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A. Sorci - A. Orlando SINTASSI Le Monnier ISBN 88.00-60043-3, Petal non volt errr eo omission! ne ferment eats Lieditore potra concedere a pags CM. 600.430 194900 ~ Stabilimenti Tipolitogratici wE, Ariani» e eLArte della Stampa» ella SpA. Armando Paolett ~ Firenze INDICE Premessa .. vntnstneneenees Vil NOZIONI PRELIMINARI CAPITOLO 1 © USO DELLE PARTICELLE 3 CAPITOLO 2 © USO DEU/ARTICOLO . estes ns 5 CAPITOLO 3 * USO DEI PRONOMI 4 1, Lpronomi personali, 14; 2. Il pronome riflessivo, 15; 3. I pronomi Aimostrativi, 15; 4. Il pronome abzés, 17; 5. I pronomi indefiniti Gidog € tg, 18. CAPITOLO 4 © USO DEL COMPARATIVO E DEL SUPERLATIVO sss 21 1.1 comparativo, 21; 2.11 superlativo, 22 CAPITOLO 5 © LE PREPOSIZIONI 23 1. Preposizioni proprie, 23; 2. Preposizioni improprie, 25; 3. Posi- zione delle preposizioni nella frase, 25. CAPITOLO 6 © LE CONCORDANZE : 7 1, 11 soggetto, 27; 2. Il predicato verbale, 28; 3. Il predicato nomi- nale, 29, SINTASSI GRECA » A. Sorci- A. Orlando SINTASSI DEI CASI CAPITOLO 7 © IL NOMINATIVO CAPITOLO 8 © IL VOCATIVO CAPITOLO 9 © LACCUSATIVO CAPITOLO 10 © IL GENITIVO CAPITOLO 11 « IL DATIVO SINTASS! DEL VERBO CAPITOLO 12 © LE DIATESI DEL VERBO {, Diatesi attiva, 55; 2 Diatesi media, 56; 3. Diatesi passiva 57; 4, Verbi deponenti, 57. CAPITOLO 13 © LASPETTO VERBALE CAPITOLO 14 © USO DEI TEMP! DELL'INDICATIVO 1.11 presente, 61; 2. Limperfetto, 62; 3. Il futuro semplice (0 primo), 63: 4. Laoristo, 64; 5. II perfetto, 65; 6. Il piuccheperfetto, 66; CAPITOLO 15 © I TEMPI NEGLI ALTRI MODI FINITI 1, [tempi nel congiuntivo, 68; 2. I tempi nellottativo, 68; 3. I modi nellimperativo, 69 CAPITOLO 16 © LE FORME NOMINALI DEL VERBO .. 1. Linfinito, 70; 2. Il participio, 72; 3. Gli aggettivi verbali, 82. 35 38 39 Ag 48 55 39 él 68 70 * Indice SINTASSI DEL PERIODO CAPITOLO 17 © LE PROPOSIZIONI PRINCIPALI 87 1. Classificazione, 87; 2. Liso dei modi nelle proposizioni principali, 87 CAPITOLO 18 © LA COORDINAZIONE 94 CAPITOLO 19 © LE PROPOSIZION! SUBORDINATE % 1. Classificazione, 96; 2. La consecutio modorum, 97, CAPITOLO 20 » LE PROPOSIZIONI SOSTANTIVE 98 1. Le proposizioni soggettive e oggettive, 98; 2. Le proposizioni di- chiarative epesegetiche, 101; 3. Le proposizioni interrogative indi- rette, 102; 4. Le proposizioni sostantive al congiuntivo (volitive), 103. CAPITOLO 21 © LE PROPOSIZIONI AVVERBIALI 106 1, Le proposizioni temporali, 106; 2. Le proposizioni finali,108: 3. Le proposizioni consecutive, 111; 4. Le proposizioni causali, 11 5. Il periodo ipotetico: introduzione, 117; 6. Il periodo ipotetico in- dipendente, 118; 7. 1] periodo ipotetico dipendente, 123; 8. Le pro- posizioni concessive, 125; 9. Le proposizioni comparative, 126. CAPITOLO 22 * LE PROPOSIZION! AGGETTIVE 129 CAPITOLO 23 « IL DISCORSO INDIRETTO. a ese 134 CAPITOLO 24 © LA PARTICELLA tiv: RIEPILOGO .. 135 CAPITOLO 25 © LA PARTICELLA cc: RIEPILOGO 138 Premessa ‘ello studio sistematico della lingua greca, si verifica, non di rado, un Nese iirc re pie nce en tosto lungo alla morfologia, ma si trascura, piti di quanto non si cre- da, di dedicare la dovuta attenzione alla sintassi. Cid aceade per ragioni di- verse, che qui nion @ il caso di discutere, ma Fesperienza scolastica ci rende consapevoli del disagio accusato dagli studenti proprio a causa delle loro li- mmitate o episodiche o frammentarie conoscenze delle strutture sintattiche del greco, Da questo disagio spesso derivano l'approccio superficiale ai testi il tradurli per tentativi, o affidandosi quasi eschisivamente alle capacita intuiti- ve, ¢ la sfiducia che di frequente demotiva gli studenti che non riescono a comprendere il testo greco e a interpretarlo in modo convinto e responsabile. Cosi, dalla quotidiana esperienza di uomini di scuola, & nata V'idea di pre- parare questo Manualetto: non una facile scorciatoia, non un prontuario schematico o un elenco di norme, bensi un/occasione di riflessione serena e attenta sulla sintassi greca. Questo ci sembra Vatteggiamento migliore da as- sumere dinanzi a tutto cid che non & facile: e le strutture del greco antico sono indubbiamente magnifiche (questa era forse la lingua pit raffinata, pitt ricca e pitt bella fra quelle antiche!), ma non certo «facili. Abbiamo cercato di essere chiari, di illustrare i singoli fenomeni linguistic ci con descrizioni semplici ma complete e confortate da un'esemplificazione abbondante e desunta direttamente dagli autori: d'altra parte, lo scopo di questo strumento & appunto quello di accostare chi studia il greco al gusto della lettura diretta degli autori, Non abbiamo tralasciato di segnalare usi particolari o scarti dalla consuetudine: non parleremo di «eccezioni», termi ne che ci pare improprio in sede linguistica, dove ciascun fenomeno é detta- to pit dall'uso che non dalla norma. Ci auguriamo che il nostro impegno possa trovare riscontro nell'wtilita del Manualetto: se, dopo averlo letto e meditato, qualcuno si convincera che il greco ha un suo particolare fascino, ci diremo contenti del nostro lavoro, Gli Autori NOZION! PRELIMINARI CapitoLo 1 Uso delle particelle 1. Nei testi greci ricorrono assai spesso alcune particelle che, per lo pit, hanno semplice valore asseverativo e, nella traduzione, vengono solitamente tralasciate. Fra le pitt frequenti, ricordiamo: ~vé (enclitica): scertamente», «almeno» (lat. guider); & usata per mettere in risalto il termine al quale & posposta. ~ yoBv (ye obv): corrisponde sostanzialmente a 1 te); nelle risposte significa «assolutamentes, «sen7’altrox, «certamentes. ~8E: ceo, «pois, ema», einveces, sinvero» (lat. auiem); quando é usata da sola, ha semplice valore asseverativo; se @ in correlazione con pév, che pre- cede, congiunge una proposizione con un’altra. ~ 34: pid forte di ¥é in verithe, «appuntos (lat quidem, sane, igitur), Non di rado & unita allimperativo dye: dye 54, «suvvia», , «appunto», «ma», «invecer; spesso si ac compagna allimperativo aye: dye wf, esuvvias, sorsit» (lat, age vero). Si ri- cordi Ia locuzione ellittica ob ui, AG ..., «cid non pertanto», «ma tutta- vale «almenos (lat. cer- vale «veramente», », «ciononostante» ~nép (enclitica): «appunto»; spesso si lega al pronome relativo (axep, «proprio colui che») ¢ ad altre particelle (eixep, «se appunto»; re nep, «quan- do appunto»; éxei xep, «poiché appunto»). ~t0f (enclitica): «sicuramente», «certos, «appunto»; si ricordino toiyap, to¥ ‘yopoiv, «percid appuntor e otro, pico, «certamente no», eassolulamente nov. SINTASSI GRECA + A. Sorci- A. Orlando Di queste particelle si ricordi che yotv, 8é, 61, uév. wiv, sé, tol sono sempre posposte a un termine e non occupano mii il primo posto allinizio di un pe- riodo. 2. Altre volie, invece, le particelle non devono essere tralasciate nella resa in italiano, Cid accade: © Quando év ¢ 8¢ sono adoperate in correlazione, per indicare contrap- posizione pitt 0 meno forte: Es.: Oi piv BapBapor fpevyov, of 5° “EAAnves elzoy xo dxpov (Senofonte), eT barbari fuggivano, mentre i Greci occupavano altura. N.B. Ma, quando ad un primo uév seguono due o pitt 8é, l'una ¢ le altre particelle hanno funzione enumerativa e non vanno tradotte. Es Onui yap zpfivat o¢ robs wey "EMAnvas edepyetetv, MaxeBivov Bi Basihevew, sav 8 BapBépav dc xhelotov &pzew (Isocrate), «Dico infatti che @ necessario che tu benefici gli Elleni, regni sui Macedoni, espanda il tuo dominio sul maggior numero di barbari» Se 6é assume il significato di «ebbene, cosi, orbene, dunque»: Es. Bi 6é xe wh Bdwar, dy 8é kev acitdc Hopat (Omero), «Se non me lo daranno, ebbene me lo prender® da solo» * Quando 6¢ segue il pronome interrogativo: Es: TiS’ ofy oinBauev: (Luciano), «Che cosa mai dovremmo dunque pensare?» © Quando la particella enclitica te ha valore copulativo ed equivale a Kat, ‘Questa particella viene sempre posposta al termine al quale si riferisce: Es: Oby hovgatov napeniAowy te (Tucidide), «Non stavano tranquilli e pregavano». CapitoLo 2 Uso dell’articolo 1. 11 greco si avvale dell'articolo (6, 4, 6) con funzione analoga a quella dellarticolo determinativo dell'taliano, mentre non presenta 'articolo in- determinativo, la cui funzione, in greco, spesso viene svolta dal nome stesso usato senza articolo o dall'aggettivo indefinito (x1). Cosi, @ iv@putos vale «l'uomo», év@paxos «un uomos, &v®pands nig vale anche «un uomo». 2, In Omero Varticolo spesso mostra ancora il valore di pronome o di aggettivo dimostrativo: cid si spiega con quello che & possibile supporre nella fase pre-omerica, ¢ cioé con inesistenza dellarticolo determinative in quanto tale, come del resto accade nella ricostruzione dellindoeuropeo. 3 In eta attica, si riscontrano alcuni casi in cui V'articolo determinative conserva lantica funzione pronominale; cid si verifica: © Quando 'articolo & seguito dalla particella &¢, allorché si fa riferimento ‘a persona, animale 0 cosa precedentemente gia nominati. Solitamente, que- st'uso si riscontra all'inizio di periodo: Es.: ‘O88 hopibv tb zpvatov axpéeceuuea owvéhetev (Senofonte), cE lui, preso Voro, raccolse un esercito». *® Se l'articolo ¢ accompagnato dalle particelle yév e 8é, in correlazione: in questo caso assume il significato di «uno... Yaltro», edelluno... dell‘altros, «agli uni... agli altri», ece. Es.: Oi pév Epacay yevéo8on Zpvpvaiov, oi 8 Xiov, of St Kohogaviov, (Suda), «Alcuni dicevano che (Omero) fosse di Smirne, altri di Chio, altri ancora di Colofone,...». Es: ‘Exeidav &v 16 ax Sox wurh at oda, 1 wey Bovnedew xa épyeoBar h SINTASSI GRECA * A. Sorci - A. Orlando bois npoorderer, xf 88 dpzewv xa BeondCew (Platone), «Quando anima ¢ corpo sono insieme, la natura ordina all’uno di servire e di ubbidire, all'altra invece di comandare e di dominare». © Con funzione awerbiale, al neutro, in locuzioni come le seguenti: 13 pév ... 1066, ada un lato... dall'altro», xpd x00, «prima (di allora)», «prima (di ora)», tj, epercid», év 88 toig, «fra altro» © Se 'articolo @ accompagnato da determinazioni di tempo, di luogo, di provenienza o di appartenenza, come nelle seguenti locuzioni: oi néAat, quelli anticamente» ciot «gli antichi»; oi viv, «quelli di ora, i contempora- neds; ot tére, «quelli di alloray; of év rf ndhe1, «quelli nella citta, i cittadini»; quelli (provenienti) da Platea, i Plateesi»; KSpov, «il (figlio) di Ciron; oi xepi zav Bacikéa, «quelli intorno al re, il seguito del re», Es.: Ob nohAi 68 Sotepav dnd tod oxito8 onnetov of 1” EvBav ouvehaulBévovto, xa o Ew xorexérnaoy (Senofonte), «Poco dopo, al medesimo segnale, quelli che si trovavano dentro venivano arrestati, quelli che si trovavano fuori, trucidati». Es: ‘Evtad@a 6¢ dproronoioupévors adtoic, deryéhheten 1a nepi Aduyaxov (Senofonte), «Mentre quelli fanno colazione qui, giungono le notizie riguardanti Lampsaco». Articolo con funzione di pronome + ‘Ons... 886..., in correlazione: eLiuno... Valtro...» (e cost dv. BE... eee). | + ‘088, 186, ad inizio di periodo: +E lui, eJein; «ma lui, ma lets © Alneutro, in alcune locuzion! avverblal (es. xp} 100, «prima di ora», «prima di alloray). * Quando accompagna determinazioni di tempo, di luogo, di appartenenza, di provenienza, dando a queste valore sostantivato (es. oi xélax, egli antichie) Canoio 2 + Uso detl'articolo 4, Llarticolo & sempre usato: © Quando si vuole determinare specificamente un individuo o una cate- goria: 4 yv4, «la donna» (quella particolare di cui si parla, oppure la donna in generale). © Con gli aggettivi dimostrativ éxeivos, 88, obto¢ Es. ‘O82 ténog obtog ‘Appevia éxctdeito (Senofonte), «Questo lnogo era chiamato Armenian. 10 weyiotn ray 'ERAnviav éorty (Isocrate), grande fra quelle greche>. Es ‘Hxéhig dx” éxetvow 10 «La citta da quel tempo é la pi * Quando accompagna un sostantivo che fa da apposizione a un prono- me personale, espresso 0 sottinteso: Es: Kai rai6" dpavteg (iueis) of "EXAnves éynoyev xpéoBerg nepi rosea (Demostene), «E noi Greci che vediamo ¢ sentiamo tutti queste cose non inviamo ambasciatori su questi fattin mayres Kai dxovovtes 0d © In presenza di aitds, nel significato di «stesso», «in persona» (lat. ipse), accompagnato da un nome (per questo valore di aibtés ofr. pp. 12s.) Es. ‘Avtds6 Baovhebs radra Expat, cll re stesso fece queste cose» 5. Larticolo é per lo pitt usato: © Con i nomi propri, quando si tratta di persona (ma anche di regione, citta, fiume) nota o gia precedentemente nominata: Es: Kai aTWAunnoc werd: tobro Conypeiv iin éxéhevev (Tucidide), «E Gilippo dopo di cid ormai ordinava di catturarlon, Es: O18 OnBior... tod Opixag... xaraBudxovo éxi tov EXpunov (Tucidide), «1 Tebani inseguono i Traci presso I'Euripor. © Quando esprime valore possessivo: Es.: ‘0 ‘Amnathaos fe xpds tb Meipaioy +0 orpditevpce (Senofonte), «Agesilao guidava il (suo) esercito verso il Pireo». SINTASSI RECA + A. Sorci-A. Orlanio © Quando viene ripreso un termine precedentemente usato senza articolo: Es.: 01 88 xoéBavov 1d bpoc (Erodoto), «Essi scendevano dal monte» (da quello nominato gia prima), © Con il genitivo partitivo: Es.: ‘Anaiidy napé twos tv wantiv tov probe iyavdeerer (Luciano), «Chiedendo la ricompensa a uno dei discepoli era infuriato» © Quando un nome é accompagnato da una determinazione che lo specifica: Es.: "Apatos Exetsey adtods ‘Aviiyive té te tOv tupdvvev Kal rd tov xpodérov zphuara Bupedv Bobvar (Plutarco), «Arato li persuase a dare in dono ad Antigono i beni dei tiranni e dei traditori». 6, Liarticolo solitamente non é usato: © Quando un nome comune funge da predicato: Es.: “Oumpos 6 nomthe fv vidg MéAntog (Suda), «ll poeta Omero era figlio di Melete». © Con i nomi astratii indicanti virtd, vizi, arti, scienze, discipline, ece. Es.: ‘O AvxoSpyos Boothet Sévouty Koi ryshy xareaxesage (Senofonte), «Licurgo procur® al re potenza e prestigio» Es Kakninayos eine nepi MBeeySpov, Set xy év yeouerpig xpoBAnudco te nev ebpe, ta 62 éx tfi¢ Aiyontov xp&tog eig tobe “EAAnvac tiveyxev (Diodoro Siculo), «Callimaco a proposito di Pitagora disse che delle questioni di geome- tria alcune le scopri, altre le portd per primo dall'Egitto presso i Greci». Es. Logiay dt xf dv hoamey elvan; (Senofonte), «Che cosa potremmo dire che sia la saggezza?. * Quando si nominano persone 0 cose non conosciute o non precedente- mente menzionate: Es.: MapQévos fy everbitg, Svowa ‘Poddms (Achille Te «Viera una bella fanciulla, di nome Rodopi». )s Capmo1o 2 + Uso dell'articolo Es: BoBuddviot Snv thy voxta nivousw (Senofonte), «I Babilonesi bevono per tutta la notes. © In alcune locuzioni come éx roudés, «fin da fanciullo», &u" Hhig, eal (sor- gere del) soles; éxi Seinvov, ea pranzon, xo yi kai xoré Béhartay, «per ter= ra e per mare», ecc. © Con nomi comuni indicanti i membri di una famiglia: Es. Metanéunovtat eis 1b Seouoriipioy 8 uev aBchoty, o BE untépa, 6 8E yovarixa (Lisia), «Fano venire in carcere V'uno la sorella, Paltro la madre, altro an- cora la moglies. © Con i nomi propri quando sono seguiti da un’apposizione o da un attributo con Farticolo: ‘Avtioxas 6 Baotheti, @d.SEev0s 6 KuBApIns, 'lépov b tpavves, ec. sempre usato: | i ~ quando si vuole specificare un individuo o una categoria; | — con gli aggettivi éxeives, Be, oto; (cobtov tov spénow, «in questo modo»); = quando accompagna una apposizione a pronome personale (hysig oi “Eaves, noi grec»); = quando il nome & accompagnato dall aggettivo aitds (adtdg 6 Paothetbs, «il rein personas; baedg Bacinevs, «il medesimo res). © perlo pitt usato: | = con nomi propri indicanti persona o cosa gi nota; | = con il complemento parttivo. © None solitamente usato: = quando si nominano persone o cose non ancora conosciute: ~ con i nomi propri accompagnati da apposizione con articolo (OrASEEvo5 Kudipiog) = quando tun nome funge da predicato (parte nominale o complemento predicativo); = con i nomi astratti indicanti viz, virt, discipline ece; ~ con nomi comuni indicanti i membri di una famiglia. SINTASSI GRECA * A. Sorci- A. Orlando 7. Larticolo, premesso ad aggettivi, ad avverbi, a pronomi, a participi e ad infiniti Ii rende sostantivati: oj xaxoi, «i cattivin; rb mtorév, «la fidu- cian: re xowé, «gli affari pubblicin; t& viv, ail presenter; ot xdto, «gli inferi» (dei), «i morti»; tov éué, «xin uomo come mes; of Aéyovees, «coloro che parla no, i parlanti»; of edepyetoivtes, «i benefattorin; 8 ypdgew, «lo scriveres; ece. Per uso dell'infinito e del participio sostantivati cfr. anche pp. 70 € 75 s. ‘Talvolta Varticolo pud rendere sostantivata una Iocuzione o un'intera pro- posizione: 13 761 sauté, il (motto) conosci te stesso»; v0 yndév ev, «ll (detto) nulla troppo»; td wiv obv addy rowetira BravorioBan of rdw wor Boxe’ Gerordy elven (Senofonte), «che lui dungue pensi cose del genere non mi sembra strano davvero» Lintera proposizione sostantivata assume valore di subordinata implicita causale, finale ecc., quando larticolo & retto da preposizione (Bui, eis ec.) Es: @aéBwv ‘Hhiov aaig 1d 100 nanpds tipuo. GevEag Bud v uh Buvotds elvan xerté thy tod narpg OBv Eenivery te éxi#ig Evvéxavee (Platone), «Fetonte, figlio del Sole, aggiogato il carro del padre, poiché non era capace di guidarlo lungo la rotta del padre, brucid cid che si trovava sulla terrav. 8, Larticolo, premesso ad alcuni aggettivi, ne modifica il significate: dor, «altri» oi Gor, egli altri» epor, «gli uni o gli altri» oi depot, «i rimanenti» tutti» col ndveee, «in tutto», «nell’insieme» ci xheioves, «i pid, «la maggior parte» ci xheiatot, «i pitt», «la maggior parte» i noAhoi, «i pit», la maggior parte» ‘i &Aiyo, «il partito oligarchico» eave’ mhetoves, eparecchi» heiowo1, «moltissimin oli, emolti» SAfyo1, epochi» 9, Quando fra Varticolo ¢ il nome al quale ess0 @ riferito & collocato un al- tro elemento (un aggettivo, un participio, un averbio, un sostantivo al geni- tivo, un pronome riflessivo al genitivo, un pronome dimostrativo-possessivo al genitivo, un complemento) si ha la posizione attributiva: tutti gli ele- ‘menti collocati fra larticolo e il nome, infatti, svolgono la funzione propria dellattributo ed evidenziano una qualita stabile e specifica del nome. Es: 088% oi youerai yovatkes Epyovcen werd vv dvBpiv éxi xe Seinvar, obSE owvbeunveiy dbioien werd xv édRorpiav (Iseo), Carovo 2 © Uso dell'articolo «Né le donne sposate si recano ai banchetti con i mariti, né ritengo- no giusto pranzare insieme con quelli altrui» Es.: ‘Oéudc nap éxeiaGn ond Mepixhéous cig taeny ch yy dapuxéofn (Lisia), «Mio padre si lascid convincere da Pericle a venire in questa terras. Es.: Ob noARG zpdve Hotepov of r° FvBov orparnyoi ovveAauBavovto (Senofonte), «Non molto tempo pit tardi, gli strateghi all'interno venivano catturati> Es: Aexéro fret pert: thy &v MapaBivr pdyny ab6is 6 BépBapos 18 weysho othe éxi thy "EAAdBa Bovhwoduevos HABey (Senofonte), «Nel decimo anno dopo la battaglia di Maratona, nuovamente lo stra nicro giunse con un grande esercito nell’Ellade per asservirla» In questa collocazione, Farticalo pud anche essere ripetuto ancora una volta dopo il nome, ma nella traduzione va omesso: Es Anuooig ob tok dveBaivaw eig 1b RAiG0g 1b Suézepov ovnBovkebew a ihe (Platone), : «. * Nei casi diversi dal nominativo, aétés pud fungere da pronome perso- nale di terza persona non riflessivo. SINTASSI ORECA + A. Sorci- A. Orlando Es: Tadve yap névea: pert: toi8e 108 rohéuow tua EvvenéBec0° Hpgavto 8 ito ‘ABnvoor eal Mehonovyfiow (Tucidide), «Tutti questi fenomeni, in effetti, si accompagnarono a questa guer- ra: ad essa dettero inizio gli Ateniesi e i Peloponnesii». «Il genitivo ha valore possessivo, corrispondente al lat. eitss, eorui, earum. Es: ‘Opty xachp adz0% tay xpoBothav dv rath’ Expactev (Lisia), «Suo padre, uno dei probuli, operava nello stesso senso». «© Per i valori di abzés corrispondente al lat. idevm e ipse, eft. quanto sié dettoa pp. 12s. © Il pronome-aggettivo 6 aités @ usato in locuzioni di tipo comparativo per esprimere V'idea di uguaglianza. In quest'uso spesso é seguito dalla con- giunzione xa: Es: "Hyeic uév éouev ot adtol viv te xat xépvow (Senofonte), «Noi siamo adesso gli stessi di una volta». Abtds — | in posizione attributiva (anche con erasi): «il medesimo» ~ in posizione predicativa: ipse, «stesso, in personas, ecc. (anche da solo, con tun pronome personale sottinteso: «egli stessos, ma anche eio stesso» ece). | * Aggettivo | a 5. I pronomi indefiniti éARog e t1g © 11 pronome ditios vale in greco «un altro» fra molti, mentre «altro» fra due, il secondo di una copia, & espresso da Etepos, come accade in latino peralius, «altro» fra molti,e alter, «'altros fra due. Caprio 3 * Uso dei pronomi © Preceduto dall'articolo, é.Aos assume il significato di «il rimanente, il resto, Faltro», “A220s talvolta pud anche valere edifferente, diverso»: Es.: “O88 dr’ aiozivnc obte einety toh dnt Bho: vErovev (Platone), «Quello per vergogna non osa neppure dirgli che & diventato diverso». «© Ripetuto in casi diversi, &iog equivale a una locuzione abbreviata: Es: "ANh0s dita héyet (Senofonte), «Chi dice una cosa e chi (ne dice) un’altra», «Uno dice una cosa, uno (ne dice) un’altra, © Notevole & la Jocuzione ef ng dios (lat. si quis alius), nel significato di squant‘altri mais, emeglio di chiunque altro». €.11 pronome (0 aggettivo) 1g & un indefinito e indica in modo generico u- nna persona 0 cosa, Piti precisamente, ess0 pud denotare persona 0 cosa non conosciuta o nota genericamente, oppure persona nota, che tuttavia si vuole indicare genericamente e senza farne il nome, Es: “AvOpondy 1s dnoxtelvac bnd tiv exeivou ouryeviv &Budxero (ESOpo), «Un tale che aveva ucciso un uomo era perseguitato dai parenti di quello» (nig indica qui persona non conosciuta).. Es: Torouds ng éovt Autos xuhoiuevos Zév0os (Menandro), «Vie un fiume della Licia chiamato Xanto» (ng indica qui cosa conoscjuta solo genericamente). Es.: Oi orpandrar obx tpaoay iévan, ev wi Tig adtoig xphuara 5139 (Senofonte), al soldati si rifiutavano di proseguire, se qualcuno non avesse dato loro def soldis (rig denota qui persona ben conosciuta - si allude, in- fatti, a Ciro -, ma di cui non si vuol fare il nome). # Altre volte nig pud assumere valore enfatico, ¢ in questo caso va reso con «dawvero, veramente, specialmentes, oppure attenuativo, e in questo caso va tradotto con «un po’, come, in certo qual mado» e altre locuzioni simil SINTASSI GRECA + A. Sorci- A. Orlando Es.: ‘fous Biosdv xf don (Luciano), «Lamore @ una cosa dawvero violenta». Es: ‘Oxonuaciotig Bionés ts éotiv (Aristotele), «all mercante é in certo qual modo un violento» # Non di rado nus esprime Vimpersonale: Es: Eixaoey dv ug év Eokauitvi époag xoravevarypaxévar (Luciano), «Si sarebbe potuto immaginare che avesse sconfitto i Persiani a Sa- lamina in battaglia navale. CapitoLo 4 Uso del comparativo e del superlativo 1. comparativo © Originariamente il comparativo esprimeva un grado di particolare in- tensita della qualita segnalata dall'aggettivo al grado positivo. Una traecia di comparativo di intensita si mantiene nel cosiddetto comparativo assoluto, non accompagnato cioé dal secondo termine di paragone. Es: T3988 ofknuto hav netLov dyBos éBoivns xerteppéem (Tucidide), «La costruzione, ricevendo un peso troppo grande, all'improwiso crolld». © Non di rado il comparativo assoluto o di intensita equivale nel signifi- cato al grado positive. Es.: MpeoBurépoic Epwviec Exovzat (Omero), «Le Erinni incalzano gli anzi Tl secondo termine di paragone @ espresso con il genitivo oppure @ in- trodotto da i seguito dal caso del primo termine. * Se il secondo termine di paragone @ un pronome, esso & espresso sem- pre-con il genitivo. * Se il paragone awviene fra due aggettivi o avverbi, questi vengono e- spressi al comparativo: Es.: ‘Onorapds ebpitepds torw fi Babitepos, «ll fiume @ pitt ampio che profondos. © Tl comparativo si rafforza con noks, nohA®, Shirov. din, boov, bop, weve, En, ece, © Anche in greco, come in latino, compaiono forme abbreviate di parago- ne che danno luogo alla cosiddetta comtparatio compendiaria: si tratta dello- missione di un pronome dimostrativo o di un articolo nel secondo termine SINTASSI GRECA * A. Sorci- A. Orlando di paragone. In questo caso, nella resa in italiano, & opportuno integrare: Es: Xépar &xere obBiv Frtov hydy Evapov (Senofonte), Avete una regione per niente meno stimata della nostra» (lett: di noi; di quella di noi. © Un comparativo seguito da 4 dote oppure da ij & con infinite indica sproporzione e significa in italiano «troppo... per...*, «troppo... da...» «troppo... perché...» Es: “Bort vip peiCove raxetvwy Epyer i 19 Adyo tig fv efnor (Demostene), Infatti le loro imprese sono troppo grandi perché Ie si possa dire a paroles. 2. Il superlativo © Anche il greco, come il latino, mostra la medesima forma per esprimere il superlativo assoluto e quello relativo. Quest'ultimo & caratterizzato dalla 80, dell'articolo, BE jot woit0 Boxti aleporov elvan (Lisia), «Ma ora questo mi sembra essere turpissimo» presenza del complemento partitivo e, 5 Es: Es: Oi Aaxedaipdvior zpnaduevor toig 108 Auxosipyou vouors éx taxewav Swverxdracor éyévovt0 xv “EdAtivwv (Diodoro Siculo), «Gli Spartani seguendo le leggi di Licurgo da miseri divennero i pitt potenti fra i Grecio. © 11 superlativo pud essere rafforzato da wong, xokd, wheictov; per indica- re il pitt alto grado possibile di intensita al superlativo si premette ds, bn, Boov, dnag, otby te e altre locuzion simili: Es: Rpos napfryetke toic epovpdpyors éxéororg Laudvery dvbpac Tehonovynotavg tt rhelotous wai BeAtiotous (Senofonte), «Ciro ordind ai comandanti delle guamigioni di arruolare, ciascu- 1no, quanti pit soldati peloponnesiaci fosse possibile e i migliori che potevano». © Nel paragone fra due persone 0 cose anche il greco usa, come il latino, il comparativo ¢ non il superlativo, come invece & proprio dell'italiano: quin- di d vedrepos ddeho6s vale «il fratello pitt giovane> fra due, mentre 6 vedratos ‘bcho6s 2 «il fratello pid giovane» fra pitt di due. CapiroLo 5 Le preposizioni Le preposizioni sono parti invariabili del discorso che, per lo pit, si tro- vano dinanzi al nome che reggono. Anche in greco, come in latino e in italiano, & opportuno distinguere le preposizioni proprie da quelle improprie. Queste ultime, in realta, sono avver- bi che fungono da preposizioni e reggono quasi sempre il genitivo. 1. Preposizioni proprie Le preposizioni proprie possono reggere: = un solo caso: évti, dnd, &x, np (genitivo); tv, cov (dativo); dvi, eis (accte- sativo}; = due cast: 816, xard, inép (genitive e accusative); = tre casi: dugi, Eni, werd, naps, nept, npbs, ox6 (genitivo, darivo, accusativo). Chiaramente, il significato della preposizione cambia col mutare del caso da essa retto, Riteniamo utile fornire un prospetto riepilogativo dei casi e dei significati connessi alle preposizioni. [Prepossont ca Sioa | prorie i gente i fome,imeced | ams genitivo da, lontano da, con mete futon w fenie———dvant prima a dativo in (stato in tuogo) ois dative con ome, de sopra (logo), durante (tempo) be nip end. ap SINTASSI GRECA © A. Sorci- A. Orlando accusative enitivo accusative genitive accusative genitivo accusative Benitivo dativo accusative genitive dativo accusativo genitive dativo accusative nitive dative ‘accusative enitivo dative accusative genitive dativo accusative genitive dativo accusative verso (moto a luogo), fino a (tempo), per | attraverso (tempo e luogo), per mezzo di causa di sb, sotto, intome, contro per, in (ogo), per (finale, distributivo), secondo, in, con (mado) sopra (luogo), a favore, per (atsa) sopra, ole, prima {intorno (ogo) {ntorno, in luogo) {ntorno (uogo), per (causa) sopra, in (Luogo), al tempo di, in, ‘con (modo), su (argomento) in (luogo), dopo, oltre, per (causa) in, verso, per (tempo, fire), contro con (unione, modo, mezzo) fra dopo (spazio, tempo) dda (moto da luogo, provenienza) reso presso, verso (moto a huogo), lungo, durante, ‘contro, per (causa), per (rnistra) {in (lvogo), per causa), su, intorno (argomento, stima) intorno (luogo), per, a favore di intorno (luogo), verso, circa (tempo), intorno (argomento) da, da parte di (agente, provenienza, in favore di avanti, presso (luogo), oltre in, verso, contro, per, riguardo a sotto (luogo), da (agente), per, a causa sotto, in (luago) sotto (moto a luogo), circa Caprovo $ * Le preposizioni 2. Preposizioni improprie Fra le pit frequenti si ricordino: © con il genitive: divev, esenzas, elontanos, «a partes; diva, «sopra», eal di soprax; éxds, «lontano»; axr6¢, «fuori»; a, «fuori»; Hvbov, «dentro»; Eric, «vicino»; évevtiov, edi fronte>; Sexe, «a causa dis, per» (posposto); netogs, «fran; ‘néhas, «vicino» (anche con il dative); népif, sintorno» (anche con lace. e ill dat.); haeiov, «vicino» (anche con il dativo); répa(v), «oltren; hy, etrannes; séppa,, «davanti as; xwpic, «senza»; npdoGev, «davanti a»; Imobev, dxiow, «dietro», «dopo». ® con il dativo: ya, «con», cinsieme a», «al tempo dis; ‘u08, «insieme con». © con laccusativo: 4, aversow, «a», «dav, «pressor» 3. Posizione delle preposizioni nella frase In prosa, per Jo pid, la preposizione precede il nome che regge. Soltan- to Evexa € obvexa: (preposizioni improprie), «a causa di», sono posposte al nome. SINTASS! GRECA * 4. Sorci- A. Orlando ‘Tuttavia, qualche volta, si verifica il fenomeno delVanastrofe, o inversione, pitt comune nella poesia che non nella prosa, per cui la preposizione segue il nome da essa retto, Non di rado, in presenza di questo fenomeno, le pre- posizioni ossitone ritraggono acento sulla penultima sillaba (baritonesi) Es. Kei roitav xépt 6 dBehgdg buiv aco} obroai paprupiiaet (Platone), cE su queste cose vi testimoniera suo fratello, qui presente». CapitoLo 6 Le concordanze Elementi fondamentali della proposizione sono il predicato (verbale o no- minale) ¢ il soggetto, Elementi aggiuntivi sono Vattributo, Vapposizione, il complemento oggetto, il complemento predicativo (del soggetto o dell ogget- to), i complementi indiretti Le concordanze stabiliscono i rapporti, secondo la persona, il numero, il genere e il caso, dei diversi elementi che compongono, di volta in volta, la proposizione, 1. Il soggetto © Quando il soggetto @ neutro plurale, il verbo in greco @ espresso, quasi sempre, al singolare (@ il cosiddetto «schema attico»): Es: TécxoGipara vols dvBpsinor paBhuoze.yiverou (Esopo), «Le sofferenze per gli uomini diventano motivo di conoscenzay. © Se il soggetto @ di numero duale, il verbo pud trovarsi sia al dual, sia al plurale. Lo stesso accade con 0o e dupdeepor che si accompagnano a sostantiv: Es: Td 8 Evo the cope éordy (Platone), «Questi due forestieri sono sapientin, Es: Aapetov xai Mapuadeidos yiyvovran xaibes 860 (Senofonte), «Da Dario e da Parisatide nacquero due figli>. © Quando il soggetto & un nome collettivo che designa esseri animati, il verbo pud trovarsi al plurale (costruzione ad sensum 0 xazé oiveow) Es ‘A@nvaiov 1) mdog "Innapzov ofovear by” “Apuodion Kak ‘Apioto7eizovos *pevvov Buta éroBaveiy (Tucidide), «ll popolo degli Ateniesi ritiene che Ipparco sia morto, quando era tiranno, per mano di Armodio e di Aristogitone>. SINTASSI GRECA + A. Sorci- A. Orlando © In presenza di pid soggetti singolari, il verbo pud essere espresso al plurale (0 al duale, nel caso di due soggetti) oppure al singolare (concordato, cio’, con uno solo dei soggetti: quello pit vicino 0 quello pitt importante): Es. Tehapivos Aiag xoi Tebxpos éyevéotny (Isocrate), «Da Telamone nacquero Aiace € Teucio», Es.: Tobtd don orhoversia xai Epic (Esopo), «Questo sono la litigiosita e la contesa». © Il soggetto al singolare, seguito dal complemento di compagnia, puo avere il verbo al plurale: Es. AnnooBévn werd tav ovotpanhywy orévBovren Mavrivebor (Tucidide), «Demostene con i colleghi di comando conclude un accordo con i Mantineesi» © Il soggetto pud essere sottinteso (ellissi). Cid accade soprattutto quan- do il soggetto un pronome personale. fiBtaoy, réOvnsag xa xpd lipas dempndéoBns (Luciano), «Figlio dolcissimo, sei morto e mi fosti strappato prima del tempo!» 2. Il predicato verbale * Il predicato verbale concorda con il soggetto nella persona ¢ nel mu- mero; vi concorda anche nel genere in presenza delle forme perifrastiche del perfetto e del piuccheperfetto medio-passivi: Es: Meré 88 raidta od nokatc fépars Yotepov AABev && "AOnvav @ouoydpns (Senofonte), «Dopo di cid, non molti giorni pitt tardi, giunse da Atene Timocare>. Es: £0 Mépoos, Bacthed, uit xovjons xarayehéotovs yevéo8ar “ERAnot (Erodoto), «Tu, o re, non fare che i Persiani diventino per i Greci oggetto di derisiones. Es. ‘OLoxpéens év 1 Sixaompiy thete bx dnd tiv tprdKovre Kexelevopévos in &yoyeiv éx Zahawivos Aéovta Zodauiviov (Senofonte), Carmo. 6 © Le concordanze «Socrate disse in tribunale che dai Trenta gli era stato ordinato di condurre da Salamina il salaminio Leonte». # Il predicato verbale (0 la copula) pud essere sottinteso: Es: dewév ye &yo1a xa xokhGy waxdy évOpdrorg aivia: (Luciano), «Cosa terribile l'ignoranza e causa di molti mali per gli uominio. Es. ‘O Képos- «"AvBpes pikor, 6 nay deyov éyrig hive (Senofonte), «Ciro (disse): “Amici, il combattimento (2) vicino”» 3. I predicato nominale © Definiamo predicato nominale il gruppo costituito dalla copula e dal- Yaggettivo o dal nome che la accompagnano. Questi ultimi, Paggettivo o il nome, si definiscono nome del predicato © Quando il nome del predicato & un sostantivo, esso concorda col sog- getto solo nel caso: Es.: ‘OdvOpanos gbcer (dort) nohuruxdy Gov (Aristotele), «Luomo (2) per natura essere socievole». * Quando il nome del predicato ¢ un aggettivo, esso concorda col sogget- to nel genere, nel numero e nel caso: Es.: Kipos fw xohvhoytotepog (Senofonte), «Ciro era piuttosto loquaces Es: “Anaow 8 ebainew éoti 4 x6pa, prxp 6" Sperorépa (Strabone), Tutta la regione @ fertile, ma un po’ troppo montagnosa». © Llaggettivo-nome del predicato riferito a piti soggetti animati di ge- nere diverso ¢ espresso al maschile plurale: Es: ‘Oveavias rai f xapBévos Kat 75 Bpégos floaw xéhAuoror, «Tl ragazzo, la ragazza e il bimbo erano bellissimi», Ma se i soggetti animati sono un femminile e un neutro, laggettivo-nome del predicato (0 complemento predicativo) & espresso al femminile plural: | | SINTASSI GRECA » A. Sorci- A. Orlando Es.: Ai 8€ nou fpétepat t* GAogor kai viimia téxva Hot’ evi weyepors odéyueva (Omero), rata eper il resto» x buna «insommay dpi «dappriman; vaffatto» Whos «infines rb xahonsy canticamente» 6. Talvolta ricorre un accusative assoluto, ciot non dipendente da un Carro10 9 © Liaccusativo predicato, con valore esclamativo: cosi, wa Mia, eno, per Zeus»; vi Ata, «sh, per Zeus»; aiai “Aww, «oh Adonel» e simili. 7. In accusativo senza preposizione sono espressi i seguenti comple- menti * diestensione nello spazio o nel tempo. Es: ‘0 Kipos Kekawver Ste tiig AvB{as... napaskyyag etkoor xai 360 (Senofonte), «Ciro percorre attraverso la Lidia ventidue parasanghes. Ess: Ads nou speigfuépas GoGo abeod (Senofonte), «Concedimi di comandare su di lui per tre giorni». ® di distanza: Es. ‘Anéyet i) Mata tiig Bakdoans eixoor udivare otadiovs (Arriano), «Gaza dista dal mare al massimo venti stadi». * di et, solitamente accompagnato dai participi yeyovds 0 yevduevos: Es: Nov dyd én Suxosrfipiov dvaBéBnxa, tem yeyavig éBFoufKovea (Platone), «Adesso io mi son presentato in tribunale per la prima volta, a set- tant/anni». © di direzione: Es. "Epyeoov xhioiny (Omero), «Andate verso la tenda» 8. In attico, e soprattutto nei poeti tragici ma non di rado anche in prosa, ricorre l'accusativo assoluto del participio, di solito espresso al neutro € con verbi indicanti possibilita, necessita, eventualita, convenienza, e spesso con valore concessivo; tra gli accusativi assoluti pitt ricorrenti segnaliamo Béov, npoofixov, bv, nupév, &bv, SéEwv, BeBomiévov, ecc. (ma eff. anche p. 78): Es. Adgay qyiv totta éxopevdue6a (Platone), «Presa questa decisione, ci incamminavamo» (66gav @ participio reutro impersonale, ¢ rege tadta ~ sottinteso xpdrrew: wessendo a noi sembrato giusto [fare] queste cose») SINTTASSI GRECA © A. Sorci - A. Orlando Es: Ti xapBeveiin Sapdv, &6v 601 yauo suzeiv: (Eschilo), «Perché restia lungo ragazza, pur essendoti possibile sposarti» Usi particolari dell’accusativo | + delfoggetto interto: — complemento oggetto e verbo sono riconducibili alla | stessa radice (figura etimologica); complemento oggetto | verbo hanno solo significato affine (figura sinonimica); | + di relazione’ (nike dvoperXopusvn), + avvesbiale (nieve epn0v); + esclamativo: (vic Ato); | | | Sastre ton pri neu come Bon. fi, ce. | | Complementi in accusativo senza preposizione + Estensione nello spazio e nel tempo; + Distanza; + EAA (con i participl yerouds 0 yevinevog): * Direzione 9, Si ha il doppio accusativo con verbi composti con preposizione che regge l'accusativo: ; ; Es: Kai ot kal oikoug répovrd te ves nehaivns Koidov euBhhoas oxdeos (Euripide), eAvendo imbarcato te, gli amici ed il vecchio nel concavo scafo della | era nave I 10, Sono costruiti col doppio accusativo (del complemento oggetto ¢ del predicativo delloggetto) i verbi appellativi, estimativi ed elettivi di diatesi ativa: oo Es: Kipoy dé peranéjnctar and tic dpziis fis ebtdv corpdmny éxoinoe (Senofonte), «Fa richiamare Ciro dalla provincia di cui egli lo aveva nominato satrapor CrPro1e 9 © Llaccusativo 11, Hanno il doppio accusativo, della persona e della cosa, verbi che si- gnificano sinsegnare» come diSdoxwe ruidebo, «chiedere, domandare, inter- rogare» come aitée, Eporde, etpounn, sticordares come dvamiyviioxo, «na scondere» come xpirta e évaxpintouaa, e alti: Es: ‘AnoBavivtos 88 éxeivou Ev Epéay, S1o7e @évaroy x08 dvipés (Lisia), «Morto quegli ad Efeso, Diogitone nascondeva alla figlia Ia morte del marito», ov shy @uyarépa Expurte toy 12, Col doppio accusativo, delloggetto e del complemento predicativo delloggetto, & costruito il verbo xoxo, all'attivo, nel significato di erendere, fare, far diventares: Es.: Zebg évBpanov xovjans Skxyoxpsviey czdv éxoinaev (Esopo), «Zeus creando l'uomo lo rese di vita breve Notevoli ¢ spesso ricorrenti sono espressioni come éycBé tiv noreiv, «far del bene a qualcuno» e eb noxeivswva con lo stesso significato, Doppio accusative Hanno il doppio accusative del complemento oggetto e del complemento di luogo: ~ i verbi composti con preposizione che regge Taccusativo; + della personae della cosa: ~ i verbi che significano «insegnares, «domandares, enascondleres ¢ altri; + del complemento oggetto e del predicativo: ~ Yattivo dei verbi appellativi, estimativi ed elettivi; ~ il verbo zoxéw nel signiticato di «renderes, | | i | CapitoLo 10 Il genitivo 1, Al genitivo appartengono funzioni proprie e altre che da esso sono sta te assorbite con la scomparsa di un preesistente caso ablativo. B per questo cche nella sintassi di questo caso si suole parlare di genitivo propriamente detto e di genitivo ablativo. Tl genitivo propriamente detto comprende due specie: il partitivo e Vadno: minale, Quest'ultimo dipende da sostantivi e, dunque, esprime un rapporto fra nome e nome (ad nomen). Il partitivo, invece, esprime anche un rappor- to di verbo a nome. 2. Tl genitivo partitivo segnala il tutto, l'insieme di cui si considera u- na parte, Esso si trova in dipendenza di sostantivi, aggeitivi (specialmen- te di grado superlativo), numerali, pronomi, avverbi, participi, verbi che indicano abbondanza (come yuo, «sono pieno», xopévvuut, «sono sazion, iyrhnpt, «riempio»), partecipazione (come netéxw, epartecipo», wowoveo, sfaccio parte», uetadiSunt, «faccio partecipes) € altri quali éxoe, «sen- to», &xpodopar, «ascolto», avvinut, «comprendo», yav8dve, «apprendo», impeRéoua, emi prendo cura», dktropéa, «trascuror, px, «comandon, Basthetw, «regno», fyéouat, «guido», étoyen, «toccor, yoto, «sfioro, EmOvuéo, «desiderom E facile intuire che il genitivo partitivo pud dipendere anche da aggettivi riconducibili, per radice o per affinita di significato, ai verbi elencati appena pitt sopra. Es.: Tv dvBpiv oi dv rieioror épuyov, of 5 eLoypAPnocrv, «Dei soldati i pitt fuggirono, alcuni invece furono catturatin. Es. Mod oot rogns omeev; (Sofocle), «Che sorte ti @ toceata?». Es. Nov dt xpénov éoti xa bpéc dxobout you (Lisia), «Ora @ opportune che anche voi mi ascoltiates. CaPMer0 10 © I genitive Es: Anos ifneeto 108 otparod (Plutarco), La fame coglieva Vesercito» 3. Il genitivo adnominale che, come si @ detto, esprime un rapporto fra nome e nome, segnala le seguenti funzioni: * specificazione: Es.: Kpoiaas 58 6 Av8dv Boothets... éenxohover (Senofonte), «ll re dei Lidi Creso si dava all'inseguimento» © possesso: Es: “Apatos... éneise adtods ‘Aveyyéve a tiv tupavvwv... zohora Buopeéey Boiven (Plutarco), «Arato Ii persuase a dare in dono ad Antigono i beni dei tirannis. * pertinenza o convenienza: Es.: “Apyovtos vp don oi davtdv udvov éya@av napéyew, daha Bei xa vv pyouévov Exmeheio®en (Senofonte), «E dovere di un capo non solo mostrarsi buono, ma bisogna anche che si prenda cura dei sudditis. ® materia: Es. 'H xpnais govt AiBwv ueyikov (Erodoto), «La base é di grosse pietres. © misura: Es.: Toi 8: Mapatou 10 eijpds éotty etkoor xa névte nodiv (Senofonte), «La larghezza del Marsia é di venticingue piediv. © tempo: Es. Kpoioos... 1s te yuvoixas... rpocnenéuyaro ti «Creso conged® le donne di notte» vuxtds (Senofonte), * Iuogo in locuzioni avverbiali come hosdc o dprarepag xeipds, «a si- nistray, BebtGe xeipds, «a destra», spesso con il sostantivo ye1pég non espresso, SINTASS! @RECA + A, Sorci- A. Orlando capiro.o 10 © Il genitive © eta: Es: ed tig Bporetac opevsc (Euripide), Es. Trypdvne... névce xo dyBomxovea éxav érehesne véow (Luciano), Oh, mente umanals. Tigrane mon di malattia a ottantacingue anniv 6. Per il genitivo assoluto cfr: p. 77. * prezzo Es: TO riunuc tis pdpas tGaxiozshiov tahévrov éociv (Demostene), «Il valore del paese & di seimila talentin. Some | © causa: + Genitivo propriamente detto Es: Tovroug piv obv Eroye névu oixtipo sig dyav zanerfig véoou | (Senofonte), | = genitivo partitivo: retto da sostantv,aggttv di grado supertativ, nameral «Costoro io li compiango profondamente per la loro gravissima ronomi, € da verbi che indicano: malattia». abbondanca; partecipazione; 4. I genitivo ablativo comprende le seguenti funzioni: an = genitivo adnominale, con funzione di | | | ¢ allontanamento, separazione: | | Es.: ‘AnniAaynévor éoutv vooov xa Aiang (Platone), a «Siamo lontani dalle malattie e dal dolore». — | pertinence: * privazione: | materia: | Es: Tov ueyiorov 6 Saiuev éxcarépnoey jyis (Lisia), | misuras La divinita ci privo delle cose pit grandis. | prezzo; altri * origine: Es.: Aapeiou xoi Mapvodridoc yiyvovtat maiées 640 (Senofonte), | «Da Dario e da Parisatide nacquero due figs * Genitivo ablative, con funzione di: allontanamento, separazione; rivazione; origine: comparazione. © comparazione: Es: Ti dagépet yaviag duaia; (Senofonte), «ln che cosa differisce lignoranza dallinsania?» Es.: “Wtiig dxaipou taiiens neprepyiog (Luciano), | | 5. Affine al genitivo di causa ¢ quello esclamativo: «Oh, mia curiosita inopportunal», CapitoLo 117 Il dativo 1, Al dativo vanno ricondotte tre differenti funzioni: quella sua propria (definita dativo propriamente detto), una che in esso é confluita in seguito alla scomparsa di un antico caso strumentale (definita dativo strumentale) e un’altra in esso confluita per la scomparsa di un antico caso locativo (defi- nita dativo locativo). 2. Appartengono al dativo propriamente detio le seguenti funzioni fonda- mentali: © di termine: Es: Byé 001 & dpyfic névea meipéaouen dinyfieacten (Platone), «lo tenterd di raccontarti tutto dal principio», © di agente: Es.: Mév6" piv nerointan (Senofonte), «Ogni cosa da noi é stata fattas. Es: ‘Qgehntéa oor h néduc éoriv (Senofonte), «Tu devi soccorrere la tua citi». © di interesse: Es.: Tac évip abv aovet (Sofocle), «Ogni uomo si affatica per se stesso» * etico: Es.: Mf uot BopuBrjenze (Platone), «Non mi fate chiasso!». 6 di possesso: Es.: Ato yp at16 uieic opuxpoi Fouy, eXs 6F néyus (Platone), «Egli aveva due figli piccoli e uno giovinetto». Carmove 11 + It dativo © di relazione: Es. EniSauvds dort ndhic fv de6tG Eonbéova sav ‘léviov xéAnov (Tucidide), «La citta di Epidamno @ a destra per chi naviga verso il mare lonio». 3. 11 dativo propriamente detto ricorre con verbi transitivi che significano adare», «donares (8i8ou, 6opéa), «dire» (Aéy0, gnu, topes), «comandares, sordinares (xehebo, rpoatéese), «offrire» (rapéxo), «mostraren (SeiKvopt), erimproverare» (Svei8io), ece.; con verbi intransitivi che significano «per- donare» (ovynyvdoxa), sconfidaren (noreio), ediffidare» (Gmotéw), «obbe- dire» (dnaxoto, retBouas), «pregares (eliyouas), vadirarsi» (6pyiCouos, dfo- ion), einvidiares (q@ovéo), einsidiare» (émBovieva), ece. 4,11 dativo strumentale comprende le seguenti funzioni © di compagnia (0 dativo sociativo o comitativo): Es Aébia ph robto1s wer’ éxeivou xoheueiv dveryxaaBOuev (Demostene), «Temo che siamo costretti a combattere con costoro insieme con luin Es: ‘AAA ob uv mpi Sua” tv pwnoriperv apider (Omero), «Ma tu, tornando a casa, traitieniti con i pretendenti». © di mezzo: Es: TO Aud adtoy dxéxcewov (Licurgo), «Luccisero per fame. Es: Oi ‘A@nvaio: 1 naxpio vane xpduevor Snnocig rapes énovoavto (Tucidide), «Gli Ateniesi osservando un‘usanza patria seppellirono a spese dello Statov. * di modo 0 maniera: “Lquev ban xa Goud Ent rods noReniovg (Senofonte), «Andiamo contro i nemici con forza e con coraggio!». © di causa: Es: ‘AvtioBévng éteAedamoe 5¢ éppootig (Diogene Laerzio), «Antistene mori di debolezza». SINTASS! ORECA » A. Sorci-A. Orlando © di misura, per lo pitt dinanzi a comparativi e a superlativi Es: Obtos ob &v mposiye 19 Sixkoote wou (Antifonte), «Costui non mi sarebbe superiore del doppia». imitazione: Es.: Tov évOpdnav ot poaet novnpoi, xiiv gbaw GAAdEWoL, zov 7obv tpixOV ob petaBdi.Aovear (Esopo), «Fra gli uomini, i malvagi per natura, anche se cambiano natura, non mutano caratterer. 5. Il dativo locativo presenta le seguenti funzioni fondamentali: © di Inogo: Es. "EXivev npouazodvres “Abnvaior MapaBavi zpvo0gépev MiiSov sotépeaav Sivop (Licurgo), «Fra i Greci gli Ateniesi combattendo per primi a Maratona abbatte- rono la potenza dei Medi adorni doroy © di tempo: Es: Erehebra piv 8 'AAGEavbpoc tf} verépry kal Sexdiey Kati Exasoorfi “‘Ohoumds (Arriano), «Alessandro dungue mori nella centoquattordicesima Olimpiades. 6, Talvolia il dativo pud avere valore awerbiale in locuzioni come Bic, «a forza»; i6ig, «pubblicamentes; épye, ein realtdo; hbyg, «a parolex; Spduo, edi corsan; 3éhy, econ astuzia» e altre simili Carmo. 11 * Il dative .—hh Dativo ] © Dativo propriamente detto, con funzione di: = termine; | | | | | ~ agente; ~ dativo etico (Mi wo. BopofbAonte, «Non mi fate chiasso!s) = possesso; ~ relazione E reuio da verbi che significano «perdonares, «confidares e ediffidares, «invidia- res, «adirarsise alti © Dativo strumentale, con funzione di: = compagnie = modo; ~ limitazione. ee | ao | 2 apo SINTASSI DEL VERBO | | CapitoLo 12 Le diatesi del verbo Il verbo greco presenta tre diatesi (bdcaic vale «disposizione», «modo di es- serex), definite anche generi o forme: attiva, media, passiva. La diatesi attiva e- sprime un‘attivita del soggetto che ricade su un oggetto; quella media indica unlazione che, muovendo dal soggetto, ricade sul soggetto stesso 0 lo interessa particolarmente; la diatesi passiva, infine, segnala un’azione subita dal soggetto. 1. Didtesi attiva 1 verbi attivi possono essere transitivi o intransitivi. © I verbi attivi ransitivi esprimono un‘azione che ricade divettamente sull’og- getto (088 Loxpémne cuvéxanye 1 oxthos, «Socrate piegd la gambaw); i verbi atti- vi intransitivi indicano un'azione che, compiuta dal soggetto, rimane nel sogget- to stesso (spi, ecorroy; Biv, «vado»; naif, «scherzo»), oppure esprimono unfazione che ricade indirettamente, ¢ cio® per mezzo di una preposizione, su un oggetto (Td Sap wart tag xégpovs éydper, «L’acqua si riversava nei canaliv). © I verbi transitivi mostrano la diatesi passiva, gli intransitivi normal- mente non ammettono il passivo. Talvolta, tuttavia, un verbo intransitive pud anche presentare la forma passiva (pSovéw ivi, intrans., «invidio qual- cunow; qBovoiyer iné vos, pass., «sono invidiato da qualcuno»). © Non di rado, uno stesso verbo assume valore transitivo 0 intransitive, a seconda del significato che ha nel contesto (épyée, trans., «muovon, in- Irans,, «mi muovos; xpéocu, trans., elaccios, intrans., emi trovos; tehevedo, c.), trans., ecompios, intrans., «muoio: © Alcuni verbi intransitivi sono usati transitivamente, se composti con preposizione (Baive, intrans., evado», diaBaivo, trans, wattraverso»). SINTASSI RECA * A. Sorci-A. Orlando * Aleuni verbi transitivi sono usati intransitivamente, se composti con preposizione (9épe, trans., «porto», dtagépa, intrans., edifferisco». * Lverbi transitivi {yo e xpdcow, accompagnati da un awerbio, assumono valore intransitive e significano «sono, sto, mi trovo, vivo». Cosi Exo xahiis, «sto bene», eb xpdova, «vivo bene, sono fortunato», ecc, Lo stesso aecade col verbo dudxewue. © Alcuni verbi attivi hanno valore causativo, cio’ esprimono un'azione che il sogectto compie per mezzo di altri (wAivo, «piego» ma anche «faccio piegare»; dpyde, «faccio avanzaren; ecc.). © Inun verbo che abbia due forme di aoristo o di perfetto, la forma debole ® transitiva, quella forte o fortissima 2 intransitiva. Cosi: gba, aor. [¥ousa, «ge- nerai», aor: Il Zewy, enacquis; gaive, perf. I népayxa, cho mostrato», perf. IT épnva, «sono apparso»; 660, aor. I Evea, «immersi», aor. II] &Buv, «mi im- mersi»; 5AAvpt, perf. 16dhexar, «ho rovinato», perf. II Slushe., «sono rovinaton 2. Didtesi media La diatesi media pud svolgere diverse funzioni: © Medio diretto, equivalente al significato riflessivo italiano: esprime un'a- zione che viene compiuta dal soggetto e che ricade sul soggetto stesso: Es.: Od éhosaat’ && Srourep éyéveto (Aristofane), «Non si é lavato da quando é nato», © Medio indiretto o di interesse: indica un’azione che il soggetto compie nel proprio interesse: Es: 'ARR& webbecan xoi obx dnb Ady (Lista), «Ma mente (nel suo interesse) e non dice il vero» © Medio dinamico: il soggetto compie un’azione alla quale partecipa atti- vamente e intensamente: Es: ‘Axopaivowor xaha épye:(Platone), «Mostro belle imprese» (e queste sono opera mial). Capnovo 12 + Le didiesi del verbo ‘ Medio seciproco: segnala un'azione che si scambia fra soggetto e oggctto logico dell’enunciato; in questo caso, ricorre solo al plurale: Es: Tihv doovf oboiav éveiuavto (Lisia), «Si divisero (reciprocamente) i beni mobili». * Medio causativo: esprime un‘azione il cui compimento il soggetto affida ad altri: Es.: TpéneGav Mepovxiy noperiBero (Tucidide), «Si faceva preparare la tavola alla maniera persiana». 3. Diatesi passiva 11 passivo esprime un'azione subita dal soggetto, un suo stato 0 condizio- ne causati da qualcuno 0 da qualche cosa. Spesso la diatesi passiva @ ac- compagnata dal complemento di agente (espresso con ixé ¢ il genitivo, op- pure al dativo) o di causa efficiente (espresso al dativo). In presenza di per- fetti ¢ piuccheperfetti passivi, nonché dell'aggettivo verbale di necessita in -téoz, il complemento di agente & sempre al dativo. 4. Verbii deponenti Iverbi deponenti sono quelli che presentano soltanto la forma media, co- ime, per esempio, Bézonen, «accolgo»; Sivauen, eposso»; épyaCouat, «lavoro; xeiuca, «giaccion; Erowan, «seguor ¢ altri I verbi deponenti presentano signi- ficato attivo, Non 2 fuor di luogo, tuttavia, proporre la seguente distinzione: * Deponenti medi, che presentano forma media e significato attivo. Al fu- turo ¢ alloristo mostrano anche il passivo; al perfetto e al piuccheperfetto hanno sia significato attivo sia significato passivo. Es: BréCoum, «violentos; éBraodqny, «violentais; ~BudoOy, «fui violentaton. Es. xtdouot, sacquistor; xécmun,sho acquistato ~ sono stato acquistato» © Deponenti passivi, che hanno anche le forme passive con significato ativo, = SINTASS! GRECA * A. Sorci- A. Orlando Es: PovAoua, «voglion; éBovkiiGny, «volli» © Semideponenti, che in alcuni tempi hanno forme attive Es. yiywouar, «divento»; yéyova, «sono diventato» Es.: GAioxouan, «sono presor; déhav, «fui preso» | Forma attiva, media e passiva © I verbi di forma attiva possono essere transitivi o intransitivi, Alcuni verbi di forma attiva possono avere ambedue i valori: — a seconda del significato che assumono nel contesto (pum, emuovor, «ani ‘muovo»); = a seconda della forma, debole o forte-tortissima, dell'aoristo e del perfetto (@vea, cimmersi», Zbvv, «mi immersie); = a seconda che siano semplici 0 composti con preposizione (Baive, evado», Biafaive, «attraverso»). | © La forma media pud svolgere diverse funzioni- — medio diretto Govera, «si lava); = medio indiretto (yoiBera, ementes ~ Yazione & compiuta nelVinteresse del sopgetto}s |= medio dinamico (Anogaivouas xa Epya, «Mostro belle imprese [e queste | sono opera mia!» ~ il soggetto partecipa intensamente); | — medio reciproco (iv dgav obaiow éveiyavee SI divisero i beni mobili) | — medio causative (spéneCav napetitero, «si faceva preparare la tavola»). © La forma passiva @ caraiteristica dei verbi transitivi, con qualche eccezione (eGovéw twvi, einvidio qualeuno»; @Bovotuec, esono invidistor). CapitoLo 13 Laspetto verbale 1. Rispetto alfitaliano e alla gran parte delle lingue moderne, che nel siste- ma verbale privilegiano la nozione temporale (passato ~ presente ~ futuro) ‘grazie alla differenziazione dei tempi del verbo, il greco antico lascia prevale- re sul tempo la qualita 0 aspetto dell’azione segnalata dalla voce verbale, Infatti, a ben considerare, ogni azione pud essere di tre specie: momenta- nea o puntuale, durativa o continuata, compiuta o stativa. Lazione & momentanea quando @ considerata nell'istante del suo compi- mento e, poiché pud essere rappresentata con un punto (), @ detta anche puntuale Lazione & durativa quando & considerata nel suo svolgimento o nella sua continuita e, poiché pud essere rappresentata con una linea (—), viene tal- volta definita lineare. Lazione & compiuta quando & considerata nel suo esser conclusa 0 nel suo risultato, cio’ quando se ne coglie Vesaurimento, la cessazione (¢ in questo caso 2 detta stativa), oppure quando se ne valutano gli effetti che di essa permangono nel presente (e in questo caso é detta resultativa). Lazione compiuta é graficamente raffigurabile con um cerchio (0). 2. Alle diverse qualita dell'azione (momentanea - durativa - compiuta) corrispondono i tre diversi temi sui quali si fonda il sistema verbale greco. Precisamente, il rena dell'aoristo esprime Vazione momentanea; il tema del presente quella durativa; il tema del perfetto segnala Vazione compiuta 3. Si ricordi che nel sistema verbale greco soltanto il modo indicativo esprime anche il tempo (passato ~ presente ~ futuro) in cui Tazione & colloca- ta: percid, solo nell'indicativo tempo e qualita dellazione coesistono. Infatti, negli altri modi di ogni tempo viene espressa solamente la qualita delfazione. Come é facile capire, a seconda del tema da cui sono formati, i tempi dei verbi, distribuiti nei modi, indicano ciascuno la qualita dell'azione. Sorci- A. Orlando A titolo esem) icativo, si osservi il seguente schema: Tema ‘Temadellaoristo Tema del presente ‘Tema del perfetto tax avn. deo Aspetto. —azione momentanea_azione durativa__azione compiuita imbolo Ca | Indicative Paxov iowa Bernov Congiuntivo ino Dein Itai Ottativo iow Dino atau Imperative dine eine Warne | Infinito faneiv deine 2adovrdvas Participio asiw heinov hedowndc Aspetto verbale ‘+ Lasione & pumtuale o momentanea quando & considerata nellistante del suo compimento,e senza rferiment alla sua durata. E espressa dal tema dellaoristo. ‘© Laspetto durative indica Vazione nel suo svolgersi, e da unidea di continuita e di durata. E espresso dal tema del presente, © Lazione @ compiuta quando & considerata nel suo essere conclusa (stativa), 0 nel suo risultato, cio® negli effetti che si colgono nel presente (resultativa). E cespressa dal tema del perfetto, © Questi valori sono rispettati, in greco, in tutti i modi verbeli, Ma: = allindicativo, al valore aspettivo si aggiunge anche quello temporale, per via dell'auumento (aoristo - imperfetto ~ piuccheperfetto); = futuro non ha un aspetto suo proprio. CapitoLo 14 Luso dei tempi dell’indicativo 1. Il presente 1 tempo presente indica un‘azione che dura o si sviluppa nel presente, 0 anche un’azione che parte dal passato e tende al futuro: Es: ‘Ey 8° tpiv, & dvBpes "Anvaior, Bosdouar xpdrov xepi tobrwv StefeABetv (Demostene), fo, 0 Ateniesi, innanzi tutto voglio esporvi questi fatti», céqvp (Platone), «Gia da molti anni esercito quest'arte: I presente iterativo indica un‘azione che si ripete: | Es.: Eni thy Aépvov rapayiverar xa" éxciomy hysépav bSpevaouéyn napBévos (Luciano); «A Lerna ogni giorno si reca una ragazza per altingere acqua». ® Il presente storico espone fatti passati con maggiore vivacita espressiva, in Tuogo di un tempo passato, specialmente in contesti storici Es. 'H yovi éxopi anv &iévea (Erodoto), «La donna lo vede mentre esce»; «La donna lo vide mentre uscivan. Il presente di conato indica il tentativo di compiere un‘azione piuttosto | che il vero svolgimento dell’azione stessa: Es: Oc dndheoey artds npdtepov oxéas viv espe; (Demostene), «. . L modi nell'imperativo 4 Il presente esprime azione durativa Es Tobs stv Geoir @oBod, robs 68 yovkus rina (Isocrate), «Terni gli di, onora i genitoris. * Laoristo indica azione momentanea: Es.: Méxagov 1) totiov (Luciano), «Stendi la velal», + Il perfetto indica azione compiuta: Es. Méproby obde dpioto bud h Bpaduric (Tucidide), «La vostra lentezza si limiti a questo punto» (cioé, si trovi ad essere limitata dove ormai é giunta). | CapiroLo 16 Le forme nominali del verbo 1. Linfinito * Linfinito @ una forma nominale del verbo, cio’ un sostantivo verbale. Esso, dunque, presenta caratteri propri del verbo e altri propri del sostantivo, Nel presente, nell'zoristo e nel perfetto, Vinfinito indica rispettivamente a- zione durativa, momentanea, compiuta; nel futuro perde il suo valore aspet- tivo e indica solamente azione futura riguardo al tempo. Talvolta, linfinito futuro pud esprimere anche possibilita, volonta o necessita, + Linfinito sostantivato: quando & preceduto dall'articolo, Vinfinito svolge le stesse funzioni del sostantivo e, come tale, ¢ declinabile attraverso l'articolo. Linfinito, dunque, pud essere usato ora come soggetto, ora come oggetto, ora come complemento indiretto, preceduto o non preceduto da preposizione: Es.: ‘Eviois 1d ovyatv xpetttdv éot1 tod AgAciv (Menandro), «Per alcuni il tacere @ cosa migliore del cianciare». * Linfinito imperativo: talvolta l'infinito ricorre al posto dellmperativo con la medesima funzione, Cid accade, per lo pit, in testi poetici: Es.: @donewy &u'#8n perveurh undEv gpoveiv (Sofocle), «Di! pure che io ormai nell'arte profetica non ho pit aleuna cono- * Linfinito esclamativo 0 enfatico: con o senza articolo, ¢ impiegato in locuzioni che esprimono meraviglia, stupore, sorpresa, oppure nelle formu- le di saluto: Es. 'Eub nafeiv x8 (Eschilo), «lo soffrire queste cose!», Es: Tov “leva zaipew (Platone), «Salute a Ione!», Caro1o 16 + Le forme nominali del verbo « Linfinito determinativo o limitativo: é usato, per lo pid senza artico- Jo, in dipendenza da aggettivi indicanti attitudine, capacita 0 aventi,rispetto a questi, significato opposto: Es.: Aéyew texai xpdssew dwvardratos (Tucidide), «abilissimo nel parlare e nellagire + Linfinito finale: preceduto dall'articolo in genitivo, da solo o retto da Evexo Es Tpotafiev iyépats névte thy dpziv vera. 109 RonBow Meconvious (Plutarco), «Prese il comando cinque giomni prima per soccorrere i Messen « Linfinito completivo (finale-consecutivo): & usato in dipendenza da verbi di movimento, ma anche di altro tipo come «consegnare», «affidare», coffrire», «dare», elasciarey: Es: Miimp ne néuner xazpi ronBedou yotés (Sofocle), «La madre mi manda ad offrire libagioni funebri a mio padre» Es: Aé6oxo. Auoyéver draBiixas (perro xopican Rpg o€ (Diogene Laerzio), Ho dato a Diogene le mie disposizioni da portarti, © Frequente @ uso dell'infinito in dipendenza da Eo nel significato di «posso», «80», da toni, «& possibiler e da yéhto, «sto per», «ho Tintenzione din, evoglio», esono destinato a»: Es: Obs fo eineiy (Luciano), «Non so dire» « Linfinito assoluto: preceduto da dx, @ impiegato in locuzioni come éxog eineiv, «per cosl dire, fag ovvehévat einety, «per dirla in breven, Altre vol- te, con o senza articolo, assume valore limitativo: Es: Ob6év uéhet, do énog eineiv, ob8ev! (Platone), «Non importa niente a nessuno, per cost dire Es: ‘Exéhevey iivewa Boers Sévouty hoBévra. tb Ext oodis eiver Experpeiv (ucidide), «Comandava di prendere con sé le forze che voleva ¢ di iniziare, per quel che ci riguardava, limpresa», SINTASSI GRECA » A. Sorci-A. Orlando + Linfinito con i: la particella div pud accampagnare l'nfinito nelle pro- posizioni subordinate infinitive (cfr: p. 100) e nelle apodosi all'infinito del periodo ipotetico dipendente (cfr. p. 123). Linfinito accompagnato da dv as- sume valore porenciale o irveale: esso, cio, corrisponde a una proposizione indipendente espressa con Vottativo + & (potenzialita) o con un tempo sto- rico dell'indicativo + év (irrealta): Es. O08" 8v xourfioa anbrobg ig vig yodpex (Tucidide), «Non credo che potrebbero impossessarsi di questa terra. Es.: ix dv ijeioGe atitdv dv émBpopeiv; (Demostene), «Non riterreste che sarebbe accorso?» Usi dell'infinito + infnito sostantivato(precedato dalartcolo) © ifinito imperative * infnito esclamative Infinit Kimitativ (retto da aggett, in unzione di imitazione) infinito finale (preceduto dall'articolo in genitivo, con o senza évexcr) ‘nfinitofinale-conseeutivo (retto da verbi come «consegnares e verb di moto) | Infinite assoluto (in pertcolar locuzioni come fs Eos eat, «per cos dre») Carrot 16 © Le forme nominali del verbo Pud essere utile il seguente prospetto riepilogativo: Greco Latino Italiano ] Presente Aww sohens sciogliente | Avsuevos - scioglientes,sciolto | Future Kiso soluturus 7 | ooduevos - - Aotaduevos - = Aoristo 280 - — | oo = _ | vosev0g | bets solutus sciolto | Perfetto adanis = e | Iahunévos solutus seiolto Fut ant. Aehwoduevor = - | Per rendere in italiano le diverse forme del participio greco, la dove la no- stra lingua non possiede forme dirette corrispondenti a quelle greche, biso- gna ricorrere a perifrasi o ad altre forme verbali Lo schema che segue serve ad illustrare quanto stiamo considerando: 2. Il participio +l participio pud essere considerato una forma aggettivale del verbo. Tl suo nome stesso indica che il participio partecipa della duplice natura di verbo e di nome: di verbo in quanto deriva da un tema verbale, esprime I'a- spetto dell'azione ed @ determinato da avverbi e non gia da aggettivi; di no- me in quanto si declina nei vari casi ed esso stesso pud essere usato come sostantivo. Il greco possiede ben undici forme di participio, mente il latino ne cono- sce tre ¢ l'taliano due. Prosente attivo. Aw sciogliente, che scioglie, sciogliendo —medio-pass. 2vduevos _scioto, che @ sciolto, che scioglie per Futuro atta Seay he soir | medio Avosneves _che sefogiera per sé | passivo —2v@noduevos che sara scfolto | Aoristo atti Aeag ‘vendo sciolto, che ha sciolt (anche | sciogliendo) j medio uadievag—__avendo sciolto per sé, che ha sciolto persé passive Aubels essendo stato sciolto, che é stato seiolio tendo sto sto | Perfetto attivo. ——Arkonidg vendo sciolto, che ha sciolto medio-pass. Aehunévos Futuro anteriore-—Aehvaduevos che sara stato sciolto SINTASSI GRECA © A. Sorci- A. Orlando + Riguardo all'aspetto o qualita dellazione si ricordi che: ~ il participio presente indica un'azione durativa, oppure un‘azione che si svolge contemporaneamente a quella espressa dal verbo della propo- sizione principale: Es: Epdzoveo duc xopevduevor of “EXAnves (Senofonte), «Gli Elleni combattevano mentre marciavano». Es.: A€yovtes 8: rade obx dpa AEyovat (Erodoto), «Dicendo queste cose non parlano rettamente», ~ il participio aoristo esprime un‘azione momentanea o incoativa (col- ta, cio, nel suo inizio), oppure un'azione anteriore rispetto a quella espres- sa dal verbo della principale: Es: Aixata 8péoas ovnndxous Bers Beosg (Menandro), «Agendo giustamente avrai gli d2i alleati» Es.: Todtd te xal nohtécétepa towidru SiehOiv, xarénowae tiv Abyov (Luciano), «Dopo aver narrato queste e altre cose del genere, pose fine al suo discorsos: ~ il participio perfetto segnala un'azione compiuta rispetto a quella e- spressa dalla principale, oppure il risultato di un’azione passata: Es: Tavwxotiea depryévos o88éy dv xarodsjyorto ofkot tov éxenBeiev (Lisa), «

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