* dai mezzi materiali di cui organo si avvale per svolgere le sue funzioni
(elemento strumentale).
Gli organi possono essere classificati e distinti in base a vari criteri.
Con riferimento alla loro struttura avremo:
a) organi individuali che sono costituiti da una sola persona (ad
esempio il Presidente della Repubblica) e collegiali che sono
costituiti da una pluralita di persone che agiscono perd come una
unita (ad esempio la Giunta comunale o il Senato della Repubblica);
b) organi semplici che costituiscono una unita indivisibile e organi
complessi che risultano composti da pitt organi (ad esempio il
Parlamento composto dalla Camera dei Deputati e dal Senato);
Con riferimento alle loro attribuzioni:
a) organi esterni che hanno il compito di manifestare la volonta
dell’ente e di porre questo in rapporti giuridici con altri soggetti ed
organi interni che esauriscono la loro attivita entro la sfera giuridica
dell’ente;
b) fra gli organi esterni si distinguono gli organi primari che hanno per
legge una loro competenza (ad esempio il prefetto) e gli organi
secondari destinati a sostituire altri organi in caso di assenza o di
impedimento del titolare di questi (ad esempio il vice-prefetto);
c) organi centrali se la loro competenza si estende a tutto il territorio
dello Stato (ad esempio un ministero) ed organi locali se la loro
competenza é invece territorialmente delimitata (ad esempio un
provveditorato agli studi);
d) organi attivi che manifestano la volonta dell’ente o la portano ad
esecuzione (ad esempio le Camere 0 il Governo); consultivi che nonesercitano funzioni di volonta ma soltanto di apprezzamento tecnico
mediante pareri (ad esempio il Consiglio di Stato); di controllo che
accertano la conformita degli atti degli organi attivi alle norme di
legge (controllo di legittimita), all’opportunita e convenienza
amministrativa (controllo di merito) o la rispondenza dei risultati
dell’attivita amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge
(controle di gestione).
Con riferimento ai modo della loro formazione:
a) organi rappreseniativi e non rappresentativi a seconda che siano 0 no in
collegamento diretto con il popolo mediante |’istituto della rappresentanza
politica (ad esempio organi rappresentativi per eccellenza sono le Camere).
Con riferimento alla loro posizione giuridica:
a) organi direttivi che esercitano funzioni di amministrazione attiva e
non hanno superiori gerarchici (ad esempio un ministro);
b) organi dipendenti che sono gerarchicamente subordinati ai primi (ad
esempio il segretario generale di un ministero rispetto al ministro).
Si definiscono infine organi costituzionali quegli organi dello Stato che,
posti al vertice dell’organizzazione statale, si trovano in una posizione di
indipendenza e di parita giuridica fra loro. Gli organi costituzionali sono
altresi indefettibili nel senso che la loro permanenza nell’ordinamento vale
a caratterizzare la forma di Stato e la forma di governo e il loro venir meno
provocherebbe un mutamento dell’assetto costituzionale dei poteri. Organi
costituzionali nel nostro ordinamento sono il Presidente della Repubblica,
le Camere, il Governo, la Corte costituzionale. Per le funzioni esercitate e
la posizione di indipendenza dei loro componenti, altri organi (che non
possono definirsi costituzionali perché non valgono a caratterizzare la
forma di Stato o di Governo) assumono rilevanza costituzionale nel nostro
ordinamento sono il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, il
Consiglio di Stato, la Corte dei conti e, almeno secondo la tesi prevalente,
il Consiglio superiore della magistratura.
L’attivita dei pubblici poteri si svolge mediante tutta una serie di atti che
sono preparatori all’emanazione dell’atto definitivo. Gli atti giuridici si
possono ordinare secondo:
a) atti semplici (individuali 0 collegiali) sono quelli posti in essere o da
un solo soggetto o da un solo organo qualora questo sia individuale o
collegiale vale a dire composto da pit persone la cui volonta viene
pero ricondotta ad un’unita.b) atti composti si distinguono in reiterati 0 complessi. Sono att
reiterati quelli per la cui formazione si richiede pid di una
manifestazione di volonta da parte dello stesso organo. Sono
complessi quelli risultanti dalla fusione della volonta di pit organt,
volonta che pud essere espressa mediante 0 un atto individuale 0 un
atto collegiale.
c) atti collettivi che risultano anch’essi dal concorso di pit vol
che, mentre nell’atto complesso le volonta si fondono, nell
collettivo restano invece distinte.
solo
atto
onta
CAPITOLO 5:
FORME DI STATO E FORME DI GOVERNO
Per “forma di Stato” si intende il rapporto fra chi detiene il potere e coloro
che ne rimangono assoggettati. La distinzione che si suole fare delle forme
di Stato é fondata sulla diversa misura in cui viene assicurata la
partecipazione dei governati alla direzione politica dello Stato. Abbiamo
diverse forme di Stato:
a) Stato feudale nel quale il territorio é patrimonio del sovrano e dei
vari feudatari in un ordinamento che si regge su una pluralita di
comunita politiche autonome non coordinate fra loro al punto che &
stato sostenuto che lo Stato era in via di progressiva disintegrazione.
b) Stato assoluto costituisce la reazione al particolarismo feudale,
sostituendo il rigido accentramento alla pluralita dei centri di potere.
Cid richiede la creazione di un apparato autoritario con al vertice il
monarca quale fonte di ogni altro potere politico che tende a
distruggere e ad assorbire le varie componenti dello Stato feudale.
c) Stato moderno si ha alla fine del 1700 con l’assunzione del potere
politico da parte di una classe sociale, la borghesia, che ha acquistato
in seguito alla sua ascesa economica una forza politica tale da
consentirle di governare lo Stato da sola ovvero assieme al monarca
fortemente limitato nei suoi poteri da una serie di documenti
costituzionali i pit importanti dei quali sono la “Dichiarazione dei
diritti” da parte dei coloni inglesi del Nord America, la
“Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino” del 1789 e la
“Dichiarazione d’indipendenza” emanata dal Congresso di Filadelfia
del 1776. I principi contenuti in questi documenti e sui quali si reggelo Stato moderno sono Peguaglianza formale, la tutela dei diritti
fondamentali c Vautorita legittimata dal consenso dei governati. Si
tratta di un deciso passo in avanti al quale contribuiscono le dottrine
liberali miranti da un lato a delimitare la sfera di azione dello Stato
nei confront: dellindividuo ¢ dallaltro a distribuire il potere fra i
vari organi dell’apparato autoritario in modo tale da evitare gli
arbitri dei governanti. L’evoluzione dello Stato moderno é
caratterizzata dalla progressiva estensione del suffragio e dalla
costituzione, accanto ai partiti politici di élites, dei partiti di massa.
d) Stato sociale si caratterizza per l’azione dei pubblici poteri diretta a
promuovere il benessere dei cittadini mediante un intervento esteso
alle attivita economico sociali e al campo della protezione sociale.
Non solo fa leva sulle liberta civili e politiche e sulla eguaglianza
formale ma anche su una pit equa distribuzione dei redditi
Presupposto per il conseguimento di una eguaglianza sostanziale.
e) Stato socialista si caratterizza per la collettivita dei mezzi di
produzione con la conseguente limitazione della proprieta privata,
per l’esistenza di un unico partito, il partito comunista e per la
prevalenza assegnata al principio di eguaglianza sostanziale tispetto
a quello delle liberta civili e politiche.
Gli Stati inoltre possono distinguersi in:
a) unitari quando il potere sovrano é attribuito dall’ordinamento
esclusivamente allo Stato nel suo complesso anche se questo pud
articolarsi, nel suo interno, in minori enti territoriali dotati di
autonomia quali le regioni, le province ed i comuni.
b) composti quando pit Stati si uniscono fra loro per dar vita ad un
nuovo ente. Rinunciano alla loro originaria_sovranita pur
conservando per certi aspetti alcuni poteri che di questa sono
espressione. Unica forma rimasta di Stato composto é lo Stato
federale che si ha quando pid Stati si
ordinamento statale ad essi
determinati poteri sovrani rela’
forze armate, alla moneta, allo sviluppo economico, ecc.
A sua volta lo Stato unitario tende a trasformarsi:
a) da Stato rigidamente accentrato in cui le tre fondamentali funzioni sono
esercitate da organi dello Stato soggetto (ben pochi margini di autonomia
restano quindi ai minori enti territoriali);
uniscono per costituire un
Sovrapposto al quale conferiscono
tivi alle relazioni internazionali, alleb) a Stato decentrato in cui non solo vengono potenziate ¢ garantite le
preesistenti autonomie locali ma si attua anche una ulteriore e pit intensa
forma di decentramento mediante la creazione di un ente, la regione, al
quale vengono conferite la potesta di legiferare in determinate materie e la
potesta amministrativa ma non la funzione giurisdizionale che resta di
esclusiva spettanza dello Stato a garanzia dell’unitarieta dell’ordinamento.
La forma di Stato cosi intesa si caratterizza come Stato regionale cd &
prevista nella nostra Costituzione.
Pid Stati possono unirsi fra loro, pur conservando la loro sovranita, per
dar vita ad una unione di Stati. La pit importante di tali unioni € oggi
l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) i cui organi principali sono:
l’Assemblea generale, il Consiglio di Sicurezza (composto da 15 membri
di cui 5 permanenti: USA, Russia, Repubblica popolare cinese, Gran
Bretagna e Francia), il Segretario generale, il Consiglio economico e
sociale e la Corte internazionale di giustizia. L’ONU, della quale fanno
parte quasi tutti gli Stati del mondo, persegue i fini del mantenimento della
pace nel mondo, della difesa del diritto delle genti e della collaborazione
fra gli Stati. Altre unioni di rilievo sono:
“ il Consiglio d’Europa che ha il fine di promuovere l’unita politica
europea;
“ la Comunita economica europea (CEE) diretta alla formazione di un
mercato comune europeo;
* la Comunita europea dell’energia atomica (CEEA) che ha per fine di
promuovere lo sviluppo dell’energia nucleare.
Tali comunita (istituite la prima nel 1951 e le altre nel 1957 con i Trattati
di Roma) costituiscono delle organizzazioni sovranazionali caratterizzate
da una parziale limitazione della sovranita degli Stati sinora aderenti che si
sostanzia nell’efficacia diretta di alcuni atti dei loro organi all’interno degli
ordinamenti dei singoli Stati. In particolare la CEE adotta le misure
destinate alla instaurazione progressiva del mercato interno europeo. Tale
mercato importa uno spazio senza frontiere nel quale é assicurata la libera
circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali di modo
che venga raggiunta l’integrazione economica quale preludio alla unione
politica europea. Con i] trattato sull’Unione europea (firmato a Maastricht
il 7 febbraio 1992 dagli Stati aderenti) la CEE é diventata CE e compone,
insieme alla CECA, l’Unione europea. Con Maastricht si é dato avvio
all’integrazione politico economica dell’Europa con la previsione di un
mercato unico europeo, di una Unione economica e monetaria con unaBanca centrale europea e con la moneta unica effettivamente circolante nei
dodici Paesi che vi hanno aderito dal 1° gennaio 2002, e di una vera e
propria cittadinanza europea con i connesst diritti e doveri attribuita ai
cittadini degli Stati membri. Organi dell’Unione sono: la Commissione, il
Consiglio, i] Parlamento europeo ¢ la Corte di giustizia con un Tribunale
di primo grado. Di conseguenza I’Unione ha particolari poteri normativi,
amministrativi e giudiziari. Con il trattato di Amsterdam si rafforza il ruolo
del Presidente della Commissione che ha funzione di guida politica e
maggiori poteri di scelta dei commissari designati tuttavia dai governi
nazionali. Si rafforza anche il ruolo del Parlamento di Strasburgo che vota
formalmente il Presidente ed i membri della Commissione e pud votare la
censura nei confronti dei singoli commissari. Il parlamento esercita poteri
di codecisione legislativa con la terza istituzione europea vale a dire il
Consiglio. Il Trattato di Nizza ha apportato modifiche alla composizione
ed ai meccanismi di funzionamento delle istituzioni comunitarie anche in
vista del previsto allargamento a 25 del numero degli Stati membri. Il
numero dei membri della Commissione é stato fissato nell’ordine di uno
per ogni Stato membro modificando la regola precedente che attribuiva
due commissari agli Stati pil grandi (Francia, Germania, Italia, Regno
Unito e Spagna). E’ stato inoltre introdotto un nuovo metodo di
ponderazione dei voti attribuiti a ciascuno Stato membro all’interno del
Consiglio. Ed é stato aumentato a 732 il numero dei parlamentari europei
per consentire una distribuzione equa e proporzionata fra gli Stati membri.
Annessa al Trattato di Nizza, ha iniziato i suoi lavori la Convenzione la
quale aveva il mandato di redigere un progetto di trattato contenente una
Costituzione europea da sottoporre alla Conferenza intergovernativa per
l’approvazione. II Trattato che adotta la Costituzione per l|’Europa é stato
firmato a Roma il 29 ottobre 2004 e per potere entrare in vigore deve
essere ratificato da tutti i 25 Stati membri dell’Unione europea.
Per “forme di governo” si indica il modo in cui le funzioni dello Stato sono
distribuite ed organizzate fra i diversi organi costituzionali avendo
particolare riguardo all’attivita di indirizzo politico ed ai modi del suo
svolgimento. Le forme di governo dello Stato contemporaneo possono
ricondursi a tre tipi:
I) governo parlamentare_ possiede una _caratteristica
fondamentale che va individuata nel “rapporto fiduciario”
che lega le Camere rappresentative al Governo per cui
quest’ultimo deve ottenere la fiducia delle Camere per poterA ‘vita di indiri itico e deve
iniziare a svolgere la sua attivita di indirizzo politico
mantenere tale fiducia per poter restare in carica, Quind 5!
avra: a) l’attribuzione al Parlamento di un potere di oe :
in ordine all’attivita politico amministrativa e finanziarié ve
Governo necessario per mettere In condizione il Parlamento
di far eventualmente valere la “responsabilita politica del
Governo mediante un “voto di sfiducia”; b) Pobbligo | del
Governo di dimettersi in seguito al voto di sfiducia delle
Camere essendo venuto meno il rapporto fiduciario che
collega i due organi. : .
I) Governo presidenziale (il cui prototipo si rinviene negli Stati
Uniti. d’America) attua una separazione dei potert
relativamente rigida. Il suo modello prevede che la funzione
esecutiva (affidata al Capo dello Stato ed alla
amministrazione federale), la funzione legislativa (affidata
alle assemblee elettive) e quella giurisdizionale (svolta dal
corpo dei magistrati) vengono esercitate senza interferenze
da parte di organi appartenenti a poteri diversi. Il presidente
della Repubblica é eletto dal popolo, i segretari di Stato sono
scelti dal Presidente e sono responsabili soltanto nei
confronti del Presidente (che li nomina e li revoca).
L’indirizzo politico ¢ determinato prevalentemente dal Capo
dello Stato. Alcuni poteri di indirizzo sono riconosciuti alle
Camere per determinati atti mentre per altri é richiesto
\’intervento 0 di ambedue o del solo Senato. Le camere
possono condizionare J’indirizzo politico presidenziale
mediante la manovra finanziaria non approvando o
riducendo lo stanziamento dei fondi necessari per il suo
svolgimento.
Ill) Governo direttoriale (oggi adottato in Svizzera) prevede un
organo collegiale (il Consiglio federale) al quale é affidata la
suprema autorita di governo della Confederazione. Il
Presidente della Confederazione che é€ al tempo stesso
Presidente del Consiglio federale é eletto per la durata di un
anno fra i membri del Consiglio.
Un cenno a parte meritano la forma di governo detta di Gabinetto (propria
della Gran Bretagna) e quella della Francia. La prima (che rientra nelle
forme di governo parlamentari) é cosi definita per la supremazia assegnataal Gabinetto, costituito dai ministri politicamente pit qualificati, ed al
Primo Ministro quale leader del partito che ha vinto le elezioni. La
seconda, pur presentando elementi propri della forma di governo
parlamentare (il rapporto di fiducia fra Parlamento e Governo) accentua ed
esalta poteri del Presidente della Repubblica e pud definirsi
denziale o a tendenza presidenziale. Va anche richiamata la
overno rieoparlamentare (in vigore in Israele). In essa si prevede
lelezione diretta del Premier da parte del corpo elettorale perdurando perd
il voto di fiducia del Parlamento nei confronti dell’Esecutivo. Tale forma
di governo, accanto ai lati negativi, presenta il vantaggio di avviare
tendenzialmente un rafforzamento della leadership del Premier in forza
della sua legittimazione popolare.
i
CAPITOLO 6:
LA COSTITUZIONE
Ogni gruppo sociale si pone un fine o pit fini da raggiungere e si da una
organizzazione volta al loro raggiungimento. Anche lo Stato, in quanto
gruppo sociale organizzato, ha una “costituzione” che, in questo primo
significato, va intesa come assetto fondamentale. In un secondo significato
la costituzione sta ad indicare la traduzione in termini normativi
dell’assetto fondamentale. La costituzione pud essere intesa:
A in senso sostanziale se é risultante dal complessivo assetto della societa
statale;
’ in senso formale se é risultante dalla composizione in norme scritte di
tale assetto;
in senso materiale se realizza e porta a compimento i valori ed i fini
istituzionali presenti nella societa statale o Vassetto fondamentale ed il
corrispondente ordine normativo.
La costituzione dello Stato pud essere inoltre:
’ scritta quando principi ed istituti vengono consacrati in un documento
definito Costituzione, Statuto, Legge o Carta fondamentale;
non scritta o consuetudinaria quando non esiste un apposito documento
bensi si hanno singole leggi in materia costituzionale.
Le costituzioni si distinguono altresi in:
” rigide e flessibili a seconda che per modificare od abrogare le
disposizioni in esse contenute sia necessario ricorrere ad un procedimentodiverso ed aggravato rispetto a quello proprio della formazione delle leggi
ordinarie. .
” corte e lunghe a seconda che si limitino a disciplinare la materia
strettamente costituzionale o disciplinino anche materie diverse.
“ costituzioni bilancio sono rivolte al presente ed hanno come loro fine
quello di dare forma giuridica ad una realta sociale gia esistente. .
* costituzioni programma (come, ad esempio, la Costituzione italiana) ci
propongono anche di promuovere la trasformazione di tale realta
indicando gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti idonei a tale scopo.
* ottriate o concesse si hanno normalmente in regime monarchico quando
il sovrano concede una costituzione scritta ai suoi sudditi (molto spesso
costrettovi dalla pressione popolare come é accaduto in Italia nel 1848 con
la concessione dello Statuto al Regno di Sardegna da parte del re Carlo
Alberto, Statuto che da lui appunto si chiamé “albertino”).
* yotate 0 di emanazione popolare si hanno quando la costituzione ¢
espressa dal basso e viene redatta dai rappresentanti del popolo riuniti in
“Assemblea costituente” (ad esempio, l’attuale Costituzione italiana).
La Costituzione italiana del 1947 é scritta, rigida, votata e convenzionale.
E’ scritta perché i valori fondamentali ed i principi organizzativi sui quali
si regge lo Stato italiano sono consacrati in un documento. E’ rigida perché
alle norme in essa contenute é stata assegnata una efficacia superiore a
quella delle leggi ordinarie di modo che le leggi che modificano la
Costituzione e le leggi in materia costituzionale devono essere adottate con
una procedura aggravata e sono dette “costituzionali”. E’ votata perché &
stata redatta ed approvata dai rappresentanti del popolo eletti
all’Assemblea costituente. E’ infine convenzionale perché le forze
politiche che I’hanno redatta ed approvata erano fra loro in contrasto (si
pensi alle profonde divisioni ideologiche fra le forze politiche di
ispirazione cattolica, marxista, liberale, tutte rappresentate all’Assemblea
costituente) per cui é stato necessario, al fine di dare un nuovo assetto
costituzionale allo Stato, che esse procedessero a delle reciproche
concessioni.
PARTE SECONDA
CAPITOLO 1:
IL PARLAMENTOIl potere legislativo ¢ attribuito in Italia al Parlamento che, a norma
dell’art.55 Cost., si compone della Camera dei Deputati e del Senato della
Repubblica ed é dunque un organo complesso perché formato da due
organi (collegiali). La Costituzione ha in tal modo adottato il sistema
bicamerale ha cioé previsto due Camere legislative le quali svolgono
identiche funzioni realizzando in tal modo una forma di bicameralismo
perfetto. Dal Parlamento va distinto il Parlamento in seduta comune dei
membri delle due Camere che é un organo a sé stante e un organo
coliegiaie che non svolge funzioni legislative bensi funzioni di diversa
natura. I casi in cui il Parlamento si riunisce in seduta comune sono:
a) elezione e giuramento del Presidente della Repubblica;
b) messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica;
c) elezione di 1/3 dei componenti il Consiglio superiore della
magistratura.
SEZIONE I
Le Camere sono elette dai cittadini che godono del diritto di elettorato
attivo. In particolare sono elettori della Camera dei deputati i cittadini
maggiorenni, del Senato i cittadini che hanno superato il venticinquesimo
anno di eta. Sono invece eleggibili (e dunque godono del diritto di
elettorato passivo) alla Camera tutti gli elettori che nel giorno delle
elezioni hanno compiuto i venticinque anni di eta, al Senato gli elettori che
hanno compiuto il quarantesimo anno. L’art.48., comma III, Cost. dispone
che “il diritto di voto non pud essere limitato se non per incapacita civile 0
per effetto di sentenza penale irrevocabile 0 nei casi di indegnita morale
indicati dalla legge”. La locuzione sistema elettorale sta ad indicare ogni
complesso di norme che regola e determina la ripartizione dei seggi per la
rappresentanza di un determinato corpo elettorale. La distinzione
fondamentale dei sistemi elettorali é¢ basata sul carattere maggioritario 0
non maggioritario che essi possono rappresentare: qualifiche con le quali
si suole designare il criterio assunto rivolto o ad accertare soltanto quale
sia la volonta espressa dalla maggioranza dei votanti oppure a tener conto
anche della volonta degli elettori votanti rimasti in minoranza. Con i
sistemi maggioritari si assegnano ai candidati che abbiano ottenuto la
maggioranza i seggi attribuiti al collegio. Tale sistema assicura il massimo
collegamento fra elettori ed eletti, evita l’eccessivo frazionamento dei
partiti, impedisce gli eccessi della partitocrazia favorendo il bipolarismo.
Tuttavia esso facilita la corruzione e determina spesso un travisamentodella volonta popolare fino al punto che pud avvenire che un partito che ha
conquistato la maggioranza dei voti in sede nazionale non ottenga la
maggioranza dei seggi in Parlamento. Con i sistemi proporzionali ci si
propone invece di assicurare alle diverse parti politiche un numero di seggi
corrispondente alla loro forza numerica in modo che il Parlamento
dovrebbe rispecchiare la composizione politica del Paese. I] procedimento
elettorale si apre con il decreto del Presidente della Repubbiica, su
deliberazione del Consiglio dei ministri, che indice le elezioni delic nuove
Camere. A norma dell’art.61 Cost. le elezioni delle nuove Camere devono
aver luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti. La seconda fase
del procedimento riguarda la designazione dei candidati e le presentazioni
delle candidature. I partiti o gruppi politici organizzati che intendono
presentare candidature per la elezione del Senato debbono depositare
presso il Ministero dell’Interno il contrassegno 0 i contrassegni con i quali
dichiarano di voler distinguere le candidature medesime. Con la
presentazione e la pubblicazione delle candidature si apre la campagna
elettorale che dura fino al giorno precedente la votazione e che é regolata
dalla legge 10 dicembre 1993 n.115. Detta legge ha l’intento di assicurare
la par condicio fra i candidati per quel che riguarda la propaganda
elettorale in modo che siano assicurate la parita di trattamento, la
completezza e l’imparzialita dell’informazione. Le elezioni si svolgono in
due giorni per tutti i tipi di elezioni, nazionali, regionali e locali presso le
varie sezioni nelle quali sono stati ripartiti gli elettori del collegio. L’
elezione del Senato avviene su base regionale. Tale disposizione é stata
interpretata nel senso che le regioni costituiscono le maggiori
circoscrizioni nel cui ambito si svolgono le operazioni elettorali. Il sistema
elettorale adottato per l’elezione del Senato é maggioritario ad unico turno,
con correttivo proporzionale. In base a tale sistema, il seggio é attribuito al
candidato che otterra nel collegio la maggioranza dei voti. Con tale sistema
vengono assegnati 238 seggi. I rimanenti 77 sono attribuiti con il c.d.
“recupero proporzionale” e cioé assegnati ai gruppi di candidati collegati
che hanno ottenuto la somma pit elevata di voti non utilizzati per ottenere
i seggi nei collegi uninominali. Il sistema elettorale per l’elezione della
Camera é sostanzialmente identico a quello del Senato ma presenta alcune
differenze. Quanto alle candidature, mentre esse al Senato possono essere
presentante in un solo collegio, alla Camera possono essere presentate.
oltre che nel collegio uninominale, anche in tre liste dj recupero
proporzionale a livello circoscrizionale. Alla Camera inoltre vengonoutilizzate due schede: con una l’elettore sceglie il candidato nel collegio
uninominale, con Valtra vota una lista. E’ importante notare che la nuova
legge elettorale ha introdotto una clausola di sbarramento secondo la quale
soltanto Ie liste che superano il 4% dei voti su scala nazionale sono
ammesse al recupero proporzionale. I candidati eletti deputati entrano nel
‘0 delle loro funzioni all’atto della proclamazione. Allo stesso
modo i senatori acquistano i diritti inerenti le loro funzioni,dal momento
della proclamazione, se eletti, 0 dalla comunicazione della nomina, se
nominati. La legge cost. 17 gennaio 2000 n.1 ha modificato l’art.48 Cost.
introducendo il diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero ed ha
istituito la circoscrizione Estero per |’elezione della Camera dei deputati
riservando ad una legge costituzionale la determinazione del numero di
seggi da ricoprire e ad una legge ordinaria la determinazione dei criteri.
Alla circoscrizione Estero sono stati assegnati dodici seggi per l’elezione
della Camera e sei seggi per l’elezione del Senato. La circoscrizione Estero
é divisa in ripartizioni comprendenti Stati e territori di: a) Europa,
compresi i territori della Federazione russa e della Turchia; b) America
meridionale; c) America settentrionale e centrale; d) Africa, Asia, Oceania
e Antartide. In ciascuna ripartizione é eletto un deputato e un senatore
mentre i restanti seggi sono distribuiti, sempre tra le ripartizioni, in
proporzione ai cittadini italiani che vi risiedono. Il voto pud essere
espresso o per corrispondenza oppure in Italia nella circoscrizione
nazionale relativa alla sezione elettorale in cui i cittadini residenti
all’estero sono iscritti. Secondo quanto dispone |’ art.48 Cost. il voto é:
a) personale perché il diritto di voto deve essere esercitato
personalmente.
b) eguale nel senso che ciascun voto ha lo stesso valore di tutti gli altri.
c) libero nel senso che, non solo le leggi elettorali, ma anche l’intero
ordinamento devono impedire che I’elettore subisca forma alcuna di
pressione a favore di un partito o di un candidato.
d) segreto proprio per garantirne la liberta. La segretezza del voto viene
assicurata dalla predisposizione della scheda di Stato eguale per tutti
gli elettori e dalle cabine elettorali in cui l’elettore deve isolarsi per
esprimere il suo voto. L’esercizio del voto infine é un dovere civico.
Fra le due Camere é possibile individuare alcuni caratteri distintivi:
ayé richiesta una eta diversa per l’acquisto del diritto di elettorato attivo
€ passivo;
pieno eserb) la Camera dei deputati € composta da 630 membri; il Senato da 315,
pil i senatori di diritto (gli ex Presidenti della Repubblica) ed a vita (i
senatori nominati dal Presidente della Repubblica); .
c) il rapporto rappresentativo & pit elevato per il Senato essendo il
numero dei senatori la meta di quello della Camera dei deputa
d) la Camera dei deputati @ interamente clettiva mentre del
fanno parte anche i senatori di diritto ed a vita.
Ragioni di opportunita politica dirette ad evitare qualsiasi int
nello svolgimento delle clezioni ed a garantire quindi la liberta de! voto
hanno consigliato il legislatore ad escludere alcune categorie di persone
che ricoprono determinati uffici (ad esempio, i consiglieri regionali, il capo
ed il vice capo della polizia, i prefetti, i giudici costituzionali, i magistrati)
mentre per i componenti altre categorie é stato stabilito che essi non
possono ricoprire contemporaneamente all’ufficio di parlamentare un altro
ufficio e debbono pertanto optare fra i due. Nella prima ipotesi avremo
Vineleggibilita, nella seconda ipotesi avremo invece / ’incompatibilita.
Appena proclamato eletto, il parlamentare assume la qualita di deputato o
senatore ed il relativo status. Per assicurare perd il rispetto della
Costituzione e delle norme di legge, la sua elezione viene sottoposta ad un
controllo sotto il profilo sia della sussistenza nell’eletto dei requisiti per la
valida assunzione dell’ufficio e sia sotto il profilo della regolarita delle
Operazioni elettorali. Tale controllo é svolto da una commissione
permanente costituita presso ciascuna Camera (Giunta delle elezioni).
SEZIONE II
L’assunzione dell’ufficio di parlamentare comporta Vattribuzione di una
qualita giuridica che si pone come fonte di speciali diritti e doveri. Le c.d.
Suarentigie sono state predisposte per permettere che jl mandato
parlamentare sia svolto in condizione di assoluta indipendenza nei
confronti degli altri poteri dello Stato e degli stessi elettori.
dell’art.68, comma I, Cost., “i membri del Parlamento Non possono essere
chiamati a rispondere per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio
delle loro funzioni” tale norma esenta dunque i parlamentari da ogni
responsabilita, civile, penale e amministrativa che potrebbe sorgere da
un’ opinione espressa o da un voto dato al fine appunto di Consentire loro la
pit ampia liberta di valutazione e di decisione nell’esercizio del mandato
Inoltre a norma dell’art.68, comma II e III, Cost., nessun membro del
A normaParlamento pud essere, senza autorizzazione della Camera alla quale
appartiene:
a) sottoposto a perquisizione personale o domiciliare;
b) arrestato o altrimenti privato della liberta personale 0 mantenuto in
detenzione a meno che non sia colto nell’atto di commettere un
delitto per il quale é previsto l’arresto obbligatorio in flagranza;
¢) softoposto ad intercettazioni in qualsiasi forma di conversazioni o
comunicazioni ed a sequestro di corrispondenza.
Le sanzioni disciplinari a carico dei parlamentari consistono:
a) nel richiamo all’ordine qualora il parlamentare pronunci parole
sconvenienti 0 turbi con il suo contegno l’ordine della seduta;
b) nell’esclusione dall’aula dopo un secondo richiamo all’ ordine;
c) nella censura con l’interdizione a partecipare ai lavori parlamentari
per un determinato periodo di tempo.
L’art.67 Cost. dispone che “ogni membro del Parlamento rappresenta la
Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Cid
significa che il parlamentare, in quanto rappresentante dell’intera nazione e
non gia degli elettori del suo collegio, non pud ricevere da questi
indicazioni vincolanti circa il modo in cui deve svolgere il suo mandato;
anche se come é comprensibile egli sara portato a rendersi interprete delle
esigenze e dei bisogni (a lui pit vicini e di cui ha maggiore conoscenza)
del suo elettorato. Infine a norma dell’art.69 Cost., “i membri del
Parlamento ricevono una indennita stabilita dalla legge”. Tale indennita é
costituita da quote mensili comprensive anche del rimborso di spese di
segreteria e di rappresentanza. Ai parlamentari inoltre spetta la Carta di
libera circolazione sulle linee delle ferrovie dello Stato e sulle linee aeree.
SEZIONE III
Le norme relative alla organizzazione interna ed allo svolgimento delle
funzioni delle Camere sono contenute nella Costituzione (ed allora saranno
comuni ad ambedue le assemblee) e nei regolamenti parlamentari (ed
allora l’organizzazione di ciascuna assemblea potra in parte differire).
Secondo J’art.64, comma I, Cost., ciascuna Camera adotta il proprio
regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti. I regolamenti
parlamentari possono essere definiti come un complesso di disposizioni
che ciascuna Camera vota nell’esercizio del suo potere di autonormazione
onde disciplinare le procedure per lo svolgimento dei suoi lavori, la sua
organizzazione ed i suoi rapporti con il Governo e con gli altri organidell’apparato statale. Tali regolamenti contengono norme costitutive
dell’ordinamento giuridico. Essi sono dunque fonti del diritto che, in virti
della riserva di regolamento parlamentare, sfuggono ad una collocazione
nella scala gerarchica delle fonti. Si tratta in fatti di fonti separate, di
competenza riservata a ciascuna Camera. Un indice esterno della natura di
fonte normativa dei regolamenti parlamentari pud rinvenirsi nella foro
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale cosi come avviene per le alire fonti
atti. Quanto alla loro efficacia, non é quella del regolamento, vale a dire di
una fonte subordinata alla legge perché, nel campo loro riservato, Si
pongono come fonte esclusiva, di primo grado, subordinata soltanto alle
norme costituzionali. L’art.63 Cost., dispone che “ciascuna Camera elegge
fra i suoi componenti il Presidente e 1’Ufficio di presidenza” composto da
4 vicepresidenti, 8 segretari e 3 questori. Al Senato, l’Ufficio prende il
nome di consiglio di presidenza. Il Presidente rappresenta la Camera. Egli
é organo super partes. Spetta al Presidente di assicurare il buon andamento
dei lavori dell’assemblea, facendo osservare il regolamento, ¢€
dell’amministrazione interna. In applicazione delle norme del regolamento
il Presidente poi da parola, dirige e modera la discussione, mantiene
lVordine, pone le question, stabilisce ’ordine delle votazioni, chiarisce il
significato del voto e ne annuncia il risultato. All’Ufficio (ed al Consiglio)
di presidenza spetta di deliberare il progetto di bilancio preventivo ed il
rendiconto consuntivo delle Camere, di nominare su proposta del
Presidente il Segretario generale, di decidere in via definitiva i ricorsi dei
dipendenti delle Camere, ecc. I segretari procedono allo scrutinio delle
votazioni e coadiuvano in genere il Presidente nello svolgimento delle sue
funzioni mentre i questori sono preposti ai vari servizi delle Camere. Fra
gli organi interni delle Camere va menzionata la Conferenza dei Presidenti
dei gruppi parlamentari. Tale organo ha il compito principale di deliberare
il programma dei lavori dell’assemblea. Le commissioni parlamentari sono
invece organi interni delle Camere composte di regola in modo da
rispecchiare 1a proporzione dei vari gruppi parlamentari. Ogni
commissione riproduce dunque in piccolo la composizione politica delle
Camere e cid perché esse svolgono funzioni di grande rilevanza ed é&
quindi necessario rendere possibile che i loro orientamenti politici
corrispondano almeno in linea di principio a quelli dell’intera assemblea.
Le commissioni sono in numero di 14 alla Camera e di 13 al Senato e si
distinguono in ragione della loro competenza per materia. Compiti delle
commissioni sono quelli di riunirsi in sede referente per l’esame dellequestioni sulle quali devono riferire all’assemblea, in sede consultiva per
esprimere pareri, in sede legislativa per Vesame e l’approvazione dei
disegni di legge e in sede redigente per la formulazione degli articoli di un
progetto di legge. Dalle commissioni permanenti si distinguono le giunte.
Tali giunte sono: alla Camera, la Giunta per il regolamento, la Giunta delle
Giunta per le autorizzazioni a procedere, la Giunta per gli affari
europee; al Senato, la Giunta per il regolamento, la Giunta
r > immunita parlamentari, la Giunta per gli affari delle
unita curopee. Oltre alle commission parlamentari ed alle giunte sono
da ricordare anche le commissioni di inchiesta che possono essere
monocamerali 0 bicamerali e le deputazioni che sono organi straordinari
creati ogni qualvolta se ne presenti la necessita. Le commissioni di
inchiesta e le deputazioni devono essere composte in modo da rispecchiare
la proporzione dei vari gruppi parlamentari. Col termine Jegis/atura si
indica il periodo che va dalla prima riunione delle assemblee al giorno del
loro scioglimento normale (tale periodo ha la durata di 5 anni) o al giorno
del loro scioglimento anticipato (ad opera del Presidente della
Repubblica). Con la fine della legislatura decadono tutti i progetti di legge
che non siano stati ancora approvati da entrambi i rami del Parlamento
cosicché essi dovranno essere ripresentati alle nuove Camere. Unica
eccezione al principio della decadenza sono i progetti di legge di iniziativa
popolare per il cui riesame non é richiesta una nuova presentazione
all’inizio della legislatura. A norma dell’art.61 Cost., “finché non siano
riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti”. Si tratta
della c.d. prorogatio il cui fine é quello di evitare ogni soluzione di
continuita fra le Camere scadute od anticipatamente sciolte e quelle neo
elette. Le sedute delle Camere sono pubbliche ma ciascuna delle due
Camere o il Parlamento in seduta comune possono deliberare di riunirsi in
seduta segreta. Perché le deliberazioni di ciascuna Camera e del
Parlamento in seduta comune siano valide é necessaria la presenza alla
seduta della maggioranza dei loro componenti (numero legale). Le
votazioni delle Camere possono essere palesi 0 segrete. La votazione
palese pud avvenire per alzata di mano, per divisione, con procedimento
elettronico 0 per appello nominale mentre la votazione segreta pud
avvenire per schede. L’adozione del voto segreto é stata limitata sia alla
Camera sia al Senato. Alla Camera il voto segreto é adottato per le
votazioni riguardanti la persone nonché per quelle che incidono sui
principi e sui diritti di liberta. Non é consentito lo scrutinio segreto nelle
elezioni, Javotazioni riguardanti la legge finanziaria, le Ieggi di bilancio e tutte le
deliberazioni che abbiano comunque conseguenze finanziarie. Al Senato il
voto segreto é richiesto nelle deliberazioni riguardanti persone,
linguistiche rapporti etico sociali. Le stesse esclusioni del voto segreto
previste alla Camera valgono per il Senato. Le Camere non possono
normalmente discutere o deliberare sopra materie che non siano all’ordine
del giorno (reso noto almeno il giorno precedente la seduta) in ossequio ad
una regola democratica secondo la quale bisogna conoscere gli argomenti
sui quali si é chiamati a deliberare. L’ostruzionismo consiste nell’uso
esasperato degli strumenti procedurali messi a disposizione dei
parlamentari ed attinenti al procedimento di formazione della volonta
camerale al fine di ritardare, ostacolare od impedire la formazione di detta
volonta. Da questo tipo di ostruzionismo che viene definito tecnico va
distinto l’ostruzionismo fisico vale a dire quello che si manifesta mediante
la violenza e che é, ovviamente, del tutto illecito e, come tale, va represso
dal Presidente dell’assemblea.
minoranze
CAPITOLO 2:
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
A norma dell’art.83 Cost., il Presidente della Repubblica é eletto dal
Parlamento in seduta comune integrato da 3 delegati per ogni regione eletti
dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle
minoranze. L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo a scrutinio
segreto ed a maggioranza di 2/3 dell’assemblea. Solo quando al terzo
scrutinio non sia raggiunta tale maggioranza é¢ sufficiente per l’elezione la
maggioranza assoluta. Per essere eletto Presidente della Repubblica é
sufficiente essere cittadino italiano, aver compiuto cinquanta anni di etd e
godere dei diritti civili e politici. Il Presidente della Repubblica dura in
carica 7 anni che cominciano a decorrere dal giorno in cui egli presta
giuramento di fedelta alla Repubblica e di osservanza della Costituzione
innanzi al Parlamento in seduta comune. La Costituzione non pone nessun
divieto alla rieleggibilita del Presidente della Repubblica. A norma
dell’art.84, comma II, Cost., “I’ufficio di Presidente della Repubblica &
incompatibile con qualsiasi altra carica”. La cessazione dell’ufficio pud
avvenire oltre che per la scadenza del settennio: a) per impedimento
permanente nel caso in cui il Presidente sia impossibilitato ad esercitare le
sue funzioni; b) per morte o dimissioni; c) per decadenza dalla carica inSeguito ad esempio alla perdita dei diritti civili e politici. Qualora il
Presidente sia permanentemente o temporaneamente impedito ad esercitare
le sue funzioni queste vengono svolte dal Presidente del Senato, non
esistendo nel nostro ordinamento l’istituto della vice presidenza. II
supplente del Presidente acquista la sua carica automaticamente senza
bisogno quindi di alcun atto di investitura e senza prestare giuramento. Il
Presidente della Repubblica é@ politicamente irresponsabile giacché la
responsabilité politica degli atti presidenziali € assunta dai ministri
Proponenti che li controfirmano. Mentre il Presidente non é responsabile
civilmente e penalmente per gli atti compiuti nell’esercizio delle sue
funzioni tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione,
come privato cittadino egli é pienamente responsabile ma in materia
penale soltanto alla scadenza del mandato e sempre che non siano decorsi i
termini di prescrizione. Per alto tradimento si intende ogni comportamento
doloso che si manifesta in una violazione del giuramento di fedelta alla
Repubblica e per attentato alla Costituzione ogni comportamento
egualmente doloso diretto a sovvertire le istituzioni costituzionali ad
esempio il tentativo di un colpo di Stato. Spetta al Parlamento in seduta
comune di mettere in stato di accusa, a maggioranza assoluta dei suoi
componenti, il Presidente della Repubblica qualora ritenga che |’atto da lui
compiuto integri il reato di alto tradimento o di attentato alla Costituzione;
in tal caso il Presidente é sottoposto al giudizio della Corte costituzionale.
Il Presidente della Repubblica é posto, nella nostra Costituzione, al di fuori
dei tre poteri fondamentali dello Stato. Egli esercita le sue attribuzioni non
come organo di questi poteri bensi come Capo dello Stato per cui si é
identificato un autonomo potere presidenziale caratterizzato dalle funzioni
ad esso connesse che non implicano mai una partecipazione diretta del
Presidente alla attivita di indirizzo politico (potere neutro). Le attribuzioni
presidenziali previste dalla Costituzione possono essere ricollegate a
ciascuno dei tre poteri dello Stato:
I) in relazione al potere legislativo, il Presidente della Repubblica:
a) indice le elezioni delle Camere e ne fissa la prima riunione e pud
convocare ciascuna Camera in via straordinaria;
b) pud inviare messaggi alle Camere;
c) autorizza con suo decreto la presentazione alle Camere dei disegni di
legge di iniziativa governativa;
d) puo, prima di promulgare una legge, chiedere con messaggio motivato
alle Camere una nuova deliberazione;) pud nominare 5 senatori a vita;
f) pud sciogliere le Camere o una sola di esse;
g) promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore
regolamenti;
h) indice il referendum abrogativo ed il referendum costituzionale.
ID) in relazione al potere esecutivo:
a) nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e i mi
sottosegretari di Stato e i commissari straordinari del Governo;
b) nomina i funzionari dello Stato;
c) accredita ¢ riceve i rappresentanti diplomatici;
d) ratifica i trattati internazionali; .
e) ha il comando delle forze armate e presiede il Consiglio supremo di
difesa;
f) dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere;
g) conferisce le onorificenze della Repubblica;
h) ha una serie di competenze in ordine alle funzioni amministrative
svolte dal potere esecutivo.
TIDin relazione al potere giudiziario:
a) presiede il Consiglio superiore della magistratura ed emana i decreti
relativi allo stato giuridico dei magistrati;
b) concede la grazia e commuta le pene.
Spetta poi al Presidente la nomina di 5 giudici della Corte costituzionale.
Il Presidente della Repubblica pud inviare messaggi alle Camere. Prima di
promulgare una legge pud, con messaggio motivato alle Camere, chiedere
una nuova deliberazione. Mediante tale tipo di messaggi il Presidente pud
segnalare agli organi legislativi l’esigenza di provvedere a determinate
situazioni senza prendere posizione a favore dell’una o dell’altra parte
politica. Un altro tipo di messaggio é quello che il Presidente neoeletto
pronuncia innanzi alle Camere in seduta comune subito dopo il
giuramento. Questo messaggio si distingue dai precedenti perché non é
inviato e né controfirmato. Tale potere di messaggio del Presidente é detto
“potere di esternazione”. Lo scioglimento delle Camere pud essere
determinato: a) da una situazione di contrasto fra Parlamento e Governo a
seguito dell’approvazione di una mozione di sfiducia da parte delle
Camere (e lo scioglimento si definisce in tale ipotesi, successivo); b) dalla
constatazione che le Camere, per chiari ed inequivocabili segni, non
rispecchino pit la volonta del corpo elettorale; c) dalla incapacita delle
Camere di esprimere una maggioranza stabile 0 ancora d) da una crisi di
di legge ¢ i
inistri; nomina igoverno che la maggior parte dei partiti politici ritiene di poter risolvere
soltanto ricorrendo ad una nuova consultazione elettorale (e in tale ipotesi
lo scioglimento si definisce anticipato 0 preventivo). Il Presidente della
Repubblica prima di sciogliere le Camere deve sentire il parere dei loro
Presidenti. Tale parere ¢ obbligatorio ma non vincolante. Inoltre egli non
pud sciogliere le Camere negli ultimi 6 mesi del suo mandato salvo che
coincidano con gli ultimi 6 mesi della legislatura (semestre bianco).
Gii atti presidenziali si classificano in 3 categorie a seconda che siano:
1) atti formalmente presidenziali e sostanzialmente governativi
(il cui contenuto é cioé predisposto e voluto dai membri del
Governo);
2) atti formalmente e sostanzialmente presidenziali;
3) atti sostanzialmente complessi (il cui contenuto ¢
predisposto e voluto sia dal Presidente della Repubblica e sia
dal Governo).
Appartengono alla prima categoria, i decreti presidenziali contenenti
norme giuridiche sia aventi efficacia di legge formale (decreti legge e
decreti legislativi) sia aventi efficacia subordinata a quella della legge
formale (regolamenti) e gli atti che siano espressione della funzione
amministrativa e della attivita di indirizzo politico. Rispetto a tali atti il P.
della R. pud esercitare soltanto un controllo di legittimita e richiederne il
riesame senza poter incidere sulla determinazione di volonta del Governo.
Appartengono alla seconda categoria, la nomina di 5 senatori a vita, la
nomina di 5 giudici costituzionali, il rinvio al Parlamento di una legge, la
promulgazione delle leggi, i messaggi. Rispetto a tali atti, il P. gode di
un’ampia sfera di discrezionalita perché il loro contenuto viene
determinato esclusivamente dalla sua volonta ed in maniera autonoma.
Appartengono alla terza categoria, la nomina del Presidente del Consiglio
e lo scioglimento delle Camere, oltre che la concessione della grazia che
richiede l’accordo fra il Capo dello Stato ed il ministro della giustizia.
Il P. della R. assume potere neutro potere cioé che non entra nel gioco
politico, ¢ posto al di sopra delle parti e non svolge alcuna funzione attiva
nella determinazione e nell’attuazione dell’indirizzo politico. Proprio in tal
senso il P. é il rappresentante dell’unitd nazionale e ne é il simbolo. Nella
sua persona si assomma e si armonizza |’unita dello Stato ed in tale
significato deve intendersi la definizione del P. della R. come “Capo dello
Stato”. Il P., perché la sua imparzialita ed indipendenza siano effettive,
non é stato collegato ad alcuna parte politica e pertanto nell’ordinamentoitaliano egli non é e non potrebbe essere organo di indirizz0 politico. Egli
tuttavia esercita una concreta influenza sul corretto svolgimento delle
attivita costituzionali. Vigila sul funzionamento del meccanismo
costituzionale ed interviene nel momento in cui le regole che i
disciplinano non vengono osservate al fine di assicurare il rispetto della
Costituzione ed il mantenimento di un corretto equilibrio fra gli organi cul
spetta la direzione politica dello Stato.
CAPITOLO 3:
IL GOVERNO
Con la funzione amministrativa lo Stato svolge un’attivita effettiva e
conereta diretta a raggiungere i suoi fini immediati. Questa attivita viene
svolta dal governo e dagli organi della pubblica amministrazione da esso
dipendenti oltre che dagli uffici degli enti pubblici. Il potere esecutivo é
costituito da un complesso di organi (centrali e periferici) al vertice dei
quali @ posto il Goverho come organo costituzionale. E poiché il Governo
italiano é un governo a minister, l’apparato dello Stato é diviso in apparati
centrali di settore, organicamente costituiti, detti ministeri perché facenti
capo ad un organo costituzionale che é il ministro. A norma dell’art. 92
Cost., il Governo della Repubblica & composto dal Presidente del
Consiglio ¢ dai ministri che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri.
Esso é composto dunque da pid organi individuali (il Presidente del
Consiglio, i ministri) e da un organo collegiale (il Consiglio dei Ministri)
di modo che costituisce un organo complesso cioé formato da pit organi.
Pud avvenire che del Governo entrino a far parte vicepresidenti del
Consiglio e ministri senza portafoglio. I primi sono chiamati a supplire il
Presidente del Consiglio in caso di sua assenza o impedimento
temporaneo; i secondi svolgono le funzioni loro delegate dal Presidente del
Consiglio sentito i] Consiglio dei ministri. Dal Governo e dai singoli
ministri preposti ai vari rami della pubblica amministrazione dipendono
infine gli organi periferici di ciascun ministero in buona parte presenti in
tutto il territorio nazionale. Il procedimento di nomina del Governo inizia
con le consultazioni svolte dal Capo dello Stato. La scelta delle personalita
da consultare deve essere finalizzata alla formazione del Governo e
dipende dalle cause che hanno provocato la crisi e dalle condizioni
politiche in cui il Presidente & chiamato ad operare. Nulla vieta di
conseguenza che il Capo dello Stato consulti soltanto alcune personalita