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"gla emerge -procura una jeca? La fami- cssimilata a grottesco st bero con eccia e com- 2 in cui tale fe. critto» entro ajo somaro» Biasorte», si fstore del fi- festa que- ppare muta- iva la tua ential testo. novella e le ficato assu- terno espa- Seno e spa- cael Ufficio. equivalen- ce, per Bel- sa contesta- ‘oribadisce ola»? Che ‘one? Moti ferimenti al ‘meccanicita della «forma» perché avra una valvola di sfogo: la fantasia. Un attimo di evasione, di tanto in tanto, gli consentira di sostenere il peso delle «forme» sociali che lo imprigionano, ‘poi potra tomate tranquillamente all'ordine. INTERPRETAZIONE COMPLESSIVA E APPROFONDIMENTI La follia di chi ha eapito il gioco Come sempre in Pirandello, nella follia e* una logica, contrap- posta all'apparente razionalita del meceanismo delVesistenza ‘comune: una logica che smonta quel meceanismo, ne fa appati= re Fassurdo, Pinconsisterza, anche la fragilita, perché basta un nonnulla, un fatto banale, «naturalissimo», per ineepparlo. La razionalita del meccanismo & solo apparente, Virrazionalita del ‘caso pud in ogni istante farlo esplodere allintemno, determinan= do il crollo di ogni costruzione fittizia. Belluca ® uno dei tanti roi pirandelliani che «hanno capito il giuoco», che hanno preso 13.Sulla base dell'analist condotta, proponi tuna tua Interpretazione complessiva del la novella e approfondisci, con riferimen- to ad altri eroi pirandelliani, il tema della fuga nellirrazionale e nella folia per sco- prire se stessi e salvarsi dal dramma delesistenza. Puoi anche estendere la ‘ua riflessione ad altre opere letterarie © artistiche (il cinema, ad esempio) nelle quali ricorre lo stesso tema. coscierza della vera natura della realta. Lastoriadell Esciusa Hegami con it Naturalismo ‘Una realta soggettiva Negazione della consequenzialita 5. lromanzi VESCLUSA E IL TURNO Nell’estate 1893, a ventisei anni, Pirandello serisse il suo primo romanzo, Marta Ajala; Jo pubblicd perd solo nel 1901 nelle appendici del quotidiano romano “La Tribuna”, ol titolo Leselusa, poi in volume nel 1908 e in una redazione riveduta nel 1927. Ela storia, ambientata in Sicilia, di una donna aceusata ingiustamente di adulterio, che viene cacciata di casa dal marito e vi verra riammessa solo dopo essersi resa effettiva- mente colpevole. Il romanzo ha ancora legami eon il Naturalismo, sia nella materia (il quadro di un costume provinciale, arcaico e chiuso, con cui si scontra una donna intelligente c sensibile, alla ricerca di un'emancipazione che il meccanismo sociale rende impossibile), sia nell’impianto narrativo (narrazione in terza persona, con preva- lente focalizzazione sulla protagonista mediante lo strumento dell’indiretto libero, come nei romanzi di Capuana ¢ De Roberto). Inrealta i capisaldi della visione naturalistica e positivistica sono git’ messi sostanzial- ‘mente in questione. Al centro, come nella narrativa verista, vi ? ancora apparentemen- te un «fatto» dal forte potere condizionante, l'adulterio; ma il «fatto» non ha vera con- sistenza oggettiva, Marta non 2 colpevole, contro le apparenze che V’accusano (Je Jettere del suo spasimante). La fatalita deterministica seaturisce non da un evento reale, mada una realta solo soggettiva, il convincimento della colpa di Marta quale si afferma nella mente del marito, della famiglia e dei concittadini. Non solo, ma Ia struttura della vicenda (Marta viene scacciata quando @ innocente, ri- accolta in casa quando ¢ colpevole) sottolinea gli aspetti assurdi, paradossali delle azioni umane, che possono provocare conseguenze totalmente diverse da quelle pre- viste. Al meceanismo deterministico si sostituisce il gioco imprevedibile ¢ heffardo del aso: in tal modo Pirandello conduce un’implicita polemica nei confronti del Na- turalismo, che aveva appunto impostato in maniera deterministica, rigidamente con- sequenziale, il rapporto tra cause ed effetti. ercorso 4 Luigi Pirandello Lumorismo in embrione Ledue facce della reat Nuno Lastoria Imotivi Lapoetica delltamorismon 3-l prime Novecento Nel romanzo si pud gid anche seorgere in embrione limpostazione umoristica che sara propria di quelli successivi. Da un lato si ha la vicenda seria intensamente drammatica di Marta, dall’altro ad essa si contrappone una folta galleria di figure grottesche e ridicole, il cui aspetto fisico & ritratto con esasperata deformazione espressionistica, Tra i due livelli si determina un fortissimo salto tonale, tanto che si ha quasi Vimpressione di due romanzi diversi, accostati a forza ma incompatibili, Questa singolare struttura disomogenea e frammentata risponde all’idea pirandelliana dell'arte umoristica, che, come lautore afferma nella prefazione all’edizione del 1908, rappresenta la realt’ «senz‘ordine almeno apparenten, cirla di contraddizioni», Nel romanzo non viene pre- sentata una faecia sola della realta, ma anche «I’altra faccia» (il «contrariow), che stride parossisticamente con essa. UI gioco del caso ® ancora ripreso nel breve romanzo successive, Il turno (1895), dove un innamorato deve aspettare il suo «turno» per sposare la donna amata, dopo la morte di altri due mariti. Il tema & perd impostato a livello di minore responsabili- ta concettuale, come divertimento comico, dai risvolti bizzarri, grotteschi, quasi marionettistici. IL FU MATTIA PASCAL Ormai decisamente al di la dell’ambito naturalistico 2 il terzo romanzo di Pirandello, IL fu Mattia Paseal, clie presenta gia in forme pienamente mature i temi pid tipici dello serittore e sperimenta soluzioni narrative nuove. Fu pubblicato nel 1904 a puntate sulla rivista “La Nuova Antologia” e nello stesso anno in volume. F la storia paradossale di un piccolo borghese, imprigionato come sempre nella «trap- pola» di una famiglia insopportabile e di una misera condizione sociale, che, per un caso fortuito, si trova improvvisamente libero e padrone di sé: diviene economicamente autosufficiente grazie ad una cospicua vincita al casind di Montecarlo e apprende di essere ufficialmente morto, in quanto la moglie ¢ la suocera lo hanno riconosciuto nel cadavere di un annegato. Pero, invece di approfittare della liberazione dalla «forma» sociale per vivere immerso nel fluire della «vita», senza pitt assumere maschere, Mattia Paseal si sforza di costruirsi un‘identita nuova. In lui resta insuperabile l'attaccamento allla vita sociale, alla struttura, umoristiea, nia la reali a viene pre- ), che stride no (1895), mata, dopo -sponsabili- sehi, quasi Ma puntate nella «trap- che, per un nicamente apprende di noseiuto nel a «forma» here, Mattia staccamento falsa lo co- la sua vee- ed ha avuto < sospesa di i non essere Ja parte an- -e quelli pit lusso vitales sschera con quamente in . , mettendo tra parentesi la consapevol=as Sl sistenza della realta oggettiva, il suo impe- > centomila, ennio 1925. lo Moscarda, sella che egli to sino a quel iri, ¢ quindi tezae e deter chiudono gli nba allo sco- agini che gli li ha lasciato ad una serie ena, e di follia, al cr poveri, ed e. Proprio in io definitiva- vita», rifiu Fivendo tutto alberi, vento, ata proposta 2 condizione entita in una i limitazione erdersi sme-~ rei segni pirandellia- i era stato in : forma ro- xe Il fu Mat- una narra- sta pitt nella o del diario, /¢ informale ulso, torren- Per una buo- srotagonista, 2. T discorso, certo punto che qui l’or- use e degli ogica comu- Anna Rosa, to, inspie- ->T8,. 71) Dalla fortuna alla miseria tentative di fuga Laliberta Limpossbit at sfuggire alla formar Lamuova identi: ‘Adriano Meis Lo smarrimento del forestiere dellavita» Il fu Mattia Pascal La liberazione dalla «trappola» Mattia Pascal, che vive in un imm della Liguria, Miragno, ha ereditato dal padre una grossa fortuna, ma ® ria da un avido e disonesto amministratore, Batta Malagna, che si impossesss poco del patrimonio, approfittando anche dell’inettitudine del giovane, scape perdigiomo. Mattia si vendica seducendo la nipote di Malagna, Romilda, icinta. Viene costretto a sposarla, ma il matrimonio per lui si rivela ben pres ferno, sia a causa della moglie sia a causa della suocera. Anche la misera co: sociale pesa su di lui: dopo una giovinezza agiata e gaudente di proprietario che vive rendita, si deve adattare ad un impiego squallido e mortificante, quello di bibliote nella biblioteca del paese, situata in una vecchia chiesa sconsacrata, abandon: tutti, invasa dalla polvere e frequentata solo dai topi. Mattia Pascal ripropone quindi inizialmente la fisionomia di tanti altri eroi della tiva pirandelliana, specie delle novelle: il piccolo borghese prigioniero di uaz «arappola» sociale, costituita dalla famiglia oppressiva ¢ da un lavoro fru- strante, che divengono metafore di una condizione esistenziale assoluta, di una «trap pola metafisica che mortfiea e spegne la mobilita della «vita» Come altri personaggi vittime, anche Mattia cerca di rompere con la fuga il meccanismo che lo imprigiona: lascia il paese di nascosto, per eercare fortuna in America. Ma due {faitifortuiti intervengono a modificare radicalmente la sua condizione: innanzitutto una clamorosa vineita alla roulette di Montecarlo, che gli assicura un notevole patrimonio, poi la notizia della propria morte: la moglie e la suocera lo hanno infatti riconosciuto nel cadavere di un uomo annegato in uno stagno. Mattia si trova cost di colpo, come mira~ colosamente, libero dalla duplice «trappola» che lo imprigionava: la misera condizion= sociale piecolo borghese e la famiglia. Dinanzi a lui si presenta ora un eampo aperte di infinite possibilita, Ma commette un error ito dalla «forma» impostagli dalle istituzioni sociali, che coneretava in una precisa identita personale, Mattia non si accontenta di vivere libero da ogni «forma» limitante, immerso nel flusso continuo della vita: vuole invece f si una nuova identita. B troppo attaccato alla concezione comune dell’identit2 ¢ persona per potersene iberare veramente. Non & ancora all’altezza di elevarsi ad u superiore posizione “filosofica” e eritica, non capisce che Videntita individuale & comunque una costruzione artificiosa che mortifiea Vinfinita riechezza e me- bilita della vita. Per questo Mattia comifcia a mutare radicalmente il suo aspett ¢o, sitaglia la batba, si fa crescere i capelli, maschera l'oechio strabico con lenti secur. cambia fogeia del vestire, poi si trova un nuovo nome, Adriano Meis, infine comp! Vopera immaginando tutto un contesto alla sua nuova personaliti, una storia pa: una famiglia, una serie di memorie. La libert’ irvaggiungibile Adriano Meis, assaporando la sua nuova liberta, si di 2 viaggiare per lItalia e Europa, ma ben presto prova un senso di vuoto e di solitu- dine penosa, di preearieta. Soffre ad essere escluso dalla vita degli altri, prova una nostalgia struggente per cid che abitualmente circonda una persona: una casa, deeli affetti. Essere libero significa anche essere completamente estraniato, «fore- stiere della vita». Anche questo smarrimento conferma come il protagonista interiormente libero, resti troppo attaccato al comune concetto di identita, e persino a quella «trappola» della famiglia e delle relazioni sociali, di cui pure aveva fata co=i mara esperienza. La nuova identita 2 una costruzione fittizia, esattamente come la precedente. e ne presenta tutti gli svantaggi, costringendo ad indossare una maschera, a mentire di fr Percorso 4 Luigi Pirandello alsa identi rivela neonsistenza della Iiveroerrore del rotagonista sichiamo della ‘Ta teorfia dal gro es vii, sophia saplenza)® ‘una dotina che sostenela possibilts Airaggungerela ‘conescena diDio savers Fesperenza Adriano Meis torna Mattia Paseal Limpossibilita aivitornare alla ‘veochia «forma» Lascelta di estrantarsi te agli altri; ma ® ben peggiore della prima, perché non presenta i vantaggi connessi con Fidentita “normale”, con la forma socialmente rieonosciuta: la possibilita di stabilize Tegami con gli altri, di assumere consistenza attraverso opere materiali, crearsi una fa igh, Iaverare. Non potendo disporre di questi meccanismi di rimozione, P'identita La‘mo falsa rivela in modo traumatico a Mattia la verita sull'inconsistenza dell'io, ed il perso- ; didont raggio non ® ancora in grado di reggerla, perché resta tutto dentro alla conce: mune della persona come entita definita e solida. Lerrore dell’eroe non consiste dunque nell’aver scelto Ia liberta assoluta da ogni , Videntita ed il perso- -ezione co- tivamente pitt falsa, do pit alla <0 vitale (0 serie delle 2 capace di > senta Lit. sma» falsa, ri uomini: ocialmente smmergersi 1c. di esse- ssi stretta- jestare, rion uns sn senso di © a tutti, or -nte quanto originaria, opprimente. a> della fa- i non poter 1¢ prima ferenze che il suo posto Ladanteminosofias spettate. Ma tali alternativ nella biblioteca, ¢ la assume come osservatorio della vita che scorre lui, dedicandosi a scrivere la propria singolare esperienza. Questo m protagonista al termine della sua vicenda costituisee appunto il romana La‘morale” Nella pagina conclusiva Peroe discute con Tamico don Eligio, cercand didonFligio 'insegnamento che si pud ricavare dalla sua esperienza. Il prete propon= P= zione pili ovvia, ispirata al piatto senso comune: «Fuori della legge e fuori di quelle particolarita, liete 0 tristi che sieno, per cal ses Same = cearo signor Paseal, non ® possibile vivere>. Per lui la “morale” della vicenda di Mattia Pascal sarebbe dungu: rinuneiare alla nostra identita, socialmente determinata, Himiti_Taluni, come Benedetto Croce, hanno ritenuto che questo fosse veramen’ ellinterpretazione yomanzo, ma non hanno tenuto conto (oltre ch jem diCroce (che non poteva certo essere quella di uno scrittore Iucido, corrosivo, intellets eversivo come Pirandello) dell’obiezione successiva di Mattia Pascal: c Vimpossbaias ise oun steegiamento conformist greta ataceament alla | maaione «Non somo affatto rientrato né nella legge, né nelle mie particolarta. Mia mogli= * mee Porno, ¢ io non saprei proprio dire ch'io mi sia. Quindi Pidentita solida e coerente non é stata affatto ripristinata, an dissolta del tutto, appare ormai impossibile. ‘Tuttavie non si pud coneludere che la vieenda sia un processo di formazione che t= na con una completa assunzione di consapevolezza, per cui Mattia Pascal div mente eroe-coseienza, il “filosofo” superiore, che ha compreso come I'identiss esista, sia solo una costruzione illusoria: Mattia Paseal si limita a render=i conte dinon sapere chi &. Uconfrontocon Un suecessivo erve, Mosearda di Uno, nessuno e centomila, procedera oltre. = Moseardadi Uno, nunciare deliberatamente all’identit& ¢ al nome che ne @ I'insegna, sprofondande == nessunoecentomilai4..mente nel fluire della vita e fondendosi in ogni istante con le cose mutevoli. sez pitt fermarsi in nessuma «forma» («Albero, nuvola; domani libro o vento: il I lego, il vento che bevo. ‘Tutto fuori, vagabondo [...] muoio ogni attimo, io: « nuovo € senza ricordi: vivo ¢ intero non pit in me, ma in ogni cosa fuori»: >, p. 7: Mattia Pascal non arriva a questa soluzione : si ferma, per cos ‘momento negativo dell 'ilusione di unidentita individuale, ma non va oltre, non app da ancora a questa esaltante fusione con la «vita». Sa solo eid che non 2 piit, non cid che potrebbe essere. E una prima-tappa del processo, quella che sgombra il terreno dei pregiudizi correnti: il momento costruttivo sara segnato dal successivo 10- manzo (che Pirandello inizia a serivere gia nel 1909, anche se lo condurra a termine vari anni dopo). Significativa ® allora Vultima frase del Fu Mattia Pascal, che ne motiva anche il tto- Jo: «lo sono il fu Mattia Pascal». [eroe, a differenca di Moscarda, non rinuncia total- mente al nome, segno esteriore dell'identita, Deve fare ancora riferimento ad esso: = accontenta di porgli davanti quel segno “meno”, la particella «fu», ad indicare Pax venuta negazione dell’identita, senza che soluzioni alternative vengano pro- sono ben presenti gia sin d’ora a Pirandello: lo testimo- nia la «lanterninosofia» di Paleari, in cui si prospetta appunto Ia liberazione ¢ vincoli contingenti dell’io ed unvimmersione nella «vita universale, eterna>, da ¢ solo perché ei costruiamo illusoriamente un’identita ci sembra di distaccarci 78 Uneroe prowisorio _relativa Analisi, pp. 771.€ ss.). Quindi Pirandello non attribuisce ancora a Mattia P: suo statuto definitivo di eroe “filosofo”, che ha taceato il vertice della consape si limita a proporre un eroe provviso semplice pre vere sociale. o, interlocutorio, il protagoni~ sso di negazione delle illusioni ¢ delle costruzioni fittine a Percorso 4- Les ans

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