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Fotografia di architettura

Cenni di storia della fotografia


contemporanea di paesaggio

A cura di: DOTT. SARA GENTILE


Introduzione

Elenco argomenti:

1. Luigi Ghirri

2. Viaggio in Italia

3. Sodalizio fotografo-architetto
Argomento 1

LUIGI GHIRRI
1.1 – LUIGI GHIRRI

Luigi Ghirri

Luigi Ghirri (Scandiano 1943, Reggio Emilia 1992)


è una delle figure più importanti della fotografia degli ultimi 50 anni.

I suoi scritti sono tuttora un documento fondamentale per la lettura della fotografia.
1.2 – LUIGI GHIRRI

Luigi Ghirri e l’arte concettuale

Diplomato geometra, lavora qualche anno a Modena in un ufficio tecnico.

A partire dal 1970 realizza fotografie per gli artisti concettuali. Stringe una solida amicizia con
Franco Vaccari, artista che nel 1972 partecipa alla Biennale di Venezia con l’Esposizione in
tempo reale n. 4: lascia su queste pareti una traccia fotografica del tuo passaggio.
Le Verifiche di Ugo Mulas (1972) ricoprono un ruolo fondamentale per il percorso visivo di
Ghirri che da questo momento si avvicina alla fotografia in modo progettuale.

Sx: Franco Vaccari, Esposizione in


tempo reale n. 4: lascia su queste
pareti una traccia fotografica del tuo
passaggio (1972)
1.3 – LUIGI GHIRRI

Luigi Ghirri e l’ arte concettuale

Dall’alto in senso orario, alcune delle


Verifiche di Ugo Mulas svolte tra il
1971 e il 1972: omaggio a Niepce, uso
della fotografia, il tempo fotografico.
1.4 – LUIGI GHIRRI

«Sul guardare» per Luigi Ghirri

Dall’incontro con l’arte concettuale, Ghirri inizia la sua ricerca sul «guardare».

Indaga e inizia a lavorare in modo sistematico sulla capacità sia razionale che emotiva di
decifrare i dati raccolti attraverso la visione e la percezione del paesaggio urbano,
trasformandoli in un pensiero teorico.

Riflette sui temi di confine, sul vero e falso, sulla nostra percezione fisica e mnemonica dei
luoghi che viviviamo.
1.6 – LUIGI GHIRRI

Paesaggi di cartone (1970-1973)


1.6 – LUIGI GHIRRI

Paesaggi di cartone (1970-1973)


1.6 – LUIGI GHIRRI

Paesaggi di cartone (1970-1973)


1.5 – LUIGI GHIRRI

Paesaggi di cartone (1970-1973)

In Paesaggi di cartone, Ghirri riflette sul senso dell’immagine e della comunicazione


all’interno della società contemporanea; indaga l'immagine-mito, archetipo d’oggi, e fascino
sostitutivo per una realtà che ha delegato alla rappresentazione di sé stessa, il modo di farsi
conoscere dall’uomo.

E un’analisi sul tema della comunicazione, sull’ambiguità e sull’incertezza tra realtà e


l’immagine della realtà stessa.

Ghirri si concentra sul tema del falso e del vero, del duplice e dell’originale; la copia è più vera
del vero. All’interno della civiltà urbana originale le copie non esistono, si confondono, tutto
è ambiguamente duplicato.
1.7 – LUIGI GHIRRI

Paesaggi di cartone (1970-1973)

Il libro Paesaggi di cartone è edito nel 1974, catalogo


per la mostra alla Galleria «Il Diaframma» di Milano.
1.8 – LUIGI GHIRRI

Paesaggi di cartone (1970-1973)

“Mi interessa l’architettura effimera, il mondo della provincia,


gli oggetti che tutti definiscono kitsch, ma che per me non lo
sono mai stati, oggetti carichi di desideri, di sogni, di memorie
collettive. E gli altri miei soggetti di sempre: le finestre, gli
specchi, le stelle, le palme, gli atlanti, i mappamondi, i libri, i
musei, le immagini e le persone attraverso le immagini.
Fotografie che hanno una presenza fisica ma anche una
presenza meno tangibile.”
Luigi Ghirri
1.9 – LUIGI GHIRRI

Paesaggi di cartone (1970-1973)

L’immagine di una lattina di Sprite sullo sfondo


di un’imponente cascata, se fotografata accanto
ad un vero nevaio alpino perde la connotazione
desiderata di naturalità e freschezza, rivelandosi
artificiosa e fittizia.
1.10 – LUIGI GHIRRI

Diaframma 11 e Italia ailati (1976)

Diaframma 11 e Italia ailati sono i lavori dedicati al paesaggio e in senso più ampio alla
quotidianità.

Ghirri si concentra sulla lettura dei luoghi appartenenti a un’Italia meno nota, lontana dal
turismo convenzionale, fotografando i margini di quelle città e di quei paesi senza dignità
storica e geografica.

Come lo stesso Ghirri afferma, questa ricerca «è stata una sorta di ricomposizione di album di
famiglia del mio e del nostro esterno».

Questi due lavori anticipano Paesaggio italiano, libro edito da Electa nel 1989.
1.11 – LUIGI GHIRRI

Diaframma 11 e Italia ailati (1976)

Diaframma 11
1.12 – LUIGI GHIRRI

Diaframma 11 e Italia ailati (1976)

Diaframma 11
1.13 – LUIGI GHIRRI

Diaframma 11 e Italia ailati (1976)

Italia ailati
1.14 – LUIGI GHIRRI

Diaframma 11 e Italia ailati (1976)

Italia ailati
1.15 – LUIGI GHIRRI

Gli anni ‘80

Alla fine degli anni ‘70, Ghirri fonda la casa editrice PUNTO E VIRGOLA, dove possiamo
ammirare le sue capacità critiche e curatoriali.

Negli anni ‘80 lavora a numerosi progetti dedicati al paesaggio e all’architettura, firmando
importanti servizi per Lotus (Nicolin) e Casabella (Maldonando).

All'inizio degli anni ‘80 viene invitato a Photokina di Colonia, dove nell’ambito della mostra
Photographie 1922-1982 viene presentato come uno dei fotografi internazionali più
significativi degli ultimi anni.

Nel 1984 dà vita a Viaggio in Italia che lo consacra caposcuola della nuova fotografia italiana
di paesaggio.
2.1 – VIAGGIO IN ITALIA

Il progetto

Viaggio in Italia è una mostra pensata per la Pinacoteca di Bari il cui tema è il paesaggio
italiano visto dai fotografi.

Luigi Ghirri lavora al progetto insieme a Gianni Leone e Enzo Velati.

Viaggio in Italia racconta il paesaggio italiano vedendo la partecipazione di numerosi autori


italiani e di alcuni stranieri.

Il senso dell’operazione è fare un punto sull’immagine dell’ Italia, a seguito delle profonde
trasformazioni subite dal territorio negli anni ’60-’70.

Scopo del progetto è quello di affermare una nuova strategia dello sguardo che abbandoni e
travalichi l’iconografia tradizionale e retorica per andare alla ricerca di un paesaggio autentico
e quotidiano.
Ghirri in quanto curatore del progetto desidera inserire la fotografia in una nuova narrazione
del paesaggio italiano insieme ad altre “scritture”, coinvolgendo quindi altre figure oltre ai
fotografi.

Di particolare interesse il libro che nasce da questo progetto in cui è presente un testo critico
di Arturo Carlo Quintavalle e lo scritto di Gianni Celati presenti nel libro edito da Il Quadrante.
2.2 – VIAGGIO IN ITALIA

Il progetto

«È tempo di raccontare le nostre storie non attraverso le persone ma attraverso le cose che a
loro appartengono.» Gianni Celati
2.3 – VIAGGIO IN ITALIA

Il progetto

Viaggio in Italia è un lavoro sull’ antropologia del paesaggio.


E’ guardare il paesaggio come l’ addizione di una serie di costumi e comportamenti umani.
I luoghi sono i paesaggi dove si è sedimentato il comportamento umano.

Luigi Ghirri, Formigine,


Modena, 1982
2.4 – VIAGGIO IN ITALIA

Il progetto

Viaggio in Italia racconta un paesaggio fatto di posti marginali, città deserte, spiagge, casine
abbandonate, strade provinciali, giardini incolti, recinzioni di lamiera, bar e camere da letto.

Si scopre la banalità del quotidiano in un’Italia profondamente cambiata dal boom economico
degli anni ‘60, dalla crisi degli anni ‘70 e dagli ultimi fuochi d’artificio degli anni ‘80.

Questi autori, capitanati da Luigi Ghirri, prendono per mano lo spettatore contemporaneo e
gli mostrano non solo soggetti normalmente inguardabili ma anche e soprattutto come
guardarli, al di là delle cartoline che fino ad allora avevano riprodotto solo paesaggi fittizi.

Alcuni tra gli autori che parteciparono a viaggio in Italia, sono a tutt’oggi i maggiori esponenti
della fotografia di paesaggio nel panorama interazionale.

Ricordiamo, tra gli altri: Mimmo Jodice, Olivo Barbieri, Vincenzo Castella, Gabriele Basilico,
Mario Cresci; Vittorio Fossati, Guido Guidi.
2.5 – VIAGGIO IN ITALIA

Il progetto

Le sezioni del libro:


• Perdita d'occhio
• Lungomare
• Margine
• Del luogo
• Capolinea
• Centro città
• Sulla soglia
• Nessuno in particolare
• Si chiude al tramonto
• L’O di Giotto

Il libro è costruito secondo un modello, più


legato allo spazio mnemonico che fisico,
prendendo in profonda considerazione il
problema del margine.
Estetismo e narrazione fine a se stessa sono
bandite. I luoghi sono interni esterni, lontani
dalla logica della cartolina da cui gli autori si
pongono in maniera del tutto antitetica.
2.6 – VIAGGIO IN ITALIA

La nuova topografia americana

New Topographics: Photographs of a Man-Altered Landscape è una mostra curata da


William Jenkins nel 1975 presso la George Eastman House Di Rochester, New York.

La mostra segna un punto di rottura e di distacco dalla fotografia di paesaggio piena di lirismo
e di spettacolarizzazione che aveva segnato i lavori di autori come Ansel Adams e Minor
White.

Tra gli autori selezionati per la mostra ricordiamo Robert Adams, Lewis Baltz, Nicholas Nixon e
Stephan Shore e i coniugi Becker.

Possiamo rintracciare nelle origini della nuova topografia americana una matrice concettuale
se si pensa al lavoro di Ed Rusha e Dan Graham che aprirono la strada a questa nuova
fotografia. Allo stesso modo Ghirri e alcuni degli altri autori partecipanti a Viaggio in Italia,
grazie alla stretta amicizia con artisti concettuali e alla frequentazione col mondo dell’arte,
portarono una rivoluzione nel panorama fotografico italiano e non solo.
2.7 – VIAGGIO IN ITALIA

Il progetto

Alcuni tra gli autori che parteciparono a viaggio in Italia, sono a tutt’oggi i maggiori esponenti
della fotografia di paesaggio nel panorama interazionale.
Ricordiamo, tra gli altri: Mimmo Jodice, Olivo Barbieri, Vincenzo Castella, Gabriele Basilico,
Mario Cresci; Vittorio Fossati, Guido Guidi.

Questi autori, capitanati da Luigi Ghirri, prendono per mano lo spettatore contemporaneo e
gli mostrano non solo soggetti normalmente inguardabili ma anche e soprattutto come
guardarli, al di là delle cartoline che fino ad allora avevano riprodotto solo paesaggi fittizi.
2.8 – VIAGGIO IN ITALIA

Vittore Fossati, Oviglio, Alessandria 1981 (A perdita d’occhio)


2.10 – VIAGGIO IN ITALIA

Luigi Ghirri, alpe di Siusi, Bolzano 1979 (A perdita d’ occhio)


2.12 – VIAGGIO IN ITALIA

Mario Cresci, Stigliano, Potenza 1983 (Margini)


2.14 – VIAGGIO IN ITALIA

Guido Guidi, mercato Saraceno, Forlì, 1972 (Margini)


2.16 – VIAGGIO IN ITALIA

Mimmo Jodice, Napoli 1980 (Centrocittà)


2.18 – VIAGGIO IN ITALIA

Olivo Barbieri, Pegognaga, Mantova 1982 (Del Luogo)


2.20 – VIAGGIO IN ITALIA

Vincenzo Castella, Pescara 1983 (Sulla soglia)


3.1 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

LUIGI GHIRRI – ALDO ROSSI

Dal 1983 Ghirri lavora per la rivista Lotus, chiamato da Pierluigi Nicolin.

Gli viene affidata la lettura fotografica del cimitero S. Cataldo di Modena di Aldo Rossi. Inizia
così un sodalizio tra i due autori che dura fino alla morte improvvisa di Ghirri.

In virtù di questo suo primo contributo alla rappresentazione dell’opera degli architetti,
prende forma il pensiero di Ghirri sul rapporto tra fotografia e architettura:

«L’architettura di Rossi mi dà questa sensazione di meraviglia (…) Alla fine quello che mi
affascina nella sua opera (…) sono le memorie, le storie, i nessi, le invenzioni e le apparenze
che costituiscono i diversi strati del fare le cose e delle nostre percezioni.»
3.2 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

LUIGI GHIRRI – ALDO ROSSI


3.3 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

LUIGI GHIRRI – ALDO ROSSI


3.4 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

LUIGI GHIRRI – ALDO ROSSI


3.5 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

LUIGI GHIRRI – ALDO ROSSI


3.6 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

LUIGI GHIRRI – ALDO ROSSI


3.7 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

MIMMO JODICE – ALVARO SIZA


3.8 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

MIMMO JODICE– ALVARO SIZA


3.9 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

PINO MUSI – MARIO BOTTA


3.10 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

PINO MUSI – MARIO BOTTA


3.11 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

LUCIEN HERVE’– LE CORBUSIER


3.12 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

LUCIEN HERVE’– LE CORBUSIER


3.13 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

LASZLO MOHOLY-NAGY – BAUHAUS


3.14 –SODALIZIO FOTOGRAFO-ARCHITETTO

LASZLO MOHOLY-NAGY – BAUHAUS

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