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la Biblioteca di via Senato or Milano mAscrreDaE DEDALUS ByS DANTESCA II Dante di d’Annunzio, erotico ed eroico SCRITTORI Eugenio Montale e la sua citta NOVECENTO Lingegner Gadda alla Mostra d’Arte Sacra MLO els D'AUTORE SY eae Bees ees ‘ SCRITTURA «La concisione é l’'arte di dire molto con poco» SENSI Co Linestricabile enigma it del quinto senso EDITORIA Donne illustri TAYLOR tra libri e torchi 1959 ‘orsnato 2023 — la Biatroreca ot via Sewaro Misano Dantesca IL DANTE DI D’ANNUNZIO, EROTICO ED EROICO «Sono il terzogenito di Dante» & PIETRO GIBELLINT Us diluvio di convegni ha salutato il F coven non st eonfondons oe eli altrii due convegni ideati con spirito collaborati- vo dalla Fondazione del Vittoriale e dal Centro nazionale di studi dannunziani, tenuti nelle sedi delle due maggioriistituzioni nate per promuove- rela conoscenza dell’opera dell’ Imaginifico scrit- tore edella sua vita «inimitabile>: il primo, intito- lato D’Annunsio e Dante coordinato dal sotto- scritto, sid svolto a Gardone Riviera lo scorso 16 ottobre; il secondo ideato da Elena Ledda e inti- ‘tolato Sotto il segno di Dante. Gabriele d’Annunzio e il sommo poeta, ha avuto luogo a Pescara il 5-6 no- vembre, “briani; Di entrambi i Sant eae abt @ prevista cazione degli att. Sono questi i due lnoghi dove Gabriele tra- scorse la giovinezza e la veechiaia. Dalle rive del- FAdriatico a sai ats cE gno Nella pagina accanto: la Sala del mappamondo, al Vittoriale degli Italiani, con la nicchia della librevia, dedicata a Dante le € pubblicai molti anni fa: «Dov'é la poesia nella letteratura d'Ttalia? Nei primitivi, in certe notazioni in margine delle carte notarili - ma Ariosto, Tasso, tutto il resto! E. ‘Manzoni? E Leopardi? La poesia italiana comincia con 200 versi di Dante ¢ - dopo un lungo intervallo ~ continua in me». La modestia, si sa, non era tra le virtd di d’Annunzio, Amemora, pero, bonta sua, i Se tra i poetilatini echeggiati da d’Annunzio Ovidio precede con di- sereto vantaggio Virgilio e Orazio, la distanza tra il pit citato dei poeti italiani, PAlighier, e gli aleri & davvero abissale: a ai qutwocent e segalno punta mente le autrici del commento all’edi \e critica i Aleyone da me curata per Marsilio: Giulia Bel- letti, Sara Campardo ed Enrica Gambin). Talvolta sien parlopieaiaeioni domo cui man- cano solo le virgolette, presenti perd in Beatitudine, che inizia proprio eitando una canzone della Vita nova: «*Color di perla quasi informa, quale / con- viene a donna aver, non fuor misura”. / Non & Dante, tua donna che in figura / della rorida Sera a noi discende?». La Sera, qui personificata con la maiuscola come nella lirica alcionia di cui & prota- gonista (La Sera fiesolana), & paragonata a Beatrice, with, SentiuR perpen de le ryt’: O Lan0 tra IR uk yore a ave tae ue poole be il eww er] Was Mla pret, Keruade Je BretioTeca ot via Senaro Mitano - orwxato 2022 auborime %¢ le tree) il Pug— 4 Eee: ing dle eye ter pond weil bm il Uehno , la Beata beatrix cara ai preraffaclliti ¢ dipinta da Dante Gabriel! Rossetti, il pittore- da d’Annunzio in una lirica della Chimera. Inv un certo senso la struttura di Aleyone ricalca quella della Vita nova, una cui espressione caratteristica, ricaleata sul dantesco «loco dognijluce muto> (Inferno, V, 28). Nella pagina accanto: inizio della Francesca da Rimini nella princeps (Milano, Treves, 1902) con i versi del sonetto dantesco «A ciacun’alma presa» (Vita nova, III) La Francesca fu composta nel 1901; l’anno prima d’Annunzio aveva inaugurato la Lectura Dantis fiorentina con un successo che fece sofirire Pascoli, dantista tanto pitt originale di lui. In quelloccasione declam® la sua laude A Dante, una lunga poesia retorica poi inclusa in Elettra, il libro che contiene le «Laudi degli Eroi», intesi nel senso che al termine conferiva Thomas Carlyle nel suo saggio, posseduto da d’Annunzio nella traduzione francese (Les Héros, Paris, 1888): campioni del co- raggio guerresco, ma anche del pensiero, della scrittura, della musica, e delle arti figurative (letra @uscita in edizione critica a cura di Sara Campardo nel 2018, per 'Edizione Nazionale pubblicata dal Vittoriale). Quelffode, perd, non @ posta tra le poe- sie che celebrano gliserittori e gli artisti maall'ini- io del libro, subito dopo la poesia di dedica Alle ‘montagne, ispirata dallo Zarathustra di Nietzsche,\e prima delle laudi dei patrioti, Dante infatti vi ce lebrato come una gigantesea rupe allfoceano fluttuante dei destini umani, come padre della lingua e profeta della gloria dell'Italia, la «na- ione eletta» cui & dedicato il Canto augurale che chiude la raccolta. La poesiay intitolata e indirizzata A Dante, presenta una studiata architettura nume- rologica che vorrebbe evocare quella del poema: erma dinanzi 36 Je Bretioveca ot via Sesaro Mitaso ~ otwwaro 2022 Sopra da sinistra: esemplare della Commedia a cura di Giovanni Andrea Scartazzini (edizione del 1907) con la prima stesura della Pasguinata di d@’Annunzio contro Hitler; Dantes adriacus (1921), xilografia di Adolfo de Carolis (1874-1928). Nella pagina accanto: appunto autografo sulla ‘poesia’, presente ~ secondo il Vate ~ solo in Dante e nelle proprie opere qui indict strofe di ndici versi: Ia tre cantiche di trentatré canti in terzine: ed @ evidente che pun- tando unicamente sull’undici il poeta lascia cadere Vimplicarione trinitaria della forma dantesca. Nei suoi 121 versi d’Annunzio coches Danas Pesaltarlo lo deforma e mutila. ‘eolore, non delle tre cui PAlighieri sentiva di ap- partenere: Firenze, I'Italia e Impero cristiano. Quanto all’ispirazione morale del eapolavoro, Ga- briele la riduce sostanzialmente all’ e lo coniuga con P'Ubermensch di Niet sche, il «distruttore» delle idee accette pure cele- brato in Hlettra. Il superuomo posto «al di Ia del bene e del male» costituisce addiriteura il modello per dipingere in versi la figura di Cristo in un’altra code di letra, il Canto per la morte di un capolavoro, scritta per Pinesorabile degrado della Cena di Leo- nardo: il suo Gesii non @ Dio fatto vomo, ma un grande uomo divinizzato. Altri sono gli idoli ado- rati da d’Annunzio: la bellezza, la patria, se stesso. Oltre che nella laude a lui dedicata, Dante fa capolino in gran parte dei versi di Elettra, specie in quelli in morte di Giuseppe Verdi dove la sua ombra, assieme a quella del Vinci e del Buonarroti, veglia il musicista che «pianse ed amo per tutti>, ¢ risulta insomma fume carsico che collega ideolo- gicamente i vari testi del libro volto a celebrare gli Eroi. Vi scorre Pacqua torbida della retorica, non quella limpida della poesia, con qualche eccezione, come nei suggestivi versi su Ravenna, nelle Citta del silenzio. Il mito risorgimentale @ alla base della lus suosa edizione della Commedia che Olschki pub- blicd nel 1911 per il cinquantenario dell’unita Tealia, con il testo curato da Giuseppe Lando Pas- serini e una prefazione di d’Annunzio, poi rifusa nelle Faville del maglio con il titolo Dante, gli stam- ‘orsnato 2023 — la Biatroreca ot via Sewaro Misano patori, il bestiaio, Prefazione da scrittore, non da stu- dioso, ché anzi vi si avverte il fastidio per i chiosa- tori eruditi e Pammirazione per il rude mandriano, il (quellepisodio & studiato da Laura Melosi nel vo- lume D’Annuncio ¢ Pedizione 1911 della «Comme- dia», Olschki, 2019). In questa preferenza per T'Inferno nella rimozione del Paradiso si avverte Teco della perdurante posizione desanctisiana, che esaltava la prima cantica ¢ svalutava la terza, as- alla arte, Nel suo fastidio per i commenti eruditi, d nunzio riflette le idee del suo petit-maitre degli anni romani e amico di quelli veneziani, Angelo Conti, che chiedeva ai critici d’arte di cogliere 'idealita della bellezza e snobbava le ricerche documentarie di Giovan Battista Cavalcaselle. Quella espressa da Conti nel suo trattato La beata riva, pubblicato nel 1900 con prefazione di d’Annunzio, ? una posi- zione antipositivistica e in certo senso pre-crociana, anche se Croce liquidera lestetica di Conti come viziata da sensibilitA impressionistica e scarsa di ra- zionalita Intriso di estetismo d’Annunzio sorride, nel Libro Segreto, del dantista-teologo grigionese Gio: vanni Andrea Scartazzini chiamando «scolastico» il suo commento e deformando monellescamente il suo nome in «Scarto Scartazzini». Eppure piace pensare che dal contatto con il poema dantesco sia nata Videa della feroce Pasquinata che d'Annunzio is retrodatandolo al 1933-34, il poeta di Gardone di- leggia V'invasato Fuhrer, crede ridicole le sue mi- nacce e ricorda il suo passato di imbianchino. Lo prende insomma sottogamba, cosa poco concepi- bile se quei versi fossero stati stesi, come si credeva, nel 1938, A suo modo dantesca é I'irrisione riser- vata al tiranno, che grazie al sarcasmo trasforma in riso lo sdegno. Quell’abbozzo dovette seriverlo nei soprassalti notturni nei quali, come ci informa lui stesso, l'eremita del Vittoriale annotava con un lapis durante il dormiveglia i guizzi delVispirazione im- provvisa sul libro che teneva sul capezzale. Alla dimora gardonese il Comandante era giu- gno nel 1921, reduce dall’impresa fiumana, alla quale aveva associato l'immagine di Dante, incisa da Adolfo de Carolis per onorare il sesto centena- rio dantesco, chiedendo all’amico xilografo di ag- porriz rvs, te wi m na ne VY, wihiy yon aa wih = an Naar, he © heyy C Aap ia 7 vali thr fy SEY! Dofhyruree bores, ae pan “ en {: ve vf (st uk rte & aes i wales been i wirters din wl fe pote ONAL on hw Autografo di un pensiero confluito nel Libro segreto (1935), sul sintagma dantesco «incognito indistinto» (Purgatorio, VIL, 81) giungere la dici i ella patria irredet -mpio dellitalianita e libro fatto di pietre e arredi che @ il Vittoriale, d’Annunzio collocd, al centro della biblioteca nella sala maggiore, una sorta di altare dantesco al cui centro campeggia, appunto, l'incisione del De Carolis. Ma oltre che profeta dell’Ttalia, Dante continuava a essere per Gabriele lo squisito poeta d'amore, sicché Vincipit della canzone «T nute> poteva offtirsi come decoro per una stanza della sua dimora. Agli anni ‘Trenta risale la maggior parte degli appunti riuniti nell’ultima opera davvero interes sante pubblicata da d’Annunzio, il git ricordato donne intorno al cor mi son ve Je BretioTeca ot via Senaro Mitano - orwxato 2022 Liil vecchio poeta menziona \d esempio quando, recupe- rando due quartine stese nel cuore della notte sul primo volume a portata di mano, esalta la propria capacita di chiudervi «quello ‘incognito indistinto’ che é il fiato segreto della poesia: un incognito in: distinto che la sublime inconsapevolezza di Dante diede alla ‘soavith di mille odori? mentre significa in due termini, quasi in sigla religiosa di intuizione eterna, la piti nascosta essenza della poesia». Quel sintagma, tratto da Purgatorio, torna anche altrove nel Segreto a designare Vinesprimibile. La pagina pitt interessante é perd quella dove presenta il sommo poeta come un suo sosia, simile a lui nelle vicissitudini, nelle passioni e nei vizi «Dante della Cavallata, Dante priore, Dante pro- scritto, Dante bilioso libidinoso rabbioso impe- rioso vendicativo feroce crudele: Dante accoppiato alla Gentucca e alla Pietra su Vorigliere di Beatrice: Dante violento contro natura che osa svergognare Brunetto maestro incomparabile: infine Dante mo- rituro che trasfonde la sua ombra all’ombra della pineta di Ravenna e del suo sale insala il lito di Chiassi, la mia riva adriatica. Certo egli consente se il terzo de’ suoi figli battezzato fu Gabriele degli Alighieri». Dante, insomma, si fa un padre e sosia dell'auto: ache lui fu poeta-sol- dato, comandante, esule, dongiovanni... A questo punto Pesaltazione si fa vera e pro- pria egolatria: «Pur ei [Dante] disse di me: ‘ate fia bello / avert fato parte per te stesso.” Di me disse: ‘ri- masa ogni vergogna, / tutta tua vision fa manifesta /e Jascia pur grattar dow’é la rogna.’ F. questo di me ve- race epitaffio incise: ‘D’ogni valor portd cinta la corda’», La deform: come Gabriele, a zione del ritratto di Dante av- ttra & proseguita; il volto del- connotati di quello viata nell’ode di Alighieri dannunziano. Se allora d’Annunzio sisentiva emulo e degno erede di Dante, ora Dante gli appare il precursore e il profeta del grande d’Annunzio, assume i

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