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numero di anni, risorgera ¢ guiderd da questa casa i suoi seguaci alla riconquista della colonia, Abbiate fede ¢ at- tendete!”. Levatosi, dopo aver letto l'epigrafe, V'esploratore vide gli uomini in piedi intorno a lui che sorridevano, come se avessero letto con lui l'iscrizione, Vavessero trovata ridico- la e lo invitassero a condividere Ia loro opinione. L’esplo- ratore fece come se non se ne fosse accorto, distribui fra di loro alcune monete, attese ancora che il tavolo fosse spinto sopra la tomba, lascid poi la sala da t& ¢ si avvid verso il porto Tl soldato e il condannato avevano trovato intanto nella sala dei conoscenti, che li avevan trattenuti. Ma se n'erano liberati presto se l'esploratore si trovd appena a meta del- la lunga scalinata che portava ai battelli, quando i due gid gli correvano dietro. Probabilmente volevano costringere Fesploratore, all’ultimo momento, @ prenderli con sé. Men- tre questi, giunto in fondo, contrattava con un batcaiolo il prezzo del tragitto fino al piroscafo, i due si precipita. vano gitt dalle scale, in silenzio perché non osavano gri Ma quando giunsero in fondo Vesploratore era gia nella barca e il barcaiolo Ia stava sciogliendo in quel momento dalla riva, Avrebbero ancora potuto saltarvi dentro, ma Pesploratore levd dal fondo della barca una pesante go- mena piena di nodi e minacciandoli con quella imped) loro di saltare. ' i Durante Ja costruzione della muraglia cinese * [1914-1924] [RPILOGO PER «TL CAVALIERE Fa pitt caldo, quassti, che sulla terra gelata dallinverno? Le alture intorno sono tutte bianche, I'unica cosa scura i ill mio secchio. Se prima ero in alto, ora sono in base pet alzare lo sguardo alle montagne mi slogo il collo. Une bianca superficie di ghiaccio, soleata a righe dalle trace dt pattinatori scomparsi. Sull’alta neve che non affonda i un pollice seguo le orme dei piccoli cani artici. La mia caval- cata non ha pitt senso, percid sono smontato e porto il secchio su una spalla, 124 DEL SECCHTO »] | Durante la costruzione della muraglia cinese 1917] La Muraglia della Cina & terminata nel tratto pit setten- trionale. La costruzione venne eseguita da sudest ¢ sud- ovest € congiunta in questo punto, Questo sistema di co- struzioni parziali fu adottato anche in piccolo entro i due grandi eserciti di lavoratori, quello d’oriente e quello d’oc- cidente. Si procedeva cosi: si formavano gruppi di circa venti operai che dovevano erigere una parte di muro lun- ge all'incirca cinquecento metri, mentre un gruppo vicino costruiva incontro a loro un muro di eguale lunghezza. Ma una volta raggiunto Pincontro, la costruzione non veniva continuata ai capi di questi mille metri; i gruppi di operai venivano invece spostati per Ia costruzione del muro in tutvaltre regioni. Naturalmente in questo modo si forma- vano molte grandi lacune che vennero riempite lentamen- te a poco a poco, talune persino quando la costruzione del- la mutaglia era data per computa. Anzi, ci sarebbero an- cora vuoti che non furono mai colmati, ma pud darsi che questa affermazione faccia parte delle numerose leggende sorte intorno alla costruzione che il singolo, data Testen- sione del lavoro, non pud controllare coi propri occhi ¢ con la propria misura Ora si dovrebbe presupporre che in ogni riguardo sa- rebbe stato pil vantaggioso costruire di seguito 0 almeno di seguito entro i due tratti principali. Tanto @ vero che, come corre voce € come é noto, la Muraglia doveva servi- re da difesa contzo i popoli del'nord, Ma come pud difen- dere una muraglia che non sia costruita senza interruzio- ni? Anzi, un muro cost non solo non pud difendere, ma la costruzione stessa 2 in continuo pericolo. Le parti di 125 muro abbandonate in regioni deserte possono sempre es- sere demolite con facilita dai nomadi, tanto pit che allora spaventati dalla costruzione della muraglia, mutavano se. de come cavallette con inconcepibile rapidita, € percid ave- vano forse una migliore visione dei progress del lavoro di quanto non I'avessimo noi costruttori. Cid nonostante la costruzione non poteva probabilmente essere eseguita al- tro che cost. Per rendersene conto bisogna_considerare quanto segue: il muro doveva diventare una difesa per se_ coli; il lavoro presupponeva pertanto assolutamente una costruzione accuratissima, lo sfruttamento delle esperien- ze architettoniche di tutti i tempi e di tutti i popoli cono- sciuti, il senso costante della personale responsabilita dei costruttori. Ai lavori pid umili si potevano bens} adibire operai ignoranti presi dal popolo, uomini, donne, fanciul, Ji, chiunque si offtisse contro un buon salario; ma gia a ditigere quattro operai occorreva un uomo intelligente, esperto del mestiere, un uomo che fosse capace di sentire fino in fondo al cuore di che cosa si trattava. E quanto pit clevato il lavoro, tanto maggiori le pretese, natural- mente. Uomini cosi ce n’erano effettivamente a disposizio- ne, anche se non tanti quanti questa costruzione ne pote. va utilizzare, sempre perd in buon numero. ,, Vopera non era stata intrapresa con leggerezza. Cinquan- Yanni prima d'incominciatla si era dichiarato, in tutta la Gina, che doveva essere cinta dal muro, che Varchitettura € in particolare il mestiere del muratote etano le scienze pit importanti e che tutto il resto era ammesso solo in quanto era in rapporto con quelle. Ricordo ancora benis- simo che da bambini, appena saldi sulle gambe, eravamo nel giardino del nostro maestro e dovevamo costruire con sassolini una specie di muro, e che ill maestro reggendo Tembi della veste corse contro il muro, rovescid natural- mente tutto e ci rimproverd per la debolezza della costr. ione, cost aspramente che scappammo piangendo di qua e di Ia, cercando rifugio presso i genitoti. Episodio mini mo, ma significative per lo spitito di quel tempo. To fui fortunato perché la costruzione della Muraglia ebbe inizio esattamente quando a vent’anni ebbi dato l'ul- timo esame della scuola inferiore. Dico fortunato perché molti altri, avendo raggiunto prima il gradino supremo del- 126 Vistruzione a loro accessibile, stettero per anni senza saper che fare della loro scienza e pur avendo in testa i pit gtandiosi progetti edilizi vissero inutilmente e in gran nu- mero andarono in perdizione. Quelli invece che finalmente presero parte alla costruzione, sia pure come assistenti di infimo grado, ne erano veramente degni. Erano muratori che avevano riflettuto a lungo sulla costruzione © non ces- savano di pensarci ¢ si sentivano, per cosi dire, legati alla ptima pietra che facevano murare nel terreno. Naturalmen- te, perd, quei muratori erano spinti, oltre che dal deside- rio di fare un lavoro accuratissimo, anche dall’impazienza di veder sorgere finalmente la costruzione perfetta. L'ope- raio a giornata non conosce questa impazienza, & stimola- to soltanto dal salario; i capi superiori e persino quelli me- di vedono abbastanza il crescere della molteplice fabbrica perché ne possano trarre vigore e coraggio. Ma per gli in- fetiori, uomini che per intelligenza stanno molto al di so- pta dei loro compiti esteriormente piccoli, bisognava prov- vedere diversamente. Non si poteva pretendere, per esem pio, che in una regione di montagna disabitata, centinaia Gi miglia dalla loro residenza, stessero per mesi o magari anni a collocare pietra su pietra; la desolazione di un sif- fatto lavoro assiduo, ma lontano dalla meta persino in una intera vita umana, li avzebbe resi disperati e soprattutto meno validi alla fatica. Percid fu scelto il sistema delle costruzioni parziali. Cinquecento metti si potevano porta- re a tetmine in circa cinque anni, dopo di che, & vero, i capi erano di solito esauriti e avevano perduto ogni fidu- cia in sé, nella costruzione, nel mondo. Percid venivano spediti Iontano, mentre erano ancora negli entusiasmi delle feste per il raccordo dei mille metri; e cos! vedevano du- rante il viaggio sorgere qua e 18 tratti di muro compiuti, passavano davanti a quartieri di capi superiori che dona- vano loro qualche onorificenza, udivano l'esultanza di nuo- ve masse di lavoratori che accorrevano dall'interno dei pac- si, vedevano abbattere boscaglie destinate alle armature per a Muraglia, vedevano frantumare montagne in blocchi da costtuzione, udivano nei luoghi. sacri i canti dei devoti che ptegavano per il compimento della fabbrica. Tutto cid cal- mava la loro impazienza. La vita tranquilla del proprio paese dove trascorrevano qualche tempo dava loro novel- 127 ee i Jo vigore, Vautorita di cui godevano tui eli adders alla 1 aerste, la fduciosa umiltd con cui erano ascoltate le coe ari, la fiducia che il cittadino semplice « tranguil Te'giponeva, nel futuro compimento della Muraglia, rit to siporsbuiva a tenere tese le corde dell’anima. Come fan Ge ifr animati da perpetua speranza prendevano poi, com. cuit Wal Tuogo fatale, la smania di riprendeze il lavoro Tifopera. del. popolo diventava, incoercibile. Partivano da aca ptima che fosse necessatio, meta del villaggio Ii te CSmpegnava per lunghi tratti. Per tutte le strade crocchi, compisniandiere: non avevano mai visto quanto fosse feande’e ricco e bello e amdbile il loro paese, Osni cor: grand’ © Jan fratello pet il quale si costruiva il muro di protetione € per tutta la vita egli era graio con wie cid ereteemy possedeva. Unione, unione! Spalla a spallay una FP eu" popolo, il sangue non pitt imprigionato nel me. dame ‘cieolo delle membra, ma scorrente con dolcezza ¢ Sen perpetuo ticorso attraverso Ja Cina infinite Toa clunque diventa comprensibile il sistema delle co- staat perali; ma probabilmente cerano anche altre fasioni, Enon & stranezza se mi soffermo cos) a lungo su Guesto problema: & un problema fondamentale di tutta la Guewrarione della Muraglia, pet quanto a prima vista sem. fei poco importante, Volendo comunicare ¢ rendere com Preneibile il concetto ¢ Te esperienze di, quel tempo, 0 Prerd mai addentrarmi abbastanza proprio in questo duc: sito. ‘Anzitutto bisognera renders rono lavori di poco inferiori al are vGentre per devozione religiosa rappresentano, alme Babele fo il eriterio umano, esattamente il contrario di Guesta fabbrica, Ne parlo perché nei primi tempt del la- dnestt ig seienziato scrisse un libro nel quale tracciava con worn precisione questi paragoni. Eli cercava di dimostrae motets Torre di Babele non era arrivata a compimento on gid per Ie ragioni che tutti adducono, 9 che, almeno, ron Bieste ragioni conosciute non ci sono le primissine. 7a Guest ge non consistevano soltanco in documenti scrt: Le suc Pisjoni, ma egli pretendeva li aver fatto indagini Sif posto e di aver trovato che Je costruzione fall ¢ dove- Sul olive pet la debolezza delle fondamenta. In questo conto che allora si compi- lla costruzione della Torre di 128 punto bisogna dire che il nostro tempo era molto superio- te a quell’epoca passata. Quasi ogni contemporaneo colto cra muratote di mestiere infallibile nei problemi delle £8 mente, Ma lo scienziato non mirava a questo, asse- tiva invece che soltanto la grande Muraglia avrebbe dato per la prima volta nella storia dell’umanita le fondamenta sicure per una nuova Torre di Babele. Prima dungue la Muraglia e poi la Torre. Il libro correva allora tra le ma- ni di tutti, ma confesso che nemmeno oggi riesco a capire esattamente come egli si figurasse Ia costruzione di questa torre. Il muro che non formava neanche un cerchio, ma soltanto una specie di semicerchio o di quarto di cerchio doveva costituire le fondamenta di una torre? Cid poteva essere inteso soltanto in senso figurato. A che scopo allora la Muraglia che pure era una cosa tangibile, il risultato del- Ja fatica € della vita di milioni? E perché nel libro vi era: no disegnati progetti, sia pure nebulosi, della torte e si erano fatte proposte particolareggiate sul modo di tadu- nate le energie del popolo della nuova potente opera? Cera allora - quel libro ne @ soltanto un esempio - molta confusione nei cervelli, forse appunto perché tanta gente cetcava di concentrarsi possibilmente su un unico fine. La creatura umana che ha un fondo di leggerezza ed ® affine alla polvere che si solleva nell’aria, non tollera ca- tene; quando lega se stessa comincera dopo un poco a scuo- tere follemente i ceppi e smembrera ai quattro venti il muro, le catene € se stessa. Pud darsi che queste considerazioni, magari contrarie alla costruzione della Muraglia, non siano state trascurate dai dirigenti nel decidere le costruzioni parziali. Noi ~ qui parlo in nome di molti - abbiamo conosciuto noi stessi soltanto nel compitare le disposizioni della direzione su- prema e abbiamo visto che senza la sua guida, né la nostra flosofia, né il nostro umano intelletto sarebbero stati sul ficienti per Pumile ufficio che ci era affidato nell’insieme dell’opera. Nella sede della direzione - nessuno sa e nes- suno di quelli che interrogai sapeva dove fosse ¢ chi ospi- tasse — in quella sede penso che circolassero tutti i pensic tie desideri umani.e in cerchi opposti tutte le méte e le Soddisfazioni dell'uomo. Il riverbero dei mondi divini en 129 eel SOT ie | H i ie trava perd dalla finestza ¢ illuminava le mani dei dirigen- ti che stavano disegnando progetti. Pereid Posservatore obiettivo non tiesce a capacitarsi co” sme i dirgent, se Tavessero voluto seriamente, non avreby Beco poruto vincere anche le diffcolt, che ostacolavano la bere reene nitaria della Muraglia, Rimane dunque sok ceri monclusione che i ditigenti abbiano voluto loro le tanto wioni partiali. Queste, perd, erano soltanto un tiple: fo inadeguato allo scopo. E non ci testa che dedutte che 80 dneaione abbia voluto qualcosa di inadeguato allo sco po. Strana deduzione! Eppure da un altro lato @ in qual- Pe. modo giustificata. Oggi se ne pud forse parlare senza peticolo. Allora per molti, anzi pet i miglionl vigeve au. Pe principio tiservato: Cerea di comprendere con este le SO Tome le disposizioni dei dirigenti, ma soltanto fino tue torzsninato limite e poi smetti di pensarci. Principio wr ito ragionevole che d’altro canto trovaya un altro com: aoe, ‘in una similitudine che pitt tardi fu spesso ripetu- menesea di pensarci, non perché te ne potrebbe derivate se anor non @ neanche certo che ne avrai danno. In gene sai non si pub discortere di danno o non danno. Ti ae re Pe dome al fume in primavera. Esso aumenta, ingros: svlimenta con maggiore enezgia le terre sulle sue lunghe Sie. mantiene la propria natura dentro al mare ed & set pre pi patie benvenuto al mare. = Fin qui rifletti sulle Fispesizioni dei dirigenti. Dopo perd il fume straripa, Pet: Sere contorni, tallenta il corso in discesa, tenta di de form® gntratiamente alla sua missione, piccoli mari nel Tentroterra, danneggia i campi, eppure non pud mantengy Hrsempre cosi largo, ma tientra nelle sponde, anzi nella Seiya stagione. calda si prosciuga miseramente, ~ Fin ui non illettere sulle disposizioni dei dirigenti ‘Ore questo paragone pud essere stato molto, calzante che sto durante la costruzione della Muraglia, ma per < (urerncando.®, diciamo pure, soltanto parzialmente valido Feo rrattudio. & puramente storico; dalla nuvolaglia tem poralesea squagliatasi da un pezzo non. gulzza pi alcuna Falpore ¢ percid posso cercare una spiegazione delle co- roreefond parva che vada oltre il punto del quale cl st saeveuntava allora. I limiti che a mia capacita di pensie- 130 to mi impone sono gid abbastanza ristrett, i we POR rebbe da attraversare * limita, Ter Da chi doveva proteggere a grande Muraglia? Dai po- poli del nord. Io sono orjundo della Cina sudorientale Nessun popolo settentrionale ci pud minacciare. Di loro leggiamo nei libri dei vecchi, le crudelt che commettono secondo la loro natura ci fanno sospirare nelle nostre pa- tifiche verande. Nei quadri realistici degli attisti vediamo quelle facce di dannati, le bocche spalancate, le mascelle armate di gran denti aguzzi, gli occhi stretti che pare stia no gid a spiare la preda che la bocca maciuller’ e sbra- ner’. Quando i bambini fanno i cattivi mostriamo loro questi quadri, ed essi si rifugiano piangendo tra le nostre Braccia. Di quei popoli settentrionali perd non sappiamo altro. Non li abbiamo mai visti e se non ci allontaniamo dal nostro villaggio non li vedremo mai, neanche se in sroppa ai loro cavalli selvaggi si lanciassero direttamente wrerso di noi ~ troppo grande @ il paese e non Ii lascereb- be avvicinarsi, disorientati si smarrirebbero nell’aria Stando cos! le cose petché abbandoniamo i nostri luo ghi, il fume e i pont, il padre ¢ la madre, la moglie pian gente, i figli bisognos! d'imparare, e non ce ne andiamo a Scuola nella cittd lontana e i nostri pensieri sono. ancora pit lontani presso Ia Muraglia nel nord? Perché? Doman- alo ai ditigenti che ci conoscono. Essi che vivono sotto il peso di enormi preoccupazioni sono informati dit noi, co- noteone i nostro piccolo artigianato, ci vedono tutti rac- colti nell'umile capanna e apprezzano o ripudiano la pre- ghiera che il padre di famiglia recita Ia sera nella cerchia Ge; suoi. E se mi & lecito formulare questo pensiero sul conto dei dirigenti, devo dire che, secondo la mia opinio- ne, la direzione esisteva gid prima, e non si & raccolta co: me, poniamo, i grandi mandarin che, spinti da un bel so- ‘gno mattutino, convocano una seduta in tutta fretta, in tut- ta fretta decidono e gid in serata fanno uscit dal letto le popolazione perché eseguisca le deliberazioni, anche se si tratta soltanto di organizzare una luminaria in onore di tn dio che il giorno prima si & mostrato favorevole a que! signori per bastonarli all’indomani, non appena siano spen te le lanterne, in qualche angolo buio. La ditezione deve esserci sempre stata e cosi pure la decisione di costruire BL la Muraglia. Ingenui i popoli! settentrionali che pensava- no di esserne la causa innocente e venerebile I'Imperatore che credeva di averla ordinata. Noi addetti alla costruzio- he pensiamo diversamente ¢ stiamo itt. Gia allora durante la costruzione e, in seguito, fino ad coggi mi sono dedicato quasi esclusivamente alla storia com- parata dei popoli ~ ci sono certi problemi che soltanto con Guesto mezzo si possono affrontate, pet cost dire, nel pun- to nevralgico — e ho scoperto che noi cinesi possediamo certe istituzioni popolati e statali di singolare chiarezza, Sltre invece di singolare oscurita. Io ho sempre avuto la smania, e Tho ancota, di indagare le ragioni, specialmen- te di quest’ultimo fenomeno, e anche la costruzione della Muraglia fa parte essenziale di questi problemi. ‘Ors, una delle nostre istituzioni pid oscure & certamen- te I'Impero. Si sa, a Pechino, soprattutto nella societ’ di Corte, regna una certa chiarezza, anche se questa @ pitt ap- parente che reale. Anche i maestti di diritto civile e di Protia nelle scuole superiori affermano di essere bene in- formati intorno a queste cose e di saper trasmettere que- ste nozioni agli studenti, Quanto pit si scende verso le scuole inferiori, tanto pit scompaiono, e si capisce, i dub- bhi intorno al proprio sapere, ¢ Ja falsa cultura impera bal- danzosa intorno a pochi teoremi radicati da secoli che non hanno perduto nulla della loro veritd eterna, ma in que- sti vapori e in questa nebbia rimangono anche eternamen te sconosciuti Ma proprio intorno all’Impero bisognerebbe, secondo me, interrogare anzitutto il popolo, dato che Vimperatore ha proprio qui i suoi ultimi sostegni, Oltreché alle divi ita rurali e al loro culto che vario e bello dura tutto I’an- fo, il nostro pensiero & rivolto soltanto all'imperatore. Ma non a quello presente, 0, diciamo meglio, sarebbe rivolto 2 quello presente se Tavessimo conosciuto 0 sapessimo qualcosa di preciso sul suo conto. Abbiamo sempre cerca fo, & vero — unica nostra curiosita — di sapere qualcosa del genere, ma, pet quanto sembri strano, & stato quasi im- possibile apprendere qualcosa, sia dal pellegrino che attra- Versa vaste regioni, sia nei villaggi vicini o lontani, sia dai haviganti che pur nion percortono soltanto i nostri fumi- 132 ciattoli, ma anche i sacri corsi d’acqua. Si udirono molte cose, ma non se ne poté ricavare nulla Tanto & grande il nostro Paese, non c’é fiaba che rag- giunga Ja sua vastita, a mala pena il cielo riesce ad ab- Bracciarlo — e Pechino @ soltanto un punto e il castello imperiale soltanto un puntolino, Certo, limperatore come tale @ grande su tutti i piani del mondo, ma l'imperatore vivente, uomo come noi, si corica suppergi come noi su tun divano che sara di misure abbondanti, ma potrebbe es- sere tuttavia stretto € corto. Come noi, anche lui stende talvolta le membra, 2 molto stanco e sbadiglia con la bocea leggiadta. Ma noi che stiamo migliaia di miglia a mezzogiorno come potremmo averne notizia se stiamo qua- si alla frontiera dellaltipiano del Tibet? D'altro canto ogni notizia, ammesso che ci raggiunga, arriverebbe con grande ritardo e sarebbe antiquata da un pezzo. Intorno allimperatore si schiera la brillante, ma anche fosca folla dei cortigiani — malvagita e inimicizia sotto le spoglie di servitori e di amici — che controbilancia I"Impero sempre pronto con frecce avvelenate a far cadere l'imperatore dal piatto della bilancia. L’Impero & immortale, mentre il sin- golo imperatore cade e crolla e persino intere dinastie f- hiscono col decadere spirare in un solo rantolo. Di que- ste lotte e di questi dolori il popolo non sapra mai nien- te; come un gruppo di ritardatari o di forestieri esso si ac- calca allo sbocco delle vie traverse consumando tranquil- lamente le prowviste portate con sé, mentre nella piazza centrale si sta givstiziando il suo sovrano. ‘C’e una leggenda' che esprime molto bene questo rap- porto. L'imperatore, dice, ha mandato ptoprio a te, indi- Viduo, a te, misero suddito, ombra minuscola ifugiatasi dal sole imperiale nella pit ‘remota lontananza, proprio a te Pimperatore ha mandato dal letto di morte un suo mes- saggio. Ha fatto inginocchiare il messaggero accanto al let- toe gli ha sussurrato il messaggio; tanto ci teneva che se Io fece ripetere in un orecchio. Con un cenno del capo confermd esattezza delle parole. E davanti a tutti i pre- senti alla sua morte ~ si abbattono tutte le pareti che so- no di ostacolo ¢ i grandi del regno stanno in cerchio sugli scaloni esterni che salgono elti ad arco — davanti a tutt! costoro licenzid il meso. Questi si mise subito in viaggio; 133 era un uomo robusto ¢ instancabile; sporgendo ora un braccio, ora Valtro si fa strada attraverso la follas se in contra resistenza mostra il petto dove porta il simbela) de Sole, e procede veloce come nessun altro, Ma la folla & coal vasta! Delle sue abitazioni non si vede la fine. Se aves se libero il campo, volerebbe e subito udirest il chiaro Stamburace dei suoi pugni alla tua porta. Invece si affan ha per nulla; ancora si sforza di attraversare le stanze pit interne del palazzo; non le potra superare mal; ¢ s¢ vi Huseisse, non satebbe niente di guadagnato; dovrebbe la- Vorat di gomiti per scendere le scale; e se anche potesse farlo, non ne avrebbe alcun vantaggio; dovrebbe attraver- sare j cortili; ¢ dopo i cortili il secondo palazzo che li rac- chiude; ¢ ancora scale e ancora cortili; e un altro palazzo; € cost via nei millenni; ¢ se infine uscisse di corsa dal por- fone estremo ma non potra evvenire mai, mai ~ si tro Verebbe davanti la cittd imperiale, Yombelico del mondo, piena colma della sua feccia. Qui nessuno pub passare, men ee meno col messaggio di un morto. - Tu invece, seduto davanti alla fnestra, te lo sogni quando scende Ia seta. | Esattamente cosl, senza speranze e pieno di speranze, il nostro popolo vede Timperatore. Non sa quale imperaio- te tegni, ed & persino in dubbio sul nome della dinassie AK scuola s'imparano molte di, queste cose in fila, ma fin certezza universale & cosi grande che anche il migliore alun- ho ne & assorbito, Imperatori defunti da molto tempo ven: gono insediati nei nostri villaggi ¢ quello che vive. soltan- to nelle canzoni, ha ditamato poco fa una comunicazione the il sacerdote legge davanti all'altare. Battaglie della o- stra storia antica sono combattute soltanto ora ¢ il vicino tutto acceso in volto te ne reca Ja notizia. Le concubine imperial, impinguate tra i cuscini di seta, allontanate, i nobili costumi per opera di cortigiani astur,.gonfie dele foro smania di dominio, eccitate dal desiderio, affondate nella Tussuria, continuano 2 commettere i loro, misiast Quanto pit. pessa il eempo, tanto pid paurosi, britane, | colori, ¢ tra alte strida di dolore un giorno il willaggio Vie ne a, sapere che milena prime wnimperatrce ba vu fanghi sorsi il sangue di suo marito.. eee Gunque il popolo procede col sovreni pasate me scola i presenti coi morti. Se una volta, una volta sola 134 giro di una generazione, un funzionario imperiale viaggian- do nella provincia arriva per caso nel nostro villaggio, avanza qualche pretesa da parte dei governanti, controlla le liste dei contribuenti, assiste alle lezioni scolastiche, in- terroga ill prete intorno alla nostra attivita ¢ prima di ti montare nel palanchino riassume ogni cosa in ampie rac- comandazioni alla popolazione adunata per forza, allora tut- ti i visi s'illuminano di un sorriso e i presenti si scambie- no sguardi furtivi e si chinano verso i bambini per noa farsi scorgere dal funzionario. Come? pensano, parla di ua morto come fosse vivo, questo imperatore @ morto da ua pezzo, la dinastia @ estinta, il signor funzionario ci prend: in giro, ma per non mortificarlo facciamo finta di non ac- corgerci. Soltanto al sovrano presente obbediremo sul se- rio, poiché ogni altra cosa sarebbe peccato. E dietro al pa- lanchino del funzionatio che si allontana uno che uscito dalPurna ormai decomposta si alza arbitrariamente e pe- stando i piedi si dichiara padrone del villaggio. Similmente' i nostri sono per solito colpiti poco da ri- voluzioni politiche, da guerre contemporanee. Rammento un fatto accaduto nella mia giovinezza, In una provincia vicina, ma sempre notevolmente lontana era scoppiata una rivolta. Non ne ricordo pit le cause, ma qui non hanno im portanza. Motivi di rivolta si presentano [a ogni mattina, il popolo @ irrequieto. Un giorno arrivd in casa di mio pa dre un accattone che aveva attraversato la provincia e re- © un manifesto dei ribelli, Era un giorno di festa, la no- stra casa era piena di ospiti e il sacerdote seduto in mezzo a loro si mise a scorrere il foglio. A un tratto tutti scop: piarono a ridere, nella confusione il foglio venne straccia- to, il mendicante che aveva gid ricevuto doni abbondanti fu cacciato fuori a spintoni, tutti si dispersero per godersi la bella giornata. Come mai? Ecco, il dialetto della pro: vincia vicina @ assai diverso dal nostro, e cid si esprime anche in certe forme della lingua scritta che per noi han- no un carattere antiguato. Non appena il sacerdote ebbe letto due di quelle pagine, tutti avevano ormai giudicato: roba vecchia, sentita da un pezzo, superata ormai. E quan: tunque ~ cosi mi par di ricordare — una vita orribile par- lasse per bocca del mendico un linguaggio inconfutabile, 135 tutti, scossero la testa ridendo € non vollero sentire altro, Coal’ siamo disposti a cancellare ill presente. Se da questi fenomeni si volesse argomentare che in fondo non abbiamo nessun imperatore, non si sarebbe mol- erfentani dal vero, Continuamente devo, ripetere: non ister penso, alcun popolo cosi fedele allimperatore co- set nostro nel mezzogiorno, ma questa fedelta non ® a Tantaggio dellimperatore. B vero che la colonnina all'usc- teral villaggio regge il drago sacto il quale da tempi re- roti soffia in segno di omaggio il fiato di fuoco esattamen- Tein direzione di Pechino, ma la stessa Pechino & per i suri villani ben pit) estranea della vita nell’aldila. Pud Fosse existere un villaggio con le case addossate che copro~ nai campi, dove lo sguardo spazia pitt lontano che dat no- wei colli, ¢ tra quelle case ci sia di giorno ¢ di notte una folla ci persone assiepate? Pit facile che immaginare una Ga di questo genere & per noi credere che Pechino ¢ il Sho impotatore siano una cosa sola, per esempio una nu: Sea che con Vandar del tempo si trasforma Jentamente sotto il sole Ta conseguenza di queste opinioni @ una vita, diremo coal Iibera e senza padroni, Non gia immorale, poiché nei ‘niei_viaggi posso dire di non aver mai trovato una purez- niet Vow come nel mio Iuogo natio, Una vita pero, che va wy gottosta. ad_alcuna legge presente ¢ obbedisce soltan to agli ordini ed ai moniti che ci vengono dai tempi an- tichi To mi guardo dal generalizzare ¢ non sostengo che sia cost in tutti i diecimila villaggi della nostra provincia corfittura in tutte le cinquecento province della Cina. Ma seetace alle opere che ho lette su quest'argomento ¢ alle ie owservazion personali — specialmente nella costruzio- ie ella Muraglia il materiale umano offtiva all’osservato~ ve intelligente Voccasione di addentrarsi nell’anima di qua; re Minee Te province — in base a tutto cid pottd dire che il Si rectto che si ha dellimperatote rivela sempre ¢ dapper, coer certo tratto comune al concetto che se ne ha nel mio. paese natio. To non voglio perd far passare questo Toncerio per una virtd, tutt'altro. B vero che la colpa ne Sgattribuita anzitutto al governo che nel pit antico. re gno della terra non & stato capace fino ad oggi 0, sviato D6 ee i | da altre da alte cote, ha trasurato di siluppareTistiurone del rezza da renderla efficace dire : e senza a ii nee i Spain ons fio alle pi lntne trontre dello stato, Diao cao. si manifesta anche un Vimmaginativa 0 della fede del popolo il quale on at sive a trae Flmpero dallomb noe a wringer lo in tutta la sua vivacita vacitt e presenza al propri in fond i meglio che di sentre. n fondo non chiede di meglio che di centite Gn lee guesto contatto ¢ di perdervs ire una vols ungue, ques a pin UnING, questa concerto non 2 certo una viet. Tank pit va levato che proprio questa deboleea &. uno dei mez pit important per tenere unio il nostro pope F dirttura i terreno sul quale viviamo. Mosivare am ‘iamen- tea gusto punto in tmprovero sigan slate non a posta coscna ma, cost melo papi, I toe fon: id, ni er ora, non voglic ite nello studio di questo. problema,” """ “°8H® Proseguire radi Pechino e a stringer- Franz Kafka Tutti i racconti volume secondo acura di Ervino Pocar Amoldo Mondadori Editore

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