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19/05/2023

TECNOLOGIA DELLE COSTRUZIONI Lezione n. 6 – 18/04/2015

UNIVERSITÀ DI PISA
DICI - Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale

TECNOLOGIA DELLE
COSTRUZIONI
Ing. Marco Palazzuoli

TFA 2015
Sistemi
Involucro
di facciata
esterno LEZIONE
Ing. n. 6
Marco Palazzuoli

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LE FACCIATE VENTILATE

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FACCIATA VENTILATA
Sistema di rivestimento esterno caratterizzato dalla presenza di una intercapedine
interposta tra lo strato di finitura e la tamponatura dell’edificio, all’interno della
quale è collocato un isolante termo‐acustico
Normativa vigente:
Norma UNI 11018 del 2003
“Rivestimenti e sistemi di ancoraggio per facciate ventilate a montaggio meccanico.
Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione. Rivestimenti lapidei
e ceramici”.
Si rimanda a sue future estensioni, o a norme successive per la trattazione dei
rivestimenti in altri materiali.
Isolante termo‐acustico nell’intercapedine  Coibentazione a cappotto

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Camera d’aria posta in comunicazione con l’esterno


- opportuna progettazione dei giunti tra gli elementi di rivestimento
-introduzione di prese d’aria in basso e in alto
effetto camino
flusso d’aria ascendente che determina una ventilazione naturale fra il rivestimento
esterno e la parete interna.

La UNI 11018/2003 al paragrafo 3, “Terminologia”, distingue:


- facciata microventilata
- facciata ventilata

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FACCIATA MICROVENTILATA
«parete opaca di facciata in cui il rivestimento esterno è costituito da elementi di varia fattura,
messi in opera a secco tramite dispositivi di sospensione e fissaggio di tipo meccanico, il cui
lato nascosto rimane separato dal fronte di parete retrostante (sul quale può trovarsi un
pannello termoisolante) tramite un’intercapedine sottile, la quale ha uno spessore comunque
sufficiente a interrompere la continuità fisica tra il rivestimento esterno e gli strati della parete»

FACCIATA VENTILATA
«tipo di facciata a schermo avanzato in cui l’intercapedine tra il rivestimento e la parete è
progettata in modo tale che l’aria in essa presente possa fluire per effetto camino in modo
naturale e/o in modo artificialmente controllato, a seconda delle necessità stagionali e/o
giornaliere, al fine di migliorarne le prestazioni termoenergetiche complessive»

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PRESTAZIONI IGROMETRICHE - PIOGGIA

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PRESTAZIONI IGROMETRICHE – VAPOR ACQUEO

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PRESTAZIONI TERMICHE

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MONTAGGIO A SECCO
‐ Rapidità di posa in opera
‐ Facilità di manutenzione
‐ Possibilità di riciclo dei materiali
INTERVENTI RETROFIT
Estetico
Energetico

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STRATI FUNZIONALI

Muro perimetrale o tamponamento esterno dell’edificio.


Strato di regolarizzazione
Strato isolante
Strato di ventilazione
Sottostruttura di ancoraggio
Dispositivi di fissaggio
Paramento esterno
Accessori

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MURO PERIMETRALE O TAMPONAMENTO ESTERNO DELL’EDIFICIO

La parete ventilata può essere applicabile:


- ai muri portanti o agli elementi dello scheletro portante;
-a semplici elementi di tamponamento.

Applicazione a tamponamenti:
 valutare le caratteristiche di resistenza di questo
strato funzionale (materiale impiegato, procedimenti
costruttivi, ecc.) e le sue capacità portanti
“secondarie”;
 scegliere opportunamente la soluzione progettuale
più adatta.
La natura degli elementi costruttivi perimetrali
dell’edificio orienterà verso il sistema di ancoraggio più
appropriato.

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STRATO DI REGOLARIZZAZIONE
In genere uno strato di malta, distribuito uniformemente sulla muratura ed utilizzato nei casi in cui
sia necessario ridurre le irregolarità superficiali di quest’ultima

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STRATO ISOLANTE

Costituisce un vero e proprio “cappotto” isolante attorno all’edificio.


Realizzato da pannelli o materassini coibenti ben accostati l’uno all’altro, applicati alla muratura
a colla oppure attraverso tasselli meccanici.
Lo spessore è variabile a seconda del materiale
impiegato (tra i 3 ed gli 10 cm).
I pannelli isolanti sono realizzati in fibre vegetali, in
materie plastiche cellulari e in fibre minerali

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I pannelli isolanti devono possedere precise caratteristiche prestazionali:

- incombustibilità: l’effetto camino della camera d’aria ventilata in caso d’incendio favorisce
la propagazione delle fiamme

- idrofilia: quando il paramento esterno non scherma completamente i pannelli rispetto


all’acqua piovana (posa a giunto aperto)

- traspirabilità: per assicurare lo smaltimento del vapore acqueo dall’interno e impedire


fenomeni di condensa

- resistenza a sfibramento: il pannello isolante col passare del tempo non deve sfibrarsi o
sbriciolarsi

- resistenza alla formazione di muffe: per mantenerne sempre elevate le prestazioni termiche

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STRATO DI VENTILAZIONE

Intercapedine tra le pareti perimetrali dell’edificio e il paramento esterno. Assicura un continuo


ricircolo dell’aria, dal basso verso l’alto. Per garantire la ventilazione è necessario predisporre
opportune aperture di presa e scarico d’aria poste alla base e alla sommità della parete
Per ottimizzare l’effetto del flusso d’aria il suo spessore
dovrà essere compreso in genere tra i 5 ed i 7 cm.

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SOTTOSTRUTTURA DI ANCORAGGIO

Collega, con vincolo meccanico, il rivestimento alla struttura dell’edificio, deve reggere il peso
del paramento esterno e assorbe le tolleranze di costruzione. È costituita generalmente da profili
e telai in lega di alluminio o acciaio inox.

La scelta della tipologia di struttura da utilizzare e il suo


dimensionamento, devono essere effettuati tenendo
conto:
- del peso del materiale utilizzato come rivestimento
- delle caratteristiche dell’edificio
- delle particolarità del sito (ambiente marino o
industriale oppure zone caratterizzate da forti
escursioni termiche)
- delle condizioni climatiche a seconda dei vari
periodi dell’anno (spinta del vento, piogge ecc.)

È ancorata direttamente alla muratura o agli elementi


dello scheletro portante attraverso tasselli meccanici (a
espansione) o chimici (con uso di resine chimiche
espandenti) a seconda delle caratteristiche della
muratura stessa

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Qualcosa sul fissaggio

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SOTTOSTRUTTURA DI ANCORAGGIO

Collegano il rivestimento alla sottostruttura e hanno il compito di sorreggere gli elementi di


rivestimento, consentendo loro di essere collegati alla struttura di ancoraggio in maniera
autonoma, garantendo anche la regolazione in tutte le direzioni.
I sistemi di fissaggio possono essere suddivisi in due gruppi:
-di tipo isostatico, quando per ogni elemento di rivestimento sono previsti punti di fissaggio in
numero minimo e sufficiente a garantirne la stabilità (è il caso dell’ancoraggio con quattro perni);
-di tipo iperstatico, quando i componenti del paramento sono fissati in modo diffuso alla struttura
portante di facciata.
I due gruppi si differenziano essenzialmente per le modalità di collegamento: puntiforme il primo,
diffuso il secondo. La semplicità di applicazione e il costo più contenuto dei sistemi di tipo
isostatico fanno sì che essi siano quelli maggiormente impiegati per la realizzazione di facciate
ventilate
I sistemi di ancoraggio possono essere inoltre classificati in:
- Sistemi puntiformi
- Sistemi a sottostruttura planare (lineari o continui)

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Sistemi puntiformi: ZANCHE

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Sistemi puntiformi: ZANCHE

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Sistemi puntiformi: STAFFE

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Sistemi puntiformi: STAFFE

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Sistemi a sottostruttura planare - linerari

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Sistemi a sottostruttura planare - linerari

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Sistemi a sottostruttura planare - linerari

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Sistemi a sottostruttura planare - linerari

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Sistemi a sottostruttura planare - linerari

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Sistemi a sottostruttura planare – continui - con profili e piattine

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Sistemi a sottostruttura planare - continui


- con profili continui

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Sistemi a sottostruttura planare - continui


- con profili continui

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Sistemi a sottostruttura planare - continui


- con spinotti

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Sistemi a sottostruttura planare - continui


- con clips

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Sistemi a sottostruttura planare - continui


- con tasselli sul retro della lastra

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Sistemi a sottostruttura planare - continui


- con tasselli sul retro della lastra

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PARAMENTO ESTERNO

1. Protegge l’edificio dagli agenti atmosferici


2. Contribuisce ad assicurare il buon funzionamento termico ed acustico
3. Caratterizza dal punto di vista estetico l’intera facciata

Il materiale utilizzato deve soddisfare una serie di requisiti tecnici ed estetici:


- antigelività;
- elevato carico di rottura e resistenza a flessione (sollecitazioni dovute alla spinta del vento sia
in pressione che in depressione)
- incombustibilità
- tenuta all’acqua (duratura protezione agli strati sottostanti)
- alta resistenza all’aggressione chimica (smog, piogge acide ecc.)
- basso rapporto peso/superficie rivestita
- bassa conducibilità termica, cioè buona capacità di isolamento termico
- inalterabilità nel tempo (sia aspetti strutturali che cromatici)
- elevata pulibilità

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ACCESSORI

Scossaline sagomate:
poste alla sommità del rivestimento, hanno il compito di impedire l’ingresso di acqua nello spazio
tra paramento esterno e muratura, pur consentendo il passaggio dell’aria.

Griglie di ventilazione:
poste alla base della facciata, impediscono l’ingresso di piccoli animali all’interno
dell’intercapedine.

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MATERIALI UTILIZZATI PER IL RIVESTIMENTO ESTERNO:

Legno
Laterizio
Materiali ceramici
Materiali metallici
Materiali sintetici
Pannelli compositi
Pietra

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LEGNO

In alcune aree geografiche (in Italia, Liguria e zone alpine; all’estero, regioni atlantiche del Nord
Europa) era abbastanza diffusa la ventilazione all’interno delle chiusure verticali e delle
coperture. Sono numerosi infatti gli edifici in cui si può notare la presenza di intercapedini
ventilate, ricavate dietro ai tipici rivestimenti in listelli di legno, applicate ad ossature di legno a
loro volta fissate alle pareti esterne.

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LATERIZIO

Materiale recentemente rivalutato grazie allo sviluppo di nuovi processi di produzione degli
elementi (per estrusione e trafilatura) e di innovativi sistemi di applicazione.

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Headquarter Campari – Sesto San Giovanni


(Arch. Mario Botta)

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Cité Internationale, Lione – Renzo Piano Building Workshop – 1995

Particolare è la soluzione d’angolo risolta utilizzando un unico elemento estruso forato inserito tra due montanti in
alluminio disposti su ciascuno dei due lati convergenti

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Cité Internationale, Lione – Renzo Piano Building Workshop – 1995

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Nuova sede de “Il Sole 24 ore”, Milano – Renzo Piano Building Workshop – 2005

Involucro in doppio vetro con proprietà “selettive”, con sistema di filtraggio e/o oscuramento realizzato con tende
a rullo in pvc armato con fibre di vetro termosaldate che scorrono su cavi di acciaio inox azionate elettricamente.
Otto torri di collegamento verticale (con 2 scale e 4 ascensori) rivestite con tavelle estruse di laterizio, agganciate
a montanti e fasce marcapiano in alluminio estruso

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MATERIALI METALLICI

Attualmente, grazie ai nuovi processi di produzione, sono disponibili diversi tipi di semilavorati:
lastre, nastri, scandole, lamiere ondulate o grecate, doghe e cassette. Lavorazione e tecniche di
posa in opera - Aggraffatura

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Facciata con aggraffatura verticale

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Facciata con aggraffatura orizzontale

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Facciata con scandole rettangolari

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Facciata con scandole a rombo

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Sottostruttura in alluminio con doghe


orizzontali

Rivestimento con doghe orizzontali

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Sottostruttura in alluminio con doghe


verticali

Rivestimento con doghe verticali

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Rivestimento con doghe verticali a cassetta

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MATERIALI METALLICI

RAME

Usato da secoli soprattutto per le coperture, è dotato di ottima resistenza nel tempo. Le superfici
in rame esposte all’aria formano uno strato di ossido protettivo che si evolve nel tempo, e finisce
per conferire al materiale la sua caratteristica patina verde.
Attualmente, grazie ai nuovi processi di produzione, sono disponibili diversi tipi di semilavorati
(lastre, nastri, scandole, lamiere ondulate o grecate, doghe e cassette) e di finiture superficiali:
• Finitura naturale (classica): presenta il caratteristico aspetto lucido che, con l’esposizione agli
agenti atmosferici, si ossida formando una patina di tonalità prima bruna e successivamente
verde
• Finitura pre-patinata: con l’impiego di uno speciale procedimento industriale termo-
meccanico-chimico, le lastre in rame vengono patinate in verde su di un lato. Lo strato di
ossido haorigine dal rame stesso, così come avviene in natura.

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MATERIALI METALLICI

ALLUMINIO

La sua produzione industriale avviene da poco più di 100 anni. Le sue peculiarità sono: leggerezza
(circa 1/3 dell’acciaio), durata (in quanto la naturale pellicola di ossido che si forma sulla sua
superficie lo protegge dalla corrosione atmosferica), lavorabilità (può essere modellato, colato,
presso fuso, forgiato, laminato, estruso, piegato), riciclabilità (con un costo energetico pari a 1/20
di quello necessario per la sua prima fusione).

In alluminio vengono usualmente prodotti pannelli sandwich, lastre, lamiere ondulateo grecate,
doghe e cassette

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The Sphinxes, Huizen (NL) –Willem Jen Neutelings – 2003

Complesso residenziale costituito da 5 edifici con 13 appartamenti ciascuno. L’involucro è costituito da lastre
nastriformi in alluminio laminato verniciato, collegate con la tecnica dell’aggraffatura.

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Industrial Theatre, Glasgow – Norman Foster – 1997

L’involucro è costituito da otto gusci sovrapposti in pannelli prefabbricati in calcestruzzo montati su telai in acciaio
e rivestiti interamente con doghe profilate in alluminio, fissate alla sottostruttura mediante speciali collegamenti
aggraffati. Questo sistema garantisce una tenuta ermetica del giunto.

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Industrial Theatre, Glasgow – Norman Foster – 1997

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Industrial Theatre, Glasgow – Norman Foster – 1997

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MATERIALI METALLICI

ZINCO-TITANIO

I primi utilizzi applicativi del titanio risalgono agli anni trenta, e riguardano il settore militare (carri
armati, sommergibili, aerei, ecc.).
Successivamente, grazie alle loro proprietà meccaniche e all’ottimo rapporto resistenza/peso
specifico, le leghe di titanio sono sempre più utilizzate nell’industria navale, aeronautica,
aerospaziale e automobilistica.
Le peculiarità sono: bassa densità, elevata resistenza alla corrosione, all’abrasione e ai raggi UV,
elevata inerzia termica, buona lavorabilità e saldabilità, riciclabilità.
Il Titanio si utilizza sotto forma di lega insieme a Zinco e Rame. Con questa lega vengono realizzati
semilavorati di varia dimensione e forma: lastre (piccole e grandi “scaglie”), doghe, lamiere
ondulate o gracate, elementi scatolati (“cassette”), prodotti con finitura superficiale lucida o
prepatinata.

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Museo Ebraico, Berlino – Daniel Libeskind – 1999

Ha una forma irregolare a zig zag , esplosione simbolica della stella di David.
È in calcestruzzo armato, rivestito a facciata ventilata con finitura in lastre in lega di zinco titanio, dello spessore di
8 mm, collegate verticalmente tramite sistemi di aggraffatura.

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Museo Ebraico, Berlino – Daniel Libeskind – 1999

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Torre per uffici, Collegno (TO) – Frlan & Jansen – 2000

Presenta una facciata molto articolata con alternanza di superfici opache, superfici vetrate e vuoti. Le parti
opache della facciata sono rivestite a facciata ventilata con doghe in zinco titanio collegate alla sottostruttura
mediante elementi di fissaggio in alluminio estruso.

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Torre per uffici, Collegno (TO) – Frlan & Jansen – 2000

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Torre per uffici, Collegno (TO) – Frlan & Jansen – 2000

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