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Lezioni 25-49
Lezioni 25-49
Sorgenti
numeriche
Sorgenti
analogiche
Conversione
analogico-
numerica
Sorgenti
numeriche
SORGENTI
Sorgenti
analogiche
DI INFORMAZIONE
DI TIPO NUMERICO
Conversione
analogico-
numerica
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico
Dati
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico
Il codice BAUDOT
I simboli sono (1874)
i caratteri tipografici
(lettere, segni Comprende 32 simboli
di interpunzione, ecc.)
Utilizzato nelle prime telescriventi
Il codice ASCII
5 H + 21 Y 6
6 N , 22 F !
7 M . 23 X /
8 a capo a capo 24 A -
9 L ) 25 W 2 Comprende 256 simboli
10 R 4 26 J ‘
11
12
G
I
&
8
27
28 U
> cifre
7
È il codice normalmente impiegato
13 P 0 29 Q 1 nei moderni elaboratori
14 C : 30 K (
15 V ; 31 > lettere
.. .. 68 D 83 S 103 g
48 0 69 E 84 T 104 h
49 1
50 2
70
71
F
G
85 U
86 V
105 i
106 j
Impiego del codice
51 3 72 H 87 W 107 k per la trasmissione
52 4 73 I 88 X 108 l
53 5 74 J 89 Y 109 m
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico
Esempio
Testo: N E T T U N O
Condizione Cod.
Cod. Baudot 6 16 1 1 28 6 3
Cod.
Cod. ASCII 78 69 84 84 85 78 79
La sorgente e il destinatario
devono usare lo stesso codice
Elementi trasmessi
Possono essere rappresentati
in forma binaria
n = log22 N Baudot
Codice Baudot:
Baudot: N = 32 ⇒n= 5 ASCII
Dati
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico
Dati Dati
Numeri
Esempio
I simboli sono costituiti da
raggruppamenti di cifre binarie
Numeri
Æ Interi Esempio
Æ Interi con segno
Æ Virgola mobile Byte
Æ ... =
gruppo di 8 bit
Sono sempre rappresentati come
sequenze di cifre binarie
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico
Velocità
Velocità di emissione Velocità
Velocità di emissione
Definizione Definizione
Rss(e)
(e) simboli/s Rbb(e)
(e) bit/s
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico
Perché
Perché il logaritmo?
quantità
à di informazione
qii = quantit
associata al simbolo i--simo
ii-simo Coppia di simboli ii,, jj,,
statisticamente indipendenti
Entropia Entropia
N
N N
N
Se i simboli sono equiprobabili:
equiprobabili:
H = E(q) = ∑ piiqii = − ∑ pii log22 pii
ii==1
1 ii==1
1
N
N
1 1
H = −∑ log22 = log22 N = n
ii==1
1 N N
Proprietà
Proprietà importanti Velocità
Velocità di informazione
L’entropia è Definizione
massima se
cfr i simboli sono Quantità
Quantità di informazione emessa
appunti equiprobabili dalla sorgente nell’
nell’unità
unità di tempo
nell’unità
Inoltre H ≤ log22N = n
si dimostra che Rbb(i)
(i) = H ⋅ R (e)
ss
(e) bit/s
H è massima
se i simboli sono Vale il segno= Informazione media Velocità
Velocità
indipendenti se i simboli sono per simbolo di emissione
equiprobabili (bit/simbolo) (simboli/s)
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico
Vale la diseguaglianza
Vale il segno =
per simboli
Rbb(i)
(i) = H ⋅Rss(e)
H⋅R (e) ≤ Rbb(e)
(e)
equiprobabili
e indipendenti
Codifica di sorgente
L ’informazione prodotta da una
L’informazione
sorgente i cui simboli non siano
equiprobabili ed indipendenti
può essere trasmessa ad una
velocità
velocità minore di Rbb(e)
(e)
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 2 – Sorgenti di informazione di tipo numerico
Sorgente Codifica
numerica di
reale sorgente
Modello di sorgente numerica
Modello di
sorgente numerica Numero n di bit/simbolo
Simboli equiprobabili e
statisticamente indipendenti
Valutazione
della qualit
qualitàà Parametro di
qualità
qualità della
della trasmissione trasmissione
Probabilità
Probabilità di errore
Comunicazioni elettriche
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)
Sorgenti
numeriche
Sorgenti
analogiche
Conversione
analogico-
numerica
Sorgenti
numeriche
SORGENTI
Sorgenti
analogiche DI INFORMAZIONE
DI TIPO ANALOGICO
Conversione
analogico-
numerica
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)
Definizione
Î Valutazione della qualità
qualità di informazione
della trasmissione analogica
Esempi:
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)
Microfono Telecamera
Segnali audio
[cool2000 forma d’
d’onda espansa]
d’onda
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)
Aspetti presi
Il segnale audio si presenta in esame
come un segnale aleatorio
Densità
Densità di probabilità
probabilità 0.8
del 1° f(x)
1 ordine
°
0.6
Esponenziale bilatera (o di Laplace)
Laplace)
0.4
xx
1 −− 2
2
σσxx
f(x) = e 0.2
2σxx
Densità
Densità di probabilità
probabilità 0.8
del 1° f(x)
1° ordine
0.6
Gaussiana Laplace
(voce) Gauss
0.4
(altro)
xx22
−− 2
1 22σσx2x
f(x) = e 0.2
2πσxx
dove σxx è la deviazione standard 0
((valore
valore efficace)
efficace) del segnale --5
5 --4
4 --3
3 --2
2 --1
1 0 1 2 3 x/σxx 5
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)
Sostituito da un valore
di picco pratico x00 Fattore C(q) =
x 00 Dipende dal
basato sulla statistica di cresta σ xx valore di q
del processo x(t)
C(q)|dB
dB = 20 Log10
10[C(q)] Caratteristiche spettrali
C(q)|dB
dB
q
Gauss Laplace
10-2
-2 8.2 10.3 Î Lo spettro di un segnale audio
10 -3
-3 10.3 13.8 dipende fortemente dal tipo
10-4
-4 11.8 16.3 di segnale (voce, musica, ecc.)
Caso più
più sfavorevole
(dinamica maggiore)
60
Î Interessa individuare parametri
validi per intere classi
40
di utilizzazione o di servizi
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)
H(f) Filtro
Segnale
audio Quanto deve valere
B per assicurare
f Uscita determinati requisiti
B di qualità
qualità di servizio
1
1°° caso - Segnale telefonico 1
1°° caso - Segnale telefonico
Requisiti di servizio
Dopo molte campagne di misure
Comprensibilità
Comprensibilità è stato determinato il valore di B
del messaggio vocale
B = 3400 Hz
Riconoscibilità
Riconoscibilità
del parlatore
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 3 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (I)
2
2°° caso - Segnale musicale 2
2°° caso - Segnale musicale
Æ Musicale: 30 Hz - 20 kHz
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)
Sorgenti
numeriche
Sorgenti
analogiche
Conversione
analogico-
numerica
Sorgenti
numeriche
SORGENTI
Sorgenti
analogiche
DI INFORMAZIONE
DI TIPO ANALOGICO
Conversione
analogico- (II parte)
numerica
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)
Î Segnali televisivi
Æ Formazione del segnale
televisivo Î Valutazione della qualità
qualità
della trasmissione
Æ Caratterizzazione statistica
Æ Caratterizzazione spettrale
Æ Modello di segnale televisivo
Segnali televisivi
È ottenuta
Ai fini della trasmissione
attraverso la successione
la telecamera (il trasduttore)
sufficientemente rapida
produce un segnale in grado
di immagini fisse
di rappresentare tale tipo
di informazione
Cinematografia,
Fratelli Lumiè
Lumière, 1895
Lumière,
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)
La rappresentazione La rappresentazione
del movimento del movimento
L ’immagine fissa
L’immagine L ’immagine fissa
L’immagine
L ’immagine fissa
L’immagine
ROSSO R
VERDE V DEMO
BLU B
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)
L ’immagine fissa
L’immagine
L ’immagine è descritta
L’immagine
dalle tre distribuzioni spaziali:
L ’immagine fissa
L’immagine L ’immagine fissa
L’immagine
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)
Encoder
R(t) G(t) B(t)
Y(t)= 0,299⋅
0,299⋅R(t)+0.587⋅
R(t)+0.587⋅G(t)+0.114⋅
G(t)+0.114⋅B(t)
0,299⋅R(t)+0.587⋅G(t)+0.114⋅B(t)
Aspetti presi
Anche il segnale video si presenta in esame
come un segnale aleatorio
Densità
Densità di probabilità
probabilità Densità
Densità di probabilità
probabilità
del 1°
1° ordine del 1°
1° ordine
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)
4 4
D D
625 righe lorde 625 righe lorde
3 3
576 righe attive 576 righe attive
4
D Æ Num.
Num. immagini/secondo = 25
3 Æ Num.
Num. righe/immagine = 625
Æ Num.
Num. righe/secondo = 625⋅
625⋅25
625⋅25
= 15625
Numero di pixel/riga Æ Tempo di scansione di riga = 64 µs
µs
pixel
4 Æ Durata della parte attiva = 53.3 µs
µs
576 ⋅ = 768
3
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)
Durata di un pixel
Linea
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 4 – Sorgenti di informazione di tipo analogico (II)
Proprietà
Proprietà Proprietà
Proprietà
Î Sistemi in cascata
Sistemi
Se i disturbi introdotti
da T11 e da T22 sono incorrelati:
incorrelati:
x(t) v(t) y(t)
T1 T2
η11 ⋅ η22
η≈
η11 η22 η11 + η22
η cfr
appunti
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)
Sorgenti
numeriche
Sorgenti
analogiche
Conversione
analogico-
numerica
Sorgenti
numeriche
TRASMISSIONE DI
Sorgenti
analogiche
SEGNALI ANALOGICI
PER VIA NUMERICA
Conversione
analogico-
numerica
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)
Î La conversione analogico/
numerica di segnali audio (PCM) Î Problemi di trasmissione PCM
Æ Campionamento Î La conversione analogico/
Æ Quantizzazione uniforme numerica di immagini
Æ Quantizzazione non uniforme Î Modello generale di sorgente
Æ Codifica numerica
Perché
Perché la conversione in
forma numerica delle
informazioni analogiche
La conversione
analogico/numerica L ’informazione rappresentata
L’informazione
in forma numerica è suscettibile
di segnali analogici di elaborazione
Perché
Perché la conversione in Perché
Perché la conversione in
forma numerica delle forma numerica delle
informazioni analogiche informazioni analogiche
L ’informazione rappresentata
L’informazione L ’informazione rappresentata
L’informazione
in forma numerica è suscettibile in forma numerica è suscettibile
di elaborazione di elaborazione
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)
Perché
Perché la conversione in Perché
Perché la conversione in
forma numerica delle forma numerica delle
informazioni analogiche informazioni analogiche
Perché
Perché la conversione in
forma numerica delle Due tipi di informazione
analogica
informazioni analogiche
Segnali unidimensionali
(segnali audio)
Le prime applicazioni hanno
riguardato il segnale telefonico,
telefonico,
e sono note con la sigla PCM Informazioni multidimensionali
((Pulse
Pulse Code M
Code odulation)
odulation)
Modulation) (immagini e televisione)
La conversione analogico/
numerica di segnali audio
Avviene seguendo
tre passi logici successivi
Campionamento
Campionamento
Quantizzazione
Codifica
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)
Il campionamento
L ’informazione associata ad un
L’informazione PCM
segnale x(t) a banda limitata Bxx
è contenuta nei campioni ottenuti per il segnale telefonico
da x(t) con campionamento
uniforme a frequenza Bxx= 3.4 KHz)
((B KHz)
Dimostrazione:
Se la condizione
fc/2 fc
fcc ≥ 2Bxx non è rispettata
Segnale
si ha un disturbo
originale
che prende il nome di
aliasing Segnale
0.1 1 10 KHz
campionato
4.4 8.8 8800 Hz
Quantizzazione
x(t)
H(f) Filtro
campio-
uniforme
campio-
f natore
fc/2 fc
campionatore reale
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)
La quantizzazione La quantizzazione
ll’intervallo
’intervallo di esistenza di x(t) il valore vero
in M intervalli di ampiezza ∆ x
∆x [x(tii))]
di ciascun campione [x(t ] con
(intervalli di quantizzazione)
quantizzazione) il valore centrale dell’
dell’intervallo
dell’intervallo
nel quale il campione cade [x [xqq(tii))]
]
L’operazione di quantizzazione
L’operazione La quantizzazione uniforme
comporta una approssimazione
Si vuole valutare
quantitativamente il disturbo
errore di quantizzazione introdotto dalla quantizzazione
Dipende dall’
dall’ampiezza
dall’ampiezza Ipotesi:
dell’intervallo di quantizzazione ∆x
dell’
dell’intervallo
Il segnale da trasmettere x(t)
Dimostrazione è a supporto illimitato
Ipotesi: Ipotesi:
Gli intervalli di quantizzazione
x(t) è a valor medio nullo
hanno tutti la stessa ampiezza ∆x
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)
ηqq =
ρ2xx
2
xxqq
⎛ 1⎞ ⎛ 1⎞
⎜⎜ k − ⎟ ∆x < x (t ii ) < ⎜⎜ k + ⎟ ∆x 1 − ρ2xx
2
xxqq
σ2x2x ⋅ σ
2
2
x
xqq xxqq
⎝ 2⎠ ⎝ 2⎠
Ammette all’
all’ingresso valori
all’ingresso Il numero M di livelli di
compresi in un intervallo finito quantizzatione è limitato e pari a:
--x
x00 < x < x00
2x 00
M=
(detto dinamica del quantizzatore)
quantizzatore) ∆x
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)
Modello di Modello di
quantizzatore reale quantizzatore reale
Dimostrazione
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)
quantizzatore reale ηs ηq
x xLL Quantizzatore xqq
Limitatore uniforme con
M infinito Il rapporto segnale/disturbo
ηs ηq complessivo η si ottiene
combinando ηss e ηqq secondo
la regola del “ parallelo”
parallelo”
“parallelo”
η η
M= M=
(dB)
numero di
(dB) Per
numero di
40 livelli di 40 σxx/x00 piccolo,
livelli di
2 2
51 quantizzazione 51 le prestazioni
quantizzazione
= =
30
M 56
30
M 56 dipendono
2 2
=
M 28
=
M 28 solo da M
=
1
Uniforme =
1 e non dalla
Uniforme
20 M 20 M
64 64 d.d.p.
= Gaussiana = Gaussiana
M M del segnale
10 10
Laplace Laplace
0 0
--40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB) --40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)
η η
M= M=
(dB) Per numero di
(dB)
numero di
valori elevati
40 livelli di 40 livelli di
di σxx/x00 esse
51
2
quantizzazione 51
2
quantizzazione
= =
dipendono M dalle
6 M 56
30 25 30 2
caratteristiche
=
M 28
=
M 28
statistiche
=
1
Uniforme =
1
Uniforme
20 M 20 M
del segnale 64 64
= Gaussiana =
Esiste un valore Gaussiana
e non da M M M
10
ottimo di σxx/x00
10
Laplace a cui corrisponde
a cui corrisponde Laplace
un massimo di η
0
e0dipende sia da
--40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB) M--40
sia dalla
40 30 d.d.p.
--30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 5 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (I)
η η
(dB) M= Prestazioni
(dB) M=
numero di migliori numero di
40 livelli di 40 livelli di
2 2
51 quantizzazione 51 quantizzazione
= =
M 56 M 56
30 2 30 2
= =
M 28 M 28
1 1
= Uniforme = Uniforme
n=
20 M = M22 − 1 = M 4
η20
64 6 numero di bit di
= Gaussiana =
M = 222nn − 1 ≈ 222Mnn quantizzazione
10 10
Laplace M = 2nn
per
0 η
0 = 6-n σ xx/x 00=1/ 3
--40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB) dB
dB
--40
40 30
-30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)
η
(dB) M=
La dipendenza della qualità
numero di La dipendenza della qualità
40 da σ può essere un problema
livelli di da σxx può essere un problema
x
x 2
51 quantizzazione
se la potenza
= del segnale da se la potenza del segnale da
M 56
30 convertire2 è molto variabile convertire è molto variabile
= =
M 8
12
= Uniforme
20 M
64
=
M Gaussiana Esempio:
10 Segnale vocale
Laplace in telefonia
0
--40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)
Sorgenti
numeriche
Sorgenti
analogiche
Conversione
analogico-
numerica
Sorgenti
numeriche TRASMISSIONE DI
Sorgenti SEGNALI ANALOGICI
analogiche PER VIA NUMERICA
Conversione (II parte)
analogico-
numerica
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)
η Quantizzazione
Argomenti della lezione (dB) uniforme
M = numero
di livelli di
40 quantizzazione
Î La conversione analogico/ 2
51
numerica di segnali audio (PCM) =
M 56
30 2
Æ Campionamento =
M 28 Uniforme
1
=
Æ Quantizzazione uniforme 20 M Gaussiana
64
=
Æ Quantizzazione non uniforme M Laplace
10
Æ Codifica La dipendenza di η da σxx
può essere un problema se σ /x
Î Problemi di trasmissione PCM il0--40
livello
40 di x --20
--30
30 è20molto10 variabile
--10 0
x
x
(dB)
00
Esempio:
Segnale vocale
in telefonia
Quantizzazione
Tale dipendenza può non uniforme
essere superata con la
quantizzazione non uniforme
xkk+1
+1 +1 = λ⋅⋅x
xkk+1 xkk xkk+1 k = (λ - 1)⋅
+1 - xk 1)⋅xkk
1)⋅x
+1 = λ⋅⋅x
xkk+1 xkk con λ
xk costante
disturbo ∆xkk xkk++11 − xkk
= =
allora il rapporto segnale/disturbo segnale xkk xkk
di quantizzazione non dipende (λ − 1)xkk
dalla statistica del segnale = = λ −1
costante xkk
cfr
appunti costante
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)
La legge di quantizzazione
+1 = λ⋅⋅x
xkk+1 xkk
Quantizzatore
log(⋅)
uniforme
è quindi la legge ottima
quantizzatore ideale
k+1) = log(λ) + log(xk
log(xk+1 k)
cioè
cioè i logaritmi dei livelli di cioè
cioè i logaritmi dei livelli di
quantizzazione sono equispaziati quantizzazione sono equispaziati
Legge “ A”
“A”
Non
compatibile (usata nella
per valori telefonia in
piccoli Europa)
del segnale approssimazioni
in ingresso
raccordo
lineare
ηq M22
⎧ A x x 00 ηqq = 12 ⋅
⎪ 1 + log (A ) per 0 < x x 00 < 1 A (dB) (1 + log A )22
⎪
y=⎨
⎪1 + log (A x x 00 )
⎪ 1 + log (A ) per 1 A < x x 00 < 1
⎩ Per valori elevati
di σxx si ottiene ηqq
indipendente dal
xoo massimo valore assumibile da x(t) livello del segnale
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)
ηq M22 ηq M22
ηqq = 12 ⋅ ηqq = 12 ⋅
(dB) (1 + log A )22 (dB) (1 + log A )22
ηqq ≈ ⎜ ⎟ x A ηqq ≈ ⎜ ⎟ x A
(1 + log A )
2
2
⎝ x 00 ⎠ (1 + log A )
2
2
⎝ x 00 ⎠
η η
(dB)
(dB)
Companding Intervallo con (dB)
(dB)
advantage prestazioni
40 00 40 00
40
200
=2 ≈ costanti al 40
200
=2
A=
A A=
A
variare di σxx/x00
30
30 e 30
30
=5
500 rm crescente con A =5
500
A=
A i fo Unif.
Unif. A=
A Massimo Unif.
Unif.
200
=2 un 200
=2
20
20
A=
A t. 20
20
A=
A valore di ηqq
u an Gauss. Gauss.
10
q
10
decrescente
10 10
Lapl.
Lapl. con A Lapl.
Lapl.
M = 256 M = 256
0 00 Scelta di
0
--50
50 --40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)
(dB) --50
50 --40
40
A--30
come
30
compromesso
--20
20 10 σx/x0 (dB)
--10 (dB) x 0
η
(dB)
(dB)
Altra legge di quantizzazione:
40
40 00
200
=2
A=
A
log(1 + µx)
30
30 y=
=5
500 log(1 + µ)
A=
A Unif.
Unif.
200 A = 87.6
=2
(detta “legge µ”)
20
20
A=
A
(telefonia Gauss.
10
10 europea)
Lapl.
Lapl.
M = 256 Utilizzata per la telefonia negli USA
00
--50
50 --40
40 --30
30 --20
20 --10
10 σxx/x00 (dB)
(dB)
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)
La codifica La codifica
xqq k
Il numero d’ordine k
può essere rappresentato
in forma binaria e, quindi,
ciascuno dei possibili valori di xqq
è rappresentato da
una successione di bit
xqq k Sequenza
di bit
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)
Esempi
Bxx = 20 KHz
fcc = 44.1 KHz Problemi di
Compact
disc
M = 65536 ⇒ n = 16 trasmissione PCM
R = fcc⋅n = 705.6 Kbit/s
per canale
Rtt = 1411.2 Kbit/s tot
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)
Rumore di Quantizzazione
Trasmissione quantizz.
quantizz. uniforme
numerica d.d.p. uniforme
reale
(con errori)
+ ? σxx/x00 =1/√
=1/√3
=1/√3 ηqq ≈ 22n
2n
Ipotesi semplificative
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)
η(dB)
(dB)
Combinando
ρ 2
2
=
[E(xqq
⋅ rqq)]
2
2
ηee =
ρ 2
2
x
xqqrrqq 100
100
ηee
ηee con ηqq si
x
xqqrrqq
σ 2
2
x ⋅ σ2r2rqq 1−ρ 22
x
xqqrrqq
n=16
n=16 ottengono le
xqq
80 n=14
80 n=14 curve di ηTT
n=12
n=12
(complessivo)
Si ottiene 60
60 n=10
n=10
n=8
n=8
40
1 1 40
ηee = −1 ≈ n=6
n=6
4p(1 − p) 4p ηTT
cfr 20
20
appunti 10
10--11
11 10
10--9
9 10
10--7
7 10
10--5
5 p
η(dB)
(dB) η(dB)
(dB)
ηee Valori piccoli di p: ηee
100
100 prevale il rumore 100
100
di quantizzazione
Al crescere di p
80
80 per
80 effetto del
80
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 6 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (II)
η(dB)
(dB) Si possono ricavare
Il confine fra specifiche per la
ηee
100
100 le due regioni p* probabilità
probabilità di errore
P(e) del sistema di
corrisponde al trasmiss.
trasmiss. numerica:
10--6
6
80
80 valore p* per cui
ηee(p*) = ηqq P(e) ≤ p*
ηqq 10--8
8
60
60 n=10
n=10
10--10
10
40
40 ηTT Equazione:
p* p* ≈ 2-(2n+2)
-(2n+2)
10--12
12
20
20 6 8 10 12 14 n
10
10--11
11 10
10--9
9 10
10--7
7 10
10--5
5 p
10--12
12 10--12
12
6 8 10 12 14 n 6 8 10 12 14 n
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)
Sorgenti
numeriche
Sorgenti
analogiche
Conversione
analogico-
numerica
Sorgenti
numeriche TRASMISSIONE DI
Sorgenti SEGNALI ANALOGICI
analogiche PER VIA NUMERICA
Conversione (III parte)
analogico-
numerica
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)
Codifica
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)
N > 20000 N≈
= 2000
625
Il numero di pixel N
in cui è suddivisa l’ ’immagine
ll’immagine
definisce uno degli elementi
che costituiscono
la qualità
qualità dell’
dell’immagine
dell’immagine
la definizione
(detta anche risoluzione spaziale)
spaziale)
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)
1 2
Quantizzazione diretta delle tre Quantizzazione delle componenti
componenti R(i,j),
R(i,j), G(i,j) e B(i,j) Y(i,j) ((luminanza)
luminanza)
luminanza) e
Cbb(i,j),
(i,j), Crr(i,j) ((crominanza)
cromina
crominanza
nza)
)
Æ Quantizzazione uniforme
Æ n = numero di bit usati per Æ Le versioni quantizzate
ciascuna componente normalizzate di Cbb(i,j) e Crr(i,j)
sono chiamate U(i,j) e V(i,j)
Æ npp = numero totale di bit/pixel
= 3n
Æ Quantizzazione uniforme
Æ Usata nelle immagini “ bitmap”
bitmap”
“bitmap”
2 2
Quantizzazione delle componenti Quantizzazione delle componenti
Y(i,j) ((luminanza)
luminanza)
luminanza) e Y(i,j) ((luminanza)
luminanza)
luminanza) e
Cbb(i,j),
(i,j), Crr(i,j) ((crominanza)
cromina
crominanza
nza)
) Cbb(i,j),
(i,j), Crr(i,j) ((crominanza)
cromina
crominanza
nza)
)
2 2
Quantizzazione delle componenti Quantizzazione delle componenti
Y(i,j) ((luminanza)
luminanza)
luminanza) e Y(i,j) ((luminanza)
luminanza)
luminanza) e
Cbb(i,j),
(i,j), Crr(i,j) ((crominanza)
cromina
crominanza
nza)
) Cbb(i,j),
(i,j), Crr(i,j) ((crominanza)
cromina
crominanza
nza)
)
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)
n = 8 (256 liv.)
liv.) n=2
3 (4
(8 liv.)
liv.)
Il numero n di bit
di quantizzazione
definisce l’’altro elemento
ll’altro
della qualità
qualità dell’
dell ’immagine
dell’immagine
la risoluzione in intensità
intensità
(o risoluzione radiometrica)
radiometrica)
Numero totale di bit per immagine: Numero totale di bit per immagine:
Nb = nx ⋅ ny ⋅ np = N ⋅ np Nb = nx ⋅ ny ⋅ np = N ⋅ np
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)
Esempio
Tale velocità può essere ridotta Codifica MPEG-2
adottando procedure di impiegata nella TV numerica
Codifica di sorgente
Segue due criteri base
Si può ridurre la ridondanza 1
utilizzando la correlazione interna
Sfruttare la correlazione che
che esiste nell’informazione
esiste fra pixel adiacenti
dell’immagine televisiva
appartenenti allo stesso quadro
Esempio 1
Correlazione fra pixel adiacenti
Codifica MPEG-2
impiegata nella TV numerica
Æ L’immagine viene suddivisa in
blocchetti quadrati di 8 x 8 pixel
Segue due criteri base
2 Æ Su ciascun blocchetto si esegue
una trasformata di Fourier
Sfruttare la correlazione che
bidimensionale discreta
esiste fra porzioni di immagine
appartenenti a quadri successivi DCT = Discrete Cosine Transform
1 2
Correlazione fra pixel adiacenti Correlazione fra quadri successivi
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)
2
Correlazione fra quadri successivi vettore
spostamento s
Æ Si individuano le porzioni
di immagine in qii che possono qi-1
i-1
essere ottenute mediante qii
un movimento di traslazione
a partire dalle corrispondenti Si calcola il vettore s che identifica
porzioni di qi-1
i-1 lo spostamento di tali porzioni
i-1 e qii
fra qi-1
Codifica di sorgente
sorgente codifica
A/D di
Modello generale analogica sorgente
di sorgente numerica sorgente numerica
Per la trasmissione:
riduzione di velocità
velocità
Per la memorizzazione:
riduzione di dimensione
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)
DESCRAMBLER
Proprietà della sequenza β
Proprietà Sommatore
Sequenza mod. 2 (ex
(ex-
-or)
or)
ricevuta
È possibile ricostruire la sequenza +
α a partire dalla sequenza β ... βkk-1
-1, βk
k, βk+1
k+1, ... … αkk-1
-1, αkk, αk+1
k+1, ...
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)
cfr
appunti
γ γ Nota
La sequenza di scrambling A differenza del codificatore
deve essere conosciuta da di sorgente, lo scrambler mantiene
Si usano sequenze
entrambe le parti inalterata la velocità
pseudocasuali di
massima lunghezza
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 7 – Trasmissione di segnali analogici per via numerica (III)
Ha validità
validità generale
Sorgenti
intrinsecamente numeriche
10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)
Il rumore
negli apparati
Il rumore IL RUMORE
negli apparati NEGLI APPARATI
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)
Cosa è il rumore?
Definizione Un disturbo
di rumore che si sovrappone al segnale
che è stato trasmesso
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)
dN(t) ⎡ dN(t)⎤
iaa(t) − ibb(t) = q E [iaa(t)] = E [ibb(t)] E⎢ =0
dt ⎣ dt ⎥⎦
Rumore termico
All’
All’interno di un conduttore
All’interno
i portatori di carica
Modelli di generazione si comportano come un gas, gas,
del rumore soggetto ad agitazione termica
se la sua temperatura è superiore
allo zero assoluto
((-273
-273 gradi Celsius,
Celsius,
ovvero 0 gradi Kelvin)
Kelvin)
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)
i(t)
R R
La densità
densità spettrale del valore Altri modelli di generazione
quadratico medio della corrente i(t)
si può approssimare per del rumore
tutte le frequenze come:
Shot noise
2 KT
Gii(f) =
R
[A
2
2
/ Hz] Si manifesta tutte le volte che
una carica elettrica attraversa
Æ K = 1.38·
1.38·10--23
1.38·10 °K costante di Boltzman
23 J/°
J/
J/°K una barriera di potenziale
Æ T = temperatura assoluta
Æ R = valore della resistenza È un fenomeno casuale dovuto
Rumore bianco alla granulosità
granulosità della corrente
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)
R 2
2 2KT 22
e(t) Gee(f) = Gii(f) H (f) = R = 2KTR
R
R ≡ resistenza
ideale priva
di rumore
Æ H(f) = R è la funzione di trasferimento
che lega e(t) a i(t)
Æ Gii(f) = 2KT/R è la densità
densità spettrale del
valor quadratico medio
resistenza generatore equivalente della corrente
rumorosa di tensione di rumore
Esempio Esempio
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)
Esempio Esempio
Si sostituisce La funzione
R R di trasferimento
il resistore
rumoroso tra e(t) e v(t)
con il circuito vale:
C C
v(t) equivalente v(t)
e(t) Thevenin e(t) 1
Hev
ev
(f) =
1 + j 2πfRC
Esempio Esempio
1 2KTR
Hev (f) = Gvv(f) =
1 + (2πfRC )2
ev 2
1 + j 2πfRC
R R
La densità
densità spettrale
del valor quadratico v2eff
2
eff
= E[v22(t)] =
C medio di v(t) vale: C ++∞
∞
KT
e(t)
v(t)
Gvv(f) = Gee(f) ⋅ Hev
ev
2
2
(f) = e(t)
v(t) = ∫ G (f)df =
−−∞
v
v
C
∞
2KTR
=
1 + (2πfRC)2
2
Risposta al quesito
È così
così soddisfatto il
II principio della
Termodinamica
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 8 – Il rumore degli apparati (I)
2KTR11R 22
Se si pone R1 = R2 G12 (f) = G21 (f) = R1 = R2
12 21
(R11 + R 22)22
adattamento di impedenza
tra generatore e carico La densità
densità spettrale della potenza
disponibile vale:
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)
Il rumore
negli apparati
IL RUMORE
Il rumore NEGLI APPARATI
negli apparati
(II parte)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)
Due possibilità
possibilità concettuali Circuiti equivalenti
di un doppio bipolo
Sostituire ad ogni
elemento rumoroso
il suo circuito Cercare una Lo stato elettrico di un doppio
equivalente caratterizzazione bipolo è definito esternamente
globale del doppio
bipolo,
bipolo, che da quattro grandezze
prescinda dalla
sua struttura
occorre analizzare interna
la struttura interna ensione Vii e corrente Iii
Æ Tensione
del doppio bipolo ai morsetti di ingresso
nel dettaglio
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)
Caratterizzazione spettrale
Attraverso la definizione dei processi
casuali enn(t) e inn(t) si ottiene una
Per completare la caratterizzazione caratterizzazione del doppio bipolo
dei processi casuali enn(t) e inn(t) dal punto di vista del rumore
occorre fornire, in alternativa
indipendente
Æ Le
e funzioni di autocorrelazione dai circuiti a cui il doppio bipolo
Φee((τ)
τ) e Φii((τ)
τ) e la funzione di
è connesso
mutua correlazione Φei (τ)
ei(τ)
Caratterizzazione Caratterizzazione
energetica energetica
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)
La densità
densità spettrale della potenza La densità
densità spettrale della potenza
disponibile all’
all’uscita sarà
all’uscita sarà disponibile all’
all’uscita sarà
all’uscita sarà
KT KT
Gdu = g + Gbb Gdu = g + Gbb
du
2 dd du
2 dd
Densità
Densità spettrale della potenza Guadagno disponibile
di rumore disponibile ai capi del doppio bipolo
della resistenza Rg
Rapporto tra la potenza disponibile
Non dipende dal valore all’
all’uscita e la potenza disponibile
della resistenza all’
all’ingresso
La densità
densità spettrale della potenza
disponibile all’
all’uscita sarà
all’uscita sarà doppio
Rgg bipolo
KT rumoroso
Gdu = g + Gbb [T] Stessa
du
2 dd potenza
disponibile
Densità in uscita
Densità spettrale del rumore
generato all’
all’interno del doppio doppio
bipolo Rgg bipolo senza
rumore
[T+Tee]
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)
2 Gbb 2 Gbb
Tee = Tee =
Kgdd Kgdd
Gdu T Gdu T
γ (T ) = du
= 1 + ee γ (T ) = du
= 1 + ee
G′du
du
T G′du
du
T
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)
Tee
F = γ (T00 ) = 1 + Î F ≥ 1 per definizione
T00
Î F è una misura relativa
F è detta del rumore (si può esprimere in dB)
Cifra di rumore
Proprietà
Proprietà della cifra Esempio
di rumore
Per definizione
Situazione
Nota la cifra di rumore, si può Gdu reale
F= du
ricavare la temperatura equivalente G′du
du
Solo rumore
con la relazione inversa all’
all’ingresso
all’ingresso
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)
1 g 2 g Ng 1 g 2 g Ng
Rgg 1
1 2
2 NN Rgg 1
1 2
2 NN
F11 T11 F22 T22 FNN TNN F11 T11 F22 T22 FNN TNN
doppio bipolo equivalente doppio bipolo equivalente
1 2
Il guadagno disponibile gtt La cifra di rumore totale
Determinazione di Gdu
du
Determinazione di Gdu
du
KT00 KT11
G′du = g1g2 ...gNN G(du
(1
1))
= g g ...gNN
du
2 1 2 du
2 11 22
1 g 2 g Ng 1 g 2 g Ng
Rgg 1
1 2
2 NN Rgg 1
1 2
2 NN
F11 T11 F22 T22 FNN TNN F11 T11 F22 T22 FNN TNN
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)
Determinazione di Gdu
du
Determinazione di Gdu
du
KT22
G(du
(2
2))
= g g ...gNN
du
2 22 33
1 g 2 g Ng 1 g 2 g Ng
Rgg 1
1 2
2 NN Rgg 1
1 2
2 NN
F11 T11 F22 T22 FNN TNN F11 T11 F22 T22 FNN TNN
In generale:
K Tii
G(du
(ii))
= g ⋅ g ⋅ L ⋅ gNN
du
2 ii ii++11
3
La temperatura equivalente totale
T22 T TNN
Ricordando che
Ttt = T11 + + 33 + L +
g11 g11g22 g11g22 L gNN−−11
T=F–1
Il contributo di ciascun
dalla espressione della cifra
di rumore si ricava:
doppio bipolo viene pesato
con un coefficiente pari
T22 T TNN all’
all’inverso del guadagno
all’inverso
Ttt = T11 + + 33 + L + degli elementi che lo precedono
g11 g11g22 g11g22 L gNN−−11
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 9 – Il rumore degli apparati (II)
T22 T TNN
Ttt = T11 + + 33 + L +
g11 g11g22 g11g22 L gNN−−11
10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)
Il rumore
negli apparati
IL RUMORE
Il rumore NEGLI APPARATI
negli apparati
(III parte)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)
Esempio 1 Esempio 1
Linea con perdite+amplificatore Linea con perdite+amplificatore
ÆL ’amplificatore ha cifra
L’amplificatore
Æ La linea ha attenuazione L di rumore Faa
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)
Esempi Esempio 2
Ripartizione in tratte di un sistema
di comunicazione su linea
Æ Nei collegamenti audio si inserisce
un preamplificatore all’
all’interno
all’interno attenuazione totale = L
del microfono a monte della linea
Æ
Æ Cifra di rumore Faa
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)
2
Ponendo λ = L11//nn
1
si ottiene l’’equazione trascendente
ll’equazione
0
1 Faa (dB) 15
λ (1 − log λ ) =
0 5 10
Faa λ è ll’attenuazione
’attenuazione della singola tratta
Il rumore di antenna
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)
Verticale Direzione di
puntamento
Atmosfera
Tutti tali contributi hanno
ϑ statistica Gaussiana,
Gaussiana,
e quindi sono assimilabili
Strato a rumore termico
Terra assorbente
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)
Temperatura operativa
Rgg
doppio
bipolo
Modello di canale s(t)
con rumore additivo F Te
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)
X(f)= XRR(f-
(f-f00))+X
(f-f +XLL(f+f00) x(t) = xRR(t)e jj22ππff00tt + xLL(t)e −−jj22ππff00tt
x(t) = xRR(t)e jj22ππff00tt + xLL(t)e −−jj22ππff00tt x(t) = ℜ[xRR(t)] cos(2πf00t ) − ℑ[xRR(t)] sin(2πf00t )
+ ℜ[xLL(t)] cos(2πf00t ) + ℑ[xLL(t)] sin(2πf00t )
x(t) = xcc(t)cos(2π
(t)cos(2πf00t) + xss(t)sin(2π
(t)cos(2πf (t)sin(2πf00t)
(t)sin(2πf Tali rappresentazioni valgono
anche per un rumore Gaussiano
r(t)cos[2πf00t + ϕ
= r(t)cos[2π
r(t)cos[2πf (t)]
ϕ(t)] a banda stretta
Dove:
In particolare:
r(t) = x2c2c(t) + x2s2s(t) Inviluppo istantaneo
n(t) = ncc(t)cos(2π
(t)cos(2πf00t) + nss(t)sin(2π
(t)cos(2πf (t)sin(2πf00t)
(t)sin(2πf
x ss(t)
ϕ(t) = artg Fase istantanea
x cc(t)
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 10 – Il rumore degli apparati (III)
Proprietà
Proprietà di nc(t) e ns(t)
Æ Gaussiani
Æ Valor medio = 0
2 2 2
Æ σ nncc = σ nnss = σ nn
2 2 2
Æ Statisticamente indipendenti
cfr
appunti
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)
Tecniche di
trasmissione
Esempi di
applicazione
Tecniche di
trasmissione APPLICAZIONI
DELLE MODULAZIONI
Esempi di
applicazione ANALOGICHE
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)
Esempi di servizi
di Telecomunicazioni
Î Applicazioni delle
modulazioni angolari
che impiegano le
modulazioni analogiche
Prima trasmissione
radiofonica italiana
URI, Roma
6 Ottobre 1924
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)
Servizi di telecomunicazioni
c)
Comunicazioni vocali
aeronautiche (118 - 137 MHz)
MHz)
Æ Modulazione di inviluppo
Æ Separazione
eparazione fra le portanti
= 25 kHz
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)
S H(f) ~
~ D S H(f) ~
~ D
cos(2πf0t)
cos(2π cos(2πf0t)
cos(2π
~ cos(2πf0t)
cos(2π cos(2πf0t)
cos(2π
~
Heq(f)
f
Heq
eq
(f) = H++(f + f00) + H−−(f − f00)
H-(f) H+(f)
V(f) = X(f){H++(f + f00) + H−−(f − f00)} f
Perché
Perché si abbia trasmissione senza
-f0 + f0 distorsione Heq
eq
(f) deve soddisfare
f cfr
f alle condizioni di non distorsione
appunti
H--(f) H++(f)
Æ La banda occupata è pari a
Heq
eq
(f) Heq
eq
(f)
H--(f) H++(f) H--(f) H++(f)
f f
-f00 -Bxx Bxx f00 -f00 -Bxx Bxx f00
f00-αBxx f00+Bxx f00-αBxx f00+Bxx
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 13 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (I)
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)
Tecniche di
trasmissione
Esempi di
applicazione
Tecniche di
trasmissione APPLICAZIONI
DELLE MODULAZIONI
Esempi di
applicazione ANALOGICHE
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)
Conversione di frequenza f
Z(f)
Segnale a -f00-fLL f00-fLL -f00+
+fLL f00+
+fLL
banda stretta x(t) z(t)
intorno a f00 Si ottengono due segnali a banda stretta
v(t) = cos(2πfLLt)
X(f) Î Uno centrato intorno a fss = f00 + fLL
f
V(f) Î Uno centrato intorno a fdd = |f00 - fLL|
-fLL -f f
0
0 + f00 LL Z(f)=X(f)*V(f)
fL
-f L
Ciascuno di essi può essere isolato
f
Z(f) mediante un filtro passa banda
-f00-fLL f00-fLL -f00+
+fLL f00+
+fLL
f
Z(f)
Conversione in alto
-f00-fLL f00-fLL -f00+
+fLL f00+
+fLL (up-
(up-conversion)
conversion)
(up-conversion)
Bxx x(t)
= passa-
passa-banda
banda fs = f0 + fL
di x(t) z(t)
Si ottiene un segnale a banda stretta
con lo stesso contenuto informativo cos(2πfLLt)
di x(t), ma centrato su una
nuova frequenza centrale
Perché il segnale sia separabile
deve essere fLL > Bxx/2
Fissati fLL e fss > fLL, il valore di f00 = fss – fLL Fissati fLL e fdd, esistono due valori di f00
(frequenza centrale del segnale che soddisfano all’equazione fdd = |f00 - fLL|
da convertire)
è univocamente determinato f0+
0+ = fL
L + fd
d
f0-
0- = fL
L - fd
d
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)
Pilota a Spettro
Sottoportante 19 kHz f (kHz
(kHz)
)
a 38 kHz
15 19 23 38 53
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)
estraz.
estraz. pilota x2 estraz.
estraz. pilota x 2 Compatibilità
Compatibilità
19 kHz 38 kHz 19 kHz 38 kHz
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)
Crr(t) Modul.
Modul.
fcc è scelta in modo che ffcc
VSB
1.3
1.3
gli spettri siano separati ffcc
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)
Esempio 2 Esempio 2
Multiplex ottico WDM Accesso multiplo FDMA per
comunicazioni satellitari
Portanti ottiche Staz.
Staz.
flusso modul.
modul. terra
con diverse
numerico ottico lunghezze d’
d’onda 1 f
d’onda 1 2 N f
flusso modul.
modul. 1
numerico ottico 2 f
flusso modul. 2
modul.
numerico ottico Fibra N f
ottica N Satellite
flusso modul.
modul. B
numerico ottico Banda passante del satellite
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 14 – Applicazioni delle modulazioni analogiche (II)
Applicazione:
Circolatore Antenna Ostacolo
radar a onda continua
(CW) per la misura D
della distanza x(t)
2D
Circolatore Antenna Ostacolo T=
c
x(t)
~
~ misura d. f=
2 γD
~ misura d. ~ frequenza c
~
~ frequenza
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)
Î Modulazioni numeriche
Î Sistemi in banda base Æ Segnali a banda stretta
Æ Segnali a durata limitata
Æ Modulazioni unidimensionali
Æ Segnali a banda limitata Æ Modulazioni bidimensionali
con portanti in quadratura
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)
Î Modulazioni numeriche
Impostazione
Æ Modulazioni multidimensionali
Æ Prestazioni
geometrica
Æ Ricevitori per modulazioni
numeriche
Richiede
Trasmettitore:
Produce simboli:
in ingresso Æ Produce un segnale z(t)
Æ n bit/simb adatto al transito sul canale
dei segnali
Æ Rbb bit/s Æ z(t) contiene informazioni
Æ 2nn stati logici sul simbolo (stato logico)
della sorgente
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)
Trasmissione Trasmissione
di un simbolo isolato di un simbolo isolato
sorgente sorgente
numerica TX canale RX dest.
dest. numerica TX canale RX dest.
dest.
x
x22(t)
(t) Spazio dei segnali:
segnali:
Æ Numero totale di punti
ss22 ss22 contiene M punti,
ss33 M= 2nn ss33 x
x33(t)
(t)
uno per ciascuno
ss11
Æ Spazio campione per ss11
dei segnali che
x
x11(t)
(t)
la descrizione statistica può produrre
ssM
M della sorgente ssM
M x
xM (t)
M(t) il trasmettitore
∞
∞
Æ Prodotto scalare Æ Dato uno spazio a Ndd dimensioni,
fra due segnali: ∫
(xii, x jj) = xii(t) ⋅ x*j*j(t) dt
−−∞
il sistema di riferimento è costituito
∞
da Ndd segnali ortonormali v11(t),
(t), v22(t),
(t),
Æ Due segnali xii, xjj, tali per cui (
(xxii,,x
xjj)=0 … vNdNd(t)
sono detti ortogonali
Æ Un qualunque segnale z(t) (un punto
Æ Se i segnali sono, oltre che ortogonali,
ortogonali, nello spazio dei segnali) può essere
anche normali,
normali, sono detti ortonormali costruito come combinazione lineare
di segnali ortonormali:
ortonormali:
Æ Un insieme di segnali ortonormali può
costituire un sistema di riferimento N
Ndd
ortogonale per la rappresentazione z(t) = ∑ λ iivii(t)
dei segnali ii==1
1
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)
∞
∞ ∞
∞ ∞
M
M M
M
1 MM ∞
E = ∑ pii ∫ | xii(t) |22dt E = ∑ pii ∫ | xii(t) |22dt E = ∑ | x (t) |22dt
ii==1
1 −−∞
∞ ii==1
1 −−∞
∞
M ii==11 −−∫∞∞ ii
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)
appartiene a D kk si
decide per il simbolo
ricevuto qkk
Il ricevitore, per
decidere
sorgente sul simbolo sorgente
numerica TX canale RX
RX dest.
dest. numerica TX canale RX
RX dest.
dest.
trasmesso, suddivide
lo spazio delle rr22
D
D 22
rr22
D
D 22
osservazioni
(t) in
x22(t)
x D
D 33 x22(t)
x (t) D
D 33
ss22 M regioni x D ii q
q22
q ss22
q
q22
q
ss33 x33(t)
(t) q33 ss33 x33(t)
x (t) q33
fra di loro disgiunte rr33 rr33
q
q11 q
q11
ss11 x11(t)
x (t) rr11 ss11 x11(t)
x (t) rr11
D
D 11 D
D 11
ssM x
xM (t) D
DM q
qM ssM x (t) D
DM q
qM
M(t) xMM(t)
Se il segnale ricevuto
M M
M rrM
M
M M rrM
M
M
appartiene a D kk si
decide per il simbolo Spazio dei Spazio dei Spazio delle
ricevuto qkk simboli segnali osservazioni
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)
Problema Problema
Lo spazio delle osservazioni è
descritto da un sistema di riferimento
ortogonale con Ndd dimensioni,
dimensioni, i cui
Come suddividere lo spazio versori siano i segnali ortonormali
delle osservazioni in M v11(t),
(t), v22(t),
(t), …
…,, vNd
Nd
(t)
regioni disgiunte
D11, D22, …
…,, DM
M
Dato un segnale z(t),
z(t), le sue coordinate
zii (i=1,…
(i=1,…,Ndd) sono esprimibili come
(i=1,…,N
zii = (z(t),vii(t))
coordinate: rn(t)
ii|sk
k
= xrumore
= k,i
k,i
+ nii Gaussiano coordinate: rii|skk = xk,i
k,i
+ nii
bianco con densità
densità
∞
spettrale = N00/2 ∞
∫ x (t)v (t)dt
*
xkk,,ii = (xkk(t), vii(t)) = k
k
*
ii
−−∞
∞
∞
∞ Variabili
casuali
∫ n(t)v (t)dt
*
nii = (n(t), vii(t)) = Gaussiane
*
ii
−−∞
∞
Media nulla varianza = N00/2 cfr
cfr
statisticamente indipendenti appunti
appunti
2∏
f(r11, r22 ,..., rNd | skk) = e N
N00 Avendo ricevuto il segnale r(t),
r(t), occorre
Nd
(πN00)Nd
Nd//2
ii==11
individuare il simbolo skk che rende max
11
Nd
Nd la probabilità
probabilità a posteriori P(s
P(skk|r)
1 −−
N ∑ ((rrii−−xxkk,,ii))22
N00 ii==11
= e P(skk , r) P(r | skk)P(skk) P(r | skk)
(πN00)Nd
Nd//2
2
P(skk | r) = = =
Quadrato della distanza d(r,x
d(r,xkk) P(r) P(r) M ⋅ P(r)
fra r(t) e xkk(t) Simboli
P(r|s
P(r|skk) = f(r|s
f(r|skk))∆r
∆r P(r) = f(r)∆
f(r)∆r
f(r)∆r
equiprobabili
1
1
1
2
−− d2((rr,,x
d xkk )) f(r | skk) ⋅ ∆r f(r | skk)
f(r11, r22 ,..., rNd | skk) = Nd
Nd/
/2
e NN00 P(skk | r) = =
Nd
(πN00) 2
M ⋅ f(r) ⋅ ∆r M ⋅ f(r)
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)
Regola di decisione
Solo il numeratore
dipende da kk,, per cui
f(r | skk) occorre decidere per
P(skk | r) =
M ⋅ f(r) il simbolo skk che
massimizza f(r|s
f(r|skk) Strutture di segnali
f(r | skk) =
1
e
2
d2((rr,,x
−−d
N
N00
xkk)) minimizza
d2(r,x
e prestazioni
(r,xk)
(πN00)Nd
Nd//2
2
Generazione dell’
dell’errore
dell’errore Generazione dell’
dell’errore
dell’errore
v22(t)
w Esempio: v22(t)
w Esempio:
r(t) segnale r(t) segnale
x
x22(t)
(t) trasmesso x
x22(t)
(t) trasmesso
= x11(t) = x11(t)
rumore rumore
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 15 – Trasmissione di simboli isolati (I)
Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
Esempio: Esempio:
segnale segnale
P(e|s11) = P(r
P(rww
> d/2) trasmesso P(e|s11) = P(r
P(rww
> d/2) trasmesso
= x11(t) = x11(t)
∞ ∞ rr22
∞ ∞
1 −− w
w
1 ⎛ d ⎞
= ∫ f(rww)drww = ∫ e NN00drww = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
πN00 2 ⎝ 2 N00 ⎠
L’errore si
L’errore d
d//2
2 d
d//2
2
verifica se
w > d/2
rw
Probabilità
Probabilità di errore
P(e|s11) = P(r
P(rww
> d/2)
∞ ∞ rr22
∞ ∞
1 −− w
w
1 ⎛ d ⎞
= ∫ f(rww)drww = ∫ e NN00drww = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
d
d//2
2 d
d//2
2
πN00 2 ⎝ 2 N00 ⎠
1 ⎛ d ⎞
in modo analogo: P(e | s22) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
2 ⎝ 2 N00 ⎠
1 ⎛ d ⎞
P(e) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
2 ⎝ 2 N00 ⎠
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)
Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
Caso binario
M=2
n =1 Di norma viene espressa in funzione
dell’
dell’energia media dei segnali, oltre
dell’energia
Dalla lezione 1 ⎛ d ⎞ che delle caratteristiche del rumore
P(e) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
precedente: 2 ⎝ 2 N00 ⎠
L’energia media dipende dalla
L’energia
Dipende solo dalla distanza d disposizione geometrica dei segnali
fra i punti, quindi dalla loro nello spazio dei segnali
posizione relativa
Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
Caso binario Caso binario
x11(t) x22(t) antipodale x11(t) x22(t) unipolare
Ndd = 1 Ndd = 1
0 v11(t) 0 v11(t)
2
2
⎛ d⎞ d E d22 d E
E=⎜ ⎟ ⇒ = E= ⇒ =
⎝2⎠ 2 N00 N00 2 2 N00 2N00
1 ⎛ E ⎞ 1 ⎛ E ⎞
P(e) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟ P(e) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟
2 ⎝ N00 ⎠ 2 ⎝ 2N00 ⎠
P(e)
Probabilità
Probabilità di errore
v22(t)
x22(t) Caso binario 10-2
-2
ortogonale Unipolare
x11(t) v11(t) Ndd = 2 ortogonale
10-4
-4
0
d22 d E
E= ⇒ =
2 2 N00 2N00 10-6
-6
Antipodale
E
1 ⎛ E ⎞ η=
P(e) = Erfc⎜⎜ ⎟⎟ 10-8
-8
N0
2 ⎝ 2N00 ⎠ 0 2 4 6 8 10 12 14 η (dB)
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)
Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
equivalente sul bit
Di norma viene espressa in funzione
Per comodità
comodità di confronto si usa la dell’
dell’energia media per bit Ebb, oltre
dell’energia
probabilità
probabilità di errore di un canale binario che delle caratteristiche del rumore
simmetrico che produca la stessa
probabilità
probabilità di errore osservata L’energia media per simbolo Ess
L’energia
su un insieme di n bit dipende dalla disposizione geometrica
Si ha: P(E) = 1 - [1 - P(e)]nn ≈ nP(e) dei segnali nello spazio dei segnali
Probabilità ⎛ d à⎞ di
2 − 1Probabilità n
n Ess
P(e)à=di
Probabilit Probabilit
Erfc⎜⎜ ⎟ Vale inoltre la relazione: Ebb =
errore sul simbolo
n ⋅ 2nn errore N00 ⎟⎠bit
⎝ 2 sul n
Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
Caso antipodale Caso antipodale
x11(t) xM/2
M/2
(t) xM/2+1
M/2+1
(t) xM
M
(t) v (t) x11(t) xM/2
M/2
(t) xM/2+1
M/2+1
(t) xM
M
(t) v (t)
1
1 1
1
0 0
M
Distribuzione Energia media M
Probab.
Probab. del simbolo i--simo = 1/M
ii-simo
Energia del simbolo i--simo = dii22
ii-simo
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)
Probabilità
Probabilità di errore Probabilità
Probabilità di errore
Caso antipodale Caso antipodale
x11(t) xM/2
M/2
(t) xM/2+1
M/2+1
(t) xM
M
(t) v (t) x11(t) xM/2
M/2
(t) xM/2+1
M/2+1
(t) xM
M
(t) v (t)
1
1 1
1
0 0
Energia media 1 MM 22 ⎛ M + 1⎞
per simbolo Ess = ∑ di
M 11==11 i
dii = d11 + (i − 1) d = d ⎜ i − ⎟
2 ⎠
i=M
⎝
dii = distanza del simbolo dM
M
= --d
d11
⎡d ⎛ M ⎞ ⎤ d
ii-simo
-simo dall’
dall’origine
dall’origine d11 = − ⎢ + ⎜ − 1 ⎟d⎥ = − (M − 1)
⎣2 ⎝ 2 ⎠ ⎦ 2
2
2
1 MM 22 d22 MM ⎛ M + 1 ⎞ Probabilità
Probabilità di errore
Ess = ∑
M 11==11
dii = ∑ ⎜ i − 2 ⎟⎠
M 11==11 ⎝
Caso antipodale
d22 MM ⎡ 22 (M + 1)2 ⎤ 2
P(e) Unipolare
Probabilità
Probabilità di errore
n=4
Caso unipolare 10-2
-2
x11(t) x22(t) xM
M
(t) v (t)
1
1
0 10-4
-4
n=3
2 n n
n++1 2 n n
n++1
d (2 − 1)(2
2 n
− 1)
1
d (2 − 1)(2
2 n 1
− 1) n=2
Ess= Ebb=
6 6n 10-6
-6
Antipodale
Eb
2nn − 1 ⎛ 3n Ebb ⎞ η=
P(e) = Erfc⎜⎜ cfr ⎟ n=2 n=3 n=4 N0
n ⋅ 2nn n
⎝ 2(2 − 1)(2
n nn++1
1
1) N00 ⎟⎠
−appunti 10-8
-8
6 8 10 12 14 16 18 20 η (dB)
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)
regolari regolari
d = distanza fra d = distanza fra
d
d d d Regioni di decisione
P(e)
Probabilità
Probabilità di errore
Vale la relazione: 10-2
-2
4 (2nn//22 − 1) 22
2
2
4(2nn//22 − 1)
P(e) = p− ⋅ p 10-4
n ⋅ 2nn//22 n 2nn -4
n=6
1 ⎛ d ⎞
dove p = Erfc⎜⎜ ⎟⎟ cfr n=4
2 ⎝ 2 N00 ⎠
cfr
appunti
appunti
10-6
-6
n=2 Eb
inoltre: d22(2nn − 1) d22(2nn − 1) η=
Ess = ⇒ Ebb = 10-8
N0
6 6n -8
0 2 4 6 8 10 12 14 η (dB)
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)
P(e)
Strutture di segnali
v33(t) Strutture 10-2
-2
Es:
Es: M = 6 biortogonali
Ndd = M/2 = 2nn-1
-1
Confronti η* P(e)=10 -6
-6
Ndd = 1 Ndd = 1
dB
dB unip.
unip. antip.
antip.
20
18
Î Si sceglie un valore di P(e) = 10-6
-6
16
ortogonale Ndd = 2
Î Si indica con η* il valore di η 14 reticol.
reticol.
necessario per ottenere tale P(e) 12
10
Î Si costruiscono i diagrammi di η*
in funzione del rapporto n/Ndd 8
biortogonale
0.2 0.5 1 2 5 n/Ndd
η* P(e)=10 -6 η* P(e)=10 -6
-6 -6
Ndd = 1 Ndd = 1 Ndd = 1 Ndd = 1
dB
dB unip.
unip. antip.
antip.
dB
dB unip.
unip. antip.
antip.
20 20
18 18
16 16
ortogonale Ndd = 2 ortogonale Ndd = 2
14 reticol.
reticol. 14 reticol.
reticol.
12 12
sce
ecre N dd
10 simplex 10 η* dscere di
8 8 a l cre
biortogonale biortogonale
0.2 0.5 1 2 5 n/Ndd 0.2 0.5 1 2 5 n/Ndd
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 16 – Trasmissione di simboli isolati (II)
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)
Î Modulazioni numeriche
Î Sistemi in banda base Æ Segnali a banda stretta
Æ Segnali a durata limitata
Æ Modulazioni unidimensionali
Æ Segnali a banda limitata Æ Modulazioni bidimensionali
con portanti in quadratura
Î Modulazioni numeriche
Æ Modulazioni multidimensionali
Struttura
Æ Prestazioni
del ricevitore
Æ Ricevitori per modulazioni
numeriche
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)
I segnali
Î Trasmissione di un simbolo isolato
Î Canale AWGN
Sistemi in Î Ricevitore a correlazione o con
filtro adattato e campionamento
banda base Î Decisione a minima distanza
Le prestazioni (probabilità
(probabilità di errore)
non dipendono dalla forma d’ d’onda
ma solo dalla sua energia
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)
Modulazioni numeriche
unidimensionali
Denominate anche
ASK ((Amplitude
Amplitude Shift K
Shift eying)
Keying)
Se v11(t) è un impulso rettangolare
Modulazioni di durata T, allora
v’11(t) 2
2
numeriche T
T
t
T
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)
−− 2
2EE −− 2
2EE −− 2
2EE
T
T T
T T
T
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)
Caso
Modulazioni miste Esempio particolare Modulazioni di fase
Struttura reticolare regolare I punti sono disposti su una
2
2v sin(2
v((tt)) ⋅⋅ sin 2ππff00tt)
circonferenza con centro nell’
nell’origine
nell’origine
In generale: 2
2v sin(2
v((tt)) ⋅⋅ sin 2ππff00tt)
M -QAM
M-QAM Hanno tutti
Q uadrature
Quadrature la stessa
A mplitude
Amplitude 2
2v cos(2
v((tt)) ⋅⋅ cos 2ππff00tt) ampiezza
2
2v cos(2
v((tt)) ⋅⋅ cos 2ππff00tt) M odulation
Modulation
Differiscono
M= per la fase
numero di punti
16-QAM
Caso
particolare Modulazioni di fase Modulazioni numeriche
I punti sono disposti su una
multidimensionali
circonferenza con centro nell’ ’origine 2 tipologie:
nell
nell’origine
1 - I versori sono del tipo: Impulso
2
2v sin(2
v((tt)) ⋅⋅ sin 2ππff00tt)
In generale: rettangolare
v′ii(t) = 2v(t) ⋅ cos(2 πfiit ) di durata T
M -PSK
M-PSK i = 1,..., M
2
2v cos(2
v((tt)) ⋅⋅ cos 2ππff00tt)
P hase
Phase
S hift
Shift
K eying
Keying
M=
n. di punti
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)
Ricevitori Ricevitori
Componente i-sima
Il segnale ricevuto è una combinazione λ ii 2vii(t) ⋅ cos (2πfiit + ϕii) del segnale ricevuto
lineare di versori del tipo:
Portante passa filtro
locale basso λi
v′ii(t) = 2vii(t) ⋅ cos (2 πfiit + ϕii ) adatt.
2 cos (2πfiit + ϕii )
λ iivii(t)
dove vii(t) sono versori in banda base
2λ iiv ii(t) ⋅ cos22(2πfiit + ϕii ) = Filtro adattato
λ iivii(t)[1 + cos(4πfiit + 2ϕii)] a vii(t)
Il ricevitore in genere segue
lo schema del ricevitore coerente Banda base
Ricevitori Prestazioni
Nel caso di modulazioni numeriche Î Valgono tutti i risultati ottenuti in
bidimensionali con portanti in precedenza in base a considerazioni
quadratura la struttura viene duplicata puramente geometriche
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 17 – Trasmissione di simboli isolati (III)
Caso P(e)
particolare Modulazioni di fase n=5
2
2vv((tt)) ⋅⋅ 10-6
-6
n=3
cos(2
cos 2ππff00tt)
Decisioni sul n=2 Eb
segno delle η=
N0
componenti 10-8
-8
0 2 4 6 8 10 12 14 η (dB)
η* P(e)=10-6
-6
Ndd = 1
Ndd = 1
dB unip. antip.
20
18
16
ortogonale Ndd = 2
14 reticol.
12
Ndd = 2
10 PSK
8 biortogonale
10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)
Î L ’interferenza intersimbolica
L’interferenza
Î Equalizzazione
Æ Genesi
Æ Struttura a filtro trasversale
Æ Il diagramma ad occhio
Æ Criteri di equalizzazione
Æ Il 1°
1° Criterio di Nyquist
Æ Equalizzazione adattativa
Æ Misura della distorsione
decisione
sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t) sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t)
TX can. TX can.
num.
num. num.
num.
s00 N
Ndd
h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t) s00 N
Ndd
h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t)
x00(t) = ∑ λ ii,,00v ii(t) x00(t) = ∑ λ ii,,00v ii(t)
ii==1
1 ii==1
1
Solo rumore additivo
N
Ndd
Dipendono da s0 r00(t) = ∑ λ ii,,00v ii(t) + n(t)
ii==1
1
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)
decisione
decisione
sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t) sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t)
TX can. TX can.
num.
num. num.
num.
h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t) …,s-1
-1,s0
0,s1
1,…,sk
k,... h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t)
s00 N
Ndd
x00(t) = ∑ λ ii,,00v ii(t)
∞
∞ ∞
∞ N
Ndd
ii==1
1
k
∑ xkk(t − kT) = ∑ ∑ λ ii,,kkvii(t − kT)
N
Ndd k==−∞
−∞ k
k==−∞
−∞ ii==1
1
Caso
Seq. di generale
Seq. simboli Caso
Seq. di generale
Seq. simboli
velocità Rss = 1/T
velocità h(t)=v1*(-
*(-t) velocità Rss = 1/T
velocità h(t)=v1*(-
*(-t)
decisione
decisione
sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t) sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t)
TX can. TX can.
num.
num. num.
num.
…,s-1
-1,s0
0,s1
1,…,sk
k,... h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t) …,s-1
-1,s0
0,s1
1,…,sk
k,... h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t)
∞
∞ ∞
∞ N
Ndd ∞
∞ ∞
∞ N
Ndd
∑ xkk(t − kT) =
k
∑ ∑ λ ii,,kkvii(t − kT) ∑ xkk(t − kT) = ∑ ∑ λ ii,,kkvii(t − kT)
k==−∞
−∞ k==−∞
k −∞ ii==1
1 k
k==−∞
−∞ k
k==−∞
−∞ ii==1
1
∞
∞ N
Ndd ∞
∞ N
Ndd
r(t) =
k
∑ ∑λ ii,,k
k
vii(t − kT) + n(t) r(t) = ∑ ∑λ vii(t − kT) + n(t)
ii,,k
k
k==−∞
−∞ ii==1
1 k
k==−∞
−∞ ii==1
1
∞
∞
wii(t) =
k
∑λ ii,,k
k
R ii(t − kT) + mii(t)
k==−∞
−∞
Caso
Seq. di generale
Seq. simboli Caso unidim.
unidim. binario antipodale
velocità
velocità Rss = 1/T h(t)=v1*(-
*(-t)
decisione
Simb.
Simb. isolato
sorg.
sorg. h(t)=v2*(-
*(-t)
TX can. sorg.
num.
num. sorg. TX can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
num.
num.
…,s-1,s 0,s11,…,skk,...
-1 0 h(t)=v
h(t)=vNd*(-
*(-t)
∞
∞ ∞
∞ N
Ndd
s00
∑ x (t − kT) = ∑ ∑ λ
k
k
vii(t − kT) ii,,k
k x 00(t) = λ 00v11(t)
k==−∞
k −∞ k==−∞
k −∞ ii==1
1 Si campiona
∞ N
∞ Ndd
ogni T sec.
r(t) = ∑ ∑ λ ii,,kkvii(t − kT) + n(t) cioè cioè per Dipende da s0
k==−∞
k −∞ ii==1
∞
∞
1
t = kT con λ0 = ± 1
wii(t) = ∑ λ ii,,kkR ii(t − kT) + mii(t) -∞ < k < ∞
k==−∞
k −∞
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)
Caso unidim.
unidim. binario antipodale Caso unidim.
unidim. binario antipodale
Seq.
Seq. di simboli
Simb.
Simb. isolato velocità Rss = 1/T
velocità
sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t) dec. sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t)
num.
TX can. dec. TX can. dec.
dec.
num. num.
num.
…,s-1
-1,s0
0,s1
1,…,sk
k,...
s00 ∞ ∞
∞ ∞
x 00(t) = λ 00v11(t) w 00(t) = λ 00R(t) + m(t)
k
∑ x (t − kT) = ∑ λ v (t − kT)
k
k k
k 1
1
k==−∞
−∞ k
k==−∞
−∞
r00(t) = λ 00v11(t) + n(t)
Dipende da sk
Autocorrelazione di v1(t) λk = ± 1
Caso unidim.
unidim. binario antipodale Canale ideale senza rumore
Seq.
Seq. di simboli s00 = “1”
=“1” Esempio
velocità Rss = 1/T
velocità λ00 = 1
sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t) dec. sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
*(-t)
num.
TX can. dec. TX can. dec.
dec.
num. num.
num.
…,s-1
-1,s0
0,s1
1,…,sk
k,... s00
∞
∞ ∞
∞ x 00(t) = λ 00v11(t) = r(t)
k
∑ x (t − kT) = ∑ λ v (t − kT)
k
k k
k 1
1
x00(t)
k==−∞
−∞ ∞
∞
k
k==−∞
−∞
s00
x00(t) = λ 00v11(t) = r(t) w(t) = λ 00R(t)
x00(t) w(t)
t t
t t -T T 2T -T T
T -T T
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)
t t t
-T T 2T -T T 2T -T T
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)
tt tt tt tt
T
T -2T
-2T -T
-T 0
0 T
T 2T
2T T
T
..111..
..011..
..110..
..010.. Istante di
..101..
Assenza di ISI campionamento
..001.. Tutti i segnali assumono
..100.. solo due possibili valori
..000..
Esempio Esempio
v
v11(t)
(t)
v11(t) a
tt
banda
tt tt
limitata
T
T
Istante di
Presenza di ISI campionamento Istante di
Si osserva una dispersione dei valori Assenza di ISI campionamento
assunti all’
all’istante di campionamento
all’istante
Esempio Æ “Apertura”
del diagramma
ad occhio
v11(t) a
banda Æ Coincide
tt con
tt la distanza d
limitata
nello spazio
dei segnali
Æ Rappresenta
la protezione
Istante di dal rumore
Presenza di ISI campionamento Senza ISI
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)
-5T
-5T -4T
-4T -3T
-3T -2T
-2T -T
-T 0
0 T
T 2T
2T 3T
3T 4T
4T
TX TX
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec. v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
w(t) w(t)
cfr
appunti f
W(f) = trasf.
trasf. di Fourier di w(t)
-2/T -1/T 1/T 2/T
TX TX
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec. v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
w(t) w(t)
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 18 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (I)
I Criterio Il raccordo
fra banda
di Nyquist Non costante = W(f) passante e
presenza di ISI A risposta nulla
deve avere
simmetria
dispari
intorno a
A/2 questo punto
f
ρ Banda
-2/T -1/T 1/T 2/T = Banda di
T transizione occupata
TX 1+ ρ
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec. ρ = roll-
roll-off
roll-off
=
w(t) 1/2T 2T
Osservazione 2
TX
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec.
w(t)
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)
Î L ’interferenza intersimbolica
L’interferenza
Î Equalizzazione
Æ Genesi
Æ Struttura a filtro trasversale
Æ Il diagramma ad occhio
Æ Criteri di equalizzazione
Æ Il 1°
1° Criterio di Nyquist
Æ Equalizzazione adattativa
Æ Misura della distorsione
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)
k
∑ λ w(−kT) + m = λ w(0) + ∑ λ w(−kT) + m
k
k 0
0 k
k
k==−∞
−∞ k==−∞
k −∞
sorg.
sorg. h(t)=v1*(-
num.
TX can. *(-t) dec.
dec. k≠≠0
k 0
num.
∞
∞
…,,s--11,s00,s11,,…,
… …,skk,... Variabile casuale
∑ λ w(t − kT) + m(t)
k
k
k t=0 Termine
che consente
nullo se
di il
è soddisfatto
k==−∞
−∞
definire
Critmisure
I Crit.
. di Nyquist
∞
∞ dell’
dell’interf.
interf. inters.
dell’interf. inters.
k
∑ λ w(−kT) + m
k
k
k==−∞
−∞
k
∑ w (kT) 2
2
Varianza ∞
∞
k==−∞
−∞
k
k≠≠0
0
∑| w(kT) |
max[ξ ] kkkk=≠=≠0−∞
∞
∞
max[ξ ] = Valore di picco −∞
∑| w(kT) | δ pp =
| w(0) |
= 0
| w(0) |
δpp = distorsione
k
k==−∞
−∞ cfr di picco
k
k≠≠0
0
appunti
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)
dist.
dist. efficace ∞
∞
Se δpp⎪MM < 1 La protezione contro
(M22 − 1) ∑ w22(kT) il rumore si riduce a
d ⋅(1 - δpp⎪M
d⋅(1 )
E[ξ 2 ]2
k
k = −∞
k≠≠0 (M2 − 1) 22
k = −∞ 2 M
δ2e2e M = 2 = 0
2 = δ ee
M
w(0)
2
3 w(0)
2
3
Misure di distorsione Si può ripristinare amplificando γ = 1
dist.
dist. di picco per il caso
∞∞
binario il segnale trasmesso del fattore MM 1 − δpp
M M
(M − 1) ∑| w(kT) |
max[ξ ] k==−∞
k −∞
quantità γM
M⎪dB
δpp M = = k≠≠0
k 0
= (M − 1)δpp La quantità dB
= 20 Log10 γ M misura
10 M
M | w(0) | | w(0) | la perdita dovuta all’
all ’ISI nel caso generale
all’ISI
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)
Equalizzazione
10 M=4
5 M=2
0
0.01 0.02 0.05 0.1 0.2 0.5 δpp
Distorsione di picco
nel caso binario
V11(f) ··H
Hcc(f) ··H(f)
H(f) = W(f) V11(f) ··H
Hcc(f) ··H(f)
H(f) = W(f)
Segnale Risposta Filtro di Segnale Risposta Filtro di
trasmesso del canale ricezione trasmesso del canale ricezione
TX TX
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec. v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) He(f) dec.
dec.
w(t) w(t) w’(t)
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)
T T T T T T T T T T
x x x x x x x x x x x x
Σ Σ
µ0 µ1 µ2 µ3 µ4 µN µ0 µ1 µ2 µ3 µ4 µN
coefficienti coefficienti
He(f) dec.
dec.
w(t) w’(t) Principali criteri per la scelta di µ
N
N
w' (t) = w(t) ∗ hee(t) = ∑ µ w(t − kT)
k
k
ΓZero forcing”
“Zero forcing”
k
k==0
0
Gli N + 1 coefficienti µ sono scelti in
t00 = istante di campionamento modo da porre
Æ uno dei campioni w m a un valore ≠ 0
w’’m
N
N Æ N campioni a zero
w′m
m
= w' (t00 + mT) = ∑ µ w[t
k
k
k 0
0
+ (m − k)T]
k==0
0
In questo modo si approssima
I coefficienti µ sono scelti in modo da il 1°
1° Criterio di Nyquist
ridurre ll’interferenza
’interferenza intersimbolica
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)
Osservazione 1 Osservazione 2
Il filtro trasversale ha una struttura Î Se le caratteristiche del canale non
campionata,
campionata, per cui può essere posto variano nel corso di una trasmissione,
a valle del campionatore i coefficienti µ sono costanti
(equalizzatore fisso)
TX
v1(t) can. h(t)=v1*(-
*(-t) dec.
dec. Î Se invece tali caratteristiche variano
(come nal caso di canali radio), allora
È facilitata Equalizzatore a i coefficienti µ devono adeguarsi alle
filtro trasversale variazioni nel tempo della risposta
ll’implementazione
’implementazione
in forma numerica del canale (equalizzatore adattativo)
adattativo)
Simboli 1 2
2
Gzz(f) = V (f) cfr
indipendenti:
indipendenti: T 11 appunti
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)
m
m==−∞
−∞
Î Ciò è ottenuto sottoponendo
Î Spettro di z(t):
z(t): 1 2
2
la sequenza da trasmettere
Gzz(f) = V11(f) Gss(fT) ad una operazione di “ scrambling”
scrambling”
“scrambling”
T
cfr (rimescolamento)
appunti
Codici di linea 1
Gss(fT) = [1 − cos(2πfT )]
2 cfr
appunti
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 19 – Trasmissione di sequenze di simboli in banda base (II)
Manchester - 11°° zero per f = 2Rbb PST (Pair Selected Ternary) A 3 livelli
4B3T (4 Binary 3 Ternary) (come AMI)
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
Modulazioni
Î Modulazioni multiportante
numeriche
Æ OFDM unidimensionali
Æ Implementazione numerica
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
cfr
T = durata di simbolo
modulazione analogiche S = varianza di λkk cfr
di ampiezza
β = baricentro appunti
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
Righe di portante,
portante, presenti solo se: β=0
β≠0 ⇒ baricentro spostato rispetto
all’
all’origine
all’origine Senza
portante
V(0) ≠ 0 ⇒ spettro di v(t) non nullo f
nell’
nell ’origine
nell’origine f00-Rss f00 f00+Rss
2 ⋅ cos (2πf00t + ϕ )
sorg.
sorg. canale equiv.
equiv. filtro
TX
sorg. num.
num. in banda base adatt.
adatt.
sorg. TX can.
num.
num.
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
Canale equivalente
già
studiatoin banda base
cfr
applicazioni delle modulazioni analogiche
Modulazioni
numeriche
H(f)
~
~
~
bidimensionali con
cos(2πf00t)
Heq
cos(2πf00t)
portanti in quadratura
eq(f)
Heq
eq
(f) = H++(f + f00) + H−−(f − f00)
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
w1
Comp.
Comp. in
fase
L’equivalente del diagramma ad occhio
L’equivalente
(caso unidimensionale in banda base)
è un diagramma tridimensionale
che mostra gli andamenti di
w11(t) e w22(t) in funzione del tempo
t
Anche in questo caso occorre w2
sovrapporre i segnali ricevuti
per tutte le possibili sequenze
di simboli trasmessi Comp.
Comp. in Istante di Tempo
quadratura campion.
campion.
Esempio: 4-PSK
Mediante
rotazione
si può
ottenere la
proiezione
sul piano
t, w1
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
Esempio: 4-PSK
Mediante
rotazione
si può
ottenere la
proiezione
sul piano
w1, w2
11
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
12
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
13
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
14
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
15
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
16
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
17
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
18
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
19
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
20
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
21
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
“Scattering Diagram”
Diagram”
ϕ r= w12 + w22
⎛w ⎞
ϕ = artg ⎜ 2 ⎟
r ⎝ w1 ⎠
Mostra l’
l’evoluzione del modulo r
e della fase ϕ della sinusoide
durante la trasmissione
“Scattering Diagram”
Diagram” campionato “Scattering Diagram”
Diagram”
Ottenuto
osservando
unicamente
l’istante di
campion.
campion.
22
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
“Scattering Diagram”
Diagram” campionato Altro esempio: 8-PSK (senza ISI)
ISI)
sorg.
sorg. can.
num.
num.
TX
∼
∼ F.A.
∼
dec..
dec
∼
∼ F.A.
∼
RX 2 ⋅ cos (2πf00t )
π/2
23
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
separ..
separ
sorg.
sorg. can.
num.
num.
TX
∼
∼ F.A.
∼
dec..
dec
∼
∼ F.A.
∼
RX 2 ⋅ cos(2πf00t )
π/2
dec..
dec
Î Si può usare lo ““scattering
scattering diagram”
diagram” infinita ∼
∼ F.A.
valutato sulle componenti del segnale ∼
trasmesso RX 2 ⋅ cos(2πf00t )
π/2
sorg.
sorg. can.
num.
num. Î v(t) = impulso
TX T/2 rettangolare di
durata T
La dinamica ∼
risulta ∼
∼ T/2 F.A.
dec..
dec
molto ridotta ∼
∼ F.A.
∼ Dinamica = 3 dB
RX 2 ⋅ cos(2πf00t )
π/2
24
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
Î Ricevitore
Perdita
(dB)
(dB)
Occorre un passa filtro
15
dispositivo λ11
AM
basso adatt.
adatt.
che mantenga
-Q
r(t) w11(t)
ll’allineamento
’allineamento
16
10
K di fase tra π/2
PS TX e RX
8- passa filtro
5 basso adatt.
adatt.
λ22
K
4-PS w22(t)
Ricupero
5° 10° 15° ϕ di portante
25
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
Alternativa Alternativa
per le modulazioni di fase per le modulazioni di fase
passa filtro Modulazioni
basso adatt.
adatt.
λ11 Î La quantità
quantità su cui si decide è di Fase
la differenza di fase tra due Differenziali
r(t) w11(t)
Si utilizza, quale intervalli di segnalazione (DCPSK)
π/2 riferimento,
il segnale ricevuto Î È necessaria una codifica
passa filtro
nell’
nell ’intervalloλ2
nell’intervallo differenziale in sede di modulazione
basso diadatt.
adatt .
segnalazione
2
precedente Î La sensibilità
sensibilità al rumore peggiora in
w22(t)
quanto sia il segnale sia il riferimento
Ritardo Ts sono affetti da rumore
Modulazioni numeriche
di frequenza
Sono ottenute modulando in
Modulazioni frequenza una portante mediante
un segnale numerico in banda base
numeriche Portante
sorg.
sorg. modul.
modul. di
di frequenza num.
num.
TX
frequenza z(t) = A cos[2πf t +
]
0
0
…,s-1
…, ,s 0,,s11,…,
-1, 0 ,…,skk,...
,...
∞
∞
+ 2πs ff ∫ x(t)dt
Vecchio modem x(t) =
k
∑ λ v(t − kT)
k
k Sensibilità
Sensibilità
k==−∞
−∞
banda base
del modulatore
26
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
= ±2π∆f ⋅ T = ± π ⋅ m
Î Indice di modulazione:
L ’indice di modulazione
L’indice
m=2∆f/R = 2
2∆f/R ∆f T
2∆f m è proporzionale
all’incremento di fase ∆ϕ
all’
all’incremento
27
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
v(t)
GMSK GMSK Impulso
rettangolare
(BT Æ ∞
∞))
Î Geometria: antipodale ⇒ λkk = ± 1
Î v(t) ottenuto filtrando un impulso BT = 0.5
rettangolare con un filtro
Gaussiano BT = 0.25
-2 -1 0 1 2 t/T
Î Le caratteristiche dipendono
ÎL’estensione temporale è > T
L’estensione
dal parametro BT
Î Si ha una ISI non nulla crescente
al decrescere di BT
-2 -1 0 1 2 t/T 0.2
BT = 0.25
Indice di modulazione m = 0.5
-0.8 -0.6 -0.4 -0.2 0 0.2 0.4 0.6 (f - f00)/R
GMSK
Tv plasma
28
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
αkk = attenuazione
τkk = ritardo
29
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
Scegliendo
opportunamente
R
<<
1 Ricezione
assemblatore
N e n si può N⋅n ∆τ
soddisfare R
la condizione T= x(t)
N⋅n
Adottando modulazione
in fase e quadratura:
x(t) =
N ∞
ii==1
ii,,1
1,,k
k Demodulatori
k==−∞
1 k −∞
coerenti per
fii = frequenza della le frequenze
portante ii-sima
-sima fi i = 1,…
1,…N
Implementazione Trasmettitore
convert.. S/P
convert.. P/S
convert
30
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 20 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (I)
Ricevitore
convert.. S/P
convert.. P/S
Campion.. +
DFT
Campion
convert
convert
N
camp.
∼ π/2
Trasformata
Demod.
Demod. di Fourier
II-Q
-Q
31
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)
Modulazioni
Î Modulazioni multiportante numeriche
Æ OFDM bidimensionali con
Æ Implementazione numerica portanti in quadratura
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)
sorg.
sorg. can.
num.
num.
TX Î Se la dinamica è elevata possono
nascere problemi con gli amplificatori
∼ di potenza
∼
∼ F.A.
dec..
dec
∼
∼ F.A.
Î Si può usare lo “scattering diagram”
“scattering diagram”
∼ valutato sulle componenti del segnale
RX 2 ⋅ cos(2πf00t )
trasmesso
π/2
separ..
separ
separ
sorg.
sorg. can. sorg.
sorg. can.
num.
num. num.
num.
TX TX T/2
Si osserva ∼ La dinamica ∼
una dinamica ∼
∼ F.A. risulta ∼
∼ T/2 F.A.
dec..
dec..
dec
dec
infinita ∼
∼ F.A.
molto ridotta ∼
∼ F.A.
∼ ∼
RX 2 ⋅ cos (2πf00t )
RX 2 ⋅ cos (2πf00t )
π/2 π/2
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)
Î Ricevitore Î Ricevitore
Esempio: 4 -PSK
4-PSK Perdita
ϕ La protezione contro
(dB)
(dB)
15 Occorre un
il rumore si riduce da
dispositivo
AM
π R che mantenga
-Q
R cos = ll’allineamento
’allineamento
16
4 2 10
K di fase tra
PS TX e RX
a: ⎛π ⎞ 8-
R cos⎜ + ϕ ⎟ = 5
⎝4 ⎠ K
4-PS
R
= (cos ϕ − sin ϕ )
Fase corretta 2
Fase errata di ϕ 5° 10° 15° ϕ
Î Ricevitore Alternativa
per le modulazioni di fase
passa filtro
basso adatt.
adatt.
λ11 passa filtro
basso adatt.
adatt.
λ11
r(t) w11(t)
r(t) w
Si utilizza, (t)
1 quale
1
π/2 riferimento,
passa filtro
π/2
λ22 il segnale ricevuto
basso adatt.
adatt. passa filtro
nell’
nell ’intervalloλ2
nell’intervallo
basso diadatt.
adatt .
segnalazione
2
w22(t)
Ricupero precedente
w22(t)
di portante Ritardo Ts
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)
Alternativa
per le modulazioni di fase
Modulazioni
Î La quantità
quantità su cui si decide è di Fase
la differenza di fase tra due Differenziali Modulazioni
intervalli di segnalazione (DCPSK) numeriche
Î È necessaria una codifica
differenziale in sede di modulazione
di frequenza
Î La sensibilità
sensibilità al rumore peggiora in
quanto sia il segnale sia il riferimento
sono affetti da rumore
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)
= ±2π∆f ⋅ T = ± π ⋅ m
cfr
L ’indice di modulazione
L’indice appunti
m è proporzionale f00--2R
2R f00--R
R f00 f00+R f00+2R
all’incremento di fase ∆ϕ
all’
all’incremento
La banda occupata cresce al crescere di m
modul.
modul. di segnali
Demodulatore
Demodulatore Campionatore TX
frequenza identici
analogico
analogico (PLL
(PLL sorg.
sorg. FSK m = 0.5
o
o discriminatore)
discriminatore)
discriminatore) num.
num. Modul.
Modul.
Limita il rumore MSK
e soddisfa il 1
1°°
criterio di Nyquist (-1)kk Tb
cfr
Cod. differenziale appunti
GMSK GMSK
Î Geometria: antipodale ⇒ λkk = ± 1 Î Geometria: antipodale ⇒ λkk = ± 1
Î v(t) ottenuto filtrando un impulso Î v(t) ottenuto filtrando un impulso
rettangolare con un filtro rettangolare con un filtro
Gaussiano Gaussiano
v’(t)
v’(t)
1
1
Filtro Gaussiano v(t)
hg(t)
tt Î Le caratteristiche dipendono
2
T
T 2π −−
2 2
Bt))2
((ππBt dal parametro BT
hgg(t) = B e log
logee 2
2
logee 2
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)
v(t)
GMSK Impulso
rettangolare
GMSK 0.5⋅π
(BT Æ ∞
∞))
Î Incremento BT = 0.5
∆ϕ
di fase
BT = 0.25
BT = 0.5 0.3⋅π
BT = 0.25 0.2⋅π
Impulso
0.1⋅π rettangolare
-2 -1 0 1 2 t/T (BT Æ ∞
∞))
ÎL’estensione temporale è > T
L’estensione -2 -1 0 1 2 t/T
Î Si ha una ISI non nulla crescente
al decrescere di BT Indice di modulazione m = 0.5
GMSK GMSK
Î Spettro normalizzato simulazione
G(f) Impulso
rettangolare
0.8 (BT Æ ∞
∞))
La modulazione GMSK consente
0.6 un risparmio di banda rispetto
BT = 0.5
alla modulazione FSK con m = 0.5
0.4
0.2
BT = 0.25
Modulazioni multiportante
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)
∆τ ∆τ = differenza di
ritardo fra i
x(t) canale α due cammini
Scegliendo R 1
opportunamente <<
N e n si può N⋅n ∆τ
soddisfare
divisore
x(t) R
la condizione T=
Σ N⋅n
R Adottando modulazione
bit/s
in fase e quadratura:
Velocità
Velocità su x(t) =
ciascuna N ∞
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)
assemblatore
m
fii − fjj = ortogonalità
ortogonalità
T
x(t)
con m intero, non si hanno
cfr
interferenze fra le portanti appunti
Î I flussi numerici a velocità
velocità
R/N sono multiplati con la
tecnica FDM
Demodulatori
coerenti per Orthogonal Frequency
le frequenze Division Multiplex
fi i = 1,…
1,…N OFDM
Trasmettitore Ricevitore
convert.. S/P
convert.. P/S
convert.. S/P
convert.. P/S
Campion.. +
IDFT DFT
Campion
convert
convert
convert
convert
N N
camp. camp.
∼ π/2 ∼ π/2
Trasformata Trasformata
di Fourier Modulatore
in fase e Demod.
Demod. di Fourier
Inversa
quadratura II-Q
-Q
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 21 – Trasmissione di sequenze di simboli con modulazione (II)
10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)
Î Comunicazioni mobili
Æ GSM
Trasmissione di dati
Æ Cenni sull’
sull’accesso multiplo
sull’accesso sulla rete telefonica
CDMA
Æ UMTS
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)
Bidirezionalità Configurazioni
Î La linea telefonica di utente DOWN UP RETE
è di norma a 2 fili TELEFONICA
COMMUTATA
Î Su tale linea transitano FULL-
FULL-DUPLEX
FULL-DUPLEX
informazioni nei due sensi:
Æ dall’utente verso la rete
dalla rete verso l’utente Å RETE
TELEFONICA
Î Possono nascere interferenze COMMUTATA
fra i due flussi di informazione HALF-
HALF-DUPLEX
HALF-DUPLEX
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)
Z Z Z linea
linea con
imped. ZZ
Z
Z
Con adattamento
di impedenza
cfr
appunti
linea centrali
Heco
eco
− + 4 fili
Σ RETE DI
eco
eco ibrido 2/4 GIUNZIONE
adattamento
non perfetto 2 fili
RETE DI
cancellazione utente ULTIMO MIGLIO DISTRIBUZIONE
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)
V.23 V. 32 bis
R = 1200 bit/s Full Duplex con circuito ibrido
Half Duplex 14400
FSK binario 12000
Rbb = 9600 bit/s
Simb. Freq. (Hz) 7200
“0” 1180 4800
“1” 980
Portante = 1800 Hz
non ortogonale
R = 2400 simb/s
6 6
5 5
4 4
IN OUT
3 3
2 Codificatore 2
differenziale M=64
1 1
Codificatore
convoluzionale 0
Bit di ridondanza
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)
Bit di ridondanza
6 6
5 5
4 4
3 3
IN 2 Codificatore 2 OUT
differenziale
1 1
Codificatore
convoluzionale 0M=16
Bit di ridondanza
6 6
5 5
4 4
3 3
2 Codificatore 2
IN differenziale OUT
1 1
M=4
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)
V.34 V.34
Full Duplex con circuito ibrido
e cancellatore di eco f00= 1600 - 1646 - 1680 -
1800 - 1829 - 1867 -
Equalizzazione adattativa 1920 - 1959 - 2000 Hz
della risposta del canale
Modulazione: TCM
Rbb: da 2400 b/s a 33600 b/s
con incrementi di 2400 b/s Costellazioni di segnali:
derivate tutte da una
Rss = 2400 - 2743 - 2800 – 3000 - “supercostellazione” di 1664 punti
3200 - 3429 simb/s
Il baricentro non
coincide con l’ ’origine
ll’origine
A
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)
V.34 V.34
90° 180°
B
A A
C
270°
D
A
COSTELLAZIONE
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)
A/D A/D
centrali centrali
4 fili 4 fili
RETE DI RETE DI
ibrido 2/4 GIUNZIONE ibrido 2/4 GIUNZIONE
2 fili 2 fili
Analogico RETE DI Analogico RETE DI
utente Numerico DISTRIBUZIONE utente Numerico DISTRIBUZIONE
A/D A/D
centrali centrali
4 fili 4 fili
RETE DI RETE DI
ibrido 2/4 GIUNZIONE ibrido 2/4 GIUNZIONE
2 fili 2 fili
Analogico RETE DI Analogico RETE DI
utente Numerico DISTRIBUZIONE utente Numerico DISTRIBUZIONE
Evoluzione server
della rete internet V. 90 (1998)
telefonica RETE TELEFONICA
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)
256 32
Convertitore
livelli
D/A
livelli
5 40000
V.90
8 4 32000
D/A
bit
Sono ammesse anche
velocità
velocità intermedie
Modem per Rete Centrale di
down-
down-link numerica commutazione
V. 90 Up link V. 90 Osservazioni
In particolare
Analogo al V.34 se manca la La specifica V.90 include
connessione l’impiego di uno “scrambler”
Si possono avere velocità numerica fra
diverse tra i due links uno dei due È prevista una fase inziale
Anche il down link opera utenti e la rete di negoziazione fra i due modem
secondo la normativa V.34 nella quale vengono scelti, in base
se nella fase preliminare alle caratteristiche del canale:
si verifica l’impossibilità Æ Rbb (UP), Rbb (DOWN)
di trasmettere usando ÆN ecc.
il convertitore D/A del PCM Æ parametri per V34
10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 23 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (I)
11
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)
Î Comunicazioni mobili
Æ GSM
Trasmissione di dati
Æ Cenni sull’
sull’accesso multiplo
sull’accesso sulla rete telefonica
CDMA
Æ UMTS
Subscriber 4 ≈ 1000
Telefonia Dati
Loop
Modem Modem
B = 4 kHz ADSL ADSL
Splitter Splitter
RETE DI
B ≈ 1 MHz GIUNZIONE
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)
ADSL Up link:
link: 25.875 < f < 138 ADSL Up link:
link: 25.875 < f < 138
7 < i < 32 Î Nup
up
≤ 26 7 < i < 32 Î Nup
up
≤ 26
25.8
25.8 138 25.8
25.8 138
138 138
1104
1104f 1104
1104
f In entrambi i casi la f
kHz kHz
0
0 0
0 capacità
capacità trasmissiva
“down”
down” è maggiore
di quella “up”
up”
Down link:
link: 138 < f < 1104 Down link:
link: 25.8 < f < 1104
33 < i < 256 Î Ndw
dw
≤ 224 7 < i < 256 Î Ndw dw
≤ 250
Full-Duplex con circuito ibrido
Asimmetria
Full-Duplex a ripartizione di banda e cancellatore di eco
1 bit/simb
bit/simb 2 bit/simb
bit/simb
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)
3 bit/simb
bit/simb 4 bit/simb
bit/simb
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)
Multiplazione a divisione
di tempo. Cenni
Multiplazione:
ultiplazione:
Multiplazione:
Cenni sulla consente di utilizzare una risorsa
trasmissiva comune per il trasporto
multiplazione TDM di più
più informazioni
Tecniche: Æ divisione di frequenza
Æ divisione di tempo
Æ divisione di codice
n1 n2 nN n0 n1 n2 nN
Trama–
Trama–durata T
Trama–durata Trama–
Trama–durata T
Trama–durata
nii = Rii⋅⋅T
T nii = Rii⋅⋅T
T
Risorsa comune:
comune: Num.
Num. Totale Risorsa comune:
comune: Num.
Num. Totale
Flusso numerico di bit nT = R⋅
R⋅T Flusso numerico di bit nT = R⋅
R⋅T
con velocità
velocità R nella trama con velocità
velocità R nella trama
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 24 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (II)
Valgono le relazioni
N
N
nTT = n00 + ∑ nii
ii==11 Codifica di canale
per la registrazione
N
N N
N
n n n n
R = TT = 00 + ∑ ii = 00 + ∑ R ii
T T ii==11 T T ii==11
su CD audio
N
N Efficienza non unitaria
R > ∑ R ii dovuta alla presenza
ii==11 dell’intestazione
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
Sorgenti di Il canale di Trasmissioni Trasmissioni
informazione comunicazione analogiche numeriche
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
Velocità
Velocità Spirale
m
m
angolare 1.6 μm
mm
60
21 < ω < 50 .5
58
rad / s
23
Area mm
utile Lungh.
Lungh. totale ≈ 5700 m
della spirale
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
Lungh.
Lungh. totale ≈ 5700 m Tempo totale
≈ 75’
75’ Alta riflettività
riflettività Bassa riflettività
riflettività
della spirale di registrazione
11
Codifica di canale per la Codificatore esterno
registrazione su CD audio Tcc
Dal L 16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit
conv.
conv.
Le contromisure A/D R 16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit16 bit
6 Tcc
0.17 mm
Due codici di Reed-
Reed-Solomon Blocco di
RS (28,24)
(RS)
RS) concatenati e interlacciati 24 Bytes
Blocco di
28 Bytes
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
22 33
Interleaver Codificatore interno
Blocco di
28 Bytes
Blocco di RS
28 Bytes (32,28)
Blocco di
32 Bytes
109 blocchi di 28 Bytes
Blocco di Ulteriori
28 Bytes elaborazioni Incisione
Ciascun byte proviene da
blocchi originari diversi
Decodifica
Velocità (Mbit/s)
Codificatore Codificatore
Sono sfruttate tutte le possibilità
possibilità
esterno
Interleaver
interno offerte dai codici RS:
Æ Correzione di errori
Æ Rivelazione di errori
1.41 1.65 1.88
Decodifica Decodifica
Decodificat.
Decodificat. De-
De- Decodificat.
Decodificat. Decodificat.
Decodificat. De-
De- Decodificat.
Decodificat.
interno Interleaver esterno interno Interleaver esterno
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
Decodifica Decodifica
Decodificat.
Decodificat. De-
De- Decodificat.
Decodificat. Decodificat.
Decodificat. De-
De- Decodificat.
Decodificat.
interno Interleaver esterno interno Interleaver esterno
Decodifica
Prestazioni
Lunghezza del burst
n° blocchi dimens.
dimens. sul Dimostrazione
(24 bytes)
bytes) disco (mm)
Correzione 15 2.55
Interpolaz.
Interpolaz. 48 8.16
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
header
sync dati utili Trasporto
MPEG-
MPEG -2
MPEG-2 Modulatore
1 3 184
Byte Bytes Bytes
188 Bytes 16 B
RAI
Sat 52 204 Bytes 204 Bytes
204 Bytes 36.6
Mbit / s
204
Velocità = R 00 ⋅
Velocità = R 00 ⋅ 1.085 La velocità non viene modificata
188
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
Demod.
Demod. Decod.
Decod. De-
De-inter-
inter- Decod.
Decod.
4 - PSK convoluz.
convoluz. leaver RS Trasporto Codificat.
Codificat. inter-
inter- Codificat.
Codificat.
MPEG-2 RS leaver convoluz.
convoluz.
Redistribuisce Trasporto
gli errori a burst MPEG-
MPEG -2
MPEG-2
prodotti
dal dal
decod.
decod . convoluz.
convoluz. Esempio Identico Modulatore
satellite Progr.
Progr. 1 RAI Mux A al DVB - S
Progr.
Progr. 2 DE-
DE- 5 can. TV
MUX 23.7 Mbit / s al
Progr.
Progr. N trasmettitore
7
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
DVB – T Osservazioni
8
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
Bande di frequenza:
950 959 f
Uplink (MTÆ
(MTÆBTS) (MHz) Uplink (MTÆ
(MTÆBTS)
Downlink
905 914 = portante modulata
1710-
1710-1785 (up)
Altra banda: Accesso multiplo FDMA
1805-
1805-1880 (down)
9
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
Analisi
104 kb/s
kb/s parametri della voce 132
per la
Segmen-
Segmen- sintesi
tazione della voce 78
20 ms
2080 bit 260 bit
GSM GSM
Bit di informazione Intervallo
456 con codifica di canale di guardia
57 57 57 57 57 57 57 57
Interleaver 3 57 1 26 1 57 3 8.25
57 57 57 57 57 57 57 57
Separatori
B
3 57 1 26 1 57 3 8.25 U “midambolo”
midambolo” = sequenza nota
“midambolo”
R usata per stimare la risposta
del canale ai fini della
S
156.25 equalizzazione
T
GSM Velocità
Velocità (per utente)
Voce
Campiona-
Campiona-
mento Da completare
10
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
11
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
Σ ii==1
1 N
N
xii N
N v(t) = ∑x (t − τ ) ⋅ π (t − τ ) ⋅ π (t − ϑ)
ii ii ii ii k
∑ x (t − τ ) ⋅ π (t − τ )
k
ii==1
1
PπN
ii ii ii ii
ii==1
xNN ≈ xixi N
1
= xkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − ϑ) +
R cc N
N
Gzi
zi
Se Rii = R
+ ∑ x (t − τ ) ⋅ π (t − τ ) ⋅ π (t − ϑ)
ii ii ii ii k
k
f ii≠≠k
k
(velocità
(velocità uguali)
≈ Rcc
12
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
UMTS U niversal
Universal UMTS RNC = Radio
M obile
Mobile Network Controller
Telecommunications
Telecommunications MT =
S ystem
System Mobile
Station verso
Î Telecomunicazioni mobili di 3aa la rete
Generazione (3G)
Î Primi studi nel 1986
(progetto europeo RACE) Struttura
simile
Î Obbiettivo: non solo voce Node B =
a quella
Base Station del GSM
Struttura Downlink
simile 1920 1980
Node B =
a quella
Base Station del GSM
13
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
Uplink (MSÆ
(MSÆB) Î Il fattore di espansione di banda
SF varia a seconda del tipo di
informazione da trasmettere
= portante modulata
Î Valori ammessi per SFF:
Accesso multiplo FDMA 4 – 8 – 16 – 32 – 64 – 128 – 256
Ru (kbit/s)
kbit/s) RL (kbit/s)
kbit/s) SF Ru (kbit/s)
kbit/s) RL (kbit/s)
kbit/s) SF
12.2 15.0 256 12.2 15.0 256
24.0 30.0 128
48.0 60.0 64
96.0 120.0 32
171.0 240.0 16
384.0 480.0 8
14
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 25 – Trasmissione numeriche esempi di applicazioni (III)
Combinatore
utente di canale utente di canale
I
Modulazione Modulazione
SFF = variab. 4 - PSK SFF = variab. 4 - PSK
UMTS
ρ = 0.22
Compatibile con
la canalizzazione a
5 MHz
15
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)
1
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)
Trasporto Codificat.
Codificat. inter-
inter- Codificat.
Codificat. Trasporto Codificat.
Codificat. inter-
inter- Codificat.
Codificat.
MPEG-2 RS leaver convoluz.
convoluz. MPEG-2 RS leaver convoluz.
convoluz.
34.3 Mbit/s
Mbit/s
2
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)
DVB – T Osservazioni
GSM G lobal
Global GSM
System for
System
M obile communication
Mobile Il flusso numerico a
1250
velocità R00 è organizzato
bit per
in trame della durata di
Î Sistema di telefonia mobile trama
4.616 ms
adottato in Europa dal 1992
Î Primi studi iniziati nel 1982 La trama è suddivisa in
156.25
in ambito CEPT 8 segmenti (burst)
bit per
ciascuno della durata di
Î Normativa definita da ETSI burst
0.577 ms
a partire dal 1987
3
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)
104 kb/s
kb/s parametri della voce 132
per la
Segmen-
Segmen- sintesi
tazione della voce 78
20 ms
2080 bit 260 bit
GSM
Bit di informazione Intervallo
GSM Velocità
Velocità (per utente)
con codifica di canale di guardia
Voce
Campiona-
Campiona-
mento
3 57 1 26 1 57 3 8.25
4
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)
xii v(t) = ∑x (t − τ ) ⋅ π (t − τ ) ⋅ π (t − ϑ)
ii==1
ii ii ii ii k
k
1
πNN = xkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − τkk) ⋅ πkk(t − ϑ) +
xNN
N
N
5
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
Prof. Mario Pent
Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)
UMTS U niversal
Universal UMTS Si adottano tecniche
M obile
Mobile di multiplazione/accesso multiplo
Telecommunications
Telecommunications di tipo combinato FDMA-CDMA
S ystem
System
Bande di frequenza:
Î Telecomunicazioni mobili di 3aa
Generazione (3G) 2110 2170
Uplink (MSÆ
(MSÆB) f ((MHz)
MHz)
MHz)
Î Primi studi nel 1986
(progetto europeo RACE) Downlink
1920 1980
Î Obbiettivo: non solo voce
6
COMUNICAZIONI ELETTRICHE
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Lez 26 – Trasmissioni numeriche esempi di applicazioni (IV)
UMTS Seq.
Seq. PN − Rcc = 3.84 Mchip/s
Mchip/s UMTS
Dati di Codifica
utente di canale Segnali emessi: (CR)1/2
1/2
ρ = 0.22
Ru (kbit/s)
kbit/s) RL (kbit/s)
kbit/s) SF
Banda occupata: B = Rcc(1 + ρ)
12.2 15.0 256
= 4.7 MHz
Compatibile con
la canalizzazione a
5 MHz