Professional Documents
Culture Documents
Determinare la polare del velivolo completo e la curva CP-α dell’ala di apertura finita di un
Canadair CL-415 di cui vengono forniti tutti i dati necessari.
1.4 0.025
1.2
1 0.02
0.8
0.6 0.015
0.4
Cr
cp
0.2 0.01
0
-10 -0.2 0 10 20 30
0.005
-0.4
-0.6 0
-0.8 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5
alfa [gradi] Cp
1
1) INCIDENZA INDOTTA
Quando un’ala di apertura finita viene investita da una corrente occorre considerare
l’incidenza indotta. Questo fenomeno è collegato ai vortici presenti nella scia che un’ala di
apertura finita lascia dietro di sé.
La presenza della scia, infatti, modifica il campo di velocità e fa sì che la corrente investa il
profilo con una incidenza diversa, minore rispetto a quella calcolata come l’angolo fra la
velocità della corrente indisturbata e la corda del profilo.
Questa differenza di angolo di incidenza è chiamata incidenza indotta.
e i
CP
αi
π λu
dove u è un coefficiente correttivo introdotto per tener conto della forma in pianta dell’ala.
Esso è sempre minore o uguale di 1. Infatti la formula con u=1 vale solo nel caso di
distribuzione ellittica di portanza, che è la migliore, ottenibile con un’ala di pianta ellittica
(vedi lo Spitfire).
2
L’incidenza indotta è quindi funzione (lineare) del coefficiente di portanza del profilo,
considerato come appartenente all’ala. Il profilo, nell’ala finita, “lavora” però ad una
incidenza efficace αe, diversa da α.
b
λ=
c
b2
S
e i
Se l’ala ha un angolo di incidenza α, il coefficiente di portanza del profilo nell’ala non sarà
CP(α), bensì minore perché l’incidenza efficace αe del profilo nell’ala finita è inferiore ad α,
è cioè diminuita dell’incidenza indotta.
L’ala finita avrà lo stesso coefficiente di portanza che il profilo isolato ha per l’angolo α e, ad
un angolo in realtà maggiore, pari a αe + αi. Formalmente:
CP,ala α = CP,profilo α - αi
CP,ala αe + αi = CP,profilo αe
Attenzione però, poiché αi non è costante ma è funzione di CP, come visto nella formula
precedente. Il CP da considerare è uno solo: è il coefficiente di portanza del profilo nell’ala.
Operativamente è allora necessario attribuire all’angolo α e + αi il coefficiente di portanza
che il profilo, da solo, aveva per l’angolo αe. Infatti, per ottenere il CP corrispondente ad αe
per il solo profilo, il profilo deve essere ad una incidenza α e + αi.
3
Si tratta di ragionare a parità di coefficiente di portanza. Dato un valore di CP, che
corrisponde a un valore di αe nella curva CP-αe del profilo, la curva CP-α dell’ala si
costruisce facendo corrispondere a questo CP un angolo di incidenza αe + αi.
Cp
Cp
αe αe+ αi α
Formula αi
La curva CR-CP del profilo lega i coefficienti di portanza e di resistenza del profilo. Essa
tiene conto della resistenza di pressione e della resistenza di attrito superficiale del profilo.
Considerando una ala di apertura finita però, si deve considerare una ulteriore resistenza
all’avanzamento dell’ala nell’aria, detta resistenza indotta.
La resistenza indotta è proporzionale al quadrato del coefficiente di portanza: maggiore è il
coefficiente di portanza, maggiore è la resistenza indotta. In altri termini, non si può creare
portanza senza aumentare la resistenza del corpo che avanza nel fluido.
Questa resistenza può ritenersi originata dall’incidenza indotta ed è sempre da ricollegare
alle alterazioni nel campo di velocità che la scia dell’ala di apertura finita induce nel fluido.
Se il profilo, in un’ala di apertura finita, è posto a una incidenza α ma “vede” una incidenza
efficace minore, α - αi, la portanza generata dal profilo è perpendicolare alla direzione della
velocità efficace ed avrà una componente non trascurabile nella direzione della corrente
indisturbata.
La resistenza indotta comporta un aumento del coefficiente di resistenza pari a:
CP2
CRi CP αi
π λu
4
Quindi: ad ogni CP corrisponde un CR del profilo. Per ogni valore di CP è possibile
calcolare la resistenza indotta aggiuntiva da sommare al CR del profilo. La curva ottenuta
(CP CRi CR = CR, profilo + CRi ) rappresenta la polare dell’ala.
CR
CR, ala
CR, prof CRi
CP CP
CP e CR permettono il calcolo della portanza e della resistenza dell’ala del velivolo a una
determinata velocità di volo, con densità dell’aria pari a .
1
P = ρV 2 SCP
2
1
R = ρV 2 SCR
2
Come si è visto, la superficie da considerare è quella dell’ala. Le altre parti del velivolo
forniscono un contributo alla portanza che, in primissima approssimazione, è trascurabile
rispetto al contributo fornito dall’ala. Il contributo delle altre parti del velivolo alla resistenza
non è invece affatto trascurabile.
Nel caso del velivolo preso in esame avremo un contributo non trascurabile fornito da:
fusoliera
gondole motrici
piani di coda
5
1
R fusoliera CR fusolieraV 2S fusoliera
2
1
R gondole CR gondoleV 2S gondole
2
1
Rimpennaggi CR impennaggiV 2Simpennaggi
2
dove si ricordi che ogni coefficiente di resistenza è definito in relazione ad una determinata
superficie (la superficie frontale per la fusoliera e per le gondole motrici, la superficie in
pianta per gli impennaggi, ecc). La resistenza aerodinamica totale del velivolo sarà
pertanto:
1 1 1 1
R Velivolo = CRalaρV 2S + CRimpennaggiρV 2Simpennaggi + CRgondoleρV 2Sgondole + CR fusolieraρV 2Sfusoliera
2 2 2 2
1 S S S
R velivolo = ρV 2S CRala + CRimpennaggi impennaggi + CRgondole gondole + CR fusoliera fusoliera
2 S S S
La polare CR, velivolo-CP, velivolo è la polare del velivolo completo. Per ogni valore di CP si ha
già il corrispondente CR,ala. A questo si deve sommare il CR delle altre parti del velivolo.
Si noti che CR è costante e non varia con l’incidenza, la polare verrà quindi traslata verso
l’alto di un valore costante.
CR
CR, velivolo
CR0
Ri
CR, ala
CR, prof CRi
CP CP
6
5) SVOLGIMENTO
1.4
1.2
1
0.8
0.6
0.4
Cp
0.2
0
-15 -10 -5 -0.2 0 5 10 15 20 25
-0.4
-0.6
-0.8
alfa [gradi]
0.09 0.14
0.08 0.12
0.07
0.1
0.06
0.05 0.08
Cr
Cr
0.04 0.06
0.03
0.04
0.02
0.02
0.01
0 0
-1 -0.5 0 0.5 1 1.5 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5
Cp Cp