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RISONANZA

Molti sistemi fisici hanno frequenze di oscillazione naturali. Si dice risonanza il fenomeno per cui un sistema
oscillante è in grado di assorbire energia da una sorgente esterna in modo particolarmente efficiente solo ad
una (o più) frequenze ben precise capaci di amplificare anche il moto del sistema stesso (es. altalena,
diapason, bicchiere che “suona”,…).
I circuiti risonanti sono circuiti elettrici elementari capaci di "vibrare" o "oscillare" ad una propria frequenza
naturale. Un circuito risonante si produce dall'incontro di una componente elettrica induttiva e di una
componente elettrica capacitiva.
Se prendiamo in esame un circuito RLC, il carattere oscillante del circuito è determinato dalla presenza
simultanea degli elementi L e C che, collegati tra loro, sono in grado di rimbalzarsi vicendevolmente
l'energia elettrica che ricevono dal generatore E. Il resistore R non contribuisce all'oscillazione, ma è messo
per completezza, perché qualunque circuito elettrico reale ha una componente resistiva.
La frequenza di risonanza in un circuito RLC è quella particolare frequenza alla quale le componenti
reattive dell'impedenza (reattanza induttiva per i componenti induttivi e reattanza capacitiva per i
componenti capacitivi) del circuito in questione si equivalgono in modulo, e pertanto, avendo segno opposto,
si annullano reciprocamente.
L’ impedenza Z di un circuito contenente resistenze, capacità ed induttanze ed alimentato da una corrente
alternata (circuito RLC), rappresenta la reattanza complessiva del circuito. La reattanza di un circuito fa
riferimento al fatto che il condensatore e l’induttore non si comportano in alternata così come si comportano
in continua ma “reagiscono” in maniera diversa:
 per il condensatore, in corrente continua si carica alla stessa tensione del generatore e mantiene tale
carica fino a quando non viene richiesta. Il condensatore, una volta scollegato il generatore,
teoricamente mantiene la carica all'infinito. In realtà si ha una scarica lenta attraverso il dielettrico. Il
condensatore si comporta da filtro passa-alto. L'effetto è graduale, nel senso che man mano che la
frequenza aumenta, più corrente riesce a passare attraverso il condensatore a parità di tensione
alternata applicata.
 per l’induttore invece, il campo magnetico generato dalla circolazione di corrente, reagisce
opponendosi ad ogni variazione. La reazione è tanto maggiore, quanto più ampia e veloce risulta tale
variazione. Pertanto il componente non reagisce in corrente continua (assenza di variazioni), ma si
oppone tanto più al passaggio di corrente alternata quanto più elevata è la frequenza f. In definitiva
l'induttore si comporta come un filtro passa-basso (abbassando gradualmente la frequenza, sempre
più corrente attraversa il componente). In corrente continua scompare qualunque effetto.
Quindi si definisce reattanza il rapporto tra la tensione massima e la corrente massima nel condensatore o
nell’induttore e rappresenta l’opposizione data da una pura induttanza o da una pura capacità al passaggio
della corrente alternata. Il simbolo con cui si indica è la X e l’unità di misura è l’ohm Ω.
La reattanza riferita al condensatore è detta reattanza capacitiva ed è inversamente proporzionale alla
1
pulsazione ed alla capacità del condensatore: X c = .
ω⋅C
La reattanza riferita all’induttanza è detta reattanza induttiva ed è pari al prodotto della pulsazione per
l’induttanza: X L =ω ⋅ L.

Si definisce l’impedenza Z del circuito come il rapporto tra la tensione massima alternata e la corrente
V0
massima alternata che si misura nel circuito: Z=
I0
In particolare per il circuito RLC, contenente una resistenza, un condensatore e un induttore posti in serie,


2
1

l’impedenza Z vale: Z= R 2+ ( X L− X c ) =
2
R2 +( ω∙ L−
ω∙C
) dove XL e XC sono rispettivamente la

reattanza induttiva e capacitiva, L il valore dell’induttanza e C la capacità del condensatore.


Come affermato prima in tensione alternata la risonanza è una particolare condizione che può verificarsi
dove sono presenti sia un effetto capacitivo, che un effetto induttivo. All'aumentare della frequenza la
reattanza induttiva aumenta e quella capacitiva diminuisce.

Pertanto esisterà una particolare frequenza, detta frequenza di risonanza, alla quale le due reattanze hanno lo
stesso valore XL = X C.
Poichè l'effetto della prima controbilancia l'effetto della seconda, si crea uno stato in cui praticamente i due
effetti si annullano.

CIRCUITO R-L-C SERIE


Un resistore, un induttore e un condensatore sono collegati in serie.

Alla frequenza di risonanza, pari a

il circuito si comporta come se fosse presente il solo resistore

e la corrente raggiunge, di conseguenza, il suo valore massimo, essendoci la sola resistenza a ostacolarne la
circolazione. Sia a valori inferiori che superiori rispetto alla frequenza di risonanza, la corrente assume valori
più bassi.

ATTENZIONE: la frequenza di risonanza di un circuito RLC dipende solo dall’induttanza L e dalla capacità
C, mentre in condizioni di risonanza, l’impedenza dipende soltanto dalla resistenza R.
GRAFICI
Osserviamo che la corrente ha un picco quindi, come già spiegato, in corrispondenza della frequenza di
risonanza e che, aumentando la resistenza, si riduce il valore della corrente massima, ma la frequenza di
risonanza non cambia. L’aumento della resistenza produce però un picco più basso e più largo. Di
conseguenza l’effetto risonante si estende su un intervallo di frequenze più ampio, ma con un aumento di
corrente limitato. Se la resistenza è piccola, invece, il picco è alto e stretto e l’effetto risonante comporta una
corrente elevata e limitata a un intervallo ristretto di frequenze.

APPLICAZIONI
 I sintonizzatori  i sintonizzatori delle radio e dei televisori utilizzano circuiti RLC a bassa resistenza in
modo da potersi sintonizzare su una frequenza f 1, senza aver bisogno di sintonizzarsi su una seconda stazione
ad una frequenza f 2. Se prendiamo per esempio una radio elementare, questa è composta da un circuito
sintonizzatore, un rilevatore e un trasduttore acustico. Il circuito sintonizzatore è costituito da un solenoide e da
un condensatore. Questi componenti in base alle grandezze di induttanza, resistenza e capacità, entrano in
risonanza ad una determinata frequenza. Questa frequenza è la frequenza del segnale che si vuol ricevere,
proveniente dalla trasmittente. Per poter ricevere una banda di frequenze si usa un condensatore variabile, il
quale variando il valore della sua capacità, varia conseguentemente la frequenza di risonanza. Si può intuire
che quando agiamo sulla manopola di sintonia della nostra radio, in effetti variamo la capacità del
condensatore del circuito di sintonia. Il circuito rilevatore discrimina la componente del segnale che
effettivamente vogliamo ascoltare, mentre il trasduttore acustico (auricolare, cuffia, altoparlante) converte il
segnale elettrico in onda sonora. Se il picco di risonanza è alto e stretto, come avviene per resistenze basse,
vengono ricevute e amplificate solo le stazioni che trasmettono alla frequenza di risonanza. Le altre stazioni a
frequenze vicine produrranno nel circuito del sintonizzatore correnti così basse da risultare impercettibili.

Uno dei primi sintonizzatori fu il sintonizzatore multiplo Marconi-Franklin, inventato e brevettato da Charles
Samuel Franklin per la Marconi's Wireless Telegraph Company nel 1907 questo dispositivo era tra i più
raffinati dell'epoca e si trovava a bordo delle navi più importanti del periodo: Titanic, Republic. Questo
dispositivo di sintonia, collegato a un radioricevitore, permetteva di selezionare una sola frequenza tra tutte
quelle ricevute dall’antenna della stazione ricevente. E’ formato da una cassetta contenente tre condensatori
variabili dotati di manopole per la regolazione, oltre a quelle sul lato frontale che permettono di modificare le
induttanze variabili all’interno della scatola e le gamme di frequenze ricevibili.

 I metal detector  anche i metal detector utilizzano la risonanza nei circuiti RCL. In questo caso,
però, non è la capacità che cambia ma l’induttanza. Quando passiamo attraverso un metal detector in
aeroporto, in realtà stiamo attraversando una grande bobina, cioè un’induttanza. Gli oggetti metallici
che abbiamo addosso fanno aumentare leggermente l’induttanza della bobina e tale aumento abbassa
leggermente la frequenza di risonanza del circuito RLC a cui è collegata la bobina. Se il picco di
risonanza è alto e stretto, anche un leggero cambiamento della frequenza produce una grande
variazione della corrente. E’ proprio questa variazione della corrente che attiva il metal detector,
indicando la presenza di metallo.
L’invenzione del metal detector è stata accreditata all’ingegnere e scienziato Alexander Graham Bell
nel 1881. L'apparecchio fu messo a punto urgentemente nel tentativo di trovare il proiettile nel corpo
del presidente degli Stati Uniti James Garfield. Il metal detector funzionò, ma fu ingannato dalle
parti metalliche del letto su cui era adagiato il corpo del presidente. Anche con l'insuccesso iniziale,
questo apparecchio si è dimostrato molto utile per innumerevoli applicazioni.

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