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Filippo Ii
Filippo Ii
Crebbe in Spagna; nel 1543 il padre gli affidò il governo dello stato
come reggente; nel 1549 ricevette il giuramento di fedeltà degli stati
fiamminghi. Vedovo (1545) della cugina Maria Emanuela di Portogallo,
sposò, per volontà del padre, l'anziana Maria la Cattolica, regina
d'Inghilterra, ma il matrimonio, non avendo dato eredi, non cancellò i
diritti al trono della protestante Elisabetta. L'abdicazione di Carlo V, che
aveva affidato al fratello Ferdinando l'impero, permise a F. II,
concentrando le sue forze, di risolvere i var problemi della sua
successione. Fortunate azioni militari (famosa fra tutte la battaglia di S.
Quintino, 1557) gli permisero di ottenere la pace di Cateau-Cambrésis
(1559). Rimasto ancora vedovo nel 1559, si stabilì per sempre in
Spagna, dove instaurò il più rigido assolutismo. Accentratore
inflessibile, da Madrid, ch'egli trasformò in una grande capitale, dominò
con mano ferrea, frantumando le tradizionali libertà, specie
dell'Aragona e delle Fiandre, limitando la potenza del clero e della
nobiltà; distrusse col tribunale dell'Inquisizione ogni traccia di
protestantesimo, e disperse nel cuore della Castiglia i moriscos del regno
di Granada. Desideroso forse sinceramente di pace, aveva sposato in
terze nozze Elisabetta di Valois, figlia di Enrico II di Francia (1559);
poi, per toglier forza all'alleanza franco-scozzese, cercò di aver amica la
pur protestante regina Elisabetta d'Inghilterra. Continuava invece
implacabile la lotta contro i Turchi, che doveva avere come suo più
glorioso episodio la battaglia di Lepanto (1571). Pur non mirando mai al
titolo imperiale, mantenne la direzione della casa d'Asburgo, rafforzando
anche i vincoli di parentela con il ramo tedesco, sposando in quarte
nozze Anna d'Austria, figlia di Massimiliano II. Ma si sforzò soprattutto
di dare piena unità politica alla penisola iberica, facendone uno stato
nazionale e occupando il Portogallo. Mentre provvedeva a far riunire di
nuovo il concilio di Trento, manteneva nei suoi stati la Chiesa sotto
controllo, e permetteva che in Scozia si aiutassero i calvinisti contro
gli Stuart amici dei Francesi. Ma poi, di fronte alla politica offensiva
dell'Inghilterra, alla minaccia della guerra civile in Francia, alla rivolta
delle Fiandre, il suo interesse politico venne a coincidere sempre più
saldamente con la sua missione di campione del cattolicesimo, e
l'assolutismo si sposò alla più fanatica intolleranza religiosa. La rivolta
politico-religiosa delle Fiandre, sostenuta dall'Inghilterra, nonché dalla
Francia che sperava di ottenerne il trono, determinò la crisi della politica
estera di F. II. Mentre svanivano i suoi progetti d'influenza sulla Francia
con la conversione al cattolicesimo di Enrico IV, la sua Invincibile
Armata, inviata contro l'Inghilterra, fu distrutta dalla tempesta (1588) e
crollò così la potenza marittima spagnola. La stessa Chiesa reagiva al
tentativo compiuto da F. di farla suo strumento di politica. Così F.,
esaltato da alcuni per la sua dedizione alla causa del cattolicesimo e
della Spagna, odiato da altri per il suo carattere chiuso diffidente,
crudele, fatto responsabile della tragedia che spinse alla Chi fu il vero
Filippo? La risposta va cercata nelle pieghe di una vita condotta
all’insegna della ragion di stato, ricca di fasto e ricchezze, ma anche
di contraddizioni, dolori e solitudine. A partire dal fatto che Filippo era
spagnolo fino al midollo, cosa che certamente non si poteva dire del padre
Carlo V, culturalmente più legato alla Germania e, soprattutto, alla
Borgogna, la terra di sua nonna, Maria, unica figlia di Carlo il Temerario e
sposa di Massimiliano I d’Asburgo.
Qualche curiosità