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La Ricerca Del Sacro Nei Versi Di Antoni PDF
La Ricerca Del Sacro Nei Versi Di Antoni PDF
La Bibbia
nella letteratura italiana
II
L’ETÀ CONTEMPORANEA
LA BIBBIA
NELLA LETTERATURA ITALIANA
Opera diretta da Pietro Gibellini
II
L’età contemporanea
a cura di Pietro Gibellini e Nicola Di Nino
MORCELLIANA
SOMMARIO
RAFFAELLA BERTAZZOLI
Le citazioni bibliche nell’opera di D’Annunzio . . . . . . . . . . . . 17
1. L’esercizio della citazione, 17 - 2. L’uso della citazione, 21 - 3. La cita-
zione “sacra”, 23 - 4. Il rovesciamento etico del testo sacro, 30 - 5. La
metafora della “Passio Christi” nel «Rinato», 33 - 6. I testi apocrifi, 37
PIETRO SARZANA
Ada Negri: «i rapimenti primi della preghiera» . . . . . . . . . . . 43
1. Il ribellismo delle prime raccolte, 44 - 2. Verso una nuova attitudine
meditativa, 47 - 3. La religiosità compiuta, 49 - 4. Il misticismo dell’ulti-
ma Negri, 52
MATTEO VERCESI
L’umile per il sublime: il sacro nella poesia dialettale del Nove-
cento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
1. Dal paradiso domestico di Giotti al Cristo «in crose» di Noventa, 59 -
2. Dalla Natività ferina di Palmieri alla crocifissione di Pasolini, 68 - 3. Il
cristianesimo di Pierro e il paradiso di Zanzotto, 76 - 4. Da Pasolini a
Loi, 78 - 5. Ultimi dialettali: tra eresia e ricerca d’assoluto, 82
CLAUDIO COSTA
Spunti biblici e riflessioni religiose in Trilussa (con inediti) . . . 89
1. La questione romana e la satira antiecclesiastica, 89 - 2. Bibbia, reli-
gione, filosofia, esoterismo, 94 - 3. Satira religiosa: distruggere per rico-
580 Sommario
struire, 99 - 4. La Bibbia nella poesia di Trilussa, 107 - 5. Adamo e la
creazione, 108 - 6. Noè e il diluvio, 115 - 7. Gesù e il Natale, 117 - Il giu-
dizio finale, 120
ILARIA CROTTI
L’estasi dello sguardo: immagini del sacro in «Con gli occhi
chiusi» di Federigo Tozzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
1. Il campo del sacro, 123 - 2. Il conflitto dell’anima e del corpo, 132 - 3.
L’estasi dello sguardo, 139
ALESSANDRO CINQUEGRANI
Il sacro profano di Umberto Saba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143
1. Religione e religiosità, 143 - 2. Ebraismo e antisemitismo, 144 - 3.
Essere Cristo?, 154 - 4. Il dio e la bestia, 160
MARCO TESTI
La voce di Rebora alle porte del silenzio . . . . . . . . . . . . . . 169
1. La stagione dei “Frammenti”, 169 - 2. Dopo la conversione, 175
MAGDA VIGILANTE
La poesia di Onofri come immagine del Verbo . . . . . . . . . . . 195
1. «Miracieli. Storia dell’uomo nuovo», 195 - 2. Caino e Abele: possesso
e gratuità, 198 - 3. La nuova concezione cosmica della poesia, 204 - 4. La
potenza creatrice della parola, 208
GIORGIO BARONI
La ricerca di Dio nella poesia di Ungaretti . . . . . . . . . . . . . . 213
1. Primi contatti con il sacro, 215 - 2. L’intensificarsi del dialogo, 218 -
3. Nostalgia della terra promessa, 226
DANIELA PICAMUS
Le domande di Lina Galli a Maria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 231
1. Trama e ordito, 231 - 2. Le «Domande a Maria», 241 - 3. Perché ci ami
o Maria?, 252
PAOLA BAIONI
Il sacro nelle poesie disperse di Quasimodo . . . . . . . . . . . . . . . 255
1. I testi, 255 - 2. Riferimenti al mito, 264 - 3. Conclusioni, 267
Sommario 581
LAURA OLIVA
La ricerca del sacro nei versi di Antonia Pozzi . . . . . . . . . . . . 269
1. L’ascesa a Dio, 273 - 2. L’incontro con la notte e il ritorno alla terra, 279
ALESSANDRA GIAPPI
Mario Luzi o la poesia come preghiera . . . . . . . . . . . . . . . 287
1. Mistero doloroso. Il male e la storia. Cristo, Giobbe, Abele, 288 - 2.
Mistero gaudioso. L’infinito nel finito: la grazia divina e la bellezza del
mondo, 295 - 3. Il silenzio di Maria, la profezia di Paolo, 302 - 4. Mistero
glorioso. La contemplazione della luce, 307
ALESSANDRO SCARSELLA
Il salmista e il traduttore: la poesia di Turoldo . . . . . . . . . . . . 317
1. Di Eva e di Adamo, da Eva e da Adamo, 319 - 2. Di Caino e del Figliol
prodigo, 322 - 3. Canto e Mito (tra Montale e Pessoa), 325 - 4. Poesia e
profezia (da Eliot a Isaia), 328 - 5. Del Salmista e del suo Traduttore, 331
DOMENICO RIZZOLI
Icone mariane nell’opera di Turoldo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 337
1. La madre, la madonna: vita, parola, profezia, 337 - 2. La sposa del
Cantico, 341 - 3. Un Dio che ama con cuore di madre, 345 - 4. Per
Mariam: fra tenerezza e forza, 353
ANDREA RONDINI
Primo Levi e il libro della «Genesi» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 363
1. Gli affioramenti nell’opera, 363 - 2. Un nuovo inizio, 369
FRANCESCA STRAZZI
Il Vangelo secondo Santucci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 379
1. Il tema del Natale e la maternità di Maria, 379 - 2. La dialettica amore-
morte nella riscrittura del sacro, 386 - 3. La parola e il convito in Santucci,
D’Annunzio e Bacchelli, 389 - 4. La ricerca del sacro nella cultura del
Novecento, 394
RICCIARDA RICORDA
Pier Paolo Pasolini: epifanie del sacro . . . . . . . . . . . . . . . . . 397
1. «La mia visione del mondo è sempre nel suo fondo di tipo epico-reli-
gioso», 397 - 2. Motivi evangelici nella prima stagione poetica, 400 - 3.
Il Vangelo di Matteo, «una carica di vitalità», 404 - 4. Epifanie del sacro,
408 - 5. Il duplice volto di Paolo, santo e prete, 410
582 Sommario
MARIALUIGIA SIPIONE
Per una lettura religiosa dell’opera di Fenoglio . . . . . . . . . . . 419
1. In origine era il Verbo: Fenoglio e la Bibbia, 419 - 2. La cacciata
dall’Eden: Agostino, il maledetto, 423 - 3. Nell’«arcangelico regno dei
partigiani»: Sceriffo, Johnny e Milton, 425
NICOLA DI NINO
«Le temps revient», risvolti scritturali di una raccolta mancata
di Cristina Campo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433
1. Le lettere, le amicizie e il passo d’addio, 434 - 2. «Le temps revient», 439
SILVIA ASSENZA
Alda Merini. E la carne si fece canto . . . . . . . . . . . . . . . . . . 453
1. Il «Magnificat» di Maria, 459 - 2. Il Messia e il suo “predecessore”:
Gesù, 461 - 3. La «maternità della croce», 463 - 4. E la carne si fece
canto, 466
ANNA BELLIO
«Il grembo innamorato»: la poesia mariana di Marco Beck . . . 471
1. Sia fatta la tua volontà, 475 - 2. Una scrittura evangelica, 480
CRISTINA TAGLIAFERRI
Giuda nella narrativa e nel teatro del Novecento . . . . . . . . . . 485
1. Il mistero di Giuda nella «Storia di Cristo» (1921) di Giovanni Papini,
486 - 2. La “riabilitazione” del traditore fra testi teatrali e Vite di Gesù,
491 - 3. Il «Giuda» (1938) moderno di Giuseppe Lanza del Vasto, 495 -
4. Il Giuda complice di Giuseppe Berto, 499
FRANCA GRISONI
Variazioni sulla Maddalena . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 503
1. La tradizione, 503 - 2. Arte e teologia, 507 - 3. Poesia civile e poesia
religiosa, 508 - 4. La mirrofora, 511 - 5. La peccatrice pentita, 513 - 6.
“Noli me tangere”, 518 - 7. Amore umano e amore divino, 525
CLAUDIO TOSCANI
La Madonna nella poesia del Novecento . . . . . . . . . . . . . . . . 533
1. Un secolo di contrastanti atteggiamenti, 533 - 2. Mentre si prepara il
Sommario 583
tempo nuovo, 535 - 3. Tra attestazioni e riserve, 545 - 4. Sorella e madre
ma anche donna, 554
LAURA OLIVA
1 Didascalia tratta da una foto donata all’amico Dino Formaggio. Cfr. A. Pozzi, Nelle imma-
gini l’anima. Antologia fotografica, a cura di L. Pellegatta e O. Dino, Milano, Àncora, 2007, p. 36.
2 Negli ultimi anni gli studi su Antonia Pozzi hanno registrato un fortunato riscontro. Se negli
anni Ottanta si sono susseguite le edizioni delle poesie (La vita sognata e altre poesie inedite, a
cura di A. Cenni e O. Dino, Milano, Scheiwiller, 1986; Parole, a cura di A. Cenni e O. Dino,
Milano, Garzanti, 1989), dei diari (Diari, a cura di A. Cenni e O. Dino, Milano, Scheiwiller,
1988) e delle lettere (L’età delle parole è finita. Lettere (1925-1938), a cura di A. Cenni e O.
Dino, Milano, Archinto, 1989; Pozzi e Sereni. La giovinezza che non trova scampo, a cura di A.
Cenni, Milano, Scheiwiller, 1995; Mentre tu dormi le stagioni passano, a cura di A. Cenni e O.
Dino, Milano, Viennepierre, 1998), anche in virtù della prestigiosa attenzione riservata alla poe-
tessa da Eugenio Montale e Vittorio Sereni, suo amico fraterno, nel 1998 esce per Garzanti l’e-
dizione accresciuta di Parole (negli Elefanti nel 2001) a cura di A. Cenni e O. Dino, nel 2002 la
biografia di A. Cenni In riva alla vita (Milano, Rizzoli), nel 2004 le ultime poesie inedite a cura
di O. Dino Poesia mi confesso a te (Milano, Viennepierre) e l’altra biografia Per troppa vita che
ho nel sangue di G. Bernabò (Milano, Viennepierre), nel 2007 la suggestiva antologia fotografi-
ca Nelle immagini l’anima a cura di L. Pellegatta e O. Dino (Milano, Àncora).
270 Laura Oliva
Forse la vita è davvero
quale la scopri nei giorni giovani:
un soffio eterno che cerca
di cielo in cielo
chissà che altezza3.
3 Prati, in A. Pozzi, Parole, cura di A. Cenni e O. Dino, Milano, Garzanti, 2004, p. 68. D’ora
in avanti tutte le poesie citate da questa edizione saranno indicate col solo titolo e la pagina.
4 Dolomiti, p. 22.
5 Ibidem.
6 Alpe, p. 26. Cfr. anche Salmi 67,17: «Perché invidiate, o monti dalle alte cime, il monte che
Dio ha scelto a sua dimora? Il Signore lo abiterà per sempre» e 23,3: «Signore chi abiterà nella
tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte?».
7 Largo, p. 34.
La ricerca del sacro nei versi di Antonia Pozzi 271
una sorta di rito pagano, l’unione della natura con il suo artefice, la sin-
tesi di un amore atemporale tra la montagna e il sole, il mondo e Dio:
Anima, sii come la montagna:
che quando tutta la valle
è un grande lago di viola
e i tocchi delle campane vi affiorano
come bianche ninfee di suono,
lei sola, in alto, si tende
ad un muto colloquio col sole.
La fascia l’ombra
sempre più da presso
e pare, intorno alla nivea fronte,
una capigliatura greve
che la rovesci,
che la trattenga
dal balzare aerea verso il suo amore.
Ma l’amore del sole
appassionatamente la cinge
d’uno splendore supremo,
appassionatamente bacia
con i suoi raggi le nubi
che salgono da lei.
Salgono libere, lente
svincolate dall’ombra,
sovrane
al di là d’ogni tenebra,
come pensieri dell’anima eterna
verso l’eterna luce8.
Questa è la prova
che voi mi benedite-
montagne-
se nell’ora del distacco
la vostra chiesa m’accoglie
con la sua bianchezza di sole
e abbraccia forte la mia
malinconia
col canto
delle campane di mezzogiorno-10
In te mi rifugio, o Signore [...] nel dolore si spegne l’anima mia, / e i miei anni
nel pianto; il mio vigore si affievolisce per le angosce, / le mie ossa si consu-
mano [...]. Ma io, Signore, in te m’affido (Salmi 30,2 e 11-15).
Erano come l’erba dei campi, come tenera verzura, come l’erba dei tetti, bru-
ciata dal vento d’oriente (Isaia 37,27 e 2Re 19,26).
1. L’ascesa a Dio
15 Prati, cit.
16 Grido, p. 69.
274 Laura Oliva
canza a cui porre rimedio. La sua parabola cristiana parte dalla presen-
za divina per poi negarla; cerca Dio, ma ne sconta il rifiuto; si avvicina
ai salmi per poi sfociare nella più disperata ed esigente lamentazione.
L’impossibilità di vivere Dio è tutta in quel sentirsi inadeguati alla vita;
la distanza da Dio è resa incolmabile dalla certezza della morte. È per
questo che si è posto l’accento sulla vocazione vittimistica della Pozzi17
e sulla sua idea, tutta novecentesca, di una realtà bidimensionale, che
vive di contrasti. Il Dio della Pozzi sembra appartenere ai morti più che
ai vivi «Perché dai morti veniamo, / perché ai morti torniamo / e i morti
sono in Te / di là dal grande velo del cielo»18; la comunione con Dio
non è ammessa se non nella morte, senza che, però, si accolga alcuna
speranza di riscatto nella resurrezione:
Vorrei
dinnanzi alla mia cella
avere
quattro metri di terra
ed ogni sera
al lume delle prime stelle
scavarmi
lentamente una fossa
pensando al tramonto dolcissimo
in cui verranno
salmodiando
i fratelli
e in mezzo ai cespi delle lavande
mi coricheranno
ponendomi sul cuore
17 Cfr. L. Orsenigo, La poesia religiosa di Antonia Pozzi, in Studi e fonti di vita lombarda,
in «Quaderni milanesi», II, N.S., 25-26, Milano, 1991. Ci si sofferma, in particolare sull’analisi
delle poesie Sogno sul colle, Sogno nel bosco e Sonno, volendo sottolineare il rifiuto della realtà
storica da parte della Pozzi che sposta nella dimensione onirica il proprio impeto vocazionale,
assottigliando sempre più il confine amletico tra il sonno, il sogno e la morte.
18 Giorno dei morti, p. 77.
19 Ibidem.
La ricerca del sacro nei versi di Antonia Pozzi 275
come fiori
morti
queste mie stanche mani
chiuse in croce20.
Come anela la cerva ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio mio.
L’anima mia ha sete di Dio (Salmi 42,2-3).
Gesù le rispose: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice:
«Dammi da bere!», tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato
acqua viva” [...]. Ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete,
anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla
per la vita eterna” (Giovanni 4,10-14).
«Poiché ti sei ribellato all’ordine del Signore, non hai ascoltato il comando
che ti ha dato il Signore tuo Dio, sei tornato indietro, hai mangiato e bevuto
in questo luogo, sebbene ti fosse stato prescritto di non mangiarvi o bervi
nulla, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi padri». Dopo che ebbe-
ro mangiato e bevuto, l’altro sellò l’asino per il profeta che aveva fatto ritor-
nare e quegli partì. Un leone lo trovò per strada e l’uccise; il suo cadavere
rimase steso sulla strada, mentre l’asino se ne stava là vicino e anche il leone
stava vicino al cadavere. Ora alcuni passanti videro il cadavere steso sulla
strada e il leone che se ne stava vicino al cadavere. Essi andarono e divulga-
rono il fatto nella città ove dimorava il vecchio profeta. Avendolo saputo, il
profeta che l’aveva fatto ritornare dalla strada disse: «Quello è un uomo di
Dio, che si è ribellato all’ordine del Signore; per questo il Signore l’ha con-
segnato al leone, che l’ha abbattuto e ucciso secondo la parola comunicatagli
dal Signore» (1Re 13-21,26).
Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce
di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli
(Apocalisse 22,5).
Voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della
notte, né delle tenebre (1Tessalonicesi 5,5).
La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tene-
bre e indossiamo le armi della luce (Romani 13,12).
31 Annotta, p. 213.
32 Fuochi di S. Antonio, p. 216.
33 Incantesimi, p. 265.
284 Laura Oliva
Io sono il fiore
di chissà qual tronco sepolto
[...]
Io sono un fiore diaccio-
straniato
da ogni umana pietà o preghiera
[...]
O chi darà
36 Commiato, p. 272.
37 Meriggio, p. 35.
38 Sventatezza, p. 8.
39 Sogno nel bosco, p. 83.
40 La rampa, p. 246.
41 Disperazione, p. 86.
286 Laura Oliva
al fiore,
alla sua corolla dolente,
la forza estrema di interrarsi?41
42 Il testamento originale, come si è detto, è stato incenerito. Il padre di Antonia ha poi ten-
tato una ricostruzione a memoria delle strazianti parole delle figlia ora riportate nell’edizione
delle lettere L’età delle parole è finita. Lettere 1923-1938, a cura di A. Cenni e O. Dino, Milano,
Archinto, 2002, pp. 271-272.