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L’antroposofia Archè ne è l’illimite contenitore.


Logos (il discorso) ne è l’unitario compendio
Introduzione sostanziale. Soè si rivela quale Vita, Luce, Co-
Giovanni Simoncini scienza, Esseri. Archè - Logos - Soè” è il Tut-
to-Universo e Tutto è “Sostanza-Spirito”.
L’evento cardine della vita di Paolo Pasotto è
stato l’incontro con Archè è I’Illimite Attimo senza tempo, è com-
l’Antroposofia di Rudolf Steiner che egli sco- pletezza totale, assoluta e perfetta. Non è ac-
pre ancora giovanissimo e che diventa il filo cessibile alla mente umana, (è soltanto imma-
conduttore della sua esistenza. ginabile) ed è Sostanza costituita unicamente
A lui si deve la prima conferenza pubblica di da Esseri.
Antroposofia nei lontani anni 60 al circolo de- Ogni Essere è una specifica diversità nel Tutto;
gli artisti di Bologna, quando da parte di molti, ognuno è una qualità singolare ed è una Egoi-
a quei tempi, si riteneva che i contenuti esote- tà individuale. E sulla Terra gli Esseri Umani
rici dell’Antroposofia li si dovesse coltivare solo evolvono reincarnandosi in alternanza di sesso.
in cerchie chiuse mentre Pasotto aveva colto
dell’Antroposofia anche il carattere di Scienza E ogni Essere ha una forma, e forma è cor-
dello Spirito e come tale comprensibile, se ri- poreità immateriale. La materia alla forma
data in forma di pensieri, ad ogni essere privo solamente aderisce, ed è solamente cadavere e
di pregiudizi. sostanza esausta.
Molti gli scritti e i saggi di Paolo Pasotto pub- E la forma, allorché purificata, rispecchia l’e-
blicati nei vari anni ispirati dall’ Antroposofia volvente Realtà Spirituale.
in campo conoscitivo, artistico e sociale.
Ricerca e approfondimento che Pasotto ha Dunque: Archè è il Tutto Illimite, è staticità
proseguito sempre con immutata passione. completa e perfetta ed è “attimo senza tem-
po”. In Archè è Logos: la Sostanza costituita
esclusivamente da illimiti Esseri e Soè, l’illimite
La mèta della terra vita evolutiva entro la perfezione Tutto-Archè.
Paolo Pasotto E ogni Essere è una diversa e specifica qualità
del Tutto, è illimite, ed illimitatamente evolve
Con la denominazione di Archè, Logos, Soè, i nella coscienza.
primi cinque versetti del Vangelo di Giovanni
rivelano l’espressione unitaria e completa della E l’Essere Umano evolve verso la mèta del-
Realtà Universale: il “Tutto illimite”. la Terra ossia “Amore, Coscienza e Libertà”:
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mèta espressa dal Cristo, di cui ci è stata data to-Assoluto è Dio.


una configurazione assolutamente impropria.
Ma, parlando di illimitatezza, è necessario che
Il passato è passato e la croce lo conclude. non si vada a pensare solamente alla dilatazio-
Ma il Cristo non vi è restato appeso: Egli è il ne, infatti, anche il Punto è privo di limiti, e, illi-
sostenitore dell’evolvere sulla Terra. mitato, è il numero di linee che lo attraversano.
Il passato è bensì concluso, ma i suoi sosteni- Si provi a “sentire” come nel Tutto ogni cosa
tori, gli spettri istituzionali (possesso, famiglia, e il prima e il dopo semplicemente “sono”. Si
religione, burocrazia, statalismo, militarismo) pensi a quanto vive nella nostra mente e nel ri-
si impongono. cordo, ove tutto è presente in ogni istante. Così
Ed il futuro sarà la tremenda guerra di essi è il Tutto-Assoluto: concreto e reale nell’illimi-
contro quanto concerne l’evoluzione. tatezza, è ciò che è stato, che è, e che sarà, in
Ora ogni Essere Umano è chiamato a sceglie- un intramontabile statico, attimo di presente.
re fra “Amore, Coscienza e Libertà” oppure le E, per questa ragione, ciò che ogni essere oggi
cadaveriche istituzioni che diverranno sempre sperimenta e fà, è esattamente quello stesso
più impositive. atto che realizza e distenebra l’Edificio-Tutto,
Ma in futuro ancora molto, molto lontano l’U- che, nell’integrale concretezza sua, contiene
manità conseguirà la cristica mèta della Terra. pure quell’atto. E quindi, mentre operiamo,
mentre sperimentiamo il nostro fare, nel Tutto,
“O Libertà, non mi fai servo a nessuno, non l’opera, da sempre, completa, “c’è”. Si pensi
stabilisci alcuna legge; solo Amore e Coscienza al blocco di marmo: in esso è già contenuta la
in me sono la legge, perché qualunque legge statua che lo scultore va a discoprire con intui-
imposta si oppone alla libertà”. zione ben più che con martello e con scalpello.
Nel Tutto l’opera nostra c’è da sempre, ma
c’è soltanto per mezzo nostro; siamo proprio
Logica plausibilità rivelazione noi che la realizziamo, la discopriamo e la il-
Paolo Pasotto luminiamo con il nostro fare nel “Presente di-
namico” rendendo così manifesti Noi stessi e
Lo Spazio, il Tempo e il Tutto-Assoluto si dan- quanto ci appartiene, nell’Opera Sublime dove
no come tre Entità prive di limiti. Ma il Tut- nell’immobile atto, “Tutto” è il “Sempre”: E
to-Assoluto, nella Assoluta Completezza Sua, noi compiamo e illuminiamo l’Opera e il no-
comprende lo Spazio e pure il Tempo, trova stro Essere: “Idee” che nel tempo, progressiva-
giustificazione in sé, non deriva da altro, non mente, se n’escono alla luce.
può essere giustificato da altro. Dunque, il Tut- Nel Tutto l’inizio collima con la centralità
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transeunte sempre nell’ambito dell’illimite che


Fisicità la si può considerare una “sala d’at-
è in lui: attimo eterno di presente. E Noi, del
tesa” per la “camera di congelamento” nella
Tutto, siamo Creatori.
quale le 92 Idee, simili all’acqua quando si da
come ghiaccio, si mostrano, appunto, come
L’illimitato Tutto-Assoluto è l’intero delle innu-
Materia: Idea congelata!
meri, innate “Qualità” che in Lui risiedono. Ed
ogni singola Qualità è il “Contenuto” di una
A prescindere dalle 92 Idee che, giova ripeter-
facoltà Sua, ne è I”Archetipo”, la forma che
lo, sono proprio la Materia, le Idee fisiche, ma
s’identifica nello specifico essere di una Idea.
non materiali, sono quelle Idee che presiedono
alle cose tangibili e che, per manifestarsi nella
L’Idea è assimilabile al “Concetto” e questo
materialità, hanno bisogno di una mediazione.
definisce e avvia al “pensabile” la Qualità e il
Allora, le 92 Idee congelate gliela porgono: le
rapporto
Idee “solamente fisiche” vengono “incarnate”
che intercorre tra i contenuti.
nel campo delle “Idee materiali” e si rendono,
così, materialmente utilizzabili.
Platone designò l’Idea come la Realtà Vera As-
soluta ed Eterna.
La tanto conclamata magnitudo della Materia
si riduce, pertanto, a morto materiale da co-
La Concretezza è la qualità specifica della Re-
struzione che
altà.
da solo, al massimo, arriva a cristallizzare; e,
quando si dà come Energia, si rivela essere so-
L’Idea non cade direttamente sotto la perce-
lamente nuda
zione sensoriale salvo talune eccezioni: e que-
forza che se ne fugge dal di sotto: la Vita, la
ste “Idee eccezionali” non sono altro che i 92
Crescita, la Rigenerazione, idealità che incon-
Elementi Primari, i 92 atomi della chimica (al
triamo già nei vegetali, non appartengono af-
di sotto dei quali ve ne sarebbe ancora una de-
fatto all’Idea-Materia. E l’Idea”pentola” - idea
cina, i “transuranici”, ma ciò non ha importan-
fisica - è lontana dalla Materia anche se n’è
za). Queste 92 o poco più Idee-Qualità costitu-
rivestita.
iscono direttamente quel “campo di manovra”
che viene chiamato “Materia”, ove gli atomi
Ogni Essere-Idea è, in ogni modo, un’Entità
comparirebbero come mucchietti di “attività
Vera, Bella e Buona, quando è collocata al po-
ondulatoria” (elettroni e simili) che varierebbe-
sto giusto.
ro nel cumulo secondo l’atomo configurato.
Illimitatamente associabili le Idee sfumano l’u-
“Fisicità” e “Materia” non sono la stessa cosa,
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na nell’altra nell’ambito dell’affinità o restano Idee-Qualità mai nate, Entità virtuali, comple-
distanti e serrate là dove consistono di conte- te e prive di numero le quali, forse mai e forse
nuti fra loro inconciliabili. invece, potrebbero essere chiamate a cammi-
nare nel Logos-Universo-Ridesto.
L’Illimitato Essere che comprende le innume-
ri Qualità-Idee, il Tutto-Assoluto, E Logos si pone come l’Esistenza Attiva d’ogni
è l’unità della perfezione che può Parola-Idea-Qualità che esce dalle Tenebre.
venire chiamata “Sostanza” o Per suo mezzo tutto si genera e nulla si genera
“Spirito”. al di fuori di Lui: in Lui è la Vita.
L’illimitatezza Tutto-Sostan-
za-Spirito compone di sé ogni E la Coscienza, la Coscienza dei Nomi Eter-
singolo Essere-Idea e in ognuno ni, “Luce degli Uomini”, immedesima il Tut-
accentra una specifica Qualità: to-Assoluto nel Logos, che esprime l’Evolvere
ciascuna Idea-Qualità è un Essere e dallo Zenit illumina il Divenire.
che può essere detto “Nome Eter-
no” o “Innata Parola” Evolvere: e (da ex) = da (provenienza); Volve-
o “Verbo”. re=avvolgere=liberarsi da ciò che avvolge.

Rudolf Steiner
Le “Parole” conformano il “Discorso” o “Lo- Gli Esseri Umani sono l’espressione più alta di
gos tuttavia un discorso comporta attività e, quel ciclo evolutivo che attualmente si compie
nella staticità del Tutto Assoluto, l’attività è as- nella Materia.
sente.
Ciascun Essere Umano è, in primissimo luogo,
Esiste il Moto e il Moto è il contrario della sta- testimone della propria Realtà, e ognuno affer-
ticità. Aunato ad essa il Moto non può stare ra se stesso come “io” (Spirito pensante).
e perciò lo si ritrova nel Tutto-Assoluto quale
Universale Essere Autonomo che accoglie in sé Possiamo, allora, cominciare ad intendere che
ogni Essere-Idea (naturale o metanaturale) che la Qualità Primaria della Sostanza è proprio
viene chiamata al movimento: quell’Essere è, l’Egoità (Spirito nell’immediatezza). E ancora
appunto, il Logos. siamo testimoni che a fianco dell’io la Sostanza
si presenta in noi come facoltà di sensazione,
Logos è limitato perché è “infinito” ossia non di sentimenti, di passioni, di istinti, di desideri
finito e mai compibile. Tutto, intorno a Lui, e altri (‘Anima”, come mediatrice fra lo
è l’illimitata staticità: il tenebroso ovario delle Spirito ed il corpo fisico materiale).
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dinamento fondato sulla Saggezza e sul Bene


Svincolati dall’unitaria Idea-Umanità (Egoità mette in conto la reintegrazione della condi-
generale) come, pure, dall’Egoità consangui- zione ottimale: Tali accomodamenti rientrano,
nea (io di gruppo), gli Esseri Umani hanno appunto, nella fenomenologia- non ufficiale
conseguito L’Individualizzazione, che si com- -conosciuta come Karma, che agisce come
pletò intorno all’inizio della nostra era (i regni contraccolpo verso il soggetto che aveva ope-
inferiori corrispondono ad Egoista cumulati- rato dolosamente. E l’Individuo che avrà ori-
ve). Oggi, ogni singolo io umano è un’Indivi- ginato guasti li rincontrerà sul Suo cammino
dualità, un Microcosmo preposto all’intima, come bisogno di ripristino, attraversando con-
attiva e consapevole conoscenza della Sostanza dizioni che Egli stesso andrà a cercarsi nell’in-
che lo ingenera, e ciò può avvenire solamente consapevole miraggio di effettuare quel pareg-
nel corso di un evolvere illimitato come lo è la gio. Siamo Noi stessi che costruiamo il nostro
Sostanza stessa: evolvere “nel” e “del” Logo. destino! E tutto questo con tanti e tanti ritorni.

Con tutto ciò, si mostra assolutamente ricusa- Non avrebbe senso se un Essere vivesse soltan-
bile l’avviso secondo il quale “si vive una volta to in un periodo di civiltà; vi è senso, invece,
sola” e che di certe Individualità, dotate di trat- se Essi attraversano tutti i periodi e prendono
ti acquisibili solamente attraverso fatiche, espe- parte a tutti i gradini di educazione dell’Uma-
rienze e lavoro su di sé, viene avanzata l’inetta nità. Solo se gli Esseri vivono in ripetute vite
motivazione del”ereditarietà corporea”, anche la progressiva evoluzione del Genere Umano
se, all’estremità di casati beceri si trovasse un ha il suo significato. E nel corso dell’evolvere
genio. Ogni Essere Umano condivide il diveni- gli Uomini elaborano sempre nuove facoltà e s’
re con gli Altri e s’inoltra nel cammino dell’e- innalzano a gradi sempre più alti di perfezione.
volvere proprio. E l’io di ciascuno tasta la Terra
per un tempo assegnato, rientra nella Vita che E i rapporti interpersonali conseguono ad ine-
si svolge fra una morte e una nuova nascita, renze maturate fra gli Esseri nelle incarnazioni
portando con sé i frutti che avrà raccolto nel passate e perfezionati nella vita intercorrente le
trascorso terrestre, e, più tardi, cresciuto, tor- morti e le nuove nascite. Gli Esseri Umani (si
nerà a calcare la Terra. Ritornerà su di Essa a reincarnano, per lo più, in alternanza di sesso)
raccogliere nuovi frutti esco recando, pur an- effettuano nuovi incontri, nuovi legami, ed in-
che, il bagaglio dei debiti da pagare: bagaglio sieme realizzano nuovo Karma.
di “Karma” che esige la necessità di veder ri- Nel tempo attuale ogni Individualità eredita le
composte le alterazioni da Lui stesso prodotte doti spirituali non più dalla discendenza cor-
nelle vite precedenti. La rottura dell’innato or- porale, ma dalle proprie antecedenti incarna-
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zioni. Nei tempi antichi valeva effettivamente un’ Egoità che ha oltrepassato il grado uma-
l’ereditarietà spirituale di sangue, mentre, a no attraverso precedenti cammini evolutivi:
partire dall’era nostra, la consanguineità ri- gli “Dei” più vicini a noi furono denominati
guarda esclusivamente la parte corporea. Angeli”. “Demoni” sarebbero Angeli che non
E rappresentiamoci ancora il Tutto Il limite hanno superato stadi evolutivi anteriori, ed in
che, pari al Punto e ad ogni cosa, è attraver- quella condizione s’ingeriscono in momenti
sabile in innumeri percorsi. A ciascuno di Noi successivi. II Male è sempre un Bene fuori tem-
è offerta una Vita-Via infinita che ognuno si po e fuori luogo. Alle spalle del Male si trova
apre in un procedere scelto da lui, più o meno ciò che abbatte la libertà. Chi si crede “libero”
diretto, più o meno zigzagante. Libera scelta o di fare il male vede esclusivamente la superficie
temporaneamente indotta da fatti da lui stesso dell’agire e si ritrova stretto fra un incongruo
promossi: una Vita-Via viene, allora, “illumi- retroscena spirituale ed un futuro Karma che
nata” da un Essere, gli altri percorsi da lui non lo indurrà ad un doloroso riassorbimento: per-
scelti rimangono al buio. E’ questo un aspetto ciò, non vive nella libertà. Chi sceglie il Bene
della Libertà. attivo non può sentirsi “libero di non agire”,
altrimenti si sentirebbe un verme, ma vive in
Possiamo, allora, comprendere come ogni quella Libertà che non subisce né conseguenze
Unità Egioca - ognuno di noi - sia una speci- karmiche né retroscena attuali; perciò, è vera-
fica Idea-Qualità consustanziale al Logo, che mente libero.
evolve in Lui e con Lui, infinitamente, nella Sulla terra l’io individuale appartiene al solo
Vita-Via dell’Autocoscienza. Essere Umano. La sua completa individualiz-
zazione fu ai primi passi solo all’avvento della
Nel Tutto, nulla è escluso dalla Coscienza. nostra era. Prima, egoità collettive di popolo,
All’infinito! di clan e di famiglia preponderavano su io indi-
viduali immaturi attraverso la consanguineità.
Corrispondenti a Mineralista, Mondo Vege- “Io ed il Padre Abramo siamo uno” era la real-
tale, Mondo Animale e Genere Umano sono, tà di sangue del Popolo Ebreo.
per lo più, noti solamente quattro livelli di Co- È all’esistenza immersa nella Materia che ogni
scienza: coma profondo sonno senza sogni, co- Essere Umano deve il conseguimento della
scienza di sogno e coscienza di veglia. propria Individualità, ed a ciascuno è venuta,
così, ad aprirsi la via dell’autodeterminazione
La mai finita evoluzione della Coscienza ini- cosciente e della libertà. E l’io può finalmente
zia allorquando l’Essere-Idea entra nel Logo a approdare all’amore.
procedere verso l’ “Indiazione”. Un “Dio” è Quando, ancora, l’io singolo viveva nell’ambi-
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to dell’Egoità di sangue, la differenza fra l’io e rono produrre quel “tumulto”.


il tu no era ancora completamente avvertita:
l’Amore ne presume la netta distinzione. Con l’immersione dell’Essere Umano nella
Materia consegue l’affermazione smodata del-
La Saggezza Universale e la stessa debolezza la Sua componente animico-corporea (“perso-
dell’io proteggevano, allora, il singolo Essere nalità” o “io temporale”) che
Umano dal forte impulso dell’egoismo, che fu gli si è fortemente collocata
connesso all’lo perché indispensabile al conse- davanti all’ “io realizzato” e
guimento dell’Individualizzazione: ma l’Amo- comprende un contenuto, per
re è il fondamento dell’io mentre l’egoismo è il la massima parte, non ancora
contrario dell’Amore. Spetta, ora, all’lo la scel- purificato dall’egoismo. Co-
ta fra i due. - È da rilevare che la gelosia non fa sicché l’io realizzato, divenuto
parte dell’Amore, ma dell’egoismo -. autonomo rispetto all’antico io
consanguineo, si ritrova libero
Considerando il trascorso della Natura e delle e più forte, ma anche gravato
Culture, esse sono, ora, ravvisabili in un’incur- dalle richieste sempre crescenti
vatura discendente sempre più inserita nella dell’io temporale che, stuzzi-
materialità, che dal quindicesimo secolo si fa cato dal materialismo, tende a
sempre più ripida. trascinarlo nell’egoismo.

L’immersione dell’Essere Umano nella Ma- Qualunque conquista che un


teria, necessaria all’affermazione della Quali- Essere Umano fa nel nuovo,
tà-Uomo, è narrata in forma favolistica nell’An- si conferma, puranche, quale
tico Testamento con la “cacciata di Adamo dal “seme” nella Sostanza dell’in-
Paradiso”. Tale avvenimento si è posto come tera Umanità e può germo-
un “sobbalzo” nella linearità dell’ordinamento gliare in ognuno fino a quello
cosmico ed ha richiesto un pareggio karmico. stesso punto dal quale ciascuno
può procedere oltre. Oggi, po-
L’inserimento nella Materia (i 92) non fu ope- tenzialmente, siamo tutti artisti
ra umana, ma un atto divino accaduto prima per merito di quei pochi artisti che hanno sa- Steiner-Teosofia
che gli Uomini potessero cooperare al destino puto conquistare del nuovo nell’Arte.
proprio, e fu qualcosa che le Potenze Superiori
dell’evoluzione progredente eseguirono assie- Sono passati duemila anni da quando nelle ac-
me a Demoni dell’egoismo che, appunto, pote- que del fiume Giordano, nell’organizzazione
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animico corporea, preparata attraverso le ge- Letture raccomandatissime: i libri di Rudolf


nerazioni, dell’allora trentenne Sublime Essere Steiner, nelle migliori librerie.
Umano Gesù di Nazareth è avvenuto l’avvi- Paolo Pasotto
cendamento del suo io con quello della Supre-
ma Egoità Divina il Cristo, la quale, per una
sola volta, si è incarnata in un corpo materiale
e si è immedesimata nella Sostanza-Idea che
costituisce l’Umanità stessa.
Attraverso il Mistero del Golgota il Cristo of-
frì, alla sopra considerata alterazione dell’or-
dinamento universale quel “pristino karmico”
che soltanto un Dio Supremo poteva ottenere
e, quale Uomo-Dio, poté vincere i fattori di
degenerazione e donare all’Umanità intera il
“seme” da Lui conquistato. Con quell’imme-
desimazione nell’Umanità e nella Terra è, dun-
que, penetrata in ciascuno di Noi una compo-
nente di Sostanza Divinizzata corrispondente
al grado sommo dell’ io del nostro Logos Sola-
re: tale apporto di “Spirito Santo” è capace di
influire sull’io di ciascun singolo Essere Umano
– che liberamente lo voglia - come l’incremen-
to fondamentale dell’Autoconoscenza.

E, così, fornita a tutti una forza contraria all’e-


Primo Goetheanum
goismo incombente e la facoltà di ritrovare la
« L’architettura del Goetheanum, se posso dirlo con parole crude, è sorta del tutto senza idee,
direzione che risale, distaccata dal discenden- soltanto perché le forme furono sentite, ma sentite partendo dallo spirito; anche il Goetheanum
andava guardato e non spiegato. »
te percorso che ora va a disperdersi negl’inferi
(Rudolf Steiner)
della sub materia.

L’ Evoluzione, la Reincarnazione dell’io e la


comprensione del Karma sono l’intendere, il più
importante, che, oggi, ogni Essere Umano possa
afferrare e che urge al di sopra d’ogni cosa.
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Paolo Pasotto sul concetto di Stato prendono anche quando si martirizzano. La


Nereo Villa disciplina è l’impegno all’adempimento verso
l’applicazione di determinati fattori indipen-
(da Paolo Pasotto, “La pentola magica, dentemente da che siano buoni o cattivi. Il cri-
ovvero prolegomeni di una cultura a ve- terio che ingenera il militarismo è incardinato
nire”, Ed. il Capitello del Sole, Bologna, sulla disciplina intesa come obbedienza ad una
2005) gerarchia fondata sull’astratta nomenclatura;
rigidamente viene imposta a livello di sottomis-
(pag. 36:) sione e la ragione morale di essa viene esitata
Nel suo manifesto dei comunisti Carlo Marx come l’ordine stesso espettorato dal “superio-
ebbe a scrivere: “il proletario si servirà del suo re”, che il subalterno deve commettere per il
dominio politico per strappare alla borghesia bene della patria! La disciplina militaristica
tutto il capitale e per accentrare tutti gli stru- presume il parziale ottenebramento della co-
menti nelle mani dello Stato, vale a dire del scienza, altrimenti, uno non andrebbe allegra-
popolo stesso...”. Ma lo Stato non è il “popolo mente ad uccidere. Si basa sul coraggio della
stesso”! Lo Stato è lo Stato, e il popolo è il po- paura e l’esaltazione stolida. Per il militarismo,
polo! Lo Stato è sempre gestito da un comando sottovalore è tutto ciò che non rientra nel suo
centrale, che non è affatto il popolo, anche se dominio. Spudorata è la spettralità della patria
chi comanda viene eletto da un tonnellaggio che la si fa sventolare al di sopra di ogni cosa
prevalente di carne popolare. Dire che lo Stato ed è nel nome suo che si insegna a torturare e
è il popolo è una solenne castroneria! Il mate- ad uccidere. Patria: parola che fa riferimento al
rialismo storico, in ossequio alla frase adottata veteromaschilistico sangue del padre. Ma per
dalla chiesa: “memento homo qui a pulvere non creare scompensi ci si è rimediato col pre-
venis et in pulvere redieris” attribuisce all’Es- fissoide “madre”: madre-patria. E così la con-
sere Umano valore di mera polvere. Carlo segna familiare viene ricomposta. E nel nome
Marx vi si adeguò, e selezionò la buona pol- della patria ci si può ripulire di ogni azione de-
vere proletaria dalla cattiva polvere borghese. littuosa, così che il bravo soldatino potrà grida-
Ma ovviamente, chi comanda è sempre colui re fortemente: “Sissignore... Perché il nemico
che comanda, anche se Lenin considerò “ditta- è nemico, e lui è cattivo, e noi lo facciamo a
tura del proletariato” lo spurgo dittatoriale del pezzi! Signore!” [ndc: questa succubanza al co-
dittatore di turno. siddetto “Signore” è in fondo la vera radice del
(dalla pag. 38 alla pag. 42:) “signoraggio bancario”] e allora ucciderà, tor-
[…] Regolari o non, gli eserciti tutti si compor- turerà e compirà atti di conclamato eroismo. E
tano come grandi famiglie: si odiano e si com- si scaricheranno bombe sulle città, si sparerà
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in faccia alla gente e si riceveranno medaglie armamenti venisse impiegato per l’elevazione
al valore, ma: sempre con il volto irrigidito da della gente, forse non ci sarebbero neppure
eroica gravità! scaramucce! La bocca delle genti è piena di
Comunque, il soldatino, è sempre uomo o esaltazione pacifista e: “pace tra i popoli” con-
donna: sarà un debole, sarà un becero, sarà un tinuano a gridare gli ipocriti operai che fab-
cretino, ma in fondo, una certa coscienza ce bricano armi e mine anti-uomo ben sapendo
la deve pure avere. Cavolo! Non si può anda- quello che fanno! E si dice “popoli”, al plurale,
re a martoriare la gente e poi come brandelli singoli di un’Umanità che gli
mettere avanti l’obbedienza ai Stati Nazionali tengono smembrata! E per la
superiori che avevano ordinato difesa della pace ogni Stato inalbera il proprio
i crimini che lui/lei è andato esercito e si fa la guerra! Agli americani, che
a commettere! Non sono i su- nella fattispecie sono bambinoni cresciuti che
periori quelli che ammazza- giocano con le armi, e non si ritrovano obe-
no: loro i crimini li ordinano rati dal peso di millenni di “civiltà” come gli
soltanto. Sono gli ubbidienti, europei, agli americani dunque, è capitato un
sono i soldatini che vanno a incredibile colpo del destino: sono stati uniti. I
sporcarsi le mani. Quelli che loro nonni che hanno sparso tanto sangue han-
danno gli ordini sono di già no unificato una cinquantina di patrie che da
“ingenuamente” sporchi, sono allora non hanno più bisogno di “difendersi”
“ingenuamente “criminali”! le une dalle altre. Però la nostalgia della guerra
Ma oggi che la coscrizione non li pompeggia sempre e così vanno a disporre
è più obbligatoria ed il milita- di un esercito il più costoso del mondo e del-
rismo si è fatto tutto quanto le armi più sofisticate. Chissà che di tanto in
professionale, colui che viene tanto non ci scappi qualche Montecarlo o San
pagato per commettere “cri- Marino da “strattonare” in attesa di arrivare a
Istituto antroposofico in via mini patriottici” scade a livello di semplice distruggere la Cina!
Morandi, 4 a Bologna carnefice e per lui non si può neppure parlare
di sporca “ingenuità” criminale. Mentalità be- “I precursori di un mondo senza guerre sono
stiale con armi sofisticate, la guerra è la punta quei giovani che rifiutano il militarismo!” (Ein-
di diamante del militarismo. La chiamano di- stein)
fesa della patria (dello Stato)! E allora se non
ci fossero più gli Stati non ci sarebbero più gli In una Società Civile Universale ove non fosse
eserciti e non ci sarebbero nemmeno le guer- più l’accozzaglia degli Stati Nazionali e per-
re! Se tutto il denaro dilapidato in eserciti ed ciò non più un esercito, rimarrà indispensa-
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bile l’organo dei Difensori Pubblici contro la grado di agire comprendendone perfettamen-
violenza interna: un organo preparatissimo, te anche il “perché”, e quindi gli ordini vanno
ma assolutamente smilitarizzato e formato da discussi. Gli ordini non dovrebbero mai essere
persone responsabili, profonde e irreprensibili. senz’altro obbediti, e chi li riceve, prima di ese-
Comunque le armi esistenti vanno raccolte e guirli, dovrebbe condividerli in piena e lucida
spedite in fonderia! Nei millenni che precedet- coscienza perché, karmicamente, pagherà di
tero la venuta del Cristo i Maggiorenti erano tasca propria la parte che gli compete, ne stia
le necessarie guide trainanti che focalizzavano certo.
in loro gli impulsi provenienti dagli Dei. Ma La Società Civile che prima o poi dovrà suben-
con lo sviluppo della facoltà pensante in tutti trare agli Stati Nazionali, sarà basata sull’in-
gli Esseri Umani e con la loro emancipazione dividualità cosciente, e le nazioni figureranno
dall’Io di gruppo, l’impulso dato dagli Dei è allora sulla carta geografica solo nominalmen-
venuto meno. Il pensiero arrivò a maturazione te: vigerà una sorta di federazione dei territori
nel mondo greco. Aristotele fu l’individualità fra loro distinti soltanto dai bisogni locali: una
“non iniziata” che dispose del pensiero pari località che si trova al caldo avrà certamente
alla più alta capacità di oggi. bisogni diversi da un’altra che si trova al fred-
Come già riferito, una capacità pensante com- do. Tutto questo non è una profezia, ma una
pleta, la si ebbe circa fino al IV secolo, dopo di speranza e un augurio per il divenire umano.
che flesse, e vi fu crisi fino agli albori del XV
secolo. Oggi, ciascuno che sia normale, è ido-
neo a costruire da sé concetti giusti, come pure
a sbagliare in proprio. Nelle epoche antichissi-
me il Capo era la testa di tutto un popolo, oggi
un capo, anche se è un testone, è più o meno
come gli altri e quindi può sbagliare lui pure.
Ciascun Essere Umano oggi è virtualmente un
Capo e l’ubbidienza alle ingiunzioni non ar-
gomentate e comunque non condivise, emes-
se da un testone, anche per chi non fosse una
“natura predisposta” o addirittura un milita-
rista, è cosa che non è più adeguata ai tempi.
Oggi, ognuno è virtualmente un Capo e questa COLLEZIONE ISTITUTO ANTROPOSOFICO
DI BOLOGNA 2004, olio su tela, 170x170cm
è una fondamentale differenza tra ieri e l’oggi.
E ogni Essere Umano sano di mente è ora in
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Bibliografia
Pubblicazioni Antroposofiche di Paolo Pasotto

- P. PASOTTO, Endura, Edizioni G. R. Tamari, Bologna, 1967.


- P. PASOTTO, Artare, Edizioni Noumero, Bologna, 1975.
- P. PASOTTO, Diciotto Serigrafie, Edizioni Noumero, Bologna, 1976.
- P. PASOTTO, Occultismo sociale, Edizioni Noumero, Bologna, 1980.
- P. PASOTTO, Un discorso sull’arte, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 1996.
- P. PASOTTO, Realizzare l’utopia, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 1997.
- P. PASOTTO, Il Metanaturalismo, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 1998.
- P. PASOTTO, I concetti che occorrono oggi, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 1998.
- P. PASOTTO, Appunti orientativi per una cultura basata sull’individualità, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 1999.
- P. PASOTTO, Riflessioni sovversive come contributo alla teoria dell’essere, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 2000.
- P. PASOTTO, Logica plausibilità rivelazione, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 2003.
- P. PASOTTO, La pentola magica, Edizioni Il Capitello del Sole, Bologna, 2005.
- P. PASOTTO, Discorso di presentazione della mostra permanente alla sede ANT di Bologna, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 2006.
- P. PASOTTO, Universo e universalità, Editrice Pico della Mirandola, Bologna 2010.
- G. SIMONCINI, Il karma nell’era digitale (il diritto all’oblio); P. PASOTTO, Considerazioni logiche 2010, Editrice Pico della Mirandola Bologna, 2010.
- G. SIMONCINI, Incontri del terzo tipo; P. PASOTTO, Per una sintesi della realtà. Realtà universale, Editrice Pico della Mirandola, Bologna, 2011.
- G. SIMONCINI, Alla ricerca dell’Io; P. PASOTTO, Per una cultura basata sull’individualià, Editrice Pico della Mirandola, Bologna novembre 2011.
- G. SIMONCINI, Individuo e istituzioni; P. PASOTTO, Gli spettri del passato. La realtà dell’arte, Editrice Pico della Mirandola, Bologna, 2012.
- G. SIMONCINI-P. PASOTTO, Il cielo è caduto, Editrice Pico della Mirandola, Bologna, 2012.
- G. BETTINI, Il cantiere d’amore; P. PASOTTO, Illimite universo, Editrice Pico della Mirandola, Bologna, 2012.
- G. SIMONCINI, La grande Bisca; P. PASOTTO, La meta della terra, Editrice Pico della Mirandola, Bologna, 2013.
- G. BETTINI, Autoeducazione; P. PASOTTO, Amore coscienza libertà, Editrice Pico della Mirandola, Bologna, 2014.
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Bibliografia per immagine

P. PASOTTO, Endura, Edizioni G. R. Tamari, Bologna, 1967


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P. PASOTTO, Artare, Edizioni Noumero, Bologna, 1975.


418

P. PASOTTO, Diciotto Serigrafie, Edizioni Noumero, Bologna, 1976.


419

P. PASOTTO, Occultismo sociale, Edizioni Noumero, Bologna, 1980.


420

P. PASOTTO, Un discorso sull’arte, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 1996.


421

P. PASOTTO, Realizzare l’utopia, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 1997.


422

P. PASOTTO, Il Metanaturalismo, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 1998.


423

P. PASOTTO, Riflessioni sovversive come contributo alla teoria dell’essere, Edizioni Studio d’Arte,
Bologna, 2000.
424

P. PASOTTO, Logica plausibilità rivelazione, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 2003.


425

P. PASOTTO, La pentola magica, Edizioni Il Capitello del Sole, Bologna, 2005.


426

P. PASOTTO, Discorso di presentazione della mostra permanente alla sede ANT di Bolo-
gna, Edizioni Studio d’Arte, Bologna, 2006.
427

P. PASOTTO, Considerazioni logiche 2010, G. Simoncini, Il karma


nell’era digitale (il diritto all’oblio), Editrice Pico della Mirandola
Bologna, 2010.
428

La meta della terra; G. Simoncini, La grande Bisca, Editrice Pico della


Mirandola, Bologna, 2013.
429

Amore coscienza libertà; Giovanna Bettini, Autoeducazione,


Editrice Pico della Mirandola, Bologna, 2014.
430

Gli spettri del passato. La realtà dell’arte; G. Simoncini, Individuo e istituzioni, Editrice Pico della Mirandola, Bologna, 2012
431

P. PASOTTO, Universo e universalità, Editrice Pico della Mirandola, Bologna 2010.


432

G. Simoncini-P. Pasotto, Il cielo è caduto, Editrice Pico della Mirandola, Bologna, 2012.
433

P. PASOTTO, Illimite universo; Giovanna Bettini, Il cantiere d’amore,


Editrice Pico della Mirandola, Bologna, 2012.
434

Per una cultura basata sull’individualià; G. Simoncini, Alla ricerca dell’Io,


Editrice Pico della Mirandola, Bologna novembre 2011.

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