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ASSISTENZA alla Persona

Somministrazione di ossigeno terapia e


rilevazione della saturazione

Corso OSS
Docente: Dott. Giuseppe De Pascale
giuseppe.depascale@formawork.it
Argomenti di queste lezioni

Somministrazione di ossigeno terapia e rilevazione della saturazione

Premessa: definizione e scopi dell’ossigeno terapia

1. Somministrazione di ossigeno terapia:


 Tempi e modalità di somministrazione;
 Principali caratteristiche dei dispositivi utilizzati: cannule nasali, maschere
facciale semplice e maschera di venturi
 Sicurezza durante la somministrazione dei dispositivi utilizzati;
 Sicurezza dell’assistito durante la somministrazione, sicurezza ambientale;
 Complicanze;
Argomenti di queste lezioni

Somministrazione di ossigeno terapia e rilevazione della saturazione

2. Cura del cavo orale nell’assistito con ossigeno terapia


3. Prevenzione di lesioni da dispositivo
4. Rilevazione della saturimetria
5. Range di normalità e principali alterazioni
Ruolo dell’OSS con FC

Somministrazione ossigenoterapia e rilevazione saturazione

1. Somministra ossigenoterapia rispettando tempi e dosaggio di flusso


prescritto
2. Posiziona i presidi: cannule nasali, maschera facciale semplice e maschera
di Venturi utilizzando appropriate modalità di umidificazione e verifica il
corretto posizionamento dei dispositivi
3. Mantiene in sicurezza l’assistito e l’ambiente
4. Rileva mediante sensore/pulsossimetro la saturazione di ossigeno (SaO2)
5. Osserva l’assistito, rileva e segnala eventuali alterazioni
Ossigeno terapia: premessa
Definizione e scopi

L’ossigenoterapia è una vera e propria terapia, che può essere definita


anche supplementazione di ossigeno, in quanto consiste appunto nella
somministrazione di questo gas (O2*), in aggiunta a quello presente in
modo naturale nell’ambiente.

Si utilizza nei casi di insufficienza respiratoria acuta e cronica, nei casi


di insufficienza cardiocircolatoria, quindi per le terapie a breve e a
lungo termine, ma anche durante le urgenze ed emergenze (ad esempio
in caso di IMA e di arresto cardiorespiratorio).

* O2: ossigeno
Ossigeno terapia: premessa

Definizione e scopi

L’ossigenoterapia si somministra in quelle situazioni caratterizzate da


una riduzione dei livelli di ossigeno nel sangue, (ipossiemia), che è la
principale causa di ipossia.

Lo scopo di questa terapia è quello di:


1. migliorare l’ossigenazione dei tessuti;
2. ridurre lo sforzo respiratorio;
3. ridurre lo sforzo cardiaco nei pazienti cardiopatici;
4. aumentare la sopravvivenza.
Ossigeno terapia: premessa
Definizione e scopi

La patologie a carico dell’apparato respiratorio caratterizzate da


insufficienza respiratoria, che richiedono O2T* sono:

 polmonite, Covid 19, edema polmonare (anche acuto: EPA):


provocano insufficienza respiratoria acuta

 BPCO, enfisema polmonare: provocano insufficienza respiratoria


cronica

* Sigla NON ufficiale per intendere Ossigeno-Terapia


Ossigeno terapia: premessa

Definizione e scopi

 Ipossiemia: carenza di ossigeno nel sangue, in genere dovuta ad un


deficit respiratorio e/o cardiocircolatorio.

 Ipossia: detta ance anossia, si intende carenza di ossigeno a livello


dei tessuti; la causa principale è l’ipossiemia.
Ossigeno terapia: premessa

Ruoli delle diverse figure sanitarie

Come ogni terapia deve essere regolarmente prescritta da un Medico e


la responsabilità della gestione è dell’Infermiere; in autonomia
l’Infermiere può somministrare ossigeno in caso di urgenza o emergenza.

Un OSS che è in possesso solo della formazione di base, collabora con


l’Infermiere e su sua supervisione: garantisce la corretta assunzione di
ossigeno; aiuta il paziente ad assumere ossigenoterapia.
Ossigeno terapia: premessa

Ruoli delle diverse figure sanitarie

Un OSS in possesso di Formazione Complementare, previo


pianificazione da parte dell’Infermiere:

 Somministra ossigenoterapia rispettando tempi e dosaggio di flusso


prescritto;
 Posiziona i presidi: cannule nasali, maschera facciale semplice e
maschera di venturi, utilizzando appropriate modalità di
umidificazione e verifica il corretto posizionamento dei dispositivi;
 Mantiene in sicurezza l’assistito e l’ambiente;
Ossigeno terapia: premessa

Ruoli delle diverse figure sanitarie

Un OSS in possesso di Formazione Complementare, previo


pianificazione da parte dell’Infermiere:

 Rileva mediante sensore/pulsossimetro la saturazione di ossigeno


(SaO2% oppure SpO2%);
 Osserva l’assistito, rileva e segnala eventuali alterazioni.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Tempi e modalità di somministrazione

La durata dell’Ossigeno terapia dipende principalmente da 2 fattori:

1. condizioni di salute del paziente

2. prescrizione medica relativa allo stato di salute del paziente


Somministrazione di Ossigeno terapia

Tempi e modalità di somministrazione

Di conseguenza i tempi di somministrazione, cioè la durata della


prescrizione di O2T dipendono dalle condizioni di salute del paziente,
in sintesi è corretto affermare quanto segue:

 Disturbi acuti: tempi di somministrazione per tempi brevi (ad


esempio: ore, giorni)

 Disturbi cronici: tempi di somministrazione per lunghi periodi


(settimane, a vita)
Somministrazione di Ossigeno terapia

Tempi e modalità di somministrazione

La prescrizione medica prevede anche le modalità di


somministrazione, ovvero:

 Flusso: dosaggio con cui si eroga ossigeno, la cui unità di misura è in


l/m (litri al minuto).

Si somministra sempre in l/m indipendentemente dalla forma in cui è


contenuto nei diversi dispositivi, compresa la forma gassosa.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Tempi e modalità di somministrazione

L’ossigeno può essere somministrato a:

 bassi flussi: da 0,5 l/m fino a 4 l/m

 alti flussi: da 4,5 l/m fino a 15 l/m


Somministrazione di Ossigeno terapia

Tempi e modalità di somministrazione

In base ai flussi previsti in prescrizione, si utilizzeranno dispositivi


differenti.

 bassi flussi: cannule nasali, maschera facciale semplice

 alti flussi: maschera di venturi (+maschera con reservoire, casco c-


pap)
Somministrazione di Ossigeno terapia

Tempi e modalità di somministrazione

L’Ossigenoterapia si può somministrare sia in modalità non invasiva,


sia in modalità invasiva; come da delibera approfondiremo la prima
modalità: ovvero la NON invasiva.

Le slides su tracheotomia, tracheostomia e casco c-pap sono


facoltative.
Somministrazione di Ossigeno terapia
con modalità non invasiva
Somministrazione di Ossigeno terapia

L’Ossigeno terapia può essere


somministrato tramite le cannule nasali
(vedi foto a sinistra), in gergo dette
anche «occhialini».

Con le cannule nasali si somministra a


bassi flussi.

L’Ossigeno terapia a bassi flussi può


essere somministrato anche a con
apposita maschera facciale semplice
(vedi foto a sinistra).
Somministrazione di Ossigeno terapia

È il presidio più semplice da usare, è


economico e ben accettata dai pazienti.
È un tubo flessibile che termina con due
cannucce per le narici attraverso le quali
viene erogato ossigeno; il paziente deve
respirare con il naso.
Cannule nasali

Vantaggi Svantaggi
 Economiche  Possono causare lesioni cutanee e
delle mucose delle narici
 Facili da usare  Non utili se il paziente respira con la
bocca
 Semplici da posizionare  Si possono deposizionare facilmente
 Confortevoli  Provocano secchezza delle mucose
ed epistassi
 Permettono di: parlare, alimentarsi
e idratarsi
 Basso rischio di inalazione in caso di
vomito
Somministrazione di Ossigeno terapia

La maschera facciale semplice è


un’alternativa alle cannule nasali per i
pazienti che respirano prevalentemente
con la bocca aperta e per quelli che
presentano un’irritazione o una tendenza
al sanguinamento della mucosa nasale.
Sono costituite da plastica trasparente e
corredate da una clip metallica nasale,
sono anche fornite di elastico regolabile
quale sistema di ancoraggio al volto del
paziente.
Maschera facciale semplice

Vantaggi Svantaggi
 Economica  Meno accettate dai pazienti rispetto
alle cannule nasali
 Ideale per i pazienti che respirano  Rischio di rebreathing (ri-respirare)
prevalentemente con la bocca di CO2
 Valida alternativa alle cannule nasali  Non si può usare durante i pasti
Somministrazione di Ossigeno terapia

Se è necessario somministrare
l’ossigeno terapia ad alti flussi si
utilizzano dispositivi differente, ad
esempio: la maschera di venturi
(vedi foro a sinistra e destra).
Somministrazione di Ossigeno terapia

La maschera di Venturi (o Ventimask)


permette la somministrazione di ossigeno
a concentrazioni fisse e stabilite, grazie a
delle valvole colorate (vedi foto).

Le valvole permettono di stabilire la FiO2


in base ai l/m; si utilizza prevalentemente
per alti flussi di ossigeno.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Definizione di FiO2

È la quantità di O2 inspirata dal un


paziente che assume Ossigeno terapia; si
esprime in percentuale.

NB la FiO2 ambientale è al 21% negli


ambienti aperti e in quelli chiusi al
massimo del 16%
Somministrazione di Ossigeno terapia

 La valvola non deve essere coperta nè dalle mani né


dalle coperte;
 La maschera va posizionata correttamente evitando
sfiati ai bordi;
 Controllare il fissaggio dei raccordi allo scopo di
evitare perdite;
 Posizionare correttamente l’elastico e variare la sua
posizione per evitare la formazione di lesioni da
pressione.
Maschera di venturi

Colore valvola FiO2 l/m di O2


BLU 24% 2 l/m
BIANCO 28% 4 l/m
ARANCIONE 31% 6 l/m
GIALLO 35% 8 l/m
ROSSO 40% 10 l/m
VERDE 60% 15l/m
Maschera di venturi

Vantaggi Svantaggi
 Concentrazione precisa di FiO2  Può provocare senso di
claustrofobia
 Non provoca secchezza delle  Non si può usare durante i pasti
mucose
 Permette di somministrare O2 ad  Rischio di inalazione in caso di
alti flussi vomito
 Costosa
Somministrazione di Ossigeno terapia

L’ossigeno ad alti flussi si può


somministrare anche con la
maschera dotata di reservoire,
ovvero serbatoio di aria (vedi
immagine a sinistra).
Somministrazione di Ossigeno terapia

È un tipo di maschera da usare in


emergenza, è dotata di un sacchetto che
si riempie con l’alto flusso di ossigeno e
da cui il paziente respira ossigeno quasi
puro.

Si può arrivare a una FiO2 pari al 90% se


la maschera è ben adesa al viso e il flusso
è dsi almeno 8-10 l/m.
Non va utilizzato sotto i 6l/min per il
pericolo di rebreathing, ovvero quando il
flusso non è sufficiente a eliminare dalla
maschera la CO2 che il paziente continua
a produrre.
Somministrazione di Ossigeno terapia

L’ossigeno ad alti flussi si può


somministrare anche con il casco c-
pap (vedi foto).

L’OSS in possesso di Formazione


Complementare, coopera con
l’Infermiere: aiuta il Professionista
nel corretto posizionamento e
nella corretta gestione del
presidio.
Il casco C pap

Il casco è un dispositivo per la somministrazione di Ossigeno


terapia in modalità non invasiva.

È formato da:

 un anello rigido che ferma un diaframma di materiale plastico a


tenuta sul collo del paziente;
 da una calotta trasparente;
 da vie di ingresso e uscita dei gas.
Il casco C pap

Vantaggi

Accoglie completamente la testa e non presenta punti di contatto


con la faccia, quindi elimina il rischio di lesioni da pressioni sul
volto.

È dotato un dispositivo sigillato all’altezza del collo, isola le vie


respiratorie del paziente dal mondo esterno, prevenendo in tal
modo possibilità contagio per via aerea.
Il casco C pap

Presenta alcuni svantaggi:

 possibile rebreathing di CO2;


 produce elevato rumore per il paziente a causa dagli alti flussi
e dal dispositivo Venturi (per stabilire la FiO2%).

NB è possibile far indossare al paziente dei tappi auricolari,


ottenendo una notevole riduzione del rumore
Il casco C pap

La pressione con cui viene erogato l’ossigeno è misurata e


monitorata con un apposito manometro; il tutto si ottiene
applicando una valvola PEEP sulla via di uscita del gas.
Il casco C pap

L’umidità e la temperatura all’interno del casco, può arrivare a


temperature pari a 10-20°C con umidità allo 0%, come quelli
provenienti da sistemi centralizzati o da bombole, significherebbe
provocare distress respiratorio al paziente, secchezza oculare e
irritazione delle mucose.

È necessario riscaldare ed umidificare i gas con un umidificatore così da


garantire una temperatura interna al casco di 28°C e un corretto grado
di umidità.
Somministrazione di Ossigeno terapia
con modalità invasiva
Somministrazione di Ossigeno terapia

Tracheotomia e tracheostomia

Sono due procedure chirurgiche che si effettuano in caso di ostruzione


delle vie respiratorie o di un problema respiratorio importante, a causa
del quale il paziente non riesce più ad inalare aria dal naso o dalla
bocca in maniera naturale e rischia, quindi si rischia l’arresto
respiratorio.

La tracheotomia e la tracheostomia sono un’apertura secondaria in


corrispondenza della trachea, che consente l’ingresso diretto dell’aria
nelle vie respiratorie.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Cos’è la tracheotomia?

È un intervento chirurgico che prevede un’incisione a livello della


trachea, per il posizionamento di una cannula temporanea che
consente una respirazione deviata per periodi di tempo ristretti.
Il medico può praticarla in caso di urgenza, qualora si presentassero
ostruzioni alle vie respiratorie, o per routine negli interventi chirurgici
che riguardano il collo o la testa, dove è impossibile l’intubazione
attraverso la bocca.
Quando la situazione di necessità termina, al paziente intubato con
tracheotomia può essere rimossa la cannula temporanea.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Cos’è la tracheotomia?

Dopo la rimozione della cannula temporanea, inizia un percorso


riabilitativo per tornare a respirare, a mangiare e a parlare in
autonomia.

La ferita chirurgica sulla trachea necessita di qualche settimana per


rimarginarsi del tutto.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Cos’è la tracheostomia?

Anche in questo caso è prevista l’entrata di aria nei polmoni attraverso


un canale periferico, che rimane sempre quello della trachea.
La tracheostomia non è concepita come un canale temporaneo, infatti
in questo caso è realizzato uno stoma, ossia un’apertura
permanente con una cannula fissa aderente ai lembi di pelle
circostanti.
Il collo ospita in maniera permanente la cannula, creando così una
deviazione a lungo termine all’interno del canale tracheale. Il paziente
potrà respirare grazie alla macchina di ventilazione (ventilazione
meccanica) qualora non fosse in grado di inalare in maniera autonoma,
oppure attraverso la cannula stessa.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Cos’è la tracheostomia?

È il confezionamento di uno stoma che permette la comunicazione


diretta tra la parte superiore della trachea e l’ambiente esterno, è il
punto in cui viene posizionata la cannula; si può utilizzare per la
somministrazione di O2T con modalità invasiva.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Cos’è la tracheostomia?
Somministrazione di Ossigeno terapia

Cos’è la tracheostomia?

La gestione della tracheostomia è di competenza infermieristica, l’OSS


può cooperare con l’Infermiere nella gestione di questo presidio.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Cos’è la tracheostomia?

In caso di pazienti con tracheostomia,


durante la somministrazione di O2T si può
utilizzare:

portanaso o naso artificiale (vedi foto a


destra).

È dotato di sistema di filtraggio e


umidificazione e di attacco per O2.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Cos’è la tracheostomia?

Il naso artificiale si può connettere al


tubo endotracheale intubati, ad esempio
nelle terapie intensive.
Ossigeno terapia:
proseguiamo con la somministrazione in
modalità NON invasiva
Somministrazione di Ossigeno terapia

Il paziente che assume ossigeno terapia non deve


necessariamente restare a letto, in sedia o carrozzina,
tranne nei seguenti casi:

 Dispnea e/o malessere generale**;


 Difficoltà motorie che non permettono la
deambulazione;
 Altre controindicazioni alla mobilizzazione;

NB se un paziente fa ossigeno terapia ad alti flussi,


potrebbe essere controindicata la deambulazione**
Somministrazione di Ossigeno terapia

Se il paziente è seduto in sedia, poltrona o carrozzina


automaticamente assumerà la posizione corretta per
assumere ossigeno terapia.

Se è allettato le posizioni corrette sono:

 Semi seduto (semifowler)

 Seduto (fowler)
Somministrazione di Ossigeno terapia

Posizione semifowler 45° Posizione fowler 60°-90°


Somministrazione di Ossigeno terapia

A sinistra si osserva il regolatore dei


flussi di ossigeno, che è connesso sia alle
bombole portatili, sia agli erogatori a
muro.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Nella foto a sinistra si osserva anche


l’umidificatore, fondamentale durante
l’erogazione di ossigeno terapia.

In questo caso l’erogatore di ossigeno a


muro è collegato ad una rete, che
garantisce ossigeno 7 giorni su 7 e 24 ore
su 24.
umidificatore
Somministrazione di Ossigeno terapia

Nelle foto a destra vediamo degli


umidificatori per l’ossigeno terapia, lo la
funzione di questi dispositivi è umidificare
l’ossigeno erogato in quanto è secco e
potrebbe creare disturbi agli assistiti.

Gli umidificatori svolgono la stessa funzione


del nostro naso, il quale è in grado di
umidificare l’aria che è presente in
ambiente.
Somministrazione di Ossigeno terapia

 L’umidificatore della foto a destra è


riutilizzabile, dopo sanificazione
quotidiana.
 Deve essere riempito con acqua sterile
bidistillata, da sostituire ogni giorno e
NON aggiunta.
 Fare attenzione al livello di
riempimento, il contenitore indica il
livello minimo e massimo di acqua.
 Controllare che sia ben avvitato.
Somministrazione di Ossigenoterapia

Gli umidificatori in basso a destra si


chiamano aquapack e sono pronti per
l’uso.
Sono monouso e una volta terminata
l’acqua contenuta (sterile) devono essere
smaltiti.
La sterilità del loro contenuto è garantita
da:
 integrità della confezione esterna
 validità della data di scadenza
Somministrazione di Ossigeno terapia

L’OSS con Formazione Complementare deve garantire:

 sicurezza durante la somministrazione dei dispositivi utilizzati

 sicurezza dell’assistito durante la somministrazione

 sicurezza ambientale
Somministrazione di Ossigeno terapia

Sicurezza durante la somministrazione di ossigeno terapia

Il principale motivo che ci porta a parlare di sicurezza in questo


contesto assistenziale, deriva dal fatto che l’ossigeno somministrato
come gas medicale è una sostanza altamente infiammabile.

È fondamentale garantire la sicurezza dell’assistito, degli altri


pazienti e di tutti coloro che sono presenti in struttura, nonché la
sicurezza ambientale.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Sicurezza durante la somministrazione di ossigeno terapia

Durante la somministrazione di ossigeno, quindi bisogno PREVENTIRE


GLI INCENDI, di conseguenza è assolutamente vietato usare fiamme
libere, come ad esempio:

 accendini, fiammiferi;
 sigarette e altri prodotti a base di tabacco (pipa, sigaro, ecc…);
 …inoltre: gli erogatori di ossigeno anche quando sono spenti, devono
essere tenuti lontani da fonti di calore (caloriferi, stufe, camino e
fiamme libere).
Somministrazione di Ossigeno terapia

Sicurezza durante la somministrazione di ossigeno terapia

L’ossigeno terapia deve essere somministrato in ambienti ben areati,


ovvero dove c’è ricambio di aria, condizione che caratterizza le
strutture sanitarie, basti pensare alle caratteristiche microclimatiche
delle stanze di degenza, terapie intensive, bocchi operatori ecc…

Al domicilio del paziente tutto questo non è garantito, quindi è


importante accertarsi che l’ambiente sia ben areato per prevenire
accumuli di questo gas medicale; inoltre ricordiamo di tenere il tutto
lontano da fonti di calore.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Sicurezza durante la somministrazione di ossigeno terapia


Somministrazione di Ossigeno terapia

Sicurezza durante la somministrazione di ossigeno terapia

Per prevenire il rischio di incendio, è fondamentale che le bombole


portatili (stroller o bianche) siano collocate su dei supporti anche a
ruote, per evitare che cadano.

Pur essendo dotate di valvole di sicurezza, cadendo si possono


generare delle scintille che durante l’erogazione di O2 possono causare
un incendio.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Sicurezza durante la somministrazione di ossigeno terapia

Durante la ricarica delle bombole portatili denominate anche stroller,


c’è il rischio di ustione da freddo soprattutto a livello delle mani,
quindi non bisogno toccare l’erogatore di ossigeno, ma collocare
correttamente la bombola da ricaricare.

OSS, paziente e care-giver NON devono eseguire lavori di


manutenzione sull’attrezzatura, ma questi devono essere affidati a
tecnici specializzati.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Sicurezza durante la somministrazione di ossigeno terapia


Somministrazione di Ossigeno terapia

Complicazione da ossigeno terapia

L’ossigeno terapia può causare effetti collaterali, alcuni


piuttosto banali, ma da non sottovalutare, altri seri:

 secchezza nasale e possibile formazione di croste


 epistassi (perdite di sangue dal naso)
 lesioni cutanee dovute alle cannule o alla mascherina
 affaticamento e mal di testa
Somministrazione di Ossigeno terapia

Complicazione da ossigeno terapia

Il paziente deve attenersi scrupolosamente ai flussi di O2 prescritti dal


medico, infatti è fondamentale educare in tal senso gli assistiti e i
care-giver, i quali non devono modificare i flussi.

E’ importante sapere che l’ossigeno non si può immagazzinare e il suo


effetto cessa appena si sospende la terapia, quindi deve essere usato
in modo continuativo secondo indicazione medica, per garantire un
adeguato apporto di O2 agli organi nobili come ad esempio: il cuore e
il cervello e a tutti gli altri organi.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Complicazione da ossigeno terapia

Un eccesso di O2 può causare un aumento della CO2 nel sangue,


provocando:

 sonnolenza e difficoltà a stare svegli;


 fino al coma nei casi più gravi.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Complicazione da ossigeno terapia

Perché un eccesso di O2T può causare un aumento di CO2 nel


sangue?

Il nostro organismo potrebbe essere tratto in inganno dall’eccesso di


ossigeno, interpretando il tutto come anche corretta eliminazione di
CO2, che rischia di accumularsi nel sangue provocando gravi
conseguenze per la salute e la vita, come ad esempio: l’acidosi
metabolica.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Complicazione da ossigeno terapia

Una scarsa erogazione di ossigeno non permette di raggiungere gli


obiettivi terapeutici, ovvero: migliorare l’ossigenazione dei tessuti,
ridurre lo sforzo respiratorio e cardiocircolatorio, aumentare la
sopravvivenza degli assistiti.

Le conseguenze possono essere: valori di saturazione inferiori alla


norma, affaticamento generale, difficoltà respiratorie, IMA e arresto
cardiocircolatorio, coma e morte.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Cura del cavo orale nell’assistito con ossigeno terapia

La somministrazione di ossigeno causa l’alterazione di alcuni


meccanismi necessari a mantenere il cavo orale integro:

 idratazione e salivazione
 masticazione e movimenti della lingua

L’igiene del cavo orale è una procedura fondamentale per mantenerlo


in buono stato e per la prevenzione delle ICA, in particolar modo per
prevenire la colonizzazione dell’orofaringe.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Cura del cavo orale nell’assistito con ossigeno terapia

I batteri che colonizzano il cavo orale sono gli stessi che provocano
infezioni polmonari, questi sono spesso localizzati nella placca
dentale, sulle gengive e sulla mucosa orale.

La mancanza di igiene orale, la deposizione di placca e le alterazioni


del pH provocano infiammazione ed irritazione.
Somministrazione di Ossigeno terapia

Cura del cavo orale nell’assistito con ossigeno terapia

L’igiene del cavo orale è da garantire 2-3 volte al giorno dopo i pasti
principali, favorendo il grado di autonomia del paziente.

Materiale occorrente
 Spazzolino con setole morbide
 Dentifricio e filo interdentale
 Collutorio a base di Clorexidina allo 0,12%
 Pila per ispezione del cavo orale (per verificare eventuale presenza
di lesioni o alterazioni)
Somministrazione di Ossigeno terapia

Prevenzione di lesioni da dispositivo

I dispositivi devono aderire bene al volto del paziente per prevenire


dispersioni di ossigeno, ma non devono essere troppo stretti altrimenti
possono essere causa di lesioni da pressione nelle seguenti zone:
 naso
 zigomi e guance
 orecchie
 mento
 cuoio capelluto (a causa degli elastici)
 narici
Somministrazione di Ossigeno terapia

Prevenzione di lesioni da dispositivo

Il corretto posizionamento dei dispositivi, una quotidiana e accurata


osservazione della cute, insieme all’idratazione della stessa, sono
metodi per prevenire le lesioni da pressione.

VS
Rilevazione della saturazione

 Indica il legame tra Ossigeno ed Emoglobina nel sangue arterioso,


conosciuta anche con la sigla: SpO2%

 Ovvero quella percentuale di Ossigeno che si lega all’Emoglobina, la


quale è legata ai Globuli Rossi e in questo modo l’O2 arriva ai
tessuti nei vari distretti corporei

 Si misura con il Pulsiossimetro (metodo non invasivo) o attraverso


l’Emogas Analisi (EGA) metodo invasivo di competenza medica e
infermieristica
Rilevazione della saturazione
Alcuni concetti importanti

Ipossiemia: deficit di ossigeno a livello del sangue.

Ipossia: deficit di ossigeno nei tessuti; potrebbe essere causata


da ipossiemia o da insufficienza cardiocircolatoria.
Rilevazione della saturazione

Valori ideali: dal 95% al 100% di SpO2%

Al di sotto del 95% si parla di ipossia

Da 94% a 91%: ipossia lieve


Da 90% a 86%: ipossia moderata
Con valori uguali o inferi a 85%: ipossia grave
Rilevazione della saturazione
Si misura con il Pulsossimetro detto anche Saturimetro

Può essere applicato su qualsiasi dito della mano, se necessario può


essere applicato anche sulle dita del piede o sull’orecchio (lobo o
padiglione)
Rilevazione della saturazione
Si misura con il Pulsiossimetro detto anche Saturimetro

A volte lo strumento non rileva alcun valore di saturazione oppure


evidenzia un valore inferiore, a causa della vaso costrizione dei capillari;
possiamo notarlo quando le dita sono fredde.
Rilevazione della saturazione
Si misura con il Pulsiossimetro detto anche Saturimetro

La rilevazione della saturazione con il pulsiossimetro è un compito


attribuibile all’OSS, perché è un metodo non invasivo
Rilevazione della saturazione

La saturazione dell’emoglobina può essere rilevata anche con un


Emogasanalisi (EGA), ovvero grazie ad un campione di sangue arterioso
e venoso.
Si tratta di un metodo invasivo, quindi non è un compito attribuibile
all’OSS, ma è competenza del Medico e dell’Infermiere.
Rilevazione della saturazione
Saturazione dell’Emoglobina (SpO2%) si divide in:

in Aria Ambiente (AA%) in Ossigeno Terapia (O2%)

Quando il paziente Quando il paziente


respira senza l’ausilio respira con l’ausilio
dell’Ossigeno Terapia dell’Ossigeno Terapia

(Specificare i l/m)
Rilevazione della saturazione

Saturazione dell’Emoglobina (SpO2%) si divide in:

in Aria Ambiente (AA%) in Ossigeno Terapia (O2%)


Quando il paziente Quando il paziente
respira senza l’ausilio respira con l’ausilio
dell’Ossigeno Terapia dell’Ossigeno Terapia

(Specificare i l/m)
Rilevazione della saturazione

 Se il paziente ha una saturazione del 97% senza assunzione di


ossigeno terapia, il parametro sarà registrato nel seguente modo:

97% in AA

 Se il paziente ha una saturazione del 95% grazie all’assunzione


dell’ossigeno terapia, con 2l/m, il parametro sarà registrato nel
seguente modo:

95% in O2T 2l/m

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