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La Riconciliazione

I Sacramenti

La colonna di sinistra contiene il testo di una canzone a cui sono state


cancellate delle parole. Ricercane il senso, completa gli spazi vuoti ed infine, attribuisci
il titolo che ti sembra più appropriato.
Ascolta la canzone e confronta le tue risposte.

LA TUA RISPOSTA QUELLA DELL’AUTORE


TITOLO:
E ti vengo a ________
anche solo per ______ o parlare
perché ho bisogno della tua _______
per capire ______ la mia essenza.
Questo ___________ popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a ____.
Dovrei cambiare l'______ dei miei desideri
non accontentarmi di piccole ____ quotidiane
fare come un eremita
che ______ a sé.
E ti vengo a ______
con la scusa di doverti ______
perché mi piace ciò che _______ e che dici
perché in te vedo le mie _____.
Questo secolo ormai alla ____
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere _____
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del ____ e del Male
essere un'________ divina
di questa realtà.
E ti vengo a ______
perché sto ______ con te
perché ho bisogno della tua _______.
Il quadro riprodotto qui di fianco
rappresenta la “vocazione di S. Matteo”.
Esso è stato dipinto da Caravaggio, il quale si è ispirato al brano dei Vangeli di Matteo (9,9) e Luca (5,27-
28). Matteo, prima di divenire discepolo, era un pubblicano, ossia un esattore delle tasse. Come molti altri
pubblicani egli non godeva di una buona reputazione presso il popolo ebreo in quanto la sua funzione era
quella di prendere i soldi dalle famiglie per darle ai governanti romani che li usavano per finanziare le
loro guerre. Spesso poi c’era chi si approfittava prelevando più del dovuto ed intascandosi i soldi. Gesù,
incurante di tutto ciò, entra in casa di Matteo proprio mentre questi era intento a contare i soldi prelevati,
e gli dice: “Seguimi!” Matteo, udita questa parola, lasciò tutto e lo seguì. Cosa c’entra tutto questo con la
Riconciliazione? Con l’aiuto di questo quadro ecco alcuni spunti che ci aiuteranno a ricordare alcune
delle cose più importanti della riconciliazione.

La vocazione per Matteo è stata un’autentica conversione dai propri peccati; è stata la
decisione di lasciare il male dietro di sé per condurre una vita diversa. Ogni volta che ci
confessiamo anche noi realizziamo una conversione nella nostra vita: manifestiamo la
nostra volontà di liberarci dal Male.

Gesù cerca Matteo, lo incita a seguirlo e Matteo risponde alla chiamata. Ricordiamo
quando il Signore cerca Adamo nell’Eden dicendo “Dove sei?” ma Adamo si nasconde?
Il nostro rapporto col Signore è così: Lui è sempre disposto ad accoglierci, noi
dobbiamo solo accettare il suo invito senza temere.

Non è facile per Matteo (e per noi) seguire l’invito di Gesù Egli con una mano trattiene
ancora soldi (il passato, la tentazione) ma con l’altra indica se stesso, quasi incredulo
ma allo stesso tempo cosciente che la sua vita potrà cambiare.

Una volta che abbiamo accettato l’invito, una luce nuova ci illuminerà. È quella che nel
quadro parte da Gesù (anzi da prima di Lui, dal Padre) ed arriva a Matteo. Dopo la
confessione siamo rivestiti di una purezza nuova che ci viene dal Cielo. Apprezziamo
questa opportunità che ci viene data. Non trascuriamo il sacramento della
Riconciliazione.

Il perdono dai nostri peccati è il dono più


grande che Dio possa farci. È un atto di
fiducia e di amore che non conosce eguali.
Guardiamo la mano di Gesù, è una mano
debole, cascante, come se fosse “svuotata”
dalla enorme potenza che è stata donata a
Matteo per redimerlo dai propri peccati.
Ricorda la mano di Dio ritratta nella
creazione dell’uomo da Michelangelo. Con la
Riconciliazione, infatti, siamo anche noi delle
creature nuove. È come se rinascessimo.

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