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LA STORIA-MATERIA

L'attività dello storico ha sempre avuto a che fare con il potere politico, poiché un tempo
l'unico modo per ottenere fonti attendibili sui fatti era sottostare ad un governante: la
storia degli stati erano a disposizione solo dei detentori del potere (Ancien Regime). Le fonti
stesse erano detenute dagli stati stessi, il cittadino non aveva il diritto né la possibilità di
accedere alle fonti, i documenti appartenevano al sovrano.

Inoltre la storia è stata spesso utilizzata dai detentori di potere per esaltare la propria
storia e legittimare il potere. L'attività dello storico poteva essere anche critica del
potere, nella storia sono esistiti sia cortigiani (Scipione Ammirato: al servo del granduca
fiorentino) ma anche nemici del sovrano (Vincenzo Cuoco: partecipe della repubblica
napoletana che verrà incarcerato). Con la nascita delle università nascono specifici spazi per
la storia (Oxford nel 1622, Cambridge nel 1627, pisa 1673 e parigi 1775)

Cinquecento
Il Cinquecento è l'Età del confessionalismo: la storia di questo secolo è dominata
dalla controversia tra le due confessioni (cattolica e protestantesimo), si scrive di storia in
ambito religioso, per dimostrare la maggior legittimità di una chiesa sull'altra, attraverso
lo scontro e la confutazione dell'altra.

Storia-Materia inizia a partire dagli anni 80 del Cinquecento nei "Seminaria nobilium"
che servivano a far crescere la classe dirigente con un insegnamento umanistico: a
partire da questo insegnamento, la storia inizia a differenziarsi dalla retorica e ad assumere
uno statuto autonomo. Nel Sei-Settecento una serie di elementi nuovi modificano l'assetto
politico e geografico

Seicento
Nel corso del Seicento resta l'interesse ecclesiatico sulla storia ma cambia il suo
significato, con un tono più pacato (più che una battaglia di opinioni bastava una
legittimità attraverso la storia delle istituzioni). Si basa su documenti che devono essere
trovati e valorizzati, affinando in questo momento l'arte dell'erudizione e dell'antiquaria,
tendenza di ricerca accompagnata da una ricerca della veridicità, basata sulle idee
cartesiane dell'utilizzo di un metodo.

E' nel Seicento che nasce la congregazione dei Maurini (Benedettini di san Mauro) il cui
principale rappresentante fu Jean Mabillon, che scrive gli "Acta sanctorum ordinis sancti
benedicti" (studio delle vite dei santi, veri o falsi che siano) e la “De re diplomatica”, da
essi nacquero la paleografia e la diplomatica moderna.

Sempre dello stesso secolo nascono i Bollandisti (da Jean Bolland) che si riproponeva di
riportare le vite di tutti i santi sulla base del giorno del calendario, "Acta sanctorum",
rappresentano la risposta apologetica del cattolicesimo alle tesi protestanti che non
credevano nel culto dei santi (molte delle vite dei santi non avevano fondamenti storici
esatti). I santi erano il principale argomento di confutazione delle tesi cattoliche da parte dei
protestanti. Nel tentativo di rispondere a questo, i bollandisti si proponevano di riportare
queste storie ma avevano bisogno di dati sulla veridicità delle storie non più delle
leggende agiografiche. Si fonda un'agiografia su basi scientifiche, diventa un'applicazione
del metodo scientifico storico.
Altro autore importante è Du Cange che ha scritto un "Glossarium Mediae et infimae
latinitatis" che contiene tutti i termini che non ci sono nei dizionari antichi e sono mutati
con la storia, ricostruendo i termini per oggetti nuovi che non esistevano un tempo:
importante per capire dei termini che non sono presenti nei dizionari latini classici.

I limiti della produzione storica sono per lo più studi complessivi che cercano di ricostruire e
interpretare la storia di un dato periodo.

AUTENTICO VERIDICO

Documento autentico è un documento che Documento veridico è un documento il cui


è ciò che dice di essere, valido e dell’epoca contenuto è degno di fede
che viene detta nello stesso.

Erudizione e Muratori
Il metodo dei maurini influenzerà la produzione di uno storico del 1700, Ludovico
Antonio Muratori (1672 - 1750) che aveva a cuore la storia italiana e la sua situazione, in
particolare i secoli del Medioevo, che possono aver dato origine a ciò che l'italia era ed è. In
particolare ha riportato sugli "Annali d'italia", un insieme di eventi che formano la trama di
cio che e successo in italia, inoltre scrive i "Rerum italicarum scriptores" (raccolte di
scrittori e narrazioni italiani del medioevo di molta importanza), poi continuato
nell'Otto-Novecento con nuove fonti.

Caratteristiche dell'erudizione Seicentesca:


- accuratezza delle fonti
- interesse per il Medioevo.

Settecento
L'Illuminismo cambia il pensiero, la storia non è più finalistica ma basata sulle
innovazioni (fase dell'utilizzo della mano, fase del fuoco...). In questo periodo Voltaire inizia
uno studio storico più razionale, nel 1753 pubblica “Essai sur les moeurs et l’esprit des
Nations” come una sorta di introduzione dell'"Encyclopédie" di Diderot e D'Alembert, che
finisce con il diventare un manifesto sul metodo di scrittura della storia.

Nel Settecento nasce l'opinione pubblica e la cultura si diffonde, un pubblico di


media cultura che possiede alcuni valori (fede nella ragione, libero pensiero, interesse
nella scienza) effetto della socializzazione della cultura che non ha somiglianze con il
passato. Nascono salotti, caffè e società scientifiche (autori come ad esempio Robertson,
Gibbon diventano famosi)

In Germania iniziano delle vere e proprie scuole storiche alla fine del 1700
(gottinga nel 1766) che dà inizio allo studio regio di scienze storiche. Nascono anche
periodici critici e scientifici di tipo storico. Tutte queste cose prenderanno piede solo
nell'Ottocento.
OTTOCENTO
Affermazione del Romanticismo (fallimento dell'illuminismo come reazione alle
guerre da esso causate), principio di nazionalità e di cultura nazionale contro gli ideali
della riv. francese (che viene vista come una rivoluzione attraverso la conquista da parte di
un solo popolo, imporre i principi di rivoluzione attraverso le guerre ad una nazione)
Idealismo nasce da Hegel.

I principali storici romantici sono Schlegel e Chateaubriand che influenzeranno fino agli
anni 70 (importante opera è Madame de Stael), i principi della storia francese fu portata
avanti da Michelet.

Dopo questo punto si sviluppa il Positivismo (ideato da Comte): cercava costanti e leggi,
fattori e cause. I suoi sostenitori pensavano che questo metodo potesse funzionare anche
nella storia (che potessero prevedere e capire gli eventi) non si affermò molto negli storici,
però produsse un clima culturale che si orientò nel filologico erudito.

Dopo la metà dell'Ottocento, in Europa, lo storico di mestiere è il professore di storia,


attivo a sostegno dell'affermazione dello stato, con tendenze reazionarie e conservatrici,
come lo stesso Ranke che si pronunciava contro la sovranità popolare (scrisse i
Monumenta Germaniae Historica, MGH, ovvero una raccolta di fonti relative alla storia
del SRI germanico, focalizzandosi sul popolo germanico). Sono divisi in 5 sezioni:
- Scriptores: edizioni di fonti storiche (vite, cronache, annali)
- Leges: raccolte giuridiche, capitolari, decreti conciliari, formulari di diritto, ecc.
- Diplomata: documenti dei re ed imperatori germanici dai Merovingi a Federico II
- Epistolae: epistolari
- Antiquitates: poesie, memoriali e necrologi

In Prussia, polo di aggregazione degli stati tedeschi, nasce la cosiddetta "scuola


prussiana" (Droysen e von Treitschke) che aveva il ruolo di propaganda schierandosi
con le istituzioni statali. "La storia spiegava le nazioni e lo spirito nazionale spiegava la
storia". Georg Niebuhr è il fondatore del metodo critico nella storia romana.

Francia e Germania hanno storie e situazioni diverse (francia si è affermata molto tempo
prima, mentre la germania era uno stato relativamente nuovo) dopo il congresso di vienna la
prussia divenne lo stato più potente della confederazione germanica e divenne il polo
culturale e nazionale della Germania.
Ci sono una serie di iniziative volte ad organizzare il consenso e a stabilire
un’egemonia sui circoli intellettuali.
Nascono nuove università e anche le prime riviste storiche (Historische Zeitschrift del
1859) la ricerca era osservata dallo stato, essendo finanziate da esso.

Italia
Per quanto riguarda l'Italia: essa fino al 1861 si trovava divisa come la Germania,
questo significa che non esisteva una sede istituzionale per la storia, le accademie
settecentesche in italia funzionavano male e le facoltà umanistiche non davano spazio alla
storia fino al 1861. Non c'erano iniziative come quelle di Ranke, ma nemmeno simile alla
Francia che aveva assegnato alle università la facoltà di storia, ma l'archivistica sancita con
la riv. francese proiettò il regno sabaudo avanti: viene stabilita la pubblicità degli archivi.
Ogni cultura arriva alla storiografia in maniere diverse:
In italia, la storiografia punta su canali di impulso della cultura nazionale e
trovava espressione all'inizio su mezzi non specialistici: in recensioni (testi critici su opere)
su riviste come "il conciliatore", "l'antologia", "il politecnico". Ma importante fu anche la
fondazione della "Regia deputazione di storia patria" a Torino (1833) prendendo spunto
dalle idee di pubblicizzazione degli archivi napoleonica, questa deputazione era alle
dipendenze del ministero dell'interno sabaudo, essa aveva lo scopo di pubblicare
documenti storici sullo Stato Sabaudo. C'è chi pensava di fare opere di storia mondiale,
cosa poi esclusa poiché avrebbe potuto provocare dissidi con altre nazioni.

Rispetto gli altri stati nacque l'"Archivio storico italiano" (1841 di Firenze), una rivista (non
archivio) che si proponeva di pubblicare saggi e edizioni di fonti (in gran parte). Questo
archivio riprende l'eredità di Muratori con fonti dal medioevo all'ottocento. Ci furono
molti storici come Gino Capponi, politico e uomo favorevole all'unità nazionale, o Carlo
milanesi. L'archivio puntava allo stimolo della cultura e unità nazionale, si percepiva poca
volontà nel passare a diventare professionisti, erano per lo più bibliotecari, archivisti o
eruditi che non vivevano come storici. in seguito anche l'archivio storico risenti
dell'avviamento alla professionalizzazione dello storico. La prima rivista storica italiana è
l'Archivio storico italiano anche se non è organizzato da storici professionisti.

Con la fondazione del regno italiano, avviene ciò che avviene in Germania: oltre la
deputazione di Torino, nacque quella della Romagna, delle Venezie, delle Marche, della
Toscana ecc. Gli anni Ottanta dell'Ottocento videro la fondazione dell'Istituto storico
italiano per il Medio Evo (1883), esso pubblica e promuove le collane di fonti della
storia italiana medievale e le "Regesta chartarum italiae" (riassunti di fonti molto lunghe).
Dal 1886 pubblicò un bollettino che rappresenta l'andamento della gestione della ricerca
storica italiana del secondo ottocento.

Nel panorama europeo: in Germania c'è la Historische zeitschrift (1859), in Francia il


revue Historique (1876).

Mentre in italia successivamente nasce la Rivista Storica Italiana (1884) (rivista storica
trimestrale che aveva il compito di esporre gli studi storici che sono stati pubblicati in
italia e non). Ogni deputazione storica regionale aveva una propria rivista allora serviva
un taglio più unitario, fino al 1922 la rivista storica italiana restò tale ma dopo la direzione di
Egidio Guidi si preferì un taglio storico più basato sulle relazioni internazionali (la rivista
venne fascistizzata preferendo la storia delle relazioni internazionali), nel 1943 si fermò fino
al 1948 con storici nuovi ed è tuttora attiva.

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