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TFA 2015 - Lezione 06 Tecnologia Delle Costruzioni Ing. Marco Palazzuoli
TFA 2015 - Lezione 06 Tecnologia Delle Costruzioni Ing. Marco Palazzuoli
UNIVERSITÀ DI PISA
DICI - Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale
TECNOLOGIA DELLE
COSTRUZIONI
Ing. Marco Palazzuoli
TFA 2015
Sistemi
Involucro
di facciata
esterno LEZIONE
Ing. n. 6
Marco Palazzuoli
LE FACCIATE VENTILATE
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FACCIATA VENTILATA
Sistema di rivestimento esterno caratterizzato dalla presenza di una intercapedine
interposta tra lo strato di finitura e la tamponatura dell’edificio, all’interno della
quale è collocato un isolante termo‐acustico
Normativa vigente:
Norma UNI 11018 del 2003
“Rivestimenti e sistemi di ancoraggio per facciate ventilate a montaggio meccanico.
Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione. Rivestimenti lapidei
e ceramici”.
Si rimanda a sue future estensioni, o a norme successive per la trattazione dei
rivestimenti in altri materiali.
Isolante termo‐acustico nell’intercapedine Coibentazione a cappotto
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FACCIATA MICROVENTILATA
«parete opaca di facciata in cui il rivestimento esterno è costituito da elementi di varia fattura,
messi in opera a secco tramite dispositivi di sospensione e fissaggio di tipo meccanico, il cui
lato nascosto rimane separato dal fronte di parete retrostante (sul quale può trovarsi un
pannello termoisolante) tramite un’intercapedine sottile, la quale ha uno spessore comunque
sufficiente a interrompere la continuità fisica tra il rivestimento esterno e gli strati della parete»
FACCIATA VENTILATA
«tipo di facciata a schermo avanzato in cui l’intercapedine tra il rivestimento e la parete è
progettata in modo tale che l’aria in essa presente possa fluire per effetto camino in modo
naturale e/o in modo artificialmente controllato, a seconda delle necessità stagionali e/o
giornaliere, al fine di migliorarne le prestazioni termoenergetiche complessive»
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PRESTAZIONI TERMICHE
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MONTAGGIO A SECCO
‐ Rapidità di posa in opera
‐ Facilità di manutenzione
‐ Possibilità di riciclo dei materiali
INTERVENTI RETROFIT
Estetico
Energetico
STRATI FUNZIONALI
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Applicazione a tamponamenti:
valutare le caratteristiche di resistenza di questo
strato funzionale (materiale impiegato, procedimenti
costruttivi, ecc.) e le sue capacità portanti
“secondarie”;
scegliere opportunamente la soluzione progettuale
più adatta.
La natura degli elementi costruttivi perimetrali
dell’edificio orienterà verso il sistema di ancoraggio più
appropriato.
STRATO DI REGOLARIZZAZIONE
In genere uno strato di malta, distribuito uniformemente sulla muratura ed utilizzato nei casi in cui
sia necessario ridurre le irregolarità superficiali di quest’ultima
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STRATO ISOLANTE
- incombustibilità: l’effetto camino della camera d’aria ventilata in caso d’incendio favorisce
la propagazione delle fiamme
- resistenza a sfibramento: il pannello isolante col passare del tempo non deve sfibrarsi o
sbriciolarsi
- resistenza alla formazione di muffe: per mantenerne sempre elevate le prestazioni termiche
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STRATO DI VENTILAZIONE
SOTTOSTRUTTURA DI ANCORAGGIO
Collega, con vincolo meccanico, il rivestimento alla struttura dell’edificio, deve reggere il peso
del paramento esterno e assorbe le tolleranze di costruzione. È costituita generalmente da profili
e telai in lega di alluminio o acciaio inox.
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SOTTOSTRUTTURA DI ANCORAGGIO
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PARAMENTO ESTERNO
ACCESSORI
Scossaline sagomate:
poste alla sommità del rivestimento, hanno il compito di impedire l’ingresso di acqua nello spazio
tra paramento esterno e muratura, pur consentendo il passaggio dell’aria.
Griglie di ventilazione:
poste alla base della facciata, impediscono l’ingresso di piccoli animali all’interno
dell’intercapedine.
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Legno
Laterizio
Materiali ceramici
Materiali metallici
Materiali sintetici
Pannelli compositi
Pietra
LEGNO
In alcune aree geografiche (in Italia, Liguria e zone alpine; all’estero, regioni atlantiche del Nord
Europa) era abbastanza diffusa la ventilazione all’interno delle chiusure verticali e delle
coperture. Sono numerosi infatti gli edifici in cui si può notare la presenza di intercapedini
ventilate, ricavate dietro ai tipici rivestimenti in listelli di legno, applicate ad ossature di legno a
loro volta fissate alle pareti esterne.
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LATERIZIO
Materiale recentemente rivalutato grazie allo sviluppo di nuovi processi di produzione degli
elementi (per estrusione e trafilatura) e di innovativi sistemi di applicazione.
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Particolare è la soluzione d’angolo risolta utilizzando un unico elemento estruso forato inserito tra due montanti in
alluminio disposti su ciascuno dei due lati convergenti
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Nuova sede de “Il Sole 24 ore”, Milano – Renzo Piano Building Workshop – 2005
Involucro in doppio vetro con proprietà “selettive”, con sistema di filtraggio e/o oscuramento realizzato con tende
a rullo in pvc armato con fibre di vetro termosaldate che scorrono su cavi di acciaio inox azionate elettricamente.
Otto torri di collegamento verticale (con 2 scale e 4 ascensori) rivestite con tavelle estruse di laterizio, agganciate
a montanti e fasce marcapiano in alluminio estruso
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MATERIALI METALLICI
Attualmente, grazie ai nuovi processi di produzione, sono disponibili diversi tipi di semilavorati:
lastre, nastri, scandole, lamiere ondulate o grecate, doghe e cassette. Lavorazione e tecniche di
posa in opera - Aggraffatura
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MATERIALI METALLICI
RAME
Usato da secoli soprattutto per le coperture, è dotato di ottima resistenza nel tempo. Le superfici
in rame esposte all’aria formano uno strato di ossido protettivo che si evolve nel tempo, e finisce
per conferire al materiale la sua caratteristica patina verde.
Attualmente, grazie ai nuovi processi di produzione, sono disponibili diversi tipi di semilavorati
(lastre, nastri, scandole, lamiere ondulate o grecate, doghe e cassette) e di finiture superficiali:
• Finitura naturale (classica): presenta il caratteristico aspetto lucido che, con l’esposizione agli
agenti atmosferici, si ossida formando una patina di tonalità prima bruna e successivamente
verde
• Finitura pre-patinata: con l’impiego di uno speciale procedimento industriale termo-
meccanico-chimico, le lastre in rame vengono patinate in verde su di un lato. Lo strato di
ossido haorigine dal rame stesso, così come avviene in natura.
MATERIALI METALLICI
ALLUMINIO
La sua produzione industriale avviene da poco più di 100 anni. Le sue peculiarità sono: leggerezza
(circa 1/3 dell’acciaio), durata (in quanto la naturale pellicola di ossido che si forma sulla sua
superficie lo protegge dalla corrosione atmosferica), lavorabilità (può essere modellato, colato,
presso fuso, forgiato, laminato, estruso, piegato), riciclabilità (con un costo energetico pari a 1/20
di quello necessario per la sua prima fusione).
In alluminio vengono usualmente prodotti pannelli sandwich, lastre, lamiere ondulateo grecate,
doghe e cassette
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Complesso residenziale costituito da 5 edifici con 13 appartamenti ciascuno. L’involucro è costituito da lastre
nastriformi in alluminio laminato verniciato, collegate con la tecnica dell’aggraffatura.
L’involucro è costituito da otto gusci sovrapposti in pannelli prefabbricati in calcestruzzo montati su telai in acciaio
e rivestiti interamente con doghe profilate in alluminio, fissate alla sottostruttura mediante speciali collegamenti
aggraffati. Questo sistema garantisce una tenuta ermetica del giunto.
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MATERIALI METALLICI
ZINCO-TITANIO
I primi utilizzi applicativi del titanio risalgono agli anni trenta, e riguardano il settore militare (carri
armati, sommergibili, aerei, ecc.).
Successivamente, grazie alle loro proprietà meccaniche e all’ottimo rapporto resistenza/peso
specifico, le leghe di titanio sono sempre più utilizzate nell’industria navale, aeronautica,
aerospaziale e automobilistica.
Le peculiarità sono: bassa densità, elevata resistenza alla corrosione, all’abrasione e ai raggi UV,
elevata inerzia termica, buona lavorabilità e saldabilità, riciclabilità.
Il Titanio si utilizza sotto forma di lega insieme a Zinco e Rame. Con questa lega vengono realizzati
semilavorati di varia dimensione e forma: lastre (piccole e grandi “scaglie”), doghe, lamiere
ondulate o gracate, elementi scatolati (“cassette”), prodotti con finitura superficiale lucida o
prepatinata.
Ha una forma irregolare a zig zag , esplosione simbolica della stella di David.
È in calcestruzzo armato, rivestito a facciata ventilata con finitura in lastre in lega di zinco titanio, dello spessore di
8 mm, collegate verticalmente tramite sistemi di aggraffatura.
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Presenta una facciata molto articolata con alternanza di superfici opache, superfici vetrate e vuoti. Le parti
opache della facciata sono rivestite a facciata ventilata con doghe in zinco titanio collegate alla sottostruttura
mediante elementi di fissaggio in alluminio estruso.
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