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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

IL RINFORZO DELLE MURATURE PER RIDURRE


LA VULNERABILITA’ SISMICA DEGLI EDIFICI

Prof. Ing. Natalino Gattesco


Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana
Università di Trieste

Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INTRODUZIONE

Prof. Ing. Natalino Gattesco 2


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Catalogo dei terremoti nell’ultimo secolo (1900-1999)

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TERREMOTO
• Collisione di placche tettoniche

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TERREMOTO
• Collisione di placche tettoniche
Distanza dall’epicentro
Epicentro

Profondità dell’origine
Oggetto
Ridotta (20-30 km)
Alta (> 50 km) Faglia
Onde sismiche Placca Africana

Placca Oceanica Ipocentro

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ACCELEROGRAMMI
Nella progettazione è necessario fare riferimento a una quantità fisica
per valutare gli effetti del terremoto. Tale quantità è l’accelerazione del
suolo (accelerogrammi).

PGA

In realtà il principale parametro per misurare l’intensità di un terremoto è


l’accelerazione di picco PGA (Peak Ground Acceleration PGA).

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SPETTRO ELASTICO
15

10

2
vrha (m/s )
struttura
5

Pospešek
m 0 5 10 15 20 25 30

Accel.
-5

-10

T h aa max =-14.4
= -14.42
max
2
m/s m/s2 Tempo (sec)
Čas (sekunde)
-15

Earthquake spectrum
20.0
amax =14.42 m/s2
5 15.0
Petrovac, 1979
Pospešek tal (m/s2)

3
Spekter za potres
Spettro reale Petrovac
(Petrovac)
Accelerazione

1
10.0
-1 0 5 10 15 20 25 30 Idealizirani
Spettro spekter
idealizzato
Čas (sekunde)
(predpisi)
suolo

-3
(norme)
-5
PGA=-4.3 m/s2
amax = -4.29 m/s2 Tempo (sec) 5.0

0.0
T= 2π m/k=0.59 s
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0
k= 3 E I / h3
T=0.59 T = Nihajni
Periodo čas konstrukcije (sekund)
fondamentale
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SPETTRO ELASTICO E DI PROGETTO


Nella progettazione si fa riferimento allo spettro di progetto, che
tiene conto della capacità dissipativa della struttura.
Forma spettrale a g = PGA
Se ( T ) = S a g η β o 0.7
Spettro
Spettro elastico
elastico
0.6
βo
Sd ( T ) = S ag 0.5
Spettrodidiprogetto
Spettro progettoULS
SLU
q 0.4
a/g

0.3
Il fattore di struttura q Spettrodidiprogetto
Spettro progettoSLS
SLD
0.2
tiene conto di:
0.1
- Duttilità
0.0
- Sovraresistenza 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3
T (sec)

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FORZE SISMICHE
Nell’ambito del metodo delle forze statiche equivalenti la struttura
deve essere in grado di resistere ad una forza orizzontali pari a

FS = M ⋅ S d ( T )

M è la massa dell’edificio
T è il periodo fondamentale della struttura
Sd(T) è l’accelerazione di picco della struttura (PGA modificato tenendo
conto del suolo, rigidezza della struttura, capacità dissipativa della
struttura).

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VALORI DI PGA IN ITALIA E IN FVG

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IMPARARE DAI TERREMOTI

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ADEGUAMENTO
Killary 1993, quartiere SISMICO
distrutto

COSA POSSIAMO IMPARARE DA QUESTO


MUCCHIO DI MACERIE?
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L’Aquila, 2009
LOCAL COLLAPSE MECHANISMS
Edificio in muratura (ben
legato)

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L’Aquila, 2009
LOCAL COLLAPSE MECHANISMS
Edificio in muratura
non legato

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LOCAL
L’Aquila, 2009 COLLAPSE MECHANISMS
Edificio in muratura
non legato,
parzialmente crollato

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L’Aquila, 2009
LOCAL COLLAPSE MECHANISMS
Edificio crollato
parzialmente

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CAUSE DI DANNO NEGLI EDIFICI IN MURATURA

• Inadeguata integrità strutturale


• Inadeguata distribuzione degli elementi resistenti
• Inadeguata resistenza dei materiali
• Inadeguato sistema di fondazione

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DANNO DOVUTO A INADEGUATA


INTEGRITA’ STRUTTURALE

• Fessurazioni tra pareti e solai


• Fessurazioni alle intersezioni fra pareti
• Fessurazioni verticali nelle pareti
• Collasso fuori piano delle pareti perimet.

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MECCANISMI DI COLLASSO LOCALE

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COLLASSO DI PARETI FUORI PIANO

Ribaltamento intera parete

Ribaltamento parziale della


parte alta della muratura
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ROTTURE LOCALI

Flessione fuori piano


parete perimetrale

Flessione fuori piano


parete perimetrale.
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ROTTURE LOCALI

Ribaltamento di una parte


della parete dell’ultimo piano

Danno per la presenza di


irregolarità nella muratura
(canne fumarie, tracce, ecc.
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ROTTURE LOCALI

Ribaltamento del timpano

Ribaltamento del cantonale

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ROTTURE LOCALI

Slittamento di un piano

Cedimento fondazione

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Montenegro 1979
Collasso fuori piano di una
parete perimetrale

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INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO

Montereale AQ 2009
Lo scarso collegamento
solai-parete e parete-
parete e la scarsa
resistenza della
muratura ha causato il
ribaltamento della parete
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INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO

San Martino AQ 2009


Fessurazione dovuta a
sollecitazioni fuori piano

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RIPARAZIONE O INTERVENTO LOCALE


San Gregorio AQ 2009
La scarsa resistenza
della muratura nella
porzione di destra ha
portato al crollo parziale.
Metà edificio
consolidato, metà no.

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Umbria-Marche 1997

Solaio in laterocemento collegato alla


muratura con cordoli in breccia.

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DANNO DOVUTO AD UN INADEGUATA


DISTRIBUZIONE DEGLI ELEMENTI RESISTENTI

• Collasso parziale o globale dovuto alla ridotta presenza di


pareti di taglio in una direzione
• Collasso parziale o globale dovuto a effetti torsionali
(distribuzione non simmetrica degli elelemnti resistenti)
• Collasso parziale o globale dovuto alla distribuzione non
omogenea delle pareti lungo l’altezza dell’edificio

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INFORMAZIONI SUI DETTAGLI COSTRUTTIVI


Neftegorsk, 1995: collasso di grossi blocchi
di edifici con carenza di maschi in direzione
longitudinale (photo by G. Koff)

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INFORMAZIONI DIMENSIONALI
Skopje, 1963: collasso di un piano di un
edificio per ridotta resistenza al piano (brusco
cambio di rigidezza e resistenza lungo l’altezza)

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Umbria-Marche, 1997
Estese fessure da taglio
causate dalla diversa altezza
con gli edifici adiacenti e
dalla scarsa resistenza a
taglio delle murature.

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DANNO CAUSATO DALLA SCARSA


RESISTENZA DELLA MURATURA

• Fessure diagonali nelle pareti portanti


• Collasso delle murature portanti dell’edificio
• Collasso parziale o globale dell’edificio

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COLLASSO A TAGLIO DEI MASCHI MURARI

Collasso dei maschi del


primo piano

Collasso dei maschi


dell’ultimo piano
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Budva, 1979: Cedimento per fessurazione


diagonale dei maschi di un edificio

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L’Aquila, 2009:
Tipiche
fessurazioni
diagonali nei
maschi murari
(rottura a taglio)

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L’Aquila, 2009:
Tipiche murature
del centro

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L’Aquila, 2009:
Fessurazione
diagonale da taglio

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Polog, 1998
Fessurazioni diagonali nei
maschi e danneggiamento
dei maschi d’angolo

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Bovec, 1998
rottura orizzontale muratura dovuta
al nuovo solaio in calcestruzzo e
rottura a taglio maschi murari

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Bovec, 1998
Grandi fessure diagonali in muratura di
blocchi semipieni di calcestruzzo
Damage to corner
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San Gregorio AQ, 2009:


Fessurazione diagonale
che interessa l’intera
altezza del fabbricato
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L’Aquila, 2009:
Fessurazione diagonale
su tre edifici in linea

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L’Aquila, 2009: Collasso


pareti divisorie

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VERIFICA DI RESISTENZA MURATURA

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RESISTENZA PER AZIONI ORIZZONTALI


Le modalità di rottura di un elemento murario dipendono sia dalle
sue dimensioni che dal carico applicato (D.M. 14.01.2008)

• Rottura per pressoflessione (si verifica per valori di h/b>2)


• Rottura per scorrimento (si verifica per bassi valori dell’azione assiale)
• Rottura per fessurazione diagonale (si verifica per valori di h/b<1.5)

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VERIFICA DI RESISTENZA MASCHI


I maschi murari sono soggetti a pressoflessione e taglio.
Nel caso di edifici con non più di due piani è possibile trascurare la
variazione di sforzo normale nei maschi dovuta alle azioni sismiche
Capacità portante a pressoflessione
b a a = 0 .8 x
P M Rd = kf d a t ( − )
2 2 P
a= P
P = kf d a t σo =
VRd es kf d t bt
Sostituendo a e σo nella prima
k = 0.85
A σo b t ⎛ 2
σ ⎞
h M Rd = ⎜⎜1 − o ⎟⎟
ho
ei
VRd
2 ⎝ kf d ⎠
Nota la posizione di annullamento del momento ho
kfd
x
σ o b 2t ⎛ σ ⎞
a V p
Rd = ⎜⎜1 − o ⎟⎟
b 2 ho ⎝ kf d ⎠
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VERIFICA DI RESISTENZA MASCHI


I valori di momento ottenuti dall’analisi alle estremità del maschio
devono risultare non superiori del valore del momento resistente di
calcolo

Verifica a pressoflessione
σ o b 2t ⎛ σ ⎞ fd =
fk
M Rd = ⎜⎜1 − o ⎟⎟ γM
P 2 ⎝ kf d ⎠
Msd,s
Vsd

max ( M sd ,i , M sd , s ) ≤ M Rd
h

ho
Vsd

P
Msd,i
Vsd ≤ VRdp
b
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VERIFICA DI RESISTENZA MASCHI


Capacità portante a taglio (Rottura per scorrimento)
f vk = f vok + 0.4 σ f vd = f vk γ M
Le più recenti normative fanno riferimento a questo modello valutan-
do la resistenza della muratura come prodotto della resistenza
unitaria per l’area reagente del muro (zona compressa)

⎛ 3 3e ⎞ V ho P
b' = ⎜ − ⎟ b e= σo = b’/3

⎝2 b ⎠ P bt
⎡⎛ 3 3 Vho ⎞ ⎤ bt
V = f vd b' t = ⎢⎜⎜ − ⎟⎟ f vko + 0.4 σ o ⎥
⎣⎝ 2 Pb ⎠ ⎦ γM
b’
1.5 f vko + 0.4 σ o b t
s
VRd =
1 + o vko γ M
3h f b f vk
per e ≤ b' = b f vd =
bσ o γ M 6 γM
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VERIFICA DI RESISTENZA MASCHI


I valori massimi del taglio nel maschio ottenuti dall’analisi devono
risultare non superiori al valore del taglio resistente di calcolo

Verifica a taglio

1.5 f vko + 0.4 σ o b t


P
s
VRd =
1 + o vko γ M
3h f
Vsd
Vsd
bσ o γ M

Vsd ≤ VRds
Vsd
Vsd
P
b

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VERIFICA DI RESISTENZA MASCHI


I valori massimi del taglio nel maschio ottenuti dall’analisi devono
risultare non superiori al valore del taglio resistente di calcolo

Verifica a taglio (rottura per fessurazione diagonale)

1.5 f vko b t σo
f
VRd = 1+ Turnsek e Cacovic 1971
ξ γM 1.5 f vko

ξ = 1.0 per h b ≤ 1.0


Vsd ≤ VRdf
ξ =h b per 1.0 < h b ≤ 1.5
ξ = 1 .5 per h b > 1.5

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DOMINIO fv−σ
0.5

Resistenza unitaria a taglio


Scorrimento
0.4

Fess. diag. f (Mpa) 6.2


0.3
(MPa)
VR fvko (Mpa) 0.3
0.2
bt γM 2.0
0.1 Schiacciamento
ξ 1.5
0
σ1 σ2
0 0.4 0.8 1.2 1.6 2 2.4 2.8
Tensione normale (MPa)

La resistenza a taglio è governata da


-meccanismo per scorrimento per σ ≤ σ 1
-meccanismo per fessurazione diagonale per σ 1 < σ ≤ σ 2
-meccanismo per schiacciamento per σ > σ 2
In realtà la fessurazione diagonale secondo il meccanismo di Turnsek-Cacovic si
verifica solo per murature con tessitura non regolare (edifici esistenti in pietrame)
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VERIFICA DI RESISTENZA TRAVI IN MURATURA


Dall’analisi risulta che le fasce sono soggette a flessione e taglio
Ma in assenza di compressione il momento resistente ed il taglio
resistente risultano nulli
σ o b 2t ⎛ σ ⎞ σo =
P
M Rd = ⎜⎜1 − o ⎟⎟ se P=0 MRd=0
bt
2 ⎝ kf d ⎠
1.5 f vko + 0.4 σ o b t
s
VRd = se P=0 VRd=0
1 + o vko γ M
3h f
bσ o γ M

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VERIFICA DI RESISTENZA TRAVI IN MURATURA


Le traverse tendono a ruotare rigidamente e ad allontanare fra loro i
montanti verticali stravolgendo completamente il regime statico
E’ quindi indispensabile la presenza di tiranti orizzontali in grado di
contrastare il “rocking” delle traverse
La capacità portante delle traverse per flessione e taglio è quindi
legata alle dimensioni del tirante orizzontale (cordoli, tiranti, ecc.)
La presenza dei tiranti consente di far affidamento su un meccani-
smo resistente in condizioni limite ultime a puntone diagonale come
nei maschi

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VERIFICA A FLESSIONE DELLE TRAVERSE


Si determina quindi la forza assiale minima che deve essere garantita
dal tirante orizzontale affinché la traversa sia in grado di resistere al
momento agente massimo di calcolo Msd
b a k = 0.85
VRd M sd = kf a t ( − )
'
kfd d
2 2 a = 0 .8 x
P
a x Pmin = kf d a t
'
a = min'
es kf d t
b
ed P Sostituendo a nella prima
⎛ P ⎞
min
Pmin
M sd = ⎜⎜ b − min' ⎟⎟
lo VRd 2 ⎝ kf d t ⎠
l Risolvendo rispetto a Pmin

E’ necessario che il tirante,


kf d' bt ⎛⎜ 8M ⎞
1 − 1 − ' sd2 ⎟
cordolo o altro elemento
Pmin =
orizzontale sia in grado di
contrastare questa forza
2 ⎜⎝ kf d b t ⎟⎠
fd’ è la resistenza a compressione di calcolo della muratura in direzione orizzontale
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VERIFICA A TAGLIO TRAVERSE


Si opera come per il maschio utilizzando come forza assiale Pmin
Rottura per scorrimento

1.5 f vko + 0.4 σ o b t b’/3


s
VRd =
1 + o vko γ M
3l f
bσ o γ M

Pmin
σo = b’
bt
Rottura per fessurazione diagonale

1.5 f vko b t σo ⎧VRds


f
VRd = 1+ Vsd ≤ min ⎨ f
ξ γM 1.5 f vko ⎩VRd

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MODELLI PER RESISTENZA A TAGLIO

f v = f vo + 0.4 σ Eurocodice n. 6, 8

1.5 f vo σo Turnsek e Cacovic 1971


fv = 1+
ξ 1.5 f vo F

fvo = resistenza a taglio del materiale


muratura in assenza di azione
assiale.

Si ricava sperimentalmente
mediante prove di compressione b
0.707 F
diagonale su muretti delle f vo =
dimensioni di circa 1.2x1.2 m bt
F
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PARAMETRI MECCANICI MATERIALI

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PARAMETRI MECCANICI MATERIALI

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COEFFICIENTI CORRETTIVI MATERIALI

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MURATURA ARMATA
Il momento resistente di calcolo di una sezione di muratura armata
soggetta a pressoflessione si determina analogamente alle sezioni di
calcestruzzo armato
σ Muratura σ Acciaio
0.85 fk fk fyk f yk
fd = f yd =
γM fyd γM
0.85 fd γ M = 1.15
γM = 2 ÷3
ε
0.002 0.0035 ε εsy εsu=0.01

ε mu = 3.5‰

2
Campi di A’s 1
deformazione d As
3
4 5
ε su = 10‰ ε sy
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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PRESSOFLESSIONE
Il momento resistente di calcolo delle sezioni dei maschi, utilizzando
lo stress-block e per due armature simmetriche agli estremi, si ha
ε mu = 3.5‰ ε mu = 3.5‰ kf d

2 x a
A’s 1
d As b
Nsd
3
4 5
ε sy εs ε sy f yd
ε su = 10‰ t
N sd
σo =
N sd = kf d at − f yd ( As − As' ) bt
b a b b k = 0.85
M Rd = kf d at ( − ) + f yd As (d − ) + f yd As' ( − d ' )
2 2 2 2 a = 0.8 x
σ o b 2t ⎛ σ ⎞
Risolvendo M Rd = ⎜⎜1 − o ⎟⎟ + (d − d ' ) f yd As
per A’s=As 2 ⎝ kf d ⎠
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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

FLESSIONE SEMPLICE
Il momento resistente di calcolo delle sezioni delle fasce di piano, uti-
lizzando lo stress-block, si ricava
ε mu = 3.5‰ εm kf d
x σ 's a
2
A’s 1
d As b
3
4 5
ε sy ε su f yd
ε su = 10‰ t

ε 's ε su
= k = 0.85
x − d' d−x
0 = kf d at + σ 's As' − f yd As a = 0.8 x

b a b b σ 's = Esε 's


M = kf d at ( − ) + f yd As (d − ) + σ 's As' ( − d ' )
2 2 2 2
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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

RESISTENZA A TAGLIO
La muratura armata prevede sia armature verticali che armature oriz-
zontali; entrambe forniscono un contributo resistente a taglio. Il taglio
resistente è dato dalla somma dei seguenti contributi

VRd = Vmd + Vad

Vmd = f vd dt Contributo della muratura

Asw Contributo armature (traliccio)


Vad = 0.6d f yd
s Vad vad

VRd ,max = 0.3 f d dt


Schiacciamento puntone

d è la distanza tra il
=
lembo compresso ed il
baricentro delle
armature verticali tese

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

TECNICHE DI RINFORZO PER MURATURE

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

TECNICHE DI RINFORZO PER MURATURE


D.M. 14.01.2008 e Circolare Cons. Sup. LL. PP. 617 2-2-2009

• Scuci e cuci (per riparazioni locali di fessure o zone danneggiate)


• Iniezioni di miscele leganti
• Realizzazione camicie in calcestruzzo armato
• Esecuzione di perforazioni armate
• Inserimento diatoni artificiali
• Tirantature orizzontali e verticali

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

SCUCI E CUCI
• Quando si hanno fessure ampie e frastagliate è opportuno riparare le
lesioni mediante rimozione della muratura ammalorata e sostituzione
della stessa con muratura nuova. In quest’operazione è importante
utilizzare materiali il più possibile simili, in termini di caratteristiche
meccaniche, a quelli originari
5
4
3
2
1

5
4
3
2
1

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INIEZIONI DI MISCELE LEGANTI


• Le murature in pietrame
presentano spesso
numerosi vuoti al proprio
interno, distribuiti
pressoché
uniformemente
• Il riempimento di questi
vuoti con materiale
cementizio conduce ad
un sensibile aumento
della resistenza della
muratura (tecnica
ampiamente utilizzata
nella riparazione degli
edifici dopo il sisma del
1976 in Friuli)
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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INIEZIONI DI MISCELE LEGANTI


• Iniezione di malta cementizia molto fluida a pressione controllata (max
2.5÷3.0 atm). E’ in genere necessaria una quantità di malta variabile fra
50 e 150 kg per m3 di parete.

Sheppard, Tomazevic 1986

• Questi valori evidenziano un notevole miglioramento della resistenza a


taglio della muratura.
• Per quantificare l’incremento di resistenza è in genere necessario ese-
guire delle prove in-situ prima e dopo l’iniezione.
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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste
Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

CAMICIE IN CALCESTRUZZO
• Consiste nell’utilizzo di armature metalliche disposte sulla superficie
delle pareti, collegate fra loro con barre passanti attraverso la muratura,
e realizzazione di due lastre in calcestruzzo dello spessore di circa 3÷4
cm • Demolizione dell’intonaco
• Rimozione di circa 10÷15 mm di
malta dai giunti sui due lati
• Esecuzione fori con attrezzo a
rotazione per staffe di collegam.
• Rimozione detriti e pulizia con
acqua delle superfici
• Inserimento barre (6φ6/m2) e
iniezione con malta espansiva
• Applicazione primo strato di
malta cementizia (~15 mm)
• Messa in opera rete e collega-
mento della stessa con le staffe
Prof. Ing. Natalino Gattesco • Applicazione secondo strato
71 di
Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste malta cementizia (~15÷25 mm)

Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

CAMICIE IN CALCESTRUZZO
• L’incremento di resistenza è inversamente proporzionale con la qualità
delle murature originarie: importante nel caso di murature di qualità
scadente, diventa via-via più modesto all’aumentare della qualità della
muratura
• Per murature con rapporto h/b>1.0, la parete giunge a collasso per
flessione, con un sensibile aumento della duttilità del pannello

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PERFORAZIONI ARMATE
• Tecnica particolarmente indicata per interventi locali di solidarizzazione
di pareti tra loro ortogonali
• Anche per rinforzo generalizzato di murature

• Esecuzione perforazioni con


attrezzo a rotazione (φ 20÷25)
• Rimozione detriti e parti in
distacco all’interno del foro
• Inserimento barre di acciaio (φ
12÷14 mm) o non metalliche
• Iniezione con malta tixotropica a
ritiro compensato

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DIATONI ARTIFICIALI
• Diatoni realizzati in calcestruzzo armato dentro fori di carotaggio
• Creano un collegamento fra i paramenti murari evitando il loro distacco
• Un alternativa, nel caso di interventi limitati, è rappresentata dai tirantini
antiespulsivi, costituiti da barre metalliche filettate passanti con rondelle
di ampio diametro sui paramenti e serrate con dadi.

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

TIRANTATURE ORIZZONTALI E VERTICALI


• La tecnica consiste nella realizzazione di fori in direzione orizzontale e/o
verticale nella muratura, con attrezzo a rotazione, e nell’alloggiamento
di barre metalliche ad alta resistenza (Dywidag o trefoli) post-tese.
• Alle estremità si dispongono opportuni dispositivi metallici o in calce-
struzzo armato per la ripartizione del carico

• Tiranti verticali negli angoli


dell’edificio ed in corrispondenza
dei maschi
• Tiranti orizzontali in corrispon-
denza dei solai di piano per irro-
bustire le fasce di piano
• Tiranti orizzontali in fondazione
per realizzare travi alte
• Le sedi dei tiranti generalmente
vengono iniettate di malta ce-
mentizia per proteggere le ar-
mature dalla corrosione
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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

TIRANTATURE ORIZZONTALI E VERTICALI


• La resistenza a taglio (scorrimento, fessurazione diagonale) aumenta
sensibilmente al crescere della tensione di compressione
• Le tirantature consentono di incrementare tale tensione, sia nei maschi
che nelle fasce di piano, senza dover incrementare la massa della
struttura, che comporterebbe anche un aumento dell’azione sismica
• Le tirantature orizzontali sono indispensabili, se non ci sono cordoli o
catene a livello dei solai, per impedire il “rocking” delle fasce di piano
• Le tirantature verticali consentono, fra l’altro, di impedire il “rocking” dei
maschi al piano sottotetto, quando la copertura è leggera (es. in legno)

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TECNICA DI RINFORZO CON RETE FIBRENET

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TECNICA DI RINFORZO CON RETE FIBRENET


• Consiste nell’utilizzo di reti in GFRP disposte sulla superficie delle
pareti, collegate fra loro con connettori a L giuntati per sovrapposizione
all’interno di fori passanti attraverso la muratura, e realizzazione di due
intonaco di malta bastarda dello spessore di circa 3 cm
• Demolizione dell’intonaco
• Rimozione di circa 10÷15 mm di
Collegam. Intonaco malta dai giunti sui due lati
aL 30 mm
• Applicazione rinzaffo
Collegam. a L
40 cm • Esecuzione fori con attrezzo a
Rete rotazione per elem. di collegam.
FIBRENET
• Rimozione detriti dai fori
Rete
• Messa in opera rete
FIBRENET
• Inserimento connettori (6/m2) e
Muratura iniezione con resina epossidica
esistente
• Applicazione secondo strato di
intonaco (~25÷30 mm)
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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

TECNICA DI RINFORZO CON RETE FIBRENET


Rinzaffo cementizio e
foratura per alloggiare i
Muratura senza intonaco dispositivi di connessione

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

TECNICA DI RINFORZO CON RETE FIBRENET

Applicazione rete in GFRP


ed iniezione dei dispositivi
di connessione a L

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

TECNICA DI RINFORZO CON RETE FIBRENET


Applicazione intonaco di
malta di calce Parete completata

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI

Le indagini sperimentali riguardano numerose prove di


compressione diagonale per la determinazione:

• della resistenza a taglio della muratura ordinaria;


• dell’incremento di resistenza a taglio dovuto al rinforzo con
l’applicazione di intonaco armato e rete in GFRP sulle due
facce della muratura
• dell’energia di frattura con e senza rinforzo.

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI

Tipologie di muratura da sottoporre a prova

• Mattoni pieni a due teste (25 cm)


• Mattoni pieni a tre teste (38 cm)
• A sacco con due paramenti a una testa in mattoni e sacco da
14 cm in ciottoli legati con malta magra (38 cm)
• In pietra grossolanamente squadrata a due paramenti
accostati (~40 cm)

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI
Muro a due teste 25 cm Muro a tre teste 38 cm

Base in legno o cls


Base in legno o cls

2^ Fila
2^ Fila

1^ Fila
1^ Fila

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI
Muro a sacco 38 cm Muro in pietrame 40 cm
Sacco in ciottoli e malta

Base in legno o cls Base in legno o cls

1^,3^ Fila
2^ Fila

1^ Fila
2^,4^ Fila

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI
Tipo di campione Tipo di rinforzo Malta tipo Malta tipo 2 Malta inton.
1
Singolo paramento spessore 25 cm Nessuno 2 2 bastarda
Rete maglia 33x33 mm 2 2 bastarda
Rete maglia 66x66 mm 2 2 bastarda
Rete maglia 99x99 mm 2 2 bastarda
Muratura di mattoni a singolo Nessuno 2 2 bastarda
paramento spessore 38 cm Rete maglia 33x33 mm 2 - bastarda
Rete maglia 66x66 mm 2 2 bastarda
Rete maglia 66x66 mm (rinf) 2 - bastarda
Rete maglia 99x99 mm (rinf) 2 - bastarda
Rete maglia 66x66 mm (1 lato) 2 - bastarda
Rete maglia 66x66 mm 2 - di calce
Muratura di mattoni a doppio Nessuno 2 2 bastarda
paramento e sacco interno Rete maglia 33x33 mm 2 - bastarda
(spessore totale 38 cm) Rete maglia 66x66 mm 2 2 bastarda
Rete maglia 99x99 mm 2 - bastarda
Muratura di pietrame Nessuno 2 2 bastarda
grossolanamente squadrato Rete maglia 33x33 mm 2 - bastarda
spessore 40 cm Rete maglia 66x66 mm 2 2 bastarda
Rete maglia 66x66 mm (rinf) 2 - bastarda
Rete maglia 66x66 mm (1 lato) 2 - bastarda
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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI
Malta per campioni di muratura
Parti in volume dei componenti Calce idraulica
Calce idraulica Sabbia (kg/m3)
Malta tipo 1 1 3.5 320
Malta tipo 2 1 4.5 250

Malta per intonaco di malta bastarda


Dosaggio per ogni m3 di sabbia
Strati di intonaco Calce idraulica (kg/m3) Cemento (kg/m3)
Primo strato (rinzaffo) --- 600
Secondo strato 300 100
(arriccio)

Malta per intonaco di malta di calce


Dosaggio per ogni m3 di sabbia
Strati di intonaco Calce idraulica (kg/m3) Cemento (kg/m3)
Primo strato (rinzaffo) --- 600
Secondo strato 450 ---
(arriccio)
Prof. Ing. Natalino Gattesco 88
Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste
Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI

Disposizione fori per collegamenti

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI

Caratteristiche dei materiali con prove specifiche

• Controllo resistenza della malta su cilindri


• Controllo resistenza dei mattoni
• Prove di resistenza a compressione su muretti
• Prove di resistenza a trazione dei connettori a L in GFRP
• Prove di resistenza a trazione della rete in GFRP
• Prove di pull-out per verifica giunzione per sovrapposizione
• Prove di Push-out per verifica resistenza a scorrimento della
connessione

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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste
Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI

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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste

Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI

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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste
Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

INDAGINI SPERIMENTALI

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE

Resistenza a compressione dei due tipi di malta utilizzati


Malta f m,74 f mp
(MPa) (MPa)
Tipo “A” 2.99 3.19
Tipo “B” 5.72 6.53

Resistenza a compressione della malta da intonaco 6.45 MPa

Resistenza a compressione dei mattoni 44.0 MPa

Resistenza a trazione dei connettori in GFRP 375 MPa

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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste
Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE

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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste

Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE

Prof. Ing. Natalino Gattesco 96


Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste
Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE


Campione A2
Prove 3.5. - A [muratura semplice]
225

200
Prova A1

Prova A2
175

150

125

F [kN]
100

75

50

25

0
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 1.4 1.6 1.8 2.0
d [mm]

Prof. Ing. Natalino Gattesco 97


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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE


Prove Tipo 3.5 - B [maglia rete 33x33mm]
450

400
Prova B1

Prova B2
350

300

250
F [kN]

200

150

100

50

0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

d [mm]

Prof. Ing. Natalino Gattesco 98


Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste
Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE

Prima formazione fessura Termine prova

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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste

Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE


Prove Tipo 3.5. - C [maglia rete 66x66mm]
450

400
Prova C1

Prova C2
350

300

250
F [kN]

200

150

100

50

0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

d [mm]

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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste
Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE

Prima formazione fessura Termine prova

Prof. Ing. Natalino Gattesco 101


Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste

Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE


Prove Tipo 3.5. - D [maglia rete 99x99mm]
450

400
Prova D1

Prova D2
350

300

250
F [kN]

200

150

100

50

0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

d [mm]

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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste
Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE

Prima formazione fessura Termine prova

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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste

Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE


Comparazione curve relative ai vari tipi di rinforzo
Prove Tipo 3.5 Prove Tipo 3.
550

500

450

400

350 B2
C2
F [kN]
F[kN]

300

250
D2
200

150 A2
100

50

0
0 2 4 6 8 10

δ [mm] d [m

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Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE

Campioni con malta Tipo 1 Campioni con malta tipo 2

Rp fv0m R10 Rp fv0m R10


Prova 2
Prova 2
kN N/mm kN kN N/mm kN
3.5. - A1 216,4 0,53 / 4.5. - A1 278,0 0,68 /
3.5. - A2 171,3 0,42 / 4.5. - A2 241,3 0,59 /
3.5. - B1 393,5 0,96 118,7 4.5. - B1 425,2 1,04 184,0
3.5. - B2 375,6 0,92 162,2 4.5. - B2 417,2 1,02 182,4
3.5. - C1 376,4 0,92 195,8 4.5. - C1 479,6 1,17 129,4
3.5. - C2 424,2 1,03 104,9 4.5. - C2 511,3 1,25 129,6
3.5. - D1 427,4 1,04 77,9 4.5. - D1 474,5 1,16 67,6
3.5. - D2 404,5 0,99 81,2 4.5. - D2 545,3 1,33 158,9

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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste

Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

NORMATIVA TECNICA

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Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste
Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

NORMATIVA TECNICA
• D.M. 14.01.2008 “Nuove norme tecniche per le costruzioni”
• Circolare 02.02.2009, n. 617 - Istruzioni per l’applicazione
delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M.
14.01.2008
• CNR DT 200/2004 – Istruzioni per la progettazione,
l’esecuzione ed il controllo di interventi di consolidamento
statico mediante l’utilizzo di compositi fibrorinfirzati.
• CNR DT 203/2006 - Istruzioni per la progettazione,
l’esecuzione ed il controllo di strutture di calcestruzzo
armato, con barre di materiale composito fibrorinforzato.
• Linee guida per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo
di interventi di rinforzo di strutture di c.a., c.a.p. e murarie
mediante FRP – approvato il 24.07.2009 dal C.S.LL.PP.
Prof. Ing. Natalino Gattesco 107
Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste

Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

NORMATIVA TECNICA
Nelle Nuove norme tecniche per le costruzioni è previsto, per
gli interventi sulle costruzioni esistenti, l’utilizzo di materiali
non tradizionali, purché nel rispetto di normative e documenti
di comprovata validità, es.

• Eurocodici
• Norme UNI
• Istruzioni e documenti del CNR
• Linee guida del Consiglio Superiore dei LL.PP.

Prof. Ing. Natalino Gattesco 108


Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste
Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

NORMATIVA TECNICA
Nella Circolare 617 del 2.2.2009 al punto C8.7.1.8 fa riferimento
esplicito al possibile uso di FRP per il rinforzo, rimandando
alle istruzione del CNR DT 200/2004.
In questo documento sono indicate sia gli strumenti per
l’esecuzione delle verifiche di sicurezza degli elementi
rinforzati sia le procedure per la qualificazione ed i controllo
dei materiali compositi utilizzati.
In particolare sono richieste sia alcune caratteristiche
geometriche (es. percentuale volumetrica di fibre), sia alcune
proprietà meccaniche (es. resistenza a trazione, modulo
elastico, allungamento a rottura).

Prof. Ing. Natalino Gattesco 109


Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste

Incontro di studio – Udine, 2 ottobre 2009 Trieste 2009

NORMATIVA TECNICA
Le linee guida del Consiglio Superiore dei LL.PP. (24.07.2009)
riprendono buona parte dei contenuti della CNR DT 200/2004,
per quanto riguarda gli strumenti per le verifiche di resistenza
e fornisce delle indicazioni più precise sulla procedura di
controllo dei materiali alla produzione, all’accettazione in
cantiere ed in fase di collaudo.

Prof. Ing. Natalino Gattesco 110


Dipartimento di Progettazione Architettonica e Urbana – Università di Trieste

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