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COMUNICAZIONI ELETTRICHE

Prof. Mario Pent


Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche

Sorgenti
analogiche

Conversione
analogico-
numerica

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche
SORGENTI
Sorgenti
analogiche
DI INFORMAZIONE
DI TIPO NUMERICO
Conversione
analogico-
numerica

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Definizione di informazione Î Cenni di teoria


numerica dell’
dell’informazione
dell’informazione
Æ Misura dell’
dell’informazione
dell’informazione
Î Rappresentazione dei testi
Æ Entropia
Î Rappresentazione dei dati

Argomenti della lezione

Î Codifica di sorgente Definizione


Î Modello di sorgente
di informazione
numerica numerica
Î Valutazione della qualità
qualità
della trasmissione

L ’informazione di tipo numerico


L’informazione
si manifesta come successione
di simboli presi da un insieme
(alfabeto) che comprende
un numero finito di elementi
Rappresentazione
Esempi: dei testi
Testi

Dati

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico

Testi Per la trasmissione di testi si fa uso


di codici (tabelle contenenti tutti i
possibili simboli in forma ordinata)
La forma consueta di
presentazione è quella a stampa Esempio

Il codice BAUDOT
I simboli sono (1874)
i caratteri tipografici
(lettere, segni Comprende 32 simboli
di interpunzione, ecc.)
Utilizzato nelle prime telescriventi

Lettere Cifre Lettere Cifre


0 sp. sp. 16 E 3
1
2
T
rit.
5
rit.
17
18
Z
D

$ Altro esempio
3 O 9 19 B ?
4 sp. sp. 20 S camp.

Il codice ASCII
5 H + 21 Y 6
6 N , 22 F !
7 M . 23 X /
8 a capo a capo 24 A -
9 L ) 25 W 2 Comprende 256 simboli
10 R 4 26 J ‘
11
12
G
I
&
8
27
28 U
> cifre
7
È il codice normalmente impiegato
13 P 0 29 Q 1 nei moderni elaboratori
14 C : 30 K (
15 V ; 31 > lettere

.. .. 68 D 83 S 103 g
48 0 69 E 84 T 104 h
49 1
50 2
70
71
F
G
85 U
86 V
105 i
106 j
Impiego del codice
51 3 72 H 87 W 107 k per la trasmissione
52 4 73 I 88 X 108 l
53 5 74 J 89 Y 109 m

Dovendo trasmettere un carattere


54 6 75 K 90 Z 110 n
55 7 76 L .. .. 111 o
56 8 77 M 97 a .. .. si trasmette il numero d’
d ’ordine
d’ordine
57 9
.. ..
78
79
N
O
98 b
99 c
241 ±
242 _
della posizione di quel carattere
65 A 80 P 100 d 243 ¾ nel codice
66 B 81 Q 101 e 244 ¶
67 C 82 R 102 f .. ..

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico

Esempio

Testo: N E T T U N O
Condizione Cod.
Cod. Baudot 6 16 1 1 28 6 3
Cod.
Cod. ASCII 78 69 84 84 85 78 79
La sorgente e il destinatario
devono usare lo stesso codice
Elementi trasmessi
Possono essere rappresentati
in forma binaria

Il numero di bit n necessario N E T T U N O


per ogni carattere dipende
00110 10000 00001 00001 11100 00110 00011
dal numero N di elementi
che costituiscono il codice 01001110 01000101 01010100 01010100 01010101 01001110 01001111
01001111

n = log22 N Baudot
Codice Baudot:
Baudot: N = 32 ⇒n= 5 ASCII

Codice ASCII: N = 256 ⇒ n = 8 In ogni caso i testi sono


rappresentati come
Numero di bit per carattere
sequenze di cifre binarie

Dati

Con questo termine si indicano


Rappresentazione tutte le entità
entità presenti all’
all’interno
all’interno
dei dati di un elaboratore o
da esso generate, che richiedono
di essere trasmesse
ad un destinatario remoto

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico

Dati Dati
Numeri

Programmi (eseguibili o sorgenti)


Il formato è legato al modo
Drivers
con cui tali entità
entità
sono rappresentate
Testi all’
all ’interno dell’
all’interno dell’elaboratore
dell’elaboratore

Esempio
I simboli sono costituiti da
raggruppamenti di cifre binarie
Numeri
Æ Interi Esempio
Æ Interi con segno
Æ Virgola mobile Byte
Æ ... =
gruppo di 8 bit
Sono sempre rappresentati come
sequenze di cifre binarie

Elementi per un modello


di sorgente numerica
Numero N di simboli
che compongono l’ ’alfabeto
ll’alfabeto
o, in modo equivalente

numero n di bit necessari per


Cenni di teoria rappresentare ciascun simbolo
dell’informazione
dell’informazione n = log22N N = 2nn

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico

Velocità
Velocità di emissione Velocità
Velocità di emissione
Definizione Definizione

Numero di simboli emessi Numero di bit emessi dalla


dalla sorgente nell’
nell’unità
unità di tempo
nell’unità sorgente nell’
nell’unità
unità di tempo
nell’unità

Rss(e)
(e) simboli/s Rbb(e)
(e) bit/s

o, in modo equivalente Rbb(e)


(e) = nR (e)
ss
(e)

Caratterizzazione statistica Misura della quantità


quantità
di informazione
L’emissione di un simbolo da parte di
L’emissione
una sorgente è assimilato al risultato
di un esperimento casuale,
casuale, per il quale
i simboli che costituiscono l’ ’alfabeto
ll’alfabeto La ricezione di un messaggio
rappresentano tutti i possibili risultati da parte del destinatario
fornisce informazione
probabilità
probabilità che venga N
N
in quanto rimuove
pii = emesso il simbolo
ii-simo
-simo
∑p
ii==1
ii =1 uno stato di incertezza
1

Misura della quantità


quantità Misura della quantità
quantità
di informazione di informazione

L ’incertezza è legata alla


L’incertezza
probabilità
probabilità associata al messaggio
La misura della quantità
quantità
di informazione è una funzione
Minore è la probabilità
probabilità decrescente della probabilità
probabilità
del messaggio,
maggiore è ll’incertezza
’incertezza

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico

Perché
Perché il logaritmo?
quantità
à di informazione
qii = quantit
associata al simbolo i--simo
ii-simo Coppia di simboli ii,, jj,,
statisticamente indipendenti

1 La base del Per l’’indipendenza statistica


ll’indipendenza
qii = log22 = − log22 pii logaritmo
pii fissa l’
l’unità
unità
di misura; qijij = − log22 pijij = − log22(pii ⋅ p jj) =
con base 2 = − log22 pii − log22 p jj = qii + qjj
l’unità
unità di
misura è il
BIT Additività
Additività dell’
dell’informazione

Entropia Entropia

Misura l’’informazione media della


ll’informazione
Quantità
Quantità media di informazione sorgente, espressa in bit/simbolo

N
N N
N
Se i simboli sono equiprobabili:
equiprobabili:
H = E(q) = ∑ piiqii = − ∑ pii log22 pii
ii==1
1 ii==1
1
N
N
1 1
H = −∑ log22 = log22 N = n
ii==1
1 N N

Proprietà
Proprietà importanti Velocità
Velocità di informazione
L’entropia è Definizione
massima se
cfr i simboli sono Quantità
Quantità di informazione emessa
appunti equiprobabili dalla sorgente nell’
nell’unità
unità di tempo
nell’unità
Inoltre H ≤ log22N = n
si dimostra che Rbb(i)
(i) = H ⋅ R (e)
ss
(e) bit/s

H è massima
se i simboli sono Vale il segno= Informazione media Velocità
Velocità
indipendenti se i simboli sono per simbolo di emissione
equiprobabili (bit/simbolo) (simboli/s)

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico

Vale la diseguaglianza

Vale il segno =
per simboli
Rbb(i)
(i) = H ⋅Rss(e)
H⋅R (e) ≤ Rbb(e)
(e)
equiprobabili
e indipendenti
Codifica di sorgente
L ’informazione prodotta da una
L’informazione
sorgente i cui simboli non siano
equiprobabili ed indipendenti
può essere trasmessa ad una
velocità
velocità minore di Rbb(e)
(e)

Esistono procedure di elaborazione Esempio


che consentono di ottenere (almeno
approssimativamente) tale risultato Nella lingua italiana la lettera Q
sfruttando le correlazioni interne ai è sempre seguita dalla lettera U
messaggi prodotti dalla sorgente
posso acquistare qualunque cosa
Riduzione di ridondanza 31 caratt.
posso acqistare qalunqe cosa
Compressione
u u u 28 caratt.
Codifica di sorgente
posso acquistare qualunque cosa

I risultati di queste operazioni sono


Altro esempio messaggi con un numero minore di
caratteri e con la stessa informazione

Programmi per la compressione


Incremento dell’entropia
((riduz.
riduz.
riduz. di dimensione)
di files (ZIP)
Tendono ad essere composti
da simboli equiprobabili
ed indipendenti

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico

Sorgente Codifica
numerica di
reale sorgente
Modello di sorgente numerica
Modello di
sorgente numerica Numero n di bit/simbolo

Velocità Rbb di emissione (bit/s)


Velocità

Simboli equiprobabili e
statisticamente indipendenti

Modello di Canale di Desti-


Desti-
sorgente trasmissione nata-
nata-
numerica numerica rio

Valutazione
della qualit
qualitàà Parametro di
qualità
qualità della
della trasmissione trasmissione

Probabilità
Probabilità di errore

Comunicazioni elettriche

Prof. Mario Pent


Politecnico di Torino

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche

Sorgenti
analogiche

Conversione
analogico-
numerica

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche
SORGENTI
Sorgenti
analogiche DI INFORMAZIONE
DI TIPO ANALOGICO
Conversione
analogico-
numerica

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Definizione di informazione Î Segnali televisivi


analogica Æ Formazione del segnale
Î Segnali audio televisivo
Æ Caratterizzazione statistica Æ Caratterizzazione statistica
Æ Caratterizzazione spettrale Æ Caratterizzazione spettrale
Æ Modello di segnale audio Æ Modello di segnale televisivo

Argomenti della lezione

Definizione
Î Valutazione della qualità
qualità di informazione
della trasmissione analogica

Esempi:

L ’informazione di tipo analogico


L’informazione Suoni:
si manifesta per mezzo
di una o piùpiù grandezze fisiche pressione istantanea del
che possono assumere mezzo di propagazione (aria)
con continuità
continuità tutti i valori
all’
all’interno di un intervallo
all’interno Immagini:
di esistenza
luminosità
luminosità e colore
dei punti di una superficie

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)

Ai fini della trasmissione, tali Ai fini della trasmissione, tali


grandezze fisiche sono convertite grandezze fisiche sono convertite
in segnali elettrici per in segnali elettrici per
mezzo di trasduttori mezzo di trasduttori

Esempi: Suoni Esempi: Immagini

Microfono Telecamera

Segnale audio Segnale video

Obbiettivo di questa parte


è la definizione di modelli
Interessa conoscere sufficientemente attendibili
le caratteristiche di tali segnali di segnali di informazione
in quanto da esse dipende di tipo analogico
il dimensionamento e
ll’organizzazione
’organizzazione
dei sistemi trasmissivi Due tipi Î Audio
ai quali tali segnali sono avviati
di segnali Î Televisivo

Segnali audio

[ripresa di gabriella povero]


Segnali audio
[cool2000 forma d’
d’onda completa]
d’onda

[cool2000 forma d’
d’onda espansa]
d’onda

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)

Segnali audio Segnali audio

Aspetti presi
Il segnale audio si presenta in esame
come un segnale aleatorio

Deve essere trattato Î Densità


Densità di probabilità
probabilità
come una realizzazione del 1°
1° ordine
di un processo casuale
Î Caratteristiche spettrali

Densità
Densità di probabilità
probabilità 0.8

del 1° f(x)
1 ordine
°
0.6
Esponenziale bilatera (o di Laplace)
Laplace)
0.4
xx
1 −− 2
2
σσxx
f(x) = e 0.2
2σxx

dove σxx è la deviazione standard 0


((valore
valore efficace)
efficace) del segnale --5
5 --4
4 --3
3 --2
2 --1
1 0 1 2 3 x/σxx 5

Densità
Densità di probabilità
probabilità 0.8

del 1° f(x)
1° ordine
0.6
Gaussiana Laplace
(voce) Gauss
0.4
(altro)
xx22
−− 2
1 22σσx2x
f(x) = e 0.2
2πσxx
dove σxx è la deviazione standard 0
((valore
valore efficace)
efficace) del segnale --5
5 --4
4 --3
3 --2
2 --1
1 0 1 2 3 x/σxx 5

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)

Differiscono per la dinamica Def. statistica del valore di picco x00

Fattore valore di picco (max) Probabilità di


P( x > x 00 ) = q
Probabilità
Probabilità di
di cresta C = sovraccarico
sovraccarico
valore efficace
−−xx00
Non definibile nel caso +∞
+∞

di d.d.p. definita su un ∫ f (x)dx + ∫ f (x)dx = q


supporto illimitato −−∞
∞ xx00

Sostituito da un valore
di picco pratico x00 Fattore C(q) =
x 00 Dipende dal
basato sulla statistica di cresta σ xx valore di q
del processo x(t)

C(q)|dB
dB = 20 Log10
10[C(q)] Caratteristiche spettrali
C(q)|dB
dB
q
Gauss Laplace
10-2
-2 8.2 10.3 Î Lo spettro di un segnale audio
10 -3
-3 10.3 13.8 dipende fortemente dal tipo
10-4
-4 11.8 16.3 di segnale (voce, musica, ecc.)

Caso più
più sfavorevole
(dinamica maggiore)

Esempio Spettro del segnale vocale


di prova Caratteristiche spettrali
G(f) (dB)

60
Î Interessa individuare parametri
validi per intere classi
40
di utilizzazione o di servizi

20 Î Definizione di banda in base


a requisiti di servizio
0
0.1 0.2 0.5 1 2 5 10 20 f (KHz)

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)

Esperimento concettuale Esperimento concettuale

H(f) Filtro
Segnale
audio Quanto deve valere
B per assicurare
f Uscita determinati requisiti
B di qualità
qualità di servizio

1
1°° caso - Segnale telefonico 1
1°° caso - Segnale telefonico

Requisiti di servizio
Dopo molte campagne di misure
Comprensibilità
Comprensibilità è stato determinato il valore di B
del messaggio vocale

B = 3400 Hz
Riconoscibilità
Riconoscibilità
del parlatore

Dimostrazione sperimentale In modo analogo si è proceduto


per la parte inferiore dello spettro

Originale Parametri adottati per


il segnale telefonico:
telefonico:
Con filtro a 3600 Hz
Limite inferiore: 300 Hz
Con filtro a 2000 Hz
Limite superiore: 3400 Hz

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)

2
2°° caso - Segnale musicale 2
2°° caso - Segnale musicale

Requisiti di servizio Il filtro


dell’
dell’esperimento concettuale
dell’esperimento
è costituito dall’
dall’orecchio umano
dall’orecchio
Massima fedeltà
fedeltà che non percepisce suoni
nella riproduzione con frequenza superiore a
15 - 20 kHz

Modello di segnale audio


esponenziale bilatera
Parametri adottati per d.d.p.
((gaussiana)
gaussiana)
gaussiana)
il segnale musicale:
musicale:
Occupazione di banda
Limite inferiore: 30 Hz dipendente dal servizio

Limite superiore: 20 kHz Æ Telefonico: 300 - 3400 Hz

Æ Musicale: 30 Hz - 20 kHz

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche

Sorgenti
analogiche

Conversione
analogico-
numerica

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche
SORGENTI
Sorgenti
analogiche
DI INFORMAZIONE
DI TIPO ANALOGICO
Conversione
analogico- (II parte)
numerica

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Segnali televisivi
Æ Formazione del segnale
televisivo Î Valutazione della qualità
qualità
della trasmissione
Æ Caratterizzazione statistica
Æ Caratterizzazione spettrale
Æ Modello di segnale televisivo

Segnali televisivi

L ’informazione di tipo televisivo


L’informazione
Segnali si presenta come
televisivi
Immagine in movimento

Segnali televisivi La rappresentazione


del movimento

È ottenuta
Ai fini della trasmissione
attraverso la successione
la telecamera (il trasduttore)
sufficientemente rapida
produce un segnale in grado
di immagini fisse
di rappresentare tale tipo
di informazione
Cinematografia,
Fratelli Lumiè
Lumière, 1895
Lumière,

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)

La rappresentazione La rappresentazione
del movimento del movimento

È ottenuta Frequenza minima= 20 immagini/s


attraverso la successione
sufficientemente rapida Per la TV:
di immagini fisse
25 (Europa)
Sfrutta la persistenza dell’
dell’immagine
dell’immagine
sulla retina dell’
dell’occhio umano
dell’occhio 30 (USA)

L ’immagine fissa
L’immagine L ’immagine fissa
L’immagine

Ogni punto (coord


coord.. x La fisica del colore indica che
((coord. x,, y
y))
dell’
’immagine è caratterizzato qualsiasi colore con qualsiasi
dell
dell’immagine
da parametri cromatici intensità
intensità può essere ottenuto
(luminosità
(luminosità, colore, ecc.) come combinazione di
(luminosità,
tre colori fondamentali

L ’immagine fissa
L’immagine

ROSSO R

VERDE V DEMO

BLU B

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)

L ’immagine fissa
L’immagine

L ’immagine è descritta
L’immagine
dalle tre distribuzioni spaziali:

R(x,y) G(x,y) B(x,y)

L ’immagine fissa
L’immagine L ’immagine fissa
L’immagine

Per costruire un segnale


che rappresenti l’ ’immagine,
ll’immagine,
la telecamera
opera una scansione Il principio
dell’
dell’immagine stessa
dell’immagine della scansione
venne brevettato
da Bain nel 1843

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)

La scansione stabilisce Per la diffusione televisiva


una corrispondenza fra si usa un altro formato:
posizione x
x,, y dei punti
e tempo R(t) G(t) B(t)

Encoder
R(t) G(t) B(t)
Y(t)= 0,299⋅
0,299⋅R(t)+0.587⋅
R(t)+0.587⋅G(t)+0.114⋅
G(t)+0.114⋅B(t)
0,299⋅R(t)+0.587⋅G(t)+0.114⋅B(t)

Componenti del segnale video Cbb(t) = B(t)-


B(t)-Y(t)
B(t)-Y(t) Luminanza
(formato R GB)
RGB) Crr(t) = R(t)-
R(t)-Y(t)
R(t)-Y(t) Crominanza

Segnali video Segnali video

Aspetti presi
Anche il segnale video si presenta in esame
come un segnale aleatorio

Deve essere trattato Î Densità


Densità di probabilità
probabilità
come una realizzazione del 1°
1° ordine
di un processo casuale
Î Caratteristiche spettrali

Densità
Densità di probabilità
probabilità Densità
Densità di probabilità
probabilità
del 1°
1° ordine del 1°
1° ordine

Le tre componenti di segnale Y(t), Cbb(t)


Anche le d.d.p. di Y(t),
R(t),
R(t), G(t) e B(t) variano tra e Crr(t) sono definite
un valore minimo e uno massimo su un supporto limitato
Le corrispondenti d.d.p. sono
definite su un supporto limitato Per Y(t):
Y(t): d.d.p. uniforme

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)

Caratteristiche spettrali Caratteristiche spettrali

Dipende dalle caratteristiche dello


Interessa determinare standard televisivo considerato
la massima frequenza
che può essere presente Standard PAL (Europa)
nel segnale video
Componente Y(t) ((luminanza)
luminanza)
luminanza)

4 4
D D
625 righe lorde 625 righe lorde
3 3
576 righe attive 576 righe attive

Limite della Limite della


1
1’’ pixel 1
1’’
acuità
acuità visiva acuità
acuità visiva
R= 3.6 D R= 3.6 D

4
D Æ Num.
Num. immagini/secondo = 25
3 Æ Num.
Num. righe/immagine = 625

Æ Num.
Num. righe/secondo = 625⋅
625⋅25
625⋅25
= 15625
Numero di pixel/riga Æ Tempo di scansione di riga = 64 µs
µs
pixel
4 Æ Durata della parte attiva = 53.3 µs
µs
576 ⋅ = 768
3

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)

La massima frequenza prodotta dalla


telecamera si ha quando i pixel sono
alternativamente bianchi e neri

Durata di un pixel
Linea

τpp= 53.3/768 ≈ 0.07 µ


µss Y(t)
τp

Max frequenza 1/(2τ


1/(2τpp) ≈ 7 MHz

Per le componenti Cbb(t) e Crr(t),


(t),
Valutazioni di tipo soggettivo a causa della minore acuità
acuità
della qualità visiva in relazione ai colori,
qualità hanno consentito
di ridurre la banda è sufficiente una banda di
della componente Y(t) a
1.3 MHz
5.5 MHz (standard PAL)
PAL)
(standard PAL)
PAL)
In modo analogo si può procedere
per lo standard NTSC (USA)

Modello di segnale televisivo Modello di segnale televisivo

Î Tre componenti Y(t),


Y(t), Cbb(t),
(t), Crr(t)
Y(t) Cb(t) Cr(t)
Î d.d.p. a supporto limitato
(uniforme) PAL 5.5 1.3 1.3
NTSC 4.2 1.3 0.4
Î Occupazione di banda (MHz
(MHz)
)
(MHz)

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)

Valutazione della qualità


qualità
della trasmissione
Valutazione
della qualit
qualitàà Accanto ai metodi soggettivi di
valutazione della qualità
qualità conviene
della trasmissione definire un criterio oggettivo che
prescinda dalle caratteristiche
specifiche dell’
dell’utilizzatore
dell’utilizzatore

Caso generale Canale di Canale ideale


trasmissione di trasmissione

x(t) Trasformazione y(t) x(t) Trasformazione y(t)


T(⋅) T(⋅)
y(t) = replica fedele di x(t)
La valutazione
della qualità
qualità = A ⋅ x (t - ϑ)
emerge dal
confronto fra ϑ = ritardo > 0
ingresso e uscita proporzionalità ≠ 0
A = cost. di proporzionalità

Canale reale di Definizione del rapporto


trasmissione
segnale/disturbo
x(t) Trasformazione y(t) y(t) = A ⋅x(t - ϑ) + m(t)
A⋅x(t
T(⋅)
Scomposizione di y(t) Pot. termine utile 1
=
Pot. termine di disturbo 1
y(t) = A ⋅x(t - ϑ) + m(t)
A⋅x(t −1
ρ 2xy
2
xy
(ϑ)
Termine utile Termine ρ 2xy
2
(ϑ) = coeff. di correlazione
cfr
replica fedele di x(t) di disturbo fra y(t) e x(t - ϑ)
xy
appunti

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)

Definizione del rapporto Proprietà


Proprietà
segnale/disturbo
Î η≥0
ϑ00 = valore di ϑ che massimizza ρxy
xy
Î Se y(t) è una replica fedele
di x(t) ⇒ η → ∞
Rapporto 1 ρ2xy
2
(ϑ00 ) Î Se x(t) e y(t) sono
segnale/ η= = xy
incorrelati ⇒ η = 0
disturbo 1
−1
1 − ρ2xy
2
xy
(ϑ00 )
ρ2xy
2
xy
(ϑ00 ) Î η è una funzione monotona
crescente di ρ22

Proprietà
Proprietà Proprietà
Proprietà

Î Sistemi in cascata
Sistemi
Se i disturbi introdotti
da T11 e da T22 sono incorrelati:
incorrelati:
x(t) v(t) y(t)
T1 T2
η11 ⋅ η22
η≈
η11 η22 η11 + η22
η cfr
appunti

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9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche

Sorgenti
analogiche

Conversione
analogico-
numerica

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche
TRASMISSIONE DI
Sorgenti
analogiche
SEGNALI ANALOGICI
PER VIA NUMERICA
Conversione
analogico-
numerica

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î La conversione analogico/
numerica di segnali audio (PCM) Î Problemi di trasmissione PCM
Æ Campionamento Î La conversione analogico/
Æ Quantizzazione uniforme numerica di immagini
Æ Quantizzazione non uniforme Î Modello generale di sorgente
Æ Codifica numerica

Perché
Perché la conversione in
forma numerica delle
informazioni analogiche
La conversione
analogico/numerica L ’informazione rappresentata
L’informazione
in forma numerica è suscettibile
di segnali analogici di elaborazione

Codifica di sorgente per ottenere


riduzione di ridondanza

Perché
Perché la conversione in Perché
Perché la conversione in
forma numerica delle forma numerica delle
informazioni analogiche informazioni analogiche

L ’informazione rappresentata
L’informazione L ’informazione rappresentata
L’informazione
in forma numerica è suscettibile in forma numerica è suscettibile
di elaborazione di elaborazione

Codifica di canale, per ottenere Funzioni di instradamento


una minore sensibilità
sensibilità ai disturbi e di commutazione

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)

Perché
Perché la conversione in Perché
Perché la conversione in
forma numerica delle forma numerica delle
informazioni analogiche informazioni analogiche

La forma numerica, se adottata


per tutti i tipi di informazione, Costituisce quindi la base
consente di utilizzate lo stesso per la multimedialità
multimedialità
canale trasmissivo per qualunque
tipo di informazione

Perché
Perché la conversione in
forma numerica delle Due tipi di informazione
analogica
informazioni analogiche
Segnali unidimensionali
(segnali audio)
Le prime applicazioni hanno
riguardato il segnale telefonico,
telefonico,
e sono note con la sigla PCM Informazioni multidimensionali
((Pulse
Pulse Code M
Code odulation)
odulation)
Modulation) (immagini e televisione)

La conversione analogico/
numerica di segnali audio
Avviene seguendo
tre passi logici successivi
Campionamento
Campionamento

Quantizzazione

Codifica

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)

Il campionamento
L ’informazione associata ad un
L’informazione PCM
segnale x(t) a banda limitata Bxx
è contenuta nei campioni ottenuti per il segnale telefonico
da x(t) con campionamento
uniforme a frequenza Bxx= 3.4 KHz)
((B KHz)

fcc ≥ 2Bxx fcc = 8 KHz

(Teorema del campionamento)

Dimostrazione:
Se la condizione

fc/2 fc
fcc ≥ 2Bxx non è rispettata

Segnale
si ha un disturbo
originale
che prende il nome di
aliasing Segnale
0.1 1 10 KHz
campionato
4.4 8.8 8800 Hz

Per evitare tale inconveniente


occorre far precedere il campionatore
da un filtro passa-
passa-basso che elimini le
passa-basso
componenti per f > fcc/2 ((anti-aliasing)
anti-
anti-aliasing)
aliasing)

Quantizzazione
x(t)
H(f) Filtro
campio-
uniforme
campio-
f natore
fc/2 fc

campionatore reale

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)

La quantizzazione La quantizzazione

Sii suddivide Sii sostituisce

ll’intervallo
’intervallo di esistenza di x(t) il valore vero
in M intervalli di ampiezza ∆ x
∆x [x(tii))]
di ciascun campione [x(t ] con
(intervalli di quantizzazione)
quantizzazione) il valore centrale dell’
dell’intervallo
dell’intervallo
nel quale il campione cade [x [xqq(tii))]
]

L’operazione di quantizzazione
L’operazione La quantizzazione uniforme
comporta una approssimazione
Si vuole valutare
quantitativamente il disturbo
errore di quantizzazione introdotto dalla quantizzazione

Dipende dall’
dall’ampiezza
dall’ampiezza Ipotesi:
dell’intervallo di quantizzazione ∆x
dell’
dell’intervallo
Il segnale da trasmettere x(t)
Dimostrazione è a supporto illimitato

La quantizzazione uniforme La quantizzazione uniforme

Si vuole valutare Si vuole valutare


quantitativamente il disturbo quantitativamente il disturbo
introdotto dalla quantizzazione introdotto dalla quantizzazione

Ipotesi: Ipotesi:
Gli intervalli di quantizzazione
x(t) è a valor medio nullo
hanno tutti la stessa ampiezza ∆x

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)

x(tii) Quantizzatore xqq Per il calcolo del rapporto


uniforme con segnale/disturbo di quantizzazione
M infinito occorre valutare il coefficiente
di correlazione fra x e xqq
xqq = vkk
se
ρ2xx
2
=
[E(x ⋅ x )]
q
q
2
2

ηqq =
ρ2xx
2
xxqq
⎛ 1⎞ ⎛ 1⎞
⎜⎜ k − ⎟ ∆x < x (t ii ) < ⎜⎜ k + ⎟ ∆x 1 − ρ2xx
2
xxqq
σ2x2x ⋅ σ
2
2
x
xqq xxqq
⎝ 2⎠ ⎝ 2⎠

ηqq (dB) Per tutte


Dal rapporto σx/∆x le d.d.p.:
Dipende 30
Dalla d.d.p. di x σ2x2x
ηqq = 12 ⋅ −1
20
(∆x)22
d.d.p. uniforme
10 Sono praticamente
2 coincidenti
σ2 Laplace
ηqq = 12 ⋅ x
x
−1 0
(∆x)22 --10
10 0 10 20 σxx/∆xx (dB)
cfr
appunti
Gaussiana Uniforme

Quantizzatore reale Quantizzatore reale

Ammette all’
all’ingresso valori
all’ingresso Il numero M di livelli di
compresi in un intervallo finito quantizzatione è limitato e pari a:

--x
x00 < x < x00
2x 00
M=
(detto dinamica del quantizzatore)
quantizzatore) ∆x

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)

Modello di Modello di
quantizzatore reale quantizzatore reale

quantizzatore reale -x00 per x(tii) < -x00


x x
xLL
L Quantizzatore xqq xL = x(tii) per x(tii) < x00
Limitatore uniforme con
M infinito x00 per x(tii) > x00

Effetti del limitatore Effetti del limitatore

Il segnale da trasmettere viene


Quando il valore istantaneo deformato
del segnale all’
all ’ingresso supera
all’ingresso
in valore assoluto x00, si entra Si ha una riduzione della qualità
qualità
in condizioni di sovraccarico del segnale

Dimostrazione

Per il calcolo del rapporto Laplace Gaussiana Uniforme


segnale/disturbo di quantizzazione
ηss (dB)
occorre valutare il coefficiente
di correlazione fra x e xLL 30

[E(x ⋅ xLL)] ρ2xx


2
2 2
xxLL 20 Asintoto per
ρ2xx
2
= ηss = d.d.p. uniforme:
xxLL
σ2x2x ⋅ σ2x2xLL 1 − ρ2xx
2
xxLL
10 σxx/x00=1/ 3
cfr
Dal rapporto σx/x00 = - 4.77 dB appunti
Dipende 0
Dalla d.d.p. di x --40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)

Prestazioni del Prestazioni del


quantizzatore reale quantizzatore reale

quantizzatore reale ηs ηq
x xLL Quantizzatore xqq
Limitatore uniforme con
M infinito Il rapporto segnale/disturbo
ηs ηq complessivo η si ottiene
combinando ηss e ηqq secondo
la regola del “ parallelo”
parallelo”
“parallelo”

η η
M= M=
(dB)
numero di
(dB) Per
numero di
40 livelli di 40 σxx/x00 piccolo,
livelli di
2 2
51 quantizzazione 51 le prestazioni
quantizzazione
= =
30
M 56
30
M 56 dipendono
2 2
=
M 28
=
M 28 solo da M
=
1
Uniforme =
1 e non dalla
Uniforme
20 M 20 M
64 64 d.d.p.
= Gaussiana = Gaussiana
M M del segnale
10 10
Laplace Laplace

0 0
--40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB) --40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)

η η
M= M=
(dB) Per numero di
(dB)
numero di
valori elevati
40 livelli di 40 livelli di
di σxx/x00 esse
51
2
quantizzazione 51
2
quantizzazione
= =
dipendono M dalle
6 M 56
30 25 30 2
caratteristiche
=
M 28
=
M 28
statistiche
=
1
Uniforme =
1
Uniforme
20 M 20 M
del segnale 64 64
= Gaussiana =
Esiste un valore Gaussiana
e non da M M M
10
ottimo di σxx/x00
10
Laplace a cui corrisponde
a cui corrisponde Laplace
un massimo di η
0
e0dipende sia da
--40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB) M--40
sia dalla
40 30 d.d.p.
--30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)

η η
(dB) M= Prestazioni
(dB) M=
numero di migliori numero di
40 livelli di 40 livelli di
2 2
51 quantizzazione 51 quantizzazione
= =
M 56 M 56
30 2 30 2
= =
M 28 M 28
1 1
= Uniforme = Uniforme
n=
20 M = M22 − 1 = M 4
η20
64 6 numero di bit di
= Gaussiana =
M = 222nn − 1 ≈ 222Mnn quantizzazione
10 10
Laplace M = 2nn
per
0 η
0 = 6-n σ xx/x 00=1/ 3
--40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB) dB
dB
--40
40 30
-30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)

η
(dB) M=
La dipendenza della qualità
numero di La dipendenza della qualità
40 da σ può essere un problema
livelli di da σxx può essere un problema
x
x 2
51 quantizzazione
se la potenza
= del segnale da se la potenza del segnale da
M 56
30 convertire2 è molto variabile convertire è molto variabile
= =
M 8
12
= Uniforme
20 M
64
=
M Gaussiana Esempio:
10 Segnale vocale
Laplace in telefonia
0
--40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)

Tale dipendenza può


essere superata con la
quantizzazione non uniforme

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche

Sorgenti
analogiche

Conversione
analogico-
numerica

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche TRASMISSIONE DI
Sorgenti SEGNALI ANALOGICI
analogiche PER VIA NUMERICA
Conversione (II parte)
analogico-
numerica

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)

η Quantizzazione
Argomenti della lezione (dB) uniforme
M = numero
di livelli di
40 quantizzazione
Î La conversione analogico/ 2
51
numerica di segnali audio (PCM) =
M 56
30 2
Æ Campionamento =
M 28 Uniforme
1
=
Æ Quantizzazione uniforme 20 M Gaussiana
64
=
Æ Quantizzazione non uniforme M Laplace
10
Æ Codifica La dipendenza di η da σxx
può essere un problema se σ /x
Î Problemi di trasmissione PCM il0--40
livello
40 di x --20
--30
30 è20molto10 variabile
--10 0
x
x
(dB)
00

Esempio:
Segnale vocale
in telefonia

Quantizzazione
Tale dipendenza può non uniforme
essere superata con la
quantizzazione non uniforme

Si dimostra che se Giustificazione intuitiva

xkk+1
+1 +1 = λ⋅⋅x
xkk+1 xkk xkk+1 k = (λ - 1)⋅
+1 - xk 1)⋅xkk
1)⋅x
+1 = λ⋅⋅x
xkk+1 xkk con λ
xk costante
disturbo ∆xkk xkk++11 − xkk
= =
allora il rapporto segnale/disturbo segnale xkk xkk
di quantizzazione non dipende (λ − 1)xkk
dalla statistica del segnale = = λ −1
costante xkk
cfr
appunti costante

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)

La legge di quantizzazione

+1 = λ⋅⋅x
xkk+1 xkk
Quantizzatore
log(⋅)
uniforme
è quindi la legge ottima
quantizzatore ideale
k+1) = log(λ) + log(xk
log(xk+1 k)

cioè
cioè i logaritmi dei livelli di cioè
cioè i logaritmi dei livelli di
quantizzazione sono equispaziati quantizzazione sono equispaziati

Legge “ A”
“A”
Non
compatibile (usata nella
per valori telefonia in
piccoli Europa)
del segnale approssimazioni
in ingresso
raccordo
lineare

ηq M22
⎧ A x x 00 ηqq = 12 ⋅
⎪ 1 + log (A ) per 0 < x x 00 < 1 A (dB) (1 + log A )22

y=⎨
⎪1 + log (A x x 00 )
⎪ 1 + log (A ) per 1 A < x x 00 < 1
⎩ Per valori elevati
di σxx si ottiene ηqq
indipendente dal
xoo massimo valore assumibile da x(t) livello del segnale

A parametro (di norma = 87.6)


87.6) σx (dB)

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)

ηq M22 ηq M22
ηqq = 12 ⋅ ηqq = 12 ⋅
(dB) (1 + log A )22 (dB) (1 + log A )22

Bassi valori di σxx: Bassi valori di σxx:


si comporta come si comporta come
un quantizzatore un quantizzatore
uniforme con uniforme con
2x 00 1 + log A 2x 00 1 + log A
3M22 ⋅ A22 ⎛ σ xx ⎞ ∆x = M σ⋅ (dB) 3M22 ⋅ A22 ⎛ σ xx ⎞ ∆x = M σ⋅ (dB)
2
2 2
2

ηqq ≈ ⎜ ⎟ x A ηqq ≈ ⎜ ⎟ x A
(1 + log A )
2
2
⎝ x 00 ⎠ (1 + log A )
2
2
⎝ x 00 ⎠

η η
(dB)
(dB)
Companding Intervallo con (dB)
(dB)
advantage prestazioni
40 00 40 00
40
200
=2 ≈ costanti al 40
200
=2
A=
A A=
A
variare di σxx/x00
30
30 e 30
30
=5
500 rm crescente con A =5
500
A=
A i fo Unif.
Unif. A=
A Massimo Unif.
Unif.
200
=2 un 200
=2
20
20
A=
A t. 20
20
A=
A valore di ηqq
u an Gauss. Gauss.
10
q
10
decrescente
10 10
Lapl.
Lapl. con A Lapl.
Lapl.
M = 256 M = 256
0 00 Scelta di
0
--50
50 --40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)
(dB) --50
50 --40
40
A--30
come
30
compromesso
--20
20 10 σx/x0 (dB)
--10 (dB) x 0

η
(dB)
(dB)
Altra legge di quantizzazione:
40
40 00
200
=2
A=
A
log(1 + µx)
30
30 y=
=5
500 log(1 + µ)
A=
A Unif.
Unif.
200 A = 87.6
=2
(detta “legge µ”)
20
20
A=
A
(telefonia Gauss.
10
10 europea)
Lapl.
Lapl.
M = 256 Utilizzata per la telefonia negli USA
00
--50
50 --40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)
(dB)

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)

Conclusioni sulla scelta


della legge di quantizzazione

Se σxx è costante Quantizzazione


o poco variabile uniforme Codifica

Se σxx è molto Quantizzazione


variabile non uniforme

La codifica La codifica

Esiste una corrispondenza


Fissati biunivoca tra il valore
del campione quantizzato xqq
Il numero M di livelli e il numero d’ordine k
di quantizzazione dell’intervallo di quantizzazione
corrispondente
La legge di quantizzazione
xqq k

xqq k

Il numero d’ordine k
può essere rappresentato
in forma binaria e, quindi,
ciascuno dei possibili valori di xqq
è rappresentato da
una successione di bit

xqq k Sequenza
di bit

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)

sorgente numerica Esempi


x(t) Filtro Codi-
anti- Campio- Quantiz- fica-
aliasing natore zatore tore
Bxx = 3.4 KHz
fcc ≥ 2Bxx
Telefonia fcc = 8 KHz
banda Bxx 2B n. liv.
liv. M n. bit
n = log22M numerica M = 256 ⇒ n = 8
R = fcc⋅n = 64 Kbit/s
Velocità
Velocità di emissione Rbb:
Rbb = n⋅fcc = 2nBxx bit/s

Esempi

Bxx = 20 KHz
fcc = 44.1 KHz Problemi di
Compact
disc
M = 65536 ⇒ n = 16 trasmissione PCM
R = fcc⋅n = 705.6 Kbit/s
per canale
Rtt = 1411.2 Kbit/s tot

Problemi di trasmissione Problemi di trasmissione


x(t) r(t) x(t) r(t)
Convert. 11
Convert. Convert.
Convert. Convert. 11
Convert. Convert.
Convert.
A/D 00 D/A A/D 00 D/A

Flusso Rumore di Rumore di


numerico quantizz.
quantizz. Trasmissione quantizz.
quantizz.
numerica
ideale

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)

Problemi di trasmissione Problemi di trasmissione


x(t) r(t) x(t) r(t)
Convert. 11
Convert. Convert.
Convert. Convert. 11
Convert. Convert.
Convert.
A/D 00 D/A A/D 00 D/A

Rumore di Quantizzazione
Trasmissione quantizz.
quantizz. uniforme
numerica d.d.p. uniforme
reale
(con errori)
+ ? σxx/x00 =1/√
=1/√3
=1/√3 ηqq ≈ 22n
2n

Ipotesi semplificative

Problemi di trasmissione Problemi di trasmissione


x(t) r(t) x(t) r(t)
Convert. 11
Convert. Convert.
Convert. Convert. 11
Convert. Convert.
Convert.
A/D 00 D/A A/D 00 D/A

Simboli binari Canale


equiprobabili binario
e indipendenti simmetrico

Ipotesi semplificative Ipotesi semplificative

Segnale trasmesso Simboli trasmessi


normalizzato
1-p
“1”T “1”R 1 n
n +1 “ 1”T
“1”T
p x qq = n ∑
2 − 1 kk==11
n
αkk 2kk−−11 αkk =
p --1
1 “ 0”T
“0”T
“0”T “0”R
1-p
“ 1”R
“1”R +1 1 n
n

Canale binario simmetrico = βkk rqq = n ∑ βk 2kk−−11


2 − 1 kk==11 k
n
“ 0”R
“0”R --1
1
p = P(“
P(“1”R|“
R|“0”T) = P(“
P(“1”R|“0”T) P(“0”R|“
R|“1”T)
P(“0”R|“1”T)
Segnale ricevuto
Simboli ricevuti

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)

Gli effetti degli errori


di trasmissione si valutano Per
confrontando fra loro xqq e rqq p≠0

si può calcolare il rapporto


Se
p=0 segnale/disturbo di errore
allora valutando il
αkk = βkk coefficiente di correlazione
per cui fra xqq e rqq
xqq = rqq

η(dB)
(dB)
Combinando
ρ 2
2
=
[E(xqq
⋅ rqq)]
2
2

ηee =
ρ 2
2
x
xqqrrqq 100
100
ηee
ηee con ηqq si
x
xqqrrqq
σ 2
2
x ⋅ σ2r2rqq 1−ρ 22
x
xqqrrqq
n=16
n=16 ottengono le
xqq
80 n=14
80 n=14 curve di ηTT
n=12
n=12
(complessivo)
Si ottiene 60
60 n=10
n=10

n=8
n=8
40
1 1 40
ηee = −1 ≈ n=6
n=6
4p(1 − p) 4p ηTT
cfr 20
20
appunti 10
10--11
11 10
10--9
9 10
10--7
7 10
10--5
5 p

η(dB)
(dB) η(dB)
(dB)
ηee Valori piccoli di p: ηee
100
100 prevale il rumore 100
100
di quantizzazione
Al crescere di p
80
80 per
80 effetto del
80

η canale si riduce la ηqq


q
60
60 n=10
q
La qualità (cioè ηTT) qualità
qualit
60 à (rapporto
60 n=10
n=10 n=10
non dipende dal segnale/disturbo
canale purché p totale ηTT)
40
40
ηTT
sufficientemente 40
40 ηTT
piccola
20
20 20
20
10
10--11
11 10
10--9
9 10
10--7
7 10
10--5
5 p 10
10--11
11 10
10--9
9 10
10--7
7 10
10--5
5 p

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)

η(dB)
(dB) Si possono ricavare
Il confine fra specifiche per la
ηee
100
100 le due regioni p* probabilità
probabilità di errore
P(e) del sistema di
corrisponde al trasmiss.
trasmiss. numerica:
10--6
6
80
80 valore p* per cui
ηee(p*) = ηqq P(e) ≤ p*
ηqq 10--8
8
60
60 n=10
n=10

10--10
10
40
40 ηTT Equazione:
p* p* ≈ 2-(2n+2)
-(2n+2)
10--12
12
20
20 6 8 10 12 14 n
10
10--11
11 10
10--9
9 10
10--7
7 10
10--5
5 p

Si possono ricavare Si possono ricavare


specifiche per la specifiche per la
p* probabilità
probabilità di errore p* probabilità
probabilità di errore
P(e) del sistema di P(e) del sistema di
10--6
6 trasmiss.
trasmiss. numerica: 10--6
6 trasmiss.
trasmiss. numerica:
Trasmissione
P(e) ≤ p* con qualità
qualità CD P(e) ≤ p*
10--8
8
Telefonia 10--8
8
n = 16
numerica PCM
n=8 P(e) ≤ 5⋅10--11
5⋅10 11
10--10
10 10--10
10
P(e) ≤ 3⋅10--6
3⋅10 6

10--12
12 10--12
12

6 8 10 12 14 n 6 8 10 12 14 n

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9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche

Sorgenti
analogiche

Conversione
analogico-
numerica

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti
numeriche TRASMISSIONE DI
Sorgenti SEGNALI ANALOGICI
analogiche PER VIA NUMERICA
Conversione (III parte)
analogico-
numerica

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)

Argomenti della lezione


Î La conversione analogico/
numerica di segnali audio (PCM) La conversione
Î Problemi di trasmissione PCM analogico/numerica
Î La conversione analogico/ di immagini
numerica di immagini
Î Modello generale di sorgente
numerica

La conversione analogico/ Il campionamento


numerica di immagini
Anche in questo caso si hanno Va ricordato che l’ ’immagine
ll’immagine
tre passi logici: è descritta dalle distribuzioni
spaziali dei tre colori fondamentali:
Campionamento

Quantizzazione R(x,y) G(x,y) B(x,y)

Codifica

Il campionamento Tale campionamento si ottiene


suddividendo l’’immagine in pixel
ll’immagine
secondo una griglia regolare

Occorre pertanto che si attui nyy


un campionamento spaziale
lungo le coordinate x e y
(anziché nel tempo come pixel
nel caso di segnali audio)
y
nxx
x

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)

Nota Risultato del campionamento


La scansione orizzontale
usata per la formazione
del segnale video analogico nxx ⋅ nyy
è di fatto terne
terne di
di valori:
valori:
nyy un campionamento
spaziale lungo R(i,j) G(i,j) B(i,j)
ll’asse
’asse verticale
i rappresenta la posizione
1 ≤ i ≤ nxx
N. totale di pixel del pixel lungo l’’asse x
ll’asse
y j rappresenta la posizione
nxx N = nxx x nyy del pixel lungo l’’asse y
ll’asse
1 ≤ j ≤ nyy
x

N > 20000 N≈
= 2000
625
Il numero di pixel N
in cui è suddivisa l’ ’immagine
ll’immagine
definisce uno degli elementi
che costituiscono
la qualità
qualità dell’
dell’immagine
dell’immagine
la definizione
(detta anche risoluzione spaziale)
spaziale)

Nel caso della televisione numerica Quantizzazione e codifica


tale numero è legato allo standard
Due possibilità
possibilità:
possibilità:
Esempio
1
CCIR 601 Europa (*) Quantizzazione diretta delle tre
componenti R(i,j),
R(i,j), G(i,j) e B(i,j)
nyy= 576 nxx=720
N = 414720 2
Quantizzazione delle componenti
(*) uno fra i vari formati indicati Y(i,j) ((luminanza)
luminanza)
luminanza) e
dallo standard Cbb(i,j),
(i,j), Crr(i,j) ((crominanza)
cromina
crominanza
nza)
)

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)

1 2
Quantizzazione diretta delle tre Quantizzazione delle componenti
componenti R(i,j),
R(i,j), G(i,j) e B(i,j) Y(i,j) ((luminanza)
luminanza)
luminanza) e
Cbb(i,j),
(i,j), Crr(i,j) ((crominanza)
cromina
crominanza
nza)
)
Æ Quantizzazione uniforme
Æ n = numero di bit usati per Æ Le versioni quantizzate
ciascuna componente normalizzate di Cbb(i,j) e Crr(i,j)
sono chiamate U(i,j) e V(i,j)
Æ npp = numero totale di bit/pixel
= 3n
Æ Quantizzazione uniforme
Æ Usata nelle immagini “ bitmap”
bitmap”
“bitmap”

2 2
Quantizzazione delle componenti Quantizzazione delle componenti
Y(i,j) ((luminanza)
luminanza)
luminanza) e Y(i,j) ((luminanza)
luminanza)
luminanza) e
Cbb(i,j),
(i,j), Crr(i,j) ((crominanza)
cromina
crominanza
nza)
) Cbb(i,j),
(i,j), Crr(i,j) ((crominanza)
cromina
crominanza
nza)
)

Æ Tenendo conto della minore acuità


acuità Æ Per una quaterna di pixel
visiva dell’
dell’occhio per i colori
dell’occhio si ottengono:
rispetto alla luminanza,
luminanza, U e V
possono essere sottocampionate Æ 4 campioni quantizzati
(dimezzamento del numero di pixel) di luminanza Y

2 2
Quantizzazione delle componenti Quantizzazione delle componenti
Y(i,j) ((luminanza)
luminanza)
luminanza) e Y(i,j) ((luminanza)
luminanza)
luminanza) e
Cbb(i,j),
(i,j), Crr(i,j) ((crominanza)
cromina
crominanza
nza)
) Cbb(i,j),
(i,j), Crr(i,j) ((crominanza)
cromina
crominanza
nza)
)

Æ Per una quaterna di pixel Æ npp = numero medio di bit/pixel


si ottengono: = 2n

Æ 2 campioni quantizzati per


le 2 componenti di crominanza Æ Usata per le immagini televisive
U e V (formato 4:2:2)
4:2:2)

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)

n = 8 (256 liv.)
liv.) n=2
3 (4
(8 liv.)
liv.)

Il numero n di bit
di quantizzazione
definisce l’’altro elemento
ll’altro
della qualità
qualità dell’
dell ’immagine
dell’immagine

la risoluzione in intensità
intensità
(o risoluzione radiometrica)
radiometrica)

Numero totale di bit per immagine: Numero totale di bit per immagine:

Nb = nx ⋅ ny ⋅ np = N ⋅ np Nb = nx ⋅ ny ⋅ np = N ⋅ np

Pixel/immagine Pixel/immagine Numero medio


dipende dalla dipende dalla di bit/pixel
definizione definizione dipende dalla
quantizzazione

Nel caso di informazione televisiva Esempio


(immagini in movimento in
tempo reale) si può determinare CCIR 601 Europa
la velocità
velocità di emissione Rbb: N = 414720
n =8
Rbb = Nbb⋅⋅ffii = N⋅
N⋅npp ⋅ fii
N⋅n npp = 16
fii = 25
Frequenza
di ripetizione
di immagine
Rbb ≈ 166 Mbit/s

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)

Esempio
Tale velocità può essere ridotta Codifica MPEG-2
adottando procedure di impiegata nella TV numerica
Codifica di sorgente
Segue due criteri base
Si può ridurre la ridondanza 1
utilizzando la correlazione interna
Sfruttare la correlazione che
che esiste nell’informazione
esiste fra pixel adiacenti
dell’immagine televisiva
appartenenti allo stesso quadro

Esempio 1
Correlazione fra pixel adiacenti
Codifica MPEG-2
impiegata nella TV numerica
Æ L’immagine viene suddivisa in
blocchetti quadrati di 8 x 8 pixel
Segue due criteri base
2 Æ Su ciascun blocchetto si esegue
una trasformata di Fourier
Sfruttare la correlazione che
bidimensionale discreta
esiste fra porzioni di immagine
appartenenti a quadri successivi DCT = Discrete Cosine Transform

1 2
Correlazione fra pixel adiacenti Correlazione fra quadri successivi

Æ Vengono mantenuti (e trasmessi)


solo i coefficienti più significativi Æ Si confronta il quadro attuale qii
che risultano dalla DCT con quello precedente qi-1
i-1

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)

2
Correlazione fra quadri successivi vettore
spostamento s

Æ Si individuano le porzioni
di immagine in qii che possono qi-1
i-1
essere ottenute mediante qii
un movimento di traslazione
a partire dalle corrispondenti Si calcola il vettore s che identifica
porzioni di qi-1
i-1 lo spostamento di tali porzioni
i-1 e qii
fra qi-1

Æ La porzione di immagine così Questa forma di codifica introduce


identificata non viene trasmessa una certa degradazione della
N
ON qualità dell’immagine tanto
IO
ATTI
Æ Si trasmettono le informazioni maggiore quanto più significativa
NSSA e al
relative al suo contorno
E N è la riduzione di velocità
E
MMPP s
vettore spostamento
OM
N CCO Valori tipici:
ON la porzione di
Æ In ricezione
IO
immagine
O
O TTI viene ricostruita in Bit rate codificato Qualità
baseMall’immagine del quadro
M 6 Mbit/s diffusione
precedente e al vettore s
9 Mbit/s contributo

Codifica di sorgente

sorgente codifica
A/D di
Modello generale analogica sorgente
di sorgente numerica sorgente numerica
Per la trasmissione:
riduzione di velocità
velocità
Per la memorizzazione:
riduzione di dimensione

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)

Senza codifica Con codifica


di sorgente di sorgente Codifica di sorgente
R (bit/s) R (bit/s)
Telefonia
64 K GSM 13.4 K
PCM Incremento dell’entropia
Compact
Disk 1.41 M MP3 128 K
I flussi numerici risultanti
MPEG 2
contributo 9M tendono ad essere composti
CCIR 601
Europa 166 M da simboli equiprobabili
MPEG 2 ed indipendenti
diffusione 6M

Per garantire che la sequenza SCRAMBLER


Sommatore
trasmessa sia in ogni caso Simboli da mod. 2 (ex
(ex-
-or)
or)
costituita da simboli trasmettere
equiprobabili +
... αk-1
k-1, αk
k, αk+1
k+1, ... … βk-1
k-1, βkk, βk+1
k+1, ...
e
indipendenti … γk-1 γkk, γk+1 Sequenza
k-1, k+1, ...
risultato
la sequenza da trasmettere viene βk = αk + γk
Sequenza composta da
sottoposta ad una operazione di simboli equiprobabili
“ scrambling”
scrambling” (rimescolamento)
“scrambling” ed indipendenti

DESCRAMBLER
Proprietà della sequenza β
Proprietà Sommatore
Sequenza mod. 2 (ex
(ex-
-or)
or)
ricevuta
È possibile ricostruire la sequenza +
α a partire dalla sequenza β ... βkk-1
-1, βk
k, βk+1
k+1, ... … αkk-1
-1, αkk, αk+1
k+1, ...

sommando modulo 2 la sequenza γ


… γk-1 γkk, γk+1 Sequenza
(de-
(de -scrambling)
scrambling)
(de-scrambling) k-1, k+1, ...
ricostruita
αk = βk + γk
Sequenza identica
βkk + γkk = αkk + γkk + γkk = αkk + “0” = αkk a quella usata
dallo “ scrambler”
scrambler”
“scrambler”

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)

Impiego dello “scrambling”


scrambling”
“scrambling”
Proprietà della sequenza β
Proprietà
sorg. TX+can
num. +RX
La sequenza β è costituita
da simboli equiprobabili
ed indipendenti a prescindere
dalla statistica di α

cfr
appunti

Impiego dello “scrambling”


scrambling”
“scrambling”

sorg. scrambler TX+can sorg. scrambler TX+can


num. descrambler num. descrambler
+RX +RX

γ γ Nota
La sequenza di scrambling A differenza del codificatore
deve essere conosciuta da di sorgente, lo scrambler mantiene
Si usano sequenze
entrambe le parti inalterata la velocità
pseudocasuali di
massima lunghezza

Elementi che definiscono il


sorg. scrambler TX+can modello di sorgente numerica
num. descrambler
+RX
Æ Numero n di bit/simbolo
Æ Velocità
Velocità Rbb di emissione (bit/s)
Modello generale di
sorgente numerica Æ Simboli equiprobabili e
statisticamente indipendenti

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9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)

Ha validità
validità generale

Sorgenti
intrinsecamente numeriche

Sorgenti numeriche derivanti


dalla conversione A/D
di informazioni analogiche

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10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche

Il rumore
negli apparati

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Il rumore IL RUMORE
negli apparati NEGLI APPARATI

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Definizione di rumore Î Il rumore nei bipoli


Æ Circuiti equivalenti
Î Modelli di generazione
del rumore ÆConsiderazioni energetiche
Considerazioni

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Il rumore nei doppi bipoli Î Il rumore di antenna


Æ Circuiti equivalenti
Î Modello di canale con
Æ Caratterizzazione energetica rumore additivo
ÆCascata di doppi bipoli
Cascata Î Rumore a banda stretta

Cosa è il rumore?

Definizione Un disturbo
di rumore che si sovrappone al segnale
che è stato trasmesso

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)

Cosa è il rumore? Nei dispositivi elettronici


Spazio di conduzione
Dovuto a

Fluttuazioni aleatorie iaa(t) ibb(t)


N(t)
di origine naturale
di grandezze elettriche
o elettromagnetiche
all’
all’interno del canale
all’interno N(t) è il numero dei portatori
di comunicazione di carica all’
all’istante t
all’istante

Nei dispositivi elettronici Nei dispositivi elettronici


A regime:

dN(t) ⎡ dN(t)⎤
iaa(t) − ibb(t) = q E [iaa(t)] = E [ibb(t)] E⎢ =0
dt ⎣ dt ⎥⎦

q è la carica elementare Ma il numero N(t) di portatori


di ciascun portatore di carica può subire
fluttuazioni casuali

Rumore termico

All’
All’interno di un conduttore
All’interno
i portatori di carica
Modelli di generazione si comportano come un gas, gas,
del rumore soggetto ad agitazione termica
se la sua temperatura è superiore
allo zero assoluto
((-273
-273 gradi Celsius,
Celsius,
ovvero 0 gradi Kelvin)
Kelvin)

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)

Si consideri uno spazio di conduzione Per osservare le fluttuazioni di corrente


(per es. un resistore con resistenza R)
R) complessiva si può chiudere il circuito
tenuto alla temperatura assoluta T esterno e osservare la corrente i(t)

i(t)
R R

Per osservare le fluttuazioni di corrente


complessiva si può chiudere il circuito
Densità spettrale Gi(f)
Densità
0
esterno e osservare la corrente i(t) T=
Gii(f)/G00 2 KT
(dB) G00 = 1044 K
i(t) R 3⋅1033 K
3⋅10
R
--10
10 1033 K
3⋅1022 K
3⋅10
--15
15
1022 K

La fluttuazione di corrente i(t) si --20


20
1 1033 1066 1099 f ((MHz)
MHz)
MHz)
presenta come un processo casuale
Gii(f)/G00 ≈ costante

La densità
densità spettrale del valore Altri modelli di generazione
quadratico medio della corrente i(t)
si può approssimare per del rumore
tutte le frequenze come:
Shot noise
2 KT
Gii(f) =
R
[A
2
2
/ Hz] Si manifesta tutte le volte che
una carica elettrica attraversa
Æ K = 1.38·
1.38·10--23
1.38·10 °K costante di Boltzman
23 J/°
J/
J/°K una barriera di potenziale
Æ T = temperatura assoluta
Æ R = valore della resistenza È un fenomeno casuale dovuto
Rumore bianco alla granulosità
granulosità della corrente

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)

Rumore di generazione Flicker noise


e ricombinazione
È dovuto a fenomeni di generazione
Nello spazio di conduzione, in modo e ricombinazione che avvengono
casuale, elementi neutri possono sulla superficie del materiale
scindersi dando luogo a portatori conduttore
di carica (generazione
(generazione)
(generazione)) o portatori
di carica di segno opposto possono È importante nelle applicazioni
annullare cariche presenti a bassa frequenza e per
((ricombinazione)
ricombinazione)
ricombinazione) gli strumenti di misura

Elementi comuni In tutti i modelli (tranne il flicker


a tutti i modelli noise)
noise) la densità
densità spettrale
delle fluttuazioni della corrente è
Le fluttuazioni di corrente costante nel campo
sono dovute a un numero molto delle frequenze di interesse
grande di portatori di carica
Rumore bianco
Le fluttuazioni della corrente
complessiva avranno statistica Per il flicker noise
Gaussiana la densità
densità spettrale di potenza
(teorema del limite centrale) ha andamento del tipo 1/f

Tutte le sorgenti di rumore,


indipendentemente dalla loro
origine, vengono trattate come
Il rumore nei bipoli
Rumore termico
equivalente

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)

Si può costruire un Si può costruire un


modello circuitale equivalente modello circuitale equivalente
della sorgente di rumore termico della sorgente di rumore termico

Æ Si attribuisce il rumore ad Æ La densità


densità spettrale del valor
un generatore equivalente quadratico medio della corrente
di corrente di rumore impressa vale Gii(f)
((equivalente
equivalente secondo Norton)
Norton)

Modello circuitale equivalente La densità


densità spettrale
del valore quadratico medio
secondo Thevenin della tensione e(t) vale:

R 2
2 2KT 22
e(t) Gee(f) = Gii(f) H (f) = R = 2KTR
R
R ≡ resistenza
ideale priva
di rumore
Æ H(f) = R è la funzione di trasferimento
che lega e(t) a i(t)
Æ Gii(f) = 2KT/R è la densità
densità spettrale del
valor quadratico medio
resistenza generatore equivalente della corrente
rumorosa di tensione di rumore

Esempio Esempio

Circuito serie costituito da R


Determinare il valore
Æ Resistore rumoroso con resistenza eff di v(t)
efficace veff
R tenuto alla temperatura T [[°K]
°K] C
v(t)
ÆC ondensatore di capacità
Condensatore capacità C

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)

Esempio Esempio

Si sostituisce La funzione
R R di trasferimento
il resistore
rumoroso tra e(t) e v(t)
con il circuito vale:
C C
v(t) equivalente v(t)
e(t) Thevenin e(t) 1
Hev
ev
(f) =
1 + j 2πfRC

Esempio Esempio
1 2KTR
Hev (f) = Gvv(f) =
1 + (2πfRC )2
ev 2
1 + j 2πfRC
R R
La densità
densità spettrale
del valor quadratico v2eff
2
eff
= E[v22(t)] =
C medio di v(t) vale: C ++∞

KT
e(t)
v(t)
Gvv(f) = Gee(f) ⋅ Hev
ev
2
2
(f) = e(t)
v(t) = ∫ G (f)df =
−−∞
v
v
C

2KTR
=
1 + (2πfRC)2
2
Risposta al quesito

Scambiando tra di loro i ruoli


Si scambino i ruoli delle due resistenze si ottiene:
di
R1 e R2
G12
12
(f) = G21
21
(f)

È così
così soddisfatto il
II principio della
Termodinamica

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)

2KTR11R 22
Se si pone R1 = R2 G12 (f) = G21 (f) = R1 = R2
12 21
(R11 + R 22)22
adattamento di impedenza
tra generatore e carico La densità
densità spettrale della potenza
disponibile vale:

La potenza dissipata sul carico KT


Gdd(f) =
è la massima che si può estrarre 2
dal generatore
potenza disponibile Pdd)
((potenza Gdd è indipendente dal valore
della resistenza

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche

Il rumore
negli apparati

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

IL RUMORE
Il rumore NEGLI APPARATI
negli apparati
(II parte)

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Definizione di rumore Î Il rumore nei doppi bipoli


Æ Circuiti equivalenti
Î Modelli di generazione
del rumore Æ Caratterizzazione energetica
Î Il rumore nei bipoli ÆCascata di doppi bipoli
Cascata

Argomenti della lezione

Î Il rumore di antenna Il rumore


Î Modello di canale con nei doppi bipoli
rumore additivo

Î Rumore a banda stretta

Il rumore nei doppi bipoli Il rumore nei doppi bipoli

Si consideri un doppio bipolo


lineare costituito da vari elementi Come si può studiare
alcuni dei quali siano rumorosi il comportamento
del doppio bipolo
dal punto di vista del rumore?
All’
All’interno del doppio bipolo sono
All’interno
presenti più
più sorgenti di rumore

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)

Due possibilità
possibilità concettuali Circuiti equivalenti
di un doppio bipolo
Sostituire ad ogni
elemento rumoroso
il suo circuito Cercare una Lo stato elettrico di un doppio
equivalente caratterizzazione bipolo è definito esternamente
globale del doppio
bipolo,
bipolo, che da quattro grandezze
prescinda dalla
sua struttura
occorre analizzare interna
la struttura interna ensione Vii e corrente Iii
Æ Tensione
del doppio bipolo ai morsetti di ingresso
nel dettaglio

Circuiti equivalenti Iii Iuu


di un doppio bipolo
Vii doppio Vuu
bipolo
Lo stato elettrico di un doppio
bipolo è definito esternamente
da quattro grandezze

Equazioni a Vuu = AVii + BIii


ensione Vuu e corrente Iuu
Æ Tensione parametri misti Iuu = CVii + DIii
ai morsetti di uscita

Dal punto di vista del rumore, lo stato


elettrico del doppio bipolo è descritto Î I due generatori di rumore esterni
da due generatori equivalenti sostituiscono le sorgenti interne
di rumore,
rumore, uno di tensione e uno di di rumore
corrente, posti ai morsetti di ingresso
Î I generatori producono due
doppio bipolo rumoroso processi casuali enn(t) e inn(t)

Î Per caratterizzare il doppio bipolo


enn(t) doppio dal punto di vista del rumore occorre
inn(t) bipolo caratterizzare i due processi casuali
ideale (statisticamente e spettralmente)
spettralmente)

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)

Caratterizzazione statistica Caratterizzazione spettrale


Date le cause fisiche che concorrono
alla formazione del rumore, Per completare la caratterizzazione
si può attribuire a questi due processi dei processi casuali enn(t) e inn(t)
casuali una statistica di tipo Gaussiano occorre fornire, in alternativa

In particolare, si suppone che


i due processi siano Æ Gli
li spettri di potenza Gee(f) e Gii(f)
e lo spettro di potenza mutuo Gei ei
(f)
Gaussiani a valor medio nullo
oppure

Caratterizzazione spettrale
Attraverso la definizione dei processi
casuali enn(t) e inn(t) si ottiene una
Per completare la caratterizzazione caratterizzazione del doppio bipolo
dei processi casuali enn(t) e inn(t) dal punto di vista del rumore
occorre fornire, in alternativa
indipendente
Æ Le
e funzioni di autocorrelazione dai circuiti a cui il doppio bipolo
Φee((τ)
τ) e Φii((τ)
τ) e la funzione di
è connesso
mutua correlazione Φei (τ)
ei(τ)

Caratterizzazione Caratterizzazione
energetica energetica

Esiste un metodo più più semplice


Determinare il circuito equivalente
per studiare il comportamento
di un doppio bipolo può essere
del doppio bipolo,
bipolo, ma occorre
oneroso dal punto di vista
considerare le condizioni
dei calcoli da svolgere
di chiusura all’
all’ingresso
all’ingresso
per determinare gli spettri
del doppio bipolo stesso

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)

La densità
densità spettrale della potenza La densità
densità spettrale della potenza
disponibile all’
all’uscita sarà
all’uscita sarà disponibile all’
all’uscita sarà
all’uscita sarà

KT KT
Gdu = g + Gbb Gdu = g + Gbb
du
2 dd du
2 dd

Densità
Densità spettrale della potenza Guadagno disponibile
di rumore disponibile ai capi del doppio bipolo
della resistenza Rg
Rapporto tra la potenza disponibile
Non dipende dal valore all’
all’uscita e la potenza disponibile
della resistenza all’
all’ingresso

La densità
densità spettrale della potenza
disponibile all’
all’uscita sarà
all’uscita sarà doppio
Rgg bipolo
KT rumoroso
Gdu = g + Gbb [T] Stessa
du
2 dd potenza
disponibile
Densità in uscita
Densità spettrale del rumore
generato all’
all’interno del doppio doppio
bipolo Rgg bipolo senza
rumore
[T+Tee]

L ’incremento Tee è detto


L’incremento
Tee è un incremento virtuale Temperatura equivalente
della temperatura assoluta di Rgg di rumore
tale da mantenere invariata
la potenza disponibile all’
all’uscita
all’uscita 2 Gbb
Tee =
Kgdd
K (T + Tee) KT
Gdu = gdd = g + Gbb
du
2 2 dd Î Tee rappresenta le caratteristiche
di rumore del doppio bipolo

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)

L ’incremento Tee è detto


L’incremento L ’incremento Tee è detto
L’incremento
Temperatura equivalente Temperatura equivalente
di rumore di rumore

2 Gbb 2 Gbb
Tee = Tee =
Kgdd Kgdd

Î Dato un doppio bipolo,


bipolo, il valore Î È possibile ottimizzare Rgg
di Tee dipende da Rgg per la minima Tee
cfr
appunti

Una caratterizzazione alternativa


L ’incremento Tee è detto
L’incremento si ottiene confrontando le densità
densità
spettrali all’
all’uscita nei due casi
all’uscita
Temperatura equivalente
di rumore doppio K (T + Tee)
Rgg bipolo Gdu = gdd
2 Gbb rumoroso
du
2
Tee = [T]
Kgdd Gdu T
γ (T ) = du
= 1 + ee
G′du
du
T
Î Tee può essere funzione doppio KT
della frequenza Rgg bipolo senza G′du = g
rumore
du
2 dd
[T]

Calcolando il rapporto γ per


un valore di T convenzionale
T00 = 290 °
((T K) si ottiene:
°K)

Gdu T Gdu T
γ (T ) = du
= 1 + ee γ (T ) = du
= 1 + ee
G′du
du
T G′du
du
T

γ(T) dipende da Tee e dalla temperatura


T della resistenza in ingresso

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)

Calcolando il rapporto γ per Proprietà


Proprietà della cifra
un valore di T convenzionale di rumore
T00 = 290 °
((T K) si ottiene:
°K)

Tee
F = γ (T00 ) = 1 + Î F ≥ 1 per definizione
T00
Î F è una misura relativa
F è detta del rumore (si può esprimere in dB)
Cifra di rumore

Proprietà
Proprietà della cifra Esempio
di rumore
Per definizione
Situazione
Nota la cifra di rumore, si può Gdu reale
F= du
ricavare la temperatura equivalente G′du
du
Solo rumore
con la relazione inversa all’
all’ingresso
all’ingresso

Tee = (F − 1) T00 KT00 KT00 1 ⎡ 1⎤


G′du = g = ⎢⎣gdd = L ⎥⎦
du
2 dd 2 L

Esempio Cascata di doppi bipoli


KT00 1
KT00 G'du
'
= 1 g 2 g Ng
Gdu
du
2 L Rgg 1
1 2
2 NN
F= du
= 2 =L F11 T11 F22 T22 FNN TNN
G′du KT00 1 KT00
du ⋅ Gdu = doppio bipolo equivalente
2 L du
2
Temperatura equivalente di rumore Tee Parametri globali da determinare
1
Tee = (F − 1) T00 = (L − 1) ⋅ T00 Il guadagno disponibile gtt

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)

Cascata di doppi bipoli Cascata di doppi bipoli

1 g 2 g Ng 1 g 2 g Ng
Rgg 1
1 2
2 NN Rgg 1
1 2
2 NN
F11 T11 F22 T22 FNN TNN F11 T11 F22 T22 FNN TNN
doppio bipolo equivalente doppio bipolo equivalente

Parametri globali da determinare Parametri globali da determinare


2 3
La cifra di rumore Ftt La temperatura di rumore Ttt

1 2
Il guadagno disponibile gtt La cifra di rumore totale

Dalla definizione di Applicando la Gdu


Ftt = du
guadagno disponibile definizione si ha G′du
du

(rapporto tra la potenza disponibile


all’
all’uscita e la potenza disponibile
all’uscita Supponendo la resistenza in
all’
all’ingresso)
all’ingresso) ingresso alla temperatura T00

Si ricava K T00 K T00


gtt = g11 ⋅ g22 ⋅ g33 ⋅ L ⋅ gNN G′du = gtt = g11 ⋅ g22 ⋅ L ⋅ gNN
du
2 2

Determinazione di Gdu
du
Determinazione di Gdu
du

KT00 KT11
G′du = g1g2 ...gNN G(du
(1
1))
= g g ...gNN
du
2 1 2 du
2 11 22

1 g 2 g Ng 1 g 2 g Ng
Rgg 1
1 2
2 NN Rgg 1
1 2
2 NN
F11 T11 F22 T22 FNN TNN F11 T11 F22 T22 FNN TNN

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)

Determinazione di Gdu
du
Determinazione di Gdu
du

KT22
G(du
(2
2))
= g g ...gNN
du
2 22 33

1 g 2 g Ng 1 g 2 g Ng
Rgg 1
1 2
2 NN Rgg 1
1 2
2 NN
F11 T11 F22 T22 FNN TNN F11 T11 F22 T22 FNN TNN

In generale:
K Tii
G(du
(ii))
= g ⋅ g ⋅ L ⋅ gNN
du
2 ii ii++11

Il termine Gdu Sostituendo si ottiene:


du sarà
sarà costituito dalla
somma di tutti tali contributi
T11 T22 1 T33 1
Ftt = 1 + + ⋅ + ⋅ +L
N
N T00 T00 g11 T00 g11g22
Gdu
du
= G′du
du
+ ∑ G(du
(ii))
du T 1
ii==1
1 + NN ⋅
T00 g11g22 L gNN−−11
Resistenza Rg N doppi bipoli
Infine:
G du NN
G((du
ii))
F22 − 1 F33 − 1 FNN − 1
Ftt = du = 1 + ∑ du Ftt = F11 + + +L+
G′du
du ii==1 ′du
1 Gdu g11 g11g22 g11g22 L gNN−−11

3
La temperatura equivalente totale
T22 T TNN
Ricordando che
Ttt = T11 + + 33 + L +
g11 g11g22 g11g22 L gNN−−11
T=F–1
Il contributo di ciascun
dalla espressione della cifra
di rumore si ricava:
doppio bipolo viene pesato
con un coefficiente pari
T22 T TNN all’
all’inverso del guadagno
all’inverso
Ttt = T11 + + 33 + L + degli elementi che lo precedono
g11 g11g22 g11g22 L gNN−−11

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)

T22 T TNN
Ttt = T11 + + 33 + L +
g11 g11g22 g11g22 L gNN−−11

In una catena di amplificatori,


il contributo totale di rumore
stadi,
è determinato dai primi stadi,
mentre gli ultimi forniscono
un contributo trascurabile

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche

Il rumore
negli apparati

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

IL RUMORE
Il rumore NEGLI APPARATI
negli apparati
(III parte)

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Definizione di rumore Î Il rumore nei doppi bipoli


Æ Circuiti equivalenti
Î Modelli di generazione
del rumore Æ Caratterizzazione energetica
Î Il rumore nei bipoli ÆCascata di doppi bipoli
Cascata

Argomenti della lezione Esempio 1


Linea con perdite+amplificatore

Î Il rumore di antenna Linea con Amplifi-


Amplifi-
perdite catore
Î Modello di canale con
rumore additivo
Æ La temperatura fisica
Î Rumore a banda stretta della linea è T00

Esempio 1 Esempio 1
Linea con perdite+amplificatore Linea con perdite+amplificatore

Linea con Amplifi-


Amplifi- Linea con Amplifi-
Amplifi-
perdite catore perdite catore

ÆL ’amplificatore ha cifra
L’amplificatore
Æ La linea ha attenuazione L di rumore Faa

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)

La cifra di rumore totale del doppio Ftt = Faa ⋅ L Se L > 1,


1, allora Ftt > Faa
bipolo costituito dalla cascata
di linea e amplificatore vale:
La linea con perdite posta all’all’inizio
all’inizio
Faa − 1 di un sistema trasmissivo,
trasmissivo,
Ftt = Flinea +
linea
glinea
linea oltre a ridurre il livello del segnale,
peggiora le prestazioni
dal punto di vista del rumore
Flinea
linea = L glinea
linea=1/L

Per evitare tale situazione si


adottano vari accorgimenti
Ftt = Faa ⋅ L

Esempi Esempio 2
Ripartizione in tratte di un sistema
di comunicazione su linea
Æ Nei collegamenti audio si inserisce
un preamplificatore all’
all’interno
all’interno attenuazione totale = L
del microfono a monte della linea

Æ Nei sistemi di ricezione da satellite


i primi stadi di amplificazione sono Suddivisione in Attenuazione
n amplificatori di
n tratte uguali contratta = L1/n
1/n
collocati nell’
nell’illuminatore delle
nell’illuminatore
antenne paraboliche Æ
Æ Guadagno gdada
= L1/n
1/n

Æ
Æ Cifra di rumore Faa

L’intera linea si può considerare come


L’intera
una cascata di n doppi bipoli
(le singole tratte) e quindi
la cifra di rumore complessiva sarà
sarà:
sarà:

F = Fa L1/n Ftt = F + (n − 1) (F − 1) = nFaaL11//nn − n + 1


Fa
L1/n gd = 1
gda=L1/n
Ftt dipende anche
dal numero n di tratte
in cui è stata suddivisa la linea
Singola tratta

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)

Si può determinare il numero ottimo La soluzione dell’


dell’equazione è
dell’equazione
di tratte cercando il valore di n rappresentata nel grafico
che minimizza la cifra di rumore Ftt: 5
asintoto = 4.34 dB
λ (dB)
dFtt
= FaaL11//nn(1 − log L11//nn ) − 1 = 0
dn 3

2
Ponendo λ = L11//nn
1
si ottiene l’’equazione trascendente
ll’equazione
0
1 Faa (dB) 15
λ (1 − log λ ) =
0 5 10
Faa λ è ll’attenuazione
’attenuazione della singola tratta

Per ricavare la lunghezza ottima Per ricavare la lunghezza ottima


di tratta occorre conoscere di tratta occorre conoscere
ll’attenuazione
’attenuazione specifica ll’attenuazione
’attenuazione specifica
della linea trasmissiva utilizzata della linea trasmissiva utilizzata

Linea di tipo metallico Fibra ottica


(doppino, cavo coassiale)
Attenuazione specifica
Attenuazione specifica < di 0.1 dB/Km
qualche dB/Km
Lunghezza ottima
Lunghezza ottima ordine di decine
ordine dei Km di Km

Il rumore di antenna

Nei sistemi di trasmissione


Il rumore che impiegano la propagazione
delle onde elettromagnetiche
di antenna oltre alle sorgenti di rumore
interne agli apparati vanno
considerati i contributi di rumore
introdotti dall’antenna

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)

Il rumore di antenna Rumore cosmico


Î Ha origine nello spazio profondo
Principali cause dalla radiazione emessa da gas
ionizzati
Rumore cosmico Î Dipende dalla direzione di
puntamento di antenna
Rumore da Î Dipende dalla frequenza in
assorbimento atmosferico modo approssimativamente
proporzionale a f-2.5
-2.5

Rumore da assorbimento Rumore da assorbimento


atmosferico atmosferico
È generato dai componenti gassosi È generato dai componenti gassosi
dell’atmosfera per effetto dell’atmosfera per effetto
di assorbimento molecolare di assorbimento molecolare
cfr
Dipende: appunti Dipende:
Î Dalla composizione e dalla distribuzione Î Dal suo spessore e quindi dal
di temperatura dello strato (atmosfera) puntamento dell’
dell’antenna
dell’antenna cfr
appunti

Verticale Direzione di
puntamento
Atmosfera
Tutti tali contributi hanno
ϑ statistica Gaussiana,
Gaussiana,
e quindi sono assimilabili
Strato a rumore termico
Terra assorbente

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)

Ta (K) max galattico


Si definisce quindi la
ϑ=90°
100
Temperatura d’
d’antenna Ta
d’antenna
85°
come la temperatura fisica 80°
a cui dovrebbe essere portato 10
un resistore per generare min 60°
la stessa potenza di rumore 0°
captata dall’
dall’antenna
dall’antenna assorbimento
1
0.1 1 10 f (GHz)

Temperatura operativa

Rappresenta tutto il rumore


dovuto alle sorgenti interne
ed esterne al ricevitore

Modello di canale con rumore

Rgg
doppio
bipolo
Modello di canale s(t)
con rumore additivo F Te

Il segnale s(t) è fornito


da un generatore con
impedenza Rg supposta
a temperatura T0

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)

Modello di canale con rumore La densità


densità spettrale di potenza
disponibile di n(t) vale:
Rgg Rgg
doppio K(T00 + Tee ) KT00F
n(t) doppio Gnn(f) = =
bipolo bipolo 2 2
s(t) s(t) ideale
F Te
Nel caso di canali con propagazione
avremo invece:
n(t) è un Il generatore equivalente
processo n(t) sostituisce tutte K(Taa + Tee ) KTop
casuale le sorgenti di rumore Gnn(f) = = op

Gaussiano (resistore e doppio bipolo)


bipolo) 2 2

In ogni caso il canale Rumore a banda stretta


è riconducibile
ad un modello con rumore
gaussiano bianco additivo s(t)
H(f) nuu(t)
(Additive White Gaussian Noise)
n(t) Spettro Guu(f)
del rumore
s(t) all’
all’uscita:
all’uscita:
H(f)
2
2 KTop 2
2
n(t) Guu(f) = Gnn(f) ⋅ H(f) = op
⋅ H(f)
2

A(f) Spettro Dominio della frequenza


B di un segnale
oppure X(f) X(f)=X++(f)+X--(f)
funzione di X--(f) X+ (f)
f +
trasferimento
f
f00
--f
f00 f00 X++(f)=X
(f)=XRR(f-
(f-f00)
(f-f
Si dice “a banda stretta”
“a stretta” se
X--(f)=X
(f)=XLL(f+f00)
B << f00 XLL(f) XRR(f) f
si vuole trovare una rappresentazione --f
f00 f00
in bassa frequenza di un segnale x(t)
a banda stretta X(f)= XRR(f-
(f-f00))+X
(f-f +XLL(f+f00)

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)

X(f)= XRR(f-
(f-f00))+X
(f-f +XLL(f+f00) x(t) = xRR(t)e jj22ππff00tt + xLL(t)e −−jj22ππff00tt

Dominio del tempo reale, mentre xRR(t) e xLL(t)


Ma x(t) è reale,
sono in generale complessi

x(t) = xRR(t)e jj22ππff00tt + xLL(t)e −−jj22ππff00tt x(t) = ℜ[xRR(t)] cos(2πf00t ) − ℑ[xRR(t)] sin(2πf00t )
+ ℜ[xLL(t)] cos(2πf00t ) + ℑ[xLL(t)] sin(2πf00t )

Raccogliendo i termini x(t) = xcc(t)cos(2π


(t)cos(2πf00t) + xss(t)sin(2π
(t)cos(2πf (t)sin(2πf00t)
(t)sin(2πf
in coseno e seno:

Æ xcc(t) e xss(t) hanno lo spettro centrato


x(t) = {ℜ[xRR(t)] + ℜ[xLL(t)]} cos(2πf00t ) intorno a f = 0,
0, pertanto sono dette
+ {ℑ[xLL(t)] − ℑ[xRR(t)]} sin(2πf00t ) “componenti in bassa frequenza”
“componenti frequenza”

Æ xcc = componente in fase


x(t) = xcc(t)cos(2π
(t)cos(2πf00t) + xss(t)sin(2π
(t)cos(2πf (t)sin(2πf00t)
(t)sin(2πf
Æ xss = componente in quadratura

Forma alternativa (coordinate polari)

x(t) = xcc(t)cos(2π
(t)cos(2πf00t) + xss(t)sin(2π
(t)cos(2πf (t)sin(2πf00t)
(t)sin(2πf Tali rappresentazioni valgono
anche per un rumore Gaussiano
r(t)cos[2πf00t + ϕ
= r(t)cos[2π
r(t)cos[2πf (t)]
ϕ(t)] a banda stretta

Dove:
In particolare:
r(t) = x2c2c(t) + x2s2s(t) Inviluppo istantaneo
n(t) = ncc(t)cos(2π
(t)cos(2πf00t) + nss(t)sin(2π
(t)cos(2πf (t)sin(2πf00t)
(t)sin(2πf
x ss(t)
ϕ(t) = artg Fase istantanea
x cc(t)

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)

Proprietà
Proprietà di nc(t) e ns(t)

Æ Gaussiani

Æ Valor medio = 0
2 2 2
Æ σ nncc = σ nnss = σ nn
2 2 2

Æ Statisticamente indipendenti
cfr
appunti

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche

Tecniche di
trasmissione

Esempi di
applicazione

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Tecniche di
trasmissione APPLICAZIONI
DELLE MODULAZIONI
Esempi di
applicazione ANALOGICHE

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Esempi di servizi di Î Esempi di servizi di


Telecomunicazioni che Telecomunicazioni che
impiegano le mod. analogiche impiegano le mod. analogiche
Æ Radiodiffusione AM e FM Æ Diffusione televisiva terrestre
Æ Comunicazioni vocali - modulazione VSB
aeronautiche

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Tecniche di trattamento dei Î Tecniche di trattamento dei


segnali analogici basate sulla segnali analogici basate sulla
modulazione di ampiezza modulazione di ampiezza
Æ Conversione di frequenza Æ Segnali compositi:
Æ Segnali compositi: segnale video per diffusione
diffusione audio stereofonica televisiva analogica
in modulazione di frequenza

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Tecniche di trattamento dei Î Tecniche di trattamento dei


segnali analogici basate sulla segnali analogici basate sulla
modulazione di ampiezza modulazione di ampiezza
Æ Segnale complessivo per Æ Multiplazione e accesso
diffusione televisiva analogica multiplo a divisione
di frequenza (FDM/FDMA)

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)

Argomenti della lezione

Esempi di servizi
di Telecomunicazioni
Î Applicazioni delle
modulazioni angolari
che impiegano le
modulazioni analogiche

Servizi di telecomunicazioni Servizi di telecomunicazioni


a) a)
Radiodiffusione nelle bande Radiodiffusione nelle bande
MF e HF (300 kHz - 30 MHz) MF e HF (300 kHz - 30 MHz)
Æ Modulazione di inviluppo
Tecnica impiegata nei primi servizi
Æ Banda del segnale di informazione di radiodiffusione
= 4.5 kHz (~ 1920)
Æ Banda del segnale modulato
= 9 kHz

Torino, Eremo Bologna

Prima trasmissione
radiofonica italiana

URI, Roma
6 Ottobre 1924

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)

Servizi di telecomunicazioni Servizi di telecomunicazioni


b) b)
Radiodiffusione nelle banda Radiodiffusione nelle banda
VHF (88
88 --108
108 MHz) VHF (88
88 --108
108 MHz)
Æ Modulazione di frequenza
Æ Banda del segnale di informazione Æ Banda del segnale modulato
= 15 kHz = 200 kHz
Æ Deviazione di frequenza
< 75 kHz

Servizi di telecomunicazioni

c)
Comunicazioni vocali
aeronautiche (118 - 137 MHz)
MHz)
Æ Modulazione di inviluppo
Æ Separazione
eparazione fra le portanti
= 25 kHz

Servizi di telecomunicazioni Modulazione a banda vestigiale


x(t) z(t) r(t) w(t)
d) ~
Diffusione televisiva terrestre S H(f) ~
~ D
cos(2πf0t)
cos(2π cos(2πf0t)
cos(2π
nelle bande VHF e UHF
componente video
f

Æ Si impiega una tecnica di Z(f) = X(f − f00) + X(f + f00)


H-(f) H+(f)
modulazione derivata dalla W(f) = R(f − f00) + R(f + f00) f
modulazione di ampiezza, detta
modulazione a banda vestigiale R(f) = H++(f)
-f
X(f − f0 ) + H
0 +f −−
(f )X(f + f00
)
0 0
f

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)

Modulazione a banda vestigiale Modulazione a banda vestigiale


x(t) z(t) r(t) w(t) v(t) x(t) v(t)

S H(f) ~
~ D S H(f) ~
~ D
cos(2πf0t)
cos(2π cos(2πf0t)
cos(2π
~ cos(2πf0t)
cos(2π cos(2πf0t)
cos(2π
~
Heq(f)
f
Heq
eq
(f) = H++(f + f00) + H−−(f − f00)
H-(f) H+(f)
V(f) = X(f){H++(f + f00) + H−−(f − f00)} f
Perché
Perché si abbia trasmissione senza
-f0 + f0 distorsione Heq
eq
(f) deve soddisfare
f cfr
f alle condizioni di non distorsione
appunti

Heq(f) = H++(f + f00) + H−−(f − f00)


eq Æ In questo caso si ha trasmissione
Costruzione senza distorsione
Heq
eq
(f)

H--(f) H++(f)
Æ La banda occupata è pari a

f BRF x(1 + α) < 2Bx


RF = Bx x
-f00 f00

Heq
eq
(f) Heq
eq
(f)
H--(f) H++(f) H--(f) H++(f)

f f
-f00 -Bxx Bxx f00 -f00 -Bxx Bxx f00
f00-αBxx f00+Bxx f00-αBxx f00+Bxx

Modulazione a banda vestigiale ((VSB)


VSB)
VSB) Modulazione a banda vestigiale ((VSB)
VSB)
VSB)
in quanto di una delle bande laterali in quanto di una delle bande laterali
si trasmette solo una parte si trasmette solo una parte

Filtri per VSB α=


=0 Filtri per VSB USB α=
=0
f Per α = 0 f
α=
=1 f00 f00+Bxx viene soppressa α=
=1 f00 f00+Bxx
α==0.5 una delle due α==0.5
α==0.25 α==0.25
bande laterali
=0 LSB
α=
Modulazione a α=
=1
banda laterale α=
=0.5 f
unica SSB f00 f00+Bxx
(Single Side Band) α=
=0.25

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)

Servizi di telecomunicazioni Servizi di telecomunicazioni


d) d)
Diffusione televisiva terrestre Diffusione televisiva terrestre
nelle bande VHF e UHF nelle bande VHF e UHF
componente video componente audio
Æ Parametri della modulazione VSB
Æ Modulazione di frequenza
Bxx = 5 MHz Risparmio di
α = 0.15 banda del 42.5% Æ Banda del segnale di informazione
rispetto alla AM = 15 kHz
BRF
RF
= 5.75 MHz convenzionale

Servizi di telecomunicazioni Servizi di telecomunicazioni


segnale complessivo per
d)
Diffusione televisiva terrestre diffusione televisiva analogica
nelle bande VHF e UHF
componente audio
La diffusione via radio
di programmi televisivi
Æ Deviazione di frequenza < 50 kHz richiede la trasmissione
contemporanea dell’informazione
Æ Banda del segnale modulato video e di quella sonora
= 200 kHz

Segnale Spettro del segnale trasmesso


Modul.
Modul.
video composito
limitato a 5 MHz VSB 6.35
fvv - 0.75 fvv + 5.6
α = 0.15 f
Portante = fvv Σ
fvv - 0.75 fvv + 5 fvv + 5.5 = portante
Segnale Modul.
Modul. audio
audio FM fvv = portante
video
Portante = faa = fvv + 5.5 MHz Banda occupata = 7 MHz

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche

Tecniche di
trasmissione

Esempi di
applicazione

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Tecniche di
trasmissione APPLICAZIONI
DELLE MODULAZIONI
Esempi di
applicazione ANALOGICHE

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Tecniche di trattamento dei


segnali analogici basate sulla
Î Esempi di servizi di modulazione di ampiezza
Telecomunicazioni che Æ Conversione di frequenza
impiegano le mod. analogiche
Æ Segnali compositi:
diffusione audio stereofonica
in modulazione di frequenza

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Tecniche di trattamento dei Î Tecniche di trattamento dei


segnali analogici basate sulla segnali analogici basate sulla
modulazione di ampiezza modulazione di ampiezza
Æ Segnali compositi: Æ Multiplazione e accesso
segnale video per diffusione multiplo a divisione
televisiva analogica di frequenza (FDM/FDMA)

Argomenti della lezione


Tecniche di
trattamento
dei segnali
Î Applicazioni delle analogici
modulazioni angolari basate sulla
modulazione
di ampiezza

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)

Conversione di frequenza f
Z(f)
Segnale a -f00-fLL f00-fLL -f00+
+fLL f00+
+fLL
banda stretta x(t) z(t)
intorno a f00 Si ottengono due segnali a banda stretta
v(t) = cos(2πfLLt)
X(f) Î Uno centrato intorno a fss = f00 + fLL
f
V(f) Î Uno centrato intorno a fdd = |f00 - fLL|
-fLL -f f
0
0 + f00 LL Z(f)=X(f)*V(f)
fL
-f L
Ciascuno di essi può essere isolato
f
Z(f) mediante un filtro passa banda
-f00-fLL f00-fLL -f00+
+fLL f00+
+fLL

f
Z(f)
Conversione in alto
-f00-fLL f00-fLL -f00+
+fLL f00+
+fLL (up-
(up-conversion)
conversion)
(up-conversion)
Bxx x(t)
= passa-
passa-banda
banda fs = f0 + fL
di x(t) z(t)
Si ottiene un segnale a banda stretta
con lo stesso contenuto informativo cos(2πfLLt)
di x(t), ma centrato su una
nuova frequenza centrale
Perché il segnale sia separabile
deve essere fLL > Bxx/2

Conversione in alto Conversione in basso


(up-
(up-conversion)
conversion)
(up-conversion) (down-
(down-conversion)
conversion)
(down-conversion)
Bxx x(t) x(t)
= passa-
passa-banda passa-
passa-banda
banda fs = f0 + fL fd = |f0 - fL|
di x(t) z(t) z(t)
cos(2πfLLt) cos(2πfLLt)

Fissati fLL e fss > fLL, il valore di f00 = fss – fLL Fissati fLL e fdd, esistono due valori di f00
(frequenza centrale del segnale che soddisfano all’equazione fdd = |f00 - fLL|
da convertire)
è univocamente determinato f0+
0+ = fL
L + fd
d
f0-
0- = fL
L - fd
d

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)

Conversione in basso Conversione in basso


(down-
(down-conversion)
conversion)
(down-conversion) (down-
(down-conversion)
conversion)
(down-conversion)
x(t) x(t)
passa-
passa-banda passa-
passa-banda
filtro
fd = |f0 – fL| z(t) fd = |f0 – fL| z(t)
cos(2πfLLt) cos(2πfLLt)
Funzione:
Se all’ingresso sono presenti
sia un segnale centrato intorno a f0+ 0+
eliminare la componente
sia un altro centrato intorno a f0-
0-
non desiderata
si hanno interferenze (detta anche frequenza immagine)

Impieghi della conversione Impieghi della conversione


di frequenza di frequenza
Tutti i ricevitori radio (diffusione radio Nel caso di ricevitori sintonizzabili
e TV, comunicazioni mobili, ecc.)
usano la conversione in basso Î La frequenza fLL dell’oscillatore locale
e la frequenza centrale del filtro
down amplif.
amplif. anti-immagine sono variabili
demod.
demod.
convert.
convert. selettivo
Î La frequenza intermedia fdd è fissa
∼ Amplificatore a Semplifica la realizzazione
frequenza del filtro passa-
passa-banda a
passa-banda
Oscillatore locale intermedia frequenza intermedia

Impieghi della conversione Impieghi della conversione


di frequenza di frequenza
Nel caso di ricevitori sintonizzabili Nei ripetitori con cambiamento
di frequenza (ponti radio, satelliti, ecc.)
Esempi: sono usate sia la conversione
in basso sia quella in alto
f00 fLL fdd
530-1610 997-2077 467 down amplif.
amplif. up
AM/MW convert.
convert. f
kHz kHz kHz f11 convert.
convert. IF
2
2

88-108 98.7-118.7 10.7 ∼ ∼


FM
MHz MHz MHz f22 ≠ f11
1° O.L. 2° O.L.

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)

Segnali compositi: Segnali compositi:


diffusione audio stereofonica diffusione audio stereofonica
in modulazione di frequenza in modulazione di frequenza
Due segnali da trasmettere:
Problema:
xLL(t) xRR(t)
formare un segnale adatto canale sinistro canale destro
alla trasmissione in FM
di informazioni audio stereofoniche Compatibilità::
in modo compatibile un ricevitore mono deve poter
ricevere il segnale emesso

xRR(t) + xSS(t) xRR(t) + xSS(t)


Σ Σ
+ +
+ +
Σ Σ
xLL(t) − xDD(t) xLL(t) − xDD(t)

xSS(t) = xRR(t) + xLL(t) xDD(t) = xRR(t) - xLL(t)


segnale somma segnale differenza
per assicurare contiene
la compatibilità
compatibilità ll’informazione
’informazione
deve essere trasmesso stereofonica
in modo convenzionale

xRR(t) + xSS(t) Modulatore AM xRR(t) + xSS(t) Al modul.


modul.
Σ con soppressione Σ Σ
FM
+ di portante +
+ + Segnale
Σ Σ composito
xLL(t) − xDD(t) xLL(t) − xDD(t)
Divisore Divisore
di freq. di freq.
∼ ÷2 ∼ ÷2

Pilota a Spettro
Sottoportante 19 kHz f (kHz
(kHz)
)
a 38 kHz
15 19 23 38 53

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)

Dal demodulatore FM Dal demodulatore FM

xSS(t) + xLL(t) xSS(t) + xLL(t)


filtro Σ filtro Σ
0 - 15 kHz 0 - 15 kHz
+ +
+ +
filtro demod.
demod. Σ filtro demod.
demod. Σ
23 - 53 kHz coerente xDD(t) − xRR(t) 23 - 53 kHz coerente xDD(t) − xRR(t)

estraz.
estraz. pilota x2 estraz.
estraz. pilota x 2 Compatibilità
Compatibilità
19 kHz 38 kHz 19 kHz 38 kHz

Segnali compositi: Segnali compositi:


segnale video per diffusione segnale video per diffusione
televisiva analogica televisiva analogica
Modello di segnale televisivo:
Problema:
Y(t), Cbb(t),
Tre componenti Y(t), (t), Crr(t)
formare un segnale unico
che contenga le informazioni Occupazione di banda (MHz
(MHz)
) (PAL
(MHz) (PAL)
)
(PAL)
di luminanza e cromina
crominanza
nza,,
crominanza,
Y(t) Cbb(t) Crr(t)
compatibile
5.5 1.3 1.3

Cm(t) deve essere


Combinazione
di Cb(t) e Cr(t) combinato con Y(t) Spettri dei segnali
Y(t)
Cbb(t) Modul.
Modul.
VSB
Sottoportante 5.5
5.5 f(MHz
f(MHz)
)
f(MHz)
di colore a fc ∼ Cbb(t) 25
25 Hz
Hz
Σ Crr(t)
π/2 Cm
m(t) 25
25 Hz
Hz
1.3
1.3
Modulaz.
Modulaz.
Modul.
Modul. in fase e
Crr(t)
VSB quadratura

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)

Y(t) e Cm(t) sono


Spettri dei segnali sommabili senza Y(t) Σ
Y(t) interferenze
Cbb(t) Modul.
Modul.
VSB Segnale video
5.5
5.5 f(MHz
f(MHz)
)
f(MHz) composito
Sottoportante
Cbb(t) di colore a fc ∼
Crr(t) Σ
π/2 Cm
25
25 Hz
Hz m(t)
1.3
1.3
Cm (t) fc ≈ 4.33 MHz
m

Crr(t) Modul.
Modul.
fcc è scelta in modo che ffcc
VSB
1.3
1.3
gli spettri siano separati ffcc

Multiplazione e accesso multiplo Tecnica a divisione di frequenza


a divisione di frequenza
La banda passante disponibile BTT
(FDM/FDMA) viene suddivisa tra i vari utenti
MULTIPLAZIONE ACCESSO MULTIPLO BTT

Consentono a più utenti di utilizzare fii f


una risorsa trasmissiva comune
Un apposito apparato I segnali prodotti
((Multiplex)
Multiplex) Banda a disposizione di
Multiplex) dagli utenti sono Bi = BT/N ciascuno degli N utenti
riceve tutti i segnali già
già configurati nel
e li converte formato richiesto Frequenza centrale
fi dell’’i-simo utente
nel formato richiesto dell
dell’i-simo

Î Il segnale corrispondente all’


all’utente
all’utente Esempio 1
ii-simo
-simo deve essere collocato intorno Multiplex telefonico FDM
alla frequenza centrale fii

Î A tale scopo possono essere utilizzate


4
4 kHz
kHz Modul.
Modul.
le tecniche di conversione di frequenza 1 SSB .
Modul.
Modul
2 SSB .
Modul.
Modul
ÎL ’unico vincolo da rispettare riguarda
L’unico
Σ
3 SSB
ll’occupazione
’occupazione di banda che non deve Modul.
Modul.
eccedere la banda assegnata Bii N
SSB
ff
Î Non sussistono vincoli sul formato
dei segnali (tipo di modulazione, ecc.) B = N x 4 kHz
Risorsa comune: cavo coassiale

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)

Esempio 2 Esempio 2
Multiplex ottico WDM Accesso multiplo FDMA per
comunicazioni satellitari
Portanti ottiche Staz.
Staz.
flusso modul.
modul. terra
con diverse
numerico ottico lunghezze d’
d’onda 1 f
d’onda 1 2 N f
flusso modul.
modul. 1
numerico ottico 2 f

flusso modul. 2
modul.
numerico ottico Fibra N f
ottica N Satellite
flusso modul.
modul. B
numerico ottico Banda passante del satellite

Esempio 2 Applicazioni delle


Accesso multiplo FDMA per modulazioni angolari
comunicazioni satellitari

Impiegata nelle Segnali “chirp”


comunicazioni
via satellite con Si tratta di segnali FM con
stazioni VSAT
(Very Small uno scostamento della frequenza
Aperture Terminal) istantanea rispetto a f00 che
varia linearmente nel tempo

x(t) = A cos[2 πf00t + πγ t22 + ϕ ]


Frequenza istantanea ν(t) = f00 + γ t
ritardo
T
γ = velocità di variazione x(t)
passa-
passa-
della freq. istantanea (Hz/s) basso
w(t) z(t)
Eliminato
[ ]
2
A 2

x(t) = A cos 2π ∫ ν(t)dt + ϕ = w(t) = x(t) ⋅ x(t − T) = ⋅ dal filtro


2
= A cos[2πf00t + πγ t + ϕ ]
2
2 {cos[4πf t − 2πf T + πγ t + πγ (t − T )
0
0 0
0
2
2 2
2
]
+ 2ϕ +
+ cos[2πf T + πγ t − πγ (t − T ) ] }
2
2 2
2
0
0

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)

x(t) = A cos[2 πf00t + πγ t22 + ϕ ] z(t) =


A22
cos[2πγ Tt + 2πf00T − πγ T22 ]
2
ritardo
T Termine
x(t)
passa- Segnale sinusoidale di fase
passa-
basso
w(t) z(t)
Frequenza = γT dipende da T
[ ]
2
A 2
cos 2πf00T + πγ t22 − πγ (t − T )2 =
2
z(t) =
2
=
A22
cos[2πγ Tt + 2πf00T − πγ T22 ]
Può essere impiegato
2 per la misura di T

Applicazione:
Circolatore Antenna Ostacolo
radar a onda continua
(CW) per la misura D
della distanza x(t)
2D
Circolatore Antenna Ostacolo T=
c
x(t)

~
~ misura d. f=
2 γD
~ misura d. ~ frequenza c
~
~ frequenza

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9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base TRASMISSIONE DI
Trasmissione
di sequenze SIMBOLI ISOLATI
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Impostazione geometrica Î Strutture di segnali e


prestazioni
Æ Spazi dei segnali e
delle osservazioni Æ Caso binario
Æ Generazione degli errori Æ Strutture unidimensionali
Æ Regioni di decisione Æ Strutture bidimensionali

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Strutture di segnali e Î Strutture del ricevitore


prestazioni
Æ Calcolo delle coordinate
Æ Strutture multidimensionali Æ Correlatore
Union Bound Æ Filtro adattato
Æ Strutture ortogonali
Æ La decisione

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Modulazioni numeriche
Î Sistemi in banda base Æ Segnali a banda stretta
Æ Segnali a durata limitata
Æ Modulazioni unidimensionali
Æ Segnali a banda limitata Æ Modulazioni bidimensionali
con portanti in quadratura

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)

Argomenti della lezione

Î Modulazioni numeriche
Impostazione
Æ Modulazioni multidimensionali
Æ Prestazioni
geometrica
Æ Ricevitori per modulazioni
numeriche

Come trasmettere Come trasmettere


ll’informazione
’informazione numerica ll’informazione
’informazione numerica
sorgente sorgente
numerica canale dest. numerica TX canale dest.
z(t)

Richiede
Trasmettitore:
Produce simboli:
in ingresso Æ Produce un segnale z(t)
Æ n bit/simb adatto al transito sul canale
dei segnali
Æ Rbb bit/s Æ z(t) contiene informazioni
Æ 2nn stati logici sul simbolo (stato logico)
della sorgente

Come trasmettere Trasmissione


ll’informazione
’informazione numerica di un simbolo isolato
sorgente sorgente
numerica TX canale RX dest. numerica TX canale RX dest.
dest.
z(t) r(t)
Trasmettitore: Ricevitore: Æ È descritta dallo spazio
Æ Produce un segnale z(t) Estrae da r(t) ss22
ss33 dei simboli
l’informazione
adatto al transito sul canale
Æ Un punto per ciascuno
Æ z(t) contiene informazionisul simbolo ss11
sul simbolo (stato logico) trasmesso dei possibili simboli
ssM
della sorgente M s11, s22, …, sM
M

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)

Trasmissione Trasmissione
di un simbolo isolato di un simbolo isolato
sorgente sorgente
numerica TX canale RX dest.
dest. numerica TX canale RX dest.
dest.

x
x22(t)
(t) Spazio dei segnali:
segnali:
Æ Numero totale di punti
ss22 ss22 contiene M punti,
ss33 M= 2nn ss33 x
x33(t)
(t)
uno per ciascuno
ss11
Æ Spazio campione per ss11
dei segnali che
x
x11(t)
(t)
la descrizione statistica può produrre
ssM
M della sorgente ssM
M x
xM (t)
M(t) il trasmettitore

Trasmissione Lo spazio dei segnali


di un simbolo isolato
Si tratta di uno spazio di Hilbert
sorgente = Energia Ei
numerica TX canale RX dest.
dest. Æ Origine: il segnale nullo


Æ Distanza dijij fra due
x
x22(t)
(t)
Il trasmettitore punti xii(t) e xjj(t):
(t): ∫
d2ij2ij = xii(t) − x jj(t) 22dt
−−∞

ss22
ss33 x
x33(t)
(t) stabilisce una ∞

Æ Distanza dii fra xii(t)
corrispondenza d = ∫ xii(t) 22dt
22
ss11 x
x11(t)
(t) biunivoca fra e l’’origine:
ll’origine: ii
−−∞

ssM
M x
xM (t)
M(t)
sii e xii(t) Æ Se dii = 1 il segnale xii(t) è detto normale



Æ Prodotto scalare Æ Dato uno spazio a Ndd dimensioni,
fra due segnali: ∫
(xii, x jj) = xii(t) ⋅ x*j*j(t) dt
−−∞
il sistema di riferimento è costituito

da Ndd segnali ortonormali v11(t),
(t), v22(t),
(t),
Æ Due segnali xii, xjj, tali per cui (
(xxii,,x
xjj)=0 … vNdNd(t)
sono detti ortogonali
Æ Un qualunque segnale z(t) (un punto
Æ Se i segnali sono, oltre che ortogonali,
ortogonali, nello spazio dei segnali) può essere
anche normali,
normali, sono detti ortonormali costruito come combinazione lineare
di segnali ortonormali:
ortonormali:
Æ Un insieme di segnali ortonormali può
costituire un sistema di riferimento N
Ndd
ortogonale per la rappresentazione z(t) = ∑ λ iivii(t)
dei segnali ii==1
1

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)

Dimensioni dello spazio Dimensioni dello spazio


dei segnali dei segnali

Ne consegue che il numero Ndd


Dati gli M segnali
di dimensioni dello spazio
x11(t), x22(t), …, xM
M(t) dei segnali
è possibile costruire un sistema
soddisfa alla condizione:
di riferimento ortogonale mediante
il procedimento di Gram-Schmidt
1 ≤ Ndd ≤ M
cfr
appunti

Energia media Energia media


del segnale trasmesso del segnale trasmesso


∞ ∞
∞ ∞
M
M M
M
1 MM ∞
E = ∑ pii ∫ | xii(t) |22dt E = ∑ pii ∫ | xii(t) |22dt E = ∑ | x (t) |22dt
ii==1
1 −−∞
∞ ii==1
1 −−∞

M ii==11 −−∫∞∞ ii

Energia del Probabilità


Probabilità che la
segnale i--simo
ii-simo sorgente produca Essendo i simboli
il simbolo i--simo
ii-simo equiprobabili

Segnale baricentro sorgente


numerica TX canale RX dest.
dest.
M
M
1M
M
xbb(t) = ∑ piixii(t) = ∑ xii(t) x22(t)
x (t)
ii==1
1 M ii==1
1 Ipotesi
ss22 x
ss33 x33(t)
(t)
Se Il canale aggiunge
solo rumore:
xbb = 0,
0, la configurazione di segnali ss11 x11(t)
x (t)
è detta simplex ssM
M x
xM (t)
M(t)
rii(t) = r(t)|sii =
= xii(t)+n(t)
La configurazione simplex presenta
la minima energia media
cfr
appunti

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)

Il canale stabilisce una corrispondenza


sorgente fra ciascun xii(t) e una
sorgente regione rii=r(t)|s
numerica TX canale RX dest.
dest. numerica TX canale RX dest.
dest. ii
dello spazio delle osservazioni
rr22
x
x22(t)
(t) x
x22(t)
(t)
I segnali all’uscita
ss22 ss22
ss33 x
x33(t)
(t) sono rappresentati ss33 x
x33(t)
(t)
rr33
in uno spazio dello
ss11 x11(t)
x ss11 x11(t)
x rr11
(t) stesso tipo dello (t)
ssM
M x
xM (t)
M(t)
spazio dei segnali, ssM
M x
xM (t)
M(t) rrM
detto spazio delle M

osservazioni Le regioni rii non sono


fra di loro disgiunte

Il ricevitore, per Il ricevitore, per


decidere
sorgente sul simbolo decidere
sorgente sul simbolo
numerica TX canale RX
RX dest.
dest. numerica TX canale RX
RX dest.
dest.
trasmesso, suddivide trasmesso, suddivide
lo spazio delle rr22
D
D 22 lo spazio delle rr22
D
D 22
osservazioni
x (t) in
x22(t) D
D 33 osservazioni
x (t) in
x22(t) D
D 33
ss22 M regioni x D ii ss22 M regioni x D ii
ss33 x33(t)
(t) ss33 x33(t)
(t)
fra di loro disgiunte rr33 fra di loro disgiunte rr33
ss11 x
x11(t)
(t) rr11 ss11 x
x11(t)
(t) rr11
D
D 11 D
D 11
ssM x
xM (t)
M(t)
D
DM ssM x
xM (t)
M(t)
D
DM
M rrM
M
M
Se il segnale ricevuto
M rrM
M
M

appartiene a D kk si
decide per il simbolo
ricevuto qkk

Il ricevitore, per
decidere
sorgente sul simbolo sorgente
numerica TX canale RX
RX dest.
dest. numerica TX canale RX
RX dest.
dest.
trasmesso, suddivide
lo spazio delle rr22
D
D 22
rr22
D
D 22
osservazioni
(t) in
x22(t)
x D
D 33 x22(t)
x (t) D
D 33
ss22 M regioni x D ii q
q22
q ss22
q
q22
q
ss33 x33(t)
(t) q33 ss33 x33(t)
x (t) q33
fra di loro disgiunte rr33 rr33
q
q11 q
q11
ss11 x11(t)
x (t) rr11 ss11 x11(t)
x (t) rr11
D
D 11 D
D 11
ssM x
xM (t) D
DM q
qM ssM x (t) D
DM q
qM
M(t) xMM(t)
Se il segnale ricevuto
M M
M rrM
M
M M rrM
M
M

appartiene a D kk si
decide per il simbolo Spazio dei Spazio dei Spazio delle
ricevuto qkk simboli segnali osservazioni

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)

Problema Problema
Lo spazio delle osservazioni è
descritto da un sistema di riferimento
ortogonale con Ndd dimensioni,
dimensioni, i cui
Come suddividere lo spazio versori siano i segnali ortonormali
delle osservazioni in M v11(t),
(t), v22(t),
(t), …
…,, vNd
Nd
(t)
regioni disgiunte
D11, D22, …
…,, DM
M
Dato un segnale z(t),
z(t), le sue coordinate
zii (i=1,…
(i=1,…,Ndd) sono esprimibili come
(i=1,…,N

zii = (z(t),vii(t))

Il segnale ricevuto nell’


nell’ipotesi
nell’ipotesi Il segnale ricevuto nell’
nell’ipotesi
nell’ipotesi
di aver trasmesso il simbolo skk è
è:: di aver trasmesso il simbolo skk è
è::
r(t)|skk = xkk(t) + n(t) r(t)|skk = xkk(t) + n(t)

coordinate: rn(t)
ii|sk
k
= xrumore
= k,i
k,i
+ nii Gaussiano coordinate: rii|skk = xk,i
k,i
+ nii
bianco con densità
densità

spettrale = N00/2 ∞

∫ x (t)v (t)dt
*
xkk,,ii = (xkk(t), vii(t)) = k
k
*
ii
−−∞


∞ Variabili
casuali
∫ n(t)v (t)dt
*
nii = (n(t), vii(t)) = Gaussiane
*
ii
−−∞

Media nulla varianza = N00/2 cfr
cfr
statisticamente indipendenti appunti
appunti

D.d.p. congiunta di r11,r22,,…r


…rNd |s k:
Nd|sk Regola di decisione
2
xkk,,ii))2
((rrii−−x
1 Nd
Nd −−

2∏
f(r11, r22 ,..., rNd | skk) = e N
N00 Avendo ricevuto il segnale r(t),
r(t), occorre
Nd
(πN00)Nd
Nd//2
ii==11
individuare il simbolo skk che rende max
11
Nd
Nd la probabilità
probabilità a posteriori P(s
P(skk|r)
1 −−
N ∑ ((rrii−−xxkk,,ii))22
N00 ii==11
= e P(skk , r) P(r | skk)P(skk) P(r | skk)
(πN00)Nd
Nd//2
2
P(skk | r) = = =
Quadrato della distanza d(r,x
d(r,xkk) P(r) P(r) M ⋅ P(r)
fra r(t) e xkk(t) Simboli
P(r|s
P(r|skk) = f(r|s
f(r|skk))∆r
∆r P(r) = f(r)∆
f(r)∆r
f(r)∆r
equiprobabili
1
1
1
2
−− d2((rr,,x
d xkk )) f(r | skk) ⋅ ∆r f(r | skk)
f(r11, r22 ,..., rNd | skk) = Nd
Nd/
/2
e NN00 P(skk | r) = =
Nd
(πN00) 2
M ⋅ f(r) ⋅ ∆r M ⋅ f(r)

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)

Regola di decisione
Solo il numeratore
dipende da kk,, per cui
f(r | skk) occorre decidere per
P(skk | r) =
M ⋅ f(r) il simbolo skk che
massimizza f(r|s
f(r|skk) Strutture di segnali
f(r | skk) =
1
e
2
d2((rr,,x
−−d
N
N00
xkk)) minimizza
d2(r,x
e prestazioni
(r,xk)
(πN00)Nd
Nd//2
2

Si decide per il simbolo sk a cui


corrisponde il segnale xk(t) più
più
“vicino”
vicino” a r(t) (distanza minima)
minima)

Strutture di segnali Generazione dell’


dell’errore
dell’errore
w
v22(t) v22(t)
Caso binario L’errore
L’errore
x22(t) M=2 x22(t) nella decisione
n =1 è dovuto alla
d componente
d = distanza di rumore
v11(t) fra i punti v11(t) parallela
x11(t) x11(t)
alla retta w
D22 D22
Regioni di
D11 decisione D11

Generazione dell’
dell’errore
dell’errore Generazione dell’
dell’errore
dell’errore
v22(t)
w Esempio: v22(t)
w Esempio:
r(t) segnale r(t) segnale
x
x22(t)
(t) trasmesso x
x22(t)
(t) trasmesso
= x11(t) = x11(t)
rumore rumore

v11(t) r(t) ⊂ D2 v11(t) L’errore si


L’errore
rw rw verifica se
x11(t) x11(t)
D22 D22 rw
Decisione w > d/2
D11 errata D11
dovuta a rw
w(t)

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)

Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
Esempio: Esempio:
segnale segnale
P(e|s11) = P(r
P(rww
> d/2) trasmesso P(e|s11) = P(r
P(rww
> d/2) trasmesso
= x11(t) = x11(t)
∞ ∞ rr22
∞ ∞
1 −− w
w
1 ⎛ d ⎞
= ∫ f(rww)drww = ∫ e NN00drww = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
πN00 2 ⎝ 2 N00 ⎠
L’errore si
L’errore d
d//2
2 d
d//2
2

verifica se
w > d/2
rw

Probabilità
Probabilità di errore

P(e|s11) = P(r
P(rww
> d/2)

∞ ∞ rr22
∞ ∞
1 −− w
w
1 ⎛ d ⎞
= ∫ f(rww)drww = ∫ e NN00drww = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
d
d//2
2 d
d//2
2
πN00 2 ⎝ 2 N00 ⎠
1 ⎛ d ⎞
in modo analogo: P(e | s22) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
2 ⎝ 2 N00 ⎠
1 ⎛ d ⎞
P(e) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
2 ⎝ 2 N00 ⎠

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9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base TRASMISSIONE DI
Trasmissione
di sequenze SIMBOLI ISOLATI
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione


Î Impostazione geometrica
Î Strutture di segnali e
Î Strutture di segnali e prestazioni
prestazioni
Æ Strutture multidimensionali
Æ Caso binario Union Bound
Æ Strutture unidimensionali Æ Strutture ortogonali
Æ Strutture bidimensionali

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Strutture del ricevitore


Æ Calcolo delle coordinate Î Sistemi in banda base
Æ Correlatore Æ Segnali a durata limitata
Æ Filtro adattato Æ Segnali a banda limitata
Æ La decisione

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Modulazioni numeriche Î Modulazioni numeriche


Æ Segnali a banda stretta Æ Modulazioni multidimensionali
Æ Modulazioni unidimensionali Æ Prestazioni
Æ Modulazioni bidimensionali Æ Ricevitori per modulazioni
con portanti in quadratura numeriche

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)

Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
Caso binario
M=2
n =1 Di norma viene espressa in funzione
dell’
dell’energia media dei segnali, oltre
dell’energia
Dalla lezione 1 ⎛ d ⎞ che delle caratteristiche del rumore
P(e) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
precedente: 2 ⎝ 2 N00 ⎠
L’energia media dipende dalla
L’energia
Dipende solo dalla distanza d disposizione geometrica dei segnali
fra i punti, quindi dalla loro nello spazio dei segnali
posizione relativa

Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
Caso binario Caso binario
x11(t) x22(t) antipodale x11(t) x22(t) unipolare
Ndd = 1 Ndd = 1
0 v11(t) 0 v11(t)

2
2
⎛ d⎞ d E d22 d E
E=⎜ ⎟ ⇒ = E= ⇒ =
⎝2⎠ 2 N00 N00 2 2 N00 2N00

1 ⎛ E ⎞ 1 ⎛ E ⎞
P(e) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟ P(e) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
2 ⎝ N00 ⎠ 2 ⎝ 2N00 ⎠

P(e)
Probabilità
Probabilità di errore
v22(t)
x22(t) Caso binario 10-2
-2

ortogonale Unipolare
x11(t) v11(t) Ndd = 2 ortogonale
10-4
-4
0
d22 d E
E= ⇒ =
2 2 N00 2N00 10-6
-6
Antipodale
E
1 ⎛ E ⎞ η=
P(e) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟ 10-8
-8
N0
2 ⎝ 2N00 ⎠ 0 2 4 6 8 10 12 14 η (dB)

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)

Strutture di segnali Probabilità


Probabilità di errore
Strutture sul simbolo
unidimensionali
Ndd = 1 1 ⎛ d ⎞
P(E | s11) = P(E | sMM) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
n>1 2 ⎝ 2 N00 ⎠
x11(t) x22(t) xM
M
(t) v11(t) ⎛ d ⎞
P(E | sii) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟ per i ≠ 1, M
d d d
d = distanza fra ⎝ 2 N00 ⎠
D11 D22 D33 segnali adiacenti Probabilità
Probabilità
M−1 ⎛ d ⎞ che il simbolo
P(E) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
M ⎝ 2 N00 ⎠ ricevuto
Regioni di decisione sia errato

Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
equivalente sul bit
Di norma viene espressa in funzione
Per comodità
comodità di confronto si usa la dell’
dell’energia media per bit Ebb, oltre
dell’energia
probabilità
probabilità di errore di un canale binario che delle caratteristiche del rumore
simmetrico che produca la stessa
probabilità
probabilità di errore osservata L’energia media per simbolo Ess
L’energia
su un insieme di n bit dipende dalla disposizione geometrica
Si ha: P(E) = 1 - [1 - P(e)]nn ≈ nP(e) dei segnali nello spazio dei segnali

Probabilità ⎛ d à⎞ di
2 − 1Probabilità n
n Ess
P(e)à=di
Probabilit Probabilit
Erfc⎜⎜ ⎟ Vale inoltre la relazione: Ebb =
errore sul simbolo
n ⋅ 2nn errore N00 ⎟⎠bit
⎝ 2 sul n

Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
Caso antipodale Caso antipodale
x11(t) xM/2
M/2
(t) xM/2+1
M/2+1
(t) xM
M
(t) v (t) x11(t) xM/2
M/2
(t) xM/2+1
M/2+1
(t) xM
M
(t) v (t)
1
1 1
1

0 0
M
Distribuzione Energia media M

simmetrica per simbolo Ess = ∑ piiEii


rispetto all’
all’origine
all’origine 1
1==1
1

Probab.
Probab. del simbolo i--simo = 1/M
ii-simo
Energia del simbolo i--simo = dii22
ii-simo

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)

Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
Caso antipodale Caso antipodale
x11(t) xM/2
M/2
(t) xM/2+1
M/2+1
(t) xM
M
(t) v (t) x11(t) xM/2
M/2
(t) xM/2+1
M/2+1
(t) xM
M
(t) v (t)
1
1 1
1

0 0
Energia media 1 MM 22 ⎛ M + 1⎞
per simbolo Ess = ∑ di
M 11==11 i
dii = d11 + (i − 1) d = d ⎜ i − ⎟
2 ⎠
i=M

dii = distanza del simbolo dM
M
= --d
d11
⎡d ⎛ M ⎞ ⎤ d
ii-simo
-simo dall’
dall’origine
dall’origine d11 = − ⎢ + ⎜ − 1 ⎟d⎥ = − (M − 1)
⎣2 ⎝ 2 ⎠ ⎦ 2

2
2
1 MM 22 d22 MM ⎛ M + 1 ⎞ Probabilità
Probabilità di errore
Ess = ∑
M 11==11
dii = ∑ ⎜ i − 2 ⎟⎠
M 11==11 ⎝
Caso antipodale
d22 MM ⎡ 22 (M + 1)2 ⎤ 2

= ∑ ⎢i − i(M + 1) + ⎥= x11(t) xM/2 (t) xM/2+1 (t) xM(t) v (t)


M ii==11 ⎣ 4 ⎦
M/2 M/2+1 M 1
1

d22 ⎡M(M + 1)(2M + 1) M(M + 1)2 M(M + 1)2 ⎤


2 2
d22(222nn − 1) d22(222nn − 1)
⎢ − + ⎥ Ess = Ebb =
M⎣ 6 2 4 ⎦ 12 12n

d22 (M22 − 1) d22 (222nn − 1) 2nn − 1 ⎛ 3n Ebb ⎞


= M = 2nn Ess = P(e) = Erfc⎜⎜ 22nn ⎟⎟
12 12 n ⋅ 2nn ⎝ 2 − 1 N00 ⎠

P(e) Unipolare
Probabilità
Probabilità di errore
n=4
Caso unipolare 10-2
-2

x11(t) x22(t) xM
M
(t) v (t)
1
1

0 10-4
-4
n=3
2 n n
n++1 2 n n
n++1
d (2 − 1)(2
2 n
− 1)
1
d (2 − 1)(2
2 n 1
− 1) n=2
Ess= Ebb=
6 6n 10-6
-6
Antipodale
Eb
2nn − 1 ⎛ 3n Ebb ⎞ η=
P(e) = Erfc⎜⎜ cfr ⎟ n=2 n=3 n=4 N0
n ⋅ 2nn n
⎝ 2(2 − 1)(2
n nn++1
1
1) N00 ⎟⎠
−appunti 10-8
-8
6 8 10 12 14 16 18 20 η (dB)

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)

Strutture di segnali Strutture di segnali


v22(t) v22(t)
Strutture Strutture
bidimensionali bidimensionali
Ndd = 2 Ndd = 2
n = 2k n = 2k
d

v11(t) Strutture v11(t) Strutture


Es:
Es: Es:
Es:
n = 4 reticolari n = 4 reticolari
d

regolari regolari
d = distanza fra d = distanza fra
d

segnali adiacenti segnali adiacenti

d d d Regioni di decisione

P(e)
Probabilità
Probabilità di errore
Vale la relazione: 10-2
-2

4 (2nn//22 − 1) 22
2
2
4(2nn//22 − 1)
P(e) = p− ⋅ p 10-4
n ⋅ 2nn//22 n 2nn -4
n=6

1 ⎛ d ⎞
dove p = Erfc⎜⎜ ⎟⎟ cfr n=4
2 ⎝ 2 N00 ⎠
cfr
appunti
appunti
10-6
-6

n=2 Eb
inoltre: d22(2nn − 1) d22(2nn − 1) η=
Ess = ⇒ Ebb = 10-8
N0
6 6n -8
0 2 4 6 8 10 12 14 η (dB)

Strutture di segnali Strutture di segnali


Strutture v33(t) Strutture
multidimensionali Es:
Es: M = 3 ortogonali
In generale non è possibile trovare Ndd = M = 2nn
d

espressioni in forma chiusa per Ess Æ Un simbolo


la probabilità
probabilità di errore v22(t) v11(t) per ciascuna
dimensione
Si può invece ricavare un limite
superiore valido per il caso generale d = 2Ess = 2nEbb = dminmin
Æ Tutti i segnali
hanno la stessa
energia Ess
2nn − 1 ⎛ d min ⎞ Union 2nn − 1 ⎛ n Ebb ⎞
P(e) ≤ Erfc⎜⎜ min ⎟⎟ cfr
cfr P(e) ≤ Erfc⎜⎜ ⎟⎟
2n ⎝ 2 N00 ⎠ bound 2n
appunti
appunti ⎝ 2 N00 ⎠

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)

P(e)
Strutture di segnali
v33(t) Strutture 10-2
-2
Es:
Es: M = 6 biortogonali
Ndd = M/2 = 2nn-1
-1

Ess Æ Due simboli 10-4


-4
n=
v22(t) v11(t) per ciascuna
d dimensione
2
d = 2Ess = 2nEbb = dmin Æ Tutti i segnali 10-6
-6 3
min
hanno la stessa 4
energia Ess 5 Eb
n
2 −1
n
⎛ n Ebb ⎞ η=
P(e) ≤ Erfc⎜⎜ ⎟⎟ 10-8
-8
N0
2n ⎝ 2 N00 ⎠ 0 2 4 6 8 10 12 14 η (dB)

Confronti η* P(e)=10 -6
-6
Ndd = 1 Ndd = 1
dB
dB unip.
unip. antip.
antip.
20
18
Î Si sceglie un valore di P(e) = 10-6
-6
16
ortogonale Ndd = 2
Î Si indica con η* il valore di η 14 reticol.
reticol.
necessario per ottenere tale P(e) 12
10
Î Si costruiscono i diagrammi di η*
in funzione del rapporto n/Ndd 8
biortogonale
0.2 0.5 1 2 5 n/Ndd

η* P(e)=10 -6 η* P(e)=10 -6
-6 -6
Ndd = 1 Ndd = 1 Ndd = 1 Ndd = 1
dB
dB unip.
unip. antip.
antip.
dB
dB unip.
unip. antip.
antip.
20 20
18 18
16 16
ortogonale Ndd = 2 ortogonale Ndd = 2
14 reticol.
reticol. 14 reticol.
reticol.
12 12
sce
ecre N dd
10 simplex 10 η* dscere di
8 8 a l cre
biortogonale biortogonale
0.2 0.5 1 2 5 n/Ndd 0.2 0.5 1 2 5 n/Ndd

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base TRASMISSIONE DI
Trasmissione
di sequenze SIMBOLI ISOLATI
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Strutture del ricevitore


Î Impostazione geometrica
Æ Calcolo delle coordinate
Æ Correlatore
Î Strutture di segnali e
prestazioni Æ Filtro adattato
Æ La decisione

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î Modulazioni numeriche
Î Sistemi in banda base Æ Segnali a banda stretta
Æ Segnali a durata limitata
Æ Modulazioni unidimensionali
Æ Segnali a banda limitata Æ Modulazioni bidimensionali
con portanti in quadratura

Argomenti della lezione

Î Modulazioni numeriche
Æ Modulazioni multidimensionali
Struttura
Æ Prestazioni
del ricevitore
Æ Ricevitori per modulazioni
numeriche

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)

Struttura del ricevitore Struttura del ricevitore


Quali operazioni svolge il ricevitore Quali operazioni svolge il ricevitore
Î Determinazione della posizione del
segnale ricevuto r(t) nello spazio delle
decisioni (coordinate r11, r22, … , rNd
Nd
)
Î Decisione con la regola della minima
distanza
r(t) q
Calcolo delle
Decisione
coordinate
ri, i=1,…
i=1,…,Nd

Struttura del ricevitore Calcolo delle coordinate


Il ricevitore Il ricevitore La coordinata rii è il prodotto scalare
deve conoscere deve conoscere del segnale ricevuto con il versore vii(t):
(t):
il sistema di i possibili segnali ∞

riferimento trasmessi ∫ r( t) ⋅ v
*
rii = (r , v ii) = ( t ) dt
*
ii
[v11(t), v11(t), [x11(t), x22(t), −− ∞

…, vNd (t)] …, xM (t)]
Nd M Si ottiene mediante un correlatore:
correlatore:
r(t) q
Calcolo delle r(t) rii
coordinate
Decisione ∫
vii(t)
ri, i=1,…
i=1,…,Nd

Una possibile alternativa è costituita da


un filtro la cui risposta all’
all ’impulso h(t)
all’impulso
Decisione
sia pari a vii*(-
*(-t).
t). L’
*(-t). L’uscita wii(t) vale:
L’uscita
Î In generale occorre individuare

∞ ∞

il simbolo skk a cui corrisponde il
wii(t) = ∫ r(ϑ)h(t − ϑ)dϑ = ∫ r(ϑ)v*i*i(ϑ − t)dϑ segnale xkk(t) più “vicino” a r(t)
−−∞
∞ −−∞

(distanza minima)


Campionando wii(0) = ∫ r(ϑ)v*i*i(ϑ)dϑ = rii Î In molti casi tale operazione si riduce
in t=0 si ha a un confronto con una o più
più soglie
−−∞

Î Ciò è sempre vero nel caso di strutture


r(t) h(t)= vii*(-t) rii unidimensionali per le quali viene
t=
=0
individuata una sola coordinata r11
Filtro adattato

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)

La distanza d è legata all’


all ’energia
all’energia
Esempio Struttura media per simbolo Ess Dipendono
d antipodale da Es
x11(t) xM/2 (t) xM/2+1 (t) xM(t) vv (t)
M/2 M/2+1 M 1(t)
1 d22(222nn − 1) ⎛ M⎞
Ess = bii = ⎜ i − ⎟d =
0 12 ⎝ 2⎠
b11 b22
Soglie di decisione
⎛ M ⎞ 12Ess
d = distanza fra = ⎜ i − ⎟ 22nn
M segnali adiacenti ⎝ 2⎠ 2 −1
bii = id − d
2 r(t) r11 q
Calcolo della
s11 se r11 < b11 Decisione
coordinata
Decisione sii se bi-1
i-1 < r11 < bii (i=2,…,M-1)
bii
per Stima
sMM se r11 > bM-1
M-1 di Es

Solo nel caso binario antipodale si Nel caso di strutture bidimensionali


ha una unica soglia di decisione b=0 reticolari regolari i confini fra le regioni
di decisione sono paralleli agli assi
La decisione è x11(t) x22(t) v (t) v22(t)
presa sulla base
1
1 Æ Decisioni a soglia
del segno di r11 0 separate per r11 e r22

v11(t) Æ La decisione finale


Non è necessaria la stima di Ess si ottiene come
combinazione logica
r(t) r11 q delle decisioni
Calcolo della
Decisione parziali
coordinata
b=
=0
Es: n = 4

Anche in questo caso le soglie dipendono I quattro simboli corrispondono


dal valore di Ess, che deve perciò alle 4 combinazioni di una coppia di bit
essere stimato dal ricevitore 00,
00, 01,
01, 10,
10, 11
v22(t) v22(t)
Solo nel caso di struttura 01
01 11
11 Codice Gray
quaternaria simplex si hanno
v11(t) v11(t)
due decisioni sul segno che
non richiedono la stima di Ess
00
00 10
10
r11 >0 r11 >
r(t) Calcolo delle < q r(t) Calcolo delle <0 1° bit
r11 Logica r11
coordinate >0 coordinate >0 2° bit
< <

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)

I segnali
Î Trasmissione di un simbolo isolato
Î Canale AWGN
Sistemi in Î Ricevitore a correlazione o con
filtro adattato e campionamento
banda base Î Decisione a minima distanza

Le prestazioni (probabilità
(probabilità di errore)
non dipendono dalla forma d’ d’onda
ma solo dalla sua energia

Vincoli sulla scelta delle forme d’


d’onda
d’onda Classificazione dei segnali
(segnali) da usare per la trasmissione
nascono da altre considerazioni Si farà
farà riferimento ai versori vii(t)
utilizzabili per la costruzione dello
Æ Trasmissione di una sequenza
di simboli (anziché
(anziché simboli isolati)
spazio dei segnali

Æ Caratteristiche di banda passante Æ Segnali a durata limitata Trasmissione


del canale in banda
Æ Segnali a banda limitata base
Æ Altre caratteristiche del canale
(esempio: non linearità
linearità) Æ Segnali a banda stretta Modulazioni
linearità)
numeriche

Segnali a durata limitata Segnali a durata limitata


v11(t) 1
Esempi v11(t) Esempi
Impulso 1 Impulso 1
1
TT T
rettangolare “Manchester”
Manchester”
“Manchester” T t
di durata T t di durata T −− 1
1
T T TT
in configurazione binaria antipodale:
antipodale:
in configurazione binaria antipodale:
antipodale:
ss11(t)
(t) ss22(t)
(t) E
E
T s11(t) s22(t)
T
“ 0”
“0” T t “ 1”
“1” t “0” t “1” T t
T
−− EE T
TT

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)

Segnali a banda limitata La banda occupata dipende da ρ,


La
detto coefficiente di roll-
roll-off
roll-off
Esempio
V11(f)/K
Segnale
È definito nel 1
a coseno
rialzato dominio della frequenza
ρ
per 0.2
1
|f|<B(1-
|f|<B(1-ρ) 0.5
0.5
V11(f) ⎡ π ⎛| f | ⎞⎤ |f|<B(1-ρ)
= cos ⎢ ⎜ − 1 + ρ ⎟⎥ B(1-
-ρ)<|f|<B(1
1
K B(1 )<|f|<B(1-
-ρ)
⎣ 4ρ ⎝ B ⎠⎦ B(1-ρ)<|f|<B(1-ρ)
f/B
0 |f|>B(1+ρ
|f|>B(1+ρ)
|f|>B(1+ρ)
-2 -1 0 1 2
dove K = 2B(1 + ρ) Banda occupata = B(1 + ρ)

Nel dominio del tempo:


tempo:
Segnali a banda stretta
essendo a banda limitata,
il segnale è di durata illimitata In generale sono ottenuti dai segnali di
banda base per traslazioni in frequenza

v′ii(t) = 2vii(t) ⋅ cos(2πfiit + ϕii)


ρ
0.2 Si presentano come
0.5 portanti sinusoidali modulate
1
Bt
-2 -1 1 2
Modulazioni numeriche

Modulazioni numeriche
unidimensionali
Denominate anche
ASK ((Amplitude
Amplitude Shift K
Shift eying)
Keying)
Se v11(t) è un impulso rettangolare
Modulazioni di durata T, allora
v’11(t) 2
2

numeriche T
T
t
T

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)

ASK Esempi ASK Esempi


In configurazione binaria antipodale:
antipodale: In configurazione binaria unipolare:
unipolare:
s11(t) s22(t) s11(t) s22(t)
2
2EE 2
2EE 2
2EE
T TT “0” “1” TT
“0” T “1”
T
T t T
T t T
T t T
T t

−− 2
2EE −− 2
2EE −− 2
2EE
T
T T
T T
T

BPSK Differiscono per la OOK


Differenza di fase Binary Phase presenza o assenza On-
On-Off
On-Off
tra le sinusoidi = π Shift Keying della portante Keying

Modulazioni numeriche Modulazioni numeriche


bidimensionali bidimensionali
con portanti in quadratura con portanti in quadratura
Si usano due versori: Stessa Si usano due versori: Stessa
portante portante
v1′1(t) = 2v(t) ⋅ cos (2 πf00t ) v1′1(t) = 2v(t) ⋅ cos (2 πf00t ) Stesso
v′22(t) = 2v(t) ⋅ sin(2 πf00t ) v′22(t) = 2v(t) ⋅ sin(2 πf00t ) segnale di
banda base

Modulazioni numeriche Modulazioni numeriche


bidimensionali bidimensionali
con portanti in quadratura con portanti in quadratura
Si usano due versori: Stessa Segnali che possono essere prodotti:
portante
v1′1(t) = 2v(t) ⋅ cos (2 πf00t ) z(t) = λ11v1′1(t) + λ 22v′22(t)
Stesso
v′22(t) = 2v(t) ⋅ sin(2 πf00t ) segnale di = 2v(t)[λ11 cos(2πf00t) + λ 22 sin(2πf00t)]
banda base
= 2v(t) λ2211 + λ2222 cos(2πf00t + ϕ) λ 22
ϕ = artg
L’ortogonalità
ortogonalità fra i versori è dovuta
L’ortogonalità λ11
allo sfasamento di ππ/2
/2 fra le portanti Ampiezza Fase
cfr
cfr
appunti
appunti Modulazioni miste di ampiezza e fase

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)

Caso
Modulazioni miste Esempio particolare Modulazioni di fase
Struttura reticolare regolare I punti sono disposti su una
2
2v sin(2
v((tt)) ⋅⋅ sin 2ππff00tt)
circonferenza con centro nell’
nell’origine
nell’origine
In generale: 2
2v sin(2
v((tt)) ⋅⋅ sin 2ππff00tt)
M -QAM
M-QAM Hanno tutti
Q uadrature
Quadrature la stessa
A mplitude
Amplitude 2
2v cos(2
v((tt)) ⋅⋅ cos 2ππff00tt) ampiezza
2
2v cos(2
v((tt)) ⋅⋅ cos 2ππff00tt) M odulation
Modulation
Differiscono
M= per la fase
numero di punti
16-QAM

Caso
particolare Modulazioni di fase Modulazioni numeriche
I punti sono disposti su una
multidimensionali
circonferenza con centro nell’ ’origine 2 tipologie:
nell
nell’origine
1 - I versori sono del tipo: Impulso
2
2v sin(2
v((tt)) ⋅⋅ sin 2ππff00tt)
In generale: rettangolare
v′ii(t) = 2v(t) ⋅ cos(2 πfiit ) di durata T
M -PSK
M-PSK i = 1,..., M
2
2v cos(2
v((tt)) ⋅⋅ cos 2ππff00tt)
P hase
Phase
S hift
Shift
K eying
Keying
M=
n. di punti

Modulazioni numeriche Modulazioni numeriche


multidimensionali multidimensionali
1 - I versori sono del tipo: Impulso 1 - I versori sono del tipo:
rettangolare
v′ii(t) = 2v(t) ⋅ cos(2 πfiit ) di durata T v′ii(t) = 2v(t) ⋅ cos(2 πfiit )
i = 1,..., M i = 1,..., M
Per avere ortogonalità
ortogonalità deve essere Per avere ortogonalità
ortogonalità deve essere
fi+1
i+1
− fii = ∆
∆ff = 1/T fi+1
i+1
− fii = ∆
∆ff = 1/T
Frequency M=
M-FSK Shift
ortogonale Keying n. di punti

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)

FSK binario Esempio Modulazioni numeriche


multidimensionali
s11(t) s22(t)
2 tipologie:
2
2EE 2
2EE
T
2 - I versori sono del tipo:
“0” TT “1” T
t t
v′icic(t) = 2v(t) ⋅ cos(2πfiit )
T
T T
T
fi+1
i+1
− fii = ∆
∆ff = 1/T
−− 2
2E
v′isis(t) = 2v(t) ⋅ sin(2πfiit )
−− 2
2EE E
T
T T
T
i = 1,..., M ortogonali
Sono emesse
M portanti modulate Modulazioni
frequenze diverse multiportante
in fase e quadratura

Ricevitori Ricevitori
Componente i-sima
Il segnale ricevuto è una combinazione λ ii 2vii(t) ⋅ cos (2πfiit + ϕii) del segnale ricevuto
lineare di versori del tipo:
Portante passa filtro
locale basso λi
v′ii(t) = 2vii(t) ⋅ cos (2 πfiit + ϕii ) adatt.
2 cos (2πfiit + ϕii )
λ iivii(t)
dove vii(t) sono versori in banda base
2λ iiv ii(t) ⋅ cos22(2πfiit + ϕii ) = Filtro adattato
λ iivii(t)[1 + cos(4πfiit + 2ϕii)] a vii(t)
Il ricevitore in genere segue
lo schema del ricevitore coerente Banda base

Ricevitori Prestazioni
Nel caso di modulazioni numeriche Î Valgono tutti i risultati ottenuti in
bidimensionali con portanti in precedenza in base a considerazioni
quadratura la struttura viene duplicata puramente geometriche

passa filtro Î Nel caso M -PSK con M > 4 si possono


M-PSK
basso adatt. r11 ottenere dei limiti più
più stringenti dello
“union bound”
“union bound” ricavato per il caso
r(t) 2 cos (2 πf00t ) f00 = frequenza generale:
π/2 di portante
1 ⎡ ⎛ π ⎞⎤
passa filtro P(e) ≤ Erfc ⎢ nη ⋅ sin⎜ nn ⎟ ⎥ n > 2 cfr
cfr
basso adatt. r22 n ⎣ ⎝ 2 ⎠⎦ appunti
appunti

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9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)

Caso P(e)
particolare Modulazioni di fase n=5

Le regioni di decisione 10-2


-2
4-PSK

2
2vv((tt)) ⋅⋅ /M
sin(2
sin 2ππff00tt) n=4
10-4
-4

2
2vv((tt)) ⋅⋅ 10-6
-6
n=3
cos(2
cos 2ππff00tt)
Decisioni sul n=2 Eb
segno delle η=
N0
componenti 10-8
-8
0 2 4 6 8 10 12 14 η (dB)

η* P(e)=10-6
-6
Ndd = 1
Ndd = 1
dB unip. antip.
20
18
16
ortogonale Ndd = 2
14 reticol.

12
Ndd = 2
10 PSK

8 biortogonale

0.2 0.5 1 2 5 n/Ndd

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10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
TRASMISSIONE DI
Trasmissione SEQUENZE DI SIMBOLI
di sequenze
con modulazione IN BANDA BASE
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î L ’interferenza intersimbolica
L’interferenza
Î Equalizzazione
Æ Genesi
Æ Struttura a filtro trasversale
Æ Il diagramma ad occhio
Æ Criteri di equalizzazione
Æ Il 1°
1° Criterio di Nyquist
Æ Equalizzazione adattativa
Æ Misura della distorsione

Argomenti della lezione

Î Spettri dei segnali numerici


Æ Sequenze non correlate
L ’interferenza
L’interferenza
Æ Scrambling e de-
de-scrambling
de-scrambling
intersimbolica
Æ Sequenze correlate
Æ Codici di linea

Caso generale Caso generale


Simb.
Simb. isolato h(t)=v1*(-
*(-t) Simb.
Simb. isolato h(t)=v1*(-
*(-t)
decisione

decisione

sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t) sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t)
TX can. TX can.
num.
num. num.
num.

s00 N
Ndd
h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t) s00 N
Ndd
h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t)
x00(t) = ∑ λ ii,,00v ii(t) x00(t) = ∑ λ ii,,00v ii(t)
ii==1
1 ii==1
1
Solo rumore additivo
N
Ndd
Dipendono da s0 r00(t) = ∑ λ ii,,00v ii(t) + n(t)
ii==1
1

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)

Caso generale Caso


Seq. di generale
Seq. simboli
Simb.
Simb. isolato h(t)=v1*(-
*(-t) velocità
velocità Rss = 1/T h(t)=v1*(-
*(-t)

decisione

decisione
sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t) sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t)
TX can. TX can.
num.
num. num.
num.
h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t) …,s-1
-1,s0
0,s1
1,…,sk
k,... h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t)
s00 N
Ndd
x00(t) = ∑ λ ii,,00v ii(t)

∞ ∞
∞ N
Ndd

ii==1
1
k
∑ xkk(t − kT) = ∑ ∑ λ ii,,kkvii(t − kT)
N
Ndd k==−∞
−∞ k
k==−∞
−∞ ii==1
1

r00(t) = ∑ λ ii,,00v ii(t) + n(t) Dipendono da sk


ii==1
1
cfr
wii,,00(t) = λ ii,,00R ii(t) + mii(t) appunti
Autocorrelazione di vi(t)

Caso
Seq. di generale
Seq. simboli Caso
Seq. di generale
Seq. simboli
velocità Rss = 1/T
velocità h(t)=v1*(-
*(-t) velocità Rss = 1/T
velocità h(t)=v1*(-
*(-t)
decisione

decisione
sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t) sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t)
TX can. TX can.
num.
num. num.
num.
…,s-1
-1,s0
0,s1
1,…,sk
k,... h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t) …,s-1
-1,s0
0,s1
1,…,sk
k,... h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t)

∞ ∞
∞ N
Ndd ∞
∞ ∞
∞ N
Ndd

∑ xkk(t − kT) =
k
∑ ∑ λ ii,,kkvii(t − kT) ∑ xkk(t − kT) = ∑ ∑ λ ii,,kkvii(t − kT)
k==−∞
−∞ k==−∞
k −∞ ii==1
1 k
k==−∞
−∞ k
k==−∞
−∞ ii==1
1

∞ N
Ndd ∞
∞ N
Ndd
r(t) =
k
∑ ∑λ ii,,k
k
vii(t − kT) + n(t) r(t) = ∑ ∑λ vii(t − kT) + n(t)
ii,,k
k
k==−∞
−∞ ii==1
1 k
k==−∞
−∞ ii==1
1


wii(t) =
k
∑λ ii,,k
k
R ii(t − kT) + mii(t)
k==−∞
−∞

Caso
Seq. di generale
Seq. simboli Caso unidim.
unidim. binario antipodale
velocità
velocità Rss = 1/T h(t)=v1*(-
*(-t)
decisione

Simb.
Simb. isolato
sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t)
TX can. sorg.
num.
num. sorg. TX can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
num.
num.
…,s-1,s 0,s11,…,skk,...
-1 0 h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t)

∞ ∞
∞ N
Ndd
s00
∑ x (t − kT) = ∑ ∑ λ
k
k
vii(t − kT) ii,,k
k x 00(t) = λ 00v11(t)
k==−∞
k −∞ k==−∞
k −∞ ii==1
1 Si campiona
∞ N
∞ Ndd
ogni T sec.
r(t) = ∑ ∑ λ ii,,kkvii(t − kT) + n(t) cioè cioè per Dipende da s0
k==−∞
k −∞ ii==1


1
t = kT con λ0 = ± 1
wii(t) = ∑ λ ii,,kkR ii(t − kT) + mii(t) -∞ < k < ∞
k==−∞
k −∞

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)

Caso unidim.
unidim. binario antipodale Caso unidim.
unidim. binario antipodale
Seq.
Seq. di simboli
Simb.
Simb. isolato velocità Rss = 1/T
velocità
sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t) dec. sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t)
num.
TX can. dec. TX can. dec.
dec.
num. num.
num.
…,s-1
-1,s0
0,s1
1,…,sk
k,...
s00 ∞ ∞
∞ ∞
x 00(t) = λ 00v11(t) w 00(t) = λ 00R(t) + m(t)
k
∑ x (t − kT) = ∑ λ v (t − kT)
k
k k
k 1
1
k==−∞
−∞ k
k==−∞
−∞
r00(t) = λ 00v11(t) + n(t)
Dipende da sk
Autocorrelazione di v1(t) λk = ± 1

Caso unidim.
unidim. binario antipodale Canale ideale senza rumore
Seq.
Seq. di simboli s00 = “1”
=“1” Esempio
velocità Rss = 1/T
velocità λ00 = 1
sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t) dec. sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t)
num.
TX can. dec. TX can. dec.
dec.
num. num.
num.
…,s-1
-1,s0
0,s1
1,…,sk
k,... s00

∞ ∞
∞ x 00(t) = λ 00v11(t) = r(t)
k
∑ x (t − kT) = ∑ λ v (t − kT)
k
k k
k 1
1
x00(t)
k==−∞
−∞ ∞

k
k==−∞
−∞

r(t) = ∑ λ v (t − kT) + n(t)


k
k 1
1
k
k==−∞
−∞ ∞
∞ t
w(t) = ∑ λ R(t − kT) + m(t)
k
k T
k
k==−∞
−∞

Canale ideale senza rumore Canale ideale senza rumore


s00 = “1”
=“1” Esempio …“0
…“0”,“1”,“0”,... Esempio
…“0”,“1”,“0”,...
λ00 = 1
sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t) dec. sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t)
num.
TX can. dec. TX can. dec.
dec.
num. num.
num.

s00
x00(t) = λ 00v11(t) = r(t) w(t) = λ 00R(t)
x00(t) w(t)
t t
t t -T T 2T -T T
T -T T

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)

I segnali corrispodenti ai vari simboli


Canalesonoideale senza
fra di loro rumore
sovrapposti Canale ideale senza rumore
Il segnale Esempio Esempio
ricevuto è
la somma sorg.
sorg. R(t)
di tali segnali TX T can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
t num.
num.
-T T
v11(t)
R(t)
I campioni sui quali si decide dipendono t
ciascuno da un solo simbolo in quanto i T
segnali legati ad altri simboli sono nulli t
in quegli istanti -T T

Canale ideale senza rumore Canale ideale senza rumore


…“0
…“0”,“1”,“0”,...
…“0”,“1”,“0”,... Esempio …“0
…“0”,“1”,“0”,...
…“0”,“1”,“0”,... Esempio
sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t) dec. sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t)
num.
TX can. dec. TX can. dec.
dec.
num. num.
num.

t t t
-T T 2T -T T 2T -T T

Canale ideale senza rumore


Istante di Valutazione qualitativa della ISI
campionamento
Esempio Il “diagramma ad occhio”
“diagramma occhio”
Il valore
delt campione Î È ottenuto sovrapponendo i segnali
risulta alterato ricevuti per tutte le possibili sequenze
-T T
di simboli trasmessi
Î Si osservano i segnali all’
all’uscita del filtro
all’uscita
di ricezione,
ricezione, prima del campionatore
I contributi dei Interferenza
simboli adiacenti Intersimbolica sorg.
sorg.
sono non nulli (ISI) TX can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
num.
num.

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)

Esempio Esempio Diagramma ad occhio


v
v11(t)
(t) v
v11(t)
(t)

tt tt tt tt
T
T -2T
-2T -T
-T 0
0 T
T 2T
2T T
T

..111..
..011..
..110..
..010.. Istante di
..101..
Assenza di ISI campionamento
..001.. Tutti i segnali assumono
..100.. solo due possibili valori
..000..

Esempio Esempio
v
v11(t)
(t)
v11(t) a
tt
banda
tt tt
limitata
T
T

Istante di
Presenza di ISI campionamento Istante di
Si osserva una dispersione dei valori Assenza di ISI campionamento
assunti all’
all’istante di campionamento
all’istante

Esempio Æ “Apertura”
del diagramma
ad occhio
v11(t) a
banda Æ Coincide
tt con
tt la distanza d
limitata
nello spazio
dei segnali
Æ Rappresenta
la protezione
Istante di dal rumore
Presenza di ISI campionamento Senza ISI

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)

Æ Sii ha una Æ “Chiusura”


riduzione della del diagramma
protezione ad occhio
dal rumore
tt tt
Æ Si commettono
Æ Prestazioni
restazioni errori anche
peggiori a senza rumore
parità di η
parità

In presenza di ISI In presenza di ISI


molto intensa

Condizioni per l’assenza di ISI Condizioni per l’assenza di ISI


Il I° Criterio di Nyquist Il I° Criterio di Nyquist
w(0) = A w(0) = A Queste sono
le condizioni
w(kT) = 0 k = 0 w(kT) = 0 k = 0
espresse
w(t) = qualsiasi per w(t) = qualsiasi per nel dominio
t = kT t = kT del tempo
t

-5T
-5T -4T
-4T -3T
-3T -2T
-2T -T
-T 0
0 T
T 2T
2T 3T
3T 4T
4T

TX TX
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec. v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
w(t) w(t)

Condizioni per l’assenza di ISI I Criterio


di Nyquist Costante =
Il I° Criterio di Nyquist assenza di ISI


⎛ n⎞
n
∑ W⎜⎝⎛ f − T ⎠⎟⎞ = A Nel dominio
della frequenza
W(f)
n==−∞
−∞

cfr
appunti f
W(f) = trasf.
trasf. di Fourier di w(t)
-2/T -1/T 1/T 2/T

TX TX
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec. v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
w(t) w(t)

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)

I Criterio Il raccordo
fra banda
di Nyquist Non costante = W(f) passante e
presenza di ISI A risposta nulla
deve avere
simmetria
dispari
intorno a
A/2 questo punto
f
ρ Banda
-2/T -1/T 1/T 2/T = Banda di
T transizione occupata
TX 1+ ρ
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec. ρ = roll-
roll-off
roll-off
=
w(t) 1/2T 2T

Esempio di transizione: coseno Osservazione 1


W(f) rialzato
A
Il I Criterio di Nyquist pone dei vincoli
sul segnale w(t) osservato
a valle del filtro di ricezione,
ricezione,
ρ=1 non sul segnale trasmesso v11(t)
A/2 ρ = 0.5
Banda minima per ρ = 0.2
la trasmissione = TX
ρ=0 can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
1 R v1(t) w(t)
=
2T 2
1/2T

Osservazione 2

W(f) = V11(f) · Hcc(f) · H(f)


Segnale Risposta Filtro di
trasmesso del canale ricezione

TX
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
w(t)

La risposta in frequenza del canale


concorre alla generazione di ISI

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
TRASMISSIONE DI
Trasmissione SEQUENZE DI SIMBOLI
di sequenze
con modulazione IN BANDA BASE
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Î L ’interferenza intersimbolica
L’interferenza
Î Equalizzazione
Æ Genesi
Æ Struttura a filtro trasversale
Æ Il diagramma ad occhio
Æ Criteri di equalizzazione
Æ Il 1°
1° Criterio di Nyquist
Æ Equalizzazione adattativa
Æ Misura della distorsione

Argomenti della lezione

Î Spettri dei segnali numerici


Æ Sequenze non correlate
L ’interferenza
L’interferenza
Æ Sequenze correlate
intersimbolica
Æ Codici di linea

Valutazione quantitativa della ISI: Valutazione quantitativa della ISI:


misura della distorsione misura della distorsione
(binario antipodale)
antipodale) (binario antipodale)
antipodale)
sorg.
sorg. h(t)=v1*(- sorg.
sorg.
num.
TX can. *(-t) dec.
dec. TX can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
num. num.
num.

∞ ∞

…,,s--11,s00,s11,,…,
… …,skk,... …,,s--11,s00,s11,,…,
… …,skk,...
∑ λ w(t − kT) + m(t)
k
k
k ∑ λ w(t − kT) + m(t)
k
k
k==−∞
−∞ k
k==−∞
−∞

Simboli trasmessi Rumore

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)

Valutazione quantitativa della ISI: Termine


misura della distorsione utile ISI Rumore
(binario antipodale)
antipodale) ∞
∞ ∞

k
∑ λ w(−kT) + m = λ w(0) + ∑ λ w(−kT) + m
k
k 0
0 k
k
k==−∞
−∞ k==−∞
k −∞
sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
num.
TX can. *(-t) dec.
dec. k≠≠0
k 0
num.


…,,s--11,s00,s11,,…,
… …,skk,... Variabile casuale
∑ λ w(t − kT) + m(t)
k
k
k t=0 Termine
che consente
nullo se
di il
è soddisfatto
k==−∞
−∞
definire
Critmisure
I Crit.
. di Nyquist

∞ dell’
dell’interf.
interf. inters.
dell’interf. inters.
k
∑ λ w(−kT) + m
k
k
k==−∞
−∞

λkk = variabili casuali



∞ Misure di distorsione (ISI)
ξ= ∑ λ w(−kT)
k
k λkk = ± 1
k
k==−∞
k
−∞
k≠≠0
0
valori equiprobabili ∞

stat. indipendenti ∑ w (kT)
2
2

E[ξ ] = 0 Media nulla E[ξ ]2


2 kk==−∞
−∞
δ2e2e = 22
= kk≠≠00 2
2 δee = distorsione

w(0) w(0) efficace
E[ξ ] =

2
2

k
∑ w (kT) 2
2
Varianza ∞

k==−∞
−∞
k
k≠≠0
0
∑| w(kT) |
max[ξ ] kkkk=≠=≠0−∞


max[ξ ] = Valore di picco −∞
∑| w(kT) | δ pp =
| w(0) |
= 0
| w(0) |
δpp = distorsione
k
k==−∞
−∞ cfr di picco
k
k≠≠0
0
appunti

Relazione fra δpp e diagramma ad occhio


Se δpp ≥ 1 Occhio “ chiuso”
chiuso”
“chiuso”

Se δpp < 1 La protezione contro


il rumore si riduce a
d ⋅(1 - δpp)
d⋅(1
2|w(0)|
2|w(0)|⋅δ
2|w(0)|⋅δpp
=d
Si può ripristinare amplificando γ = 1
il segnale trasmesso del fattore 1 − δpp
Apert.
Apert.
occhio quantità γdB
La quantità = 20 Log10 γ misura
2|w(0)|⋅
2|w(0)|⋅(1 - δp) = d⋅
d⋅(1 - δp) dB
senza la perdita dovuta all’
all
10
’ISI nel caso binario
all’ISI
ISI Apert.
Apert. occhio con ISI

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)

Caso unidimensionale Diagramma


ad occhio
multilivello antipodale
Esempio:
sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
num.
TX can. dec.
num. M=4


…,,s--11,s00,s11,,…,
… …,skk,...
∑ λ w(t − kT) + m(t)
k
k
Assenza di ISI
k==−∞
k −∞
Tutti i segnali assumono
Simboli trasmessi Rumore solo M possibili valori
Condizione:
Possono assumere uno fra M valori
--(M-1),
(M-
I Criterio di Nyquist
(M-1), --(M-3),
(M-
(M-3), …
…,, --1,
1, 1, …
…,, M-
M-3, M-
M-3, M-1
M-1

Diagramma ISI λkk = variabili casuali


ad occhio ∞

λkk = 2i – M – 1 con 1 ≤ i ≤ M
ξ=
k
∑ λ w(−kT)
k
k valori equiprobabili
k==−∞
−∞
Esempio: k≠≠0
k 0 stat. indipendenti
M=4 E[ξ ] = 0 Media nulla
2
M −1 ∞
E[ξ22 ] =
2 ∞
Presenza di ISI ∑ w22(kT)
3 kk==−∞ Varianza
−∞
k
k≠≠0
0
Si osserva una dispersione ∞

dei valori assunti all’
all’istante max[ξ ] = (M − 1) ∑| w(kT) | Valore
di campionamento k
k==−∞
−∞
di picco
k
k≠≠0
0 cfr
appunti

Misure di distorsione (ISI) Se δpp⎪MM ≥ 1 Occhio “ chiuso”


chiuso”
“chiuso”

dist.
dist. efficace ∞

Se δpp⎪MM < 1 La protezione contro
(M22 − 1) ∑ w22(kT) il rumore si riduce a
d ⋅(1 - δpp⎪M
d⋅(1 )
E[ξ 2 ]2
k
k = −∞
k≠≠0 (M2 − 1) 22
k = −∞ 2 M
δ2e2e M = 2 = 0
2 = δ ee
M
w(0)
2
3 w(0)
2
3
Misure di distorsione Si può ripristinare amplificando γ = 1
dist.
dist. di picco per il caso
∞∞
binario il segnale trasmesso del fattore MM 1 − δpp
M M
(M − 1) ∑| w(kT) |
max[ξ ] k==−∞
k −∞
quantità γM
M⎪dB
δpp M = = k≠≠0
k 0
= (M − 1)δpp La quantità dB
= 20 Log10 γ M misura
10 M
M | w(0) | | w(0) | la perdita dovuta all’
all ’ISI nel caso generale
all’ISI

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)

Perdita dovuta all’


all’ISI
all’ISI
20
M=16
γMM
(dB)
(dB)
M=8

Equalizzazione
10 M=4

5 M=2

0
0.01 0.02 0.05 0.1 0.2 0.5 δpp
Distorsione di picco
nel caso binario

Contromisure: equalizzazione Contromisure: equalizzazione


Eliminazione W(f) deve soddisfare
dell’
dell’ISI
dell’ISI il 1° Criterio di Nyquist

V11(f) ··H
Hcc(f) ··H(f)
H(f) = W(f) V11(f) ··H
Hcc(f) ··H(f)
H(f) = W(f)
Segnale Risposta Filtro di Segnale Risposta Filtro di
trasmesso del canale ricezione trasmesso del canale ricezione

TX TX
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec. v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) He(f) dec.
dec.
w(t) w(t) w’(t)

Contromisure: equalizzazione L’equalizzatore di solito adotta


la struttura del filtro trasversale
Hee(f) può essere scelto in modo che
W’(f) soddisfi il 1°
W’(f) 1° Criterio di Nyquist
T T T T T
V11(f) ··H H(f) = W(f)·Hee(f) = W’(f)
Hcc(f) ··H(f)
x x x x x x
Segnale Risposta Filtro di Filtro
trasmesso del canale ricezione Σ
TX µ0 µ1 µ2 µ3 µ4 µN
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) He(f) dec.
dec.
w(t) w’(t)
Equalizzatore coefficienti

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)

T = ritardo della cella elementare N


N
Risposta all’impulso hee(t) = ∑ µkkδ(t − kT)
N = numero di celle elementari k
k==0
0

T T T T T T T T T T

x x x x x x x x x x x x

Σ Σ

µ0 µ1 µ2 µ3 µ4 µN µ0 µ1 µ2 µ3 µ4 µN

coefficienti coefficienti

He(f) dec.
dec.
w(t) w’(t) Principali criteri per la scelta di µ
N
N
w' (t) = w(t) ∗ hee(t) = ∑ µ w(t − kT)
k
k
ΓZero forcing”
“Zero forcing”
k
k==0
0
Gli N + 1 coefficienti µ sono scelti in
t00 = istante di campionamento modo da porre
Æ uno dei campioni w m a un valore ≠ 0
w’’m
N
N Æ N campioni a zero
w′m
m
= w' (t00 + mT) = ∑ µ w[t
k
k
k 0
0
+ (m − k)T]
k==0
0
In questo modo si approssima
I coefficienti µ sono scelti in modo da il 1°
1° Criterio di Nyquist
ridurre ll’interferenza
’interferenza intersimbolica

Principali criteri per la scelta di µ Osservazione 1

ΓZero forcing” Il filtro trasversale ha una struttura


“Zero forcing”
campionata,
campionata, per cui può essere posto
Gli N + 1 coefficienti µ sono scelti in a valle del campionatore
modo da porre
Æ uno dei campioni w w’’m
m
a un valore ≠ 0
Æ N campioni a zero TX
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.

Î Minima distorsione efficace Equalizzatore a


Gli N + 1 coefficienti µ sono scelti in filtro trasversale
modo da minimizzare δee

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)

Osservazione 1 Osservazione 2
Il filtro trasversale ha una struttura Î Se le caratteristiche del canale non
campionata,
campionata, per cui può essere posto variano nel corso di una trasmissione,
a valle del campionatore i coefficienti µ sono costanti
(equalizzatore fisso)
TX
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec. Î Se invece tali caratteristiche variano
(come nal caso di canali radio), allora
È facilitata Equalizzatore a i coefficienti µ devono adeguarsi alle
filtro trasversale variazioni nel tempo della risposta
ll’implementazione
’implementazione
in forma numerica del canale (equalizzatore adattativo)
adattativo)

Osservazione 2 Equalizzatore adattativo


ÎL’algoritmo di adattamento deve
L’algoritmo
essere in grado di:
h(t)=v1*(-
*(-t) Filtro dec.
dec.
Æ valutare l’entità dell’interferenza trasversale
intersimbolica
Æ determinare i coefficienti necessari
Algoritmo di
per limitarne gli effetti
equalizzazione

Î Si ottiene una struttura


con retroazione Coefficienti µ

Spettro del segnale


trasmesso
sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
TX can. *(-t) dec.
dec.
Spettri dei num.
num.

segnali numerici …,,s--11,s00,s11,,…,


… …,skk,...


Segnale
z(t) = ∑ λ v (t − kT)
k
k
k 1
1
trasmesso
k==−∞
−∞

Simboli 1 2
2
Gzz(f) = V (f) cfr
indipendenti:
indipendenti: T 11 appunti

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)

Simboli correlati Osservazione 1


Î Si definisce la funzione Î Poiché
di autocorrelazione ψ(m) = E[λ kkλ kk++m ] Poiché lo spettro di z(t) dipende sia
della sequenza
m
da v11(t) sia dalla correlazione della
sequenza, occorre garantire che
Î Si definisce lo spettro Gss(fT) = la sequenza sia costituita da simboli
della sequenza come ∞
∞ equiprobabili e indipendenti
F -trasformata di ψ
F-trasformata (m)
ψ(m)
= ∑ ψ(m) ⋅ e jj22ππmTf
mTf

m
m==−∞
−∞
Î Ciò è ottenuto sottoponendo
Î Spettro di z(t):
z(t): 1 2
2
la sequenza da trasmettere
Gzz(f) = V11(f) Gss(fT) ad una operazione di “ scrambling”
scrambling”
“scrambling”
T
cfr (rimescolamento)
appunti

Osservazione 2 Esempio1: il codice AMI


A lternate
Alternate
Allo scopo di controllare lo spettro M ark
Mark
del segnale trasmesso si possono Skk = “0” λkk = 0 IInversion
nversion
introdurre intenzionalmente
delle correlazioni fra simboli Skk = “1” λkk = ± 1 alternativamente

Si può dimostrare che lo spettro


della sequenza codificata vale:

Codici di linea 1
Gss(fT) = [1 − cos(2πfT )]
2 cfr
appunti

v11(t) = impulso rettangolare


Esempio2: i codici “Partial
“Partial
Spettro
normalizzato Senza cod. AMI Response cl. 4”4”
Skk = “0” µkk = --1
1
Con cod. AMI λkk = µkk - µk-2
k-2
Skk = “1” µkk = +1

Si può dimostrare che lo spettro


della sequenza codificata vale:
-3 -2 -1 0 1 2 f/Rbb
Zero per Gss(fT) = 2[1 − cos(4πfT )]
cfr
f=0 appunti

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)

v11(t) = impulso rettangolare Î Segnali con Gzz(0) = 0 sono utilizzati


Spettro quando la funzione di trasferimento
normalizzato del canale non consente il transito
Con cod. PR della componente continua (a f = 0 )
0)

Î Si possono utilizzare per v11(t)


Senza codifica T
Zero per forme d’
d’onda con V11(0) = 0
d’onda t
f=0 Es.:
Es.: segnali di tipo Manchester
cfr
-3 -2 -1 0 1 2 f/Rbb Î I codici di linea ottengono appunti
lo stesso risultato con una
Zeri per f = ± Rbb/2 minore occupazione di banda
ridotta occupazione spettrale

Nota: Oltre agli esempi presentati


Spettro normalizzato esistono molti altri tipi di codici di linea:
linea:

Part. HDBn ((High


High Density Bipolar
Part. Resp.
Resp. Cl. IV - 11°° zero per f = Rbb/2
Order n), in part. HDB3 Derivati
BnZS (Binary n Zero da AMI
AMI - 11°° zero per f = Rbb Substitution)

Manchester - 11°° zero per f = 2Rbb PST (Pair Selected Ternary) A 3 livelli
4B3T (4 Binary 3 Ternary) (come AMI)

0 1 2 f/Rbb 3 Split Phase Simile a Manchester


Duobinario P.R. classe 1

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9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
TRASMISSIONE DI
Trasmissione SEQUENZE DI SIMBOLI
di sequenze
con modulazione CON MODULAZIONE
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione


Î Modulazioni numeriche
Î Modulazioni numeriche
bidimensionali con portanti in
unidimensionali
quadratura (in generale)
Æ Struttura del segnale
Æ Struttura del segnale
Æ Spettro
Æ Spettro
Æ Ricevitore
Æ Ricevitore
Æ Canale equivalente
in banda base Æ Scattering Diagram

Argomenti della lezione Argomenti della lezione


Î Modulazioni numeriche
bidimensionali con portanti in Î Modulazioni numeriche
quadratura (casi particolari) di frequenza
Æ Offset-
Offset-QPSK
Offset-QPSK Æ FSK binario
Æ MSK Æ Caso particolare con m = 0.5
Æ Modulazione Æ GMSK
di fase differenziale

Argomenti della lezione

Modulazioni
Î Modulazioni multiportante
numeriche
Æ OFDM unidimensionali
Æ Implementazione numerica

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)

Modulazioni numeriche Modulazioni numeriche


unidimensionali unidimensionali

Î Segnale elementare utilizzato Î Segnale trasmesso


(simbolo isolato)
v1′1(t) = v(t) ⋅ 2 cos(2π f00t + ϕ )
λ 00v1′1(t) = λ 00v(t) ⋅ 2 cos (2 πf00t + ϕ )
Segnale in Frequenza
banda base di portante Dipende dal simbolo
e dalla geometria

Modulazioni numeriche Modulazioni numeriche


unidimensionali unidimensionali
Î Segnale trasmesso Î Segnale trasmesso
(sequenza di simboli) (sequenza di simboli)

∞ ∞

z(t) = ∑ λ v(t − kT) ⋅
k
k
2 cos(2πf00t + ϕ ) z(t) = ∑ λ v(t − kT) ⋅
k
k
2 cos(2πf00t + ϕ )
k==−∞
k −∞ k
k==−∞
−∞

Dipende dalla sequenza = zbb(t) ⋅ 2 cos(2πf00t + ϕ )


di simboli e dalla geometria
Segnale numerico
in banda base

Î Spettro del segnale trasmesso


Modulazioni numeriche
unidimensionali Gzz(f) =
1
[ ]
G (f − f00) + Gzzbb (f + f00)
2 zzbb

Î Lo spettro di z(t) si ottiene =


S
2T
{ 2
2
V(f − f00) + V(f + f00)
2
2
}
traslando lo spettro di zbb(t) β22 22
intorno a ± f00 + V (0) ⋅ {δ (f − f00) + δ (f + f00)}
2T22

cfr
T = durata di simbolo
modulazione analogiche S = varianza di λkk cfr
di ampiezza
β = baricentro appunti

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)

Esempi: ASK antipodale con


Gzz(f) =
S
2T
{ 22
V(f − f00) + V(f + f00)
2
2
} impulso rettangolare
β22 22
+ V (0) ⋅ {δParte
(f − f00continua )}
) + δ (f + fche
0
2T22 dipende da V(f)
0
Gzz(f)

Righe di portante,
portante, presenti solo se: β=0
β≠0 ⇒ baricentro spostato rispetto
all’
all’origine
all’origine Senza
portante
V(0) ≠ 0 ⇒ spettro di v(t) non nullo f
nell’
nell ’origine
nell’origine f00-Rss f00 f00+Rss

Esempi: OOK con Modulazioni numeriche


impulso rettangolare unidimensionali
Î Ricevitore
Gzz(f)
Segnale ricevuto
β≠0
V(0) ≠ 0 passa filtro
λ0
basso adatt.
adatt.
2 cos (2 πf00t + ϕ )
Portante
f λ 00v(t) Filtro
Portante adattato
f00-Rss f00 f00+Rss locale a v(t)
Banda base

2 ⋅ cos (2πf00t + ϕ )
sorg.
sorg. canale equiv.
equiv. filtro
TX
sorg. num.
num. in banda base adatt.
adatt.
sorg. TX can.
num.
num.

λ 00v(t) λ 00v(t) Valgono tutti i risultati ottenuti


per la trasmissione in banda base,
in particolare
passa filtro
basso adatt.
adatt.
Æ ISI
2 ⋅ cos (2πf00t + ϕ )
Æ Distorsione
Canale equivalente Æ Diagramma ad occhio
in banda base

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)

Canale equivalente
già
studiatoin banda base
cfr
applicazioni delle modulazioni analogiche
Modulazioni
numeriche
H(f)
~
~
~
bidimensionali con
cos(2πf00t)
Heq
cos(2πf00t)
portanti in quadratura
eq(f)

Heq
eq
(f) = H++(f + f00) + H−−(f − f00)

Modulazioni bidimensionali Modulazioni bidimensionali


con portanti in quadratura con portanti in quadratura

Î Segnali elementari Î Segnale trasmesso


(simbolo isolato)
v1′1(t) = v(t) ⋅ 2 cos(2πf00t )
v′22(t) = v(t) ⋅ 2 sin(2πf00t ) 2v(t)[λ11 cos(2πf00t) + λ 22 sin(2πf00t)]

Stesso segnale Stessa Dipendono dal simbolo


di banda base portante e dalla geometria

Modulazioni bidimensionali Modulazioni bidimensionali


con portanti in quadratura con portanti in quadratura
già dimostrato
cfr Î Segnale trasmesso
modulazioni analogiche (sequenza di simboli)


Usando due portanti isofrequenziali z(t) = ∑λ 1
1,,k
k
v(t − kT ) ⋅ 2 cos (2 πf00t ) +
in quadratura è possibile inviare sullo k
k== −∞


−∞

stesso canale e sulla stessa banda + ∑λ 2


2,,k
k
v(t − kT ) ⋅ 2 sin (2 πf00t )
due segnali distinti, k== −∞
k −∞
Ipotesi:
senza interferenze reciproche Dipendono dal simbolo baricentro
e dalla geometria nell’
nell’origine
nell’origine

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Modulazioni bidimensionali Î Ricevitore


con portanti in quadratura passa filtro
basso adatt.
adatt.
λ11
Î Spettro del segnale trasmesso r(t) 2 cos (2 πf00t ) w11(t)

S11 + S22 π/2


Gzz(f) =
2T
[ V11(f − f00) 22+ V11(f + f00) 22] passa filtro
basso adatt.
adatt.
λ22
T = durata di simbolo w22(t)
Componente in fase
Componenti
S11 = varianza di λ1,k
1,k
in banda base in quadratura
Componente
S22 = varianza di λ2,k
2,k

w1
Comp.
Comp. in
fase
L’equivalente del diagramma ad occhio
L’equivalente
(caso unidimensionale in banda base)
è un diagramma tridimensionale
che mostra gli andamenti di
w11(t) e w22(t) in funzione del tempo
t
Anche in questo caso occorre w2
sovrapporre i segnali ricevuti
per tutte le possibili sequenze
di simboli trasmessi Comp.
Comp. in Istante di Tempo
quadratura campion.
campion.

Esempio: 4-PSK

Mediante
rotazione
si può
ottenere la
proiezione
sul piano
t, w1

Valori assunti all’


all’istante
di campionamento

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Diagramma ad occhio della


componente in fase w1(t)

Assenza di ISI Istante di


campionamento

Esempio: 4-PSK

Mediante
rotazione
si può
ottenere la
proiezione
sul piano
w1, w2

Valori assunti all’


all’istante
di campionamento

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19
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20
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“Scattering Diagram”
Diagram”

ϕ r= w12 + w22
⎛w ⎞
ϕ = artg ⎜ 2 ⎟
r ⎝ w1 ⎠

Mostra l’
l’evoluzione del modulo r
e della fase ϕ della sinusoide
durante la trasmissione

“Scattering Diagram”
Diagram” campionato “Scattering Diagram”
Diagram”

Ottenuto
osservando
unicamente
l’istante di
campion.
campion.

In assenza di ISI si osservano In presenza di ISI si osserva


i punti definiti dalla geometria una dispersione dei punti intorno
dello schema trasmissivo a quelli definiti dalla geometria
dello schema trasmissivo

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)

“Scattering Diagram”
Diagram” campionato Altro esempio: 8-PSK (senza ISI)
ISI)

In presenza di ISI si osserva


una dispersione dei punti intorno
a quelli definiti dalla geometria
dello schema trasmissivo

Altro esempio: 8-PSK (senza ISI)


ISI) Altro esempio: 16-
16-QAM (senza ISI)
ISI)

Altro esempio: 16-


16-QAM (senza ISI)
ISI) Osservazione Descrive
Descrive ii
2 ⋅ cos (2πf00t )
segnali
segnali
Segnale
TX all’uscita
trasmesso
π/2 all’uscita
TX del
del ricev.
ricev.
separ..
separ

sorg.
sorg. can.
num.
num.
TX


∼ F.A.

dec..
dec


∼ F.A.

RX 2 ⋅ cos (2πf00t )
π/2

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Caso 4 -PSK - QPSK


particolare 4-PSK
2 ⋅ cos(2πf00t ) Segnale
TX trasmesso
π/2
TX

separ..
separ
sorg.
sorg. can.
num.
num.
TX


∼ F.A.

dec..
dec

∼ F.A.

RX 2 ⋅ cos(2πf00t )
π/2

Caso 4 -PSK - QPSK Caso 4 -PSK - QPSK


particolare 4-PSK particolare 4-PSK
2 ⋅ cos(2πf00t )
Î Interessa conoscere la dinamica
TX
del segnale trasmesso (rapporto π/2
TX
separ..
tra valore massimo e valore minimo)
minimo)
separ
sorg.
sorg. can.
num.
num.
Î Se la dinamica è elevata possono TX
nascere problemi con gli amplificatori
di potenza Si osserva ∼
una dinamica ∼
∼ F.A.

dec..
dec
Î Si può usare lo ““scattering
scattering diagram”
diagram” infinita ∼
∼ F.A.
valutato sulle componenti del segnale ∼
trasmesso RX 2 ⋅ cos(2πf00t )
π/2

Variante Offset QPSK Offset QPSK


2 ⋅ cos(2πf00t ) Segnale
TX trasmesso La dinamica dipene molto
π/2 dal segnale elementare v(t)
TX
separ..
separ

sorg.
sorg. can.
num.
num. Î v(t) = impulso
TX T/2 rettangolare di
durata T
La dinamica ∼
risulta ∼
∼ T/2 F.A.
dec..
dec

molto ridotta ∼
∼ F.A.
∼ Dinamica = 3 dB
RX 2 ⋅ cos(2πf00t )
π/2

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24
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Offset QPSK Î Ricevitore

La dinamica dipene molto passa filtro


basso adatt.
adatt.
λ11
dal segnale elementare v(t)
r(t) 2 cos (2 πf00t ) w11(t)
Î v(t) = impulso ad
arco di sinusoide π/2
passa filtro
⎛ πt ⎞ basso adatt.
adatt.
λ22
v(t) = sin ⎜ ⎟
⎝T⎠
MSK w22(t)
per 0 < t < T La portante locale deve
M inimum S
Minimum hift K
Shift eying
Keying essere in fase con quella
Dinamica = 0 dB usata in modulazione

Î Ricevitore Esempio: 4 -PSK


4-PSK
ϕ La protezione contro
passa filtro
basso adatt.
adatt.
λ11 il rumore si riduce da
r(t) 2 cos (2πf00t + ϕ ) w11(t)
π R
R cos =
π/2 4 2
passa filtro a:
basso adatt.
adatt.
λ22 ⎛π ⎞
R cos⎜ + ϕ ⎟ =
Un errore di fase producew22(t) ⎝4 ⎠
una rotazione dello spazio R
= (cos ϕ − sin ϕ )
dei segnali ricevuti rispetto Fase corretta 2
alle regioni di decisione Fase errata di ϕ

Î Ricevitore
Perdita
(dB)
(dB)
Occorre un passa filtro
15
dispositivo λ11
AM

basso adatt.
adatt.
che mantenga
-Q

r(t) w11(t)
ll’allineamento
’allineamento
16

10
K di fase tra π/2
PS TX e RX
8- passa filtro
5 basso adatt.
adatt.
λ22
K
4-PS w22(t)
Ricupero
5° 10° 15° ϕ di portante

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Alternativa Alternativa
per le modulazioni di fase per le modulazioni di fase
passa filtro Modulazioni
basso adatt.
adatt.
λ11 Î La quantità
quantità su cui si decide è di Fase
la differenza di fase tra due Differenziali
r(t) w11(t)
Si utilizza, quale intervalli di segnalazione (DCPSK)
π/2 riferimento,
il segnale ricevuto Î È necessaria una codifica
passa filtro
nell’
nell ’intervalloλ2
nell’intervallo differenziale in sede di modulazione
basso diadatt.
adatt .
segnalazione
2

precedente Î La sensibilità
sensibilità al rumore peggiora in
w22(t)
quanto sia il segnale sia il riferimento
Ritardo Ts sono affetti da rumore

Modulazioni numeriche
di frequenza
Sono ottenute modulando in
Modulazioni frequenza una portante mediante
un segnale numerico in banda base
numeriche Portante
sorg.
sorg. modul.
modul. di
di frequenza num.
num.
TX
frequenza z(t) = A cos[2πf t +
]
0
0
…,s-1
…, ,s 0,,s11,…,
-1, 0 ,…,skk,...
,...


+ 2πs ff ∫ x(t)dt
Vecchio modem x(t) =
k
∑ λ v(t − kT)
k
k Sensibilità
Sensibilità
k==−∞
−∞
banda base
del modulatore

Modulazioni numeriche FSK binario


di frequenza
I segnali modulati sono naturalmente Î Geometria: antipodale ⇒ λkk = ± 1
a inviluppo costante
Î v(t) impulso rettangolare con durata
Le caratteristiche di z(t) dipendono: T = 1/R e ampiezza a
v(t)
v(t)
Æ dalla geometria dei punti utilizzati per
la costruzione del segnale di banda a
a
base x(t) tt
Æ dal segnale elementare v(t) T
T
Æ dalla sensibilità sff del modulatore

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26
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)

FSK binario FSK binario

Î Frequenze emesse: Î Incremento di fase:


T
T T
T
f00 + asff = f00 + ∆f ∆f = asf
mark ∆ϕ = 2πλ kks ff ∫ v(t)dt = 2πλ kks ff ∫ adt = 2πλ kks ffaT =
space deviazione
f00 - asff = f00 - ∆f di picco 0
0 0
0

= ±2π∆f ⋅ T = ± π ⋅ m
Î Indice di modulazione:
L ’indice di modulazione
L’indice
m=2∆f/R = 2
2∆f/R ∆f T
2∆f m è proporzionale
all’incremento di fase ∆ϕ
all’
all’incremento

Spettro del segnale FSK binario Ricevitore per FSK binario


Gzz(f) m=0.5
demod.
demod. di decisore
m=0.7 filtro
frequenza sul segno
m=1.4
Demodulatore
Demodulatore Campionatore
analogico
analogico (PLL
(PLL
o
o discriminatore)
discriminatore)
discriminatore)
cfr
appunti Limita il rumore
e soddisfa il 1
1°°
f00--2R
2R f00--R
R f00 f00+R f00+2R criterio di Nyquist
La banda occupata cresce al crescere di m

Caso FSK binario con m=0.5


particolare GMSK
Si può dimostrare che un modulatore FSK Î Geometria: antipodale ⇒ λkk = ± 1
binario con m = 0.5 è equivalente a un
modulatore MSK con codifica differenziale Î v(t) ottenuto filtrando un impulso
rettangolare con un filtro
modul.
modul. di segnali Gaussiano
TX
frequenza identici v’(t)
v’(t)
sorg.
sorg. FSK m = 0.5 Filtro Gaussiano
num.
num.
1
1 v(t)
Modul.
Modul. hg(t)
tt
MSK 2
2

2
T
T −− Bt))2
((ππBt
(-1)kk Tb hgg(t) = B e log
logee 2
2
cfr logee 2
Cod. differenziale appunti

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27
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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v(t)
GMSK GMSK Impulso
rettangolare
(BT Æ ∞
∞))
Î Geometria: antipodale ⇒ λkk = ± 1
Î v(t) ottenuto filtrando un impulso BT = 0.5
rettangolare con un filtro
Gaussiano BT = 0.25

-2 -1 0 1 2 t/T
Î Le caratteristiche dipendono
ÎL’estensione temporale è > T
L’estensione
dal parametro BT
Î Si ha una ISI non nulla crescente
al decrescere di BT

GMSK 0.5⋅π GMSK


Î Incremento ∆ϕ
BT = 0.5 Î Spettro normalizzato simulazione
di fase G(f) Impulso
BT = 0.25
0.3⋅π rettangolare
0.8 (BT Æ ∞
∞))
0.2⋅π
0.6
Impulso BT = 0.5
0.1⋅π rettangolare
(BT Æ ∞
∞)) 0.4

-2 -1 0 1 2 t/T 0.2
BT = 0.25
Indice di modulazione m = 0.5
-0.8 -0.6 -0.4 -0.2 0 0.2 0.4 0.6 (f - f00)/R

GMSK

La modulazione GMSK consente Modulazioni


un risparmio di banda rispetto
alla modulazione FSK con m = 0.5
multiportante

Tv plasma

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COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Modulazioni multiportante Scenario con cammini multipli


TV

Sono state proposte per consentire


la trasmissione numerica a velocità
velocità x(t)
elevata su canali che presentano
il fenomeno dei cammini multipli
∑ α x(t − τ )
k
k
k k
k
k

αkk = attenuazione
τkk = ritardo

Modello Cammino diretto + δpp


di studio: α=
= 0.9
1 cammino riflesso 0.8
α=
= 0.7
0.6
∆τ = differenza di α=
= 0.5
∆τ
ritardo fra i 0.4
canale α due cammini
0.2 cfr
Î Trasmissione in banda base con appunti
v(t) rettangolare di durata T = 1/R
0.2 0.4 0.6 0.8 ∆τ/T
Si vuole valutare la distorsione
di picco δpp al variare di ∆τ/T e α La distorsione è limitata solo se ∆τ << T

Î Data una differenza di ritardo ∆τ


la velocità
velocità di trasmissione è limitata
superiormente a valori << 1/∆τ
divisore

(in simboli/s) x(t)


Î In presenza di cammini multipli Σ
il limite superiore per la velocità
velocità è R
bit/s
dato dal massimo fra i valori di ∆τ
Velocità
Velocità su
Modulazioni ciascuna
Come superare portante =
con portanti Modulatori
tale limitazione
multiple n bit/simb
bit/simb.. R
N flussi simb / s
R/N bit/s Portanti N⋅n
Equalizzazione fi i = 1,…
1,…N

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29
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)

Scegliendo
opportunamente
R
<<
1 Ricezione

assemblatore
N e n si può N⋅n ∆τ
soddisfare R
la condizione T= x(t)
N⋅n
Adottando modulazione
in fase e quadratura:
x(t) =
N ∞

∑ ∑ v(t − kT)[λ cos(2πfiit ) + λ ii,,22,,kksin(2πfiit )]


N ∞

ii==1
ii,,1
1,,k
k Demodulatori
k==−∞
1 k −∞
coerenti per
fii = frequenza della le frequenze
portante ii-sima
-sima fi i = 1,…
1,…N

Î Si dimostra che se: Spettro del segnale modulato


m Condizione di
fii − fjj = ortogonalità
ortogonalità È dato dalla composizione degli
T
spettri delle varie portanti modulate
con m intero, non si hanno
cfr ∆f =
= 1/T
Spettro complessivo
interferenze fra le portanti appunti
Î I flussi numerici a velocità
velocità Banda
R/N sono multiplati con la occupata
tecnica FDM ≈ N/T
Orthogonal Frequency
Division Multiplex f
OFDM f11f22 fNN

Implementazione Trasmettitore
convert.. S/P

convert.. P/S

Si dimostra che le operazioni necessarie IDFT


per produrre il segnale modulato OFDM
convert

convert

possono essere ricondotte alla N


trasformazione discreta di Fourier ((DFT)
DFT)
DFT) camp.
cfr
appunti
∼ π/2

Ciò consente di implementare in forma Trasformata


completamente numerica di Fourier Modulatore
sia il trasmettitore sia il ricevitore Inversa in fase e
quadratura

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30
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)

Ricevitore

convert.. S/P

convert.. P/S
Campion.. +
DFT

Campion
convert

convert
N
camp.
∼ π/2

Trasformata
Demod.
Demod. di Fourier
II-Q
-Q

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31
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
TRASMISSIONE DI
Trasmissione SEQUENZE DI SIMBOLI
di sequenze
con modulazione CON MODULAZIONE
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione


Î Modulazioni numeriche
Î Modulazioni numeriche
bidimensionali con portanti in
unidimensionali
quadratura (in generale)
Æ Struttura del segnale
Æ Struttura del segnale
Æ Spettro
Æ Spettro
Æ Ricevitore
Æ Ricevitore
Æ Canale equivalente
in banda base Æ Scattering Diagram

Argomenti della lezione Argomenti della lezione


Î Modulazioni numeriche
bidimensionali con portanti in Î Modulazioni numeriche
quadratura (casi particolari) di frequenza
Æ Offset-
Offset-QPSK
Offset-QPSK Æ FSK binario
Æ MSK Æ Caso particolare con m = 0.5
Æ Modulazione Æ GMSK
di fase differenziale

Argomenti della lezione

Modulazioni
Î Modulazioni multiportante numeriche
Æ OFDM bidimensionali con
Æ Implementazione numerica portanti in quadratura

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)

Caso 4 -PSK - QPSK Caso 4 -PSK - QPSK


particolare 4-PSK particolare 4-PSK
2 ⋅ cos (2πf00t ) Segnale
TX trasmesso Î Interessa conoscere la dinamica
π/2 del segnale trasmesso (rapporto
TX
separ..

tra valore massimo e valore minimo)


minimo)
separ

sorg.
sorg. can.
num.
num.
TX Î Se la dinamica è elevata possono
nascere problemi con gli amplificatori
∼ di potenza

∼ F.A.

dec..
dec

∼ F.A.
Î Si può usare lo “scattering diagram”
“scattering diagram”
∼ valutato sulle componenti del segnale
RX 2 ⋅ cos(2πf00t )
trasmesso
π/2

Caso 4 -PSK - QPSK Offset QPSK


particolare 4-PSK Variante
2 ⋅ cos (2πf00t ) 2 ⋅ cos (2πf00t ) Segnale
TX TX trasmesso
π/2 π/2
TX TX
separ..

separ..
separ

separ
sorg.
sorg. can. sorg.
sorg. can.
num.
num. num.
num.
TX TX T/2
Si osserva ∼ La dinamica ∼
una dinamica ∼
∼ F.A. risulta ∼
∼ T/2 F.A.
dec..

dec..
dec

dec
infinita ∼
∼ F.A.
molto ridotta ∼
∼ F.A.
∼ ∼
RX 2 ⋅ cos (2πf00t )
RX 2 ⋅ cos (2πf00t )
π/2 π/2

Offset QPSK Offset QPSK


La dinamica dipende molto La dinamica dipende molto
dal segnale elementare v(t) dal segnale elementare v(t)

Î v(t) = impulso Î v(t) = impulso ad


rettangolare di arco di sinusoide
durata T
⎛ πt ⎞
v(t) = sin ⎜ ⎟
⎝T⎠
MSK
per 0 < t < T
M inimum S
Minimum hift K
Shift eying
Keying
Dinamica = 3 dB
Dinamica = 0 dB

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)

Î Ricevitore Î Ricevitore

passa filtro passa filtro


basso adatt.
adatt.
λ11 basso adatt.
adatt.
λ11
r(t) 2 cos (2 πf00t ) w11(t) r(t) 2 cos (2πf00t + ϕ ) w11(t)
π/2 π/2
passa filtro passa filtro
basso adatt.
adatt.
λ22 basso adatt.
adatt.
λ22
w22(t) Un errore di fase producew22(t)
La portante locale deve una rotazione dello spazio
essere in fase con quella dei segnali ricevuti rispetto
usata in modulazione
alle regioni di decisione

Esempio: 4 -PSK
4-PSK Perdita
ϕ La protezione contro
(dB)
(dB)
15 Occorre un
il rumore si riduce da
dispositivo

AM
π R che mantenga

-Q
R cos = ll’allineamento
’allineamento

16
4 2 10
K di fase tra
PS TX e RX
a: ⎛π ⎞ 8-
R cos⎜ + ϕ ⎟ = 5
⎝4 ⎠ K
4-PS
R
= (cos ϕ − sin ϕ )
Fase corretta 2
Fase errata di ϕ 5° 10° 15° ϕ

Î Ricevitore Alternativa
per le modulazioni di fase
passa filtro
basso adatt.
adatt.
λ11 passa filtro
basso adatt.
adatt.
λ11
r(t) w11(t)
r(t) w
Si utilizza, (t)
1 quale
1
π/2 riferimento,
passa filtro
π/2
λ22 il segnale ricevuto
basso adatt.
adatt. passa filtro
nell’
nell ’intervalloλ2
nell’intervallo
basso diadatt.
adatt .
segnalazione
2
w22(t)
Ricupero precedente
w22(t)
di portante Ritardo Ts

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)

Alternativa
per le modulazioni di fase
Modulazioni
Î La quantità
quantità su cui si decide è di Fase
la differenza di fase tra due Differenziali Modulazioni
intervalli di segnalazione (DCPSK) numeriche
Î È necessaria una codifica
differenziale in sede di modulazione
di frequenza
Î La sensibilità
sensibilità al rumore peggiora in
quanto sia il segnale sia il riferimento
sono affetti da rumore

Modulazioni numeriche Modulazioni numeriche


di frequenza di frequenza
Sono ottenute modulando in I segnali modulati sono naturalmente
frequenza una portante mediante a inviluppo costante
un segnale numerico in banda base
Portante Le caratteristiche di z(t) dipendono:
sorg.
sorg. modul.
modul. di
TX Æ dalla geometria dei punti utilizzati per
num.
num. frequenza z(t) = A cos[2πf t +
la costruzione del segnale di banda
]
0
0
…,s-1
…, ,s 0,,s11,…,
-1, 0 ,…,skk,...
,...


+ 2πs ff ∫ x(t)dt base x(t)
x(t) =
k
∑ λ v(t − kT)
k
k Sensibilità
Sensibilità Æ dal segnale elementare v(t)
k==−∞
−∞
banda base
del modulatore Æ dalla sensibilità sff del modulatore

FSK binario FSK binario

Î Geometria: antipodale ⇒ λkk = ± 1 Î Frequenze emesse:


f00 + asff = f00 + ∆f mark ∆f = asf
Î v(t) impulso rettangolare con durata space deviazione
f00 - asff = f00 - ∆f di picco
T = 1/R e ampiezza a
v(t)
v(t)
a
a Î Indice di modulazione:
tt
T
T m=2∆f/R = 2
2∆f/R ∆f T
2∆f

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)

FSK binario Spettro del segnale FSK binario


Gzz(f) m=0.5
Î Incremento di fase:
m=0.7
T
T T
T
∆ϕ = 2πλ kks ff ∫ v(t)dt = 2πλ kks ff ∫ adt = 2πλ kks ffaT = m=1.4
0
0 0
0

= ±2π∆f ⋅ T = ± π ⋅ m
cfr
L ’indice di modulazione
L’indice appunti
m è proporzionale f00--2R
2R f00--R
R f00 f00+R f00+2R
all’incremento di fase ∆ϕ
all’
all’incremento
La banda occupata cresce al crescere di m

Caso FSK binario con m=0.5


Ricevitore per FSK binario particolare
Si può dimostrare che un modulatore FSK
demod.
demod. di decisore binario con m = 0.5 è equivalente a un
filtro modulatore MSK con codifica differenziale
frequenza sul segno

modul.
modul. di segnali
Demodulatore
Demodulatore Campionatore TX
frequenza identici
analogico
analogico (PLL
(PLL sorg.
sorg. FSK m = 0.5
o
o discriminatore)
discriminatore)
discriminatore) num.
num. Modul.
Modul.
Limita il rumore MSK
e soddisfa il 1
1°°
criterio di Nyquist (-1)kk Tb
cfr
Cod. differenziale appunti

GMSK GMSK
Î Geometria: antipodale ⇒ λkk = ± 1 Î Geometria: antipodale ⇒ λkk = ± 1
Î v(t) ottenuto filtrando un impulso Î v(t) ottenuto filtrando un impulso
rettangolare con un filtro rettangolare con un filtro
Gaussiano Gaussiano
v’(t)
v’(t)
1
1
Filtro Gaussiano v(t)
hg(t)
tt Î Le caratteristiche dipendono
2
T
T 2π −−
2 2
Bt))2
((ππBt dal parametro BT
hgg(t) = B e log
logee 2
2

logee 2

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)

v(t)
GMSK Impulso
rettangolare
GMSK 0.5⋅π
(BT Æ ∞
∞))
Î Incremento BT = 0.5
∆ϕ
di fase
BT = 0.25
BT = 0.5 0.3⋅π

BT = 0.25 0.2⋅π
Impulso
0.1⋅π rettangolare
-2 -1 0 1 2 t/T (BT Æ ∞
∞))
ÎL’estensione temporale è > T
L’estensione -2 -1 0 1 2 t/T
Î Si ha una ISI non nulla crescente
al decrescere di BT Indice di modulazione m = 0.5

GMSK GMSK
Î Spettro normalizzato simulazione
G(f) Impulso
rettangolare
0.8 (BT Æ ∞
∞))
La modulazione GMSK consente
0.6 un risparmio di banda rispetto
BT = 0.5
alla modulazione FSK con m = 0.5
0.4

0.2
BT = 0.25

-0.8 -0.6 -0.4 -0.2 0 0.2 0.4 0.6 (f - f00)/R

Modulazioni multiportante

Modulazioni Sono state proposte per consentire


la trasmissione numerica a velocità
velocità
multiportante elevata su canali che presentano
il fenomeno dei cammini multipli

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)

Modello Cammino diretto +


Scenario con cammini multipli di studio:
1 cammino riflesso
TV

∆τ ∆τ = differenza di
ritardo fra i
x(t) canale α due cammini

Î Trasmissione in banda base con


∑ α x(t − τ )
k
k
k k
k v(t) rettangolare di durata T = 1/R
k

αkk = attenuazione Si vuole valutare la distorsione


τkk = ritardo di picco δpp al variare di ∆τ/T e α

δpp Î Data una differenza di ritardo ∆τ


α=
= 0.9
la velocità
velocità di trasmissione è limitata
0.8
superiormente a valori << 1/∆τ
α=
= 0.7 (in simboli/s)
0.6
α=
= 0.5 Î In presenza di cammini multipli
0.4 il limite superiore per la velocità
velocità è
dato dal massimo fra i valori di ∆τ
0.2 cfr Modulazioni
appunti Come superare
con portanti
tale limitazione
0.2 0.4 0.6 0.8 ∆τ/T
multiple

La distorsione è limitata solo se ∆τ << T Equalizzazione

Scegliendo R 1
opportunamente <<
N e n si può N⋅n ∆τ
soddisfare
divisore

x(t) R
la condizione T=
Σ N⋅n
R Adottando modulazione
bit/s
in fase e quadratura:
Velocità
Velocità su x(t) =
ciascuna N ∞

∑ ∑ v(t − kT)[λ cos(2πfiit ) + λ ii,,22,,kksin(2πfiit )]


N ∞
portante =
Modulatori ii==1
ii,,1
1,,k
k
1 k
k==−∞
−∞
N flussi n bit/simb
bit/simb.. R
simb / s fii = frequenza della
R/N bit/s Portanti N⋅n
fi i = 1,…
1,…N portante ii-sima
-sima

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)

Î Si dimostra che se:


Ricezione
Condizione di

assemblatore
m
fii − fjj = ortogonalità
ortogonalità
T
x(t)
con m intero, non si hanno
cfr
interferenze fra le portanti appunti
Î I flussi numerici a velocità
velocità
R/N sono multiplati con la
tecnica FDM
Demodulatori
coerenti per Orthogonal Frequency
le frequenze Division Multiplex
fi i = 1,…
1,…N OFDM

Spettro del segnale modulato Implementazione


È dato dalla composizione degli
spettri delle varie portanti modulate Si dimostra che le operazioni necessarie
per produrre il segnale modulato OFDM
∆f =
= 1/T
Spettro complessivo possono essere ricondotte alla
trasformazione discreta di Fourier ((DFT)
DFT)
DFT)
Banda
cfr
occupata appunti
≈ N/T
Ciò consente di implementare in forma
completamente numerica
f sia il trasmettitore sia il ricevitore
f11f22 fNN

Trasmettitore Ricevitore
convert.. S/P

convert.. P/S

convert.. S/P

convert.. P/S
Campion.. +

IDFT DFT
Campion
convert

convert

convert

convert

N N
camp. camp.
∼ π/2 ∼ π/2
Trasformata Trasformata
di Fourier Modulatore
in fase e Demod.
Demod. di Fourier
Inversa
quadratura II-Q
-Q

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9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)

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10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Prof. Mario Pent


Politecnico di Torino

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione TRASMISSIONI
di sequenze
in banda base NUMERICHE
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
ESEMPI DI
Codifica
di canale
APPLICAZIONI
Esempi di
applicazioni

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione


Î Trasmissione di dati
Î Codifica di canale per la
sulla rete telefonica registrazione su CD audio
Æ Modem
Æ ADSL (Internet Veloce) Î Tecniche numeriche per
Æ ISDN
la diffusione televisiva
Æ TV numerica satellitare
Î Cenni sulla multiplazione Æ TV numerica terrestre
TDM

Argomenti della lezione

Î Comunicazioni mobili
Æ GSM
Trasmissione di dati
Æ Cenni sull’
sull’accesso multiplo
sull’accesso sulla rete telefonica
CDMA
Æ UMTS

Modem per trasmissione RN


ET
E
di dati su linea telefonica IN
T
SERVER
Apparati che consentono
la connessione attraverso la rete
telefonica commutata tra: RETE
MODEM
Terminali di utente Mainframes TELEFONICA
COMMUTATA
Personal Computer Server
e
Workstation Internet
… …

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)

MODEM: Elementi caratterizzanti Velocità


Î È limitata superiormente dalla
Velocità (in bit/s) capacità del canale (Shannon):
Tecnica trasmissiva ⎛ S⎞
R < B ⋅ log22⎜ 1 + ⎟
⎝ N⎠
Bidirezionalità
Interfaccia Î Per un collegamento telefonico
si ha B ≈ 3.5 kHz
Protocolli non
Segnalazione trattati Î Con S/N = 40 dB si ha il limite
… superiore R < 46.5 kbit/s
kbit/s

Bidirezionalità Configurazioni
Î La linea telefonica di utente DOWN UP RETE
è di norma a 2 fili TELEFONICA
COMMUTATA
Î Su tale linea transitano FULL-
FULL-DUPLEX
FULL-DUPLEX
informazioni nei due sensi:
Æ dall’utente verso la rete
dalla rete verso l’utente Å RETE
TELEFONICA
Î Possono nascere interferenze COMMUTATA
fra i due flussi di informazione HALF-
HALF-DUPLEX
HALF-DUPLEX

Configurazione FULL-DUPLEX Configurazione FULL-DUPLEX


Separazione fra i canali: Separazione fra i canali:
Æ a ripartizione di banda Æ con circuito ibrido (es. 1)
(“forchetta telefonica”)
Risposta del
canale telefonico
Z linea con
n imped. ZZ
Z/2
2n
f (Hz)
n
300 3600 Z
cfr
UP DOWN appunti

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)

Configurazione FULL-DUPLEX Configurazione FULL-DUPLEX


Separazione fra i canali: Separazione fra i canali:
Æ con circuito ibrido (es. 2) Æ con cancellatore di eco

Z Z Z linea
linea con
imped. ZZ
Z
Z
Con adattamento
di impedenza
cfr
appunti

Il problema della separazione fra i


Configurazione FULL-DUPLEX due sensi di trasmissione riguarda
solo la rete di distribuzione
RETE TELEFONICA
Separazione fra i canali:
Æ con cancellatore di eco

linea centrali
Heco
eco

− + 4 fili
Σ RETE DI
eco
eco ibrido 2/4 GIUNZIONE
adattamento
non perfetto 2 fili
RETE DI
cancellazione utente ULTIMO MIGLIO DISTRIBUZIONE

Caratteristiche tecniche V.21

Contenute nelle raccomandazioni R = 300 bit/s


emesse dal ITU (International Full Duplex a ripartizione di banda
Telecommunication Union),
un tempo conosciuto come CCITT FSK binario
(Comité Consultatif International Frequenze (Hz)
Téléphonique et Télégraphique)
Simb. UP DOWN
In particolare, nella serie V.xx “0” 1180 1850
(comunicazione di dati “1” 980 1650
sulla rete telefonica) non ortogonale

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)

V.23 V. 32 bis
R = 1200 bit/s Full Duplex con circuito ibrido
Half Duplex 14400
FSK binario 12000
Rbb = 9600 bit/s
Simb. Freq. (Hz) 7200
“0” 1180 4800
“1” 980
Portante = 1800 Hz
non ortogonale
R = 2400 simb/s

V. 32 bis Modulazione: TCM V. 32 bis Rbb = 14400 b/s

nii/s = bit di informazione per simbolo 6 6


nrr/s = bit di ridondanza per simbolo 5 5
M = n° n° di punti della costellazione 4 4
IN OUT
Rbb nii/s nrr/s M 3 3
14400 6 1 128 2 Codificatore 2
differenziale M=128
12000 5 1 64 1 1
9600 4 1 32 Codificatore
convoluzionale 0
7200 3 1 16
4800 2 0 4 Bit di ridondanza

V. 32 bis Rbb = 14400 b/s V. 32 bis Rbb = 12000 b/s

6 6
5 5
4 4
IN OUT
3 3
2 Codificatore 2
differenziale M=64
1 1
Codificatore
convoluzionale 0

Bit di ridondanza

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)

V. 32 bis Rbb = 12000 b/s V. 32 bis Rbb = 9600 b/s


6 6
5 5
4 4
3 3
IN OUT
2 Codificatore 2
differenziale
1 1
Codificatore
convoluzionale 0M=32

Bit di ridondanza

V. 32 bis Rbb = 9600 b/s V. 32 bis Rbb = 7200 b/s

6 6
5 5
4 4
3 3
IN 2 Codificatore 2 OUT
differenziale
1 1
Codificatore
convoluzionale 0M=16

Bit di ridondanza

V. 32 bis Rbb = 7200 b/s V. 32 bis Rbb = 4800 b/s

6 6
5 5
4 4
3 3
2 Codificatore 2
IN differenziale OUT
1 1

M=4

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)

V. 32 bis Rbb = 4800 b/s V. 32 bis Osservazioni

La scelta della velocità Rbb


è fatta per mezzo
di una negoziazione fra i due modem
all’inizio della connessione

La specifica V.32 bis include


l’impiego di uno “scrambler”

V.34 V.34
Full Duplex con circuito ibrido
e cancellatore di eco f00= 1600 - 1646 - 1680 -
1800 - 1829 - 1867 -
Equalizzazione adattativa 1920 - 1959 - 2000 Hz
della risposta del canale
Modulazione: TCM
Rbb: da 2400 b/s a 33600 b/s
con incrementi di 2400 b/s Costellazioni di segnali:
derivate tutte da una
Rss = 2400 - 2743 - 2800 – 3000 - “supercostellazione” di 1664 punti
3200 - 3429 simb/s

V.34 M’ = 416 V.34

Il baricentro non
coincide con l’ ’origine
ll’origine
A

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)

V.34 V.34

90° 180°

B
A A
C

V.34 V.34 M = 1664

270°

D
A
COSTELLAZIONE

Evoluzione Tutta analogica


V.34 Osservazioni della rete
telefonica RETE TELEFONICA
La specifica V.34 include
l’impiego di uno “scrambler”

È prevista una fase inziale


di negoziazione fra i due modem centrali
nella quale vengono scelti, in base
alle caratteristiche del canale: 4 fili
RETE DI
ibrido 2/4 GIUNZIONE
Æ Rbb Æ f00
ecc. 2 fili
Æ Rss Æ costellazione Analogico RETE DI
utente Numerico DISTRIBUZIONE

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)

Evoluzione Mista Evoluzione Mista


della rete della rete
telefonica RETE TELEFONICA telefonica RETE TELEFONICA

A/D A/D
centrali centrali
4 fili 4 fili
RETE DI RETE DI
ibrido 2/4 GIUNZIONE ibrido 2/4 GIUNZIONE
2 fili 2 fili
Analogico RETE DI Analogico RETE DI
utente Numerico DISTRIBUZIONE utente Numerico DISTRIBUZIONE

Evoluzione Numerica Evoluzione server Numerica


internet
della rete della rete
telefonica RETE TELEFONICA telefonica RETE TELEFONICA

A/D A/D
centrali centrali
4 fili 4 fili
RETE DI RETE DI
ibrido 2/4 GIUNZIONE ibrido 2/4 GIUNZIONE
2 fili 2 fili
Analogico RETE DI Analogico RETE DI
utente Numerico DISTRIBUZIONE utente Numerico DISTRIBUZIONE

Evoluzione server
della rete internet V. 90 (1998)
telefonica RETE TELEFONICA

Full Duplex con circuito ibrido


e cancellatore di eco

Unico Equalizzazione adattativa


segmento della risposta del canale
analogico
PC RETE DI Usa modalità trasmissive diverse
GIUNZIONE per i due versi di collegamento
Analogico RETE DI
Numerico DISTRIBUZIONE

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9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)

V. 90 Down link V. 90 Down link Struttura


--128
128
Usa il convertitore D/A del sistema 64 128
PCM per generale il segnale di linea

256 32
Convertitore

livelli
D/A

8 bit Segnale di linea


Struttura: Æ Punti
non equispaziati
Æ banda base Quantizzazione Æ Protezione
Centrale Æ unidimensionale non uniforme dal rumore
di commutazione Æ antipodale non omogenea

V. 90 Down link Fa in modo che gli V. 90 Down link


M < 256 livelli generati
N bit
N<8 approssimino una N Rbb
distribuzione uniforme
7 56000
M 6 48000
Convertitore
Codificatore

livelli
5 40000
V.90

8 4 32000
D/A

bit
Sono ammesse anche
velocità
velocità intermedie
Modem per Rete Centrale di
down-
down-link numerica commutazione

V. 90 Up link V. 90 Osservazioni
In particolare
Analogo al V.34 se manca la La specifica V.90 include
connessione l’impiego di uno “scrambler”
Si possono avere velocità numerica fra
diverse tra i due links uno dei due È prevista una fase inziale
Anche il down link opera utenti e la rete di negoziazione fra i due modem
secondo la normativa V.34 nella quale vengono scelti, in base
se nella fase preliminare alle caratteristiche del canale:
si verifica l’impossibilità Æ Rbb (UP), Rbb (DOWN)
di trasmettere usando ÆN ecc.
il convertitore D/A del PCM Æ parametri per V34

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10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)

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11
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Prof. Mario Pent


Politecnico di Torino

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione TRASMISSIONI
di sequenze
in banda base NUMERICHE
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
ESEMPI DI
Codifica
di canale
APPLICAZIONI
Esempi di
applicazioni

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione


Î Trasmissione di dati
Î Codifica di canale per la
sulla rete telefonica registrazione su CD audio
Æ Modem
Æ ADSL (Internet Veloce) Î Tecniche numeriche per
Æ ISDN
la diffusione televisiva
Æ TV numerica satellitare
Î Cenni sulla multiplazione Æ TV numerica terrestre
TDM

Argomenti della lezione

Î Comunicazioni mobili
Æ GSM
Trasmissione di dati
Æ Cenni sull’
sull’accesso multiplo
sull’accesso sulla rete telefonica
CDMA
Æ UMTS

Banda passante della giunzione di utente


ADSL ADSL
Asymmetric RETE TELEFONICA f
(kHz)
Digital (kHz)

Subscriber 4 ≈ 1000
Telefonia Dati
Loop
Modem Modem
B = 4 kHz ADSL ADSL
Splitter Splitter
RETE DI
B ≈ 1 MHz GIUNZIONE

RETE DI Contemporaneità fra il traffico


DISTRIBUZIONE telefonico e quello dati

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)

ADSL Modulazione: Multiportante ADSL Banda disponibile:

La frequenza fii della La velocità di 25.875 < f < 1104 ((kHz)


kHz)
kHz)
portante i-sima vale: trasmissione
(in simb/s) 7 < i < 256
fii = ii⋅f
⋅f00 per ciascuna
i = 0, … …,, imax
max portante vale:
f00 = 4.3125 kHz Numero max. di portanti = 250
Rs = f 0
Bidirezionalità: Full Duplex
due alternative possibili
Portanti ortogonali

ADSL Up link:
link: 25.875 < f < 138 ADSL Up link:
link: 25.875 < f < 138
7 < i < 32 Î Nup
up
≤ 26 7 < i < 32 Î Nup
up
≤ 26
25.8
25.8 138 25.8
25.8 138
138 138
1104
1104f 1104
1104
f In entrambi i casi la f
kHz kHz
0
0 0
0 capacità
capacità trasmissiva
“down”
down” è maggiore
di quella “up”
up”
Down link:
link: 138 < f < 1104 Down link:
link: 25.8 < f < 1104
33 < i < 256 Î Ndw
dw
≤ 224 7 < i < 256 Î Ndw dw
≤ 250
Full-Duplex con circuito ibrido
Asimmetria
Full-Duplex a ripartizione di banda e cancellatore di eco

ADSL Modulazione ADSL Modulazione


delle portanti: M-QAM delle portanti: M-QAM

Sono previste Sono previste


5 geometrie: 5 geometrie:

1 bit/simb
bit/simb 2 bit/simb
bit/simb

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)

ADSL Modulazione ADSL Modulazione


delle portanti: M-QAM delle portanti: M-QAM

Sono previste Sono previste


5 geometrie: 5 geometrie:

3 bit/simb
bit/simb 4 bit/simb
bit/simb

ADSL Modulazione ADSL Modulazione


delle portanti: M-QAM delle portanti: M-QAM

Ogni portante può utilizzare


Sono previste una fra tali geometrie
5 geometrie:
Vincolo: tutte le costellazioni
sono emesse con la stessa energia
Le prestazioni dipendono
5 bit/simb
bit/simb dalla attenuazione della linea e
dalla densità spettrale del rumore
alla frequenza fii

ADSL Modulazione ADSL Velocità di trasmissione


delle portanti: M-QAM
iimax
R 00 = R ss ∑ nii
max

La scelta della costellazione da


bit / s
ii==iimin
utilizzare per la portante i è fatta min

sulla base del rapporto S/N misurato Assegnato in


al ricevitore alla frequenza fii Fisso base ai rapporti
A scelta (S/N)ii
del fornitore delle portanti
L’assegnazione è dinamica, cioè può del servizio
variare nel corso di una trasmissione
Grande flessibilità

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)

ADSL TX - Schema di principio ISDN


Integrated RETE TELEFONICA
R < R00 Valori 1.5 - 8 DOWN Service
Organizz.
Organizz. tipici di R Digital
(Mbit/s)
Mbit/s) 0.64 - 1.5 UP
in trame R00 Network
Ripart.
Ripart. fra
Codific.
Codific. Codific.
Codific.
portanti e Modulat.
Modulat.
a blocco convol.
convol. + D/A
selezione con IDFT RETE DI
(RS) interleaver Connessione
costellaz.
costellaz. GIUNZIONE
di utente di
tipo numerico RETE DI
DISTRIBUZIONE

ISDN Accesso base ISDN Connessione di utente


Æ Due canali PCM (64 kbit/s)
kbit/s) “B”
“B”
Æ Un canale dati (16 kbit/s)
kbit/s) “ D”
“D”
Totale 2B + D = 144 kbit/s
Linea a 2 fili
kbit/s
Full Duplex con cancellazione di eco
Apparati
Adatt.
Adatt. Velocità (kbit/s): 144 utili
convenzionali
16 servizio
Terminazione
Bus locale
di linea Rete Complessiva: 160
Apparati
ISDN

ISDN Connessione di utente ISDN Accesso base


Trasmissione: Æ banda base Æ Due canali PCM (64 kbit/s)
kbit/s) “B”
“B”
Æ unidimensionale Æ Un canale dati (16 kbit/s)
kbit/s) “ D”
“D”
Æ antipodale Totale 2B + D = 144 kbit/s
kbit/s
Æ 4 livelli
00 01 11 10 Apparati
Codice Adatt.
Adatt. convenzionali
2B1Q
Terminazione
v11(t) 1
1 di linea Rete
T Bus locale
T
Rs = 80 ksimb/s
ksimb/s t Apparati
T = 12.5 µs T ISDN

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)

ISDN Bus locale ISDN Bus locale


Trasmissione: Æ banda base
Æ unidimensionale
Linea a 4 fili Æ antipodale
Full Duplex Æ 3 liv. codice AMI
1 0 1
Velocità (kbit/s): 144 utili
48 servizio
v11(t)
Complessiva: 192 1
1
TT
Rs = 192 ksimb/s
ksimb/s t
T = 5.2 µs T

Multiplazione a divisione
di tempo. Cenni
Multiplazione:
ultiplazione:
Multiplazione:
Cenni sulla consente di utilizzare una risorsa
trasmissiva comune per il trasporto
multiplazione TDM di più
più informazioni
Tecniche: Æ divisione di frequenza
Æ divisione di tempo
Æ divisione di codice

R11 N flussi da Funzioni:


Header
R22 multiplare (intestazione) Æ Sincronizzazione
di trama
Velocità
Velocità = Rii n00 bit
Æ Informazioni di struttura
RNN
R11⋅⋅T
T R22⋅⋅T
T RNN⋅⋅T
T

n1 n2 nN n0 n1 n2 nN
Trama–
Trama–durata T
Trama–durata Trama–
Trama–durata T
Trama–durata
nii = Rii⋅⋅T
T nii = Rii⋅⋅T
T
Risorsa comune:
comune: Num.
Num. Totale Risorsa comune:
comune: Num.
Num. Totale
Flusso numerico di bit nT = R⋅
R⋅T Flusso numerico di bit nT = R⋅
R⋅T
con velocità
velocità R nella trama con velocità
velocità R nella trama

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)

Valgono le relazioni
N
N
nTT = n00 + ∑ nii
ii==11 Codifica di canale
per la registrazione
N
N N
N
n n n n
R = TT = 00 + ∑ ii = 00 + ∑ R ii
T T ii==11 T T ii==11
su CD audio
N
N Efficienza non unitaria
R > ∑ R ii dovuta alla presenza
ii==11 dell’intestazione

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni
informazione comunicazione analogiche numeriche

Prof. Mario Pent


Politecnico di Torino

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione TRASMISSIONI
di sequenze
in banda base NUMERICHE
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
ESEMPI DI
Codifica
di canale
APPLICAZIONI
Esempi di
applicazioni

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione


Î Trasmissione di dati
Î Codifica di canale per la
sulla rete telefonica registrazione su CD audio
Æ Modem
Æ ADSL (Internet Veloce) Î Tecniche numeriche per
Æ ISDN
la diffusione televisiva
Æ TV numerica satellitare
Î Cenni sulla multiplazione Æ TV numerica terrestre
TDM

Argomenti della lezione

Î Comunicazioni mobili Codifica di canale


Æ GSM per la registrazione
Æ Cenni sull’
sull’accesso multiplo
sull’accesso
CDMA
su CD audio
Æ UMTS

Codifica di canale per la Codifica di canale per la


registrazione su CD audio registrazione su CD audio
Il supporto Il supporto

Velocità
Velocità Spirale
m
m

angolare 1.6 μm
mm
60

21 < ω < 50 .5
58
rad / s
23
Area mm
utile Lungh.
Lungh. totale ≈ 5700 m
della spirale

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

Codifica di canale per la Codifica di canale per la


registrazione su CD audio registrazione su CD audio
Il supporto L’informazione
L’informazione
Velocità
Velocità di
Spirale scansione
1.25 m/s

Lungh.
Lungh. totale ≈ 5700 m Tempo totale
≈ 75’
75’ Alta riflettività
riflettività Bassa riflettività
riflettività
della spirale di registrazione

Codifica di canale per la Codifica di canale per la


registrazione su CD audio registrazione su CD audio
L’informazione
L’informazione I disturbi
Æ graffiature,
rigature, ecc.
Æ impronte
Æ polvere

fcc = 44.1 kHz 28.34 µm


Alterano la riflettività
riflettività della
Tcc = 22.67 µs
µs 1 campione superficie e possono causare errori

11
Codifica di canale per la Codificatore esterno
registrazione su CD audio Tcc
Dal L 16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit
conv.
conv.
Le contromisure A/D R 16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit
6 Tcc
0.17 mm
Due codici di Reed-
Reed-Solomon Blocco di
RS (28,24)
(RS)
RS) concatenati e interlacciati 24 Bytes

Blocco di
28 Bytes

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

22 33
Interleaver Codificatore interno
Blocco di
28 Bytes
Blocco di RS
28 Bytes (32,28)

Blocco di
32 Bytes
109 blocchi di 28 Bytes
Blocco di Ulteriori
28 Bytes elaborazioni Incisione
Ciascun byte proviene da
blocchi originari diversi

Decodifica
Velocità (Mbit/s)

Codificatore Codificatore
Sono sfruttate tutte le possibilità
possibilità
esterno
Interleaver
interno offerte dai codici RS:
Æ Correzione di errori
Æ Rivelazione di errori
1.41 1.65 1.88

1.41 3 Interessa in particolare la capacità


capacità
Rate = = di trattare errori raggruppati ((burst)
burst)
burst)
1.88 4

Decodifica Decodifica

Decodificat.
Decodificat. De-
De- Decodificat.
Decodificat. Decodificat.
Decodificat. De-
De- Decodificat.
Decodificat.
interno Interleaver esterno interno Interleaver esterno

RS(32,28) Æ Distribuisce gli errori a burst


Æ Corregge fino a 2 byte errati su molti blocchi di 28 bytes
Æ Rivela la quasi totalità
totalità Æ Per lunghezze di burst limitate
di configurazioni errate i blocchi risultanti hanno pochi
errori che sono correggibili

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

Decodifica Decodifica

Decodificat.
Decodificat. De-
De- Decodificat.
Decodificat. Decodificat.
Decodificat. De-
De- Decodificat.
Decodificat.
interno Interleaver esterno interno Interleaver esterno

RS(28,24) Mitigazione degli errori rilevati:


rilevati:
Æ Corregge fino a 2 errori Æ Se isolati, il campione è sostituito
Æ Per errori non correggibili dall’
dall’interpolazione fra campioni
ma rilevati adotta una tecnica adiacenti
di mitigazione degli effetti Æ Se raggruppati, sono sostituiti
da un intervallo di silenzio

Decodifica
Prestazioni
Lunghezza del burst
n° blocchi dimens.
dimens. sul Dimostrazione
(24 bytes)
bytes) disco (mm)

Correzione 15 2.55
Interpolaz.
Interpolaz. 48 8.16

Televisione numerica (DVB)

Il formato dei segnali TV numerici


Tecniche numeriche impiegati per la diffusione è
basato sullo standard MPEG-2
per la diffusione Sono utilizzate tecniche
televisiva trasmissive diverse per:
diffusione da satellite (DVB-S)
diffusione terrestre (DVB-T)

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

Lo standard MPEG-2 Lo standard MPEG-2


Multiplex di programma Multiplex di trasporto
Video Codif. Programma 1
Codif. di
sorgente
Programma 2
Programma Flusso numerico
Audio Codif.
Codif. di MUX MUX
TV Programma N di trasporto
sorgente
5 Programmi radio R00 = 33.8
Dati (eventuali)
+dati
Velocità
Velocità medie Es.:
Es.: RAI Sat.
Sat. 52
0.3 0.2 4.5 tipiche (Mbit
Mbit/s)
/s)
((Mbit/s) 6 TV + 2 radio

Lo standard MPEG-2 DVB – S TX

Il flusso numerico di trasporto è Codificat.


Codificat. inter-
inter- Codificat.
Codificat.
suddiviso in trame (o pacchetti) RS leaver convoluz.
convoluz.

header
sync dati utili Trasporto
MPEG-
MPEG -2
MPEG-2 Modulatore
1 3 184
Byte Bytes Bytes

188 Bytes al satellite

DVB – S TX Codificatore RS DVB – S TX Interleaver

188 Bytes RS(204,188)


204 Bytes 204 Bytes

188 Bytes 16 B
RAI
Sat 52 204 Bytes 204 Bytes
204 Bytes 36.6
Mbit / s
204
Velocità = R 00 ⋅
Velocità = R 00 ⋅ 1.085 La velocità non viene modificata
188

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

DVB – S TX Codificatore DVB – S TX Modulatore


convoluzionale
Codificatore Modulatore
Al modulatore Al satellite
convoluzionale 4-PSK

Constraint length = 7 Rss = R/2 RAI sat 52:


Rate selezionabile: RAI sat 52
r=2/3 v(t) = (cos. rialz.)
rialz.)1/2
1/2 B = 37.1 MHz
1 2 3 5 7
r⇒ R = 55 Mbit / s ρ = 0.35
2 3 4 6 8
1 B = R ss (1 + ρ )
Velocità = R 00 ⋅ 1.085 ⋅
Velocità
r

DVB – S Ricevitore individuale DVB – T TX 25.7 Mbit/s


Mbit/s

Demod.
Demod. Decod.
Decod. De-
De-inter-
inter- Decod.
Decod.
4 - PSK convoluz.
convoluz. leaver RS Trasporto Codificat.
Codificat. inter-
inter- Codificat.
Codificat.
MPEG-2 RS leaver convoluz.
convoluz.
Redistribuisce Trasporto
gli errori a burst MPEG-
MPEG -2
MPEG-2
prodotti
dal dal
decod.
decod . convoluz.
convoluz. Esempio Identico Modulatore
satellite Progr.
Progr. 1 RAI Mux A al DVB - S
Progr.
Progr. 2 DE-
DE- 5 can. TV
MUX 23.7 Mbit / s al
Progr.
Progr. N trasmettitore

DVB – T TX 25.7 Mbit/s


Mbit/s Rate DVB – T TX Modulatore OFDM
3/4
Æ Num. portanti dati =nD =6048 Informazione
Trasporto Codificat.
Codificat. inter-
inter- Codificat.
Codificat.
D

MPEG-2 RS leaver convoluz.


convoluz. Æ Num. portanti di serv. =769 Sincronismo
stima d. canale
34.3 Mbit/s
Mbit/s Æ Num. portanti attive =nAA=6817parametri, ecc.

Modulatore Æ Spaziatura in freq. =Δf=976 Hz


Esempio
RAI Mux A OFDM
Æ Banda =nAA⋅Δf=6.66 MHz
5 can. TV
23.7 Mbit / s al Compatibile con la canalizzazione
trasmettitore In VHF della TV analogica (7
(7 MHz)
MHz)

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7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

DVB – T TX Modulatore OFDM DVB – T TX Modulatore OFDM


Simbolo OFDM
(per ciascuna portante) 64-
64-QAM
64-QAM Capacità trasmissiva:
n=6
1 1
t R = n ⋅ nDD ⋅ = 6 ⋅ 6048 ⋅ =
Tss 1.056 ⋅ 10 −−33
32 μμs
s Tuu = 1/Δf = 1024 μμs
s
Tss = 1056 μμs
s
n
n°° bit Durata di 34.3 Mbit / s
per simb.
simb. simbolo
Interv.
Interv. di guardia Parte utile –
Consente la condizione Tuu = 1/Δ
1/Δf
1/Δf Uguale alla velocità
velocità
ll’esaurimento
’esaurimento dei assicura la ortogonalità
ortogonalità n
n°° portanti all’
all’uscita del codif.
all’uscita codif.
transitori dovuti fra le portanti dati convoluzionale
a cammini multipli

DVB – T Osservazioni

Î Nel caso di emissione in UHF


la banda disponibile è di 8 MHz
Î Ciò consente di adottare un codifica Comunicazioni
convoluzionale con rate 2/3
mobili
Î Nella banda di 1 canale analogico
possono essere allocati fino a
5 programmi in forma numerica
di qualità comparabile

Collegamento BSC = Base


GSM G lobal
Global GSM
via radioStation
tra Controller
System for
System MT e BTS
M obile communication
Mobile MT =
Mobile
Terminal verso
Î Sistema di telefonia mobile la rete
adottato in Europa dal 1992
Î Primi studi iniziati nel 1982
in ambito CEPT
Î Normativa definita da ETSI BTS = Base
a partire dal 1987 Transceiver Station

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8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

GSM Si adottano tecniche di GSM La banda è suddivisa


multiplazione/accesso multiplo in sottobande
di tipo combinato FDM - TDM 0.2 MHz

Bande di frequenza:

950 959 f
Uplink (MTÆ
(MTÆBTS) (MHz) Uplink (MTÆ
(MTÆBTS)
Downlink
905 914 = portante modulata

1710-
1710-1785 (up)
Altra banda: Accesso multiplo FDMA
1805-
1805-1880 (down)

GSM Ciascuna portante è modulata GSM


secondo lo schema GMSK con
i seguenti parametri:
Il flusso numerico a
1250
Æ BT = 0.3 velocità R00 è organizzato
bit per
Æ R00 = 270.833 kbit/s in trame della durata di
trama
4.616 ms
Spettri:
La trama è suddivisa in
156.25
8 segmenti (burst)
bit per
ciascuno della durata di
burst
0.577 ms

GSM GSM Formazione del burst

È ottenuto con una procedura


Ogni burst è assegnato ad un di codifica combinata
utente diverso (multiplazione TDM)
TDM) di sorgente e di canale

Velocità lorda media per utente: Codifica di sorgente:

R 00 156 .25 fa riferimento a un sintetizzatore


= = 33.85kbit / s vocale in grado di produrre una
8 4.616 ⋅ 10 −−33
“voce sintetizzata” sulla base di
un adeguato insieme di parametri

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9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

GSM 260 bit GSM 50+3+4+132=189 189x2=378 378+


78=
“ coda”
coda” 4
“coda” 456
Campiona-
Campiona- TRASMISSIONE
Voce mento Codif.
Codif. Codif.
Codif.
fc = 8 kHz 50 +3 1/2
Analisi: Sintesi: blocco Convol.
Convol.
nb = 13
stima dei sintesi

Analisi
104 kb/s
kb/s parametri della voce 132
per la
Segmen-
Segmen- sintesi
tazione della voce 78
20 ms
2080 bit 260 bit

GSM GSM
Bit di informazione Intervallo
456 con codifica di canale di guardia

57 57 57 57 57 57 57 57
Interleaver 3 57 1 26 1 57 3 8.25

57 57 57 57 57 57 57 57
Separatori
B
3 57 1 26 1 57 3 8.25 U “midambolo”
midambolo” = sequenza nota
“midambolo”
R usata per stimare la risposta
del canale ai fini della
S
156.25 equalizzazione
T

GSM Velocità
Velocità (per utente)
Voce
Campiona-
Campiona-
mento Da completare

104 13 22.8 33.8


kb/s
kb/s kb/s
kb/s kb/s
kb/s kb/s
kb/s

Codifica Codifica Burst


di sorgente di canale TDM

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10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

Accesso multiplo a divisione CDMA - Cenni


di Codice (CDMA) – Cenni
Multiplazione/Accesso Multiplo Î Tutti gli utenti hanno accesso
alle risorse trasmissive
Consente di utilizzare sull’intera banda passante
una risorsa trasmissiva comune e in continuità di tempo
per il trasporto di più informazioni
Î Ciascun utilizzatore è identificato
Tecniche: Æ divisione di frequenza da una particolare sequenza
Æ divisione di tempo pseudocasuale (codice) (PN)
Æ divisione di codice

CDMA - Cenni Gli elementi delle CDMA - Cenni Potenza


π11 sequenze sono π11 invariata
x11 chiamati ““chip”
chip”
chip” x11 Pzi = Pxi
Rcc = velocità
velocità di chip zii = xii⋅πii
π 22 Bande
x 22 Spettro:
equivalenti Gxi
xi Gzi = Gxi ∗ Gπi
alla risorsa f
Σ trasmissiva Rii
xii
Gπi
πNN Pxixi πi
f
xNN ≈
R cc Rcc
cfr
Gzi
zi appunti
Sequenze PN binarie ((+1,−1)
+1,−1) − velocità
velocità = Rcc>>R
>>Rii
f
Segnali numerici di informazione − velocità
velocità = Rii ≈ Rcc

CDMA - Cenni Potenza CDMA - Cenni Potenza


π11 invariata π11 invariata
x11 Pzi = Pxi x11 Pzi = Pxi
zii = xii⋅πii zii = xii⋅πii
Bande Spettro: Bande Spettro:
equivalenti Gxi
xi Gzi = Gxi ∗ Gπi equivalenti Gxi
xi Gzi = Gxi ∗ Gπi
f f
Rii Rii
Gπi Gπi Fattore
P πi Espansione P πi
di espansione
≈ xixi f ≈ xixi f
R cc dello spettro ((spreading
spreading
Rcc R cc Rcc
Gzi Gzi Factor)
Factor)
zi SPREAD zi
f SPECTRUM f
SFF = Rcc/
/RRii
≈ Rcc ≈ Rcc

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11
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

CDMA - Cenni cfr CDMA - Cenni Estrazione di xkk(t)


π11 appunti
x11 τii = ritardi πkk(t-
(t-ϑ)
π 22 N
N r(t) v(t) = r(t) ⋅ π kk(t − ϑ)
x 22 r(t) = ∑ z (t − τ ) =
ii ii

Σ ii==1
1 N
N

xii N
N v(t) = ∑x (t − τ ) ⋅ π (t − τ ) ⋅ π (t − ϑ)
ii ii ii ii k
∑ x (t − τ ) ⋅ π (t − τ )
k
ii==1
1
PπN
ii ii ii ii
ii==1
xNN ≈ xixi N
1
= xkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − ϑ) +
R cc N
N
Gzi
zi
Se Rii = R
+ ∑ x (t − τ ) ⋅ π (t − τ ) ⋅ π (t − ϑ)
ii ii ii ii k
k
f ii≠≠k
k
(velocità
(velocità uguali)
≈ Rcc

CDMA - Cenni CDMA - Cenni


v(t) = x kk(t − τkk) ⋅ πkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − ϑ) + v(t) = x kk(t − τkk) ⋅ πkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − ϑ) +
N
N N
N
+ ∑ x (t − τ ) ⋅ π (t − τ ) ⋅ π (t − ϑ)
ii≠≠k
ii ii ii ii k
k
+ ∑ x (t − τ ) ⋅ π (t − τ ) ⋅ π (t − ϑ)
ii≠≠k
ii ii ii ii k
k
k k

Î Termine utile (contiene xkk) Î Interferenza dovuta agli altri utenti


cfr
Î Se la sequenza locale è allineata con Î Assumendo le sequenze πii appunti
quella utilizzata in trasmissione (ϑ = τkk) non correlate, la densità 2(N − 1)Pxx
si ha che [πkk(t − τkk)]22 = 1 spettrale per f ≈ 0 vale 3R cc
Î In queste condizioni il termine utile Î Per il teorema del limite centrale è
è esattamente uguale a xkk(t − τkk) assimilabile ad un processo Gaussiano

CDMA - Cenni CDMA - Cenni


πkk(t-
(t-ϑ) πkk(t-
(t-ϑ) 3R ss
η=
Filtro Filtro 2(N − 1)R
r(t) r(t)
H(f) H(f) 3
= SF
2(N − 1) F

H(f) segnale H(f) segnale


2(N − 1)Pxx utile 2(N − 1)Pxx utile
≈ ≈
3R cc 3R cc
disturbo disturbo
f f

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12
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

CDMA - Cenni CDMA - Cenni


πkk(t-
(t-ϑ)
Filtro Demod./
Demod./ 3SFF 3SFF 3SFF
r(t) η= > η* N<1+ ≈
H(f) Ricevitore 2(N − 1) 2η * 2η *
Dipende da:
Æ modulazione
Æ codifica di canale η∗∗ Requisiti:
valore minimo di η Æ SFF grande (banda larga)
per una preassegnata
qualità
qualità della trasmissione Æ η∗ piccolo (codifica di canale efficiente)

dovrà essere η > η∗

UMTS U niversal
Universal UMTS RNC = Radio
M obile
Mobile Network Controller
Telecommunications
Telecommunications MT =
S ystem
System Mobile
Station verso
Î Telecomunicazioni mobili di 3aa la rete
Generazione (3G)
Î Primi studi nel 1986
(progetto europeo RACE) Struttura
simile
Î Obbiettivo: non solo voce Node B =
a quella
Base Station del GSM

UMTS RNC = Radio UMTS Si adottano tecniche


Network Controller di multiplazione/accesso multiplo
MT = di tipo combinato FDMA-CDMA
Mobile
Station verso Bande di frequenza:
la rete
2110 2170
Uplink (MSÆ
(MSÆB) f ((MHz)
MHz)
MHz)

Struttura Downlink
simile 1920 1980
Node B =
a quella
Base Station del GSM

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13
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

UMTS La banda è suddivisa UMTS


in sottobande
Î Su ogni sottobanda si adotta
5 MHz l’accesso multiplo CDMA
Î Velocità di chip costante:
Rcc = 3.84 Mchip/s
Mchip/s

Uplink (MSÆ
(MSÆB) Î Il fattore di espansione di banda
SF varia a seconda del tipo di
informazione da trasmettere
= portante modulata
Î Valori ammessi per SFF:
Accesso multiplo FDMA 4 – 8 – 16 – 32 – 64 – 128 – 256

UMTS Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s


Seq. Mchip/s UMTS Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s
Seq. Mchip/s

Dati di Codifica Dati di Codifica


utente di canale utente di canale

Ru (kbit/s)
kbit/s) RL (kbit/s)
kbit/s) SF Ru (kbit/s)
kbit/s) RL (kbit/s)
kbit/s) SF
12.2 15.0 256 12.2 15.0 256
24.0 30.0 128
48.0 60.0 64
96.0 120.0 32
171.0 240.0 16
384.0 480.0 8

UMTS Up-link Modulazione UMTS Up-link Modulazione


Dual Code Dual Code
Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s
Seq. Mchip/s BPSK Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s
Seq. Mchip/s BPSK
Q
Dati di Codifica Dati di Codifica
utente
I utente
I
di canale di canale
SFF = variab. SFF = variab.
I
Modulazione Modulazione
Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s
Seq. Mchip/s Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s
Seq. Mchip/s

Controlli Codifica Controlli Codifica


Q Q
di canale di canale
SFF = 256 Ampiezza SFF = 256 Ampiezza
ridotta ridotta

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14
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)

UMTS Down-link UMTS Down-link


Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s
Seq. Mchip/s Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s
Seq. Mchip/s
Q
Dati di Codifica Dati di Codifica
I I
Combinatore

Combinatore
utente di canale utente di canale
I
Modulazione Modulazione
SFF = variab. 4 - PSK SFF = variab. 4 - PSK

Controlli Codifica Controlli Codifica


Q Q
di canale di canale

Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s


Seq. Mchip/s Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s
Seq. Mchip/s

UMTS

Segnali emessi: (CR)1/2


1/2

ρ = 0.22

Banda occupata: B = Rcc(1 + ρ)


= 4.7 MHz

Compatibile con
la canalizzazione a
5 MHz

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15
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche

Prof. Mario Pent


Politecnico di Torino

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione
di sequenze
in banda base
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
Codifica
di canale
Esempi di
applicazioni

Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni


informazione comunicazione analogiche numeriche
Trasmissione
di simboli
isolati
Trasmissione TRASMISSIONI
di sequenze
in banda base NUMERICHE
Trasmissione
di sequenze
con modulazione
ESEMPI DI
Codifica
di canale
APPLICAZIONI
Esempi di
applicazioni

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1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)

Argomenti della lezione Argomenti della lezione


Î Trasmissione di dati
sulla rete telefonica Î Tecniche numeriche per
Î Cenni sulla multiplazione la diffusione televisiva
TDM Æ TV numerica satellitare
Æ TV numerica terrestre
Î Codifica di canale per la
registrazione su CD audio

Argomenti della lezione

Î Comunicazioni mobili Tecniche numeriche


Æ GSM per la diffusione
Æ Cenni sull’
sull’accesso multiplo
sull’accesso
CDMA televisiva
Æ UMTS

DVB – T TX 25.7 Mbit/s


Mbit/s DVB – T TX 25.7 Mbit/s
Mbit/s Rate
3/4

Trasporto Codificat.
Codificat. inter-
inter- Codificat.
Codificat. Trasporto Codificat.
Codificat. inter-
inter- Codificat.
Codificat.
MPEG-2 RS leaver convoluz.
convoluz. MPEG-2 RS leaver convoluz.
convoluz.

34.3 Mbit/s
Mbit/s

Esempio Identico Modulatore Esempio Modulatore


RAI Mux A al DVB - S RAI Mux A OFDM
5 can. TV 5 can. TV
23.7 Mbit / s al 23.7 Mbit / s al
trasmettitore trasmettitore

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2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)

DVB – T TX Modulatore OFDM DVB – T TX Modulatore OFDM

Æ Num. portanti dati =nD


D
=6048 Informazione Capacità trasmissiva:
Æ Num. portanti di serv. =769 Sincronismo 1 1
stima d. canale R = n ⋅ nDD ⋅ = 6 ⋅ 6048 ⋅ =
Æ Num. portanti attive =nAA=6817parametri, ecc. Tss 1.056 ⋅ 10 −3
−3

Æ Spaziatura in freq. =∆f=976 Hz n


n°° bit Durata di 34.3 Mbit / s
per simb.
simb. simbolo
Æ Banda =nAA⋅∆f=6.66 MHz
Uguale alla velocità
velocità
Compatibile con la canalizzazione n
n°° portanti all’
all’uscita del codif.
all’uscita codif.
In VHF della TV analogica (7 dati convoluzionale
(7 MHz)
MHz)

DVB – T Osservazioni

Î Nel caso di emissione in UHF


la banda disponibile è di 8 MHz
Î Ciò consente di adottare un codifica Comunicazioni
convoluzionale con rate 2/3
mobili
Î Nella banda di 1 canale analogico
possono essere allocati fino a
5 programmi in forma numerica
di qualità comparabile

GSM G lobal
Global GSM
System for
System
M obile communication
Mobile Il flusso numerico a
1250
velocità R00 è organizzato
bit per
in trame della durata di
Î Sistema di telefonia mobile trama
4.616 ms
adottato in Europa dal 1992
Î Primi studi iniziati nel 1982 La trama è suddivisa in
156.25
in ambito CEPT 8 segmenti (burst)
bit per
ciascuno della durata di
Î Normativa definita da ETSI burst
0.577 ms
a partire dal 1987

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3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)

GSM GSM Formazione del burst

È ottenuto con una procedura


Ogni burst è assegnato ad un di codifica combinata
utente diverso (multiplazione TDM)
TDM) di sorgente e di canale

Velocità lorda media per utente: Codifica di sorgente:

R 00 156 .25 fa riferimento a un sintetizzatore


= = 33.85kbit / s vocale in grado di produrre una
8 4.616 ⋅ 10 −−33
“voce sintetizzata” sulla base di
un adeguato insieme di parametri

GSM 260 bit GSM 50+3+4+132=189 189x2=378 378+


78=
“ coda”
coda” 4
“coda” 456
Campiona-
Campiona- TRASMISSIONE
Voce mento Codif.
Codif. Codif.
Codif.
fc = 8 kHz 50 +3 1/2
Analisi: Sintesi: blocco Convol.
Convol.
nb = 13
stima dei sintesi
Analisi

104 kb/s
kb/s parametri della voce 132
per la
Segmen-
Segmen- sintesi
tazione della voce 78
20 ms
2080 bit 260 bit

GSM
Bit di informazione Intervallo
GSM Velocità
Velocità (per utente)
con codifica di canale di guardia
Voce
Campiona-
Campiona-
mento
3 57 1 26 1 57 3 8.25

Separatori 104 13 22.8 33.8


kb/s
kb/s kb/s
kb/s kb/s
kb/s kb/s
kb/s
“midambolo”
midambolo” = sequenza nota
“midambolo”
usata per stimare la risposta Codifica Codifica Burst
del canale ai fini della di sorgente di canale TDM
equalizzazione

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4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)

Accesso multiplo a divisione CDMA - Cenni


di Codice (CDMA) – Cenni
Multiplazione/Accesso Multiplo Î Tutti gli utenti hanno accesso
alle risorse trasmissive
Consente di utilizzare sull’intera banda passante
una risorsa trasmissiva comune e in continuità di tempo
per il trasporto di più informazioni
Î Ciascun utilizzatore è identificato
Tecniche: Æ divisione di frequenza da una particolare sequenza
Æ divisione di tempo pseudocasuale (codice) (PN)
Æ divisione di codice

CDMA - Cenni Gli elementi delle CDMA - Cenni Estrazione di xkk(t)


π11 sequenze sono
x11 chiamati ““chip”
chip”
chip” πkk(t-
(t-ϑ)
(t-ϑ)
Rcc = velocità
velocità di chip
π 22 r(t) v(t) = r(t) ⋅ π kk(t − ϑ)
x 22
alla risorsa
Σ trasmissiva
N
N

xii v(t) = ∑x (t − τ ) ⋅ π (t − τ ) ⋅ π (t − ϑ)
ii==1
ii ii ii ii k
k
1
πNN = xkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − ϑ) +
xNN
N
N

Sequenze PN binarie ((+1,−1)


+1,−1) − velocità
velocità = Rcc>>R
>>Rii + ∑ x (t − τ ) ⋅ π (t − τ ) ⋅ π (t − ϑ)
ii≠≠k
ii ii ii ii k
k
k
Segnali numerici di informazione − velocità
velocità = Rii

CDMA - Cenni CDMA - Cenni


v(t) = x kk(t − τkk) ⋅ πkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − ϑ) + v(t) = x kk(t − τkk) ⋅ πkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − ϑ) +
N
N N
N
+ ∑ x (t − τ ) ⋅ π (t − τ ) ⋅ π (t − ϑ)
ii≠≠k
ii ii ii ii k
k
+ ∑ x (t − τ ) ⋅ π (t − τ ) ⋅ π (t − ϑ)
ii≠≠k
ii ii ii ii k
k
k k

Î Termine utile (contiene xkk) Î Interferenza dovuta agli altri utenti


cfr
Î Se la sequenza locale è allineata con Î Assumendo le sequenze πii appunti
quella utilizzata in trasmissione (ϑ = τkk) non correlate, la densità 2(N − 1)Pxx
si ha che [πkk(t − τkk)]22 = 1 spettrale per f ≈ 0 vale 3R cc
Î In queste condizioni il termine utile Î Per il teorema del limite centrale è
è esattamente uguale a xkk(t − τkk) assimilabile ad un processo Gaussiano

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5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)

CDMA - Cenni CDMA - Cenni


πkk(t-
(t-ϑ)
(t-ϑ)
Filtro Demod./
Demod./ 3SFF 3SFF 3SFF
r(t) η= > η* N<1+ ≈
H(f) Ricevitore 2(N − 1) 2η * 2η *
Dipende da:
Æ modulazione
Æ codifica di canale η∗∗ Requisiti:
valore minimo di η Æ SFF grande (banda larga)
per una preassegnata
qualità
qualità della trasmissione Æ η∗ piccolo (codifica di canale efficiente)

dovrà essere η > η∗

UMTS U niversal
Universal UMTS Si adottano tecniche
M obile
Mobile di multiplazione/accesso multiplo
Telecommunications
Telecommunications di tipo combinato FDMA-CDMA
S ystem
System
Bande di frequenza:
Î Telecomunicazioni mobili di 3aa
Generazione (3G) 2110 2170
Uplink (MSÆ
(MSÆB) f ((MHz)
MHz)
MHz)
Î Primi studi nel 1986
(progetto europeo RACE) Downlink
1920 1980
Î Obbiettivo: non solo voce

UMTS UMTS Seq.


Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s
Mchip/s
Î Su ogni sottobanda si adotta Dati di Codifica
l’accesso multiplo CDMA utente di canale
Î Velocità di chip costante:
Rcc = 3.84 Mchip/s
Mchip/s Ru (kbit/s)
kbit/s) RL (kbit/s)
kbit/s) SF

Î Il fattore di espansione di banda 12.2 15.0 256


SFF varia a seconda del tipo di 24.0 30.0 128
informazione da trasmettere 48.0 60.0 64
96.0 120.0 32
Î Valori ammessi per SFF: 171.0 240.0 16
4 – 8 – 16 – 32 – 64 – 128 – 256 384.0 480.0 8

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6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)

UMTS Seq.
Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s
Mchip/s UMTS
Dati di Codifica
utente di canale Segnali emessi: (CR)1/2
1/2

ρ = 0.22
Ru (kbit/s)
kbit/s) RL (kbit/s)
kbit/s) SF
Banda occupata: B = Rcc(1 + ρ)
12.2 15.0 256
= 4.7 MHz

Compatibile con
la canalizzazione a
5 MHz

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